degrado e sicurezza. finalmente qualcosa si muove? bazzano, al via

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degrado e sicurezza. finalmente qualcosa si muove? bazzano, al via
2/07
LUGLIO
IL MERCURIO - n. 2, luglio 2007 - Spedizione in a.p. 45%, art. 2 comma 20/b - Filiale di Bologna - Prezzo abbonamento € 8,00 compreso nella quota associativa - Rivista inviata ai soci della Confesercenti di Bologna.
Periodico trimestrale
della Confesercenti Provinciale
di Bologna
DEGRADO E SICUREZZA. FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE?
BAZZANO, AL VIA LE GIUNTE ESECUTIVE DECENTRATE
GRAN GALÀ 2007, L’ANNO DELLA RIPRESA DEL PICCOLO COMMERCIO
STUDI DI SETTORE. MODIFICATI
DOPO LA PROTESTA ALL’ASSEMBLEA NAZIONALE
IN COPERTINA:
SOMMARIO
Sono le 6,30 del 2 luglio scorso. I
netturbini stanno dando le ultime
ramazzate per ripulire piazza
Santo Stefano dai bagordi della
sera prima. I commercianti della
Confesercenti sono sempre di più
interessati alla tutela e alla
preservazione dal degrado di
questa piazza che è uno dei
gioielli del centro storico di
Bologna.
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SEDI CONFESERCENTI
DI BOLOGNA E PROVINCIA
BOLOGNA
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Via del Commercio Associato 30
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EDITORIALE
Degrado e sicurezza. Finalmente qualcosa si muove?, di Mercurio
La vignetta di Zap e Ida
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VITA ASSOCIATIVA
Bazzano, al via le Giunte esecutive decentrate, di Nicodemo Mele
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AICEB
Dove trovare i luoghi del benessere
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BOLOGNA PARLA
“Contro il degrado, sostegno ai piccoli esercizi”, di Nicodemo Mele
Da oltre 30 anni studioso di Diritto amministrativo
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PARLIAMO IN COMUNE
“Piccoli negozi, un riferimento sociale sul territorio”, di Francesco Droghetti
“Parcheggi per un paese in crescita”
A Monteveglio vi aspetta …
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SAN GIOVANNI IN PERSICETO
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NUOVE ATTIVITA’
Dalla Zaira, vino e tradizione culinaria, di Nicodemo Mele
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Gli anziani e la spesa
Festa regionale il 6 ottobre sulle colline modenesi
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SAN PIETRO IN CASALE
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VITA ASSOCIATIVA
Gran Galà 2007, l’anno della ripresa del piccolo commercio, di Nicodemo Mele
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ITACO
Versamenti telematici
Cumulo pensioni, redditi da lavoro autonomo
Utilizzo dei contributi Enpals cumulati con quelli da lavoro autonomo
Prestiti con cessione del quinto
Indennità di malattia per parasubordinati
Assegno al nucleo familiare
Fondazione Enasarco, locazione di immobili
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SERVIZI
Investimenti e credito
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FORMAZIONE
Fonter, formazione gratuita per le imprese aderenti
Alterego: una proposta di co-manager a chi cerca lavoro
Nuovi corsi 2007
Sab, per nuovi baristi e ristoratori
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ANVA
Piazzola, magliette firmate in “bulgnais”
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ENOGASTRONOMIA
“Città castelli e ciliegi”. Una strada e due anime tra Bologna e Modena
Signori a tavola. Strozzapreti “Mari e monti”, di Pier Luigi Nanni
“As màgna e as Bòvv” con le cucine regionali
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FINESTRE SULLA REGIONE
Borsa delle 100 Città d’Arte in crescita, di Stefano Bollettinari
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Il Mercurio
Periodico trimestrale della
Confesercenti Provinciale di Bologna
Anno V (nuova serie)
n. 2, Luglio 2007
Direttore Editoriale
LORENO ROSSI
Direttore Responsabile
NICODEMO MELE
Segretaria di Redazione
IDA SABINI
Comitato di Redazione
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Chiuso in tipografia 6 luglio 2007
NOTIZIE SINDACALI
Studi di settore. Modificati dopo la protesta all’Assemblea nazionale
Provincia. Nuovo Piano del Commercio, pianificazione al via
I Locali della notte. Tradizioni celtiche: Medioevo a Bologna,
concerti e birra sulla Torre Prendiparte
Quartiere Saragozza. Premiati i negozi con più di 30 anni di attività
Portici. Ripartono i restauri di quello di San Luca,
si allontana il riconoscimento Unesco
Unicredit. Premio “Ok Italia” alla Confesercenti regionale
e a due soci di Ferrara e Cesena
Assoturismo. Alberghi, occasione di qualità con la nuova classificazione,
di Stefano Bollettinari
CONFESERCENTI CLUB
Studi di settore. Modificati dopo la protesta all’Assemblea nazionale
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DEGRADO E SICUREZZA.
FINALMENTE QUALCOSA SI MUOVE?
Non nascondiamocelo. La svolta è arrivata da Palazzo Caprara, dal Palazzo
della Prefettura. In pratica, dal “patto
sulla sicurezza” promosso il 7 maggio
scorso dal Prefetto Luigi Grimaldi e
gestito dal Viceprefetto vicario Matteo
Piantedosi. Un patto al quale nessuno
ha saputo dire di no. Dal Comune di
Bologna ai Quartieri San Vitale e Santo
Stefano, dalle associazioni di categoria
come la Confesercenti di Bologna, alla
Camera di commercio, dalle forze dell’ordine ai residenti nelle zone più a
rischio del centro storico.
Tutti da subito si sono detti disposti a
collaborare, come fossero in attesa di
un iniziativa, di una p Daresa di
coscienza comune. Innanzitutto, si è
cominciato a capire che i “demoni”, i
responsabili del degrado e della mancanza della sicurezza non erano i locali
della notte con i loro orari di apertura.
E e, tantomeno, con i loro dehors. Che
Si è cominciato a capire che per combattere il degrado e migliorare la sicurezza occorre da un lato un’azione
repressiva da parte delle forze dell’ordine e dall’altro creare iniziative ed eventi, per portare cittadini e turisti nel centro storico e farlo vivere. È così arrivato,
finalmente, il riconoscimento del ruolo
importante che svolgono le attività
commerciali e di pubblico esercizio in
tal senso. Confesercenti ha dato, tutta
la propria disponibilità a collaborare
nell’interesse della città, per la tutela
dei suoi monumenti come della sua
vivibilità, il miglioramento della qualità
della vita di chi abita in centro storico
e di chi vi opera con un’attività.
Confesercenti inoltre si è resa disponibile a contribuire per fare uscire dalle
“sabbie mobili” del degrado e dell’invivibilità alcune zone franche del centro
storico molto care ai bolognesi, come
piazza Verdi e, piazza Santo Stefano.
E che questa fosse la strada giusta, la
svolta necessaria per uscire dalle polemiche degli scorsi mesi, con le trattative estenuanti su dehors e orari dei
pubblici esercizi, ce ne siamo accorti
quando, appena un mese dopo l’apertura del tavolo in Prefettura, è arrivata
dal sindaco di Bologna Sergio Cofferati
la proposta di un piano per la sicurezza, un piano accolto con un certo
interesse anche da forze dell’opposizione. Un piano che apre un tavolo di
discussione con la città nel quale
Confesercenti è pronta a mettere in
campo tutto il suo impegno a fronte di
scelte certe, chiare e di medio-lungo
n. 2, luglio 2007
periodo. Non vogliamo ritrovarci tra
sei mesi a parlare di nuovo di orari dei
locali della notte e di dehors. Non
vogliamo che i pubblici esercizi siano
additati come causa di tutti i mali.
Non vogliamo interventi palliativi sulla
sicurezza, sporadici o contingenti, ma
un vero programma di emergenza che
affronti i problemi e li gestisca in
modo energico nel corso di tutto l’anno. Un piano per la sicurezza che
prenda atto che non esiste una città
vivibile e sicura senza una presenza
diffusa di attività commerciali e di
pubblico esercizio.
Mercurio
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a Bazzano il 3 maggio
scorso è cominciato il
tour di sedute della
Giunta esecutiva della
Confesercenti di Bologna nelle sedi distaccate su
tutto il territorio provinciale. In luglio si sono
tenute quelle nelle sedi di San Pietro in Casale e
di Vergato. L’iniziativa di convocare le riunioni del
2007 della Giunta esecutiva nelle sedi distaccate
era stata presa nell’assemblea annuale del 30
novembre scorso. Obiettivo: discutere con i commercianti dei problemi locali e confrontarsi con
sindaci e amministratori comunali.
L’appuntamento di Bazzano, inoltre, è servito
anche ad inaugurare la ristrutturazione dei locali
della storica sede di via Molino 1. La Giunta ese-
paese che da sempre fonda la sua economia sul
commercio e sui servizi. Ci teniamo molto al
miglioramento della rete commerciale. Il confronto con gli operatori e le associazioni di categoria
come la vostra è molto importante. Specie se ci si
muove in una logica intercomunale, come sta
avvenendo con la stesura dei nuovi Psc (Piani
strutturali comunali)”.
Alla riunione allargata della Giunta esecutiva della
Confesercenti di Bologna che è seguita nella Sala
consiliare del municipio di Bazzano erano presenti, oltre ai suoi componenti prima citati, Luca
Vignali (rappresentante Confesercenti di
Bazzano), Stefano Parmeggiani (rappresentante di Monteveglio), Massimo Turrini (rappresentante di Crespellano) e Oscar Rossi (rappre-
cutiva della Confesercenti provinciale era rappresentata dal presidente Sergio Ferrari, dai vice
presidenti Paola Morselli e Francesco
Droghetti, dai consiglieri Maurizio Galeotti e
Giacomo Bardi e dal segretario generale
Loreno Rossi. Assente per motivi di salute Anna
Beckers. Inoltre, era presente anche la responabile dei servizi Loretta Gaetti. Per la sede di
Bazzano c’erano Roberto Trentin e Teresa
Borsari. All’inaugurazione della sede di Bazzano
il Comune era rappresentato dall’assessore al
Commercio Flavio Balestri.
“Questa sede la Confesercenti ce l’ha da 30 anni
– ha affermato il presidente provinciale Sergio
Ferrari – e ora l’abbiamo rinnovata, perché puntiamo sul consolidamento di una nostra presenza
ormai storica. Infatti, avrà una presenza più continua e costante a servizio degli operatori economici del territorio. La Confesercenti pone grande
attenzione ai comuni della provincia e non solo
sul centro storico di Bologna, perché qui si trova
il 60 per cento delle attività commerciali. I comuni della nostra provincia hanno una storia importante, specie per l’autonomia nella gestione delle
cose cittadine. Parlare con i commercianti dei
problemi sul tappeto è utile allo sviluppo della
città”. E l’assessore Balestri ha aggiunto: “Siamo
molto felici della vostra presenza. Bazzano è un
sentante di Castello di Serravalle). Per i comuni
della Val Samoggia, invece, c’erano il sindaco di
Monteveglio Giorgio Degli Esposti e il suo
assessore al Commercio Sandro Ceccoli, il sindaco di Castello di Serravalle Gaetano Finelli e
il suo assessore alle Attività protuttive Alberto
Bentivogli, il vice sindaco di Crespellano Fabio
Federici e l’assessore al Commercio di Bazzano
Flavio Balestri. “Due i motivi di questo incontro
promosso dalla Confesercenti – ha spiegato
Loreno Rossi, aprendo il dibattito – il primo è
quello di evitare il rischio di diventare Bolognacentrici, cioè di essere costretti ad occuparsi solo
dei numerosi e complessi problemi del capoluogo
A
A cura di
Nicodemo Mele
Bazzano,
al
via
le Giunte esecutive decentrate
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n. 2, luglio 2007
Dalla sede
Confesercenti
ristrutturata
più servizi ai
commercianti
del territorio
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cittadino. Per un’associazione come la
nostra, che ha la maggior parte degli
associati proprio in provincia, questo non
è giusto. Secondo: è in preparazione il
nuovo Piano provinciale del commercio
e la Confesercenti con questo tour di
Giunte esecutive in periferia vuole aprire
un confronto con le amministrazioni
locali con lo scopo di mantenere attiva e
vivace la rete di negozi di vicinato, per
sostenere il tema del turismo”. “In questo confronto – ha aggiunto il presidente
Ferrari – ci interessa ascoltare le vostre
opinioni in merito ai maggiori temi sul
tappeto. Dall’introduzione della grande
distribuzione sono cambiate molte cose
nella rete commerciale tradizionale. Una
di queste è la diminuzione delle imprese
e l’affacciarsi di quelle di cittadini extracomunitari che hanno compensato la
fuoriuscita di operatori indigeni, specie
nel settore alimentare. Ora, il nuovo
Piano provinciale del commercio si
dovrebbe occupare della ricollocazione
dei 200 mila metri quadri di ipermercati
previsti su tutto il territorio provinciale
nel piano del 2000 e non utilizzati dagli
operatori interessati. Quindi, qual’è l’orientamento dei comuni della Val
Samoggia riguardo ai nuovi insediamenti
di ipermercati e quali i progetti in merito
alla rete tradizionale dei negozi esistenti?
E come riuscite ad aiutarli con interventi
di riqualificazione della città?”. A questo
punto la parola è passata ai rappresentanti locali della Confesercenti. “La rete
commerciale e dei servizi del nostro
paese è abbastanza completa – ha esordito Massimo Turrini di Crespellano –
il suo problema è la Bazzanese che taglia
in due il comune e, di conseguenza, il
commercio. Idem, con la ferrovia
Bologna-Vignola che, da quando è tornata a funzionare, ha acuito il problema
con l’abbassamento delle sbarre”.
“Vorrei che gli amministratori comunali –
ha proseguito Stefano Parmeggiani di
Monteveglio – cominciassero a vedere i
piccoli negozi come una risorsa.
Altrimenti, il futuro è grigio, visto che a
livello nazionale ci trattano come degli
evasori. A livello locale diventa ancora
più difficile, se considerate che a
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Monteveglio non abbiamo più una ferramenta e una serie di servizi. In più,
siamo tagliati da una grossa strada di
attraversamento. Chiediamo, quindi, che
i comuni prendano provvedimenti per i
piccoli negozi e non più per la grande
distribuzione, altrimenti il destino è quello di finire come in Francia”. È poi intervenuto Luca Vignali di Bazzano. “I piccoli negozi – ha affermato – vendono
soprattutto un servizio e non so fino a
che punto riescono a soddisfare i propositi dei comuni”. La situazione di Castello
di Serravalle è stata descritta da Oscar
Rossi. “Il precedente Piano regolatore –
ha sottolineato – prevedeva un ipermercato nell’ex Fornace, oggi scopriamo che
se ne vuole fare uno nella zona
Meridiana. Che indirizzo avrà? Sarà un
centro commerciale con i negozi o un
centro di grosso sviluppo? A fronte
abbiamo che Castello di Serravalle si sta
spegnendo con i bar che chiudono alle
19, gli alimentari che fanno fatica, i
negozi che chiudono e si trasferiscono in
altri paesi. Ora, credo che in questa zona
non ci sia bisogno di un centro commerciale in ogni paese. Quelli esistenti tra
Bazzano e Crespellano siano più che sufficienti. Inoltre, la piazza di Castelletto va
riqualificata, cominciando a togliere i
bidoni dei rifiuti. Infine, con l’apertura
della tangenziale di Castelletto la gente
non passa più per il centro di questa frazione”.
n. 2, luglio 2007
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Il primo ad intervenire tra gli amministratori comunali è stato Alberto
Bentivogli, assessore di Castello di
Serravalle. “Contrastare gli ipermercati –
ha affermato – è una battaglia contro i
mulini a vento. D’altronde, è cambiato il
modo di vivere delle coppie giovani, i cui
coniugi lavorano entrambi tutto il giorno
e alla sera cercano un posto per andare a
fare la spesa tre le 19 e le 20. In quanto
ai piccoli esercizi, anziché fare la battaglia agli iper sui prezzi, la devono fare sul
servizio. E alcuni esempi nella nostra
zona li troviamo a Savigno. È vero, nella
Meridiana di Castello di Serravalle è prevista una struttura commerciale e tra
poco uscirà il bando per l’assegnazione.
Non sarà un iper, ma una media struttura da 1500 metri quadri, di cui solo 800
di superficie di vendita, che sorgerà in
una nuova zona residenziale di 450
alloggi”. “Ma qual’è il contributo – ha
sottolineato Paola Morselli – che i
comuni possono dare a sostegno di questa specializzazione dei piccoli negozi.
Cosa pensano di fare in termini di promozione del territorio? È questo che
vogliono sapere i nostri associati”. “I
nostri paesi devono tenere in grande
considerazione il piccolo commercio – ha
esordito Flavio Balestri, assessore di
Bazzano – che ci aiuta a tenere vivi i
nostri centri urbani. In merito al futuro
Piano provinciale del commercio
Bazzano non prevede di aprire grandi
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abbiamo fatto ricorso alla legge regionale 41 che ha erogato circa 300 mila euro
di contributi ai nostri commercianti.
Stiamo ultimando i lavori della piazza e
stiamo ampliando il numero dei parcheggi. Siamo Città d’arte e questo consente ai negozi di avere la massima libertà di orari e, da ultimo, entro giugno
contiamo di entrare nel circuito nazionale delle Città Slow. Input e confronti sulla
promozione del paese e di tutta la vallata, provenienti da chiunque, da noi
saranno sempre bene accetti”.
“L’approvazione del nostro Piano dei servizi – ha rivelato il sindaco di Castello di
Serravalle Finelli – darà spazio alle osservazioni sul tipo di sviluppo programmato
per i prossimi anni sul nostro comune,
dove si stanno realizzando 500 appartamenti vicino ad una nuova area artigianale. Come assessore alle Attività produttive dell’Unione dei comuni della Val
Samoggia, vi dico che domattina (il 4
maggio, ndr) ci sarà una riunione di tec-
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nici sulla revisione del
regolamento di sanità
pubblica e la stesura
di uno nuovo che
valga per tutta la provincia. Quanto prima
l’Unione dei comuni
definirà il nuovo ufficio Suap (Sportello
unico per le attività
produttive), che sarà
collocato a
Crespellano. Infine, è
in via di definizione il regolamento per i
locali di pubblico spettacolo e delle sagre
e manifestazioni”. “Il nostro auspicio –
ha aggiunto il vice sindaco di
Crespellano Federici – è che, quando
sarà realizzato il tratto di nuova
Bazzanese che ci interessa, la vecchia
Bazzanese non sia più quel solco invalicabile che oggi spacca in due il paese,
ma qualcosa di più vivibile che consenta
lo scambio. Il nostro paese si avvia a
superare i seimila abitanti e il Piano regolatore è in piena attività. È un paese in
crescita e quando avrà esaurito tutte le
sue potenzialità sfiorerà i 9 mila abitanti.
Assieme ad Anzola sta sviluppando il
polo del Martignone dove, contemporaneamente all’apertura del casello autostradale della Muffa e la realizzazione
della nuova Bazzanese, si concentrerà lo
sviluppo industriale dei due comuni. Sul
Piano provinciale del commercio anche
Crespellano sostiene la battaglia di
Confesercenti di limitare al massimo le
grandi superfici. Il piccolo commercio va
tutelato e bisogna far in modo che i centri abitati tornino ad essere luogo di
incontro delle persone. Anche perché un
recente sondaggio ci
dice che il 60 per
cento dei giovani si
incontrano all’iper e
che qui si crea il 40
per cento delle coppie”.
“Con le liberalizzazioni delle licenze e della
merceologia negli ultimi 10-15 anni – ha
aggiunto il sindaco di Monteveglio
Degli Esposti – si può vendere di tutto
nei negozi. È, però, successo che molta
gente si è improvvisata commerciante e
questo non lo possiamo più permettere.
Danneggia la categoria e danneggia la
zona. Bisogna, allora, fare formazione e
in questo associazioni di categoria e istituzioni devono lavorare assieme.
Altro problema: gli affitti delle strutture.
Se i comuni concedono con troppa facilità il cambio di destinazione d’uso agli
immobili, per l’alto valore degli affitti che
acquisiscono si rischia di non avere più
negozi. Inoltre, lo Stato dovrebbe incentivare i giovani a rischiare nel commercio
con provvedimenti come quello, emesso
alcuni anni fa e poi sparito, di non far
pagare i contributi Inps (o di farli pagare
con forti sconti), quando si apre un’attività”.
“Quella della Val Samoggia – ha rilevato
il vice presidente Confesercenti
Francesco Droghetti – è una zona
ricca di prodotti tipici e di attività enogastronomiche e ristorazione di tipo familiare che sono una grande risorsa per il
turismo della provincia”.
“Apprezzo molto la qualità delle cose
dette dagli amministratori in quest’incontro – ha concluso il presidente di
Confesercenti Ferrari – che ci rende più
semplice trovare dei punti in comune.
Tra i problemi sottolineati dagli intervenuti c’è quello del legame del commercio alla mobilità. In quanto alla specializzazione dei negozi, il caso di Savigno è
esemplare per la qualità raggiunta da
alcuni dei propri esercizi che fanno da
volano alla vita e presenza anche di tanti
altri. Inoltre, c’è da considerare il livello
raggiunto dai vini dei Colli bolognesi,
inimmaginabile fino a qualche anno fa.
Poi nella Val Samoggia ci sono anche
altre due grandi risorse: i sapori e l’ambiente. Su questi elementi non si può,
allora, innescare un meccanismo, uno
spazio che ripaghi gli sforzi e faccia da
traino su tutte le attività economiche?
Questo territorio ha molto da dire e dobbiamo fare ancora tanto nella conservazione dell’esistente. Questo incontro può
diventare un appuntamento annuale”.
n. 2, luglio 2007
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DOVE TROVARE
I LUOGHI DEL BENESSERE
Con la pubblicazione della guida nasce anche a Bologna Aiceb-Confesercenti,
l’Associazione italiana centri benessere
Negli ultimi anni si è diffusa anche fra i
bolognesi e gli ospiti per affari e turismo, la ricerca di un sempre maggiore
benessere, l’attenzione al proprio
corpo, in chiave sia curativa che estetica. Per soddisfare queste esigenze sono
nati e si sono diffusi a
ritmi incessanti anche a
Bologna i cosiddetti “luoghi del benessere”. Ossia:
centri estetici, palestre,
centri per trattamenti di
medicina naturale, istituti di
bellezza e hammam, centri
fitness e wellness, che in
tutta la regione hanno superato ormai il numero di duemila imprese. Una realtà che
non è sfuggita alla
Confesercenti, che nei primi
mesi del 2007 ha realizzato,
con il contributo della Camera
di commercio, la prima “Guida
ai luoghi del benessere”, pubblicata da
Paper edizioni. Presentata ufficialmente
il 18 giugno scorso a Palazzo della
Mercanzia, è composta di 48 pagine e
presenta in due lingue (italiano e inglese) le offerte di “wellness”, sempre più
diffuse in città e nei comuni della prima
cintura, messe a punto da 26 realtà
operanti nei diversi settori del benessere. Stampata in 10 mila copie, la guida
è distribuita negli uffici turistici e negli
alberghi ed è consultabile anche sul
sito di Confesercenti Bologna
(www.confesercentibo.it).
“Con la presentazione di
questa Guida – ha affermato Loreno Rossi, segretario generale di
Confesercenti Bologna –
nasce anche nella nostra
città Aiceb,
l’Associazione italiana
centri benessere, aderente alla
Confesercenti. AicebBologna vuole rappresentare e sostenere le
imprese del settore,
sia in termini di risposta alla esigenze quotidiane di queste
attività, sia nella prospettiva di una
sempre maggiore qualificazione del settore. A questo proposito l’associazione
ha promosso una proposta di legge,
già presentata al Parlamento da diversi
parlamentari di vari orientamenti politici, per regolamentare il comparto oggi
alle prese con una
serie dei lacune normative. Obiettivo:
garantire gli operatori
del settore e gli utenti
alla ricerca di una
risposta positiva ai
loro bisogni”.
Quello del benessere è
un settore in forte
espansione negli ultimi anni. “È uno dei
pochi – ha sottolineato Luigi Litardi, segre-
n. 2, luglio 2007
tario generale di Palazzo della
Mercanzia – a vedere crescere il proprio
fatturato al ritmo del 10-15 per cento
l’anno. A Bologna si contano ormai tra
le 600 e le 700 imprese che hanno fatto
della cura del corpo la loro mission e ce
ne sono circa 2.300 in tutta l’EmiliaRomagna”. “Il turismo – ha rimarcato a
sua volta Loreno Rossi – compreso quello congressuale, ha bisogno di una rete
di servizi di questo genere”. Oltre alle
schede delle 26 attività prese in esame
la “Guida ai luoghi del benessere” contiene un utile glossario su tutti i termini
relativi alle pratiche di fitness e wellness
e, in apertura, una pratica cartina che
indica dove trovare i luoghi del benessere. “Concetti come benessere e qualità della vita – ha sottolineato nell’introduzione alla Guida Gian Carlo Sangalli,
presidente della Camera di commercio
di Bologna – fanno parte dell’identità
del nostro territorio e ciò si riflette sia
nelle proposte dei centri benessere, che
nelle sempre più calibrate esigenze di
coloro che ad essi si rivolgono. Questa
Guida nasce allora come un pratico e
facile strumento di orientamento fra
tanti spunti ed idee per passare
momenti piacevoli. Ma è anche lo specchio della grande capacità delle imprese
bolognesi di questo settore nel porre
sempre una grande attenzione alle
richieste e alle esigenze dei loro clienti”.
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U
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na protagonista, silenziosa
e instancabile, della crescita culturale di Bologna e
provincia è la Fondazione
del Monte di Bologna e Ravenna. Il “Mercurio”
ha incontrato il suo nuovo presidente, il professor
Marco Cammelli, nella sua sede di via Donzelle 2.
Ecco il risultato dell’intervista.
Bologna e la cultura: la nostra città gioca
ancora un ruolo di primo piano?
“Certo che lo gioca. Ne ha tutte le condizioni e
tutte le premesse, confermate da presenze di rilievo come l’Università, il Mulino e la Cineteca, solo
per citare alcune eccellenze, e da tante altre realtà poco conosciute. Dall’angolo della Fondazione,
per esempio, si vede con chiarezza la straordina-
G
N
A
P
A
R
L
A
Perché?
“Per un motivo semplice: chi riceve il contributo ha una comprensibile aspettativa di vederselo rinnovare ogni anno e se questo non succede
la Fondazione lo deve motivare. Così non si va
avanti e la nostra nuova linea è che, salvo casi
eccezionalissimi, il contributo viene fornito per
non più tre anni di seguito. Ci vuole un minimo
di rotazione e di avvicendamento. Inoltre, puntiamo su progetti strategici come quello denominato ‘Bella fuori’, che mira alla riqualificazione e alla ricucitura del tessuto urbano sfilacciato
in alcune zone della periferia della città. Siamo
al secondo anno e interveniamo con un milione
di euro. Il primo anno il progetto ha interessato
la zona di via Gorki, studiata a fondo da tre
A cura di
Nicodemo Mele
“Contro il degrado,
sostegno
ai piccoli esercizi”
un
terremoto”
ria offerta in campo musicale e teatrale che difficilmente si trovano in altre città della stessa
dimensione della nostra. Poi c’è un terzo livello di
cultura, quasi sconosciuto dagli stessi bolognesi,
ed è la produzione culturale giovanile che passa
per esperienze che stanno in circuiti particolari,
come quello dei fumetti e della giallistica, e che
fanno di Bologna il punto di riferimento nazionale”.
Quale il ruolo della vostra Fondazione in
questo processo?
“È importante per il sostegno che dà alle emergenze più rilevanti della cultura. Difatti, dei 16-18
milioni di euro che ogni anno eroghiamo complessivamente tra i due territori di Bologna e
Ravenna, il 40 per cento va nel campo della cultura. Di questi alcuni vanno in sostegno di attività, altri in interventi di restauro. Inoltre, da un
lato sosteniamo gruppi di giovani in scuole, botteghe e laboratori e, dall’altro, diamo un forte
sostegno ai teatri di prosa (Testoni, Dehon, Duse
e Teatri di vita, solo per citarne alcuni), secondo
una tradizione ormai consolidata. Infine, la
Fondazione punta ad aiutare la città a cambiare e
ad innovare, anche se su questo si fa più fatica”.
12
progettisti, dopo aver sentito gli abitanti”.
E l’Università cosa può fare?
“Nella nostra città l’ateneo è centrale, ma bisogna fare passi avanti sulle sue ricadute sulla
città. Ci furono 15-20 anni fa momenti coraggiosi dell’univerità e della città che però trovarono l’ostacolo delle categorie e anche di qualche soggetto politico. Mi riferisco alla seria
valutazione di spostare fuori dal centro facoltà
importanti, o un polo come quello del
Sant’Orsola. Discorsi che Bologna si è lasciata
scappare proprio per le resistenze delle categorie economiche e di alcuni soggetti politici.
Quindi il rapporto tra Università e città è ancora
tutto da sviluppare”.
Viste quelle timidezze, allora quale dovrà
essere oggi il ruolo delle associazioni di
categoria?
“Dei discorsi importanti passano anche per le
categorie economiche. Uno di questi è la vivibilità del nostro centro storico. Vasto, sostanzialmente impenetrabile, è lasciato a sè stesso per
lunghe ore della giornata (specie in inverno) e
con l’assenza di punti commerciali che sono
l’essenza del portico che, senza i negozi, è
n. 2, luglio 2007
Incontro
con Marco
Cammelli,
presidente
della
Fondazione
del Monte
B
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G
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A
P
Marco Cammelli
drammatico, pericoloso e sporco. Credo allora
che vale la pena di provarle tutte, a cominciare
dal sostegno di certi costi dei piccoli esercizi, in
modo da farli vivere. Non so, però, dire quanto
le categorie siano consapevoli di questa situazione. Ci si deve rendere conto che o si innova
radicalmente, oppure si finisce malamante. E
chi si occupa della città, su questo tema deve
osare di più”.
Purtroppo negli ultimi 20 anni per innovazione si è inteso solo l’apertura di
grandi strutture commerciali all’esterno
della città, dimenticandosi di innovare la
rete commerciale nei centri urbani.
“Completamente d’accordo e sono convinto
che per assicurare la sopravvivenza del centro
storico c’è bisogno proprio di quest’innovazione. Le questioni della sicurezza e dell’ordine
pubblico in parte stanno dentro questo discor-
Chi è Marco Cammelli
Da oltre 30 anni studioso
di Diritto amministrativo
Nato a Bologna, dove vive, 63 anni fa, Marco Cammelli è professore
ordinario di diritto amministrativo dal 1980 e nella Facoltà di
Giurisprudenza dell’Università di Bologna dal 1989, di cui è stato anche
preside. Tra i tanti riconoscimenti ha ricevuto la laurea “honoris causa”
in Diritto dalla Facoltà di diritto dell’Università statale di Buenos Aires
(Usb) nell’aprile 1994. Tra gli incarichi e le collaborazioni istituzionali
ricoperti, da segnalare che dal settembre 2005 è presidente della
Fondazione del Monte di Bologna e Ravenna e che dall’aprile 2005 è
vice-presidente del Consiglio di Presidenza della Giustizia amministrativa.
Infine, oltre a varie collaborazioni scientifiche e istituzionali, fa parte del
Comitato di direzione delle riviste “Diritto Pubblico”, “Il Mulino”, “Le
Regioni”, “La Rivista italiana di diritto pubblico comunitario”.
N. M.
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L
A
so. Oggi i pakistani stanno occupando un enorme spazio lasciato libero. Sarebbe molto importante che in sede locale si usassero strumenti
che portino ad una forma di cooperazione tra
enti locali, Regione e ministero per i Beni culturali che permetta interventi complessi su aree
come queste. È una strada obbligata”.
Turismo. Da quello d’affari a quello d’arte. MamBo, la nuova galleria d’arte
moderna, da sola può bastare?
“Da ultimo la mostra su Annibale Carracci è
stata visitata da 70 mila persone. Un evento.
Ma sul turismo Bologna non è una città da
grandissimi numeri. Credo, invece, che abbia
un turismo molto particolare. Non avendo gli
Uffizi, il Colosseo, il Vesuvio o piazza San
Marco, è una città di insieme, di colori, di
forme architettoniche, di senso medievale della
città. E quindi il turismo vince sull’insieme. Qui
l’offerta culturale è ampia. Bisogna renderla più
vivibile. Il Teatro comunale con attorno piazza
Verdi è la metafora delle difficoltà che si stanno
vivendo. E il degrado sta aumentando. Se serve,
allora, facciamo un presidio territoriale”.
La cucina bolognese: si fa di tutto per
valorizzarla?
“Questo è un tasto dolente e sarò franco.
Considero la situazione dei ristoranti fortemente
degradata. Quella tradizionale bolognese era una
cucina non raffinata. Più da trattoria, a conduzione familiare. Di questo tipo di ristoranti ne sono
rimasti 4 o 5 tra città e dintorni. Gli altri non
sono a conduzione familiare e offrono menù stravaganti. Il pane è cattivo e la frutta fresca e di
stagione non c’è. È giusto innovarsi, specie se hai
un turista o un uomo d’affari a Bologna per una
fiera. Ma, è importante recuperare la tradizione e
qualche segno di ripresa lo si vede”.
I Portici di Bologna. Per prima la
Confesercenti ha lanciato la proposta di
riconoscimento a Patrimonio
dell’Umanità Unesco perché siamo convinti che ci vuole un marchio per il rilancio turistico della città. Ce la faremo?
“È un progetto da portare avanti come quello
che, noi con l’altra Fondazione, stiamo portando avanti sulle vie d’acqua, da Porretta fino alla
Provincia di Ferrara attraverso il Reno. Sono
stati programmati forti interventi di recupero e
restauro e di realizzazione di piste ciclabili
lungo gli argini del fiume e dei canali, come
quello del Navile, per restituire questi spazi ai
cittadini”.
n. 2, luglio 2007
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P A R L I A M O . . . I N C O M U N E
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I
n questo numero estivo “Il Mercurio”
approda in una realtà molto interessante,
quella di Monteveglio. Ecco di seguito il
resoconto dell’incontro con il sindaco
Giorgio Degli Esposti, al suo primo mandato come
prima cittadino ma con una lunga esperienza amministrativa da vice sindaco e da consigliere comunale.
Quale il suo rapporto con i cittadini?
“Con i montevegliesi doc ho un rapporto dalla
nascita. Sono nato qui. Sui nuovi cittadini che
arrivano dalla città il tema è diverso. Il contatto è
un po’ più difficile, sia per abitudini diverse, sia
perché forse vivono un po’ meno la vita sociale
del paese. Ce la mettiamo, però, tutta per integrarli nella nostra piccola comunità, assieme ai
servizi che diamo”.
E che collaborazione dà il suo Comune al
piccolo commercio?
zione vi attira?
“Non ci pensiamo affatto. Crediamo che sia sufficiente quello che c’è sul territorio. Anzi, forse ce
n’è in abbondanza nella nostra zona. Invece, in
diversi punti del paese abbiamo creato dei piccoli
poli (il macellaio, il panettiere, il fioraio, l’abbigliamento eccettera) di servizio alle famiglie che
danno risposte sui bisogni più urgenti”.
Avete adottato già un nuovo Piano del commercio? E il Psc (Piano strutturale comunale) cosa prevede? E cosa vi aspettate dal
nuovo Piano provinciale del commercio?
“Speriamo che la proposta della Provincia sia
stata studiata e verificata bene. Oggi, fare un
Piano del commercio mi sembra un po’ restrittivo. Bisogna valutare bene i settori merceologici
per evitare il rischio di avere solo alimentari, o
solo ferramenta, tanto per fare un esempio. Ci
a cura di
Francesco Droghetti
“PICCOLI
NEGOZI,
un riferimento sociale sul territorio”
“Credo che il rapporto sia buono, a cominciare
dalla collaborazione nell’organizzare le feste
medievali che si tengono in giugno. Come nell’abbellimento delle strade a Natale. Dal punto di
vista economico e urbanistico, l’impegno del
Comune è quello di non dare grosso spazio agli
ipermercati, perché consideriamo la rete distributiva dei piccoli negozi un punto di riferimento
sociale sul territorio. E questo per evitare il rischio,
più volte paventato, che il nostro diventi un
paese dormitorio”.
I servizi resi dai commercianti sul territorio sono sufficienti o manca qualcosa?
“Mancano delle specializzazioni. Purtroppo negli
ultimi anni alcuni negozi hanno chiuso per raggiunti limiti di età o per problemi familiari. Oggi,
penso, che nei territori bisogna puntare alla specializzazione, ad un commercio di qualità che
può essere di nicchia e sul servizio abbinato alla
vendita”.
E qui da voi è presente il ricambio generazionale nei negozi, da padre in figlio?
“Anche su questo tema la situazione non è rosea.
Solo per il 30 per cento dei negozi c’è stato
ricambio, sul resto invece no. Fra l’altro spuntano
giovani che si inseriscono nelle attività e che
accogliamo con interesse e incoraggiamento. Ci
dispiace, invece, che a livello nazionale si sono
perse delle leggi che sostenevano i giovani nell’apertura di un negozio, come ad esempio la legge
che scontava del 50 per cento i contributi Inps ai
giovani sotto i 32 anni”.
Ma in questo comune la grande distribu-
14
deve essere tutto, non può mancare qualcosa di
utile e necessario. E l’altra cosa importante legata
a questo piano è l’edilizia, cioè se è sufficiente e
preparata a ricevere questo tipo di merceologie.
In paesi storici come i nostri che hanno il centro
già costruito non ci si può inventare centri commerciali esterni dove, per arrivarci, la gente si
deve spostare. In quanto al Piano strutturale nel
nostro comune prevediamo case di qualità, villette monofamiliari o bifamiliari, strutture residenziali a due piani con metrature abbastanza grandi.
Ma anche case popolari, sempre attenti al paesaggio, all’ambiente e alle nuove tecnologie”.
Monteveglio si presenta ancora oggi come
un centro molto attivo, soprattutto sul
piano enogastronomico. Riesce ancora a
mantenere questo un trend?
“Non è cambiato niente. Vecchie famiglie montevegliesi continuano a portare avanti una ristora-
“Il nostro
impegno
– ribadisce
Giorgio
Degli Esposti,
sindaco di
Monteveglio –
è quello di non
dare spazio agli
ipermercati”.
Giorgio Degli Esposti
n. 2, luglio 2007
P A R L I A M O . . . I N C O M U N E
zione tradizionale e di qualità, mentre
altre che una volta si dedicavano al lavoro dei campi, oggi hanno aggiunto
anche l’attività di agritur. In quest’ultima
attività, però, devono investire di più in
strutture sportive e iniziative culturali”.
L’artigianato e l’industra che peso
hanno sull’economia di
Monteveglio?
“Da un lato abbiamo assistito ad una
sempre maggiore specializzazione delle
aziende agricole nella scelta del mono o
del bi-prodotto o dell’allevamento.
Dall’altro, l’artigianato e l’industria oggi
contano su figure di primo piano come
la Beghelli che porta il nome di
Monteveglio in tutto il mondo e su altre
realtà di qualità come la Siti, l’Rcm o
l’Alce. E ci sono anche aziende di nicchia
che producono prodotti speciali e che
non temono la concorrenza cinese”.
Cambiando argomento, come sono
strutturati i servizi comunali per
gli anziani?
“Abbiamo raddoppiato il personale che si
dedica alla loro assistenza, anche se qui
non è ancora sentito il problema della
mono-familiarità. Da noi esistono ancora
le famiglie un po’ patriarcali dove si
tende a mantenere l’anziano in casa,
visto che di solito gli appartamenti sono
grandi, c’è la camera e il servizio in più. E
dove non arriva il Comune, arrivano i privati con servizi come quelli delle badanti.
In quanto ai centri sociali ludico-ricreativi
per anziani, ne abbiamo uno Stiore che è
in funzione da 30 anni e che al piano
superiore ha un centro giovani. Un altro
potrebbe sorgere nel capoluogo, viste le
numerose richieste, ma ci stiamo ancora
pensando perché il volontariato è in calo.
Su un altro versante stiamo pensando alla
costruzione di una scuola nuova per precorrere le liste di attesa che oggi ancora
non ci sono. Questo ci consentirebbe di
liberare l’attuale scuola e di poterla mettere a disposizione dei servizi scolastici
intercomunali”.
Problemi del lavoro. Ci sono molti
pendolari o le attività esistenti
assorbono tutta la manodopera
presente?
“Qui ci sono 300 aziende che cercano
manodopera specializzata che si trova in
loco. Tante persone vengono ad abitare a
Monteveglio proprio perché hanno il lavoro
qui. E ce ne sono tante altre che continuano a mantenerlo in città, sicché abbiamo
una mobilità almeno del 40 per cento”.
Infine, come state risolvendo i problemi di viabilità?
“La strada che taglia in due il paese è di
sicuro un problema, ma sono gli stessi
commercianti a dire che se non ci fosse il
nostro sarebbe un paese morto. Detto
questo, nel Piano strutturale abbiamo
comunque previsto la costruzione di una
tangenziale, in funzione delle nuove case
che sorgeranno. Comunque, per noi la
priorità rimane la nuova Bazzanese e
l’accellerazione del treno BolognaVignola con il raddoppio delle corse.
Altro progetto che portiamo in avanti è
un sistema di navette sul territorio che,
sostituituendo i pullman da 60 posti, colleghino la stazione, l’ospedale e le nostre
frazioni. Su questo siamo disposti ad
investire”.
“PARCHEGGI, PER UN PAESE IN CRESCITA”
È quanto chiedono i commercianti di Monteveglio.
Il problema più sentito oggi dai commercianti di
Monteveglio è quello dei parcheggi.
“Sicuramente, sì – afferma Stefano Parmeggiani
che, assieme al fratello Piero, gestisce “Il
Profumo del Grano”, un esclusivo emporio alimentare di prodotti tipici del territorio – con il
nuovo Piano strutturale si continua a fare delle
case alte e senza posti macchina e allora succederà che quanto prima anche qui scoppierà un
problema sinora per niente sentito. Inoltre, ci
troviamo su una strada provinciale che taglia in
due il paese, sicché è impensabile la creazione di
un centro storico isolato. Allora ci dobbiamo
inventare delle iniziative per invogliare la gente a
fermarsi con la macchina. Quando si farà la tangenziale, allora Monteveglio avrà l’opportunità
di sviluppare le feste paesane, come succede nei
paesi vicini e che qui per ora non possiamo fare
perché non riusciamo a chiudere la strada provinciale”. Sul tema parcheggi concorda anche
Jessica Nanni della “Gelateria Arlecchino” che,
confessa, nota una certa riqualificazione del cen-
tro del paese. “Ma poi c’è anche il problema
della viabilità – sottolineano Tiziano Belletti e il
nipote Paolo Soli, gestori della “Macelleria
Tiziano e Paolo” – il paese è cresciuto male: tanti
nuovi appartementi, ma pochi posti auto.
Purtroppo, tante attività chiudono e molti giovani hanno poca voglia di lavorare nel commer-
cio”. E Parmeggiani aggiunge: “Com’è successo
per Bazzano e altre realtà, anche a Monteveglio
bisognerebbe portare alcuni servizi di importanza sovraccomunale, per farla conoscere e visitare. Fondamentale, inoltre, è la creazione di un
collegamento frequente tra i servizi e la ferrovia
Bologna-Vignola”.
Jessica Nanni
Tiziano Belletti (a destra) e Paolo Soli
A Monteveglio vi aspetta …
In questo comune che, ereditato da Matilde nel 1076, divenne feudo dei conti di Canossa, sono ancora visibili i resti del castello (il portale, sormontato dal cammino di ronda e il grande torrione merlato) e
l’Abbazia che con la chiesa è stata totalmente restaurata. Sotto l’Abbazia e su 900 ettari del territorio di
Monteveglio si stende il Parco regionale dell’Abbazia che si caratterizza per la gradevolezza del paesaggio, le pratiche agricole tramandate per secoli, i monti Freddo, Gennaro e Morello e la bella vallecola
del Rio Ramato, cuore naturalistico dell'area protetta. A poca distanza dal capoluogo c’è la frazione di
Oliveto che, abitata fin dalla preistoria, fu sede di insediamenti etruschi e forse romani e dove si possono ancora vedere resti del castello dell’XI secolo, dell’oratorio di Santa Maria delle Grazie già esistente
nell’anno Mille, del campanile torre annessa alla chiesa parrocchiale di San Paolo, nonché una grande
costruzione medioevale chiamata la Casa Grande dell'Ebreo. Altre vestigia di un castello si trovano nella
frazione di Montebudello, dove si trova anche il trecentesco oratorio di Sant’Ubaldo e la torre.
N.M.
Stefano Parmeggiani
n. 2, luglio 2007
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N U O V E
A T T I V I T A ’
Dalla Zaira, vino e tradizione culinaria
Un nuovo locale di tendenza a Bazzano
Civiltà del bere e prodotti tipici del territorio. La gioia
di una calda compagnia e il piacere di una cucina tradizionale e innovativa.
In pratica: “Enoteca la Zaira”, il nuovo locale aperto a
Bazzano (via Borghetto di Sotto 6, tel. 051.832187,
cell. 335.7632178, e-mail [email protected], sito
internet www.enotecalazaira.it) da Belinda Cuniberti
con il marito Fabrizio Baldi. Ma perché la Zaira?
“Viene dal nome della mia nonna Zaira Monari
Cuniberti – risponde Belinda – una donna estremamente aperta, che mi ha appoggiato in tutte le cose.
Le volevo molto bene, ha un nome molto bolognese
e, non volendo dare a questo posto un nome strano,
abbiamo scelto la Zaira”.
Come nasce l’idea di aprire questo posto?
“È venuta dalla passione di mio marito per il vino. Lui è
marchigiano, viene da Morro d’Alba, il paese della
famosa ‘Lacrima’, ed è sommellier di terzo corso Ais. Ci
piace il vino, io faccio la cuoca a domicilio per professione con Chicco Leopold in una società che si chiama ‘Da
ca’ mì a ca’ tò’ con cui andiamo nelle case della gente a
cucinare. Quindi nella Zaira io seguo il lato gastronomico e mio marito quello enotecnico. A Bazzano non c’era
un locale orientato sul vino. Ci sono birrerie, locali e bar,
ma non un posto che trattasse il vino e quello dei Colli
bolognesi in modo particolare. C’è piaciuto questo
posto e ci siamo imbarcati in questa impresa”.
Quando avete aperto?
“Il 20 dicembre del 2006 e dal punto di vista burocratico è stato un calvario. Chi fa impresa ha tante idee e tal-
16
mentente tanti ostacoli da superare da un punto di vista
commerciale che si aspetterebbe dallo Stato non tanto
un appoggio, ma almeno di non avere i bastoni tra le
ruote costantemente. Alla fine siamo riusciti a venirne a
capo e siamo partiti in modo superiore alle nostre aspettative e ai budget che ci eravamo dati. Grazie anche al
locale che è piaciuto dal punto di vista architettonico. E
questo è dovuto all’ottimo progetto del nostro amico
Gherardo Leonello dello studio associato Bologna
Progetti. Poi abbiamo lavorato sull’offerta”.
Quale?
“Abbiamo cercato di avere un’ampia offerta di vini,
divisa in due sezioni consultabili a vista: una carta dei
vini dei Colli bolognesi e una di tutto il resto d’Italia.
Abbiamo cercato di fare un assortimento che tenesse
conto del fatto che per bere del vino buono non è
necessario spendere grosse cifre. Quando siamo partiti
la bottiglia più costosa era un Barolo di Aldo Conterno
a 56 euro. Poi, pian piano, abbiamo introdotto degli
champagne dove la bottiglia più costosa arriva a 64
euro. Questo è piaciuto e tutti hanno capito che si
può prendere una bottiglia e degustarla tranquillamente al tavolo”.
E dalla cucina cosa proponete?
“Viste le dimensioni del locale facciamo una piccola
ristorazione a base di crescentine, tigelle, formaggi,
saluti, insalate e ‘stricapugni’ freschi che abbiamo
abbinato ad una frittata di cipollotti. Quindi, abbiamo
creato un programma di degustazione dei nostri vini e
di quelli del resto d’Italia che hanno riempito il locale”.
n. 2, luglio 2007
Tipo di clientela?
“Non essendo un locale per soli giovani, qui arrivano
persone che cercano un’attimo di tranquillità, per
stare seduti, fare due chiacchiere e bere un buon bicchiere di vino. Sono numerosi i gruppetti di signore
che al sabato pomeriggio vengono a bere un prosecco. Arrivano anche tanti ventenni che fanno mille
domande sul vino. Il tipo di locale è stato capito”.
Quindi tra i vostri clienti c’è attenzione alla
cultura del vino.
“Sì, c’è un grande interesse a capire cosa si sta bevendo. Mio marito è un grande cultore dei vini piemontesi ed è riuscito a sfatare la leggenda che a Bologna
non si vendono. Non li vendi se non li spieghi, se non
cerchi di capire i gusti del cliente”.
E i vini dei Colli bolognesi che gradimento
riscuotono?
“Hanno una loro nicchia molto importante e si abbinano bene alle pietanze che proponiamo. Molti clienti
li conoscono bene. A parità di prezzo il resto d’Italia
propone vini paragonabili, nel senso che non sono a
buon mercato. Le nostre sono aziende di qualità che
hanno fatto la scelta di grossi investimenti in cantina”.
Nicodemo Mele
pagina
11-07-2007
11:19
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C
Gli anziani e la spesa
Presentati i risultati di una ricerca del Cat-Confesercenti di Bologna
Privilegia il supermercato, ma se potesse
sceglierebbe ben volentieri il negozio sotto
casa. E, soprattutto, non ama il grande
centro commerciale, “perché – affermano
quasi tutti – c’è troppa gente”. Questo l’identikit del consumatore anziano che vive
sotto le Due Torri, così com’è uscito dalla
ricerca “Esigenze della popolazione anziana
di Bologna in merito ai comportamenti
d’acquisto”, realizzata in primavera dal Cat
(Centro assistenza tecnica) della
Confesercenti di Bologna in collaborazione
con l’assessorato al Commercio del
Comune di Bologna e presentata alla stampa il 20 aprile scorso. La ricerca era nata
dall’esigenza di capire i comportamenti
della popolazione anziana negli acquisti e i
riflessi provocati dai cambiamenti prodotti
negli ultimi anni dalla nuova mappa dei
luoghi dedicati al commercio come dalla
viabilità, dalle novità nel trasporto pubblico
come dall’uso sempre più frequente dell’auto privata per andare a fare la spesa.
Notevole la collaborazione fornita alla ricerca dagli intervistati, fermati per circa mezz’ora in centro storico e nelle zone centrali
dei quartieri Stadio-Barca, BologninaCorticella e Santo Stefano-Savena. Nelle
interviste sono state prese come riferimento quattro tipologie di esercizi: il grande
centro commerciale, il supermercato-discount, il negozio al dettaglio - esercizio di
vicinato e, infine, il mercato rionale o il
mercato coperto. La ricerca ha confermato
un dato da tempo conosciuto, ossia l’indebolimento negli ultimi dieci anni della rete
dei negozi di vicinato e la loro progressiva
rarefazione, tanto che ormai l’appellativo di
negozi di “prossimità” è diventato un eufemismo. A fronte c’è stato un rafforzamento
dei negozi di medie dimensioni (supermercato o discount), molto diffusi su tutto il
territorio cittadino.
Chi sono gli intervistati. Hanno un’eta
compresa fra i 65 e gli 80 anni e sono in
massima parte donne. Quasi tutti pensionati, risiedono per metà nel centro storico
o prima periferia, e per metà nei quartieri
periferici. II 42,33% vive da solo e il 44%
18
con una persona. Solo il 13,67% vive in
famiglia con 3 o piu persone.
Bancomat e internet. Come gli sms
sono due strumenti con cui hanno poca
dimestichezza. Sicché pagano sempre in
contanti (79,26% degli intervistati) e anche
se conoscono il sistema di consegna a
domicilio della spesa, solo il 10,65% lo usa.
Orari dei negozi e luoghi scelti per
fare la spesa. Gli orari di apertura e di
chiusura dei negozi bolognesi soddisfano il
92% dei consumatori anziani che nella
maggior parte dei casi (56,33%) privilegia
il supermercato della zona. Ma se avvesse
la possibilità di scegliere, andrebbe nel
38,85% dei casi al supermercato e nel
33,78% al negozio di vicinato. Solo poco
più dell’8% degli intervistati dichiara di
andare all’ipermercato che, per quasi tutti,
rimane un luogo di confusione, un luogo
dove “c’è troppa gente”. E c’è anche una
percentuale molto elevata (70,33%) che
non frequenta negozi gestiti da cittadini di
nazionalità extra europea perché sono considerati poco idonei al soddisfacimento dei
propri bisogni. Gli anziani bolognesi spendono di media da 200 a 600 euro al mese
per far la spesa e quella “grande” la fanno
anche due volte la settimana.
Prezzi. Il 61,54% fa attenzione al confronto, ma sono di meno di quanto si potrebbe pensare. Su tutti vince la comodità dell’esercizio. I negozi prescelti dal 76,14%
degli intervistati distano da casa fino a un
n. 2, luglio 2007
massimo di l00 metri. Per raggiungerli ci
mettono dai 10 ai 20 minuti. Il 63.33% ci
va a piedi e il 21,67% in auto. Solo il 6%
usa l’autobus ed il 7,33% la bicicletta. Nei
negozi al dettaglio o nel mercato rionale si
cerca la fiducia e la qualità dei prodotti,
mentre nei grandi centri commerciali si
ricerca soprattutto l’economicità e la convenienza.
La spesa, dove e con chi. L’80,94%
degli intervistati afferma di farla da solo e
nel 62,67% dei casi dichiara di essere soddisfatto di questo impegno. E se dieci anni
il 51,68% si rivolgeva al supermercato o
discount (mentre il 30,87% al negozio, il
9,06% al mercato rionale e l’8,39% al
grande centro commerciale), oggi di solito
il 56,33% va nei supermercato/discount, il
27% nel grande centro commerciale, il
10% nella piccola bottega e il 6,67% al
mercato rionale.
“Chiediamo – ha proposto Sergio Ferrari,
presidente di Confesercenti Bologna – che i
fondi per il progetto Mambo siano investiti
nello sviluppo dei mercati rionali e come
incentivi che agevolino i negozi di vicinato
che, per metratura, consentono di avere
una certa varietà di merci. L’insediamento
di medie strutture in città è una ricchezza
che vivifica il territorio”. E Francesco
Droghetti, presidente Fipac di Bologna, ha
aggiunto: “Queste strutture sono molto
utili agli anziani che, sempre più spesso
sono quelli che si occupano della spesa
delle famiglie con bimbi”.
FISSAGGI UTENSILI E ACCESSORI
infissi
PER SERRAMENTISTI
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ncora una volta la suggestiva atmosfera del
parco dell’area museale
di Ca’ la Ghironda a
Ponte Ronca di Zola Predosa è stata teatro il 21
giugno scorso del Gran Galà Confesercenti, l’appuntamento annuale riservato dall’associazione ai
propri iscritti e al quale hanno partecipato più di
300 negozianti della città e della provincia e
numerosi ospiti istituzionali, tra cui Sergio
Palmieri, presidente del Quartiere Borgo del
Comune di Bologna, e i rappresentanti dei maggiori istituti di credito del territorio. Questa è la
quinta edizione del Gran Galà, la quarta che si
tiene a Ca’ la Ghironda, e l’evento è servito come
sempre all’assegnazione dei premi “Bolognese
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Quando posso vado a fare la spesa e ci metto una
mattina. Difatti, non è che puoi andare dal macellaio, chiedergli una fettina di carne e poi salutarlo.
No, lui vuole capire perché ti serve, per chi e per
come. E lui mi sgrida e io ... È un rapporto
umano, filosofico, gastronomico, tecnico che
rende viva una città e la caratterizza. Per me andare in Piazzola, a riprendere un rapporto con tanti
amici è stato una cosa davvero molto piacevole”.
Carlotta Giovannini, premiata dal sindaco di
San Lazzaro di Savena Marco Macciantelli, è la
rivelazione dell’anno. Il 29 aprile scorso ad
Amsterdam è conquistato il primo posto di campionessa europea di ginnastica artistica nel volteggio, superando la campionessa in carica, la
russa Anna Grudko. Un successo confermato il
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A cura di
Nicodemo Mele
Gran Galà 2007,
l’anno della ripresa del piccolo commercio
d’Oro 2007” per lo spettacolo, lo sport, la cultura
e l’economia. Al cantante Cesare Cremonini è
stato assegnato il premio “Bolognese d’Oro
2007” per lo spettacolo, al conduttore televisivo
Patrizio Roversi quello per la cultura e il turismo, a Carlotta Giovannini, medaglia d’oro
agli europei di ginnastica artistica del 29 aprile
scorso, quello per lo sport e a Gino Cocchi,
amministratore delegato della Carpigiani, per l’economia. Patrizio Roversi è stato premiato per
la sua intensa attività di conduttore televisivo,
cominciata più di 20 anni fa con il Gran Pavese
Varietà e oggi ancora di più sulla cresta dell’onda
con il ciclo di trasmissioni “Turisti per caso”. Lo
scorso anno ha girato anche “Piazzola per caso”
per i 60 anni dell’Anva Confesercenti. “Questo
premio è una cosa bellissima pre me – ha affermato Patrizio Roversi, premiato da Stefano
Bollettinari, segretario regionale di
Confesercenti e Consigliere di amministrazione di
Apt Emilia Romagna – sto nel centro storico di
Bologna e, tra i tanti motivi per cui ci sto, uno
riguarda il rapporto diretto, personale e psicologico, con il negoziante sotto casa, con l’edicolante
e gli altri commercianti dove vado a fare la spesa.
Sono i miei rapporti sociali. Il presidente Ferrari
diceva che i negozi illuminano. Sì, è vero.
Illuminano di giorno, illuminano la sera, illuminano un rapporto umano che è fondamentale.
20
13 maggio successivo con il terzo posto nella
seconda tappa della World Cup di Gand, in
Belgio. Imolese, Carlotta Giovannini ha appena 17 anni, milita nella squadra Biancoverde ed è
allenata da Giacomo Zuffa. Quest’anno ha raccolto la sua prima medaglia d’oro ai campionati
di Francia, di Parigi-Bercy, il 18 marzo scorso. Tra
i risultati ottenuti in carriera, ricordiamo gli
Assoluti di Ancona 2005 (ottava nel concorso
generale, quarta nel volteggio), gli Europei di
Volos (Grecia) 2006 (prima nelle gare a squadre,
quinta nel volteggio), gli Assoluti italiani di Meda
2006 (Medaglia d’Argento) e i Mondiali di Aarhus
(Danimarca), nona nella classifica a squadre.
Ricco il curriculum professionale di Gino Cocchi
che, una volta uscito dalle Aldini, a tappe forzate
ha conquistato i posti di primo piano in alcune
n. 2, luglio 2007
Al cantante
Cesare
Cremonini,
al presentatore
televisivo
Patrizio
Roversi,
a Gino Cocchi
(Carpigiani)
e a Carlotta
Giovannini,
campionessa
europea di
ginnastica
artistica, è
andato il
“Bolognese
d’Oro 2007”
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delle maggiori aziende italiane come la Cattabriga e la Carpigiani.
Alla guida di quest’ultima dall’inizio degli anni ’90, Cocchi è
riuscita a rilanciarla riuscendo a conquistare il 50 per cento del
mercato mondiale nella produzione e vendita di macchine per il
gelato. “Oggi ero a Milano – ha rivelato Gino Cocchi, premiato
da Luigi Littardi, segretario generale della Camera di commercio
di Bologna – ma non ho voluto mancare a questo appuntamento.
Il premio che mi è stato consegnato io lo immagino rivolto alla
Carpigiani. Un’azienda che è un onore e un vanto per il nostro
territorio e per la città di Bologna. Ha fatto cose importanti nel
passato e il nostro impegno è di cercare di fare bene ancora nel
futuro. La Carpigiani ha molti clienti nel mondo e quando vengono a Bologna si trovano in una città ospitale e un grazie di sicuro
va alla Confesercenti e ai suoi associati per la capacità con cui cercano di accogliere bene chi viene da tanto lontano”.
Infine, il premio a Cesare Cremonini, l’idolo delle ragazzine
che, dopo la parentesi giovanile dei Lunapop, si è imposto come
solista con i dischi “Maggese”, “Bagus”, “Innocenti evasioni
2006” e “1+8+24”. “Dieci anni fa – ha commentato
Cremonini, premiato da Pamela Meier, assessore provinciale
alle Attività produttive – ero uno scolaretto e, accingendomi a
fare gli esami di maturità, sognavo di poter fare un giorno il
cantante. In questi anni, non mi era mai successo una cosa così
speciale come ricevere un premio a Bologna. La nostra è una
città che regala a fatica la gioia della consacrazione al mondo
dello spettacolo. Quindi, credo che questo premio per me valga
davvero tanto. Bologna non è una città facilissima che, sebbene
contenga tantissimi artisti, è una città di grandi culture e questo
per me è un premio davvero speciale. Per tutti questi motivi
vivo e vivrò per sempre a Bologna”.
Il Gran Galà Confesercenti si è chiuso con un saluto del presidente
provinciale Sergio Ferrari. “Questo è un periodo non molto sereno per la nostra categoria – ha affermato – ma devo dire che tra
tante notizie negative quella che ci consola di più è che dopo tantissimi anni c’è un’inversione di tendenza nei consumi e i piccoli
negozi in termini percentuali hanno venduto qualcosa in più
rispetto alla grande distribuzione. È il primo anno che succede ed è
un segnale importante per chi, come noi ha insistito tanto sul fatto
che la grande distribuzione avrebbe creato tanti problemi, ma che
non avrebbe messo in croce il piccolo commercio. Questo è l’unico paese in Europa che ha ancora più di 700 mila negozi. Tanti
rispetto agli altri paesi dell’Unione e frutto di una tradizione diversa
e di un modo di rapportarsi con il cliente rispetto ai colleghi francesi o tedeschi. Un grande patrimonio culturale e non soltanto di
servizio alla persona, che vogliamo mantenere e salvaguardare. E
se si riesce a mantenere questa nostra città piena di vita, pur tra le
tante difficoltà, in buona parte è dovuto alla presenza di tanti
negozi e di tante attività turistiche e di servizio che fanno luce.
Ossia: esattamente il contrario del buio, del pericolo e dell’insicurezza. Quindi, è un valore che va ben al di là del dato economico e
ci consente di conservare un alto grado di civiltà. Crediamo che la
nostra città, la nostra terra abbiano una caratteristica peculiare,
quella di riuscire a fare sistema”.
n. 2, luglio 2007
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(foto Zucchini)
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PATRONATO
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ITACO
VERSAMENTI TELEMATICI.
Dal 1° gennaio 2007 i soggetti titolari di partita Iva hanno l’obbligo di effettuare i versamenti fiscali e previdenziali esclusivamente per via telematica. Di conseguenza l’Istituto ha provveduto a spedire, ad artigiani e commercianti titolari di partita Iva,
un prospetto di liquidazione con l’indicazione degli importi e
delle causali per i versamenti e delle modalità di determinazione degli importi dovuti. Chi non è titolare di partita Iva, invece,
avrà ricevuto i modelli F24 per il pagamento tradizionale.
CUMULO PENSIONE,
REDDITI DA LAVORO AUTONOMO.
La presentazione della comunicazione dei redditi da lavoro
autonomo (Mod. 503 AUT) da parte dei pensionati è stata prorogata al 31 luglio 2007.
i pensionati, per contrarre con banche e intermediari finanziari
prestiti da estinguersi con la cessione di quote della pensione
fino ad un quinto della stessa, per periodi non superiori a dieci
anni. Non tutte le prestazioni, però, sono considerate cedibili.
INDENNITÀ DI MALATTIA
PER PARASUBORDINATI.
Dal 1° gennaio 2007 i lavoratori parasubordinati e assimilati
iscritti alla Gestione separata dei lavoratori autonomi, non iscritti ad altre forme di assicurazione obbligatoria e non titolari di
pensione, hanno diritto all’indennità di malattia se sono in possesso di almeno tre mesi di contribuzione nei dodici mesi precedenti l’inizio della malattia e di un reddito da lavoro parasubordinato non superiore al 70% del massimale contributivo. La
domanda deve essere presentata all’Inps entro un anno a partire dal giorno successivo alla fine della malattia.
UTILIZZO DEI CONTRIBUTI
ENPALS CUMULATI CON QUELLI
DA LAVORO AUTONOMO.
ASSEGNO AL NUCLEO FAMILIARE.
I contributi versati presso l’Enpals, il Fondo Pensioni Lavoratori
Dipendenti dell’Inps e una delle gestioni speciali per i lavoratori autonomi, possono essere cumulati per ottenere il diritto a
una pensione a carico della gestione speciale autonoma. Non
fossero sufficienti i contributi da lavoro dipendente ed Enpals
per maturare il numero di contributi utili alla liquidazione della
pensione e il lavoratore non dovesse raggiungere il previsto
requisito contributivo, la parte di contributi Enpals può essere
trasferita all’Inps e cumulata con quella da lavoro autonomo,
eventualmente in possesso del lavoratore, in modo da ottenere
una contribuzione sufficiente alla liquidazione della pensione.
FONDAZIONE ENASARCO,
LOCAZIONE DI IMMOBILI.
PRESTITI CON CESSIONE DEL QUINTO.
Sono stati chiariti dall’Inps i criteri che regolano le modalità, per
Per l’anno 2007 non verrà effettuata la consueta rivalutazione
dei livelli di reddito familiare per il riconoscimento dell’assegno
per il nucleo familiare. Pertanto, dal 1° luglio 2007, continueranno ad essere ad essere applicate tutte le tabelle attualmente in
vigore, i cui livelli reddituali saranno rivalutati dal 1° luglio 2008.
La Fondazione Enasarco ha reso disponibili sul proprio sito
www.enasarco.it le modalità per la richiesta di accesso alla
assegnazione in locazione di immobili ad uso residenziale e/o
commerciale ad agenti e rappresentanti e ad altri soggetti che
rispondano ai requisiti richiesti. La domanda di locazione avrà
validità sei mesi a partire dal mese successivo a quello di arrivo.
Festa regionale il 6 ottobre sulle colline modenesi
Si terrà sulle colline modenesi e precisamente a Sassuolo, la cittadina delle ceramiche, l’annuale festa
regionale della Fipac. L’appuntamento è fissato per il 6 ottobre prossimo e quanti vorranno partecipare
possono già prenotarsi a questi numeri della Confesercenti provinciale (051/633.99.11) e della Fipac provinciale (051/633.99.17) di Bologna. Al momento di andare in stampa il
programma era ancora in via di definizione. Si sapeva solo che nella mattinata è prevista una visita al Palazzo Ducale di Sassuolo e che a mezzogiorno il pranzo è stato fissato nel ristorante “La Gola” di Modena. Il Palazzo
Ducale di Sassuolo fu trasformato da castello in magnifica Delizia, luogo
ufficiale di villeggiatura e svaghi, a partire dal 1634 dall’architetto ducale
Bartolomeo Avanzino, per volontà del duca Francesco I d’Este, colui che
riportò agli antichi fasti il casato dopo la perdita di Ferrara nel 1598. La
reggia è un vero gioiello della cultura barocca dell’Italia settentrionale e fu
sontuosamente affrescata e decorata dal francese Jean Boulanger, pittore
ufficiale della corte estense cui si affiancarono alcuni tra i maggiori pittori
quadraturisti bolognesi come Angelo Michele Colonna e Agostino Militelli.
n. 2, luglio 2007
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Quali sono i programmi d’investimento
della tua azienda?
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Tutto questo è reso possibile con il sostegno della Regione Emilia Romagna,
Camera di Commercio di Bologna e Comuni della Provincia mediante interventi
sui fondi di garanzia e riduzione dei tassi di interesse.
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Fonter, formazione gratuita
per le imprese aderenti
Più di 13 milioni di euro stanziati nel 2007.
È il momento di approfittarne!
È uscito l’Avviso pubblico valido per il 2007 e
ci sono oltre 13 milioni di euro a disposizione
per le imprese che hanno già aderito a Fonter
(Fondo paritetico interprofessionale nazionale),
costituito da Confesercenti assieme ai sindacati
Cgil, Cisl e Uil, per finanziare
l’aggiornaok
tessere
mento, la formazione e
alcune tipologie di consulenza a costo zero.
Confesercenti ha provveduto dal 2005 ad oggi ad
associare i suoi iscritti che,
per legge, sono obbligati
a versare all’Inps lo 0,30%
del monte salariale al
Fondo Fonter. Tutte queste
ingenti somme di denaro oggi, grazie alla
creazione di Fonter, sono a disposizione degli
imprenditori che gratuitamente possono attivare percorsi di formazione e aggiornamento
personalizzati e flessibili su tutte le tematiche
aziendali. Le imprese possono scegliere di attivare per i loro dipendenti dei percorsi sia
aziendali che individuali. I percorsi aziendali
devono avere le seguenti caratteristiche:
– coinvolgere almeno 6 dipendenti della stessa azienda;
– scegliere una o più tematiche di interesse
dell’azienda (sicurezza, igiene, innovazioni
legislative, nuovi processi tecnologici, marketing, informatica, lingue straniere ecc.).
Le lezioni potranno essere effettuate sia presso
l’impresa che l’Ente di formazione e si dovranno svolgere in orario di lavoro. I percorsi individuali saranno attivi da ottobre prossimo e
verrà pubblicato infatti un catalogo con tutti i
corsi disponibili. I lavoratori potranno usufruire
di un “assegno individuale” denominato “voucher” fino ad un ammontare massimo di
2.500 euro. Si tratta di una modalità, flessibile
e mirata, per la formazione su tematiche
comuni a partecipanti provenienti da aziende
diverse. Per accedere a questi
corsi si potrà consultare online un catalogo corsi sul sito
www.fonter.it. Purtroppo le
imprese che non hanno
ancora aderito a Fonter non
potranno usufruire di questa
opportunità nell’immediato. Ma, visto che, comunque, versano un contributo
dello 0,30% (obbligatorio per legge) e che
l’adesione a Fonter non comporta alcun onere
aggiuntivo per l’impresa aderente, è consigliabile iscriversi al più presto per poter usufruire
del prossimo Avviso pubblico.
Iscriversi a Fonter è semplicissimo: è sufficiente
infatti l’inserimento del “codice” del Fondo –
“FTUS” – direttamente sul D.M. 10/2. Per non
perdere questa grande opportunità
Confesercenti insieme a Cescot e alle parti
sociali hanno costituito degli “Sportelli Fonter”
già operativi ed a disposizione di tutte le aziende. Il consiglio è di contattare immediatamente gli sportelli Fonter per verificare se si è soci
Fonter e, in caso affermativo, approfittare subito di questa grande opportunità. Il servizio di
consulenza e orientamento offerto dagli
Sportelli Fonter è completamente gratuito!
Sportello Fonter: Cinzia Astolfi,
Via Don G.Bedetti, 26 – 40129 Bologna.
Tel: 051.6380350, fax 051.327780,
e-mail [email protected]
Alterego: una proposta di co-manager a chi cerca lavoro
All’interno del progetto “Equal Alterego: professione co-manager” cerchiamo donne con esperienza in attività del settore commercio turismo e servizi che intendano iscriversi all’Albo delle “Co-manager”, le professioniste che sostituiscono o supportano le imprenditrici in azienda quando per necessità debbono assentarsi. Si tratta di un nuovo profilo professionale flessibile e di responsabilità sempre vario e professionalizzante,
finalizzato alla collaborazione e alla sostituzione dell’imprenditrice nella sua attività quando questa non può
seguirla come vorrebbe per impegni legati alla gestione familiare o personale. Cosa fa la Co-manager?
Gestisce l’attività commerciale o di servizio con le competenze sviluppate attraverso la sua esperienza professionale o formativa definite dall’Albo delle Co-manager. Si assume la responsabilità dell’attività “come se
fosse la sua”. Svolge la funzione della sostituzione con l’impegno dell’imprenditrice quando questa è assente in base agli accordi definiti all’interno del servizio di Sostituzione Alterego, il servizio che sostiene le
imprenditrici a trovare una adeguata sostituta. Svolge l’attività di vendita e assistenza clienti nell’interesse
dell’imprenditrice. Gestisce il personale in assenza dell’imprenditrice in base agli accordi con l’imprenditrice, curando l’interesse dell’attività. Per maggiori informazioni ci si può rivolgere al Nuovo Cescot Emilia
Romagna, tel. 051.6380350 (signora Cristina Sciacca) o al “Servizio Alterego” di Confesercenti Bologna,
tel. 051.6339911 (signor Giacomo Bardi). Oppure consultanto il sito www.co-manager.net.
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Nuovi corsi 2007
È stato riaperto il Catalogo elettronico per la formazione continua e permanente ed ecco il programma di corsi organizzati nel prossimo autunno – inverno dal Nuovo Cescot Emilia Romagna:
- 1641, Budget e controllo di gestione: 30 ore
- 1688, Contabilità aziendale e software gestionali: 60 ore,
- 1707, Gestione paghe e contributi: 60 ore,
- 10273, Informatica di base: 40 ore,
- 1676, Vetrinistica e visual merchandising: 30 ore,
- 1734, Lingua inglese - livello base: 40 ore
- 9871, Cucina tradizionale: 40 ore,
- 1659, Professione barman: 30 ore,
Nuovo Cescot Emilia Romagna e
Confesercenti affiancano le nuove imprese
È stato avviato l’11 giugno con successo a
Bologna il progetto “Incipit” cofinanziato dalla
Provincia di Bologna attraverso il Fondo Sociale
Europeo, per il consolidamento delle nuove
imprese nei settori del commercio, turismo e servizi. Il progetto, nato sulla scia dei buoni risultati
ottenuti con il progetto “Incipit Avvio di Impresa”
propone un’offerta integrata di opportunità formative, informative e consulenziali per il sostegno
di piccole attività imprenditoriali nella provincia di
Bologna. Varie tipologie di aziende hanno aderito
al progetto dai bar, ristoranti e minimarket ai centri benessere, gli asili nido/ludoteche, aziende
informatiche, tutti accomunati dal desiderio di
una buona gestione e controllo dell’attività e dall’esigenza di comprendere al meglio il loro cliente
e di farsi conoscere sul mercato. Gli incontri con
l’esperta di comunicazione Carla Giovetti e l’esperto in comunicazione pubblicitaria Claudio
Mancini hanno consentito ai neo imprenditori di
migliorare la propria professionalità imprenditoriale e di acquisire le strategie commerciali più avanzate. Gli incontri con l’esperto di budget e controllo di gestione, Attilio Restivo hanno fornito
tecniche indispensabili per calcolare la redditività
di una nuova azienda. Maggiori informazioni sul
sito www.cescot.emila-romagna.it o telefonando
allo 051.6380350.
Sab, per nuovi
negozianti alimentaristi
A giugno si è concluso il corso “SAB” ossia il
corso per la somministrazione di alimenti e
bevande, il 21 giugno hanno superato l’esame
abilitante tutti i 29 partecipanti che ora si
apprestano ad avviare le attività di bar, ristorazione e alimentari. Il corso era di 100 ore ed è
stato seguito da 29 persone e si è concluso con
il rilascio di un attestato di frequenza. Tra le
materie affrontate durante il corso c’erano quelle relative al riconoscimento merceologico e
all’etichettatatura degli alimenti, la manipolazione igienica e sicura di questi, la gestione sicura
del luogo di lavoro, la prevenzione incendi, l’avviamento e la gestione finanziaria, amministrativa e fiscale di un esercizio alimentare e, infine,
la sua gestione e organizzazione operativa.
CATERING & DISTRIBUZIONE
Il GRUPPO LELLI si compone di due società:
Lelli Lino e Figli S.r.l. dal 1964 e
dal 2004 Terra e Mare S.r.l. con sede operativa a
S.Carlo (FE)
La società Lelli Lino e Figli è specializzata nelle forniture di prodotti
food e non nei settori:
• ristorazione tradizionale (ristoranti-pizzerie-pub-bar paninoteche-ecc.)
• ristorazione collettiva.
Tramite i propri agenti di vendita copre una vasta area di strutture
retail (panifici-latterie-drogherie ecc.) in Bologna e provincia.
Le consegne sono effettuate con mezzi di proprietà da personale
dipendente.
L’insediamento, avvenuto all’inizio dell’anno in corso , nel nuovo
capannone di mq. 8500 con area cash di 5000 mq. ha permesso
l’ampliamento della gamma prodotti , affiancando a quelli già trattati,
la vendita di carne fresca , frutta e verdura.
La soc. Terra & Mare s.r.l. specializzata in surgelati (carne-pescepasta-pasticceria-verdura) dispone di un magazzino di mq. 2000 con
area surgelati per 2000 pallets, ed offre lo stesso servizio rivolto alla
stessa clientela.
Magazzino e Uffici:
Via Zanini 1 • 40011 ANZOLA EMILIA (BO)
Tel. 051/6501311 (10 linee r.a.) • Fax 051/6501301
e-mail: [email protected]
Convenzione Confesercenti,
condizioni speciali riservate agli associati
ORARI DI APERTURA
DAL LUNEDI’ AL VENERDI’
07,30-18,30
SABATO 08,00-17,00
DOMENICA 08,00-13,00
DETRAZIONI FISCALI INTERVENTI DI RIQUALIFICAZIONE
ENERGETICA DEGLI EDIFICI (COMMI 344-349)
Vengono introdotte quattro distinte tipologie di agevolazioni fiscali per l’effettuazione di interventi di riqualificazione energetica degli edifici, secondo lo schema della detrazione dall’imposta già da anni in vigore per gli interventi di recupero edilizio. In tutte e quattro le tipologie di agevolazione, descritte qui di seguito nel dettaglio, la detrazione massima dall’imposta
lorda spettante dovrà essere ripartita in tre quote annuali di pari importo.
Il comma 344 introduce una nuova agevolazione fiscale consistente nella possibilità di detrarre dall’imposta lorda una
quota pari al 55% delle spese effettivamente sostenute entro il 31.12.2007 dal contribuente ed entro un valore massimo
della detrazione di € 100.000, per interventi di riqualificazione energetica di edifici esistenti, che consentano di conseguire
un valore limite di fabbisogno di energia primaria annuo per la climatizzazione invernale inferiore di almeno il 20% rispetto
ai valori riportati nell’allegato C, numero 1), tabella 1, annesso al D. Leg.vo 19.8.2005, n. 192, recante “Attuazione della
direttiva 2002/91/CE relativa al rendimento energetico nell’edilizia”;
la seconda agevolazione, di cui al comma 345, prevede la possibilità di detrarre dall’imposta lorda una quota pari al 55%
delle spese effettivamente sostenute entro il 31.12.2007 dal contribuente ed entro un valore massimo della detrazione che in
questo caso è di € 60.000, per interventi su edifici esistenti, parti di edifici esistenti o unità immobiliari, riguardanti strutture
opache verticali, strutture opache orizzontali (coperture e pavimenti) e finestre comprensive di infissi, a condizione che siano
rispettati i requisiti di trasmittanza termica di cui alla Tabella 3 allegata alla legge in commento;
il comma 346 prevede una ulteriore agevolazione, consistente nella possibilità di detrarre dall’imposta lorda una quota
pari al 55% delle spese effettivamente sostenute entro il 31.12.2007 dal contribuente ed entro un valore massimo della
detrazione anche in questo caso di € 60.000, per interventi relativi
all’installazione di pannelli solari per la produzione di acqua calda per
usi domestici o industriali e per la copertura del fabbisogno di acqua
calda in piscine, strutture sportive, case di ricovero e cura, istituti scolastici e università;
il comma 347 prevede infine la possibilità di detrarre dall’imposta lorda
una quota pari al 55% delle spese effettivamente sostenute entro il
31.12.2007 dal contribuente ed entro un valore massimo della detrazione in questo caso di € 30.000, per interventi di sostituzione di impianti
di climatizzazione invernale con impianti dotati di caldaie a condensazione e contestuale messa a punto del sistema di distribuzione.
AGEVOLAZIONI RISTRUTTURAZIONI EDILIZIE 36%
(COMMA 387)
Viene ulteriormente prorogata fino al 31.12.2007 la detrazione fiscale delle spese sostenute per interventi di recupero edilizio.
La relativa quota su cui calcolare la detrazione è confermata al 36%, con un tetto massimo complessivo di 48.000 Euro, come
già previsto dal comma 35-quater dell’art. 35 della L. 248/2006. Viene inoltre confermato dal comma 388 che per usufruire
delle agevolazioni di cui sopra occorre che nella fattura venga separatamente evidenziato il costo della manodopera.
IVA AL 10% INTERVENTI DI MANUTENZIONE
ORDINARIA E STRAORDINARIA (COMMA 388)
La lettera b) del comma 387 proroga inoltre per le prestazioni fatturate a far data dall’1.1.2007 e fino al 31.12.2007,
l’aliquota Iva agevolata del 10% per gli interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria, restauro e risanamento conservativo e ristrutturazione edilizia, effettuati su fabbricati a prevalente destinazione abitativa di cui alle lettere a), b), c) e
d) dell’art. 3 del D.P.R. 380/2001 (TU edilizia). Anche in questo caso per la fruizione dell’agevolazione è necessario che
nella fattura venga separatamente evidenziato il costo della manodopera.
MARCO MAURIZZI
Perito Industriale Termotecnico
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N
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Piazzola, magliette firmate
in “bulgnais”
“An i pòs piò”. Oppure: “A son stoff …
ma di mondi”. E che dire di “Brisa strazèr i maròn”, o di “Boia d’un maùnd
lèder e busàn” o di “Fat i cäz tu”.
Tutti modi di dire che un bolognese
verace ripete almeno cento volte al giorno, anche senza accorgersene, e senza
mai rischiare di passare per volgare.
Un gergo che non è sfuggito a due
ambulanti della Piazzola, Pietro Alfonso
Cominardi e sua moglie Lucia Pilati
(entambi soci Anva-Confesercenti) che
lo hanno voluto assumere come veicolo
per portare il dialetto bolognese in tutta
Italia e in tutto il mondo. Come?
Stampando queste frasi brevi ed efficaci
sulle magliette colorate che vendono da
anni e con successo dal loro banco.
Un successo che ha interessato anche la
stampa cittadina (la cronaca di Bologna
del “Resto del Carlino”) che ai nostri
due eroi ha dedicato un ampio servizio.
Perché di eroi si tratta. In un periodo di
difficoltà per il commercio (e per quello
ambulante, soprattutto, in lotta con le
bancarelle di prodotti scadenti e venduti
a prezzi stracciati) si sono inventati un
sistema innovativo di proporre le
magliette.
Niente personaggi dei cartoni animati,
niente star, starlette e veline della televisione, ma frasi coloritissime come “Brisa
fèr l’èsen”, “Mè a fag cal càz cam pèr”,
“Sôcmel”, “A ringrazi Dio, me a san ed
Bulaggna”, “An s plòcca gninta”, “A san
al brevo”, “Sono troppo sexy per lavorare”, il classico “Socc’mel ban” e tante
altre grasse battute, salaci e divertenti,
che, affondando nella cultura e nella tradizione petroniana, incuriosiscono tanto
i turisti che i frequentatori assidui della
Piazzola.
L’idea è diventata addirittura un marchio
che i coniugi Cominardi gestiscono
gelosamente, incaricandosi di vendere
direttamente al mercato le magliette
prodotte.
(foto Zucchini)
Autorizzazione Comune di Bologna PG278878 del 19/12/2006
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n. 2, luglio 2007
29
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“CITTA’ CASTELLI E CILIEGI”.
UNA STRADA E DUE ANIME TRA BOLOGNA E MODENA
Fabio Federici, eletto nuovo presidente il 28 maggio scorso
a cura di
Nicodemo Mele
“La Strada dei vini e dei
sapori ‘Città Castelli
Ciliegi’ è riuscita in
questi ultimi tre anni ad
unire le esigenze di due
settori che in passato
non erano andati mai
molto d’accordo: il
commercio e l’agricoltura. Gli elementi di frizione sono stati sempre
tanti, ma abbiamo trovato un punto di incontro
(non certo rivoluzionario) che ha fatto capire
che, quando coincidono le finalità e ci si aiuta
reciprocamente, i vantaggi ci saranno poi per
tutti”. Così Fabio Federici, neo presidente della
Strada dei vini e dei sapori “Città Castelli
Ciliegi” (è stato eletto il 28 maggio scorso)
parla del piccolo miracolo raggiunto in una
realtà che, lungo la pedemontana Bazzanese,
unisce capacità e intenti di due province, quella
di Bologna e quella di Modena.
Come siete riusciti ad arrivare a questo
risultato e che effetti sta producendo?
“È un risultato – risponde Federici – che scaturisce dal Dna della strada che riunisce soci pubblici (19 comuni e due unioni comunali) e soci
privati (oltre 160 tra imprese agricole e commerciali). Due anime, quella del privato e quella
del pubblico, che lavorano assieme nella promozione dello sviluppo del
territorio e dei suoi valori
enogastronomici, culturali,
storico-artistici e paesaggistici. Due anime che hanno
guidato anche la sinergia tra
due settori distanti tra loro,
come quello commerciale e
quello agricolo. Questa siner-
30
gia ha nella produzione tipica del territorio il suo punto di
forza, che lo scorso
anno lo ha portato
allo sviluppo di una
rete di collaborazioni
su una serie di progetti che ci sta
dando grosse soddisfazioni. Uno di questi è ‘Emozioni emiliane, un marchio con cui ogni singolo prodotto
e produttore viene promosso sui mercati provinciale, regionale, nazionale e internazionale.
Su questo abbiamo fatto degli accordi con dei
ristoratori che si impegnano da un lato ad avere
nel proprio locale la vetrina dei prodotti del territorio e, dall’altro, a realizzare il 70 per cento del
menù con prodotti acquistati dai soci della
Strada. Abbiamo cominciato da Vignola, quindi
proseguito a Savignano sul Panaro e, infine, lo
realizzeremo in ognuno dei 19 comuni della
Strada che avrà almeno un ristorante che tratterà
in esclusiva questo marchio. In più, assicuriamo
la presenza della Strada a fiere nazionali e internazionali che ogni singolo socio da solo non
riuscirebbe a raggiungere. Sempre nel 2006
abbiamo fatto un altro accordo con tre importatori statunitensi (due di Los Angeles e uno di San
Francisco) con cui la Strada ha l’esclusiva della
promozione e della vendita in tutta la California.
Non solo dei prodotti della nostra Strada, ma
anche quelli di tutta l’Emilia Romagna”.
Possiamo dire, allora, che la vostra
Strada è diventata un fenomenale veicolo
di promozione turistica?
“Sì, certo, e per questo lavora in sintonia con le
altre 12 Strade della nostra regione. La nostra,
in particolare, per essere più incisiva non si è
affidata ad un’associazione di prodotto, ma si è
dotata di una struttura commerciale proprio per
n. 2, luglio 2007
salvaguardare l’imparzialità
nella promozione del
territorio e nella vendita
dei prodotti. È diventato uno strumento che
aiuta i nostri soci (produttori, i ristoratori e
operatori economici e turistici) ad arrivare su piazze
sinora irrangiungibili”.
Risultati sinora raggiunti.
“Rispetto al 2004, nel 2005 abbiamo elevato la
media di prodotto venduto per ogni socio di
oltre il 70 per cento e del 41 per cento nel 2006,
rispetto al 2005. L’Aceto balsamico, il Parmigiano
reggiano, il Pignoletto, il Lambrusco, i Tortellini,
la Mortadella e i salumi sono i protagonisti di
questo successo. In più c’è una viabilità nella
zona della Strada che funziona e che permette
rapidi collegamenti. Inoltre, la zona della Strada
è dotata di emergenze storiche, artistiche e culturali di rilievo. D’altronde, la nostra Strada è una
realtà giovane. Costituita nel 1999, è andata a
regime nel 2004. Ora, si muove nel giusto mix
tra la valorizzazione delle fiere locali e la presenza
a fiere nazionali e internazionali. Tra valorizzazione del prodotto del singolo produttore e valorizzazione dell’insieme dell’offerta sia di prodotti
che di ricettività e turismo. L’ideale sarebbe
riuscire a coniugare la tradizione dei motori, rappresentata dalla Ducati o dalla Ferrari (entrambe
vicine alla nostra Strada), come traino turistico
per le eccellenze della nostra Strada”.
Problemi da risolvere nel prossimo futuro?
“Migliorare l’accoglienza, aumentare il numero
di posti letto e, soprattutto, la loro qualità per
rispondere alle richieste dei gruppi. Inoltre, vorremmo selezionare una trentina di prodotti e
marchi di assoluta qualità per penetrare il mercato. Altro obiettivo: garantire ai soci un servizio
puntuale e tempestivo in termini di segnaletica,
consulenza e di formazione. ”.
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Signori, a TAVOLA !!!
a cura di Pier Luigi Nanni
STROZZAPRETI
“MARE E MONTI”
Primo piatto …
… e (per Bacco!) vino
Proseguendo il “mariàge” tra le bontà che la
natura ci mette a disposizione e gli ottimi
vini che si producono
sulle splendide colline
bolognesi, ci avventuriamo tra il saporito
marinaresco ed il delicato sottobosco.
Per un abbinamento ottimale, l’ideale sarebbe
pasteggiare con lo stesso vino di preparazione,
per cui l’eclettico Sauvignon Doc dei Colli
Bolognesi è decisamente perfetto! Giallo paglierino scarico, secco e tranquillo, dai preziosi aromi
vegetali e fruttati, nonché una sottile nota floreale, che uniti ai delicati ma decisi sentori contrastanti tra la tendenza dolce del mare e le sottili
aromaticità della montagna, danno alla portata
piacevolezza ed eleganza. Tappare al momento e
servire in stretti e luminosi calici a 10°C. Il
Sauvignon blanc, da distinguere con la tipologia
Ingredienti. Dosi per quattro persone: 400 gr.
di calamaretti puliti e tagliati a listarelle; 500 gr.
di funghi porcini tagliati a lamelle; 1 ciuffetto di
prezzemolo; 1/2 bicchiere di vino bianco secco e
tranquillo (ideale il Sauvignon!); 2 spicchi interi
di aglio; 1/2 peperoncino; 1 bicchiere di olio d’oliva extravergine; sale s.q.
Tempo di preparazione e cottura: 30 minuti.
Preparazione e cottura. In una padella versare l’olio d’oliva e rosolare gli spicchi d’aglio ed
il mezzo peperoncino e quando completato,
toglierli, poi aggiungere i calamaretti ed i funghi: cuocere a fiamma alta, e quando la temperatura sale, aggiungere il vino, una spruzzata di
prezzemolo tritato e sfumare.
Fare cuocere per 6/7 minuti, salare a piacere e
tirare la salsa. Aggiungere la pasta, ben scolata
ed al dente, facendo cuocere a fuoco vivo per
amalgamare il tutto, soprattutto la salsa che
deve legare in modo armonioso e deciso.
Posizionare in una piatto di portata spruzzando
delicatamente di prezzemolo e servire ben
caldo.
“noir” che in Italia non è coltivato, originario del Bordeaux,
è stato impiantato sulle nostre
colline verso la fine del XIX°sec.
Pur essendo situazioni alquanto diverse dal luogo d’origine, latitudine, altitudine,
clima, terreno e tipologia di coltivazione, il
Sauvignon ha saputo adattarsi molto bene e grazie all’abilità dei vignaioli, le rare peculiarità sono
da sempre riconosciute ed apprezzate. La produzione delle uve è costante, buona ed utilizzata
esclusivamente per la vinificazione, ottenendo vini
di qualità ed elevata selezione. Se maturo 2/3
anni, presenta un bel colore giallo paglierino
intenso, sottilmente dorato dal tipico aroma vegetale, mentre al palato è decisamente secco, pieno
ed asciutto, ben strutturato ed armonico, caldo di
alcol e dai profondi e complessi aromi. Si produce
sia tranquillo, frizzante ma è nella tipologia “superiore” che manifesta pienamente la tipicità.
“As màgna e as Bòvv” con le cucine regionali
Il 21 aprile scorso l’incontro con la cucina calabrese. Il 20
giugno con quella pugliese. E prima ancora, mese dopo
mese, il ‘tète-à-tète’ con le cucine laziale, sicula, campana,
trentina, romagnola e sarda. Gli 80 e passa soci dell’associazione enogastronomica “As Màgna e as Bòvv” (Si mangia e
si beve) non si fermano davanti a niente. Compatti, a tappe
forzate cadenzate fanno il giro delle cucine più rappresentative della penisola italiana, senza mai spostarsi da Bologna.
“Costituitasi nel marzo 2005 a Zola Predosa quasi per scherzo, per goliardia – racconta Marco Landucci, presidente del- I protagonisti dell’incontro
di “As Màgna e as Bòvv” con la
l’associazione – ben presto ‘As Màgna e as Bòvv’ ha raccolto cucina calabrese. Da sinistra: Pierluigi
decine di soci e simpatizzanti che partecipano con entusia- Nanni, Marco Landucci, Elisa
smo e passione alle nostre cene di incontro con le cucine
Vicariotto, Renzo Santi e Pino Gullo.
regionali, ai convegni e alle manifestazioni organizzate sui
temi dell’enograstronomia e della valorizzazione dei prodotti tipici del territorio”.
Ad animare questi piacevoli appuntamenti assieme a Landucci spesso troviamo il suo vice Fruttuoso
Zucchini (in arte Dodo), l’addetta stampa Elisa Vicariotto, nonché moglie di Landucci, Pierluigi Nanni,
direttore didattico dell’Aies (Accademia internazionale enogastronomi sommeliers) e Renzo Santi, presidente di quest’ultima associazione. Maggiori informazioni su “As Màgna e as Bòvv” si trovano sul sito
www.zolanews.it, dove è anche pubblicato lo Statuto dell’associazione. La sede è a Zola Predosa in Via
Risorgimento n. 284/A, fax 051.2985661.
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n. 2, luglio 2007
31
F I N E S T R E
S U L L A
R E G I O N E
BORSA DELLE
100 CITTÀ D’ARTE
IN CRESCITA
Nel 2008 la svolta innovativa con la Borsa a Ravenna
a cura di
Stefano Bollettinari
La Borsa del turismo delle 100 Città d’arte d’Italia “Art and Events”, che si è svolta a Ferrara dal 24 al 27 maggio scorsi,
ha fatto registrare anche quest’anno un
risultato estremamente positivo e i numeri della manifestazione lo dimostrano:
80.000 visitatori, 200 espositori, 90 tour
operator della domanda provenienti da
24 Paesi, 500 operatori dell’offerta italiana. Particolarmente ricca di eventi, conferenze stampa, convegni, concerti, manifestazioni culturali ed enogastronomiche.
“Art and Events” è una manifestazione
che vive ben oltre la città che la ospita,
come è testimoniato dalla realizzazione
degli Educational Tour di Bologna e
Ravenna, che hanno presentato agli operatori della domanda estera e italiana i
tesori d’arte di queste due splendide città
dell’Emilia Romagna. In particolare a
Una sosta a Palazzo d’Accursio di Bologna
dei tour operator partecipanti
alla Borsa delle 100 Città d’arte.
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n. 2, luglio 2007
CERTIFICATI:
SISTEMA/QUALITÀ/AMBIENTE
ISO 9001 - ISO 14001
F I N E S T R E
Bologna i circa 80 operatori turistici provenienti da tutto il mondo (oltre che dai
paesi europei, anche da Usa, Messico,
Giappone. Egitto e India) hanno avuto
l’occasione di visitare e conoscere la città
tra il 24 e il 25 maggio e, ospiti della
Confesercenti provinciale, nella serata del
24 sono stati ricevuti nella splendida cornice creata dal parco delle sculture del
Museo Ca’ la Ghironda a Ponte Ronca di
Zola Predosa. Qui hanno apprezzato e
gustato alcuni dei prodotti di punta della
cucina tipica bolognese e degustato i
migliori vini del Consorzio Colli
Bolognesi. Nella mattinata del 25 maggio, prima della visita alla città, sono stati
ricevuti a Palazzo d’Accursio, sede del
Comune di Bologna, da Sergio Ferrari,
presidente di Confesercenti Bologna, da
Giancarlo Morisi, presidente di AssHotel
Confesercenti di Bologna, da Luigi Litardi,
segretario generale della Camera di commercio, da Cristina Santandrea, assessore
comunale al Turismo, da Raffaele Finelli,
presidente della Commissione turismo
della Provincia di Bologna, e da Sophie
Menini, presidente delle Guide d’Arte
Confesercenti di Bologna.
In quanto a Ravenna è ormai certo che
nel 2008 sarà la sede della 12.a edizione
della Borsa delle 100 Città d’arte. Questa
scelta è frutto della strategia di innovazione commerciale messa in campo dalla
S U L L A
R E G I O N E
Società organizzatrice, che fa capo alla
Confesercenti, e nel contempo è il risultato di un accordo intervenuto tra le amministrazioni comunali di Ferrara e Ravenna
nell’ambito delle iniziative comuni volte a
promuovere insieme le due città d’arte
“Patrimonio dell’Umanità”. “Fare in
modo che le città d’arte piccole e medie
trovino uno spazio di competizione sempre più importante – ha sostenuto Sergio
Ferrari, a sua volta anche presidente
regionale della Confesercenti – è un
obiettivo importante per l’Associazione,
n. 2, luglio 2007
che vede nel trasferimento a Ravenna
della manifestazione un ulteriore elemento di valorizzazione di quel patrimonio di
esperienze e di successi che è stata la
Borsa delle Città d’Arte dal 1997 ad
oggi”.
Positivo anche il bilancio complessivo del
2006 del turismo regionale per quanto
riguarda le città d’arte e d’affari, con una
sostanziale crescita sia in termini di arrivi
(+ 5,75%) che per quanto riguarda le
presenze (+ 3,46 pari a 150.000 pernottamenti). Nel periodo 1999-2006 i dati
segnalano un’ottima performance, con
un aumento del 26,46% di arrivi e del
30,84% delle presenze, che è un incentivo a investire sempre più in questo prodotto turistico. Un’altra tendenza importante è il forte incremento della domanda
estera che nel 1999 rappresentava il
30,41% delle presenze totali mentre a
fine 2006 è arrivata al 32,32%, con una
crescita del turismo straniero nel periodo,
pari a oltre 150.000 turisti e quasi
400.000 presenze, pari al + 37%.
Per quanto riguarda l’offerta ricettiva tra
il 2005 e il 2006 si registra un incremento sia in termini di esercizi (+ 8,77%) sia
per quanto riguarda i posti letto (+
3,86%), che porta il patrimonio ricettivo
delle principali città d’arte dell’Emilia
Romagna a quasi 800 strutture (di cui
290 alberghi) e circa 31.600 posti letto.
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C
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I
STUDI DI SETTORE
PROVINCIA
Modificati dopo
la protesta all’Assemblea
nazionale
Nuovo Piano del
Commercio,
pianificazione al via
Alla fine il Governo ha ceduto. Le vibrate proteste dei lavoratori autonomi,
come quella dei soci Confesercenti
all’assemblea nazionale del 19 giugno
scorso, hanno spinto il Governo a trovare un accordo con le associazioni di
categoria sugli studi di settore. E questo
è arrivato il 2 luglio scorso, al termine
dell’incontro con il viceministro
dell’Economia Vincenzo Visco. L’intesa è
stata formalizzata con una serie di
emendamenti al provvedimento sull’Iva,
andato all’esame del Senato il giorno
successivo. I chiarimenti dati alle categorie riguardano in particolare l’adeguamento al livello minimo, le motivazioni da portare in sede di accertamento e l’indice che misura il valore aggiunto per addetto. “Finalmente un importante passo in avanti”, ha commentato
Marco Venturi, presidente nazionale
della Confesercenti. “Non ci sottraiamo
ai nostri doveri – ha aggiunto – e non
cestiniamo certamente lo spirito di collaborazione che ci ha sempre animato,
ma non potevamo certamente accettare
vincoli e gravami che colpivano iniquamente e pesantemente le nostre imprese. L’accettazione di tutte le nostre proposte ci consente di archiviare un
ampio conflitto e quei punti da noi contestati che creavano enormi difficoltà
alle imprese”.
All’assemblea nazionale del 19 giugno
scorso nella Sala Sinopoli all’Auditorium
Parco della Musica di Roma, parlando
davanti al Presidente del Consiglio
Romano Prodi, al ministro del Lavoro
Cesare Damiano e a diversi responsabili
nazionali dei partiti di maggioranza in
Parlamento, non era stato tenero con le
posizioni assunte sino ad allora dal
Governo. “Basta a quest’Italia che ha
per record più debito, più tasse, più
sprechi – aveva affermato, aprendo la
relazione – abbiamo già detto al
Governo di essere nettamente contrari
al metodo ed ai contenuti dei provvedimenti, preannunciando iniziative unitarie e forti di contrasto a tali decisioni.
Si è aperta il 24 maggio scorso la conferenza di pianificazione con cui la
Provincia di Bologna intende stendere il
nuovo Piano provinciale del commercio.
Lo studio durerà un anno e si muove su
una proposta della Giunta provinciale
che punta a spalmare su tutto il territorio provinciale i 200 mila metri quadri
di superficie di grande distribuzione
non utilizzati nel Piano provinciale del
commercio del 2000, che ne prevedeva
300 mila. Con l’introduzione della
“perequazione commerciale” in questo
nuovo piano, Palazzo Malvezzi pare
orientata a rendere ancora più costosa
la realizzazione di nuovi centri commerciali. Il meccanismo della “perequazione
commerciale” dovrebbe consistere in un
mix tra oneri di urbanizzazione e contributi aggiuntivi a carico di quanti vogliono realizzare nuovi iper. Questa cascata
di soldi verrebbe destinata ai piccoli
negozi e alle opere viarie di una certa
zona ogni volta che si apre un nuovo
ipermercato. Dalla proposta della
Provincie si evince che una prima parte
di ipermercati di piccole e medie
dimensioni (non superiore ai 6 mila
metri quadri) sarà collocata vicino alle
16 stazioni del Sistema ferroviario
metropolitano (Sfm). Ossia nelle stazioni di San Giovanni Persiceto, Funo di
Argelato, Budrio, Sasso Marconi,
Pianoro Vecchia, Imola e a Bologna
nella stazione centrale e in quelle di San
Vitale e Prati di Caprara. Iper inferiori ai
3500 metri quadri sono previsti vicino
alle stazioni di Bazzano, San Giorgio di
Piano, San Pietro in Casale, Molinella,
San Lazzaro Caselle, Ozzano e Castel
San Pietro. Gli iper con oltre seimila
metri quadri di superficie potranno sorgere nei poli funzionali del Martignone
di Anzola, del Postrino di San Giovanni
Persiceto, di Altedo, di via Caselle a San
Lazzaro, del Centro agro-alimentare
(Caab) di Bologna, dell’ex Castelli di
Ozzano e vicino al casello dell’A14 di
Imola. Entro l’anno si dovrebbe chiudere la conferenza di pianificazione ed
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Sarebbe opportuno che la vostra attenzione si concentrasse sulla rilevante evasione totale e sulle grandi società di
capitale. Se volete il nostro consenso
dovete ribaltare questo comportamento
e perseguire con determinazione abusivismo, sommerso ed elusione. Troviamo
poco comprensibili gli attacchi che ci
vengono rivolti sulla questione fiscale.
Attacchi pesanti che spiazzano molte
imprese che lo scorso anno erano in
regola e che oggi non lo sono più, non
perché nascondono i loro ricavi, ma
solo perché è stato deciso di alzare l’asticella con il solo obiettivo di fargli
pagare più imposte. Nel complesso
sulle nostre imprese, tra un intervento
retroattivo, inaccettabile ed illegittimo
sul 2006 e quelli sui tre anni successivi,
graveranno circa 15 miliardi di euro”.
“Il prossimo Documento di
Programmazione Economica – aveva
aggiunto Venturi – e la successiva legge
finanziaria devono servire a consolidare
la ripresa economica in atto e questo
non può che passare attraverso l’impegno e lo sviluppo delle piccole e medie
imprese”. Il presidente della
Confesercenti aveva rivolto, poi, l’attenzione alle liberalizzazioni del ministro
Bersani. “La grande distribuzione – ha
sottolineato – controlla già il 70% del
mercato del largo consumo, con punte
che in alcune regioni del nord raggiungono l’80%. Sono devastanti gli effetti
conseguenti alla chiusura dei negozi di
vicinato. Per questo diciamo basta al
proliferare di grandi strutture commerciali, ai continui attacchi strumentali ed
alla sempre più ampia concorrenza sleale delle grandi catene. Non ci siamo
mai opposti pregiudizialmente ad un
vero processo di liberalizzazione, ma
non ci sembra che il futuro dell’economia italiana dipenda da 1000 panificatori in più o da qualche benzinaio in
meno”.
n. 2, luglio 2007
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entro la primavera 2008 il Consiglio
provinciale potrebbe già adottare il
nuovo Piano provinciale del commercio.
Dopo le osservazioni il varo definitivo
potrebbe arrivare entro l’estate del
prossimo anno.
I LOCALI DELLA NOTTE
Tradizioni celtiche:
Medioevo a Bologna,
concerti e birra sulla
Torre Prendiparte
Metti a suonare un “Piper”, un suonatore di cornamusa scozzese (Domenico
Saccucci) e un suonatore di arpa celtica
(Duccio Lombardi) in cima alla terrazza
panoramica della seconda torre più alta
di Bologna (60 metri), la Torre
Prendiparte (via Sant’Alò 7), mentre si
degusta birra originale irlandese Guiness
(poco alcolica e appena spillata), ed
eccoti servite le “Tradizioni celtiche nel
Medioevo di Bologna”. Organizzato da
Giovanardi Hospitality in collaborazione
con “I Locali della Notte”, il sindacato
degli esercizi pubblici notturni aderente
alla Confesercenti di Bologna, e all’Irish
Pub Celtic Druid di Massimo Zucchini,
questo modo insolito di scoprire le bellezze artistiche e monumentali della
nostra città è stato proposto per i turisti
e per tutti i bolognesi in sei serate di due
turni ciascuna (alle 20 e alle 22) del 14,
20 e 28 giugno e del 5, 9 e 19 luglio,
preceduto da una visita guidata tenuta in
costume medievale da Sophie Menini,
operatrice delle Guide d’Arte
Confesercenti.
«A 750 anni di distanza – ha affermato
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Matteo Giovanardi, proprietario della
Torre Prendiparte, nel corso della presentazione dell’11 giugno scorso – questa
torre porta ancora il nome della famiglia
che la realizzò, anche se molti bolognesi
la conoscono come la Torre Coronaria.
Dopo diversi passaggi di proprietà (per
un periodo fu anche della Curia che la
utilizzò pure come carcere), è stata
acquistata da mio padre. Un accurato
restauro ha reso agibili tutti i dodici piani
della torre e restituito i graffiti, le iscrizioni e i disegni lasciati nelle carceri dai
reclusi. Oggi la Torre Prendiparte è
diventata in un certo senso pubblica con
la realizzazione al suo interno di un bed
and breakfast e con queste serate di
musica e birra celtiche».
«Con questa iniziativa – ha aggiunto
Loreno Rossi, segretario provinciale della
Confesercenti di Bologna – i nostri ‘Locali
della Notte’ creano un’opportunità nuova
di passare le serate di questa calda estate.
Non solo birra e divertimento, ma anche
la possibilità di stare assieme con gli amici,
ascoltando della buona musica, eseguita
da maestri del Teatro comunale, e sco-
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n. 2, luglio 2007
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prendo gli angoli più straordinari della
nostra città». A Guido Moretti, docente di
progettazione urbanistica al Dipartimento
di architettura e pianificazione dell’ateneo
bolognese, è toccato raccontare la funzione delle torri e la loro diffusione nella
nostra città in epoca medievale.
QUARTIERE SARAGOZZA
Premiati i negozi
con più di 30 anni
di attività
re comunale al Commercio Cristina
Santamdrea e il presidente di
Confesercenti Bologna Sergio Ferrari.
Il 20 maggio scorso il Quartiere
Saragozza ha voluto premiare le aziende
commerciali, artigianali e di servizio con
più di 30 anni di attività. Tra queste
anche quella di Cesaretti Calzature di
piazza Malpighi, socia della
Confesercenti. Il premio è stato ritirato
dal titolare Mauro Cenni (il primo a sinistra nella foto). A consegnarglielo c’erano Roberto Fattori, presidente del
Quartiere (secondo da sinistra), l’assesso-
PORTICI
Ripartono i restauri
di quello di San Luca,
si allontana il
riconoscimento Unesco
Il 2 luglio scorso sono ripartiti i lavori di
restauro a 20 arcate del portico di San
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Luca (budget 170 mila euro). Ma per
completare le 200 arcate ancora da restaurare ci vogliono circa altri 2,5 milioni di
euro per i quali il Comune si rivolgerà a
finanziatori privati e per questo il sindaco
Sergio Cofferati ha auspicato ulteriori coinvolgimenti. Si allontana pero’, intanto, l’obiettivo di vedere riconosciuti i portici di
Bologna come patrimonio dell’umanita’.
Almeno in tempi brevi: le nuove candidature infatti verranno valutate non prima di
un termine di 5-10 anni. E le avvisaglie
che sono arrivate dall’Unesco non sono
delle migliori. “Ci hanno detto basta con
l’Italia, vogliono valutare bellezze anche di
paesi diversi – ha raccontato all’inizo di
luglio il direttore del progetto Portici Pier
Luigi Bottino - noi quello che potevamo
fare l’abbiamo fatto tutto”.
Ma il sindaco non si arrende: “Il punto di
arrivo – ha ricordato - è il riconoscimento
dell’Unesco, non solo del portico di San
Luca ma dell’insieme del sistema dei portici”. Intanto che si aspetta l’Unesco si va
avanti con i restauri. Con i 4,2 milioni di
euro arrivati con Bologna 2000 sono state
restaurate 240 arcate a valle (ne mancano
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Premio “Ok Italia”
alla Confesercenti
regionale e a due soci
di Ferrara e Cesena
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Unicredit Banca il 25 giugno scorso ha
incoronato con il premio “Ok Italia” 14
piccole imprese commerciali che si sono
distinte per innovazione e capacità di
relazione con la clientela. Tra queste
anche un manipolo di imprese emiliano-romagnole. "Le piccole e medie
imprese – è stato il commento di
Alessandro Profumo, amministratore
delegato di Unicredit Group, a margine
del premio che si è svolto a Bologna,
nella sala Farnese di Palazzo D'Accursio
- possono crescere o in forma consortile, aggregandosi con altre, oppure con
attivita' di esportazione".
Assieme alle 14 imprese, sono state premiate anche 11 associazioni di categoria, che hanno saputo promuovere a
livello locale modelli innovativi di marketing territoriale, rivitalizzando le aree
commerciali. Tra queste anche
Confcommercio e Confesercenti EmiliaRomagna. Tra le imprese emiliano
romagnole associate alla Confesercebti
è stata premiata la "Orsatti" di Ferrara,
specializzata di pane e piatti tipici della
città estense, e la Arimel Family di
Cesena che introdotto la frutta e la verdura nei distributori automatici delle
scuole.
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ASSOTURISMO
Alberghi, occasione
di qualità con la nuova
classificazione
L’approvazione da parte della Giunta della
Regione Emilia Romagna della delibera
riguardante i “requisiti e gli standard strutturali” relativi alla classificazione delle aziende alberghiere, completa la normativa
regionale del settore e potrà consentire un
ulteriore salto di qualità alle imprese ricettive dell’Emilia Romagna. Regione che, tra
l’altro, secondo un’indagine Doxa del
2006, è la prima meta che gli italiani consiglierebbero per qualità degli alberghi, oltre
che per convenienza economica, ospitalità
e accoglienza. L’attuale disciplina, che
discende dalla legge regionale 16/2004
sostituisce la legge regionale n.42 che è
rimasta in vigore per più di 25 anni. Si rendeva, quindi, necessario un adeguamento
che tenesse conto dei cambiamenti della
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domanda turistica e dell’introduzione di
nuove tipologie alberghiere e al contempo
valorizzasse ulteriormente il patrimonio
ricettivo già esistente. Tra le novità principali: il nuovo sistema di attribuzione delle
stelle e la regolamentazione delle nuove
tipologie alberghiere. Sono stati introdotti
ulteriori due livelli di classificazione: 3 stelle
superior e 4 stelle superior e nuove specificazioni tipologiche quali, albergo diffuso,
termale, beauty farm, centro benessere e
centro congressi.
La classificazione diviene permanente e
viene attribuita tramite autodichiarazione.
Ovviamente affinché tale normativa sia efficace e applicata in maniera uniforme sul
territorio regionale, sarà opportuno in sede
di successivo provvedimento, definire in
maniera chiara le modalità e gli standard
dei controlli sulla rispondenza della classificazione dichiarata. Sarà inoltre opportuno
svolgere tutte quelle azioni necessarie a
favorire e sostenere l’adeguamento delle
strutture esistenti ai nuovi requisiti.
Stefano Bollettinari
Fonte: Osservatorio Servizio Turismo e Qualità Aree Turistiche Regione Emilia Romagna
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Mille proposte
per girare il mondo
Il villaggio turistico Torre Serené a Marina di Ginosa
(Taranto), il castello dei Gonzaga e la gita sul Po a
Mantova, l’isola di Santorini nella Crociera in
Grecia, le salutari terme di Bibione, le Settte Chiese
di Santo Stefano a Bologna. Sono solo alcune
tappe dei più recenti viaggi organizzati dal
Confesercenti Club della Confesercenti di Bologna
e che ha visto la partecipazione di centinaia di soci
Fipac della nostra provincia e centiania di soci
Confesercenti. Viaggi organizzati per stare assieme.
Per sentirsi uniti, anche quando si è in vacanza, in
questi momenti difficili per la nostra categoria.
Viaggi che mostrano anche l’alto tenore di qualità
della vita perseguito dai commercianti bolognesi.
Marina di Ginosa
Mantova
Crociera in Grecia
Sia tutti i giorni con la propria attività, che anche
nei momenti di relax, scegliendo posti di alto livello
culturale e turistico. Succede ormai da alcuni anni.
Da quando l’associazione provinciale ha ripreso
vigore, è stata rilanciata ed è tornata a diventare
protagonista della vita economica, civile e culturale
della città. E continuerà a succedere anche nei
prossimi anni con le proposte del Confesercenti
Club. Per i soci in attività e per i pensionati ci
saranno ancora mille opportunità per continaure a
scoprire le bellezze d’Italia, di tutta l’Europa e dei
paesi che si affacciano sul Mediterraneo. E, chissà,
Bologna, Santo Stefano
forse in un prossimo futuro, anche di continenti a
noi lontani come l’America, l’Australia e l’Estremo
Oriente. Intanto ci consoliamo sapendo che, all’ultimo raduno nazionale della Fipac a Marina di
Ginosa, Barbara Belfiglio, figlia di Domenica
Salvatore, socia della Fipac di Bologna, ha conquistato il trono di Miss Mamma.
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