n° 35, giugno 2008 - Azienda USL della Valle d`Aosta
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n° 35, giugno 2008 - Azienda USL della Valle d`Aosta
Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 1 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA Speci ale 12 pagin e Anche questo numero del NEWSL è sul sito internet www.ausl.vda.it MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 35/anno VIII - GIUGNO 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99 APPROVATO IL CONTRATTO DI PROGRAMMA E IL BILANCIO PREVENTIVO PER IL 2008 Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta ha predisposto il bilancio di previsione per l’esercizio 2008 sulla base delle indicazioni contenute nella deliberazione della Giunta Regionale n. 232 in data 1° febbraio 2008 “Disposizioni all’Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta ai fini della definizione del contratto di programma e per la successiva adozione del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 e per il triennio 2008-2010” e della deliberazione della Giunta regionale n. 1129 in data 23 aprile 2008 recante “Approvazione del contratto di programma fra la Regione autonoma Valle d’Aosta e l’Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta per l’anno 2008 per la definizione dell’attività, della gestione, degli investimenti, degli obiettivi, dei risultati sanitari, di salute e gestionali, necessari in rapporto ai livelli essenziali di assistenza sanitaria da assicurare con le risorse finanziarie assegnate, ai sensi dell’articolo 7 della legge regionale n. 5/2000. L’ Con riferimento ai ricavi previsti per l’esercizio 2008, si evidenzia che il finanziamento regionale costituisce complessivamente il 94,6% delle entrate aziendali (euro 251.519.000 contributi in conto esercizio indistinti e vincolati oltre euro 7.000.000 quali utilizzo di contributi in conto capitale) e che si attesta sulle seguenti risultanze: • quota per l’erogazione dei livelli essenziali di assistenza per euro 228.100.000; • trasferimenti con vincolo di destinazione per euro 18.728.000 tra cui, in particolare, per la stabilizzazione personale precario SSR e l’applicazione del nuovo contratto personale dipendente e convenzionato del SSR 2006-2007; • ulteriori trasferimenti con vincolo di destinazione per euro 4.691.000 che riguardano iniziative di varia natura che hanno come denominatore comune il soddisfacimento diretto di obiettivi e di azioni previste dalla programmazione socio-sanitaria regionale come l’istituzione di un’unità sub-intensiva, l’istituzione registro tumori Valle d’Aosta; Campagna vaccinazioni infezioni papilloma-virus HPV, Non sono previsti maggiori costi per il personale, esclusi quelli per la stabilizzazione del personale precario. Il turn-over del personale aziendale dovrà essere destinato all’attuazione del piano delle assunzioni approvato dalla Regione ed all’esecuzione delle nuove attività 2008 autorizzate dall’Amministrazione regionale tra cui l’avvio apertura notturna del “Reveil” in pronta disponibilità, l’attivazione delle nuove funzioni di cardiologia interventistica, l’attivazione del nucleo per l’assistenza oncologica terminale, l’introduzione della figura amministrativa nell’ambito del triage del Pronto soccorso. Per quanto concerne invece i finanziamenti regionali in conto capitale, i medesimi sono indicati al punto 4) del dispositivo della deliberazione della Giunta regionale n. 232/2008 nella seguente misura: • per il finanziamento della manutenzione straordinaria e dell’adeguamento tecnologico delle strutture sanitarie per euro 6.600.000; • per il finanziamento dell’adeguamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie USL per euro 2.500.000; • per il finanziamento dell’evoluzione del sistema informativo aziendale per euro 1.000.000. Per quanto concerne gli interventi di edilizia sanitaria sul patrimonio immobiliare esistente, l’utilizzo dei finanziamenti regionali in conto capitale prevede tra gli altri: l’avvio del completamento della sede unica del Dipartimento di prevenzione, l’avvio delle opere di ristrutturazione del laboratorio per le analisi cliniche, la conclusione delle opere di adeguamento del reparto di Orto- pedia, l’avvio delle opere per la realizzazione delle sale per l’endoscopia urologia e la ristrutturazione dell’ultimo piano della palazzina di via Guido Rey, n. 5. Dall’esame del bilancio preventivo per il 2008, emerge un tasso di crescita dei costi, rispetto ai costi attesi 2007, pari al + 3,6% circa, assolutamente in linea con l’incremento atteso del Fondo sanitario nazionale previsto nel documento di programmazione economica e finanziaria per l’anno 2008 (+ 3,69%). La dinamica di crescita dei costi appare contenuta ampiamente entro limiti certamente ragionevoli, anche tenuto conto dei trend di crescita medi dei costi di settore. Il bilancio di previsione 2008 è senza dubbio un documento che si propone il raggiungimento di complessi obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della spesa sanitaria, in modo particolare, in relazione all’aggregato del personale, ma senza sacrificare la stabilizzazione del personale precario e gli obiettivi di programmazione socio-sanitaria regionale previsti dal Piano per la salute e per il benessere sociale per il triennio 2008-2010. EDITORIALE er quanta conoscenza e cultura pensiamo di avere noi “addetti” del Servizio sanitario, noi che nella sanità viviamo, parliamo, approfondiamo e gestiamo, quando l’esperienza del dolore e della malattia ci tocca direttamente vediamo cambiare d’un tratto le prospettive. Essere dall’altra parte ci rende inevitabilmente fragili, vulnerabili e soli. Ho dovuto subire un intervento – non complesso ma senza dubbio fastidioso – che mi ha visto ospite dell’Ospedale Parini per un periodo molto breve, ma sufficiente per alcune riflessioni. Anzi, si è trattato più che altro di conferme. La prima conferma riguarda l’elevata professionalità di tutto il personale di sala operatoria, non solo dal punto di vista clinico (Sandro Albani e Maria Sergi, due miti), ma anche sotto l’aspetto dell’approccio al malato. La seconda conferma riguarda l’assistenza infermieristica (infermieri, Oss e studenti). L’ingente impegno di risorse che la Regione e l’Azienda dedicano a questo ambito è sicuramente un investimento fruttuoso. La terza conferma riguarda la bontà del proget- P to “ospedale senza dolore”, che è davvero una realtà concreta ed un evidente vantaggio per i pazienti. Ho poi potuto constatare il notevole miglioramento della qualità dei pasti, data dal nuovo sistema di mantenimento della temperatura del cibo, il che ha eliminato la principale criticità riscontrata nel servizio e segnalata da operatori e pazienti. Ora, nella fase di convalescenza e recupero (non rapidissima), voglio ringraziare tutti quelli che mi hanno fatto sentire a mio agio e che mi hanno circondato di ogni possibile cura e attenzione. Grazie a Laura, che mi ha portato il caffè da casa, a Helga, che mi ha fatto da badante,a Patrizia, che mi ha portato la posta come ai veri manager, al sorriso di Caterina e di Elviro e a tutti coloro che sono venuti a confortarmi nel mio delirio morfinico. Un GRAZIE enorme a Paolo Millo e a Maurizio Roveroni, chirurghi eccellenti, che non mi hanno mai fatto sentire sola. CARLA STEFANIA RICCARDI Direttore Generale Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 2 2 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA VERSO UN OSPEDALE SENZA DOLORE: LA SC DI FISICA SANITARIA CHI SIAMO COSA FACCIAMO La Struttura Complessa di Fisica Sanitaria è stata costituita a partire dal gennaio 2005 e fa parte del Dipartimento di Diagnostica per Immagini e Radiologia Interventistica, a servizio delle altre Strutture Complesse che afferiscono al Dipartimento (Radiologia e Medicina Nucleare), di alcuni reparti ospedalieri nonché di altre Strutture Sanitarie che operano nel Territorio della Regione. Il Responsabile della Struttura è il Dott. Santi Tofani coadiuvato da tre Dirigenti Fisici (Dott.ssa Stefania Aimonetto, Dr.ssa Paola Catuzzo e Dr.ssa Elisa Richetta) e da un Tecnico Sanitario di Radiologia Medica (Cristina Maragliano). La Fisica Sanitaria promuove e sviluppa l’applicazione delle metodologie fisiche alla diagnosi ed alla terapia medica nonché alla prevenzione sanitaria ospedaliera. Una norma emanata nel 2000 assegna al fisico medico che opera nelle strutture di Fisica Sanitaria un ruolo chiave nella valutazione dell’entità delle radiazioni che raggiungono i vari compartimenti del corpo umano ai fini della terapia e della diagnostica radiologica e di medicina nucleare. DOVE SIAMO La Struttura Fisica Sanitaria ha sede presso l’Ospedale Regionale, nell’ufficio al IV piano (telefono segreteria 0165 54 37 15, fax 0165 54 37 15, e-mail:[email protected]) e nello studio al I piano seminterrato di fianco alla Radiologia (telefono studio Fisici: 0165 54 36 82). L’attività della Fisica Sanitaria viene però svolta su tutto il territorio dell’USL Valle d’Aosta. Le principali attività svolte riguardano differenti ambiti. Innanzitutto i controlli di qualità sulle apparecchiature impiegate in medicina nucleare, radiodiagnostica ed ecografia; ciò al fine di garantire l’ottimizzazione di tutte le prestazioni diagnostiche minimizzando l’esposizione del paziente alle radiazioni, nonché di migliorare la qualità in risonanza magnetica ed in diagnostica ecografica. Viene inoltre svolto un supporto diretto all’attività clinica ed in particolare modo nell’elaborazioni delle immagini in medicina nucleare, nell’attività di terapia radiometabolica (dosimetria nelle terapie di ipertiroidismo con 131-I) ed in risonanza magnetica (spettroscopia della prostata). Viene quindi gestita la sorveglianza fisi- ca della radioprotezione per tutte le attività dei dipendenti e della popolazione che espongono al rischio di radiazioni ionizzanti in uso a scopi sanitari. Particolare attenzione viene dedicata alla valutazione della dose al paziente in attività di radiodiagnostica, radiologia interventistica e medicina nucleare; la valutazione viene effettuata con diversi metodi di misura e con approfondite tecniche di calcolo. La Fisica Sanitaria svolge attività scientifica di base sulle applicazioni della fisica in medicina. Al momento le maggiori energie sono state dedicate alla messa a punto di metodi e tecniche che consentono di valutare, monitorare e contenere la dose al paziente sottoposto ad indagine radiodiagnostica nonché alla valutazione della qualità in diagnostica ecografica. Una parte importante è l’attività di aggiornamento e formazione mediante l’organizzazione e la partecipazione a corsi e congressi a livello aziendale, nazionale ed internazionale. La Fisica Sanitaria collabora con l’Università degli Studi di Torino per ospitare tirocinanti e tesisti dei vari corsi di laurea e della Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria. IL COSD della nostra Azienda è composto da: Alessandro Albani Anna Fornero Carrara Giuliana Helga Zen Lorenzo Pasquariello Luca Peano Marco Musi MariaConcetta Mezzatesta Massimo Pesenti Campagnoni Rosaldo Allieta Sandra Netto Carlo Poti Roberto Sacco e con la partecipazione straordinaria di Giorgio Galli* * l’interessato ringrazia il Dr. Sacco per la citazione BILANCIO DELL’ATTIVITA’ DEL COMITATO OSPEDALE SENZA DOLORE - COSD di Giuliana Carrara (Servizio Psicologia Ospedaliera e componente COSD) In occasione della settima Giornata Nazionale del Sollievo il Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD) ha reso noti i risultati della seconda rilevazione di indagine sulla prevalenza del dolore in ospedale, effettuata dopo un insieme di azioni messe in atto dal Comitato, in linea con le direttive ministeriali. Un po’ di storia.. Una prima fotografia della situazione esistente, nell’aprile 2002, ha permesso una conoscenza di partenza sulla prevalenza del dolore fra i ricoverati dell’ospedale e la rilevazione delle conoscenze ed attitudini del personale medico ed infermieristico. Dall’autunno 2002 fino al 2004 sono stati formati 450 infermieri dell’ospedale, su: definizione del dolore, misurazione, interventi autonomi in area infermieristica, teoria e metodo sui progetti di miglioramento della qualità. Parallelamente è stata svolta attività di formazione/sensibilizzazione rivolta ai medici. Punto focale della strategia di intervento sono stati i lavori sui progetti di miglioramento della presa in carico e trattamento del dolore con formazione di gruppi di lavoro in ogni Struttura composti da medici e infermieri che, partendo dalle aree di dolore presente nelle rispettive realtà, hanno elaborato delle proposte condivise di interventi migliorativi. Nel novembre 2003 si è tenuto un convegno sul tema del dolore, per la valorizzazione e la messa in comune dei progetti elaborati al fine di incrementare la diffusione dell’attenzione al problema tra gli operatori. Nel 2004 la formazione del personale si è estesa anche ad altre figure sanitarie e agli operatori del territorio al fine di offrire ai pazienti una continuità di cura dopo la dimissione. Dal 2004 il trattamento del tema dolore è stato inserito nel Corso di laurea in Infermieristica. Nell’elaborazione della nuova cartella infermieristica è stato incluso il dolore tra i parametri da rilevare. Nel 2006 sono stati elaborati protocolli che hanno preso in considerazione otto tipi di dolore: postoperatorio, nel paziente oncologico, nel dolore cronico benigno, da proce- dura, nel bambino, da parto, in pronto soccorso, in ambiente extra ospedaliero. Il COSD ha provveduto alla distribuzione presso tutte le strutture del regolo VAS per la misurazione del dolore. Nel marzo 2008, con il coinvolgimento di tre studenti del Corso di laurea in Infermieristica, si è riproposta l’indagine di prevalenza sul dolore in ospedale con risultati in parte attesi ma che richiedono una riflessione. La sintesi dei risultati: • assenza del dolore dal 38% del 2002 al 50% del 2008 • dolore lieve ridotto dal 27 al 19% • dolore moderato ridotto dal 27 al 14% • il dolore intenso è passato dall’8 al 17% • rispetto alla prima rilevazione la somministrazione di terapia analgesica si è ridotta passando dal 42 al 35%; in quest’ultima rilevazione, nel 69% dei casi gli operatori stimano correttamente o sovrastimano il dolore provato dai pazienti. Nell’analizzare i dati ciò che è evidente è che nonostante i progressi avuti riguardo alla sensibilizzazione degli operatori attraverso le azioni descritte svolte in questi anni, l’obiettivo di un Ospedale Senza dolore è ancora lontano. Tutte le Unità che hanno lavorato ai progetti di miglioramento hanno modificato il loro approccio al dolore ma il processo del cambiamento è lento e complesso, e quando l’obiettivo è modificare atteggiamenti e convinzioni radicate da lungo tempo è importante impegnarsi in una formazione ed informazione continua, nel confronto, nel monitoraggio, e sugli interventi. Ci aspettiamo che questi dati siano letti in maniera critica per fare sì che tutti coloro che si adoperano nell’assistenza al paziente si impegnino per investire nel miglioramento della presa in cura del malato con dolore. Il Comitato, in collaborazione con la Struttura di Comunicazione, ha scelto di proseguire il lavoro di sensibilizzazione ai pazienti ed operatori con la produzione di una serie di poster che saranno esposti presso il presidio ospedaliero, gli ambulatori, i consultori della regione ed un opuscolo informativo a disposizione di tutti i pazienti che afferiscono alle varie strutture. L’obiettivo è mantenere l’attenzione di operatori e pazienti al tema dolore perché esso sia sempre più ascoltato e curato, sempre meno sotto stimato e trascurato, affinché non sia considerato ineluttabile. L’impegno è coinvolgere anche i cittadini con una adeguata informazione perché possano collaborare nel cammino verso un ospedale dove il dolore inutile è evitato. Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 3 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 3 LE TERAPIE DI GRUPPO ALL’INTERNO DELLA S.S. DI DIETOLOGIA E NUTRIZIONE CLINICA E DEL CENTRO PER I DISTURBI DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE erché le terapie di gruppo? L’esperienza di cui si narra è una riflessione sul significato e sull’efficacia di un lavoro in gruppo con persone che condividono una condizione di disagio comune, nel nostro caso pazienti obesi e /o in sovrappeso e persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare. L’idea che risiede alla base della creazione di un gruppo omogeneo (in questo caso per tipo di disturbo) è che diverse patologie necessitano di particolari modalità di terapia con una focalizzazione su obiettivi specifici non sempre raggiungibili in visite individuali o in gruppi eterogenei. Il gruppo monosintomatico favorisce infatti l’attivazione di una coesione gruppale abbastanza velocemente, consentendo il riconoscimento fra i partecipanti di difficoltà e situazioni comuni che creano un clima di fiducia, necessario all’espressione autentica dei propri problemi e vissuti. P Per quanto riguarda il lavoro con i pazienti in sovrappeso/obesi abbiamo dato vita a dei gruppi a termine strutturati in due fasi distinte: una prima fase psico-educazionale (8 incontri di due ore a cadenza settimanale), a conduzione interdisciplinare (medico, dietista, psicologo, fisiatra), finalizzata a migliorare la consapevolezza del proprio problema (complessità dei fattori in gioco nella genesi e nella cura), favorire una partecipazione attiva alla propria presa in carico, migliorare la motivazione alle cure e l’adeguatezza delle soluzioni messe in atto. L’obiettivo generale è quello di aiutare i membri del gruppo a passare da una posizione passiva ad un coinvolgimento attivo (auto-momitoraggio), in una maggiore consapevolezza delle proprie difficoltà, ma anche delle proprie risorse. La conduzione del gruppo è interattiva, volta a favorire l’espressione dei partecipanti, approfondire i loro pensieri e vissuti legati alla patologia e poter modificare eventuali convinzioni distorte o abitudini che intrattengono il problema; una seconda fase più pratica, specifica per pazienti con BED (Binge Eating Disorder), in cui verranno effettuati una serie di incontri con la fisioterapista per una familiarizzazione con il corpo e l’attività fisica, con la dietista per una diretta riabilitazione nutrizionale, con lo psicologo per un lavoro più approfondito sul rapporto fra pensieri, emozioni e comportamento alimentare, anche attraverso l’utilizzo di tecniche attive. Il lavoro all’interno del Centro per i DISTURBI ALIMENTARI (DCA), dalla sua nascita ad oggi, è caratterizzato da un’interdisciplinarietà di interventi, necessaria alla cura di patologie ad eziologia multifattoriale. Si è quindi andato strutturando nel Centro per i DCA, in funzione delle specifiche competenze degli operatori nelle terapie di gruppo e nelle terapie espressive, un percorso attraverso i gruppi che prevede il passaggio dei pazienti in tre formati di gruppi differenti: il Gruppo Psicoeducazionale, il Laboratorio Espressivo di arte-terapia, il Gruppo di Psicodramma. Il gruppo psicoeducazionale I gruppi psicoeducazionali sono proposti nella fase iniziale del percorso di cura con l’obiettivo di supportare la motivazione e migliorare la consapevolezza della complessità del proprio problema e dei diversi livelli coinvolti nella genesi, nella cura e nella prognosi. Si tratta di un ciclo di 8 incontri di due ore a cadenza quindicinale, co-condotti da uno psicoterapeuta con una specifica formazione sulle terapie di gruppo ed uno psicoterapueta cognitivo-comportamentale in formazione, di volta in volta affiancati da un’altra figura professionale (dietologo, dietista, psichiatra). Nel corso di questi incontri è incoraggiata e stimolata la partecipazione attiva ed il confronto avviene su temi di volta in volta diversi, riguardanti il funzionamento del corpo, l’alimentazione, le diete e gli schemi alimentari, i falsi miti, le pubblicità, la spesa, la preparazione dei cibi, l’immagine corporea, l’assertività, il controllo, il modo in cui pensieri, emozioni e comportamenti influenzano la nostra vita, i farmaci). Si tratta di aiutare le persone a guardare dentro e fuori di sé: cosa accade al corpo, ai pensieri, alle emozioni ed ai comportamenti e alle relazioni quando si sviluppa un disturbo alimentare e potersi interrogare e confrontare sui diversi percorsi e strumenti di cura. Il Laboratorio Espressivo di arte-terapia I laboratori di espressione artistica possono essere notizie FLASH NOTIZIE FLASH PROGRAMMA DI CUSTOMER SATISFACTION 2008 MONITORAGGIO NEI REPARTI OSPEDALIERI DI DEGENZA Il consueto monitoraggio annuale finalizzato a misurare la qualità percepita dagli utenti, quest’anno interesserà i reparti ospedalieri di degenza. Ancora una volta lo strumento utilizzato sarà il questionario autocompilato. Nei reparti verranno collocate delle apposite urne (di colore rosa) nelle quali gli utenti potranno “imbucare” il questionario al termine della compilazione. L’avvio della campagna di customer satisfaction è prevista per il mese di agosto e durerà due mesi circa. inseriti nel quadro di riferimento metodologico delle terapie espressive, volte a favorire l’esplorazione del proprio mondo interno utilizzando canali diversi dalla razionalizzazione ed il ragionamento astratto. L’utilizzo di un linguaggio analogico, proprio del corpo, dell’inconscio e dei sogni, favorisce la comunicazione mente e corpo, che spesso vengono vissuti nel campo dei disturbi alimentari, come separati. Tale processo inoltre permette di limitare la tendenza al perfezionismo spostando l’attenzione dal risultato estetico del prodotto finale al processo creativo e al significato comunicativo del prodotto stesso. Il disegno assume anche un significato ludico, per il piacere di creare, narrativo, poiché racconta di sé, e conoscitivo, in quanto consente di porsi e di rispondere a delle domande, ma soprattutto ha un valore proiettivo in quanto permette di esplicitare i propri conflitti. Esso viene a rappresentare uno spazio di crescita ove sperimentare, in un percorso guidato, la propria soggettività, dove ci si confronta, si fa esperienza, ci si relaziona, si impara a scoprire o riscoprire la propria creatività, accettando semplici regole di convivenza o di uso di materiali, mirando anche ad acquisire comportamenti adeguati all’efficacia dell’azione del gruppo. È altresì comprovato che tali terapie permettono di mettersi in contatto con parti sconosciute di Sé, e di esprimerle dando loro una forma ed evidenziando così nuove capacità da utilizzare. Nel laboratorio di espressione artistica vengono forniti stimoli che consentono ai pazienti di guardare a sé da punti di vista inusuali e di dare forme al proprio sentire in termini di colori, forme e immagini, accompagnandole solo in un secondo momento con riflessioni verbali. Grazie alle associazioni analogiche degli operatori e dei pazienti “intorno” alle produzioni artistiche si sviluppa un lento ma graduale processo terapeutico, di progressivo svelamento, che conduce ad una maggiore consapevolezza delle proprie emozioni, dei pensieri ed agiti, così da consentire una più efficace elaborazione, anche in chiave terapeutica, su un piano simbolico. Gruppo di Psicoterapia attraverso lo Psicodramma Si tratta di una psicoterapia di gruppo volta a favorire anche l’espressione di aspetti del linguaggio non verbale e corporeo per facilitare il passaggio dalla certezza offerta dal sintomo al racconto della propria storia personale e familiare, scoprendone connessioni e significati. La metodologia dello psicodramma prevede che momenti di vita presente, passata o futura, sogni, difficoltà, progetti, possano essere rappresentati e rivissuti nel “qui ed ora” del gruppo, assegnando agli altri membri del gruppo le varie parti/ruoli. Il conduttore del gruppo accompagna il protagonista a ri-attualizzare/riprendere contatto con i pensieri, le emozioni, le sensazioni fisiche realmente vissute nel “là ed allora” di una determinata circostanza, per poterle rivivere in modo più consapevole e quindi elaborare. La drammatizzazione psicodrammatica è multidimensionale in quanto prevede il coinvolgimento della mente/pensiero, delle emozioni, del corpo ed infine della parola. Il percorso intrapreso all’interno di una seduta psicodrammatica è costantemente accompagnato dalla presenza di due terapeuti: il conduttore e l’osservatore. Il conduttore e l’osservatore danno una lettura delle scene giocate che attraversa tre diversi livelli: la dinamica del gruppo attuale (cioè i ruoli che ciascuno assume nella scena ed attribuisce agli altri), la storia personale di ciascun membro del gruppo (i ruoli da lui assunti nei gruppi dei quali ha fatto parte in passato come la famiglia), i ruoli interni (ovvero i modelli dei possibili modi di essere che fin da bambini ci costruiamo). La ricostruzione delle radici storiche dei propri ruoli attuali fornisce al protagonista la possibilità di liberarsi degli stessi non solo durante lo psicodramma ma anche nella condizione quotidiana dell’esistenza. Il lavoro terapeutico nello spazio psicodrammatico tende verso la costruzione di ponti tra il mondo interiore e quello reale, tra passato, presente e futuro e verso potenzialità che necessitano di essere valorizzate, nutrite ed amate. Nello specifico nell’ambito dei disturbi alimentari lo psicodramma può offrire un contesto che favorisca una maggiore integrazione e comunicazione fra mente e corpo, consentire di sperimentarsi in uno “spazio/tempo” ove interrogarsi su ruoli alternativi a quello di anoressica o bulimica, favorire la presa di consapevolezza del rapporto fra sintomo e storia personale e familiare, aprendo a nuove possibilità nel recupero di aspetti di sé trascurati, abbandonati, poco sviluppati o sconosciuti. L’équipe del Centro per i Disturbi del Comportamento Alimentare PIANO SPOSTAMETO CASA-LAVORO: PRONTI I RISULTATI PIANO SPOSTAMENTO CASA-LAVORO: PRONTI I RISULTATI Sono pronti i risultati del questionario inviato a tutti i dipendenti relativo agli spostamenti casa-lavoro. A breve, subito dopo l’adozione ufficiale del Piano con deliberazione del Direttore Generale, i dati verranno pubblicati su Andromeda. Ricordiamo che la rilevazione è stata effettuata nel gennaio 2008 e riguardava gli operatori delle sedi di viale Ginevra (ospedale “U. Parini”) e via Guido Rey. I questionari distribuiti sono stati 1911, quelli restituiti 1342 (pari al 70,22%, una risposta veramente alta), quelli validi elaborati 1149. La gestione del piano spostamento casa-lavoro (PSCL) è stata affidata dalla Direzione al mobility management aziendale, composto da Helga Zen (area ospedaliera), Milena Carlin (area territoriale-distrettuale), Anna Castiglion (SC Comunicazione) e presieduto dal Direttore della Comunicazione, Giorgio Galli. Newsl 35 imp 4 25-06-2008 15:09 Pagina 4 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA IL MOBBING: PROBLEMA O SOLO FENOMENO SOCIALE? di Gianluca Del Vescovo ( SC Chirurgia Generale) avorare stanca, diceva Cesare Pavese. Se si va alla ricerca dell’etimologia del termine lavoro si scopre che in alcuni dialetti italiani si utilizza il termine travagliare, parola che deriva da tres pali, uno strumento di tortura al quale si legavano i condannati a morte. Il lavoro nel passato ha avuto sempre una connotazione di sofferenza, di subordinazione ad un superiore al quale obbedire; una visione meccanicistica del lavoro, mera fatica fisica finalizzata ad attuare uno sforzo esecutivo. Oggi, in questa società globalizzata, abbiamo sviluppato una rappresentazione del lavoro visto come un ambito di autorealizzazione, nel quale si esprime e si valorizza la creatività individuale e collettiva. Il lavoro, il proprio mestiere, assume una grande importanza per la formazione dell’identità personale e uno spazio nella vita dove si strutturano i rapporti sociali e la convivenza tra le persone. Ciò spiega perché una difficoltà che riguarda il campo lavorativo influisca sulla realtà individuale dal punto di vista psicologico e psicosomatico. Il ruolo lavorativo è uno tra gli elementi che contribuiscono a determinare il prestigio sociale. Quindi se si sta male al lavoro si sta male in famiglia, con gli amici… L’ambiente lavorativo è oggi conflittuale e competitivo, si sono persi i valori, forse, della solidarietà, del rispetto reciproco; si pensa soltanto agli obiettivi, alla produttività, alla mission aziendale…Molte persone hanno provato e provano un senso di insicurezza, inadeguatezza; hanno perso interesse verso il lavoro, si sentono penalizzati, non capiti, non valorizzati.. Quando però il dipendente avverte solo un disagio lavorativo, spesso temporaneo e quando invece è vittima di un vero processo di mobbing? Iniziamo a definire il fenomeno del Mobbing, (Leymann 1996): Mobbing consiste in una comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrata in modo sistematico da uno o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una posizione di impotenza e impossibilità di difesa, e qui costretto a restare da continue attività ostili. Queste azioni sono effettuate con un’alta frequenza (almeno una volta a settimana) per un periodo di tempo (almeno sei mesi). Il comportamento ostile dà luogo a seri disagi psicologici, psicosomatici e sociali. Quali sono quindi le azioni mobbizzanti a cui un individuo si può trovare a vivere? • Ostacoli allo svolgimento dell’attività lavorativa, azioni che screditano le capacità lavorative e professionali (attribuzione di incarichi di qualifica minore, privazioni di strumenti necessari al lavoro, privazione di opportunità lavorativa), • Emarginazione e isolamento sociale, assoluta mancanza di considerazione, • Aggressione all’immagine personale, svalutazioni verbali, umiliazioni, • Inibizione della possibilità di espressione, impossibilità di esprimere idee, opinioni, • Ostacoli allo svolgimento della vita privata, • Aggressioni alla salute, azioni che fanno espor- L re il soggetto a situazioni pericolose, • Aggressioni fisiche, minacce. Chi è il lavoratore più a rischio di Mobbing? Persone che destabilizzano e mettono in crisi l’organizzazione del lavoro, verso quei fattori considerati fondamentali per l’esistenza stessa dell’attività lavorativa: • un lavoratore esperto ma anziano che diviene troppo costoso per l’azienda • un lavoratore appena trasferito che porta un’esperienza diversa e ostile alla tradizione lavorativa dell’ufficio, del reparto • un lavoratore che rifiuta di avallare situazioni irregolari, presenti e accettate dagli altri • un lavoratore che propone soluzioni nuove e creative ma giudicate pericolose dagli altri. I più a rischio sono comunque le persone che hanno investito molte risorse sulla creazione di un’immagine lavorativa positiva, soggetti che hanno sacrificato la propria individualità per identificarsi con l’immagine sociale e professionale di sé. In conclusione non si deve scordare il momento storico in cui ci troviamo, un momento di forte perdita di valori e di rispetto soprattutto nei confronti di istituzioni ( scuola, famiglia…) e di norme. La nostra epoca rifiuta l’istituzione di norme. Abbiamo perduto i limiti morali e religiosi, che costituivano una sorta di codice di civiltà a che potevano dirci “ Questo non si fa” ( Hirigoyen, 2000). Non scordiamo che i mass media negli ultimi anni hanno dato molto spazio a questo fenomeno e di conseguenza le denunce all’Inail sono aumentate; maggiore informazione per i lavoratori o facili e non veritiere realtà??? Consiglio la visione di due film italiani sul fenomeno: MI PIACE LAVORARE di Francesca Comencini del 2003 TUTTA LA VITA DAVANTI di Paolo Virzì del 2008. Esprimo alcune brevi considerazioni sull’articolo scritto dal collega Gianluca Del Vescovo (che ovviamente pubblico volentieri, sperando che favorisca un dibattito sulle pagine di questo giornale). Per bilanciare l’eccesso di “catastrofismo” che permea gran parte dello scritto, ricordo che l’Azienda ha investito non poco, sotto il profilo delle risorse – e non solo quelle finanziarie – nel programma “Carta Etica aziendale”, proprio per recuperare quei valori fondamentali legati al rispetto, alla solidarietà, al riconoscimento del ruolo, alla valorizzazione dell’individuo: sembra poco? Certo, il percorso è lungo e faticoso e dobbiamo necessariamente costruirlo insieme. Abbiamo di fronte a noi delle resistenze, ma anche tanti colleghi che a questi valori credono veramente e hanno già iniziato il loro cammino per riscoprirli e riappropriarsene. L’arrivo della Carta Etica nelle case dei lavoratori è un punto di partenza, non di arrivo. Perché abbiamo optato per la postalizzazione? Perché, oltre ad essere il metodo di distribuzione meno oneroso in termini di fatica, in essa si racchiude un primo importante simbolismo: il ponte, il legame tra la vita lavorativa e la vita privata, che non si può scindere come tagliare in due una mela. Non ci sono due vite, non ci si può appendere all’attaccapanni quando al mattino si va al lavoro per poi riprendersi al pomeriggio o alla sera. Allora dobbiamo essere noi i primi a credere in questi valori basilari, a farli propri e a contagiare gli altri. Ci sono tra noi oltre 200 persone sensibilizzate sul tema, che hanno seguito uno specifico percorso formativo e che cercheranno di tradurre in pratica i valori racchiusi nella Carta Etica, confortati dal fatto che nella nostra Azienda le persone “sensibili” sono numerosissime. Personalmente non credo che abbiamo perduto i “limiti morali e religiosi”. Forse perché continuo ad essere un inguaribile ottimista che vede sempre il bicchiere “mezzo pieno” e quindi guarda con fiducia al prossimo. Credo anzi che il desiderio diffuso sia quello vergato sulle prime pagine della Carta Etica: “Lavorare meglio significa vivere meglio, ma vivere meglio significa lavorare meglio!”. Forse allora anche il mobbing, che è stato ben descritto da Gianluca, verrà relegati a mero fenomeno sociale. Lasciamo aperto il dibattito. Giorgio Galli (Direttore Responsabile) CORSI DI LAUREA IN AREA SANITARIA POSTI RISERVATI AGLI STUDENTI VALDOSTANI PER L’ANNO ACCADEMICO 2008/2009 er l’anno accademico 2008/2009 è prevista la riserva di posti a studenti valdostani per 25 infermieri, 2 tecnici di radiologia medica, 3 fisioterapisti. Inoltre la Regione Autonoma della Valle d’Aosta metterà a disposizione degli studenti valdostani borse di studio ed altre facilitazioni per la frequenza dei corsi. Per essere ammessi ai corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie occorre essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’este- P ro, riconosciuto idoneo. Le preiscrizioni avverranno nei mesi di luglio e agosto, recandosi dapprima presso la Sede del Corso di Laurea in Infermieristica dell’Università degli Studi di Torino di Via St. Martin de Corléans 248 (“ex maternità”, con orario dalle 8 alle12.30 e dalle 13.30 alle 15.30; tel 0165 556036556037) ed in seguito recandosi a Torino oppure on-line collegandosi al sito dell’Università www.unito.it . L’iscrizione potrà essere formalizzata una volta superato il Test di ammissione e la prova di accertamento della lingua francese (da cui sono esonerati coloro che hanno superato la prova di francese nell’esame di Stato, sostenuto in Valle d’Aosta, a partire dall’anno scolastico 98/99). Per informazioni sulle professionalità e sugli argomenti richiesti nel test di ammissione è possibile recarsi presso la Segreteria del Corso di Laurea in Infermieristica. Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 5 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 5 SICUREZZA E DATI PERSONALI di Roberta Frachey (Comunicazione Web – SC Sistema Informatico e TLC) Consigli utili Per effettuare transazioni affidabili e sicure è necessario rispettare alcune semplici regole: • conservare con la massima cura il nome utente, la password ed eventuali altri codici in luogo sicuro lontano da occhi indiscreti • non far conoscere ad altri i propri codici di accesso • non inserire i propri codici personali in siti Internet raggiunti cliccando su un link presente nelle comunicazioni ricevute via mail • non comunicare i propri codici di accesso ad improvvisati operatori che li chiedono via telefono con la scusa di effettuare un controllo • non rispondere ai messaggi sulla cui autenticità si hanno dubbi • visitare i siti web digitando l’indirizzo Internet nella barra degli indirizzi • modificare periodicamente la password di accesso • installare sul proprio computer solo i software ricevuti da fonti affidabili Memorandum per la conservazione della password Vediamo, ora, come conservare correttamente una password. Si, perché anche se usiamo una password difficile da trovare, ma la scriviamo su un pezzo di carta...avete capito! Quindi niente post-it con password scritte, niente bigliettini nel portafoglio e così dicendo... La password non deve essere scritta da nessuna parte! L’unico posto in cui potrebbe essere scritta (per quanto riguarda la legge sulla privacy e sicurezza informatica) è in un foglio di carta inserito in una busta sigillata da consegnare al responsabile (solo nei posti in cui è necessario rispettare la legge sulla privacy e sulla sicurezza informatica). Appunto di Paranoia Prima di terminare, ecco alcuni consigli per mantenere ancora più sicura la password: • non usarla in pubblico (o meglio... non facciamola vedere a chi è vicino a noi); • se dobbiamo digitarla in luogo pubblico, confondiamo facendo finta di premere dei caratteri in più, magari digitando e cancellando...copriamo la tastiera con un foglio ed altri trucchetti simili; • non memorizziamola sul computer! Altra cosa da evitare è quella di conservare la password in database vulnerabili (Internet Explorer, Firefox, Kwallet (anche se questo usa un sistema di criptazione basato su password..), in quanto è facile che un attaccante acceda a questi in caso di intromissione in una macchina. • un’altra buona regola è quella di fare il log-out o comunque uscire dalla videata dei dati per i quali era stato necessario autenticarsi appena si è finito di consultarli. Accedere alla propria posta online e poi lasciarla in bella vista a computer incustodito vanificherebbe i nostri sforzi precedenti. • se non volete lasciare tracce degli username e delle password digitate nei siti web, svuotatele o disabilitate il completamente automatico. In Internet Explorer lo trovate in Strumenti > Opzioni Internet > Contenuto completamento automatico • In generale non lasciate le password memorizzate nei pc per evitare di ri-digitarle. ESPERIENZA DIDATTICA IN CHIRURGIA GENERALE a cura di Silvana Bosonin e Josianne Godioz (guide di tirocinio), Giada Ciprietti, Silvia Spoladore, Fabrizia Tota (studenti 2° anno CLI), Stefania Lasciandare (tutor) ella formazione infermieristica il tirocinio costituisce l’elemento di unione tra il sapere cognitivo e il sapere pratico: l’apprendimento è strettamente collegato alla solidità della preparazione di base dello studente, ma è anche funzione della competenza e della disponibilità numerica di guide di tirocinio e tutor. Attraverso il Progetto Sedi didattiche di tirocinio, sorto nel 2007, si è voluto ripensare alla riorganizzazione dell’apprendimento clinico degli studenti, individuando in via sperimentale alcune strutture ospedaliere e territoriali come sedi didattiche qualificate in cui investire in formazione e riorganizzazione. La Chirurgia Generale è la sede individuata per permettere agli studenti di sviluppare competenze in ambito chirurgico, necessarie alla gestione assistenziale di patologie legate all’obesità grave, alle malattie neoplastiche di stomaco, colon-retto, fegato, pancreas, ed interventi di chirurgia “minore” quali ernie, colecistectomie, appendicectomie. Attraverso questo progetto tutti gli infermieri operanti vengono considerati guide di tirocinio (in seguito ad apposita formazione). La guida di tirocinio è un infermiere con esperienza clinica, formato per svolgere attività didattica, che crea le occasioni per sperimentare l’assistenza al letto del malato. Ogni guida dovrebbe possedere la capacità di utilizzare una comunicazione corretta, al fine di instaurare relazioni professionali che permettano allo studente di attivare la riflessione sull’esperienza svolta e apprendere dall’errore. L’esperienza in ambito clinico della guida di tirocinio è utile allo studente tanto quanto la correttezza comunicativa e di rapporti interpersonali professionali che egli sa mantenere. Essere guida di tirocinio in Chirurgia Generale significa essere consapevoli delle proprie responsabilità nei confronti del malato e dello studente, cercando di essere un modello anche nei momenti in cui le attività assistenziali sono frenetiche, laddove per imparare non solo è importante il fare, ma anche l’osservare. Nella sede didattica della Chirurgia Generale l’organizzazione del tirocinio è demandata alla figura del tutor:safetyEgli svolge il ruolo di facilitatore dell’apprendimento, è colui che crea le condizioni, trova i metodi migliori per favorire lo studente nell’applicazione in ambito di tirocinio delle conoscenze acquisite in aula e, viceversa, per ricavare dalle esperienze gli insegnamenti utili all’apprendimento di nuove abilità. N All’interno della sede didattica nei mesi di maggio e giugno 2008 si è svolta la sperimentazione della presa in carico, da parte degli studenti del 2° anno del locale Corso di Laurea in Infermieristica, di un gruppo di assistiti. Gli studenti, affiancati dal tutor e con la supervisione di una guida di tirocinio, hanno appreso una nuova modalità con cui fare sentire l’assistito preso in carico. È un modo per imparare che l’assistenza infermieristica non consiste nella sola esecuzione di tecniche o di attività, ma che l’assistito necessita di qualcuno che si occupi di trovare delle risposte pertinenti ai propri bisogni. La sperimentazione ha comportato il confronto con il personale operante (infermieristico, medico, di supporto) in cui tutti hanno dato la propria disponibilità, oltre a comportare alcuni cambiamenti logistici. Le guide hanno affermato che “gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con la realtà dura del reparto e della malattia utilizzando modelli per noi innovativi e stimolando in noi la voglia di cambiamento”. Si è notata un’assistenza più completa e migliore sotto tutti gli aspetti. Naturalmente affinché si potesse realizzare tale progetto sono state poste delle condizioni: la prima, che ci fossero in turno almeno due studenti del 2° anno, la seconda che il tutor garantisse una supervisione reale e una maggiore disponibilità di tempo dedicato all’insegnamento sul campo, la terza che non tutto il tirocinio si basasse su tale esperienza, questo per permettere allo studente di esercitarsi su tecniche diverse e vivere altri momenti di crescita didattica e personale. Questa prima esperienza possiamo considerarla positiva grazie al gruppo di studenti che si sono resi disponibili a sperimentare questa nuo- va metodologia, grazie al tutor che collabora pienamente con le guide di tirocinio rispettando le priorità dell’organizzazione di reparto”. Le studenti hanno vissuto questa esperienza non senza preoccupazioni sulle difficoltà e responsabilità che avrebbero incontrate: “questa esperienza ci ha aiutato a capire veramente cosa significa prendere in carico un paziente, occupandoci oltre che dell’aspetto assistenziale diretto anche della parte burocratica ed organizzativa e ci ha fatto riflettere sulla necessità di instaurare un rapporto di collaborazione con le altre figure presenti; tutti aspetti che in un tirocinio standard vengono a mancare. Di solito noi studenti pensiamo che alcune attività non siano di nostra competenza, mentre questa esperienza ci ha permesso di capire l’aspetto organizzativo e in particolare l’importanza del rispetto dei tempi e delle priorità.” Una di loro ha affermato che è riuscita a comprendere il motivo per cui talvolta le guide sembra che non considerino gli studenti, provando lei stessa quanto sia difficile tenere a mente secondo uno specifico ordine mentale tutte le attività da svolgere, e più attività nello stesso momento. E aggiunge “ho capito l’importanza della concentrazione, dello scrivere sempre tutti i dati e le informazioni, perché è facile dimenticare e in quel momento siamo noi i responsabili dei dati rilevati e non. In particolare ho capito che prendersi in carico dei pazienti da sole significa assumersi la responsabilità e ciò che ne deriva, cosa a cui devo dire non siamo molto abituate, e un po’, se devo essere sincera, ci spaventa”. Giunte quasi al termine di questa esperienza esse affermano che “è stato bello in tirocinio sperimentarsi fino a questo punto, sentirsi un po’ più competenti e sapere che ciò che hanno ricevuto i pazienti è frutto anche del nostro sapere e delle nostre abilità... un grazie da un assistito in una giornata così vale mille tirocini e porta tanta, tanta soddisfazione”. Il tutor considera l’esperienza positiva: gli studenti hanno creato strumenti utilizzabili anche in reparto, gli infermieri interessati hanno collaborato rendendosi disponibili a prendere in carico il gruppo di pazienti in cui gli studenti svolgevano la sperimentazione, e per il futuro auspica la possibilità che gli infermieri possano dedicarsi più da vicino all’affiancamento degli studenti nelle camere di degenza. “Partendo da questa esperienza - dicono le Guide- ci piacerebbe avere la possibilità di modificare l’organizzazione costituendo delle mini-équipe, con l’obiettivo di personalizzare l’assistenza infermieristica e di fare sentire all’assistito, ancora più di oggi, che qualcuno si sta occupando di lui”. Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 6 6 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA MARTEDÌ 8 APRILE 2008 Eseguiti tre interventi di angioplastica coronarica La tecnica dell’angioplastica coronarica, che può evitare il bypass coronarico, è stata applicata per la prima volta in Valle d’Aosta. Una équipe specializzata composta da medici dell’ospedale “Molinette” di Torino, dalla dottoressa Carla Rassat, coordinata dal dottor Marco Sicuro e con il supporto dell’équipe di radiologia interventistica diretta dal dottor Teodoro Meloni ha condotto i primi tre interventi. Secondo le previsioni questa tecnica sarà utilizzata per trattare, tra interventi in elezione ed in emergenza, circa duecentocinquanta pazienti all’anno. 14-18 APRILE 2008 2008 Al via la prima fase del “Corsoeli” Si è svolta a Courmayeur la prima fase del “Corso sperimentale di elisoccorso in ambiente alpino per operatori sanitari”, ribattezzato, per comodità, “Corsoeli”. L’evento formativo, giunto al terzo anno, è organizzato in due fasi, una invernale ed una estiva. Quest’ultima si svolgerà all’inizio del mese di settembre. Il corso è dedicato agli operatori sanitari di elisoccorso provenienti da tutto l’arco alpino. APRILE 2008 In ospedale i pasti sono “personalizzati” Rossi e Roberto Ostuzzi, del centro disturbi del comportamento alimentare Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano (VI). stra” dell’ospedale Umberto Parini ha ospitato i manifesti realizzati dai ragazzi del Liceo Artistico valdostano. SABATO 17 MAGGIO 2008 Approccio pratico e nuove prospettive nelle principali patologie urologiche Venerdì 30 maggio 2008 Qualità, rischio e sicurezza nel processo trasfusionale La struttura di Urologia diretta dal dottor Pierini ha organizzato un importante meeting che si è svolto presso l’auditorium della Grand Place di Pollein. Il tema era “l’approccio pratico e le nuove prospettive nelle principali patologie urologiche”. Tra i relatori Paolo Pierini, Ezio Talarico, Fabrizio Merlo, Zuzana Siritova. Un importante evento formativo si è svolto presso l’Hotel Etoile du Nord di Sarre. Organizzato dalla struttura di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Usl e dall’Avis regionale, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina trasfusionale e Immunoematologia (Simti) il corso era riservato ai medici chirurghi, ai biologi, ai tecnici sanitari di laboratorio biomedico ed agli infermieri. SABATO 17 MAGGIO 2008 Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa 6-7 giugno 2008 Percorsi, decisioni e responsabilità in medicina d’urgenza. Curare o difendersi Il tema centrale della Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa, quest’anno, è stata l’automisurazione della PA. In Valle d’Aosta i cittadini hanno potuto ottenere informazioni rivolgendosi ai medici di famiglia e presso il Centro Ipertensione del Beauregard. Illustri relatori ed esperti si sono dati appuntamento a Courmayeur per le Giornate di Medicina d’Urgenza. Il tema del convegno era legato alla responsabilità professionale ed alla tutela del paziente. Le giornate di lavoro sono state dedicate all’analisi della genesi dell’errore, con particolare attenzione alla necessità dell’analisi di sistema per la riduzione del rischio. GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2008 VII Giornata nazionale del sollievo Venerdì 6 giugno 2008 Progetto Sole I lavori del COSD, il Comitato Ospedale Senza Dolore, proseguono. Per questo motivo, in occasione della Giornata nazionale del sollievo, sono state presentate alla stampa le iniziative legate all’importante progetto che coinvolge le strutture valdostane. Promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome e dalla Fondazione nazionale Gigi Ghirotti, la giornata si propone di informare e sensibilizzare gli operatori sanitari ed i cittadini sull’importanza di pro- Il “Progetto sole”, screening di prevenzione dei tumori cutanei, è stato presentato ai giornalisti dai promotori dell’iniziativa. Lo screening interessa alcune categorie professionali a rischio. Nello specifico, le guide alpine, i maestri di sci e le guardie forestali. L’obiettivo è quello di effettuare una diagnosi precoce sui tumori cutanei e di monitorare le lesioni cutanee sospette o a rischio di degenerazione carcinomatosa. Sono interessati dal progetto i poliambulatori di Donnas, Châtillon e Morgex e l’ambulatorio di Dermatologia dell’ospedale Beauregard. È in via di completamento la “personalizzazione” dei pasti nelle mense ospedaliere. Un sistema innovativo permette al paziente (ed al personale) di poter scegliere il proprio menù e prevede fino a 32 diete specifiche. Il pasto viene confezionato in vassoi sigillati e raggiunge l’utente alla giusta temperatura. 5-6 MAGGIO 2008 International workshop on obesity surgery La scuola speciale Acoi di Chirurgia dell’obesità ha organizzato un evento internazionale che si è svolto presso il centro Congressi Grand Hotel Billia di Saint-Vincent. I lavori si sono aperti con un ricordo del dottor Umberto Parini, alla presenza dei familiari, dei colleghi e delle massime autorità. GIOVEDÌ 8 MAGGIO 2008 Alcohol prevention day Nel quadro delle iniziative del “Alcohol prevention day: alcol e famiglia” il servizio di alcologia del SerT e le associazioni di auto mutuo aiuto hanno organizzato la proiezione del film “Amarsi”, che è stato lo stimolo per il dibattito successivo, aperto a tutta la popolazione. L’iniziativa si è svolta al Théâtre de la Ville ad Aosta. SABATO 10 MAGGIO 2008 Prevenzione e cura dell’obesità infantile L’obesità infantile è uno degli argomenti di maggiore attualità. Per questo motivo medici, psicologi, assistenti sanitari, dietisti, educatori professionali, infermieri, operatori scolastici, presidi, studenti universitari si sono ritrovati a Pollein per discutere di “Prevenzione e cura dell’obesità infantile: strategie per un intervento integrato”. L’evento è stato organizzato da Pier Eugenio Nebiolo e da Massimo Mazzella, con il contributo di numerosi relatori, tra cui il prof. Claudio Maffesi, del dipartimento materno infantile e biologia genetica dell’Università di Verona Policlinico G.B. muovere la “cultura del sollievo” ed estendere la consapevolezza che il sollievo non è solo desiderabile ma anche possibile. A breve prenderà il via la campagna comunicativa (poster, pieghevoli) nelle sedi ospedaliere e territoriali. 23 maggio – 8 giugno 2008 Memorial day In occasione del Memorial day 2008 l’Usl della Valle d’Aosta ha offerto la propria collaborazione alle iniziative organizzate dal Sindacato Autonomo di Polizia per ricordare le vittime del dovere, della mafia, del terrorismo e di ogni forma di criminalità. Per quindici giorni la “pia- Venerdì 13 giugno 2008 Giornata mondiale della donazione di sangue Attraverso una conferenza stampa, è stata presentata ai giornalisti la situazione della donazione di sangue in Valle d’Aosta, comprensiva dei dati riferiti al quadriennio 2004-2008. I dati emersi sono quanto mai positivi: i donatori di sangue della Valle d’Aosta sono passati da 2401 del 2004 ai 3726 del 2008, garantendo alla Regione l’autosufficienza di emocomponenti eritrocitari. Anche i litri di plasma conferiti sono pressoché raddoppiati nell’ultimo quadriennio, passando da 8,9 litri del 2004 a 19,5 litri ogni 1000 abitanti nel 2008. Alla conferenza stampa erano presenti Pierluigi Berti, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT), Silvio Trione, presidente regionale dell’AVIS e Rosario Mele, presidente dell’Associazione donatori della Polizia di Stato e del personale del Ministero dell’Interno “San Michele Arcangelo”. Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 7 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA Domenica 1 giugno 2008 “Chi si ferma è perduto! – Giornata nazionale dello sport” La Grand Place ha ospitato, per la sesta volta, la fortunata manifestazione “Chi si ferma è perduto! – Giornata nazionale dello sport”. L’Usl, in collaborazione con il Coni, ha raccolto i rappresentanti di tutte le discipline sportive nella splendida cornice di Pollein. Il messaggio è sempre lo stesso: fare sport e movimento fisico fa bene alla salute ed aiuta a vivere meglio e più a lungo. 7 Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 8 8 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA PENSIERI AD ALTA VOCE di Lalla Paolone (SC OSRU - Relazioni sindacali) Proseguono anche su questo numero le riflessioni dei nostri colleghi. Siamo convinti che queste considerazioni “ad alta voce” possano rappresentare uno stimolo a quanti operano all’interno dell’Azienda. L’auspicio è che la vostra partecipazione continui e diventi una occasione fissa sui prossimi numeri del nostro giornale LA FUNZIONE DEL COORDINATORE NELL’INSERIMENTO E NELL’INTEGRAZIONE DEL PERSONALE DI SUPPORTO IN AREA CRITICA di Sabrina Foudon (Coordinatore infermieristico SC Malattie Infettive / Pneumotisiologia) ono un’infermiera che dal 15 maggio 2008 ha ricevuto l’incarico di coordinatore infermieristico della SC Malattie Infettive/Pneumotisiologia. Nella mia tesi di Master di I livello in Management Infermieristico per le funzioni di coordinamento conseguito lo scorso anno ho approfondito “La funzione del coordinatore nell’inserimento e nell’integrazione del personale di supporto in area critica” (l’area di interesse deriva dalla mia esperienza lavorativa di 8 anni in tale settore). Il profilo dell’Infermiere, DM 739/94, all’art. 1 sancisce che “l’infermiere si avvale, ove necessario, di figure di supporto”. Ad oggi, con la nascita dell’operatore socio-sanitario e a distanza di 13 anni dalla promulgazione del profilo, l’infermiere ha difficoltà ad integrarsi con le figure di supporto. La funzione sostanziale del coordinatore infermieristico è quella di promuovere l’integrazione tra OSS e infermiere attraverso una gestione adeguata di entrambe le figure per mezzo della valorizzazione delle competenze di entrambi e la sensibilizzazione dell’infermiere all’assunzione di responsabilità nei confronti dell’organizzazione delle attività dell’OSS. Ho realizzato un questionario strutturato composto da 12 domande. La serie di domande è stata somministrata ai coordinatori infermieristici e agli infermieri dell’area critica dell’Azienda USL della Valle d’Aosta nel mese di gennaio 2007. Il totale di questionari somministrati è 58. Dall’elaborazione dei questionari sono emerse 1) inadeguate conoscenze rispetto al profilo dell’operatore socio-sanitario e alle sue aree di competenza da parte degli infermieri e dei coordinatori infermieristici dell’area critica, 2) la maggioranza degli infermieri e dei coordinatori infermieristici intervistati si dimostra interessata riguardo all’e- S ventuale inserimento dell’OSS in area critica. A partire dai dati emersi dall’elaborazione del questionario ho elaborato una proposta di progetto per l’inserimento dell’operatore socio-sanitario in area critica. LE EMOCOLTURE NEL REPARTO DI RIANIMAZIONE: INDAGINE CONOSCITIVA TRA REVISIONE BIBLIOGRAFICA E REALTA’ di Stefano Piccinno (infermiere Area Critica) ono infermiere dal 2000. Da due anni lavoro in area critica e nella mia tesi di Master di I° livello in Infermieristica in area critica ho approfondito il tema delle emocolture. L’emocoltura è l’esame diagnostico utilizzato per ricercare l’esistenza di microrganismi patogeni nel sangue. L’efficacia complessiva di tale esame risulta bassa poiché durante la fase del prelievo subentrano numerose variabili che possono determinare dei risultati falsi-positivi. Tale situazione, oltre ad incrementare i costi connessi alle cure prestate e allungare i tempi di degenza, determina un potenziale danno per la salute del paziente. L’infermiere è il responsabile dell’esecuzione di tale procedura che spesso risulta non essere uniforme. Attraverso la revisione della letteratura nazionale ed internazionale ho evidenziato le più importanti problematiche legate alla tecnica del prelievo del campione di sangue per l’emocoltura. Ho poi realizzato un’indagine conoscitiva, sviluppata con la somministrazione di un questionario, ricavando così dei dati sulla modalità di esecuzione delle emocolture presso il reparto di Rianimazione e Sala Urgenze del presidio ospedaliero dell’Azienda USL della Valle d’Aosta. Le principali criticità emerse dopo l’analisi dei dati riguardano la scelta dell’antisettico da utilizzare nel rispetto del suo tempo d’azione e la mancanza di un protocollo condiviso da tutti i membri dell’équipe. S ULTIMI ACCORDI E REGOLAMENTI DI INTERESSE SINDACALE RECEPITI CON DELIBERAZIONE DEL DIRETTORE GENERALE NB sono tutti consultabili su Andromeda nella sezione “Info Sindacale” ACCORDI DECENTRATI COMPARTO: Deliberazione n. 701 del 07/04/2008: “recepimento accordo decentrato con le OO.SS. dell’area del comparto relativo all’orario di lavoro”; • L’accordo è frutto di più di un anno di lavoro della apposita commissione paritetica e della successiva contrattazione tra le parti (OO.SS./RSU e Azienda). L’accordo, trasmesso a tutti i Direttori e Coordinatori di S.C./S.S. dipartimentale, ha validità dal 01/01/2008 ed interessa tutto il personale dipendente dell’area del comparto con rapporto di lavoro indeterminato e determinato. • L’accordo fissa i criteri dell’organizzazione dell’orario di lavoro ed, in particolare, prevede: il ricorso ad una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro per rispondere alle esigenze degli operatori e a quelle dettate dall’organizzazione del lavoro (art. 4); • l’utilizzo limitato del lavoro straordinario il cui ricorso, debitamente autorizzato dal responsabile del servizio, deve rispondere ad effettive esigenze di servizio non prevedibili. Il tetto di lavoro straordinario è fissato in 180 ore annuali elevabili fino ad un limite massimo di 250 ore limitatamente al 5% del personale. Le ore prestate in orario straordinario, se compensate con riposi sostitutivi, compartano il pagamento, a favore del dipendente, della maggiorazione secondo i parametri fissati dall’art. 34 commi 7 e 8 del CCNL 1998-2001: 15% per lavoro straordinario diurno; 30% per lavoro straordinario nei giorni festivi o in orario notturno e 50% per lavoro straordinario prestato in orario notturno festivo (art. 5); • l’istituzione della banca delle ore prevista dal CCNL integrativo 1998-2001, nella quale confluiscono, in conti separati, le ore di prestazione di lavoro straordinario debitamente autorizzate, le ore aggiuntive prestate a qualsiasi titolo ed i riposi compensativi (art. 6); • il ricorso al servizio di pronta disponibilità secondo quanto previsto dal CCNL 1998-2001. Il turno di pronta disponibilità (di norma di durata di 12 ore e di norma limitato ai turni serali e ai giorni festivi) dà diritto ad una indennità pari a euro 20,66 (art. 7); • la regolamentazione della cosiddetta chiamata in urgenza “oggi per oggi”. Si tratta di una particolare forma di pronta disponibilità già utilizzata nel corso del secondo semestre 2007, in applicazione all’accordo decentrato recepito con deliberazione n. 1569 del 10/09/2007. Il ricorso a tale istituto anche per l’anno 2008, fino ad esaurimento dell’apposito fondo, viene vincolato alla proroga dell’accordo sindacale citato (art. 8); il dovere, da parte del personale turnista, di prolungare il proprio orario di lavoro fino all’arrivo della sostituzione (per il personale in full time il prolungamento dell’orario di lavoro non può comportare una presenza in servizio superiore alle 12 ore complessive) (art. 9); una puntuale definizione delle particolari situazioni che devono ricorrere al fine dell’utilizzo dei permessi retribuiti previsti dall’art. 21 del CCNL 1994-1997 (art. 11). DIRIGENZA P.T.A. Deliberazione n. 750 del 14/04/2008: “recepimento accordo decentrato con le OO.SS. dell’area della dirigenza non medica – ruolo PTA- relativo al finanziamento del fondo di posizione per l’anno 2005 e seguenti per modifica delle dotazioni organiche”. COMPARTO, DIRIGENZA MEDICO-VETERINARIA, DIRIGENZA S.P.T.A.: Nell’ambito di ciascuna delle tre aree contrattuali (comparto, dirigenza medico-veterinaria, dirigenza SPTA), è attualmente in discussione il rispettivo Contratto Collettivo Integrativo Aziendale (CCIA). notizie FLASH QUESTIONARIO SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO Sono da poco terminate le lunghe e faticose elaborazioni dei risultati del questionario sul benessere organizzativo, distribuito a tutti i 2220 dipendenti nel maggio dello scorso anno. I questionari elaborati (quelli ritenuti validi) sono stati 1731 (78,68%). Il primo report, contenente i dati globali relativi all’Azienda in generale, è già stato predisposto dalla SC Comunicazione e inviato alla Direzione Strategica. Seguiranno nelle prossime settimane i report con i risultati suddivisi per aree organizzative, per singoli dipartimenti e per genere (maschi e femmine). Alla fine del mese di luglio tutti i report saranno pronti e verranno pubblicati su Andromeda, a disposizione dei dipendenti. È prevista l’organizzazione di un evento convegnistico, in autunno, .per illustrare sia il percorso effettuato, sia i risultati ottenuti. Si ricorda con l’occasione che la Carta Etica aziendale è stata pubblicata sul sito web e su Andromeda. È inoltre sempre attivo sulla intranet il blog “Pensieri e Parole”, a disposizione di tutti coloro che desiderano esprimere considerazioni sul percorso “Carta Etica”. È sufficiente inviare il proprio “pensiero” alla redazione di Andromeda (e-mail [email protected]) Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 9 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA CONCLUSA LA 16a CONFERENZA INTERNAZIONALE HPH DI BERLINO MOLTE LE NOVITÀ 9 HPH E DINTORNI LA PROMOZIONE DELLA SALUTE di Giorgio Galli (coordinatore regionale rete HPH) a 16a Conferenza Internazionale delle reti HPH, che si è tenuta quest’anno a Berlino dal 14 al 16 maggio, aveva un titolo quanto mai significativo: “Hospitals and health services in the health society: Quo vadis, HPH?”. È stata quindi una buona opportunità per fare il punto della situazione sull’attività delle reti internazionali e definire linee e strategie future. La nostra rete regionale ha preso parte, come avviene peraltro da alcuni anni, ai lavori della conferenza con tre relazioni vertenti su alcuni progetti di promozione della salute in corso d’opera: “Mai più violenza contro le donne” e “Io non casco senza il casco” (due poster brillantemente presentati al folto pubblico presente nell’aula in cui si è tenuta la sessione parallela, rispettivamente da Anna Castiglion e Tiziano Trevisan) e il programma “Ben Essere organizzativo e Carta Etica” illustrato da Giuseppe Villani con una comunicazione orale. L Il giorno precedente l’apertura ufficiale della conferenza si è svolto il consueto Meeting dell’Assemblea Generale HPH (14 maggio) al quale prendono parte tutti i coordinatori delle reti nazionali / regionali europee e non solo: accanto al rappresentante del Canada, già presente lo scorso anno, il 2008 ha segnato l’ingresso ufficiale nella rete dello Stato di Taiwan. Quali le novità introdotte? Innanzitutto è stata approvata la nuova Costituzione della rete HPH, contenente obiettivi, regole di funzionamento, rapporti con partners internazionali. Il documento è stato firmato dai membri della General Assembly. Chi scrive ha avuto l’onore di essere tra i firmatari (vedi foto). Altro aspetto nuovo è l’estensione del nome ufficiale della rete che diventa “International Network of Health Promoting Hospitals & Health Services” estendendo in questo modo il ruolo di promotori della salute anche ad altri servizi sanitari (ad es. le strutture territoriali), oltre agli ospedali. È anche prevista l’adesione alla rete da parte di membri singoli (strutture È stato anche creato un database internazionale, all’interno del quale ospedaliere non inserite in una rete nazionale/regionale perché non è possibile pubblicare le esperienze progettuali delle reti nazionali / regionali. Per la eventuale pubblicazione dei nostri progetti, i compocostituita). È di fondamentale importanza la mission, così come indicata nell’art. nenti il coordinamento aziendale HPH sono invitati a prendere contatI della Costituzione: “…incorporare concetti, valori, strategie e stan- ti con il coordinatore regionale, Dr. Giorgio Galli. dard o indicatori di promozione della salute nella struttura organizzaIl sito ufficiale della rete HPH internazionale è http://www.whotiva e nella cultura degli ospedali / servizi sanitari…” Infine, e non è cosa di poco conto, la rete HPH (che si configura qua- cc.dk/ le rete di reti nazionali/regionali) è diventata una entità Berlino: i coordinatori delle reti nazionali/regionali siglano la nuova Costituzione legale autonoma e non più una rete dell’OMS. Naturalmente la rete HPH, così come indicato nell’art. III, collaborerà con organizzazioni internazionali, come la Commissione Europea e l’OMS per supportare le strategie relative alla promozione della salute. L’Assemblea Generale ha infine eletto i componenti del Governace Board, la cui presidenza è stata affidata a Yannis Tountas, coordinatore della rete greca. Proprio in Grecia, precisamente a Creta, si terrà la Conferenza Internazionale nel 2009. III TAVOLO NAZIONALE SULLA COMUNICAZIONE Comunicare dentro l’amministrazione di Giorgio Galli (Direttore SC Comunicazione) omunicare dentro l’amministrazione”, questo il tema affrontato dal gruppo di lavoro che si è riunito presso il Ministero della Funzione Pubblica, a Roma, per tre intere giornate, tra a i mesi di aprile e maggio. Il Ministero ha selezionato venti progetti di comunicazione interna tra quelli presentati dalle Pubbliche amministrazioni italiane (regioni, province, comuni, enti pubblici territoriali, ecc). Il programma “Ben Essere organizzativo e Carta Etica aziendale” dell’Azienda USL Valle d’Aosta è stato prescelto in quanto meritevole di essere presentato al III Tavolo Nazionale sulla Comunicazione, come esempio e modello di programma di comunicazione organizzativa. Lo scrivente ha avuto occasione di presentarlo e discuterlo con gli altri rappresentanti delle PP.AA. selezionate. La metodologia è stata quella di mettere a confronto le esperienze delle amministrazioni esperte, con il supporto di funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica che hanno guidato la discussione, il confronto e le riflessioni. Le esperienze presentate sono già state pubblicate sul sito internet “Urp degli Urp – Comunicazione pubblica in rete”. Per fine anno è prevista la pubblicazione di documenti che saranno messi a disposizione di tutta la comunità dei comunicatori pubblici. “C XII Conferenza Nazionale degli ospedali e servizi sanitari per la promozione della Salute National Health Promoting Hospitals and Health Services (HPH) La qualità nella rete HPH per una rete di qualità 16-17-18 Ottobre 2008 Milano, East End Studios – STUDIO 90, VIA Mecenate, 90 nove anni dall’organizzazione della precedente iniziativa HPH a Milano, la rete lombarda si ripropone per ospitare i lavori di tale evento nazionale in un ottica di qualità dell’organizzazione e di qualità dei contenuti che aiuti i partecipanti all’acquisizione di modalità e di strumenti sempre più orientati alla promozione della salute, e che favorisca la presa di coscienza di una storia ed un percorso i cui contenuti stanno finalmente diventando parte del lavoro quotidiano di tutti i soggetti coinvolti. L’ormai lungo cammino della rete nazionale HPH presenta quest’anno alcune novità molto significative: la rete ha recepito recentemente nel proprio atto costitutivo l’orientamento a sostenere e supportare tutte quelle iniziative miranti a costruire alleanze tra ospedali e altri servizi per la salute presenti sul territorio per l’impostazione di una politica basata su priorità chiare di promozione della salute, predisponendo il Manuale degli Standard e indicatori specifici HPH per favorire l’autovalutazione delle prestazioni. Queste le motivazioni della scelta del tema della XII conferenza nazionale che vuole essere un ulteriore passo sulla strada della cooperazione per promuovere e migliorare la salute e la qualità di vita della popolazione. A Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 10 10 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA LA PROMOZIONE DELLA SALUTE:TRA CONFRONTI E PROSPETTIVE A La Salle il “triangolare” delle reti HPH Toscana, Liguria, Valle d’Aosta di Giorgio Galli (coordinatore rete HPH Valle d’Aosta) ue intense giornate di lavoro con l’opportunità di confrontare progetti di promozione della salute, di lanciare nuove proposte, ma anche di stringere conoscenze e alleanze, di concordare collaborazioni future, di consolidare il desiderio di “uscire dal guscio” e mettere in comune esperienze e strategie: questo, in maniera molto semplificata, il succo della 2a edizione del Laboratorio Formativo Progettuale InteReti HPH che si è svolto a La Salle, alla presenza di circa 50 persone, nella splendida cornice dell’Hotel Village Mont Blanc il 5 e 6 giugno. Le reti regionali promotrici dell’iniziativa erano tre: Toscana, Liguria e Valle d’Aosta; in aggiunta vi erano colleghi dell’ospedale Salesi di Ancona e delle reti HPH Emilia-Romagna e Piemonte. Ancora una volta la metodologia adottata, peraltro già sperimentata con successo nel precedente Laboratorio tenutosi a Sestri Levante sul finire del 2007, è stata quella della comparazione guidata di alcuni progetti proposti dalle tre reti. Interessante e utile la presenza di docenti universitari che anno stimolato e guidato la discussione. Oltre al Prof . Mariano Giacchi, della Facoltà di Medicina dell’Università di Siena, era presente il Prof. Gianni Nuti, della Facoltà di Scienze della Formazione dell’Università della Valle d’Aosta. Quali i progetti confrontati? La violenze di genere (per noi presentato da Anna Castiglion, referente aziendale del programma), messo a confronto con un analogo progetto della regione Liguria; Il Percorso-nascita (confronto tra Toscana e Liguria) e, per finire, un interessante confronto tra due esperienze con molti punti in comune, ovvero la Carta Etica aziendale della USL Valle d’Aosta da un lato (presentata dallo scrivente) e la Carta degli Impegni dell’operatore (presentata dalla rete Toscana). E proprio in questi contesti è maturata la decisione reciproca di ritrovarci in gruppi ristretti, di approfondire i percorsi progettuali e di attingere i contenuti delle altrui esperienze per riproporli, laddove possibile e con i necessari adattamenti, “in casa”. Estremamente positivo il bilancio di questa prima giornata, non solo caratterizzata da capacità distintive (saper fare qualcosa di originale), ma anche per le capacità relazionali emerse (saper raccontare quello che sappiamo fare), cosa tutt’altro che facile. La seconda giornata, caratterizzata dalla presentazione di nuove traiettorie di sviluppo, ha toccato i temi della comunicazione (nascerà a breve una newsletter elettronica interReti, frutto della collaborazione tra le reti regionali, la cui gestione è stata affidata alla Valle d’Aosta – se ne parlerà più diffusamente sul prossimo numero di Newsl), della formazione (di operatori che promuovono la salute, con un occhio di particolare riguardo alla “formazione di formatori” – gestione affidata alla regione Toscana) e della ipotesi di costituzione di una Associazione Scientifica, a supporto delle reti regionali (gestione affidata alla Liguria). Nella sezione finale della mattinata sono stati illustrati alcuni progetti particolarmente qualificanti. Tra questi il “Laboratorio teatrale integrato” dell’ospedale Salesi di Ancona e la “Prevenzione dell’obesità infantile”, perfettamente presentato da Massimo Mazzella, Direttore del Dipartimento materno-infantile della nostra ASL. Con una spruzzata di internazionalità (il nuovo assetto del network HPH dopo la Conferenza internazionale di Berlino) i lavori si sono conclusi. L’Emilia-Romagna ha già dato la propria disponibilità ad ospitare la prossima edizione del Laboratorio, probabilmente in autunno. Sul nostro sito web (www.ausl.vda.it) sono pubblicate tutte le relazioni e la galleria fotografica. D notizie FLASH NEWSL INFORMAFAMIGLIE: SI RIPARTE DA SETTEMBRE Dal mese di settembre riprenderà la realizzazione, stampa e spedizione del periodico “Newsl Informafamiglie”, destinato a tutte le famiglie valdostane. La pubblicazione ha subito uno stop di alcuni mesi, ma ora, grazie al rinnovato finanziamento da parte dell’Amministrazione regionale, riprenderà ad uscire regolarmente. DISTRIBUITO IL PIANO DI COMUNICAZIONE AZIENDALE 2008 Il Piano di Comunicazione aziendale anno 2008, realizzato dalla struttura di Comunicazione e adottato con atto deliberativo dalla Direzione Strategica, è stato inviato a tutti i Direttori e Responsabili delle Strutture Complesse, Semplici e Semplici Dipartimentali. Il piano è anche pubblicato sul sito internet aziendale e su Andromeda. Newsl 35 imp 25-06-2008 15:09 Pagina 11 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA 11 SI GODONO LA MERITATA PENSIONE (SC Comunicazione) I TALENTI “NASCOSTI” ATTILIO LUISETTI: DIARIO IN MUSICA uesto è il quarto appuntamento dedicato ai talenti “nascosti” della nostra Azienda. Colleghi e colleghe che riescono ad esprimere, attraverso svariate forme d’arte, un aspetto fondamentale della loro personalità, della loro anima. Normalmente questo lato artistico non si manifesta al lavoro: il ruolo, la funzione, mille fatiche quotidiane comprimono questo aspetto della vita che per, espandersi, attende fine turno. Eppure,malgrado questo,le chiacchierate con “i talenti nascosti”di cui, fin qui, vi ho raccontato, mi hanno rincuorata. Ho incontrato tre uomini e una donna che riescono ad essere ciò che sono in ciò che fanno,portando nel lavoro la loro sensibilità e il loro sguardo. In un modo semplice e delicato. Questa ouverture per introdurvi Attilio Luisetti. Attilio è un musicista. Suona il pianoforte e l’organo. Compone. Studia tanto, “almeno due ore tutti i giorni”, mi dice. Ha iniziato a suonare tardi, a trentacinque anni, da autodidatta; tanto studio e disciplina gli hanno permesso di raggiungere altissimi livelli. Attilio è infermiere; da trentacinque anni lavora in Psichiatria. “In Psichiatria ti confronti con la sofferenza, profonda, non tangibile; tutta la vita del paziente, della famiglia è messa in discussione dalla malattia. Credo che il contatto con questo dolore inespresso mi abbia spinto ad esprimere la mia interiorità. Il pianoforte e l’organo sono i mezzi espressivi che meglio manifestano la mia anima. La musica è il mio punto di equilibrio”. Attilio compone. I suoi brani raccontano pezzi della sua vita: gli stati d’animo sono tradotti in quadri musicali che, insieme, formano il Diario in musica della sua vita. Q Le parole che seguono sono di Attilio. Leggetele immaginando di sentire un quadro musicale, una pagina del suo Diario in musica: “Sono sempre stato affascinato dalle mani sulla tastiera del pianoforte o ancor di più dell’organo. Ho iniziato a suonare l’organo e il pianoforte a 35 anni; ho cominciato con l’armonium studiando a casa del Canonico Jean Domaine, che ritengo importante ricordare. Sono, poi, passato all’organo in chiesa e, per molto tempo, ho suonato quello della Chiesa di Sant’Orso. Per tre anni ho avuto la fortuna di suonare il pianoforte del Palazzo Regionale; è stata per me una grande occasione di crescita: passavo ore e ore a studiare su quel magnifico pianoforte a coda. Il mio studio è proseguito a casa, grazie a mia nonna che mi ha regalato un pianoforte verticale. Sono un autodidatta e fiero di esserlo; da sempre alterno lo studio del pianoforte a quello dell’organo e, ad un certo punto, ho iniziato a comporre dei brani per pianoforte, otto ad oggi e tre per organo. La passione per la musica classica, il linguaggio usato che risente molto dell’ascolto e dello studio del classico mi ha portato a comporre dei brani pianistici di natura autobiografica. Ogni brano descrive un periodo di vita. I brani per organo si fondano molto su delle variazioni in stile libero e su delle forme di “toccata”. Complimenti Attilio da parte di tutta la redazione di Newsl Buon estate Chi vuole raccontarmi il suo talento, mi scriva [email protected] L’ASILO NIDO AZIENDALE “LE MARACHELLE” FESTEGGIA I TRE ANNI DI APERTURA. di Stefania Tedesco (coordinatrice Nido aziendale) ercoledì 21 maggio genitori, bimbi e operatori dell’Asilo Nido “Le Marachelle” hanno festeggiato insieme i tre anni di apertura del Servizio aziendale. Alle ore 16,00, mamme, papà e nonni hanno raggiunto i piccoli utenti al Nido per giocare con loro e fare una merenda in compagnia. Le educatrici hanno organizzato tre attività, solitamente proposte ai bambini, coinvolgendo le famiglie, che si sono cimentate e divertite, mettendo in moto la loro creatività. Le opportunità di gioco proposte sono state: la schiuma; la pastella; il mondo delle favole. Nei giorni precedenti la festa gli adulti hanno potuto scegliere in quale attività essere inseriti con i loro figli, così da consentire ad ognuno di individuare lo spazio che maggiormente fosse in sintonia con interessi e curiosità personali. Nell’attività della schiuma le mamme si sono impegnate nel creare bolle colorate e montagne di schiuma, utilizzando sapone e spugne e lasciandosi trasportare dalle iniziative dei loro bimbi. Con la pastella sono emersi grandi artisti, poiché i papà e le mamme presenti hanno realizzato svariati oggetti di forma diversa, condivisi con i più piccoli. Lo spazio della favola è stato dedicato alla storia di Cappuccetto Rosso, rappresentata attraverso un puzzle gigante e un cestino della merenda, offerto agli uditori. Per mamma e papà è stata un’occasione ludica nuova, ma anche un’opportunità per osservare come i propri bimbi affrontino le attività esplorative e di drammatizzazione in relazione ad altri pari e adulti. Le feste, in generale, fungono, poi, da polo di incontro per tutti i genitori, che tra chiacchiere e risate imparano a conoscersi meglio. Nei tre anni di apertura del Servizio la risposta delle famiglie a tali iniziative è sempre stata molto positiva e anche quest’anno i nostri utenti si sono mostrati interessati e motivati a trascorrere un pomeriggio insieme. Ringraziamo i genitori per l’entusiasmo e la disponibilità dimostrati e porgiamo un ulteriore e doveroso ringraziamento alla cucina dell’Azienda, che regolarmente prepara ricchi buffet per tutti noi! M rmando Avoyer (operatore tecnico - Direzione area ospedaliera), Ester Bianquin (infermiera - Direzione area ospedaliera), Remo Borettaz (collaboratore amministrativo - Distretto 4, Donnas), Ennio Centomo (collab. profess. esperto – Radiologia), Danilo Ciocca (assistente ammin. – Ragioneria), Alice Colucci (medico – MCUA), Carla Deval (infermiera – Direzione area ospedaliera), Marina Durand (infermiera – Direzione area ospedaliera), Teresio Enria (medico – Andrologia), Helene Farcoz (infermiera – Ortopedia e Traumatologia), Bruna Fourrier (infermiera – Andrologia), Renato Mean (operatore tecnico – Economato), Vittoria Padalino (infermiera – Anestesia e Terapia intensiva), Alessandro Pastorini (medico, ORL territoriale), Battistina Peaquin (infermiera – Distretto 3, Chatillon), Irene Pession (coadiutore ammin. – Direzione area ospedaliera), Monica Sanna (OSS – Cardiologia), Paola Thomasset (collab. nati va il io s n e p o e n ammin – Ragionea anti i a parte dell d A tutti qu to c n ria), Giorgio Ussin e m ingrazia ofuso in (operatore tecnico profondo r dale, per il lavoro pr to u n – 118). nte contrib ezione azie A Dir r l ’importa la serietà e p i, n n a ti er ques zienda e p ’A ll a . o it n for dimostrata le a n io s s e f pro PIETRO BOSSO IN PENSIONE DA GIUGNO l 1° giugno ha passato il testimone anche il Dott. Pietro Bosso, direttore della SC Medicina generale e direttore del dipartimento delle medicine a larga diffusione. La Direzione strategica e tutta l’Azienda augura al Dott. Bosso, che per molti anni ha ricoperto ruoli direzionali presso l’USL della Valle d’Aosta, di potersi riprendere presto e di assaporare il tempo libero tanto desiderato! I Newsl 35 imp 25-06-2008 15:10 Pagina 12 12 TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA In ricordo di... LEO PEGORARI ASSOCIAZIONE V.I.O.L.A. a Race for the Cure - Di corsa contro i tumori del seno -, evento simbolo della Komen Italia, è una mini-maratona di raccolta fondi che si propone di esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ importanza della prevenzione. È una manifestazione unica, che ha la capacità di coniugare al meglio sport, divertimento, emozioni ed impegno sociale. Negli Stati Uniti, dove è nata nel 1982 ed è oggi svolta in più di cento città, la Race coinvolge ogni anno oltre un milione e mezzo di partecipanti e tanti personaggi pubblici, a partire dal Presidente degli Stati Uniti, starter d’eccezione nella corsa Organizzata dalla Komen Italia onlus in collaborazione con il Comune di Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Ministero della Salute, della Regione Lazio, della Provincia di Roma, del CONI e della FIDAL, la Race for the Cure si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno. Le protagoniste della Race, infatti, sono proprio le donne operate, che affrontano personalmente la malattia e scelgono intenzionalmente di rendersi visibili con una maglietta ed un cappellino rosa. La loro energia e la loro determi- Ci ha lasciati all’improvviso l’amico e collega Leandro Pegorari (Leo, per tutti), che per anni ha svolto con passione e serietà il suo lavoro di tecnico di laboratorio, presso il Laboratorio Chimico prima (quando ancora non era diventato ARPA), in Microbiologia negli ultimi anni.. L ASSOCIAZIONE nazione sono il motore propulsivo di un cambiamento culturale in positivo nei confronti delle malattie tumorali, che è in atto da alcuni anni e che deve continuare per incoraggiare fortemente chi vive questa esperienza a farlo in modo più aperto e sereno. Le donne in rosa Le protagoniste della Race sono le “Donne in Rosa”, donne che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e che scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. Un incoraggiamento forte per le oltre 30.000 donne che ogni anno in Italia “incontrano” il tumore del seno a vivere questa esperienza in modo più aperto e sereno. All’appuntamento del 18 Maggio a Roma Race for the Cure - IX edizione, anche quest’anno più che mai l’associazione V.I.O.L.A. ha partecipato in ricordo di Nadia Bérard e Ilaria Guerra due persone straordinarie che hanno avvicinato l’associazione a questo tipo di manifestazione ed è grazie ad Ilaria che l’anno scorso ad Aosta abbiamo organizzato la corsa MILLE PETALI PER UNA VIOLA, che speriamo in un futuro di poter ancora realizzare. Da alcuni anni l’associazione è presente a Roma ed anche quest’anno è stata premiata come associazione proveniente da più lontano. Le violette che hanno partecipato si sono cimentate in una corsa di 5 km, ed insieme, come sempre, hanno dimostrato in un’atmosfera di allegria pazzia, la loro grande forza e vera voglia di vivere. AYMAVILLES ÉTÉ 2008 V.I.O.L.A. ORE 21.00 Concerto di DYLAN FOWLER e GILLIAN STEVENS chitarra e viola da gamba Un emozionante viaggio musicale attraverso le contaminazioni tra jazz e sonorità gallesi. INAUGURAZIONE Nella Grandze del Castello Soirées au Château associazionedidee.it NUOVA SEDE Vi informiamo che a partire dal 10 giugno 3 LUGLIO MUSIQUE THÉÂTRE BÉNÉVOLAT ET TRADITION Ospite della serata Associazione Alzheimer Valle d’Aosta Aosta è stata trasferita in Piazza Soldat de BRUNO FABBRI Il 28 febbraio scorso ci ha lasciati Bruno Fabbri (Brunetto, per i colleghi), centralinista presso l’ospedale regionale “Umberto Parini”. Era andato in pensione il 1° gennaio 2008, dopo 40 anni di servizio. Aveva iniziato la sua carriera lavorativa nel lontano 1969 presso la ex Maternità per terminarla come degente, sconfitto dal male che gli aveva dato una tregua per un periodo, per poi riprenderselo verso la fine del 2007. Bruno era anche conosciuto per le sue passioni nel settore dello sport (aveva partecipato a tante gare di discesa e fondo, anche organizzate dal CRUSL) e dell’artigianato. In occasione della Fiera di S. Orso lo trovavamo in Piazza Chanoux, con i suoi particolari galletti, i tatà e altri oggetti da lui abilmente intagliati. Caro Bruno, ora non ci sei più, vivi un’altra vita, ma il ricordo della tua persona rimane ben saldo in coloro che ti hanno conosciuto. Ciao Anita e Simone illustrazione del progetto MUSICOTERAPIA SUONI PER STAR BENE presentato dal prof. Gianni Nuti della Fondazione dell’Istituto Musicale in collaborazione con l’Azienda USL Valle d’Aosta ORE 20.30 LE GALEPÌE I TSÂTÌ Teatro Itinerante in patois abbinato a degustazioni di prodotti tipici locali nella Grandze e nel Parco del Castello pressi della Chiesa dell’Immacolata). La serata sarà animata dai gruppi di teatro popolare “LA BETISE e LA TOR DE BABELE” di Aymavilles Ospite della serata l’Associazione MISSIONE SORRISO Valle d’Aosta con i suoi clown-dottori e con assaggi di torte QUANDO Le degustazioni saranno curate dalla Fondation Grand Paradis CI TROVATE? 12 LUGLIO Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626 [email protected] Direttore Responsabile Giorgio GALLI Segretaria di Redazione: Paola BOCCO ORE 21.00 Siamo presenti: RÊVES Sfilata-spettacolo di costumi del Carnevale veneziano a cura della BOTTEGA DEI SOGNI con musica, danza e.... suggestioni nel Parco del Castello nella sede di Aosta con la partecipazione dei CHIMERA e con le coreografie di Mariangela MORACA (DANZA & DANZA - Verrès) Per informazioni: www.csv.vda.it 0165 230685 0165 923826 Enrico Massetto tutti i giovedì dalle 15h alle 17h Ci ha lasciati venerdì 22 giugno, a 71 anni, Don Luigi Ronco, ricordato come il sacerdote-filosofo, il prete dei malati e della semplicità. Come cappellano dell’Ospedale ha offerto per anni parole e gesti d’amore ai malati e ai sanitari impegnati nel loro lavoro quotidiano. La lunga malattia e la sofferenza non lo hanno piegato. Fino all’ultimo ha lottato per ritrovare l’essenza umana, per evitare che venisse consumata in una società da lui definita “preda del gelo”. Amici e operatori sanitari, ma soprattutto tanti malati, lo ricorderanno sempre con affetto. 5 LUGLIO la Neige n. 2 , angolo via Chatrian (nei nella sede di Saint Vincent DON LUIGI RONCO Seguirà degustazione di dolci abbinati a vini locali 2008 la nuova sede dell’Associazione di tutti i martedì - dalle 16h alle 17h30 Lo ricordiamo anche con indosso la sua amata divisa di sottufficiale della Croce Rossa, che ha avuto l’onore di portare anche in Iraq, in occasione della sua permanenza come componente del contingente italiano impegnato nella missione di pace a Nassiriya. Ci mancano la sua carica di umanità, la sua simpatia. Eravamo in tanti a dargli l’ultimo saluto nel maggio scorso e sentivamo tutti quanti un vuoto intorno a noi, increduli per l’accaduto. È scomparso un amico. Il ricordo di Leo rimarrà però forte e indelebile in tutti noi. Ospite della serata l’Associazione V.I.O.L.A. in caso di maltempo lo spettacolo sarà riproposto il giorno seguente Dalle ORE 19.30 Degustazione di prodotti locali curato dalla Fondation Grand Paradis nella Grandze del Castello Grafica Pier Francesco Grizi Aosta - 0165/364161 Tipografia Valdostana Aosta - 0165/239559 Hanno collaborato a questo numero Giorgio Galli Josianne Godioz Stefania Lasciandare Paola Bocco Silvana Bosonin Milena Carlin Giuliana Carrara Anna Castiglion Giada Ciprietti Gianluca Del Vescovo Sabrina Foudon Roberta Frachey Lalla Paolone Stefano Piccinno Carla Stefania Riccardi Silvia Spoladore Stefania Tedesco Fabrizia Tota Tiziano Trevisan L’équipe del Centro DCA