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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Sommario
La Goccia n. 13 - 4 Luglio 2009
Questo periodico
è associato alla
Unione Stampa
Periodica Italiana
La Goccia
REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE N.
430/92 DEL 15 MAGGIO 1992
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DIRETTORE RESPONSABILE:
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DIREZIONE:
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ADELE CARRERA
COMITATO DI REDAZIONE
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ROSAMARIA BUSTO
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PALMA MARTINO
DOMENICO RANALDO
HANNO COLLABORATO
A QUESTO NUMERO:
GIUSEPPE CARRERA
MARIO D’ALCONZO
ROBERTO MUSCOLINO
GIUSEPPE PIZZULLI
DON FRANCO CONTE
GIANLUCA CATUCCI
DAVIDE GIOVE
FRANCO ROMANO
ANTONELLO LOVECCHIO
PIETRO PERRONE
GIORGIO MOREA
MARILENA SURDO
LUCA CALABRESE
VIOLA LAVERMICOCCA
PAOLO COSTANTINO
PIETRO LOSPINUSO
DOMENICA MASINI
GIUSEPPE PIZZULLI
MICHELE MAGGIORE
NICOLA TUSEO
PERANNA TERZI
CARMELO CANDIA
ANNA BELLAMIA
VITO FURIO
FOTO:
ERASMO MAZZONE
AMMINISTRAZIONE
VITO CONTE
IMPAGINAZIONE E GRAFICA:
STEFANO GIOVE
MAURIZIO FALIVENE
STAMPA
FALIGRAPH
Chi deve temere…
di Adele Carrera
pag. 4
Intervista Florido…
di Stefano Giove
pag. 5
Faccia a faccia…
di Marilena Surdo
pag. 6
Le favole di grim
di Grim
pag. 7
Versus di From
di From
pag. 7
Notizie flash…
di Giulio Pinto
pagg. 8/9
Le caricature di…
di Giorgio Morea
pag. 9
Un caso di…
di Nicola Tuseo
pag. 5
Taccuino elettorale
di Stefano Giove
pagg. 10/12
Intervista a Zanelli
di Antonello Lovecchio
pag. 13
Il voto…
di Lovecchio-Surdo
pag. 14
Quanto pesa…
di Adele Carrera
pagg. 18/19
Riceviamo e…
di Lospinuso-Costantino
pag. 20
Comunicati…
di Toma-Conte
pag. 20
La Bella e…
di Domenica Masini
pag. 22
Vincenzo D’Angelo …
di Viola Lavermicocca
pag. 24
Mario Tarantini …
di Viola Lavermicocca
pag. 25
Ricordando chi …
di Nicola Tuseo
pag. 26
Il piacere di leggere…
di Viola Lavermicocca
pag. 27
Noi e il fisco...
di Mario D’Alconzo
pag. 32
Il messaggio…
di Giuseppe Pizzulli
pag. 35
Festa fine anno…
di Pieranna Terzi
pag. 36
Comunicati…
di AA VV
pag. 37
Il Fantasma Formaggino…
di Stefano Giove
pagg. 38/39
Sui terreni…
di Carmelo Candia
pag. 39
LUMAGIGI…
Le provocazioni…
L’angolo della poesia
Giacoma Galante…
Ma perché?
Ginosa, poche…
di Viola Lavermicocca
pag. 27
di Michele Maggiore
pag. 27
di Don Franco Conte
pag. 28
di Anna Bellamia
pag. 41
di Gianluca Catucci
pag. 42
di Domenico Ranaldo
pag. 43
Home page…
di Roberto Muscolino
pag. 29
Grande festa…
di Gianluca Catucci
pag. 44
Viaggio nel mondo...
di Luca Calabrese
pag. 30
Serata di gala…
di Rosamaria Busto
pag. 45
Considerazioni ginosine…
di Pierino Perrone
pag. 31
Progetto editoriale
3
46
Taekwondo…
di Gianluca Catucci
pag. 46
di uff. Stampa Com. di Ginosa
pag. 32
Questo numero de
La Goccia è stato chiuso
alle ore 18.00 del 1 luglio 2009
4
l’editoriale
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Chi deve temere
le donne?
L’ultima consultazione elettorale, in particolr modo quella che ha
riguardato il rinnovo del consiglio provinciale tarantino, ha messo
in evidenza un dato che, pare, oggigiorno non abbia più una forte valenza di carattere sociale, nell’ambito della rappresentatività
istituzionale ma sul quale, invece occorrerebbe che si riaprisse un
serio dibattito, quello relativo alle donne e alla politica.
Il responso ginosino ha decretato l’elezione di Teresa Galeota,
donna, che ha messo ancor più in evidenza le contraddizioni che
la pratica politica e il comportamento moralmente inaccettabile del
presidente Berlusconi pongono all’attenzione del mondo intero.
Pari opportunità, quote rosa, tempi delle donne e chi più ne ha
più ne metta, diventano slogan buoni soltanto per la propaganda
se a questi il riscontro è quello di uno strapotere maschilista (è un
termine quasi dimenticato ma che esprime ancora assai efficacemente il concetto di supremazia antropica di un sesso sull’altro)
che dirompe dai media, dalla carta stampata, dagli stili di vita della seconda carica dello Stato italiano.
“Se si dovesse tenere, in Europa, un concorso per scegliere il politico più sessista, vincerebbe senza dubbio Silvio Berlusconi”.
Si apriva così il duro editoriale del Guardian, uscito nella settimana in cui si preparavano i ballottaggi, dedicato alla figura del
premier italiano e al presunto giro di squillo, messo in piedi da
Gianpaolo Tarantini.
Un editoriale non firmato, che riflette l’opinione del celebre quotidiano londinese.
A questa immagine che la stampa internazionale mette in evidenza del governo del nostro Paese, le donne italiane ci aggiungano
la frustrazione di vedere sbattuta in prima pagina, sui giornali di
proprietà del premier, le diffamazione verso la donna che è madre
dei suoi figli, che s’è permessa di denunciare quella che possiamo definire una violenza domestica (ma che in questo caso coinvolge l’aspetto morale di un intero popolo). E se Veronica Lario
non si può permettere d’essere tutelata come donna, come moglie e madre (con quello che è e quello che rappresenta), perchè
il maschio di casa le contrappone un soliloquio dalla trasmissione
Porta a Porta (lui che può!), come può pensare una qualsiasi povera crista di poter avere giustizia in casi simili?
Le donne a cui Berlusconi guarda con benevola compiacenza
maschile, buone per esserne l’“utilizzatore finale”; i seggi delle
rappresentanze istituzionali presi come merce di scambio di indimenticabili notti; l’avvenenza (e non le capacità) come requisito
essenziale per rappresentare le istanze delle cittadine e dei cittadini italiani in sedi istituzionali, non possono essere relegati a
volgari argomenti per gossippari, sono, invece ascrivibili ad un
sistema culturale che si cerca di consolidare con ogni mezzo, per
svilire e riportare in un ambito secondario le donne e la loro forza.
Quando la vittoria di Gianni Florido ha decretato l’elezione di Teresa Galeota, la rivincita dello schieramento di centro-sinistra ginosino, a mio parere, è stata doppia: primo per la vittoria in quanto
tale, che vede protagonista Marina di Ginosa che ribellandosi ad
uno strapotere del centro-destra locale, ha sostenuto Pietro Zanelli con determinata decisione, tanto da decretarne la sua quasi
elezione (è il primo dei non eletti della lista Florido e potrebbe sedere in consiglio provinciale), secondo perchè, ancora una volta,
il centro-sinistra si è mostrato essere lo schieramento nel quale le
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istanze e la presenza delle donne sono più
garantite.
Ed anche se le candidature al femminile devono fare i conti con una cultura atavica che
già non le mette in posizione di vantaggio, e
anche se Berlusconi e la sua maggioranza
di governo oltraggiano con comportamenti e
dichiarazioni le donne italiane... Quelle che
lavorano nelle fabbriche, nei servizi, nelle
campagne, nelle case e quelle che non lavorano affatto perchè costrette alla condizione di disoccupate, hanno tutte l’orgoglio
di sentirsi persone di serie A che, seppure
sopito, può scattare da un momento all’altro. E quando accade non perdona.
La mia fiducia nella intelligenza e nella capacità intuitiva che le donne hanno, mi induce a credere con convinzione che da strumento di piacere diverranno quello di dolore
per il nostro premier e intanto, qui, a Ginosa
mi godo la rivincita al femminile che Teresa
Galeota ci ha regalato.
Adele Carrera
cronaca
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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Gianni Florido: «Abbiamo governato
nell’interesse generale, come
dimostra l’affermazione della nostra
coalizione in quasi tutti i comuni.»
Intervista al presidente della Provincia di Taranto
Presidente Florido, cosa significa questa
vittoria per lei?
“Significa vedere premiata l’attività politicoamministrativa di questi cinque anni, tutta
improntata a favore del territorio. Abbiamo
governato nell’interesse generale, come dimostra l’affermazione della nostra coalizione
in quasi tutti i Comuni. Abbiamo fatto molto in
termini di investimenti nell’edilizia scolastica,
per l’università, l’ambiente, le infrastrutture.
Sappiamo che molto c’è da fare ma, come
dire, sappiamo dove mettere le mani. Aver
vinto queste elezioni significa quindi assicurare continuità amministrativa e portare a
termine il lavoro già programmato”.
Lei ha prevalso in 24 Comuni su 29, tra
questi anche Ginosa. Quale valore attribuisce al fatto di aver vinto in “casa” del
presidente provinciale del Pdl?
“I miei amici ginosini, candidati in testa,
hanno fatto benissimo. Hanno parlato con
la gente affrontando nel merito le tante questioni che in qualche modo chiamano in causa la Provincia. Ci hanno messo passione e
competenza e questo, a mio parere, ha fatto
la differenza. Numeri alla mano, abbiamo
dimostrato di non aver trascurato nessuno
dei territori che fanno parte della provincia
ionica. Certamente, il versante occidentale,
dunque anche Ginosa, merita una grandissima attenzione: ci sono enormi potenzialità da sfruttare, sotto molteplici aspetti. Ci
impegneremo, insieme ai rappresentanti
istituzionali di questa zona, per dare le opportune risposte alle istanze della comunità
ginosina. E, soprattutto, saremo più presenti
in un confronto costante e costruttivo con la
cittadinanza”.
Presidente, lei ha posto, nel suo programma, il Porto di Taranto tra gli argomenti
di maggiore interesse. Cosa intende fare
subito per questa infrastruttura?
“Il porto di Taranto è la vera priorità per il
Paese. Farò quello che ho detto: chiederò
al governo di adoperarsi per completare
nel più breve tempo possibile tutte le opere propedeutiche all’effettivo rilancio dello
scalo ionico, dai dragaggi ai fondali. La Provincia di Taranto, da questo punto di vista,
svolgerà il compito di sindacato territoriale.
E quando penso al ruolo-guida del porto di
Taranto, penso ai vantaggi per i nostri agricoltori, penso agli artigiani e alle industrie
del territorio, oltre che, ovviamente, alle positive ricadute occupazionali. Tutti potranno
sfruttare il nostro porto per migliorare la
commercializzazione dei prodotti, per non
parlare di un altro importante capitolo che
è quello relativo allo sviluppo della retroportualità.
Grazie al porto possiamo davvero puntare
sulla diversificazione produttiva di cui tanto
si parla. Ma servono atti concreti, gli enti locali sono chiamati a fare la loro parte ma se
vogliamo evitare discorsi demagogici dobbiamo ribadire che senza l’intervento determinante dello Stato poco si potrà fare data
la mole degli investimenti necessari”.
Quali sono i primi provvedimenti che intende adottare?
“Come dicevo prima, dare innanzitutto continuità al lavoro già avviato. Sarà poi indispensabile rendere più efficiente la macchina amministrativa perché la Provincia,
a differenza di ciò che molti pensano, ha
competenza in settori chiave come la formazione professionale, l’ambiente, l’edilizia
scolastica. Inoltre, i nostri sforzi si concentreranno sul tema dello sviluppo. Tutto ciò
che potremo fare lo faremo, dal miglioramento del sistema infrastrutturale al sostegno al mondo dell’università e della ricerca.
Ma anche qui, richiamo un concetto che ho
già espresso: Taranto e la Terra Ionica me-
ritano maggiore rispetto, a tutti i livelli. E qui
il confronto con i livelli istituzionali superiori,
oltre che con i Comuni e le organizzazioni
di rappresentanza degli interessi economici, diventerà decisivo”.
In quale modo Gianni Florido intende
ringraziare gli elettori ginosini?
“Non mancherà occasione per festeggiare
tutti insieme. Abbiamo organizzato la festa,
il 3 luglio alla masseria Vaccarella, ma ci
saranno certamente altri momenti di incontro. Anche se, alla fine, credo che la cosa
più bella sia non tradire le aspettative della
gente. I ginosini, ne sono convinti, tengono
più a questo aspetto. E noi non li deluderemo”.
Stefano Giove
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cronaca
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Ballottaggio 21 e 22 giugno: “faccia a faccia” Pardo - Galeota
Di Marilena Surdo
GINOSA – In un faccia a faccia quasi virtuale, sulle pagine de La Goccia un confronto indiretto tra il riconfermato consigliere provinciale del Pdl, Augusto Pardo,
e la neoeletta Marta Teresita Galeota, a
pochi giorni dallo spoglio delle schede
che hanno riconfermato sullo scranno più
alto dell’assise provinciale Gianni Florido.
Augusto Pardo, nella comunità tarantina dove più forte è stata la concentrazione di voti per il centrodestra negli ultimi tre lustri, come giustificare il
successo del centrosinistra?
“Una lotta contro il Pdl è stata realizzata
dai partiti di coalizione avversa e da ex
alleati. Nella coalizione di centrosinistra,
a parte lo schieramento di sigle di partiti,
si sono mobilitati ben 4 medici massimalisti, calcolando che ognuno di loro ha un
bacino di pazienti pari a circa 3000 unità, calcolando il loro contatto diretto e la
loro capacità persuasiva di entrare nelle
case di tutti, è facile spiegarsi il risultato
realizzato a Ginosa. Altro elemento è stato l’alto astensionismo che ha favorito la
coalizione pro Florido”.
A chi sostiene che questi risultati devono essere letti come una bocciatura per le amministrazioni comunali di
centrodestra cosa rispondere?
“Quando si governa si operano delle
scelte, e le scelte, inevitabilmente, creano scontento in qualcuno. No, non credo
affatto che questi dati debbano essere
letti in questa ottica. Il 50 e 50, tenuti conto l’alto astensionismo e l’accanita campagna elettorale effettuata contro il Pdl,
non si traduce in una plateale vittoria del
centrosinistra a Ginosa”.
A dispetto delle precedenti campagne
elettorali, sembrava assente il gruppo
dei giovani che è simbolo del centrodestra ginosino. Scomparsi con l’assorbimento di An e FI nel Pdl?
“Non è stato sottolineato un dato di fat-
to: il Pdl ha affrontato proprio con questa
tornata elettorale il suo ciclo di rodaggio.
I giovani con la loro voglia di fare, e la
loro capacità di attirare consensi, hanno
sempre avuto un ruolo importante nel
centrodestra ginosino, e penso ad Azione
Giovani al contributo portato alla crescita
del partito nella comunità e all’interno del
partito di quei ragazzi”.
Anche dall’opposizione è fondamentale una programmazione dell’azione di
governo. Quale quella che realizzerà?
“L’azione di governo è stata già disegnata
e presentata durante la campagna elettorale e non cambia perché anziché alla
maggioranza di governo siamo all’opposizione: Unesco, recupero del centro
per l’impiego, ripristino della viabilità provinciale abbandonata dall’insediamento
della prima giunta Florido, sin ad arrivare
alla retroportualità, quindi a Distripark e
Agromed, che potrebbero lenire le difficoltà di un settore economico importantissimo per la provincia tarantina come è
l’agricoltura. Inoltre mi incoraggia anche
la presenza forte di rappresentanti del
versante occidentale, cosa che rinvigorirà la nostra linea di governo a differenza
di quanto potrà avvenire per la dottoressa
Galeota, isolata geograficamente parlando”.
Dott.ssa Marta Teresita Galeota, il risultato raggiunto è frutto di una campagna elettorale agguerrita?
“La campagna elettorale realizzata dal
Pd locale è stata pacata e concreta, basata su programmi e tanta voglia di far
emergere Ginosa. Mai fatto guerra ad
personam, anzi, ritengo il consigliere Augusto Pardo una persona a modo, con la
quale si potrà lavorare bene, perché per
Ginosa eccellente è questo risultato: ben
due consiglieri in seno all’assise provinciale. Allargando lo sguardo, possiamo
parlare di una svolta epocale perché si
sono spostati a sinistra Comuni che da
decenni erano guidati da forze opposte”.
Agli addetti all’informazione che os-
servano dall’esterno la vita di tutti i partiti e quotidianamente pubblicano quello
che accade nei Comuni, sorge il sospetto che un ruolo quasi determinante sia
stato svolto dai giovani all’interno del
Pd: “… e questo è quello che ci preme come dirigenza del Pd. Preparare una base
sulla quale devono fondare i propri fondamenti i giovani. Ho accettato con difficoltà
la mia candidatura alla provincia. Dicevo:
“Ci vogliono volti nuovi, abbiamo tanti ragazzi pieni di entusiasmo”. Ed invece, anche a loro proprio frequentando le scuole
politiche, è parso chiaro che non erano ancora pronti al salto, e a noi che dovevamo
testare quanto portato avanti da ben tre anni, perché questo non è un risultato dovuto
a questa campagna elettorale, ma a ben tre
anni di lavoro. Lavoro politico, che non ha
sostituito quello di medico. Questa mattina
– ieri mattina per chi legge – sono uscita di
casa puntualmente alle 8 per essere in studio alle 8 e 30. Come sempre. Perché questa elezione non è l’inizio di una vacanza
ma l’aggiunta di una responsabilità a quelle
che ho di moglie, madre e medico”.
L’essere medico ha portato un valore
aggiunto importante nel convolare più
voti per Florido?
“Credo invece che sia emersa la mia voglia
di fare e fare bene, di far crescere Ginosa,
proprio come abbiamo fatto con la costituzione a Ginosa del Pd. Siamo riusciti a
portare il nome della nostra Ginosa, in tutti i
gradi e quando dico siamo, intendo non soltanto la dirigenza ma anche i ragazzi che
sempre ci hanno accompagnato in queste
tappe. Inoltre anche durante i comizi tenuti
dal Pd quello della politica territoriale è stato il nostro cavallo di battaglia, argomento
che ha funto da legante anche per quanto
riguarda gli apparentamenti. Proprio per
quanto riguarda gli apparentamenti, concordo con il presidente Florido quando sostiene che proprio da noi si è realizzato un
laboratorio sperimentale che dalla nostra
regione potrà essere allargato a tutta la nazione”.
scherzi a parte
VERSUS
Viareggio
(Apocalisse)
di from
Hamza,
adolescenza
in fiore,
brucia
come torcia
nel buio
nudo
che infiamma,
fa scudo
su Hinan,
quattro anni
soltanto,
morta
senza
rumore
nelle ore
del pianto,
monito
e incanto
nell’inferno
doloso:
l’apocalisse
fa perno
sull’asse
corroso.
Neda
(Grido)
Neda,
antico grido
persiano,
guarda
senza velo
il cielo:
cantico
iraniano.
Le favole di Grim
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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Per un pugno di… lacrime
C’era una volta, non lontano di qui, il paese di Occhiocitrullo, nel quale, in un’assolata giornata di prima
estate, una folla scontenta s’era ripromessa di far pagare a sua maestà il re, al suo emissario, e alla cricca
dei Perdorana la lunga attesa fatta patire alla Madre del Figlio, qualche settimana prima, per la quale anche
il cielo aveva pianto
Infatti al torneo per la conquista della Terra de’ Due Mari, dopo aver lasciato sul campo le spoglie dei concorrenti peggio armati, eran rimasti in lizza, per lo scontro finale, il Florido cavaliere che portava alto il
vessillo dei manca e il duca Rana che innalzava quello dei destrorsi.
Ad Occhiocitrullo e in special modo sulle coste marinare, i destrorsi, nel primo scontro, avevano subito una
cocente sconfitta ad opera dell’impavido e imprevedibile Messer Pedro Dezzannelli che aveva assestato colpi
furibondi, grazie ai quali la prima partita s’era chiusa a favore dell’esercito di manca. Tal vittoria non la
si ricordava da lungo tempo e la cosa lasciò incredulo messer Pietraspinosa che, convocato il re ed il suo
emissario marino, pretese d’aver convincenti lumi sull’inattesa sconfitta.
“Messere – si schernì, guardingo l’emissario marino – quel ch’è avvenuto, altro non è che il frutto d’uno
spiacevole equivoco creato dal fatto che io ero distratto nel sostenere, nella città del Mito, il cavalier delle
Gugliepiccole che, per questo, ne è uscito vincitore... Non temete, al duello finale il mio impegno sarà solo e
soltanto per il nostro Perdorana e vedrete che anche qui la vittoria non ci sfuggirà”.
L’emissario, che si credeva più furbo d’una volpe, serbava le sue speranze nel fatto che Messer Pedro Dezzannelli fosse assai infuriato, dal momento che aveva scoperto che il suo scranno al gran consiglio era stato
ceduto ad altri nuovi alleati del suo esercito.
Il giorno della disputa venne e la lotta, in tutto il contado, fu furibonda!
Messer Pietraspinosa, per essere sicuro della vittoria, chiese aiuto al re de La Terza città, un tal Cavaliere dei
Grisillistella, noto per il suo ardore e per la sua spavalderia.
A manca, il timore per quello che sarebbe potuto accadere sulle rive marinare era tanto: “Quanti combattenti
lasceremo sulla spiaggia?” Si chiedevano la vispa Teresa e il Vecchio re Delgabbiano schierati in assetto di
duello sul campo della contesa, lanciando sguardi alle truppe avversarie che si gongolavano nella certezza di
riuscire, questa volta sì, a sbaragliarli.
Ma tutti facevano i conti senza l’oste, Pedro Dezzannelli…, il quale, passato lo scoramento iniziale per lo
scranno sottrattogli, e dopo aver consultato il suo “oracolo personale”, che gli aveva prefigurato un futuro
raggiante, aveva deciso di tornare a combattere per dar prova a Pietraspinosa, al re e al suo emissario di non
essere più disposto ad accette le loro angherie nella terra dei padri e delle Madri dei Figli.
Il suo sprezzo del pericolo e il suo indomito coraggio, sovvertirono ogni previsione e fu così che nel duello
finale, il fiero Messer Dezzannelli condusse alla vittoria il Florido cavaliere con tutta la sua truppa.
Grande giubilo e gioiose feste vennero fatte a Occiocitrullo quella notte stessa dacché, grazie a quella vittoria, anche la Vispa Teresa sarebbe stata tenuta in gran conto alla corte della Terra de’ Due Mari.
Incredulo, Pietraspinosa non riusciva a farsene una ragione e s’aggirava solitario chiedendosi: “Perché?”.
Il fato volle che il Messere, in uno di quei suoi aggiramenti, incontrasse una vecchia chiacchierona: “Messere – gli disse quella - non è da voi commettere errori sì grossolani! Avete scelto una Rana come alfiere, un
Gattopardo quale cavaliere, un Emissario quale rappresentante e il re de La terza città quale amico. E così vi
siete cacciato in un bel guaio! Perchè se si tien fuori l’indubbia, indiscussa fedeltà del cavaliere Gattopardo,
il resto è fatto di soli traditori, pronti a colpire alle spalle!”.
Dopo questo incontro Messer Pietrasopinosa cominciò a pensare con qualche apprensione al proprio futuro.
Intanto al villaggio in tanti si chiedevano: “Che fine avrà fatto l’Acchiappavento?”e qualcuno affermò d’averlo visto andar via veloce (come il vento) stringendo in mano un numero, il 52%.
Morale della favola: addò te fide, rumane ‘ngannate.
8
cronaca
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Notizie
Flash
Rubrica a cura di Giulio Pinto
Election after
Sono ormai trascorsi diversi giorni
dal ballottaggio provinciale che ha
visto la riconferma del presidente
Florido. I partiti hanno spento i riflettori necessari per captare il consenso popolare per dedicarsi ad una
attività più importante e soprattutto
più interessante: l’assegnazione
della cariche. Rispetto alla passata
competizione Ginosa va a +1 con la
elezione della d.ssa Teresa Galeota che si aggiunge al riconfermato,
al primo turno rag. Augusto Pardo:
ad un consigliere del centrodestra
si aggiunge uno del centro sinistra.
Una forza aumentata per un territorio che ha necessità di vedere
rappresentate le proprie necessità
ed esigenze: ambiente, agricoltura
e lavoro. Non sono riportati in ordine di importanza ma alfabetico.
Sul carnet della nuova amministrazione provinciale questi argomenti
saranno all’ordine del giorno. Nelle
prossime settimane LA GOCCIA
organizzerà incontri con l’amministrazione provinciale, le associazioni ambientalistiche, cittadini
interessati a tracciare un percorso
per spegnere gli impianti inquinanti
dell’area industriale.
*****
Spiaggia e disabili
L’accesso alla spiaggia è stato og-
getto di una richiesta proposta nel
mese di aprile da un disabile marinese. Nella sua lettera evidenziava l’esigenza di giungere, in un
tratto di mare non frequentato, sulla
spiaggia con il suo fuoristrada. Oggi, 1 luglio, inizio della stagione estiva, nessuna risposta è stata ancora data all’impaziente cittadino. Se
trascorre altro tempo, l’eventuale
autorizzazione verrà concessa per
l’estate 2009 !!!
*****
Il Gabbiano: inaugurata la stagione 2009
La direzione dello stabilimento balneare IL GABBIANO ha inaugurato,
nei giorni scorsi, la stagione balneare 2009. Nel corso di una cena,
alla presenza di imprenditori locali,
ospiti ed il condirettore de LA GOCCIA , Giulio Pinto, la signora Beatrice Lanfranchi, amministratri ce del
complesso balneare, ha tracciato
le linee su cui verrà sviluppata la
stagione balneare 2009, illustrando i servizi che verranno messi a
disposizione dei clienti dello stabilimento ed in particolare il servizio di
ristorazione con tariffe molto contenute. Nel corso della cena gli ospiti
hanno espresso il loro gradimento
per le pietanze preparate dallo chef
Vito.
*****
Pista ciclabile: per chi?
Anche quest’anno viene riproposta
la pista ciclabile su alcune vie dell’abitato di Marina di Ginosa, in particolare viale Ionio. Le autovetture
non potranno più parcheggiare su
tali aree, pena una salata contravvenzione. Le bici dovrebbero circolare solo su tali aree; però, c’è sempre un però, l’esperienza di questi
primi giorni è decisamente negativa: le bici continuano a circolare
controsenso sull’intero tragitto
di viale Ionio e le auto parcheggiano sulla pista ciclabile.
*****
Presidente Proloco marinese rinviato a giudizio
A seguito di formale richiesta del
PM, dott. Italo Pesiri, il GUP, dott.
Pompero Carriere, ha rinviato a
giudizio il presidente della Pro loco
marinese, Pietro Pioggia. Il dibattimento si terrà il prossimo 06 luglio
ed in tale data dovrebbe essere
emessa la sentenza. I fatti risalgono a circa due anni fa, estate 2007.
La signora D.A. di anni 45 viene
assunta, in qualità di impiegata
d’ordine al campeggio di Marina di
Ginosa, gestito come noto da anni
dalla Pro loco marinese, a tempo
determinato dal 1 giugno 2007 e
per l’intera stagione balneare. Secondo la denuncia presentata dalla ricorrente, già dai primi giorni, il
presidente Pioggia dimostrava insofferenza nei suoi confronti, atteggiamenti di intolleranza e disprezzo, ponendo in essere vessazioni
e soprattutto palesandole denigrazione per l’attività svolta. Solo dopo
poche settimane dall’assunzione,
sempre secondo la versione della
impiegata, il presidente Pioggia le
chiedeva ripetutamente la restitu
cronaca
zione delle chiavi dell’ufficio, suggerendole, con modi
bruschi, di dimettersi. Le ripetute vessazioni, le causavano aritmie e malesseri continue tanto da indurla
a chiedere un periodo di malattia. Queste motivazioni
sono state oggetto di una denuncia di violazione dell’art.572 c.p., per violenze e maltrattamenti, presentata, a nome dell’impiegata dall’avv.ssa Ines Galeotti. Ad
essa ha fatto riscontro una memoria difensiva, presentata dall’avv. Domenico Ciocia, a nome del presidente
Pioggia che però non ha ottenuto l’effetto sperato con
il conseguente rinvio a giudizio del presidente Pioggia.
Quest’ultimo da me intervistato ha dichiarato di essere
sereno anzi serenissimo sulla sentenza, in quanto in
tanti anni di rapporti con il personale non ha mai vessato alcuno.
Gianluigi Buffon
caricatura disegnata da Giorgio Morea
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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COSTANTINO (PD) ALL’ERTA SU
NATUZZI E MIROGLIO MA SONO
CASI COMPLESSI
La Regione Puglia è più che presente sul fronte dell’emergenza
occupazionale pugliese. Lo confermano sia gli incontri avuti con i
vertici della Natuzzi a Bari il 23 Giugno scorso per riconfermare la
volontà di finanziare riqualificazione e riconversione degli stabilimenti
previo mantenimento dei livelli occupazionali sia gli ulteriori passi
per la ricollocazione dei 234 ex dipendenti Miroglio. Non c’è nessun
ritardo da parte di Regione e Provincia come da ultimo dimostrato
con la pubblicazione dei bandi, piuttosto bisogna tener presente
che si tratta di casi molto complessi che non possono prescindere
dalle volontà aziendali e dalle leggi in materia. Gli allarmismi creati
ad arte dalle opposizioni devono cessare, soprattutto perché non
giustificati. Va inoltre tenuto conto che esiste una situazione di
generale precarietà lavorativa in cui queste vicende si inseriscono
e queste polemiche rischiano di aprire solchi invalicabili tra gli stessi
lavoratori, certo non desiderabili.
UN CASO DI
MALACONTABILITA’
Nel giugno dello scorso anno, dovendo assolvere il tributo I.C.I. e
non avendo ricevuto alcuno avviso (risiedo in Roma) telefono per
informazioni alla SO.GE.T. di Ginosa, e con una cortesia unica
mi viene precisato: primo, gli stampati sono stati spediti, secondo,
l’importo lo conosce il Comune, terzo, essendo oberati di lavoro
non possono perdere tempo al telefono. Il giorno 16, termine di
scadenza, usando il bollettino postale dell’anno precedente( 2007)
eseguo un versamento di euro 196.
Nel giugno di quest’anno, non avendo ricevuto alcuno stampato
relativo all’I.C.I., prego un mio amico residente in Ginosa di interessarsi. Espletato il pagamento, mi si informa che al Comune non
risulta assolto il tributo relativo al 2008.
Spedisco fotocopia del versamento, e Comune e SO.GE.T. “cascano
dalle nuvole” accorgendosi dopo un anno del mancato pagamento.
Precisato che Comune di Roma e Comune di Milano, mi inviano in
maggio, bollettini I.C.I. con importi già stampati ed istruzioni per il
computo del tributo corredati da pratici esempi, chiedo:
1) Perché ricevo regolarmente i bollettini per il pagamento della
tassa rifiuti, e non mi vengono più spediti quelli relativi all’I.C.I.?
2) Oggi, giugno 2009, dove sono giacenti i 196 euro versati con
c.c. postale il 16 giugno del 2008 al Comune di Ginosa tramite
l’esattrice SO.GE.T.?
Nicola Tuseo
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attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Il taccuino elettorale di Stefano Giove
Con il voto di domenica 21 e lunedì
22 giugno si è conclusa questa lunga kermesse elettorale. Si è votato
per i tre referendum abrogativi, e i
quesiti riguardavano la eliminazione del premio di maggioranza per
le elezioni alla Camera dei deputati
alla coalizione di liste; l’abrogazione del premio di maggioranza alla
coalizione di liste per il Senato; la
eliminazione della possibilità di
candidarsi in più collegi. Come i lettori sanno, per questi referendum
non è stato raggiunto il quorum del
50+1% dei votanti e quindi sono
stati ritenuti nulli. A livello nazionale, gli elettori che si sono recati alle
urne raggiungono il 23% e la vittoria dei Sì è stata schiacciante (80%). Vediamo
quello che è successo a Ginosa. Referendum
n. 1 (Camera dei deputati) votanti 8150, pari al 45,26%, voti validi 6460, i Sì sono stati
5167, pari al 79,98%, i No sono stati 1293 pari
al 20,02%. Referendum n. 2 (Senato) i votanti
sono stati 8151, i voti validi 6433, hanno votato
Sì 5136 elettori pari al 79,85%, hanno votato
No 1297 elettori pari al 20,16%. Referendum
n. 3 (candidature plurime), il totale dei votanti
è stato di 8230, pari al 45,70%, i voti validi
sono stati 6683. Hanno votato Sì 5677 elettori con una percentuale dell’84.95%, hanno
votato No 1006 elettori, pari al 15,5%. Come
si vede il numero degli elettori ginosini che si
è recato alle urne è stato ben al di sopra della
media nazionale (quasi il doppio), il numero
dei voti validi si riduce sensibilmente a dimostrazione che molti elettori si sono recati alle
urne per le provinciali e hanno scelto di non
esprimere alcuna scelta per i referendum.
Chiusa la “pratica referendun”, con l’esultanza dell’Udc, dei partiti dell’arcipelago della
sinistra e della Lega Nord per lo scampato
pericolo. Per quanto riguarda i referendum
è necessario che, su questo istituto di partecipazione democratica, si avvii una seria
riflessione. Il meccanismo non funziona più
e ormai, da 15 anni, non si raggiunge più il
quorum per rendere valida una consultazio-
ne referendaria. Non si possono dilapidare
soldi della comunità in questo modo. A mio
parere si dovrebbe aumentare di misura considerevole il numero di firme necessarie per
promuovere un referendum. Altro aspetto essenziale è la chiarezza dei quesiti posti agli
elettori, infine, deve essere introdotta la possibilità che gli stessi siano anche propositivi.
Non si può mantenere in piedi il raggiungimento del quorum e iscrivere d’ufficio al partito dei No coloro i quali hanno da tempo scelto
di non votare. Insomma, l’istituto referendario
deve essere adeguato ai tempi in cui viviamo
per continuare ad essere una forma efficace
di democrazia partecipata.
Come ho già accennato, si è anche votato
per il ballottaggio per la presidenza della provincia di Taranto. Domenico Rana e Gianni
Florido i due candidati più suffragati al primo
turno, separati da poche centinaia di voti, si
sono confrontati in questa tornata. Ha vinto
il candidato del centro sinistra Gianni Florido
con 104133 voti, pari al 51,88%, mentre si è
fermato a 96571 voti, pari al 48,11% Domenico Rana. I ginosini Teresa Galeota e Augusto
Pardo sono stati eletti consiglieri provinciali,
mentre Pietro Zanelli sarà (dopo che saranno
fatate le nomine assessorili) il primo dei non
eletti nella lista Florido.
Un primo dato da valutare è stato quello della
partecipazione al voto. Al ballottaggio ha par-
tecipato meno del 50% degli elettori,
un dato, questo, di difficile comparazione in quanto nelle precedenti elezioni provinciali (se si escludono quelle del 1995) i presidenti della Provincia
erano stati eletti al primo turno.
Altro dato da valutare attentamente è
come si è distribuito il voto in tutto il
territorio provinciale. Gianni Florido ha
prevalso in 24 Comuni, mentre Rana è
risultato primo soltanto in 5. Particolare interessante è che 3 dei 5 Comuni
in cui è prevalso il centro destra sono
collocati nella zona occidentale della
nostra provincia e si tratta di Laterza,
Castellaneta e Palagiano.
La vittoria di Florido si è spalmata in
modo omogeneo in tutta la provincia,
compresa la città di Taranto dove, evidentemente, non ha fatto presa il leader di AT6,
Cito.
Una delle ragioni della vittoria di Florido potrebbe essere rappresentata dall’apparentamento sia con le liste che sostenevano Emanuele Fisicaro, sia con buona parte di quelle
che sostenevano Tarantino. In questo gioco
bisogna tenere conto anche dei maldipancia che si sono manifestati a sinistra con la
cacciata del segretario provinciale del Pdci e
con le dimissioni del segretario provinciale di
Rifondazione comunista. Anche alcuni esponenti di Sinistra e Libertà hanno avuto un atteggiamento distaccato in occasione del ballottaggio. Insomma, nonostante il “mettere”
e “levare” che c’è stato, ha vinto Florido. Ha
vinto a mio giudizio il candidato che meritava
di più. Il candidato che meglio può rappresentare la nostra provincia, in un momento
delicato, quale quello attuale. D’altra parte,
appena dopo il voto, non era difficile sentire
esponenti del PdL affermare che “Rana era
una frana e non era certamente il candidato
adeguato per queste elezioni”. Ha perso chi
ha pensato che la Provincia di Taranto potesse rappresentare una colonia del proprio
feudo da dare in gestione a chi gli pare e
piace. Il riferimento è al ministro Fitto che ha
trattato, in prima persona, tutte le fasi di
attualità
scelta del candidato presidente e quelle delle
alleanze. Fitto aveva in mente di punire l’Udc
e Adriana Poli Bortone, alla fine si è ritrovato
con un pugno di mosche in mano.
La sconfitta di Fitto e del PdL deve essere
valutata in tutta la sua dimensione. Tanto per
fare un confronto con quello che accadde
il 1995 (altra elezione conclusasi con il ballottaggio) quando si confrontarono Cantore e
Morea, il candidato del centro destra prevalse
con il 2% sul candidato del centro sinistra nonostante ci fosse stata la caduta del governo
Berlusconi e il centro sinistra si apprestava a
vincere le elezioni del 1996.
Fatte queste considerazioni di carattere generale, credo sia opportuno analizzare quello
che è successo in casa nostra.
Domenico Rana, voti 4131 pari al 49.67%
Giovanni Florido, voti 4192 pari al 50,33%
Anche Ginosa ha decretato la vittoria di Giovanni Florido con 55 voti in più.
Gianni Florido ha vinto in 12 sezioni, mentre
sono state 10 quelle nelle quali ha prevalso
Domenico Rana. Da segnalare che Florido
ha vinto in tutte e 5 le sezioni di Marina di
Ginosa.
Nel dato ginosino un grande rilievo assume il
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
voto marinese che ha visto prevalere il candidato del centro sinistra in maniera considerevole.
Proprio per meglio consentire ai lettori di
comprendere l’orientamento degli elettori zona per zona, ho suddiviso il voto per
plessi, sedi di seggio, e ho riscontrato questi
risultati:
Sezioni “Carducci”
Rana voti 403, pari al 52%
Florido voti 372, pari al 48%
Sezioni “Deledda”
Rana voti 628, pari al 50,28%
Florido voti 621, pari al 49,72%
Sezioni “S G Bosco”
Rana voti 1370, pari al 51,13%
Florido voti 1309, pari al 48,89%
Sezioni “Calò”
Rana voti 838, pari al 54,24%
Florido voti 707, pari al 45,76%
Sezioni “Leone” Marina di Ginosa
Rana voti 898, pari al 43,03%
Florido voti 1189, pari al 56, 97%
È del tutto evidente che la vittoria di Florido
è maturata a Marina di Ginosa che gli ha tributato quasi il 57%. A Ginosa, Rana ha vinto
nelle sezioni 1, 3, 4, 8,9, 12, 13, 14, 15, 17;
mentre Florido ha vinto nelle sezioni 2, 5,
6,7,10,11,16.
Ho voluto confrontare questo voto con quan-
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to accadde nel 1995 quando si votò per il
ballottaggio tra i candidati presidenti Cantore del centro destra e Morea del centro
sinistra. Faccio questo confronto in quanto
le similitudini tra queste elezioni e quelle
sono molto forti. Tanto per fare un esempio,
se il 1995 avesse vinto il centro sinistra,
Ginosa avrebbe eletto anche il candidato
dei Ds, Felice Pastore. Il risultato finale di
quelle elezioni fu il seguente: Cantore 5179
voti, pari al 54,61%, Morea 4303, pari al
45,38%.
Se le elezioni del 1995 segnarono l’inizio
dell’egemonia del centro destra a Ginosa
(non dimentichiamo che proprio il 1995 An
piazzò un secco 2 a 0 con l’elezione di entrambi i candidati: Lospinuso alla regione e
Pardo alla provincia, risultando, a sorpresa, il primo partito ginosino in entrambe le
competizioni elttorali), quelle del 2009 hanno segnato una sconfitta politica, proprio di
Pietro Lospinuso e del centro destra.
Quali le cause di questa sconfitta? È la domanda alla quale sono chiamati a rispondere i dirigenti del PdL nostrano. Alcuni hanno
individuato le cause del risultato negativo,
nella candidatura di Pardo che si presentava per la quarta volta; altri parlano della
defezione di pezzi importanti del PdL, nella
campagna elettorale; altri ancora (e come
dar loro torto) ritengono che buona parte
delle cause sono riconducibili a quello che
accade a Marina di Ginosa e allo scarso
impegno di chi voleva una candidatura
per se stesso. Quella che appare come
la più macroscopica delle cause, è il mancato rispetto per gli alleati e la logica dei
muscoli che ha contraddistinto la gestione
dell’amministrazione comunale di Ginosa.
I maltrattamenti verso l’Udc, quello verso
Gerardo Russo e Binetti in occasione dell’attribuzione delle cariche assessorili, sono
nodi che sono giunti al pettine e che hanno
determinato la sconfitta del PdL. Insomma
le ragioni sono tante e tutte meritevoli di attenzione e di adeguate risposte. Tra meno
di un anno ci saranno le elezioni regionali
e fra due quelle comunali. Se non interverranno cambiamenti radicali nella condotta
politica del PdL, difficilmente
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attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
ci sarà una possibilità di recupero e il centro
destra ginosino rischia grosso.
Anche per il Pd il riferimento alle
elezioni del 1995 è quanto meno
appropriato. Quattordici anni fa,
Ginosa e Manduria, segnarono la
vittoria di Cantore al ballottaggio.
Ricordo che scrissi che quella
sconfitta era figlia della condotta di Costantino e compagni, in
quanto non avevano capito l’importanza del voto moderato a
Ginosa. Oggi la vittoria del PD ha
una forte caratterizzazione politica e segna una grande inversione di comportamenti rispetto al
passato. Qualcuno si sorprendeva di vedere sullo stesso palco
Sandro Calabrese, Gerardo Russo e Paolo Costantino, invece era in quella
presenza che si manifestava il cambiamento
che poi si è tradotto in vittoria.
Parlavo di vittoria politica da parte del Pd.
Questa vittoria è maturata a Marina di Ginosa
ed ha un nome ben preciso: Pietro Zanelli.
Qualcuno aveva pensato di liquidare come
“fatto locale” il voto del primo turno e credeva
che per via del fatto che, dopo gli apparantamenti, Zanelli sarebbe diventato il primo
dei non eletti avrebbe fatto perdere voti al
centro sinistra e a Florido. Invece, proprio a
Marina di Ginosa si è determinata la vittoria
di Florido nel nostro Comune. Pochi hanno
capito che Pietro Zanelli è stato capace di
interpretare il bisogno di autodeterminazione
della comunità marinese. Zanelli ha dato fiato alla voglia di dire basta allo strapotere di
chi pensa che debba mettere l’imprimatur su
tutto e condizionare la vita di una comunità
in una maniera intollerabile. Ecco, il voto di
Piero Zanelli è stato un voto politico e merita
la giusta considerazione per quello che potrà
rappresentare in futuro.
Il Pd ha vinto in quanto è stato capace di
mettere in campo sia le nuove leve sia i rappresentanti degi ex Ds. Oggi questa vittoria
la si configura con la elezione di Teresa Galeota a consigliere provinciale e con la possibilità che anche Pietro Zanelli possa sedere
in consiglio. Un bel risultato, che premia un
lavoro avviato fin dalle elezioni comunali scor-
se. Questa vittoria viene da lontano e ha il suo
retroterra in quelle elezioni e in tutto il processo che quelle hanno determinato.
Molto spesso i politici locali guardano al risultato elettorale in termini di vittoria o sconfitta e
non riescono a leggere i movimenti che pure
si manifestano ad ogni tornata elettorale. Mi
capita di sentire ad esempio che il sottoscritto
è smentito dal voto solo perchè Pardo è eletto
consigliere provinciale. Io non guardo la elezione del singolo, guardo il dato politico e se a
Ginosa, in nove anni, il centrodestra passa dal
72% dei consensi alla sconfitta di oggi, qualcosa deve essere successo nel corso di questi
anni che ha determinato un tale crollo e chi ha
responsabilità politiche deve capire i messaggi
che giungono attraverso il voto.
Queste elezioni e il loro risultato hanno significato tante cose: in primo luogo che Ginosa
non è più una roccaforte del centro destra; in
secondo luogo che il centro moderato (Udc, Io
Sud, e altri) rappresentano un alleato importante senza il quale la vittoria è impossibile. Si
apre quindi una fase politica nuova e i due partiti maggiori (PdL e PD) sono chiamati a dare
prova di lungimiranza politica e di una volontà
unitaria diversa da quella del passato capace
di fare dell’unità nella diversità un valore politico importante.
Tuttavia, nonostante la vittoria di Florido, continua la crisi dei partiti della sinistra radicale
a Ginosa. In occasione del ballottaggio, Rifondazione comunista ha invitato i
propri elettori ad andare al mare e
ha liquidato il segretario provinciale
Gentile. Il Pdci ha cacciato il segretario provinciale per il sostegno dato
a Florido; Sinistra e Libertà non si è
sbracciata più di tanto per mandare
i propri elettori a votare.
Esiste un problema di rappresentatività per questi partiti. Problema
che appare lungi dall’essere risolto.
Una nota finale riguarda i comizi
conclusivi che hanno tenuto i due
schieramenti. La paradossale performance del centro destra ha avuto
come attore protagonista il sindaco
di Laterza che, giunto a Ginosa per
dare manforte agli amici ginosini, si
è trasformato in leader maximo e profeta di
ventura (o di sventura?). Nella sua foga oratoria il sindaco di Laterza ha mostrato tutti i
suoi limiti e crede che l’insulto sia il miglior
modo per parlare alla gente. Certo, forse riesce a scaldare lo stomaco dei suoi supporter non certo riesce a parlare al cervello e ai
sentimenti di chi lo ascolta. Nel suo intervento farcito di “cacciate” si è permesso persino
di mettere in dubbio le qualità professionali
del dottor Costantino. È paradossale che
chi ha trovato lavoro per meriti politici (Felice Bitetti gli ha ricordato il suo curriculum
lavorativo) possa mettere in discussione un
professionista di indubbia capacità e professionalità. Un bagno di umiltà non farebbe
male al sindaco di Laterza se crede di poter
ambire a scalate politiche.
Anche il comizio del centro sinistra ha riservato delle sorprese. Finalmente, è stata
detta la verità sulle elezioni amministrative
del 1993: «Lospinuso e il Movimento Sociale votarono per Costantino, lo ha detto con
la solita franchezza uno dei protagonisti di
quella fase: Felice Bitetti.
Ecco perchè questo voto rappresenta un
vero e proprio punto di svolta. Ci saranno
nuovi protagonisti sulla scena politica? Lo
sapremo fin dalle prossime settimane quando i partiti faranno l’analisi del voto e decideranno il loro futuro.
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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Piero Zanelli: «Sarò punto di riferimento per l’intero territorio
La competizione elettorale dei giorni e dei
mesi scorsi è stata un tripudio di simboli e
di candidati, ognuno dei quali, chi in una
misura, chi in un’altra, ha dato il suo contributo alla costituzione di un nuovo schema
di consensi che vede l’elettorato ginosino e
marinese spostato decisamente verso il
centro sinistra.
Un sostanzioso, quanto importante, contributo è stato dato dal candidato per la
Lista Florido, il dottor Piero Zanelli, uno
dei protagonisti delle vicende elettorali
recenti.
Dottor Zanelli, al di là della sua mancata
elezione, che si trasformerà comunque
in un ruolo importante che ricoprirà in
Provincia, quale il suo commento sull’esito finale, ma anche sull’iter che ha
portato all’ultima contesa elettorale?
«Penso di aver dato il contributo decisivo
utile al ribaltamento del rapporto di forze.
Se Ginosa è tornata ad esprimere un voto di centro sinistra credo, senza presunzione alcuna, ma alla luce di quello che è
il dato elettorale, è stato determinante il
consenso espresso a mio favore.
In questo ci sono le premesse per una
nuova primavera per Ginosa e Marina di
Ginosa e si preannuncia una crescita in
questo senso in vista della verifica regionale del prossimo anno. Intendo tenere
compatto il gruppo che mi ha sostenuto
in quanto questo patrimonio sarà veicolato in direzione di un rafforzamento del
movimento stesso. Al di là del risultato,
misurato in termini di assegnazione di seggi, oggi disponiamo di un risultato di portata
storica in quanto per la prima volta un marinese prende voti a Ginosa. È questo solo
l’inizio, anche perhé siccome i voti non sono
stati chiesti, ma sono venuti, ciò vuol dire
che il messaggio da me lanciato è stato recepito. Ho parlato esclusivamente in nome
dei bisogni dei cittadini.
“La terra dei padri” è stato un messaggio
collettivo, che non deve rimanere sterile,
ma deve essere traghettato fino alle elezioni
comunali. L’appuntamento prossimo è quello delle elezioni regionali e la Lista Florido
può essere determinante per la riconferma
del presidente Vendola.»
Un’inversione di rotta, quindi, nell’elettorato marinese. Può dare una interpretazione culturale a tale cambiamento?
«Sì, io penso che occorre iniziare il cambiamento. Il cambiamento si propone proprio
alla luce del messaggio che i cittadini hanno
recepito e tradotto in consenso e cioè: “non
più sudditi ma finalmente cittadini”. Perché
oggi si è asserviti al potere e si e utilizzato
il potere stesso sfruttando e offendendo anche la religione.
In un mio comizio ho sostenuto che se fossi io il sindaco preferirei presenziare a una
processione mettendo il mio braccio a sostegno dell’ultimo anziano che segue in coda il corteo e non pavoneggiarmi con la mia
fascia tricolore.
Il sindaco è un cittadino e come primo cittadino deve essere primo nel dovere, nel soggiacere alle leggi e nell’essere da esempio
di democrazia. Un Comune del domani io lo
concepisco diversamente dall’attuale visione del “palazzo”, deve essere un Comune
proiettato dal basso verso l’alto, potenziando con gli uffici di ascolto e traducendo poi
in azione amministrativa le istanze dei cittadini.
Il vero programma si basa sui bisogni della gente che oggi il regime cerca di tacere. Non si parla più di morti bianche e di
mezzi per approntare un valido sistema di
sicurezza sul lavoro, o dei disagi derivanti
dalla carenza di sane politiche sociali, che
inducono i giovani a fare le valigie e spostarsi su per poter vivere, quando il lavoro
si può costruire qui, incentivando iniziative
nuove, e le attività legate al turismo. Se si
porranno le condizioni affinché possa essere eletto in provincia, mi batterò affinché
sia valorizzata la Pineta Regina puntando
alle soluzioni di occupabilità di centinaia
tra giovani e maestranze locali.»
Nel prossimo futuro il dottor Piero Zanelli quale attività andrà ad affiancare a
quella di già comprovata eccellenza di
medico della Borgata?
«Vede, il titolo di dottore è quello meno usato dalla mia gente, per molti sono
Pierino Zanelli, per altri zio Piero e i molti
nipoti acquisiti li ho visti nascere e seguiti
nella loro crescita. Da oggi stesso penso
che la mia attività professionale non subirà alcuna variazione, anzi sarà più stimolante per essere più vicino ai problemi
della gente.
Già siamo pronti a mettere su un movimento socio-culturale denominato emblematicamente “Torre Mattoni” teso al recupero e
alla salvaguardia dei nostri beni ambientali,
e non, che stiamo, via via, perdendo.
Al di là della mia mancata elezione per
questioni di apparentamento, dettate dalla
legge elettorale che è comunque degna di
rispetto, il Presidente Florido mi ha assicurato un incarico che mi permetta di essere
punto di riferimento per l’intero territorio
provinciale. Tanta gente, ormai, guarda a
me come riferimento per esporre i disagi
che vive ogni giorno, io farò di tutto per accogliere le sue istanze e non la deluderò.»
Antonello Lovecchio
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attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Il voto visto dai protagonisti: Nicola Conte
Le date del 21 e 22 giugno segnano l’epilogo
della contesa elettorale 2009, che ha visto un
ampio concorso di candidati ginosini e marinesi
per la conquista di un seggio in via Anfiteatro. Le
competizioni si sono distribuite su un lungo arco
di tempo insolitamente più lungo e sono andate
via via intensificandosi con le presentazioni delle
candidature assumendo, talvolta, toni considerevolmente aspri.
Dopo la prima tappa del 5 e 6 giugno in cui si è
registrata un’inversione di tendenza tra l’elettorato marinese e ginosino, che ha spostato il suo
consenso verso le forze di centro sinistra, tale
cambiamento ha trovato il suo coronamento nell’appuntamento del ballottaggio dove il presidente Florido ha conseguito il primato nel collegio
ginosino, grazie soprattutto al rilevante contributo dell’elettorato marinese.
Per commentare questo nuovo e gratificante
risultato abbiamo contattato il coordinatore del
Circolo cittadino del PD di Marina di Ginosa, Nicola Conte.
Signor Conte un giudizio all’impronta sul risultato del 21 e 22 giugno?
«Il risultato di Marina di Ginosa è a dir poco strabiliante. Alla luce delle erronee convinzioni dei
nostri avversari del centro destra che si vedevano già con la vittoria in mano. Questo risultato
è avvalorato anche dal faticoso percorso della
campagna elettorale in cui è stato difficile tenere insieme i cocci, anche all’interno della nostra
coalizione. Vero è che le inevitabili fratture nel
centro sinistra sono state appieno ricucite; cosa che, dati i risultati, non è avvenuto nel centro
destra dove è evidente la difficile convivenza tra
gruppi e fazioni. In campagna elettorale il centro
destra ha cercato in tutti i modi di celare i suoi
disagi interni demonizzando la nostra parte, ma
il risultato è sotto gli occhi di tutti: noi abbiamo
vinto.»
Si auspica quindi un nuovo assetto nell’ambito dei rapporti tra le forze della coalizione
di centro-sinistra?
«Beh, la coalizione allargata con cui ci siamo
presentati al ballottaggio ha portato a risultati
positivi. Positiva è l’intesa raggiunta con l’Udc e
con il Movimento Io Sud di Adriana Poli-Bortone.
Lo stesso si può dire per le altre forze partner
nella coalizione.»
Soprattutto nei giorni del ballottaggio si è riscontrato, in linea con le tendenze nazionali,
un rilevante astensionismo anche a Marina
di Ginosa, come interpreta questi comportamenti degli elettori?
«Facendo una comparazione tra il risultato conseguito da tutte le forze che hanno sostenuto
Florido nel primo turno elettorale e quello del
ballottaggio, i numeri ci dicono che siamo a 2025
contro i 1183 voti, sempre a Marina di Ginosa,
causa il forte astensionismo. È questo il segnale, confermato dalle dichiarazioni della gente,
che quando gli elettori scelgono un rappresentante, vogliono che li rappresenti per tutto il suo
mandato e in modo pieno. Per questo, io, come
altri, sapevamo che il il referendum avrebbe incassato un tale deludente risultato. La gente è
stanca di tornare alle urne e ciò si è ripercosso
sulla partecipazione al ballottaggio.»
Che significato pensa possa avere questo
risultato per una borgata come Marina di
Ginosa in cui la vittoria del centro sinistra è
stata particolarmente schiacciante?
«Nel nostro Circolo siamo molto soddisfatti di
quanto è stato conseguito anche perché appaga pienamente la capillare attenzione con
cui abbiamo condotto la campagna elettorale.
Penso che la gente abbia apprezzato il nostro
progetto politico, ma soprattutto il nostro modo
di esporre con parole estremamente semplici i
motivi e gli obiettivi per cui chiedevamo il voto;
e il tipo di rappresentanza che intendevamo
esprimere.
Tenuto conto dell’assenza di rappresentatività che Ginosa e tutto il versante occidentale hanno patito ultimamente oggi ci possiamo ritenere ben rappresentati in quanto
Marta Teresita Galeota sarà un valido punto
di riferimento per tutto il territorio e Pietro
Zanelli, benché primo dei non eletti, ricoprirà un ruolo importante nell’ambito della
Provincia. Per noi oggi ha inizio una nuova
sfida che comporta un impegno costante a
cui non ci sottrarremo, quella di gestire il
consenso. Noi continueremo a stare tra la
gente, ad ascoltare i problemi della gente.
Non attaccamento alle poltrone, ma radicamento nel territorio. Questo dovrebbe essere il nostro motto.
Fare politica è per noi del PD un’opera di
servizio, non uno strumento per il proprio
tornaconto personale.
Rivolgo, infine, il mio ringraziamento a
quanti hanno riposto la loro fiducia nel PD,
nella persona del Presidente Gianni Florido
e in tutta la nostra coalizione.»
Antonello Lovecchio
Risultati elettorali – Progetto territoriale
la chiave di lettura per Dino Caruso.
Di Marilena Surdo
GINOSA – “Per la prima volta il centrosinistra supera, anche se non di molto, la
coalizione di centrodestra a Ginosa” con queste parole ha esordito il coordinatore
locale del Pd, Dino Caruso: “Questo è un chiaro segnale di desiderio di rinnovamento politico nella comunità ginosina, un gesto che lascia presagire un inizio che
va oltre i risultati di questa tornata elettorale e che ci dà nuova energia per il lavoro
che stiamo portando avanti da tre anni e che ci porterà ad affrontare le regionali
del prossimo anno e le amministrative successive”.
Politica del territorio sono le parole che hanno caratterizzato la campagna elettorale per la provincia e che sono proprie della filosofia del segretario Caruso e della
dirigenza del Pd locale: “… e parole che sono state il collante per gli apparentamenti. Certo non è stato un passaggio semplice, poiché a livello locale le ideologie sono avvertite come più forti. Per fare un esempio, con Io Sud, il movimento
della Poli Bortone, lo svuotamento dei fondi FAS, fondi nati per aiutare le aziende
delle Aree Sottosviluppate del meridione d’Italia, in favore dei distretti industriali
settentrionali, è stata la carta che abbiamo giocato per rendere valido un apparentamento prima non pensato”.
E concludendo: “ .. ha avuto inizio una fase sperimentale come è il dialogo che è
stato aperto con l’Udc che certamente avrà un seguito a livello nazionale”.
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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1ª edizione di Ballando per la Solidarietà
La G. F. Dance per i LuMaGiGi
Serata di beneficenza, quella di domenica 28 giugno scorso, al palazzaetto dello sport di Ginosa, dedicata all’associazine culturale LU.MA.
GI.GI. che ha come impegno sociale
quello dell’integrazione sociale, sportiva e culturale dei diversamente
abili, e che per questo si impegna, in manifestazioni e progetti finalizzati alla raccolta di fondi.
Protagonista della kermesse di domenica, patrocinata dall’Amministrazione comunale è stata la Scuola di ballo G.F. Dance, dei maestri
Gianni Cifarelli e Francesca Clemenza, diplomati F.I.T.D nelle discipline di ballo liscio e da sala, danze caraibiche, danze Standard, con sede in via Boito, 18 a Ginosa.
La manifestazione, presentata da Maurizio Ranaldo ha avuto inizio alle ore 21,00, alla presenza di un numeroso quanto caloroso pubblico,
che, in apertura, è stato intrattenuto dagli allievi della G.F. Dance che
si sono esibiti in varie tipologie di ballo, spaziando dal liscio alle danze
caraibiche ai balli di gruppo.
Tra i vari tipi di ballo, un grande successo l’hanno riscontrato il paso
doble, la jive, il samba e il quik step, nei quali si sono esibiti i solisti
Denis Simone e Marianna Capozzi; Giuseppe Capotorto ed Angelica
Fiorito.
Non meno applaudita è stata la pèrformance degli allievi più giovani della scuola (età 6-7 anni), Vito Giannuzzi ed Angel Notaristefano;
Erika Capotorto e Leo Lombardi; Giulio Fasano ed Erica Esposito che
hanno dato il meglio di sé in un valzer lento e jive.
Gli allievi del primo e del secondo anno accademico, Mariapia Fasano, Federico Notaristefano, Angelica Pizzulli, Damiano D’Angelo, Da-
nia Guarnieri, Michele Sannelli, Simona Cuscito, Maria Giulia Fanelli,
Morena Politano, Carmen Mongelli, Rossana Dragone, Carmela Trigiante, Francesco Tigrato, Rossella Fiorito, con valzer viennese, polka,
mazurka, fox trot e danze caraibiche, hanno letteralmente trascinato il
pubblico in un vorticoso crescendo di ritmo e allegria che ha raggiunto
il suo culmine con l’apparizione in pista degli allievi, del ballo di gruppo
coreografico e sincronizzato, Paolo Pistoia, Simona Montone, Fabiana
Notarangelo, Rosa Pizzulli, Dania Massaro e Loredana Novario.
Ma, la I edizione di Ballando per la Solidarietà non è stata soltanto ballo; durante la serata si è esibita la cantante Rossella Fiorito, in vari celebri brani di Laura Pausini e Mina e la sfilata di moda, della sartoria di
Vita Salvino, ha aggiunto un tocco di romanticismo con le sue creazioni
per la Sposa e per cerimonia.
Al termine, tutti i protagonisti, stanchi ma soddisfatti, hanno ricevuto i
ringraziamenti da Pino Valenzano in rappresentanza dei LU.Ma.GI.GI,
il quale ha anche salutato gli ospiti intervenuti, fra i quali il sindaco avv.
Luigi Montanaro, il delgato alla cultura Vitantonio Bradascio e il consigliere regionale Pietro Lospinuso.
Un vivo e sincero ringraziamento per la collaborazione, è doveroso
farlo a Garden Center che con le proprie composizioni floreali ha provveduto all’addobbo del palazzetto; alla ditta Filippo Capozzi che con i
propri mezzi ha collaborato alla preparazione della sala; e per le musiche e le luci alla Prosound di Ginosa.
Arrivederci alla II Edizione!
Francesca Clemenza
18
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Convegno VAS e CIA a Sierro Lo Greco
“Quanto pesa la tua spesa”
IV giornata nazionale Mangiasano
È stata l’Azienda Agricola Sierro Lo Greco,
di Roberto Barberio, situata sulla statale
che da Ginosa porta a Laterza, ad ospitare
il convegno indetto dall’associazione Verdi
Ambiente e Società (VAS), dalla CIA, nell’ambito della IV Giornata Nazionale “Mangiasano – Quanto pesa la tua spesa?”, in
occasione della Giornata Mondiale della
Biodiversità, nella serata di lunedì 29 scorso.
Al dibattito che si riprometteva di approfondire il tema della preservazione dei nostri
prodotti agricoli delle modificazioni genetiche e dello stretto rapporto che essi hanno
con il nostro stato di salute, hanno partecipato Roberto Barberio, Franco Catapano,
vice presidente regionale della CIA pugliese;
il dr. Savino Anelli, responsabile della struttura dipartimentale d’Igiene della Nutrizione
della ex Ausl Ba/3; il dr. Paolo Costantino,
consigliere regionale; Carlo Tamborrino,
coordinatore del circolo “progetto Mangiasano 2009”; ha coordinatola serata, Stefano
Giove, direttore del nostro giornale,.
Il maltempo pomeridiano a cui ci ha abituati questo stravagante mese di giugno, ha
soltanto ritardato i lavori che, comunque,
si sono svolti alla presenza di un numeroso
pubblico.
Ad aprire il giro degli interventi dal tavolo dei
relatori è stato lo stesso titolare dell’azien-
da ospite, Roberto Barberio, che è andato
subito al nocciolo della questione. «La biodiversità è un fattore altamente qualificante
per un territorio perchè lo identifica come
produttore esclusivo di una determinata
produzione». Con molta efficacia ha esposto ai presenti il cardine della questione,
riscontrabile nella autenticità del prodotto
stesso che deve essere composto da determinati elementi tutti quanti identificabili
dello stesso territorio. A questo proposito
ha fatto l’esempio del pane di Laterza, per
il quale – a suo avviso – sarebbe opportuno
pensare ad un Certificato di Autenticità che
dia garanzia che il grano con cui è fatto sia
quello prodotto in loco e non quello commercializzato sul mercato mondiale, come
già avviene. È chiaro, ha continuato Barberio che una produzione siffatta ha bisogno
di ricerca poiché non è, ad oggi, possibile sapere se i risultati che si otterrebbero
con la procedura esposta sarebbero dello
stesso livello attuale. «Bisogna provare!
Ed estendere la ricerca anche alle carni e
ad altri prodotti alimentari». Il suo personale impegno di produttore nell’ambito della
biodiversità lo sta portando alla ricerca di
semi ormai divenuti rari che utilizzerà, ha
detto, nell’allestimento di un Orto didattico Conservativo finalizzato al recupero di
piante e frutti che ormai rischiano la totale
estinzione. Roberto Barberio ha concluso
con un appello alle Istituzioni, sottolineando che seppure non si traggano, da questa
procedura produttiva, immediati riscontri di
carattere economico, occorre incentivarle,
come già avvenne per le produzioni biologiche, per migliorare la nostra qualità di vita.
A Franco Catapano, il coordinato Giove ha
chiesto se pensa che la biodiversità abbia
un futuro di grande mercato oppure è destinato a rimanere un prodotto di “nicchia”.
Catapano, con decisione ha risposto «non
si tratta di un mercato di nicchia bensì di
un mercato diverso!» E, pur non disconoscendo la utilità, laddove è necessario,
dell’utilizzo degli omg ha sostenuto che il
nostro territorio ben si presta alla produzione biodiversa. Questo dato è confermato
anche dalle nuove abitudini alimentari delle
famiglie che, vuoi per un fattore legato alla
spesa in tempo di crisi, vuoi per una maggiore attenzione alla genuinità dei prodotti,
si sta affermando il costume di acquistare i
prodotti direttamente dal produttore che garantisce prezzo e qualità, in aggiunta questa modalità di commercio aiuta a ristabilire
relazioni umane che si stanno perdendo.
Bene ha fatto, continua Catapano, la regione Puglia a istituire il marchio Prodotti di
Puglia, altamente prestigioso e identitario
di un territorio, piuttosto che rincorrere
attualità
l’identità di una singola località. «Inoltre – ha aggiunto – la
qualità di un prodotto non deve
essere un lusso... tutti i prodotti devono far bene alla salute e
quelli della nostra regione che
hanno questa caratteristica (e
sono tanti) devono soltanto
essere adeguatamente pubblicizzati per raggiungere un più
vasto pubblico».
Paolo Costantino ha risposto
alla domanda postagli dal coordinatore: perchè mai le altre regioni d’Italia riescono a vendere
quello che non producono e la
nostra no.
«È vero – ha detto il consigliere regionale – come accade in
alcune regioni d’ Italia per l’olio,
che pur non avendo produzioni
olivicole ci sono grandi marchi
di olio extravergine. La regione Puglia sta provvedendo con
significative leggi, già approvate o in via di approvazione, a
tutelare i prodotti pugliesi, come ad esempio l’obbligo per le
strutture ricettive della nostra
regione di consumare almeno
il 30% dei nostri prodotti tipici;
oppure la legge che tutela gli
ulivi secolari, nella quale sono
previsti incentivi per i proprietari
che non devono cambiare la destinazione
d’uso dei terreni dove sono impiantati; oppure la istituzione del Marchio di certificazione dell’olio prodotto dagli ulivi secolari...
Tuttavia le leggi non bastano se la cultura
alimentare dei pugliesi non cambia scegliendo, per esempio, i prodotti della Puglia
e non acquistando prodotti che vengono da
altri Paesi che spesso non hanno neanche
le opportune certificazioni di qualità che ne
garantiscano la non dannosità».
A Carlo Tamborrino, coordinatore dell’associazione Verde Ambiente Sano, la domanda
è stata rivolta guardando ai consumatori.
Il coordinatore della VAS ha subito esposto
al pubblico le finalità dell’associazione che
rappresenta e che è operativa sul territorio ginosino da ben 20 anni, sottolineando
l’impegno contro gli omg, la difesa del mare
e delle coste, la prevenzione degli incendi
ma, soprattutto l’educazione e l’informazione sulla difesa ambientale. Il programma
che li ha visti impegnati, ha continuato, an-
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
che nella tutela alimentare è quest’anno alla
sua IV edizione ed ha investito campi significativi della vita e dei territori, occupandosi
essenzialmente della bio agricoltura per un
futuro senza pesticidi; della conoscenza
del pianeta terra, dell’aria, dell’acqua, del
suolo, della vita, degli uomini; della risorsa
acqua che deve essere per tutti e di tutti; e
della moratoria alla coltivazione e commercializzazione dei prodotti transgenici.
«Questa imponente mole di impegni, ha
concluso Tamborrino, riusciamo a portarla
avanti grazie alla collaborazione di importanti associazioni come la CIA, LIBERA,
AMAB e, come partner scientifico, l’Istituto
Agronomico del Mediterraneo di Bari.»
Al medico igienista, dr. Savino Anelli, Giove
ha chiesto di illustrare gli effetti sulla nostra
salute di una non corretta alimentazione. Il
medico ha salutato con piacere l’espansione che sta vivendo in questo ultimo periodo
la sua specialistica: «Mi occupo di alimentazione sana e di rilevare le caratteristiche
di sicurezza dei prodotti alimentari». Lo stu-
19
dio fatto in questi ultimi due anni
dalla nostra regione sulla obesità
dei bambini pugliesi ha prodotto
dati che rilevano che la nostra è
la quarta regione per presenza di
bambini obesi. L’obesità dà il via
a tante e rilevanti patologie che
una volta manifestatesi hanno
bisogno di cura, pertanto prevenire è senza dubbio meno costoso che curare e, oltre a ciò è più
auspicabile. Il consumo di frutta e
verdura prevengono molte patologie, da questi rilievi e da queste
considerazioni è nato il progetto
“Passi e panelle fanno i figli belli”.
Il dr. Savino, con l’aiuto di diapositive ha presentato dati e tabelle
statistiche sulle quali il progetto
si è dipanato e nella sua fase attuativa, diverse decine di scuole
pugliesi si sono viste recapitare
per l’intero anno scolastico, frutta in aula per i bambini-studenti
che hanno imparato a farne uso.
Indubbiamente – ha continuato
il medico – non soltanto le istituzioni sono chiamate ad intervenire ma anche le famiglie e tutte
le agenzie formative che hanno
ruoli educativi. Alla cattiva pubblicità televisiva che induce a consumi alimentari sbagliati occorre
opporre stili alimentari sani e di
qualità. In Italia, diversamente dai Paesi anglofoni, l’incentivo pubblicitario non è quello
di diventare più forti e più sani ma più belli... una deviazione educativa che non aiuta
i nostri bambini e dalla quale molti genitori e
adulti sono soggiogati. In conclusione, il dr.
Savino, il dr. Costantino e il vice presidente della CIA regionale, Catapano, con brevi
interventi hanno convenuto sulla necessità
che consumatori, produttori ed istituzioni, insieme siano protagonisti di un cambiamento
culturale che investa lo stile alimentare del
popolo pugliese e, da questo, l’impegno, ciascuno nel proprio ambito di competenza, a
mettere in atto interventi e strategie che diano una sterzata ad una cultura consumistica
che mal si coniuga con le belle opportunità
produttive che il nostro territorio offre.
La serata si è conclusa con un buffet a base
di prodotti tipici, allestito dagli operatori dell’azienda Sierro Lo Greco.
Adele Carrera
foto Erasmo Mazzone
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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Centrodestra:
“Vendola fugge e cerca
di scaricare solo
sugli assessori”
I gruppi consiliari di centrodestra riuniti dopo lo scioglimento della
seduta consiliare, hanno diffuso il seguente documento.
“Lo sfascio della Regione Puglia, emerso in questi giorni anche a
seguito di inchieste giudiziarie, vede come primo responsabile il
presidente Vendola. Il suo sottile tentativo di salvaguardare se
stesso, scaricando sui componenti del suo governo tutte le colpe
della cattiva amministrazione, è un modo per nascondere l’evidente incapacità di guida della coalizione e di controllo della gestione,
di cui sono egualmente responsabili il presidente, il suo governo e
la sua maggioranza.
I risultati di questo fallimentare quadriennio sono sotto gli occhi di
tutti: un debito consolidato nella sanità che raggiunge la strabiliante
cifra del miliardo di euro, in presenza di un contestuale inarrestabile degrado dei servizi; un pesante aumento di tasse a carico di cittadini e imprese della Puglia già per il secondo anno consecutivo,
che ha colpito soprattutto quegli ‘ultimi’ che la sinistra promette
sempre di difendere; la mancata attivazione dei fondi comunitari
che ha sottratto ad un’economia già in recessione sostegni preziosi; le irregolarità nelle procedure dei concorsi come denunciato da
molti cittadini e da nostre interrogazioni sistematicamente senza
risposta; la totale paralisi dell’Acquedotto Pugliese con relativa perdita di finanziamenti destinati alle grandi opere idriche; la gravissima emergenza rifiuti che non vede ad oggi chiuso il ciclo con impianti pubblici in nessun bacino della Puglia.
Sono soltanto alcuni degli aspetti di un disastro generale dal quale
Vendola, il suo governo e la sua maggioranza si illudono di salvarsi
con fuochi d’artificio che ormai non ingannano più nessuno. La
Puglia è in una situazione complessiva di distruzione che parte dalla sanità per toccare ogni settore della politica regionale. Quelli che
furono i simboli della campagna elettorale e della vittoria di Vendola, ossia una nuova sanità ed una nuova moralità, si ritorcono oggi
contro chi li aveva contrabbandati. Col capo cosparso di cenere
Vendola, che oggi non ha avuto nemmeno il coraggio di presentarsi in Consiglio regionale come sarebbe stato suo elementare dovere, dovrebbe consentire ai pugliesi di tornare a votare e a scegliere.
Certamente sceglierebbero di essere governati dalla loro maggioranza naturale di centrodestra”.
Pietro Lospinuso
attualità
COSTANTINO (PD) 1
MILIONE DI EURO PER DUE
PARCHI DELLA PUGLIA
Al via il progetto GRASTEPP per la conservazione
della biodiversità
BARI – La riduzione delle specie vegetali e animali esistenti è
un affare serio. Per questo la Regione Puglia con la Delibera del
26 Maggio 2009 n° 893 ha stanziato 1.049.000€ per il progetto
“GRASTEPP tra gravine e steppe”. Il progetto farà aumentare
numero e specie delle piante ed animali esistenti nel Parco
Nazionale dell’Alta Murgia istituito nel 2004 e nel Parco Regionale
della Terra delle Gravine istituito nel 2005.
L’azione di bio-conservazione sarà curata oltre che dall’Ufficio
Parchi e Riserve Naturali della Regione dal Museo Orto
Botanico dell’Università degli Studi di Bari e dal Comune di
Gravina. GRASTEPP ideato nel 2006 e finanziato dal Ministero
dell’Ambiente nell’Ottobre del 2008 è fondato su tre azioni. La
prima è la conservazione e la reintroduzione delle specie vegetali
normalmente esistenti nei due Parchi, attuata come si dice in situ
ed ex situ ovvero sia nei Parchi che fuori da essi. Cioè in un luogo
protetto che è la Banca del Germoplasma presso l’Orto Botanico.
Il Germoplasma è l’insieme dei diversi corredi genetici disponibili
per una specie consistente in semi, tessuti o cellule in gradi di
ripristinare un organismo intero.
La seconda riguarderà la costruzione e la gestione di voliere presso
l’Osservatorio Faunistico per la riproduzione del Falco Lanario e del
Capovaccaio, una delle 4 specie di avvoltoio presente in Europa.
La terza riguarderà l’individuazione delle aree pubbliche all’interno
dei Parchi dell’Alta Murgia e della Terra delle Gravine dove
reintrodurre la flora studiata e riprodotta e i rapaci allevati. A queste
azioni sarà affiancata naturalmente una attività di sensibilizzazione
e divulgazione a cura dell’Ufficio Parchi della Regione. Le risorse
finanziarie distribuite a seconda delle azioni da realizzare andranno
al Museo Orto Botanico, al Comune di Gravina, all’Ufficio Parchi
della Regione, al Parco Nazionale dell’Alta Murgia ed alla Provincia
di Taranto in qualità di Ente Gestore del Parco delle Gravine.
Il progetto GRASTEPP fa parte di un accordo di programma
multiregionale ed è una azione diretta per la conservazione
della biodiversità in due aree protette contigue e molto sensibili
ai cambiamenti climatici e naturalmente all’azione dell’uomo.
Lungi dal rappresentare un esercizio accademico sono la diretta
applicazione della tutela dell’Ambiente necessaria a questi
ecosistemi. La necessità della tutela della biodiversità - e quindi
anche delle specie rare ed in via di estinzione- si comprende
meglio ed è accettata se si considerano gli aspetti economici e le
ricadute scientifiche derivanti dallo studio delle varie specie.
Il Consigliere Regionale del PD
Paolo Costantino
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
21
Mario Toma interroga il sindaco Quale futuro per
su arenile e aree a rischio
il Parco
Comunale?
Il consigliere
di Borgata del
Pd chiede
lumi!
Interrogazione Consigliare- Richiesta
di interventi urgenti per la fruibilità del
tratto di arenile orientale di Marina di
Ginosa.
PREMESSO
Ø Che in data 04.06.09, in ossequio alla
L.R. n. 17/06, gli assessori Regionali al Turismo, alla Trasparenza e al Demanio Marittimo hanno emesso una ordinanza relativa
alle strutture balneari.
Ø Che tale ordinanza disciplina l’esercizio
delle attività turistiche, balneari e commerciali, nonché l’uso del demanio marittimo e
delle zone di litorale interessate da strutture
turistico-ricreative.
Ø Che tale ordinanza riporta all’art. 1 le disposizioni generali ed in particolare al comma 9 lettera a,b,c,d,e, f si legge al comma
9:
I Comuni costieri hanno l’obbligo, compatibilmente con le esigenze di tutela ambientale:
a) di assicurare sulle spiagge libere l’igiene,
la pulizia , la raccolta dei rifiuti;
b) di rendere fruibili, anche ai soggetti diversamente abili gli accessi pubblici al mare
esistenti, garantendo la loro costante pulizia e la percorribilità ;
c) di predisporre e assicurare ai fini della
concreta fruibilità delle spiagge libere e del
mare anche a soggetti diversamente abili attraverso idonei percorsi perpendicolari alla
battigia fino al raggiungimento della stessa
con apposite pedane amovibili;
d) di consentire il libero accesso all’arenile
ad intervalli non superiori a 150 m, qualora
vi siano opere di urbanizzazione a delimitazione del demanio marittimo lo stesso obbligo grava su ogni altro Ente titolare di infrastrutture che ostacolano il libero accesso
all’arenile, in tale seconda ipotesi i Comuni
dovranno promuovere una attività finalizzata alla realizzazione degli accessi.
e) di installare sufficienti ed idonei servizi
igienici e di primo soccorso;
f) La Regione periodicamente pubblicherà
l’elenco dei Comuni e degli Enti inadempienti predisponendo accertamenti in base a
segnalazioni pervenute da parte di soggetti
portatori di interessi collettivi e/o di singoli
cittadini.
CONSIDERATO
Ø che la spiaggia orientale di Marina di
Ginosa, pur essendo percorsa da una fitta
rete di sentieri, è priva di :
- accessi liberi alla spiaggia perfettamente
fruibili soprattutto a soggetti diversamente
abili;
- di sevizi igienici.
CHIEDE
di porre in atto interventi urgenti di adeguamento, in maniera tale da rispettare, già da
luglio 2009, la citata ordinanza ed in particolare:
Ø che vengano resi perfettamente fruibili
soprattutto a soggetti diversamente abili gli
accessi al mare esistenti;
Ø che vengano installati sufficienti ed idonei
servizi igienici;
DICHIARA
inoltre che a partire dalla data odierna, in ossequio a quanto indicato nell’art.1 comma 9
lettera f , il sottoscritto segnalerà alla Regione il mancato rispetto degli obblighi
previsti nella citata ordinanza.
Si chiede di fornire una risposta scritta.
Il Consigliere Comunale Mario Toma
*****
Interrogazione Consigliare - In aree a rischio.
Il sottoscritto Mario Toma, consigliere Comunale di Ginosa riporta all’attenzione dei
destinatari della presente quanto di seguito
riportato:
PREMESSO,
Ø che con ordinanza Sindacale emessa nel
mese di maggio veniva intimato ai proprietari di suoli abbandonati di eliminare la presenza di sterpaglia al fine di evitare possibili
focolai di incendi;
CONSTATATO
Ø che nonostante l’ordinanza Sindacale sono presenti zone urbane abbandonate e ricoperte di sterpaglia prossime ad abitazioni
civili che tra l’altro incrementano lo sviluppo
di ratti e di animali striscianti ;
Ø che nell’abitato di Ginosa ci sono anche
zone non ancora illuminate che favoriscono
capannelli di drogati;
CHIEDE,
nel rispetto di quanto innanzi dichiarato e
al fine di garantire la pubblica incolumità, di
conoscere quali provvedimenti le S.S. L.L.
hanno già preso o intendono prendere in
determinate zone (si segnala, in particolare
l’area prossima a via Goldoni e a via Pozzo Sant’Agostino già in precedenza sede
di incendi).
Si chiede di fornire una risposta scritta.
Il Consigliere Comunale Mario Toma
Il
segretario
marinese e
del Pd,
Nicola
Conte
che ricopre la
carica
di Consigliere di Borgata, ha inviato una
nota stampa attraverso la quale chiede:
«1) Siamo al mese di luglio e il Parco comunale non è interamente funzionante,
2) Nessuna manutenzione e messa a
norma è stata realizzata (adeguamento
alle norme antincendio, adeguamento alle
norme sanitarie, verifica degli impianti);
3) non si intravede nessuna scelta per il
futuro del Parco e non si muove niente in
direzione della realizzazione del progetto
ecocompatibile approvato dal Consiglio di
Borgata.»
Nicola Conte conclude la sua nota sollecitando gli amministratori ad affrontare
con la dovuta determinazione le problematiche inerenti il Parco, senza dare spazio a scelte di carattere clientelare.
Od ogni modo, il segretario del Pd marinese, nel caso in cui questo appello non
dovesse sortire gli effetti sperati, annuncia
che il suo partito promuoverà iniziative di
lotta per sostenere il progetto di «Un Parco Comunale al servizio della collettività e
non al servizio di alcuni interessi.»
SG
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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
riceviamo e pubblichiamo
La Bella e la Bestia
Gli alunni dell’I.C. “Deledda” portano in scena la favola
Il giorno 25 giugno c.a. al Teatro Metropolitan di Ginosa l’Istituto Comprensivo “Grazia Deledda” ha presentato il Musical “La Bella e la Bestia”.
Un bellissimo spettacolo teatrale tratto da una delle più belle e popolari
fiabe di tutta la tradizione europea.
Questo musical si inserisce nel progetto P.O.N. F1 finanziato con i Fondi Strutturali Europei e con il Patrocinio del Comune di Ginosa. Lo scopo
primario di tale iniziativa è quello di
promuovere il successo scolastico,
le pari opportunità e l’inclusione sociale.
Alla realizzazione del musical hanno
partecipato gli alunni della IV e V della scuola primaria e I, II e III della scuola secondaria,
con la scrupolosa collaborazione dei Docenti: Prof. Antonio Cristella, Prof.ssa Lucrezia Divitofrancesco, Prof. Giovanni Materano, Prof.
ssa Marilisa Mongelli, Prof.ssa Maria Ranaldi
, Prof.Antonio Volpe.
Questo grandioso spettacolo si è avvalso anche della partecipazione straordinaria dei genitori degli alunni. E’ stato un vero e proprio
lavoro di “squadra” che ha permesso ai genitori di partecipare attivamente al mondo della
scuola, in sinergia, favorendo la corresponsabilità educativa fra scuola e famiglia.
Le scenografie sono state realizzate dal noto stilista Arch. Michele Gaudiomonte insieme
alla Prof.ssa Carmela Pizzulli che ha egregia-
mente coordinato il gruppo genitori.
La bravissima coreografa Prof.ssa Betta Cuscito ha seguito con entusiasmo ed energia i
ragazzi del “corpo di ballo”.
Eccellente il lavoro svolto dall’insegnante Nicoletta Mortato la quale ha preparato le alunne della scuola primaria che hanno recitato in
inglese.
Il Prof. Pietro Guzzi, nel ruolo di spicco di aiuto
regista, ha coordinato gli alunni sia nella recitazione che nel canto. L’alunna Michela Nigro
con la sua meravigliosa voce ha narrato e cantato divinamente, ma bravissimi tutti gli alunni
nelle vesti di ballerini, attori e cantanti.
La regia di questo spettacolo è stata diretta dal
giovane artista emergente Graziano Galatone.
Nome di punta dello spettacolo italiano, artista
eclettico, particolarmente apprezzato per aver
magistralmente interpretato: il Capitano Febo nel Musical “Notre-Dame
de Paris” con musiche di Riccardo
Cocciante; il pittore Mario Cavaradossi nell’Opera “Tosca Amore Disperato” riscritta e musicata da Lucio Dalla; Lorenzo il Magnifico nell’opera “Il Principe della gioventù”
con musiche del mitico Riz Ortolani. Attualmente l’artista è in tournèe
con il Musical “Bernadette, il Miracolo di Lourdes” da lui stesso ideato, progettato e diretto.
La sua passione, la premura e
l’energia profuse nel seguire i ragazzi, sono stati gli ingredienti imprescindibili di una formula vincente. Gli alunni hanno seguito con vivo interesse le sue lezioni. Avvicinare i nostri ragazzi al
mondo della danza, della recitazione, del canto e della musica, suscitando in loro interesse e curiosità è un metodo pedagogico unico
per rafforzare il loro senso di autostima, di autocontrollo, lo sviluppo del procedimento logico
e il senso critico.
Con questo evento si conclude un anno scolastico che ha visto la nostra scuola protagonista
in diverse nuove iniziative. Un ringraziamento particolare, da parte dei genitori, alla nostra
stimata Dirigente Prof.ssa Vita Surico, la quale ha creduto in noi e in una Scuola al passo
coi tempi.
Il Presidente del Consiglio D’Istituto
(Sig.ra Domenica Masini)
24
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Vincenzo D’Angelo: un poeta contemporaneo!
Non si dovrebbe giudicare un libro dalla copertina! Quante volte l’abbiamo detto e ce
lo siamo sentiti dire. Invece, desiderio di chi
scrive è partire proprio dalla copertina e dalla
quarta del libro di cui si parlerà. Rappresentata magistralmente dalla grafica Agata Bitetti
si può osservare una doppia ombra che scruta da una parte la gravina e dall’altra il borgo antico di Ginosa. Scelta più che azzeccata
quella dell’ombra che suggerisce in maniera
esplicita la figura dell’autore di questa silloge
poetica in dialetto ginosino, il poeta Vincenzo D’Angelo che nell’ombra della sua riservatezza e della sua timidezza osserva il suo
paese, riuscendo a confezionare tanti scorci
di vita vissuta sotto la forma che fu propria di
tanti grandi letterati, la poesia. Ma, l’ombra
è anche il luogo astratto dove si nasconde
e dove ci si nasconde; il luogo in cui molto
spesso si relega il dialetto per paura di cadere nella cafonaggine, di essere “grezzi”.
In realtà gretti (non grezzi) si dimostra di esserlo quando, per pigrizia o altro, non si nota quante parole della lingua italiana posseggano una radice dialettale; in questo caso il
termine “grezzo”, riferito al dialetto (giammai
a chi lo parla con consapevolezza), calza a
pennello ma nell’accezione di “da coltivare”.
Si perdoni la premessa.
Titolo della silloge è “Dacchessì la pénze jie”
(così la penso io). Ulteriore dimostrazione di
umiltà ma al contempo di coraggio di esprimere e di scrivere anche, le proprie idee.
Buoni sentimenti, Racconti e Ginosa e giù di
lì sono le tre sezioni in cui il libro è suddiviso.
Come ogni libro che si rispetti, anche la sil-
loge di Vincenzo D’Angelo è stata presentata ufficialmente. Nella cornice istituzionale eppure familiare del teatro Alcanices di Ginosa,
esattamente alle 20.57 del venticinque Giugno scorso, il sipario si è alzato sulla poetessa Luciana Punzi che ha prestato la sua voce,
dall’ottima e allenata pronuncia, per recitare
la prima poesia della serata tratta dal libro di
D’Angelo. Appena dopo la professoressa Maria Carmela Bonelli, coordinatrice dell’evento,
ha salutato il pubblico ed ha introdotto gli altri relatori che, dietro la sua guida e con lei,
hanno moderato la serata; l’avvocato Luigi
Montanaro, il nostro sindaco, ed il professore, nonché critico, scrittore e poeta anch’egli
Giovanni Amodio. Il sindaco ha tenuto a sottolineare quanto il lavoro di D’Angelo sia importante per trasmettere l’amore per il territorio e
la memoria storica di Ginosa; ha anche informato il pubblico che un capitolo del bilancio
del Comune di Ginosa è dedicato ai progetti
editoriali. L’intervento del professor Amodio è
risultato certamente più tecnico, volto in primo
luogo a sottolineare l’eccellente qualità editoriale del testo. I temi dell’amore, del desiderio,
della seduzione e del pathos hanno rappresentato la materia principale di questo “corpo
a corpo dell’autore con la poesia”; il professore ha inoltre spiegato come in realtà l’uso
ricorrente nei versi del tu e delle frasi interrogative sia l’espressione della voglia di coinvolgere i lettori, di farli sentire quasi interlocutori.
Sono intervenuti anche la professoressa Grazia Pollicoro ed il signor Nicola Facilla, due
esponenti dell’associazione culturale “la jarvine”, che organizza annualmente il concorso
di poesia in dialetto ginosino. L’invito della
professoressa Pollicoro è stato per il prossimo mese di Agosto per l’edizione 2009 del
concorso mentre il signor Facilla ci ha regalato un altro momento di poesia, leggendo dei versi scritti da lui e proposti nella prima edizione del suddetto concorso. La signora Amelia Galante ha voluto far giungere al suo amico Vincenzo i suoi complimenti e gli auguri più sinceri attraverso un fax
arrivato quasi in tempo reale. Anche lo zio
del poeta, il professor Anelli, ha voluto fare
il suo in bocca al lupo al nipote raccontandoci come anche lui l’abbia invogliato a raccogliere e pubblicare le sue poesie. A questo punto, adempiuti i doveri di cronaca, non
ci si limiterà a ringraziare colei che Vincenzo D’Angelo ha definito “la mia mecenate”,
che ha condotto tutto il pubblico tra storia e
quotidianità, tra dialetto e italiano perfetto,
alla scoperta di questo “bravo ragazzo” che
è Vincenzo e del suo lavoro; la professoressa Maria Carmela Bonelli. La semplicità e
la chiarezza di espressione, conseguenza
del pieno possesso di argomenti e parole le
hanno consentito di moderare la presentazione in maniera coinvolgente e appassionante. La serata si è conclusa con un intervento di un emozionatissimo Vincenzo
D’Angelo che semplicemente ha ringraziato
tutti e, musica classica in sottofondo (curata
da Enzo Calabria), ha vinto la timidezza leggendo una delle sue poesie.
Viola Lavermicocca
foto Erasmo Mazzone
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
MARIO TARANTINI:
50 ANNI DI ESPERIENZA NEL CAMPO
DELLE ACCONCIATURE MASCHILI
Mario Tarantini è un distinto signore di 63
anni affabile e gentile che con tanta passione, impegno e dedizione da 50 anni si
occupa della bellezza degli uomini che con
fiducia mettono le loro chiome, barbe e pizzetti nelle sue mani esperte. Lo abbiamo
incontrato nella sua bottega “il Pettine” in
via Tre Fonti per farci raccontare i segreti di
una così longeva carriera nel mondo delle
acconciature maschili.
Sig. Tarantini quando ha iniziato e come
ha imparato il mestiere di barbiere?
Ho iniziato giovanissimo ad andare a bottega e devo ringraziare i miei maestri che
hanno preteso da me sempre la massima
attenzione, cosicché io ho potuto rubare loro con gli occhi il mestiere che da sempre mi
ha appassionato, cui io ho dato sempre tutta la mia dedizione che poi si è tramutata in
esperienza. Devo dire che questo mestiere
mi ha ripagato dandomi anche moltissime
soddisfazioni.
Sig. Tarantini so che lei ha portato la sua
pluriennale esperienza in giro per il mondo…
Si, prima di stabilirmi definitivamente a
Ginosa, dopo il mio matrimonio, ho lavorato qualche anno a Laterza ma anche in
Germania. Da lì infatti ho portato nel nostro
paese tante innovazioni e un modo nuovo
di lavorare che è stato molto apprezzato dai
ginosini che, devo dire senza falsa modestia, affollavano il mio locale, provocando
l’invidia dei miei colleghi.
Sig. Mario, le è capitato in tanti anni di
mestiere di servire anche qualche persona di prestigio?
Si, perché la mia bottega ha visto passare
molti operai, contadini e piccoli borghesi
ma ho avuto anche l’onore di servire molta
gente importante come ad esempio l’Onorevole Rocco Loreto. Ma colui che sono
stato davvero felice e onorato di servire è
stato il compianto Onorevole Bettino Craxi
a cui ho fatto la barba.
So che lei ha un grande cruccio…
Si, purtroppo ho un gran dispiacere: quello di non poter insegnare il mio mestiere ai
giovani che vogliono intraprenderlo in bottega, in quanto la legge impedisce di farlo.
Eppure mio figlio Gaetano, che oggi ha
una grande esperienza alle spalle e che
mi aiuta tantissimo nella mia attività, avendo anche clienti che hanno tanta fiducia
nelle sue capacità, l’ha imparato stando
nella mia bottega, come ho iniziato io tanti
anni fa. Perché credo che il mio mestiere
non si impara solo nelle scuole specializzate, che al massimo possono insegnarti i
tagli all’ultima moda, ma lo si vive stando
in bottega, carpendo i segreti e stando a
contatto coi clienti, cercando di accontentarli sempre, cosicché possano uscire più
fiduciosi e felici della loro immagine.
Ringraziamo il sig. Mario Tarantini per la
stupenda chiacchierata augurandogli altri
50 anni di sereno lavoro tra pettini, forbici
e pennelli, per dare ai suoi clienti un tocco
di eleganza.
Luca Calabrese
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attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
RICORDANDO CHI PRIMA DI NOI.
Francesco Paolo Tuseo era il più piccolo dei
fratelli di mio padre. Giovanissimo consegue
il diploma nel Regio Istituto Magistrale di
Matera, iscrivendosi, successivamente, all’Istituto di studi superiori di Napoli. Nel
giugno del 1915; con l’entrata dell’Italia
in guerra; ai docenti tutti di Ginosa tiene
una conferenza sul tema LA GUERRA
E LA SCUOLA, dal cui testo, dato alle
stampe, estraggo alcune sue considerazioni: “La storia dirà se quel poco che
si è fatto per la scuola nostra sia valso a
creare menti fredde e calcolatrici, pronte
a qualsiasi decisione, anche al più orrendo massacro, ma a tener desto nei
cuori l’ideale di una patria grande forte
e temuta.”
Ed ancora: “Come primo risultato di
questo progresso si sperava sarebbe
stato l’abolizione della guerra e l’inaugurazione di una èra di pace e di felicità
tra i popoli.”
“La società era pervasa da una febbrile
avidità per l’oro, agognato rapacemente
non con il lavoro sereno e convenzionale,
ma con la frode e con altri più turpi mezzi.
In tutti la brama dell’utile, del godimento, o il folle desiderio di distinguersi,
di dominare, di grandeggiare su altri,
trascurando e calpestando tutto...” “Ma
che colpa ha la scuola se, per un così
colpevole abbandono, non ha potuto
lottare contro tante forze avverse e si
è inquinata di tutti i nostri errori, di tutti i
nostri vizi e fatalmente è stata investita
dalla crisi che infierisce su tutto ?”
Chiamato alle armi, rinuncia a frequentare il corso allievi ufficiali, e viene mandato
in prima linea, sul dorsale carsico della valle
dell’Isonzo, dove il 14 agosto del 1916, in
quella che gli storici definiscono la sesta
battaglia dell’Isonzo, in un quanto mai feroce
corpo a corpo per la conquista del colle di
Santa Caterina, viene mortalmente ferito,
spegnendosi a 25 anni.
Lì, il suo corpo, disperso, non viene mai
ritrovato, ed idealmente riposa accanto di
quell’ignoto milite, che sull’altare della Patria,
nel sagrato del Vittoriano in Roma, si ricorda
e commemora.
Fritz Weber, ufficiale d’artiglieria dell’esercito
austro-ungarico nel suo libro Dal Monte Nero
a Caporetto, edizione Mursia, a proposito
della sesta battaglia dell’Isonzo così scrive:
“La lotta riassunse le caratteristiche delle
più dure battaglie carsiche sulle pendici
del Monte Santo e del colle di Santa Ca-
Francesco Paolo Tuseo
Ginosa 1 luglio 1891
Santa Caterina 14 agosto 1916
terina. Comunque fosse, è innegabile che
questa battaglia fu la più grave sconfitta
che avessimo mai subito per opera degli
Italiani”. Non ho conosciuto questo zio,
ma tutta la mia infanzia ha convissuto
con un grande suo ritratto, incorniciato in
una larga cornice ovale. Ed ancora oggi,
se chiudo gli occhi, rivedo il suo sguardo
che mi fissava da qualsiasi posizione mi
ponessi. Più grande, frugando tra carte
domestiche, ho ritrovato un insieme di
cartoline postali, annodate con un nastrino
tricolore, tutte scritte con matita, in grafia
minutissima, spedite in franchigia-militare;
hanno tutte un’unica provenienza: ZONA
DI GUERRA, 133° Reggimento Fanteria.
5 Compagnia. Da alcune di esse riporto questi
pensieri.
16 aprile 1916. “Quando ho l’animo agitato non
ho forza di passare il tempo in ozio e spendo
col mangiare e in sigarette. Dopo mi
pento, pensando come quei soldi sono
guadagnati, quanti sacrifici state facendo per me.”
30 giugno 1916. “Ho preso parte all’avanzata, ora mi trovo un pochino
lontano dal nemico, ma non tanto da non
sentire fischiare le pallottole e scoppiare
le granate, cosa del resto che non fa più
impressione.”
9 luglio 1916. “Un freddo cane, una
fame da lupo, un desiderio nostalgico
di tranquillità”.
3 agosto 1916. “Ieri sono stato invitato
ad una cena, mangiai per la prima volta
i pomodori, un pezzo di galluccio, fichi,
pesche ed un melone di pane che da
noi si vende, data la grossezza, tutto
al più un soldo, e che qui si pagò la
bellezza di lire 1,50. Immaginate quanto
dovette costare il resto. Vero è che gli
altri, non invitati, dovettero pagare la
loro porzione.
Ed ecco l’ultima, scritta al fratello Damiano.
12 agosto 1916. “Ho attraversato tutto
il Veneto in auto, e dovunque abbiamo
avuto un’accoglienza festosissima. Ci
gettavano fiori, confetti, sigarette, ci davano vino, acqua con anice, bandierine
e gran battimani e grida da sembrare un
vero delirio. Tutto questo per la notizia
della bella vittoria di questi giorni. Dove
appunto si sono svolti i più gloriosi combattimenti, lì mi trovo. L’autocarro ci ha portato per
un pezzo attraverso il territorio conquistato.
Ho attraversato lo storico fiume, ho visto i
monti i cui nomi risuonano quasi sempre nei
comunicati e ora sono vicinissimo alla famosa
città. Un giorno mi sento benino, l’altro male,
vedremo come andrà a finire. L’animo però è
sempre tranquillo, perché confido moltissimo
nella Religione. Non preoccupatevi mai troppo
per me, specie se ritardo ascrivere. Non altro,
saluti agli amici, colleghi e colleghe, parenti, e
voi tutti abbiate baci.
Affezionatissimo fratello Ciccillo.”
Nicola Tuseo
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
LUMAGIGI: AGENDA ESTIVA 2009.
Sarà un’estate all’insegna della commistione tra novità e trazione quella proposta
dall’associazione culturale Lumagigi. In particolare nelle serate del 25 e 26 Luglio
una sagra dell’arrosto farà da cornice all’esibizione di alcuni giovani artisti locali,
fra i quali spicca il cantante lirico Nicola Malagnini (già partecipante ai casting di
Amici) in Piazza IV Novembre; la presenza di due dei concorrenti della trasmissione televisiva X Factor arricchirà ulteriormente il programma della serata. Per
quanto riguarda il mese di Agosto, sarà la sagra dell’orecchietta, organizzata dal
centro anziani di Ginosa, che aiuterà i partecipanti a calarsi meglio nell’atmosfera
del Palio, organizzato dall’associazione Cavalieri di Ginosa, che ripercorrerà tradizioni passate nella giornata di giovedì 6.
Viola Lavermicocca
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Notte a Taranto
Sul cuor della Terra trovi il cuore
dell’uomo. Non piangere più, ragazza.
Non temere la notte; non più razza
d’oscure navi rimena con l’are
dell’ombre cadenti dai cieli voce
caterve d’almastre tempeste…
pare
schiuma scatena su scogli, che
piazza
volge salinga ai tornanti riporti
dei venti, cuore che da notte rafforti.
Michele Maggiore
Amor omnia
vincit
Amo una piuma, quindi io rivoglio
quella rondine, che il suo verso solleva
a sublime gioia, primaver
d’amor
che tutto vince. Amo il quieto
dono
della pace, che mi ridai coi fiori
del ritorno all’essenza, che diffondi
per universal idea d’eternità
Michele Maggiore
*****
Alba
Un volo d’azzurro cielo io contemplo
ed alitanti uccelli, quando stella
Sole orienta languidamente la
rena,
che stringo nelle mie man e
lenta faccio scendere
Michele Maggiore
27
Il piacere di
leggere un libro
Rubrica di
Viola Lavermicocca
RAGIONEVOLI DUBBI
di Gianrico Carofiglio.
Bari. Un ex picchiatore fascista viene accusato
di traffico di stupefacenti. Una moglie disperata accetta di assumere in difesa del marito un
bizzarro quanto inconcludente avvocato a cui
però toglierà l’incarico. Un nuovo avvocato,
Guido Guerrieri, deciderà di accettare la difesa
dell’imputato nonostante tutti gli elementi siano
contro di lui, violando anche la regola non scritta secondo la quale non si difende un cliente
buttando a mare un collega. Un intreccio fitto di
ricordi, paure, nostalgia, amore, felicità tessuto
in una maniera così armonica che anche i tecnicismi legali non risultano pesanti da leggere.
Solo la lettura di questo giallo sofisticato eppure mai distante dalla quotidianità, può fugare il
pregiudizio riguardante l’autore. Un magistrato
barese, dal 2008 anche senatore nelle fila del
partito democratico, apparentemente lontano
dal mondo della letteratura. Il pregiudizio ci
indurrebbe a pensare al solito avvocato, con
l’hobby della scrittura, che racconta una delle
esperienze professionali magari anche alquanto prolissa e noiosa. In questo caso invece, non
è corretto parlare di hobby ma più precisamente di talento.
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attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Ma perché?
Rubrica a cura
di don Franco Conte
Ma perché fissarsi ancora su un Dio che crea
l’uomo… con la plastilina, quando la cultura
odierna ci ha spiegato bene che tutto viene da
una semplice energia creatrice del mondo?
Non possiamo negare che proprio questa
“energia”, questa “forza” di cui parla soprattutto la NEW AGE, siano all’origine del sole
e delle stelle. La creazione, però, è qualcosa
di molto più ricco e completo di una semplice
“energia”! E, parlando dell’uomo, non ci si può
occupare soltanto dell’immensità dell’universo, dell’immensamente grande e dell’immensamente piccolo, ma anche dell’infinitamente personale.
Con l’apparizione dell’uomo sulla terra compare qualcosa di radicalmente nuovo: egli è
molto più che una semplice energia; l’uomo
è persona, vale a dire un essere capace di
stabilire relazioni. Egli può dire “Io” e rivolgersi a un “Tu”; insieme questo Io e quel Tu possono diventare un “Noi”, con libertà, nell’amore. Ecco perché non si può affatto giustificare
semplicemente un concetto di “energia”!
La fede cristiana ci parla di un Dio personale;
la Bibbia ci dice che Dio ha creato l’uomo “a
sua immagine e somiglianza”. Proprio qui sta il
nucleo dell’argomento: Dio e l’uomo sono entrambi “persone”, pertanto hanno qualcosa in
comune. Sembra piuttosto insolito e improprio dire che Dio sia
una persona, ma le cose stanno proprio così. Il guaio è che
noi abbiamo un concetto troppo
materialistico del termine persona: braccia, gambe, occhi e
quant’altro; in realtà (e la filosofia ce lo insegna, quando ci dice
che la nozione di persona deriva
dalla tradizione giudaico-cristiana) si tratta di qualcosa di molto
più profondo: persona è un essere libero, capace di relazioni.
E si diventa persona a poco a
poco. Guardi il mio unico lettore il bambino
nella culla: è molto più fragile di un cucciolo di
qualunque specie di animali; ma presto incomincia a sorridere e si vede che desidera stabilire relazioni con la mamma e con tutti quelli che impara a conoscere e che di giorno in
giorno comincerà ad amare e… anche a odiare, fosse pure la stessa mamma!? Egli ha tutto
per diventare persona.
Per spiegare l’apparizione dell’uomo sulla terra ci vuole ben altro che una semplice energia.
Si diventa persona incontrando un’altra persona. Se l’uomo è un essere “personale” è perché è stato creato da un essere “personale”.
La libertà non si giustifica con l’energia, la relazione non proviene dalla materia: c’è molto,
molto di più!
Provi ad immaginare il mio unico lettore l’ingranaggio di un orologio che, d’un tratto, si
mette a girare in senso inverso rispetto agli altri… Un ingranaggio indipendente: che cosa
straordinaria!
Ebbene, al centro della creazione l’uomo è
proprio questo: la sua libertà gli consente di
prendere una strada diversa da quella dell’istinto, gli consente una scelta. Nessuno,
nessuno nel creato è capace di tanto!
Il mistero della libertà umana non può spiegarsi come una semplice energia, ma mediante
una libertà ancora più grande di quella umana,
un amore più grande di quello dell’uomo: Dio,
semplicemente Dio…
E questo, per cortesia, il mio unico lettore glielo vada a spiegare anche al prof. Odifreddi!
*****
Ma perché se da una parte si dice che Gesù è
il “primogenito” nato da Maria, d’altra parte si
parla di verginità della Madonna anche dopo
la nascita di Gesù? Se Egli è stato il primo,
vorrà dire che dopo ce ne sono stati altri.
Se ci atteniamo al Vangelo, è fuor di dubbio:
Gesù ha assunto la carne umana da Maria,
sua madre, per opera dello Spirito Santo. Cattolici, ortodossi e protestanti credono in questa fede. Che Maria, in seguito, sia rimasta
vergine e che non abbia avuto altri figli oltre
Gesù, i testi ce lo lasciano credere ma non ce
lo impongono affatto. Facendo ricorso a buo-
ni e scrupolosi esegeti, vi è tuttavia modo di
verificare con giusta causa ciò che la Tradizione della Chiesa ci suggerisce da oltre venti secoli.
Per quanto riguarda il termine “primogenito” è
importante chiarire che presso gli Ebrei il primo nato era sempre detto e rimaneva primogenito, perché al primo nato erano riservati
particolari diritti di famiglia (cfr. Deuteronomio
21, 15-17). Una sicura conferma a questo
modo di pensare e di chiamare il primo nato
è stata recentemente data da una scoperta
archeologica. In una iscrizione di un cimitero
giudaico, datata 28 Gennaio dell’anno 5 a.C.,
ad una madre, di nome Arsinoe, morta dopo
aver dato alla luce il suo figlio, così vien fatto
dire sulla lapide: “Nei dolori del parto del mio
primogenito la sorte mi condusse al termine
della vita”. Non credo che sarà tanto difficile per il mio unico lettore comprendere come
quel bambino non abbia avuto altri fratelli da
quella mamma, né quella donna altri figli dopo
quel suo…primogenito! Sarebbe stato più appropriato – secondo noi – dire “unigenito”;
ma, ovviamente, chi compose quella iscrizione funebre la pensava diversamente e seguiva i ragionamenti tipici della sua cultura.
Quale che sia la posizione assunta riguardo
la domanda, credo che il mio unico lettore sia
abbastanza intelligente da riconoscere che
una risposta o l’altra non ha assolutamente
importanza, perché la questione della verginità perpetua della Madonna non è essenziale
alla nostra fede: crederci o meno non ci assicura o meno la salvezza. Perciò, è una faccenda che non merita che si perda tanto tempo. E questo, si badi bene, lo dico non per
evitare di approfondire un problema “scottante”, quanto perché – lo ribadisco con tutta
franchezza – è un argomento che non conduce a nulla. Al massimo serve per il “prurito” di qualche scrittore o regista, spinti da una
certa voglia di raccontare storie da…Grande
Fratello!?
Ciò che è importante – almeno per noi cristiani – è che ciascuno impari a riconoscere, imitandola, in Maria la sua incredibile capacità di
ascolto di Dio e l’obbedienza alla sua Parola.
Che, poi, Maria abbia avuto o no altri figli, Ella
rimane colei che ci ha donato Gesù Cristo, il
Figlio unigenito di Dio.
Questo è il nucleo della nostra fede, non altro…
attualità
DIRITTO DELL’INFORMATICA
Da oggi daremo un’occhiata ad alcune norme sul diritto dell’informatica, iniziamo con la
firma digitale e il suo utilizzo
La firma digitale è l’equivalente elettronico
di una firma apposta su carta e ne assume lo
stesso valore legale. E’ associata al documento informatico e lo arricchisce di informazioni che attestano l’integrità, l’autenticità e
la non ripudiabilità dello stesso.
L’elemento di rilievo è il certificato digitale di
sottoscrizione . Il certificato di sottoscrizione è un file generato seguendo precisi standard stabiliti per legge: contiene informazioni
sull’identità del Titolare, sulla chiave pubblica
attribuitagli al momento del rilascio, sul periodo di validità del certificato stesso. Nel certificato sono presente anche i dati dell’Ente
Certificatore.
Il certificato digitale di un Titolare, una volta
entrato a far parte dell’elenco pubblico dei
certificati tenuto dall’Ente Certificatore, garantisce la corrispondenza tra la chiave
pubblica e l’identità del Titolo
Ad esempio, InfoCert SpA, è un ente certificatore Qualificato già accreditato presso il
CNIPA dal 19/07/2007, www.firma.infocert.
it
Una definizione legislativa di firma digitale è
contenuta nell’art. 1 del D.P.R. 28.12.2000, n.
445 (disposizioni legislative e regolamentari
in materia di documentazione amministrativa, anche denominato Testo Unico in materia
di Documentazione Amministrativa) che contiene la seguente definizione:
firma digitale è un particolare tipo di firma
elettronica qualificata basata su un sistema
di chiavi asimmetriche a coppia, una pubblica e una privata, che consente al titolare tramite la chiave privata e al destinatario tramite
la chiave pubblica, rispettivamente, di rende-
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
re manifesta e di verificare la provenienza e
l’integrità di un documento informatico o di
un insieme di documenti informatici .
La firma digitale può essere distinta in “leggera” oppure “pesante” (o “forte”, o “qualificata”), a seconda del grado di sicurezza che
garantisce.
Per firma pesante ci si riferisce ad una firma
elettronica che soddisfi i seguenti requisiti:
a. essere connessa in maniera unica al firmatario;
b. essere idonea ad identificare il firmatario;
c. essere creata con mezzi sui quali il firmatario può conservare il proprio controllo
esclusivo;
d. essere collegata ai dati cui si riferisce in
modo da consentire l’identificazione di ogni
successiva modifica di detti dati.
Affinché sussistano tali requisiti, la firma digitale “forte” deve passare attraverso la validazione di un Ente certificatore esterno, che
operi secondo procedure rigorose e a loro
volta “certificate” verificabili ricorrendo ad un
elenco pubblico, e a ciò espressamente preposto (ad es. le Camere di Commercio), e deve rispondere a tutta una serie di certezze di
carattere tecnico e materiale ,ad esempio che
il firmatario, sia il solo a conoscere la chiave
privata che attiva la procedura di firma.
In base alla normativa italiana, che ha recepito le disposizioni in materia di firma elettronica emanate a livello europeo, solo se ricorrono tali ultimi requisiti, la firma digitale può
esplicare la medesima efficacia di quella autografa e può rendere i documenti validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge.
La firma leggera, a differenza di quella “pesante”, non può essere equiparata alla firma
autografa e non è idonea a rendere i documenti validi e rilevanti a tutti gli effetti di legge,
in quanto non vi è la presenza di un ente certificatore esterno e qualificato. Essa può essere usata in ambiti ristretti, in cui due o più
soggetti si accordano sul valore da dare a tale
firma al fine di accettare specifici documenti,
verificando che provengano dall’intestatario
,ad esempio all’interno di società, banche o
assicurazioni che offrano ai clienti dei sistemi
di sottoscrizione elettronica in modo da riconoscere dei documenti o degli ordini.
La firma digitale, tanto quella “leggera” quanto quella “pesante”, si basa su di un sistema
cosiddetto a “chiavi asimmetriche” (o a “chiave pubblica” o a “doppia chiave”), in pratica
due serie di caratteri alfanumerici, appositamente generati, di cui una conosciuta dal solo
firmatario (chiave segreta), e l’altra conoscibile da chiunque (chiave pubblica). La chiave
segreta è necessaria ad apporre la firma, la
chiave pubblica a verificare che il documento
provenga effettivamente dal titolare.
29
La sicurezza di un simile sistema risiede nel fatto che ad ogni chiave pubblica corrisponde una
sola chiave privata, e che, con la conoscenza
della sola chiave pubblica, è quasi impossibile
riuscire a risalire alla chiave privata.
Per garantire la corrispondenza tra “chiave
pubblica” e “chiave privata” nonché la titolarità delle chiavi in capo al soggetto firmatario, si
ricorre ad un Ente Certificatore (ad es. InfoCamere o Poste Italiane), un soggetto terzo il cui
compito istituzionale è appunto quello di garantire la certezza della titolarità delle chiavi pubbliche (attraverso dei cosiddetti “ certificati”) e
di rendere conoscibili a tutti le chiavi pubbliche
(attraverso un elenco telematico).
I requisiti necessari per richiedere all’Ente di
Certificazione un dispositivo di firma digitale sono: - aver compiuto 18 anni; - essere in
possesso del codice fiscale (o analogo codice identificativo); - essere in possesso di un
documento d’identità valido; - disporre di una
casella di posta elettronica (per tutte le comunicazioni da parte dell’Ente Certificatore)
I componenti del sistema sono il dispositivo di
firma (smart card o token USB), che contiene i
certificati, ed il lettore che permette la comunicazione della smart card con il computer.
Dei prerequisiti hardware e software della postazione.
Le operazioni da compiere per il rilascio sono:
-Identificazione del punto di distribuzione
più comodo, da indicare durante la successiva
prenotazione on line del dispositivo di firma
-Scelta del lettore che si vorrà utilizzare con il
proprio PC (i lettori possono variare in funzione del PC)
-Completamento della registrazione presso i
punti di distribuzione e ritiro di smart-card e lettore
Si passerà quindi all’installazione delle componenti.
Permettetemi un breve saluto:
La fine della primavera, stagione radiosa, gioiosa e colorata, ci ha riservato un angolo buio, la
perdita di un uomo buono, disponibile e di sani principi che amava la sua famiglia al di là
di ogni aspetto. Con lui và via oltre al padre
esemplare , un amico, un consigliere, un giudice; ma non per sempre, nonostante lasci un
vuoto incolmabile , sarà sempre vivo nei nostri ricordi, i suoi insegnamenti sono diventati le
mie certezze, i suoi consigli fanno parte della
mia vita. Era un lettore assiduo della “Goccia” ,
e come tale lasciatemi immaginare che da lassù legga anche queste poche righe.
Ringrazio tutti coloro che hanno partecipato al
dolore della mia famiglia; ve ne sono grato
Ciao Papà
30
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Viaggio nel mondo
dell’imprenditoria
locale
Rubrica
di Luca Calabrese
La Confederazione italiana agricoltori
(Cia) è un’organizzazione laica e autonoma dai partiti e dai governi. Opera
in Italia, in Europa e a livello internazionale per
il progresso dell’agricoltura e per la difesa dei
redditi e la pari dignità
degli agricoltori nella società. Organizza gli imprenditori agricoli e tutti
coloro che sono legati
all’attività agricola da
rapporti non transitori.
La Cia si articola in associazioni di categoria,
istituti e società che
operano per la sicurezza alimentare e la
salvaguardia dell’ambiente, nel campo dell’assistenza previdenziale, sociale, sanitaria,
fiscale e tributaria, della consulenza
tecnica, della formazione, dell’assicurazione, dell’agriturismo, dell’agricoltura biologica e per la tutela degli
anziani, delle donne e dei giovani.
La confederazione ha rappresentanti
nei maggiori organismi internazionali,
CIA, CONFEDERAZIONE ITALIANA
AGRICOLTORI DI GINOSA:
Professionalità ed esperienza
al servizio del cittadino
comunitari, nazionali, regionali e provinciali.
Noi abbiamo incontrato il sig. Carmelo
Candia, responsabile della sede Cia di
Ginosa.
Sig. Candia da quanto tempo esiste
la sede ginosina della Cia?
La sede di Ginosa della Cia esiste da
almeno 30 anni, ovvero sin dalla sua
costituzione, da quando si chiamava
Alleanza Contadini che poi si è trasformata in Confcoltivatori e successivamente è divenuta l’attuale Confederazione Italiana Agricoltori.
Sig. Candia di cosa si occupa la Cia
e quali servizi offrite ai vostri assi-
stiti?
La Cia è una delle massime organizzazioni a livello nazionale e si occupa dell’assistenza sindacale, dell’assistenza sul lavoro e dell’assistenza fiscale
delle aziende agricole. Ma ci occupiamo anche di pratiche che riguardano
gli aiuti comunitari, i libretti UMA, insomma seguiamo attentamente tutte le
fasi e le attività di un’azienda agricola.
All’interno
dell’organizzazione è presente
anche un Patronato
che è rivolto a tutti i
cittadini e si occupa
di tutelarli fornendo
loro assistenza nelle
pratiche previdenziali,
assistenza nella compilazione delle pratiche pensionistiche e
infortunistiche.
Sig. Candia da chi è
composto il vostro
team di lavoro e che
mansioni
svolge?
In questo siamo in
cinque e ognuno con
compiti diversi e specifici: il sig. Mino Noia
che si occupa della consulenza del lavoro coadiuvato da Floranna Sannelli,
il sig. Marino Menzella che si occupa
della consulenza fiscale e infine io con
la collaborazione di Loredana Ranaldo mi occupo del Patronato.
vita ginosina
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
31
Le considerazioni ginosine di Pierino Perrone36
IO NON POSSO VIVERE
SENZA CAZZO
Questa frase fu pronunciata, in una trasmissione televisiva, dalla giornalista sportiva Antonella Clerici che immediatamente
si corresse dicendo che voleva dire di non
poter vivere senza calcio.
Lapsus freudiano?
A Ginosa noi riuscimmo a sopravvivere per
molti anni senza calcio per l’inagibilità dello stadio.
Quando finalmente nel gennaio del 1966 fu
inaugurato lo stadio Miani accadde qualcosa di indescrivibile. La squadra già esisteva ma le partite in casa venivano giocate
sui campi di Laterza e Castellaneta. Nonostante ciò il Ginosa aveva un nutrito seguito di tifosi; pensate a ciò che successe
quando finalmente i ginosini ebbero la possibilità di veder giocare i loro beniamini sul
campo di Ginosa.
Come tutte le tifoserie che si rispettino eravamo ben aggiornati sulla moralità dell’arbitro e dei suoi parenti, anche acquisiti,
specialmente di sesso femminile.
Tra i tifosi molte erano le donne e tra gli ultras c’era una bella ragazza proprio... bóna. Quando l’arbitro alla fine della partita si
recava negli spogliatoi la ragazza, facendosi largo tra i tifosi, lo voleva raggiungere gridando che lo voleva rasckà. Poiché
questo modo di dire si prestava anche ad
altre interpretazioni noi ragazzi applaudivamo e incoraggiavamo la bella donna a proseguire nel suo intento.
Ripeteva più volte la parola e noi continuavamo a incitarla ma lei ad un certo punto ci
mostrava le unghie dicendoci “che chìsse
òggnere l’è rasckà”.
Con grande delusione nostra, ma soprattutto dell’arbitro.
*****
LA MEMORIA CORTA
Volutamente non ho mai scritto di politica,
se non in modo ironico, principalmente per
il rispetto che ho delle idee altrui, ma anche
perché, visto che nel nostro Paese i comici
fanno politica e alcuni politici sono comici
mancati, è più facile fare ironia dal momento che il materiale abbonda.
In questi giorni si parla di complotti e di
scosse: il rompicapo dell’estate riguarderà
le dieci domande fatte dallo stacanovista
giornale “La Repubblica” su Noemi.
Nel luglio del 1998 un giornale pubblicava,
con tanto di foto del Cavaliere, un articolo dal titolo: “Berlusconi mafioso? 11 domande al Cavaliere per negarlo” in cui si
leggeva: “Basta con questa indicibile manfrina messa in piedi dai mezzi di comunicazione di massa sulle vicende giudiziarie
– specialmente quelle palermitane – di Silvio Berlusconi. È arrivata l’ora delle certezze definitive. Di seguito presento al signor
Berlusconi una serie di domande invitandolo pubblicamente a rispondere nel merito con cristallina chiarezza affinché una
volta per tutte sia lui in prima persona a dimostrare – se ne è capace – che con Cosa
Nostra non ha e non ha mai avuto nulla a
che fare. A scanso di equivoci e strumentalizzazioni, già da ora – signor Berlusconi
– le annuncio che nessuna delle notizie sul
suo conto che leggerà in questo articolo è
frutto di “pentimenti”, e nessuna delle domande che le sto per porre si basa o prende spunto anche fosse in modo marginale
dalle parole dei cosiddetti “pentiti”. Tutto al
contrario, esse si basano su personali indagini e su documenti amministrativi che in
ogni momento – se lo riterrà – potrò inviarle
perché si sinceri della loro autenticità…”
Queste undici domande non furono rivolte dai comunisti Sansonetti o Padellaro, né
dal giustizialista Di Pietro o da qualche toga
rossa: vennero formulate dal giornalista Parisi sul quotidiano “La Padania”, giornale ufficiale della Lega Nord.
Sono passati undici anni e le risposte non
sono mai state fornite: come può “La Repubblica” pretendere che Berlusconi risponda subito alle dieci domande?
Come ben ricordiamo, durante una campagna elettorale il cavaliere disse: “ho troppo
stima per l’intelligenza degli italiani per pensare che ci siano in giro così tanti coglioni
che possano votare facendo il proprio disinteresse”. Era il 4 aprile del 2006. In risposta alla frase di Berlusconi un parlamentare commentò così: “Mi sorge il dubbio che
Berlusconi si sia fatto una canna”. Poi aggiunse, forse per la conoscenza in materia:
“Ma forse una canna normale non avrebbe prodotto effetti simili: e allora che gli ha
dato il pusher per fargli dire una cosa del
genere?”
Il parlamentare che disse questa frase è
Daniele Capezzone, portavoce del Pdl.
*****
LE NUOVE MULTE
Nel marzo del 2005 un produttore di vino
barolo, tale Bartolo Mascarello, per protestare contro il caro prezzo delle barrique
francesi (piccole botti di rovere per l’invecchiamento del vino) creò una nuova etichetta riportante la scritta: “No barrique, no Berlusconi”.
Immediato fu l’intervento dei carabinieri di
Alba che... arrestarono le bottiglie incriminate.
Pochi giorni fa a Verona, nel quartiere dove
abito, il signor Imerio Mariotto, insegnante
in pensione e scultore per hobby, ha modificato il classico cartello “Attenti al cane” facendo precedere alla parola cane la scritta
“Berlus”.
Alcuni vicini di casa non hanno apprezzato la dicitura riportata sul cartello ritenendo
che la scritta “Attenti al Berluscane” fosse
troppo offensiva ed hanno quindi chiesto
l’intervento dei vigili urbani.
Al signor Imerio è stata inflitta la sanzione
di 55,60 €. Convinto di non dover pagare la
multa il proprietario del cane ha fatto ricor-
so, adducendo nella memoria difensiva che
Berluscane è stato chiamato così per una
“vivacità amorosa inversamente proporzionale all’età”.
In questi giorni il suo canile si è arricchito di
una nuova cagnetta che egli ovviamente ha
battezzato con il nome di Noemi; promette inoltre che il prossimo cane che ospiterà
nel suo canile, in onore di Fede, lo chiamerà Emilio.
*****
LE PASQUE VERONESI E LA FESTA
TRICOLORE
Durante le Pasque Veronesi la città di Verona e i suoi dintorni insorsero contro le truppe di occupazione francesi comandate dal
generale Napoleone Bonaparte.
I francesi confiscarono i beni ai cittadini e
fecero di tutto per rovesciare l’amministrazione locale.
La rivolta iniziò la mattina del 17 aprile
1797, secondo giorno di Pasqua.
La popolazione riuscì a mettere fuori combattimento più di mille soldati francesi che
cercavano di rifugiarsi nei castelli della città.
L’insurrezione terminò il 25 aprile dello stesso anno con l’accerchiamento della città da
parte di 15.000 soldati francesi: i veronesi dovettero far fronte al pagamento di ingenti somme e alle razzie di opere d’arte
e di beni.
Questa ricorrenza viene festeggiata da molto tempo ma negli ultimi due anni sta accadendo un fenomeno alquanto inquietante.
Sulla porta principale della città, Porta Nuova, viene tolto il pennone del tricolore sostituendolo con la bandiera della Repubblica
di Venezia riportante l’immagine del Leòn
(che a detta dei leghisti magna el teròn).
Contemporaneamente in alcune città si festeggia la giornata del Tricolore.
Iniziative legittime se non fosse per il fatto
che chi festeggia il Tricolore, in parlamento è assieme a chi il tricolore lo butterebbe
nel... cesso!
Questa riflessione mi ha fatto venire alla
mente la concezione che Trilussa aveva
della politica ricordando una sua vecchia
poesia dal titolo “La politica”, scritta nel lontano 1915, che trascrivo volentieri perché
nonostante la sua vetustà è tuttora attuale.
Ner modo de pensà c’è un gran divario;
mi’ padre è democratico cristiano,
e, siccome è impiegato ar Vaticano,
tutte le sere recita er rosario;
de tre fratelli, Giggi ch’è er più anziano
è socialista rivoluzionario;
io invece so’ monarchico, ar contrario
de Ludovico ch’è repubblicano.
Prima de cena liticamo spesso
pe’ via de ‘sti principî benedetti:
chi vô qua, chi vô là... Pare un congresso!
Famo l’ira de Dio! Ma appena mamma
ce dice che so’ cotti li spaghetti
semo tutti d’accordo ner programma.
Morale: Quanne stè da mangià sìme tùtte
d’accorde.
32
argomenti
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
COMUNE ED ASSOCIAZIONE CIRCOLO Noi e il Fisco
DIPENDENTI ITALSIDER INSIEME, PER La manovra
Estiva
UN GRANDE PROGETTO EDITORIALE
1970 – 2010: in occasione del quarantennale della sua nascita, il Circolo Dipendenti
Italsider Sede Socio - Culturale “Dott. Angelo Ricciardi” sta programmando una serie di
iniziative, che culmineranno con la pubblicazione di un volume, a cura di Pietro Sangiorgio, socio del circolo ed ex dipendente
Italsider.
L’impegno del presidente Domenico Bello e
dell’intero Direttivo, già al lavoro, su questa
progettualità, da alcuni mesi, regalerà alla
cittadina ginosina e non solo, una grande
opera editoriale, che avrà un duplice scopo:
da un lato, quello di raccontare quarant’anni di attività dello stesso Circolo, scevro da
finalità a scopo di lucro, alle prese con la
promozione e la gestione di attività culturali,
turistiche, ricreative, motorie – sportive, formative ed assistenziali; un Circolo, dunque,
teso a valorizzare atteggiamenti e comportamenti attivi dei soci, determinando, così,
le condizioni per una larga estensione dell’azione culturale di massa, all’interno della
più generale lotta per il rinnovamento della
società e per una più alta qualità della vita.
Dall’altro, il volume servirà a raccontare anche le esperienze ed il vissuto quotidiano,
nel grande complesso siderurgico, un tempo Italsider, oggi Ilva, di tutti quei dipendenti,
che, al suo interno, nei suoi reparti, ci hanno
lavorato. Il tutto, supportato da testimonianze dirette, foto, documenti.
Un volume, dunque, che, traccerà il percor-
so di quarant’anni di impegno dei soci del
Circolo Italsider, non tutti necessariamente
ex dipendenti dello stabilimento, visto che
l’associazione, che ha sede in Corso Vittorio Emanuele 191, dove era allocata l’abitazione e lo studio del dott. Angelo Ricciardi,
è aperta a tutti. Ma anche, un contributo a
delineare la storia indiretta del grande polo
siderurgico ionico, che pure ha notevolmente contribuito allo sviluppo economico del
territorio.
Il progetto è già stato pienamente abbracciato e condiviso dal sindaco Luigi Montanaro e
dal consigliere comunale delegato alla Cultura Antonio Bradascio, che hanno assicurato: “L’iniziativa, proprio per il suo alto valore
culturale e sociale, tesa ad aggiungere un
altro tassello alla storia ginosina, avrà tutto
il necessario supporto dell’Amministrazione
Comunale”. Molti anche i privati, che garantiranno il loro contributo, assieme ad altre
istituzioni del territorio.
Ed, intanto, mentre questa progettualità editoriale già comincia a muovere i suoi primi
passi, il presidente Domenico Bello si augura
che anche i soci di questo Circolo possano
avere la possibilità di visitare lo stabilimento,
nell’ambito del progetto “Giornate delle famiglie all’Ilva di Taranto”, con il quale le porte
del siderurgico si aprono ai parenti dei suoi
operai e ai suoi ex dipendenti.
Ufficio Stampa Comune di Ginosa
La scomparsa del cavalier
Salvatore Muscolino
Domenica 25 giugno 2009 è scomparso il cavalier Salvatore Muscolino, papà del nostro
redattore Roberto .
Nato a Messina il 5 gennaio del 1928, già maresciallo della Marina Militare, dopo alcuni anni
scelse di lavorare presso il Ministero del Tesoro, attività che svolse nella città di Taranto.
Salvatore Muscolino nominato Cavaliere del Lavoro per i meriti che tutti gli riconoscevano
era una persona d’altri tempi, una di quelle che bastava una stretta di mano per suggellare
una intesa.
La Redazione de La Goccia si stringe fraternamente all’amico Roberto e alla sua famiglia
in un momento tanto doloroso.
Il Governo ha varato il 26 giugno scorso un decreto legge anticrisi contenente
misure per contrastare la crisi economica, per due miliardi di euro di spesa.
Trattasi di un provvedimento che anticipa la finanziaria 2010.
Si riporta di seguito una sintesi delle misure più salienti:
• acquisto macchinari ed attrezzature da parte delle imprese:è previsto un incentivo
pari al 50% degli utili reinvestiti
(Tremonti Ter);
• pagamenti dalla Pubblica Amministrazione: il provvedimento
contiene misure per accelerare
i tempi al fine di venire incontro
alla crisi di liquidità circolante tra
i fornitori;
• sportello unico per le imprese: sono previste nuove misure
per semplificare ed accelerare le
pratiche burocratiche in favore
delle imprese, che potranno avere al riguardo risparmi di circa
400 euro a pratica;
• commissione massimo scoperto: completamente rivisto il
meccanismo di tale commissione in favore degli utenti; novità
anche per la valuta di assegni e
bonifici;
• nuove attività: sono previste
agevolazioni finanziarie in favore
dei lavoratori che, a causa della crisi, sarebbero destinatari di
trattamenti di sostegno al reddito
e che decidano di intraprendere
una attività autonoma, avviare
una microimpresa o per associarsi in cooperative; l’incentivo
arriverà mediante l’estensione
delle misure già previste dalla
legge per le imprese che assumono lavoratori licenziati o in
cassa integrazione.
Dott. Mario D’Alconzo
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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RUBRICA A CURA DI GIUSEPPE PIZZULLI
Il messaggio di Pentecoste
Erano passati 50 giorni dalla morte di
Gesù, ed era vivo il ricordo nei discepoli, delle parole udite, del mandato
ricevuto, dopo la gloriosa resurrezione
(Giov. 20,21; Matt.28,16-20). Prima dell’Ascensione Gesù, raccomandò loro di
non dipartirsi da Gerusalemme, per attendere la Promessa dello Spirito Santo
(Lu. 24,49; “Voi riceverete potenza, disse Gesù, quando lo Spirito Santo verrà
su voi, e mi sarete testimoni…” (Atti 1,8).
Quando poi Gesù ascese al Cielo, sotto
gli occhi visibili loro, avvolto in una nuvola di Gloria, fortemente impressionati e
meravigliati, udirono le parole degli angeli che dissero: “Questo Gesù il quale
è stato accolto in Cielo, verrà nella medesima maniera che l’avete visto andare in
Cielo” (Atti 1,11). Attesero in Gerusalemme
10 giorni, nei quali essi e molti altri che formavano un gruppo di 120 persone, e ogni
giorno si ritrovavano nella sala di sopra, di
pari consentimento in preghiera (Atti 1,14),
con un forte desiderio di vedere adempiere
quello che il divin Maestro aveva loro detto.
“E come il giorno della Pentecoste fu giunto, tutti erano insieme nel medesimo luogo.
E si fece dal Cielo un suono, come di vento
impetuoso che soffia… e tutti furono ripieni
dello Spirito Santo” (Atti 2,1-4 e seguenti).
Questo nuovo fenomeno destò curiosità,
meraviglia, e stupore, da parte di quelli che
in quel giorno erano accorsi in massa, per
la “festa delle primizie”, giungendo persino
a pensare che codesti erano brilli di vino
(v.13).
Cinquanta giorni passarono dalla “prima
Pasqua” celebrata in Egitto, per avere la
“Legge” fatta di ordinamenti e precetti, su
tavole di pietra, al Sinai. Con”l’ultima Pasqua” Cristo inaugurò la Nuova Alleanza
di Grazia, e 50 giorni dopo, si ebbe la pie-
nezza di una Nuova Dispensazione, quella
dello Spirito Santo. Possa ciascun credente
fare questa sublime esperienza: la “Legge
di Dio”, scritta nel proprio cuore (Eb.8,10).
In quel giorno l’Apostolo Pietro, sotto l’Unzione dello Spirito, predicò uno dei più potenti sermoni che siano stati pronunziati,
che sortì nella folla un effetto sconvolgente,
ma positivo.
Qual era il messaggio articolato di Pietro?
Il tema del messaggio era anzitutto, che la
discesa dello Spirito Santo era un adempimento profetico, oltre che la promessa di
Gesù. In secondo luogo, che: quel Gesù
che era stato crocifisso, morto e sepolto,
non era rimasto nella tomba, ma era gloriosamente risuscitato, del che loro erano tutti
TESTIMONI. In terzo luogo il messaggio
di Pietro parlava della necessità del Ravvedimento, “prima che venga il grande e
spaventevole giorno del Signore”. A queste
parole erano associati termini apocalittici:
“prodigi in Cielo e in terra… sangue e vapor
di fumo…il Sole mutato in tenebre e la luna
in sangue”; ma ciò non per incutere paura,
ma perché ognuno considerasse l’urgenza
del messaggio e credesse in GESU’ il Sal-
vatore.
Il fine del messaggio di pentecoste è la
SALVEZZA di tutto il genere umano. “E
avverrà, che chiunque invocherà il nome del Signore sarà salvato”. In questo “chiunque”, ci sei anche tu amico o
amica che leggi. Possano le parole del
Vangelo fare breccia in tanti cuori, per
mezzo dell’azione dinamica e rivelatrice dello Spirito Santo, affinché ognuno
possa esperimentare la Grazia di Dio, la
Pace, il Perdono e la certezza della Vita
Eterna, mediante la FEDE in Cristo Gesù. Le parole di quel sermone colpirono i
cuori e le coscienze di quella folla; e tutti
ad una voce dissero: “fratelli che dobbiamo fare? Ravvedetevi, e ciascun di voi sia
battezzato nel NOME di Gesù Cristo, per
la REMISSIONE dei vostri peccati”. “SALVATEVI da questa perversa generazione”,
diceva S. Pietro. Oggi più che mai queste
parole sono attuali. La nostra generazione
è molto più perversa e malvagia. Salvatevi!!
“Iddio ha tanto amato il mondo, che ha dato
il suo Unigenito Figliuolo, affinché chiunque crede in Lui non perisca ma abbia vita
eterna”Giov.3,16). Cosa vuol dire ravvedersi? Vuol dire: prendere coscienza, fare un
esame di se stesso, riconoscere i propri errori e peccati; vuol dire convertirsi, pentirsi
sinceramente davanti a Dio e confessare i
propri falli. In quel giorno molti credettero
in Gesù, ubbidirono al comandamento del
Battesimo e furono aggiunti alla CHIESA
nascente. Tremila nomi furono scritti nel
Libro della Vita (Apoc.20,12,15). Possa
questo messaggio di Pentecoste, produrre ancora un effetto, come “una reazione
a catena”, e il numero 3000 moltiplicarsi in
modo esponenziale. La Grazia, la Pace e
l’Amore di Dio, sia con tutti voi. L’Eterno vi
benedica.
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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
argomenti e commenti
FESTA DI FINE ANNO ALLA SCUOLA
DELL’INFANZIA “MORANDI”
Grazie al Progetto “Educazione stradale”, i bimbi della “Morandi”
hanno imparato che il rispetto delle regole aiuta a vivere bene
Giovedì 4 giugno, presso il Palazzetto dello sport, la scuola
dell’infanzia “Morandi” ha concluso l’anno scolastico con una
festa tutta dedicata al Progetto
“Educazione stradale”. Centocinquanta bambini, amabilmente preparati e guidati dalle loro
maestre, hanno sfilato al fischio
d’inizio di un provetto vigile. Le
sette sezioni, capeggiate da
altrettanti bambini in triciclo-bicicletta, si sono esibiti sotto gli
occhi e gli applausi di genitori,
parenti e amici emozionati ed
orgogliosi dei propri cuccioli: un
esercito di improvvisati fotografi
e cine-reporter pronti a immortalare l’evento. Ma niente paura,
la scuola è così attrezzata che
ha provveduto anche alla realizzazione di un DVD della manifestazione
grazie alla preziosa disponibilità di Vito Calabrese.
Il prof. Pietro Guzzi, nei panni di presentatore
della serata, ha subito dato voce ai bambini che con la prima canzona mimata si sono
chiesti “Chissà chi sarà stato” a disegnare
le strade con tante strisce e righe colorate,
segnali che sono indicazioni per chi guida la
moto, per l’auto e il pedone. Ma se i bimbi
avessero avuto lo stesso pennello avrebbero
disegnato un grande sole giallo, una pecora,
un cavallo, un fiore colorato, un bimbo col gelato e un cuore per la mamma con scritto i
love you!!!
Subito dopo il dirigente scolastico, Vita Surico, ha ribadito che il progetto “Educazione
stradale” ha aiutato i bambini a capire che il
rispetto delle regole è necessario per vivere
bene. Mentre l’assessore all’istruzione, Felice Vizzielli, ha promesso la realizzazione
di interventi di ammodernamento e ampliamento del plesso “Morandi”, fiore all’occhiello
dell’Istituto Comprensivo “Deledda”, lodando
il frizzante e di prim’ordine corpo docente ed
ATA, paragonando tutti a delle api intorno all’ape regina-dirigente scolastico.
I bambini in jeans e magliette bianche accessoriate da tanti cartelli colorati raffiguranti segnali stradali, città, pirati e pon pon ai
polsi, tutti vispi e splendidamente attenti alle
indicazioni delle maestre hanno cominciato
ad esibirsi per sezioni. E così i bambini della sez. D, introdotti da Angelica e preparati
dalle maestre Nunzia Carpignano e Clara
Monaco, hanno ballato a ritmo di musica la
canzone “La mia città” con tante gente che
viene e che va, molti negozi, macchine, bar,
chiese, violetti, un castello, grattacieli e portici…
La sez. C capitanata da Arcangelo e guidata dalle maestre Carmela Rosito a Angela
Giammangusto ha ballato e cantato “Da casa a scuola”: un invito a lasciare l’automobile
in garage poiché migliora la salute scoprire i
profumi e le meraviglie della propria città!!!
La sez. G, presentata da Vito e accompagnata dalle maestre Lina Rizzi e Giulia Tanese ha ballato il “Cha Cha Cha del semaforo”
rosso, verde e giallo al quale manca solo il
blu per risplendere di più!!!
La sez. E con Umberto e le maestre Tina D’Amelio e Marilena Malvani a ritmo di rap ha presentato la
canzone “I pirati della strada”.
La sez. A, introdotta da Jacopo e
animata dalle maestre Carmela
Barbaro e Mariangela Cesareo, ha
ballato e cantato a ritmo di twist la
canzone “Triangoli, cerchi e quadrati” che indicano pericoli, divieti e
indicazioni, ma insieme ai segnali
verticali e orizzontali vanno rispettati!!!
La sez. F con Serena nei panni di
presentatrice e le maestre Bruna
Andreula e Angela De Bellis ha
ballato la canzone “Scusi signor
vigile” sempre pronto a dare indicazioni col sorriso sulle labbra a
chi gli chiede aiuto: automobilisti,
pedoni e bambini all’uscita della
scuola.
E infine la sez. B, introdotta da Giuseppe e
animati dalle maestre Domenica Cazzetta e
Maria Carmela D’Angelo, ha ballato a coppie
e invitato tutti a imparare ad andare per le
strade a piedi, in bici oppure in motorino perché è più divertente e anche perché si evita la
multa e l’incidente!!!
A conclusione di questa magnifica esperienza
i bambini di tre, quattro e cinque anni hanno
ricevuto un Patentino per un totale di centocinquanta neo patentati-pedoni, e tutti insieme hanno mimato la canzone “E vai con la
bici”, un inno all’utilizzo della bicicletta perchè
non consuma, non inquina, è silenziosa è
dunque un’ottima alternativa alla confusione,
al fracasso e all’orrore dello smog!!!
Ma il momento più emozionante è stato quello della consegna dei diplomi e dell’attestato del corso di Inglese ai bambini di cinque
anni che lasciano la scuola dell’infanzia per
iniziare l’anno prossimo un’altra avvincente
avventura nella scuola primaria. Auguri, in
bocca a lupo a tutti e buone vacanze più che
meritate!!!!!!!!!!!!!!
Pieranna Terzi
attualità
FEDERAZIONE
PROVINCIALE PRC TARANTO
COMUNICATO STAMPA
La Segreteria Provinciale del PRC si è riunita per esaminare
la nuova situazione politica determinasi dopo la scelta del
candidato-Presidente Florido di apparentarsi con le forze del
centrodestra ( UDC – IO SUD – Tarantino).
Le conclusione della discussione possono così riassumersi:
1. Si esprime la netta condanna del metodo utilizzato dal
candidato-presidente Florido ( e dal PD?) di stringere tale
alleanza senza aver preventivamente sentito le forze politiche della coalizione che lo ha sostenuto nel primo turno e gli
ha consentito di giungere al ballottaggio. Si tratta di un comportamento arrogante e anti democratico.
2. Il PRC non può, ovviamente, avere nessuna remora rispetto all’apparentamento con le altre forze di centro-sinistra (
Movimento Stefàno – SDS – IDV – Moderati di Centro) , per
la cui unità già al primo turno si è speso sino all’ultimo.
3. In nessun caso è accettabile una qualsiasi alleanza con le
forze del centro- destra della ex aggregazione Tarantino; forze, come l’UDC, responsabile del dissesto al Comune di Taranto e con personaggi di spicco plurindagati o forze come
quelle della Poli Bortone che, ancora tre giorni fa rivendicava
“ coerentemente” il voto di destra e si scagliava contro i comunisti. Si ricorderà, tra l’altro, che una delle tre condizioni
poste dal PRC per entrare nella coalizione del centro – sinistra , oltre all’accordo programmatico, era la netta chiusura
all’ UDC.
4. Anche la motivazione addotta della necessità di sbarrare la
strada alla destra citista non convince. Anzi, proprio il trasformismo politico e la confusione programmatica rischiano di
alimentare quella insofferenza sociali e sfiducia politica, di
cui l’alto livello di astensione , insieme ai voti bianchi e nulli,
è un chiarissimo segnale, che tutto il centro-sinistra avrebbe
dovuto cogliere.
5. In coerenza con i deliberati del Comitato Politico Provinciale ma anche di quello Nazionale, confermiamo che non vi è
alcuna possibilità di alleanza politica tra il PRC e queste forze
di centro – destra.
6. I tempi ristretti, cui purtroppo ci ha costretti la “sorpresa” di
Florido, non consentono la convocazione del Comitato Politico Provinciale, Organismo competente a decidere sull’orientamento generale rispetto al voto di ballottaggio. Pertanto
saranno gli Organismi Dirigenti dei singoli Circoli a discutere
ed assumere l’orientamento. Il Comitato Politico Provinciale
è convocato sin d’ora per giorno 25 giugno alle ore 18:00.
7. La segreteria provinciale del PRC fa appello a tutte le forze
della Sinistra alternativa e ai Movimenti della Sinistra diffusa
per costruire da subito una forte e coordinata battaglia di opposizione sociale alla destra fascista, xenofoba e populista.
La Segreteria Provinciale
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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SERVIZIO CIVILE NAZIONALE
Diocesana Castellaneta
Comunicato stampa
NUOVO BANDO SERVIZIO
CIVILE IN CARITAS
Riaprono i bandi per il servizio civile alla caritas diocesana di
Castellaneta. L’ente morale jocnico per il sesto anno consecutivo mette in concorso otto posti, suddivisi equamente nelle sedi di Castellaneta e Mottola. Il titolo del progetto è “I piccoli ci
(Ri)Guardano” ed è rivolto ai giovani che non abbiano compiuto
28 anni che vogliono mettere in gioco il loro servizio per i piu
deboli. Un anno da intendere non come una “parentesi”nella loro
vita, ma intenso, ricco di stimoli e di sfide. Un anno che raccoglie le memorie del passato e produce orientamenti per le scelte
future.
Obiettivo principale del progetto è quello di sviluppare la socializzazione e aggregazione tra i minori in situazione di disagio socio-psico-sociale e i giovani che per ragioni e con storie diverse,
abitano, utilizzano, condividono lo stesso territorio. Educare alla
solidarietà intergenerazionale dove giovani possano aiutarsi reciprocamente sperimentando attraverso il gioco e la relazione educativa lo sviluppo di competenze e responsabilità. Non mancherà
lo sport, soprattutto basket e calcio, inteso come base educativa
e socializzante tra i educatori e minori. Nel loro percorso i giovani
volontari saranno continuamente formati con corsi stanziali ad
Ostini ad inizio, metà e fine corso.
La Caritas Diocesana di Castellaneta è l’organismo pastorale
istituito dal Vescovo al fine di
promuovere, anche in collaborazione con altri organismi, la testimonianza della carità della
comunità ecclesiale diocesana e delle comunità minori, specie
parrocchiali, in forme consone
ai tempi e ai bisogni, in vista dello sviluppo integrale dell’uomo,
della giustizia sociale e della
pace, con particolare attenzione agli ultimi e con prevalente funzione pedagogica.
La Caritas Diocesana è lo strumento ufficiale della Diocesi per
la promozione e il coordinamento delle iniziative caritative e assistenziali.
Le domande posso essere scaricate dal sito internet www.serviziocivile.it, o ritirate dalle sede della Caritas Diocesana in via
Mazzini, 21 a Castellaneta dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 12. Il
bando scade alle ore 14 del 27 luglio, e per la presentazione non
farà fede il timbro postale. Per informazioni chiamare il numero
di telefono 099.8491605
38
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Le straordinarie avventure del Cavaliere Errante e del suo destriero Ronzinante
Il
Fantasma
Formaggino
racconto di Stefano Giove - Illustrazione di Vito Furio
Continua dal numero precedente
…«Intanto il mio padrone non si chiama
Censo e poi se sapeste...» ma il poveretto non fece in tempo a dire null’altro che,
immediatamente, il cavaliere preso dal
timore di riaprire un’altra inutile discussione, incalzò, deciso: «Per farla breve,
orsù, ditemi prima di tutto il vostro nome
e, in aggiunta, se possiamo rimanere qui
per questa notte!»
Con voce carica d’ansia, il povero sordo,
s’affrettò a precisare: «Illustre cavaliere,
il mio nome è Medesimo e, in quanto a
me, io non avrei nulla in contrario acché
voi e il vostro destriero rimaneste alloggiati al castello. Però, non so se la sua
signoria accetterà di dormire qui, quando
saprà la storia del fantasma che vive in
questo maniero. Deve sapere che tanti
tanti anni fa, in questo castello viveva un
giovane conte assai ghiotto di formaggi.
Il giovane divenne anziano ma il piacere di mangiare formaggi non gli passò.
Quand’era giunto alla fine della sua esistenza, chiese al suo servitore di fargli
assaggiare, prima della definitiva dipartita, un poco di formaggio fresco affinché
il trapasso avvenisse nel modo migliore.
Il servitore senza farselo ripetere manco
una volta si precipitò dal casaro a chiedergli un bel pezzo di formaggio fresco.
Il casaro gli diede il formaggio dicendogli
che quella era l’ultima porzione che gli
era rimasta. Mentre faceva ritorno al castello, il servitore, che stringeva in mano
la cesta col formaggio, si imbatté in una
lontra che lo spaventò fino al punto che
lasciò cadere il formaggio. L’ora del trapasso per il conte, nel frattempo, era giunta
e quello se ne dipartì senza assaporare il
formaggio. È per questo che lo spirito del
conte è rimasto qui al castello e terrorizza
tutti quelli che ci mettono piede. A Mezzanotte, puntualmente, si presenta e fa rizzare
i capelli sulla testa di chi si trova all’interno
della sua antica, terrena dimora.»
Il cavaliere che aveva ascoltato in silenzio
il racconto del sordo vecchietto, al termine
scoppiò in una sonora risata e rivolgendosi
al suo destriero disse: «Ah!, Ah!, Ah!!! Siamo
al ridicolo caro Ronzinante. Noi che abbiamo combattuto contro draghi e dragoni, noi
che non abbiamo avuto timore alcuno delle
sciabole saracene, noi ...che con tiranni e
impostori abbiamo tirato di spada e di spadone, adesso dobbiamo temere un fantasma,...
quello del conte formaggino (chiamiamolo
così) - e rivolgendosi al poveretto - . Ci ha
visto bene? Lo sa lei chi siamo e, soprattutto, come siamo! Noi dormiremo
qui e libereremo questo castello da
questa presenza tanto fastidiosa!».
Il povero Medesimo assai incredulo
per quella promessa si diede subito
da fare per preparare la stanza al cavaliere e un giaciglio per il suo cavallo,
assai poco convinto, però, del fatto che
quella strana coppia avrebbe potuto
sistemare la faccenda del fantasma
formaggino. In men che non si dica,
il cavaliere si ritirò nella sua camera e
Ronzinante trovò il giusto conforto in
un caldo angolo della stalla, dov’era
deposto per il suo ristoro, un grosso
sacco pieno di fieno e avena.
A mezzanotte in punto il grosso orologio della torre più alta del castello
(l’unica rimasta in piedi), come ogni
notte, estese in tutto il circondario i dodici rintocchi fatidici che, oltre all’ora,
annunciavano l’arrivo del fantasma.
Infatti scoccato il dodicesimo rintocco, s’udì nel cielo un forte fragore di
tuono e dalle finestre si vide balenare
un enorme fulmine; nello stesso momento si levò un vento impetuoso; la
luna e le stelle che fino a quel momento avevano brillato, scomparvero e il
cielo divenne d’un buio pesto.
All’interno del castello s’udì improvviso un fragoroso rumore di catene e le
porte, sui cardini malfermi e cigolanti
sbattevano senza sosta. Uno spaventoso ululato lasciava a malapena
intuire una voce che disperata gridava: «Sooonooo il fantasma formagginoooo!!! Datemi un pezzo di cacio da
mettere nel paniiinooooo!»
E così dicendo era giunto vicino al letto
dove riposava il cavaliere Errante che,
sgranati gli occhi dallo spavento, di gran
carriera saltò già dal letto e in un battibaleno si ritrovò nella stalla, in groppa a
Ronzinante che se ne stava beato, lì lì per
affondare il muso nel profumato sacco di
fieno gridando a più non posso:
opinioni
«Corri, corri mio destriero, corri veloce come il vento che ho preso
un gran spavento! Corri corri mio puledro che son di stucco come
un cedro».
Il cavallo, udito il fragore e le urla fantasmatiche, rizzate le orecchie
provò a scattare verso l’uscita della stalla ma: «Cavaliere – disse
- io di corsa vorrei andare ma il mio naso è otturato da una puzza
nauseabonda che mi blocca la trebisonda. Cavaliere, cavaliere Errante ditemi che cos’è quest’odore nauseante?»
Il cavaliere coprendosi la faccia dalla vergogna disse, quasi fra
le lacrime: «Oh! mio fido Ronzinante, questo odore che tu senti
è dell’intrepido cavaliere Errante, che per lo spavento, se l’è fatta
nelle mutande!»
Senza aggiungere altro, spronò il fido Ronzinante, che più veloce
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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d’un lampo abbandonò il castello.
Il destriero ch’era ben avvezzo alle fughe del suo baldo cavaliere,
s’inoltrò senz’altro indugio nella foresta gridando a squarciagola:
«Prendo per Campibella?»
Ma il cavaliere Errante, non ancora ripresosi dal grosso spavento
gli urlò nelle orecchie: «Asino d’un ronzino! Ma quale Campibella,
si torna dritti al paesello!».
Una volta giunti a casa, il mattino seguente, nella piazzetta del
villaggio il cavaliere Errante narrò come la notte precedente aveva
messo in fuga con la sua spada e il suo coraggio, nientemeno che
addirittura un fantasma.
Fine
Sui terreni confiscati alla camorra si produrrà la
“mozzarella della legalità”. L’accordo Cia-Libera
comincia a dare importanti risultati
Nei giorni scorsi, in provincia di Caserta, è stata inaugurata dal
presidente Giuseppe Politi e da Don Luigi Ciotti la cooperativa
sociale “Terre di don Peppe Diana-Libera Terra Campania”. Venti
ettari sottratti all’organizzazione criminale che ora saranno utilizzati per l’allevamento di bufale e per la trasformazione del latte in
formaggi. La Cia interprovinciale Napoli-Caserta fornirà consulenza e assistenza.
L’accordo siglato dalla Cia-Confederazione italiana agricoltori e
da “Libera-Associazioni, nomi e numeri contro le mafie” ha oggi messo un primo importante tassello. Una cooperativa sociale
nascerà sui terreni confiscati alla camorra. Su oltre 20 ettari si
produrrà così la “mozzarella della legalità. La nuova struttura, gestita soprattutto da giovani, si occuperà, quindi, di agricoltura, allevamento di bufale, trasformazione di latte bufalino in mozzarelle
e formaggi.
La cooperativa -inaugurata a Cancello ed Arnone (comune della
provincia casertana) dal presidente nazionale della Cia Giuseppe
Politi e dal presidente di “Libera” don Luigi Ciotti- si chiama le
“Terre di don Peppe Diana-Libera Terra Campania”, in onore del
coraggioso prete ucciso dalla camorra 15 anni fa a Casal di Principe. La Cia interprovinciale Napoli-Caserta -rappresentata dal
presidente Salvatore Ciardiello- fornirà consulenza e assistenza.
L’accordo prevede, infatti, che la Cia, la quale “riconosce che
l’esperienza delle cooperative che gestiscono i beni confiscati alla
criminalità organizzata sono un grande fatto politico e sociale”,
metta a disposizione, tramite le proprie attività, consulenza e assistenza tecnica in modo da fornire un valido supporto alle cooperative e ai soci dell’associazione “Libera”. Un contributo, insomma,
alla crescita di tutti quei giovani che hanno trovato, grazie al progetto “Libera Terra”, un’opportunità di lavoro in un settore importante dell’economia nazionale ed europea, quale è l’agricoltura.
Insomma, un’azione finalizzata ad un’adeguata gestione dell’attività agricola in tutti quei terreni che sono stati sottratti dalle mani
della criminalità e assegnati soprattutto a giovani che hanno inteso, con il loro lavoro, restituire legalità a beni che sono della
collettività.
“Il nostro impegno contro la criminalità organizzata -ha affermato
Politi- è stato sempre fermo e deciso. In ogni frangente abbiamo sviluppato un’iniziativa forte in difesa della legalità e per il
rispetto della legge. In questo contesto s’inserisce l’accordo con
l’associazione ‘Libera’. Un’intesa che conferma il nostro solidale
sostegno nei confronti di chi è mobilitato per la sicurezza e cerca
di contrastare qualsiasi tipo di attività criminale”.
“Dare il nostro contributo di carattere tecnico e i nostri servizi alle
cooperative e ai soci di ‘Libera’ nella gestione dei terreni confiscati alla criminalità rappresenta -ha aggiunto- un’ulteriore conferma
di una strategia che ci vede in prima linea nella lotta ad ogni forma
di criminalità”. Attraverso tale intesa intendiamo riaffermare l’esigenza di un’iniziativa propulsiva nei confronti del fenomeno della
criminalità che da tempo si è accanita anche nei confronti degli
agricoltori in numerose regioni. I reati, infatti, si estendono dal
furto di attrezzature e mezzi agricoli, alla sottrazione di prodotto,
ai danneggiamenti, al caporalato, alle macellazioni clandestine
e agli scarichi abusivi, alle aggressioni, alle truffe verso l’Unione
europea”.
E L’azione svolta dalla Cia ha avuto parole di grande apprezzamento da parte di Don Luigi Ciotti, il quale ha sottolineato che
quello della Confederazione è”un impegno centrale e fondamentale per contrastare la malavita organizzata e dare prospettive di
lavoro a tanti giovani”.
“Questo progetto -ha commenta Salvatore Ciardiello, presidente
della Cia interprovinciale Napoli-Caserta- rappresenta un notevole contributo nella lotta alla camorra e allo stesso tempo un
volano di sviluppo per la Regione Campania e un marchio di qualità per la Provincia di Caserta. Le attività della cooperativa favoriranno, tra l’altro, l’inserimento lavorativo di giovani che avranno
un’opportunità di lavoro nel settore agricolo. Qui ci sono tanti ragazzi che vogliono essere liberi dall’oppressione camorristica e
mafiosa, per questo, bisogna camminare insieme, non fermarsi e
portare avanti una battaglia che duri ogni giorno, solo così sarà
possibile contrastare e sconfiggere la camorra”.
A cura di Carmelo Candia
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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Le provocazioni del disagio minorile
Il
convegno
tenutosi
presso il teatro Alcanices
venerdì 19 giugno, ha
completato, con un altro
tassello, il percorso rmativo intrapreso quest’anno
scolastico dall’Istituto S.
G. Bosco. Tema della serata: “Le provocazioni del
disagio minorile” analizzato da famiglie e scuola alla ricerca di nuovi percorsi formativi. Ad introdurre
il convegno un filmato
amatoriale interpretato da
genitori che, analizzava,
attraverso una simulata,
la drammatica scoperta,
da parte di una famiglia,
di una figlia che si droga
con le sue conseguenze
e le possibili soluzioni. Il
filmato è stato realizzato
durante l’anno scolastico
quando docenti, genitori e
alunni, con l’aiuto di esperti e tutor, hanno sviscerato le tematiche del disagio
minorile durante i corsi PON (Piani Operativi Nazionali) organizzati dalla scuola . In
particolare con l’Obiettivo B4 il personale
scolastico si è occupato del recupero del
disagio e della dispersione scolastica mentre con l’Obiettivo F1, il modulo socio-relazionale rivolto ad un gruppo di alunni ed ai
loro genitori, si è disquisito sulla relazione
tra genitori-figli. I moduli sono stati seguiti dalle esperte dott.sse Ilaria Caracciolo,
Anna Scalise e Immacolata Lovecchio e
dalle docenti tutor Lucrezia Di Tinco, Maria
Lella, Filomena Pizzulli, Giuseppe Pizzulli,
Antonio Verzillo.
Al convegno sono intervenuti: il Dirigente
Scolastico Vincenzo Calabrese, la prof.ssa
Lucrezia Di Tinco, le Psicologhe Dott.ssa
Ilaria Caracciolo e Anna Scalise, lo Psicologo Dario Caracciolo e il Presidente del
Tribunale di Taranto dott. Antonio Morelli.
Dopo l’introduzione della moderatrice Rosamaria Busto, docente referente per la
valutazione dei PON, la parola è passata al
Dirigente Calabrese che ha ringraziato gli
ospiti per la loro disponibilità e, in risposta
ad una mamma che in apertura aveva fat-
to richiesta di proseguire
con queste iniziative, ha
assicurato che, nonostante non sia stato approvato l’obiettivo F per il
prossimo anno scolastico, si cercherà di proseguire il progetto con altri
fondi della scuola poiché
la condivisione con i genitori è fondamentale per
una scuola che vuole
garantire la formazione
per tutti in tutti i settori.
La prof.ssa Di Tinco,
docente facilitatore dei
PON, ha poi spiegato
che i Fondi Strutturali costituiscono risorse
aggiuntive destinate alle
Regioni (Puglia, Campania, Sicilia e Calabria)
che presentano ancora
forti criticità per accelerarne il processo di sviluppo; essi forniscono
un sostegno, affinché la
scuola possa contribuire
in modo più efficace al conseguimento degli
obiettivi fondamentali quali lo sviluppo del
capitale umano, la riduzione della dispersione scolastica, lo sviluppo delle competenze
chiave ovvero degli obiettivi concordati nel
Consiglio europeo di Lisbona e nel Consiglio europeo di Göteborg ed ha aggiunto
che i progetti sviluppati quest’anno hanno
avuto riscontro positivo, e si sono posti come una sfida a migliorare le azioni che si
mettono in campo. La dott.ssa Scalise che
si è occupata del modulo dei genitori, ha illustrato il suo lavoro che è stato piuttosto
complesso: ha analizzato la situazione degli alunni in età preadolescenziale e adolescenziale con tutte le problematiche che
possono dover affrontare: dai disturbi del
comportamento a quello relazionale, all’uso
e abuso di sostanze stupefacenti di vario
tipo. Ha provocato le reazioni dei genitori
con visione di film sconvolgenti e presentazioni di casi limiti che li hanno messo in
discussione tanto che al termine del percorso i genitori hanno chiesto di continuare
con questo tipo di iniziative e l’istituzione, a
scuola, di uno sportello psicologico.
Anche la dott. ssa Ilaria Caracciolo ha elogiato l’impegno e lo spessore degli insegnanti che hanno partecipato al suo corso
notando quanto siano state interessate
a migliorare il loro modo di approcciarsi agli alunni al fine di individuare le migliori strategie da adottare; e di come la
situazione sia cambiata proprio attraverso la
creazione di un gruppo in cui ciascuno ha
espresso sé stesso con ansie e timori perché la scuola deve porsi come luogo mentale ed emotivo in cui crescere.Sulla stessa
linea si è basato l’intervento del dott. Dario
Caracciolo che ha analizzato le problematiche adolescenziali da un punto di vista più
positivo affermando che nonostante siamo
bombardati da esempi negativi di comportamenti adolescenziali, il disadattamento sociale riguarda solo il 10 % dei ragazzi per cui
non dobbiamo allarmarci più di tanto bensì
si dovrebbe dare la possibilità alla psicologia
di essere un supporto per dare benessere a
tutti, sviluppare energie con un coinvolgimento emozionale. “È stata una ventata di
ossigeno ascoltare i genitori che parlano di
psicologia” ha concluso il dott. Caracciolo
riferendosi al lavoro svoltosi nel progetto
socio-relazionale dei genitori.Per concludere gli interventi è poi intervenuto il Presidente del Tribunale di Taranto dott. Antonio
Morelli che ha disquisito, in quanto giudice,
sul termine disagio e su come questo può
evolvere fino a sfociare nella criminalità. Ha
affermato che il disagio, in forme diverse, è
sempre esistito ed oggi la situazione è nettamente migliorata in quanto se ne parla ed
è proprio quello che bisogna fare: parlarne,
mettersi in gioco, confrontarsi, godere della
modernità sapendo che non è un valore assoluto e quindi trasmettere ai ragazzi i veri
valori per una vita sana.
Al termine tutti i protagonisti dei corsi hanno
ricevuto un attestato di partecipazione. Organizzare questo convegno, ha sottolineato
l’ins. Rosamaria Busto, non è stato facile in
quanto le tematiche erano piuttosto complesse ma parteciparvi, vi assicuro, è stato
veramente formativo: ha scosso dalla routine quotidiana e ha messo tutti in discussione sia come docenti che come genitori.
Ben vengano iniziative come queste che
predispongono a svolgere meglio il duro lavoro di educatori.
Anna Bellamia
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eventi sportivi
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Iscritta da pochi mesi alla società ginosina, sta conquistando successi a catena
Giacoma Galante ha preso il volo con la Runners Ginosa
Un’altra donna iscritta nella Runners Ginosa. In pochi mesi ha perso 18 Kg.
La corsa è diventata la sua passione. Si allena tutti i giorni. Giacoma 24 anni,
domenica scorsa ha corso la sua prima Mezza Maratona di 21 km.
Giacoma Galante, 24 anni di Ginosa, è la
nuova Runners iscritta con la società ginosina. Dopo Anna Francione e Dell’Orco
Emanuela, un’altra donna arricchisce la
categoria femminile della società ginosina. Giacoma Galante è figlia d’arte del
grande “Puma” Tonino Galante, il fenomeno dei podisti ginosini. Anche Giacoma, segue con successo le orme del padre e di tutta la sua famiglia. Salumiera di
professione, da circa un anno ha iniziato
a corricchiare. Poi dopo alcuni consigli di
Papà Tonino, ecco che Giacoma prende
il volo. Da circa sei mesi si è iscritta alla
Runners Ginosa, ed ora non riesce più
a fermarsi un attimo. Ha iniziato a
correre per perdere un pochino di chili,
ed in soli 12 mesi ne ha perso la bellezza di 18 Kg. Si allena tutti i giorni. Ora
la corsa è diventata la sua passione.
Ogni domenica nelle gare regionali del
CorriPuglia, sta conquistando successi e tempi sensazionali. Giacoma, non
solo sta diventando la protagonista assoluta in Puglia, ma sta mettendo alle
sue spalle, anche maschietti che corrono da anni nel campionato regionale.
Inoltre ogni domenica, sale spesso sul
podio conquistando trofei, ceste, medaglie, targhe, vasi di porcellana, buoni
in benzina e riconoscimenti
a volontà. Dopo aver conquistata il podio, nelle gare
di Tuturano (Lecce), Policoro, Laterza, Ginosa con
le varie marcialonghe e nel
Campionato Regionale sui
10 Km. della StraTaranto, Giacoma, il 14 Giugno
2009, ha corso per la prima
volta la sua prima Mezza
Maratona di 21 Km. In corsa con Federico II, nella
città di Altamura. Giacoma
ha tagliato il traguardo fermando il suo cronometro
personale con il tempo di
1h45:40’,
classificandosi 2° nella categoria TF, e
196° assoluta. Una gara
emozionante, grazie al suo
personal trainer, Papà Tonino, che è riuscito con grande volontà a farle ottenere un’immensa
soddisfazione. Merito dei suoi duri allenamenti, che hanno ripagato il lavoro intenso di questi mesi. Giacoma intanto non si
ferma più. Infatti il suo prossimo obbiettivo
è quella di correre la sua prima Maratona
sui 42 Km. insieme al Papà. Ora continuerà ad allenarsi come sempre con passione,
costanza e dedizione. Ormai la corsa per
Giacoma è diventato il grande “Amore”,
perché quando si comincia, non ci si ferma
più. Intanto Giacoma, ha spiccato il volo
con la Runners Ginosa.
(Gianluca Catucci)
[email protected]
eventi sportivi
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
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PRIMA CATEGORIA / Crisi societaria per il club biancazzurro ed iscrizione a rischio
Ginosa, poche certezze all’orizzonte: Giosuè deluso
Vincere due campionati di fila tornado alla ribalta del calcio regionale avrebbe dovuto riavvicinare ai colori
biancazzurri gli imprenditori locali e l’Amministrazione Comunale, ma la realtà dice il contrario. Il presidente Giosuè lancia un appello accorato e chiede un incontro con la Giunta comunale e gli imprenditori
locali per salvare le sorti del calcio ginosino entro il 20 luglio, termine ultimo per l’iscrizione al prossimo
campionato di Prima Categoria.
Poche certezze all’orizzonte per l’A.S.D.
Ginosa che vede avvicinarsi l’imminente
scadenza del 20 luglio, termine ultimo per
l’iscrizione al prossimo campionato di Prima Categoria. Vincere due campionati di fila e tornare alla ribalta del calcio regionale
avrebbe dovuto creare entusiasmo nell’ambiente e riavvicinare ai colori biancazzurri
gli imprenditori locali, ma la realtà dice il
contrario. Il presidente Giosuè, visibilmente
deluso, non nasconde la propria amarezza
per una situazione che, allo stato attuale,
non permette di affrontare un campionato impegnativo come la Prima Categoria.
“Abbiamo vinto due campionati di fila e mi
aspettavo che qualche imprenditore si avvicinasse al calcio locale – dichiara Giosuè
– ma così non è stato. L’Amministrazione
comunale ci elargisce un piccolo contributo
ma al di là di questo non fa più nulla. Vista
la situazione un po’ critica ho chiesto, nei
prossimi giorni, un incontro con la Giunta
comunale e gli imprenditori locali per capire se vi siano le condizioni per proseguire
l’avventura calcistica. Io non chiedo sacrifici economici esosi agli imprenditori locali,
ma solo un piccolo contributo per affrontare
un campionato impegnativo come la Prima
Categoria. Purtroppo, al momento nessuno
si fa avanti ed io, da solo, non intendo sobbarcarmi spese eccessive per affrontare il
prossimo campionato. Il 20 luglio dovremmo fare l’iscrizione al campionato e spero
che entro tale data si possano trovare delle
soluzioni a questa situazione veramente critica”. Il presidente biancazzurro vuole certezze concrete e non parole che porta via il
vento. “Se mi devo impegnare anche in questa stagione, - sostiene il massimo dirigente ginosino – voglio che vi siano delle basi
solide alle fondamenta, altrimenti non si va
da nessuna parte. Promesse e parole che
portano via il vento non servono a nessuno.
Al momento le risorse economiche scarseggiano e la situazione societaria è totalmente
in altomare. Tutto dipende da questo incontro che avremo con l’Amministrazione comunale sperando che dal tunnel fuoriesca la
luce”. Poi, Giosuè si sofferma su quello fatto
di buono in questi due anni, sperando che
sia un buon viatico per la situazione attuale.
“Nelle ultime due stagioni abbiamo portato
il Ginosa dalla Terza alla Prima Categoria,
con non pochi sacrifici e dispendio di risorse
economiche e di questo devo ringraziare chi
mi ha affiancato, come il vice presidente Ribecco e l’amico Gianluca Catucci. Purtroppo, in questa stagione, ho anche avuto delle
spiacevoli sorprese da qualche dirigente
che è venuto meno ai propri impegni. Ora
però, c’è bisogno di nuove forze in società e,
se qualcuno si fa avanti, sarà il benvenuto,
altrimenti rimetterò tutto nelle mani dell’Amministrazione Comunale. A me dispiace che
si arrivi a questo, perché una società con
sessantuno anni di storia non può svanire
nel nulla.” Il presidente Giosuè si sofferma
anche sulla questione stadio, che presen-
ta alcuni problemi da risolvere nel breve
tempo possibile. “Lo stadio, purtroppo, è
una struttura ancora incompleta. Il terreno
di gioco versa in pessime condizioni – afferma il presidente biancazzurro – e spero
che l’Amministrazione comunale realizzi
al più presto un terreno in erba sintetica.
Tra l’altro, devo sottolineare con rammarico che l’agibilità, al momento, è stata concessa solo al rettangolo di gioco, mentre
la tribuna coperta è priva di tale agibilità.
Questo significa che, se per le precedenti
due stagioni è stata concessa una deroga
per fare affluire il pubblico sulla tribuna, per
questa stagione vi è il rischio concreto di
disputare le gare interne a porte chiuse.
Mi dispiace dire, comunque, che qualche
assessore comunale è arrivato al punto di
dire che, se fosse per lui, il campo sportivo
andrebbe chiuso. Al di là di questo, tutto è
legato all’incontro che avremo nei prossimi
giorni con l’Amministrazione comunale dalla quale, se emergeranno aspetti positivi,
discuteremo anche della questione stadio.”
La speranza è che il Ginosa possa iscriversi al prossimo campionato di Prima Categoria e disputarlo in maniera dignitosa: chissà
che non ricalchi le orme del Mesagne che
l’estate scorsa viveva una situazione di incertezza e poi ha vinto il torneo di Prima
Categoria approdando in Promozione.
Domenico Ranaldo
([email protected] - www.asginosa.it)
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La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
eventi sportivi
Festeggiato nel Palazzetto dello Sport, con una grande cerimonia.
Grande Festa per il Campione del
Mondo Giuseppe Gentile
Il Sindaco Avv. Luigi Montanaro e il Delegato allo Sport Gianni Limitone lo hanno premiato con un Super
Trofeo offerto da Abissi. Erano presenti anche le telecamere di Studio 100 Tv, che hanno realizzato uno speciale sull’impresa del nostro piccolo grande campione. Ora tutta la cittadinanza è invitata a partecipare alle
votazioni sul sito www.loshowdeirecord.it Il video di Giuseppe che deve battere il recor Mondiale di 200 calci
in un minuto, è stato già visionato dalla nota trasmissione, e messo su internet per farlo ammirare.
Grande festa a Ginosa, presso il Palazzetto dello Sport, per il piccolo grande
Campione del Mondo Giuseppe Gentile.
Come già tutti sappiamo lo scorso Maggio,
Giuseppe, si è laureato a Pula in Croazia
per la seconda volta Campione del Mondo
nelle specialità Semi-Contact e Light Contact. Il grande successo ottenuto a livello
mondiale, è stato festeggiato alla grande,
con una cerimonia dedicato interamente
a Giuseppe. Fuochi d’artificio, maxi torta,
bottiglie di spumante ed un grande buffet
hanno caratterizzato la festa del campione ginosino. A far da cornice il pubblico
delle grandi occasioni, con la presenza
delle telecamere di Studio 100 Tv, che
hanno dedicato uno speciale al Campione del Mondo Giuseppe Gentile. Anche il
Sindaco di Ginosa, Avv. Luigi Montanaro
insieme al Delegato allo Sport Gianni Limitone, hanno partecipato all’appuntamento
consegnando a Giuseppe, un Super Trofeo, per l’ennesimo successo conseguito a
livello mondiale. Un ringraziamento come
sempre a Papà Franco Gentile, che riesce
ad allenare con i suoi metodi il figlio che
sta raggiungendo traguardi impressionanti
a soli 12 anni. Infatti il fenomeno Giuseppe, la scorsa settimana, ha conquistato in
Calabria, ancora una Medaglia d’Oro sempre nella sua categoria, e il CINTURONE
di Campione Internazionale di Golden Belt.
E’ inutile ricordare che i traguardi raggiunti
dalla Palestra di Franco Gentile, sono da
condividere con tutti gli atleti della Palestra.
Grazie alla sua serietà e alla sua professionalità, Franco Gentile mette a disposizione
tutto il suo bagaglio di esperienza, ricercando nuove strategie di combattimento
e d’insegnamento. Ora, il prossimo appuntamento per il nostro ginosino Gentile,
è quello di battere il record mondiale alla
nota trasmissione di Barbara D’Urso su Canale 5, Lo Show dei Record. Con 200 calci
circolari sospeso in aria, in un minuto cercherà di battere il record mondiale. Infatti il
video è stato visionato, è inserito su internet nella pagina www.loshowdeirecord.it
Basta cliccare sul video, registrarsi e votare
con la propria preferenza il video del nostro
concittadino. Più voti il video realizzerà, più
probabilità ci saranno di vedere all’opera il
nostro piccolo grande Campione del Mondo
alla prossima edizione della trasmissione di
Barbara D’Urso. Tutti insieme colleghiamoci
e votiamo. Il tuo voto può essere prezioso
per il nostro Campione.
(Gianluca Catucci)
[email protected]
COLLEGATI SUL SITO
www.loshowdeirecord.it
CLICCA O SCRIVI 200 CALCI
IN UN MINUTO, E VEDRAI
IL VIDEO DEL PICCOLO
GENTILE.
REGISTRATI E DAI LA TUA
PREFERINZA. VOTA E FAI
VOTARE. PIU’ SIAMO E PIU’
PROBABILITA’ CI SARANNO DI
VEDERE GIUSEPPE GENTILE
ALLA PROSSIMA EDIZIONE
DELL SHOW DEI RECORD SU
CANALE 5.
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
eventi sportivi
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Serata di gala della Palestra “SIGNUM”
Delizioso spettacolo aerobica sportiva, step e Hip Hop
A conclusione di un anno
accademico impegnativo e
ricco di soddisfazioni, come abbiamo avuto modo
di raccontarvi sulle pagine
del nostro giornale nei mesi scorsi, la Società Sportiva SIGNUM di Ginosa
è scesa in piazza con un
meraviglioso spettacolo di
aerobica sportiva, step e
hip hop.
Sabato 13 giugno, in Piazza IV Novembre a Ginosa,
le allieve della SIGNUM
hanno letteralmente meravigliato ed entusiasmato
il pubblico presente con
eccezionali performance
di ginnastica e di Hip Hop,
che hanno saputo esprimere l’alto livello tecnico
delle atlete.
La serata è stata presentata e condotta da Luigi
Dell’Orco, in collaborazione con Piazza News.
Lo spettacolo è stato
ideato ed organizzato dal
Presidente della Società,
Giovanni Semeraro con la
collaborazione delle insegnanti-coreografe, Giuliana Sannelli, responsabile
della sezione aerobica
sportiva e step ed Elia Ranaldo, responsabile della
sezione Hip Hop.
La bravura delle allieve,
l’eleganza dei loro costumi, l’originalità delle musiche, la vivacità delle luci,
la piazza gremita di gente
per l’intera serata, hanno reso la manifestazione assolutamente unica e spettacolare.
Le performance proposte di aerobica e
Hip Hop, non sono solo il frutto della creatività delle rispettive coreografe, ma rispondono ad un regolamento tecnico ed artistico
ben preciso, dettato dalla FGI (Federazione
Ginnastica Italiana).
La SIGNUM affiliata della FGI,
partecipa ormai da qualche
anno ai Campionati di Aerobica Sportiva e Hip Hop, che
richiedono, nella preparazione
di una performance, il rispetto
di regole ben precise: elementi
di difficoltà, transizioni, sollevamenti, interazioni, cambi di
formazioni.
La serata è andata avanti con
grande fluidità. La simpatia
degli allievi più piccoli, la bravura e la qualità artistica dei
più grandi, hanno paralizzato il
pubblico instancabile e caloroso sino alla fine,
la forza delle note dell’ Inno
d’Italia, della “Carmen” di Bizet, l’ilarità di brani musicali come “Mamma mia” degli Abba,
“All the Jazz” tratto dal musical
“Chicago”, della pizzica salentina e tanto altro ancora, hanno
regalato ai presenti dei momenti di grande spettacolo.
Lo splendore del palco è stato
impreziosito dal verde di “Emozioni floreali” di Flora Capurso,
che con i fiori e le piante, ha
saputo aggiungere un tocco di
colore e di eleganza alla manifestazione. Ottimo il service
della Ditta “Service Prosound”,
che con le luci e le musiche ha
permesso che lo spettacolo
fosse tecnicamente perfetto.
Impeccabile il servizio d’ordine
dei volontari del SER- Servizio
Emergenza Radio di Ginosa
che hanno vigilato scrupolosamente.
Si può quindi definire la serata
ben riuscita sotto tutti i punti di vista. Complimenti dunque agli organizzatori e soprattutto
alle giovani protagoniste.
Rosamaria Busto
46
attualità
La Goccia n. 13 - 4 luglio 2009
Stage tecnico di taekwondo
TAEKWONDO GINOSA E CLUB ONE ALTA SCUOLA
Magnifico il seminario di taekwondo tenutosi il 24 maggio scorso, al palasport di
Ginosa, giornata di sport e divertimento
che ha richiamato l’attenzione di tutti gli
appassionati di sport da combattimento e
che ha visto la partecipazione di tutti e 60
gli allievi diretti dall’istr. Dino Mancini, che
nell’occasione hanno avuto la possibilità
anche di effettuare l’esame di passaggio di
grado.
Lo stage è stato tenuto dal direttore tecnico nazionale della FITAE (federazione italiana taekwondo) master Carmine Caiazzo
8°dan, campione del mondo e responsabile
tecnico squadre nazionali, che a suo dire
è rimasto molto soddisfatto sia per le par-
La 7ª Esposizione canina
amatoriale “Città di Ginosa”:
rinviata a domenica 5 luglio
La pioggia ha impedito lo svolgimento, previsto per domenica
scorsa (28 giugno), della 7ª Esposizione canina amatoriale
Città di Ginosa. Il tutto è stato rinviato a domenica 5 luglio
2009.
Gli organizzatori, Abissi e Associazione Hobby pesca ambiente natura, nell’annunciare il rinvio della manifestazione, sottolineano che il programma sarà interamente rispettato e ci saranno dimostrazioni ed interventi non usuali.
Pertanto invitano tutti a scegliere di passare una serata densa
di novità e che, al contempo, offrirà uno spettacolo avvincente.
Per le informazioni e le iscrizioni rivolgersi ai seguenti numeri
telefonici:
Abissi - tel. 099 8245226
Vito - cell. 3386394019
tecipazioni ma soprattutto della
qualità tecnica degli allievi del
taekwondo club one, del resto
ricordiamo che il club ginosino
puntualmente ogni anno fornisce alla squadra azzurra dai 2
ai 3 atleti su 10 e quasi sempre
sono gli unici a salire sul podio.
Dino Mancini, veterano della nazionale italiana e combattente di
grande esperienza, continua a
trasmettere tutto il suo bagaglio
tecnico ai suoi atleti continuando a mietere successi in competizioni a livello mondiale ed a
novembre lo si vedrà impegnato
a guidare Alessandro DiFranco
e Vito DiZozza ai prossimi Campionati del
Mondo che si terranno in Argentina a Buenos Aires.
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oppure
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Soppressione treni, Florido:
l’8 luglio incontro con sindacati e
rappresentanti istituzionali.
Pronti alla mobilitazione generale
“Taranto e la Terra Ionica ancora una volta penalizzati da scelte sbagliate. Questa volta è Trenitalia a mortificare il nostro territorio. La decisione di sopprimere alcuni treni è inaccettabile”.
Così il presidente della Provincia di Taranto, Gianni Florido, interviene sull’argomento, preannunciando alcune iniziative di lotta.
“Bene hanno fatto quanti sono già intervenuti pubblicamente per difendere i diritti dei viaggiatori e le ambizioni di una provincia che non
può certo permettersi di essere tagliata fuori dagli assi di collegamento
più importanti del Paese. Mercoledì 8 luglio, alle ore 10,30, a Palazzo
del governo, incontrerò i sindacati e i rappresentanti istituzionali del
territorio per definire congiuntamente le iniziative da assumere per tutelare i nostri interessi. Penso in particolare – conclude Florido – ad
una mobilitazione generale per costringere Trenitalia a fare un passo
indietro. La nostra provincia merita rispetto”.