06-Giugno
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06-Giugno
Anno XVIII n. 6 Giugno 1979 lr " ^ P - 7 i \ } utmammmmii PAUPERIBUS MISIT ME Evangelizare BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO D'lTALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI" Direzione - Redazione - Amministraz.: Via dei Pianellari 7 - Tel. 6541409 - C.c.p. 33870007 ROMA Sommario Evangelizare Contro l'assassinio IJag. Pensiero mariano Benedetto il frutto del tuo seno, Gesii! . Alia sorgente Ringraziamento La pagina del magistero Si fa per dire Religione, arte, cultura e vita Ricordi di paese » 14 L'arrivista » 17 Fior di pensiero e... — Felicita . » IS » 20 Dalle case nostre Amatrice — Centro Residenziale per Anziani » 21 Seisale » 23 La sveglia: Un pomeriggio diverso . » 26 Tempo irrequieto » 28 » 29 I sotterfugi » 2.9 Nozze » ^2 ...Un'oncia di buon sangue La pagina dell'assistente . . . . . . . . . . In copertina: RINGRAZIAMENTO (M. Barberis). Direttore Responsabile: Don ROMEO PANZONE Redattore Capo: Patuelli Hgisto; Redattori: Chouqucr Mario, D'Angela Francesco, lacobellis Salvatore, Molinaro Tommaso, Panetta Franco, Segretario di Amministrazione: Angela Masciotta. Autorizz. Trib. Roma N. 8504 del 20 febbraio 1962 - Sped, in Abb. postale Gruppo III - 70% Stampato dalla Tipolitografia IN.GRA.C. s.r.l. - Tel. (0776) 42065 - S. Elia Rumerapido (I'R) L'UOMO MATURO CHE SORRIDE Al PICCOLI E' IL PIU' GRANDE SPETTACOLO UMANO. P. G. Minozzi EVANGELIZARE pauperibus misit me Ordinaho L. 3.000 Sostenitore L. 5.000 d'Amicizia L. 10.000 Una cop/6 L. 300 Abbonamenti e rinnovi LIRE 1.000 Sgroi Antonio, Giardinello. LIRE 2.000 Nardone Alfonso, Calvello; Di Gianni Lucia, Varallo Sesia; Di Liberto Italo Oscar, Palermo; Nuovo Felice, Spinazzola. LIRE 3.000 Partenopio Antonio, Grassano; Olivieri Franco, S. Giuliano di Puglia; Migliore Emanuele, Modica; lossa Renata, Roma; Valle Pacifico, Roma; Colarieti Mileno, Amatrice; La Barbera Elena, Stilo; Lanubila Giuseppe, Genzano di Lucania; Lisanti Enrico, Bari; Manieri Francesco, Orvieto; Casa Generalizia-Prato Lauro, Roma; Istituto « Signore della citta », Caltanissetta; Occhionero Michele, Colletorto; Caffio Antonio, Banzi; Pennacino Franceses, Bra; Daraio Girolamo, Taranto; Maldarelli Giulio, Roma; Montoli Maria, Busto Arsizio; De Socio Leonardo, Milano; Fantoni Neda, Greve in Chianti; Tancredi Ida, Greve in Chianti; Bolzani Amalia, Castel d! Sangro; Coniglio Francesco, Altamura; Rettura Francesco, Chieti; Evangelista Addolorata, Francavilla a Mare; Scuola Materna, S. Marco Argentario; Pacifico Paolo, Avellino; Trancanelli Berardo, Martinsicuro; Matrunola Sac. Vincenzo, Cassino; Morabito P. 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Giorgio a Cremano; D'Achille Elena, Roma; Badellino Zaiba, Vaprio d'Adda; Testori Umberto, Bergamo; Saeli Carmine, Abriola; Mattarella Maria, Roma; Maggioni Sac. Augusto, Milano; Zanotti Ettore, Brescia; Loscalzo Vitale, Mori; Di Napoli Carmela, Roggiano Gravina; Superiora Istituto Villa Levi, San Remo; Famiglia Giammaica, Ragusa; Cerini Renato, Voghera; Collarini Cardena Cleonice, Garlasco: Siciliano Raffaele, Potenza; Battilana Rita, Citta Sant'Angelo; Marinacci Fausto, S. Donato Milanese; Scuola Magistrame « P. Semeria », Roma; Educandato « Pinto », Vallo della Lucania; Marini Mestichelli Giulia, Castel di Lama; Staino Orlando, Milano; Oppido Giuseppe, Roma; Bocci Di Alerio Enzo, Sulmona. LIRE 6.000 Noviello Donato, Bitonto. LIRE 10.000 Istituto «S. Teresa», Vallo della Lucania; Baldassarre Guido, Santeramo in Colle; Pace Antonino, Filiano; Sorrentino Pasquale, Nola; Seminario « Discepoli », Ofena; Pendenza Mario, Roma; Bournens Domenico, Bari; Cauzillo Luigi, Roma; Suore Apostole Sacro Cuore, Chiaravalle; Brandi Domenico, S. Giorgio a Cremano; Tozzi Alfredo, L'Aquila; La Mendola Angela, S. Martino sulla Marruccina; Bonetti Igino, Milano; Gazzelli Attilio, U.S.A.; Istituto, Gela; De lulis Franco, Settimo Milanese; Balzani Bice, Castel di Sangro; As. «Principe di Savoia, Isola Capo Rizzuto; Camaianni Carmelo, Corieone; Solazzi Sr. Maura, Mesocco; Semeria Rivera Maria, Genova; Istituto, Greve in Chianti; Di Benedetto Francesco, Roma. LIRE 12.000 Scuola Materna, Pollutri. LIRE 20.000 Tosti Filosini Antonietta, Roma; Corona Luigi, Palermo; Sciascia Raffaela, Roggiano Gravina; Minozzi Mario, Roma; Affinita Romolo, Mesercola. LIRE 25.000 Mariani Mario, Ascoli Piceno. LIRE 30.000 Sammarani Adele, Bergamo; Grassi Sac. Angelo, Rivarolo Mantovano. LIRE 50.000 Istituto « Principe di Piemonte », Potenza. CONTRO L'ASSASSINIO Siamo tutti d'accordo, cristiani e no, che 1'osservanza del quinto comandamento « Non uccidere » e necessaria alia convivenza umana. In realta sperimentiamo una implacabile violenza privata e pubblica, grottescamente ammantata, quest'ultima, di idealita. II fatto e che il progresso della scienza e della tecnica non ha reso I'uomo moralmente piu maturo, invece si e rivoltato contro di lui, che se ne serve per il male; sembra anzi che I'intento primario della ricerca e della sperimentazione scientifica miri principalmente a produrre ordigni di piu vasta e immediata distruzione. Notiamo con orrore che la vita, per salvaguardarsi, si prepara ad essere micidiale per altre vite: assassinio, sterminio, strage, genocidio sono alcune delle manifestazioni del combattimento feroce dell'uomo moderno contro la vita. La vita appartiene a Dio. All'uomo non e stato concesso il potere sulla vita, ne su quella propria ne su quella del prossimo. La vita e sacra; il sangue sparso grida vendetta al cospetto di Dio, che se ne fa vindice verso il singolo e verso l'intero popolo. Si park di nemesi storica. Noi cristiani diciamo che e la Provvidenza Divina a ristabilire tra i popoli, implacabilmente, i diritti della vita dissacrata e distrutta. II quinto comandamento ci indica di non odiare piu, di non disprezzare piu, di non uccidere piu (cfr L'Oss. Romano 4.5.'79), con un grido che rintrona la storia dell'uomo e non si spegnera giammai. Ma I'uomo ha la tremenda possibility di uccidere la vita essendo stato corredato di liberta. Soffermiamoci su alcuni temi. Che dire della pena di morte? Vieta la pena di morte il rispetto all'uomo, immagine di Dio, ribadito nella proibizione di uccidere, anche se la lettera del comandamento esplicitamente non la proibisce. Dobbiamo trarne una conseguenza SS"- 1 che, oggi, davvero sconvolge i nostri animi: neppure al terrorista, che uccide ferocemente a sangue freddo, puo essere inflitta la pena di morte: la proibizione vale a favore dell'assassinato e a favore dell'assassino. Dio solo giudica inappellabilmente, perche soltanto lui conosce che cosa c'e nel cuore dell'uomo. E l'aborto? Forse non ci metteremo mai d'accordo sulPaffermazione di scienza secondo la quale il feto nel seno materno e gia « uomo ». Teniamo fermo pero che nessuno puo disporre della vita umana: l'avvenuto concepimentc innesta nel seno materno un processo che e ordinate) appunto alia nascita di un uomo e conseguira certissimamente il suo fine, se non viene turbato; il cristiano percio non puo accettare la liceita dell'aborto, neppure se esso viene permesso dalle leggi dello Stato. « La legge suH'aborto — afferma la Conferenza Episcopale Italiana — e una legge intrinsecamente e gravemente immorale. L'uomo si sente vincolato unicamente dalla legge scritta da Dio nel suo cuore, la quale, comandando di non uccidere, autorevolmente giudica e assolutamente rifiuta una simile legge umana ». Un'altra insidia alia vita dell'uomo suscita periodicamente un aspro contrasto di opinioni: l'eutanasia. Si pretende di provocare attivamente e direttamente la morte indolore di un uomo mortalmente malato. All'altro estremo sussiste il divieto di manipolare la vita alia nascita, influenzandone il patrimonio ereditario. Sono azioni delittuose ambedue: ciascun uomo infatti ha diritto alia propria nascita e alia propria morte. Continuando, e facilmente intuibile, come consequenziale in forza del comandamento, che in varia misura sono proibiti tutti i danni che vengono inferti alia salute e alia incolumita, dalle lesioni corporali all'asportazione in un vivente di organi da trapiantare, dall'inquinamento alia devastazione dell'ambiente naturale, dall'abuso di cibo e di bevanda all'uso di medicinali per disordine morale. La natura e per l'uomo, come pure le sue risorse; e la vita non deve essere strumentalizzata per la morte. Mi rendo conto, a questo punto, che ogni titolo di proibizione porta con se una casistica lunghissima, la quale non esclude eccezioni premesse. Ma trattare i casi innumerevoli non rientra nell'intento di questo nostro accenno. Amiamo cristianamente la vita, accogliamo la vita, rispettiamo e difendiamo la vita, sviluppandola perche serva al bene; e ringraziamone Dio, che ce l'ha donata. In tal modo al tempo degli assassini potra succedere il tempo dell'amore e della speranza. D. Romeo Panzone, 2 J.D. * * .. m 1 jr#**£ Le virtu umane e cristiane hanno tutte una radice di forza e chiedono impegno perseverante, perche attecchiscano nell'anima; come i fiori di montagna, che si radicano sulla roccia e resistono alle bufere. 3 BENEDETTO IL FRUTTO DEL TUO SENO, GESU'! Madre dei Discepoli Madre degli orfani prega per no/ Tutti i figli degli uomini sono benedetti, fin dal loro sbocciare nel seno materno, perche continuazione dell'opera creatrice di Dio. Elisabetta, quasi prevenendo la lode pronunciata poi per suo figlio da Gesu — « tra i nati di donna non c'e nessuno piu grande di Giovanni » (Luc. 7, 28) —, proclama « benedetto » il Figlio di Maria. Veramente Gesu e il Benedetto Figlio di Dio, che assume la natura umana nel grembo di Maria, per essere il nostro Salvatore! Benedetto lo gridarono le folle, nel suo solenne ingresso in Gerusalemme, Benedetto lo canta la Chiesa, nella sua presenza suH'altare sotto le forme eucaristiche... Benedetto Gesu, Salvatore, Figlio di Dio. Figlio di Maria! Benedetti anche noi, se vivremo uniti a Lui, nella pratica dell'amore! T.M. Chi sparge il sangue dell'uomo dall'uomo il suo sangue sara sparso, perche a immagine di Dio Egli ha fatto l'uomo. E voi, siate fecondi e moltiplicatevi, siate numerosi sulla terra e dominatela. (Gen. 9, 6 4 RINGRAZ1AMENT0 A caratterizzare la copertina di « Evangelizare » per l'annata 1979, XVIII di sua fondazione, abbiamo scelto la composizione, che presumiamo opera del celebre disegnatore M. Barberis, intitolandola di nostra iniziativa « Ringraziamento ». Volevamo esprimere, nel tempo della trepidazione, la fede e il conseguente sencimento di gratitudine a Dio per un evento che presagivamo dovesse ?lfine verificarsi. A farci trepidare era la sorte della nostra Opera, sottoposta al parere di esaminatori non benevoli, in forza di una legge anch'essa non benevola, perche rendeva esplicito un atteggiamento preconcetto, un pregiudizio laico nei confronti di enti a dimensione nazionale, elencati indiscriminatamente e proposti per la soppressione. Indiscriminatamente essi erano qualificati inutili, pur essendo alcuni di derivazione e di gestione religiosa, utilissimi alia societa e senza onere per lo Stato. La trepidazione veniva da lontano. Gia dal 1975 le citazioni dell'Opera, che apparivano, con nostra apprensione, sugli organi di stampa, le indiscrezioni sui propositi punitivi di certi riformisti e risanatori della finanza pubblica, le mire di amministratori locali che desideravano la roba degli altri, infine le proposte di legge delle varie parti politiche, giacenti presso le Commissioni parlamentari dell'Interno, degli Affari costituzionali, per le Questioni regionali, avevano finito per persuaderci che nella vicenda saremmo comunque rimasti implicati, pur non trovandone onestamente alcuna motivazione. Doverosamente seguimmo l'evolversi della situazione, intervenendo 5 nelle sedi competenti e adoperandoci perche non fosse perpetuata la palese ingiustizia; di palese ingiustizia si sarebbe trattato, cioe di esproprio coatto senza indennizzo, ammantato di legalita. II 29 agosto 1977 fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 234 il Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616; attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382. Anche se, consolantemente, nella legge riscontravamo esplicita traccia di qualche nostro segnale, I'Opera tuttavia figurava al settimo posto neH'allegata tabella B fra gli enti proposti per lo scioglimento e subito sottoposti a una macchinosa trafila per accertarne la natura. Sono trascorsi due anni ancora di polemiche e di vicende, per noi di apprensione e di sospensione d'animo, due anni di attesa, di fermo, di difficolta: la problematica derivante dalla legge e il modello di societa che essa concorreva a edificare erano ampiamente e di continuo discussi; il discorso concernente la sopravvivenza di numerosi enti s'era venuto qualificando ed era divenuto discorso di Chiesa. Finalmente, nella seduta del 2 marzo scorso, il Consiglio dei Ministri approvava il decreto col quale, in conformita del par^re della Commissione parlamentare per le questioni regionali e della Commissione tecnica appositamente insediata, si da atto che I'Opera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia non e assoggettabile alia procedura di scioglimento. II Decreto del Presidente della Repubblica, che porta la data del 9 marzo 1979, e stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24.4.1979 n. 113. La sentenza, diciamo cosi, ha assolto I'Opera con formula piena. Peccato che non sia previsto il risarcimento dei danni. L'esito non e stato privilegio, e stato verdetto di verita e riconoscimento della reale natura del nostro ente, che non ha niente a che vedere col bilancio dello Stato, che e sorto per I'iniziativa di due Sacerdoti e che si mantiene col proprio lavoro e con le elargizioni delle persone dedite al bene. Cost il calvario e finito. L'Opera di P. Semeria e P. Minozzi puo continuare in pace la sua missione di carita. Tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno consapevolmente voluto aiutarci stanno nella nostra mente e nel nostro cuore, corrisposti dalla doverosa nostra preghiera. Il ringraziamento espresso « con le ginocchia della mente inchine », divenuto stato d'animo congiunto alia proteggente preghiera dei Fondatori per tutto ci6 che attiene alia nostra Opera, sale alia Divina Provvidenza, la quale, imperscrutabile nei modi, non cessa di stupirci col suo tangibile intervento. D. Romeo Panzone, 6 d.D. L'8 MAGGIO IL SUPERIORE GENERALE HA AVUTO MODO DI PRESENTARE BREVEMENTE AL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II LA DEVOZIONE DELLA FAMIGLIA DEI DISCEPOLI E DELL'OPERA. 7 La pagina del magistero LO SPORT La Chiesa ammira, approva e incoraggia lo sport, scorgendovi una ginnastica del corpo e dello spirito, un allenamento per i rapporti sociali, un elemento di coesione che favorisce amichevoli relazioni internazionali. Cosl afferma il Papa ricevendo dirigenti e giocatori della squadra del Milan (il 12.5.1979). Augura, a conclasione, che il Signore Gesu conceda quel « goal », cioe quel traguardo finale, che e il vero e ultimo destino della vita. Come a dire: anche lo sport deve servire alia formazione cristiana. VOCAZIONI La pastorale favorisce lo sbocciarc delle vocazioni e della pastorale una delle forme piu alte e la catechesi. Bisogna svolgere azione pastorale nell famiglia, nei gruppi giovanili, nella parrocchia intera, per provocare il risveglio delle vocazioni. Cosl il 16 maggio afferma il Papa, parlando ai Vescovi italiani riuniti per discuterc il problema. E prosegue: « La vocazione dice relazione, innanzitutto, con la vita della Parrocchia, il cui influsso ha per essa S una importanza fondamentale, sotto i piu diversi aspetti: quelli dell'animazione liturgica, dello spirito comunitario, della validita della testimonianza cristiana, delFesempio personale del Parroco e dei Sacerdoti suoi collaboratori ». Ma come fare a discernere le vocazioni e guidarle? II riferimento e Cristo: la idoneita e la qualita dei chiamati devono essere vagliate guardando a Cristo eterno Sacerdote, al suo ministero; ma, soprattutto, rimane indispensabile la preghiera. LA GUERRA Alia strage fratricida non hanno spinto le verita del Vangelo e le tradizioni della grande cultura cristiana, ma le nazioni vi sono state coinvolte da un sistema imposto con spietata violenza e in antitesi al Vangelo e alio tradizioni cristiane. Questo il Papa Woytjla ha affermato nella visita del 18 maggio al Cimitero polacco di Montecassino. Oltre che un ritorno di fiero sentimento patriottico alia Polonia il viaggio ha voluto essere la proclamazione della necessita della legge di amore fraterno, derivandola dalla terribile lezione storica di tanti morti ». Non uccidete! - ecco il grido accorato e rinnovato con intensa e universale paternita. Non preparate agli uomini distruzioni e sterminio! Pensate ai vostri fratelli che soffrono fame e miseria! Rispettate la dignita e la liberta di ciascuno! ». CONTRO LA NEUTRALITY NELL'EDUCAZIONE Lo spontaneismo, reclamato per gli educandi, e il conseguente disimpegno dell'educatore non possono essere accettati nella visione cristiana dell'educazione. II Papa, nel messaggio per la « Giornata delle comunicazioni sociali » insegna: « Quale sara dunque l'atteggiamento dei cristiani responsabili e, segnatamente, dei genitori e degli operatori dei « mass-media » consapevoli del loro doveri nei confronti dell'infanzia? Essi dovranno, innanzitutto, farsi carico della crescita umana del fanciullo: la pretesa di mantenersi di fronte a lui in posizione di « neutrality » e di lasciarlo «venir su» spontaneamente nasconde — sotto l'apparenza del rispetto per la sua personality — un atteggiamento di pericoloso disinteresse. Un tale disimpegno davanti ai bambini non puo essere accettato; l'infanzia, in realta, ha bisogno di essere aiutata nello sviluppo verso la maturity. C'e una grande ricchezza di vita nel cuore del bambino; egli, pero, non e in grado di discernere, da solo, i richiami che avverte in se stesso. Sono le persone adulte — genitori, educatori, operatori delle comunicazioni —• che hanno il dovere e sono in grado di farli ad essi scoprire. Ogni fanciullo non assomiglia forse, in qualche modo, al piccolo Samuele, del quale park la Sacra Scrittura? Incapace di interpretare il richiamo di Dio, egli chiedeva aiuto al suo maestro, che dapprima gli rispose: « lo non ti ho chiamato; torna a dormire ». Terremo noi un uguale atteggiamento, che soffoca le spinte e le vocazioni migliori, oppure saremo capaci di farle comprendere al fanciullo, al pari di quanto fece alia fine il sacerdote Eli con Samuele: « Se ti si chiamera ancora, dirai: — Parla, o Signore, perche il tuo servo ti ascolta »?. Le possibility ed i mezzi, di cui disponete voi adulti a questo proposito, sono enormi: voi siete in grado di destare lo spirito dei fanciulli all'ascolto oppure di addormentarlo e — Dio non voglia — di intossicarlo irrimediabilmente. Bisogna, invece, fare in modo che il fanciullo afferri, grazie anche al vostro impegno educativo non mortificante, ma sempre positivo e stimolante, le ampie possibility di realizzazione personale, le quali gli consentiranno di inserirsi creativamete nel mondo. Assecondatelo, voi specialmente che vi occupate di « mass-media », nella sua indagine conoscitiva, proponendo programmi ricreativi e culturali, nei quali egli trovi risposta alia ricerca della sua identita e del suo graduate « ingresso » nella comunita umana. E' poi anche importante che il fanciullo non sia, nei vostri programmi, una semplice comparsa, come per intenerire gli occhi stanchi e disincantati di apatici spettatori o uditori, ma un protagonista di modelli validi per le giovani generazioni ». Don Aster 9 FLASH SU UN EVENTO STRAORDINARIO LA VISITA DEL S. PADRE GIOVANNI PAOLO II NELLA NOSTRA SCUOLA DI VIA G. SOMME1LLER, 38 — ROMA Domenica 25 marzo 1979 Parlano le alunne della Scuola Magistrate « P. G. Semeria ». Mentre una nostra compagna stava leggendo il « benvenuto », il S. Padre ha guardato noi studentesse e mi ha fissato profondamente. Io, in quegli occhi ho visto la sofferenza di Gesu, il quale ha sacrificato la sua vita per liberare l'uomo dal peccato. Queslo e avvenuto in un attimo, ma per me e stata un'eternita. Da quello sguardo ho capito veramente che il Papa rappresenta Gesu sulla terra e come Lui soffre per l'umanita. (Nadia Di Domenico, anni 15) Certo, non e facile descrivere il sentimento che si prova avvicinando il Papa, ma e un sentimento forte che consiglio anche agli altri di provare; e un'emozione che non si pu6 dimenticare... (Stella Canestri, anni 15) II discorso che il Papa ha fatto e stato breve, ma il modo con cui si e espresso mi ha fatto capire molte cose e mi ha fatto riflettere. Soltanto guardandolo il mio cuore si e riempito di gioia e nello stesso tempo di speranza. L'incontro che ho avuto con Sua Santita, anche se breve e insieme a tanta gente, e come se lo avessi avuto io soltanto perche mentre Egli parlava e io lo ascoltavo era come se intorno a me non ci fosse nessuno. (Maria P. Maialetti, anni 16) Di questa udienza parlero un giorno ai miei figli e diro loro quanto ci si sente forti nello spirito quando una persona off re tutta se stessa. Diro anche quanto sia stato meraviglioso essere vicini al Papa ed amarlo come si ama Dio perche Egli e il Suo Vicario. (Franca Rita Mariani, anni 17) Papa Giovanni Paolo II ha avvicinato molte persone alia Chiesa compresa me e penso proprio che cio si sia verificato per il suo comportamento cos! socievole e per la sua profonda cultura che, pero, esprime con molta semplicita... (Alessandra Tedeschi, anni 14) 10 Nel momento in cui e arrivato il S. Padre ho fatto molte riflessioni. Egli mi piace perche comprende e soprattutto crede nei giovani. Con Lui mi sono avvicinata di piu alia Chiesa. (Eleonora Sapuppo, anni 15) Cera molta gente nel cortile della Scuola, ma io ho avuto l'impressicne che il Papa si rivolgesse solo a me. Avrei voluto che I'incontro non finisse mai e quando e finito mi sono sentita piu felice e piu leggera, come se mi fossi liberata da qualcosa che mi pesava. (Vincenza Olivieri, anni 15) Ieri e stata la piu bella giornata della mia vita perche finalmente ho potuto vedere di persona il Papa. Ho notato una cosa in Lui: il suo volto e i suoi occhi manifestavano la gioia di averci incontrate. (Pierina Serafini, anni 16) All'arrivo del S. Padre sentivo il mio cuore battere forte forte e ancora di piu quando Pho visto salire sul palco e quando, con poche parole, ha espresso la sua gioia di trovarsi tra noi. In quel momento ho compreso il valore di un Pastore che svolge la missione universale per avvicinare a Cristo tutta l'umanita. {Patrizia Stocco, anni 16) Prima che arrivasse il Papa cercavo d'immaginarmi cosa avrei provato al Suo passaggio e all'udire le Sue parole, ma non avrei mai immaginato la grande emozione e gioia che ho provato. Devo veramente dire che il Signore ci ha fatto un grandissimo dono. {Pina Gianninoto, anni 15) SAGGEZZA Dammi, Signore, serenita per accettare le cose che non posso cambiare, forza per cambiare quelle che posso, saggezza per distinguere le une dalle altre. (Preghiera). 11 Chi sono gli autonomi lo sappiamo purtroppo per diretta esperienza. Non posso dire che non avrei mai immaginato che un magistrato si sarehhe fatto sorprendere dalla polizia assieme a simile lurida gema. Non posso dire ecc. se si pensa che questo magistrato e lo stesso che gia ha fatto parlare di se per un famoso provvedimento che non ha provveduto a niente se non a mettere nei pasticci il sindaco con tutta la sua banda. I quali, in conseguenza dell'ordinanza del magistrato hanno dovuto handire un concorso {per I'assegnazione della casa) e in conseguenza della disposizione della Cassazione hanno dovuto annullare detto concorso. Insomma, fra magistrato e sindaco hanno preso in giro la gente. Si fa per dire. Ultime notizie. Riportiamo dal « Cornere della sera » del 30 maggw 1979: « Un rapporto sul pre tore della second a sezione penale, F Hippo Paone, e stato consegnato ieri alia procura della Repubblica da alcuni funzionari della DIGOS. II documento riguarda una riunione non autorizzata, tenutasi nei giorni scorsi in un edificio demaniale di Ostia, alia quale ha partecipato il pretore... Nei corso dell'assemblea — secondo quanto informa un comunicato ANSA — il magistrato avrehhe criticato la decisione della sesta sezione penale della Cassazione, che ha ritenuto inesistente il reato di aggiotaggio sulle case sfitte. II giudice Paone, tra I'altro, avrehhe sostenuto che Valta magistratura ha commesso uno shaglio hoicottando il (suo) provvedimento... E' la seconda volta in pochi giorni che il pretore Paone si rende protagonista di episodi che esulano dalle sue funzioni giurisdizionali ». J magistrati cost politicizzati non sono piii credihili. Cosa aspetta I'Ordine dei Magistrati a mandare a spasso uno che, a fatti se non a parole, dimostra di appartenere all'ignobile e sporco gruppo degli autonomi? 12 Come potra costui mettere sentenze attendibili? Ma tant'e. L'eterno dissidio fra forze di polizia e magistratura. La prima schiuma la societa, e manda qualcuno in galera. La seconda pensa a restituire la liberta agli indiziati. Liberia di malfare. Si fa per dire. Se le forze di polizia fossero piu attente a quello che si dice durante la campagna elettorale, forse il low compito preventivo sarebbe notevolmente agevolato. Un gruppuscolo che si autodefinisce partito, perche ha un suo simbolo e una sua lista di buona gente che si presenta alle elezioni, ha fatto definire il provvedimento di usare le forze armate contro il terrorismo, un provvedimento liberticida, dimostrando cost chiaramente dove si possono trovare, a colpo sicuro, gli attentatori, i dinamitardi, gli assassini. •k Vf -k Un'altra perla raccolta nel pentolone delta campagna elettorale. Riguarda gli anziani. Secondo il conferenziere, sinistro o di sinistra, i poveri anziani vtrrebbero maltrattati, prima dai figli, che dovrebbero sentire il dovere di non abbandonarli {giusto) e poi dagli istituti privati per i quali la Rtgione spende ottantamila lire al giorno {menzogna, spudorata menzogna). Per i vecchietti che abbiamo noi nei nostn istituti la regione non spende il becco di un quattrino e i medesimi sono trattati benissimo. Secondo ancora il suddetto demagogo quello che ci vuole e Vassist tnza a domicilio. Cost salt a fuori la figura dell'assistente sociale, per fenomeno di clientela, il quale prende la sua fetta di soldi stanziati e buona notte ai suonatori. Contenti e ingrassati tutti quanti, meno i vecchietti. Si fa per dire. PAT 13 RICORDI DI PAESE La corriera aveva iniziato la lunga discesa di Pazzano, le curve si susseguivano strette, una dopo l'altra, a breve distanza sulla strada sassosa; sembrava precipitasse impazzita avvolgendo il paesaggio in una marchia confusa di colori in cui era ben definito soltanto il bianco della strada come una sottile fettuccia che avesse il potere di trascinare tutti verso un gigantesco baratro. Ero attento alia sesta curva dopo la quale sarebbe apparso il mio paese, e l'appuntamento con quel momento del viaggio significava la fine del male d'auto e l'inizio di una esaltazione crescente via via che il panorama diventava stabile e s'ingrandiva. Dopo Sant'Antonio emergente come un fiore candido nella ricca boscaglia scapigliata di elci, pini, cipressi, fichi sciancati e olivi bassi e rachitici ai piedi di Pazzano dalla grande chierica, l'ultima curva sulla quale appariva il cancelletto di legno dell'orto di mio nonno a valle fra il cimitero e il monte Pazzano. Dal finestrino cercavo di vedere mio nonno curvo sul bastone, allungando rapidamente lo sguardo dalla casetta giu per i viottoli fino alia « piscina » che da un cannello di legno alimentava un filo di acqua acidula che scendeva, per stentati rivi sotterranei, dal colle del cimitero. Tutto cio che percepivo mi appariva di grandi proporzioni: 1'orto, il cimitero, gli alberi, le case. Dopo un chilometro di salita alberata, con larghe chiazze di sole dai contorni lacerati di fitta ombra, aveva inizio la rassegna delle case allineate lungo la strada, case che un decreto del Comune aveva ordinato di intonacare a colori vari che a volte erano diversi nello stesso edificio secondo il gustc dei proprietari. 14 La prima costruzione in muratura dell'abitato era un mulino meccanico di cui ricordo una ruota gigantesca che arrivava al soffitto, cosparsa di lubrificante, cui si aggrappava il meccanico per mettere in moto tutti i congegni dopo ore e ore di lavoro intorno ad essi, fra viti enormi, bulloni, chiavi inglesi, leve. L'ingresso della corriera nel paese era un vero trionfo che si ripeteva ogni giorno alia stessa ora. Era forse l'unica novita della giornata. Portava qualche persona assente da lungo tempo, la posta, i giornali; era logico che il paese si rianimasse, che molti uscissero di casa per andare incontro alle persone, per acquistare il giornale, per attendere il portalettere che solo qualche lettera poteva dare a pochi fra tanti che attendevano la posta senza sapere da chi e perche. La corriera percorreva via Roma, dopo avere sorpassato il bivio per i Cappuccini e la piazza della fontana monumentale in cima alia quale il Comune aveva fatto apporre un globo bianco per illuminarla meglio. I paesani avevano ben motivo di essere orgogliosi della loro fontana giacche lo stesso Principe Umberto, di passaggio, reduce da un'esplora?ione dei sentimenti monarchici dei meridionali, si era fermato ad ammirarla. In verita, le bellezze architettoniche della fontana non impedivano alia popolazione, quando diminuiva il getto dell'acqua — e cio accadeva spesso d'estate — di bestemmiare e di lanciare al suo indirizzo, con evidenti sottintesi al governo centrale e comunale, le piu significative espressioni dell'anima popolare. E bisogna dire che non avevano tutti i torti, esasperati come erano dalla lunga attesa ai bordi del marciapiede, a destra del barile. come voleva Filippo, la guardia comunale, in una fila che si allungava fino a piazza S. Rocco. E' vero che bastava lasciare il barile al suo posto, contrassegnato dall'asciugamento arrotolato che serviva per reggerlo in equilibrio sulla testa, e andar via a fare le proprie faccende, calcolando approssimativamente l'ora del proprio turno, ma cio non risolveva granche perche senz'acqua tutto rimaneva fermo. Era per me, ragazzo delle elementari, motivo di grande interesse osservare dal balcone lo spettacolo di centinaia di barili che in due file parallele lungo via Roma si snodavano alcuni snelli, altri panciuti, e cercare di contarli arrivando con lo sguardo fino alia fontana alia quale facevano cerchio i primi barili, quelli dei piu mattinieri. Qualche volta assistevo a liti improvvise che per ragioni di precedenza si accendevano fra le donne ed esplodevano in un violento cozzare di barili. Ero giunto come altre volte con la corriera; le stesse scene e gli stessi atteggiamenti. Nella piazza dieci o venti persone, per lo piu contadini e qualche artigiano, ferme come statue; fino a sera sarebbero rima15 ste alio stesso posto, guardando nel vuoto e senza quasi scambiarsi una parola; unico segno di vita la sigaretta che ogni tanto confezionavano con la cartina, tirando a pizzichi dal taschino del gile il nero tabacco misto a cicche che sfaldavano con una sola mano fra l'indice e il pollice. Non so quali potevano essere i loro pensieri, se di accettazione o di rifiuto dell'ordine costituito, pensieri di contestazione e quindi costruttivi, o niente di tutto questo e soltanto atavico sonno e fatalistica acquiescenza ricevuti in eredita dalle passate generazioni di stirpe diversa i cui incroci avevano neutralizzato gli impulsi contrastanti e alimentati dal caldo torrido del monti che rinserrano il mio paese in una grande fossa e pare vogliano soffocarla. Vincenzo Laraia ALLONTANARSI DAL MALE Uno si allontana completamente dal male, quando per amore di Dio comincia a non voler piu peccare. Se invece fa ancora il bene per timore, non si e del tutto allontana to dal male; e pecca per questo, perche sarebbe disposto a peccare se lo potesse fare impunemente. S. Gregorio Magno 16 L'ARRI VISTA Un pidocchio organizzo na conferenza su, na questione che je stava a core allora chiese a tutti l'alleanza pe difenne sia la pelle che l'onore Cari compagni, avete mai penzato ar posto artalocato che occupamo? Noi stamo n'testa a tutti, puro allomo sia a quello ricco, che a quello disgraziato E' sano, e forte, e duro come pietra; e sa sciar come un Pierino Gross; su per le cime va come un camoscio; e, se non ti basta, e pure un poeta. E vuole un bene pazzo alia Madonna, quella di Czestochowa, quella nera; e sta sempre a pregar mattina e sera per tutte le miserie di sto mondo. Percio me so permesso d'eluca un paro de richieste che ce danno n 'posto dignitoso in soceta e pure n'tantinello de comanno Pe prima cosa chiedo de diritto l'abbolizzione der pettine fitto e che ce s'allontani la minaccia dell'ogna traditora che ce schiaccia Appena detto questo tutti quanti s'arzorno n'piedi e tra le battimani na puree da mezzo ar gruppo se fa avanti pe faje capl quanto so cretini Se tutto quer che chiedi l'otterrai nun'e che quarche cosa cambierai, perche so certa e me ce gioco n'occhio che resti quer che sei, cioe... n'pidocchio. Gino Mariotti 17 FIOR Dl PENSIERO E... Rcmnai le fronde sparte FELICITA' ?fc Io non so che cosa desiderare, perche ho tutto: sanita, ricchezza, potenza, gloria, piacere, divertimenti... Pero sento che mi manca qualche cosa, e non so che sia. Sento un vuoto nel cuore, e questo mi affligge e mi toglie la pace. {Cesare Augusta) •>: La felicita e come l'eco: risponde, ma non viene... (C. Nebbia) % La felicita nel vocabolario e un nome; nella vita e un verbo che si coniuga al passato con la memoria, all'avvenire con la speranza, ma non ha tempo presente. (S. Sacchetti) % La vera felicita e retaggio del Cielo, ed il Cielo e per coloro che non l'hanno cercato interra. (H. Perreyve) ?£ La felicita e fiore di cielo. Non sboccia se prima non lo irrora il pianto della terra. (P. Minozzi) •s II vero segreto della felicita sta nelPesigere molto da se e oochissimo dagii altri. {A. Guinon) % La gioia nella vita e un edelweis da conquistarsi tra le rocce. (P. Semeria) ?iv Molti uomini sono costretti a spalancare gli occhi per vedere. Devo confessare a me stesso che non ho mai veduto cosl bene come da quando son diventato cieco. E solo adesso mi sono accorto che gran parte della felicita sta nel vedere tutto in bene. {Salvaneschi) 7^ Terribile cosa essere felici! Ci si adagia nella felicita, e perche si ha il falso scopo della vita — le felicita — si dimentica il vero scopo che e il dovere. 18 }£ Le piu alte, le piu varie e piu durevoli gioie sono le spirituals {Schopenauer) X£ La serenita e il pane delle anime. (Salvaneschi) % Non desiderare l'impossibile, se vuoi essere felice. (C. Nebbia) ^ lo ho trovato da tempo il modo di essere felice: fare a meno delle gioie. {Abbe Huvelin) % I nostri dolori sono secoli: i nostri piaceri sono lampi. {Lemontey) ?j£ I piaceri vergognosi costano sempre di pm dei piaceri onesti. (Chesterfield) % Tutti i piaceri finiscono in una piu o meno amara delusione: la carita sola non disillude mai. (P. Minozzi) 2fc La gioventu non e fatta per il piacere, ma per l'eroismo. (P. Claudel) T& II piacere e lo scoglio nel quale la maggior parte dei giovani corre a naufragare. Essi si slanciano a piene vele in cerca di esso, ma senza bussola per dirigere la nave; e percio di ritorno dal loro viaggio, invece del piacere, non riportano a casa che dolore e vergogna. {Chesterfield) % Pure l'onore songhe castighe 'i Ddie! $^ Sapersi serbar solo quando si e in compagnia, e saper essere in compagnia quando si e soli, e uno de' piu preziosi segreti della felicita. (Ab. Galiani) TK Gli uomini desiderano ardentemente la gioia. Non c'e gioia maggiore di quella di fare del bene. Dona agli altri e Dio riempira il tuo cuore di soavita celesti. (P. Lebbre) ^ Non chiamar felice nessuno prima che sia morto, anzi prima che sia seppellito. (Ovidio) % Bambini siamo felici e non ce ne accorgiamo; giovani possiamo essere felici e non lo vogliamo, vecchi vogliamo essere felici e non lo possiamo. (C. Nebbia) 7^ Facciamo nostro il motto del quadrante solare: Horas non numero misi serenas! 19 % I beni terreni pesano se si hanno, macchiano se si amano, tormentano se si perdono. (S. Bernardo) T& Ricchezze onor piaceri Son beni menzogneri: Tormentano bramati, Deludono sperati, Non saziano ottenuti, Desolano perduti! ...UN'ONCIA DI BUON SANGUE % Ragazza di carattere. Lui-. — Quanti anni hai? Lei: — Ventidue. Lui: — Come? Ma anche Valtr'anno al mare mi dicesti che ne avevi ventidue! Lei: —• Sicuro: io non sono una di quelle che oggi dicono una cosa e domani un'altra. 7>|$La lite. — II marito, dallo studio, dice alia moglie: — Accendi il televisore e dimmi che programma c'e. Lei ubbidisce e sul video appare un incontro di pallanuoto. La donna guarda un po' senza capirci niente, poi urla al marito: — Si vedono dei giovanotti che fanno il bagno e stanno litigando per un pezzo di sapone! T £ Giustificazione. — Finalmente, carol — dice la moglie abbracciando il marito appena sceso dal treno. — Me li dai un po' di soldini? — Un momento, car a, sono appena arrivato! — E gia, ma il treno ha un'ora e mezzo di ritardo... T)£ Bambini terribili. — Carletto si reca con la madre a trovare la zia che ha avuto un bambino. Guarda incuriosito il neonato, resta un po' a pensare, poi ecslama: - ~ Com'e brut to! Ora capisco pcrche I'hai tenuto tanto tempo sot to il cappotto... D. Cesario Sacchetto 20 AMATRICE Centre Residenziale per Anziani lerare i tempi ce Pha offerta la Comunita Montana del Velino, presieduta dal dinamico Rag. Giuseppe Bellini. Purtroppo, tra le proposte, una bozza di Convenzione e l'attuazione, sono passati parecchi mesi... Le difficolta? II numero sufficiente, almeno 25, per coprire le spese, soprattutto del riscaldamento, molto forti qui, d'inverno (soprattutto con inverni come quello di quest'anno!) e poi il disagio del trasloco dei vecchietti (« Anziani » bisogna dire oggi, per non offendere nessuno...) dal luogo dell'alloggio, la « Palazzina dei Maestri », al refettorio Dopo proposte, ritardi, attese di mesi, finalmente, 1'8 aprile la Casa di Amatrice ha aperto le porte ad accogliere degli Anziani. E' da anni che tra le varie forme di attivita caritative offerte alia vasta Casa (per decenni grandiosa reggia dei ragazzi, oggi tesa nella scelta di nuovi lidi di bene), I'assistenza agli Anziani e parsa una tra le piu positive e facili ad attuarsi. L'anziano oggi e tra le persone piu bisognose di assistenza, o per la poverta, o, pio spesso, per la solitudine in cui e lasciato. La spinta ad acce21 (« sala ristorante » oggi si chiama) e a quello del convegno. Per il resto, nessuna sfiducia nella Provvidenza (di Dio, s'intende), come ci e stato rimproverato (ci mancherebbe pure essa in un Discepolo, figlio del P. Minozzi!), ma attesa grande davvero e anzi seccante, per la burocrazia, che oggi rende tutto difficile, anche le opere di bene. L'Opera e i Discepoli non sono nuovi a questa opera di assistenza, dalla Casa « mons. Leone » di Ofena, cara nostra palestra di carita fin dagli anni giovanili (quarantanni fa...) alia Casa Riposo di Francavilla al Mare, alle altre, che sono gia state aperte e vanno aprendosi nel vasto campo di bene dell'Opera. II 1° aprile, fu indetta dal Rag. Bellini una riunione nella nostra Casa, che doveva essere un incontro di conoscenza delle Autorita interessate, degli operatori e degli Anziani con l'ambiente del Centro. Purtroppo, gl'intervenuti furono pochi e gli Anzini solo 5. Ospite gradito fu il Vice-Prefetto di Rieti (che non conosceva affatto il nostra Istituto!), che poi rimase con noi a pranzo, assieme ai cinque anziani, al Rag. Bellini con la Signora, al Dott. Serva e ad alcuni collaborator! della Comunita Montana. Attualmente gli Anziani accolti nella « Palazzina dei Maestri » sono appena sei (quattro donne e due uomini). Per i pasti sono insieme con noi nel refettorio, accrescendo ancora il tono di famiglia della nostra comunita; per il resto, godono deli'assistcnza frequente di un'infermiera, un'animatrice, un'as- 22 sistente sociale e fanno vita da pensionati, potendo uscire, tornare alle loro case, ricevere visite quando vogliono. Sono persone sole, almeno d'inverno, ma potrebbero essere ospitate anche coppie di coniugi. Noi, le Snore, le inservienti, siamo il personale di assistenza stabile, per tutto. I pochi ragazzi hanno anche i loro nonnini... II Centro e solo per ora in esperimento, sia per gli ospiti, che per il personale, con sospensione il 30 giuno prossimo. Se l'attivita va, come sembra, anche nella collaborazione dell'Istituto con la Comunita Montana, per l'autunno bisognera provvedere ad una sede piu comoda. II Padiglione « S. Giuseppe » sarebbe il luogo ideale e ad esso puntano i pensieri... La Provvidenza ci illuminera e ci aiutera a procurare i fondi. II Padre Minozzi e certamente contento dell'iniziativa, egli che per primo penso ad una Casa di Riposo per gli Anziani anche nella sua terra amatriciana. T.M. SERSALE RBLAZIONE GIORNATA VOCAZIONALE Presso l'asilo infantile delPOpera Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia, diretto dalle Suore di Carita della Immacolata Concezione d'lvrea, la piccola comunita, insieme alia superio- ra, ha organizzato una giornata di ritiro spirituale per le mamme e per le giovani, in occasione della giornata di preghiera per le vocazioni, e stato invitato ad animare questa giornata un giovane padre Rosminiano, Don Edoardo. La giornata spirituale ha avuto inizio alle ore 9. Tema dell'Incontro: «La vocazione»; cos'e? Una chiamata che tutti sentiamo perche Dio non si nasconde a nessuno, ogni chiamata esige una risposta, una ade- Villetta Barrea — Mons. Francesco Amadio, vescovo di Sulmona, con i ragazzi della Prima Comunione, premiati dalle Suore di S. Chiara. 2i sione energica senza mezzi termini, perche Dio vuole nella sua vigna operai a tempo pieno, sempre disposti a fare la sua volonta. Cio che il Signore vuole da noi mamme ce lo dice il giorno del matrimonio, quando gli sposi fanno delle precise promesse dinanzi al Sacerdote, ch'e il ministro di Cristo, e davanti agli uomini. 1) Promessa di essere fedele al coniuge nella buona e nella cattiva sorte. 2) Accettare i figli che Dio ci manda, come suo preciso dono. 3) Educare i figli secondo i principi Cristiani. Si deve essere fedeli al marito perche e lo stesso Cristo che unisce gli sposi. I figli sono un dono che Dio ci fa e come tale dobbiamo accettarli, con amore. Noi siamo solo i custodi dei figli, essi sono proprieta di Dio e quindi dobbiamo preoccuparci di fame dei veri Cristiani, farli crescere moralmente sani e non appropiarcene per fame dei burattini di cui noi ne muoviamo i fili sotto l'insegna del nostro egoismo. L'incontro e stato vivace, non si e limitato solo ad essere un monologo del sacerdote, ma e stato un dialogo con le partecipanti, che hanno esposto la loro idea. Rivolto alle giovani il padre ha chiesto se loro hanno sentito la chiamata del Signore, se si sono poste la domanda « Che cosa vuole Dio da me? ». La risposta purtroppo e stata « no » perche e Dio a non farsi sentire o loro non lo sanno ascoltare? L'ultima ipotesi e valida, perche Dio park 24 nel silenzio interiore e forse oggi questo manca un po', quindi il padre ha esortato a porsi in ascolto perche e necessario da veri Cristiani, chiamati ad essere tali nel Battesimo, sapere cio che il Signore chiede a ciascuno in particolare. Infine ha invitato le mamme a non dimenticare mai le promesse fatte a Dio nel matrimonio e prima nel Battesimo, cosi facendo si e sicuri di avere gia un programma tracciato per una vita da veri Cristiani. Nel pomeriggio il Sacerdote si e messo a disposizione per le confessioni, molte ne hanno approfittato per fare anche il precetto pasquale. La giornata si e chiusa con la celebrazione della S. Messa e una breve Omelia, con gli auguri del sacerdote affinche tutti possiamo ascoltare la voce del Signore che parla al nostro cuore e attuare i disegni che Dio ha su ciascuno di noi. II Signore ha gettato il suo seme, ci auguriamo che abbia trovato terreno fertile e che porti frutti abbondanti, noi che abbiamo partecipato, abbiamo tutte le disposizioni di fare tesoro delle parole ascoltate, che sono state accolte con entusiasmo perche il mondo esterno offre solo discorsi pagani, impegnati di discordie, uccisioni , rapimenti. L'anima e spirito e come tale si deve nutrire di parole sante per arricchirsi. Ci auguriamo che le parole ascoltate ci siano di aiuto nell'affrontare le quotidiane difficolta della vita. Ringraziamo la nostra comunita per averci offerto la grazia di questo giorno. Franca Torchia CON I FIORI I BIMBI DELLE NOSTRE ISTITUZIONI AUGURANO LIETE VACANZE ESTIVE FIORI ANCH'ESSI AMOREVOLMENTE SEGUITI E FORMATI AL TIMORE DI DIO E ALLA UMANA BONTA' 4IHB ' '*F 4 flp% ^Mk~ ,„,..,;„^J^ j&" ^•••••Vr it,. ^^8 W<&r l^^v- 1 1M ? j l r S | - ,.jM a f l .- f B I 7 ^L. w^dhtL'* ^"W JB ^k a ^^_ Bf^kr. . ^n ^L. 3 HP^I IB^^^HP^S ^^H Bfc-*' 2^ LA SVEGLIA NOTIZIARIO DELLA ASSOCIAZIONE EX-ALUNNI UN POMERIGGIO DI VERSO II 30 maggio ci siamo riuniti presso la sede dell'Opera per ascoltare dall'on. Giuseppe Reale una conversazione sull'Europa. Gli inviti spediti e giunti in tempo questa volta erano circa 150; i partecipanti, invece, solo un terzo. Sono spiaccnte per gli assenti, giustificati e no, perche l'esposizione e stata veramente formidabile. Tutti i presenti sono rimasti soddisfatti e piu d'uno ha aila fine posto delle domande. Si comincia dunque a sciogliere il ghiaccio ed a partecipare piu attivamente a quanto via via si va facendo. Bene. L'importante e continuare. Per la prossima stagione, se giungeranno suggerimenti e verranno assicurate le presenze, potremo organizzare piu d'uno di questi incontri. Ma veniamo ai fatti. Cerchero d ; riassumere brevissimamente i punti salienti trattati dal conferenziere. Anzi, ora che me ne accorgo, non ho ancora presentato 1'oratore. Decisamente la mia penna e smemorata. Professore di lettere, Parlamentare DC per quattro legislature, impegnato per i problemi europei e delegato a Strasburgo, l'On. Reale Giuseppe e in queste elezioni europee candidato per il Sud. L'esDosizione chiara e piana dell'On. Reale ottimo parlatore ed esperto dei problemi europei, ha toccato vari punti. Ha esordito ricordando a tutti che non aveva accettato di parlare a noi Ex Alunni per procurarsi voti o per raccomandare di votarc per questo o quello, ma che e volentieri venuto a parlare nell'Opera per fermarsi un attimo e distendere lo spirito dalla frenetica attivita di questi giorni di pesante lavoro. 26 Ha continuato poi, con un breve escursus storico: dalle prime idee europee al trattato di Roma fino alle ultime battute che hanno portato alle elezioni europee. Fatte le elezioni sara necessario fare gli Europei, ha detto l'oratore, e noi come cattolici, e cattolici cosi particolarmente preparati, dobbiamo impegnarci in prima persona. Se non faremo maturare dentro di noi tale idea, non saranno sicuramente i montanti compensativi, lo SME o mille altri provvedimenti a fare di tutti i cittadini europei un cuor solo ed un'anima sola. Ed e proprio questo che serve per giungere finalmente ad attuare la giustizia sociale. L'unita politica europea mira proprio a questo; siamo agli inizi di una lunga strada, l'importante e continuare, senza mettersi paura delle moltissime difficolta, ed avere fede. Un giorno sicuramente sorgera il sole e tale traguardo sara raggiunto. Solo allora sara l'Europa. Michele Leone Una rappresentazione magica presentata allegramente dalle alunne dell'Istituto Maria Immacolata di Catanzaro Lido. TEMPO IRREQUIETO Giorno dopo giorno ci si consuma fra lastre senza pianti e fra specchi senza immagini; ci si atomizza dietro i lastricati carri ubriachi con bottiglie rigate da linee verdastre; e ci si volatilizza nel cielo turchino con lagrime di vecchi, assiepati a le canne scure di fuoco. Sono questi i mirti che scrollano i panni rossi, lucidi di polvere olivastra, o le pietre de la giovinezza ignara? Risponde la mia voce e dice: « Questo e il tempo irrequieto che va dietro le meteore pregne di cariche atomiche come segugi, a perdifiato, dietro una falsa preda fra gli intricati ulivi che hanno sapore di morte e d'agonia ». Bruno Manscrra LA PAGINA DELLASSISTENTE LA SPERANZA Se hai perduto molte illusioni attraverso i sentieri dell'amore e dell'amicizia e i ricordi e i rimorsi ti assalgono, ritorna a sperare di incontrare qualcuno per continuare la vita insieme. La speranza e la prima sillaba per chi ama. Se hai provato disinganni e dispiaceri e hai sofferto per malattie e miserie e ti senti senza sostegno e senza aiuto, ritorna a sperare di ritrovare qualcosa che ti ridoni fiducia nella vita. La speranza e il dolce balsamo di chi soffre. Se sei travolto dalla sfortuna o sommerso dall'uragano, se ti senti oppresso dal rimorso o dalla vergogna, se la tua vita e vuota e il cuore sanguina, ritorna a sperare in quel Dio nel quale forse un giorno hai creduto. La speranza e la tenera ala di chi crede. (Nino Salvaneschi: II rosario della speranza) I SOTTERFUGI Qualcuno, estraneo certamente, pensando al collegio tenuto non da uno, ma addirittura da una famiglia di religiosi, affiancati da un gruppo di suore, sorretti dal Vescovo, illuminati dallo Spirito Santo, immagina che nella casa aleggiasse il piu soave profumo di santita e che tutti i ragazzi vagassero leggeri sorretti da due alucce eteree. E invece no. Occorre dire, per amore di venta, che le cose andavano diversamente e che le pie sollecitudini ridestavano spesso non le celesti risonanze di soavi pensieri levati in su, ma l'eterno guerreggiare fraudolento tra il bene e il male. 29 Insomma, a farla breve, mentre il superiorato tentava di ordire nella vita del collegio una trama di orari, di prescrizioni, di silenzi e di attenziom, i soliti collegiali ingrati facevano del tutto per trovare tra le fitte maglie qualche varco liberatorio. E poiche la vigilanza, se non occhiuta, era certo molto attenta, bisognava ricorrere a non pochi e spesso complicati sotterfugi. I quali erano ovviamente proporzionati alia forza e alle dimensioni del diniego. II diniego piu ferreo era quello di uscire. Dal collegio si poteva uscire solo per andare a scuola, su in citta. E in fila. E dopo la scuola in fila si ritornava diritti in collegio, dove in fila si andava a pranzo, in fila alio studio, in fila in camerata. Finalmente ciascuno dormiva nel proprio letto. La tentazione di uscire, di andare per Via Pretoria, era sempre a portata di mano. E poiche la tentazione e tale che se uno non la segue, aspetta che quella gli vada dietro, si finiva sempre, o quasi sempre, per accontentarla. Cos! uno si metteva I'anima in pace. La ragione (i superiori la chiamavano sempre scusa, chi sa perche!) piu probante era spesso data dalPimprovviso arrivo di un paesano che aveva portato una urgente comunicazione della famiglia, leggi pacco con le provviste per la merenda. E poiche la merenda non era prevista dal regolamento e dalla retta, anche se a malincuore e con mille condizioni (ti mando, pero...) si finiva col permettere una rapidissima uscita. Tra le condizioni c'era o ci poteva essere quella di far vedere il pacco, come certificato di buona condotta, e siccome uno poteva, si, trovare il paesano, ma non sempre il paesano col pacco, doveva ricorrere per forza al correttivo, e cioe che aveva aspettato un sacco di tempo per via Pretoria, ma quello non si era fatto vedere (Direttore, sono preoccupato, si vede che a casa qualcuno non sta bene!). E' chiaro che il perfido collegiale aveva detto una bugia, perche a dire il vero non era stato per via Pretoria ad aspettare il paesano, ma nel Teatro Stabile a vedere Clara Calamai. Quando anche la risorsa del paesano era esaurita, per consunzione dovuta al troppo uso, si ncorreva all'unico motivo inesauribile, data la fragilita umana, all'unico accettabile, data la famiglia religiosa, all'unico possibile, data l'urgenza di uscire: la confessione. Come si fa a negare alia coscienza il refrigerio della conciliazione, all'anima la gioia del ritorno, alio spirito la debole forza del figliol prodigo? E cosl qualcuno (solo qualcuno, si capisce, e molto raramente, anzi in casi eccezionalissimi, insomma quasi mai... Ma che pensate?), qualcuno, dicevo, prendeva con se la coscienza, I'anima e lo spirito e li portava all'inutile ricerca di un confessore che, a quelPora non si trovava mai, perche gia impegnato. E non potendo farli gemere dietro la grata, li consolava andando su e giu per il corso dove poteva finalmente fumare in pace l'ultima nazionale. Non sempre Pautoritarismo dirigenziale verticistico riusciva a comprendere il dramma dell'impreparazione. — Se avessi studiato, non saresti impreparato! M) Saggia considerazione. — Ma io, dopo tutto, ho studiato. — Proprio cosi, hai studiato dopo tutto! — Ma le materie erano cinque! — Si, compresi disegno, religione e ginnastica. Niente da fare, vai a scuola lo stesso! — Ed io non ci vado. Quest'ultima frase era detta a bocca chiusa, pero la si poteva leggere negli occhi, tanto era chiaramente evidente. Per fortuna persisteva qualche forma di analfabetismo. Che avreste fatto voi? Appunto, si faceva « filone », come si dice giu; si « bigiava », come si dice su, ma il concetto e sempre lo stesso. Fare filone non era facile. Bisognava non farsi vedere dall'assistente mentre, anziche entrare nel portone della scuola, si retrocedeva lentamente fino al vicoletto che fiancheggiava l'edifico. Di qui si arrivava all'estramurale dove c'erano solo maniscalchi, percio nessun superiore. Superato quello scoglio si era liberi. In genere, dopo aver lasciato l'estramurale, si prendeva la stradina scoscesa per san Rocco e di 11 si andava per PAppia fino a Betlemme e al Basento. Si poteva anche andare alia Stazione Inferiore, ma c'era sempre il pericolo di essere pescati. Al Basento, pur essendo un fiume, no. Si stava a zonzo per tutta la lunghissima mattina e si ritornava furtivi per 1'ora dell'uscita. C'era poi il dramma della giustificazione. Una volta uno (permettete che non faccia nomi, perche si tratta di attuali padri di famiglia, alle prese con identici problemi coi figli. ai quali immancabilmente stanno gridando: Ai tempi miei, invece...!) uno, dicevo, riusci ad ottenere da un altro (tre sigarette, pagamento anticipato) un foglietto deU'istituto, intestato e timbrato. Bastava compilarlo. E lo compilo. Lo presento tutto tranquillo alia preside, la quale, pensando di non aver letto bene, inforco un secondo paio di occhiali, ma, dall'espressione degli occhi, dalParricciarsi del naso e delle labbra, si capiva benissimo che c'era un dannato intoppo. E infatti c'era scritto: Tizio e (sic) stato assente perche in tisposto (sic). — Va bene, va in classe. Non sto a dirvi il seguito, che potete immaginare senza fatica. Vi diro solo che qualche giorno dopo il Tizio cercava affannosamente in tre vocabolari diversi la parola tisposto che l'aveva tradito. E non la trovo. Un — — — bene, e — — altro, invece, ricorse al soli to paesano. Mi devi fare il piacere di accompagnarmi dal preside. Tu sei mio zio. Ma io... Non preoccuparti, dirai solo che sono stato malato e il preside ti dira: Va te ne vai. Ma io vado di fretta, debbo essere in ufficio. E che ci vuole? 31 Invece il preside arrivo tardi, il paesano fremeva, la pazienza ha un limite anche per i paesani compiacenti. — Ah, voi siete lo zio? Molto bene. E allora vi debbo dire che codesto vostro nipote si assenta spesso, studia poco, e svogliato. — Come, tutto questo? Ed io che credevo... Ah mascalzone che non sei altro, screanzato, imbroglione. E per rincarare la dose degli epiteti gli usci pure: fedifrago, che suonava bene, anche se non sapeva il significato. E mentre il « nipote » lo guardava come per dire: Non esagerare, se no se ne accorge, si sent! arrivare un ceffone in piena faccia che lo fece traballare. — Via, via — intervenne il preside intimidito — Signor... signor zio, basta cosi. Tu vai in classe. E mentre il preside quasi cominciava ad elogiare il poveretto (SI, e vero, pero, insomma, se proprio devo essere sincero, ho esagerato un po'), questi rientro in classe reggendosi la mascella che sembrava ciondolare. Non e che tutta la vita del collegio fosse intessuta di sotterfugi. Cera anche altro. Ma quello che non intendiamo e perche si avesse nei loro confronti un atteggiamento del tutto negativo. Eppure per lo sforzo deH'immaginazione, per il coraggio, per la faccia tosta che richiedevano, sarebbe stato piu opportuno alimentarli, anziche reprimerli. In fondo erano preparazione per la vita futura. Altrimenti come si farebbe oggi a mantenersi a galla nel partito (per quelli che ci sono) o a compilare il modulo delle tasse (per quelli che le pagano)? Luigi Calaffu NOZZE ROSSANA LIST A GIUSEPPE annunciando il proprio matrimonio chiedono a parenti e amici di unirsi a loro nella preghiera e nelVEucarestia Milano 23 Giugno 1979 J2 FERRANTE CASA DI SPIRITUALITA' E DI SOGGIORNO « MADONNA DELLE ROCCHE » ROCCADIMEZZO (L'Aquila) Tel. 0862/91329 a m. 1329 di altitudine La Casa dispone di 110 posti letto, in camere singole o in stanze per famiglie, ed ha quanto altro si desidera per trascorrere un periodo di riposo e di ripresa spirituale in ambiente tranquilIo e confortevole. I luoghi di alloggio, di riunione, di soggiorno, di studio, di refezione, di svago sono assolutamente decorosi e comodi. All'ingresso c'e subito la Cappella. Nella Casa potranno essere ospitate famiglie che desiderano trascorrere qualche giorno per recuperarsi e godersi e rifarsi, umanamente e cristianamente, dalla dispersiva vita di lavoro e di responsabilita; per gruppi organizzati con fini di forma none cristiana e di ricreazione; per riunioni di categoria; per incontri di studio e di preghiera; per giornate di dibattiti e di aggiornamento; per esercizi spiritual!. CENTRO RESIDENZIALE PERMANENTE « PADRE GIOVANNI SEMERIA » — MONTEROSSO AL MARE (LA SPEZIA) A Monterosso al Mare (La Spezia), una delle localita piu suggestive delle Cinque Terre, funziona il Centro residenziale permanente per persone anziane autosufficienti d'atnbo i sessi. L'edificio, che gia ospitava l'Istituto P. Semeria, e stato ristrutturato, ottenendone ambienti ospitali per la permanenza degli anziani e la loro convivenza assistita da affettuosa presenza umana e cristiana. La retta, comprensiva di vitto, alloggio, pulizia, lavaggio biancheria, cure medicke ordinarie, e di L. 180.000 mensili. Le domande di ammissione devono essere indirizzate alia Direzione del Centro residenziale « P.G. Semeria » - 19016 MONTEROSSO AL MARE (SP) - Tel. (0187) 817514. Lire 30G