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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Sommario La Goccia n. 13 - 4 Luglio 2009 Questo periodico è associato alla Unione Stampa Periodica Italiana La Goccia REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N. 430/92 DEL 15 MAGGIO 1992 Registro Nazionale della Stampa n. 10084 PROPRIETÀ PRO.GE.CO. SOC. COOP. A R.L. VIA SAVOIA, 1 – GINOSA DIRETTORE RESPONSABILE: STEFANO GIOVE DIREZIONE: GIULIO PINTO ADELE CARRERA COMITATO DI REDAZIONE MARIA C. BONELLI ROSAMARIA BUSTO ERASMO MAZZONE PALMA MARTINO DOMENICO RANALDO HANNO COLLABORATO A QUESTO NUMERO: GIUSEPPE CARRERA MARIO D’ALCONZO ROBERTO MUSCOLINO GIUSEPPE PIZZULLI DON FRANCO CONTE GIANLUCA CATUCCI DAVIDE GIOVE FRANCO ROMANO ANTONELLO LOVECCHIO PIETRO PERRONE GIORGIO MOREA MARILENA SURDO LUCA CALABRESE VIOLA LAVERMICOCCA PAOLO COSTANTINO PIETRO LOSPINUSO DOMENICA MASINI GIUSEPPE PIZZULLI MICHELE MAGGIORE NICOLA TUSEO PERANNA TERZI CARMELO CANDIA ANNA BELLAMIA VITO FURIO FOTO: ERASMO MAZZONE AMMINISTRAZIONE VITO CONTE IMPAGINAZIONE E GRAFICA: STEFANO GIOVE MAURIZIO FALIVENE STAMPA FALIGRAPH Chi deve temere… di Adele Carrera pag. 4 Intervista Florido… di Stefano Giove pag. 5 Faccia a faccia… di Marilena Surdo pag. 6 Le favole di grim di Grim pag. 7 Versus di From di From pag. 7 Notizie flash… di Giulio Pinto pagg. 8/9 Le caricature di… di Giorgio Morea pag. 9 Un caso di… di Nicola Tuseo pag. 5 Taccuino elettorale di Stefano Giove pagg. 10/12 Intervista a Zanelli di Antonello Lovecchio pag. 13 Il voto… di Lovecchio-Surdo pag. 14 Quanto pesa… di Adele Carrera pagg. 18/19 Riceviamo e… di Lospinuso-Costantino pag. 20 Comunicati… di Toma-Conte pag. 20 La Bella e… di Domenica Masini pag. 22 Vincenzo D’Angelo … di Viola Lavermicocca pag. 24 Mario Tarantini … di Viola Lavermicocca pag. 25 Ricordando chi … di Nicola Tuseo pag. 26 Il piacere di leggere… di Viola Lavermicocca pag. 27 Noi e il fisco... di Mario D’Alconzo pag. 32 Il messaggio… di Giuseppe Pizzulli pag. 35 Festa fine anno… di Pieranna Terzi pag. 36 Comunicati… di AA VV pag. 37 Il Fantasma Formaggino… di Stefano Giove pagg. 38/39 Sui terreni… di Carmelo Candia pag. 39 LUMAGIGI… Le provocazioni… L’angolo della poesia Giacoma Galante… Ma perché? Ginosa, poche… di Viola Lavermicocca pag. 27 di Michele Maggiore pag. 27 di Don Franco Conte pag. 28 di Anna Bellamia pag. 41 di Gianluca Catucci pag. 42 di Domenico Ranaldo pag. 43 Home page… di Roberto Muscolino pag. 29 Grande festa… di Gianluca Catucci pag. 44 Viaggio nel mondo... di Luca Calabrese pag. 30 Serata di gala… di Rosamaria Busto pag. 45 Considerazioni ginosine… di Pierino Perrone pag. 31 Progetto editoriale 3 46 Taekwondo… di Gianluca Catucci pag. 46 di uff. Stampa Com. di Ginosa pag. 32 Questo numero de La Goccia è stato chiuso alle ore 18.00 del 1 luglio 2009 4 l’editoriale La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Chi deve temere le donne? L’ultima consultazione elettorale, in particolr modo quella che ha riguardato il rinnovo del consiglio provinciale tarantino, ha messo in evidenza un dato che, pare, oggigiorno non abbia più una forte valenza di carattere sociale, nell’ambito della rappresentatività istituzionale ma sul quale, invece occorrerebbe che si riaprisse un serio dibattito, quello relativo alle donne e alla politica. Il responso ginosino ha decretato l’elezione di Teresa Galeota, donna, che ha messo ancor più in evidenza le contraddizioni che la pratica politica e il comportamento moralmente inaccettabile del presidente Berlusconi pongono all’attenzione del mondo intero. Pari opportunità, quote rosa, tempi delle donne e chi più ne ha più ne metta, diventano slogan buoni soltanto per la propaganda se a questi il riscontro è quello di uno strapotere maschilista (è un termine quasi dimenticato ma che esprime ancora assai efficacemente il concetto di supremazia antropica di un sesso sull’altro) che dirompe dai media, dalla carta stampata, dagli stili di vita della seconda carica dello Stato italiano. “Se si dovesse tenere, in Europa, un concorso per scegliere il politico più sessista, vincerebbe senza dubbio Silvio Berlusconi”. Si apriva così il duro editoriale del Guardian, uscito nella settimana in cui si preparavano i ballottaggi, dedicato alla figura del premier italiano e al presunto giro di squillo, messo in piedi da Gianpaolo Tarantini. Un editoriale non firmato, che riflette l’opinione del celebre quotidiano londinese. A questa immagine che la stampa internazionale mette in evidenza del governo del nostro Paese, le donne italiane ci aggiungano la frustrazione di vedere sbattuta in prima pagina, sui giornali di proprietà del premier, le diffamazione verso la donna che è madre dei suoi figli, che s’è permessa di denunciare quella che possiamo definire una violenza domestica (ma che in questo caso coinvolge l’aspetto morale di un intero popolo). E se Veronica Lario non si può permettere d’essere tutelata come donna, come moglie e madre (con quello che è e quello che rappresenta), perchè il maschio di casa le contrappone un soliloquio dalla trasmissione Porta a Porta (lui che può!), come può pensare una qualsiasi povera crista di poter avere giustizia in casi simili? Le donne a cui Berlusconi guarda con benevola compiacenza maschile, buone per esserne l’“utilizzatore finale”; i seggi delle rappresentanze istituzionali presi come merce di scambio di indimenticabili notti; l’avvenenza (e non le capacità) come requisito essenziale per rappresentare le istanze delle cittadine e dei cittadini italiani in sedi istituzionali, non possono essere relegati a volgari argomenti per gossippari, sono, invece ascrivibili ad un sistema culturale che si cerca di consolidare con ogni mezzo, per svilire e riportare in un ambito secondario le donne e la loro forza. Quando la vittoria di Gianni Florido ha decretato l’elezione di Teresa Galeota, la rivincita dello schieramento di centro-sinistra ginosino, a mio parere, è stata doppia: primo per la vittoria in quanto tale, che vede protagonista Marina di Ginosa che ribellandosi ad uno strapotere del centro-destra locale, ha sostenuto Pietro Zanelli con determinata decisione, tanto da decretarne la sua quasi elezione (è il primo dei non eletti della lista Florido e potrebbe sedere in consiglio provinciale), secondo perchè, ancora una volta, il centro-sinistra si è mostrato essere lo schieramento nel quale le Pubblicità Concessionario esclusivo per la pubblicità FALIGRAPH Viale Jonio, 385 74025 Marina di Ginosa (Ta) Tel e Fax 099.8277553 e-mail: [email protected] Arretrati (costo � 2,50) I numeri arretrati si richiedono in edicola Per inviare e-mail a “La Goccia” [email protected] Per inviare lettere a “La Goccia” Le lettere al giornale vanno inviate presso: La Goccia Via Tulipani, 9 74013 Ginosa (TA) indirizzo di posta elettronica: [email protected] La Goccia on line arcipikkia.it Tel. 099.8294879 - 099.8294550 Cell. 368.3561703 - 330.624347 istanze e la presenza delle donne sono più garantite. Ed anche se le candidature al femminile devono fare i conti con una cultura atavica che già non le mette in posizione di vantaggio, e anche se Berlusconi e la sua maggioranza di governo oltraggiano con comportamenti e dichiarazioni le donne italiane... Quelle che lavorano nelle fabbriche, nei servizi, nelle campagne, nelle case e quelle che non lavorano affatto perchè costrette alla condizione di disoccupate, hanno tutte l’orgoglio di sentirsi persone di serie A che, seppure sopito, può scattare da un momento all’altro. E quando accade non perdona. La mia fiducia nella intelligenza e nella capacità intuitiva che le donne hanno, mi induce a credere con convinzione che da strumento di piacere diverranno quello di dolore per il nostro premier e intanto, qui, a Ginosa mi godo la rivincita al femminile che Teresa Galeota ci ha regalato. Adele Carrera cronaca La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 5 Gianni Florido: «Abbiamo governato nell’interesse generale, come dimostra l’affermazione della nostra coalizione in quasi tutti i comuni.» Intervista al presidente della Provincia di Taranto Presidente Florido, cosa significa questa vittoria per lei? “Significa vedere premiata l’attività politicoamministrativa di questi cinque anni, tutta improntata a favore del territorio. Abbiamo governato nell’interesse generale, come dimostra l’affermazione della nostra coalizione in quasi tutti i Comuni. Abbiamo fatto molto in termini di investimenti nell’edilizia scolastica, per l’università, l’ambiente, le infrastrutture. Sappiamo che molto c’è da fare ma, come dire, sappiamo dove mettere le mani. Aver vinto queste elezioni significa quindi assicurare continuità amministrativa e portare a termine il lavoro già programmato”. Lei ha prevalso in 24 Comuni su 29, tra questi anche Ginosa. Quale valore attribuisce al fatto di aver vinto in “casa” del presidente provinciale del Pdl? “I miei amici ginosini, candidati in testa, hanno fatto benissimo. Hanno parlato con la gente affrontando nel merito le tante questioni che in qualche modo chiamano in causa la Provincia. Ci hanno messo passione e competenza e questo, a mio parere, ha fatto la differenza. Numeri alla mano, abbiamo dimostrato di non aver trascurato nessuno dei territori che fanno parte della provincia ionica. Certamente, il versante occidentale, dunque anche Ginosa, merita una grandissima attenzione: ci sono enormi potenzialità da sfruttare, sotto molteplici aspetti. Ci impegneremo, insieme ai rappresentanti istituzionali di questa zona, per dare le opportune risposte alle istanze della comunità ginosina. E, soprattutto, saremo più presenti in un confronto costante e costruttivo con la cittadinanza”. Presidente, lei ha posto, nel suo programma, il Porto di Taranto tra gli argomenti di maggiore interesse. Cosa intende fare subito per questa infrastruttura? “Il porto di Taranto è la vera priorità per il Paese. Farò quello che ho detto: chiederò al governo di adoperarsi per completare nel più breve tempo possibile tutte le opere propedeutiche all’effettivo rilancio dello scalo ionico, dai dragaggi ai fondali. La Provincia di Taranto, da questo punto di vista, svolgerà il compito di sindacato territoriale. E quando penso al ruolo-guida del porto di Taranto, penso ai vantaggi per i nostri agricoltori, penso agli artigiani e alle industrie del territorio, oltre che, ovviamente, alle positive ricadute occupazionali. Tutti potranno sfruttare il nostro porto per migliorare la commercializzazione dei prodotti, per non parlare di un altro importante capitolo che è quello relativo allo sviluppo della retroportualità. Grazie al porto possiamo davvero puntare sulla diversificazione produttiva di cui tanto si parla. Ma servono atti concreti, gli enti locali sono chiamati a fare la loro parte ma se vogliamo evitare discorsi demagogici dobbiamo ribadire che senza l’intervento determinante dello Stato poco si potrà fare data la mole degli investimenti necessari”. Quali sono i primi provvedimenti che intende adottare? “Come dicevo prima, dare innanzitutto continuità al lavoro già avviato. Sarà poi indispensabile rendere più efficiente la macchina amministrativa perché la Provincia, a differenza di ciò che molti pensano, ha competenza in settori chiave come la formazione professionale, l’ambiente, l’edilizia scolastica. Inoltre, i nostri sforzi si concentreranno sul tema dello sviluppo. Tutto ciò che potremo fare lo faremo, dal miglioramento del sistema infrastrutturale al sostegno al mondo dell’università e della ricerca. Ma anche qui, richiamo un concetto che ho già espresso: Taranto e la Terra Ionica me- ritano maggiore rispetto, a tutti i livelli. E qui il confronto con i livelli istituzionali superiori, oltre che con i Comuni e le organizzazioni di rappresentanza degli interessi economici, diventerà decisivo”. In quale modo Gianni Florido intende ringraziare gli elettori ginosini? “Non mancherà occasione per festeggiare tutti insieme. Abbiamo organizzato la festa, il 3 luglio alla masseria Vaccarella, ma ci saranno certamente altri momenti di incontro. Anche se, alla fine, credo che la cosa più bella sia non tradire le aspettative della gente. I ginosini, ne sono convinti, tengono più a questo aspetto. E noi non li deluderemo”. Stefano Giove 6 cronaca La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Ballottaggio 21 e 22 giugno: “faccia a faccia” Pardo - Galeota Di Marilena Surdo GINOSA – In un faccia a faccia quasi virtuale, sulle pagine de La Goccia un confronto indiretto tra il riconfermato consigliere provinciale del Pdl, Augusto Pardo, e la neoeletta Marta Teresita Galeota, a pochi giorni dallo spoglio delle schede che hanno riconfermato sullo scranno più alto dell’assise provinciale Gianni Florido. Augusto Pardo, nella comunità tarantina dove più forte è stata la concentrazione di voti per il centrodestra negli ultimi tre lustri, come giustificare il successo del centrosinistra? “Una lotta contro il Pdl è stata realizzata dai partiti di coalizione avversa e da ex alleati. Nella coalizione di centrosinistra, a parte lo schieramento di sigle di partiti, si sono mobilitati ben 4 medici massimalisti, calcolando che ognuno di loro ha un bacino di pazienti pari a circa 3000 unità, calcolando il loro contatto diretto e la loro capacità persuasiva di entrare nelle case di tutti, è facile spiegarsi il risultato realizzato a Ginosa. Altro elemento è stato l’alto astensionismo che ha favorito la coalizione pro Florido”. A chi sostiene che questi risultati devono essere letti come una bocciatura per le amministrazioni comunali di centrodestra cosa rispondere? “Quando si governa si operano delle scelte, e le scelte, inevitabilmente, creano scontento in qualcuno. No, non credo affatto che questi dati debbano essere letti in questa ottica. Il 50 e 50, tenuti conto l’alto astensionismo e l’accanita campagna elettorale effettuata contro il Pdl, non si traduce in una plateale vittoria del centrosinistra a Ginosa”. A dispetto delle precedenti campagne elettorali, sembrava assente il gruppo dei giovani che è simbolo del centrodestra ginosino. Scomparsi con l’assorbimento di An e FI nel Pdl? “Non è stato sottolineato un dato di fat- to: il Pdl ha affrontato proprio con questa tornata elettorale il suo ciclo di rodaggio. I giovani con la loro voglia di fare, e la loro capacità di attirare consensi, hanno sempre avuto un ruolo importante nel centrodestra ginosino, e penso ad Azione Giovani al contributo portato alla crescita del partito nella comunità e all’interno del partito di quei ragazzi”. Anche dall’opposizione è fondamentale una programmazione dell’azione di governo. Quale quella che realizzerà? “L’azione di governo è stata già disegnata e presentata durante la campagna elettorale e non cambia perché anziché alla maggioranza di governo siamo all’opposizione: Unesco, recupero del centro per l’impiego, ripristino della viabilità provinciale abbandonata dall’insediamento della prima giunta Florido, sin ad arrivare alla retroportualità, quindi a Distripark e Agromed, che potrebbero lenire le difficoltà di un settore economico importantissimo per la provincia tarantina come è l’agricoltura. Inoltre mi incoraggia anche la presenza forte di rappresentanti del versante occidentale, cosa che rinvigorirà la nostra linea di governo a differenza di quanto potrà avvenire per la dottoressa Galeota, isolata geograficamente parlando”. Dott.ssa Marta Teresita Galeota, il risultato raggiunto è frutto di una campagna elettorale agguerrita? “La campagna elettorale realizzata dal Pd locale è stata pacata e concreta, basata su programmi e tanta voglia di far emergere Ginosa. Mai fatto guerra ad personam, anzi, ritengo il consigliere Augusto Pardo una persona a modo, con la quale si potrà lavorare bene, perché per Ginosa eccellente è questo risultato: ben due consiglieri in seno all’assise provinciale. Allargando lo sguardo, possiamo parlare di una svolta epocale perché si sono spostati a sinistra Comuni che da decenni erano guidati da forze opposte”. Agli addetti all’informazione che os- servano dall’esterno la vita di tutti i partiti e quotidianamente pubblicano quello che accade nei Comuni, sorge il sospetto che un ruolo quasi determinante sia stato svolto dai giovani all’interno del Pd: “… e questo è quello che ci preme come dirigenza del Pd. Preparare una base sulla quale devono fondare i propri fondamenti i giovani. Ho accettato con difficoltà la mia candidatura alla provincia. Dicevo: “Ci vogliono volti nuovi, abbiamo tanti ragazzi pieni di entusiasmo”. Ed invece, anche a loro proprio frequentando le scuole politiche, è parso chiaro che non erano ancora pronti al salto, e a noi che dovevamo testare quanto portato avanti da ben tre anni, perché questo non è un risultato dovuto a questa campagna elettorale, ma a ben tre anni di lavoro. Lavoro politico, che non ha sostituito quello di medico. Questa mattina – ieri mattina per chi legge – sono uscita di casa puntualmente alle 8 per essere in studio alle 8 e 30. Come sempre. Perché questa elezione non è l’inizio di una vacanza ma l’aggiunta di una responsabilità a quelle che ho di moglie, madre e medico”. L’essere medico ha portato un valore aggiunto importante nel convolare più voti per Florido? “Credo invece che sia emersa la mia voglia di fare e fare bene, di far crescere Ginosa, proprio come abbiamo fatto con la costituzione a Ginosa del Pd. Siamo riusciti a portare il nome della nostra Ginosa, in tutti i gradi e quando dico siamo, intendo non soltanto la dirigenza ma anche i ragazzi che sempre ci hanno accompagnato in queste tappe. Inoltre anche durante i comizi tenuti dal Pd quello della politica territoriale è stato il nostro cavallo di battaglia, argomento che ha funto da legante anche per quanto riguarda gli apparentamenti. Proprio per quanto riguarda gli apparentamenti, concordo con il presidente Florido quando sostiene che proprio da noi si è realizzato un laboratorio sperimentale che dalla nostra regione potrà essere allargato a tutta la nazione”. scherzi a parte VERSUS Viareggio (Apocalisse) di from Hamza, adolescenza in fiore, brucia come torcia nel buio nudo che infiamma, fa scudo su Hinan, quattro anni soltanto, morta senza rumore nelle ore del pianto, monito e incanto nell’inferno doloso: l’apocalisse fa perno sull’asse corroso. Neda (Grido) Neda, antico grido persiano, guarda senza velo il cielo: cantico iraniano. Le favole di Grim La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 7 Per un pugno di… lacrime C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, nel quale, in un’assolata giornata di prima estate, una folla scontenta s’era ripromessa di far pagare a sua maestà il re, al suo emissario, e alla cricca dei Perdorana la lunga attesa fatta patire alla Madre del Figlio, qualche settimana prima, per la quale anche il cielo aveva pianto Infatti al torneo per la conquista della Terra de’ Due Mari, dopo aver lasciato sul campo le spoglie dei concorrenti peggio armati, eran rimasti in lizza, per lo scontro finale, il Florido cavaliere che portava alto il vessillo dei manca e il duca Rana che innalzava quello dei destrorsi. Ad Occhiocitrullo e in special modo sulle coste marinare, i destrorsi, nel primo scontro, avevano subito una cocente sconfitta ad opera dell’impavido e imprevedibile Messer Pedro Dezzannelli che aveva assestato colpi furibondi, grazie ai quali la prima partita s’era chiusa a favore dell’esercito di manca. Tal vittoria non la si ricordava da lungo tempo e la cosa lasciò incredulo messer Pietraspinosa che, convocato il re ed il suo emissario marino, pretese d’aver convincenti lumi sull’inattesa sconfitta. “Messere – si schernì, guardingo l’emissario marino – quel ch’è avvenuto, altro non è che il frutto d’uno spiacevole equivoco creato dal fatto che io ero distratto nel sostenere, nella città del Mito, il cavalier delle Gugliepiccole che, per questo, ne è uscito vincitore... Non temete, al duello finale il mio impegno sarà solo e soltanto per il nostro Perdorana e vedrete che anche qui la vittoria non ci sfuggirà”. L’emissario, che si credeva più furbo d’una volpe, serbava le sue speranze nel fatto che Messer Pedro Dezzannelli fosse assai infuriato, dal momento che aveva scoperto che il suo scranno al gran consiglio era stato ceduto ad altri nuovi alleati del suo esercito. Il giorno della disputa venne e la lotta, in tutto il contado, fu furibonda! Messer Pietraspinosa, per essere sicuro della vittoria, chiese aiuto al re de La Terza città, un tal Cavaliere dei Grisillistella, noto per il suo ardore e per la sua spavalderia. A manca, il timore per quello che sarebbe potuto accadere sulle rive marinare era tanto: “Quanti combattenti lasceremo sulla spiaggia?” Si chiedevano la vispa Teresa e il Vecchio re Delgabbiano schierati in assetto di duello sul campo della contesa, lanciando sguardi alle truppe avversarie che si gongolavano nella certezza di riuscire, questa volta sì, a sbaragliarli. Ma tutti facevano i conti senza l’oste, Pedro Dezzannelli…, il quale, passato lo scoramento iniziale per lo scranno sottrattogli, e dopo aver consultato il suo “oracolo personale”, che gli aveva prefigurato un futuro raggiante, aveva deciso di tornare a combattere per dar prova a Pietraspinosa, al re e al suo emissario di non essere più disposto ad accette le loro angherie nella terra dei padri e delle Madri dei Figli. Il suo sprezzo del pericolo e il suo indomito coraggio, sovvertirono ogni previsione e fu così che nel duello finale, il fiero Messer Dezzannelli condusse alla vittoria il Florido cavaliere con tutta la sua truppa. Grande giubilo e gioiose feste vennero fatte a Occiocitrullo quella notte stessa dacché, grazie a quella vittoria, anche la Vispa Teresa sarebbe stata tenuta in gran conto alla corte della Terra de’ Due Mari. Incredulo, Pietraspinosa non riusciva a farsene una ragione e s’aggirava solitario chiedendosi: “Perché?”. Il fato volle che il Messere, in uno di quei suoi aggiramenti, incontrasse una vecchia chiacchierona: “Messere – gli disse quella - non è da voi commettere errori sì grossolani! Avete scelto una Rana come alfiere, un Gattopardo quale cavaliere, un Emissario quale rappresentante e il re de La terza città quale amico. E così vi siete cacciato in un bel guaio! Perchè se si tien fuori l’indubbia, indiscussa fedeltà del cavaliere Gattopardo, il resto è fatto di soli traditori, pronti a colpire alle spalle!”. Dopo questo incontro Messer Pietrasopinosa cominciò a pensare con qualche apprensione al proprio futuro. Intanto al villaggio in tanti si chiedevano: “Che fine avrà fatto l’Acchiappavento?”e qualcuno affermò d’averlo visto andar via veloce (come il vento) stringendo in mano un numero, il 52%. Morale della favola: addò te fide, rumane ‘ngannate. 8 cronaca La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Notizie Flash Rubrica a cura di Giulio Pinto Election after Sono ormai trascorsi diversi giorni dal ballottaggio provinciale che ha visto la riconferma del presidente Florido. I partiti hanno spento i riflettori necessari per captare il consenso popolare per dedicarsi ad una attività più importante e soprattutto più interessante: l’assegnazione della cariche. Rispetto alla passata competizione Ginosa va a +1 con la elezione della d.ssa Teresa Galeota che si aggiunge al riconfermato, al primo turno rag. Augusto Pardo: ad un consigliere del centrodestra si aggiunge uno del centro sinistra. Una forza aumentata per un territorio che ha necessità di vedere rappresentate le proprie necessità ed esigenze: ambiente, agricoltura e lavoro. Non sono riportati in ordine di importanza ma alfabetico. Sul carnet della nuova amministrazione provinciale questi argomenti saranno all’ordine del giorno. Nelle prossime settimane LA GOCCIA organizzerà incontri con l’amministrazione provinciale, le associazioni ambientalistiche, cittadini interessati a tracciare un percorso per spegnere gli impianti inquinanti dell’area industriale. ***** Spiaggia e disabili L’accesso alla spiaggia è stato og- getto di una richiesta proposta nel mese di aprile da un disabile marinese. Nella sua lettera evidenziava l’esigenza di giungere, in un tratto di mare non frequentato, sulla spiaggia con il suo fuoristrada. Oggi, 1 luglio, inizio della stagione estiva, nessuna risposta è stata ancora data all’impaziente cittadino. Se trascorre altro tempo, l’eventuale autorizzazione verrà concessa per l’estate 2009 !!! ***** Il Gabbiano: inaugurata la stagione 2009 La direzione dello stabilimento balneare IL GABBIANO ha inaugurato, nei giorni scorsi, la stagione balneare 2009. Nel corso di una cena, alla presenza di imprenditori locali, ospiti ed il condirettore de LA GOCCIA , Giulio Pinto, la signora Beatrice Lanfranchi, amministratri ce del complesso balneare, ha tracciato le linee su cui verrà sviluppata la stagione balneare 2009, illustrando i servizi che verranno messi a disposizione dei clienti dello stabilimento ed in particolare il servizio di ristorazione con tariffe molto contenute. Nel corso della cena gli ospiti hanno espresso il loro gradimento per le pietanze preparate dallo chef Vito. ***** Pista ciclabile: per chi? Anche quest’anno viene riproposta la pista ciclabile su alcune vie dell’abitato di Marina di Ginosa, in particolare viale Ionio. Le autovetture non potranno più parcheggiare su tali aree, pena una salata contravvenzione. Le bici dovrebbero circolare solo su tali aree; però, c’è sempre un però, l’esperienza di questi primi giorni è decisamente negativa: le bici continuano a circolare controsenso sull’intero tragitto di viale Ionio e le auto parcheggiano sulla pista ciclabile. ***** Presidente Proloco marinese rinviato a giudizio A seguito di formale richiesta del PM, dott. Italo Pesiri, il GUP, dott. Pompero Carriere, ha rinviato a giudizio il presidente della Pro loco marinese, Pietro Pioggia. Il dibattimento si terrà il prossimo 06 luglio ed in tale data dovrebbe essere emessa la sentenza. I fatti risalgono a circa due anni fa, estate 2007. La signora D.A. di anni 45 viene assunta, in qualità di impiegata d’ordine al campeggio di Marina di Ginosa, gestito come noto da anni dalla Pro loco marinese, a tempo determinato dal 1 giugno 2007 e per l’intera stagione balneare. Secondo la denuncia presentata dalla ricorrente, già dai primi giorni, il presidente Pioggia dimostrava insofferenza nei suoi confronti, atteggiamenti di intolleranza e disprezzo, ponendo in essere vessazioni e soprattutto palesandole denigrazione per l’attività svolta. Solo dopo poche settimane dall’assunzione, sempre secondo la versione della impiegata, il presidente Pioggia le chiedeva ripetutamente la restitu cronaca zione delle chiavi dell’ufficio, suggerendole, con modi bruschi, di dimettersi. Le ripetute vessazioni, le causavano aritmie e malesseri continue tanto da indurla a chiedere un periodo di malattia. Queste motivazioni sono state oggetto di una denuncia di violazione dell’art.572 c.p., per violenze e maltrattamenti, presentata, a nome dell’impiegata dall’avv.ssa Ines Galeotti. Ad essa ha fatto riscontro una memoria difensiva, presentata dall’avv. Domenico Ciocia, a nome del presidente Pioggia che però non ha ottenuto l’effetto sperato con il conseguente rinvio a giudizio del presidente Pioggia. Quest’ultimo da me intervistato ha dichiarato di essere sereno anzi serenissimo sulla sentenza, in quanto in tanti anni di rapporti con il personale non ha mai vessato alcuno. Gianluigi Buffon caricatura disegnata da Giorgio Morea La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 9 COSTANTINO (PD) ALL’ERTA SU NATUZZI E MIROGLIO MA SONO CASI COMPLESSI La Regione Puglia è più che presente sul fronte dell’emergenza occupazionale pugliese. Lo confermano sia gli incontri avuti con i vertici della Natuzzi a Bari il 23 Giugno scorso per riconfermare la volontà di finanziare riqualificazione e riconversione degli stabilimenti previo mantenimento dei livelli occupazionali sia gli ulteriori passi per la ricollocazione dei 234 ex dipendenti Miroglio. Non c’è nessun ritardo da parte di Regione e Provincia come da ultimo dimostrato con la pubblicazione dei bandi, piuttosto bisogna tener presente che si tratta di casi molto complessi che non possono prescindere dalle volontà aziendali e dalle leggi in materia. Gli allarmismi creati ad arte dalle opposizioni devono cessare, soprattutto perché non giustificati. Va inoltre tenuto conto che esiste una situazione di generale precarietà lavorativa in cui queste vicende si inseriscono e queste polemiche rischiano di aprire solchi invalicabili tra gli stessi lavoratori, certo non desiderabili. UN CASO DI MALACONTABILITA’ Nel giugno dello scorso anno, dovendo assolvere il tributo I.C.I. e non avendo ricevuto alcuno avviso (risiedo in Roma) telefono per informazioni alla SO.GE.T. di Ginosa, e con una cortesia unica mi viene precisato: primo, gli stampati sono stati spediti, secondo, l’importo lo conosce il Comune, terzo, essendo oberati di lavoro non possono perdere tempo al telefono. Il giorno 16, termine di scadenza, usando il bollettino postale dell’anno precedente( 2007) eseguo un versamento di euro 196. Nel giugno di quest’anno, non avendo ricevuto alcuno stampato relativo all’I.C.I., prego un mio amico residente in Ginosa di interessarsi. Espletato il pagamento, mi si informa che al Comune non risulta assolto il tributo relativo al 2008. Spedisco fotocopia del versamento, e Comune e SO.GE.T. “cascano dalle nuvole” accorgendosi dopo un anno del mancato pagamento. Precisato che Comune di Roma e Comune di Milano, mi inviano in maggio, bollettini I.C.I. con importi già stampati ed istruzioni per il computo del tributo corredati da pratici esempi, chiedo: 1) Perché ricevo regolarmente i bollettini per il pagamento della tassa rifiuti, e non mi vengono più spediti quelli relativi all’I.C.I.? 2) Oggi, giugno 2009, dove sono giacenti i 196 euro versati con c.c. postale il 16 giugno del 2008 al Comune di Ginosa tramite l’esattrice SO.GE.T.? Nicola Tuseo 10 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Il taccuino elettorale di Stefano Giove Con il voto di domenica 21 e lunedì 22 giugno si è conclusa questa lunga kermesse elettorale. Si è votato per i tre referendum abrogativi, e i quesiti riguardavano la eliminazione del premio di maggioranza per le elezioni alla Camera dei deputati alla coalizione di liste; l’abrogazione del premio di maggioranza alla coalizione di liste per il Senato; la eliminazione della possibilità di candidarsi in più collegi. Come i lettori sanno, per questi referendum non è stato raggiunto il quorum del 50+1% dei votanti e quindi sono stati ritenuti nulli. A livello nazionale, gli elettori che si sono recati alle urne raggiungono il 23% e la vittoria dei Sì è stata schiacciante (80%). Vediamo quello che è successo a Ginosa. Referendum n. 1 (Camera dei deputati) votanti 8150, pari al 45,26%, voti validi 6460, i Sì sono stati 5167, pari al 79,98%, i No sono stati 1293 pari al 20,02%. Referendum n. 2 (Senato) i votanti sono stati 8151, i voti validi 6433, hanno votato Sì 5136 elettori pari al 79,85%, hanno votato No 1297 elettori pari al 20,16%. Referendum n. 3 (candidature plurime), il totale dei votanti è stato di 8230, pari al 45,70%, i voti validi sono stati 6683. Hanno votato Sì 5677 elettori con una percentuale dell’84.95%, hanno votato No 1006 elettori, pari al 15,5%. Come si vede il numero degli elettori ginosini che si è recato alle urne è stato ben al di sopra della media nazionale (quasi il doppio), il numero dei voti validi si riduce sensibilmente a dimostrazione che molti elettori si sono recati alle urne per le provinciali e hanno scelto di non esprimere alcuna scelta per i referendum. Chiusa la “pratica referendun”, con l’esultanza dell’Udc, dei partiti dell’arcipelago della sinistra e della Lega Nord per lo scampato pericolo. Per quanto riguarda i referendum è necessario che, su questo istituto di partecipazione democratica, si avvii una seria riflessione. Il meccanismo non funziona più e ormai, da 15 anni, non si raggiunge più il quorum per rendere valida una consultazio- ne referendaria. Non si possono dilapidare soldi della comunità in questo modo. A mio parere si dovrebbe aumentare di misura considerevole il numero di firme necessarie per promuovere un referendum. Altro aspetto essenziale è la chiarezza dei quesiti posti agli elettori, infine, deve essere introdotta la possibilità che gli stessi siano anche propositivi. Non si può mantenere in piedi il raggiungimento del quorum e iscrivere d’ufficio al partito dei No coloro i quali hanno da tempo scelto di non votare. Insomma, l’istituto referendario deve essere adeguato ai tempi in cui viviamo per continuare ad essere una forma efficace di democrazia partecipata. Come ho già accennato, si è anche votato per il ballottaggio per la presidenza della provincia di Taranto. Domenico Rana e Gianni Florido i due candidati più suffragati al primo turno, separati da poche centinaia di voti, si sono confrontati in questa tornata. Ha vinto il candidato del centro sinistra Gianni Florido con 104133 voti, pari al 51,88%, mentre si è fermato a 96571 voti, pari al 48,11% Domenico Rana. I ginosini Teresa Galeota e Augusto Pardo sono stati eletti consiglieri provinciali, mentre Pietro Zanelli sarà (dopo che saranno fatate le nomine assessorili) il primo dei non eletti nella lista Florido. Un primo dato da valutare è stato quello della partecipazione al voto. Al ballottaggio ha par- tecipato meno del 50% degli elettori, un dato, questo, di difficile comparazione in quanto nelle precedenti elezioni provinciali (se si escludono quelle del 1995) i presidenti della Provincia erano stati eletti al primo turno. Altro dato da valutare attentamente è come si è distribuito il voto in tutto il territorio provinciale. Gianni Florido ha prevalso in 24 Comuni, mentre Rana è risultato primo soltanto in 5. Particolare interessante è che 3 dei 5 Comuni in cui è prevalso il centro destra sono collocati nella zona occidentale della nostra provincia e si tratta di Laterza, Castellaneta e Palagiano. La vittoria di Florido si è spalmata in modo omogeneo in tutta la provincia, compresa la città di Taranto dove, evidentemente, non ha fatto presa il leader di AT6, Cito. Una delle ragioni della vittoria di Florido potrebbe essere rappresentata dall’apparentamento sia con le liste che sostenevano Emanuele Fisicaro, sia con buona parte di quelle che sostenevano Tarantino. In questo gioco bisogna tenere conto anche dei maldipancia che si sono manifestati a sinistra con la cacciata del segretario provinciale del Pdci e con le dimissioni del segretario provinciale di Rifondazione comunista. Anche alcuni esponenti di Sinistra e Libertà hanno avuto un atteggiamento distaccato in occasione del ballottaggio. Insomma, nonostante il “mettere” e “levare” che c’è stato, ha vinto Florido. Ha vinto a mio giudizio il candidato che meritava di più. Il candidato che meglio può rappresentare la nostra provincia, in un momento delicato, quale quello attuale. D’altra parte, appena dopo il voto, non era difficile sentire esponenti del PdL affermare che “Rana era una frana e non era certamente il candidato adeguato per queste elezioni”. Ha perso chi ha pensato che la Provincia di Taranto potesse rappresentare una colonia del proprio feudo da dare in gestione a chi gli pare e piace. Il riferimento è al ministro Fitto che ha trattato, in prima persona, tutte le fasi di attualità scelta del candidato presidente e quelle delle alleanze. Fitto aveva in mente di punire l’Udc e Adriana Poli Bortone, alla fine si è ritrovato con un pugno di mosche in mano. La sconfitta di Fitto e del PdL deve essere valutata in tutta la sua dimensione. Tanto per fare un confronto con quello che accadde il 1995 (altra elezione conclusasi con il ballottaggio) quando si confrontarono Cantore e Morea, il candidato del centro destra prevalse con il 2% sul candidato del centro sinistra nonostante ci fosse stata la caduta del governo Berlusconi e il centro sinistra si apprestava a vincere le elezioni del 1996. Fatte queste considerazioni di carattere generale, credo sia opportuno analizzare quello che è successo in casa nostra. Domenico Rana, voti 4131 pari al 49.67% Giovanni Florido, voti 4192 pari al 50,33% Anche Ginosa ha decretato la vittoria di Giovanni Florido con 55 voti in più. Gianni Florido ha vinto in 12 sezioni, mentre sono state 10 quelle nelle quali ha prevalso Domenico Rana. Da segnalare che Florido ha vinto in tutte e 5 le sezioni di Marina di Ginosa. Nel dato ginosino un grande rilievo assume il La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 voto marinese che ha visto prevalere il candidato del centro sinistra in maniera considerevole. Proprio per meglio consentire ai lettori di comprendere l’orientamento degli elettori zona per zona, ho suddiviso il voto per plessi, sedi di seggio, e ho riscontrato questi risultati: Sezioni “Carducci” Rana voti 403, pari al 52% Florido voti 372, pari al 48% Sezioni “Deledda” Rana voti 628, pari al 50,28% Florido voti 621, pari al 49,72% Sezioni “S G Bosco” Rana voti 1370, pari al 51,13% Florido voti 1309, pari al 48,89% Sezioni “Calò” Rana voti 838, pari al 54,24% Florido voti 707, pari al 45,76% Sezioni “Leone” Marina di Ginosa Rana voti 898, pari al 43,03% Florido voti 1189, pari al 56, 97% È del tutto evidente che la vittoria di Florido è maturata a Marina di Ginosa che gli ha tributato quasi il 57%. A Ginosa, Rana ha vinto nelle sezioni 1, 3, 4, 8,9, 12, 13, 14, 15, 17; mentre Florido ha vinto nelle sezioni 2, 5, 6,7,10,11,16. Ho voluto confrontare questo voto con quan- 11 to accadde nel 1995 quando si votò per il ballottaggio tra i candidati presidenti Cantore del centro destra e Morea del centro sinistra. Faccio questo confronto in quanto le similitudini tra queste elezioni e quelle sono molto forti. Tanto per fare un esempio, se il 1995 avesse vinto il centro sinistra, Ginosa avrebbe eletto anche il candidato dei Ds, Felice Pastore. Il risultato finale di quelle elezioni fu il seguente: Cantore 5179 voti, pari al 54,61%, Morea 4303, pari al 45,38%. Se le elezioni del 1995 segnarono l’inizio dell’egemonia del centro destra a Ginosa (non dimentichiamo che proprio il 1995 An piazzò un secco 2 a 0 con l’elezione di entrambi i candidati: Lospinuso alla regione e Pardo alla provincia, risultando, a sorpresa, il primo partito ginosino in entrambe le competizioni elttorali), quelle del 2009 hanno segnato una sconfitta politica, proprio di Pietro Lospinuso e del centro destra. Quali le cause di questa sconfitta? È la domanda alla quale sono chiamati a rispondere i dirigenti del PdL nostrano. Alcuni hanno individuato le cause del risultato negativo, nella candidatura di Pardo che si presentava per la quarta volta; altri parlano della defezione di pezzi importanti del PdL, nella campagna elettorale; altri ancora (e come dar loro torto) ritengono che buona parte delle cause sono riconducibili a quello che accade a Marina di Ginosa e allo scarso impegno di chi voleva una candidatura per se stesso. Quella che appare come la più macroscopica delle cause, è il mancato rispetto per gli alleati e la logica dei muscoli che ha contraddistinto la gestione dell’amministrazione comunale di Ginosa. I maltrattamenti verso l’Udc, quello verso Gerardo Russo e Binetti in occasione dell’attribuzione delle cariche assessorili, sono nodi che sono giunti al pettine e che hanno determinato la sconfitta del PdL. Insomma le ragioni sono tante e tutte meritevoli di attenzione e di adeguate risposte. Tra meno di un anno ci saranno le elezioni regionali e fra due quelle comunali. Se non interverranno cambiamenti radicali nella condotta politica del PdL, difficilmente 12 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 ci sarà una possibilità di recupero e il centro destra ginosino rischia grosso. Anche per il Pd il riferimento alle elezioni del 1995 è quanto meno appropriato. Quattordici anni fa, Ginosa e Manduria, segnarono la vittoria di Cantore al ballottaggio. Ricordo che scrissi che quella sconfitta era figlia della condotta di Costantino e compagni, in quanto non avevano capito l’importanza del voto moderato a Ginosa. Oggi la vittoria del PD ha una forte caratterizzazione politica e segna una grande inversione di comportamenti rispetto al passato. Qualcuno si sorprendeva di vedere sullo stesso palco Sandro Calabrese, Gerardo Russo e Paolo Costantino, invece era in quella presenza che si manifestava il cambiamento che poi si è tradotto in vittoria. Parlavo di vittoria politica da parte del Pd. Questa vittoria è maturata a Marina di Ginosa ed ha un nome ben preciso: Pietro Zanelli. Qualcuno aveva pensato di liquidare come “fatto locale” il voto del primo turno e credeva che per via del fatto che, dopo gli apparantamenti, Zanelli sarebbe diventato il primo dei non eletti avrebbe fatto perdere voti al centro sinistra e a Florido. Invece, proprio a Marina di Ginosa si è determinata la vittoria di Florido nel nostro Comune. Pochi hanno capito che Pietro Zanelli è stato capace di interpretare il bisogno di autodeterminazione della comunità marinese. Zanelli ha dato fiato alla voglia di dire basta allo strapotere di chi pensa che debba mettere l’imprimatur su tutto e condizionare la vita di una comunità in una maniera intollerabile. Ecco, il voto di Piero Zanelli è stato un voto politico e merita la giusta considerazione per quello che potrà rappresentare in futuro. Il Pd ha vinto in quanto è stato capace di mettere in campo sia le nuove leve sia i rappresentanti degi ex Ds. Oggi questa vittoria la si configura con la elezione di Teresa Galeota a consigliere provinciale e con la possibilità che anche Pietro Zanelli possa sedere in consiglio. Un bel risultato, che premia un lavoro avviato fin dalle elezioni comunali scor- se. Questa vittoria viene da lontano e ha il suo retroterra in quelle elezioni e in tutto il processo che quelle hanno determinato. Molto spesso i politici locali guardano al risultato elettorale in termini di vittoria o sconfitta e non riescono a leggere i movimenti che pure si manifestano ad ogni tornata elettorale. Mi capita di sentire ad esempio che il sottoscritto è smentito dal voto solo perchè Pardo è eletto consigliere provinciale. Io non guardo la elezione del singolo, guardo il dato politico e se a Ginosa, in nove anni, il centrodestra passa dal 72% dei consensi alla sconfitta di oggi, qualcosa deve essere successo nel corso di questi anni che ha determinato un tale crollo e chi ha responsabilità politiche deve capire i messaggi che giungono attraverso il voto. Queste elezioni e il loro risultato hanno significato tante cose: in primo luogo che Ginosa non è più una roccaforte del centro destra; in secondo luogo che il centro moderato (Udc, Io Sud, e altri) rappresentano un alleato importante senza il quale la vittoria è impossibile. Si apre quindi una fase politica nuova e i due partiti maggiori (PdL e PD) sono chiamati a dare prova di lungimiranza politica e di una volontà unitaria diversa da quella del passato capace di fare dell’unità nella diversità un valore politico importante. Tuttavia, nonostante la vittoria di Florido, continua la crisi dei partiti della sinistra radicale a Ginosa. In occasione del ballottaggio, Rifondazione comunista ha invitato i propri elettori ad andare al mare e ha liquidato il segretario provinciale Gentile. Il Pdci ha cacciato il segretario provinciale per il sostegno dato a Florido; Sinistra e Libertà non si è sbracciata più di tanto per mandare i propri elettori a votare. Esiste un problema di rappresentatività per questi partiti. Problema che appare lungi dall’essere risolto. Una nota finale riguarda i comizi conclusivi che hanno tenuto i due schieramenti. La paradossale performance del centro destra ha avuto come attore protagonista il sindaco di Laterza che, giunto a Ginosa per dare manforte agli amici ginosini, si è trasformato in leader maximo e profeta di ventura (o di sventura?). Nella sua foga oratoria il sindaco di Laterza ha mostrato tutti i suoi limiti e crede che l’insulto sia il miglior modo per parlare alla gente. Certo, forse riesce a scaldare lo stomaco dei suoi supporter non certo riesce a parlare al cervello e ai sentimenti di chi lo ascolta. Nel suo intervento farcito di “cacciate” si è permesso persino di mettere in dubbio le qualità professionali del dottor Costantino. È paradossale che chi ha trovato lavoro per meriti politici (Felice Bitetti gli ha ricordato il suo curriculum lavorativo) possa mettere in discussione un professionista di indubbia capacità e professionalità. Un bagno di umiltà non farebbe male al sindaco di Laterza se crede di poter ambire a scalate politiche. Anche il comizio del centro sinistra ha riservato delle sorprese. Finalmente, è stata detta la verità sulle elezioni amministrative del 1993: «Lospinuso e il Movimento Sociale votarono per Costantino, lo ha detto con la solita franchezza uno dei protagonisti di quella fase: Felice Bitetti. Ecco perchè questo voto rappresenta un vero e proprio punto di svolta. Ci saranno nuovi protagonisti sulla scena politica? Lo sapremo fin dalle prossime settimane quando i partiti faranno l’analisi del voto e decideranno il loro futuro. attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 13 Piero Zanelli: «Sarò punto di riferimento per l’intero territorio La competizione elettorale dei giorni e dei mesi scorsi è stata un tripudio di simboli e di candidati, ognuno dei quali, chi in una misura, chi in un’altra, ha dato il suo contributo alla costituzione di un nuovo schema di consensi che vede l’elettorato ginosino e marinese spostato decisamente verso il centro sinistra. Un sostanzioso, quanto importante, contributo è stato dato dal candidato per la Lista Florido, il dottor Piero Zanelli, uno dei protagonisti delle vicende elettorali recenti. Dottor Zanelli, al di là della sua mancata elezione, che si trasformerà comunque in un ruolo importante che ricoprirà in Provincia, quale il suo commento sull’esito finale, ma anche sull’iter che ha portato all’ultima contesa elettorale? «Penso di aver dato il contributo decisivo utile al ribaltamento del rapporto di forze. Se Ginosa è tornata ad esprimere un voto di centro sinistra credo, senza presunzione alcuna, ma alla luce di quello che è il dato elettorale, è stato determinante il consenso espresso a mio favore. In questo ci sono le premesse per una nuova primavera per Ginosa e Marina di Ginosa e si preannuncia una crescita in questo senso in vista della verifica regionale del prossimo anno. Intendo tenere compatto il gruppo che mi ha sostenuto in quanto questo patrimonio sarà veicolato in direzione di un rafforzamento del movimento stesso. Al di là del risultato, misurato in termini di assegnazione di seggi, oggi disponiamo di un risultato di portata storica in quanto per la prima volta un marinese prende voti a Ginosa. È questo solo l’inizio, anche perhé siccome i voti non sono stati chiesti, ma sono venuti, ciò vuol dire che il messaggio da me lanciato è stato recepito. Ho parlato esclusivamente in nome dei bisogni dei cittadini. “La terra dei padri” è stato un messaggio collettivo, che non deve rimanere sterile, ma deve essere traghettato fino alle elezioni comunali. L’appuntamento prossimo è quello delle elezioni regionali e la Lista Florido può essere determinante per la riconferma del presidente Vendola.» Un’inversione di rotta, quindi, nell’elettorato marinese. Può dare una interpretazione culturale a tale cambiamento? «Sì, io penso che occorre iniziare il cambiamento. Il cambiamento si propone proprio alla luce del messaggio che i cittadini hanno recepito e tradotto in consenso e cioè: “non più sudditi ma finalmente cittadini”. Perché oggi si è asserviti al potere e si e utilizzato il potere stesso sfruttando e offendendo anche la religione. In un mio comizio ho sostenuto che se fossi io il sindaco preferirei presenziare a una processione mettendo il mio braccio a sostegno dell’ultimo anziano che segue in coda il corteo e non pavoneggiarmi con la mia fascia tricolore. Il sindaco è un cittadino e come primo cittadino deve essere primo nel dovere, nel soggiacere alle leggi e nell’essere da esempio di democrazia. Un Comune del domani io lo concepisco diversamente dall’attuale visione del “palazzo”, deve essere un Comune proiettato dal basso verso l’alto, potenziando con gli uffici di ascolto e traducendo poi in azione amministrativa le istanze dei cittadini. Il vero programma si basa sui bisogni della gente che oggi il regime cerca di tacere. Non si parla più di morti bianche e di mezzi per approntare un valido sistema di sicurezza sul lavoro, o dei disagi derivanti dalla carenza di sane politiche sociali, che inducono i giovani a fare le valigie e spostarsi su per poter vivere, quando il lavoro si può costruire qui, incentivando iniziative nuove, e le attività legate al turismo. Se si porranno le condizioni affinché possa essere eletto in provincia, mi batterò affinché sia valorizzata la Pineta Regina puntando alle soluzioni di occupabilità di centinaia tra giovani e maestranze locali.» Nel prossimo futuro il dottor Piero Zanelli quale attività andrà ad affiancare a quella di già comprovata eccellenza di medico della Borgata? «Vede, il titolo di dottore è quello meno usato dalla mia gente, per molti sono Pierino Zanelli, per altri zio Piero e i molti nipoti acquisiti li ho visti nascere e seguiti nella loro crescita. Da oggi stesso penso che la mia attività professionale non subirà alcuna variazione, anzi sarà più stimolante per essere più vicino ai problemi della gente. Già siamo pronti a mettere su un movimento socio-culturale denominato emblematicamente “Torre Mattoni” teso al recupero e alla salvaguardia dei nostri beni ambientali, e non, che stiamo, via via, perdendo. Al di là della mia mancata elezione per questioni di apparentamento, dettate dalla legge elettorale che è comunque degna di rispetto, il Presidente Florido mi ha assicurato un incarico che mi permetta di essere punto di riferimento per l’intero territorio provinciale. Tanta gente, ormai, guarda a me come riferimento per esporre i disagi che vive ogni giorno, io farò di tutto per accogliere le sue istanze e non la deluderò.» Antonello Lovecchio 14 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Il voto visto dai protagonisti: Nicola Conte Le date del 21 e 22 giugno segnano l’epilogo della contesa elettorale 2009, che ha visto un ampio concorso di candidati ginosini e marinesi per la conquista di un seggio in via Anfiteatro. Le competizioni si sono distribuite su un lungo arco di tempo insolitamente più lungo e sono andate via via intensificandosi con le presentazioni delle candidature assumendo, talvolta, toni considerevolmente aspri. Dopo la prima tappa del 5 e 6 giugno in cui si è registrata un’inversione di tendenza tra l’elettorato marinese e ginosino, che ha spostato il suo consenso verso le forze di centro sinistra, tale cambiamento ha trovato il suo coronamento nell’appuntamento del ballottaggio dove il presidente Florido ha conseguito il primato nel collegio ginosino, grazie soprattutto al rilevante contributo dell’elettorato marinese. Per commentare questo nuovo e gratificante risultato abbiamo contattato il coordinatore del Circolo cittadino del PD di Marina di Ginosa, Nicola Conte. Signor Conte un giudizio all’impronta sul risultato del 21 e 22 giugno? «Il risultato di Marina di Ginosa è a dir poco strabiliante. Alla luce delle erronee convinzioni dei nostri avversari del centro destra che si vedevano già con la vittoria in mano. Questo risultato è avvalorato anche dal faticoso percorso della campagna elettorale in cui è stato difficile tenere insieme i cocci, anche all’interno della nostra coalizione. Vero è che le inevitabili fratture nel centro sinistra sono state appieno ricucite; cosa che, dati i risultati, non è avvenuto nel centro destra dove è evidente la difficile convivenza tra gruppi e fazioni. In campagna elettorale il centro destra ha cercato in tutti i modi di celare i suoi disagi interni demonizzando la nostra parte, ma il risultato è sotto gli occhi di tutti: noi abbiamo vinto.» Si auspica quindi un nuovo assetto nell’ambito dei rapporti tra le forze della coalizione di centro-sinistra? «Beh, la coalizione allargata con cui ci siamo presentati al ballottaggio ha portato a risultati positivi. Positiva è l’intesa raggiunta con l’Udc e con il Movimento Io Sud di Adriana Poli-Bortone. Lo stesso si può dire per le altre forze partner nella coalizione.» Soprattutto nei giorni del ballottaggio si è riscontrato, in linea con le tendenze nazionali, un rilevante astensionismo anche a Marina di Ginosa, come interpreta questi comportamenti degli elettori? «Facendo una comparazione tra il risultato conseguito da tutte le forze che hanno sostenuto Florido nel primo turno elettorale e quello del ballottaggio, i numeri ci dicono che siamo a 2025 contro i 1183 voti, sempre a Marina di Ginosa, causa il forte astensionismo. È questo il segnale, confermato dalle dichiarazioni della gente, che quando gli elettori scelgono un rappresentante, vogliono che li rappresenti per tutto il suo mandato e in modo pieno. Per questo, io, come altri, sapevamo che il il referendum avrebbe incassato un tale deludente risultato. La gente è stanca di tornare alle urne e ciò si è ripercosso sulla partecipazione al ballottaggio.» Che significato pensa possa avere questo risultato per una borgata come Marina di Ginosa in cui la vittoria del centro sinistra è stata particolarmente schiacciante? «Nel nostro Circolo siamo molto soddisfatti di quanto è stato conseguito anche perché appaga pienamente la capillare attenzione con cui abbiamo condotto la campagna elettorale. Penso che la gente abbia apprezzato il nostro progetto politico, ma soprattutto il nostro modo di esporre con parole estremamente semplici i motivi e gli obiettivi per cui chiedevamo il voto; e il tipo di rappresentanza che intendevamo esprimere. Tenuto conto dell’assenza di rappresentatività che Ginosa e tutto il versante occidentale hanno patito ultimamente oggi ci possiamo ritenere ben rappresentati in quanto Marta Teresita Galeota sarà un valido punto di riferimento per tutto il territorio e Pietro Zanelli, benché primo dei non eletti, ricoprirà un ruolo importante nell’ambito della Provincia. Per noi oggi ha inizio una nuova sfida che comporta un impegno costante a cui non ci sottrarremo, quella di gestire il consenso. Noi continueremo a stare tra la gente, ad ascoltare i problemi della gente. Non attaccamento alle poltrone, ma radicamento nel territorio. Questo dovrebbe essere il nostro motto. Fare politica è per noi del PD un’opera di servizio, non uno strumento per il proprio tornaconto personale. Rivolgo, infine, il mio ringraziamento a quanti hanno riposto la loro fiducia nel PD, nella persona del Presidente Gianni Florido e in tutta la nostra coalizione.» Antonello Lovecchio Risultati elettorali – Progetto territoriale la chiave di lettura per Dino Caruso. Di Marilena Surdo GINOSA – “Per la prima volta il centrosinistra supera, anche se non di molto, la coalizione di centrodestra a Ginosa” con queste parole ha esordito il coordinatore locale del Pd, Dino Caruso: “Questo è un chiaro segnale di desiderio di rinnovamento politico nella comunità ginosina, un gesto che lascia presagire un inizio che va oltre i risultati di questa tornata elettorale e che ci dà nuova energia per il lavoro che stiamo portando avanti da tre anni e che ci porterà ad affrontare le regionali del prossimo anno e le amministrative successive”. Politica del territorio sono le parole che hanno caratterizzato la campagna elettorale per la provincia e che sono proprie della filosofia del segretario Caruso e della dirigenza del Pd locale: “… e parole che sono state il collante per gli apparentamenti. Certo non è stato un passaggio semplice, poiché a livello locale le ideologie sono avvertite come più forti. Per fare un esempio, con Io Sud, il movimento della Poli Bortone, lo svuotamento dei fondi FAS, fondi nati per aiutare le aziende delle Aree Sottosviluppate del meridione d’Italia, in favore dei distretti industriali settentrionali, è stata la carta che abbiamo giocato per rendere valido un apparentamento prima non pensato”. E concludendo: “ .. ha avuto inizio una fase sperimentale come è il dialogo che è stato aperto con l’Udc che certamente avrà un seguito a livello nazionale”. attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 17 1ª edizione di Ballando per la Solidarietà La G. F. Dance per i LuMaGiGi Serata di beneficenza, quella di domenica 28 giugno scorso, al palazzaetto dello sport di Ginosa, dedicata all’associazine culturale LU.MA. GI.GI. che ha come impegno sociale quello dell’integrazione sociale, sportiva e culturale dei diversamente abili, e che per questo si impegna, in manifestazioni e progetti finalizzati alla raccolta di fondi. Protagonista della kermesse di domenica, patrocinata dall’Amministrazione comunale è stata la Scuola di ballo G.F. Dance, dei maestri Gianni Cifarelli e Francesca Clemenza, diplomati F.I.T.D nelle discipline di ballo liscio e da sala, danze caraibiche, danze Standard, con sede in via Boito, 18 a Ginosa. La manifestazione, presentata da Maurizio Ranaldo ha avuto inizio alle ore 21,00, alla presenza di un numeroso quanto caloroso pubblico, che, in apertura, è stato intrattenuto dagli allievi della G.F. Dance che si sono esibiti in varie tipologie di ballo, spaziando dal liscio alle danze caraibiche ai balli di gruppo. Tra i vari tipi di ballo, un grande successo l’hanno riscontrato il paso doble, la jive, il samba e il quik step, nei quali si sono esibiti i solisti Denis Simone e Marianna Capozzi; Giuseppe Capotorto ed Angelica Fiorito. Non meno applaudita è stata la pèrformance degli allievi più giovani della scuola (età 6-7 anni), Vito Giannuzzi ed Angel Notaristefano; Erika Capotorto e Leo Lombardi; Giulio Fasano ed Erica Esposito che hanno dato il meglio di sé in un valzer lento e jive. Gli allievi del primo e del secondo anno accademico, Mariapia Fasano, Federico Notaristefano, Angelica Pizzulli, Damiano D’Angelo, Da- nia Guarnieri, Michele Sannelli, Simona Cuscito, Maria Giulia Fanelli, Morena Politano, Carmen Mongelli, Rossana Dragone, Carmela Trigiante, Francesco Tigrato, Rossella Fiorito, con valzer viennese, polka, mazurka, fox trot e danze caraibiche, hanno letteralmente trascinato il pubblico in un vorticoso crescendo di ritmo e allegria che ha raggiunto il suo culmine con l’apparizione in pista degli allievi, del ballo di gruppo coreografico e sincronizzato, Paolo Pistoia, Simona Montone, Fabiana Notarangelo, Rosa Pizzulli, Dania Massaro e Loredana Novario. Ma, la I edizione di Ballando per la Solidarietà non è stata soltanto ballo; durante la serata si è esibita la cantante Rossella Fiorito, in vari celebri brani di Laura Pausini e Mina e la sfilata di moda, della sartoria di Vita Salvino, ha aggiunto un tocco di romanticismo con le sue creazioni per la Sposa e per cerimonia. Al termine, tutti i protagonisti, stanchi ma soddisfatti, hanno ricevuto i ringraziamenti da Pino Valenzano in rappresentanza dei LU.Ma.GI.GI, il quale ha anche salutato gli ospiti intervenuti, fra i quali il sindaco avv. Luigi Montanaro, il delgato alla cultura Vitantonio Bradascio e il consigliere regionale Pietro Lospinuso. Un vivo e sincero ringraziamento per la collaborazione, è doveroso farlo a Garden Center che con le proprie composizioni floreali ha provveduto all’addobbo del palazzetto; alla ditta Filippo Capozzi che con i propri mezzi ha collaborato alla preparazione della sala; e per le musiche e le luci alla Prosound di Ginosa. Arrivederci alla II Edizione! Francesca Clemenza 18 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Convegno VAS e CIA a Sierro Lo Greco “Quanto pesa la tua spesa” IV giornata nazionale Mangiasano È stata l’Azienda Agricola Sierro Lo Greco, di Roberto Barberio, situata sulla statale che da Ginosa porta a Laterza, ad ospitare il convegno indetto dall’associazione Verdi Ambiente e Società (VAS), dalla CIA, nell’ambito della IV Giornata Nazionale “Mangiasano – Quanto pesa la tua spesa?”, in occasione della Giornata Mondiale della Biodiversità, nella serata di lunedì 29 scorso. Al dibattito che si riprometteva di approfondire il tema della preservazione dei nostri prodotti agricoli delle modificazioni genetiche e dello stretto rapporto che essi hanno con il nostro stato di salute, hanno partecipato Roberto Barberio, Franco Catapano, vice presidente regionale della CIA pugliese; il dr. Savino Anelli, responsabile della struttura dipartimentale d’Igiene della Nutrizione della ex Ausl Ba/3; il dr. Paolo Costantino, consigliere regionale; Carlo Tamborrino, coordinatore del circolo “progetto Mangiasano 2009”; ha coordinatola serata, Stefano Giove, direttore del nostro giornale,. Il maltempo pomeridiano a cui ci ha abituati questo stravagante mese di giugno, ha soltanto ritardato i lavori che, comunque, si sono svolti alla presenza di un numeroso pubblico. Ad aprire il giro degli interventi dal tavolo dei relatori è stato lo stesso titolare dell’azien- da ospite, Roberto Barberio, che è andato subito al nocciolo della questione. «La biodiversità è un fattore altamente qualificante per un territorio perchè lo identifica come produttore esclusivo di una determinata produzione». Con molta efficacia ha esposto ai presenti il cardine della questione, riscontrabile nella autenticità del prodotto stesso che deve essere composto da determinati elementi tutti quanti identificabili dello stesso territorio. A questo proposito ha fatto l’esempio del pane di Laterza, per il quale – a suo avviso – sarebbe opportuno pensare ad un Certificato di Autenticità che dia garanzia che il grano con cui è fatto sia quello prodotto in loco e non quello commercializzato sul mercato mondiale, come già avviene. È chiaro, ha continuato Barberio che una produzione siffatta ha bisogno di ricerca poiché non è, ad oggi, possibile sapere se i risultati che si otterrebbero con la procedura esposta sarebbero dello stesso livello attuale. «Bisogna provare! Ed estendere la ricerca anche alle carni e ad altri prodotti alimentari». Il suo personale impegno di produttore nell’ambito della biodiversità lo sta portando alla ricerca di semi ormai divenuti rari che utilizzerà, ha detto, nell’allestimento di un Orto didattico Conservativo finalizzato al recupero di piante e frutti che ormai rischiano la totale estinzione. Roberto Barberio ha concluso con un appello alle Istituzioni, sottolineando che seppure non si traggano, da questa procedura produttiva, immediati riscontri di carattere economico, occorre incentivarle, come già avvenne per le produzioni biologiche, per migliorare la nostra qualità di vita. A Franco Catapano, il coordinato Giove ha chiesto se pensa che la biodiversità abbia un futuro di grande mercato oppure è destinato a rimanere un prodotto di “nicchia”. Catapano, con decisione ha risposto «non si tratta di un mercato di nicchia bensì di un mercato diverso!» E, pur non disconoscendo la utilità, laddove è necessario, dell’utilizzo degli omg ha sostenuto che il nostro territorio ben si presta alla produzione biodiversa. Questo dato è confermato anche dalle nuove abitudini alimentari delle famiglie che, vuoi per un fattore legato alla spesa in tempo di crisi, vuoi per una maggiore attenzione alla genuinità dei prodotti, si sta affermando il costume di acquistare i prodotti direttamente dal produttore che garantisce prezzo e qualità, in aggiunta questa modalità di commercio aiuta a ristabilire relazioni umane che si stanno perdendo. Bene ha fatto, continua Catapano, la regione Puglia a istituire il marchio Prodotti di Puglia, altamente prestigioso e identitario di un territorio, piuttosto che rincorrere attualità l’identità di una singola località. «Inoltre – ha aggiunto – la qualità di un prodotto non deve essere un lusso... tutti i prodotti devono far bene alla salute e quelli della nostra regione che hanno questa caratteristica (e sono tanti) devono soltanto essere adeguatamente pubblicizzati per raggiungere un più vasto pubblico». Paolo Costantino ha risposto alla domanda postagli dal coordinatore: perchè mai le altre regioni d’Italia riescono a vendere quello che non producono e la nostra no. «È vero – ha detto il consigliere regionale – come accade in alcune regioni d’ Italia per l’olio, che pur non avendo produzioni olivicole ci sono grandi marchi di olio extravergine. La regione Puglia sta provvedendo con significative leggi, già approvate o in via di approvazione, a tutelare i prodotti pugliesi, come ad esempio l’obbligo per le strutture ricettive della nostra regione di consumare almeno il 30% dei nostri prodotti tipici; oppure la legge che tutela gli ulivi secolari, nella quale sono previsti incentivi per i proprietari che non devono cambiare la destinazione d’uso dei terreni dove sono impiantati; oppure la istituzione del Marchio di certificazione dell’olio prodotto dagli ulivi secolari... Tuttavia le leggi non bastano se la cultura alimentare dei pugliesi non cambia scegliendo, per esempio, i prodotti della Puglia e non acquistando prodotti che vengono da altri Paesi che spesso non hanno neanche le opportune certificazioni di qualità che ne garantiscano la non dannosità». A Carlo Tamborrino, coordinatore dell’associazione Verde Ambiente Sano, la domanda è stata rivolta guardando ai consumatori. Il coordinatore della VAS ha subito esposto al pubblico le finalità dell’associazione che rappresenta e che è operativa sul territorio ginosino da ben 20 anni, sottolineando l’impegno contro gli omg, la difesa del mare e delle coste, la prevenzione degli incendi ma, soprattutto l’educazione e l’informazione sulla difesa ambientale. Il programma che li ha visti impegnati, ha continuato, an- La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 che nella tutela alimentare è quest’anno alla sua IV edizione ed ha investito campi significativi della vita e dei territori, occupandosi essenzialmente della bio agricoltura per un futuro senza pesticidi; della conoscenza del pianeta terra, dell’aria, dell’acqua, del suolo, della vita, degli uomini; della risorsa acqua che deve essere per tutti e di tutti; e della moratoria alla coltivazione e commercializzazione dei prodotti transgenici. «Questa imponente mole di impegni, ha concluso Tamborrino, riusciamo a portarla avanti grazie alla collaborazione di importanti associazioni come la CIA, LIBERA, AMAB e, come partner scientifico, l’Istituto Agronomico del Mediterraneo di Bari.» Al medico igienista, dr. Savino Anelli, Giove ha chiesto di illustrare gli effetti sulla nostra salute di una non corretta alimentazione. Il medico ha salutato con piacere l’espansione che sta vivendo in questo ultimo periodo la sua specialistica: «Mi occupo di alimentazione sana e di rilevare le caratteristiche di sicurezza dei prodotti alimentari». Lo stu- 19 dio fatto in questi ultimi due anni dalla nostra regione sulla obesità dei bambini pugliesi ha prodotto dati che rilevano che la nostra è la quarta regione per presenza di bambini obesi. L’obesità dà il via a tante e rilevanti patologie che una volta manifestatesi hanno bisogno di cura, pertanto prevenire è senza dubbio meno costoso che curare e, oltre a ciò è più auspicabile. Il consumo di frutta e verdura prevengono molte patologie, da questi rilievi e da queste considerazioni è nato il progetto “Passi e panelle fanno i figli belli”. Il dr. Savino, con l’aiuto di diapositive ha presentato dati e tabelle statistiche sulle quali il progetto si è dipanato e nella sua fase attuativa, diverse decine di scuole pugliesi si sono viste recapitare per l’intero anno scolastico, frutta in aula per i bambini-studenti che hanno imparato a farne uso. Indubbiamente – ha continuato il medico – non soltanto le istituzioni sono chiamate ad intervenire ma anche le famiglie e tutte le agenzie formative che hanno ruoli educativi. Alla cattiva pubblicità televisiva che induce a consumi alimentari sbagliati occorre opporre stili alimentari sani e di qualità. In Italia, diversamente dai Paesi anglofoni, l’incentivo pubblicitario non è quello di diventare più forti e più sani ma più belli... una deviazione educativa che non aiuta i nostri bambini e dalla quale molti genitori e adulti sono soggiogati. In conclusione, il dr. Savino, il dr. Costantino e il vice presidente della CIA regionale, Catapano, con brevi interventi hanno convenuto sulla necessità che consumatori, produttori ed istituzioni, insieme siano protagonisti di un cambiamento culturale che investa lo stile alimentare del popolo pugliese e, da questo, l’impegno, ciascuno nel proprio ambito di competenza, a mettere in atto interventi e strategie che diano una sterzata ad una cultura consumistica che mal si coniuga con le belle opportunità produttive che il nostro territorio offre. La serata si è conclusa con un buffet a base di prodotti tipici, allestito dagli operatori dell’azienda Sierro Lo Greco. Adele Carrera foto Erasmo Mazzone 20 La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Centrodestra: “Vendola fugge e cerca di scaricare solo sugli assessori” I gruppi consiliari di centrodestra riuniti dopo lo scioglimento della seduta consiliare, hanno diffuso il seguente documento. “Lo sfascio della Regione Puglia, emerso in questi giorni anche a seguito di inchieste giudiziarie, vede come primo responsabile il presidente Vendola. Il suo sottile tentativo di salvaguardare se stesso, scaricando sui componenti del suo governo tutte le colpe della cattiva amministrazione, è un modo per nascondere l’evidente incapacità di guida della coalizione e di controllo della gestione, di cui sono egualmente responsabili il presidente, il suo governo e la sua maggioranza. I risultati di questo fallimentare quadriennio sono sotto gli occhi di tutti: un debito consolidato nella sanità che raggiunge la strabiliante cifra del miliardo di euro, in presenza di un contestuale inarrestabile degrado dei servizi; un pesante aumento di tasse a carico di cittadini e imprese della Puglia già per il secondo anno consecutivo, che ha colpito soprattutto quegli ‘ultimi’ che la sinistra promette sempre di difendere; la mancata attivazione dei fondi comunitari che ha sottratto ad un’economia già in recessione sostegni preziosi; le irregolarità nelle procedure dei concorsi come denunciato da molti cittadini e da nostre interrogazioni sistematicamente senza risposta; la totale paralisi dell’Acquedotto Pugliese con relativa perdita di finanziamenti destinati alle grandi opere idriche; la gravissima emergenza rifiuti che non vede ad oggi chiuso il ciclo con impianti pubblici in nessun bacino della Puglia. Sono soltanto alcuni degli aspetti di un disastro generale dal quale Vendola, il suo governo e la sua maggioranza si illudono di salvarsi con fuochi d’artificio che ormai non ingannano più nessuno. La Puglia è in una situazione complessiva di distruzione che parte dalla sanità per toccare ogni settore della politica regionale. Quelli che furono i simboli della campagna elettorale e della vittoria di Vendola, ossia una nuova sanità ed una nuova moralità, si ritorcono oggi contro chi li aveva contrabbandati. Col capo cosparso di cenere Vendola, che oggi non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi in Consiglio regionale come sarebbe stato suo elementare dovere, dovrebbe consentire ai pugliesi di tornare a votare e a scegliere. Certamente sceglierebbero di essere governati dalla loro maggioranza naturale di centrodestra”. Pietro Lospinuso attualità COSTANTINO (PD) 1 MILIONE DI EURO PER DUE PARCHI DELLA PUGLIA Al via il progetto GRASTEPP per la conservazione della biodiversità BARI – La riduzione delle specie vegetali e animali esistenti è un affare serio. Per questo la Regione Puglia con la Delibera del 26 Maggio 2009 n° 893 ha stanziato 1.049.000€ per il progetto “GRASTEPP tra gravine e steppe”. Il progetto farà aumentare numero e specie delle piante ed animali esistenti nel Parco Nazionale dell’Alta Murgia istituito nel 2004 e nel Parco Regionale della Terra delle Gravine istituito nel 2005. L’azione di bio-conservazione sarà curata oltre che dall’Ufficio Parchi e Riserve Naturali della Regione dal Museo Orto Botanico dell’Università degli Studi di Bari e dal Comune di Gravina. GRASTEPP ideato nel 2006 e finanziato dal Ministero dell’Ambiente nell’Ottobre del 2008 è fondato su tre azioni. La prima è la conservazione e la reintroduzione delle specie vegetali normalmente esistenti nei due Parchi, attuata come si dice in situ ed ex situ ovvero sia nei Parchi che fuori da essi. Cioè in un luogo protetto che è la Banca del Germoplasma presso l’Orto Botanico. Il Germoplasma è l’insieme dei diversi corredi genetici disponibili per una specie consistente in semi, tessuti o cellule in gradi di ripristinare un organismo intero. La seconda riguarderà la costruzione e la gestione di voliere presso l’Osservatorio Faunistico per la riproduzione del Falco Lanario e del Capovaccaio, una delle 4 specie di avvoltoio presente in Europa. La terza riguarderà l’individuazione delle aree pubbliche all’interno dei Parchi dell’Alta Murgia e della Terra delle Gravine dove reintrodurre la flora studiata e riprodotta e i rapaci allevati. A queste azioni sarà affiancata naturalmente una attività di sensibilizzazione e divulgazione a cura dell’Ufficio Parchi della Regione. Le risorse finanziarie distribuite a seconda delle azioni da realizzare andranno al Museo Orto Botanico, al Comune di Gravina, all’Ufficio Parchi della Regione, al Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed alla Provincia di Taranto in qualità di Ente Gestore del Parco delle Gravine. Il progetto GRASTEPP fa parte di un accordo di programma multiregionale ed è una azione diretta per la conservazione della biodiversità in due aree protette contigue e molto sensibili ai cambiamenti climatici e naturalmente all’azione dell’uomo. Lungi dal rappresentare un esercizio accademico sono la diretta applicazione della tutela dell’Ambiente necessaria a questi ecosistemi. La necessità della tutela della biodiversità - e quindi anche delle specie rare ed in via di estinzione- si comprende meglio ed è accettata se si considerano gli aspetti economici e le ricadute scientifiche derivanti dallo studio delle varie specie. Il Consigliere Regionale del PD Paolo Costantino attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 21 Mario Toma interroga il sindaco Quale futuro per su arenile e aree a rischio il Parco Comunale? Il consigliere di Borgata del Pd chiede lumi! Interrogazione Consigliare- Richiesta di interventi urgenti per la fruibilità del tratto di arenile orientale di Marina di Ginosa. PREMESSO Ø Che in data 04.06.09, in ossequio alla L.R. n. 17/06, gli assessori Regionali al Turismo, alla Trasparenza e al Demanio Marittimo hanno emesso una ordinanza relativa alle strutture balneari. Ø Che tale ordinanza disciplina l’esercizio delle attività turistiche, balneari e commerciali, nonché l’uso del demanio marittimo e delle zone di litorale interessate da strutture turistico-ricreative. Ø Che tale ordinanza riporta all’art. 1 le disposizioni generali ed in particolare al comma 9 lettera a,b,c,d,e, f si legge al comma 9: I Comuni costieri hanno l’obbligo, compatibilmente con le esigenze di tutela ambientale: a) di assicurare sulle spiagge libere l’igiene, la pulizia , la raccolta dei rifiuti; b) di rendere fruibili, anche ai soggetti diversamente abili gli accessi pubblici al mare esistenti, garantendo la loro costante pulizia e la percorribilità ; c) di predisporre e assicurare ai fini della concreta fruibilità delle spiagge libere e del mare anche a soggetti diversamente abili attraverso idonei percorsi perpendicolari alla battigia fino al raggiungimento della stessa con apposite pedane amovibili; d) di consentire il libero accesso all’arenile ad intervalli non superiori a 150 m, qualora vi siano opere di urbanizzazione a delimitazione del demanio marittimo lo stesso obbligo grava su ogni altro Ente titolare di infrastrutture che ostacolano il libero accesso all’arenile, in tale seconda ipotesi i Comuni dovranno promuovere una attività finalizzata alla realizzazione degli accessi. e) di installare sufficienti ed idonei servizi igienici e di primo soccorso; f) La Regione periodicamente pubblicherà l’elenco dei Comuni e degli Enti inadempienti predisponendo accertamenti in base a segnalazioni pervenute da parte di soggetti portatori di interessi collettivi e/o di singoli cittadini. CONSIDERATO Ø che la spiaggia orientale di Marina di Ginosa, pur essendo percorsa da una fitta rete di sentieri, è priva di : - accessi liberi alla spiaggia perfettamente fruibili soprattutto a soggetti diversamente abili; - di sevizi igienici. CHIEDE di porre in atto interventi urgenti di adeguamento, in maniera tale da rispettare, già da luglio 2009, la citata ordinanza ed in particolare: Ø che vengano resi perfettamente fruibili soprattutto a soggetti diversamente abili gli accessi al mare esistenti; Ø che vengano installati sufficienti ed idonei servizi igienici; DICHIARA inoltre che a partire dalla data odierna, in ossequio a quanto indicato nell’art.1 comma 9 lettera f , il sottoscritto segnalerà alla Regione il mancato rispetto degli obblighi previsti nella citata ordinanza. Si chiede di fornire una risposta scritta. Il Consigliere Comunale Mario Toma ***** Interrogazione Consigliare - In aree a rischio. Il sottoscritto Mario Toma, consigliere Comunale di Ginosa riporta all’attenzione dei destinatari della presente quanto di seguito riportato: PREMESSO, Ø che con ordinanza Sindacale emessa nel mese di maggio veniva intimato ai proprietari di suoli abbandonati di eliminare la presenza di sterpaglia al fine di evitare possibili focolai di incendi; CONSTATATO Ø che nonostante l’ordinanza Sindacale sono presenti zone urbane abbandonate e ricoperte di sterpaglia prossime ad abitazioni civili che tra l’altro incrementano lo sviluppo di ratti e di animali striscianti ; Ø che nell’abitato di Ginosa ci sono anche zone non ancora illuminate che favoriscono capannelli di drogati; CHIEDE, nel rispetto di quanto innanzi dichiarato e al fine di garantire la pubblica incolumità, di conoscere quali provvedimenti le S.S. L.L. hanno già preso o intendono prendere in determinate zone (si segnala, in particolare l’area prossima a via Goldoni e a via Pozzo Sant’Agostino già in precedenza sede di incendi). Si chiede di fornire una risposta scritta. Il Consigliere Comunale Mario Toma Il segretario marinese e del Pd, Nicola Conte che ricopre la carica di Consigliere di Borgata, ha inviato una nota stampa attraverso la quale chiede: «1) Siamo al mese di luglio e il Parco comunale non è interamente funzionante, 2) Nessuna manutenzione e messa a norma è stata realizzata (adeguamento alle norme antincendio, adeguamento alle norme sanitarie, verifica degli impianti); 3) non si intravede nessuna scelta per il futuro del Parco e non si muove niente in direzione della realizzazione del progetto ecocompatibile approvato dal Consiglio di Borgata.» Nicola Conte conclude la sua nota sollecitando gli amministratori ad affrontare con la dovuta determinazione le problematiche inerenti il Parco, senza dare spazio a scelte di carattere clientelare. Od ogni modo, il segretario del Pd marinese, nel caso in cui questo appello non dovesse sortire gli effetti sperati, annuncia che il suo partito promuoverà iniziative di lotta per sostenere il progetto di «Un Parco Comunale al servizio della collettività e non al servizio di alcuni interessi.» SG 22 La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 riceviamo e pubblichiamo La Bella e la Bestia Gli alunni dell’I.C. “Deledda” portano in scena la favola Il giorno 25 giugno c.a. al Teatro Metropolitan di Ginosa l’Istituto Comprensivo “Grazia Deledda” ha presentato il Musical “La Bella e la Bestia”. Un bellissimo spettacolo teatrale tratto da una delle più belle e popolari fiabe di tutta la tradizione europea. Questo musical si inserisce nel progetto P.O.N. F1 finanziato con i Fondi Strutturali Europei e con il Patrocinio del Comune di Ginosa. Lo scopo primario di tale iniziativa è quello di promuovere il successo scolastico, le pari opportunità e l’inclusione sociale. Alla realizzazione del musical hanno partecipato gli alunni della IV e V della scuola primaria e I, II e III della scuola secondaria, con la scrupolosa collaborazione dei Docenti: Prof. Antonio Cristella, Prof.ssa Lucrezia Divitofrancesco, Prof. Giovanni Materano, Prof. ssa Marilisa Mongelli, Prof.ssa Maria Ranaldi , Prof.Antonio Volpe. Questo grandioso spettacolo si è avvalso anche della partecipazione straordinaria dei genitori degli alunni. E’ stato un vero e proprio lavoro di “squadra” che ha permesso ai genitori di partecipare attivamente al mondo della scuola, in sinergia, favorendo la corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia. Le scenografie sono state realizzate dal noto stilista Arch. Michele Gaudiomonte insieme alla Prof.ssa Carmela Pizzulli che ha egregia- mente coordinato il gruppo genitori. La bravissima coreografa Prof.ssa Betta Cuscito ha seguito con entusiasmo ed energia i ragazzi del “corpo di ballo”. Eccellente il lavoro svolto dall’insegnante Nicoletta Mortato la quale ha preparato le alunne della scuola primaria che hanno recitato in inglese. Il Prof. Pietro Guzzi, nel ruolo di spicco di aiuto regista, ha coordinato gli alunni sia nella recitazione che nel canto. L’alunna Michela Nigro con la sua meravigliosa voce ha narrato e cantato divinamente, ma bravissimi tutti gli alunni nelle vesti di ballerini, attori e cantanti. La regia di questo spettacolo è stata diretta dal giovane artista emergente Graziano Galatone. Nome di punta dello spettacolo italiano, artista eclettico, particolarmente apprezzato per aver magistralmente interpretato: il Capitano Febo nel Musical “Notre-Dame de Paris” con musiche di Riccardo Cocciante; il pittore Mario Cavaradossi nell’Opera “Tosca Amore Disperato” riscritta e musicata da Lucio Dalla; Lorenzo il Magnifico nell’opera “Il Principe della gioventù” con musiche del mitico Riz Ortolani. Attualmente l’artista è in tournèe con il Musical “Bernadette, il Miracolo di Lourdes” da lui stesso ideato, progettato e diretto. La sua passione, la premura e l’energia profuse nel seguire i ragazzi, sono stati gli ingredienti imprescindibili di una formula vincente. Gli alunni hanno seguito con vivo interesse le sue lezioni. Avvicinare i nostri ragazzi al mondo della danza, della recitazione, del canto e della musica, suscitando in loro interesse e curiosità è un metodo pedagogico unico per rafforzare il loro senso di autostima, di autocontrollo, lo sviluppo del procedimento logico e il senso critico. Con questo evento si conclude un anno scolastico che ha visto la nostra scuola protagonista in diverse nuove iniziative. Un ringraziamento particolare, da parte dei genitori, alla nostra stimata Dirigente Prof.ssa Vita Surico, la quale ha creduto in noi e in una Scuola al passo coi tempi. Il Presidente del Consiglio D’Istituto (Sig.ra Domenica Masini) 24 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Vincenzo D’Angelo: un poeta contemporaneo! Non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina! Quante volte l’abbiamo detto e ce lo siamo sentiti dire. Invece, desiderio di chi scrive è partire proprio dalla copertina e dalla quarta del libro di cui si parlerà. Rappresentata magistralmente dalla grafica Agata Bitetti si può osservare una doppia ombra che scruta da una parte la gravina e dall’altra il borgo antico di Ginosa. Scelta più che azzeccata quella dell’ombra che suggerisce in maniera esplicita la figura dell’autore di questa silloge poetica in dialetto ginosino, il poeta Vincenzo D’Angelo che nell’ombra della sua riservatezza e della sua timidezza osserva il suo paese, riuscendo a confezionare tanti scorci di vita vissuta sotto la forma che fu propria di tanti grandi letterati, la poesia. Ma, l’ombra è anche il luogo astratto dove si nasconde e dove ci si nasconde; il luogo in cui molto spesso si relega il dialetto per paura di cadere nella cafonaggine, di essere “grezzi”. In realtà gretti (non grezzi) si dimostra di esserlo quando, per pigrizia o altro, non si nota quante parole della lingua italiana posseggano una radice dialettale; in questo caso il termine “grezzo”, riferito al dialetto (giammai a chi lo parla con consapevolezza), calza a pennello ma nell’accezione di “da coltivare”. Si perdoni la premessa. Titolo della silloge è “Dacchessì la pénze jie” (così la penso io). Ulteriore dimostrazione di umiltà ma al contempo di coraggio di esprimere e di scrivere anche, le proprie idee. Buoni sentimenti, Racconti e Ginosa e giù di lì sono le tre sezioni in cui il libro è suddiviso. Come ogni libro che si rispetti, anche la sil- loge di Vincenzo D’Angelo è stata presentata ufficialmente. Nella cornice istituzionale eppure familiare del teatro Alcanices di Ginosa, esattamente alle 20.57 del venticinque Giugno scorso, il sipario si è alzato sulla poetessa Luciana Punzi che ha prestato la sua voce, dall’ottima e allenata pronuncia, per recitare la prima poesia della serata tratta dal libro di D’Angelo. Appena dopo la professoressa Maria Carmela Bonelli, coordinatrice dell’evento, ha salutato il pubblico ed ha introdotto gli altri relatori che, dietro la sua guida e con lei, hanno moderato la serata; l’avvocato Luigi Montanaro, il nostro sindaco, ed il professore, nonché critico, scrittore e poeta anch’egli Giovanni Amodio. Il sindaco ha tenuto a sottolineare quanto il lavoro di D’Angelo sia importante per trasmettere l’amore per il territorio e la memoria storica di Ginosa; ha anche informato il pubblico che un capitolo del bilancio del Comune di Ginosa è dedicato ai progetti editoriali. L’intervento del professor Amodio è risultato certamente più tecnico, volto in primo luogo a sottolineare l’eccellente qualità editoriale del testo. I temi dell’amore, del desiderio, della seduzione e del pathos hanno rappresentato la materia principale di questo “corpo a corpo dell’autore con la poesia”; il professore ha inoltre spiegato come in realtà l’uso ricorrente nei versi del tu e delle frasi interrogative sia l’espressione della voglia di coinvolgere i lettori, di farli sentire quasi interlocutori. Sono intervenuti anche la professoressa Grazia Pollicoro ed il signor Nicola Facilla, due esponenti dell’associazione culturale “la jarvine”, che organizza annualmente il concorso di poesia in dialetto ginosino. L’invito della professoressa Pollicoro è stato per il prossimo mese di Agosto per l’edizione 2009 del concorso mentre il signor Facilla ci ha regalato un altro momento di poesia, leggendo dei versi scritti da lui e proposti nella prima edizione del suddetto concorso. La signora Amelia Galante ha voluto far giungere al suo amico Vincenzo i suoi complimenti e gli auguri più sinceri attraverso un fax arrivato quasi in tempo reale. Anche lo zio del poeta, il professor Anelli, ha voluto fare il suo in bocca al lupo al nipote raccontandoci come anche lui l’abbia invogliato a raccogliere e pubblicare le sue poesie. A questo punto, adempiuti i doveri di cronaca, non ci si limiterà a ringraziare colei che Vincenzo D’Angelo ha definito “la mia mecenate”, che ha condotto tutto il pubblico tra storia e quotidianità, tra dialetto e italiano perfetto, alla scoperta di questo “bravo ragazzo” che è Vincenzo e del suo lavoro; la professoressa Maria Carmela Bonelli. La semplicità e la chiarezza di espressione, conseguenza del pieno possesso di argomenti e parole le hanno consentito di moderare la presentazione in maniera coinvolgente e appassionante. La serata si è conclusa con un intervento di un emozionatissimo Vincenzo D’Angelo che semplicemente ha ringraziato tutti e, musica classica in sottofondo (curata da Enzo Calabria), ha vinto la timidezza leggendo una delle sue poesie. Viola Lavermicocca foto Erasmo Mazzone attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 MARIO TARANTINI: 50 ANNI DI ESPERIENZA NEL CAMPO DELLE ACCONCIATURE MASCHILI Mario Tarantini è un distinto signore di 63 anni affabile e gentile che con tanta passione, impegno e dedizione da 50 anni si occupa della bellezza degli uomini che con fiducia mettono le loro chiome, barbe e pizzetti nelle sue mani esperte. Lo abbiamo incontrato nella sua bottega “il Pettine” in via Tre Fonti per farci raccontare i segreti di una così longeva carriera nel mondo delle acconciature maschili. Sig. Tarantini quando ha iniziato e come ha imparato il mestiere di barbiere? Ho iniziato giovanissimo ad andare a bottega e devo ringraziare i miei maestri che hanno preteso da me sempre la massima attenzione, cosicché io ho potuto rubare loro con gli occhi il mestiere che da sempre mi ha appassionato, cui io ho dato sempre tutta la mia dedizione che poi si è tramutata in esperienza. Devo dire che questo mestiere mi ha ripagato dandomi anche moltissime soddisfazioni. Sig. Tarantini so che lei ha portato la sua pluriennale esperienza in giro per il mondo… Si, prima di stabilirmi definitivamente a Ginosa, dopo il mio matrimonio, ho lavorato qualche anno a Laterza ma anche in Germania. Da lì infatti ho portato nel nostro paese tante innovazioni e un modo nuovo di lavorare che è stato molto apprezzato dai ginosini che, devo dire senza falsa modestia, affollavano il mio locale, provocando l’invidia dei miei colleghi. Sig. Mario, le è capitato in tanti anni di mestiere di servire anche qualche persona di prestigio? Si, perché la mia bottega ha visto passare molti operai, contadini e piccoli borghesi ma ho avuto anche l’onore di servire molta gente importante come ad esempio l’Onorevole Rocco Loreto. Ma colui che sono stato davvero felice e onorato di servire è stato il compianto Onorevole Bettino Craxi a cui ho fatto la barba. So che lei ha un grande cruccio… Si, purtroppo ho un gran dispiacere: quello di non poter insegnare il mio mestiere ai giovani che vogliono intraprenderlo in bottega, in quanto la legge impedisce di farlo. Eppure mio figlio Gaetano, che oggi ha una grande esperienza alle spalle e che mi aiuta tantissimo nella mia attività, avendo anche clienti che hanno tanta fiducia nelle sue capacità, l’ha imparato stando nella mia bottega, come ho iniziato io tanti anni fa. Perché credo che il mio mestiere non si impara solo nelle scuole specializzate, che al massimo possono insegnarti i tagli all’ultima moda, ma lo si vive stando in bottega, carpendo i segreti e stando a contatto coi clienti, cercando di accontentarli sempre, cosicché possano uscire più fiduciosi e felici della loro immagine. Ringraziamo il sig. Mario Tarantini per la stupenda chiacchierata augurandogli altri 50 anni di sereno lavoro tra pettini, forbici e pennelli, per dare ai suoi clienti un tocco di eleganza. Luca Calabrese 25 26 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 RICORDANDO CHI PRIMA DI NOI. Francesco Paolo Tuseo era il più piccolo dei fratelli di mio padre. Giovanissimo consegue il diploma nel Regio Istituto Magistrale di Matera, iscrivendosi, successivamente, all’Istituto di studi superiori di Napoli. Nel giugno del 1915; con l’entrata dell’Italia in guerra; ai docenti tutti di Ginosa tiene una conferenza sul tema LA GUERRA E LA SCUOLA, dal cui testo, dato alle stampe, estraggo alcune sue considerazioni: “La storia dirà se quel poco che si è fatto per la scuola nostra sia valso a creare menti fredde e calcolatrici, pronte a qualsiasi decisione, anche al più orrendo massacro, ma a tener desto nei cuori l’ideale di una patria grande forte e temuta.” Ed ancora: “Come primo risultato di questo progresso si sperava sarebbe stato l’abolizione della guerra e l’inaugurazione di una èra di pace e di felicità tra i popoli.” “La società era pervasa da una febbrile avidità per l’oro, agognato rapacemente non con il lavoro sereno e convenzionale, ma con la frode e con altri più turpi mezzi. In tutti la brama dell’utile, del godimento, o il folle desiderio di distinguersi, di dominare, di grandeggiare su altri, trascurando e calpestando tutto...” “Ma che colpa ha la scuola se, per un così colpevole abbandono, non ha potuto lottare contro tante forze avverse e si è inquinata di tutti i nostri errori, di tutti i nostri vizi e fatalmente è stata investita dalla crisi che infierisce su tutto ?” Chiamato alle armi, rinuncia a frequentare il corso allievi ufficiali, e viene mandato in prima linea, sul dorsale carsico della valle dell’Isonzo, dove il 14 agosto del 1916, in quella che gli storici definiscono la sesta battaglia dell’Isonzo, in un quanto mai feroce corpo a corpo per la conquista del colle di Santa Caterina, viene mortalmente ferito, spegnendosi a 25 anni. Lì, il suo corpo, disperso, non viene mai ritrovato, ed idealmente riposa accanto di quell’ignoto milite, che sull’altare della Patria, nel sagrato del Vittoriano in Roma, si ricorda e commemora. Fritz Weber, ufficiale d’artiglieria dell’esercito austro-ungarico nel suo libro Dal Monte Nero a Caporetto, edizione Mursia, a proposito della sesta battaglia dell’Isonzo così scrive: “La lotta riassunse le caratteristiche delle più dure battaglie carsiche sulle pendici del Monte Santo e del colle di Santa Ca- Francesco Paolo Tuseo Ginosa 1 luglio 1891 Santa Caterina 14 agosto 1916 terina. Comunque fosse, è innegabile che questa battaglia fu la più grave sconfitta che avessimo mai subito per opera degli Italiani”. Non ho conosciuto questo zio, ma tutta la mia infanzia ha convissuto con un grande suo ritratto, incorniciato in una larga cornice ovale. Ed ancora oggi, se chiudo gli occhi, rivedo il suo sguardo che mi fissava da qualsiasi posizione mi ponessi. Più grande, frugando tra carte domestiche, ho ritrovato un insieme di cartoline postali, annodate con un nastrino tricolore, tutte scritte con matita, in grafia minutissima, spedite in franchigia-militare; hanno tutte un’unica provenienza: ZONA DI GUERRA, 133° Reggimento Fanteria. 5 Compagnia. Da alcune di esse riporto questi pensieri. 16 aprile 1916. “Quando ho l’animo agitato non ho forza di passare il tempo in ozio e spendo col mangiare e in sigarette. Dopo mi pento, pensando come quei soldi sono guadagnati, quanti sacrifici state facendo per me.” 30 giugno 1916. “Ho preso parte all’avanzata, ora mi trovo un pochino lontano dal nemico, ma non tanto da non sentire fischiare le pallottole e scoppiare le granate, cosa del resto che non fa più impressione.” 9 luglio 1916. “Un freddo cane, una fame da lupo, un desiderio nostalgico di tranquillità”. 3 agosto 1916. “Ieri sono stato invitato ad una cena, mangiai per la prima volta i pomodori, un pezzo di galluccio, fichi, pesche ed un melone di pane che da noi si vende, data la grossezza, tutto al più un soldo, e che qui si pagò la bellezza di lire 1,50. Immaginate quanto dovette costare il resto. Vero è che gli altri, non invitati, dovettero pagare la loro porzione. Ed ecco l’ultima, scritta al fratello Damiano. 12 agosto 1916. “Ho attraversato tutto il Veneto in auto, e dovunque abbiamo avuto un’accoglienza festosissima. Ci gettavano fiori, confetti, sigarette, ci davano vino, acqua con anice, bandierine e gran battimani e grida da sembrare un vero delirio. Tutto questo per la notizia della bella vittoria di questi giorni. Dove appunto si sono svolti i più gloriosi combattimenti, lì mi trovo. L’autocarro ci ha portato per un pezzo attraverso il territorio conquistato. Ho attraversato lo storico fiume, ho visto i monti i cui nomi risuonano quasi sempre nei comunicati e ora sono vicinissimo alla famosa città. Un giorno mi sento benino, l’altro male, vedremo come andrà a finire. L’animo però è sempre tranquillo, perché confido moltissimo nella Religione. Non preoccupatevi mai troppo per me, specie se ritardo ascrivere. Non altro, saluti agli amici, colleghi e colleghe, parenti, e voi tutti abbiate baci. Affezionatissimo fratello Ciccillo.” Nicola Tuseo attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 LUMAGIGI: AGENDA ESTIVA 2009. Sarà un’estate all’insegna della commistione tra novità e trazione quella proposta dall’associazione culturale Lumagigi. In particolare nelle serate del 25 e 26 Luglio una sagra dell’arrosto farà da cornice all’esibizione di alcuni giovani artisti locali, fra i quali spicca il cantante lirico Nicola Malagnini (già partecipante ai casting di Amici) in Piazza IV Novembre; la presenza di due dei concorrenti della trasmissione televisiva X Factor arricchirà ulteriormente il programma della serata. Per quanto riguarda il mese di Agosto, sarà la sagra dell’orecchietta, organizzata dal centro anziani di Ginosa, che aiuterà i partecipanti a calarsi meglio nell’atmosfera del Palio, organizzato dall’associazione Cavalieri di Ginosa, che ripercorrerà tradizioni passate nella giornata di giovedì 6. Viola Lavermicocca o l o g n a L’ lla a de esi po Notte a Taranto Sul cuor della Terra trovi il cuore dell’uomo. Non piangere più, ragazza. Non temere la notte; non più razza d’oscure navi rimena con l’are dell’ombre cadenti dai cieli voce caterve d’almastre tempeste… pare schiuma scatena su scogli, che piazza volge salinga ai tornanti riporti dei venti, cuore che da notte rafforti. Michele Maggiore Amor omnia vincit Amo una piuma, quindi io rivoglio quella rondine, che il suo verso solleva a sublime gioia, primaver d’amor che tutto vince. Amo il quieto dono della pace, che mi ridai coi fiori del ritorno all’essenza, che diffondi per universal idea d’eternità Michele Maggiore ***** Alba Un volo d’azzurro cielo io contemplo ed alitanti uccelli, quando stella Sole orienta languidamente la rena, che stringo nelle mie man e lenta faccio scendere Michele Maggiore 27 Il piacere di leggere un libro Rubrica di Viola Lavermicocca RAGIONEVOLI DUBBI di Gianrico Carofiglio. Bari. Un ex picchiatore fascista viene accusato di traffico di stupefacenti. Una moglie disperata accetta di assumere in difesa del marito un bizzarro quanto inconcludente avvocato a cui però toglierà l’incarico. Un nuovo avvocato, Guido Guerrieri, deciderà di accettare la difesa dell’imputato nonostante tutti gli elementi siano contro di lui, violando anche la regola non scritta secondo la quale non si difende un cliente buttando a mare un collega. Un intreccio fitto di ricordi, paure, nostalgia, amore, felicità tessuto in una maniera così armonica che anche i tecnicismi legali non risultano pesanti da leggere. Solo la lettura di questo giallo sofisticato eppure mai distante dalla quotidianità, può fugare il pregiudizio riguardante l’autore. Un magistrato barese, dal 2008 anche senatore nelle fila del partito democratico, apparentemente lontano dal mondo della letteratura. Il pregiudizio ci indurrebbe a pensare al solito avvocato, con l’hobby della scrittura, che racconta una delle esperienze professionali magari anche alquanto prolissa e noiosa. In questo caso invece, non è corretto parlare di hobby ma più precisamente di talento. 28 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Ma perché? Rubrica a cura di don Franco Conte Ma perché fissarsi ancora su un Dio che crea l’uomo… con la plastilina, quando la cultura odierna ci ha spiegato bene che tutto viene da una semplice energia creatrice del mondo? Non possiamo negare che proprio questa “energia”, questa “forza” di cui parla soprattutto la NEW AGE, siano all’origine del sole e delle stelle. La creazione, però, è qualcosa di molto più ricco e completo di una semplice “energia”! E, parlando dell’uomo, non ci si può occupare soltanto dell’immensità dell’universo, dell’immensamente grande e dell’immensamente piccolo, ma anche dell’infinitamente personale. Con l’apparizione dell’uomo sulla terra compare qualcosa di radicalmente nuovo: egli è molto più che una semplice energia; l’uomo è persona, vale a dire un essere capace di stabilire relazioni. Egli può dire “Io” e rivolgersi a un “Tu”; insieme questo Io e quel Tu possono diventare un “Noi”, con libertà, nell’amore. Ecco perché non si può affatto giustificare semplicemente un concetto di “energia”! La fede cristiana ci parla di un Dio personale; la Bibbia ci dice che Dio ha creato l’uomo “a sua immagine e somiglianza”. Proprio qui sta il nucleo dell’argomento: Dio e l’uomo sono entrambi “persone”, pertanto hanno qualcosa in comune. Sembra piuttosto insolito e improprio dire che Dio sia una persona, ma le cose stanno proprio così. Il guaio è che noi abbiamo un concetto troppo materialistico del termine persona: braccia, gambe, occhi e quant’altro; in realtà (e la filosofia ce lo insegna, quando ci dice che la nozione di persona deriva dalla tradizione giudaico-cristiana) si tratta di qualcosa di molto più profondo: persona è un essere libero, capace di relazioni. E si diventa persona a poco a poco. Guardi il mio unico lettore il bambino nella culla: è molto più fragile di un cucciolo di qualunque specie di animali; ma presto incomincia a sorridere e si vede che desidera stabilire relazioni con la mamma e con tutti quelli che impara a conoscere e che di giorno in giorno comincerà ad amare e… anche a odiare, fosse pure la stessa mamma!? Egli ha tutto per diventare persona. Per spiegare l’apparizione dell’uomo sulla terra ci vuole ben altro che una semplice energia. Si diventa persona incontrando un’altra persona. Se l’uomo è un essere “personale” è perché è stato creato da un essere “personale”. La libertà non si giustifica con l’energia, la relazione non proviene dalla materia: c’è molto, molto di più! Provi ad immaginare il mio unico lettore l’ingranaggio di un orologio che, d’un tratto, si mette a girare in senso inverso rispetto agli altri… Un ingranaggio indipendente: che cosa straordinaria! Ebbene, al centro della creazione l’uomo è proprio questo: la sua libertà gli consente di prendere una strada diversa da quella dell’istinto, gli consente una scelta. Nessuno, nessuno nel creato è capace di tanto! Il mistero della libertà umana non può spiegarsi come una semplice energia, ma mediante una libertà ancora più grande di quella umana, un amore più grande di quello dell’uomo: Dio, semplicemente Dio… E questo, per cortesia, il mio unico lettore glielo vada a spiegare anche al prof. Odifreddi! ***** Ma perché se da una parte si dice che Gesù è il “primogenito” nato da Maria, d’altra parte si parla di verginità della Madonna anche dopo la nascita di Gesù? Se Egli è stato il primo, vorrà dire che dopo ce ne sono stati altri. Se ci atteniamo al Vangelo, è fuor di dubbio: Gesù ha assunto la carne umana da Maria, sua madre, per opera dello Spirito Santo. Cattolici, ortodossi e protestanti credono in questa fede. Che Maria, in seguito, sia rimasta vergine e che non abbia avuto altri figli oltre Gesù, i testi ce lo lasciano credere ma non ce lo impongono affatto. Facendo ricorso a buo- ni e scrupolosi esegeti, vi è tuttavia modo di verificare con giusta causa ciò che la Tradizione della Chiesa ci suggerisce da oltre venti secoli. Per quanto riguarda il termine “primogenito” è importante chiarire che presso gli Ebrei il primo nato era sempre detto e rimaneva primogenito, perché al primo nato erano riservati particolari diritti di famiglia (cfr. Deuteronomio 21, 15-17). Una sicura conferma a questo modo di pensare e di chiamare il primo nato è stata recentemente data da una scoperta archeologica. In una iscrizione di un cimitero giudaico, datata 28 Gennaio dell’anno 5 a.C., ad una madre, di nome Arsinoe, morta dopo aver dato alla luce il suo figlio, così vien fatto dire sulla lapide: “Nei dolori del parto del mio primogenito la sorte mi condusse al termine della vita”. Non credo che sarà tanto difficile per il mio unico lettore comprendere come quel bambino non abbia avuto altri fratelli da quella mamma, né quella donna altri figli dopo quel suo…primogenito! Sarebbe stato più appropriato – secondo noi – dire “unigenito”; ma, ovviamente, chi compose quella iscrizione funebre la pensava diversamente e seguiva i ragionamenti tipici della sua cultura. Quale che sia la posizione assunta riguardo la domanda, credo che il mio unico lettore sia abbastanza intelligente da riconoscere che una risposta o l’altra non ha assolutamente importanza, perché la questione della verginità perpetua della Madonna non è essenziale alla nostra fede: crederci o meno non ci assicura o meno la salvezza. Perciò, è una faccenda che non merita che si perda tanto tempo. E questo, si badi bene, lo dico non per evitare di approfondire un problema “scottante”, quanto perché – lo ribadisco con tutta franchezza – è un argomento che non conduce a nulla. Al massimo serve per il “prurito” di qualche scrittore o regista, spinti da una certa voglia di raccontare storie da…Grande Fratello!? Ciò che è importante – almeno per noi cristiani – è che ciascuno impari a riconoscere, imitandola, in Maria la sua incredibile capacità di ascolto di Dio e l’obbedienza alla sua Parola. Che, poi, Maria abbia avuto o no altri figli, Ella rimane colei che ci ha donato Gesù Cristo, il Figlio unigenito di Dio. Questo è il nucleo della nostra fede, non altro… attualità DIRITTO DELL’INFORMATICA Da oggi daremo un’occhiata ad alcune norme sul diritto dell’informatica, iniziamo con la firma digitale e il suo utilizzo La firma digitale è l’equivalente elettronico di una firma apposta su carta e ne assume lo stesso valore legale. E’ associata al documento informatico e lo arricchisce di informazioni che attestano l’integrità, l’autenticità e la non ripudiabilità dello stesso. L’elemento di rilievo è il certificato digitale di sottoscrizione . Il certificato di sottoscrizione è un file generato seguendo precisi standard stabiliti per legge: contiene informazioni sull’identità del Titolare, sulla chiave pubblica attribuitagli al momento del rilascio, sul periodo di validità del certificato stesso. Nel certificato sono presente anche i dati dell’Ente Certificatore. Il certificato digitale di un Titolare, una volta entrato a far parte dell’elenco pubblico dei certificati tenuto dall’Ente Certificatore, garantisce la corrispondenza tra la chiave pubblica e l’identità del Titolo Ad esempio, InfoCert SpA, è un ente certificatore Qualificato già accreditato presso il CNIPA dal 19/07/2007, www.firma.infocert. it Una definizione legislativa di firma digitale è contenuta nell’art. 1 del D.P.R. 28.12.2000, n. 445 (disposizioni legislative e regolamentari in materia di documentazione amministrativa, anche denominato Testo Unico in materia di Documentazione Amministrativa) che contiene la seguente definizione: firma digitale è un particolare tipo di firma elettronica qualificata basata su un sistema di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite la chiave pubblica, rispettivamente, di rende- La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 re manifesta e di verificare la provenienza e l’integrità di un documento informatico o di un insieme di documenti informatici . La firma digitale può essere distinta in “leggera” oppure “pesante” (o “forte”, o “qualificata”), a seconda del grado di sicurezza che garantisce. Per firma pesante ci si riferisce ad una firma elettronica che soddisfi i seguenti requisiti: a. essere connessa in maniera unica al firmatario; b. essere idonea ad identificare il firmatario; c. essere creata con mezzi sui quali il firmatario può conservare il proprio controllo esclusivo; d. essere collegata ai dati cui si riferisce in modo da consentire l’identificazione di ogni successiva modifica di detti dati. Affinché sussistano tali requisiti, la firma digitale “forte” deve passare attraverso la validazione di un Ente certificatore esterno, che operi secondo procedure rigorose e a loro volta “certificate” verificabili ricorrendo ad un elenco pubblico, e a ciò espressamente preposto (ad es. le Camere di Commercio), e deve rispondere a tutta una serie di certezze di carattere tecnico e materiale ,ad esempio che il firmatario, sia il solo a conoscere la chiave privata che attiva la procedura di firma. In base alla normativa italiana, che ha recepito le disposizioni in materia di firma elettronica emanate a livello europeo, solo se ricorrono tali ultimi requisiti, la firma digitale può esplicare la medesima efficacia di quella autografa e può rendere i documenti validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge. La firma leggera, a differenza di quella “pesante”, non può essere equiparata alla firma autografa e non è idonea a rendere i documenti validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge, in quanto non vi è la presenza di un ente certificatore esterno e qualificato. Essa può essere usata in ambiti ristretti, in cui due o più soggetti si accordano sul valore da dare a tale firma al fine di accettare specifici documenti, verificando che provengano dall’intestatario ,ad esempio all’interno di società, banche o assicurazioni che offrano ai clienti dei sistemi di sottoscrizione elettronica in modo da riconoscere dei documenti o degli ordini. La firma digitale, tanto quella “leggera” quanto quella “pesante”, si basa su di un sistema cosiddetto a “chiavi asimmetriche” (o a “chiave pubblica” o a “doppia chiave”), in pratica due serie di caratteri alfanumerici, appositamente generati, di cui una conosciuta dal solo firmatario (chiave segreta), e l’altra conoscibile da chiunque (chiave pubblica). La chiave segreta è necessaria ad apporre la firma, la chiave pubblica a verificare che il documento provenga effettivamente dal titolare. 29 La sicurezza di un simile sistema risiede nel fatto che ad ogni chiave pubblica corrisponde una sola chiave privata, e che, con la conoscenza della sola chiave pubblica, è quasi impossibile riuscire a risalire alla chiave privata. Per garantire la corrispondenza tra “chiave pubblica” e “chiave privata” nonché la titolarità delle chiavi in capo al soggetto firmatario, si ricorre ad un Ente Certificatore (ad es. InfoCamere o Poste Italiane), un soggetto terzo il cui compito istituzionale è appunto quello di garantire la certezza della titolarità delle chiavi pubbliche (attraverso dei cosiddetti “ certificati”) e di rendere conoscibili a tutti le chiavi pubbliche (attraverso un elenco telematico). I requisiti necessari per richiedere all’Ente di Certificazione un dispositivo di firma digitale sono: - aver compiuto 18 anni; - essere in possesso del codice fiscale (o analogo codice identificativo); - essere in possesso di un documento d’identità valido; - disporre di una casella di posta elettronica (per tutte le comunicazioni da parte dell’Ente Certificatore) I componenti del sistema sono il dispositivo di firma (smart card o token USB), che contiene i certificati, ed il lettore che permette la comunicazione della smart card con il computer. Dei prerequisiti hardware e software della postazione. Le operazioni da compiere per il rilascio sono: -Identificazione del punto di distribuzione più comodo, da indicare durante la successiva prenotazione on line del dispositivo di firma -Scelta del lettore che si vorrà utilizzare con il proprio PC (i lettori possono variare in funzione del PC) -Completamento della registrazione presso i punti di distribuzione e ritiro di smart-card e lettore Si passerà quindi all’installazione delle componenti. Permettetemi un breve saluto: La fine della primavera, stagione radiosa, gioiosa e colorata, ci ha riservato un angolo buio, la perdita di un uomo buono, disponibile e di sani principi che amava la sua famiglia al di là di ogni aspetto. Con lui và via oltre al padre esemplare , un amico, un consigliere, un giudice; ma non per sempre, nonostante lasci un vuoto incolmabile , sarà sempre vivo nei nostri ricordi, i suoi insegnamenti sono diventati le mie certezze, i suoi consigli fanno parte della mia vita. Era un lettore assiduo della “Goccia” , e come tale lasciatemi immaginare che da lassù legga anche queste poche righe. Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al dolore della mia famiglia; ve ne sono grato Ciao Papà 30 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Viaggio nel mondo dell’imprenditoria locale Rubrica di Luca Calabrese La Confederazione italiana agricoltori (Cia) è un’organizzazione laica e autonoma dai partiti e dai governi. Opera in Italia, in Europa e a livello internazionale per il progresso dell’agricoltura e per la difesa dei redditi e la pari dignità degli agricoltori nella società. Organizza gli imprenditori agricoli e tutti coloro che sono legati all’attività agricola da rapporti non transitori. La Cia si articola in associazioni di categoria, istituti e società che operano per la sicurezza alimentare e la salvaguardia dell’ambiente, nel campo dell’assistenza previdenziale, sociale, sanitaria, fiscale e tributaria, della consulenza tecnica, della formazione, dell’assicurazione, dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica e per la tutela degli anziani, delle donne e dei giovani. La confederazione ha rappresentanti nei maggiori organismi internazionali, CIA, CONFEDERAZIONE ITALIANA AGRICOLTORI DI GINOSA: Professionalità ed esperienza al servizio del cittadino comunitari, nazionali, regionali e provinciali. Noi abbiamo incontrato il sig. Carmelo Candia, responsabile della sede Cia di Ginosa. Sig. Candia da quanto tempo esiste la sede ginosina della Cia? La sede di Ginosa della Cia esiste da almeno 30 anni, ovvero sin dalla sua costituzione, da quando si chiamava Alleanza Contadini che poi si è trasformata in Confcoltivatori e successivamente è divenuta l’attuale Confederazione Italiana Agricoltori. Sig. Candia di cosa si occupa la Cia e quali servizi offrite ai vostri assi- stiti? La Cia è una delle massime organizzazioni a livello nazionale e si occupa dell’assistenza sindacale, dell’assistenza sul lavoro e dell’assistenza fiscale delle aziende agricole. Ma ci occupiamo anche di pratiche che riguardano gli aiuti comunitari, i libretti UMA, insomma seguiamo attentamente tutte le fasi e le attività di un’azienda agricola. All’interno dell’organizzazione è presente anche un Patronato che è rivolto a tutti i cittadini e si occupa di tutelarli fornendo loro assistenza nelle pratiche previdenziali, assistenza nella compilazione delle pratiche pensionistiche e infortunistiche. Sig. Candia da chi è composto il vostro team di lavoro e che mansioni svolge? In questo siamo in cinque e ognuno con compiti diversi e specifici: il sig. Mino Noia che si occupa della consulenza del lavoro coadiuvato da Floranna Sannelli, il sig. Marino Menzella che si occupa della consulenza fiscale e infine io con la collaborazione di Loredana Ranaldo mi occupo del Patronato. vita ginosina La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 31 Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone36 IO NON POSSO VIVERE SENZA CAZZO Questa frase fu pronunciata, in una trasmissione televisiva, dalla giornalista sportiva Antonella Clerici che immediatamente si corresse dicendo che voleva dire di non poter vivere senza calcio. Lapsus freudiano? A Ginosa noi riuscimmo a sopravvivere per molti anni senza calcio per l’inagibilità dello stadio. Quando finalmente nel gennaio del 1966 fu inaugurato lo stadio Miani accadde qualcosa di indescrivibile. La squadra già esisteva ma le partite in casa venivano giocate sui campi di Laterza e Castellaneta. Nonostante ciò il Ginosa aveva un nutrito seguito di tifosi; pensate a ciò che successe quando finalmente i ginosini ebbero la possibilità di veder giocare i loro beniamini sul campo di Ginosa. Come tutte le tifoserie che si rispettino eravamo ben aggiornati sulla moralità dell’arbitro e dei suoi parenti, anche acquisiti, specialmente di sesso femminile. Tra i tifosi molte erano le donne e tra gli ultras c’era una bella ragazza proprio... bóna. Quando l’arbitro alla fine della partita si recava negli spogliatoi la ragazza, facendosi largo tra i tifosi, lo voleva raggiungere gridando che lo voleva rasckà. Poiché questo modo di dire si prestava anche ad altre interpretazioni noi ragazzi applaudivamo e incoraggiavamo la bella donna a proseguire nel suo intento. Ripeteva più volte la parola e noi continuavamo a incitarla ma lei ad un certo punto ci mostrava le unghie dicendoci “che chìsse òggnere l’è rasckà”. Con grande delusione nostra, ma soprattutto dell’arbitro. ***** LA MEMORIA CORTA Volutamente non ho mai scritto di politica, se non in modo ironico, principalmente per il rispetto che ho delle idee altrui, ma anche perché, visto che nel nostro Paese i comici fanno politica e alcuni politici sono comici mancati, è più facile fare ironia dal momento che il materiale abbonda. In questi giorni si parla di complotti e di scosse: il rompicapo dell’estate riguarderà le dieci domande fatte dallo stacanovista giornale “La Repubblica” su Noemi. Nel luglio del 1998 un giornale pubblicava, con tanto di foto del Cavaliere, un articolo dal titolo: “Berlusconi mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo” in cui si leggeva: “Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie – specialmente quelle palermitane – di Silvio Berlusconi. È arrivata l’ora delle certezze definitive. Di seguito presento al signor Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare – se ne è capace – che con Cosa Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a che fare. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, già da ora – signor Berlusconi – le annuncio che nessuna delle notizie sul suo conto che leggerà in questo articolo è frutto di “pentimenti”, e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale dalle parole dei cosiddetti “pentiti”. Tutto al contrario, esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in ogni momento – se lo riterrà – potrò inviarle perché si sinceri della loro autenticità…” Queste undici domande non furono rivolte dai comunisti Sansonetti o Padellaro, né dal giustizialista Di Pietro o da qualche toga rossa: vennero formulate dal giornalista Parisi sul quotidiano “La Padania”, giornale ufficiale della Lega Nord. Sono passati undici anni e le risposte non sono mai state fornite: come può “La Repubblica” pretendere che Berlusconi risponda subito alle dieci domande? Come ben ricordiamo, durante una campagna elettorale il cavaliere disse: “ho troppo stima per l’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni che possano votare facendo il proprio disinteresse”. Era il 4 aprile del 2006. In risposta alla frase di Berlusconi un parlamentare commentò così: “Mi sorge il dubbio che Berlusconi si sia fatto una canna”. Poi aggiunse, forse per la conoscenza in materia: “Ma forse una canna normale non avrebbe prodotto effetti simili: e allora che gli ha dato il pusher per fargli dire una cosa del genere?” Il parlamentare che disse questa frase è Daniele Capezzone, portavoce del Pdl. ***** LE NUOVE MULTE Nel marzo del 2005 un produttore di vino barolo, tale Bartolo Mascarello, per protestare contro il caro prezzo delle barrique francesi (piccole botti di rovere per l’invecchiamento del vino) creò una nuova etichetta riportante la scritta: “No barrique, no Berlusconi”. Immediato fu l’intervento dei carabinieri di Alba che... arrestarono le bottiglie incriminate. Pochi giorni fa a Verona, nel quartiere dove abito, il signor Imerio Mariotto, insegnante in pensione e scultore per hobby, ha modificato il classico cartello “Attenti al cane” facendo precedere alla parola cane la scritta “Berlus”. Alcuni vicini di casa non hanno apprezzato la dicitura riportata sul cartello ritenendo che la scritta “Attenti al Berluscane” fosse troppo offensiva ed hanno quindi chiesto l’intervento dei vigili urbani. Al signor Imerio è stata inflitta la sanzione di 55,60 €. Convinto di non dover pagare la multa il proprietario del cane ha fatto ricor- so, adducendo nella memoria difensiva che Berluscane è stato chiamato così per una “vivacità amorosa inversamente proporzionale all’età”. In questi giorni il suo canile si è arricchito di una nuova cagnetta che egli ovviamente ha battezzato con il nome di Noemi; promette inoltre che il prossimo cane che ospiterà nel suo canile, in onore di Fede, lo chiamerà Emilio. ***** LE PASQUE VERONESI E LA FESTA TRICOLORE Durante le Pasque Veronesi la città di Verona e i suoi dintorni insorsero contro le truppe di occupazione francesi comandate dal generale Napoleone Bonaparte. I francesi confiscarono i beni ai cittadini e fecero di tutto per rovesciare l’amministrazione locale. La rivolta iniziò la mattina del 17 aprile 1797, secondo giorno di Pasqua. La popolazione riuscì a mettere fuori combattimento più di mille soldati francesi che cercavano di rifugiarsi nei castelli della città. L’insurrezione terminò il 25 aprile dello stesso anno con l’accerchiamento della città da parte di 15.000 soldati francesi: i veronesi dovettero far fronte al pagamento di ingenti somme e alle razzie di opere d’arte e di beni. Questa ricorrenza viene festeggiata da molto tempo ma negli ultimi due anni sta accadendo un fenomeno alquanto inquietante. Sulla porta principale della città, Porta Nuova, viene tolto il pennone del tricolore sostituendolo con la bandiera della Repubblica di Venezia riportante l’immagine del Leòn (che a detta dei leghisti magna el teròn). Contemporaneamente in alcune città si festeggia la giornata del Tricolore. Iniziative legittime se non fosse per il fatto che chi festeggia il Tricolore, in parlamento è assieme a chi il tricolore lo butterebbe nel... cesso! Questa riflessione mi ha fatto venire alla mente la concezione che Trilussa aveva della politica ricordando una sua vecchia poesia dal titolo “La politica”, scritta nel lontano 1915, che trascrivo volentieri perché nonostante la sua vetustà è tuttora attuale. Ner modo de pensà c’è un gran divario; mi’ padre è democratico cristiano, e, siccome è impiegato ar Vaticano, tutte le sere recita er rosario; de tre fratelli, Giggi ch’è er più anziano è socialista rivoluzionario; io invece so’ monarchico, ar contrario de Ludovico ch’è repubblicano. Prima de cena liticamo spesso pe’ via de ‘sti principî benedetti: chi vô qua, chi vô là... Pare un congresso! Famo l’ira de Dio! Ma appena mamma ce dice che so’ cotti li spaghetti semo tutti d’accordo ner programma. Morale: Quanne stè da mangià sìme tùtte d’accorde. 32 argomenti La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 COMUNE ED ASSOCIAZIONE CIRCOLO Noi e il Fisco DIPENDENTI ITALSIDER INSIEME, PER La manovra Estiva UN GRANDE PROGETTO EDITORIALE 1970 – 2010: in occasione del quarantennale della sua nascita, il Circolo Dipendenti Italsider Sede Socio - Culturale “Dott. Angelo Ricciardi” sta programmando una serie di iniziative, che culmineranno con la pubblicazione di un volume, a cura di Pietro Sangiorgio, socio del circolo ed ex dipendente Italsider. L’impegno del presidente Domenico Bello e dell’intero Direttivo, già al lavoro, su questa progettualità, da alcuni mesi, regalerà alla cittadina ginosina e non solo, una grande opera editoriale, che avrà un duplice scopo: da un lato, quello di raccontare quarant’anni di attività dello stesso Circolo, scevro da finalità a scopo di lucro, alle prese con la promozione e la gestione di attività culturali, turistiche, ricreative, motorie – sportive, formative ed assistenziali; un Circolo, dunque, teso a valorizzare atteggiamenti e comportamenti attivi dei soci, determinando, così, le condizioni per una larga estensione dell’azione culturale di massa, all’interno della più generale lotta per il rinnovamento della società e per una più alta qualità della vita. Dall’altro, il volume servirà a raccontare anche le esperienze ed il vissuto quotidiano, nel grande complesso siderurgico, un tempo Italsider, oggi Ilva, di tutti quei dipendenti, che, al suo interno, nei suoi reparti, ci hanno lavorato. Il tutto, supportato da testimonianze dirette, foto, documenti. Un volume, dunque, che, traccerà il percor- so di quarant’anni di impegno dei soci del Circolo Italsider, non tutti necessariamente ex dipendenti dello stabilimento, visto che l’associazione, che ha sede in Corso Vittorio Emanuele 191, dove era allocata l’abitazione e lo studio del dott. Angelo Ricciardi, è aperta a tutti. Ma anche, un contributo a delineare la storia indiretta del grande polo siderurgico ionico, che pure ha notevolmente contribuito allo sviluppo economico del territorio. Il progetto è già stato pienamente abbracciato e condiviso dal sindaco Luigi Montanaro e dal consigliere comunale delegato alla Cultura Antonio Bradascio, che hanno assicurato: “L’iniziativa, proprio per il suo alto valore culturale e sociale, tesa ad aggiungere un altro tassello alla storia ginosina, avrà tutto il necessario supporto dell’Amministrazione Comunale”. Molti anche i privati, che garantiranno il loro contributo, assieme ad altre istituzioni del territorio. Ed, intanto, mentre questa progettualità editoriale già comincia a muovere i suoi primi passi, il presidente Domenico Bello si augura che anche i soci di questo Circolo possano avere la possibilità di visitare lo stabilimento, nell’ambito del progetto “Giornate delle famiglie all’Ilva di Taranto”, con il quale le porte del siderurgico si aprono ai parenti dei suoi operai e ai suoi ex dipendenti. Ufficio Stampa Comune di Ginosa La scomparsa del cavalier Salvatore Muscolino Domenica 25 giugno 2009 è scomparso il cavalier Salvatore Muscolino, papà del nostro redattore Roberto . Nato a Messina il 5 gennaio del 1928, già maresciallo della Marina Militare, dopo alcuni anni scelse di lavorare presso il Ministero del Tesoro, attività che svolse nella città di Taranto. Salvatore Muscolino nominato Cavaliere del Lavoro per i meriti che tutti gli riconoscevano era una persona d’altri tempi, una di quelle che bastava una stretta di mano per suggellare una intesa. La Redazione de La Goccia si stringe fraternamente all’amico Roberto e alla sua famiglia in un momento tanto doloroso. Il Governo ha varato il 26 giugno scorso un decreto legge anticrisi contenente misure per contrastare la crisi economica, per due miliardi di euro di spesa. Trattasi di un provvedimento che anticipa la finanziaria 2010. Si riporta di seguito una sintesi delle misure più salienti: • acquisto macchinari ed attrezzature da parte delle imprese:è previsto un incentivo pari al 50% degli utili reinvestiti (Tremonti Ter); • pagamenti dalla Pubblica Amministrazione: il provvedimento contiene misure per accelerare i tempi al fine di venire incontro alla crisi di liquidità circolante tra i fornitori; • sportello unico per le imprese: sono previste nuove misure per semplificare ed accelerare le pratiche burocratiche in favore delle imprese, che potranno avere al riguardo risparmi di circa 400 euro a pratica; • commissione massimo scoperto: completamente rivisto il meccanismo di tale commissione in favore degli utenti; novità anche per la valuta di assegni e bonifici; • nuove attività: sono previste agevolazioni finanziarie in favore dei lavoratori che, a causa della crisi, sarebbero destinatari di trattamenti di sostegno al reddito e che decidano di intraprendere una attività autonoma, avviare una microimpresa o per associarsi in cooperative; l’incentivo arriverà mediante l’estensione delle misure già previste dalla legge per le imprese che assumono lavoratori licenziati o in cassa integrazione. Dott. Mario D’Alconzo attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 35 RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI Il messaggio di Pentecoste Erano passati 50 giorni dalla morte di Gesù, ed era vivo il ricordo nei discepoli, delle parole udite, del mandato ricevuto, dopo la gloriosa resurrezione (Giov. 20,21; Matt.28,16-20). Prima dell’Ascensione Gesù, raccomandò loro di non dipartirsi da Gerusalemme, per attendere la Promessa dello Spirito Santo (Lu. 24,49; “Voi riceverete potenza, disse Gesù, quando lo Spirito Santo verrà su voi, e mi sarete testimoni…” (Atti 1,8). Quando poi Gesù ascese al Cielo, sotto gli occhi visibili loro, avvolto in una nuvola di Gloria, fortemente impressionati e meravigliati, udirono le parole degli angeli che dissero: “Questo Gesù il quale è stato accolto in Cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete visto andare in Cielo” (Atti 1,11). Attesero in Gerusalemme 10 giorni, nei quali essi e molti altri che formavano un gruppo di 120 persone, e ogni giorno si ritrovavano nella sala di sopra, di pari consentimento in preghiera (Atti 1,14), con un forte desiderio di vedere adempiere quello che il divin Maestro aveva loro detto. “E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo. E si fece dal Cielo un suono, come di vento impetuoso che soffia… e tutti furono ripieni dello Spirito Santo” (Atti 2,1-4 e seguenti). Questo nuovo fenomeno destò curiosità, meraviglia, e stupore, da parte di quelli che in quel giorno erano accorsi in massa, per la “festa delle primizie”, giungendo persino a pensare che codesti erano brilli di vino (v.13). Cinquanta giorni passarono dalla “prima Pasqua” celebrata in Egitto, per avere la “Legge” fatta di ordinamenti e precetti, su tavole di pietra, al Sinai. Con”l’ultima Pasqua” Cristo inaugurò la Nuova Alleanza di Grazia, e 50 giorni dopo, si ebbe la pie- nezza di una Nuova Dispensazione, quella dello Spirito Santo. Possa ciascun credente fare questa sublime esperienza: la “Legge di Dio”, scritta nel proprio cuore (Eb.8,10). In quel giorno l’Apostolo Pietro, sotto l’Unzione dello Spirito, predicò uno dei più potenti sermoni che siano stati pronunziati, che sortì nella folla un effetto sconvolgente, ma positivo. Qual era il messaggio articolato di Pietro? Il tema del messaggio era anzitutto, che la discesa dello Spirito Santo era un adempimento profetico, oltre che la promessa di Gesù. In secondo luogo, che: quel Gesù che era stato crocifisso, morto e sepolto, non era rimasto nella tomba, ma era gloriosamente risuscitato, del che loro erano tutti TESTIMONI. In terzo luogo il messaggio di Pietro parlava della necessità del Ravvedimento, “prima che venga il grande e spaventevole giorno del Signore”. A queste parole erano associati termini apocalittici: “prodigi in Cielo e in terra… sangue e vapor di fumo…il Sole mutato in tenebre e la luna in sangue”; ma ciò non per incutere paura, ma perché ognuno considerasse l’urgenza del messaggio e credesse in GESU’ il Sal- vatore. Il fine del messaggio di pentecoste è la SALVEZZA di tutto il genere umano. “E avverrà, che chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. In questo “chiunque”, ci sei anche tu amico o amica che leggi. Possano le parole del Vangelo fare breccia in tanti cuori, per mezzo dell’azione dinamica e rivelatrice dello Spirito Santo, affinché ognuno possa esperimentare la Grazia di Dio, la Pace, il Perdono e la certezza della Vita Eterna, mediante la FEDE in Cristo Gesù. Le parole di quel sermone colpirono i cuori e le coscienze di quella folla; e tutti ad una voce dissero: “fratelli che dobbiamo fare? Ravvedetevi, e ciascun di voi sia battezzato nel NOME di Gesù Cristo, per la REMISSIONE dei vostri peccati”. “SALVATEVI da questa perversa generazione”, diceva S. Pietro. Oggi più che mai queste parole sono attuali. La nostra generazione è molto più perversa e malvagia. Salvatevi!! “Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato il suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita eterna”Giov.3,16). Cosa vuol dire ravvedersi? Vuol dire: prendere coscienza, fare un esame di se stesso, riconoscere i propri errori e peccati; vuol dire convertirsi, pentirsi sinceramente davanti a Dio e confessare i propri falli. In quel giorno molti credettero in Gesù, ubbidirono al comandamento del Battesimo e furono aggiunti alla CHIESA nascente. Tremila nomi furono scritti nel Libro della Vita (Apoc.20,12,15). Possa questo messaggio di Pentecoste, produrre ancora un effetto, come “una reazione a catena”, e il numero 3000 moltiplicarsi in modo esponenziale. La Grazia, la Pace e l’Amore di Dio, sia con tutti voi. L’Eterno vi benedica. 36 La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 argomenti e commenti FESTA DI FINE ANNO ALLA SCUOLA DELL’INFANZIA “MORANDI” Grazie al Progetto “Educazione stradale”, i bimbi della “Morandi” hanno imparato che il rispetto delle regole aiuta a vivere bene Giovedì 4 giugno, presso il Palazzetto dello sport, la scuola dell’infanzia “Morandi” ha concluso l’anno scolastico con una festa tutta dedicata al Progetto “Educazione stradale”. Centocinquanta bambini, amabilmente preparati e guidati dalle loro maestre, hanno sfilato al fischio d’inizio di un provetto vigile. Le sette sezioni, capeggiate da altrettanti bambini in triciclo-bicicletta, si sono esibiti sotto gli occhi e gli applausi di genitori, parenti e amici emozionati ed orgogliosi dei propri cuccioli: un esercito di improvvisati fotografi e cine-reporter pronti a immortalare l’evento. Ma niente paura, la scuola è così attrezzata che ha provveduto anche alla realizzazione di un DVD della manifestazione grazie alla preziosa disponibilità di Vito Calabrese. Il prof. Pietro Guzzi, nei panni di presentatore della serata, ha subito dato voce ai bambini che con la prima canzona mimata si sono chiesti “Chissà chi sarà stato” a disegnare le strade con tante strisce e righe colorate, segnali che sono indicazioni per chi guida la moto, per l’auto e il pedone. Ma se i bimbi avessero avuto lo stesso pennello avrebbero disegnato un grande sole giallo, una pecora, un cavallo, un fiore colorato, un bimbo col gelato e un cuore per la mamma con scritto i love you!!! Subito dopo il dirigente scolastico, Vita Surico, ha ribadito che il progetto “Educazione stradale” ha aiutato i bambini a capire che il rispetto delle regole è necessario per vivere bene. Mentre l’assessore all’istruzione, Felice Vizzielli, ha promesso la realizzazione di interventi di ammodernamento e ampliamento del plesso “Morandi”, fiore all’occhiello dell’Istituto Comprensivo “Deledda”, lodando il frizzante e di prim’ordine corpo docente ed ATA, paragonando tutti a delle api intorno all’ape regina-dirigente scolastico. I bambini in jeans e magliette bianche accessoriate da tanti cartelli colorati raffiguranti segnali stradali, città, pirati e pon pon ai polsi, tutti vispi e splendidamente attenti alle indicazioni delle maestre hanno cominciato ad esibirsi per sezioni. E così i bambini della sez. D, introdotti da Angelica e preparati dalle maestre Nunzia Carpignano e Clara Monaco, hanno ballato a ritmo di musica la canzone “La mia città” con tante gente che viene e che va, molti negozi, macchine, bar, chiese, violetti, un castello, grattacieli e portici… La sez. C capitanata da Arcangelo e guidata dalle maestre Carmela Rosito a Angela Giammangusto ha ballato e cantato “Da casa a scuola”: un invito a lasciare l’automobile in garage poiché migliora la salute scoprire i profumi e le meraviglie della propria città!!! La sez. G, presentata da Vito e accompagnata dalle maestre Lina Rizzi e Giulia Tanese ha ballato il “Cha Cha Cha del semaforo” rosso, verde e giallo al quale manca solo il blu per risplendere di più!!! La sez. E con Umberto e le maestre Tina D’Amelio e Marilena Malvani a ritmo di rap ha presentato la canzone “I pirati della strada”. La sez. A, introdotta da Jacopo e animata dalle maestre Carmela Barbaro e Mariangela Cesareo, ha ballato e cantato a ritmo di twist la canzone “Triangoli, cerchi e quadrati” che indicano pericoli, divieti e indicazioni, ma insieme ai segnali verticali e orizzontali vanno rispettati!!! La sez. F con Serena nei panni di presentatrice e le maestre Bruna Andreula e Angela De Bellis ha ballato la canzone “Scusi signor vigile” sempre pronto a dare indicazioni col sorriso sulle labbra a chi gli chiede aiuto: automobilisti, pedoni e bambini all’uscita della scuola. E infine la sez. B, introdotta da Giuseppe e animati dalle maestre Domenica Cazzetta e Maria Carmela D’Angelo, ha ballato a coppie e invitato tutti a imparare ad andare per le strade a piedi, in bici oppure in motorino perché è più divertente e anche perché si evita la multa e l’incidente!!! A conclusione di questa magnifica esperienza i bambini di tre, quattro e cinque anni hanno ricevuto un Patentino per un totale di centocinquanta neo patentati-pedoni, e tutti insieme hanno mimato la canzone “E vai con la bici”, un inno all’utilizzo della bicicletta perchè non consuma, non inquina, è silenziosa è dunque un’ottima alternativa alla confusione, al fracasso e all’orrore dello smog!!! Ma il momento più emozionante è stato quello della consegna dei diplomi e dell’attestato del corso di Inglese ai bambini di cinque anni che lasciano la scuola dell’infanzia per iniziare l’anno prossimo un’altra avvincente avventura nella scuola primaria. Auguri, in bocca a lupo a tutti e buone vacanze più che meritate!!!!!!!!!!!!!! Pieranna Terzi attualità FEDERAZIONE PROVINCIALE PRC TARANTO COMUNICATO STAMPA La Segreteria Provinciale del PRC si è riunita per esaminare la nuova situazione politica determinasi dopo la scelta del candidato-Presidente Florido di apparentarsi con le forze del centrodestra ( UDC – IO SUD – Tarantino). Le conclusione della discussione possono così riassumersi: 1. Si esprime la netta condanna del metodo utilizzato dal candidato-presidente Florido ( e dal PD?) di stringere tale alleanza senza aver preventivamente sentito le forze politiche della coalizione che lo ha sostenuto nel primo turno e gli ha consentito di giungere al ballottaggio. Si tratta di un comportamento arrogante e anti democratico. 2. Il PRC non può, ovviamente, avere nessuna remora rispetto all’apparentamento con le altre forze di centro-sinistra ( Movimento Stefàno – SDS – IDV – Moderati di Centro) , per la cui unità già al primo turno si è speso sino all’ultimo. 3. In nessun caso è accettabile una qualsiasi alleanza con le forze del centro- destra della ex aggregazione Tarantino; forze, come l’UDC, responsabile del dissesto al Comune di Taranto e con personaggi di spicco plurindagati o forze come quelle della Poli Bortone che, ancora tre giorni fa rivendicava “ coerentemente” il voto di destra e si scagliava contro i comunisti. Si ricorderà, tra l’altro, che una delle tre condizioni poste dal PRC per entrare nella coalizione del centro – sinistra , oltre all’accordo programmatico, era la netta chiusura all’ UDC. 4. Anche la motivazione addotta della necessità di sbarrare la strada alla destra citista non convince. Anzi, proprio il trasformismo politico e la confusione programmatica rischiano di alimentare quella insofferenza sociali e sfiducia politica, di cui l’alto livello di astensione , insieme ai voti bianchi e nulli, è un chiarissimo segnale, che tutto il centro-sinistra avrebbe dovuto cogliere. 5. In coerenza con i deliberati del Comitato Politico Provinciale ma anche di quello Nazionale, confermiamo che non vi è alcuna possibilità di alleanza politica tra il PRC e queste forze di centro – destra. 6. I tempi ristretti, cui purtroppo ci ha costretti la “sorpresa” di Florido, non consentono la convocazione del Comitato Politico Provinciale, Organismo competente a decidere sull’orientamento generale rispetto al voto di ballottaggio. Pertanto saranno gli Organismi Dirigenti dei singoli Circoli a discutere ed assumere l’orientamento. Il Comitato Politico Provinciale è convocato sin d’ora per giorno 25 giugno alle ore 18:00. 7. La segreteria provinciale del PRC fa appello a tutte le forze della Sinistra alternativa e ai Movimenti della Sinistra diffusa per costruire da subito una forte e coordinata battaglia di opposizione sociale alla destra fascista, xenofoba e populista. La Segreteria Provinciale La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 37 SERVIZIO CIVILE NAZIONALE Diocesana Castellaneta Comunicato stampa NUOVO BANDO SERVIZIO CIVILE IN CARITAS Riaprono i bandi per il servizio civile alla caritas diocesana di Castellaneta. L’ente morale jocnico per il sesto anno consecutivo mette in concorso otto posti, suddivisi equamente nelle sedi di Castellaneta e Mottola. Il titolo del progetto è “I piccoli ci (Ri)Guardano” ed è rivolto ai giovani che non abbiano compiuto 28 anni che vogliono mettere in gioco il loro servizio per i piu deboli. Un anno da intendere non come una “parentesi”nella loro vita, ma intenso, ricco di stimoli e di sfide. Un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte future. Obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare la socializzazione e aggregazione tra i minori in situazione di disagio socio-psico-sociale e i giovani che per ragioni e con storie diverse, abitano, utilizzano, condividono lo stesso territorio. Educare alla solidarietà intergenerazionale dove giovani possano aiutarsi reciprocamente sperimentando attraverso il gioco e la relazione educativa lo sviluppo di competenze e responsabilità. Non mancherà lo sport, soprattutto basket e calcio, inteso come base educativa e socializzante tra i educatori e minori. Nel loro percorso i giovani volontari saranno continuamente formati con corsi stanziali ad Ostini ad inizio, metà e fine corso. La Caritas Diocesana di Castellaneta è l’organismo pastorale istituito dal Vescovo al fine di promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie parrocchiali, in forme consone ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo, della giustizia sociale e della pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica. La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali. Le domande posso essere scaricate dal sito internet www.serviziocivile.it, o ritirate dalle sede della Caritas Diocesana in via Mazzini, 21 a Castellaneta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Il bando scade alle ore 14 del 27 luglio, e per la presentazione non farà fede il timbro postale. Per informazioni chiamare il numero di telefono 099.8491605 38 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Le straordinarie avventure del Cavaliere Errante e del suo destriero Ronzinante Il Fantasma Formaggino racconto di Stefano Giove - Illustrazione di Vito Furio Continua dal numero precedente …«Intanto il mio padrone non si chiama Censo e poi se sapeste...» ma il poveretto non fece in tempo a dire null’altro che, immediatamente, il cavaliere preso dal timore di riaprire un’altra inutile discussione, incalzò, deciso: «Per farla breve, orsù, ditemi prima di tutto il vostro nome e, in aggiunta, se possiamo rimanere qui per questa notte!» Con voce carica d’ansia, il povero sordo, s’affrettò a precisare: «Illustre cavaliere, il mio nome è Medesimo e, in quanto a me, io non avrei nulla in contrario acché voi e il vostro destriero rimaneste alloggiati al castello. Però, non so se la sua signoria accetterà di dormire qui, quando saprà la storia del fantasma che vive in questo maniero. Deve sapere che tanti tanti anni fa, in questo castello viveva un giovane conte assai ghiotto di formaggi. Il giovane divenne anziano ma il piacere di mangiare formaggi non gli passò. Quand’era giunto alla fine della sua esistenza, chiese al suo servitore di fargli assaggiare, prima della definitiva dipartita, un poco di formaggio fresco affinché il trapasso avvenisse nel modo migliore. Il servitore senza farselo ripetere manco una volta si precipitò dal casaro a chiedergli un bel pezzo di formaggio fresco. Il casaro gli diede il formaggio dicendogli che quella era l’ultima porzione che gli era rimasta. Mentre faceva ritorno al castello, il servitore, che stringeva in mano la cesta col formaggio, si imbatté in una lontra che lo spaventò fino al punto che lasciò cadere il formaggio. L’ora del trapasso per il conte, nel frattempo, era giunta e quello se ne dipartì senza assaporare il formaggio. È per questo che lo spirito del conte è rimasto qui al castello e terrorizza tutti quelli che ci mettono piede. A Mezzanotte, puntualmente, si presenta e fa rizzare i capelli sulla testa di chi si trova all’interno della sua antica, terrena dimora.» Il cavaliere che aveva ascoltato in silenzio il racconto del sordo vecchietto, al termine scoppiò in una sonora risata e rivolgendosi al suo destriero disse: «Ah!, Ah!, Ah!!! Siamo al ridicolo caro Ronzinante. Noi che abbiamo combattuto contro draghi e dragoni, noi che non abbiamo avuto timore alcuno delle sciabole saracene, noi ...che con tiranni e impostori abbiamo tirato di spada e di spadone, adesso dobbiamo temere un fantasma,... quello del conte formaggino (chiamiamolo così) - e rivolgendosi al poveretto - . Ci ha visto bene? Lo sa lei chi siamo e, soprattutto, come siamo! Noi dormiremo qui e libereremo questo castello da questa presenza tanto fastidiosa!». Il povero Medesimo assai incredulo per quella promessa si diede subito da fare per preparare la stanza al cavaliere e un giaciglio per il suo cavallo, assai poco convinto, però, del fatto che quella strana coppia avrebbe potuto sistemare la faccenda del fantasma formaggino. In men che non si dica, il cavaliere si ritirò nella sua camera e Ronzinante trovò il giusto conforto in un caldo angolo della stalla, dov’era deposto per il suo ristoro, un grosso sacco pieno di fieno e avena. A mezzanotte in punto il grosso orologio della torre più alta del castello (l’unica rimasta in piedi), come ogni notte, estese in tutto il circondario i dodici rintocchi fatidici che, oltre all’ora, annunciavano l’arrivo del fantasma. Infatti scoccato il dodicesimo rintocco, s’udì nel cielo un forte fragore di tuono e dalle finestre si vide balenare un enorme fulmine; nello stesso momento si levò un vento impetuoso; la luna e le stelle che fino a quel momento avevano brillato, scomparvero e il cielo divenne d’un buio pesto. All’interno del castello s’udì improvviso un fragoroso rumore di catene e le porte, sui cardini malfermi e cigolanti sbattevano senza sosta. Uno spaventoso ululato lasciava a malapena intuire una voce che disperata gridava: «Sooonooo il fantasma formagginoooo!!! Datemi un pezzo di cacio da mettere nel paniiinooooo!» E così dicendo era giunto vicino al letto dove riposava il cavaliere Errante che, sgranati gli occhi dallo spavento, di gran carriera saltò già dal letto e in un battibaleno si ritrovò nella stalla, in groppa a Ronzinante che se ne stava beato, lì lì per affondare il muso nel profumato sacco di fieno gridando a più non posso: opinioni «Corri, corri mio destriero, corri veloce come il vento che ho preso un gran spavento! Corri corri mio puledro che son di stucco come un cedro». Il cavallo, udito il fragore e le urla fantasmatiche, rizzate le orecchie provò a scattare verso l’uscita della stalla ma: «Cavaliere – disse - io di corsa vorrei andare ma il mio naso è otturato da una puzza nauseabonda che mi blocca la trebisonda. Cavaliere, cavaliere Errante ditemi che cos’è quest’odore nauseante?» Il cavaliere coprendosi la faccia dalla vergogna disse, quasi fra le lacrime: «Oh! mio fido Ronzinante, questo odore che tu senti è dell’intrepido cavaliere Errante, che per lo spavento, se l’è fatta nelle mutande!» Senza aggiungere altro, spronò il fido Ronzinante, che più veloce La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 39 d’un lampo abbandonò il castello. Il destriero ch’era ben avvezzo alle fughe del suo baldo cavaliere, s’inoltrò senz’altro indugio nella foresta gridando a squarciagola: «Prendo per Campibella?» Ma il cavaliere Errante, non ancora ripresosi dal grosso spavento gli urlò nelle orecchie: «Asino d’un ronzino! Ma quale Campibella, si torna dritti al paesello!». Una volta giunti a casa, il mattino seguente, nella piazzetta del villaggio il cavaliere Errante narrò come la notte precedente aveva messo in fuga con la sua spada e il suo coraggio, nientemeno che addirittura un fantasma. Fine Sui terreni confiscati alla camorra si produrrà la “mozzarella della legalità”. L’accordo Cia-Libera comincia a dare importanti risultati Nei giorni scorsi, in provincia di Caserta, è stata inaugurata dal presidente Giuseppe Politi e da Don Luigi Ciotti la cooperativa sociale “Terre di don Peppe Diana-Libera Terra Campania”. Venti ettari sottratti all’organizzazione criminale che ora saranno utilizzati per l’allevamento di bufale e per la trasformazione del latte in formaggi. La Cia interprovinciale Napoli-Caserta fornirà consulenza e assistenza. L’accordo siglato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori e da “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha oggi messo un primo importante tassello. Una cooperativa sociale nascerà sui terreni confiscati alla camorra. Su oltre 20 ettari si produrrà così la “mozzarella della legalità. La nuova struttura, gestita soprattutto da giovani, si occuperà, quindi, di agricoltura, allevamento di bufale, trasformazione di latte bufalino in mozzarelle e formaggi. La cooperativa -inaugurata a Cancello ed Arnone (comune della provincia casertana) dal presidente nazionale della Cia Giuseppe Politi e dal presidente di “Libera” don Luigi Ciotti- si chiama le “Terre di don Peppe Diana-Libera Terra Campania”, in onore del coraggioso prete ucciso dalla camorra 15 anni fa a Casal di Principe. La Cia interprovinciale Napoli-Caserta -rappresentata dal presidente Salvatore Ciardiello- fornirà consulenza e assistenza. L’accordo prevede, infatti, che la Cia, la quale “riconosce che l’esperienza delle cooperative che gestiscono i beni confiscati alla criminalità organizzata sono un grande fatto politico e sociale”, metta a disposizione, tramite le proprie attività, consulenza e assistenza tecnica in modo da fornire un valido supporto alle cooperative e ai soci dell’associazione “Libera”. Un contributo, insomma, alla crescita di tutti quei giovani che hanno trovato, grazie al progetto “Libera Terra”, un’opportunità di lavoro in un settore importante dell’economia nazionale ed europea, quale è l’agricoltura. Insomma, un’azione finalizzata ad un’adeguata gestione dell’attività agricola in tutti quei terreni che sono stati sottratti dalle mani della criminalità e assegnati soprattutto a giovani che hanno inteso, con il loro lavoro, restituire legalità a beni che sono della collettività. “Il nostro impegno contro la criminalità organizzata -ha affermato Politi- è stato sempre fermo e deciso. In ogni frangente abbiamo sviluppato un’iniziativa forte in difesa della legalità e per il rispetto della legge. In questo contesto s’inserisce l’accordo con l’associazione ‘Libera’. Un’intesa che conferma il nostro solidale sostegno nei confronti di chi è mobilitato per la sicurezza e cerca di contrastare qualsiasi tipo di attività criminale”. “Dare il nostro contributo di carattere tecnico e i nostri servizi alle cooperative e ai soci di ‘Libera’ nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità rappresenta -ha aggiunto- un’ulteriore conferma di una strategia che ci vede in prima linea nella lotta ad ogni forma di criminalità”. Attraverso tale intesa intendiamo riaffermare l’esigenza di un’iniziativa propulsiva nei confronti del fenomeno della criminalità che da tempo si è accanita anche nei confronti degli agricoltori in numerose regioni. I reati, infatti, si estendono dal furto di attrezzature e mezzi agricoli, alla sottrazione di prodotto, ai danneggiamenti, al caporalato, alle macellazioni clandestine e agli scarichi abusivi, alle aggressioni, alle truffe verso l’Unione europea”. E L’azione svolta dalla Cia ha avuto parole di grande apprezzamento da parte di Don Luigi Ciotti, il quale ha sottolineato che quello della Confederazione è”un impegno centrale e fondamentale per contrastare la malavita organizzata e dare prospettive di lavoro a tanti giovani”. “Questo progetto -ha commenta Salvatore Ciardiello, presidente della Cia interprovinciale Napoli-Caserta- rappresenta un notevole contributo nella lotta alla camorra e allo stesso tempo un volano di sviluppo per la Regione Campania e un marchio di qualità per la Provincia di Caserta. Le attività della cooperativa favoriranno, tra l’altro, l’inserimento lavorativo di giovani che avranno un’opportunità di lavoro nel settore agricolo. Qui ci sono tanti ragazzi che vogliono essere liberi dall’oppressione camorristica e mafiosa, per questo, bisogna camminare insieme, non fermarsi e portare avanti una battaglia che duri ogni giorno, solo così sarà possibile contrastare e sconfiggere la camorra”. A cura di Carmelo Candia attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 41 Le provocazioni del disagio minorile Il convegno tenutosi presso il teatro Alcanices venerdì 19 giugno, ha completato, con un altro tassello, il percorso rmativo intrapreso quest’anno scolastico dall’Istituto S. G. Bosco. Tema della serata: “Le provocazioni del disagio minorile” analizzato da famiglie e scuola alla ricerca di nuovi percorsi formativi. Ad introdurre il convegno un filmato amatoriale interpretato da genitori che, analizzava, attraverso una simulata, la drammatica scoperta, da parte di una famiglia, di una figlia che si droga con le sue conseguenze e le possibili soluzioni. Il filmato è stato realizzato durante l’anno scolastico quando docenti, genitori e alunni, con l’aiuto di esperti e tutor, hanno sviscerato le tematiche del disagio minorile durante i corsi PON (Piani Operativi Nazionali) organizzati dalla scuola . In particolare con l’Obiettivo B4 il personale scolastico si è occupato del recupero del disagio e della dispersione scolastica mentre con l’Obiettivo F1, il modulo socio-relazionale rivolto ad un gruppo di alunni ed ai loro genitori, si è disquisito sulla relazione tra genitori-figli. I moduli sono stati seguiti dalle esperte dott.sse Ilaria Caracciolo, Anna Scalise e Immacolata Lovecchio e dalle docenti tutor Lucrezia Di Tinco, Maria Lella, Filomena Pizzulli, Giuseppe Pizzulli, Antonio Verzillo. Al convegno sono intervenuti: il Dirigente Scolastico Vincenzo Calabrese, la prof.ssa Lucrezia Di Tinco, le Psicologhe Dott.ssa Ilaria Caracciolo e Anna Scalise, lo Psicologo Dario Caracciolo e il Presidente del Tribunale di Taranto dott. Antonio Morelli. Dopo l’introduzione della moderatrice Rosamaria Busto, docente referente per la valutazione dei PON, la parola è passata al Dirigente Calabrese che ha ringraziato gli ospiti per la loro disponibilità e, in risposta ad una mamma che in apertura aveva fat- to richiesta di proseguire con queste iniziative, ha assicurato che, nonostante non sia stato approvato l’obiettivo F per il prossimo anno scolastico, si cercherà di proseguire il progetto con altri fondi della scuola poiché la condivisione con i genitori è fondamentale per una scuola che vuole garantire la formazione per tutti in tutti i settori. La prof.ssa Di Tinco, docente facilitatore dei PON, ha poi spiegato che i Fondi Strutturali costituiscono risorse aggiuntive destinate alle Regioni (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria) che presentano ancora forti criticità per accelerarne il processo di sviluppo; essi forniscono un sostegno, affinché la scuola possa contribuire in modo più efficace al conseguimento degli obiettivi fondamentali quali lo sviluppo del capitale umano, la riduzione della dispersione scolastica, lo sviluppo delle competenze chiave ovvero degli obiettivi concordati nel Consiglio europeo di Lisbona e nel Consiglio europeo di Göteborg ed ha aggiunto che i progetti sviluppati quest’anno hanno avuto riscontro positivo, e si sono posti come una sfida a migliorare le azioni che si mettono in campo. La dott.ssa Scalise che si è occupata del modulo dei genitori, ha illustrato il suo lavoro che è stato piuttosto complesso: ha analizzato la situazione degli alunni in età preadolescenziale e adolescenziale con tutte le problematiche che possono dover affrontare: dai disturbi del comportamento a quello relazionale, all’uso e abuso di sostanze stupefacenti di vario tipo. Ha provocato le reazioni dei genitori con visione di film sconvolgenti e presentazioni di casi limiti che li hanno messo in discussione tanto che al termine del percorso i genitori hanno chiesto di continuare con questo tipo di iniziative e l’istituzione, a scuola, di uno sportello psicologico. Anche la dott. ssa Ilaria Caracciolo ha elogiato l’impegno e lo spessore degli insegnanti che hanno partecipato al suo corso notando quanto siano state interessate a migliorare il loro modo di approcciarsi agli alunni al fine di individuare le migliori strategie da adottare; e di come la situazione sia cambiata proprio attraverso la creazione di un gruppo in cui ciascuno ha espresso sé stesso con ansie e timori perché la scuola deve porsi come luogo mentale ed emotivo in cui crescere.Sulla stessa linea si è basato l’intervento del dott. Dario Caracciolo che ha analizzato le problematiche adolescenziali da un punto di vista più positivo affermando che nonostante siamo bombardati da esempi negativi di comportamenti adolescenziali, il disadattamento sociale riguarda solo il 10 % dei ragazzi per cui non dobbiamo allarmarci più di tanto bensì si dovrebbe dare la possibilità alla psicologia di essere un supporto per dare benessere a tutti, sviluppare energie con un coinvolgimento emozionale. “È stata una ventata di ossigeno ascoltare i genitori che parlano di psicologia” ha concluso il dott. Caracciolo riferendosi al lavoro svoltosi nel progetto socio-relazionale dei genitori.Per concludere gli interventi è poi intervenuto il Presidente del Tribunale di Taranto dott. Antonio Morelli che ha disquisito, in quanto giudice, sul termine disagio e su come questo può evolvere fino a sfociare nella criminalità. Ha affermato che il disagio, in forme diverse, è sempre esistito ed oggi la situazione è nettamente migliorata in quanto se ne parla ed è proprio quello che bisogna fare: parlarne, mettersi in gioco, confrontarsi, godere della modernità sapendo che non è un valore assoluto e quindi trasmettere ai ragazzi i veri valori per una vita sana. Al termine tutti i protagonisti dei corsi hanno ricevuto un attestato di partecipazione. Organizzare questo convegno, ha sottolineato l’ins. Rosamaria Busto, non è stato facile in quanto le tematiche erano piuttosto complesse ma parteciparvi, vi assicuro, è stato veramente formativo: ha scosso dalla routine quotidiana e ha messo tutti in discussione sia come docenti che come genitori. Ben vengano iniziative come queste che predispongono a svolgere meglio il duro lavoro di educatori. Anna Bellamia 42 eventi sportivi La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Iscritta da pochi mesi alla società ginosina, sta conquistando successi a catena Giacoma Galante ha preso il volo con la Runners Ginosa Un’altra donna iscritta nella Runners Ginosa. In pochi mesi ha perso 18 Kg. La corsa è diventata la sua passione. Si allena tutti i giorni. Giacoma 24 anni, domenica scorsa ha corso la sua prima Mezza Maratona di 21 km. Giacoma Galante, 24 anni di Ginosa, è la nuova Runners iscritta con la società ginosina. Dopo Anna Francione e Dell’Orco Emanuela, un’altra donna arricchisce la categoria femminile della società ginosina. Giacoma Galante è figlia d’arte del grande “Puma” Tonino Galante, il fenomeno dei podisti ginosini. Anche Giacoma, segue con successo le orme del padre e di tutta la sua famiglia. Salumiera di professione, da circa un anno ha iniziato a corricchiare. Poi dopo alcuni consigli di Papà Tonino, ecco che Giacoma prende il volo. Da circa sei mesi si è iscritta alla Runners Ginosa, ed ora non riesce più a fermarsi un attimo. Ha iniziato a correre per perdere un pochino di chili, ed in soli 12 mesi ne ha perso la bellezza di 18 Kg. Si allena tutti i giorni. Ora la corsa è diventata la sua passione. Ogni domenica nelle gare regionali del CorriPuglia, sta conquistando successi e tempi sensazionali. Giacoma, non solo sta diventando la protagonista assoluta in Puglia, ma sta mettendo alle sue spalle, anche maschietti che corrono da anni nel campionato regionale. Inoltre ogni domenica, sale spesso sul podio conquistando trofei, ceste, medaglie, targhe, vasi di porcellana, buoni in benzina e riconoscimenti a volontà. Dopo aver conquistata il podio, nelle gare di Tuturano (Lecce), Policoro, Laterza, Ginosa con le varie marcialonghe e nel Campionato Regionale sui 10 Km. della StraTaranto, Giacoma, il 14 Giugno 2009, ha corso per la prima volta la sua prima Mezza Maratona di 21 Km. In corsa con Federico II, nella città di Altamura. Giacoma ha tagliato il traguardo fermando il suo cronometro personale con il tempo di 1h45:40’, classificandosi 2° nella categoria TF, e 196° assoluta. Una gara emozionante, grazie al suo personal trainer, Papà Tonino, che è riuscito con grande volontà a farle ottenere un’immensa soddisfazione. Merito dei suoi duri allenamenti, che hanno ripagato il lavoro intenso di questi mesi. Giacoma intanto non si ferma più. Infatti il suo prossimo obbiettivo è quella di correre la sua prima Maratona sui 42 Km. insieme al Papà. Ora continuerà ad allenarsi come sempre con passione, costanza e dedizione. Ormai la corsa per Giacoma è diventato il grande “Amore”, perché quando si comincia, non ci si ferma più. Intanto Giacoma, ha spiccato il volo con la Runners Ginosa. (Gianluca Catucci) [email protected] eventi sportivi La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 43 PRIMA CATEGORIA / Crisi societaria per il club biancazzurro ed iscrizione a rischio Ginosa, poche certezze all’orizzonte: Giosuè deluso Vincere due campionati di fila tornado alla ribalta del calcio regionale avrebbe dovuto riavvicinare ai colori biancazzurri gli imprenditori locali e l’Amministrazione Comunale, ma la realtà dice il contrario. Il presidente Giosuè lancia un appello accorato e chiede un incontro con la Giunta comunale e gli imprenditori locali per salvare le sorti del calcio ginosino entro il 20 luglio, termine ultimo per l’iscrizione al prossimo campionato di Prima Categoria. Poche certezze all’orizzonte per l’A.S.D. Ginosa che vede avvicinarsi l’imminente scadenza del 20 luglio, termine ultimo per l’iscrizione al prossimo campionato di Prima Categoria. Vincere due campionati di fila e tornare alla ribalta del calcio regionale avrebbe dovuto creare entusiasmo nell’ambiente e riavvicinare ai colori biancazzurri gli imprenditori locali, ma la realtà dice il contrario. Il presidente Giosuè, visibilmente deluso, non nasconde la propria amarezza per una situazione che, allo stato attuale, non permette di affrontare un campionato impegnativo come la Prima Categoria. “Abbiamo vinto due campionati di fila e mi aspettavo che qualche imprenditore si avvicinasse al calcio locale – dichiara Giosuè – ma così non è stato. L’Amministrazione comunale ci elargisce un piccolo contributo ma al di là di questo non fa più nulla. Vista la situazione un po’ critica ho chiesto, nei prossimi giorni, un incontro con la Giunta comunale e gli imprenditori locali per capire se vi siano le condizioni per proseguire l’avventura calcistica. Io non chiedo sacrifici economici esosi agli imprenditori locali, ma solo un piccolo contributo per affrontare un campionato impegnativo come la Prima Categoria. Purtroppo, al momento nessuno si fa avanti ed io, da solo, non intendo sobbarcarmi spese eccessive per affrontare il prossimo campionato. Il 20 luglio dovremmo fare l’iscrizione al campionato e spero che entro tale data si possano trovare delle soluzioni a questa situazione veramente critica”. Il presidente biancazzurro vuole certezze concrete e non parole che porta via il vento. “Se mi devo impegnare anche in questa stagione, - sostiene il massimo dirigente ginosino – voglio che vi siano delle basi solide alle fondamenta, altrimenti non si va da nessuna parte. Promesse e parole che portano via il vento non servono a nessuno. Al momento le risorse economiche scarseggiano e la situazione societaria è totalmente in altomare. Tutto dipende da questo incontro che avremo con l’Amministrazione comunale sperando che dal tunnel fuoriesca la luce”. Poi, Giosuè si sofferma su quello fatto di buono in questi due anni, sperando che sia un buon viatico per la situazione attuale. “Nelle ultime due stagioni abbiamo portato il Ginosa dalla Terza alla Prima Categoria, con non pochi sacrifici e dispendio di risorse economiche e di questo devo ringraziare chi mi ha affiancato, come il vice presidente Ribecco e l’amico Gianluca Catucci. Purtroppo, in questa stagione, ho anche avuto delle spiacevoli sorprese da qualche dirigente che è venuto meno ai propri impegni. Ora però, c’è bisogno di nuove forze in società e, se qualcuno si fa avanti, sarà il benvenuto, altrimenti rimetterò tutto nelle mani dell’Amministrazione Comunale. A me dispiace che si arrivi a questo, perché una società con sessantuno anni di storia non può svanire nel nulla.” Il presidente Giosuè si sofferma anche sulla questione stadio, che presen- ta alcuni problemi da risolvere nel breve tempo possibile. “Lo stadio, purtroppo, è una struttura ancora incompleta. Il terreno di gioco versa in pessime condizioni – afferma il presidente biancazzurro – e spero che l’Amministrazione comunale realizzi al più presto un terreno in erba sintetica. Tra l’altro, devo sottolineare con rammarico che l’agibilità, al momento, è stata concessa solo al rettangolo di gioco, mentre la tribuna coperta è priva di tale agibilità. Questo significa che, se per le precedenti due stagioni è stata concessa una deroga per fare affluire il pubblico sulla tribuna, per questa stagione vi è il rischio concreto di disputare le gare interne a porte chiuse. Mi dispiace dire, comunque, che qualche assessore comunale è arrivato al punto di dire che, se fosse per lui, il campo sportivo andrebbe chiuso. Al di là di questo, tutto è legato all’incontro che avremo nei prossimi giorni con l’Amministrazione comunale dalla quale, se emergeranno aspetti positivi, discuteremo anche della questione stadio.” La speranza è che il Ginosa possa iscriversi al prossimo campionato di Prima Categoria e disputarlo in maniera dignitosa: chissà che non ricalchi le orme del Mesagne che l’estate scorsa viveva una situazione di incertezza e poi ha vinto il torneo di Prima Categoria approdando in Promozione. Domenico Ranaldo ([email protected] - www.asginosa.it) 44 La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 eventi sportivi Festeggiato nel Palazzetto dello Sport, con una grande cerimonia. Grande Festa per il Campione del Mondo Giuseppe Gentile Il Sindaco Avv. Luigi Montanaro e il Delegato allo Sport Gianni Limitone lo hanno premiato con un Super Trofeo offerto da Abissi. Erano presenti anche le telecamere di Studio 100 Tv, che hanno realizzato uno speciale sull’impresa del nostro piccolo grande campione. Ora tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alle votazioni sul sito www.loshowdeirecord.it Il video di Giuseppe che deve battere il recor Mondiale di 200 calci in un minuto, è stato già visionato dalla nota trasmissione, e messo su internet per farlo ammirare. Grande festa a Ginosa, presso il Palazzetto dello Sport, per il piccolo grande Campione del Mondo Giuseppe Gentile. Come già tutti sappiamo lo scorso Maggio, Giuseppe, si è laureato a Pula in Croazia per la seconda volta Campione del Mondo nelle specialità Semi-Contact e Light Contact. Il grande successo ottenuto a livello mondiale, è stato festeggiato alla grande, con una cerimonia dedicato interamente a Giuseppe. Fuochi d’artificio, maxi torta, bottiglie di spumante ed un grande buffet hanno caratterizzato la festa del campione ginosino. A far da cornice il pubblico delle grandi occasioni, con la presenza delle telecamere di Studio 100 Tv, che hanno dedicato uno speciale al Campione del Mondo Giuseppe Gentile. Anche il Sindaco di Ginosa, Avv. Luigi Montanaro insieme al Delegato allo Sport Gianni Limitone, hanno partecipato all’appuntamento consegnando a Giuseppe, un Super Trofeo, per l’ennesimo successo conseguito a livello mondiale. Un ringraziamento come sempre a Papà Franco Gentile, che riesce ad allenare con i suoi metodi il figlio che sta raggiungendo traguardi impressionanti a soli 12 anni. Infatti il fenomeno Giuseppe, la scorsa settimana, ha conquistato in Calabria, ancora una Medaglia d’Oro sempre nella sua categoria, e il CINTURONE di Campione Internazionale di Golden Belt. E’ inutile ricordare che i traguardi raggiunti dalla Palestra di Franco Gentile, sono da condividere con tutti gli atleti della Palestra. Grazie alla sua serietà e alla sua professionalità, Franco Gentile mette a disposizione tutto il suo bagaglio di esperienza, ricercando nuove strategie di combattimento e d’insegnamento. Ora, il prossimo appuntamento per il nostro ginosino Gentile, è quello di battere il record mondiale alla nota trasmissione di Barbara D’Urso su Canale 5, Lo Show dei Record. Con 200 calci circolari sospeso in aria, in un minuto cercherà di battere il record mondiale. Infatti il video è stato visionato, è inserito su internet nella pagina www.loshowdeirecord.it Basta cliccare sul video, registrarsi e votare con la propria preferenza il video del nostro concittadino. Più voti il video realizzerà, più probabilità ci saranno di vedere all’opera il nostro piccolo grande Campione del Mondo alla prossima edizione della trasmissione di Barbara D’Urso. Tutti insieme colleghiamoci e votiamo. Il tuo voto può essere prezioso per il nostro Campione. (Gianluca Catucci) [email protected] COLLEGATI SUL SITO www.loshowdeirecord.it CLICCA O SCRIVI 200 CALCI IN UN MINUTO, E VEDRAI IL VIDEO DEL PICCOLO GENTILE. REGISTRATI E DAI LA TUA PREFERINZA. VOTA E FAI VOTARE. PIU’ SIAMO E PIU’ PROBABILITA’ CI SARANNO DI VEDERE GIUSEPPE GENTILE ALLA PROSSIMA EDIZIONE DELL SHOW DEI RECORD SU CANALE 5. La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 eventi sportivi 45 Serata di gala della Palestra “SIGNUM” Delizioso spettacolo aerobica sportiva, step e Hip Hop A conclusione di un anno accademico impegnativo e ricco di soddisfazioni, come abbiamo avuto modo di raccontarvi sulle pagine del nostro giornale nei mesi scorsi, la Società Sportiva SIGNUM di Ginosa è scesa in piazza con un meraviglioso spettacolo di aerobica sportiva, step e hip hop. Sabato 13 giugno, in Piazza IV Novembre a Ginosa, le allieve della SIGNUM hanno letteralmente meravigliato ed entusiasmato il pubblico presente con eccezionali performance di ginnastica e di Hip Hop, che hanno saputo esprimere l’alto livello tecnico delle atlete. La serata è stata presentata e condotta da Luigi Dell’Orco, in collaborazione con Piazza News. Lo spettacolo è stato ideato ed organizzato dal Presidente della Società, Giovanni Semeraro con la collaborazione delle insegnanti-coreografe, Giuliana Sannelli, responsabile della sezione aerobica sportiva e step ed Elia Ranaldo, responsabile della sezione Hip Hop. La bravura delle allieve, l’eleganza dei loro costumi, l’originalità delle musiche, la vivacità delle luci, la piazza gremita di gente per l’intera serata, hanno reso la manifestazione assolutamente unica e spettacolare. Le performance proposte di aerobica e Hip Hop, non sono solo il frutto della creatività delle rispettive coreografe, ma rispondono ad un regolamento tecnico ed artistico ben preciso, dettato dalla FGI (Federazione Ginnastica Italiana). La SIGNUM affiliata della FGI, partecipa ormai da qualche anno ai Campionati di Aerobica Sportiva e Hip Hop, che richiedono, nella preparazione di una performance, il rispetto di regole ben precise: elementi di difficoltà, transizioni, sollevamenti, interazioni, cambi di formazioni. La serata è andata avanti con grande fluidità. La simpatia degli allievi più piccoli, la bravura e la qualità artistica dei più grandi, hanno paralizzato il pubblico instancabile e caloroso sino alla fine, la forza delle note dell’ Inno d’Italia, della “Carmen” di Bizet, l’ilarità di brani musicali come “Mamma mia” degli Abba, “All the Jazz” tratto dal musical “Chicago”, della pizzica salentina e tanto altro ancora, hanno regalato ai presenti dei momenti di grande spettacolo. Lo splendore del palco è stato impreziosito dal verde di “Emozioni floreali” di Flora Capurso, che con i fiori e le piante, ha saputo aggiungere un tocco di colore e di eleganza alla manifestazione. Ottimo il service della Ditta “Service Prosound”, che con le luci e le musiche ha permesso che lo spettacolo fosse tecnicamente perfetto. Impeccabile il servizio d’ordine dei volontari del SER- Servizio Emergenza Radio di Ginosa che hanno vigilato scrupolosamente. Si può quindi definire la serata ben riuscita sotto tutti i punti di vista. Complimenti dunque agli organizzatori e soprattutto alle giovani protagoniste. Rosamaria Busto 46 attualità La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009 Stage tecnico di taekwondo TAEKWONDO GINOSA E CLUB ONE ALTA SCUOLA Magnifico il seminario di taekwondo tenutosi il 24 maggio scorso, al palasport di Ginosa, giornata di sport e divertimento che ha richiamato l’attenzione di tutti gli appassionati di sport da combattimento e che ha visto la partecipazione di tutti e 60 gli allievi diretti dall’istr. Dino Mancini, che nell’occasione hanno avuto la possibilità anche di effettuare l’esame di passaggio di grado. Lo stage è stato tenuto dal direttore tecnico nazionale della FITAE (federazione italiana taekwondo) master Carmine Caiazzo 8°dan, campione del mondo e responsabile tecnico squadre nazionali, che a suo dire è rimasto molto soddisfatto sia per le par- La 7ª Esposizione canina amatoriale “Città di Ginosa”: rinviata a domenica 5 luglio La pioggia ha impedito lo svolgimento, previsto per domenica scorsa (28 giugno), della 7ª Esposizione canina amatoriale Città di Ginosa. Il tutto è stato rinviato a domenica 5 luglio 2009. Gli organizzatori, Abissi e Associazione Hobby pesca ambiente natura, nell’annunciare il rinvio della manifestazione, sottolineano che il programma sarà interamente rispettato e ci saranno dimostrazioni ed interventi non usuali. Pertanto invitano tutti a scegliere di passare una serata densa di novità e che, al contempo, offrirà uno spettacolo avvincente. Per le informazioni e le iscrizioni rivolgersi ai seguenti numeri telefonici: Abissi - tel. 099 8245226 Vito - cell. 3386394019 tecipazioni ma soprattutto della qualità tecnica degli allievi del taekwondo club one, del resto ricordiamo che il club ginosino puntualmente ogni anno fornisce alla squadra azzurra dai 2 ai 3 atleti su 10 e quasi sempre sono gli unici a salire sul podio. Dino Mancini, veterano della nazionale italiana e combattente di grande esperienza, continua a trasmettere tutto il suo bagaglio tecnico ai suoi atleti continuando a mietere successi in competizioni a livello mondiale ed a novembre lo si vedrà impegnato a guidare Alessandro DiFranco e Vito DiZozza ai prossimi Campionati del Mondo che si terranno in Argentina a Buenos Aires. Per saperne di più visita il nostro sito: www.clubone.it oppure www.taekwondo-itf-fitae.it Soppressione treni, Florido: l’8 luglio incontro con sindacati e rappresentanti istituzionali. Pronti alla mobilitazione generale “Taranto e la Terra Ionica ancora una volta penalizzati da scelte sbagliate. Questa volta è Trenitalia a mortificare il nostro territorio. La decisione di sopprimere alcuni treni è inaccettabile”. Così il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, interviene sull’argomento, preannunciando alcune iniziative di lotta. “Bene hanno fatto quanti sono già intervenuti pubblicamente per difendere i diritti dei viaggiatori e le ambizioni di una provincia che non può certo permettersi di essere tagliata fuori dagli assi di collegamento più importanti del Paese. Mercoledì 8 luglio, alle ore 10,30, a Palazzo del governo, incontrerò i sindacati e i rappresentanti istituzionali del territorio per definire congiuntamente le iniziative da assumere per tutelare i nostri interessi. Penso in particolare – conclude Florido – ad una mobilitazione generale per costringere Trenitalia a fare un passo indietro. La nostra provincia merita rispetto”.