notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
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notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
N.S., Anno 9, Numero 3, Dicembre 2013 NOTIZIARIO COMUNALE DI VATTARO E PIAN DEI PRADI sommario Paesaggio pastorale di Michael Giacomelli Nota Da queste pagine si vuole esprimere un sincero grazie e un vivo apprezzamento a Michael per la sua disponibilità, per il suo impegno fotografico, sia per quanto riguarda la tecnica che la scelta accurata dei soggetti. Grazie Riflessi ad oriente sommario di Michael Giacomelli Comunicazioni del sindaco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 3 Elenco delle Delibere di Giunta e Consiglio. . . . . . . . . . . . p. 4-5 Lavori pubblici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 5 Un programma che continua. . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 7 Si interroga per sapere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 8 La nostra Pro Loco. Bilancio di un anno. . . . . . . . . . . . . . p. 10 Il lungo servizio civile di Ferruccio Micheloni nei VV.FF.. . . . . . . p. 11 Gite e momenti conviviali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 14 Notiziario Comunale di Vattaro e Pian dei Pradi N.S., Anno 9, Numero 3, Dicembre 2013 Direzione, redazione, amministrazione, Municipio di Vattaro Tel. 0461 848433 Direttore: Alcide Giacomelli Lavori pubblici eseguiti nel 2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 16-17 Dario Ducati (1927-2013), il grande cacciatore. . . . . . . . . . . p. 19 7° Pellegrinaggio alla “Madonnina delle 3 zime” sulla Vigolana. . . p. 21 Frammenti di cronaca della settimana del Rosario . . . . . . . . . p. 22 Gita in quel di Cologno di Tenno. . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 29 L’àn de quando è rivà la Paze: 1946. . . . . . . . . . . . . . . . p. 23 Nadàl ani Quaranta…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 24 La nostra famiglia allargata…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 26 Natale! Natale di Gesù!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 28 L’importanza del marchio “Vigolana”. . . . . . . . . . . . . . . . p. 29 Poesie e filastrocche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 30 Avvisi importanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 31 NOTA: chiuso in tipografia il giorno 16 dicembre 2013 ad ore 14.00 El Pontesel 2 Direttore Responsabile: Marco Fontana Comitato di Redazione: Matteo Giacomelli, Mattia Giacomelli, Barbara Bassi, Cristina Sadler Hanno collaborato a questo numero: Michela Bertuzzi e David Perazzoli, Ettore e Michela Ducati, Flavia Giacomelli, Chiara Campolongo, don Giorgio Gabos, Roberta Casagranda Autorizzazione Tribunale di Ttrento n. 685 dd.05.08.2005 Grafica e stampa: Litografia Effe e Erre - Trento Camminare con fiducia verso un futuro “green” Il sindaco Cari compaesani, Si conclude anche il 2013 e all’interno troverete numerosi articoli con immagini delle opere realizzate nel corso dell’anno, immagini che sono più eloquenti di tante parole. In questa fase molto difficile per l’economia e anche per le finanze dei Comuni trentini, risulta veramente complicato per un sindaco programmare il futuro e pensare a come poter garantire servizi e opere sul territorio senza dover aumentare imposte, oneri o quant’altro. Personalmente ritengo che la difficile situazione finanziaria degli Enti locali non sarà risolta in poco tempo, e anzi ci vorranno anni prima che la situazione economica complessiva si ristabilisca. Certo è che la programmazione da noi impostata nell’estate del 2010 è a buon punto e, nel prossimo anno, partiranno ulteriori lavori di opere già finanziate e in buona posizione nell’iter amministrativo – burocratico: questo ci fa essere fiduciosi che le principali infrastrutture del territorio saranno realizzate e che l’Amministrazione comunale continuerà ad essere attiva per quanto riguarda i lavori pubblici (seppure a ritmi ridotti a causa della crisi). Ciò premesso va detto che importanti interventi messi in campo nel settore del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili, fanno ben sperare sul futuro dell’Amministrazione comunale di Vattaro: la nomina di un assessore all’ambiente e alle energie rinnovabili, la progettazione del PRIC (piano regolatore illuminazione comunale), l’installazione di una caldaia a legna che va a sostituire quella a metano per il riscaldamento pubblico, gli interventi di sostituzione dei corpi illuminanti e di ristrutturazione dell’illuminazione pubblica per ridurne i consumi, l’installazione di microturbine idroelettriche nell’acquedotto comunale per produrre energia elettrica, la progettazione di edifici pubblici (ampliamento della Scuola elementare) con caratteristiche al top nel campo del consumo energetico e del risparmio delle risorse. Tutti questi interventi fanno pensare ad un futuro con importanti riduzioni di costi correnti (minori spese per mantenere i servizi, quali grosse riduzioni di costi del riscaldamento, dell’energia elettrica, ecc.) e ad un fu- turo più “green” per la nostra Comunità. Quella attuale di Vattaro è una Comunità che punta ad essere il più possibile autonoma dal punto di vista delle fonti energetiche (possibilmente rinnovabili), e che quindi contribuisce a ridurre la produzione di CO2 (anidride carbonica) e a migliorare il clima. Credo che gli interventi realizzati nel corso di questi ultimi anni, potranno fare sì che la nostra Comunità sia orgogliosa dei risultati conseguiti dal punto di vista ambientale, e mi fanno quindi pensare con fiducia al futuro che, seppur incerto, è tracciato. Chiudo questo mio breve intervento e a nome mio personale e della Giunta comunale di Vattaro, porgo a tutti voi l’augurio di BUON NATALE e di FELICE ANNO NUOVO 2014. Il Sindaco dott. Devis Tamanini 3 El Pontesel Elenco delle Delibere più significative di Giunta Attività amministrativa. Delibere Per motivi di spazio l’elenco seguente di delibere è un estratto di quelle ritenute più significative, mentre l’elenco completo delle delibere assunte dalla Giunta comunale nel corso dell’anno sono reperibili periodicamente presso l’Albo comunale o sul sito internet www.comunevattaro.tn.it on delibera 59/2013 la Giunta • Ccomunale di Vattaro ha deciso di • • completare i lavori di ristrutturazione dell’acquedotto comunale aggiungendo alcuni interventi integrativi vista la disponibilità di risorse. In particolare sono stati sostituiti degli idranti antincendio e installati dei nuovi idranti oltre ad altre lavorazioni propedeutiche alla funzionalità dell’infrastruttura acquedottistica; Con delibera 62 la Giunta comunale ha iniziato il lavoro di rifacimento del parco urbano di Pian dei Pradi ed ha affidato l’esecuzione degli interventi e le forniture a piè d’opera dettagliate in premessa dell’azione “Sistemazione parco urbano loc. Pian dei Pradi” per una spesa di Euro 8.250,00 + I.V.A. di legge, ai sensi dell’art. 52 della L.P. 26/1993, all’Azienda Agricola Bianchini Grazia di Zamboni Marco; Il giorno 12 agosto 2013 la Giunta comunale ha dato il via agli interventi sull’illuminazione pubblica comunale attraverso un primo intervento che per l’anno 2013 consiste in alcuni interventi prioritari individuati nella relazione tecnica esplicativa: - r ifacimento del quadro elettrico di comando di Via San Martino che gestisce circa un terzo dell’impianto di illuminazione pubblica dell’abitato di Vattaro, El Pontesel • - riorganizzazione dell’impianto di illuminazione del parco urbano di Via del Bosco nella località Pian dei Pradi con l’installazione di n° 3 nuovi punti luce a LED lungo la strada Via del Bosco, con la rimozione dei dieci punti luce esistenti all’interno dell’area parco e loro sostituzione con tre nuovi punti luce a LED in posizione diversa e più consona per la tipologia di area da illuminare ed infine con il rifacimento delle linee di alimentazione dei punti luce oltre al quadro comando; - r iorganizzazione dell’impianto di illuminazione dell’intera località di Pian dei Pradi dove a fronte dei due quadri comando attuali si ipotizza l’implementazione del quadro esistente nei pressi della rotatoria verso la S.P. 108, dotandolo di maggiore potenza elettrica e nel con- 4 • tempo dismettendo il quadro esistente ormai vetusto situato nei pressi della cabina elettrica di trasformazione lungo la S.S. 349 della Fricca; I lavori ammontano a complessivi Euro 30.978 e sono in corso di realizzazione; Con delibere 78/2013 e 79/2013 si è proceduto a finanziare e sostituire il server dell’impianto informatico che ha smesso di funzionare ed è stato necessario sostituirlo con urgenza; Con delibera 83/2013 del 18 settembre u.s. la Giunta comunale ha incaricato a trattativa diretta il tecnico libero professionista Dott. Ing. Paolo Bonvecchio di Vattaro, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento con il n° 1377, avente studio tecnico professionale in Vattaro Via Maso Pradi n° 46, della redazione del progetto esecutivo comprensivo di tutti gli elaborati specialistici e di dettaglio, dell’adeguamento del Piano di Sicurezza e Coordinamento, il tutto afferente la sistemazione della strada comunale Doss del Bue, il tutto per un onere di spesa di complessivi € 13.305,33. Attualmente si sta procedendo agli espropri e il tecnico deve consegnare entro l’anno il progetto esecutivo, in modo tale da poter avviare l’iter dell’appalto. Principali delibere del Consiglio comunale di Vattaro l giorno 14 novembre u.s. il • IConsiglio comunale a maggioranza ha approvato la III^ variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2013, la relazione previsionale e programmatica e il bilancio pluriennale 2013 – 2015. Tale variazione è anche denominata “assestamento” perché deriva più da necessità tecniche di ragioneria che da espressioni di volontà politica. Importante segnalare che l’archivio co- • Attività amministrativa. Delibere munale verrà spostato da una proprietà privata (dove si trova ora) a un nuovo spazio creato nell’ambito dei lavori di costruzione del garage interrato, questo comporterà una utile riorganizzazione dell’archivio e un piccolo risparmio per il Comune che non dovrà più pagare il canone di locazione; Sulla base della proposta dell’Ufficio tributi sovra comunale della Vigolana, il Consiglio comunale ha determinato la scadenza della maggiorazione TARES per l’anno 2013 al giorno 16 febbraio 2014. La tariffazione è gestita direttamente da AMNU s.p.a. Attività amministrativa. Lavori in corso d’opera Lavori pubblici di Lino Boller, Assessore ai Lavori pubblici Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza soste. (J.W. Goethe) I n questo Notiziario comunale di fine anno 2013, non intendo parlare ancora una volta della situazione dei lavori dei vari cantieri comunali e tanto meno del sofferto parcheggio seminterrato. Quando questo “El Pontesel” sarà in distribuzione l’opera pubblica sarà già inaugurata, o in fase di inaugurazione, e fruita dalla nostra popolazione. È quindi inutile parlarne in quanto tutti, hanno o avranno potuto vedere! Solo per curiosità voglio spendere due parole sul terrazzino di accesso all’entrata al primo pia- no di Palazza Bortolazzi. Struttura che, qualche anno fa, era collassata, ma subito posta in sicurezza. Dalle carte che abbiamo potuto verificare, si presume che la costruzione del terrazzo risalga ai primi anni ’20, subito dopo la Grande Guerra e logicamente dopo il lascito, parzialmente oneroso, da parte della contessa Bortolazzi al Comune di Vattaro, avvenuta nel 1919. Ai tempi l’utilizzo del cemento era poco conosciuto e quel poco che c’era proveniva dal cementificio di Kufstein; un cemento con- Torretta di Palazzo Bortolazzi vista dal basso dopo l’intervento di risanamento. 5 El Pontesel Attività amministrativa. Lavori in corso d’opera fezionato in botti di legno a presa rapida, ma come si vede duraturo nel tempo! Durante i lavori di demolizione abbiamo potuto notare quanto i nostri vecchi “s’inzignavano”; all’interno del biscotto cementizio abbiamo trovato solo ferri di recinzione come filo spinato della Grande guerra (quelli ritorti a coda di maiale), e nella trave a vista sopra i pilastri, rotaie probabilmente dei carrelli da miniera o più probabilmente binari per il rinculo degli obici. Le conoscenze sui cementi armati erano quelle che erano, ma la fantasia e l’ingegno non mancavano: tutto da vedere il modo in cui li avevano posizionati e legati tra loro. Peccato che ho solo visto e non fotografato! Con l’occasione si è approfittato anche per un risanamento della torre del Palazzo, esaltando la sua rotondità fino a terra. Durante i lavori di risanamento è stata notata una forte umidità, dovuta ad infiltrazioni capillari: nonostante che il tempo fosse secco e non pioveva da tempo le pietre, laste e “robi” , erano umide fin quasi a gocciolare! È stata creata una circolazione di aria indotta nell’intento di asciugare l’umidità. Vi invito ad andare a vedere il risultato: semplicemente stupendo, anche l’umidità è sparita! Voglio, in quest’occasione, fare una riflessione sull’attuazione del programma politico presentato già nel lontano 2005. Ambizioso era stato definito! Una sintesi a grandi linee di El Pontesel Demolizione della terrazza per successivo rifacimento. quanto fatto fino ad oggi: rifacimento di parte dell’acquedotto comunale; costante attenzione alla viabilità interna, sia a Vattaro che a Pian dei Pradi compresa la strada della Mandola; rifacimento della strada principale del paese che va dalla chiesa parrocchiale fino a Piazza San Rocco; costruzione di un parcheggio seminterrato, al fine di sollevare piazza San Rocco da utilizzi impropri; centrale termica a servizio degli edifici comunali; una serie di lavori, anche importanti per la vivibilità, che non vado a menzionare. Cosa rimane da fare: Piazza San Rocco, prevista per la prossima primavera; il rifacimento di tutta Via Dante fino all’immissione sulla S.S. 349 (Tomei), da farsi man mano che le risorse lo permettono, ma già con un intervento almeno palliativo da farsi nel corso del 2014; la strada della malga, suddivisa in tre lotti, il primo già nel 2014; acquedotto di Pian dei Pradi/ Campregheri (in collaborazione con Centa San Nicolò); • • • • • • • • • • 6 l nuovo piano per il centro sto• irico; al P.R.G.; • lLaavariante scuola nuova! • traguardo! Questo è un il riordino architettonico di Via • Dosso e degli slarghi tra Chiesetta di san Rocco e Teatro, e tra Teatro e Palazzo Bortolazzii, la ricostruzione della quinta muraria con l’inserimento del vecchio portale in pietra, posto in maniera funzionale (per accedere allo slargo ed al parcheggio ci si deve passare attraverso). E tutta una serie di interventi minori. È Natale, tempo di bilanci e di auguri. Ringrazio anzitutto la nostra maggioranza e i miei colleghi di giunta che mi hanno supportato nel corso di quest’anno di intenso lavoro. Ringrazio il personale degli uffici comunali per la collaborazione e la tempestività nell’evadere documentazioni e atti inerenti i lavori. Gli ingegneri della D.L. per la preziosa collaborazione. Ringrazio infine la cittadinanza di Vattaro per la pazienza dimostrata nel sopportare disagi e rumori, che purtroppo si creano quando si hanno cantieri in paese. Un grazie a tutti e, Buon Natale e Felice Anno Nuovo. Cronache dal Consiglio. La voce della Maggioranza Un programma che continua a cura dei Consiglieri della lista “Tradizione e futuro” I l titolo di questo articolo potrebbe sembrare solamente uno slogan, di quelli che si sentono alla tv o alla radio, utilizzati per semplificare all’estremo concetti articolati con lo scopo di attirare l’attenzione dell’ascoltatore. Queste quattro parole invece sono state la filosofia di fondo del nostro documento programmatico di governo presentato nel maggio del 2010, e sono tuttora il fondamento della nostra azione amministrativa. Crediamo infatti che Vattaro, inteso come paese e Comunità di persone, abbia già raccolto nel passato più recente i frutti peraltro assai scadenti di continui cambi di amministrazione, di persone, di idee e di programmi. Grazie al voto e al sostegno della maggioranza di voi Vataroti, siamo stati delegati, per la seconda volta, ad amministrare il nostro paese, in continuità con l’azione di governo che avevamo tracciato nei 5 anni precedenti. Noi consiglieri della lista “Tradizione e Futuro” abbiamo ricevuto da voi compaesani, una possibilità che altre amministrazioni non hanno mai avuto, quella di poter dare continuità alle nostre scelte e ai nostri programmi. Nonostante la situazione normativa ed economica delll’Ente pubblico sia peggiorata soprattutto nell’ultimo periodo, intaccando anche la capacità di spesa del Comune di Vattaro, noi amministratori vogliamo seguire il percorso intrapreso, insieme a voi, alcuni anni fa. Tema principale della nostra azione amministrativa è il recupero del centro storico, articolato in vari momenti: la costruzione del garage interrato, la bonifica de- questo articolo sul prossimo notiziario primaverile, a lavori ultimati, con il parcheggio aperto e il nuovo giardino dell’asilo sistemato, ma abbiamo voluto anticipare questo spaccato anche per rispondere pubblicamente a una recente interrogazione presentata dalla minoranza in Consiglio Comunale, basata su voci di paese e stralci di delibere (come affermato dagli stessi consiglieri), dove ci venivano chiesti chiarimenti sulla nostra volontà di proseguire i lavori. Come è possibile chiedere all’atleta se è convinto di portare a termine la gara, dopo averla appena iniziata! Abbiamo pianificato il nostro percorso con attenzione e responsabilità, coinvolgendo persone, tecnici, amministratori, comitati, istituto scolastico, scuola materna, amministrazione di Bosentino (con la quale stiamo percorrendo assieme diverse strade) e abbiamo iniziato ad avvicinarci alla nostra meta, superando numerosi ostacoli burocratici, tecnici e politici. La nostra fermezza non è sinonimo di cecità, e neppure di orgoglio, ma piuttosto di responsabilità nei confronti di tutti quelli che ci sostengono e che ci hanno accompagnato fino a questo momento lungo un percorso che non è affatto banale, ma che siamo sicuri essere quello giusto per Vattaro.Nel concludere vogliamo ringraziare tutti voi per averci supportati con il vostro costante sostegno e per averci dato la possibilità di rendere concrete le nostre idee. Da tutti i consiglieri di maggioranza, a tutti i Vataroti, porgiamo l’augurio di un Buon Natale e di un Felice Anno Nuovo. gli edifici storici di Palazzo Bortolazzi e teatro, la realizzazione della nuova centrale termica a legna e l’impianto di teleriscaldamento. In sintesi l’idea che sta prendendo corpo, è quella di un centro storico vivo e vivibile, con tutti i servizi per cittadini e famiglie concentrati nel centro stesso, organizzati per ottimizzare tempi e costi, e strutturati per favorire interscambi sociali grazie ad asilo, scuola elementare, parco e centro paese. Questa visione, condivisa da tutti noi dieci consiglieri comunali di maggioranza, si trova ora a un buon livello di realizzazione di molte opere, e con la programmazione di altre nel breve termine (la ripavimentazione e riorganizzazione della piazzetta di san Rocco, la manutenzione straordinaria del parco giardini, ecc.) e con la possibilità di ulteriori interventi per una valorizzazione complessiva e accresciuta del centro storico di Vattaro. La proposta che abbiamo presentato nel programma di governo 2010 è stata onesta e concreta; gli interventi contenuti in quel documento erano, e lo sono anche ora, sostenibili e praticabili sia dal punto di vista finanziario che dal punto di vista delle tempistiche. Nonostante i problemi contingenti, quali il ritardo sul cantiere del garage a causa di un concordato preventivo della ditta appaltatrice, siamo ormai a buon punto su una programmazione politico – urbanistica che ribadiamo essere la strada maestra da percorrere, se vogliamo mantenere e migliorare tutti i servizi per la nostra gente e la nostra Comunità. Avremmo voluto pubblicare 7 El Pontesel Cronache dal Consiglio. La voce della Minoranza Si interroga per sapere a cura di Barbara Bassi Cari compaesani, i Consiglieri di minoranza in data 27 settembre 2013 hanno sottoposto all’Amministrazione dei quesiti riguardanti il progetto scuola, e precisamente: - quale sia lo stato attuale dell’iter di finanziamento della scuola; - quali sono state le motivazioni che hanno portato alla variazione della destinazione d’uso degli spazi interessati dall’ampliamento della scuola; - quale sia la destinazione d’uso degli spazi soprastanti la copertura del costruendo parcheggio; - quali costi aggiuntivi comporteranno le variazioni progettuali in corso d’opera rispetto al proget- to approvato e finanziato. La risposta dell’Amministrazione è stata troppo generica, motivo per il quale è stata inoltrata una ulteriore interrogazione in data 3 dicembre 2013, consegnata per conoscenza anche al Sindaco di Bosentino visto che si tratta di opera sovra comunale. Della stessa vi riporto di seguito le domande puntuali. Quanto costa realmente alla collettività ciascun posto macchina ricavato nel parcheggio interrato? (Comprendendo il finanziamento erogato dalla P.A.T oltre ai costi sostenuti da ciascun comune) Visto che il parcheggio è opera sovra comunale, sul totale • • Tempi passati El Pontesel 8 • • • dei posti macchina predisposti, quanti sono quelli di proprietà del Comune di Vattaro e quanti quelli spettanti a Bosentino? Quanti posti saranno riservati alla scuola e quanti resteranno a disposizione del centro storico di Vattaro? È stato più volte asserito che l’Amministrazione di Vattaro intende affittare dei posti macchina: in questo caso a quale prezzo e con quali modalità? La realizzazione del parcheggio interrato era stata presentata alla popolazione come la soluzione per liberare piazza S. Rocco e risolvere il problema della sosta selvaggia nel centro stori- Cronache dal Consiglio. Consiglio. LaCronache voce delladal Maggioranza La voce della Minoranza • • • • • • co di Vattaro senza bisogno di ulteriori interventi: i posti macchina liberi (non affittati e non a servizio della scuola) sono davvero sufficienti? La costruzione del parcheg gio ha permesso di effettuare una bonifica delle pareti contro terra di palazzo Bortolazzi e dell’annesso edificio che ospita il teatro e la scuola d’infanzia: tale lavoro poteva essere eseguito anche senza la costruzione del parcheggio? Nel sottosuolo del parcheggio sono state disposte delle serpentine per il riscaldamento? La pavimentazione in cubetti di porfido è la più opportuna? Si poteva operare una scelta, magari di minor valenza estetica, ma meno onerosa? Dalla risposta del nostro Sindaco dd. 23.10.2013, alla nostra interrogazione dd. 27.09.2013 prot. 5617, si deduce che ad oggi, nonostante sia stato richiesto da oltre due anni, non sia stato ancora concesso il finanziamento per la realizzazione della scuola: quanto si prevede dovrà protrarsi lo spostamento della scuola elementare sovra comunale a Bosentino? Quali sono i costi annui reali e complessivi relativi a tale dislocazione? (sia quelli a carico dei Comuni che quelli sostenuti dalla P.A.T.) Nel medio o lungo termine quanto e in che modo incideranno sul bilancio comunale e sui contribuenti i costi sopra menzionati? Nei prossimi anni l’incremen to degli alunni richiederà la disponibilità di 8 aule didattiche: il progetto redatto a suo tempo per la scuola elementare sovra comunale, non risulta essere sottodimensionato? Così come l’area preposta a questo scopo? Come già accaduto per il parcheggio vedremo a breve l’affido di una nuova progettazione in corso d’opera per le aule scolastiche? In questa eventualità i costi complessivi aumenteranno? Come si farà fronte all’incremento di spesa? Vattaro, in seguito alle scelte operate dall’Amministrazione comunale ed avvallate in sede provinciale, ha carenza di servizi rispetto ai Comuni limitrofi: ciò genererà una perdita di attrattiva ed il conseguente progressivo calo dei valori immobiliari? Qualora, date le contingenze, la scuola non venisse finanziata, occorrerà procedere alla restituzione della quota versata dal Comune di Bosentino? In quali termini? Qual è l’attuale intenzione dell’Amministrazione comunale di Bosentino: ha ancora un reale interesse ad investire le proprie risorse per riportare a Vattaro la scuola elementare sovra comunale? Ciò che spinge i Consiglieri di minoranza a porre questi semplici quesiti è il timore di un abbandono definitivo del progetto- scuola a Vattaro, non certo il voler ribadire perplessità già ampiamente espresse sulla localizzazione scelta dalle Amministrazioni di Vattaro e Bosentino. L’auspicio è che questa volta le risposte siano complete e dettagliate. • MONITORAGGIO AMBIENTALE • a cura di Barbara Bassi Proseguono celermente i lavori per la messa in funzione della centrale a biomassa nel centro dell’abitato e si ridestano molte perplessità. Per poter valutare il carico di inquinanti che porteranno sia la suddetta centralina che l’apertura del parcheggio, si ritiene sia necessario procedere ad analizzare l’aria. Misurando il livello di inquinanti già presenti nell’ambiente circostante si avrà un dato da confrontare negli anni a venire. Dopo le ripetute rassicurazioni giunte da parte dell’Amministrazione in merito all’attenzione prestata alla tutela della salute pubblica, si auspica che, se non già effettuato, tale monitoraggio venga eseguito quanto prima possibile. • • Nell’imminenza delle festività vi porgiamo i nostri migliori auguri di Buon Natale e di un sereno anno nuovo. I Consiglieri di minoranza e Barbara Bassi 9 El Pontesel La nostra Pro Loco: bilancio di un anno Pro Loco 2013 a cura di Michela Bertuzzi e David Perazzoli I n data 28 febbraio è stata convocata l’assemblea generale della Pro Loco, con all’ordine del giorno il rinnovo delle cariche sociali e la nomina del presidente: è stato riconfermato David Perazzoli. Il rinnovo dei componenti il direttivo è stato cospicuo: ci sono stati ben 6 sono i nuovi membri che sono per Pian dei Pradi: Andrea Camin, Chiara Maestri, Martina Baraldo, e per Vattaro: Mara Bortolameotti, Lorenzo Rizzi e David Giacomelli. Abbiamo così salutato la “vecchia guardia” nelle persone di Cristina Sadler, Franco Parisi, Dennis Martinelli, Walter Furlani, Matteo Giacomelli, Loris Tamanini, che ringraziamo per la preziosa collaborazione fornita in questi anni di lavoro comune. Qui di seguito elenchiamo gli eventi di un anno in ordine cronologico. La nuova squadra ha potuto immediatamente cimentarsi nel- la programmazione delle attività della Pasquetta, tra cui la caccia alle uova, preventivamente colorate e nascoste nelle vie del centro storico del paese. Nonostante le avverse condizioni meteorologiche la festa ha avuto buon esito e una buona partecipazione Il primo evento di quest’anno che ha richiesto il nostro grande impegno è stata la manifestazione “Vigolana Camina e Magna” organizzata da Solidarietà Vigolana in collaborazione con le numerose realtà associative dell’Altopiano. È stata un’esperienza faticosa ma sicuramente soddisfacente per l’elevato numero di iscritti, l’entusiasmo profuso dai partecipanti e per il fine benefico dell’iniziativa che è il centro polifunzionale di Finale Emilia. Abbiamo proseguito le iniziative all’insegna dello sport nel parco di Bosentino con la mani- Festa della pera in piazza san Rocco con band (foto di Mauro Zorer). El Pontesel 10 festazione sportiva “Vigolana in Movimento” coordinata dal Consorzio, in collaborazione con tutte le Pro Loco della zona. E’ stata un evento originale e gradita molto da famiglie e bambini. La festa centrale dell’estate è stata la 9° edizione del calcio saponato. Enorme è stato lo sforzo per portare a 20 il numero di squadre iscritte e rendere il torneo veramente competitivo. Purtroppo l’inciviltà di alcuni ragazzi ha spento il nostro iniziale entusiasmo, portandoci seriamente a valutare se ripetere l’evento per i prossimi anni. Dopo anni di inattività, la frazione di Pian dei Pradi ha ospitato l’iniziativa denominata la “Calici sotto le stelle” una bellissima serata basata sulla osservazione astronomica della volta stellare (a cura dell’Associazione Astrofili di Caldonazzo), accompagnata da degustazione di vini e formaggi (gentilmente offerti dall’Azianda agricola Zamboni). Il pezzo forte della Pro Loco di Vattaro, l’ormai consolidata “Sgalmeràda” si è svolta il giorno 11 agosto; anche quest’anno ha visto l’iscrizione di oltre 200 partecipanti che hanno camminato sulle strade sterrate del nostro territorio comunale, degustando ad ogni posto di ristoro un prodotto tipico locale. In occasione della festa a Glorenza per la pera “Pala”, quest’anno ha avuto grande successo il nostro dolce tradizionale “la torta de peri”; sono state oltre 30 le torte assaggiate e vendute dai nostri amici “sudtirolesi”. Educazione stradale e ambientale. Scuola primaria Ha concluso in bellezza la stagione, la “festa della pera”, regina delle nostre manifestazioni; sfidando le condizioni meteorologiche avverse l’evento è risultato di buon successo. Il week-end è iniziato il venerdì sera con un riuscitissimo laboratorio artigianale molto partecipato, durante il quale i presenti hanno potuto “rubare” la segretissima ricetta tradizionale della “torta de peri”. Numerosi sono stati gli artigiani e i contadini che hanno esposto prodotti locali, dolci e manicaretti (c’erano anche quelli dello stand della Pro Loco); in quel contesto gli amici del Gruppo Alpini hanno preparato un pranzo succulento per tutti, mentre il bar era gestito dai Vigili del Fuoco; il tutto ha contribuito a rendere varia e accattivante la giornata. Ringraziando tutti per la par- tecipazione alle nostre iniziative, ricordiamo che siamo sempre disponibili ad eventuali suggerimenti per migliorare la nostra attività a beneficio della comunità. Rimangono sempre aperte le porte a chiunque voglia unirsi a noi per un contributo manuale ma anche di idee. Il tutto offre l’opportunità per fare del volontariato, ma anche per trascorrere delle ore in buona compagnia. Il lungo servizio civile di Ferruccio Micheloni nel corpo dei VV.FF. di Vattaro Corpo VV.FF. di Vattaro. Benemerenze a cura di Alcide Giacomelli I l lungo servizio attivo, (che si definisce ora volontariato, ora servizio civile, ora servizio sociale) di Ferruccio Micheloni (classe 1968) nei VV.FF. si può riassumere in una battuta: 3 mandati di 5 anni da comandante e uno da vice di altri 5 anni, più 4 anni da semplice, in tutto fanno 24 anni al servizio della comunità. Ferruccio è entrato nel corpo il 13 maggio 1989, quando il gruppo era costituito da Mariano Giacomelli (comandante), Walter Pradi (vice), Franco Pradi, Giovanni, Camillo e Marco Giacomelli, Guido Francesco Micheloni, Roberto Bassi, Ferruccio, Andrea e Michele Martinelli e Alessandro Zamboni, e la sede di via Dosso 4 era costituita da un semplice garage che ospitava una campagnola. Con il tempo la sede è stata ampliata e resa moderna e accogliente come è adesso. Ora a piano terra ci sono due portoni e due garage che ospitano una minibotte, una jeep e due macchine attrezzate; in mezzo ai garage c’è la sala operativa dotata di telefono e radio. Al 1° piano ci sono i servizi e gli spogliatoi, una sala per le assemblee e una piccola cucina attrezzata. Il servizio che Ferruccio ha prestato nella sua qualità di vigile del fuoco è costituito da una serie di interventi tutti importan- ti – come lui racconta – per venire a capo di situazioni precarie, se non gravi, in modo risolutivo. Nel novembre del 1991 si è sviluppato un brutto incendio nel centro storico del paese, nella casa di Guido Micheloni, che ha richiesto un intervento rapido e tempestivo per evitare che l’incendio si allargasse ad altre case del centro. Il 5-6 novembre 1994 i vigili di Vattaro sono stati chiamati nelle province di Cuneo, Asti e Alessandria: il fiume Tanaro aveva rotto gli argini e aveva inondato campagne e case; così 3 pompieri di Vattaro e 4 di Vigolo Vattaro si sono ritrovati una settimana a Canelli (Asti) a svuotare 11 El Pontesel Corpo VV.FF. di Vattaro. Benemerenze Il gruppo dei VV.FF. nella chiesetta di san Rocco 1989. cantine per recuperare il salvabile. Nel gennaio del 2002 c’è stato, lo ricordiamo anche noi Vattari, il grande incendio che ha devastato la Vigolana, in località Mandrét; Ferruccio è rimasto sul posto 18 giorni con tutti i corpi del territorio; la domenica si contavano in loco 350 persone impegnate nello spegnimento, più 3 elicotteri e 2 Canadair che facevano la spola tra la montagna e il lago di Caldonazzo, dove i Canadair si fornivano d’acqua per lo spegnimento sorvolando il lago a pelo d’acqua. Più drammatico, al limite del rischio della vita, l’incendio di Monterover (1996); nella zona abitualmente si verificavano 3-4 incendi all’anno; in quell’occasione – ricorda Ferruccio – l’aria era girata e il fuoco aveva cambiato direzione pressando i vigili da vicino: quindi fuga con la campagnola davanti alle fiamme, poi ci El Pontesel 12 si rifugia in prossimità di una roccia: i pompieri si sdraiano per terra per essere meno esposti al fuoco che tuttavia incendia i capelli a un vigile di Centa; allora Ferruccio corre alla campagnola raccatta alcune bottiglie d’acqua e corre a spegnere i capelli del compagno e a bagnare i capelli degli altri sette vigili, anche la campagnola prende poi fuoco e allora Ferruccio corre a spegnerla; poi, piano piano il fuoco si calma e si può sfuggire al pericolo dell’accerchiamento, ma tutti hanno passato 10 brutti, bruttissimi minuti, come si suole dire. E dopo quell’intervento Ferruccio ritorna a casa –ricorda la moglie – irriconoscibile, con le sopracciglia bruciacchiate, e il viso arrossato e annerito, come chi se l’è vista brutta e l’ha scampata per un pelo. Il servizio del vigile è fatto di queste cose – precisa Ferruccio – ma- gari 10 volte può andare bene, ma una volta si rischia grosso. Il servizio sociale oggi è sempre più importante sotto il profilo logistico e di intervento; ogni anno, causa l’inquinamento atmosferico e altri fattori non ben quantificabili, si presentano situazioni di estrema gravità sempre più frequenti, dovute a terremoti o alluvioni che richiedono grande preparazione tecnica e tempestività. I nostri pompieri sono stati due volte in Abruzzo (2009) per aiutare durante il terremoto distruttivo di quattro anni fa; verso la fine del mese una squadra, composta di pompieri e alpini, va a Finale Emilia per ultimare la Scuola musicale. Una carta informativa richiama l’attenzione su l’intervento di Finale Emilia, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 2012. Domenica 24 novembre 2013 pompieri e alpini si renderanno disponibili per ricostruire la scuola. Recentemente alpini e pompieri hanno tagliato e venduti 550 quintali di legna di faggio pere recuperare fondi, finalizzati all’iniziativa di Finale Emilia. Qui da noi, tra l’altro, opera con grande concorso di partecipanti e di iniziative l’Associazione denominata Solidarietà Vigolana che opera sul territorio in sinergia con tutti gli operatori, e programma gli interventi in caso di calamità. E così tutte le volte che c’è bisogno i vigili del fuoco o gli alpini, operai silenziosi e benemeriti, vanno dove il bisogno chiama, a lavorare duramente per aiutare la nostra gente. Oggi il servizio del vigili volon- Corpo VV.FF. di Vattaro. Benemerenze tari – sempre importante in tutti i tempi e in tutte le occasioni – si è per così dire specializzato e ha raggiunto un livello di professionalità e di formazione quasi uguale a quello dei vigili permanenti; basti dire che il corso di base oggi comprende 110 ore di studio e attività formative, mentre prima ci si accontentava di 10 ore. Ogni anno precisa Ferruccio il corpo è sempre impegnato in interventi di varia natura che possono essere allagamenti, riattivazione del sistema fognario, taglio di piante dopo eventi meteorolo- gici disastrosi, nevicate eccessive, incendi, incidenti stradali, aperture di porte, fughe di gas. Il vigile è sempre allertato e presente nella sua azione quasi anonima ma altamente benemerita e di alto profilo assistenziale e umano. È importante, conclude Ferruccio, che i nostri giovani, che sono dotati di entusiasmo e di ideali, conoscano in profondità, apprezzino e pratichino il servizio civile in tutte le sue molte sfaccettature, per diventare, a tempo debito, portatori di aiuto e di fiducia, in quegli interventi di solidarietà silenziosa che però lasciano il segno presso la nostra gente. Anche Ferruccio in questi 24 anni del suo volontariato è stato un operatore benemerito e silenzioso che ha operato, senza pubblicità e atteggiamenti autoreferenziali, caratteristica tipica del servizio sociale di ieri, di oggi e di sempre. Indubbiamente merita il plauso di tutti coloro per i quali ha speso la sua vita e le sue energie, e non solo di loro ma anche di coloro che capiscono e sanno apprezzare il servizio civile nella sua interezza. Alternanza ai vertici del Gruppo dei VV.FF. 13 El Pontesel Circolo anziani e pensionati 2013 Gite e momenti conviviali Circolo anziani e pensionati “San Martino” di Vattaro e Pian dei Pradi I l 31 di agosto, in una splendida giornata di fine estate, circa 45 iscritti al Circolo Anziani di Vattaro e Pian dei Pradi, di buon mattino, sono partiti per una gita culturale e gastronomica alla volta di Innsbruck. La gita era stata organizzata da più di un mese, si erano presi contatti in loco, soprattutto per quanto riguardava il pranzo di mezzogiorno, con una attenta valutazione dei costi e la proposta di un menù che avesse, si, carattere locale ma condiviso dai palati dei nostri anziani. Ci ha accompagnati in veste di guida il sign. Tomasi, buon conoscente della città che si andava a visitare, ed inoltre, cosa importante, buona conoscenza della lingua tedesca. Era con noi anche il no- stro Marco Ducati (dei Bianchi), anche lui parla la lingua tedesca e conosce bene la città e la sua storia. Partenza dunque alle 7. Durante il viaggio di andata la nostra guida, anche per tenerci desti, ci ha raccontato, in versione romanzata, di due personaggi importanti e significativi nella storia del Tirolo di inizio ‘800 durante le invasioni napoleoniche: la storia dell’eroe Andreas Hofer e di padre Joachim Haspingher, il prete che in una mano teneva il crocefisso e nell’altra il fucile. Arrivati ad Innsbruck poco dopo le 10 e parcheggiato il pullman, in una decina di minuti, a piedi, attraverso stretti vicoli animati da bancarelle con esposizione di arte e abbigliamento tiro- Davanti alla Ca’ d’oro di Innbruck. El Pontesel 14 lese, siamo giunti nel centro storico della città, nella parte terminale di “Maria – Theresien – Strasse”, l’elegante strada principale di Innsbruck che unisce, in un singolare binomio, la bellezza del paesaggio al patrimonio culturale della città stessa. Da subito ci siamo trovati nell’ampio slargo dove da secoli prospetta il “Goldenes Dachl” (Tetto d’Oro) ovvero il famoso e sfarzoso balcone a sporto, realizzato da Massimiliano I d’Asburgo nel 1.500, nonché simbolo della città di Innsbruck. La loggia è alta 16 m. ed è ricoperta da 2.657 lamine di rame dorato, dalle quali trae il nome il ben noto tetto. Non sono da meno i grandi affreschi ed i motivi a rilievo. Senza entrare nel particolare è comunque da notare sotto la balaustra della loggia, in posizione centrale, l’Imperatore Massimiliano tra i consiglieri e i buffoni di Corte; nel rilievo a destra con l’amata prima moglie Maria di Borgogna, a sinistra con la seconda moglie Bianca Sforza. (Si è dato ampio spazio alla figura di Massimiliano I proprio in questo notiziario nell’ultimo numero del 2008, in occasione del 500° della sua incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero, proprio nel Duomo di Trento). Dopo le foto di gruppo, visita al Duomo di San Giacomo, chiesa compresa tra due campanili innalzata tra il 1.717 ed il 1.724 annoverata tra le più prestigiose costruzioni barocche del Tirolo. Sul campanile di sinistra, dal 1.982, si levano le liete note del “Carillon della Pace di Innbruck” contraddistinto da 47 campane. Circolo anziani e pensionati 2013 Una visita veloce lungo la strada principale fino alla Colonna di Sant’Anna, ammirati dalle facciate dei Palazzi prospicienti; per la grazia della donne qualche acquisto di abbigliamento, qualcuno ha approfittato per comprarsi un cappello tirolese, altri dei souvenir locali. Il tempo è tiranno, quindi non si è potuta ammirare la magnificenza dell’ Arco di Trionfo, situato al limite meridionale della Maria – Theresian – Strasse, commissionato proprio dall’Imperatrice Maria Teresa nel 1.765 in occasione delle nozze del figlio Leopoldo con Maria Ludovica, infanta di Spagna. Si può fare un ulteriore considerazione visitando una città transfrontaliera a meno di 200 Km. da noi. Stupisce l’ordine e la pulizia, in giro tanti turisti, di ogni razza, muniti di macchina fotografica che ammirano l’architettura delle facciate, riempiono bar e negozi. Quello che non si vede, come a Trento, sono i gruppetti… Ci siamo quindi trasferiti a Thaur per il pranzo. Ospitati presso l’Hotel Gasthof Purner, albergo a 4 stelle. Già entrando siamo stati colpiti dal lusso, tendaggi di pregio, legno lavorato dovunque, soffitti a quadroni, vetri, specchi, dorature, colonne e tappeti, lo rendono davvero sontuoso. Le aspettative per il pranzo non sono andate deluse: ravioloni alla ricotta e formaggi freschi, filetto di vitello tenerissimo e saporito, grigliata mista, verdure condite con panna acida, buonissime, alla faccia di chi inizialmente storceva il naso, i più hanno fatto il bis. Birra o vino leggero in abbondanza. Per informazione Thaur è il paese natale di San Romedio (quello dell’orso), di natali nobili ha seguito la sua vocazione religiosa trasferendosi in Val di Non in condizioni di eremitaggio. Sopra l’abitato di Thaur sono visibili i ruderi dell’antico castello. Nei pressi è stata eretta una chiesetta consacrata proprio a San Romedio. *** È oramai una tradizione consolidata che la gita d’autunno sia poco culturale e molto/molto gastronomica: si va nel veneto a mangiare il pesce! Anche quest’anno, il 19 ottobre, siamo partiti in direzione Vicenza con l’obiettivo di fare la solita scorpacciata da “Piero”, al ristorante “Il Calesse” a Costabissara. Prima una puntatina al santuario della Madonna di Monte Berico. Ammirabile la vista che si gode dalla collina: proprio sotto si vede la città di Vicenza, si possono ammirare i palazzi recuperati dal grande architetto Andrea Palladio, il fiume Bacchiglione che taglia in due la città, le vecchie mura romane che i vicentini hanno sfruttato come parete esterna delle loro case, in pratica costruendoci sopra. Lo sguardo si perde verso il paesaggio a nord, si intravedono Tiene e Schio e le montagne trentine tra cui la Vigolana. Una visita al Santuario è d’obbligo anche perché, oltre alla magnificenza dell’esterno, l’interno della chiesa è a dir poco stupendo. Un momento di raccoglimento e di preghiera; la Madon- na di Monte Berico è famosa per le grazie, qualcuno magari ringrazia per essere qui in questa bella giornata, per la salute, per la propria famiglia e tante altre cose! Fatta pace con lo spirito, si parte alla volta del ristorante per saziare il corpo! “Piero” non delude nemmeno quest’anno, anzi ancora meglio e di più dell’altra volta, 12 antipasti, tre primi ed una grigliata fantastica. Ci portano persino le aragotine: buonissime! Le cameriere poi passano e ripassano, c’è da mangiare a sazietà, il tutto annaffiato da un buon vinello leggero e leggermente frizzante. *** Come tutti gli anni, fin dalla fondazione del Circolo, si festeggia il nostro patrono san Martino. Patrono della nostra chiesa parrocchiale e della nostra Comunità, e porta il suo nome anche il Circolo Anziani e Pensionati di Vattaro e Pian dei Pradi. Normalmente il sabato sera si inscena uno rievocazione storica, curata dal nostro bravo Marco Ducati, che ricorda la storia di San Martino che, ancora in veste di soldato romano, incontra il povero semi-ignudo: taglia il suo mantello, e ne dona una metà, allo scopo di proteggerlo dal freddo della notte. Fa da cornice, allo spettacolo di rievocazione, la piazzetta di san Rocco: ci sono i soldati, la banda di san Giorgio di Vigolo Vattaro, i bambini della scuola dell’infanzia continua a pag. 18 15 El Pontesel LAVORI PUBBLICI ESEGUITI NEL 2013 Attività amministrativa. Lavori pubblici Lavori di asfaltatura in via Perlone a Pian dei Pradi. Nel corso del 2013 è stata completamente rifatta la Strada dei Monti, strada comunale a servizio di alcune abitazioni e del bosco comunale. Nel corso dell’anno 2013 sono stati sostituiti alcuni idranti e installati altri di nuovi, al fine di rendere più efficente il sistema comunale di antincendio. Nuova asfaltatura in via Uscel a Vattaro. El Pontesel 16 Attività amministrativa. Lavori pubblici Interno del parcheggio seminterrato di prossima apertura. Rampa di accesso al parcheggio con palazzo Bortolazzi e la torretta completamente risanata e recuperata. Caldaia a biomassa di ultima generazione. 17 El Pontesel Circolo anziani e pensionati 2013 Il pranzo di san Martino presso l’Hotel AlpensroseI. ed il suo impegno all’evangelizzazione; ricorda inoltre l’usanza millenaria sulla chiusura dei patti agrari annuali, che coincidevano proprio con la festa di San Martino: un momento di soddisfazione per qualcuno che finalmente tornava a casa, disperazione per altri che purtroppo non sapevano dove andare! Dopo l’omelia la preghiera dell’anziano, letta dal nostro presidente. A mezzogiorno pranzo socia- segue da pag. 15 di Vattaro con le lanterne, c’è anche il cavallo con il suo cavaliere e naturalmente il povero. Partecipano, numerosi, grandi e piccini. Quest’anno la manifestazione non si è potuta tenere in quanto pioveva a dirotto. Domenica 10 novembre messa solenne nella Chiesa Parrocchiale gremita di gente. Il parroco nella sua omelia ricorda San Martino, la sua vita, le sue opere El Pontesel 18 le del Circolo Anziani e Pensionati di Vattaro e Pian dei Pradi, all’Hotel Alpenrose. Vi hanno partecipato circa 80 iscritti. E’ stato invitato il sindaco, il nostro parroco, don Claudio e fratello Ugo. Dopo un breve discorso di augurio del nostro beneamato presidente e un buon appetito da parte del nostro sindaco, si da il via alle libagioni. È stato un bel momento conviviale, di aggregazione e di scambio di opinioni tra le persone, che pur abitando nello stesso paese, per vari motivi, hanno poche occasioni d’incontro. Voglio da queste pagine ringraziare di cuore il nostro presidente Rino Campolongo e tutto il direttivo. Le nostre donne, che tanto tempo dedicano al Circolo, anche a loro un particolare ringraziamento. Concludo questa lunga carrellata con l’auspicio che il prossimo anno l’attività del Circolo continui ad essere intensa e partecipata come quest’anno. Da queste pagine invito la popolazione ad aderire al tesseramento, ma soprattutto a frequentare il Circolo, a partecipare alle attività proposte quali tombole, feste di compleanno, ecc. Lo scopo, anche statutario, del Circolo è quello di offrire alle persone un luogo di aggregazione, sarà pur vero che in larga maggioranza si trova chi ama giocare a carte, ma una più diffusa partecipazione può dare spazio anche a chi ama fare due chiacchiere, a chi vuole leggersi un giornale e, di conseguenza, favorire la partecipazione a quelle persone che vivono in solitudine. Dario Ducati (1927-2013) il grande cacciatore La nossa Zènt de algéri e de ancòi a cura di Alcide Giacomelli N ella scorsa estate Dario Ducati (1927-2013) se ne è tornato in punta di piedi alla casa del Padre. Per sua espressa volontà le sue ceneri, dopo la cremazione, sono stata portate sul Bèc de Filadòna e ivi sparse. Lui aveva sempre manifestato una grande passione per la nostra montagna, interesse comune a molti cacciatori che amavano sì le prede ma amavano anche i grandi spazi, i silenzi, la solitudine delle altezze. La montagna poi era molti anni fa l’habitat naturale di molte specie di uccelli che lì trovavano la loro casa e il loro rifugio. Ai tempi era privilegiata la caccia al fagiano di monte, detto anche gallo forcello, che era possibile una volta incontrare sopra i 1500 m. Altra caccia importante era quella al gallo cedrone (urogallo) che preferiva la parte bassa della montagna, in zone ricche di arbusti e di cespugli, in terreni ricchi di eriche, mirtilli, ginestre e piante paludose. Altre cacce bramate erano quelle alla beccaccia (la regina del bosco) e quella al francolino di monte. Oggi l’ambiente montano è popolato in prevalenza da ungulati: camosci, cervi e cinghiali che tendono a diventare stanziali. Tante volte Dario si era avventurato sulla montagna. Una volta – riferiscono – era adolescente e dopo aver lavorato il fieno in località Paluséi si era incamminato verso la montagna in maglietta, senza altre protezioni; durante il percorso era stato sorpreso da un violento temporale che lo aveva costretto a rifugiarsi in un canalone; poi in qualche modo era arrivato alla croce del Corno e lì aveva scorto un pastore circondato dal suo gregge, lo aveva chiamato ma lui non aveva risposto e così Dario era tornato sui suoi passi, a balzelloni, sotto il temporale, bagnato fradicio. Ol- tre tutto Dario aveva un coraggio da vendere come si dice e come testimoniano i colleghi cacciatori. Una volta aveva scorto delle stelle alpine sul campanile della Madonnina ed era salito a prenderle, senza niente, arrampicandosi a Dario Ducati nella sua abituale tenuta da caccia. 19 El Pontesel La nossa Zènt de algéri e de ancòi forza di braccia su uno spezzone di roccia di 30 m, senza contare che sotto c’era una dirupo di 300 metri, dove erano morte un paio di persone amanti delle stelle alpine. Tanta era la sua passione. Era nato nella casa dei Sioréi di pertinenza del padre Ottavio, che aveva ricevuto dalla spartizione tra i fratelli la casa sita in via san Martino, quella che verso nord-ovest si affacciava su piazza san Rocco. La madre Angelina dei Tessàdri, figlia di Tomasin dei Tessàdri e di Oliva Caneppele, proveniva dall’antica famiglia (e il soprannome sta a indicare l’attività primaria svolta dalla famiglia: erano tessitori di canapa (canevèla) che abitava un tempo in via Indipendenza, di fronte all’attuale ambulatorio comunale. Dalla unione di Ottavio e Angelina nascono appunto Dario (1927) e Jole (1928). In quell’anno il padre Ottavio, venuto a mancare il lavoro, prende la strada delle Americhe, e si stabilisce a Mendòza, in Argentina, dove rimane 24 anni, poi torna a casa. Ricordiamo Dario quando, al ritorno del padre, si era comperato una moto Gilera e passava rombando per la strada con in sella la fidanzata Flavia, che poi ha sposato nel 1959. Per un anno Dario fa il camionista in giro per l’Italia, poi trova lavoro presso la Fornàss di Vigolo Vattaro, acquistata e ristrutturata negli anni Trenta dalla famiglia Meneghini di Verona. Dario andava e veniva con un GMC, un camion americano con 6 ruote trainanti, trasportando la creta, prima da un sito scavato in pros- El Pontesel 20 simità del campo sportivo e poi dalla cava del Fritz. Già da giovane Dario manifesta una grande passione per la caccia, espressa in vari racconti nei filò autunnali; divenuto più grande tra l’altro svolge la funzione di guida venatoria per i fratelli Meneghini, (il comm. Antonio e il prof. Tullio), che salivano volentieri da Verona per cacciare sulla Vigolana, sulla Marzola o ai Paluséi per nàr a becàze col cagn da ferma, compagnàdi dal Richéto Fosinàro che ghe piaséva arlevàr e adestràr cagni da caza, e dal Dario Siorèl che l’era l’òm de fiducia dei Meneghini. La caccia per Dario è sempre stata la sua grande passione fin da adolescente quando lo zio Bepi gli insegnava i primi rudimenti per sparare e prendere confidenza con il fucile e con le prede. Per quanto riguarda il suo impegno amministrativo e sociale, va ricordato che egli entrò anche nell’Amministrazione comunale (1965-69) con la lista del geom. Mario Giacomelli. Il suo impegno sociale lo vede anche nel corpo dei Vigili del Fuoco, dove è rimasto per più di 30 anni, e ha ricoperto anche la carica di comandante (1957) quando il corpo era formato da Remigio Giacomelli, Tullio Facchinelli, Ezio, Gianni, Primo Giacomelli e Silvio Bassi. Tra gli interventi di allora, a parte gli incendi e i salvataggi in montagna, va ricordato l’intervento massiccio del Corpo e di altri volontari nella città di Trento durante l’alluvione del 1966, una vera corsa contro il tempo per salvare il salvabile, mentre il fiume Adige, rotti gli argini a nord, inondava la parte bassa della città. Da segnalare anche il suo impegno nella filodrammatica locale (1947) costituita nel secondo dopoguerra e formata da attori quali Arturo dei Dagnéi (allestimento e regia), Rinèla (Erino Micheloni), Elio Anzolón, Silvio Canùto, Rico dei Grigòri, Bruno dei Sànti, Arturo Pipéta, Alfredo Marìno, Dario Siorèl, Gino Tógno, Tullio Cramào. A Dario venivano sempre affidate parti serie o drammatiche, visto il suo carattere e il timbro della sua voce. Si recitava nel teatrino a fianco della locanda del Dopolaóro, nel teatrino scolastico fatto costruire appositamente dal maestro Enrico Dematté nel primo dopoguerra che portava come motto sopra il proscenio: “Educare dilettando”. La nostra gente, che accorreva entusiasta e riempiva tutti i posti disponibili del piccolo teatro, ricorda ancora tre opere dei tempi: “Il delitto di via Bretagna”, “La tragedia di Monteron”, “Tre teste sotto una tuba”. Dopo la chiusura della Fornàss Dario ha svolto mansioni da camionista per varie ditte fino alla meritata pensione. Si è ritirato poi nella sua casa nuova svolgendo le mansioni normali di capofamiglia, ma mantenendo ancora le sue grandi passioni: la caccia (fin che fu possibile), la montagna e il bosco, dove si recava sovente a fare legna. La sua persona si segnala, al di là della passione venatoria, per l’impegno sociale ed umano profuso nella comunità di Vattaro sia come vigile del fuoco che come amministratore. 7° Pellegrinaggio alla “Madonnina delle 3 zime” sul massiccio della Vigolana Ascensioni devozionali di Ettore e Michela Ducati A nche quest’anno il gruppo A.N.A. di Vattaro, amici e simpatizzanti degli alpini, hanno organizzato il consueto pellegrinaggio alla Madonnina delle 3 zime in Vigolana. Per essere più precisi la Madonnina è stata collocata, nel 2007, in cima alla montagna, sopra Val Larga, a fianco della Cima del Corno (2150 m) sulla cima mediana delle tre che affiancano il Corno. Il ritrovo era previsto per le ore 07.00 al Parcheggio dei Due Dossi nella giornata del 22 settembre 2013; ma la cosa principale, per i partecipanti, era arrivare sulla vetta per le ore 11.00, ora in cui era prevista la S. Messa, celebrata da don Carlo Baldessari degli Artigianelli e membro del CAI di Bolzano. Gli escursionisti sono partiti dal Sindech e si sono diretti verso il Rifugio Casarotta, dove hanno fatto una breve sosta per ristorarsi. Una volta riprese le for- ze hanno affrontato la salita con maggiore grinta. Camminavano tutti assieme, con meta finale la cima, e mano a mano che si saliva verso la Madonnina la giornata diventava sempre più chiara e soleggiata. Verso le 10.30 i “pellegrinanti” sono giunti al cospetto della “Madonnina delle 3 zime” e si sono predisposti per la Messa. La celebrazione, molto sentita e partecipata, è stata animata da un piccolo coretto che si è costituito per l’occasione. Durante la S. Messa sono stati ricordati tutti gli amici e gli alpini ”andati avanti”; un ricordo particolare si è avuto per il nostro amico Giuseppe Campregher – recentemente scomparso - il cui cappello da alpino è stato posto sulla grossa pietra che fungeva da altare, perché fosse presente con noi durante la celebrazione eucaristica. In vetta: alpini e simpatizzanti presso la “Madonnina delle 3 zime” (22 sett. 2013) La Madonnina delle 3 zime su cui poggia il cappello dell’alpino Giuseppe Campregher che è andato avanti. A mezzogiorno tutti i partecipanti hanno pranzato al sacco; sono state scattate le foto di rito, poi si e riposato sotto il caldo sole di inizio autunno. Dopo aver sistemato davanti alla statuetta della Madonnina una pianta di erica e delle stelle alpine in filo di ferro, attorno alle 13.30 – 14.00 i Vattari, presenti all’iniziativa, si sono incamminati verso Valle. La stanchezza iniziava a farsi sentire, ma eravamo tutti contenti di aver condiviso assieme questa bellissima giornata, con la celebrazione della Messa e il ricordo dei nostri cari. Il gruppo A.N.A. di Vattaro, amici e sostenitori degli alpini si sono dati appuntamento al prossimo anno, sperando in una partecipazione ancora più numerosa da parte della comunità, per camminare “pellegrinanti” verso la “Madonnina delle 3 zime” divenuta ormai un simbolo identificativo del paese di Vattaro. 21 El Pontesel Frammenti di cronaca della settimana del Rosario e di san Martino Migole de paés a cura di Alcide Giacomelli G ià domenica 29 settembre 2013 Marco Ducati, maestro e cultore dell’arte campanaria, ha fatto sentire i primi rintocchi del “campanò” che ha subito allertato e allietato il cuore dei Vattari suscitando in ogni persona – specie negli adulti e negli anziani - ricordi antichi e fatti ormai lontani, ma sempre molto graditi. Domenica 29 si è celebrata nella Parrocchiale di san Martino la ricorrenza annuale degli anniversari di matrimonio. Erano presenti 15 coppie di sposi, che vantavano un percorso di vita matrimoniale da 10 a 50 anni. Il campanò ha sottolineato argutamente l’importanza della festa, festa dell’intera comunità, festa che vuol esprimere gioia e vicinanza. Si è cantata una Messa particolare, solenne, dopo aver invocato lo Spirito Santo sugli sposi. Anche don Giorgio ha usato parole efficaci e persuasive nei suoi molti interventi e ha benedetto più volte gli sposi in festa. Oggi, prima domenica di ottobre, si celebra a Vattaro la festa del Santo Rosario, perché i nostri vecchi hanno voluto Maria quale compatrona della nostra parrocchia assieme a san Martino; la festa di oggi - che tradizionalmente si celebra la prima domenica di ottobre - ha un tono particolarmente solenne con Messa liturgica del Santo Rosario, processione per le vie del paese scandita, come sempre, dalla presenza della banda di Vigolo Vattaro che non manca mai in occasioni di questa importanza; la statua della Madonna è la stessa che hanno El Pontesel 22 acquistato, in tempi lontani, i nostri montèri con i soldi guadagnati sul Bosserlài e che ha sostituito la statua di legno precedente, che prima veniva vestita di volta in volta con abiti adatti. A fine Messa c’è la tradizionale distribuzione della torta di péri sul sagrato; la “torta de péri” è un elemento gastronomico di gran- Il circitor Martino mentre dona metà del suo mantello al povero. de spessore tradizionale nella comunità di Vattaro: sappiamo che il comune di Vattaro, in tempi lontani. per portare avanti questa significativa usanza aveva fatto venire le piantine di pero nientemeno che dalla Cecoslovacchia; la nostra gente le aveva piantate un po’ dappertutto sul territorio del paese, lungo i campi e sull’orlo dei cavezzali. Negli anni Cinquanta il Paese era tutto un giardino di piante di pero che venivano potate e curate - come si poteva -; allora però la cura era sufficien- te per mantenere le piante sane e fertili, perché le malattie erano ancora lontane. Con le pere le nostre mamme e nonne confezionavano la famosa “torta de péri” per cui Vattaro vanta dei precedenti illustri; la ricetta classica era conosciuta da tutte le mamme e nonne, e veniva eseguita scrupolosamente: sfoglia fatta nel dovuto modo, peri, spezie, cottura, riposo di tre giorni in ambiente fresco, e la torta diventava tenera e si scioglieva in bocca. Ma assieme alla torta di peri il fatto più eclatante era la processione della Madonna lungo le strade del paese. “Cossì – diceva un nonno – éla, la Madona, la pol vardar den en de ogni ca’ e benedir tuti i nossi cari, perché noi g’aven bisogn de benedizion e dell’assitenza zeleste veh!”. Lungo le strade era presente anche gente venuta da fuori che poi s’intratteneva con i parenti per dare lustro alla festività. La festa del Rosario era tutta qui tra fiori, torte, Messa solenne e processione con la Madonna acquistata dai bosserlàiteri. Pochi erano i segni, ma la fede dei nostri antenati era forte e salda. Il campanò si protraeva per tutta la giornata sino a fine processione, e a sentire questo suono così accattivante, alle nostre mamme scendeva una lacrima e alle figlie si gonfiava il cuore. E’ da sottolineare come in queste circostanza si attivino le associazioni: in chiesa era schierato il Corpo degli alpini, che poi hanno portato a spalla la statua della Madonna, mentre il corpo dei Vigili del Fuoco ha controllato la viabilità. Migole de paés Particolare attenzione è dedicata a Vattaro al santo Patrono san Martino, che ricorre l’11 di novembre, ma che si festeggia il sabato e la domenica più vicini a quella data. Il sabato da anni si celebra la rievocazione storica della vita di san Martino (nato in Pannonia (Ungheria) nel 316, morto nel 397 in Francia). Il padre voleva iniziarlo alla vita militare e dopo i 15 anni Martino fu promosso al grado di “circitor” responsabile della ronda di notte e dell’ispezione dei posti di guardia. Durante una di queste ronde, nel cuore dell’inverno, si verificò l’episodio importante dell’incontro con il povero importante per la vita di Martino e per la sua conversione. Marino di fronte al povero ignudo estrae la spada e taglia in due parti il mantello di cui erano assegnatari i sol- dati e dona la sua metà al povero, che era Cristo stesso, e di qui inizia la conversione di Martino, che fonderà poi monasteri nella Francia del IV secolo e sarà proclamato vescovo di Tour. Quest’anno la rievocazione storica non si è potuta celebrare in piazza san Rocco causa il maltempo e si è celebrata, in modo episodico, addirittura nella parrocchiale di san Martino. Normalmente la piazza era trasformata in un accampamento romano, delimitato da un cordone, anche perché la gente non entrasse nello spazio dei figuranti. Sulle quattro porte, corrispondenti ai quattro punti cardinali c’erano i fuochi accesi e le guardie. A un certo punto giungeva il circitor Martino che faceva la sua ispezione; e poi avveniva l’episodio del povero e la donazione del mezzo mantello: le trombe intonavano il Christus vincit ripetuto dal coro. Iniziava qui la processione verso la parrocchiale, con i bambini che portavano lanterne luminose e la folla dei fedeli. In chiesa si celebrava la Messa del ringraziamento. Bisogna aggiungere che anche la rievocazione di san Martino vedeve l’impegno delle Associazioni locali: ProLoco, Vigili del Fuoco e Alpini. In piazza, già dalle ore 15.00, si dava inizio alla festa con distribuzione di caldarroste, vin brulé, tè e cioccolata calda; il Corpo musicale san Giorgio di Vigolo Vattaro teneva poi un concerto per allietare e richiamare la gente. Quelli descritti sono piccoli eventi che danno significato e sostanza alla vita della nostra Comunità, e perpetuano gesti e riti per le generazioni future. L’àn de quando è rivà la Paze: 1946 di Flavia Giacomellli L a seconda guera mondiale, se dio vol, la s’ha ruvàda con tute le so miserie e le so distruzion, compresa la bomba atomica; la nossa zènt la scominziàva a molàrse for de casa, a trovàrse e socializàr. Per la prima volta en quel àn, 1946, s’ha podèst festeggiar el Nadal con en po’ de moto, en santa paze, senza la paura del Pipo, de le bombe e dei spezóni incendiari. A me casa la camera destinàda ai filò la era vezin a la cosìna: l’era en sito grando, la stua dei me genitori, che la vegniva scaldàda da ‘n gran fornèl a ole che mi ‘mpizzàva tute le matine con sarmentéi, fassine seche e zigòtoi; e questo l’era ‘l me compito pù importante. L’era usanza a nossa casa alestir en la stua l’alber de nadal: se neva en del bosco e se taiava fora n’alberel striminzì per paura de rovinar la vegnuda de qualche bela pianta de pez, po’ se’l meteva sul taolin davanti ala finestra, e sto chi l’era en laoro che me piaseva propi tant. Per decorar l’alberèl preparava con me mama boscotini a forma de galinota, de cunèl, de oselét de steline, che po’ i vegniva toncadi en la glassa per farli deventar bianchi e bei da veder; sei meteva su l’estremità dei raméti, ben en vista; a metà ram se sistemava 23 El Pontesel Migole de paés na gh’era la statua del Bambinèl en de ‘na zestèla de vimini, coi brazòti daverti su ‘n fondo de paia. El coro al completo, con tuti i so cantori, ‘ntonava canti natalizi de la tradizion, come Adeste fideles, Note Santa e Stile Nacht. Per noi mateloti la era dura resister al son: sentiven persin i zinòci che zedéva e se piegava, qualchedun el se pozava al vezin per star en pè. Ves la fin de la Messa però spariva el son e se tornava a ca’ pimpanti, pensando a la bona colazion che ne spetava: me zia Maria, rechia, la ne asiava el cafelàt boient e na favolosa fieta de fugàza. Mi quel dì magnava a quatro palmenti – come se diss – e a la fin me pareva che me vegnissa persin la nausea, dal massa magnar. Anca el disnar l’era pù consistente del solit, magari i mei i La natività nella grotta. i pomi rossi che i pareva de zéra, qualche caramèla encartàda anca en la carta rossa e slusènta. Per finir se meteva su la zima de l’alberèl ‘na vecia stéla cometa e cossì el poro alberèl el pareva pien de roba, anca se l’era ani magri, e no se podeva de zerto far sprechi. L’era bel osservar sto alberèl pien de ste robete semplizi ma che le deva ‘na sensazion de abondanza; a vardàrlo se sentiva el cor lizer, e ‘n profumo forte e bon de ràsa. All’allestimento partecipava anca i matelòti pù grandi che i feva laoréti adati a la so età. La mama e la zia le se alternava a preparar la fugàza, el panetón classico dei tempi de alora, che po’ l’era ‘na dreza fata de zucher, ovi e botér; e anca el zèlten, ‘na ciambèla fata de fruti sechi, boter e scorzéta de limon, con l’agiunta de ‘n bicerin de sgnàpa, per incrementar la levàda. Ala fin se se asiàva per nar en cesa, perché la Mesa la era bonora, entorno ale 6.30, e noi mateloti se neva via mezi ‘ndormenzàdi. La cesa la era linda, le tovaie lavade e stirade, luci e candele en quantità, e su l’altar de la Mado- El Pontesel ghe tirava el col a ‘n galet ruspante che l’era propi en bocon da prèt, come se diseva alora. A taola gh’era sempro qualche ospite envidà per darghe la nossa bona man en riconoscenza dei lavori svolti en campagna for per l’istà. For per el dopodisnar l’era tradizion magnàr el famoso “zèlten” pien de fruti sechi, fighi e uveta, che bastava en tochet per entesirse, tant l’era nutriente sto mostro. Quel lì l’era el me bocon preferito, anca perché gh’era poc da sceglier e bisognava contentàrse. Questo l’era, ai tempi, el noss Nadal che porto con afeto ‘n del me cor e ‘n de la memoria. Alora no gh’era Babi Natali e gnanca panetoni, e men che men regài. La nossa l’era ‘na vita semplize e poreta, ma no se moriva de fam no, envezi tuti i se contentava de quel poc che gh’era. Nadàl, ani Quaranta… a cura di Alcide Giacomelli Q uela sera el fiocava a man salva: vegniva zo tanta neo fina e lizéra, la vegniva zo da Val Larga sventàda, con en ventesèl de tramontana che ‘l la portava in giro ‘n po’ dapertut. Pian pianel scompariva strade, case, piazze, alberi e anca el campanil de la césa che, quando el loròi el batéva le ore, el mandava rintochi rochi e smorzàdi che se stentava a sentirli. 24 L’era la véia de Nadal e me nono Tita el fadigàva a vegnir avanti per la stradèla daverta dal vecio panaron. El vegniva avanti lento, ogni tant el slipegàva e el neva de batón, ma no’l molàva el vecio kaiserjäger de la Grande Guera, de oltra ottanta ani; l’era svoltolà den en de ‘na mantèla longa e negra che la ghe rivàva fin ai péi; e sul quel sfondo nero spicàva la so barba bianca, lon- Migole de paés ga e ben curàda; su la testa el portàva en capelón anca negro a larghe tese; en boca el gavéva el solito toscanél de rito. Arivà en piàza l’ha alzà i oci per trovar la casa dei so neodi en quela rida de fiochi: l’è rivà lì davanti e l’è na su a fadiga su per le scale, sconte soto en mucio de neo. Quando l’ha davèrt la porta de la cosìna el s’ha fermà n’atimo a vardarse en torno, come l’era so abitudine: i matelòti i era drio a far el presepi con l’aiuto de so mama. “Sacròto – l’ha dit subit dopo el nono – el fioca a man salva stasera! Stavolta el ne’n caza chive ‘n mucio, quel balos del tempo.” Po’ el s’ha levà la mantèla el l’ha tacada su, el s’ha arvezinà ala piastra de la fornasèla, come che’l feva sempre, el s’ha scaldà le man e ‘l se l’ha sfregolàde per qualche moment. Po’ l’ha anunzià el programa de la serada: “El savé ben mateloti che sta chi l’è la not de Nadàl, alora bison che ghe fénte onor al Bambinèl che sta per vegnir chi da noi su la tera, ne sì?” ? Ntant l’aveva pesca la corona del Rosari zo per Il Nonno Tita ottantenne. Nonno Tita con la nipote Assunta. ‘na scarsèla. “Alora da bravi matelati – l’ha dit en den fià – adess disen su la corona e polito, con devozion!” Le parole del nono le era sacre spezialmént ala vizilia de Nadal. Tuti i presenti i s’ha nginociàdi zo sul paviment de legn e ‘l nono l’ha tegnù su el Rosari. Ala fin el s’ha levà su da tera, el s’ha arvezinà ala finestra e l’ha vardà fora: la neo la cresseva a vista d’ocio, ma le uniche parole del nono l’è sta: “Propi ‘na bela fiocàda e propri la not de Nadàl!” Po’ l’è tornà vezin ala fornasèla, el s’ha sentà zo su la so banchéta, l’ha tirà for la podina e l’ha scominzià a far bosìe con en legn dolz che l’aveva binà ‘nsema zo en la cassetta de la legna. E ‘ntant che ‘l laorava a far bosie, su richiesta dei mateloti el s’ha mess a contar ‘na storia natalizia, ‘ndo che ghe entrava re Erode, i re Magi, pastori, ànzoi, Maria e Giuseppe e anca ‘na pora vedova che la g’aveva do mateloti e n’asenèl. Sora la fornasèla coséva en pugn de castègne e le ore le passava lente en quela not dai remori smorzadi. Quando dal campanil è rivà el toco de la mezanòt, el nono l’ha mess via la podina, el s’ha arvezinà alla fornasèla, ‘l’ha davèrt la portèla e l’ha zercà tre quatro brase che l’ha sistemà en de la càza; po’ el g’ha agiunto en po’ de incens e l’ha dat inizio alla benedizion de la casa, seguendo n’usanza che l’aveva ‘mparà for per l’Austria quando l’era sul Bosserlai a far aquedoti. Subit dopo s’ha improvisà ‘na picola procession estemporanea e sen nadi zo per le scale a fadiga, perché gh’era tanta neo, ma el nono davanti no sbazilava miga e el neva zo salmodiando e guidando la cerimonia. Quando aven mpizzà la luce de la stàla, le vache desvegiade de bruto le è saltade en pè, e le ne vardava coi so grandi oci umidi e curiosi. “Adess, matei, – l’ha dite ‘l nono – benedin la stala e i animai che l’è po’ quei ndò che è nat l Bambinèl quando che l’è vegnù al mondo; e po’ benedin la casa e le persone, se sa…” El g’ha agiunt incens a le brase e s’ha spandù per la stala en bon profumo nsèma all’aqua santa e ale orazion dite pù che altro en latin. Ala fin el nono l’ha ‘ntonà “Note Santa” e noi ghe sen nadi drio come eren boni, ntant che me papà el ghe deva ale vache en zesaton de fen bon, perché le fessa anca lore Nadal. È seguì i auguri de Nadal, con abràzi e basi per tuti, con en moment de sincera cordialità. Ala fin me nono l’ha ciapà la so mantelona, el s’ha svoltolà dent e po’, refudàndo el noss aiuto, el s’ha butà en strada en mez ala tormenta de neo, scomparendo en d’en atimo en del polveron bianco, come i personagi de le fiabe. 25 El Pontesel Adozioni a distanza 2013 La nostra famiglia allargata… di Chiara Campolongo C ome Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte che è quella di seminare la speranza con opere di carità e solidarietà. Così dice Papa Francesco “la carità non è un semplice assistenzialismo, ma è amore gratuito. Donare senza pretendere niente in cambio. La carità, l’amore è una scelta di vita, è un modo di essere, di vivere, è la via dell’umiltà e della solidarietà. Non c’è un’altra via per questo amore: essere umili e solidali. Questa parola, solidarietà, in questa cultura dello scarto, dove quello che non serve si butta via, da fastidio. Perché devono rimanere soltanto quelli che si sentono giusti, che si sentono puri, che si sentono utili. Questa parola, solidarietà, rischia di essere cancellata dal dizionario, perché è una parola che dà fastidio. Perché? Perché ti obbliga a guardare all’altro e darti all’altro con amore. E noi sappiamo che l’unica via è quella dell’umiltà e della solidarietà. Perché? Perché è la via che ci ha insegnato Gesù! E noi vogliamo seguire questa via. L’umiltà di Cristo non è un moralismo, un sentimento. L’umiltà di Cristo è reale, è la scelta di farsi piccolo, come un bambino, di stare con i piccoli, con gli esclusi, di stare fra noi, peccatori tutti con chi ha più bisogno. Non è un’ideologia! E’ un modo di essere e di vivere che parte dall’amore, parte dal cuore di Dio.” Ho voluto iniziare questo mio articolo con le parole del Papa perché credo che spieghino benissimo il perché un gruppo di persone per una settimana si trovino in oratorio fino a quasi mezzanotte per confezionare ceppi e coro- El Pontesel ne d’avvento con il solo intento di poter raccogliere dalla vendita quanto basta per poter continuare a sostenere le nostre adozioni a distanza. Adozioni di bambini che forse non vedremmo mai, che non ci diranno mai un grazie, ma che ci portiamo nel cuore come se fossero nostri figli, fratelli e sorelle lontane, bisognose di tutto, ma soprattutto del nostro pensiero e del nostro amore. E queste adozioni sono diventate un po’ le adozioni di tutto il paese che con grande generosità ci ha sostenuto anche quest’anno acquistando i nostri ceppi e le nostre corone d’avvento facendoci raccogliere la somma di Euro 1.060,00 che come ogni anno verranno distribuiti come segue: Euro 360,00 per due adozioni in Romania – Iasi, attraverso il Centro Missionario della Diocesi di Trento (Referente: suor Michelina Bettega); Euro 312,00 per la nostra ormai maggiorenne Rovini Ramesh Nagpur - India attraverso l’Associazione Don Calabria (sempre che, vista l’età di Rovini Ramesh, non ci venga proposto di cambiare adottata); Euro 180,00 per la nostra piccola Hewan Berihe in Etiopia attraverso l’Associazione Centro Aiuti all’Etiopia e il rimanente sarà devoluto alla LILT durante il prossimo Percorso della Speranza. Per questioni di spazio editoriale vi propongo solo la lettera inviata da suor Michelina Bettega della Romania con la quale, essendo venuta a trovarci un paio di anni fa, è nata anche una bella amicizia. Carissima Chiara e ragazzi tutti, Eccomi qui, per dirvi ancora una volta GRAZIE per il sostegno al progetto educativo che portiamo avanti in tutte le nostre comunità. Con dispiacere devo dirvi che, purtroppo, per mancanza di fondi non possiamo continuare l’attività di scuola materna ad Adjudeni, il primo paese in cui siamo arrivate nel 1992. Quest’anno scolastico 20132014 è l’ultimo. Sono diminuiti anche i bambini, tuttavia viene meno un’agenzia educativa importan- • • • 26 te. Invece l’attività di dopo scuola, sempre ad Adjudeni, per i bambini delle classi elementari, si dimostra sempre più necessaria, per l’attitudine troppo selettiva della scuola, che favorisce i bambini più intelligenti e trascura quelli più deboli. Si è creata in paese una buona sensibilità nei confronti della “casetta” come la chiamano loro, ed offrono aiuto, soprattutto in generi alimentari, e, per i bambini, è molto importante. Tuttavia le spese di gestione e degli insegnanti di sostegno sono alte per le nostre possibilità. Una novità importante in questo servizio è la presenza di uno psicologo che segue tanto i bambini, quanto i genitori, soprattutto con incontri formativi. La più interessante, quest’anno, è l’offerta di attività extrascolastiche che mirano a creare e rafforzare nel Adozioni a distanza 2013 bambino l’autostima e la conoscenza delle proprie capacità, il più delle volte ignorate e da sé e dai genitori. Abbiamo iniziato con la cucina: gli stessi bambini fanno i dolci che poi mangiano a merenda. Sono al settimo cielo. Coltiviamo molto le relazioni tra di loro, la formazione umana e religiosa. Formato l’uomo, anche le nozioni si apprendono, secondo le capacità di ciascuno, molto più facilmente. A Ciresoaia pure l’impegno maggiore è quello di “formare il cuore” come diceva il nostro Fondatore P. Luigi Scrosoppi, ossia di dare importanza a tutta la persona. Accanto a bambini con difficoltà scolastiche, abbiamo alcuni con disabilità fisiche e psico-intellettuali, per i quali abbiamo avviato una collaborazione con gli specialisti di competenza, accompagnando i bambini nei centri specializzati, oppure nell’ospedale per le visite mediche. Due di loro avrebbero bisogno di logopedia. Un altro avrebbe bisogno di terapia psicologica seria. Ci stiamo mobilizzando, ma il problema economico tarpa davvero le ali. Purtroppo in queste famiglie manca lavoro, manca cultura, e i figli sono lasciati a se stessi. Oltre al centro diurno abbiamo un’attenzione speciale anche per gli studenti poveri. Ci sono ragazzi capaci, motivati che non possono frequentare il liceo nel che dista da Ciresoaia 12 km, sebbene il trasporto sia assicurato dai mezzi locali. L’abbonamento per un mese costa 30 euro. I giovani devono affrontare anche le spese per il materiale scolastico, libri, quaderni, etc. Il costo complessivo per un inizio di anno scolastico è di circa 50 euro. Iasi. Accanto alla scuola materna a tempo pieno con 125 bambini, funziona a ritmo pieno anche il doposcuola per bambini di una scuola elementare della periferia, dove sono accolti anche molti bambini provenienti dal vicino orfanatrofio e che hanno davvero problemi non tanto scolastici quanto relazionali, affettivi e non serve tanto per capirlo. Il centro è seguito dalla suora aiutata da insegnanti, psicologo, assistente sociale e volontari. A tutti i centri, sebbene privati, lo Stato chiede la presenza di figure professionali ed attività mirate, che sviluppino globalmente il bambino. Gli obiettivi sono buoni davvero, ma le risorse sono quelle che sono. Siamo contente che ad Iasi siamo riuscite ad ottenere un piccolo contributo mensile dal Ministero del lavoro e della famiglia fino a dicembre di quest’anno. Almeno si comincia a creare la mentalità che anche il privato contribuisce allo sviluppo della società. Chisinau. La Repubblica Moldova ha un grande desiderio di libertà e di democrazia, un desiderio di migliorare la condizione socio-economica, ma deve fare i conti con tanti limiti e con la migrazione che continua ad essere massiccia. Alla Casa Provvidenza, dove operiamo dal 2000, funziona anche un centro diurno per 30 bambini delle elementari del quartiere che diventa sempre più popolato. È un servizio prezioso. Ora, grazie all’assistente sociale della Casa Provvidenza, siamo state in un paese vicino a Chisinau, Singera. La situazione, come tante altre del resto, è molto triste. Ad alcune famiglie con bambini in età scolare vorremmo assicurare il materiale scolastico ed un’alimentazione adeguata. Per cui ogni giorno facciamo credito alla Provvidenza e… ai suoi collaboratori. Ho fatto una descrizione sintetica. Spero di essere riuscita a comunicare quanto ci stia a cuore la formazione delle giovani generazioni e, soprattutto, quanto desideriamo porci dalla parte di chi viene posto sempre alla periferia, come dice il nostro Papa Francesco. Un carissimo saluto, un grazie di cuore a tutti voi. Il Signore doni 27 El Pontesel Adozioni a distanza 2013 a ciascuno grazia e gioia. Venite a trovarci quando potete, ci piacerebbe tanto avervi qui con noi. Con affetto. Suor Michelina Bettega e Suore della Provvidenza della Romania e Repubblica Moldova Non mi resta che augurare a tutti un Sereno e Santo Natale. Cerchiamo di viverlo nella semplicità (come ci sta insegnando Papa Francesco) accogliendo Gesù Bambino nelle nostre case e nei nostri cuori. Lui che non ha avuto paura di farsi piccolo, bisognoso di amore, calore, atten- zione, cura, sostegno proprio per rendere noi persone “speciali” ai suoi occhi, capaci di donargli amore, calore, attenzione, cura e sostegno. Proprio come Lui fa ogni giorno con noi. Buon Natale a tutti! Natale! Natale di Gesù! Messaggio di Natale don Giorgio Gabos A ccanto alla cassa del supermercato c’è una carrozzina; dentro un neonato. Nella calca nessuno bada agli altri, sono tutti presi dal far valere il loro turno, dalla spuntarla sugli altri e dal finire presto. Ma dinanzi al bambino si fermano in tanti, gli sorridono, gli dicono qualche parola gentile. I bambini hanno il singolare potere di spezzare l’estraneità e il mutismo della nostra società e di creare un legame, semplicemente con il loro essere. Mi ricordo che in una palazzina abitavano sullo stesso piano delle persone. In un appartamento una signora anziana, sola, normalmente in casa, nell’appartamento accanto risiedeva una coppia di giovani sposi. Giovani e con turni di lavori diversi, sempre di fretta e con vari impegni altrove. Pur vivendo lì da qualche tempo, mai si erano parlati, se non per un frettoloso e cortese saluto. El Pontesel 28 Un giorno la giovane signora esce della porta dell’appartamento con una carrozzella: dentro si vede un bambino. Era diventata mamma. Uscendo incontra sul pianerottolo delle scale la persona anziana. Ora i ritmi sono cambiati. È l’occasione per salutarsi e felicitarsi. Il bambino nato da poco ha il potere di far fermare le persone e di dare gioia. Inizia così fra le due donne una bella amicizia, che si concretizza anche in un aiuto reciproco. Nell’avvicinarsi del Santo Natale vi ho proposto questi due fatti. Alla parola Natale – non quello che sto osservando nella pubblicità, che deve essere «politicamente corretta» - aggiungo di Gesù, aggiungo ancora Figlio di Dio. Sì, questo per il discepolo di Cristo (cristiano) è il vero Natale: il ricordo della nascita di Gesù uomo-Dio. Bambino come tutti ha il potere di radunarci, di affascinarci. Don Giorgio e don Claudio. Dio che si fa bambino; sembra impossibile, ma è bellissimo! Crescerà e ci farà vedere e ci donerà realtà ancora più belle ed entusiasmanti. Il fatto che sia stato bambino, che sia vissuto in una famiglia, ci dice quanto questo sia importante anche per noi. Ripensandoci mi sento allora di inviare attraverso queste pagine - e ringrazio per l’ospitalità - un caro augurio per un sereno e santo Natale, soprattutto là dove sia qualche preoccupazione. L’importanza del marchio “Vigolana” Consorzio turistico Vigolana a cura dott. Roberta Casagranda I l marchio territoriale della Vigolana sintetizza e comunica i valori che sono associati al territorio, il concetto di Benessere che vogliamo rappresentare. Il suo corretto utilizzo da parte degli attori appartenenti all’Altopiano della Vigolana contribuisce a rafforzare la visibilità e la riconoscibilità del marchio, innescando un reciproco trasferimento di valori fra territorio e soggetto utilizzatore. Comunicare anche attraverso l’uso del logo che si fa parte di un sistema porta sicuramente maggiore visibilità al singolo come a tutto il territorio, è un circolo virtuoso in cui i soggetti si promuovono a vicenda. Utilizzare il marchio territoriale è un segno di appartenenza alla comunità e al territorio. Ad oggi sono ancora pochi gli operatori locali che hanno fatto richiesta d’utilizzo del logo: a questo proposito, il Consorzio Turistico ha organizzato dei momenti informativi diretti alla popolazione e agli operatori del territorio, per stimolarne la richiesta e la sua applicazione e diffusione. Il marchio Vigolana può essere utilizzato da tutti i soggetti che operano sul territorio dell’Altopiano nella propria comunicazione promozionale. Il marchio è registrato dal Consorzio Turistico della Vigolana, ne consegue che il settore turistico (accoglienza, ristorazione, guide ed accompagnatori sul territorio) e la produzione di prodotti tipici e locali (agricoltori, produttori, artigiani) sono i due settori per cui l’utilizzo è auspicabile in modo prioritario, oltre agli enti e associazioni culturali locali ed alla pubblica amministrazione. L’utilizzo è subordinato all’applicazione di alcuni criteri: solo un corretto utilizzo del marchio potrà garantirne la riconoscibilità. Per poter utilizzare il marchio è necessario fare richiesta direttamente al Consorzio Turistico o scaricando la modulistica direttamente dal sito web della Vigolana (www.vigolana.com in homepage in basso alla voce “il marchio”) Recentemente il marchio territoriale ha trovato nuove declinazioni: sono stati elaborati due segni grafici alternativi, pensati per le manifestazioni “Vigolana Trail” e “Vigolana in Movimento”, fortemente ispirati al marchio Vigolana, nella forma e nei colori. A chi già utilizza il marchio, chiediamo di fare un passaggio di verifica con il Consorzio prima della creazione, stampa o ristampa del proprio materiale di comunicazione online e offline. Per chi fosse interessato a saperne di più ed approfondire altri aspetti sulla corretta applicazione del marchio territoriale della Vigolana all’interno dei propri materiali di comunicazione aziendali (online e offline) può contattare il Consorzio Turistico, su richiesta possono essere concordati e attivati momenti di verifica e consulenza operativa individuali. 29 Consorzio Turistico Vigolana Via San Rocco 4 - 38049 Vattaro Tel +39.0461.848350 www.vigolana.com El Pontesel Santa Luzia Una delicata poesia che ricorda il mito di santa Lucia e la sua attesa ai tempi del secondo dopoguerra, e la gioia dei bambini entusiasti davanti alle poche, povere cose che riempivano i loro piattini, da cui l’asinello aveva prima leccato ben bene sale e farina. Poesie e filastrocche Nadàl de stiàni (di Ester Campelli) I ricordi e le usanze del mondo contadino, riferiti al Natale, tornano a rivivere in questa suggestiva poesia natalizia: la Messa di mezzanotte, celebrata dal Vescovo con i sacerdoti dei paesi vicini, la processione sul lungomare con i bambini della Prima Comunione, mentre le nonne e i nonni preparano, segretamente, in casa l’alberello di natale e il presepe, realizzati con semplici cose del mondo contadino. Quando el Vesco l’ha alza l’ostia bianca en quela Césa piena de luci, de candele e de tovàie fresche de bucato, s’ha davèrt l’ussàt del Paradis e do anzoléti i ha compagnà el Bambinel fin zo ‘n la grota de Betleme. Alor s’ha formà la procession: davanti ‘na matelòta de 4 ani con en braz en Bambinel de gess, a seguir altri matelòti de prima comunion, con tuniche bianche e fiori profumadi; candéle, luminarie, turibol, incens, canti natalizi, caminando sul longomar, ‘na fila longa longa, carezzài da ‘na spolveràda de neo smigolènta, quasi la volessa cocolàr le face devote de quei viandanti noturni. E po’ se tornava sul corso a passi mesuràdi: en fondo el Vesco co la mitra e ‘l pastoràl con tanti sacerdoti che seràva la fila. Svelte le none ‘ntant e i noni i asiàva l’alberèl de nadàl zà decorà con biscoti fati en casa e mandarini. E dopo l’alber i metéva ‘nsèma de pressa el presepi, che po’ rivàva i matelòti a sc’iapi, i saltava curiosi en la cosina estasiàdi davanti ai segni del Nadàl. Entant el Bambinel l’èra live sora l’altar en den zestèl pien de pàia che spetàva coi brazòti avèrti. El Pontesel (Lilia Slomp Ferrari) 30 Na volta Santa Luzia la vegniva zocolàndo pian pian drio l’asenèl, entant che i matelòti za i dormiva la ghe ‘mpieniva a tuti el so piatèl. Ancora adèss no sò come la fèva a no sbaliarse mai entél contar le nós, i mandarini e quela sgéva de mandorlàto dur da momolar. E la matina, mèzi ‘ndormenzàdi, empizzaven coi òci la cosina svoidàndo quei piatèi ben ben lecàdi de tut la sal e tuta la farina. A scola ne paréva de sgolàr ensema a ela drio a quel’asenèl, ancoi no la sa pù gnanca contar… Gh’è massa roba dentro a quel piatèl. Canzon de la nef (di Lino Lucchi) Con grande attenzione il poeta osserva dalla finestra della cucina la neve che cade; il suo modo giocoso di turbinare nell’aria e di cadere in una ridda varia di fiocchi e di forme. Allo stesso modo i sogni e i pensieri si cullano e si muovono, dentro di noi, come la neve nel cielo; sparito questo gioco irreale rimane l’esistenza nella sua uniforme linearità. Sentadi zo chi al calt l’è giusto bel vardar fora dai vedri despanàdi la nef che casca zo pian pianinèl; la scoerze l’asfalto e i salasàdi, la fa tut pian come tirà a livèl, la spenèla de bianc i campi e i pradi, ai arboi la ghe mete su ‘l capèl. La salta, la zuga, la scherza, la bala, la dondola lenta la va a storlezón, pù fina, pù spessa, la cresse, la cala, el par che ‘n del ziel la vaga a spazón; en fin la se mola zo a falde, sventàda, la fa ‘l girotondo, la va a rudolón. Cossita i me sogni; cossì i me pensieri i bala ‘n de l’aria; i sgola lizeri, i se cuna ‘n del vent come tante farfale, po’ ‘n refol rabios ghe sbrega le ale e alora i se desta, i se sfanta cossi; no resta che ‘l viver, precis, de ogni dì. Avvisi importanti Si ricorda che, durante il periodo invernale, è obbligatorio transitare con catene o pneumatici da neve su tutto il territorio della Provincia autonoma di Trento, così come sulle strade del territorio del Comune di Vattaro. Si ricorda che i mezzi sgombraneve svolgono un servizio alla Comunità e vanno quindi agevolati nella loro opera, evitando di intralciarli, di fermarli e di parcheggiare le auto in posizione di ingombro della sede stradale; Si ricorda che è severamente vietato bruciare nella propria stufa combustibili quali plastica, residuo secco, imballaggi, altre immondizie e quant’altro non sia legna; Gli stalli a parcheggio contraddistinti dal colore giallo sono riservati a persone portatrici di handicap, dunque a persone che non hanno normali possibilità motorie e sono limitati nell’autonomia. Lasciare questi parcheggi (più larghi e più agevoli) a chi di dovere è un obbligo morale e una dimostrazione di educazione e senso civico; Si ricorda che il Comune di Vattaro emetterà a breve un bando per la concessione onerosa di dieci posti auto coperti presso il nuovo garage nel centro storico; Si ricorda che il sindaco Devis Tamanini riceve tutti i venerdì con il se guente orario: Tutti i venerdì dalle 10.00 alle 12.00; IV° venerdì del mese dalle 10.00 alle 12.00 a Pian dei Pradi, c/o Ca Rossa L’indirizzo e-mail è [email protected] • • L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VATTARO Il Sindaco la Giunta comunale e l’Amministrazione tutta porgono alla cittadinanza i più cordiali auguri di Buon Natale e Felice Anno Nuovo 2014