scarica percorso - Risparmiolandia

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scarica percorso - Risparmiolandia
In viaggio
con Gellindo
Ghiandedoro
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I T I N E R A R I O D I S I LV I A V E R N A C C I N I 7 S E T T E M B R E 2 0 1 2
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Malga Derocca, dove
si preparavano
le ricotte di pecora
ALTA VALSUGANA, VIGOLO VATTARO
La Vigolana è la montagna a sud-est di Trento
affacciata sulla Valle
dell’Adige, sulla conca
di Vigolo Vattaro e la
Valle del Centa dove si
mostra con pendii ripidi
e rocciosi. Diverse le
cime oltre i 2.000
metri: la più alta è il
Becco di Filadonna
(2.150 m), chiamato
anche Corno di
Scanuppia, nome con il
quale un tempo si
designava il versante
meridionale dell’intera
Vigolana. La Vigolana si
presenta con un ambiente ancora selvaggio,
paradiso per gli amanti
della montagna, di
arrampicate su
spettacolari pareti e di
sentieri su strette
cenge. Ad esempio, c’è
il caratteristico pinnacolo della “Madonnina”
(30 m), che la leggenda
dice essere un gigante
Malga Derocca
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pietrificato; alle sue
spalle l’altro sperone
roccioso è chiamato il
“Frate”. Conformazioni
particolari ben visibili
da Trento, che tanto
hanno attirato gli
alpinisti per tracciarvi
interessanti seppur
brevi vie di arrampica-
In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
ta; da ricordare è anche
la singolare morfologia
della Cima del
Campigolét (2.028 m)
che, quando è ricoperta
di neve, è
soprannominata l’”orsa
della Vigolana”: finché
la si vede dalla città di
Trento significa che
l’inverno non è ancora
finito!
Questa escursione vi
accompagna alla Malga
Derocca, attraversando
prima la fertile sella di
Vigolo Vattaro un
terrazzo morenico, una
“valle sospesa” segnata
dalle glaciazioni distesa
tra la Marzola e la
Vigolana. La partenza è
al Magazzino Vigili del
Fuoco di Vigolo Vattaro
(720 m), da dove proseguite su via Bersaglio
(gran parte dei paesi
del Tirolo storico
avevano un bersaglio
dove si allenavano gli
Schützen), seguendo
poi il sentiero Sat n.
450Bis che supera la
Fontana de l’Ors fino ad
arrivare al Crocefisso
del Verzer (1.024 m;
ore 1.15). Ora l’itinerario si fa faticoso in salita
per il Senter dei aseni
alzandosi a quota 1.200
metri dove s’incrocia il
Sat n. 450. Proseguite
zigzagando in salita per
giungere al belvedere
Col dela Caura (1.494
m; ore 0.50), panoramico su Trento e l’Alta
Valsugana: notate come
i coltivi della fertile e
ampia sella di Vattaro –
dove i paesi di Vigolo e
Vattaro sembrano quasi
confrontarsi – si confondono lentamente
nelle falde boschive
della Vigolana. La vita
sul questo altopiano
fino a qualche decennio
fa era strettamente
legata alle risorse del
territorio, alla precisa
divisione confinaria; fin
dal Medioevo le vicende ereditarie crearono
una frammentazione
della campagna (orzo,
grano, fieno) e dei
boschi, sfruttati soprattutto per alimentare le
calcare e per trasformare la legna in carbone vegetale. L’allevamento era piuttosto
scarso, pochi bovini e
più numerose le pecore
e le capre a causa della
scarsità di pascoli.
Quassù, guardando in
alto la Madonnina di
In totale l’escursione
richiede circa 5.30
ore.
L ocalità V
erzer è
Verzer
raggiungibile in
automobile (2 km
strada sterrata) nei
fine settimana tra
luglio e agosto(per le
date telefonare al
Municipio di Vigolo
Vattaro, tel. 0461
848812)
Rifugio Malga
Derocca
Derocca, gestione
Amici della
Derocca
Derocca: cell. 335
5455249 (apertura
estiva)
A sinistr
a: il crocifisso del V
erzer
sinistra:
Verzer
erzer.. Qui sotto due
panor
amiche su Vigolo V
attar
.o
panoramiche
Vattar
attar.o
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In viaggio con Gellindo Ghiandedoro
roccia e in basso le
piante del rosso rododendro, incrociate ora
il sentiero Sat n. 447
che sale al Becco della
Ceriola. Lungo il
cammino incontrate
anche l’indicazione per
la Grotta Gabrielli, una
cavità carsica costituita
da una serie di pozzi e
cavità esplorate nel
1959, in una delle
quali venne scoperto
uno dei più grandi
cimiteri di stambecchi
delle Alpi (ingresso
(chiuso; visitabile solo
accompagnati; Gruppo
Grotte Sat di Vigolo
Vattaro: www.sat.tn.it).
Voi continuate però sul
sentiero n. 450, a
sinistra, con meta
Malga Derocca, un
tempo conosciuta per
le sue ricotte di latte di
pecora (1.636 m; ore
0.40). Ricostruita nel
1929, Malga Derocca
venne abbandonata
subito dopo la guerra e
data in gestione alla
Società del Grez, oggi
Amici della Derocca,
che l’hanno trasformato
in un rifugio, base di
partenza per le ascensioni sul versante
settentrionale della
Vigolana; lo stallone
poco distante viene
invece ancora usato in
estate per il pascolo di
cavalli e asini.
Prima di rientrare (ore
2.15), dopo aver goduto
del panorama sulle
montagne della
Valsugana, vale la pena
fare una breve deviazione per la sovrastante
chiesetta della Madonna delle Nevi (1958),
segnata dalla vecchia
campanella che suonava
per richiamare gli
alpinisti. Il percorso
ricalca quello dell’andata ma, giunti al bivio per
località Verzer, potete
proseguire sul n. 450
scendendo sul Senter
de le zete (980 m)
immerso in un bosco di
faggi per entrare –
Sopra: il pinnacolo della
“Madonnina” visto da
Malga Derocca. Sotto:
uno sguardo sul lago di
Caldonazzo dalla malga.
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superata la sorgente
del Malghet – a Vigolo
Vattaro, quindi al luogo
di partenza, per via
Erbosa, che costeggia
campi di frutteti.