COLLE DI NAVA 67° RADUNO AL SACRARIO DELLA DIVISIONE

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COLLE DI NAVA 67° RADUNO AL SACRARIO DELLA DIVISIONE
Anno XLV - nr. 136 - Poste Italiane S.p.a. - Spedizione in abbonamento postale - DCB IMPERIA - AGOSTO 2016
COLLE DI NAVA
67° RADUNO AL SACRARIO
DELLA DIVISIONE CUNEENSE
La foto di copertina che apre il Notiziario rappresenta la volontà dei Reduci nel ricordare i Caduti
della Campagna di Russia. Albino Carbone, alpino del Battaglione Ceva, Medaglia d’Argento al
Valor Militare e Mutilato di Guerra, Li ha raggiunti nel Paradiso di Cantore poche settimane prima
dell’appuntamento di Nava, ma ha voluto che il Suo Cappello fosse lì a rappresentarlo, per portare
il saluto al Generale Emilio Battisti.
67° RADUNO AL SACRARIO DELLA CUNEESE
Siamo saliti ancora una volta quassù ai novecento
metri del Colle di Nava dove sessantasette anni fa i
reduci della Divisione Cuneense vollero innalzare un
cippo che ricordasse i loro sfortunati compagni rimasti in terra di Russia.
E’ l’alba di domenica 3 luglio. C’è il sole questa mattina e un verde che abbaglia. C’è traffico sulla statale
28; i forzati del mare affrontano la lunga discesa che li
separa dall’agognata meta. La Riviera dei Fiori è giù a
quaranta chilometri.
Non c’è odore di salmastro qui: la Liguria non è solo
costa. Qui in piene Alpi Liguri c’è profumo di pini e di
fieno tagliato. Profumo di alpini.
L’Italia, ieri sera, a perso ai rigori. L’onore è salvo. E
ieri sera organizzato dal Coro Sezionale “Monte Saccarello” si è tenuto nel Forte Centrale il 18° Cantamontagna, rassegna di cori alpini: ospiti il Coro
A.N.A. “Stella Alpina” di Berzonno. Bella serata e discreto pubblico nonostante Italia –Germania. Il Forte
riso, allora, era il tentativo mal riuscito di nascondere
quel groppo che chiudeva la gola e strozzava le parole.
Oggi non ci sono i reduci e non si racconta più. Allora
qualche musicante si porta avanti col lavoro e dà fiato
allo strumento. La notte della vigilia è sempre piena di
questi suoni e passa così.
I Carabinieri del Maresciallo Allerino sono già in servizio da un po’ nella zona del Sacrario dove iniziano
a farsi vedere ospiti e autorità. Arrivano anche i primi
pullman dal Piemonte e il colle si anima.
Ci sono un bell’afflusso e l’allegria dei primi incontri
con gli amici. Da un’occhiata tutto sembra preparato a
dovere, con il solito ordine, dai volontari della Sezione di Imperia. I girasoli, fiore simbolo di un’immane
tragedia, illuminano l’esedra.
Si può incominciare. All’ammassamento c’è chi provvede all’inquadramento del corteo. Molti i vessilli
I Vessilli delle Sezioni nel prato della Cerimonia
I Vessilli di Imperia, Savona e Genova
Centrale è il salotto buono del Coro dove invitare gli
ospiti di riguardo.
Giù vicino al Sacrario, intanto, si riunivano intorno al
falò gli amanti della tradizione. Intorno al fuoco, un
tempo, vegliavano i reduci e raccontavano le storie.
Narrazioni lievi e quasi criptate, fatte di molto pudore e poco piagnisteo, mai un lamento. La verità nuda
e cruda, la guerra e il dolore erano roba loro da non
dispensare ai figli, anche se figli con la penna. Saltava
fuori sempre un aneddoto divertente e, a volte, come
un lampo nel buio, il profilo di un compagno. Un sor-
sezionali e i gagliardetti a testimoniare che Nava è patrimonio di tutti gli alpini, molti anche i gonfaloni da
quello della Regione Liguria, a quelli delle Province
di Cuneo e Imperia e dei tanti Comuni limitrofi come
Pornassio, Ormea e Pieve di Teco che fu sede del mitico Battaglione “anciua”. Spicca tra tutti il Labaro
dell’UNIRR accompagnato dal Presidente Nazionale
Francesco Maria Cusaro per la prima volta al raduno. Folta la rappresentanza del Consiglio Nazionale
della nostra Associazione guidata dal Vice Presidente
Vicario Luigi Cailotto e dal Vice Presidente Massimo
Curassì.
Mai visti due Vice Presidenti in colpo solo da queste
parti.
Sfila la Fanfara Sezionale “Colle di Nava” e intona il
“trentatre” seguita dal picchetto armato del 2° Alpini,
e ai colori accesi dei gonfaloni segue il lungo corteo
verde degli alpini con in testa i tre vessilli di Imperia,
Genova e Savona che furono le Sezioni ideatrici del
Sacrario.
Con il tradizionale rigore il cerimoniere sezionale di-
duti e rendere omaggio ai Reduci, che in Russia il loro
compito fu svolto nel migliore dei modi, senza astio,
senza odio, con rispetto, per dovere. Che si confonde
spesso l’eroismo con il senso del dovere. Che forse è
tanto difficile fare il proprio dovere da essere preso
per eroismo.
Il Generale Marcello Bellacicco, Vice Comandante
delle Truppe Alpine rammenta anche lui il momento
che si sta vivendo e la difficoltà nel trovare delle soluzioni.
Cesare Lavizzari, Consigliere Nazionale
rige l’ingresso nel prato fino al completamento dello
schieramento. Dopo l’ Alzabandiera inizia la messa in
suffragio. E’ Don Gigi Lauro, Parroco del Sacro Cuore
di Albenga, a celebrare con Don Marco Castagna, alpino e cappellano della zona di ponente della Sezione
di Imperia. Don Marco è anche il fondatore della Fanfara Sezionale. Bravo ragazzo.
Don Gigi si commuove. La suggestione di Nava colpisce anche lui, prete di strada. Le sue parole all’omelia lasciano il segno: parla della forza della solidarietà
degli alpini, delle missioni all’estero che devono essere strumenti di pace, dell’inutilità e della follia della
guerra.
E poi al termine, si alza Giovanni Alutto dalla zona
dei Reduci accanto all’altare e recita la “Preghiera
dell’Alpino”. La sua voce è ancora forte e graffia il silenzio che è calato improvvisamente. Giovanni è un
Reduce del 2° Alpini della “Cuneense”, è piemontese e
a novembre compirà cent’anni.
L’Assessore del Comune di Pornassio, Raffaele Guglierame porta i saluti dell’amministrazione ricordando
la tragedia degli italiani uccisi a Dacca consumata
proprio poche ore prima e racconta il dolore dei familiari degli alpini liguri mai tornati a baita.
Segue il saluto di ringraziamento del Presidente Sezionale Enzo Daprelà e dice che Nava è di tutti e che
qui si viene in pellegrinaggio per commemorare i Ca-
Il Generale Marcello Ballacicco
Rivolto ai Reduci afferma che in Russia prima di essere soldati hanno dimostrato di essere uomini.
Il Vice Presidente Vicario Luigi Cailotto porta il saluto della Sede Nazionale e del Presidente Sebastiano
Favero dando poi spazio a Cesare Lavizzari per l’orazione Ufficiale.
E’ un momento di grande commozione quando, dopo
la narrazione di quanto subì l’ARMIR nel gennaio del
1943, rivolto ai Reduci, pone l’accento sul trattamento
che fu loro riservato al ritorno, un insulto alla dignità
umana, e di come fosse loro diritto abdicare, rinunciare ad essere ancora italiani. Nonostante tutto, questi ragazzi che allora avevano vent’anni non chiesero
mai niente, anzi si rimboccarono le maniche per ricostrire materialmente e, soprattutto, moralmente un
Paese distrutto.
Le parole lasciano il posto alle note del “Silenzio” per
l’Onore ai Caduti. Poi i trenta rintocchi della campana. Era il 30 gennaio del 1943 a Valuiki quando ci fu
l’ecatombe. Poi fu il “davai”.
Enzo Daprelà
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COLLE DI NAVA – ASTI: UNA MARCIA PER RICORDARE
L’accoglienza fraterna dei gruppi alpini lungo il percorso
ci alleggerisce il cammino: Ormea, Bagnasco, Ceva, Alba
e Motta d’Asti, tante baite dove riposare e ricordare assieme: è durante la sosta a Ceva che incontriamo Attilio: 93
anni portati splendidamente, una mente lucida e uno spirito vivace, e al sentirlo ringraziarci, noi, squadra solitaria
di marciatori tra i mille agi della vita moderna, viene da
pensare alla mite e umile grandezza di quella generazione, perduta tra i monti della Grecia e nelle steppe russe,
e mentre gli ultimi superstiti di quel capitolo di storia si
addormentano uno dopo l’altro, mi chiedo, saremo noi
“Non so se ho l’onore di portare questa maglia”: con queste parole ci sbalordisce il buon Attilio, classe 1923, reduce del glorioso battaglione Ceva, mentre felice come un
fanciullo indossa la maglia commemorativa della Marcia
di avvicinamento all’Adunata, donatagli dal gruppetto di
emozionatissimi Giovani Alpini liguri e piemontesi partiti quella stessa mattina dal Sacrario del Colle di Nava, e
arrivati a Ceva, dopo aver attraversato sotto un’implacabi
Da Nava ad Asti: Val Tanaro
le pioggia la Val Tanaro.
“Più che una Marcia, un Pellegrinaggio”, così ci eravamo
ripromessi sarebbe stato, e il meteo dal canto suo ha voluto
darci una mano in tal senso: pioggia a più riprese, intensa
fino a bagnarci le ossa dalle parti di Garessio, compagna
del passo pensoso di questo sparuto gruppo di alpini e di
poche, coraggiose infermiere volontarie, che hanno voluto condividere con noi questo viaggio della memoria.
Siam partiti dal Sacrario del Colle di Nava, e non poteva essere altrimenti: una commossa cerimonia con tanti
alpini delle sezioni liguri e del basso Piemonte venuti a
salutarci, come per dirci: “ci siamo anche noi”.
L’alzabandiera e l’inno, gli alpini intirizziti sull’attenti,
mentre la pioggia conferiva maggior solennità all’evento,
il doveroso omaggio alla tomba del Generale Battisti, e
la marcia può cominciare: Ormea, Garessio, Trappa, Bagnasco. Paesi ignoti all’Italia delle grandi città, ma dove la
memoria della tragedia della Ritirata di Russia vive tuttora: monumenti dove l’elenco dei caduti dell’ultimo conflitto mondiale supera di gran lunga quello dei caduti della
Grande Guerra, e le iscrizioni riportano la dicitura “Alpino”, ripetuta lungo tutta la colonna, e tu che leggi sai che
quei nomi vogliono dire Rossosch, Nowo Postojalowka,
Walujki, calvario degli alpini della Cuneense, Divisione
Martire, la cui sede era proprio tra queste valli a cavallo
tra Liguria e Piemonte.
Valter con Attilio Reduce della Cuneense
giovani, nel nostro piccolo, all’altezza di tali avi?
Ed allora penso a Valter, che si commuoveva davanti al
monumento degli alpini, e penso a Gian Mario, con moglie e figli piccoli al seguito per tutta la marcia, e a tutti gli
altri alpini che ho incontrato in questi giorni di Adunata:
fieri, umili, onesti e operosi, e mi viene in mente quella
canzone alpina “Motorizzati a pié, la penna sul cappel, lo
zaino affardellato, l’Alpin l’è sempre quel”.
“Non so se ho l’onore di portare questa maglia”, queste parole le porterò sempre con me, perché ci hanno alleggerito la marcia, ci hanno fatto cantare orgogliosi dalle parti
di Isola d’Asti, mentre il tamburo batteva più forte il passo
per coprire il frastuono della grandine sulle nostre teste..
Grazie Attilio, è per te questa marcia, e tutte quelle che
verranno in futuro, e per quei 13470 caduti e dispersi della
Divisione Cuneense.
Federico Guadalupi
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LE PARTICOLARITA’ DELL’ADUNATA NAZIONALE
DEGLI ALPINI AD ASTI
Non si è ancora spenta l’eco suscitata dalla grande
Adunata Nazionale degli Alpini che si è tenuta ad Asti
dal 13 al 15 maggio scorso. L’ampia risonanza è dovuta alla grande partecipazione di “Penne nere” provenienti da tutte le sezioni italiane ed estere, che, già da
mercoledì 11, hanno riempito le vie e le piazze della
città piemontese con un crescendo inarrestabile e animato con canti, suoni e allegria le giornate e le notti
astigiane. Tutti noi sappiamo che cos’ è un’Adunata
degli Alpini: una splendida festa dove i momenti più
seri delle cerimonie patriottiche e religiose si fondono
con quelli più scanzonati dei cori improvvisati in ogni
angolo della città, delle musiche delle fanfare itineranti e delle bandine estemporanee che coinvolgono tutta
la popolazione in un turbine di gioiosa allegria. Il momento culminante dell’Adunata è poi la grande sfilata
della domenica, quando ogni Sezione italiana ed estera sfila perfettamente inquadrata con i propri vessilli
e gagliardetti preceduta dal suono delle fanfare: uno
spettacolo immane e indimenticabile!
Così è stato anche ad Asti, ma forse, per la vicinanza
e contiguità del Piemonte con la Liguria, quest’anno
gli Alpini liguri hanno partecipato in massa all’Adunata, in particolare quelli della Sezione di Imperia che
erano circa 300, un bel numero davvero! Ma non è
stata soltanto questa eccezionale presenza (non che
i nostri Alpini fossero pochi anche alle Adunate più
lontane, come quelle di Catania, Bari o L’Aquila) che
ha reso particolare l’Adunata appena trascorsa, infatti
essa può vantare una bella novità rispetto al passato,
cioè la marcia di avvicinamento ad Asti, partita dal
Colle di Nava, mercoledì 11 maggio. Una novità assoluta scaturita dalla fantasia e creatività di due Alpini della nostra Sezione, Massimo Barbato e Federico
Guadalupi. La marcia, fatta propria da tutta la Sezione
di Imperia e riscuotendo un successo di dimensione
nazionale, ha incontrato favore e consensi sempre crescenti e ottenuto la collaborazione di molte Sezioni e
Gruppi liguri e piemontesi. Così, un pugno di temerari (ma gli Alpini nulla temono) è partito a piedi di
prima mattina dall’area del Colle di Nava, cara a tutti
gli Alpini imperiesi perché custodisce nel Sacrario le
spoglie del Gen. Emilio Battisti, ultimo comandante
della Divisione Alpina Cuneense, la “Divisione Martire”, sacrificatasi in terra di Russia, nella tremenda battaglia di Nowo Postolajowka.
I marciatori hanno sfidato il maltempo e si sono incamminati verso Asti facendo diverse tappe nelle varie località piemontesi che hanno incontrato sul loro
percorso ed entrando poi, stanchi ma fieri dell’impresa compiuta, nella città dell’Adunata.
Così si sono uniti a tutti gli Alpini già presenti e hanno
contribuito ad allietare la grande festa che ha preceduto l’imponente sfilata di domenica, 15 maggio. Tra i
marciatori, vi era anche il col. Marco Fronti, comandante della Base logistico-addestrativa di Sanremo, un
artigliere da montagna doc.
Lo sfilamento finale è un rito che si ripete in ogni
Adunata, a volte più coinvolgente, come lo scorso
anno a L’Aquila, a volte meno. Il dato più rilevante di
quest’anno è stato, come ho già detto, la grande partecipazione di Alpini della Sezione, ma ci sono altri
aspetti peculiari ed interessanti; ad esempio, il fatto
che nella sfilata spiccavano per la loro presenza, con
tanto di fascia tricolore, numerosi sindaci dei vari comuni della Provincia. In particolare, vorrei sottolineare la partecipazione del sindaco di Ceriana, Bruna
Rebaudo, assidua presenza alle nostre Adunate dal
giorno in cui la Protezione Civile degli Alpini corse
in soccorso della popolazione cerianasca colpita da
un’alluvione. E, se poi, qualche primo cittadino ha
prestato il servizio militare nel corpo degli Alpini, ha
ovviamente il diritto - dovere di portare il Cappello
Alpino. Quest’anno, altra grande novità, era appunto
presente il sindaco di Sanremo, Alberto Biancheri, Alpino del Battaglione “Mondovì”, fiero ed emozionato
per avere sfilato, Alpino tra gli Alpini, in mezzo a due
ali di folla plaudente, insieme ai suoi colleghi sindaci.
Sì, perché la sfilata è il momento più emozionante e
coinvolgente e, nonostante io abbia fatto decine di
Adunate, non riesco ad evitare di farmi prendere ogni
volta da un groppo alla gola, dal “magone”, quando
vedo queste folle plaudenti, le bandierine italiane che
sventolano, le donne che si sgolano a gridare da dietro
le transenne: “bravi, Alpini!” , “grazie”.
Sarà anche che mi sento particolarmente coinvolto
essendo il presidente della Fanfara Alpina Sezionale, la “Colle di Nava” che apre sempre la sfilamento
della Sezione di Imperia preceduta dal suo vessillo. E’
inutile dirlo, ma la Fanfara suscita subito entusiasmo
e commozione nelle persone, soprattutto quando in
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sfilata suona brani come “Vecchio scarpone” oppure,
ed è il caso della recente Adunata, “La marcia dei coscritti piemontesi”.
È stato bello e ha creato un’atmosfera particolare l’inserimento del Coro Sezionale “Monte Saccarello” che,
neppure a parlare per il “magone” che avevano.
Ho appena citato Coro e Fanfara, due importanti
realtà della Sezione di Imperia, ma esse non sono le
uniche. Infatti possiamo vantare anche un nucleo di
protezione civile, che tuttavia, per abitudine, non partecipa in veste ufficiale alla grande parata
della domenica nelle Adunate Nazionali. Era invece presente ad Asti e ha sfilato
insieme alla Protezione Civile Nazionale
dell’A.N.A., il Nucleo Cinofilo da Soccorso
“Alpha”, rappresentato dall’Unità Cinofila
composta dall’Addestratrice ENCI Lavia
Ceccarelli e dalla cagnetta Golden Retriever Petra, binomio al femminile ormai
veterano degli scenari operativi di ricerche di persone disperse sul territorio del
Ponente ligure.Il Nucleo è l’ultimo nato in
seno alla Sezione di Imperia, ma è già stato impiegato in diverse operazioni di soccorso e ha partecipato a corsi di addestramento e gare internazionali conseguendo
sempre ottimi risultati e ricevendo premi
e certificazioni di rilievo.
Siamo tornati da poco dalla fatica di Asti,
ma il pensiero è già rivolto all’Adunata Nazionale 2017, che si terrà a Treviso. Prima, però, gli
Alpini imperiesi saranno impegnati nell’annuale Raduno al Colle di Nava, la prima domenica di Luglio;
poi, il 10 e l’11 settembre, seguirà, a Susa, il Raduno
del Primo Raggruppamento, comprendente le Sezioni
liguri, piemontesi, valdostane e la Sez. Francia.
Gli Alpini sono sempre in marcia e il motto “Mai
strac”, tipico degli Alpini paracadutisti, può valere per
tutti, sempre, come siamo, con la mente indefessamente rivolta agli impegni futuri.
Siamo unici e qualcuno ha scritto su uno striscione
portato in sfilata: “Come farebbe l’Italia senza gli Alpini?”
I Sindaci dell’ Imperiese presenti all’ Adunata di Asti
appena udite le note della marcia, ha iniziato a cantarla accompagnato dal suono della Fanfara.
Nelle sfilate, la Fanfara è un po’ l’ “avanguardia” della
Sezione, è la prima ad essere scorta da lontano e si annuncia richiamando l’attenzione con i colpi secchi dei
suoi tamburi imperiali o con lo squillo dei suoi strumenti; è la prima a ricevere gli applausi della gente,
a scaldare i cuori, a destare ricordi ed emozioni, fino
a provocare addirittura le lacrime. Infatti, in alcune
Adunate, le note di un brano come “Le campane di
San Giusto” hanno destato una commozione tale che
vi erano donne e uomini che ci salutavano piangendo
con sventolio di bandierine e applausi, senza riuscire
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CELEBRAZIONI DEL 2 GIUGNO
AD IMPERIA PORTO MAURIZIO CALATA “ANSELMI”:
La Fanfara Sezionale “Colle di Nava” ancora una volta protagonista.
Festa della Repubblica tutta al femminile quella voluta quest’anno ad Imperia da S.E. il Prefetto, Dott.ssa
Silvana Tizzano. Tante donne in divisa hanno preso
lunga Bandiera italiana.
La cantante era il soprano Roberta Moschella, Sostituto Commissario della Polizia di Stato, in servizio
presso la Questura di Imperia, che ha eseguito l’Inno
Nazionale accompagnata dalla nostra Fanfara Sezionale “Colle di Nava” diretta mirabilmente dal suo M°,
Giampiero Rosso.
La Fanfara ha sottolineato anche gli altri momenti
salienti della manifestazione rendendo gli Onori, in
entrata ed in uscita dallo schieramento, al Prefetto e
al Gonfalone della Provincia di Imperia decorato di
M. d’O. al V.M. dall’allora Presidente della Repubblica
Sandro Pertini.
Vi è stato anche il tempo per suonare qualche brano;
in particolare, l’inno del Reggimento “San Marco” ripetuto due volte in onore dei nostri due Fucilieri di
Marina, Massimiliano La Torre e Salvatore Girone,
ancora in attesa di giudizio.
Alla cerimonia era presente il nostro Presidente Sezionale, Enzo Daprelà, con il Vessillo della Sezione e
una rappresentanza di Alpini e di appartenenti al Nucleo della Protezione Civile A.N.A. di Imperia.
La Fanfara accompagna il Sost. Comm. Roberta Moschella nell’Inno di Mameli
la parola e sono state omaggiate dal Prefetto con un
presente floreale al termine della manifestazione.
Ad una donna è stato affidato il compito di eseguire l’Inno di Mameli, durante la cerimonia dell’Alzabandiera, e il “Va’ pensiero” dal Nabucco di G.Verdi,
allorché una squadra di Vigili del Fuoco ha srotolato
dal tetto di un edificio, con grande effetto scenico, una
Roberto Criscuolo
CONFERENZA DEL GENERALE
MARCELLO BELLACICCO SULLE MISSIONI DI PACE
Tante “penne nere” ma anche tanti Lions e cittadini hanno gremito sabato scorso la sala consiliare, gentilmente
concessa dal Comune di Ventimiglia, in occasione della conferenza del Generale Marcello Bellacicco su “Venti
anni di missione di pace dell’esercito italiano”, organizzata dal Lions Club Ventimiglia in collaborazione con il
Gruppo di Ventimiglia dell’Associazione Nazionale Alpini, capeggiato da Guido Maccario, Alpino e Lion, al
quale si deve l’idea di questo incontro. L’ argomento trattato è di
viva attualità in questo momento storico e ben si concilia, come ha
ricordato in apertura il cerimoniere del Lions Club Luigi Amorosa
e sottolineato il Presidente Dario Bassani, con almeno uno degli
scopi del Lions Club International: “creare e promuovere uno spirito di comprensione e d’intesa fra i popoli del mondo”.
Fin dalle prime battute, il Generale Bellacicco ha chiarito che lo
scopo principale della presenza dell’esercito nelle zone martoriate
dai conflitti è l’aiuto alla popolazione locale e per meglio illustrare
questo concetto la prima diapositiva da lui proiettata rappresentava un bambino afghano intento a giocare con, sullo sfondo, l’immagine sfocata di due soldati in mimetica; un fine simbolismo per Il Generale Bellacicco in un momento della conferenza
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affermare che l’esercito è lì per quel bambino.
L’innato carisma del generale Bellacicco e la sua capacità oratoria hanno affascinato la platea che ha seguito con
interesse sia gli aspetti più tecnici (organismi preposti all’invio di truppe, regole d’ingaggio, etc.) che quelli più
aneddotici, stimolando, alla fine della conferenza, una serie di domande alle quali ha puntualmente risposto,
dimostrando anche, nel rispetto del suo ruolo, doti diplomatiche non indifferenti.
A latere della conferenza il Generale Bellacicco ha confidato ad alcuni presenti che quello del militare non può
essere inteso come un qualunque lavoro ma come un “servizio” nei confronti degli altri; lo stesso spirito che si
ritrova anche nel motto dei Lion: “We Serve”.
CAMPIONATO A.N.A. DI MTB
“UN’ESPERIENZA INDIMENTICABILE!”
Prima uscita ufficiale per il neoconsigliere Gianfranco Eufrasio, Gimmi, responsabile sezionale allo sport, il 1
maggio a Boves, dove si è svolto il Primo Campionato A.N.A. di mountain bike. La Sezione ha partecipato con
due validi atleti, Maurizio Casonato (del Gruppo di Perinaldo, referente allo sport) e Nicola Deperi (Gruppo
di Borghetto).
Accompagnati da Gimmi, i nostri due atleti sono arrivati domenica mattina e, dopo essersi sottoposti alle pratiche di iscrizione e preparate le bici non restava che … correre! Si capiva fin da subito che la giornata sarebbe
stata dura, vuoi per la pioggia che scendeva già dalla notte e vuoi per la temperatura a soli 4 gradi.
Dopo il minuto di silenzio, il via della gara: gli atleti hanno imboccato una bella salita, inizialmente su asfalto
per poi diventare uno sterrato che ha scremato il gruppo. Purtroppo Maurizio dopo 7km bucava, non riuscendo a portare al termine la competizione.
Ma lasciamo la “penna” a Nicola per le sue impressioni, senza scordare i complimenti ai nostri due “bocia sulle
ruote” ed un ringraziamento a “Gimmi” per il supporto dato prima, durante e dopo la manifestazione.
“Ciao Nicola, il 1° maggio a Boves c’è il primo campionato nazionale ANA di MTB, mi farebbe piacere che tu partecipassi!”. E’ la telefonata di un mio carissimo amico, nonché responsabile di zona, Luigi Rovere, con la quale sono venuto
a conoscenza di questa magnifica manifestazione. Mi sono sentito subito in dovere di partecipare, nonostante un problema al ginocchio, in quanto, anche se sono un grande appassionato di bici,
sono innanzi tutto un alpino!
Sono arrivato a Boves domenica mattina, accolto dalla calorosa amicizia di
Gimmy (Gianfranco Eufrasio, consigliere allo sport) ma da una fredda giornata.
Pioggia e fango hanno fatto da cornice ad una prova su un percorso a dir poco
spettacolare.
Nella prima parte di gara ho cercato di tenermi nelle prime posizioni; purtroppo dopo 7 km circa una caduta mi ha costretto a fermarmi per alcuni minuti
e la ripresa è stata dolorosa e faticosa, ma lo spirito alpino mi ha spronato a
continuare fino al traguardo, sapendo anche che poi sarei stato ricompensato
da un prelibato rancio presso il Palazzetto dello Sport di Boves.
Sono stato premiato come l’alpino più giovane ed ho cercato di fare del mio
meglio, inconvenienti a parte, per rappresentare, insieme ad un grande biker
locale Maurizio Casonato la sezione di Imperia.
Durante la manifestazione, organizzata alla perfezione anche nei minimi dettagli, è emersa veramente la natura che accomuna noi alpini: spirito di solidarietà, di collaborazione, forte determinazione e gioia di essere uniti, neanche la
pioggia ci ha spaventato perché l’alpino non è … idrosolubile.
Sono fiero di appartenere al corpo degli alpini!
W gli alpini, W lo sport, W l’Italia.
Maurizio Casonato, Gimmi Eufrasio e Nicola Deperi
Nicola Deperi
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VITA SEZIONALE
VINCENZO DAPRELA’ CONFERMATO PRESIDENTE
Domenica 6 marzo presso la Sala Polivalente del Comune di Santo Stefano al Mare si è tenuta l’Assemblea Ordinaria dei Delegati per rinnovare le cariche sociali.
I 44 Delagati su 51 convocati, che rappresentavano 23 Gruppi aventi diritto di voto, hanno espresso le loro preferenze. Vincenzo Daprelà è stato riconfermato Presidente per il terzo mandato. La riconferma è stata salutata
da un lungo applauso degli intervenuti, segno della stima che riveste il Presidente verso i soci della Sezione.
Il consiglio sezionale è stato confermato per i cinque sesti: 14 infatti sono i consiglieri che proseguono il loro
mandato, mentre sono tre i nuovi consiglieri ed uno che rientra dopo una pausa triennale; questo è l’elenco del
nuovo consiglio: Giovanni BADANO, Francesco BETTONI, Romano BIAMONTI, Armando CHA, Roberto
CRISCUOLO, Gianfranco EUFRASIO (GIMMI), Massimino FILIPPI, Graziano GABBI, Ezio GHERSI, Alberto GHIGLIONE, Silvio GRANDAZZI, Federico GUADALUPI, Guido MACCARIO, Gianfranco MARINI,
Oreste PASTOR, Luigi ROVERE, Natale VALDISSERRA, Giacomo VASSALLO.
Nel corso dell’Assemblea il Presidente ha esposto la Relazione Morale, quindi il Tesoriere Giacomo Vassallo ha
relazionato i presenti sul bilancio della Sezione per l’anno 2015.
Infine Daprelà, nelle vesti di “nuovo Presidente”, espone i diversi impegni che attendono la Sezione nel corso
del 2016, soffermandosi in modo particolare sulle celebrazioni per il 67° Raduno al Colle di Nava ed alla pregevole iniziativa della marcia di avvicinamento all’adunata di Asti, promossa dal gruppo dei “giovani alpini”.
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA AD ASIAGO
Ricordo della grande Guerra il 24 Maggio
Raccogliendo l’invito della Sede Nazionale una delegazione della Sezione di Imperia composta dal Presidente Sezionale Enzo Daprelà, dal Vice Presidente
Vicario Oreste Pastor e dal Consigliere Massimino
Filippi ha partecipato ad Asiago alle celebrazioni della
Grande Guerra che si sono tenute il 24 maggio scorso
in occasione della visita del Capo dello Stato Sergio
Mattarella.
La manifestazione si è svolta in diversi momenti.
La prima parte si è tenuta al Sacrario (il Leiten) che
raccoglie i resti di 54.286 soldati italiani e austriaci
(34.286 sono italiani di cui 21.491 ignoti e 20.000 sono
austriaci di cui 11.762 sono senza nome) dove i vessilli
delle numerose Sezioni e i gagliardetti dei gruppi hanno fatto ala all’ingresso. La Liguria era ben rappresentata da Imperia, Genova e Savona.
Molto simpatica e vivace la presenza dei curiosissimi
alunni delle elementari schierati davanti agli alpini in
uno sventolio di bandierine tricolore.
Puntualissimo, alle 11.30, il corteo presidenziale ha
percorso il lungo viale che porta al monumento, poi,
a piedi, ha risalito la scalinata che porta allo spiazzo
dove il Presidente Mattarella che era accompagnato
dal Ministro della Difesa, la ligure Pinotti, dal Presidente della Regione Veneto Zaia ha visitato l’interno
del Sacrario per poi risalire nella sua parte alta per assistere all’Alzabandiera.
Il Presidente della Repubblica sempre circondato dal
servizio d’ordine ha voluto intrattenersi con i bambini
e con gli alpini distribuendo carezze, saluti e strette di
mano.
Ha quindi lasciato il leiten per portarsi al municipio
per un Consiglio Comunale straordinario.
Vessilli e gagliardetti sono stati trasferiti sulla piazza
di Asiago per la prosieguo della cerimonia, senza che
fosse impostato uno schieramento, praticamente in
ordine sparso, per usare un eufemismo. Questo procedere disordinato ha fatto rilevare la mancanza di direttive precise e di quel servizio d’ordine che è sempre
molto apprezzato dagli alpini.
Lo stesso “fai da te” si è ripetuto in piazza dove ci si è
dovuti arrangiare alla meglio nei pressi del palco.
Dopo i discorsi ufficiali il Presidente si è trasferito in
elicottero a cima Lozze dove ha incontrato i vertici
della nostra Associazione.
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BAJARDO
ve concerto in piazza della Banda.
Gli alpini con i loro familiari si sono poi dispersi nei
Raduno di Gruppo
Una bella giornata di sole che ha illuminato i contraf- vari ristoranti per concludere la giornata in allegria.
forti delle Alpi Liguri ha salutato gli alpini convenuti
a Bajardo, domenica 22 maggio, per l’annuale raduno IMPERIA
di gruppo.
Festeggiati i 98 anni del Presidente
I tempi a disposizione decisamente ristretti non han- Onorario Carlo Carli
no impedito al Capogruppo Maurizio Moraglia e ai Il 20 maggio il Cavaliere del Lavoro Carlo Carli, e Presuoi collaboratori di organizzare la manifestazione in sidente Onorario della Sezione di Imperia ha compiumodo impeccabile, in perfetto stile alpino.
to la bell’età di 98 anni.
L’ammassamento previsto sulla piazza principale per E così il giorno successivo gli alpini della Sezione si
le ore 9,30, è stato preceduto da un accogliente rinfresco a base di prodotti tipici e buon vino e allietato
dalle note della banda.
Prima della cerimonia il Capogruppo ha salutato e
ringraziato i partecipanti.
Ha preso, quindi la parola il Presidente Sezionale
Enzo Daprelà che ha sottolineato il fatto che proprio
cento anni fa iniziava sull’Altipiano d’ Asiago la terribile Strafexpedition, la missione punitiva, voluta dal
Generale Conrad che costò, da una parte e dall’altra,
migliaia di perdite. Ha ricordato che in quella battaglia combattuta tra il 15 maggio e il 27 giugno 1916,
combatterono gli alpini liguri dei Battaglioni Valle
Arroscia e Monte Saccarello, quest’ultimo decorato di
Carlo Carli brinda con gli alpini
M.A.V.M.
Alle 10.30 mentre la banda intonava il “Trentatre” si sono dati appuntamento presso la Sede di Piazza Calvi
è formato il corteo che ha raggiunto il monumento ai per festeggiare l’alpino Carlo con un aperitivo.
Caduti che si erge all’inizio dell’abitato per l’Alzaban- Presenti molti Consiglieri e il Coro Sezionale Monte
diera che è stato accompagnato dall’inno nazionale Saccarello di cui Carlo è corista onorario che ha intocantato da tutti i presenti.
nato, tra un brindisi e l’altro, alcuni canti della miglioSulle note del Piave è stata deposta una corona d’alloro re tradizione per far vivere al nostro decano un po’
in onore dei Caduti. Una commovente esecuzione del dell’atmosfera della recente 89^ Adunata Nazionale di
Silenzio ha chiuso la cerimonia.
Asti.
Il corteo si è, quindi riformato e la sfilata ha attraver- Carlo Carli che era accompagnato dalla signora, amsato il paese per poi confluire nella Chiesa Parrocchia- bedue in ottima forma, non ha disdegnato di unirsi
le per la Messa che è stata officiata da Don Ferruccio ai coristi dichiarandosi molto dispiaciuto per la sua
su un altare adornato con simboli alpini.
mancata partecipazione all’Adunata.
Prima della recita della Preghiera dell’Alpino il Presidente Sezionale ha ricordato il quarantesimo anniver- Intervento nel cortile dell’Istituto d’Arte
sario del terremoto che Friuli e in modo particolare la Nel pomeriggio di venerdì 27 maggio una squadra di
figura del Presidente della Sezione di Imperia di que- volontari formata dal Presidente Sezionale Enzo Dagli anni, Alberto Raimondo, il cui cappello era pre- prelà, dal Vice Presidente Vicario Oreste Pastor, dal
sente sull’altare, che tanto si era adoperato per portare Capogruppo della Valle del San Lorenzo Massimo
soccorso alle popolazioni vittime del sisma, a capo del Barbato e dal Col. Marco Fronti ha provveduto allo
cantiere di Pinzano al Tagliamento.
sfalcio e alla pulizia dei giardini dell’Istituto d’Arte di
La figlia del Presidente Raimondo ha voluto, poi, rin- via Agnesi.
graziare Enzo Daprelà per il commovente ricordo del Si è trattato di un intervento che aveva come finalità
padre.
primaria l’eliminazione delle erbacce che avevano inIl Raduno ha poi preso una piega più lieta con un bre- festato il terreno alle spalle dell’edificio scolastico.
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loro Missione in Repubblica Centrafricana. La popolazione di Pigna e Buggio ha partecipato alla celebrazione ed è stata molto apprezzata la presenza del
coro della Parrocchia di Pigna, cha ha sapientemente
animato la celebrazione della santa messa alla quale
erano presenti anche i nipoti di don Pastor.
Dopo la messa, come succede nelle migliori occasioni, gli alpini hanno offerto l’aperitivo a tutti e la tavola
imbandita con i prodotti genuini dell’alta Val Nervia è
stata l’occasione per condividere i ricordi di chi ci ha
preceduto ed i progetti per le prossime commemorazioni ed iniziative sociali, il tutto in un’atmosfera conviviale e di amicizia.
Si ringraziano tutti coloro che hanno operato per la
buona riuscita della giornata e tutti i partecipanti.
Arrivederci alla prossima occasione!
Certamente una seconda fase dovrebbe riguardare la
potatura degli alberi e l’eliminazione dei rovi ancora
rimasti oltre alla bonifica dei terrazzamenti invasi da
pietrame e residui di potatura.
L’intervento, fortemente voluto dal Col. Fronti, costituisce uno scambio di cortesie in considerazione che,
in occasione del 14° Raduno alpino del I° Raggruppamento, gli allievi dell’Istituto avevano fatto dono alla
Sezione di alcune tele aderendo al tema proposto per
la manifestazione: “Alpini dal 1872 uomini di pace
uomini di guerra”.
Nuovo Consiglio del Gruppo di Imperia
A seguito delle dimissioni del Capogruppo Fiorello
Maini, i soci del Gruppo di Imperia sono stati convocati in assemblea Straordinaria per eleggere il nuovo
Consiglio. E’ risultato eletto Capogruppo Antonello
Amoretti, già consigliere e segretario sezionale sotto
la presidenza di Arrigo Emanuelli. Vicecapogruppo il
giovane Federico Guadalupi, tesoriere Francesco Bettoni. Gli altri consiglieri eletti sono Luciano Allaria,
Graziano Gabbi, Alberto Ghiglione, Enrico Panero,
Roberto Piotto e Pierino Salomone.
Al nuovo consiglio gli auguri da parte della redazione,
per un proficuo e sereno lavoro, in vista della prossima festa del gruppo, ad ottobre, per la ricorrenza del
decennale del Gruppo.
CHIUSURA DELL’ANNO SCOLASTICO
Rispettando una consuetudine entrata ormai a far
parte della tradizione, la mattina di martedì 31 maggio gli alunni delle scuole elementari di Pigna hanno
festeggiato la chiusura dell’anno scolastico recandosi
alla chiesetta di San Siagrio.
L’incontro organizzato dagli alpini del Gruppo ha
visto la partecipazione di S.E. Mons. Antonio Suetta
Vescovo della Diocesi di Ventimiglia e Sanremo, del
Sindaco di Pigna Daniela Simonetti, dei Comandanti
della Stazione dei Carabinieri e della Guardia Forestale e un buon numero di alpini dei gruppi limitrofi.
A rappresentare la Sezione erano presenti il Presidente Sezionale Enzo Daprelà e il Consigliere Romano
Biamonti.
Deus ex machina della simpatica manifestazione il
Vice Presidente Sezionale Oreste Pastor.
Dopo l’incontro con i ragazzi si è formato un corteo
che ha percorso l’erto sentiero che porta alla chiesetta restaurata dalle penne nere del gruppo e divenuta
con il tempo un piccolo sacrario. Infatti al suo interno
sono conservati i cappelli di numerosi alpini andati
avanti e che hanno voluto lasciare lì il proprio prezioso copricapo a perenne memoria.
Lungo il percorso sono numerose le tracce scolpite
nell’ardesia lasciate dal vecio del Pieve di Teco Alessio
Pastor.
Giunti sul posto si è proceduto all’Alzabandiera al
canto dell’Inno Nazionale eseguito dalle scolaresche
cui è seguita la celebrazione della Messa.
S.E. ha voluto conoscere la storia di questo Santo quasi sconosciuto, vissuto nel VIII secolo, nipote di Carlo
Magno e che fu vescovo di Nizza dal 777 al 787.
MONTE TORAGGIO – PIGNA BUGGIO
FESTA DELLA CROCE
Il Gruppo Alpini di Pigna e Buggio “monte Toraggio” guidato dal Capogruppo Oreste Pastor, martedì 3
maggio, in una splendida giornata di sole, ha commemorato la “Festa della Croce”.
La celebrazione si è svolta a Pigna, nella Grotta di
Lourdes, ideata nel 1874 da don Giacinto Bianchi e
costruita con l’aiuto della popolazione. La Santa Messa è stata dedicata a tutti gli alpini caduti nelle guerre
e a quelli andati avanti; il celebrante, don Secondo, ha
ricordato in particolar modo il canonico don Guido
Pastor che aveva fortemente voluto questa commemorazione.
All’incontro erano presenti numerosi alpini del Gruppo locale e di quelli limitrofi, le forze dell’ordine rappresentate dal Maresciallo Bisazza della Stazione dei
Carabinieri di Pigna, le Suore di Pigna della Congregazione delle Figlie di Maria Missionarie, alle quali
sono state devolute le offerte ricevute a favore della
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Pare che la chiesetta di Buggio sia l’unica esistente dedicata a San Siagrio.
Sono seguiti i saluti del Sindaco e del Presidente Sezionale.
Un ricco rinfresco a base di piatti tipici ha soddisfatto
l’appetito di grandi e piccoli e reso ancora più piacevole la mattinata.
Nei giorni successivi, al Capogruppo Pastor è pervenuta una lettera di ringraziamento da degli alunni e
da delle insegnanti della Scuola Primaria di Pigna per
il suo impegno. Bravo Oreste!
La folta rappresentanza di Alpini dei Gruppi di Sanremo, Verezzo
e Riva Ligure, alla presentazione del libro “In prima linea a Nowo
Postojalowka”, Casinò di Sanremo
RIVA SANTO STEFANO
Il 26 febbraio il Gruppo si è riunito in assemblea per
eleggere il nuovo capogruppo ed il consiglio. E’ stato
riconfermato Armando Cha, che sarà affiancato dai
consiglieri Renato Quattrocchi, Giovanni Balestra,
Lionello Bozzano, Giuliano Cantagallo, Almiro Conio e Dante Raggiunti. Ai nuovi eletti gli auguri di un
proficuo lavoro.
di Sanremo, Alberto Biancheri, che quest’anno ci ha
onorato anche della sua presenza all’Adunata Nazionale di Asti.
Tra le Associazioni Combattentistiche e d’ Arma presenti sul nostro Territorio, noi siamo di sicuro quella
più attiva e presente sia quantitativamente sia qualitativamente; spesso ci ritroviamo da soli a rappresentare
SAN BARTOLOMEO VALLE
tali Associazioni e ne lamentiamo la latitanza.
Ha proprio ragione chi dice: “Come farebbe l’Italia
STERIA
Domenica 28 febbraio in occasione del pranzo sociale senza gli Alpini!”
per il rinnovo dei bollini, il Gruppo ha anche proceduto alla votazione per il rinnovo degli incarichi. E’ TAGGIA
risultato eletto l’alpino Vincenzo Bracco, che però ha LA FIGURA DI PADRE GENEROSO
rinunciato alla carica di capogruppo. Ha accettato E………UN AUSPICIO FINALE.
l’incarico, con l’approvazione dei presenti, Giancarlo BREVE STORIA DI UN MONUMENTO E DI
Rebuffo, che sarà coadiuvato da Franco Ferrari, dallo UNA LAPIDE RESTAURATI.
stesso Bracco, da Pierluigi Fedozzi e da Sandro Melotto. Ai neoeletti l’augurio di buon lavoro!
Era il lontano 1954 quando, grazie all’interessamen-
to di una luminosa figura di Frate Cappuccino, Padre
Generoso, si ricostituì il Gruppo A.N.A. di Taggia.
Stiamo parlando di Padre Generoso da Pontedecimo,
al secolo Attilio Ghiglione, che nacque in provincia
di Genova nel 1913 e fu Tenente Cappellano Militare
degli Alpini (8° Battaglione Gemona), da tutti stimato
come uomo, sacerdote, combattente.
Operò nel secondo conflitto mondiale sul fronte
Greco-Albanese e poi in Russia (Don-Selenj-Jar-Nicolajewka); è decorato con Croce di guerra al Valor
Militare.
Partecipò, dal 16 dicembre 1940 al 23 aprile 1941, col
Btg. “Gemona” alle operazioni di guerra sul fronte
Greco-Albanese. Dall’ 8 agosto 1942 al 13 marzo 1943
fu in Russia ancora col ricostituito Btg. Alpini “Gemona”. Dal 25 settembre 1943 al 28 aprile 1945, opera
con la formazione partigiana 1° Div: Ioppo Friuli. Gli
SANREMO
I Gruppi di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure - Santo Stefano al Mare, con il Nucleo
Cinofilo da Soccorso “Alpha”, sempre
presenti.
Queste foto documentano la costante presenza degli
Alpini dei Gruppi di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure
- Santo Stefano al Mare, insieme al Nucleo Cinofilo
da Soccorso “Alpha”, in occasione di diverse manifestazioni, cerimonie e ricorrenze. Quello degli Alpini è
sempre un apporto rilevante che non passa mai inosservato ai fotografi e ai giornalisti, i quali non esitano
ad immortalare le nostre rappresentanze e a dedicarci
servizi sulle pagine dei quotidiani e dei settimanali
online e cartacei, soprattutto quando insieme a noi vi
sono Autorità importanti come il Sindaco Alpino
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zione Civile A.N.A.
e oggi attivo come
ex
paracadutista
dell’A.N.P.d’I.
in
quella della Valle
Argentina, un gruppo di volontari, Alpini e non, si mise
all’opera per restaurare il bel monumento. Come scrive
Graziano, i volontari, ”armati di trapano, pittura, viti….
rifatta la penna, le
scritte, aggiustata la
piccozza, sostituite
le borchie alle lapidi
e potato le
piante che parzialmente lo nascondevano”, ridonavano
Il Monumento agli Alpini di Taggia
l’antica bellezza al
cippo. Altra è la storia della lapide che si trova sulla
facciata di un palazzo di piazza IV Novembre, proprio
di fronte al monumento di cui s’è detto sopra. La targa
marmorea è dedicata al Ten. Ottimo Anfossi, nato a
Taggia l’8.8.1896, combattente volontario nella Grande Guerra, caduto sul campo di battaglia l’11.12.1917.
A causa delle ingiurie del tempo, la targa era divenuta
illeggibile e fu sempre Graziano Lanteri a segnalarmi la cosa. Così, quando il IV Novembre del 2015 fui
chiamato dal Comune di Taggia a tenere l’orazione ufficiale per l’Anniversario della Vittoria, chiesi pubblicamente al Sindaco Vincenzo Genduso, che si trovava
vicino a me, se l’Amministrazione Comunale potesse
provvedere a ripulire la lapide. Ne ebbi risposta positiva e la promessa è stata mantenuta; pertanto, oggi, è
di nuovo possibile ricordare quell’eroe di cent’anni fa
la cui memoria era stata sbiadita dal tempo.
Gli Alpini di Taggia e della Sezione ricordano ancora il 1° Raduno Intersezionale della Valle Argentina
dell’Ottobre 1991 che registrò un’ enorme partecipazione, ma purtroppo non ebbe alcun seguito negli
anni successivi. Oggi, si parla di creare un Gruppo
Alpini della Valle Argentina: ottima idea da portare avanti con determinazione! E forse, con l’aiuto di
Padre Generoso che ci guarda dal Cielo, chissà che,
dopo 62 anni, non si riesca a ripetere il “miracolo” e a
ricostituire un bel Gruppo Alpino!
viene riconosciuta la qualifica di “Partigiano Combattente” del Triveneto. Annotò scrupolosamente su dei
diari ogni evento bellico di cui era stato protagonista,
ma i suoi scritti rimasero nascosti per molti anni, i nipoti tennero tutto celato, finché un cappellano, amico
di Generoso, che li aveva letti a suo tempo, prima di
morire riuscì a riportare alla luce quei fogli, circa duecento dattiloscritti e ingialliti nel tempo. Tra le pagine
la guerra si affaccia con il suo bagaglio di morte, miserie, sofferenze, e di tante piccole storie individuali.
In quei mesi tenne la memoria degli eventi ai quali,
poi, aggiunse delle accurate note tecnico-militari. Padre Generoso custodì le pagine dentro un cassetto che
fu aperto, e i suoi contenuti divulgati, solo cinquant’anni
dopo la sua morte avvenuta nel 1962. “Padre Generoso, stammi vicino muoio” è la raccolta organica dei
suoi diari, il libro è arricchito da documentazione ufficiale e da foto inedite scattate dal frate che affrontò
5 settembre 1954: Padre Generoso accanto al Presidente Sez.
dell’ epoca, Aldo Armelio
la guerra anche con carta, matite e un apparecchio
fotografico. Orbene, grazie a quest’uomo eccezionale, di cui ho voluto fare ampia menzione, rinacque il
gruppo di Taggia. Non è mio compito ripercorrerne
la storia, forse un po’ tormentata, mentre vorrei invece parlare del monumento agli Alpini, dedicato anche
alla memoria di Padre Generoso, e di una lapide riportati all’onor del mondo. Fortunosamente eretto nel
1968 da un manipolo di Alpini molto determinati, il
monumento ha avuto anche momenti di incuria e di
abbandono, più volte oggetto di vili quanto insensati
atti vandalici. Gli Alpini di Pontedecimo, la patria di
Padre Generoso, che nel 1991 erano venuti a Taggia
per deporre un omaggio floreale al cippo, proprio in
memoria del loro illustre concittadino, poterono constatare il degrado in cui versava la struttura. Fu così
che, secondo quanto racconta Graziano Lanteri, figura di
Alpino e paracadutista
molto noto a Taggia, nonché già membro della Prote13
VALLECROSIA
sentiero sapientemente tracciato da generosi alpini.
I 60 bambini presenti con le loro insegnanti hanno
scoperto un luogo dove il presente, rappresentato dai
loro gesti nel piantare giovani alberi d’ulivo, si fonde
nel passato per la presenza di ulivi centenari quasi a
simboleggiare la vita che attraversa più generazioni.
E’ stato un momento sentito di condivisione e riflessione per gli alunni delle nostre Scuole Elementari,
un importante apporto per la loro formazione volta al
rispetto della natura ed allo spirito di sacrificio nell’aiuto degli altri. Numerosi anche gli alpini presenti; tra
gli altri il Presidente Sezionale Enzo Daprelà, il Vicario Oreste Pastor, il Ten. Col. Lanteri, il Capo Gruppo
di Vallecrosia Giuseppe Turone, il past Capo Gruppo
di Vallecrosia Salvatore Cicerone ed il consigliere sezionale Romano Biamonti.
Guido Maccario
Dopo la gita organizzata ad Acqui Terme per il raduno del 1° raggruppamento, il gruppo di Vallecrosia
capitanato da Pinuccio Turone ci ha preso gusto. Ed
ecco che prontamente ha organizzato una gita di due
giorni per l’ADUNATA NAZIONALE ad ASTI.
Prontamente ne hanno approfittato il gruppo di Bordighera, il gruppo di Ventimiglia, Perinaldo e Monte
Toraggio e amici degli alpini. Si è così formata una comitiva di grandi alpini allegri e contenti che anche nel
nostro ponente si riesca A MUOVERE I GRUPPI.
Partiti dal centro di Vallecrosia di sabato mattina, siamo arrivati alla città di Acqui dove abbiamo pernottato e pranzato da Dio. Un albergo immerso nella quiete
di Acqui Terme meraviglioso e splendido. Purtroppo
il brutto tempo l’ha fatta da padrone il sabato ma non
ci siamo scoraggiati e dopo un ottimo aperitivo in un
bar di Acqui, abbiamo telefonato al ristorante di Bistagno e abbiamo cosi consumato una ottima cena tra
canti, allegria e amicizia con un gruppo di Roma. Domenica siamo poi partiti alla volta di Asti dopo una
abbondante colazione; libertà per tutti fino al momento della sfilata che è stata bellissima ed emozionante
come spero lo abbiano provato tutti coloro che vi hanno partecipato, dopodiché abbiamo finito in bellezza
con un ottima cena al ristorante il Pallone di Bistagno. La nostra comitiva aveva personaggi illustri del
direttivo sezionale a partire dal Vice presidente Oreste
Pastor, dal past presidente Gianfranco Marini da Dario Canavese, dal capogruppo di Ventimiglia Guido
Maccario, e dagli amici di Bordighera. Tutti hanno
alla fine espresso di aver passato due giorni bellissimi
e un’ottima adunata. Siamo tornati a casa col grande
proposito di organizzarci per il Raduno del 1° Raggruppamento a Susa e per l’adunata di Treviso. Spero
di essere di nuovo con tutti VOI:
Pinuccio Turone
MONSIGNOR GIACOMO BARABINO, IL
VESCOVO “ALPINO”, CI HA LASCIATO
Sabato 28 maggio, in Ventimiglia, in una Cattedrale
gremita di fedeli, con oltre 50 prelati, il prefetto di Imperia, autorità civili e militari, i sindaci del comprensorio, i rappresentanti della Sezione A.N.A. di Imperia,
con il labaro sezionale ed i gagliardetti di tantissimi
gruppi, alla fine di una messa celebrata dal cardinale
Angelo Bagnasco, coadiuvato dal vescovo diocesano
Antonio Suetta e dal vescovo emerito Alberto Maria
Careggio, c’è stato l’ultimo saluto a monsignor Giacomo Barabino, Vescovo Emerito della Diocesi ed alpino “ad honorem”, scomparso all’età di 88 anni. Barabino è stato alla guida della Diocesi dal 1989 al 2004.
Era stato ordinato sacerdote dal cardinale Giuseppe
Siri il 29 giugno del 1952. “Firma fides” era il motto
episcopale scelto da Barabino, una sorte di impegno
etico che incarnava con il suo temperamento mite e
nello stesso tempo forte e generoso. E’ stato l’ultimo
vescovo a vivere stabilmente nel palazzo episcopale
del centro storico, in mezzo alle famiglie dei frontalieri e degli immigrati, sempre pronto a dare udienza a
chiunque lo chiedesse. Sempre disponibile anche per
tutte le iniziative che gli giungevano dal “mondo alpino”, quali gli incontri organizzati nella Val Nervia
dal vice presidente Oreste Pastor, le messe al campo a
Sant’Antunin per i raduni annuali degli alpini intemeli
e la sua immancabile e preziosa presenza, alla Casa di
Riposo di Latte, per la festività natalizia. Lo vogliamo
ricordare con le parole del cardinale Bagnasco: “Non
si poteva non volergli bene, con la sua semplicità e la
naturalezza degli umili, chi si avvicinava a lui veniva
benedetto dalla sua bontà. Incoraggiava in qualunque
difficoltà. I suoi pensieri erano naturali e rispecchiavano le sue parole. I suoi occhi nitidi e limpidi ora sono
davanti alla luce. Fissando la luce di Cristo i suoi occhi
continueranno a guardarci”.
VENTIMIGLIA
FESTA DEGLI ALBERI A SANT’ANTUNIN
Organizzata dagli Alpini del Gruppo “B. Cumina”
di Ventimiglia, Giovedì 21 aprile si è svolta in località Sant’Antunin la ormai tradizionale “Festa degli
Alberi”. Era presente il consigliere comunale Patrizia
Acquista che, a nome dell’Amministrazione ha voluto
ringraziare l’Associazione che lavora sul comprensorio
cittadino e ne cura il territorio, promuovendo lodevoli
iniziative come questa “Festa degli Alberi”.
Ai piedi di una pregiata ed antica chiesetta, in un luogo nel tempo abbandonato, ma non dimenticato, riconoscendo le proprie origini intimamente legate a luoghi della natura, a volte selvaggia ma sempre generosa
verso uomini che la rispettano, ecco rifiorire un paesaggio naturale dove ulivi grandi e piccoli, generose
piante da frutto e cespugli rigogliosi si snodano in un
14
“50 ANNI FA IL BATTAGLIONE SUSA
NEL NORD NORVEGIA CON LA NATO”
Erano per lo più maestri di sci di Sestriere e della Val d’Aosta, ma anche guardiani di dighe, montanari e qualche ligure che amava la montagna più del mare. In estate avevano partecipato, come battaglione Susa, a gare di
marcia in montagna in Val di Susa e nel torinese ed alla selezione per la “24 Km a squadre in assetto di guerra”
per le gare militari a settembre a Roma. Si erano addestrarti in autunno ed inverno a Brusson, ai Monti della
Luna di Claviere, a Pragelato e a Sestriere allo sci di fondo, allo sci alpinismo e alle esercitazioni di sopravvivenza nelle trune di ghiaccio; avevano partecipato a numerose esercitazioni a fuoco, la più dura a Vetan in Val d’Aosta in tardo autunno ad oltre 2mila metri di altitudine. Ma soprattutto da oltre sei mesi la squadra esploratori
del Susa era nelle mani del mitico maresciallo Bosio, alpinista provetto, maestro di sci, pilota di aerei leggeri che
li aveva addestrati alla “guerra in montagna” e soprattutto alla “etica alpina” di cui era impareggiabile maestro.
Ora, da metà febbraio del 1966, erano a Bardufoss nel Finmark, Nord Norvegia, come reparto di punta del battaglione Susa nella esercitazione di truppe di pronto intervento Nato aviotrasportate “Winter Express”; all’esercitazione prendevano parte statunitensi, canadesi, norvegesi, britannici, tedeschi e appunto italiani; si simulava
il contrasto ad una ipotetica invasione sovietica all’occidente scattata da oltre il circolo polare artico norvegese.
Le temperature erano rigidissime (tra i 20 e 30 sottozero) la
logistica delle truppe di terra
prevedeva l’uso…degli sci (gli
altri avevano elicotteri e autocarri pesanti), di tende collettive (di tipo nordico) o di tendine tipo “Morettina”, ma per lo
più, in fase di attacco gli esploratori del Susa si adattavano a
ricoveri di fortuna tipo trune
nella neve o vecchi ricoveri di
barche nei fiordi o….. cosa si
trovava sul terreno, realizzando una sorprendente mobilità.
La gara dei 25 Km di fondo fra
Giovanni Gandolfo, secondo da sinistra
tutte le truppe della coalizione
rappresentava la gara di partenza del confronto che poi avrebbe coinvolto le truppe alpine dei diversi paesi
nella “finta guerra azzurri contro rossi”; si era in piena guerra fredda e la Nato doveva dimostrare di essere
pronta ad un’azione di contrasto per una guerra che poi, per fortuna, sarebbe stata scongiurata dal buonsenso
di occidentali e sovietici.
Il maresciallo Bosio aveva collocato sul terreno di gara ben cinque squadre, ognuna comandata da un ufficiale
o sottufficiale, ciascuna di quattro componenti con armamento individuale e di squadra. Aveva ammonito gli
alpini dal guardarsi dagli inglesi, birichini ed abituati ai colpi bassi, e dai norvegesi fortissimi sul loro terreno.
Nella gara gli inglesi, convinti che Bosio fosse l’uomo da battere, avevano collocato una loro squadra davanti
alla sua per farsi seguire fuori del terreno di gara; in parte ci riuscirono. Ma la squadra di punta del Susa era
quella composta da fortissimi maestri di sci di Sestriere che infatti vinsero la gara.
Ma quello che sorprese i vertici della Nato al comando della “Winter Express” fu che su quasi trenta squadre
partecipanti quelle del Susa si collocarono tutte nei primi dieci posti.
Re Olav di Norvegia volle personalmente premiare le cinque squadre degli “Esploratori del Susa”: la foto li
ritrae fieri mentre stanno per essere passati in rassegna e…premiati.
Cinquant’anni non sono bastati per dimenticare.
Giovanni Gandolfo
ALPIN JO, MAME!
La nostra rubrica prosegue in questo numero con un racconto dedicato ad uno dei grandi personaggi della nostra
Sezione, andato avanti nel 1996, vent’anni fa, ma il suo ricordo è sempre vivo in chi lo conobbe.
Ricordiamo che lo spazio è a disposizione di tutti coloro che vogliano contribuire con la loro testimonianza; basta
inviare il racconto a: “Alpi Marittime” - c/o Ass.ne Naz.le Alpini Sezione di Imperia – Piazza Ulisse Calvi 1 –
18100 Imperia; un fax al n. 0183 75 33 24; oppure una mail a: [email protected] oppure a: [email protected]
L’estratto del racconto si intitola “Il Signore con la pipa” ed è tratto da “La Penna del Najone”, edizioni Mursia, per
gentile concessione di uno dei curatori e ideatore del libro, Franco Ramella, già consigliere della Sezione di Imperia;
l’autore è il nostro Carlo Alassio del Gruppo di Pontedassio. Buona lettura.
IL SIGNORE CON LA PIPA
… Dopo quindici giorni (dall’inizio della naja, n.d.r.),
visto che di grosse non ne ho combinate, arriva un
permesso di 48 ore: partenza venerdì secondo pomeriggio, rientro domenica entro le dieci di sera, se ritardi CPR (una brutta sigla, da schivare).
Venerdì una giornata ovattata, di quelle che nascono
in una nebbia di latte, coi lampioni accesi da mattino,
e quasi non senti rumore: sembra che non succeda
nulla, e invece, quasi a sorpresa, neve fitta, a larghe
falde, e asciutta, che cresce a vista d’occhio.
Uno spettacolo, se si restasse dietro a una finestra a
guardare. Ma bisogna andare alla stazione, a prendere
il treno.
“Chi se ne frega, l’importante è partire, andare via
di qui, tornare a respirare aria pura per due giorni”
riflette C., camminando verso la stazione, rasente i
muri delle case.
Tutto bene, arriva il treno, partenza: ma, andando
verso Ceva, dopo poco il treno si ferma. Ci saranno
più di 80 cm di neve sui binari, bisogna aspettare che
vengano liberati: nei compartimenti dl vagone si ride
e si scherza; nessuno pensa alle ore che si perdono,
tanto è il piacere della libertà, anche se in divisa, di
una evasione legalizzata.
Si arriva a Ceva solo dopo le nove e il profumo della
frittata nel mitico panino quasi non si sente, anzi è un
pane stranamente gommoso.
Comincia a serpeggiare qualche senso di fastidio:
“Guarda un po’ per una volta che vado in permesso!
E dire che a Loano gli amici mi avevano promesso
un’accoglienza sontuosa, con banda musicale” sbotta
un ragazzone deluso.
A Savona è pioggia, a dirotto, come non si vedeva da
tempo; un ticchettio fastidioso, continuo, gocce che
scorrono, rapide, sul vetro del finestrino. A Loano un
desolante deserto sul marciapiede.
E’ così fino a Oneglia: C. non ha l’ombrello e si fionda
rapidissimo in stazione, corre in cerca di un taxi. Ma
non c’è nessuno, è l’una e mezza di notte; non resta che
l’autostop per tornare al paese.
Cammina lungo i portici, arriva in piazza, comincia
a fare autostop: passa qualche macchina, ma va via
veloce; finalmente una si ferma: “Dove devi andare?”
chiede, con fare quasi distaccato, un signore di forse
cinquanta anni, con la pipa ad un angolo della bocca.
“A C…” risponde sollecito C. “Mi fermo molto prima,
ma se vuoi cominciare a fare un pezzo di strada, Sali
pure” propone il signore.
Senza riflettere, C. salta in macchina, ma si pente quasi subito: “Se fossi rimasto in piazza, avrei potuto ripararmi sotto i portici; così invece me la prenderò tutta”
ragiona tra sé.
Il signore, con discrezione, chiede notizie alla giovane
recluta, tergiversa un po’, sembra fare un lungo giro di
parole e poi, quasi all’improvviso, dice: “Aggiungo un
km, così ti accorcio la strada”.
C. resta un po’ sorpreso, quasi non capisce, ma la cosa
certo non gli dispiace e ringrazia.
Parlano un po’ i due, e di nuovo il signore aggiunge:
“Visto che continua a piovere, ti porto fino a P….; da
lì ti sarà più facile arrivare a casa”.
“Ma non occorre, la ringrazio, troverò qualcuno, stia
certo” si difende C. come può e ripiega, finendo per
accettare di buon grado.
Sono quattro o cinque chilometri e c’è il tempo di parlare un po’: degli studi, della naia, del lavoro che verrà.
Poi, all’improvviso: “Sono anch’io un alpino: sai che
quest’anno è l’anno del centenario? Portarti a casa è
un modo per cominciarlo bene”.
C. prova qualche imbarazzo: perché questo signore,
alle due di notte, si prende la briga di portare uno sconosciuto fino a casa, facendosi una ventina di km in
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più, con un tempo da lupi?
Vorrebbe dire che non è necessario, che non deve,
oppure che ringrazia all’infinito, che è riconoscente,
che accetta volentieri, perché così può arrivare a casa,
riabbracciare i suoi, finalmente riposare.
Invece nulla, finisce per farfugliare qualche banalità
e niente di più. Arriva nella piazza del paese, deserta,
scende dalla macchina, saluta appena, con una luce
deferente negli occhi.
Il signore riparte e scompare sotto una pioggia battente, nella notte.
Sembra finzione, una storia inventata; invece è proprio vera, forse una cosa da nulla a fronte di tanti episodi grandi.
Per chi la scrive mai dimenticata, il primo vero incontro con l’essere alpino; che allora a C., inesperto
e distratto, è sembrato voler dire mollare le abitudine
correnti, l’interesse spicciolo e immediato, per dare a
qualcuno che ha bisogno, anche se poco, quasi con
timidezza, per non farlo pesare.
Il giorno dopo C., scopre che, verso le tre del mattino, lungo il percorso è venuta giù una grossa frana,
che ha causato la chiusura al traffico della strada (cosa
che sarebbe durata per più di un mese); per fortuna
c’è un’ora di differenza, pensa tra sé, è il signore con la
pipa è passato sicuramente in tempo, indenne.
Ma vedi un po’ il destino: un alpino in congedo dà un
passaggio in aiuto ad una recluta, rischia la vita e non
lo sa nessuno!
Quel signore non era uno qualunque: C. ha scoperto parecchi anni dopo che era una delle anime nobili
della sezione, serio, pensoso, attivo, generoso: il signore con la pipa.
Ebbero anche occasione di parlare, forse entrambi di
ricordare quel episodio, ma non ne fecero cenno.
Ora il signore con la pipa non c’è più, da alcuni anni
è andato avanti, come si dice con sottile eufemismo;
C. ha voluto ricordarlo così, se un po’ è alpino, lo deve
anche a lui.
Alpino Carlo Alassio
“U REDENTU”
Pubblichiamo volentieri la poesia che l’ alpino socio Dante Zirio del Gruppo di Ospedaletti ha dedicato a uno
dei simboli delle nostre Alpi: Il Redentore del Monte Saccarello (m. 2.200) la cima più alta della Liguria.
(Il vento soffia sulle rocche
Da qualunque lato, estate e inverno,
lassù sulla cresta vicino al Saccarello,
dove fischiano spaventate le marmotte
e fanno il nido le volpi, i lupi, camosci e stambecchi
e intorno volano con gli altri uccelli i falchetti:
là il Sacro Cuore incoronato riposta in eterno.
Di primavera, poco lontano, fioriscono tanti fiori:
rododendri, cardi, lamponi e mirtilli
e margherite, erica, fragoline e lavanda
con i non ti scordar di me anche stelle alpine
che danno un grandissimo profumo al nostro Redentore
voluto erigere lì per la fede di tanti di questi luoghi,
nel 1902, proprio lì sulla cima più alta
della Liguria, terra di marinai e alpini.
Tutti gli anni la prima domenica di agosto
Uomini, donne, vecchi e giovani
Si recano ai suoi piedi a pregare pieni d’amore.
“Aiutaci a credere noi tuoi devoti e dacci
La speranza della vita celeste che ci hai promesso Tu”)
U ventu u sciùscia sci a chele roche
Da ciache làu, està e invernu,
Lasciu sci a cresta vixin au Sciacarèlu,
duve i scibra sbuie e marmote
e i niavurpi, luvi, camùsci e stambèchi
e a l’inturnu i vora cum autri uxeli i farchetti:
là u Sacru Coe incurùnau u pòusa in etèrnu.
De prima, poucu longi, u s-ciopa in prufundu de sciure:
burgugnùi, cardi, lampùi e mirtili
e margarite, brughi, fraguline e lavanda
cum i nun te scurdà de mi asci e stele arpine
chi dan mascimu prufumu a u nostru Redentù
vusciuu issà li pe’ a fede de tanti de sti sciti,
in tu 1902, aposta lì sci a sima ciu auta
da Liguria, terra de marinai e arpin.
Tuti i agni a a prima duménega d’avustu
Omi, done, vei e zueni
I van ai soi pei a pregà cun amù
“Agiutame a crede niutoi devoti e dane
A speransa da vita celeste che ti n’ài prumèssu Tu!”
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ANAGRAFE
NASCITE
Ai primi di maggio è deceduta la signora Giuseppina
Guasco, vedova di un alpino del Mondovì “decorato”
e mamma del dott. Franco Biamonti alpino del nostro
CONIO
E’ nato lo scarponcino Giovanni nipote dell alpino gruppo. A Franco alla moglie ed al nipote il gruppo
Gianfranco Gandolfo, NCC ufficiale del gruppo di unito porge sentite condoglianze ed un forte abbracConio; nonché congratulazioni a mamma Laura e cio alpino.
papà Fabio.
BORGHETTO D’ARROSCIA
A febbraio un altro alpino del Gruppo è andato avanIMPERIA
L’Alpino Antonello Amoretti comunica la nascita del- ti: Eraldo Forcheri, classe 1937, artigliere del Gruppo
la nipotina Alessandra, una bella Stella Alpina; auguri Aosta. Capogruppo ed Alpini rinnovano la vicinanza
a nonno Antonello a papà Simone, alla mamma e a alle famiglie.
tutta la famiglia.
CASTELVITTORIO
RICORDO DI PIERO MALTINI
Desidero esprimere, attraverso le pagine del notiziario, la mia commossa gratitudine per la grande manifestazione di affetto che gli Alpini hanno espresso nel
momento di immenso dolore che ha colpito la nostra
famiglia. Io, le mie figlie e i miei generi porteremo a
lungo nel nostro cuore il ricordo della vostra presenza
così numerosa. Piero era un uomo riservato, di poche parole, ma quanti lo hanno conosciuto sanno che
grande cuore aveva e quanto tenesse al Gruppo.
GRAZIE ALPINI!
Renata Millo Maltini
SANREMO
Il 30 aprile è andato avanti all’età di 92 anni l’Alpino
Marco Renato Carlo, del Gruppo di Sanremo.
Era un “Vecio”
del Battaglione
Pieve di Teco,
reduce di guerra
e internato nei
campi di prigionia tedeschi.
Di recente era
stato intervistato da Massimo
Barbato e Federico Guadalupi
ed il resoconto
di quell’incontro aveva trovato spazio sul
nostro notiziario “Alpi Marittime” uscito nel febbraio scorso. Vorrei ripetere qui le
bellissime parole usate da Massimo in quell’articolo:
“Superba figura di Alpino….lucido, perfetto narratore
e protagonista di un glorioso passato; minato nel fisico…ma fermo nello spirito da grande Alpino.”
Gli Alpini di Sanremo, Verezzo e Riva Ligure, con i rispettivi gagliardetti, gli hanno dato l’estremo saluto in
una Concattedrale di San Siro gremita di folla, presente il Vessillo sezionale. Durante la mesta cerimonia, il
feretro era scortato da quattro Alpini. La Sezione era
rappresentata dal Vicepresidente Vicario Oreste Pastor che rivolgeva alla famiglia del defunto parole di
cordoglio e portava il cordoglio del Presidente Enzo
Daprelà. La preghiera dell’Alpino veniva recitata dal
Capogruppo di Sanremo, Roberto Criscuolo, il quale
ricordava anche brevemente la figura dello scomparso. A rendere l’estremo omaggio al reduce era presente anche il Col. Marco Fronti, comandante della Base
Logistico-Operativa di Sanremo.
DOLCEACQUA
Cordoglio a Dolceacqua per la scomparsa di Luigi
Perrino, caporalmaggiore della Divisione di Fanteria
Cremona, combattente nel secondo conflitto mondiale, decorato con la Croce di Guerra al Valor Militare.
Lo ricordiamo sempre presente al Sacrario del Colle di
Nava, col suo basco assieme ai Reduci della Cuneense.
Alla moglie Censina ed ai familiari, le condoglianze
della Sezione di Imperia.
IMPERIA
E’ mancata la suocera dell’alpino Graziano Gabbi; il
Gruppo si unisce al dolore della famiglia e rinnova
sentite condoglianze.
OSPEDALETTI
E’ andato avanti l’alpino Roberto Mazzatenta, vecchio iscritto del gruppo, fratello di Vincenzo e nipote dell’ex capogruppo Davide Morabito. Gli alpini del
Gruppo porgono le più sentite condoglianze a famigliari e parenti.
I NOSTRI LUTTI
APRICALE
A febbraio è andato avanti l’alpino Ettore Risso, artigliere del Gruppo Susa, classe 1931. Il Gruppo si unisce alla famiglia e porge sentite condoglianze.
BORDIGHERA
Il 23 marzo ha raggiunto il paradiso di Cantore l’alpino e carissimo amico Giuseppe Gonella, classe 1947,
di Vinovo (TO) iscritto nel nostro Gruppo. Il gruppo
affranto per questa inattesa notizia porge unito sincere e sentite condoglianze alla famiglia.
RIVA – S. STEFANO
Il 29 marzo 2016 e’ mancata Giovanna, sorella del
nostro Vecio Vittorio Occelli; tutti i soci del Gruppo
sono vicini con affetto e porgono le piu’ calorose condoglianze.
E’ mancata la Signora Grazia Sciandra moglie del nostro Alpino Corradino andato avanti un anno fa. Tutti
i componenti del Gruppo sono vicini alla Famiglia e
porgono le piu’ sentite condoglianze
all’alpino Dario Carli per la perdita del fratello,
all’alpino Giovanni Gandolfo per la perdita del suocero,
all’amico degli alpini Adolfo Ravani per la perdita della suocera Maria.
Condoglianze da tutto il gruppo all’ alpino Carlo Fulberti per la perdita della mamma e della cognata. Il
gruppo ricorda anche il sacerdote don Ambrogio
Bianchi, parroco per oltre 40 anni di Borgomaro, ma
conosciuto ed amato in tutta la valle per la sua semplicità e bontà nei confronti di tutti i fedeli. Gli alpini
lo ricordano per tutte le volte che con loro ha partecipato alle feste del gruppo diventando un alpino anche
lui per una sola serata. Fu amante della montagna e
della natura: per questo gli alpini di Conio sono sicuri
che il Signore lo farà camminare sulle montagne del
paradiso.
CONIO
Il capogruppo e gli alpini di Conio si stringono alle
famiglie dei loro iscritti per la perdita dei loro Cari:
all’ alpino Mario Zunino e all’ alpino Franco Gandolfo
per la perdita della suocera e sorella Maria,
PERINALDO
Si è spento nel mese di gennaio e ha raggiunto i suoi
commilitoni nel Paradiso di Cantore il Reduce di Russia Osvaldo Magliani, classe 1921, del Battaglione Pieve di Teco. Numerosa la presenza di alpini ai funerali
avvenuti il 1 febbraio; il Gruppo e la Sezione rinnovano le condoglianze ai famigliari.
E’ andato avanti l’alpino Osvaldo Cassini, classe 1926,
alpino a Dronero. Il Gruppo si stringe alla famiglia in
questo triste momento.
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FELICITAZIONI
Tutti gli Alpini della Sezione si stringono commossi
intorno alla vedova e ai famigliari dell’estinto porgendo loro le più sentite condoglianze.
PONTEDASSIO
L’Alpino Daniele Bona ha conseguito la laurea in Ingegneria Informatica. Gli Alpini di Pontedassio gli rinnovano le felicitazioni e il Capo Gruppo Piero Bonsignorio aggiunge un forte “bravo! bravo! bravo!”
Grave lutto nel Gruppo A.N.A. di Sanremo: è andato avanti in circostanze tragiche Arturo Politi, Alpino
del Btg. “Saluzzo”e discendente di Alpini; infatti, suo
nonno era Maresciallo Maggiore nei Btg. “Pieve di
Teco” e “Val Varaita”. Viene alla mente che, solo pochi
mesi fa, avevamo dato su queste pagine la lieta notizia
della nascita di due nipotini che avevano rallegrato la
famiglia Politi, ma si sa che la vita è fatta di gioie e
dolori. Gli Alpini di Sanremo e Verezzo hanno reso
gli estremi onori ad Arturo in una Concattedrale di
San Siro gremita al punto da non riuscire a contenere
tutti i presenti. Al termine della mesta cerimonia, il
Capogruppo di Sanremo, Roberto Criscuolo, ha rivolto parole di conforto alla moglie, al fratello e ai figli
del defunto e recitato la Preghiera dell’Alpino.
VEREZZO
L’Alpino Francesco Pecollo, Donatore di Sangue, ha
ricevuto la Medaglia d’Oro per aver raggiunto le 75
donazioni. Complimenti a Francesco, alpino dal cuore (e dalla medaglia) d’oro!
CONTRIBUTI
Abbiamo ricevute molte offerte pro notiziario. La
Redazione elencando le offerte ricevute, ringrazia di
cuore: consigliere anonimo devolve la somma di euro
50,00. In memoria dell’alpino Ennio Mela, andato
avanti cinque anni fa, la moglie, la figlia e il genero
hanno offerto € 30,00.
In memoria dell’alpino Ettore Risso, viene devoluta la
somma di euro 20,00.
Il Gruppo di Vallecrosia offre euro 64,00.
Il Gruppo di Ospedaletti offre euro 20,00
Il Gruppo di Perinaldo offre euro 20,00 in memoria
del Reduce di Russia Osvaldo Magliani.
Il Gruppo di Ranzo offre euro 10,00.
Il Gruppo di Pieve di Teco offre 20,00
Il Gruppo di Borghetto d’Arroscia offre euro 35,00
Il Gruppo San Bartolomeo Valle Steria offre euro 30,00
Il Gruppo di Arma di Taggia offre 20,00
La signora Irene Tortarolo offre euro 10,00
Il signor Ferdinando Feola offre euro 10,00
In memoria di Giovanna, sorella dell’alpinoVittorio
Occelli del Gruppo di Riva, sono stai offerti euro 20,00
L’alpino Eraldo Pastor del Gruppo di Pigna-Buggio-Monte Toraggio offre pro notiziario la somma
di euro 20,00 in ricordo del Pellegrinaggio Sezionale
sull’ Ortigara .
RICORRENZE
VEREZZO
L’Alpino Aldo Lagorio e la Signora Luciana hanno festeggiato le “NOZZE D’ORO”, per il loro 50° Anniversario di Matrimonio, domenica 26 settembre 2015.
Per l’occasione il Parroco di Verezzo Sant’ Antonio,
Don Giacomo Barra, ha celebrato la Santa Messa. E’
seguito un rinfresco offerto agli Alpini, parenti ed
amici. Auguri e Felicitazioni da parte del Gruppo.
UN RICORDO DI GIULIO BIANCHERI
La solidarietà degli Alpini è il cemento con il quale essi costruiscono il loro spirito di corpo.
Essa rimane viva anche dopo che si è lasciato il servizio militare, e quindi il Corpo degli Alpini.
E’ quanto vorrei dimostrarvi parlandovi di un grande Alpino, la Medaglia d’Argento al Valore Militare, Maggiore
Giulio Biancheri, classe 1894, nato a Bordighera.
Durante la 1^ Guerra Mondiale egli era Aspirante Ufficiale, in forza al 2° Reggimento Alpini; meritò la prestigiosa
medaglia al termine di un combattimento, con questa motivazione:
“Dolorante per una recente ferita ad un arto, coadiuvava efficacemente il suo Comandante in una giornata di azione.
Destinati due plotoni all’assalto di una munitissima posizione, ne prendeva prontamente il comando, e alla testa di
essi si lanciava all’assalto, balzando per primo nella trincea nemica e conquistandola”. (Malga Fossetta-Costelloni di
S. Marco, 17 – 19 Giugno 1916”.
A lui è stato intitolato il Gruppo Alpini di Bordighera.
A questo riguardo vi voglio raccontare un breve ma significativo episodio raccontatomi una sera, all’uscita dall’oratorio di Borghetto San Nicolò, dopo una Messa in suffragio dei Nostri Alpini Andati Avanti, dal Signor Biancheri
Eraldo, un giovane ultra ottantenne di Bordighera, arzillo e lucido come uno studentino, e figlio del Maggiore Giulio
Biancheri.
Durante la 2^ Guerra Mondiale Eraldo ha prestato servizio nell’Aeronautica (aveva 22 anni), e nel 1943, durante un
combattimento successivo all’8 Settembre, fu catturato dai Tedeschi e portato in un campo di concentramento allestito in qualche luogo in Italia, non ricordo più esattamente dove mi ha detto che si trovasse.
Lì, un giorno, entrò un Alpino con la penna bianca, certamente un Ufficiale costretto a collaborare con i tedeschi.
Il giovane Eraldo, visto il cappello Alpino e ricordatosi che suo padre in casa ne aveva uno simile, si precipitò da lui,
speranzoso, urlandogli:
“Mio padre era un Alpino, e ha fatto la 1^ Guerra Mondiale!”
E la penna bianca gli chiese: “Come si chiamava?” e lui: “Sottotenente Alpino Giulio Biancheri!”.
Il Colonnello (si, era un Colonnello) rispose subito, spalancando gli occhi e sorridendo: “Era con me in trincea!”.
E pochi giorni dopo, tra la sorpresa di tutti, Eraldo fu liberato, e poté così tornare a casa.
A casa Eraldo, cercò suo padre, e gli raccontò subito di essere stato liberato dalla prigionìa grazie ad una penna bianca.
Il padre, incuriosito, gli chiese: “Come si chiamava?”, e
Eraldo: “Colonnello . . . . . !” E il padre spalancò gli occhi, si
appoggiò allo schienale di una sedia, e con occhi stralunati
esclamò: “Era con me in trincea!”
Purtroppo Eraldo è deceduto circa tre anni fa, ma il suo
ricordo, unitamente a quello di suo padre, sono sempre vivi
grazie alla sorella di Eraldo, madrina del 2° gagliardetto del
Gruppo di Bordighera, e alla moglie, madrina del Gruppo, in
occasione dell’inaugurazione della sua nuova sede.
Ricordo ancora, per finire il mio breve esposto, che prima
di meritarsi la medaglia, Giulio Biancheri era stato gravemente ferito ad un braccio e ne perse successivamente l’uso,
per cui gli fu concesso il congedo illimitato.
Ciò nonostante, durante la 2^ Guerra mondiale egli prese
parte attiva nella Resistenza, fu catturato anche lui, e detenuto nelle caserme di Vallecrosia, ma per poco tempo; fu liberato, ma poco dopo, purtroppo, morì.
Era il 10 Ottobre 1944 e aveva appena 50 anni.
Riccardo Lanteri
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67° RADUNO AL COLLE DI NAVA
AVVISO IMPORTANTE
LOTTERIA
ALPINA
67° RADUNO
AL COLLE
DI NAVA
DESTINAZIONE DEL 5 PER MILLE
Elenco biglietti estratti
La destinazione del 5 per mille è un’occasione imperdibile per contribuire in modo sostanziale ad incrementare
le casse della nostra Sezione.
Infatti basta una semplice firma nella casella riservata al
5 PER 1000
perché una parte delle imposte pagate, venga versata alla nostra Sezione.
Non è una “tassa” in più ma solo il cambio di destinazione di una somma che deve essere, comunque, versata
allo Stato.
La destinazione del 5 per 1000 può essere fatta anche da chi non presenta denuncia dei redditi ma che è in
possesso del Mod. CUD.
Occorre in tutti i casi indicare nell’apposito spazio dei moduli 730, UNICO e CUD. Il codice della Sezione
A.N.A. di Imperia che è il seguente:
91001040087
Perché l’iniziativa abbia successo è importante che tutti gli alpini e i soci aggregati prendano coscienza che il
loro contributo individuale è determinante.
Basta una semplice firma e il numero sopra indicato per garantire un futuro più sereno alla nostra Sezione e ai
nostri Gruppi.
PROSSIMI APPUNTAMENTI SEZIONALI
7 agosto: Festa del Gruppo di Gavenola
17 agosto: Festa alpina a Verdeggia
28 agosto: Festa del Gruppo di Ceriana
3-4 settembre: Pellegrinaggio sul Monte Pasubio – Sezione di Vicenza
4 settembre: Festa del Gruppo di Ventimiglia
10-11 settembre: 19° Raduno del 1° Raggruppamento a Susa
18 settembre: Festa del Gruppo di Riva Santo Stefano
22 settembre: San Maurizio, patrono degli alpini: festa patronale a Conio, Riva Ligure e Imperia P. Maurizio.
23 ottobre: Festa del Gruppo di Imperia, decennale di fondazione.
AVVISO PER IL 1° RAGGRUPPAMENTO
La Sezione organizzerà dei pullman per le due giornate del 1° Raggruppamento a Susa.
Gli interessati possono contattare il Consigliere Massimino Filippi al seguente numero di telefono:
339 61 33 752
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LOTTERIA
ALPINA
Elenco biglietti
estratti
PREMIO
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10°
11°
12°
13°
14°
15°
16°
17°
18°
19°
20°
21°
22°
23°
24°
25°
26°
27°
28°
29°
30°
BUONO ACQUISTO DA € 600 PRODOTTI COOP
BUONO ACQUISTO DA € 400 PRODOTTI COOP
BUONO ACQUISTO DA € 300 PRODOTTI COOP
BICICLETTA ELETTRICA
BICICLETTA DA DONNA
BUONO ACQUISTO DA EURO 100,00 ACQUAPRO
TELA CON CORNICE DEL PITTORE BRUNO GIACCONE
TELA CON CORNICE DEL PITTORE BRUNO GIACCONE
BUONO SPESA DA EURO 50,00 L'OASI DELLA SCARPA
LATTA LITRI 5 OLIO EXTRAVERGINE D'OLIVA TAGGIASCA
MACCHINA DA CAFFE' A MODO MIO
CONFEZIONE OLIO ANTICO FRANTOIO DI BUGGIO
OGGETTO MARINARO
ROBOT DA CUCINA IMTEC
ROBOT DA CUCINA TRITATUTTO
CONFEZIONE 6 BOTTIGLIE DI VINO
CONFEZIONE 6 BOTTIGLIE DI VINO
VASO IN CERAMICA
COLTELLO ELETTRICO DA CUCINA
GIACCONE + T-SHIRT + CAPPELLINO
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
BOTTIGLIA LT. 1 OLIO EXTRAVERGINE DITTA GASTALDI
VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI
VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI
VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI
VASETTO KG 1 OLIVE IN SALAMOIA DITTA GASTALDI
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BIGLIETTO
ESTRATTO
N°
2117
4557
1667
4873
3987
4287
620
446
3656
3485
2974
2593
3962
4474
3944
1991
3293
3259
2576
2939
1792
752
4904
4521
504
3906
1537
4959
2233
1204
ALPI MARITTIME N. 136
Notiziario della Associazione Nazionale Alpini
Redaz.: Piazza Ulisse Calvi, 1 - 18100 IMPERIA
Tel/fax: 0183 753324
email: [email protected] - [email protected]
Direttore Responsabile Alberto Ghiglione
Redazione Carlo Alassio, Alberto Casella,
Roberto Criscuolo, Pietralata, Silvio Gradazzi
Chiuso in tipografia il 05/08/2016
Aut.Trib. Imperia 15-11-71
Tipografia Nante - via Gaudo 4/6 - Imperia
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