notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi

Transcript

notiziario comunale di vattaro e pian dei pradi
N.S., Anno 9, Numero 3, Dicembre 2013
NOTIZIARIO COMUNALE DI VATTARO E PIAN DEI PRADI
sommario
Paesaggio pastorale
di Michael Giacomelli
Nota
Da queste pagine si vuole
esprimere un sincero grazie e
un vivo apprezzamento a Michael per la sua disponibilità,
per il suo impegno fotografico,
sia per quanto riguarda la tecnica che la scelta accurata dei
soggetti. Grazie
Riflessi ad oriente
sommario
di Michael Giacomelli
Comunicazioni del sindaco. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
3
Elenco delle Delibere di Giunta e Consiglio. . . . . . . . . . . . p.
4-5
Lavori pubblici. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
5
Un programma che continua. . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
7
Si interroga per sapere. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
8
La nostra Pro Loco. Bilancio di un anno. . . . . . . . . . . . . . p.
10
Il lungo servizio civile di Ferruccio Micheloni nei VV.FF.. . . . . . . p.
11
Gite e momenti conviviali. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
14
Notiziario Comunale
di Vattaro e Pian dei Pradi
N.S., Anno 9, Numero 3,
Dicembre 2013
Direzione, redazione, amministrazione,
Municipio di Vattaro
Tel. 0461 848433
Direttore: Alcide Giacomelli
Lavori pubblici eseguiti nel 2013 . . . . . . . . . . . . . . . . . p. 16-17
Dario Ducati (1927-2013), il grande cacciatore. . . . . . . . . . . p.
19
7° Pellegrinaggio alla “Madonnina delle 3 zime” sulla Vigolana. . . p.
21
Frammenti di cronaca della settimana del Rosario . . . . . . . . . p.
22
Gita in quel di Cologno di Tenno. . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
29
L’àn de quando è rivà la Paze: 1946. . . . . . . . . . . . . . . . p.
23
Nadàl ani Quaranta…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
24
La nostra famiglia allargata…. . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
26
Natale! Natale di Gesù!. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
28
L’importanza del marchio “Vigolana”. . . . . . . . . . . . . . . . p.
29
Poesie e filastrocche. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
30
Avvisi importanti. . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . p.
31
NOTA: chiuso in tipografia il giorno 16 dicembre 2013 ad ore 14.00
El Pontesel
2
Direttore Responsabile: Marco Fontana
Comitato di Redazione:
Matteo Giacomelli, Mattia Giacomelli,
Barbara Bassi, Cristina Sadler
Hanno collaborato a questo numero:
Michela Bertuzzi e David Perazzoli,
Ettore e Michela Ducati, Flavia Giacomelli,
Chiara Campolongo, don Giorgio Gabos,
Roberta Casagranda
Autorizzazione Tribunale di Ttrento
n. 685 dd.05.08.2005
Grafica e stampa:
Litografia Effe e Erre - Trento
Camminare con fiducia
verso un futuro “green”
Il sindaco
Cari compaesani,
Si conclude anche il 2013 e all’interno troverete numerosi articoli con immagini delle opere realizzate nel corso dell’anno, immagini
che sono più eloquenti di tante parole.
In questa fase molto difficile per
l’economia e anche per le finanze dei Comuni trentini, risulta veramente complicato per un sindaco programmare il futuro e pensare a come poter garantire servizi e
opere sul territorio senza dover aumentare imposte, oneri o quant’altro. Personalmente ritengo che la
difficile situazione finanziaria degli
Enti locali non sarà risolta in poco
tempo, e anzi ci vorranno anni prima che la situazione economica
complessiva si ristabilisca.
Certo è che la programmazione da noi impostata nell’estate del 2010 è a buon punto e, nel
prossimo anno, partiranno ulteriori lavori di opere già finanziate
e in buona posizione nell’iter amministrativo – burocratico: questo
ci fa essere fiduciosi che le principali infrastrutture del territorio
saranno realizzate e che l’Amministrazione comunale continuerà ad essere attiva per quanto riguarda i lavori pubblici (seppure
a ritmi ridotti a causa della crisi).
Ciò premesso va detto che importanti interventi messi in campo nel settore del risparmio energetico e della produzione di energia da fonti rinnovabili, fanno
ben sperare sul futuro dell’Amministrazione comunale di Vattaro:
la nomina di un assessore all’ambiente e alle energie rinnovabili,
la progettazione del PRIC (piano
regolatore illuminazione comunale), l’installazione di una caldaia a legna che va a sostituire quella a metano per il riscaldamento
pubblico, gli interventi di sostituzione dei corpi illuminanti e di
ristrutturazione dell’illuminazione pubblica per ridurne i consumi, l’installazione di microturbine idroelettriche nell’acquedotto
comunale per produrre energia
elettrica, la progettazione di edifici pubblici (ampliamento della
Scuola elementare) con caratteristiche al top nel campo del consumo energetico e del risparmio
delle risorse. Tutti questi interventi fanno pensare ad un futuro con
importanti riduzioni di costi correnti (minori spese per mantenere i servizi, quali grosse riduzioni
di costi del riscaldamento, dell’energia elettrica, ecc.) e ad un fu-
turo più “green” per la nostra Comunità. Quella attuale di Vattaro
è una Comunità che punta ad essere il più possibile autonoma dal
punto di vista delle fonti energetiche (possibilmente rinnovabili),
e che quindi contribuisce a ridurre la produzione di CO2 (anidride
carbonica) e a migliorare il clima.
Credo che gli interventi realizzati nel corso di questi ultimi anni,
potranno fare sì che la nostra Comunità sia orgogliosa dei risultati
conseguiti dal punto di vista ambientale, e mi fanno quindi pensare con fiducia al futuro che,
seppur incerto, è tracciato.
Chiudo questo mio breve intervento e a nome mio personale e della Giunta comunale di
Vattaro, porgo a tutti voi l’augurio di BUON NATALE e di FELICE ANNO NUOVO 2014.
Il Sindaco
dott. Devis Tamanini
3
El Pontesel
Elenco delle Delibere
più significative di Giunta
Attività
amministrativa.
Delibere
Per motivi di spazio l’elenco seguente di delibere è un estratto di quelle ritenute più significative, mentre
l’elenco completo delle delibere assunte dalla Giunta comunale nel corso dell’anno sono reperibili periodicamente presso l’Albo comunale o sul sito internet www.comunevattaro.tn.it
on delibera 59/2013 la Giunta
• Ccomunale
di Vattaro ha deciso di
•
•
completare i lavori di ristrutturazione dell’acquedotto comunale aggiungendo alcuni interventi integrativi vista la disponibilità
di risorse. In particolare sono stati sostituiti degli idranti antincendio e installati dei nuovi idranti oltre ad altre lavorazioni propedeutiche alla funzionalità dell’infrastruttura acquedottistica;
Con delibera 62 la Giunta comunale ha iniziato il lavoro di rifacimento del parco urbano di Pian
dei Pradi ed ha affidato l’esecuzione degli interventi e le forniture a piè d’opera dettagliate
in premessa dell’azione “Sistemazione parco urbano loc. Pian
dei Pradi” per una spesa di Euro
8.250,00 + I.V.A. di legge, ai sensi dell’art. 52 della L.P. 26/1993,
all’Azienda Agricola Bianchini
Grazia di Zamboni Marco;
Il giorno 12 agosto 2013 la Giunta comunale ha dato il via agli interventi sull’illuminazione pubblica comunale attraverso un
primo intervento che per l’anno
2013 consiste in alcuni interventi prioritari individuati nella relazione tecnica esplicativa:
- r ifacimento del quadro elettrico di comando di Via San Martino che gestisce circa un terzo
dell’impianto di illuminazione
pubblica dell’abitato di Vattaro,
El Pontesel
•
- riorganizzazione dell’impianto di illuminazione del parco
urbano di Via del Bosco nella
località Pian dei Pradi con l’installazione di n° 3 nuovi punti
luce a LED lungo la strada Via
del Bosco, con la rimozione dei
dieci punti luce esistenti all’interno dell’area parco e loro sostituzione con tre nuovi punti
luce a LED in posizione diversa e più consona per la tipologia di area da illuminare ed infine con il rifacimento delle linee di alimentazione dei punti
luce oltre al quadro comando;
- r iorganizzazione dell’impianto
di illuminazione dell’intera località di Pian dei Pradi dove a
fronte dei due quadri comando
attuali si ipotizza l’implementazione del quadro esistente nei
pressi della rotatoria verso la
S.P. 108, dotandolo di maggiore potenza elettrica e nel con-
4
•
tempo dismettendo il quadro
esistente ormai vetusto situato
nei pressi della cabina elettrica
di trasformazione lungo la S.S.
349 della Fricca;
I lavori ammontano a complessivi Euro 30.978 e sono in corso
di realizzazione;
Con delibere 78/2013 e 79/2013
si è proceduto a finanziare e sostituire il server dell’impianto
informatico che ha smesso di
funzionare ed è stato necessario sostituirlo con urgenza;
Con delibera 83/2013 del 18
settembre u.s. la Giunta comunale ha incaricato a trattativa diretta il tecnico libero professionista Dott. Ing. Paolo Bonvecchio di Vattaro, iscritto all’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Trento con il n° 1377,
avente studio tecnico professionale in Vattaro Via Maso Pradi n° 46, della redazione del progetto esecutivo comprensivo di
tutti gli elaborati specialistici e
di dettaglio, dell’adeguamento
del Piano di Sicurezza e Coordinamento, il tutto afferente la sistemazione della strada comunale Doss del Bue, il tutto per
un onere di spesa di complessivi € 13.305,33. Attualmente si
sta procedendo agli espropri e
il tecnico deve consegnare entro l’anno il progetto esecutivo,
in modo tale da poter avviare l’iter dell’appalto.
Principali delibere del
Consiglio comunale di Vattaro
l giorno 14 novembre u.s. il
• IConsiglio
comunale a maggioranza ha approvato la III^
variazione al bilancio di previsione per l’esercizio 2013, la
relazione previsionale e programmatica e il bilancio pluriennale 2013 – 2015. Tale variazione è anche denominata
“assestamento” perché deriva
più da necessità tecniche di
ragioneria che da espressioni
di volontà politica. Importante segnalare che l’archivio co-
•
Attività
amministrativa.
Delibere
munale verrà spostato da una
proprietà privata (dove si trova
ora) a un nuovo spazio creato
nell’ambito dei lavori di costruzione del garage interrato, questo comporterà una utile riorganizzazione dell’archivio e un
piccolo risparmio per il Comune che non dovrà più pagare il
canone di locazione;
Sulla base della proposta dell’Ufficio tributi sovra comunale della Vigolana, il Consiglio comunale ha determinato la scadenza
della maggiorazione TARES per
l’anno 2013 al giorno 16 febbraio 2014. La tariffazione è gestita
direttamente da AMNU s.p.a.
Attività
amministrativa.
Lavori in corso d’opera
Lavori pubblici
di Lino Boller, Assessore ai Lavori pubblici
Come raggiungere un traguardo? Senza fretta, ma senza soste. (J.W. Goethe)
I
n questo Notiziario comunale
di fine anno 2013, non intendo
parlare ancora una volta della
situazione dei lavori dei vari cantieri comunali e tanto meno del
sofferto parcheggio seminterrato.
Quando questo “El Pontesel” sarà
in distribuzione l’opera pubblica
sarà già inaugurata, o in fase di
inaugurazione, e fruita dalla nostra popolazione. È quindi inutile
parlarne in quanto tutti, hanno o
avranno potuto vedere!
Solo per curiosità voglio spendere due parole sul terrazzino di
accesso all’entrata al primo pia-
no di Palazza Bortolazzi. Struttura che, qualche anno fa, era collassata, ma subito posta in sicurezza. Dalle carte che abbiamo
potuto verificare, si presume che
la costruzione del terrazzo risalga ai primi anni ’20, subito dopo
la Grande Guerra e logicamente
dopo il lascito, parzialmente oneroso, da parte della contessa Bortolazzi al Comune di Vattaro, avvenuta nel 1919.
Ai tempi l’utilizzo del cemento
era poco conosciuto e quel poco
che c’era proveniva dal cementificio di Kufstein; un cemento con-
Torretta di Palazzo Bortolazzi vista dal
basso dopo l’intervento di risanamento.
5
El Pontesel
Attività
amministrativa.
Lavori in corso d’opera
fezionato in botti di legno a presa
rapida, ma come si vede duraturo
nel tempo!
Durante i lavori di demolizione abbiamo potuto notare quanto i nostri vecchi “s’inzignavano”;
all’interno del biscotto cementizio abbiamo trovato solo ferri di
recinzione come filo spinato della Grande guerra (quelli ritorti a
coda di maiale), e nella trave a vista sopra i pilastri, rotaie probabilmente dei carrelli da miniera
o più probabilmente binari per il
rinculo degli obici.
Le conoscenze sui cementi armati erano quelle che erano, ma
la fantasia e l’ingegno non mancavano: tutto da vedere il modo
in cui li avevano posizionati e legati tra loro. Peccato che ho solo
visto e non fotografato!
Con l’occasione si è approfittato anche per un risanamento
della torre del Palazzo, esaltando la sua rotondità fino a terra.
Durante i lavori di risanamento
è stata notata una forte umidità, dovuta ad infiltrazioni capillari: nonostante che il tempo fosse
secco e non pioveva da tempo le
pietre, laste e “robi” , erano umide fin quasi a gocciolare! È stata creata una circolazione di aria
indotta nell’intento di asciugare
l’umidità.
Vi invito ad andare a vedere il
risultato: semplicemente stupendo, anche l’umidità è sparita!
Voglio, in quest’occasione, fare
una riflessione sull’attuazione del
programma politico presentato
già nel lontano 2005. Ambizioso
era stato definito!
Una sintesi a grandi linee di
El Pontesel
Demolizione della terrazza per successivo rifacimento.
quanto fatto fino ad oggi:
rifacimento di parte dell’acquedotto comunale;
costante attenzione alla viabilità interna, sia a Vattaro che a
Pian dei Pradi compresa la strada della Mandola;
rifacimento della strada principale del paese che va dalla chiesa parrocchiale fino a Piazza San
Rocco;
costruzione di un parcheggio
seminterrato, al fine di sollevare
piazza San Rocco da utilizzi impropri;
centrale termica a servizio degli
edifici comunali;
una serie di lavori, anche importanti per la vivibilità, che non
vado a menzionare.
Cosa rimane da fare:
Piazza San Rocco, prevista per la
prossima primavera;
il rifacimento di tutta Via Dante
fino all’immissione sulla S.S. 349
(Tomei), da farsi man mano che
le risorse lo permettono, ma
già con un intervento almeno
palliativo da farsi nel corso del
2014;
la strada della malga, suddivisa
in tre lotti, il primo già nel 2014;
acquedotto di Pian dei Pradi/
Campregheri (in collaborazione
con Centa San Nicolò);
•
•
•
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•
•
6
l nuovo piano per il centro sto• irico;
al P.R.G.;
• lLaavariante
scuola
nuova!
• traguardo! Questo è un
il riordino architettonico di Via
• Dosso
e degli slarghi tra Chiesetta di san Rocco e Teatro, e tra
Teatro e Palazzo Bortolazzii, la ricostruzione della quinta muraria con l’inserimento del vecchio
portale in pietra, posto in maniera funzionale (per accedere
allo slargo ed al parcheggio ci si
deve passare attraverso).
E tutta una serie di interventi
minori.
È Natale, tempo di bilanci e di
auguri. Ringrazio anzitutto la nostra maggioranza e i miei colleghi di giunta che mi hanno supportato nel corso di quest’anno
di intenso lavoro. Ringrazio il personale degli uffici comunali per
la collaborazione e la tempestività nell’evadere documentazioni e
atti inerenti i lavori. Gli ingegneri
della D.L. per la preziosa collaborazione. Ringrazio infine la cittadinanza di Vattaro per la pazienza
dimostrata nel sopportare disagi
e rumori, che purtroppo si creano
quando si hanno cantieri in paese.
Un grazie a tutti e, Buon Natale e Felice Anno Nuovo.
Cronache dal Consiglio.
La voce della
Maggioranza
Un programma che continua
a cura dei Consiglieri della lista “Tradizione e futuro”
I
l titolo di questo articolo potrebbe sembrare solamente
uno slogan, di quelli che si sentono alla tv o alla radio, utilizzati
per semplificare all’estremo concetti articolati con lo scopo di attirare l’attenzione dell’ascoltatore.
Queste quattro parole invece
sono state la filosofia di fondo del
nostro documento programmatico di governo presentato nel maggio del 2010, e sono tuttora il fondamento della nostra azione amministrativa. Crediamo infatti che
Vattaro, inteso come paese e Comunità di persone, abbia già raccolto nel passato più recente i frutti peraltro assai scadenti di continui cambi di amministrazione, di
persone, di idee e di programmi.
Grazie al voto e al sostegno della
maggioranza di voi Vataroti, siamo
stati delegati, per la seconda volta,
ad amministrare il nostro paese, in
continuità con l’azione di governo
che avevamo tracciato nei 5 anni
precedenti. Noi consiglieri della lista “Tradizione e Futuro” abbiamo
ricevuto da voi compaesani, una
possibilità che altre amministrazioni non hanno mai avuto, quella
di poter dare continuità alle nostre
scelte e ai nostri programmi.
Nonostante la situazione normativa ed economica delll’Ente
pubblico sia peggiorata soprattutto nell’ultimo periodo, intaccando anche la capacità di spesa del
Comune di Vattaro, noi amministratori vogliamo seguire il percorso intrapreso, insieme a voi, alcuni
anni fa. Tema principale della nostra azione amministrativa è il recupero del centro storico, articolato in vari momenti: la costruzione
del garage interrato, la bonifica de-
questo articolo sul prossimo notiziario primaverile, a lavori ultimati, con il parcheggio aperto e il
nuovo giardino dell’asilo sistemato, ma abbiamo voluto anticipare
questo spaccato anche per rispondere pubblicamente a una recente interrogazione presentata dalla
minoranza in Consiglio Comunale, basata su voci di paese e stralci
di delibere (come affermato dagli
stessi consiglieri), dove ci venivano
chiesti chiarimenti sulla nostra volontà di proseguire i lavori. Come
è possibile chiedere all’atleta se
è convinto di portare a termine la
gara, dopo averla appena iniziata!
Abbiamo pianificato il nostro percorso con attenzione e responsabilità, coinvolgendo persone, tecnici, amministratori, comitati, istituto scolastico, scuola materna, amministrazione di Bosentino (con la quale stiamo percorrendo assieme diverse strade) e abbiamo iniziato ad avvicinarci alla
nostra meta, superando numerosi
ostacoli burocratici, tecnici e politici. La nostra fermezza non è sinonimo di cecità, e neppure di orgoglio, ma piuttosto di responsabilità nei confronti di tutti quelli che ci
sostengono e che ci hanno accompagnato fino a questo momento
lungo un percorso che non è affatto banale, ma che siamo sicuri essere quello giusto per Vattaro.Nel
concludere vogliamo ringraziare
tutti voi per averci supportati con
il vostro costante sostegno e per
averci dato la possibilità di rendere concrete le nostre idee.
Da tutti i consiglieri di maggioranza, a tutti i Vataroti, porgiamo l’augurio di un Buon Natale e
di un Felice Anno Nuovo.
gli edifici storici di Palazzo Bortolazzi e teatro, la realizzazione della nuova centrale termica a legna
e l’impianto di teleriscaldamento.
In sintesi l’idea che sta prendendo
corpo, è quella di un centro storico vivo e vivibile, con tutti i servizi
per cittadini e famiglie concentrati nel centro stesso, organizzati per
ottimizzare tempi e costi, e strutturati per favorire interscambi sociali
grazie ad asilo, scuola elementare,
parco e centro paese.
Questa visione, condivisa da
tutti noi dieci consiglieri comunali di maggioranza, si trova ora a un
buon livello di realizzazione di molte opere, e con la programmazione
di altre nel breve termine (la ripavimentazione e riorganizzazione
della piazzetta di san Rocco, la manutenzione straordinaria del parco
giardini, ecc.) e con la possibilità di
ulteriori interventi per una valorizzazione complessiva e accresciuta
del centro storico di Vattaro.
La proposta che abbiamo presentato nel programma di governo 2010 è stata onesta e concreta; gli interventi contenuti in quel
documento erano, e lo sono anche ora, sostenibili e praticabili sia
dal punto di vista finanziario che
dal punto di vista delle tempistiche. Nonostante i problemi contingenti, quali il ritardo sul cantiere del garage a causa di un concordato preventivo della ditta appaltatrice, siamo ormai a buon punto
su una programmazione politico –
urbanistica che ribadiamo essere
la strada maestra da percorrere, se
vogliamo mantenere e migliorare
tutti i servizi per la nostra gente e
la nostra Comunità.
Avremmo voluto pubblicare
7
El Pontesel
Cronache dal Consiglio.
La voce della
Minoranza
Si interroga per sapere
a cura di Barbara Bassi
Cari compaesani,
i Consiglieri di minoranza in
data 27 settembre 2013 hanno
sottoposto all’Amministrazione
dei quesiti riguardanti il progetto
scuola, e precisamente:
- quale sia lo stato attuale dell’iter
di finanziamento della scuola;
- quali sono state le motivazioni
che hanno portato alla variazione della destinazione d’uso degli
spazi interessati dall’ampliamento della scuola;
- quale sia la destinazione d’uso
degli spazi soprastanti la copertura del costruendo parcheggio;
- quali costi aggiuntivi comporteranno le variazioni progettuali in
corso d’opera rispetto al proget-
to approvato e finanziato.
La risposta dell’Amministrazione è stata troppo generica, motivo per il quale è stata inoltrata
una ulteriore interrogazione in
data 3 dicembre 2013, consegnata per conoscenza anche al Sindaco di Bosentino visto che si tratta
di opera sovra comunale.
Della stessa vi riporto di seguito le domande puntuali.
Quanto costa realmente alla collettività ciascun posto macchina
ricavato nel parcheggio interrato?
(Comprendendo il finanziamento erogato dalla P.A.T oltre ai costi sostenuti da ciascun comune)
Visto che il parcheggio è opera sovra comunale, sul totale
•
•
Tempi passati
El Pontesel
8
•
•
•
dei posti macchina predisposti,
quanti sono quelli di proprietà
del Comune di Vattaro e quanti
quelli spettanti a Bosentino?
Quanti posti saranno riservati
alla scuola e quanti resteranno
a disposizione del centro storico di Vattaro?
È stato più volte asserito che
l’Amministrazione di Vattaro intende affittare dei posti macchina: in questo caso a quale prezzo e con quali modalità?
La realizzazione del parcheggio
interrato era stata presentata
alla popolazione come la soluzione per liberare piazza S. Rocco e risolvere il problema della
sosta selvaggia nel centro stori-
Cronache dal Consiglio.
Consiglio.
LaCronache
voce delladal
Maggioranza
La voce della
Minoranza
•
•
•
•
•
•
co di Vattaro senza bisogno di
ulteriori interventi: i posti macchina liberi (non affittati e non a
servizio della scuola) sono davvero sufficienti?
La costruzione del parcheg
gio ha permesso di effettuare
una bonifica delle pareti contro terra di palazzo Bortolazzi e
dell’annesso edificio che ospita il teatro e la scuola d’infanzia:
tale lavoro poteva essere eseguito anche senza la costruzione del parcheggio?
Nel sottosuolo del parcheggio
sono state disposte delle serpentine per il riscaldamento?
La pavimentazione in cubetti di
porfido è la più opportuna? Si
poteva operare una scelta, magari di minor valenza estetica,
ma meno onerosa?
Dalla risposta del nostro Sindaco
dd. 23.10.2013, alla nostra interrogazione dd. 27.09.2013 prot. 5617,
si deduce che ad oggi, nonostante sia stato richiesto da oltre due
anni, non sia stato ancora concesso il finanziamento per la realizzazione della scuola: quanto si prevede dovrà protrarsi lo spostamento della scuola elementare
sovra comunale a Bosentino?
Quali sono i costi annui reali e
complessivi relativi a tale dislocazione? (sia quelli a carico dei
Comuni che quelli sostenuti dalla P.A.T.)
Nel medio o lungo termine quanto e in che modo incideranno sul
bilancio comunale e sui contribuenti i costi sopra menzionati?
Nei prossimi anni l’incremen
to degli alunni richiederà la disponibilità di 8 aule didattiche:
il progetto redatto a suo tempo per la scuola elementare sovra comunale, non risulta essere
sottodimensionato? Così come
l’area preposta a questo scopo?
Come già accaduto per il parcheggio vedremo a breve l’affido di una nuova progettazione
in corso d’opera per le aule scolastiche? In questa eventualità i
costi complessivi aumenteranno? Come si farà fronte all’incremento di spesa?
Vattaro, in seguito alle scelte operate dall’Amministrazione comunale ed avvallate in sede provinciale, ha carenza di servizi rispetto
ai Comuni limitrofi: ciò genererà
una perdita di attrattiva ed il conseguente progressivo calo dei valori immobiliari?
Qualora, date le contingenze, la
scuola non venisse finanziata, occorrerà procedere alla restituzione della quota versata dal Comune di Bosentino? In quali termini?
Qual è l’attuale intenzione dell’Amministrazione comunale di Bosentino: ha ancora un reale interesse
ad investire le proprie risorse per riportare a Vattaro la scuola elementare sovra comunale?
Ciò che spinge i Consiglieri di
minoranza a porre questi semplici quesiti è il timore di un abbandono definitivo del progetto-
scuola a Vattaro, non certo il voler ribadire perplessità già ampiamente espresse sulla localizzazione scelta dalle Amministrazioni di
Vattaro e Bosentino.
L’auspicio è che questa volta le
risposte siano complete e dettagliate.
•
MONITORAGGIO
AMBIENTALE
•
a cura di Barbara Bassi
Proseguono celermente i lavori per la messa in funzione della centrale a biomassa nel centro
dell’abitato e si ridestano molte
perplessità.
Per poter valutare il carico di inquinanti che porteranno sia la suddetta centralina che l’apertura del
parcheggio, si ritiene sia necessario procedere ad analizzare l’aria.
Misurando il livello di inquinanti già presenti nell’ambiente
circostante si avrà un dato da confrontare negli anni a venire.
Dopo le ripetute rassicurazioni
giunte da parte dell’Amministrazione in merito all’attenzione prestata alla tutela della salute pubblica, si auspica che, se non già effettuato, tale monitoraggio venga
eseguito quanto prima possibile.
•
•
Nell’imminenza delle festività
vi porgiamo i nostri migliori auguri di
Buon Natale e di un sereno anno nuovo.
I Consiglieri di minoranza e Barbara Bassi
9
El Pontesel
La nostra Pro Loco:
bilancio di un anno
Pro Loco 2013
a cura di Michela Bertuzzi e David Perazzoli
I
n data 28 febbraio è stata convocata l’assemblea generale
della Pro Loco, con all’ordine
del giorno il rinnovo delle cariche
sociali e la nomina del presidente: è stato riconfermato David Perazzoli.
Il rinnovo dei componenti il
direttivo è stato cospicuo: ci sono
stati ben 6 sono i nuovi membri
che sono per Pian dei Pradi: Andrea Camin, Chiara Maestri, Martina Baraldo, e per Vattaro: Mara
Bortolameotti, Lorenzo Rizzi e
David Giacomelli.
Abbiamo così salutato la “vecchia guardia” nelle persone di Cristina Sadler, Franco Parisi, Dennis
Martinelli, Walter Furlani, Matteo
Giacomelli, Loris Tamanini, che
ringraziamo per la preziosa collaborazione fornita in questi anni
di lavoro comune. Qui di seguito
elenchiamo gli eventi di un anno
in ordine cronologico.
La nuova squadra ha potuto
immediatamente cimentarsi nel-
la programmazione delle attività
della Pasquetta, tra cui la caccia
alle uova, preventivamente colorate e nascoste nelle vie del centro storico del paese.
Nonostante le avverse condizioni meteorologiche la festa ha
avuto buon esito e una buona
partecipazione
Il primo evento di quest’anno che ha richiesto il nostro grande impegno è stata la manifestazione “Vigolana Camina e Magna”
organizzata da Solidarietà Vigolana in collaborazione con le numerose realtà associative dell’Altopiano.
È stata un’esperienza faticosa ma sicuramente soddisfacente per l’elevato numero di iscritti,
l’entusiasmo profuso dai partecipanti e per il fine benefico dell’iniziativa che è il centro polifunzionale di Finale Emilia.
Abbiamo proseguito le iniziative all’insegna dello sport nel
parco di Bosentino con la mani-
Festa della pera in piazza san Rocco con band (foto di Mauro Zorer).
El Pontesel
10
festazione sportiva “Vigolana in
Movimento” coordinata dal Consorzio, in collaborazione con tutte le Pro Loco della zona. E’ stata un evento originale e gradita
molto da famiglie e bambini.
La festa centrale dell’estate è
stata la 9° edizione del calcio saponato. Enorme è stato lo sforzo per portare a 20 il numero di
squadre iscritte e rendere il torneo veramente competitivo. Purtroppo l’inciviltà di alcuni ragazzi
ha spento il nostro iniziale entusiasmo, portandoci seriamente a
valutare se ripetere l’evento per i
prossimi anni.
Dopo anni di inattività, la frazione di Pian dei Pradi ha ospitato l’iniziativa denominata la “Calici sotto le stelle” una bellissima
serata basata sulla osservazione
astronomica della volta stellare
(a cura dell’Associazione Astrofili di Caldonazzo), accompagnata
da degustazione di vini e formaggi (gentilmente offerti dall’Azianda agricola Zamboni).
Il pezzo forte della Pro Loco di
Vattaro, l’ormai consolidata “Sgalmeràda” si è svolta il giorno 11
agosto; anche quest’anno ha visto l’iscrizione di oltre 200 partecipanti che hanno camminato sulle strade sterrate del nostro
territorio comunale, degustando
ad ogni posto di ristoro un prodotto tipico locale.
In occasione della festa a Glorenza per la pera “Pala”, quest’anno ha avuto grande successo il
nostro dolce tradizionale “la torta
de peri”; sono state oltre 30 le torte assaggiate e vendute dai nostri
amici “sudtirolesi”.
Educazione stradale
e ambientale.
Scuola primaria
Ha concluso in bellezza la stagione, la “festa della pera”, regina
delle nostre manifestazioni; sfidando le condizioni meteorologiche avverse l’evento è risultato di buon successo. Il week-end
è iniziato il venerdì sera con un
riuscitissimo laboratorio artigianale molto partecipato, durante il quale i presenti hanno potuto “rubare” la segretissima ricetta
tradizionale della “torta de peri”.
Numerosi sono stati gli artigiani e i contadini che hanno esposto prodotti locali, dolci e manicaretti (c’erano anche quelli dello
stand della Pro Loco); in quel contesto gli amici del Gruppo Alpini
hanno preparato un pranzo succulento per tutti, mentre il bar era
gestito dai Vigili del Fuoco; il tutto ha contribuito a rendere varia
e accattivante la giornata.
Ringraziando tutti per la par-
tecipazione alle nostre iniziative, ricordiamo che siamo sempre disponibili ad eventuali suggerimenti per migliorare la nostra
attività a beneficio della comunità. Rimangono sempre aperte le
porte a chiunque voglia unirsi
a noi per un contributo manuale ma anche di idee. Il tutto offre
l’opportunità per fare del volontariato, ma anche per trascorrere
delle ore in buona compagnia.
Il lungo servizio civile di Ferruccio
Micheloni nel corpo dei VV.FF. di Vattaro
Corpo VV.FF. di Vattaro.
Benemerenze
a cura di Alcide Giacomelli
I
l lungo servizio attivo, (che si
definisce ora volontariato, ora
servizio civile, ora servizio sociale) di Ferruccio Micheloni (classe 1968) nei VV.FF. si può riassumere in una battuta: 3 mandati di
5 anni da comandante e uno da
vice di altri 5 anni, più 4 anni da
semplice, in tutto fanno 24 anni
al servizio della comunità. Ferruccio è entrato nel corpo il 13 maggio 1989, quando il gruppo era
costituito da Mariano Giacomelli
(comandante), Walter Pradi (vice),
Franco Pradi, Giovanni, Camillo e
Marco Giacomelli, Guido Francesco Micheloni, Roberto Bassi, Ferruccio, Andrea e Michele Martinelli e Alessandro Zamboni, e la
sede di via Dosso 4 era costituita da un semplice garage che
ospitava una campagnola. Con
il tempo la sede è stata ampliata e resa moderna e accogliente
come è adesso. Ora a piano terra ci sono due portoni e due garage che ospitano una minibotte,
una jeep e due macchine attrezzate; in mezzo ai garage c’è la sala
operativa dotata di telefono e radio. Al 1° piano ci sono i servizi e
gli spogliatoi, una sala per le assemblee e una piccola cucina attrezzata.
Il servizio che Ferruccio ha
prestato nella sua qualità di vigile del fuoco è costituito da una
serie di interventi tutti importan-
ti – come lui racconta – per venire a capo di situazioni precarie, se
non gravi, in modo risolutivo. Nel
novembre del 1991 si è sviluppato un brutto incendio nel centro
storico del paese, nella casa di
Guido Micheloni, che ha richiesto un intervento rapido e tempestivo per evitare che l’incendio si allargasse ad altre case del
centro. Il 5-6 novembre 1994 i vigili di Vattaro sono stati chiamati nelle province di Cuneo, Asti e
Alessandria: il fiume Tanaro aveva rotto gli argini e aveva inondato campagne e case; così 3 pompieri di Vattaro e 4 di Vigolo Vattaro si sono ritrovati una settimana a Canelli (Asti) a svuotare
11
El Pontesel
Corpo VV.FF. di Vattaro.
Benemerenze
Il gruppo dei VV.FF. nella chiesetta di san Rocco 1989.
cantine per recuperare il salvabile. Nel gennaio del 2002 c’è stato, lo ricordiamo anche noi Vattari, il grande incendio che ha devastato la Vigolana, in località Mandrét; Ferruccio è rimasto sul posto 18 giorni con tutti i corpi del
territorio; la domenica si contavano in loco 350 persone impegnate nello spegnimento, più 3 elicotteri e 2 Canadair che facevano
la spola tra la montagna e il lago
di Caldonazzo, dove i Canadair si
fornivano d’acqua per lo spegnimento sorvolando il lago a pelo
d’acqua. Più drammatico, al limite del rischio della vita, l’incendio
di Monterover (1996); nella zona
abitualmente si verificavano 3-4
incendi all’anno; in quell’occasione – ricorda Ferruccio – l’aria era
girata e il fuoco aveva cambiato
direzione pressando i vigili da vicino: quindi fuga con la campagnola davanti alle fiamme, poi ci
El Pontesel
12
si rifugia in prossimità di una roccia: i pompieri si sdraiano per terra per essere meno esposti al fuoco che tuttavia incendia i capelli
a un vigile di Centa; allora Ferruccio corre alla campagnola raccatta alcune bottiglie d’acqua e corre a spegnere i capelli del compagno e a bagnare i capelli degli
altri sette vigili, anche la campagnola prende poi fuoco e allora
Ferruccio corre a spegnerla; poi,
piano piano il fuoco si calma e si
può sfuggire al pericolo dell’accerchiamento, ma tutti hanno
passato 10 brutti, bruttissimi minuti, come si suole dire. E dopo
quell’intervento Ferruccio ritorna
a casa –ricorda la moglie – irriconoscibile, con le sopracciglia bruciacchiate, e il viso arrossato e annerito, come chi se l’è vista brutta e l’ha scampata per un pelo. Il
servizio del vigile è fatto di queste cose – precisa Ferruccio – ma-
gari 10 volte può andare bene,
ma una volta si rischia grosso.
Il servizio sociale oggi è sempre più importante sotto il profilo logistico e di intervento; ogni
anno, causa l’inquinamento atmosferico e altri fattori non ben
quantificabili, si presentano situazioni di estrema gravità sempre più frequenti, dovute a terremoti o alluvioni che richiedono grande preparazione tecnica
e tempestività. I nostri pompieri sono stati due volte in Abruzzo (2009) per aiutare durante il
terremoto distruttivo di quattro
anni fa; verso la fine del mese una
squadra, composta di pompieri e alpini, va a Finale Emilia per
ultimare la Scuola musicale. Una
carta informativa richiama l’attenzione su l’intervento di Finale
Emilia, uno dei comuni più colpiti dal terremoto del 2012. Domenica 24 novembre 2013 pompieri
e alpini si renderanno disponibili per ricostruire la scuola. Recentemente alpini e pompieri hanno tagliato e venduti 550 quintali
di legna di faggio pere recuperare fondi, finalizzati all’iniziativa di
Finale Emilia. Qui da noi, tra l’altro, opera con grande concorso
di partecipanti e di iniziative l’Associazione denominata Solidarietà Vigolana che opera sul territorio in sinergia con tutti gli operatori, e programma gli interventi in caso di calamità. E così tutte
le volte che c’è bisogno i vigili del
fuoco o gli alpini, operai silenziosi e benemeriti, vanno dove il bisogno chiama, a lavorare duramente per aiutare la nostra gente. Oggi il servizio del vigili volon-
Corpo VV.FF. di Vattaro.
Benemerenze
tari – sempre importante in tutti
i tempi e in tutte le occasioni – si
è per così dire specializzato e ha
raggiunto un livello di professionalità e di formazione quasi uguale a quello dei vigili permanenti;
basti dire che il corso di base oggi
comprende 110 ore di studio e attività formative, mentre prima ci
si accontentava di 10 ore.
Ogni anno precisa Ferruccio il
corpo è sempre impegnato in interventi di varia natura che possono essere allagamenti, riattivazione del sistema fognario, taglio
di piante dopo eventi meteorolo-
gici disastrosi, nevicate eccessive,
incendi, incidenti stradali, aperture di porte, fughe di gas. Il vigile è sempre allertato e presente
nella sua azione quasi anonima
ma altamente benemerita e di
alto profilo assistenziale e umano.
È importante, conclude Ferruccio,
che i nostri giovani, che sono dotati di entusiasmo e di ideali, conoscano in profondità, apprezzino e pratichino il servizio civile
in tutte le sue molte sfaccettature, per diventare, a tempo debito, portatori di aiuto e di fiducia,
in quegli interventi di solidarietà
silenziosa che però lasciano il segno presso la nostra gente.
Anche Ferruccio in questi 24
anni del suo volontariato è stato
un operatore benemerito e silenzioso che ha operato, senza pubblicità e atteggiamenti autoreferenziali, caratteristica tipica del
servizio sociale di ieri, di oggi e di
sempre. Indubbiamente merita il
plauso di tutti coloro per i quali
ha speso la sua vita e le sue energie, e non solo di loro ma anche
di coloro che capiscono e sanno
apprezzare il servizio civile nella
sua interezza.
Alternanza ai vertici del Gruppo dei VV.FF.
13
El Pontesel
Circolo anziani
e pensionati 2013
Gite e momenti conviviali
Circolo anziani e pensionati “San Martino” di Vattaro e Pian dei Pradi
I
l 31 di agosto, in una splendida
giornata di fine estate, circa 45
iscritti al Circolo Anziani di Vattaro e Pian dei Pradi, di buon mattino, sono partiti per una gita culturale e gastronomica alla volta di
Innsbruck. La gita era stata organizzata da più di un mese, si erano
presi contatti in loco, soprattutto
per quanto riguardava il pranzo di
mezzogiorno, con una attenta valutazione dei costi e la proposta di
un menù che avesse, si, carattere
locale ma condiviso dai palati dei
nostri anziani.
Ci ha accompagnati in veste di
guida il sign. Tomasi, buon conoscente della città che si andava a
visitare, ed inoltre, cosa importante, buona conoscenza della lingua
tedesca. Era con noi anche il no-
stro Marco Ducati (dei Bianchi), anche lui parla la lingua tedesca e conosce bene la città e la sua storia.
Partenza dunque alle 7. Durante il viaggio di andata la nostra
guida, anche per tenerci desti, ci
ha raccontato, in versione romanzata, di due personaggi importanti e significativi nella storia del
Tirolo di inizio ‘800 durante le invasioni napoleoniche: la storia
dell’eroe Andreas Hofer e di padre Joachim Haspingher, il prete
che in una mano teneva il crocefisso e nell’altra il fucile.
Arrivati ad Innsbruck poco
dopo le 10 e parcheggiato il pullman, in una decina di minuti, a
piedi, attraverso stretti vicoli animati da bancarelle con esposizione di arte e abbigliamento tiro-
Davanti alla Ca’ d’oro di Innbruck.
El Pontesel
14
lese, siamo giunti nel centro storico della città, nella parte terminale di “Maria – Theresien – Strasse”, l’elegante strada principale di
Innsbruck che unisce, in un singolare binomio, la bellezza del paesaggio al patrimonio culturale della città stessa. Da subito ci siamo
trovati nell’ampio slargo dove da
secoli prospetta il “Goldenes Dachl” (Tetto d’Oro) ovvero il famoso e sfarzoso balcone a sporto, realizzato da Massimiliano I d’Asburgo nel 1.500, nonché simbolo della città di Innsbruck. La loggia è
alta 16 m. ed è ricoperta da 2.657
lamine di rame dorato, dalle quali
trae il nome il ben noto tetto. Non
sono da meno i grandi affreschi ed
i motivi a rilievo. Senza entrare nel
particolare è comunque da notare sotto la balaustra della loggia,
in posizione centrale, l’Imperatore Massimiliano tra i consiglieri e
i buffoni di Corte; nel rilievo a destra con l’amata prima moglie Maria di Borgogna, a sinistra con la
seconda moglie Bianca Sforza. (Si
è dato ampio spazio alla figura di
Massimiliano I proprio in questo
notiziario nell’ultimo numero del
2008, in occasione del 500° della sua incoronazione a Imperatore del Sacro Romano Impero, proprio nel Duomo di Trento).
Dopo le foto di gruppo, visita
al Duomo di San Giacomo, chiesa compresa tra due campanili innalzata tra il 1.717 ed il 1.724 annoverata tra le più prestigiose costruzioni barocche del Tirolo. Sul
campanile di sinistra, dal 1.982, si
levano le liete note del “Carillon
della Pace di Innbruck” contraddistinto da 47 campane.
Circolo anziani
e pensionati 2013
Una visita veloce lungo la strada principale fino alla Colonna di
Sant’Anna, ammirati dalle facciate
dei Palazzi prospicienti; per la grazia della donne qualche acquisto
di abbigliamento, qualcuno ha approfittato per comprarsi un cappello tirolese, altri dei souvenir locali.
Il tempo è tiranno, quindi non
si è potuta ammirare la magnificenza dell’ Arco di Trionfo, situato
al limite meridionale della Maria –
Theresian – Strasse, commissionato proprio dall’Imperatrice Maria
Teresa nel 1.765 in occasione delle
nozze del figlio Leopoldo con Maria Ludovica, infanta di Spagna.
Si può fare un ulteriore considerazione visitando una città
transfrontaliera a meno di 200
Km. da noi. Stupisce l’ordine e la
pulizia, in giro tanti turisti, di ogni
razza, muniti di macchina fotografica che ammirano l’architettura delle facciate, riempiono bar
e negozi. Quello che non si vede,
come a Trento, sono i gruppetti…
Ci siamo quindi trasferiti a Thaur per il pranzo. Ospitati presso l’Hotel Gasthof Purner,
albergo a 4 stelle. Già entrando
siamo stati colpiti dal lusso, tendaggi di pregio, legno lavorato dovunque, soffitti a quadroni,
vetri, specchi, dorature, colonne e tappeti, lo rendono davvero sontuoso. Le aspettative per il
pranzo non sono andate deluse:
ravioloni alla ricotta e formaggi
freschi, filetto di vitello tenerissimo e saporito, grigliata mista,
verdure condite con panna acida, buonissime, alla faccia di chi
inizialmente storceva il naso, i
più hanno fatto il bis. Birra o vino
leggero in abbondanza.
Per informazione Thaur è il paese natale di San Romedio (quello dell’orso), di natali nobili ha seguito la sua vocazione religiosa
trasferendosi in Val di Non in condizioni di eremitaggio. Sopra l’abitato di Thaur sono visibili i ruderi dell’antico castello. Nei pressi
è stata eretta una chiesetta consacrata proprio a San Romedio.
***
È oramai una tradizione consolidata che la gita d’autunno
sia poco culturale e molto/molto gastronomica: si va nel veneto a mangiare il pesce! Anche
quest’anno, il 19 ottobre, siamo
partiti in direzione Vicenza con
l’obiettivo di fare la solita scorpacciata da “Piero”, al ristorante “Il Calesse” a Costabissara. Prima una
puntatina al santuario della Madonna di Monte Berico. Ammirabile la vista che si gode dalla collina: proprio sotto si vede la città
di Vicenza, si possono ammirare i
palazzi recuperati dal grande architetto Andrea Palladio, il fiume
Bacchiglione che taglia in due la
città, le vecchie mura romane che
i vicentini hanno sfruttato come
parete esterna delle loro case, in
pratica costruendoci sopra.
Lo sguardo si perde verso il
paesaggio a nord, si intravedono
Tiene e Schio e le montagne trentine tra cui la Vigolana.
Una visita al Santuario è d’obbligo anche perché, oltre alla magnificenza dell’esterno, l’interno della chiesa è a dir poco stupendo. Un momento di raccoglimento e di preghiera; la Madon-
na di Monte Berico è famosa per
le grazie, qualcuno magari ringrazia per essere qui in questa bella
giornata, per la salute, per la propria famiglia e tante altre cose!
Fatta pace con lo spirito, si parte alla volta del ristorante per saziare il corpo!
“Piero” non delude nemmeno
quest’anno, anzi ancora meglio e
di più dell’altra volta, 12 antipasti,
tre primi ed una grigliata fantastica. Ci portano persino le aragotine: buonissime! Le cameriere poi
passano e ripassano, c’è da mangiare a sazietà, il tutto annaffiato
da un buon vinello leggero e leggermente frizzante.
***
Come tutti gli anni, fin dalla
fondazione del Circolo, si festeggia il nostro patrono san Martino.
Patrono della nostra chiesa parrocchiale e della nostra Comunità, e porta il suo nome anche
il Circolo Anziani e Pensionati di
Vattaro e Pian dei Pradi.
Normalmente il sabato sera si
inscena uno rievocazione storica, curata dal nostro bravo Marco
Ducati, che ricorda la storia di San
Martino che, ancora in veste di
soldato romano, incontra il povero semi-ignudo: taglia il suo mantello, e ne dona una metà, allo
scopo di proteggerlo dal freddo
della notte.
Fa da cornice, allo spettacolo
di rievocazione, la piazzetta di san
Rocco: ci sono i soldati, la banda
di san Giorgio di Vigolo Vattaro, i
bambini della scuola dell’infanzia
continua a pag. 18
15
El Pontesel
LAVORI PUBBLICI
ESEGUITI NEL 2013
Attività
amministrativa.
Lavori pubblici
Lavori di asfaltatura in via Perlone a Pian dei Pradi.
Nel corso del 2013 è stata completamente rifatta la Strada dei
Monti, strada comunale a servizio di alcune abitazioni e del bosco comunale.
Nel corso dell’anno 2013 sono stati sostituiti alcuni idranti e
installati altri di nuovi, al fine di rendere più efficente il sistema
comunale di antincendio.
Nuova asfaltatura in via Uscel a Vattaro.
El Pontesel
16
Attività
amministrativa.
Lavori pubblici
Interno del parcheggio seminterrato di prossima apertura.
Rampa di accesso al parcheggio con palazzo Bortolazzi e la torretta completamente risanata e recuperata.
Caldaia a biomassa di ultima generazione.
17
El Pontesel
Circolo anziani
e pensionati 2013
Il pranzo di san Martino presso l’Hotel AlpensroseI.
ed il suo impegno all’evangelizzazione; ricorda inoltre l’usanza
millenaria sulla chiusura dei patti
agrari annuali, che coincidevano
proprio con la festa di San Martino: un momento di soddisfazione
per qualcuno che finalmente tornava a casa, disperazione per altri che purtroppo non sapevano
dove andare!
Dopo l’omelia la preghiera
dell’anziano, letta dal nostro presidente.
A mezzogiorno pranzo socia-
segue da pag. 15
di Vattaro con le lanterne, c’è anche il cavallo con il suo cavaliere
e naturalmente il povero. Partecipano, numerosi, grandi e piccini. Quest’anno la manifestazione
non si è potuta tenere in quanto
pioveva a dirotto.
Domenica 10 novembre messa solenne nella Chiesa Parrocchiale gremita di gente. Il parroco nella sua omelia ricorda San
Martino, la sua vita, le sue opere
El Pontesel
18
le del Circolo Anziani e Pensionati
di Vattaro e Pian dei Pradi, all’Hotel Alpenrose. Vi hanno partecipato circa 80 iscritti. E’ stato invitato
il sindaco, il nostro parroco, don
Claudio e fratello Ugo. Dopo un
breve discorso di augurio del nostro beneamato presidente e un
buon appetito da parte del nostro
sindaco, si da il via alle libagioni.
È stato un bel momento conviviale, di aggregazione e di scambio di opinioni tra le persone, che
pur abitando nello stesso paese,
per vari motivi, hanno poche occasioni d’incontro.
Voglio da queste pagine ringraziare di cuore il nostro presidente Rino Campolongo e tutto
il direttivo. Le nostre donne, che
tanto tempo dedicano al Circolo, anche a loro un particolare ringraziamento.
Concludo questa lunga carrellata con l’auspicio che il prossimo
anno l’attività del Circolo continui ad essere intensa e partecipata come quest’anno. Da queste
pagine invito la popolazione ad
aderire al tesseramento, ma soprattutto a frequentare il Circolo,
a partecipare alle attività proposte quali tombole, feste di compleanno, ecc. Lo scopo, anche
statutario, del Circolo è quello di
offrire alle persone un luogo di
aggregazione, sarà pur vero che
in larga maggioranza si trova chi
ama giocare a carte, ma una più
diffusa partecipazione può dare
spazio anche a chi ama fare due
chiacchiere, a chi vuole leggersi
un giornale e, di conseguenza, favorire la partecipazione a quelle
persone che vivono in solitudine.
Dario Ducati (1927-2013)
il grande cacciatore
La nossa Zènt
de algéri e de ancòi
a cura di Alcide Giacomelli
N
ella scorsa estate Dario
Ducati (1927-2013) se ne
è tornato in punta di piedi
alla casa del Padre. Per sua espressa volontà le sue ceneri, dopo la
cremazione, sono stata portate sul Bèc de Filadòna e ivi sparse. Lui aveva sempre manifestato
una grande passione per la nostra
montagna, interesse comune a
molti cacciatori che amavano sì le
prede ma amavano anche i grandi spazi, i silenzi, la solitudine delle
altezze. La montagna poi era molti anni fa l’habitat naturale di molte specie di uccelli che lì trovavano
la loro casa e il loro rifugio. Ai tempi era privilegiata la caccia al fagiano di monte, detto anche gallo forcello, che era possibile una
volta incontrare sopra i 1500 m.
Altra caccia importante era quella al gallo cedrone (urogallo) che
preferiva la parte bassa della montagna, in zone ricche di arbusti e
di cespugli, in terreni ricchi di eriche, mirtilli, ginestre e piante paludose. Altre cacce bramate erano quelle alla beccaccia (la regina
del bosco) e quella al francolino di
monte. Oggi l’ambiente montano
è popolato in prevalenza da ungulati: camosci, cervi e cinghiali che
tendono a diventare stanziali.
Tante volte Dario si era avventurato sulla montagna. Una volta – riferiscono – era adolescente e dopo aver lavorato il fieno in
località Paluséi si era incamminato verso la montagna in maglietta, senza altre protezioni; durante il percorso era stato sorpreso
da un violento temporale che lo
aveva costretto a rifugiarsi in un
canalone; poi in qualche modo
era arrivato alla croce del Corno
e lì aveva scorto un pastore circondato dal suo gregge, lo aveva chiamato ma lui non aveva risposto e così Dario era tornato
sui suoi passi, a balzelloni, sotto
il temporale, bagnato fradicio. Ol-
tre tutto Dario aveva un coraggio
da vendere come si dice e come
testimoniano i colleghi cacciatori.
Una volta aveva scorto delle stelle alpine sul campanile della Madonnina ed era salito a prenderle,
senza niente, arrampicandosi a
Dario Ducati nella sua abituale tenuta da caccia.
19
El Pontesel
La nossa Zènt
de algéri e de ancòi
forza di braccia su uno spezzone
di roccia di 30 m, senza contare
che sotto c’era una dirupo di 300
metri, dove erano morte un paio
di persone amanti delle stelle alpine. Tanta era la sua passione.
Era nato nella casa dei Sioréi
di pertinenza del padre Ottavio,
che aveva ricevuto dalla spartizione tra i fratelli la casa sita in
via san Martino, quella che verso
nord-ovest si affacciava su piazza san Rocco. La madre Angelina dei Tessàdri, figlia di Tomasin
dei Tessàdri e di Oliva Caneppele,
proveniva dall’antica famiglia (e
il soprannome sta a indicare l’attività primaria svolta dalla famiglia: erano tessitori di canapa (canevèla) che abitava un tempo in
via Indipendenza, di fronte all’attuale ambulatorio comunale.
Dalla unione di Ottavio e Angelina nascono appunto Dario
(1927) e Jole (1928). In quell’anno
il padre Ottavio, venuto a mancare il lavoro, prende la strada delle Americhe, e si stabilisce a Mendòza, in Argentina, dove rimane
24 anni, poi torna a casa. Ricordiamo Dario quando, al ritorno del
padre, si era comperato una moto
Gilera e passava rombando per la
strada con in sella la fidanzata Flavia, che poi ha sposato nel 1959.
Per un anno Dario fa il camionista in giro per l’Italia, poi trova lavoro presso la Fornàss di Vigolo Vattaro, acquistata e ristrutturata negli anni Trenta dalla famiglia Meneghini di Verona. Dario andava e veniva con un GMC,
un camion americano con 6 ruote trainanti, trasportando la creta,
prima da un sito scavato in pros-
El Pontesel
20
simità del campo sportivo e poi
dalla cava del Fritz.
Già da giovane Dario manifesta
una grande passione per la caccia,
espressa in vari racconti nei filò
autunnali; divenuto più grande
tra l’altro svolge la funzione di guida venatoria per i fratelli Meneghini, (il comm. Antonio e il prof. Tullio), che salivano volentieri da Verona per cacciare sulla Vigolana,
sulla Marzola o ai Paluséi per nàr a
becàze col cagn da ferma, compagnàdi dal Richéto Fosinàro che ghe
piaséva arlevàr e adestràr cagni da
caza, e dal Dario Siorèl che l’era l’òm
de fiducia dei Meneghini. La caccia per Dario è sempre stata la sua
grande passione fin da adolescente quando lo zio Bepi gli insegnava i primi rudimenti per sparare e
prendere confidenza con il fucile
e con le prede.
Per quanto riguarda il suo impegno amministrativo e sociale,
va ricordato che egli entrò anche
nell’Amministrazione comunale
(1965-69) con la lista del geom.
Mario Giacomelli. Il suo impegno
sociale lo vede anche nel corpo
dei Vigili del Fuoco, dove è rimasto per più di 30 anni, e ha ricoperto anche la carica di comandante (1957) quando il corpo era
formato da Remigio Giacomelli, Tullio Facchinelli, Ezio, Gianni,
Primo Giacomelli e Silvio Bassi.
Tra gli interventi di allora, a parte
gli incendi e i salvataggi in montagna, va ricordato l’intervento
massiccio del Corpo e di altri volontari nella città di Trento durante l’alluvione del 1966, una vera
corsa contro il tempo per salvare
il salvabile, mentre il fiume Adige,
rotti gli argini a nord, inondava la
parte bassa della città.
Da segnalare anche il suo impegno nella filodrammatica locale (1947) costituita nel secondo dopoguerra e formata da attori quali Arturo dei Dagnéi (allestimento e regia), Rinèla (Erino Micheloni), Elio Anzolón, Silvio Canùto, Rico dei Grigòri, Bruno dei Sànti, Arturo Pipéta, Alfredo Marìno, Dario Siorèl, Gino
Tógno, Tullio Cramào. A Dario venivano sempre affidate parti serie
o drammatiche, visto il suo carattere e il timbro della sua voce. Si
recitava nel teatrino a fianco della locanda del Dopolaóro, nel teatrino scolastico fatto costruire
appositamente dal maestro Enrico Dematté nel primo dopoguerra che portava come motto sopra
il proscenio: “Educare dilettando”.
La nostra gente, che accorreva
entusiasta e riempiva tutti i posti
disponibili del piccolo teatro, ricorda ancora tre opere dei tempi: “Il delitto di via Bretagna”, “La tragedia di
Monteron”, “Tre teste sotto una tuba”.
Dopo la chiusura della Fornàss
Dario ha svolto mansioni da camionista per varie ditte fino alla meritata pensione. Si è ritirato poi nella
sua casa nuova svolgendo le mansioni normali di capofamiglia, ma
mantenendo ancora le sue grandi
passioni: la caccia (fin che fu possibile), la montagna e il bosco, dove
si recava sovente a fare legna.
La sua persona si segnala, al
di là della passione venatoria, per
l’impegno sociale ed umano profuso nella comunità di Vattaro sia
come vigile del fuoco che come
amministratore.
7° Pellegrinaggio alla
“Madonnina delle 3 zime”
sul massiccio della Vigolana
Ascensioni devozionali
di Ettore e Michela Ducati
A
nche quest’anno il gruppo A.N.A. di Vattaro, amici
e simpatizzanti degli alpini, hanno organizzato il consueto pellegrinaggio alla Madonnina
delle 3 zime in Vigolana. Per essere più precisi la Madonnina è stata collocata, nel 2007, in cima alla
montagna, sopra Val Larga, a fianco della Cima del Corno (2150 m)
sulla cima mediana delle tre che
affiancano il Corno.
Il ritrovo era previsto per le ore
07.00 al Parcheggio dei Due Dossi nella giornata del 22 settembre
2013; ma la cosa principale, per i
partecipanti, era arrivare sulla vetta per le ore 11.00, ora in cui era
prevista la S. Messa, celebrata da
don Carlo Baldessari degli Artigianelli e membro del CAI di Bolzano.
Gli escursionisti sono partiti
dal Sindech e si sono diretti verso il Rifugio Casarotta, dove hanno fatto una breve sosta per ristorarsi. Una volta riprese le for-
ze hanno affrontato la salita con
maggiore grinta. Camminavano
tutti assieme, con meta finale la
cima, e mano a mano che si saliva verso la Madonnina la giornata diventava sempre più chiara e
soleggiata.
Verso le 10.30 i “pellegrinanti” sono giunti al cospetto della
“Madonnina delle 3 zime” e si sono
predisposti per la Messa.
La celebrazione, molto sentita
e partecipata, è stata animata da
un piccolo coretto che si è costituito per l’occasione.
Durante la S. Messa sono stati ricordati tutti gli amici e gli alpini ”andati avanti”; un ricordo
particolare si è avuto per il nostro
amico Giuseppe Campregher –
recentemente scomparso - il cui
cappello da alpino è stato posto
sulla grossa pietra che fungeva
da altare, perché fosse presente
con noi durante la celebrazione
eucaristica.
In vetta: alpini e simpatizzanti presso la “Madonnina delle 3 zime” (22 sett. 2013)
La Madonnina delle 3 zime su cui poggia il cappello dell’alpino Giuseppe
Campregher che è andato avanti.
A mezzogiorno tutti i partecipanti hanno pranzato al sacco; sono state scattate le foto di
rito, poi si e riposato sotto il caldo
sole di inizio autunno. Dopo aver
sistemato davanti alla statuetta
della Madonnina una pianta di
erica e delle stelle alpine in filo di
ferro, attorno alle 13.30 – 14.00
i Vattari, presenti all’iniziativa, si
sono incamminati verso Valle.
La stanchezza iniziava a farsi
sentire, ma eravamo tutti contenti di aver condiviso assieme questa bellissima giornata, con la celebrazione della Messa e il ricordo dei nostri cari.
Il gruppo A.N.A. di Vattaro,
amici e sostenitori degli alpini si
sono dati appuntamento al prossimo anno, sperando in una partecipazione ancora più numerosa da parte della comunità, per
camminare “pellegrinanti” verso
la “Madonnina delle 3 zime” divenuta ormai un simbolo identificativo del paese di Vattaro.
21
El Pontesel
Frammenti di cronaca
della settimana del Rosario
e di san Martino
Migole de paés
a cura di Alcide Giacomelli
G
ià domenica 29 settembre
2013 Marco Ducati, maestro e cultore dell’arte campanaria, ha fatto sentire i primi rintocchi del “campanò” che ha subito allertato e allietato il cuore dei
Vattari suscitando in ogni persona – specie negli adulti e negli anziani - ricordi antichi e fatti ormai
lontani, ma sempre molto graditi. Domenica 29 si è celebrata nella Parrocchiale di san Martino la ricorrenza annuale degli anniversari di matrimonio. Erano presenti 15
coppie di sposi, che vantavano un
percorso di vita matrimoniale da
10 a 50 anni. Il campanò ha sottolineato argutamente l’importanza
della festa, festa dell’intera comunità, festa che vuol esprimere gioia e vicinanza.
Si è cantata una Messa particolare, solenne, dopo aver invocato lo Spirito Santo sugli sposi.
Anche don Giorgio ha usato parole efficaci e persuasive nei suoi
molti interventi e ha benedetto
più volte gli sposi in festa.
Oggi, prima domenica di ottobre, si celebra a Vattaro la festa
del Santo Rosario, perché i nostri
vecchi hanno voluto Maria quale
compatrona della nostra parrocchia assieme a san Martino; la festa di oggi - che tradizionalmente si celebra la prima domenica
di ottobre - ha un tono particolarmente solenne con Messa liturgica del Santo Rosario, processione per le vie del paese scandita, come sempre, dalla presenza
della banda di Vigolo Vattaro che
non manca mai in occasioni di
questa importanza; la statua della Madonna è la stessa che hanno
El Pontesel
22
acquistato, in tempi lontani, i nostri montèri con i soldi guadagnati sul Bosserlài e che ha sostituito la statua di legno precedente,
che prima veniva vestita di volta
in volta con abiti adatti.
A fine Messa c’è la tradizionale distribuzione della torta di péri
sul sagrato; la “torta de péri” è un
elemento gastronomico di gran-
Il circitor Martino mentre dona metà del
suo mantello al povero.
de spessore tradizionale nella comunità di Vattaro: sappiamo che
il comune di Vattaro, in tempi lontani. per portare avanti questa significativa usanza aveva fatto venire le piantine di pero nientemeno che dalla Cecoslovacchia; la
nostra gente le aveva piantate un
po’ dappertutto sul territorio del
paese, lungo i campi e sull’orlo
dei cavezzali. Negli anni Cinquanta il Paese era tutto un giardino di
piante di pero che venivano potate e curate - come si poteva -;
allora però la cura era sufficien-
te per mantenere le piante sane
e fertili, perché le malattie erano
ancora lontane. Con le pere le nostre mamme e nonne confezionavano la famosa “torta de péri”
per cui Vattaro vanta dei precedenti illustri; la ricetta classica era
conosciuta da tutte le mamme e
nonne, e veniva eseguita scrupolosamente: sfoglia fatta nel dovuto modo, peri, spezie, cottura, riposo di tre giorni in ambiente fresco, e la torta diventava tenera e
si scioglieva in bocca.
Ma assieme alla torta di peri
il fatto più eclatante era la processione della Madonna lungo
le strade del paese. “Cossì – diceva un nonno – éla, la Madona, la
pol vardar den en de ogni ca’ e benedir tuti i nossi cari, perché noi g’aven bisogn de benedizion e dell’assitenza zeleste veh!”. Lungo le strade
era presente anche gente venuta
da fuori che poi s’intratteneva con
i parenti per dare lustro alla festività. La festa del Rosario era tutta qui tra fiori, torte, Messa solenne e processione con la Madonna
acquistata dai bosserlàiteri. Pochi
erano i segni, ma la fede dei nostri
antenati era forte e salda.
Il campanò si protraeva per
tutta la giornata sino a fine processione, e a sentire questo suono così accattivante, alle nostre
mamme scendeva una lacrima e
alle figlie si gonfiava il cuore. E’ da
sottolineare come in queste circostanza si attivino le associazioni: in chiesa era schierato il Corpo
degli alpini, che poi hanno portato a spalla la statua della Madonna, mentre il corpo dei Vigili del
Fuoco ha controllato la viabilità.
Migole de paés
Particolare attenzione è dedicata a Vattaro al santo Patrono san
Martino, che ricorre l’11 di novembre, ma che si festeggia il sabato
e la domenica più vicini a quella data. Il sabato da anni si celebra la rievocazione storica della
vita di san Martino (nato in Pannonia (Ungheria) nel 316, morto nel
397 in Francia). Il padre voleva iniziarlo alla vita militare e dopo i 15
anni Martino fu promosso al grado di “circitor” responsabile della
ronda di notte e dell’ispezione dei
posti di guardia. Durante una di
queste ronde, nel cuore dell’inverno, si verificò l’episodio importante dell’incontro con il povero importante per la vita di Martino e
per la sua conversione. Marino di
fronte al povero ignudo estrae la
spada e taglia in due parti il mantello di cui erano assegnatari i sol-
dati e dona la sua metà al povero,
che era Cristo stesso, e di qui inizia la conversione di Martino, che
fonderà poi monasteri nella Francia del IV secolo e sarà proclamato
vescovo di Tour.
Quest’anno la rievocazione storica non si è potuta celebrare in
piazza san Rocco causa il maltempo e si è celebrata, in modo episodico, addirittura nella parrocchiale di san Martino. Normalmente
la piazza era trasformata in un accampamento romano, delimitato da un cordone, anche perché
la gente non entrasse nello spazio dei figuranti. Sulle quattro porte, corrispondenti ai quattro punti cardinali c’erano i fuochi accesi e
le guardie. A un certo punto giungeva il circitor Martino che faceva
la sua ispezione; e poi avveniva l’episodio del povero e la donazione
del mezzo mantello: le trombe intonavano il Christus vincit ripetuto
dal coro. Iniziava qui la processione
verso la parrocchiale, con i bambini
che portavano lanterne luminose
e la folla dei fedeli. In chiesa si celebrava la Messa del ringraziamento.
Bisogna aggiungere che anche
la rievocazione di san Martino vedeve l’impegno delle Associazioni locali: ProLoco, Vigili del Fuoco e Alpini. In piazza, già dalle ore
15.00, si dava inizio alla festa con
distribuzione di caldarroste, vin
brulé, tè e cioccolata calda; il Corpo musicale san Giorgio di Vigolo Vattaro teneva poi un concerto
per allietare e richiamare la gente.
Quelli descritti sono piccoli eventi che danno significato e
sostanza alla vita della nostra Comunità, e perpetuano gesti e riti
per le generazioni future.
L’àn de quando è rivà la Paze: 1946
di Flavia Giacomellli
L
a seconda guera mondiale,
se dio vol, la s’ha ruvàda con
tute le so miserie e le so distruzion, compresa la bomba atomica; la nossa zènt la scominziàva a
molàrse for de casa, a trovàrse e socializàr. Per la prima volta en quel
àn, 1946, s’ha podèst festeggiar el
Nadal con en po’ de moto, en santa paze, senza la paura del Pipo, de
le bombe e dei spezóni incendiari.
A me casa la camera destinàda
ai filò la era vezin a la cosìna: l’era
en sito grando, la stua dei me genitori, che la vegniva scaldàda da ‘n
gran fornèl a ole che mi ‘mpizzàva
tute le matine con sarmentéi, fassine seche e zigòtoi; e questo l’era
‘l me compito pù importante.
L’era usanza a nossa casa alestir en la stua l’alber de nadal: se
neva en del bosco e se taiava fora
n’alberel striminzì per paura de
rovinar la vegnuda de qualche
bela pianta de pez, po’ se’l meteva sul taolin davanti ala finestra, e
sto chi l’era en laoro che me piaseva propi tant.
Per decorar l’alberèl preparava
con me mama boscotini a forma
de galinota, de cunèl, de oselét
de steline, che po’ i vegniva toncadi en la glassa per farli deventar bianchi e bei da veder; sei meteva su l’estremità dei raméti, ben
en vista; a metà ram se sistemava
23
El Pontesel
Migole de paés
na gh’era la statua del Bambinèl
en de ‘na zestèla de vimini, coi
brazòti daverti su ‘n fondo de
paia. El coro al completo, con tuti
i so cantori, ‘ntonava canti natalizi
de la tradizion, come Adeste fideles, Note Santa e Stile Nacht.
Per noi mateloti la era dura resister al son: sentiven persin i zinòci
che zedéva e se piegava, qualchedun el se pozava al vezin per star
en pè. Ves la fin de la Messa però
spariva el son e se tornava a ca’
pimpanti, pensando a la bona colazion che ne spetava: me zia Maria, rechia, la ne asiava el cafelàt boient e na favolosa fieta de fugàza.
Mi quel dì magnava a quatro palmenti – come se diss – e a la fin me
pareva che me vegnissa persin la
nausea, dal massa magnar.
Anca el disnar l’era pù consistente del solit, magari i mei i
La natività nella grotta.
i pomi rossi che i pareva de zéra,
qualche caramèla encartàda anca
en la carta rossa e slusènta. Per finir se meteva su la zima de l’alberèl ‘na vecia stéla cometa e cossì el poro alberèl el pareva pien de
roba, anca se l’era ani magri, e no
se podeva de zerto far sprechi.
L’era bel osservar sto alberèl
pien de ste robete semplizi ma
che le deva ‘na sensazion de abondanza; a vardàrlo se sentiva el cor
lizer, e ‘n profumo forte e bon de
ràsa. All’allestimento partecipava anca i matelòti pù grandi che i
feva laoréti adati a la so età.
La mama e la zia le se alternava a preparar la fugàza, el panetón classico dei tempi de alora,
che po’ l’era ‘na dreza fata de zucher, ovi e botér; e anca el zèlten,
‘na ciambèla fata de fruti sechi,
boter e scorzéta de limon, con
l’agiunta de ‘n bicerin de sgnàpa,
per incrementar la levàda.
Ala fin se se asiàva per nar en
cesa, perché la Mesa la era bonora, entorno ale 6.30, e noi mateloti se neva via mezi ‘ndormenzàdi.
La cesa la era linda, le tovaie lavade e stirade, luci e candele en
quantità, e su l’altar de la Mado-
El Pontesel
ghe tirava el col a ‘n galet ruspante che l’era propi en bocon da
prèt, come se diseva alora. A taola gh’era sempro qualche ospite
envidà per darghe la nossa bona
man en riconoscenza dei lavori
svolti en campagna for per l’istà.
For per el dopodisnar l’era tradizion magnàr el famoso “zèlten”
pien de fruti sechi, fighi e uveta,
che bastava en tochet per entesirse, tant l’era nutriente sto mostro.
Quel lì l’era el me bocon preferito,
anca perché gh’era poc da sceglier
e bisognava contentàrse. Questo l’era, ai tempi, el noss Nadal
che porto con afeto ‘n del me cor
e ‘n de la memoria. Alora no gh’era Babi Natali e gnanca panetoni, e
men che men regài. La nossa l’era
‘na vita semplize e poreta, ma no se
moriva de fam no, envezi tuti i se
contentava de quel poc che gh’era.
Nadàl, ani Quaranta…
a cura di Alcide Giacomelli
Q
uela sera el fiocava a man
salva: vegniva zo tanta
neo fina e lizéra, la vegniva zo da Val Larga sventàda, con
en ventesèl de tramontana che
‘l la portava in giro ‘n po’ dapertut. Pian pianel scompariva strade, case, piazze, alberi e anca el
campanil de la césa che, quando
el loròi el batéva le ore, el mandava rintochi rochi e smorzàdi che
se stentava a sentirli.
24
L’era la véia de Nadal e me
nono Tita el fadigàva a vegnir
avanti per la stradèla daverta dal
vecio panaron. El vegniva avanti
lento, ogni tant el slipegàva e el
neva de batón, ma no’l molàva
el vecio kaiserjäger de la Grande Guera, de oltra ottanta ani; l’era svoltolà den en de ‘na mantèla
longa e negra che la ghe rivàva
fin ai péi; e sul quel sfondo nero
spicàva la so barba bianca, lon-
Migole de paés
ga e ben curàda; su la testa el
portàva en capelón anca negro
a larghe tese; en boca el gavéva
el solito toscanél de rito. Arivà en
piàza l’ha alzà i oci per trovar la
casa dei so neodi en quela rida
de fiochi: l’è rivà lì davanti e l’è na
su a fadiga su per le scale, sconte
soto en mucio de neo.
Quando l’ha davèrt la porta de la cosìna el s’ha fermà n’atimo a vardarse en torno, come
l’era so abitudine: i matelòti i era
drio a far el presepi con l’aiuto de
so mama. “Sacròto – l’ha dit subit
dopo el nono – el fioca a man salva stasera! Stavolta el ne’n caza
chive ‘n mucio, quel balos del
tempo.” Po’ el s’ha levà la mantèla
el l’ha tacada su, el s’ha arvezinà
ala piastra de la fornasèla, come
che’l feva sempre, el s’ha scaldà
le man e ‘l se l’ha sfregolàde per
qualche moment.
Po’ l’ha anunzià el programa
de la serada: “El savé ben mateloti
che sta chi l’è la not de Nadàl, alora
bison che ghe fénte onor al Bambinèl che sta per vegnir chi da noi
su la tera, ne sì?” ? Ntant l’aveva
pesca la corona del Rosari zo per
Il Nonno Tita ottantenne.
Nonno Tita con la nipote Assunta.
‘na scarsèla. “Alora da bravi matelati – l’ha dit en den fià – adess disen su la corona e polito, con devozion!” Le parole del nono le era
sacre spezialmént ala vizilia de Nadal. Tuti i presenti i s’ha nginociàdi
zo sul paviment de legn e ‘l nono
l’ha tegnù su el Rosari.
Ala fin el s’ha levà su da tera,
el s’ha arvezinà ala finestra e
l’ha vardà fora: la neo la cresseva a vista d’ocio, ma le uniche
parole del nono l’è sta: “Propi ‘na
bela fiocàda e propri la not de
Nadàl!” Po’ l’è tornà vezin ala fornasèla, el s’ha sentà zo su la so
banchéta, l’ha tirà for la podina e
l’ha scominzià a far bosìe con en
legn dolz che l’aveva binà ‘nsema zo en la cassetta de la legna.
E ‘ntant che ‘l laorava a far bosie,
su richiesta dei mateloti el s’ha
mess a contar ‘na storia natalizia,
‘ndo che ghe entrava re Erode, i re
Magi, pastori, ànzoi, Maria e Giuseppe e anca ‘na pora vedova che
la g’aveva do mateloti e n’asenèl.
Sora la fornasèla coséva en
pugn de castègne e le ore le passava lente en quela not dai remori smorzadi.
Quando dal campanil è rivà el
toco de la mezanòt, el nono l’ha
mess via la podina, el s’ha arvezinà alla fornasèla, ‘l’ha davèrt
la portèla e l’ha zercà tre quatro
brase che l’ha sistemà en de la
càza; po’ el g’ha agiunto en po’ de
incens e l’ha dat inizio alla benedizion de la casa, seguendo n’usanza che l’aveva ‘mparà for per
l’Austria quando l’era sul Bosserlai
a far aquedoti.
Subit dopo s’ha improvisà ‘na
picola procession estemporanea
e sen nadi zo per le scale a fadiga, perché gh’era tanta neo, ma el
nono davanti no sbazilava miga e
el neva zo salmodiando e guidando la cerimonia. Quando aven
mpizzà la luce de la stàla, le vache desvegiade de bruto le è saltade en pè, e le ne vardava coi so
grandi oci umidi e curiosi.
“Adess, matei, – l’ha dite ‘l nono
– benedin la stala e i animai che l’è
po’ quei ndò che è nat l Bambinèl
quando che l’è vegnù al mondo;
e po’ benedin la casa e le persone, se sa…”
El g’ha agiunt incens a le brase e s’ha spandù per la stala en
bon profumo nsèma all’aqua santa e ale orazion dite pù che altro
en latin. Ala fin el nono l’ha ‘ntonà
“Note Santa” e noi ghe sen nadi
drio come eren boni, ntant che
me papà el ghe deva ale vache
en zesaton de fen bon, perché le
fessa anca lore Nadal.
È seguì i auguri de Nadal, con
abràzi e basi per tuti, con en moment de sincera cordialità. Ala fin
me nono l’ha ciapà la so mantelona, el s’ha svoltolà dent e po’,
refudàndo el noss aiuto, el s’ha
butà en strada en mez ala tormenta de neo, scomparendo en
d’en atimo en del polveron bianco, come i personagi de le fiabe.
25
El Pontesel
Adozioni a distanza
2013
La nostra famiglia allargata…
di Chiara Campolongo
C
ome Chiesa abbiamo tutti una responsabilità forte che è quella di seminare la speranza con opere di carità
e solidarietà. Così dice Papa Francesco “la carità non è un semplice
assistenzialismo, ma è amore gratuito. Donare senza pretendere
niente in cambio. La carità, l’amore è una scelta di vita, è un modo
di essere, di vivere, è la via dell’umiltà e della solidarietà. Non c’è
un’altra via per questo amore: essere umili e solidali. Questa parola, solidarietà, in questa cultura dello scarto, dove quello che
non serve si butta via, da fastidio. Perché devono rimanere soltanto quelli che si sentono giusti,
che si sentono puri, che si sentono utili. Questa parola, solidarietà,
rischia di essere cancellata dal dizionario, perché è una parola che
dà fastidio. Perché? Perché ti obbliga a guardare all’altro e darti
all’altro con amore. E noi sappiamo che l’unica via è quella dell’umiltà e della solidarietà. Perché?
Perché è la via che ci ha insegnato Gesù! E noi vogliamo seguire
questa via. L’umiltà di Cristo non
è un moralismo, un sentimento.
L’umiltà di Cristo è reale, è la scelta di farsi piccolo, come un bambino, di stare con i piccoli, con gli
esclusi, di stare fra noi, peccatori
tutti con chi ha più bisogno. Non
è un’ideologia! E’ un modo di essere e di vivere che parte dall’amore, parte dal cuore di Dio.” Ho
voluto iniziare questo mio articolo con le parole del Papa perché credo che spieghino benissimo il perché un gruppo di persone per una settimana si trovino
in oratorio fino a quasi mezzanotte per confezionare ceppi e coro-
El Pontesel
ne d’avvento con il solo intento
di poter raccogliere dalla vendita
quanto basta per poter continuare a sostenere le nostre adozioni a distanza. Adozioni di bambini che forse non vedremmo mai,
che non ci diranno mai un grazie, ma che ci portiamo nel cuore come se fossero nostri figli, fratelli e sorelle lontane, bisognose
di tutto, ma soprattutto del nostro pensiero e del nostro amore.
E queste adozioni sono diventate
un po’ le adozioni di tutto il paese
che con grande generosità ci ha
sostenuto anche quest’anno acquistando i nostri ceppi e le nostre corone d’avvento facendoci raccogliere la somma di Euro
1.060,00 che come ogni anno verranno distribuiti come segue:
Euro 360,00 per due adozioni
in Romania – Iasi, attraverso il
Centro Missionario della Diocesi di Trento (Referente: suor Michelina Bettega);
Euro 312,00 per la nostra ormai
maggiorenne Rovini Ramesh
Nagpur - India attraverso l’Associazione Don Calabria (sempre
che, vista l’età di Rovini Ramesh,
non ci venga proposto di cambiare adottata);
Euro 180,00 per la nostra piccola Hewan Berihe in Etiopia attraverso l’Associazione Centro Aiuti all’Etiopia
e il rimanente sarà devoluto alla
LILT durante il prossimo Percorso
della Speranza.
Per questioni di spazio editoriale vi propongo solo la lettera inviata da suor Michelina Bettega della
Romania con la quale, essendo venuta a trovarci un paio di anni fa, è
nata anche una bella amicizia.
Carissima Chiara e ragazzi tutti,
Eccomi qui, per dirvi ancora
una volta GRAZIE per il sostegno al
progetto educativo che portiamo
avanti in tutte le nostre comunità.
Con dispiacere devo dirvi che, purtroppo, per mancanza di fondi non
possiamo continuare l’attività di
scuola materna ad Adjudeni, il primo paese in cui siamo arrivate nel
1992. Quest’anno scolastico 20132014 è l’ultimo. Sono diminuiti anche i bambini, tuttavia viene meno
un’agenzia educativa importan-
•
•
•
26
te. Invece l’attività di dopo scuola,
sempre ad Adjudeni, per i bambini
delle classi elementari, si dimostra
sempre più necessaria, per l’attitudine troppo selettiva della scuola, che
favorisce i bambini più intelligenti
e trascura quelli più deboli. Si è creata in paese una buona sensibilità
nei confronti della “casetta” come la
chiamano loro, ed offrono aiuto, soprattutto in generi alimentari, e, per
i bambini, è molto importante. Tuttavia le spese di gestione e degli insegnanti di sostegno sono alte per
le nostre possibilità. Una novità importante in questo servizio è la presenza di uno psicologo che segue
tanto i bambini, quanto i genitori, soprattutto con incontri formativi. La più interessante, quest’anno, è
l’offerta di attività extrascolastiche
che mirano a creare e rafforzare nel
Adozioni a distanza
2013
bambino l’autostima e la conoscenza delle proprie capacità, il più delle volte ignorate e da sé e dai genitori. Abbiamo iniziato con la cucina:
gli stessi bambini fanno i dolci che
poi mangiano a merenda. Sono al
settimo cielo. Coltiviamo molto le
relazioni tra di loro, la formazione
umana e religiosa. Formato l’uomo,
anche le nozioni si apprendono, secondo le capacità di ciascuno, molto più facilmente.
A Ciresoaia pure l’impegno maggiore è quello di “formare il cuore”
come diceva il nostro Fondatore P.
Luigi Scrosoppi, ossia di dare importanza a tutta la persona. Accanto a
bambini con difficoltà scolastiche,
abbiamo alcuni con disabilità fisiche e psico-intellettuali, per i quali
abbiamo avviato una collaborazione con gli specialisti di competenza,
accompagnando i bambini nei centri specializzati, oppure nell’ospedale per le visite mediche. Due di loro
avrebbero bisogno di logopedia.
Un altro avrebbe bisogno di terapia psicologica seria. Ci stiamo mobilizzando, ma il problema economico tarpa davvero le ali. Purtroppo in queste famiglie manca lavoro,
manca cultura, e i figli sono lasciati
a se stessi. Oltre al centro diurno abbiamo un’attenzione speciale anche per gli studenti poveri. Ci sono
ragazzi capaci, motivati che non
possono frequentare il liceo nel che
dista da Ciresoaia 12 km, sebbene
il trasporto sia assicurato dai mezzi
locali. L’abbonamento per un mese
costa 30 euro. I giovani devono affrontare anche le spese per il materiale scolastico, libri, quaderni, etc. Il
costo complessivo per un inizio di
anno scolastico è di circa 50 euro.
Iasi. Accanto alla scuola materna a tempo pieno con 125 bambini,
funziona a ritmo pieno anche il doposcuola per bambini di una scuola elementare della periferia, dove
sono accolti anche molti bambini
provenienti dal vicino orfanatrofio e che hanno davvero problemi
non tanto scolastici quanto relazionali, affettivi e non serve tanto
per capirlo. Il centro è seguito dalla
suora aiutata da insegnanti, psicologo, assistente sociale e volontari.
A tutti i centri, sebbene privati, lo Stato chiede la presenza di figure professionali ed attività mirate, che sviluppino globalmente
il bambino. Gli obiettivi sono buoni davvero, ma le risorse sono quelle che sono. Siamo contente che ad
Iasi siamo riuscite ad ottenere un
piccolo contributo mensile dal Ministero del lavoro e della famiglia
fino a dicembre di quest’anno. Almeno si comincia a creare la mentalità che anche il privato contribuisce allo sviluppo della società.
Chisinau. La Repubblica Moldova ha un grande desiderio di libertà
e di democrazia, un desiderio di migliorare la condizione socio-economica, ma deve fare i conti con tanti limiti e con la migrazione che continua ad essere massiccia. Alla Casa Provvidenza, dove operiamo dal 2000, funziona anche un centro
diurno per 30 bambini delle elementari del
quartiere che diventa
sempre più popolato.
È un servizio prezioso. Ora, grazie all’assistente sociale della Casa Provvidenza,
siamo state in un paese vicino a Chisinau,
Singera. La situazione,
come tante altre del resto, è molto
triste. Ad alcune famiglie con bambini in età scolare vorremmo assicurare il materiale scolastico ed un’alimentazione adeguata. Per cui ogni
giorno facciamo credito alla Provvidenza e… ai suoi collaboratori.
Ho fatto una descrizione sintetica. Spero di essere riuscita a comunicare quanto ci stia a cuore la formazione delle giovani generazioni
e, soprattutto, quanto desideriamo
porci dalla parte di chi viene posto
sempre alla periferia, come dice il
nostro Papa Francesco.
Un carissimo saluto, un grazie
di cuore a tutti voi. Il Signore doni
27
El Pontesel
Adozioni a distanza
2013
a ciascuno grazia e gioia. Venite a
trovarci quando potete, ci piacerebbe tanto avervi qui con noi.
Con affetto.
Suor Michelina Bettega
e Suore della Provvidenza
della Romania
e Repubblica Moldova
Non mi resta che augurare a
tutti un Sereno e Santo Natale.
Cerchiamo di viverlo nella
semplicità (come ci sta insegnando Papa Francesco) accogliendo
Gesù Bambino nelle nostre case
e nei nostri cuori. Lui che non ha
avuto paura di farsi piccolo, bisognoso di amore, calore, atten-
zione, cura, sostegno proprio
per rendere noi persone “speciali” ai suoi occhi, capaci di donargli amore, calore, attenzione, cura
e sostegno. Proprio come Lui fa
ogni giorno con noi.
Buon Natale a tutti!
Natale! Natale di Gesù!
Messaggio di Natale
don Giorgio Gabos
A
ccanto alla cassa del supermercato c’è una carrozzina; dentro un neonato.
Nella calca nessuno bada agli altri, sono tutti presi dal far valere
il loro turno, dalla spuntarla sugli
altri e dal finire presto. Ma dinanzi al bambino si fermano in tanti,
gli sorridono, gli dicono qualche
parola gentile.
I bambini hanno il singolare
potere di spezzare l’estraneità e il
mutismo della nostra società e di
creare un legame, semplicemente con il loro essere.
Mi ricordo che in una palazzina
abitavano sullo stesso piano delle persone. In un appartamento
una signora anziana, sola, normalmente in casa, nell’appartamento accanto risiedeva una coppia di
giovani sposi. Giovani e con turni
di lavori diversi, sempre di fretta e
con vari impegni altrove.
Pur vivendo lì da qualche tempo, mai si erano parlati, se non
per un frettoloso e cortese saluto.
El Pontesel
28
Un giorno la giovane signora esce della porta dell’appartamento con una carrozzella: dentro si vede un bambino. Era diventata mamma. Uscendo incontra sul pianerottolo delle scale la
persona anziana.
Ora i ritmi sono cambiati. È l’occasione per salutarsi e felicitarsi.
Il bambino nato da poco ha il
potere di far fermare le persone e
di dare gioia. Inizia così fra le due
donne una bella amicizia, che si
concretizza anche in un aiuto reciproco.
Nell’avvicinarsi del Santo Natale vi ho proposto questi due fatti.
Alla parola Natale – non quello
che sto osservando nella pubblicità, che deve essere «politicamente
corretta» - aggiungo di Gesù, aggiungo ancora Figlio di Dio.
Sì, questo per il discepolo di
Cristo (cristiano) è il vero Natale:
il ricordo della nascita di Gesù uomo-Dio. Bambino come tutti ha il
potere di radunarci, di affascinarci.
Don Giorgio e don Claudio.
Dio che si fa bambino; sembra
impossibile, ma è bellissimo!
Crescerà e ci farà vedere e ci
donerà realtà ancora più belle ed
entusiasmanti.
Il fatto che sia stato bambino,
che sia vissuto in una famiglia, ci
dice quanto questo sia importante anche per noi.
Ripensandoci mi sento allora
di inviare attraverso queste pagine - e ringrazio per l’ospitalità - un
caro augurio per un sereno e santo Natale, soprattutto là dove sia
qualche preoccupazione.
L’importanza
del marchio “Vigolana”
Consorzio turistico
Vigolana
a cura dott. Roberta Casagranda
I
l marchio territoriale della
Vigolana sintetizza e comunica i valori che sono associati al territorio, il concetto di
Benessere che vogliamo rappresentare. Il suo corretto utilizzo da parte degli attori appartenenti all’Altopiano della Vigolana
contribuisce a rafforzare la visibilità e la riconoscibilità del marchio, innescando un reciproco
trasferimento di valori fra territorio e soggetto utilizzatore. Comunicare anche attraverso l’uso del
logo che si fa parte di un sistema
porta sicuramente maggiore visibilità al singolo come a tutto il
territorio, è un circolo virtuoso in
cui i soggetti si promuovono a vicenda.
Utilizzare il marchio territoriale è un segno di appartenenza alla comunità e al territorio. Ad oggi sono ancora pochi gli operatori locali che hanno
fatto richiesta d’utilizzo del logo:
a questo proposito, il Consorzio
Turistico ha organizzato dei momenti informativi diretti alla popolazione e agli operatori del territorio, per stimolarne la richiesta e la sua applicazione e diffusione.
Il marchio Vigolana può essere utilizzato da tutti i soggetti che
operano sul territorio dell’Altopiano nella propria comunicazione promozionale. Il marchio è registrato dal Consorzio Turistico della Vigolana, ne consegue
che il settore turistico (accoglienza, ristorazione, guide ed accompagnatori sul territorio) e la produzione di prodotti tipici e locali
(agricoltori, produttori, artigiani)
sono i due settori per cui l’utilizzo
è auspicabile in modo prioritario,
oltre agli enti e associazioni culturali locali ed alla pubblica amministrazione.
L’utilizzo è subordinato all’applicazione di alcuni criteri: solo
un corretto utilizzo del marchio
potrà garantirne la riconoscibilità.
Per poter utilizzare il marchio è
necessario fare richiesta direttamente al Consorzio Turistico o
scaricando la modulistica direttamente dal sito web della Vigolana
(www.vigolana.com in homepage
in basso alla voce “il marchio”)
Recentemente il marchio territoriale ha trovato nuove declinazioni: sono stati elaborati due segni grafici alternativi, pensati per
le manifestazioni “Vigolana Trail”
e “Vigolana in Movimento”, fortemente ispirati al marchio Vigolana, nella forma e nei colori.
A chi già utilizza il marchio,
chiediamo di fare un passaggio
di verifica con il Consorzio prima
della creazione, stampa o ristampa del proprio materiale di comunicazione online e offline. Per
chi fosse interessato a saperne di
più ed approfondire altri aspetti
sulla corretta applicazione del
marchio territoriale della Vigolana all’interno dei propri materiali di comunicazione aziendali (online e offline) può contattare il Consorzio Turistico, su
richiesta possono essere concordati e attivati momenti di verifica e consulenza operativa individuali.
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Consorzio Turistico Vigolana
Via San Rocco 4 - 38049 Vattaro
Tel +39.0461.848350
www.vigolana.com
El Pontesel
Santa Luzia
Una delicata poesia che ricorda il mito di santa Lucia e la sua attesa ai tempi del secondo dopoguerra, e la gioia dei bambini entusiasti davanti alle poche, povere cose che riempivano i loro piattini, da cui l’asinello aveva prima leccato ben bene sale e farina.
Poesie e filastrocche
Nadàl de stiàni
(di Ester Campelli)
I ricordi e le usanze del mondo contadino, riferiti al Natale, tornano a rivivere in questa suggestiva poesia natalizia: la Messa di mezzanotte, celebrata dal Vescovo con i sacerdoti dei paesi vicini,
la processione sul lungomare con i bambini della
Prima Comunione, mentre le nonne e i nonni preparano, segretamente, in casa l’alberello di natale
e il presepe, realizzati con semplici cose del mondo contadino.
Quando el Vesco l’ha alza l’ostia bianca
en quela Césa piena de luci, de candele
e de tovàie fresche de bucato,
s’ha davèrt l’ussàt del Paradis
e do anzoléti i ha compagnà el Bambinel
fin zo ‘n la grota de Betleme.
Alor s’ha formà la procession:
davanti ‘na matelòta de 4 ani
con en braz en Bambinel de gess,
a seguir altri matelòti de prima
comunion, con tuniche bianche e fiori
profumadi; candéle, luminarie, turibol,
incens, canti natalizi, caminando
sul longomar, ‘na fila longa longa,
carezzài da ‘na spolveràda de neo
smigolènta, quasi la volessa cocolàr le
face devote de quei viandanti noturni.
E po’ se tornava sul corso a passi
mesuràdi: en fondo el Vesco co la mitra e
‘l pastoràl con tanti sacerdoti che seràva
la fila. Svelte le none ‘ntant e i noni i
asiàva l’alberèl de nadàl zà decorà
con biscoti fati en casa e mandarini.
E dopo l’alber i metéva ‘nsèma
de pressa el presepi,
che po’ rivàva i matelòti a sc’iapi,
i saltava curiosi en la cosina
estasiàdi davanti ai segni del Nadàl.
Entant el Bambinel l’èra live sora l’altar
en den zestèl pien de pàia
che spetàva coi brazòti avèrti.
El Pontesel
(Lilia Slomp Ferrari)
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Na volta Santa Luzia la vegniva
zocolàndo pian pian drio l’asenèl,
entant che i matelòti za i dormiva
la ghe ‘mpieniva a tuti el so piatèl.
Ancora adèss no sò come la fèva
a no sbaliarse mai entél contar
le nós, i mandarini e quela sgéva
de mandorlàto dur da momolar.
E la matina, mèzi ‘ndormenzàdi,
empizzaven coi òci la cosina
svoidàndo quei piatèi ben ben lecàdi
de tut la sal e tuta la farina.
A scola ne paréva de sgolàr
ensema a ela drio a quel’asenèl,
ancoi no la sa pù gnanca contar…
Gh’è massa roba dentro a quel piatèl.
Canzon de la nef
(di Lino Lucchi)
Con grande attenzione il poeta osserva dalla finestra della cucina la
neve che cade; il suo modo giocoso di turbinare nell’aria e di cadere in
una ridda varia di fiocchi e di forme. Allo stesso modo i sogni e i pensieri si cullano e si muovono, dentro di noi, come la neve nel cielo; sparito questo gioco irreale rimane l’esistenza nella sua uniforme linearità.
Sentadi zo chi al calt l’è giusto bel
vardar fora dai vedri despanàdi
la nef che casca zo pian pianinèl;
la scoerze l’asfalto e i salasàdi,
la fa tut pian come tirà a livèl,
la spenèla de bianc i campi e i pradi,
ai arboi la ghe mete su ‘l capèl.
La salta, la zuga, la scherza, la bala,
la dondola lenta la va a storlezón,
pù fina, pù spessa, la cresse, la cala,
el par che ‘n del ziel la vaga a spazón;
en fin la se mola zo a falde, sventàda,
la fa ‘l girotondo, la va a rudolón.
Cossita i me sogni; cossì i me pensieri
i bala ‘n de l’aria; i sgola lizeri,
i se cuna ‘n del vent come tante farfale,
po’ ‘n refol rabios ghe sbrega le ale
e alora i se desta, i se sfanta cossi;
no resta che ‘l viver, precis, de ogni dì.
Avvisi importanti
 Si ricorda che, durante il periodo invernale, è obbligatorio transitare con
catene o pneumatici da neve su tutto il territorio della Provincia autonoma di Trento, così come sulle strade del territorio del Comune di Vattaro.
Si ricorda che i mezzi sgombraneve svolgono un servizio alla Comunità e
vanno quindi agevolati nella loro opera, evitando di intralciarli, di fermarli e di parcheggiare le auto in posizione di ingombro della sede stradale;
 Si ricorda che è severamente vietato bruciare nella propria stufa combustibili quali plastica, residuo secco, imballaggi, altre immondizie e
quant’altro non sia legna;
 Gli stalli a parcheggio contraddistinti dal colore giallo sono riservati a
persone portatrici di handicap, dunque a persone che non hanno normali possibilità motorie e sono limitati nell’autonomia. Lasciare questi
parcheggi (più larghi e più agevoli) a chi di dovere è un obbligo morale
e una dimostrazione di educazione e senso civico;
 Si ricorda che il Comune di Vattaro emetterà a breve un bando per la
concessione onerosa di dieci posti auto coperti presso il nuovo garage
nel centro storico;
 Si ricorda che il sindaco Devis Tamanini riceve tutti i venerdì con il se
guente orario:
Tutti i venerdì dalle 10.00 alle 12.00;
IV° venerdì del mese dalle 10.00 alle 12.00 a Pian dei Pradi,
c/o Ca Rossa
L’indirizzo e-mail è [email protected]
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L’AMMINISTRAZIONE COMUNALE DI VATTARO
Il Sindaco
la Giunta comunale
e l’Amministrazione tutta
porgono alla cittadinanza
i più cordiali auguri
di Buon Natale
e Felice Anno Nuovo 2014