06-Giugno

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06-Giugno
Anno XVIII n. 6
Giugno 1979
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PAUPERIBUS MISIT ME
Evangelizare
BOLLETTINO MENSILE DELL'OPERA NAZIONALE PER IL MEZZOGIORNO
D'lTALIA DIRETTA DALLA CONGREGAZIONE RELIGIOSA DE "I DISCEPOLI"
Direzione - Redazione - Amministraz.: Via dei Pianellari 7 - Tel. 6541409 - C.c.p. 33870007
ROMA
Sommario
Evangelizare
Contro l'assassinio
IJag.
Pensiero mariano
Benedetto il frutto del tuo seno, Gesii! .
Alia sorgente
Ringraziamento
La pagina del magistero
Si fa per dire
Religione, arte, cultura e vita
Ricordi di paese
»
14
L'arrivista
»
17
Fior di pensiero e... — Felicita .
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IS
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20
Dalle case nostre
Amatrice — Centro Residenziale per Anziani
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21
Seisale
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23
La sveglia: Un pomeriggio diverso .
»
26
Tempo irrequieto
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28
»
29
I sotterfugi
»
2.9
Nozze
»
^2
...Un'oncia di buon sangue
La pagina dell'assistente
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In copertina: RINGRAZIAMENTO (M. Barberis).
Direttore Responsabile: Don ROMEO PANZONE
Redattore Capo: Patuelli Hgisto; Redattori: Chouqucr Mario, D'Angela Francesco, lacobellis
Salvatore, Molinaro Tommaso, Panetta Franco, Segretario di Amministrazione: Angela Masciotta.
Autorizz. Trib. Roma N. 8504 del 20 febbraio 1962 - Sped, in Abb. postale Gruppo III - 70%
Stampato dalla Tipolitografia IN.GRA.C. s.r.l. - Tel. (0776) 42065 - S. Elia Rumerapido (I'R)
L'UOMO MATURO
CHE SORRIDE Al PICCOLI
E'
IL PIU' GRANDE SPETTACOLO
UMANO.
P. G. Minozzi
EVANGELIZARE
pauperibus misit me
Ordinaho
L.
3.000
Sostenitore
L.
5.000
d'Amicizia
L.
10.000
Una cop/6
L.
300
Abbonamenti e rinnovi
LIRE 1.000
Sgroi Antonio, Giardinello.
LIRE 2.000
Nardone Alfonso, Calvello; Di Gianni Lucia, Varallo Sesia; Di Liberto Italo
Oscar, Palermo; Nuovo Felice, Spinazzola.
LIRE 3.000
Partenopio Antonio, Grassano; Olivieri Franco, S. Giuliano di Puglia; Migliore
Emanuele, Modica; lossa Renata, Roma; Valle Pacifico, Roma; Colarieti Mileno,
Amatrice; La Barbera Elena, Stilo; Lanubila Giuseppe, Genzano di Lucania; Lisanti
Enrico, Bari; Manieri Francesco, Orvieto; Casa Generalizia-Prato Lauro, Roma;
Istituto « Signore della citta », Caltanissetta; Occhionero Michele, Colletorto; Caffio
Antonio, Banzi; Pennacino Franceses, Bra; Daraio Girolamo, Taranto; Maldarelli
Giulio, Roma; Montoli Maria, Busto Arsizio; De Socio Leonardo, Milano; Fantoni
Neda, Greve in Chianti; Tancredi Ida, Greve in Chianti; Bolzani Amalia, Castel d!
Sangro; Coniglio Francesco, Altamura; Rettura Francesco, Chieti; Evangelista Addolorata, Francavilla a Mare; Scuola Materna, S. Marco Argentario; Pacifico Paolo,
Avellino; Trancanelli Berardo, Martinsicuro; Matrunola Sac. Vincenzo, Cassino;
Morabito P. Silvestro, Cropani; Laboratorio Ragazze Asilo Infantile, Sersale; Fabrizi
Maria Pia, Firenze; Urbano Linda, Viareggio; D'Andrea Edmondo, Castel di leri;
Bencista Natalina, Greve in Chianti; Simonetti Ottavio, Stilo; Pstninz Rina, Silo;
Scrivo Giuseppina, Stilo; Salvatore Emilio, Roccacinquemiglia; Verni Ernani, L'Aquila; Lioi Michele, Roma; Francavilla Filippo, Francavilla a Mare; Moro Clelia,
Lentella; Masciulli Trieste, Lentella; Turilli Amalia, Lentella; Lallo Pizzo Carmela,
Lentella; Zaccardi Andrea, Lentella; Di Giamberardino Filomena; Lentella.
LIRE 4.000
Tallarigo Giuseppina, Sersale; Serafini Eulaia, Amatrice.
LIRE 5.000
Piccole Ancelle del S. Cuore, Roma; Cogoni Mons. Francesco, Ozieri; Bochicchio Donato, Milano; Spinazzola Giovanni, Napoli; Maria Pia SR. Gioia, Potenza;
Brusco Giuseppe, Roma; Spina Francesco, Pavia; Racioppo Raimondo, S. Giorgio a
Cremano; D'Achille Elena, Roma; Badellino Zaiba, Vaprio d'Adda; Testori Umberto,
Bergamo; Saeli Carmine, Abriola; Mattarella Maria, Roma; Maggioni Sac. Augusto,
Milano; Zanotti Ettore, Brescia; Loscalzo Vitale, Mori; Di Napoli Carmela, Roggiano
Gravina; Superiora Istituto Villa Levi, San Remo; Famiglia Giammaica, Ragusa;
Cerini Renato, Voghera; Collarini Cardena Cleonice, Garlasco: Siciliano Raffaele,
Potenza; Battilana Rita, Citta Sant'Angelo; Marinacci Fausto, S. Donato Milanese;
Scuola Magistrame « P. Semeria », Roma; Educandato « Pinto », Vallo della Lucania;
Marini Mestichelli Giulia, Castel di Lama; Staino Orlando, Milano; Oppido Giuseppe, Roma; Bocci Di Alerio Enzo, Sulmona.
LIRE 6.000
Noviello Donato, Bitonto.
LIRE 10.000
Istituto «S. Teresa», Vallo della Lucania; Baldassarre Guido, Santeramo in
Colle; Pace Antonino, Filiano; Sorrentino Pasquale, Nola; Seminario « Discepoli »,
Ofena; Pendenza Mario, Roma; Bournens Domenico, Bari; Cauzillo Luigi, Roma;
Suore Apostole Sacro Cuore, Chiaravalle; Brandi Domenico, S. Giorgio a Cremano;
Tozzi Alfredo, L'Aquila; La Mendola Angela, S. Martino sulla Marruccina; Bonetti
Igino, Milano; Gazzelli Attilio, U.S.A.; Istituto, Gela; De lulis Franco, Settimo
Milanese; Balzani Bice, Castel di Sangro; As. «Principe di Savoia, Isola Capo
Rizzuto; Camaianni Carmelo, Corieone; Solazzi Sr. Maura, Mesocco; Semeria
Rivera Maria, Genova; Istituto, Greve in Chianti; Di Benedetto Francesco, Roma.
LIRE 12.000
Scuola Materna, Pollutri.
LIRE 20.000
Tosti Filosini Antonietta, Roma; Corona Luigi, Palermo; Sciascia Raffaela,
Roggiano Gravina; Minozzi Mario, Roma; Affinita Romolo, Mesercola.
LIRE 25.000
Mariani Mario, Ascoli Piceno.
LIRE 30.000
Sammarani Adele, Bergamo; Grassi Sac. Angelo, Rivarolo Mantovano.
LIRE 50.000
Istituto « Principe di Piemonte », Potenza.
CONTRO L'ASSASSINIO
Siamo tutti d'accordo, cristiani e no, che 1'osservanza del quinto
comandamento « Non uccidere » e necessaria alia convivenza umana.
In realta sperimentiamo una implacabile violenza privata e pubblica, grottescamente ammantata, quest'ultima, di idealita.
II fatto e che il progresso della scienza e della tecnica non ha reso
I'uomo moralmente piu maturo, invece si e rivoltato contro di lui, che se
ne serve per il male; sembra anzi che I'intento primario della ricerca e
della sperimentazione scientifica miri principalmente a produrre ordigni
di piu vasta e immediata distruzione. Notiamo con orrore che la vita, per
salvaguardarsi, si prepara ad essere micidiale per altre vite: assassinio,
sterminio, strage, genocidio sono alcune delle manifestazioni del combattimento feroce dell'uomo moderno contro la vita.
La vita appartiene a Dio. All'uomo non e stato concesso il potere
sulla vita, ne su quella propria ne su quella del prossimo. La vita e
sacra; il sangue sparso grida vendetta al cospetto di Dio, che se ne fa
vindice verso il singolo e verso l'intero popolo. Si park di nemesi
storica. Noi cristiani diciamo che e la Provvidenza Divina a ristabilire tra
i popoli, implacabilmente, i diritti della vita dissacrata e distrutta.
II quinto comandamento ci indica di non odiare piu, di non disprezzare piu, di non uccidere piu (cfr L'Oss. Romano 4.5.'79), con un
grido che rintrona la storia dell'uomo e non si spegnera giammai.
Ma I'uomo ha la tremenda possibility di uccidere la vita essendo
stato corredato di liberta.
Soffermiamoci su alcuni temi.
Che dire della pena di morte?
Vieta la pena di morte il rispetto all'uomo, immagine di Dio,
ribadito nella proibizione di uccidere, anche se la lettera del comandamento esplicitamente non la proibisce. Dobbiamo trarne una conseguenza
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1
che, oggi, davvero sconvolge i nostri animi: neppure al terrorista, che
uccide ferocemente a sangue freddo, puo essere inflitta la pena di morte:
la proibizione vale a favore dell'assassinato e a favore dell'assassino. Dio
solo giudica inappellabilmente, perche soltanto lui conosce che cosa c'e
nel cuore dell'uomo.
E l'aborto?
Forse non ci metteremo mai d'accordo sulPaffermazione di scienza
secondo la quale il feto nel seno materno e gia « uomo ». Teniamo fermo
pero che nessuno puo disporre della vita umana: l'avvenuto concepimentc innesta nel seno materno un processo che e ordinate) appunto alia
nascita di un uomo e conseguira certissimamente il suo fine, se non viene
turbato; il cristiano percio non puo accettare la liceita dell'aborto, neppure se esso viene permesso dalle leggi dello Stato. « La legge suH'aborto
— afferma la Conferenza Episcopale Italiana — e una legge intrinsecamente e gravemente immorale. L'uomo si sente vincolato unicamente
dalla legge scritta da Dio nel suo cuore, la quale, comandando di non
uccidere, autorevolmente giudica e assolutamente rifiuta una simile legge
umana ».
Un'altra insidia alia vita dell'uomo suscita periodicamente un aspro
contrasto di opinioni: l'eutanasia. Si pretende di provocare attivamente e
direttamente la morte indolore di un uomo mortalmente malato. All'altro estremo sussiste il divieto di manipolare la vita alia nascita, influenzandone il patrimonio ereditario. Sono azioni delittuose ambedue: ciascun uomo infatti ha diritto alia propria nascita e alia propria morte.
Continuando, e facilmente intuibile, come consequenziale in forza
del comandamento, che in varia misura sono proibiti tutti i danni che
vengono inferti alia salute e alia incolumita, dalle lesioni corporali all'asportazione in un vivente di organi da trapiantare, dall'inquinamento alia
devastazione dell'ambiente naturale, dall'abuso di cibo e di bevanda
all'uso di medicinali per disordine morale. La natura e per l'uomo, come
pure le sue risorse; e la vita non deve essere strumentalizzata per la
morte.
Mi rendo conto, a questo punto, che ogni titolo di proibizione porta
con se una casistica lunghissima, la quale non esclude eccezioni premesse.
Ma trattare i casi innumerevoli non rientra nell'intento di questo nostro
accenno.
Amiamo cristianamente la vita, accogliamo la vita, rispettiamo e
difendiamo la vita, sviluppandola perche serva al bene; e ringraziamone
Dio, che ce l'ha donata. In tal modo al tempo degli assassini potra
succedere il tempo dell'amore e della speranza.
D. Romeo Panzone,
2
J.D.
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Le virtu umane e cristiane hanno tutte una radice di forza e chiedono impegno perseverante, perche attecchiscano nell'anima; come i fiori di montagna, che si radicano sulla roccia e resistono alle
bufere.
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BENEDETTO IL
FRUTTO DEL TUO SENO, GESU'!
Madre
dei Discepoli
Madre
degli orfani
prega per no/
Tutti i figli degli uomini sono benedetti, fin dal
loro sbocciare nel seno materno, perche continuazione dell'opera creatrice di Dio.
Elisabetta, quasi prevenendo la lode pronunciata poi per suo figlio da Gesu — « tra i nati di
donna non c'e nessuno piu grande di Giovanni »
(Luc. 7, 28) —, proclama « benedetto » il Figlio di
Maria.
Veramente Gesu e il Benedetto Figlio di Dio,
che assume la natura umana nel grembo di Maria,
per essere il nostro Salvatore!
Benedetto lo gridarono le folle, nel suo solenne
ingresso in Gerusalemme, Benedetto lo canta la
Chiesa, nella sua presenza suH'altare sotto le forme
eucaristiche...
Benedetto Gesu, Salvatore, Figlio di Dio. Figlio
di Maria!
Benedetti anche noi, se vivremo uniti a Lui,
nella pratica dell'amore!
T.M.
Chi sparge il sangue dell'uomo
dall'uomo il suo sangue sara sparso,
perche a immagine di Dio
Egli ha fatto l'uomo.
E voi, siate fecondi e moltiplicatevi,
siate numerosi sulla terra e dominatela.
(Gen. 9, 6
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RINGRAZ1AMENT0
A caratterizzare la copertina di « Evangelizare » per l'annata 1979,
XVIII di sua fondazione, abbiamo scelto la composizione, che presumiamo opera del celebre disegnatore M. Barberis, intitolandola di nostra
iniziativa « Ringraziamento ».
Volevamo esprimere, nel tempo della trepidazione, la fede e il
conseguente sencimento di gratitudine a Dio per un evento che presagivamo dovesse ?lfine verificarsi.
A farci trepidare era la sorte della nostra Opera, sottoposta al
parere di esaminatori non benevoli, in forza di una legge anch'essa non
benevola, perche rendeva esplicito un atteggiamento preconcetto, un
pregiudizio laico nei confronti di enti a dimensione nazionale, elencati
indiscriminatamente e proposti per la soppressione. Indiscriminatamente
essi erano qualificati inutili, pur essendo alcuni di derivazione e di
gestione religiosa, utilissimi alia societa e senza onere per lo Stato.
La trepidazione veniva da lontano. Gia dal 1975 le citazioni dell'Opera, che apparivano, con nostra apprensione, sugli organi di stampa,
le indiscrezioni sui propositi punitivi di certi riformisti e risanatori della
finanza pubblica, le mire di amministratori locali che desideravano la
roba degli altri, infine le proposte di legge delle varie parti politiche,
giacenti presso le Commissioni parlamentari dell'Interno, degli Affari
costituzionali, per le Questioni regionali, avevano finito per persuaderci
che nella vicenda saremmo comunque rimasti implicati, pur non trovandone onestamente alcuna motivazione.
Doverosamente seguimmo l'evolversi della situazione, intervenendo
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nelle sedi competenti e adoperandoci perche non fosse perpetuata la
palese ingiustizia; di palese ingiustizia si sarebbe trattato, cioe di esproprio coatto senza indennizzo, ammantato di legalita.
II 29 agosto 1977 fu pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 234 il
Decreto del Presidente della Repubblica 24 luglio 1977, n. 616; attuazione della delega di cui all'art. 1 della legge 22 luglio 1975, n. 382.
Anche se, consolantemente, nella legge riscontravamo esplicita traccia di qualche nostro segnale, I'Opera tuttavia figurava al settimo posto
neH'allegata tabella B fra gli enti proposti per lo scioglimento e subito
sottoposti a una macchinosa trafila per accertarne la natura.
Sono trascorsi due anni ancora di polemiche e di vicende, per noi di
apprensione e di sospensione d'animo, due anni di attesa, di fermo, di
difficolta: la problematica derivante dalla legge e il modello di societa
che essa concorreva a edificare erano ampiamente e di continuo discussi;
il discorso concernente la sopravvivenza di numerosi enti s'era venuto
qualificando ed era divenuto discorso di Chiesa.
Finalmente, nella seduta del 2 marzo scorso, il Consiglio dei Ministri approvava il decreto col quale, in conformita del par^re della
Commissione parlamentare per le questioni regionali e della Commissione tecnica appositamente insediata, si da atto che I'Opera Nazionale per
il Mezzogiorno d'ltalia non e assoggettabile alia procedura di scioglimento. II Decreto del Presidente della Repubblica, che porta la data del 9
marzo 1979, e stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 24.4.1979
n. 113.
La sentenza, diciamo cosi, ha assolto I'Opera con formula piena.
Peccato che non sia previsto il risarcimento dei danni.
L'esito non e stato privilegio, e stato verdetto di verita e riconoscimento della reale natura del nostro ente, che non ha niente a che vedere
col bilancio dello Stato, che e sorto per I'iniziativa di due Sacerdoti e che
si mantiene col proprio lavoro e con le elargizioni delle persone dedite al
bene.
Cost il calvario e finito. L'Opera di P. Semeria e P. Minozzi puo
continuare in pace la sua missione di carita.
Tutti coloro che, direttamente o indirettamente, hanno consapevolmente voluto aiutarci stanno nella nostra mente e nel nostro cuore,
corrisposti dalla doverosa nostra preghiera. Il ringraziamento espresso
« con le ginocchia della mente inchine », divenuto stato d'animo congiunto
alia proteggente preghiera dei Fondatori per tutto ci6 che attiene alia
nostra Opera, sale alia Divina Provvidenza, la quale, imperscrutabile nei
modi, non cessa di stupirci col suo tangibile intervento.
D. Romeo Panzone,
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d.D.
L'8 MAGGIO IL SUPERIORE GENERALE HA
AVUTO MODO DI PRESENTARE BREVEMENTE AL SANTO PADRE GIOVANNI PAOLO II
LA DEVOZIONE DELLA FAMIGLIA DEI DISCEPOLI E DELL'OPERA.
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La pagina del magistero
LO SPORT
La Chiesa ammira, approva e incoraggia lo sport, scorgendovi una ginnastica del corpo e dello spirito, un
allenamento per i rapporti sociali, un
elemento di coesione che favorisce amichevoli relazioni internazionali. Cosl
afferma il Papa ricevendo dirigenti e
giocatori della squadra del Milan (il
12.5.1979). Augura, a conclasione, che
il Signore Gesu conceda quel « goal »,
cioe quel traguardo finale, che e il
vero e ultimo destino della vita.
Come a dire: anche lo sport deve
servire alia formazione cristiana.
VOCAZIONI
La pastorale favorisce lo sbocciarc
delle vocazioni e della pastorale una
delle forme piu alte e la catechesi.
Bisogna svolgere azione pastorale nell
famiglia, nei gruppi giovanili, nella
parrocchia intera, per provocare il risveglio delle vocazioni. Cosl il 16
maggio afferma il Papa, parlando ai
Vescovi italiani riuniti per discuterc il
problema.
E prosegue: « La vocazione dice relazione, innanzitutto, con la vita della
Parrocchia, il cui influsso ha per essa
S
una importanza fondamentale, sotto i
piu diversi aspetti: quelli dell'animazione liturgica, dello spirito comunitario, della validita della testimonianza
cristiana, delFesempio personale del
Parroco e dei Sacerdoti suoi collaboratori ».
Ma come fare a discernere le vocazioni e guidarle? II riferimento e Cristo: la idoneita e la qualita dei chiamati devono essere vagliate guardando
a Cristo eterno Sacerdote, al suo ministero; ma, soprattutto, rimane indispensabile la preghiera.
LA
GUERRA
Alia strage fratricida non hanno
spinto le verita del Vangelo e le tradizioni della grande cultura cristiana, ma
le nazioni vi sono state coinvolte da
un sistema imposto con spietata violenza e in antitesi al Vangelo e alio
tradizioni cristiane.
Questo il Papa Woytjla ha affermato nella visita del 18 maggio al Cimitero polacco di Montecassino.
Oltre che un ritorno di fiero sentimento patriottico alia Polonia il viaggio ha voluto essere la proclamazione
della necessita della legge di amore
fraterno, derivandola dalla terribile lezione storica di tanti morti ». Non uccidete!
- ecco il grido accorato e
rinnovato con intensa e universale paternita. Non preparate agli uomini
distruzioni e sterminio! Pensate ai
vostri fratelli che soffrono fame e miseria! Rispettate la dignita e la liberta
di ciascuno! ».
CONTRO LA
NEUTRALITY
NELL'EDUCAZIONE
Lo spontaneismo, reclamato per gli
educandi, e il conseguente disimpegno
dell'educatore non possono essere accettati nella visione cristiana dell'educazione.
II Papa, nel messaggio per la
« Giornata delle comunicazioni sociali » insegna:
« Quale sara dunque l'atteggiamento
dei cristiani responsabili e, segnatamente, dei genitori e degli operatori
dei « mass-media » consapevoli del loro doveri nei confronti dell'infanzia?
Essi dovranno, innanzitutto, farsi carico della crescita umana del fanciullo:
la pretesa di mantenersi di fronte a lui
in posizione di « neutrality » e di lasciarlo «venir su» spontaneamente
nasconde — sotto l'apparenza del rispetto per la sua personality — un
atteggiamento di pericoloso disinteresse. Un tale disimpegno davanti ai
bambini non puo essere accettato; l'infanzia, in realta, ha bisogno di essere
aiutata nello sviluppo verso la maturity. C'e una grande ricchezza di vita
nel cuore del bambino; egli, pero, non
e in grado di discernere, da solo, i
richiami che avverte in se stesso. Sono
le persone adulte — genitori, educatori, operatori delle comunicazioni —•
che hanno il dovere e sono in grado di
farli ad essi scoprire. Ogni fanciullo
non assomiglia forse, in qualche modo,
al piccolo Samuele, del quale park la
Sacra Scrittura? Incapace di interpretare il richiamo di Dio, egli chiedeva
aiuto al suo maestro, che dapprima gli
rispose: « lo non ti ho chiamato; torna a dormire ». Terremo noi un uguale atteggiamento, che soffoca le spinte
e le vocazioni migliori, oppure saremo
capaci di farle comprendere al fanciullo, al pari di quanto fece alia fine il
sacerdote Eli con Samuele: « Se ti si
chiamera ancora, dirai: — Parla, o
Signore, perche il tuo servo ti ascolta »?. Le possibility ed i mezzi, di cui
disponete voi adulti a questo proposito, sono enormi: voi siete in grado di
destare lo spirito dei fanciulli all'ascolto oppure di addormentarlo e — Dio
non voglia — di intossicarlo irrimediabilmente. Bisogna, invece, fare in
modo che il fanciullo afferri, grazie
anche al vostro impegno educativo
non mortificante, ma sempre positivo
e stimolante, le ampie possibility di
realizzazione personale, le quali gli
consentiranno di inserirsi creativamete nel mondo. Assecondatelo, voi specialmente che vi occupate di « mass-media », nella sua indagine conoscitiva, proponendo programmi ricreativi
e culturali, nei quali egli trovi risposta
alia ricerca della sua identita e del suo
graduate « ingresso » nella comunita
umana. E' poi anche importante che il
fanciullo non sia, nei vostri programmi, una semplice comparsa, come per
intenerire gli occhi stanchi e disincantati di apatici spettatori o uditori, ma
un protagonista di modelli validi per
le giovani generazioni ».
Don Aster
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FLASH SU UN EVENTO STRAORDINARIO
LA VISITA DEL S. PADRE GIOVANNI PAOLO II NELLA NOSTRA SCUOLA
DI VIA G. SOMME1LLER, 38 — ROMA
Domenica 25 marzo 1979
Parlano le alunne della Scuola Magistrate « P. G. Semeria ».
Mentre una nostra compagna stava leggendo il « benvenuto », il S. Padre ha
guardato noi studentesse e mi ha fissato profondamente. Io, in quegli occhi ho
visto la sofferenza di Gesu, il quale ha sacrificato la sua vita per liberare l'uomo
dal peccato. Queslo e avvenuto in un attimo, ma per me e stata un'eternita. Da
quello sguardo ho capito veramente che il Papa rappresenta Gesu sulla terra e
come Lui soffre per l'umanita.
(Nadia Di Domenico, anni 15)
Certo, non e facile descrivere il sentimento che si prova avvicinando il Papa,
ma e un sentimento forte che consiglio anche agli altri di provare; e un'emozione
che non si pu6 dimenticare...
(Stella Canestri, anni 15)
II discorso che il Papa ha fatto e stato breve, ma il modo con cui si e espresso
mi ha fatto capire molte cose e mi ha fatto riflettere. Soltanto guardandolo il mio
cuore si e riempito di gioia e nello stesso tempo di speranza. L'incontro che ho
avuto con Sua Santita, anche se breve e insieme a tanta gente, e come se lo avessi
avuto io soltanto perche mentre Egli parlava e io lo ascoltavo era come se intorno
a me non ci fosse nessuno.
(Maria P. Maialetti, anni 16)
Di questa udienza parlero un giorno ai miei figli e diro loro quanto ci si sente
forti nello spirito quando una persona off re tutta se stessa. Diro anche quanto sia
stato meraviglioso essere vicini al Papa ed amarlo come si ama Dio perche Egli e il
Suo Vicario.
(Franca Rita Mariani, anni 17)
Papa Giovanni Paolo II ha avvicinato molte persone alia Chiesa compresa me
e penso proprio che cio si sia verificato per il suo comportamento cos! socievole e
per la sua profonda cultura che, pero, esprime con molta semplicita...
(Alessandra Tedeschi, anni 14)
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Nel momento in cui e arrivato il S. Padre ho fatto molte riflessioni. Egli mi
piace perche comprende e soprattutto crede nei giovani. Con Lui mi sono avvicinata di piu alia Chiesa.
(Eleonora Sapuppo, anni 15)
Cera molta gente nel cortile della Scuola, ma io ho avuto l'impressicne che il
Papa si rivolgesse solo a me. Avrei voluto che I'incontro non finisse mai e quando
e finito mi sono sentita piu felice e piu leggera, come se mi fossi liberata da
qualcosa che mi pesava.
(Vincenza Olivieri, anni 15)
Ieri e stata la piu bella giornata della mia vita perche finalmente ho potuto
vedere di persona il Papa. Ho notato una cosa in Lui: il suo volto e i suoi occhi
manifestavano la gioia di averci incontrate.
(Pierina Serafini, anni 16)
All'arrivo del S. Padre sentivo il mio cuore battere forte forte e ancora di piu
quando Pho visto salire sul palco e quando, con poche parole, ha espresso la sua
gioia di trovarsi tra noi. In quel momento ho compreso il valore di un Pastore che
svolge la missione universale per avvicinare a Cristo tutta l'umanita.
{Patrizia Stocco, anni 16)
Prima che arrivasse il Papa cercavo d'immaginarmi cosa avrei provato al Suo
passaggio e all'udire le Sue parole, ma non avrei mai immaginato la grande
emozione e gioia che ho provato. Devo veramente dire che il Signore ci ha fatto un
grandissimo dono.
{Pina Gianninoto, anni 15)
SAGGEZZA
Dammi, Signore, serenita per accettare le cose
che non posso cambiare, forza per cambiare quelle
che posso, saggezza per distinguere le une dalle altre. (Preghiera).
11
Chi sono gli autonomi lo sappiamo purtroppo per diretta esperienza.
Non posso dire che non avrei mai immaginato che un magistrato si
sarehhe fatto sorprendere dalla polizia assieme a simile lurida gema. Non
posso dire ecc. se si pensa che questo magistrato e lo stesso che gia ha
fatto parlare di se per un famoso provvedimento che non ha provveduto
a niente se non a mettere nei pasticci il sindaco con tutta la sua banda. I
quali, in conseguenza dell'ordinanza del magistrato hanno dovuto handire un concorso {per I'assegnazione della casa) e in conseguenza della
disposizione della Cassazione hanno dovuto annullare detto concorso.
Insomma, fra magistrato e sindaco hanno preso in giro la gente.
Si fa per dire.
Ultime notizie. Riportiamo dal « Cornere della sera » del 30 maggw 1979: « Un rapporto sul pre tore della second a sezione penale, F Hippo Paone, e stato consegnato ieri alia procura della Repubblica da alcuni
funzionari della DIGOS. II documento riguarda una riunione non autorizzata, tenutasi nei giorni scorsi in un edificio demaniale di Ostia, alia
quale ha partecipato il pretore...
Nei corso dell'assemblea — secondo quanto informa un comunicato
ANSA — il magistrato avrehhe criticato la decisione della sesta sezione
penale della Cassazione, che ha ritenuto inesistente il reato di aggiotaggio
sulle case sfitte. II giudice Paone, tra I'altro, avrehhe sostenuto che Valta
magistratura ha commesso uno shaglio hoicottando il (suo) provvedimento...
E' la seconda volta in pochi giorni che il pretore Paone si rende
protagonista di episodi che esulano dalle sue funzioni giurisdizionali ».
J magistrati cost politicizzati non sono piii credihili. Cosa aspetta
I'Ordine dei Magistrati a mandare a spasso uno che, a fatti se non a
parole, dimostra di appartenere all'ignobile e sporco gruppo degli autonomi?
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Come potra costui mettere sentenze attendibili?
Ma tant'e. L'eterno dissidio fra forze di polizia e magistratura. La
prima schiuma la societa, e manda qualcuno in galera. La seconda pensa
a restituire la liberta agli indiziati. Liberia di malfare.
Si fa per dire.
Se le forze di polizia fossero piu attente a quello che si dice durante
la campagna elettorale, forse il low compito preventivo sarebbe notevolmente agevolato.
Un gruppuscolo che si autodefinisce partito, perche ha un suo
simbolo e una sua lista di buona gente che si presenta alle elezioni, ha
fatto definire il provvedimento di usare le forze armate contro il terrorismo, un provvedimento liberticida, dimostrando cost chiaramente dove
si possono trovare, a colpo sicuro, gli attentatori, i dinamitardi, gli
assassini.
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Un'altra perla raccolta nel pentolone delta campagna elettorale.
Riguarda gli anziani.
Secondo il conferenziere, sinistro o di sinistra, i poveri anziani
vtrrebbero maltrattati, prima dai figli, che dovrebbero sentire il dovere
di non abbandonarli {giusto) e poi dagli istituti privati per i quali la
Rtgione spende ottantamila lire al giorno {menzogna, spudorata menzogna).
Per i vecchietti che abbiamo noi nei nostn istituti la regione non
spende il becco di un quattrino e i medesimi sono trattati benissimo.
Secondo ancora il suddetto demagogo quello che ci vuole e Vassist tnza a domicilio. Cost salt a fuori la figura dell'assistente sociale, per
fenomeno di clientela, il quale prende la sua fetta di soldi stanziati e
buona notte ai suonatori.
Contenti e ingrassati tutti quanti, meno i vecchietti.
Si fa per dire.
PAT
13
RICORDI DI PAESE
La corriera aveva iniziato la lunga discesa di Pazzano, le curve si
susseguivano strette, una dopo l'altra, a breve distanza sulla strada sassosa; sembrava precipitasse impazzita avvolgendo il paesaggio in una marchia confusa di colori in cui era ben definito soltanto il bianco della
strada come una sottile fettuccia che avesse il potere di trascinare tutti
verso un gigantesco baratro.
Ero attento alia sesta curva dopo la quale sarebbe apparso il mio
paese, e l'appuntamento con quel momento del viaggio significava la fine
del male d'auto e l'inizio di una esaltazione crescente via via che il
panorama diventava stabile e s'ingrandiva.
Dopo Sant'Antonio emergente come un fiore candido nella ricca
boscaglia scapigliata di elci, pini, cipressi, fichi sciancati e olivi bassi e
rachitici ai piedi di Pazzano dalla grande chierica, l'ultima curva sulla
quale appariva il cancelletto di legno dell'orto di mio nonno a valle fra il
cimitero e il monte Pazzano. Dal finestrino cercavo di vedere mio nonno
curvo sul bastone, allungando rapidamente lo sguardo dalla casetta giu
per i viottoli fino alia « piscina » che da un cannello di legno alimentava
un filo di acqua acidula che scendeva, per stentati rivi sotterranei, dal
colle del cimitero.
Tutto cio che percepivo mi appariva di grandi proporzioni: 1'orto,
il cimitero, gli alberi, le case.
Dopo un chilometro di salita alberata, con larghe chiazze di sole dai
contorni lacerati di fitta ombra, aveva inizio la rassegna delle case allineate lungo la strada, case che un decreto del Comune aveva ordinato di
intonacare a colori vari che a volte erano diversi nello stesso edificio
secondo il gustc dei proprietari.
14
La prima costruzione in muratura dell'abitato era un mulino meccanico di cui ricordo una ruota gigantesca che arrivava al soffitto, cosparsa di lubrificante, cui si aggrappava il meccanico per mettere in moto
tutti i congegni dopo ore e ore di lavoro intorno ad essi, fra viti enormi,
bulloni, chiavi inglesi, leve.
L'ingresso della corriera nel paese era un vero trionfo che si ripeteva ogni giorno alia stessa ora. Era forse l'unica novita della giornata.
Portava qualche persona assente da lungo tempo, la posta, i giornali; era
logico che il paese si rianimasse, che molti uscissero di casa per andare
incontro alle persone, per acquistare il giornale, per attendere il portalettere che solo qualche lettera poteva dare a pochi fra tanti che attendevano
la posta senza sapere da chi e perche. La corriera percorreva via Roma,
dopo avere sorpassato il bivio per i Cappuccini e la piazza della fontana
monumentale in cima alia quale il Comune aveva fatto apporre un globo
bianco per illuminarla meglio.
I paesani avevano ben motivo di essere orgogliosi della loro fontana
giacche lo stesso Principe Umberto, di passaggio, reduce da un'esplora?ione dei sentimenti monarchici dei meridionali, si era fermato ad ammirarla. In verita, le bellezze architettoniche della fontana non impedivano
alia popolazione, quando diminuiva il getto dell'acqua — e cio accadeva
spesso d'estate — di bestemmiare e di lanciare al suo indirizzo, con
evidenti sottintesi al governo centrale e comunale, le piu significative
espressioni dell'anima popolare. E bisogna dire che non avevano tutti i
torti, esasperati come erano dalla lunga attesa ai bordi del marciapiede, a
destra del barile. come voleva Filippo, la guardia comunale, in una fila
che si allungava fino a piazza S. Rocco.
E' vero che bastava lasciare il barile al suo posto, contrassegnato
dall'asciugamento arrotolato che serviva per reggerlo in equilibrio sulla
testa, e andar via a fare le proprie faccende, calcolando approssimativamente l'ora del proprio turno, ma cio non risolveva granche perche
senz'acqua tutto rimaneva fermo.
Era per me, ragazzo delle elementari, motivo di grande interesse
osservare dal balcone lo spettacolo di centinaia di barili che in due file
parallele lungo via Roma si snodavano alcuni snelli, altri panciuti, e
cercare di contarli arrivando con lo sguardo fino alia fontana alia quale
facevano cerchio i primi barili, quelli dei piu mattinieri.
Qualche volta assistevo a liti improvvise che per ragioni di precedenza si accendevano fra le donne ed esplodevano in un violento cozzare
di barili.
Ero giunto come altre volte con la corriera; le stesse scene e gli
stessi atteggiamenti. Nella piazza dieci o venti persone, per lo piu contadini e qualche artigiano, ferme come statue; fino a sera sarebbero rima15
ste alio stesso posto, guardando nel vuoto e senza quasi scambiarsi una
parola; unico segno di vita la sigaretta che ogni tanto confezionavano con
la cartina, tirando a pizzichi dal taschino del gile il nero tabacco misto a
cicche che sfaldavano con una sola mano fra l'indice e il pollice.
Non so quali potevano essere i loro pensieri, se di accettazione o di
rifiuto dell'ordine costituito, pensieri di contestazione e quindi costruttivi, o niente di tutto questo e soltanto atavico sonno e fatalistica acquiescenza ricevuti in eredita dalle passate generazioni di stirpe diversa i cui
incroci avevano neutralizzato gli impulsi contrastanti e alimentati dal
caldo torrido del monti che rinserrano il mio paese in una grande fossa e
pare vogliano soffocarla.
Vincenzo Laraia
ALLONTANARSI DAL MALE
Uno si allontana completamente dal male,
quando per amore di Dio comincia a non voler piu
peccare. Se invece fa ancora il bene per timore, non
si e del tutto allontana to dal male; e pecca per
questo, perche sarebbe disposto a peccare se lo potesse fare impunemente.
S. Gregorio Magno
16
L'ARRI VISTA
Un pidocchio organizzo na conferenza
su, na questione che je stava a core
allora chiese a tutti l'alleanza
pe difenne sia la pelle che l'onore
Cari compagni, avete mai penzato
ar posto artalocato che occupamo?
Noi stamo n'testa a tutti, puro allomo
sia a quello ricco, che a quello disgraziato
E' sano, e forte, e duro come pietra;
e sa sciar come un Pierino Gross;
su per le cime va come un camoscio;
e, se non ti basta, e pure un poeta.
E vuole un bene pazzo alia Madonna,
quella di Czestochowa, quella nera;
e sta sempre a pregar mattina e sera
per tutte le miserie di sto mondo.
Percio me so permesso d'eluca
un paro de richieste che ce danno
n 'posto dignitoso in soceta
e pure n'tantinello de comanno
Pe prima cosa chiedo de diritto
l'abbolizzione der pettine fitto
e che ce s'allontani la minaccia
dell'ogna traditora che ce schiaccia
Appena detto questo tutti quanti
s'arzorno n'piedi e tra le battimani
na puree da mezzo ar gruppo se fa avanti
pe faje capl quanto so cretini
Se tutto quer che chiedi l'otterrai
nun'e che quarche cosa cambierai,
perche so certa e me ce gioco n'occhio
che resti quer che sei, cioe... n'pidocchio.
Gino Mariotti
17
FIOR Dl PENSIERO E...
Rcmnai le fronde
sparte
FELICITA'
?fc Io non so che cosa desiderare, perche ho tutto: sanita, ricchezza, potenza, gloria, piacere, divertimenti... Pero sento che mi manca
qualche cosa, e non so che sia. Sento un vuoto nel cuore, e questo mi
affligge e mi toglie la pace.
{Cesare Augusta)
•>: La felicita e come l'eco: risponde, ma non viene...
(C. Nebbia)
% La felicita nel vocabolario e un nome; nella vita e un verbo che si
coniuga al passato con la memoria, all'avvenire con la speranza, ma non
ha tempo presente.
(S. Sacchetti)
% La vera felicita e retaggio del Cielo, ed il Cielo e per coloro che
non l'hanno cercato interra.
(H. Perreyve)
?£ La felicita e fiore di cielo. Non sboccia se prima non lo irrora il
pianto della terra.
(P. Minozzi)
•s II vero segreto della felicita sta nelPesigere molto da se e
oochissimo dagii altri.
{A. Guinon)
% La gioia nella vita e un edelweis da conquistarsi tra le rocce.
(P. Semeria)
?iv Molti uomini sono costretti a spalancare gli occhi per vedere.
Devo confessare a me stesso che non ho mai veduto cosl bene come da
quando son diventato cieco. E solo adesso mi sono accorto che gran
parte della felicita sta nel vedere tutto in bene.
{Salvaneschi)
7^ Terribile cosa essere felici! Ci si adagia nella felicita, e perche si
ha il falso scopo della vita — le felicita — si dimentica il vero scopo che
e il dovere.
18
}£ Le piu alte, le piu varie e piu durevoli gioie sono le spirituals
{Schopenauer)
X£ La serenita e il pane delle anime.
(Salvaneschi)
% Non desiderare l'impossibile, se vuoi essere felice.
(C. Nebbia)
^ lo ho trovato da tempo il modo di essere felice: fare a meno
delle gioie.
{Abbe Huvelin)
% I nostri dolori sono secoli: i nostri piaceri sono lampi.
{Lemontey)
?j£ I piaceri vergognosi costano sempre di pm dei piaceri onesti.
(Chesterfield)
% Tutti i piaceri finiscono in una piu o meno amara delusione: la
carita sola non disillude mai.
(P. Minozzi)
2fc La gioventu non e fatta per il piacere, ma per l'eroismo.
(P. Claudel)
T& II piacere e lo scoglio nel quale la maggior parte dei giovani
corre a naufragare. Essi si slanciano a piene vele in cerca di esso, ma
senza bussola per dirigere la nave; e percio di ritorno dal loro viaggio,
invece del piacere, non riportano a casa che dolore e vergogna.
{Chesterfield)
% Pure l'onore songhe castighe 'i Ddie!
$^ Sapersi serbar solo quando si e in compagnia, e saper essere in
compagnia quando si e soli, e uno de' piu preziosi segreti della felicita.
(Ab. Galiani)
TK Gli uomini desiderano ardentemente la gioia. Non c'e gioia
maggiore di quella di fare del bene. Dona agli altri e Dio riempira il tuo
cuore di soavita celesti.
(P. Lebbre)
^ Non chiamar felice nessuno prima che sia morto, anzi prima che
sia seppellito.
(Ovidio)
% Bambini siamo felici e non ce ne accorgiamo; giovani possiamo
essere felici e non lo vogliamo, vecchi vogliamo essere felici e non lo
possiamo.
(C. Nebbia)
7^ Facciamo nostro il motto del quadrante solare:
Horas non numero misi serenas!
19
% I beni terreni pesano se si hanno,
macchiano se si amano,
tormentano se si perdono.
(S. Bernardo)
T& Ricchezze onor piaceri
Son beni menzogneri:
Tormentano bramati,
Deludono sperati,
Non saziano ottenuti,
Desolano perduti!
...UN'ONCIA DI BUON SANGUE
% Ragazza di carattere.
Lui-. — Quanti anni hai?
Lei: — Ventidue.
Lui: — Come? Ma anche Valtr'anno al mare mi dicesti che ne avevi ventidue!
Lei: —• Sicuro: io non sono una di quelle che oggi dicono una cosa e domani
un'altra.
7>|$La lite. — II marito, dallo studio, dice alia moglie: — Accendi il televisore
e dimmi che programma c'e.
Lei ubbidisce e sul video appare un incontro di pallanuoto. La donna guarda
un po' senza capirci niente, poi urla al marito:
— Si vedono dei giovanotti che fanno il bagno e stanno litigando per un
pezzo di sapone!
T £ Giustificazione. — Finalmente, carol — dice la moglie abbracciando il
marito appena sceso dal treno. — Me li dai un po' di soldini?
— Un momento, car a, sono appena arrivato!
— E gia, ma il treno ha un'ora e mezzo di ritardo...
T)£ Bambini terribili. — Carletto si reca con la madre a trovare la zia che ha
avuto un bambino. Guarda incuriosito il neonato, resta un po' a pensare, poi
ecslama: - ~ Com'e brut to! Ora capisco pcrche I'hai tenuto tanto tempo sot to il
cappotto...
D. Cesario Sacchetto
20
AMATRICE
Centre
Residenziale
per
Anziani
lerare i tempi ce Pha offerta la Comunita Montana del Velino, presieduta
dal dinamico Rag. Giuseppe Bellini.
Purtroppo, tra le proposte, una bozza
di Convenzione e l'attuazione, sono
passati parecchi mesi... Le difficolta?
II numero sufficiente, almeno 25, per
coprire le spese, soprattutto del riscaldamento, molto forti qui, d'inverno
(soprattutto con inverni come quello
di quest'anno!) e poi il disagio del
trasloco dei vecchietti (« Anziani » bisogna dire oggi, per non offendere
nessuno...) dal luogo dell'alloggio, la
« Palazzina dei Maestri », al refettorio
Dopo proposte, ritardi, attese di
mesi, finalmente, 1'8 aprile la Casa di
Amatrice ha aperto le porte ad accogliere degli Anziani.
E' da anni che tra le varie forme di
attivita caritative offerte alia vasta Casa
(per decenni grandiosa reggia dei ragazzi, oggi tesa nella scelta di nuovi
lidi di bene), I'assistenza agli Anziani e
parsa una tra le piu positive e facili ad
attuarsi. L'anziano oggi e tra le persone piu bisognose di assistenza, o per la
poverta, o, pio spesso, per la solitudine in cui e lasciato. La spinta ad acce21
(« sala ristorante » oggi si chiama) e a
quello del convegno.
Per il resto, nessuna sfiducia nella
Provvidenza (di Dio, s'intende), come
ci e stato rimproverato (ci mancherebbe pure essa in un Discepolo, figlio
del P. Minozzi!), ma attesa grande
davvero e anzi seccante, per la burocrazia, che oggi rende tutto difficile,
anche le opere di bene.
L'Opera e i Discepoli non sono
nuovi a questa opera di assistenza, dalla Casa « mons. Leone » di Ofena, cara nostra palestra di carita fin dagli
anni giovanili (quarantanni fa...) alia
Casa Riposo di Francavilla al Mare,
alle altre, che sono gia state aperte e
vanno aprendosi nel vasto campo di
bene dell'Opera.
II 1° aprile, fu indetta dal Rag. Bellini una riunione nella nostra Casa,
che doveva essere un incontro di conoscenza delle Autorita interessate,
degli operatori e degli Anziani con
l'ambiente del Centro. Purtroppo,
gl'intervenuti furono pochi e gli Anzini solo 5. Ospite gradito fu il Vice-Prefetto di Rieti (che non conosceva affatto il nostra Istituto!), che poi
rimase con noi a pranzo, assieme ai
cinque anziani, al Rag. Bellini con la
Signora, al Dott. Serva e ad alcuni
collaborator! della Comunita Montana.
Attualmente gli Anziani accolti nella
« Palazzina dei Maestri » sono appena
sei (quattro donne e due uomini). Per
i pasti sono insieme con noi nel refettorio, accrescendo ancora il tono di
famiglia della nostra comunita; per il
resto, godono deli'assistcnza frequente
di un'infermiera, un'animatrice, un'as-
22
sistente sociale e fanno vita da pensionati, potendo uscire, tornare alle loro
case, ricevere visite quando vogliono.
Sono persone sole, almeno d'inverno,
ma potrebbero essere ospitate anche
coppie di coniugi.
Noi, le Snore, le inservienti, siamo
il personale di assistenza stabile, per
tutto. I pochi ragazzi hanno anche i
loro nonnini...
II Centro e solo per ora in esperimento, sia per gli ospiti, che per il
personale, con sospensione il 30 giuno
prossimo.
Se l'attivita va, come sembra, anche
nella collaborazione dell'Istituto con la
Comunita Montana, per l'autunno bisognera provvedere ad una sede piu
comoda. II Padiglione « S. Giuseppe »
sarebbe il luogo ideale e ad esso puntano i pensieri... La Provvidenza ci
illuminera e ci aiutera a procurare i
fondi. II Padre Minozzi e certamente
contento dell'iniziativa, egli che per
primo penso ad una Casa di Riposo
per gli Anziani anche nella sua terra
amatriciana.
T.M.
SERSALE
RBLAZIONE
GIORNATA
VOCAZIONALE
Presso l'asilo infantile delPOpera
Nazionale per il Mezzogiorno d'ltalia,
diretto dalle Suore di Carita della
Immacolata Concezione d'lvrea, la
piccola comunita, insieme alia superio-
ra, ha organizzato una giornata di ritiro spirituale per le mamme e per le
giovani, in occasione della giornata di
preghiera per le vocazioni, e stato invitato ad animare questa giornata un
giovane padre Rosminiano, Don Edoardo. La giornata spirituale ha avuto inizio alle ore 9. Tema dell'Incontro: «La vocazione»; cos'e? Una
chiamata che tutti sentiamo perche
Dio non si nasconde a nessuno, ogni
chiamata esige una risposta, una ade-
Villetta Barrea — Mons. Francesco Amadio, vescovo di Sulmona, con i ragazzi
della Prima Comunione, premiati dalle Suore di S. Chiara.
2i
sione energica senza mezzi termini,
perche Dio vuole nella sua vigna operai a tempo pieno, sempre disposti a
fare la sua volonta.
Cio che il Signore vuole da noi
mamme ce lo dice il giorno del matrimonio, quando gli sposi fanno delle
precise promesse dinanzi al Sacerdote,
ch'e il ministro di Cristo, e davanti
agli uomini.
1) Promessa di essere fedele al coniuge nella buona e nella cattiva sorte.
2) Accettare i figli che Dio ci manda, come suo preciso dono.
3) Educare i figli secondo i principi
Cristiani.
Si deve essere fedeli al marito perche e lo stesso Cristo che unisce gli
sposi.
I figli sono un dono che Dio ci fa e
come tale dobbiamo accettarli, con amore. Noi siamo solo i custodi dei
figli, essi sono proprieta di Dio e
quindi dobbiamo preoccuparci di fame
dei veri Cristiani, farli crescere moralmente sani e non appropiarcene per
fame dei burattini di cui noi ne muoviamo i fili sotto l'insegna del nostro
egoismo.
L'incontro e stato vivace, non si e
limitato solo ad essere un monologo
del sacerdote, ma e stato un dialogo
con le partecipanti, che hanno esposto
la loro idea.
Rivolto alle giovani il padre ha
chiesto se loro hanno sentito la chiamata del Signore, se si sono poste la
domanda « Che cosa vuole Dio da
me? ». La risposta purtroppo e stata
« no » perche e Dio a non farsi sentire
o loro non lo sanno ascoltare? L'ultima ipotesi e valida, perche Dio park
24
nel silenzio interiore e forse oggi questo manca un po', quindi il padre ha
esortato a porsi in ascolto perche e
necessario da veri Cristiani, chiamati
ad essere tali nel Battesimo, sapere cio
che il Signore chiede a ciascuno in
particolare. Infine ha invitato le
mamme a non dimenticare mai le
promesse fatte a Dio nel matrimonio e
prima nel Battesimo, cosi facendo si e
sicuri di avere gia un programma tracciato per una vita da veri Cristiani.
Nel pomeriggio il Sacerdote si e
messo a disposizione per le confessioni, molte ne hanno approfittato per
fare anche il precetto pasquale. La
giornata si e chiusa con la celebrazione
della S. Messa e una breve Omelia,
con gli auguri del sacerdote affinche
tutti possiamo ascoltare la voce del
Signore che parla al nostro cuore e
attuare i disegni che Dio ha su ciascuno di noi.
II Signore ha gettato il suo seme, ci
auguriamo che abbia trovato terreno
fertile e che porti frutti abbondanti,
noi che abbiamo partecipato, abbiamo
tutte le disposizioni di fare tesoro delle parole ascoltate, che sono state accolte con entusiasmo perche il mondo
esterno offre solo discorsi pagani, impegnati di discordie, uccisioni , rapimenti. L'anima e spirito e come tale si
deve nutrire di parole sante per arricchirsi.
Ci auguriamo che le parole ascoltate
ci siano di aiuto nell'affrontare le quotidiane difficolta della vita.
Ringraziamo la nostra comunita per
averci offerto la grazia di questo giorno.
Franca Torchia
CON I FIORI
I BIMBI DELLE NOSTRE ISTITUZIONI
AUGURANO
LIETE VACANZE ESTIVE
FIORI ANCH'ESSI
AMOREVOLMENTE SEGUITI E FORMATI
AL TIMORE DI DIO E ALLA UMANA BONTA'
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2^
LA SVEGLIA
NOTIZIARIO
DELLA
ASSOCIAZIONE
EX-ALUNNI
UN POMERIGGIO DI VERSO
II 30 maggio ci siamo riuniti presso la sede dell'Opera per ascoltare
dall'on. Giuseppe Reale una conversazione sull'Europa.
Gli inviti spediti e giunti in tempo questa volta erano circa 150; i
partecipanti, invece, solo un terzo.
Sono spiaccnte per gli assenti, giustificati e no, perche l'esposizione
e stata veramente formidabile. Tutti i presenti sono rimasti soddisfatti e
piu d'uno ha aila fine posto delle domande.
Si comincia dunque a sciogliere il ghiaccio ed a partecipare piu
attivamente a quanto via via si va facendo.
Bene.
L'importante e continuare.
Per la prossima stagione, se giungeranno suggerimenti e verranno
assicurate le presenze, potremo organizzare piu d'uno di questi incontri.
Ma veniamo ai fatti.
Cerchero d ; riassumere brevissimamente i punti salienti trattati dal
conferenziere. Anzi, ora che me ne accorgo, non ho ancora presentato
1'oratore. Decisamente la mia penna e smemorata.
Professore di lettere, Parlamentare DC per quattro legislature, impegnato per i problemi europei e delegato a Strasburgo, l'On. Reale
Giuseppe e in queste elezioni europee candidato per il Sud.
L'esDosizione chiara e piana dell'On. Reale ottimo parlatore ed
esperto dei problemi europei, ha toccato vari punti.
Ha esordito ricordando a tutti che non aveva accettato di parlare a
noi Ex Alunni per procurarsi voti o per raccomandare di votarc per
questo o quello, ma che e volentieri venuto a parlare nell'Opera per
fermarsi un attimo e distendere lo spirito dalla frenetica attivita di questi
giorni di pesante lavoro.
26
Ha continuato poi, con un breve escursus storico: dalle prime idee
europee al trattato di Roma fino alle ultime battute che hanno portato
alle elezioni europee.
Fatte le elezioni sara necessario fare gli Europei, ha detto l'oratore,
e noi come cattolici, e cattolici cosi particolarmente preparati, dobbiamo
impegnarci in prima persona.
Se non faremo maturare dentro di noi tale idea, non saranno sicuramente i montanti compensativi, lo SME o mille altri provvedimenti a
fare di tutti i cittadini europei un cuor solo ed un'anima sola. Ed e
proprio questo che serve per giungere finalmente ad attuare la giustizia
sociale.
L'unita politica europea mira proprio a questo; siamo agli inizi di
una lunga strada, l'importante e continuare, senza mettersi paura delle
moltissime difficolta, ed avere fede.
Un giorno sicuramente sorgera il sole e tale traguardo sara raggiunto. Solo allora sara l'Europa.
Michele Leone
Una rappresentazione magica presentata allegramente dalle alunne dell'Istituto
Maria Immacolata di Catanzaro Lido.
TEMPO IRREQUIETO
Giorno dopo giorno
ci si consuma
fra lastre senza pianti
e fra specchi senza immagini;
ci si atomizza
dietro i lastricati carri
ubriachi con bottiglie
rigate da linee verdastre;
e ci si volatilizza
nel cielo turchino
con lagrime di vecchi,
assiepati a le canne scure di fuoco.
Sono questi i mirti
che scrollano i panni rossi,
lucidi di polvere olivastra,
o le pietre de la giovinezza ignara?
Risponde la mia voce e dice:
« Questo e il tempo irrequieto
che va dietro le meteore
pregne di cariche atomiche
come segugi, a perdifiato,
dietro una falsa preda
fra gli intricati ulivi
che hanno sapore di morte e d'agonia ».
Bruno Manscrra
LA PAGINA
DELLASSISTENTE
LA SPERANZA
Se hai perduto molte illusioni attraverso i sentieri
dell'amore e dell'amicizia e i ricordi e i rimorsi ti
assalgono, ritorna a sperare di incontrare qualcuno
per continuare la vita insieme. La speranza e la
prima sillaba per chi ama.
Se hai provato disinganni e dispiaceri e hai sofferto per malattie e miserie e ti senti senza sostegno
e senza aiuto, ritorna a sperare di ritrovare qualcosa
che ti ridoni fiducia nella vita. La speranza e il
dolce balsamo di chi soffre.
Se sei travolto dalla sfortuna o sommerso dall'uragano, se ti senti oppresso dal rimorso o dalla
vergogna, se la tua vita e vuota e il cuore sanguina,
ritorna a sperare in quel Dio nel quale forse un
giorno hai creduto. La speranza e la tenera ala di
chi crede.
(Nino Salvaneschi: II rosario della speranza)
I SOTTERFUGI
Qualcuno, estraneo certamente, pensando al collegio tenuto non da uno, ma
addirittura da una famiglia di religiosi, affiancati da un gruppo di suore, sorretti
dal Vescovo, illuminati dallo Spirito Santo, immagina che nella casa aleggiasse il
piu soave profumo di santita e che tutti i ragazzi vagassero leggeri sorretti da due
alucce eteree.
E invece no. Occorre dire, per amore di venta, che le cose andavano
diversamente e che le pie sollecitudini ridestavano spesso non le celesti risonanze di
soavi pensieri levati in su, ma l'eterno guerreggiare fraudolento tra il bene e il
male.
29
Insomma, a farla breve, mentre il superiorato tentava di ordire nella vita del
collegio una trama di orari, di prescrizioni, di silenzi e di attenziom, i soliti
collegiali ingrati facevano del tutto per trovare tra le fitte maglie qualche varco
liberatorio. E poiche la vigilanza, se non occhiuta, era certo molto attenta, bisognava ricorrere a non pochi e spesso complicati sotterfugi. I quali erano ovviamente
proporzionati alia forza e alle dimensioni del diniego.
II diniego piu ferreo era quello di uscire. Dal collegio si poteva uscire solo per
andare a scuola, su in citta. E in fila. E dopo la scuola in fila si ritornava diritti in
collegio, dove in fila si andava a pranzo, in fila alio studio, in fila in camerata.
Finalmente ciascuno dormiva nel proprio letto.
La tentazione di uscire, di andare per Via Pretoria, era sempre a portata di
mano. E poiche la tentazione e tale che se uno non la segue, aspetta che quella gli
vada dietro, si finiva sempre, o quasi sempre, per accontentarla. Cos! uno si
metteva I'anima in pace. La ragione (i superiori la chiamavano sempre scusa, chi sa
perche!) piu probante era spesso data dalPimprovviso arrivo di un paesano che
aveva portato una urgente comunicazione della famiglia, leggi pacco con le provviste per la merenda. E poiche la merenda non era prevista dal regolamento e dalla
retta, anche se a malincuore e con mille condizioni (ti mando, pero...) si finiva col
permettere una rapidissima uscita.
Tra le condizioni c'era o ci poteva essere quella di far vedere il pacco, come
certificato di buona condotta, e siccome uno poteva, si, trovare il paesano, ma non
sempre il paesano col pacco, doveva ricorrere per forza al correttivo, e cioe che
aveva aspettato un sacco di tempo per via Pretoria, ma quello non si era fatto
vedere (Direttore, sono preoccupato, si vede che a casa qualcuno non sta bene!).
E' chiaro che il perfido collegiale aveva detto una bugia, perche a dire il vero non era
stato per via Pretoria ad aspettare il paesano, ma nel Teatro Stabile a vedere Clara
Calamai.
Quando anche la risorsa del paesano era esaurita, per consunzione dovuta al
troppo uso, si ncorreva all'unico motivo inesauribile, data la fragilita umana,
all'unico accettabile, data la famiglia religiosa, all'unico possibile, data l'urgenza di
uscire: la confessione.
Come si fa a negare alia coscienza il refrigerio della conciliazione, all'anima la
gioia del ritorno, alio spirito la debole forza del figliol prodigo? E cosl qualcuno
(solo qualcuno, si capisce, e molto raramente, anzi in casi eccezionalissimi, insomma
quasi mai... Ma che pensate?), qualcuno, dicevo, prendeva con se la coscienza,
I'anima e lo spirito e li portava all'inutile ricerca di un confessore che, a quelPora
non si trovava mai, perche gia impegnato. E non potendo farli gemere dietro la
grata, li consolava andando su e giu per il corso dove poteva finalmente fumare in
pace l'ultima nazionale.
Non sempre Pautoritarismo dirigenziale verticistico riusciva a comprendere il
dramma dell'impreparazione.
— Se avessi studiato, non saresti impreparato!
M)
Saggia considerazione.
— Ma io, dopo tutto, ho studiato.
— Proprio cosi, hai studiato dopo tutto!
— Ma le materie erano cinque!
— Si, compresi disegno, religione e ginnastica. Niente da fare, vai a scuola lo
stesso!
— Ed io non ci vado.
Quest'ultima frase era detta a bocca chiusa, pero la si poteva leggere negli
occhi, tanto era chiaramente evidente. Per fortuna persisteva qualche forma di
analfabetismo. Che avreste fatto voi? Appunto, si faceva « filone », come si dice
giu; si « bigiava », come si dice su, ma il concetto e sempre lo stesso.
Fare filone non era facile. Bisognava non farsi vedere dall'assistente mentre,
anziche entrare nel portone della scuola, si retrocedeva lentamente fino al vicoletto
che fiancheggiava l'edifico. Di qui si arrivava all'estramurale dove c'erano solo
maniscalchi, percio nessun superiore. Superato quello scoglio si era liberi. In
genere, dopo aver lasciato l'estramurale, si prendeva la stradina scoscesa per san
Rocco e di 11 si andava per PAppia fino a Betlemme e al Basento. Si poteva anche
andare alia Stazione Inferiore, ma c'era sempre il pericolo di essere pescati. Al
Basento, pur essendo un fiume, no.
Si stava a zonzo per tutta la lunghissima mattina e si ritornava furtivi per
1'ora dell'uscita.
C'era poi il dramma della giustificazione. Una volta uno (permettete che non
faccia nomi, perche si tratta di attuali padri di famiglia, alle prese con identici
problemi coi figli. ai quali immancabilmente stanno gridando: Ai tempi miei,
invece...!) uno, dicevo, riusci ad ottenere da un altro (tre sigarette, pagamento
anticipato) un foglietto deU'istituto, intestato e timbrato. Bastava compilarlo. E lo
compilo. Lo presento tutto tranquillo alia preside, la quale, pensando di non aver
letto bene, inforco un secondo paio di occhiali, ma, dall'espressione degli occhi,
dalParricciarsi del naso e delle labbra, si capiva benissimo che c'era un dannato
intoppo. E infatti c'era scritto: Tizio e (sic) stato assente perche in tisposto (sic).
— Va bene, va in classe.
Non sto a dirvi il seguito, che potete immaginare senza fatica. Vi diro solo che
qualche giorno dopo il Tizio cercava affannosamente in tre vocabolari diversi la
parola tisposto che l'aveva tradito. E non la trovo.
Un
—
—
—
bene, e
—
—
altro, invece, ricorse al soli to paesano.
Mi devi fare il piacere di accompagnarmi dal preside. Tu sei mio zio.
Ma io...
Non preoccuparti, dirai solo che sono stato malato e il preside ti dira: Va
te ne vai.
Ma io vado di fretta, debbo essere in ufficio.
E che ci vuole?
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Invece il preside arrivo tardi, il paesano fremeva, la pazienza ha un limite
anche per i paesani compiacenti.
— Ah, voi siete lo zio? Molto bene. E allora vi debbo dire che codesto
vostro nipote si assenta spesso, studia poco, e svogliato.
— Come, tutto questo? Ed io che credevo... Ah mascalzone che non sei
altro, screanzato, imbroglione.
E per rincarare la dose degli epiteti gli usci pure: fedifrago, che suonava bene,
anche se non sapeva il significato.
E mentre il « nipote » lo guardava come per dire: Non esagerare, se no se ne
accorge, si sent! arrivare un ceffone in piena faccia che lo fece traballare.
— Via, via — intervenne il preside intimidito — Signor... signor zio, basta
cosi. Tu vai in classe.
E mentre il preside quasi cominciava ad elogiare il poveretto (SI, e vero, pero,
insomma, se proprio devo essere sincero, ho esagerato un po'), questi rientro in
classe reggendosi la mascella che sembrava ciondolare.
Non e che tutta la vita del collegio fosse intessuta di sotterfugi. Cera anche
altro. Ma quello che non intendiamo e perche si avesse nei loro confronti un
atteggiamento del tutto negativo. Eppure per lo sforzo deH'immaginazione, per il
coraggio, per la faccia tosta che richiedevano, sarebbe stato piu opportuno alimentarli, anziche reprimerli. In fondo erano preparazione per la vita futura. Altrimenti
come si farebbe oggi a mantenersi a galla nel partito (per quelli che ci sono) o a
compilare il modulo delle tasse (per quelli che le pagano)?
Luigi Calaffu
NOZZE
ROSSANA LIST A
GIUSEPPE
annunciando il proprio matrimonio
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la loro convivenza assistita da affettuosa presenza umana e cristiana.
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Le domande di ammissione devono essere indirizzate alia Direzione del Centro residenziale « P.G. Semeria » - 19016 MONTEROSSO
AL MARE (SP) - Tel. (0187) 817514.
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