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o.p.a.s.Informa
Newsletter di Organizzazione Prodotto Allevatori Suini – Soc. Cooperativa – Via Ghisiolo 57 Tripoli San Giorgio 46030 Mantova
Direttore: Valerio Pozzi - Coordinatore editoriale: Matteo Bernardelli
Email: [email protected] tel. 0376-340768 Anno I – Numero 17/2013 venerdì 24 maggio 2013
Iszler: a Mantova servizio di diagnostica approfondita sulla PRRS
Un promo all’Istituto sperimentale zooprofilattico della sede di Mantova, che attraverso la propria sezione diagnostica
offre un supporto all’analisi dei dati di sequenza sui ceppi di PRRSv isolati negli allevamenti italiani. Inoltre, l’Iszler
virgiliana esegue il confronto con i ceppi vaccinali ( Porcilis-Intervet ; Amervac- Hipra); l’allineamento delle sequenze
nucleotidiche e amminoacidiche dello storico aziendale; la definizione della percentuale d’identità nucleotidica e
amminoacidica.
Non solo. È anche possibile confrontare i ceppi aziendali con quelli di riferimento di PRRSv Tipo 1 (ovvero ceppo
europeo), per verificare l’appartenenza ai sottotipi fino ad ora descritti.
Sulla base delle sequenze amminoacidiche di orf 5 si eseguono: analisi dei possibili siti di glicosilazione e analisi delle
regioni che, secondo quanto descritto in letteratura, sono riconosciute da anticorpi neutralizzanti.
Inoltre questo servizio è importante per riconoscere la presenza di più virus in un allevamento oppure del cambiamento
del virus stesso aziendale nel tempo, potendo così riconoscere l’entrata di nuovi ceppi.
Ismea, settimana dal 13 al 19 maggio
In questa seconda settimana di maggio l’andamento dei suinetti da allevamento ha confermato la tendenza flessiva, in
atto da tempo in modo uniforme su tutte le principali piazze, interessando le taglie fino a 50 kg. L’andamento delle
scrofe resta calmo con qualche lieve aggiustamento al ribasso che sostanzialmente livella i prezzi di contrattazione
intorno a 0,70 euro/kg per la prima qualità e 0,60 euro/kg per la seconda. Il mercato dei suini da macello ha evidenziato
dei listini sostanzialmente stabili con il valore fermo a 1.30 euro/kg, con l’eccezione della quotazione della piazza di
Mantova che a metà settimana ha segnato un calo di 5 millesimi così come la CUN aveva indicato nella penultima
seduta.
Nella rilevazione del giovedì con l’indicazione per la prossima settimana, la CUN ha indicato un mercato in leggero
rialzo riportando il prezzo a 1.30 euro/kg. con una maggiorazione di 5 millesimi. La richiesta degli allevatori era stata
però di aumento con un prezzo a 1.335 euro/kg; in controtendenza la richiesta dei macellatori indicava il prezzo a 1.270
euro/kg.
Le tensioni sono evidenti e l’andamento dei tagli, ancora non positivo, condiziona inevitabilmente il prezzo del vivo. In
questa settimana si registrano ancora cali di 5 centesimi per le cosce DOP, per le spalle e le pancette mentre sono in
recupero le coppe, ma la redditività dei macelli non riesce ad essere positiva.
L’andamento climatico avverso, soprattutto nel nord, oltre a far registrare perdite nelle varie coltivazioni come soia e
mais con previsioni di aumenti per i produttori, limita anche le vendite per i tagli da barbecue su cui si puntava per
migliorare la redditività dei macellatori visto che i consumi continuano a registrare una situazione difficile. È
prevedibile che per la prossima settimana si possano registrare tensioni nelle commissioni con gli allevatori che
cercheranno di imprimere una maggiorazione nel prezzo e i macellatori che insisteranno nel chiedere una diminuzione.
Relativamente ai mercati internazionali si conferma la tendenza al calo sia per quanto riguarda i suinetti che per quanto
riguarda le carcasse di suino.
Sanità animale, nel 2016 nuove regole a livello europeo
Dal 2016 si cambia. È in arrivo una nuova legge europea di sanità animale. Un unico testo legislativo che sarà
sottoposto al Parlamento e al Consiglio europeo per essere adottato entro il 2016.
La nuova disciplina intende migliorare le norme in tema di sanità animale e prevede un sistema comune più efficace di
sorveglianza e controllo delle malattie, per far fronte ai rischi inerenti alla salute e alla sicurezza di alimenti e mangimi
in
modo
coordinato.
La maggiore efficacia di tale sistema, associata ad un miglioramento delle norme in tema di identificazione e
registrazione degli animali, permetterà a tutti coloro che lavorano per proteggere la nostra catena agroalimentare, tra cui
agricoltori e veterinari, una rapida capacità di reazione per limitare la diffusione delle malattie, minimizzando in questo
modo le ripercussioni sul bestiame e sui consumatori. Inoltre, si prevede una classificazione e una graduatoria di priorità
per le malattie che richiedono un intervento a livello di Ue, rendendo così possibile un’impostazione più orientata alla
gestione dei rischi e un uso più efficace delle risorse.
La Commissione europea propone una normativa di riordino dell’agroalimentare
Più sorveglianza, maglie più strette, ma benefici sul piano della food safety. La Commissione europea ha adottato un
pacchetto di misure per rafforzare l’applicazione di norme sulla salute e sicurezza lungo la filiera agroalimentare. Il
pacchetto di misure costituisce un approccio più basato sui rischi, più moderno e semplificato per proteggere la salute:
saranno adottati strumenti di controllo più efficaci per garantire l'applicazione effettiva delle norme che regolano il
funzionamento della filiera agroalimentare.
Il corpus attuale della legislazione della Ue relativa alla filiera alimentare si compone di quasi 70 atti legislativi. Il
pacchetto di riforme approvato li ridurrà a cinque ed inoltre ridurrà la burocrazia dei processi e procedimenti per gli
agricoltori, allevatori e per gli imprenditori delle imprese alimentari (produttori, trasformatori e distributori) per
facilitare l’esercizio delle loro professioni.
Vantaggi anche per i consumatori, i quali avranno prodotti più sicuri e, contemporaneamente, un sistema di controlli più
efficaci e trasparenti in tutta la filiera.
Filiera corta, la qualità a km 0 in Parlamento
Una mano alla filiera corta, al chilometro zero, ma anche alle pmi familiari. Più di 70 deputati hanno firmato una
proposta di legge per incentivare la filiera corta. È stata assegnata alla Commissione Agricoltura della Camera la
proposta di legge “Norme per la valorizzazione dei prodotti agricoli e alimentari provenienti da filiera corta a
chilometro zero e di qualità”, nonché modifiche all’articolo 4 del decreto legislativo 18 maggio 2001, n. 228.
La proposta è finalizzata alla promozione del consumo di prodotti alimentari a «chilometro zero» provenienti da filiera
corta. La proposta vuole anche valorizzare le piccole e medie imprese agricole, per lo più a conduzione familiare, che
operano e vivono sul territorio, preservandone l’identità e la sopravvivenza e contribuendo, così, al loro mantenimento
sul
territorio.
Il provvedimento introduce inoltre le modalità di concessione del marchio di filiera denominato «chilometro zero».
Sono considerati prodotti agricoli e alimentari a chilometro zero “i prodotti agricoli e alimentari provenienti da areali di
produzione posti a una distanza non superiore a 70 chilometri di raggio dal luogo previsto per il loro consumo o quelli
per i quali è dimostrato un limitato apporto delle emissioni inquinanti derivanti dal trasporto calcolato dalla fase di
produzione
fino
al
momento
del
consumo
finale”.
Ma non è tutto. È prevista l’istituzione, con decreto del ministro delle Politiche agricole del marchio di filiera
«chilometro zero» che garantisce la qualità ambientale superiore del prodotto alimentare, connessa al ridotto apporto di
emissioni inquinanti derivanti dal trasporto in tutti gli stadi della filiera. Tale marchio può essere evidenziato, assieme
alle caratteristiche ed ai vantaggi di tali prodotti, nello scontrino rilasciato nei mercati e nelle strutture commerciali che
vendono tali prodotti.
Indice FAO aumenta per il secondo mese consecutivo
L’indice della FAO per i prezzi degli alimenti è aumentato per il secondo mese consecutivo in aprile, salendo dell’1%,
equivalente a 2 punti.
Come a marzo, l’aumento ad aprile è stato spinto dai prodotti a base di latte, il cui indice ha avuto una media di 259
punti in aprile, con un aumento di quasi 34 punti (+14,9%). La causa principale è stata la forte caduta della produzione
di latte in Nuova Zelanda, il maggior esportatore di prodotti a base di latte del mondo.
L’indice della FAO per i prezzi dei cereali ha avuto una media di 235 punti in aprile, -10 punti (-4,1%) rispetto a marzo,
però vicino a +11 punti (+4,9%) rispetto ad aprile 2012.
L’indice della FAO per i prezzi della carne in aprile è stato di 179 punti, un livello che si è mantenuto come negli ultimi
mesi del 2012, anche se i prezzi della carne in generale rimangono a prezzi storici.
Germania leader anche nei macelli
La Germania va forte anche con i macelli. Secondo le informazioni del ministero dell'Agricoltura spagnolo nel suo
bollettino sull’estero, un’inchiesta dell’Associazione degli stakeholder dei suinicoltori tedeschi (ISN) rivela che i
macelli di suini più importanti della Germania hanno rafforzato nel 2012 la loro posizione sul mercato; solamente le
imprese Vion e Danish Crown hanno registrato perdite considerevoli di quote di mercato.
I dati pubblicati da ISN rivelano che le 10 imprese più importanti sul mercato tedesco hanno macellato nel 2012 un
totale di 44,4 milioni di suini (come nel 2011); ma la quota aggregata di queste imprese sul mercato è aumentato al
76,1%, lo 0,7% in più rispetto al 2011.
Ciò significa che le grandi imprese del settore operano più efficacemente rispetto al settore nella sua totalità, dato che
nel 2012 in Germania sono stati macellati 58,4 milioni di capi, ovvero 1,4 milioni di capi (-2,3%) in meno rispetto al
2011.
Nel frattempo, l’impresa Tönnies – al vertice del ranking delle 10 più importanti della Germania - ha aumentato il
numero delle macellazioni di 700.000 capi, raggiungendo un totale di 16,1 milioni di suini macellati, ampliando la loro
partecipazione sul mercato ad un 27,6%.
La ISN stima che questa crescita continuerà lungo il 2013 dato che verrà inaugurato il nuovo impianto di macellazione
ubicato in Sögel (città del nord-est della Bassa Sassonia) dove è prevista una capacità di macellazione di 105.000 suini
la settimana.
Ungheria liberata dai vincoli sulla peste suina
Ungheria libera. Durante la riunione del Comitato permanente della filiera alimentare e della sanità animale, esperti
degli Stati dell’Ue hanno appoggiato all’unanimità una proposta della Commissione per eliminare le restrizioni legate
alla peste suina classica nei cinghiali in Ungheria, nell’area di Pest. Così, ad oggi rimangono restrizioni per focolai di
PSC in Bulgaria, Romania e Lettonia.
E in Sardegna ancora focolai di PSA
Ma quando finirà questa situazione? Ce lo chiediamo perché l’Asl di Sassari ha provveduto ad abbattere 62 suini e a
smaltirne altri 13 già morti a causa dell’infezione, a Pattada. Conti alla mano, dopo il focolaio di Bonorva, Bolotana,
Alà dei Sardi, Buddusò e ora quello di Pattada, salgono ad oltre 500 le aziende suine in vincolo sanitario per le quali è
vietata qualsiasi movimentazione degli animali. Nei prossimi giorni i veterinari del Dipartimento di prevenzione della
Asl di Sassari avvieranno una serie di visite cliniche e di prelievi sierologici, aggiuntivi rispetto alle azioni previste dal
Piano di eradicazione del virus della peste suina africana.
Casi di Brucella suis nei cinghiali in Olanda
Nemmeno l’Olanda è risparmiata. L’Oie ha notificato la comparsa, per la prima volta, di Brucella suis biovar 2 nei
cinghiali in Olanda. Il focolaio della malattia è stato localizzato in Vaals in Margraten (Limburg), con 30 animali
sensibili, dei quali 2 infetti.
Sono stati ottenuti due esami batteriologici positivi in 2 cinghiali, allorquando si prelevarono campioni in un gruppo di
cinghiali che migrano in libertà nel sud del Limburgo, nell’area di confine con fauna selvatica tra i Paesi Bassi, il Belgio
e la Germania.
In Francia ecco l’Igp “Porc du Sud-Ouest”
Questa volta non sono i francesi che sì’incazzano, come cantava Paolo Conte. Potrebbero esserlo gli italiani, forse, visto
che la Commissione europea ha approvato la registrazione di due prodotti d’Oltralpe nella lista delle Dop e delle Igp.
Una di queste è l’Igp “Porc du Sud-Ouest”, carne proveniente da suini alimentati principalmente con “mais dentato” e
altri cereali delle zone di Aquitania, Midi-Pyrénées e Poitou-Charentes.
La Corea abbatte le scrofe per sostenere i prezzi
Abbattimento strategico per l’economia. Il governo coreano ha l’intenzione di sacrificare fino a 100.000 scrofe per
aiutare a stabilizzare i prezzi della carne di suino che sono caduti di quasi un terzo in solo 7 mesi.
Il governo ha informato in anticipo che il numero di suini allevati nel Paese era aumentato ad una cifra record di 10,11
milioni all’1 marzo: 14,2% in più rispetto all’anno precedente.
Le porcilaie del Regno Unito? Da ammodernare, ma mancano i quattrini
Tutto il mondo è Paese, in questo momento di crisi globalizzata (o quasi). Persino nel Regno Unitoqualche problema
c’è. Secondo una inchiesta realizzata dall’Interprofessione inglese (BPEX) in relazione agli investimenti dei produttori
di suini nelle loro strutture, tanto a livello di edifici che a livello tecnologico, molte delle istallazioni suinicole hanno più
di 20 anni e la maggior parte degli allevatori non possono investire per rimpiazzarle o ammodernarle.
Dall’inchiesta è risultato che:
il 90% degli allevatori affermano che le loro strutture attuali non sono ideali e che dovrebbero investire in nuove
strutture;
nonostante esista una grande varietà nei tempi in relazione agli investimenti recenti in nuove strutture, molti allevatori
non hanno realizzato alcun rimpiazzo sostanziale o ampliamenti negli ultimi 10 anni.
Italia primo fornitore della Germania per il biologico
Italia in vetta per il bio. La maggior parte dei prodotti alimentari biologici in Germania è importata. Il biologico è in
forte espansione in Germania, ma i produttori tedeschi non sono in grado di soddisfare la crescente domanda.
Lo studio è stato eseguito dall’Università di Bonn e dimostra che le vendite di alimenti biologici sono triplicate nel
periodo 2006-2012. I tedeschi spendono più di 7 miliardi di euro all’anno di prodotti biologici, con una media di 73,60
€ pro capite. Tuttavia la superficie produttiva coltivata biologicamente si è solo raddoppiata nel periodo 2006 – 2012 e
ha raggiunta la quota del 6,3% del totale della superficie agricola.
Terremoto, Maroni a Mantova detta la linea d’azione
“È stata una riunione molto concreta, nella quale abbiamo analizzato tutte le questioni sul tappeto. Un incontro che fa
seguito a quello di Milano del 24 aprile e al quale seguiranno altri con cadenza mensile, fino a quando l’emergenza non
sarà cessata”. Così il presidente di Regione Lombardia al termine del vertice, nei giorni scorsi - al quale hanno
partecipato anche gli assessori alla Casa, Housing sociale e Pari opportunità, all'Agricoltura e alle Culture, Identità e
Autonomie - tenutosi nel palazzo della Provincia di Mantova insieme ai sindaci dei 41 Comuni colpiti dal terremoto
dell'anno scorso.
GOVERNATORE RIMANE COMMISSARIO - Il presidente di Regione Lombardia rimane commissario. “Intendo
continuare a occuparmi in prima persona della situazione” ha ribadito, indicando lo Ster, la sede territoriale di Regione
Lombardia, “come punto di riferimento per la programmazione e l’indirizzo delle iniziative da prendere e per lo
snellimento delle procure” e l’assessore alla Casa come “il referente sul territorio”, per fare da cinghia di trasmissione
con la presidenza e con il resto della giunta.
RISORSE PER PMI E PONTE SAN BENEDETTO - La Regione ha trovato ulteriori risorse per le zone colpite dal
sisma. “Abbiamo rifinanziato il bando per le Pmi, circa 6 milioni di euro, che ci consentirà di finanziare tutta la
graduatoria delle 390 domande presentate dalle Piccole e medie imprese”, ha informato il presidente, aggiungendo che
sono stati trovati anche i 30 milioni per il Ponte di San Benedetto Po. “Definiremo insieme alla Provincia - ha spiegato le modalità e le procedure per la realizzazione delle opere con l’obiettivo di trovare la soluzione più rapida”.
“La Regione - ha aggiunto il governatore - mette a disposizione le sue strutture tecniche, anche attraverso la
collaborazione di Infrastrutture Lombarde, e nell’Accordo di programma che faremo, decideremo insieme chi farà la
stazione appaltante”.
PROROGA AL 2014 PER AUTONOME SISTEMAZIONI – Nell’incontro a Mantova il presidente ha firmato
l’ordinanza, che proroga al 31 dicembre 2014 le autonome sistemazioni. E sono stati valutati gli interventi da fare in
merito alle questioni che, pur non riguardando direttamente la Regione, sono oggetto di attenzione e impegno da parte
di Palazzo Lombardia. In particolare, ha evidenziato il presidente, “ci stiamo occupando del Fondo di solidarietà
dell’Unione europea. Noi abbiamo predisposto il piano di utilizzo, ma la Corte dei Conti ha stabilito che non si tratta di
una competenza regionale. A questo punto la soluzione migliore sarebbe un decreto da parte del Consiglio dei ministri,
che attribuisca questa competenza alle tre Regioni. Oggi sarò a Roma e chiederò al Governo di agire in tal senso”.
DUE EMENDAMENTI AL DECRETO IN AULA AL SENATO - Sul decreto in discussione al Senato il presidente ha
fatto sapere che sono due gli emendamenti portati avanti su input della Regione: “Uno che chiede di spostare di almeno
6 mesi il termine per il completamento della verifica di sicurezza degli immobili e delle attività produttive, che scade il
7 di giugno. Il secondo correttivo è finalizzato a fare in modo che la possibilità di assunzione di personale per i Comuni
colpiti dal sisma (tecnici per seguire le pratiche di ricostruzione), si possa applicare anche in Lombardia”.
“Il decreto - ha spiegato - parla di Unioni dei Comuni, che però da noi non ci sono. Vogliamo fare in modo che le
assunzioni ci possano essere anche per i Comuni che non fanno parte di Unioni”.
AMMORTIZZATORI SOCIALI IN DEROGA - In fase di definizione una convenzione fra il ministero del Lavoro e le
tre Regioni colpite dal terremoto per gli ammortizzatori sociali in deroga. “Si tratta di 70 milioni di euro, 50 per i
lavoratori dipendenti e 20 per gli autonomi. Non ho ancora firmato - ha precisato il presidente - perché, per un errore a
Roma, hanno attribuito solo il 4 per cento delle risorse, invece del 6,8, che è la nuova quota concordata a febbraio in
sede di Conferenza delle Regioni. Vuole dire passare da 2,8 a 4,7 milioni di euro. Ho fatto presente la cosa, l’errore è
stato riconosciuto anche dal presidente dell'Emilia, quindi nei prossimi giorni potremo procedere”. “A oggi - ha
continuato il governatore - sono 237 le aziende che hanno fatto richiesta della cassa in deroga, per un importo di 5,5
milioni. Per trovare la differenza rispetto ai 4,7 di cui disporremo e per tutte le altre somme richieste, faremo il punto
nella prossima riunione, che si terrà nella prima metà di giugno, in tempo utile per poter cercare le risorse necessarie
nell’assestamento di Bilancio, legge che sarà portata in Consiglio regionale entro la fine del mese prossimo”.
Riflessione sulla nuova politica agricola comunitaria e settore suinicolo
La premessa è che non va dimenticato che il settore suinicolo non ha mai beneficiato di nessun premio qualità; nessun
aiuto a coprire i costi per il benessere animale o per rispettare la direttiva nitrati o le emissioni o per le valutazioni di
impatto ambientale, ma soprattutto nessun incentivo per costituire Op, distretti e Organizzazioni Interprofessionali
(OI).
Sulla base dell’esperienza dell’Ocm ortofrutta, con la nuova Pac occorre mettere a disposizione della suinicoltura quegli
stessi strumenti finanziari che sono i più adeguati a sviluppare la competitività del settore suinicolo attraverso il
sostegno all’aggregazione dei produttori, affinché si possano ridurre i costi di produzione e aumentare il potere
contrattuale.
Considerato che la nuova Politica Agricola Comunitaria incentiva le aggregazioni dei produttori, si ritiene molto
importante come Sezione economica suini che a fianco del cosiddetto “pacchetto latte”, valido per i colleghi produttori
di latte, possa essere introdotto anche un “pacchetto carne suina” attraverso il quale favorire il ruolo delle
Organizzazioni di prodotto, dell’interprofessione, della programmazione produttiva della DOP dei prosciutti, i contratti
tipo e la valorizzazione del prodotto nazionale con l’etichetta di origine.
-
Quindi si ritiene opportuno favorire in maniera diretta le Organizzazioni di prodotto (e quindi indirettamente le aziende
agricole) con misure di:
accesso al credito;
promozione dell’export;
innovazione di prodotto e di processo;
sviluppo di reti di imprese e di distretto;
aiuti in conto capitale per soddisfare gli adempimenti europei come ad esempio nitrati, emissioni in atmosfera, amianto.
Inoltre, pur essendo indenni da vescicolare e peste suina occorre favorire, come è successo solo recentemente, piani
d’azione per il riconoscimento veterinario ed il mantenimento di zone (province o regioni) indenni da malattie così da
sviluppare l’export.
Sfruttando l’articolo 36 della proposta della nuova Pac, con il nuovo Piano di Sviluppo rurale è necessario incentivare
le OP e le OI con misure di credito e di finanza agevolata, per permettere , così come avviene nel resto di Europa,
l’acquisizione/compartecipazione/creazione di strutture di macellazione, in modo da spostare il valore economico dalla
commercializzazione di animali, verso quello della carne suina, favorendo così una integrazione di filiera più giusta e
più integrata verso il mercato.
Occorrono inoltre interventi per ridurre il costo dell’alimentazione animale visto che incide per oltre il 50%. Il
comparto, infatti, soffre di una dipendenza dall’estero per gli approvvigionamenti delle proteine vegetali, pertanto
occorre aprire all’impiego delle farine animali. Inoltre è indispensabile introdurre misure che garantiscano i produttori
(assicurazioni) dalle sempre più pressanti speculazioni internazionali sui prodotti agricoli e alimentari.