citta ai to nno - assess orato per le risorse cu ltu ra li e la comun ic a

Transcript

citta ai to nno - assess orato per le risorse cu ltu ra li e la comun ic a
citta ai tonno - assessorato per le risorse culturali e la comunicazione
Apparso sulla scena a quin dici an n i, Michel Petrucciani (O range, Francia, 1962) è tra i pochi pianisti del jazz contem poraneo
che abbiano seguito una linea interpretativa ed espressiva fedele
alla tradizione classica e m oderna insiem e. L’im m aginario albe­
ro genealogico del piano jazz ha trovato radici salde in A rt T atum p rim a e in Oscar Peterson poi: m a è al “ram o” Bill Evans
che Petrucciani ha volto lo sguardo, traendo linfa vitale per rias­
sum ere in tante foglie quella freschezza capace di alim entare
sottili atm osfere, cariche di intim ism o. D a T atu m e Peterson
(m a anche da Erroll G arner), Petrucciani ha m utuato la forma
swing, rendendola p iù leggera, quasi sottintesa, svelata in un
orizzonte arm onico ove non appaiono tensioni troppo prolun­
gate o evidenti, debordanti. Dopo B ill Evans, è stato il prim o
H erbie H ancock a influenzare M ich el, da lui stesso definito “u n o
d e i m i e i p a d r i s p i r i t u a l i ”. Lo stile di Petrucciani svela dinam ism o
e lirism o attraverso forme a volte im petuose, utilizzando tutta la
gam m a espressiva della tastiera. A rtista dotato di un tocco deli­
cato, sottile, ben com binato con un “attacco” possente, un suo­
no incisivo quasi m etallico, offre sempre una grande chiarezza e
una definizione precisa delle note, sia n elfim p ro w isazio n e, sia
nelle linee m elodiche degli standard. La sua carriera è costellata
da incontri e collaborazioni sem pre ridotte negli organici: in
duo o in trio, Petrucciani predilige s id e m a n discreti, raffinati.
Dal prim o incontro con il batterista K enny C larke, nel 1977
fino aH’u ltim a, prestigio sa, collaborazione con il v io lin ista
Stéphane G rappelh, M ich el Petrucciani si è rivelato pianista
eccelso, sia in piano-solo (attraverso una vasta gam m a interpre­
tativa, d alla celebre canzone E sta te di Bruno M artin o, fino a
tutto il c o r p u s ellingtoniano), o in duo (con l’organista Eddy
Louiss), o attraverso forme o rigin ali (in trio, con il chitarrista
Jim H all e con il sax tenore di W ayn e Shorter).
Cresciuto in una fam iglia di m usicisti (il padre chitarrista, il
fratello Louis bassista), M ich el si è accostato presto al pianofor­
te: dopo K enny C larke, è stato il trom bettista C lark T erry nel
1978 a volerlo con sé. Il prim o disco F la sh è del 1980, accanto
al batterista Aldo Rom ano, al trom bonista M ike Zwerin e a
Louis Petrucciani. Abbandona la Francia nel 1982 per raggiunge­
re la C alifo rn ia dove incontra il sassofonista C harles Lloyd. L ’at­
tività d iventa intensa e due anni dopo registra 1 0 0 H ea r ts per poi
incidere, dal vivo a M ontreux nel luglio 1986 P o w e r o h T h re e
con H all e Shorter, ottenendo un grande successo. L ’anno suc­
cessivo registra M i c h e l P la y s P e t r u c c i a n i ; in seguito, Petrucciani
allarga gli orizzonti e in com pagnia di Shorter (sax), Gii Goldstéin (tàstiere), Pete Levin (sintetizzatore), Stan ley C larke (bas­
so) e L enny W h ite (batteria) incide M a n h a tta n P r o je c t (1989);
nel 1990, registra M u s ic , dove le atmosfere jazz si fondono anche
con i ritm i latin i. L ’ultim a fase artistica di M ich el è intensa e
sono arrivate le pagine della m aturità: dopo il disco dedicato a
Ellington P r o m e n a d e w ith D u k e (C d Blue N ote), nel 1993 ab­
bandona la B lue N ote per registrare con la nuova etichetta fran­
cese Dreyfus Jazz Line. Da allora, Petrucciani sembra guardare
sempre oltre rispetto alle precedenti esperienze, specie con
1 album M a r v e llo u s (C d Dreyfus) inciso con un quartetto
d archi, per ritornare poi nella forma piano-solo, con il live
A u T h éâ tre D es C h a m p s E lysées (C d Dreyfus), prim a degli u l­
tim i incontri con Eddy Louiss (nelle due parti di C o n fé r e n c e
D e P resse) o con Stéphane G rappelli. In una recente intervista al
critico francese R om ain Grosman (M usica Jazz, n. 7/96), alla
dom anda “A ttu a lm e n te c o n c e p is c e in m o d o n u o v o l ’e s ib i z i o n e d a ­
v a n t i a l p u b b l i c o ? ”, Petrucciani ha risposto: “S ì, c o m p l e t a m e n t e
n u o v o . H o s i c u r a m e n t e a c q u is ito u n a m a g g io r sicu r ez z a . F a p a u r a ,
a l l in iz io , tr o v a r s i s o li d ie tr o i l p i a n o , d i f r o n t e a d u e m il a p e r s o n e .
E im p r e s s io n a n te . D o m in o m e g li o q u es to t i m o r e a p p u n t o p e r c h é
n o n m i se n to p i ù so lo. S ia m o in t r e : i l p u b b l i c o , i l p i a n o e io ”.
Luciano Viotto
r
.
¡i