n° 35, giugno 2008 - Azienda USL della Valle d`Aosta

Transcript

n° 35, giugno 2008 - Azienda USL della Valle d`Aosta
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 1
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
Speci
ale 12
pagin
e
Anche
questo numero
del NEWSL
è sul sito internet
www.ausl.vda.it
MEDICINA STRUTTURE E SERVIZI
POSTE ITALIANE S.p.A. – SPEDIZIONE IN A.P. – 70% - DCB DI AOSTA - N 35/anno VIII - GIUGNO 2008 - AOSTA- REGISTRAZIONE DEL TRIBUNALE DI AOSTA N. 2 10/99 DEL 29/11/99
APPROVATO IL CONTRATTO DI PROGRAMMA
E IL BILANCIO PREVENTIVO PER IL 2008
Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta ha predisposto il bilancio di previsione per l’esercizio
2008 sulla base delle indicazioni contenute
nella deliberazione della Giunta Regionale n. 232
in data 1° febbraio 2008 “Disposizioni all’Azienda
U.S.L. della Valle d’Aosta ai fini della definizione
del contratto di programma e per la successiva
adozione del bilancio di previsione per l’anno finanziario 2008 e per il triennio 2008-2010” e della deliberazione della Giunta regionale n. 1129 in
data 23 aprile 2008 recante “Approvazione del
contratto di programma fra la Regione autonoma
Valle d’Aosta e l’Azienda U.S.L. della Valle d’Aosta
per l’anno 2008 per la definizione dell’attività, della gestione, degli investimenti, degli obiettivi, dei
risultati sanitari, di salute e gestionali, necessari in
rapporto ai livelli essenziali di assistenza sanitaria
da assicurare con le risorse finanziarie assegnate,
ai sensi dell’articolo 7 della legge regionale n.
5/2000.
L’
Con riferimento ai ricavi previsti per l’esercizio
2008, si evidenzia che il finanziamento regionale
costituisce complessivamente il 94,6% delle entrate aziendali (euro 251.519.000 contributi in conto
esercizio indistinti e vincolati oltre euro 7.000.000
quali utilizzo di contributi in conto capitale) e che
si attesta sulle seguenti risultanze:
• quota per l’erogazione dei livelli essenziali di
assistenza per euro 228.100.000;
• trasferimenti con vincolo di destinazione per
euro 18.728.000 tra cui, in particolare, per la
stabilizzazione personale precario SSR e l’applicazione del nuovo contratto personale dipendente e convenzionato del SSR 2006-2007;
• ulteriori trasferimenti con vincolo di destinazione per euro 4.691.000 che riguardano iniziative di varia natura che hanno come denominatore comune il soddisfacimento diretto di obiettivi e di azioni previste dalla programmazione
socio-sanitaria regionale come l’istituzione di
un’unità sub-intensiva, l’istituzione registro tumori Valle d’Aosta; Campagna vaccinazioni infezioni papilloma-virus HPV,
Non sono previsti maggiori costi per il personale,
esclusi quelli per la stabilizzazione del personale
precario. Il turn-over del personale aziendale dovrà essere destinato all’attuazione del piano delle assunzioni approvato dalla Regione ed all’esecuzione delle nuove attività 2008 autorizzate dall’Amministrazione regionale tra cui l’avvio apertura notturna del “Reveil” in pronta disponibilità,
l’attivazione delle nuove funzioni di cardiologia
interventistica, l’attivazione del nucleo per l’assistenza oncologica terminale, l’introduzione della
figura amministrativa nell’ambito del triage del
Pronto soccorso.
Per quanto concerne invece i finanziamenti regionali in conto capitale, i medesimi sono indicati al
punto 4) del dispositivo della deliberazione della
Giunta regionale n. 232/2008 nella seguente misura:
• per il finanziamento della manutenzione
straordinaria e dell’adeguamento tecnologico
delle strutture sanitarie per euro 6.600.000;
• per il finanziamento dell’adeguamento tecnologico delle apparecchiature sanitarie USL per
euro 2.500.000;
• per il finanziamento dell’evoluzione del sistema informativo aziendale per euro 1.000.000.
Per quanto concerne gli interventi di edilizia sanitaria sul patrimonio immobiliare esistente, l’utilizzo dei finanziamenti regionali in conto capitale prevede tra gli altri: l’avvio del completamento della sede unica del Dipartimento di prevenzione, l’avvio delle opere di ristrutturazione del
laboratorio per le analisi cliniche, la conclusione
delle opere di adeguamento del reparto di Orto-
pedia, l’avvio delle opere per la realizzazione
delle sale per l’endoscopia urologia e la ristrutturazione dell’ultimo piano della palazzina di via
Guido Rey, n. 5.
Dall’esame del bilancio preventivo per il 2008,
emerge un tasso di crescita dei costi, rispetto ai
costi attesi 2007, pari al + 3,6% circa, assolutamente in linea con l’incremento atteso del Fondo sanitario nazionale previsto nel documento
di programmazione economica e finanziaria per
l’anno 2008 (+ 3,69%). La dinamica di crescita
dei costi appare contenuta ampiamente entro limiti certamente ragionevoli, anche tenuto conto
dei trend di crescita medi dei costi di settore.
Il bilancio di previsione 2008 è senza dubbio un
documento che si propone il raggiungimento di
complessi obiettivi di contenimento e di razionalizzazione della spesa sanitaria, in modo particolare, in relazione all’aggregato del personale,
ma senza sacrificare la stabilizzazione del personale precario e gli obiettivi di programmazione
socio-sanitaria regionale previsti dal Piano per
la salute e per il benessere sociale per il triennio
2008-2010.
EDITORIALE
er quanta conoscenza e cultura pensiamo
di avere noi “addetti” del
Servizio sanitario, noi che
nella sanità viviamo, parliamo,
approfondiamo e gestiamo,
quando l’esperienza del dolore
e della malattia ci tocca direttamente vediamo cambiare
d’un tratto le prospettive.
Essere dall’altra parte ci rende
inevitabilmente fragili, vulnerabili e soli.
Ho dovuto subire un intervento
– non complesso ma senza
dubbio fastidioso – che mi ha
visto ospite dell’Ospedale Parini per un periodo molto breve,
ma sufficiente per alcune riflessioni.
Anzi, si è trattato più che altro di conferme.
La prima conferma riguarda l’elevata professionalità di tutto il personale di sala operatoria,
non solo dal punto di vista clinico (Sandro Albani e Maria Sergi, due miti), ma anche sotto l’aspetto dell’approccio al malato.
La seconda conferma riguarda l’assistenza infermieristica (infermieri, Oss e studenti). L’ingente impegno di risorse che la Regione e l’Azienda
dedicano a questo ambito è sicuramente un investimento fruttuoso.
La terza conferma riguarda la bontà del proget-
P
to “ospedale senza dolore”, che è davvero una
realtà concreta ed un evidente vantaggio per i pazienti.
Ho poi potuto constatare il
notevole miglioramento della
qualità dei pasti, data dal
nuovo sistema di mantenimento della temperatura del
cibo, il che ha eliminato la
principale criticità riscontrata
nel servizio e segnalata da
operatori e pazienti.
Ora, nella fase di convalescenza e recupero (non rapidissima), voglio ringraziare
tutti quelli che mi hanno fatto
sentire a mio agio e che mi
hanno circondato di ogni
possibile cura e attenzione.
Grazie a Laura, che mi ha portato il caffè da casa, a Helga, che mi ha fatto da badante,a Patrizia, che mi ha portato la posta come ai veri manager, al sorriso di Caterina e di Elviro e a tutti
coloro che sono venuti a confortarmi nel mio
delirio morfinico.
Un GRAZIE enorme a Paolo Millo e a Maurizio
Roveroni, chirurghi eccellenti, che non mi hanno
mai fatto sentire sola.
CARLA STEFANIA RICCARDI
Direttore Generale
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 2
2
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
VERSO UN OSPEDALE
SENZA DOLORE:
LA SC DI FISICA SANITARIA
CHI SIAMO
COSA FACCIAMO
La Struttura Complessa di Fisica Sanitaria è stata costituita a partire dal
gennaio 2005 e fa parte del Dipartimento di Diagnostica per Immagini e
Radiologia Interventistica, a servizio
delle altre Strutture Complesse che
afferiscono al Dipartimento (Radiologia e Medicina Nucleare), di alcuni reparti ospedalieri nonché di altre
Strutture Sanitarie che operano nel
Territorio della Regione. Il Responsabile della Struttura è il Dott. Santi
Tofani coadiuvato da tre Dirigenti Fisici (Dott.ssa Stefania Aimonetto,
Dr.ssa Paola Catuzzo e Dr.ssa Elisa Richetta) e da un Tecnico Sanitario di
Radiologia Medica (Cristina Maragliano).
La Fisica Sanitaria promuove e sviluppa l’applicazione delle metodologie
fisiche alla diagnosi ed alla terapia
medica nonché alla prevenzione sanitaria ospedaliera. Una norma emanata nel 2000 assegna al fisico medico
che opera nelle strutture di Fisica Sanitaria un ruolo chiave nella valutazione dell’entità delle radiazioni che
raggiungono i vari compartimenti del
corpo umano ai fini della terapia e
della diagnostica radiologica e di medicina nucleare.
DOVE SIAMO
La Struttura Fisica Sanitaria ha sede
presso l’Ospedale Regionale, nell’ufficio al IV piano (telefono segreteria
0165 54 37 15, fax 0165 54 37 15,
e-mail:[email protected])
e nello studio al I piano seminterrato
di fianco alla Radiologia (telefono
studio Fisici: 0165 54 36 82). L’attività della Fisica Sanitaria viene però
svolta su tutto il territorio dell’USL
Valle d’Aosta.
Le principali attività svolte riguardano
differenti ambiti. Innanzitutto i controlli di qualità sulle apparecchiature impiegate in medicina nucleare,
radiodiagnostica ed ecografia; ciò al
fine di garantire l’ottimizzazione di
tutte le prestazioni diagnostiche minimizzando l’esposizione del paziente
alle radiazioni, nonché di migliorare
la qualità in risonanza magnetica ed
in diagnostica ecografica. Viene inoltre svolto un supporto diretto all’attività clinica ed in particolare
modo nell’elaborazioni delle immagini in medicina nucleare, nell’attività
di terapia radiometabolica (dosimetria nelle terapie di ipertiroidismo con
131-I) ed in risonanza magnetica
(spettroscopia della prostata). Viene
quindi gestita la sorveglianza fisi-
ca della radioprotezione per tutte
le attività dei dipendenti e della popolazione che espongono al rischio di
radiazioni ionizzanti in uso a scopi sanitari. Particolare attenzione viene
dedicata alla valutazione della dose al paziente in attività di radiodiagnostica, radiologia interventistica e
medicina nucleare; la valutazione viene effettuata con diversi metodi di
misura e con approfondite tecniche di
calcolo.
La Fisica Sanitaria svolge attività
scientifica di base sulle applicazioni
della fisica in medicina. Al momento
le maggiori energie sono state dedicate alla messa a punto di metodi e
tecniche che consentono di valutare,
monitorare e contenere la dose al paziente sottoposto ad indagine radiodiagnostica nonché alla valutazione
della qualità in diagnostica ecografica. Una parte importante è l’attività
di aggiornamento e formazione
mediante l’organizzazione e la partecipazione a corsi e congressi a livello
aziendale, nazionale ed internazionale.
La Fisica Sanitaria collabora con l’Università degli Studi di Torino per
ospitare tirocinanti e tesisti dei vari
corsi di laurea e della Scuola di Specializzazione in Fisica Sanitaria.
IL COSD della nostra Azienda è composto da:
Alessandro Albani
Anna Fornero
Carrara Giuliana
Helga Zen
Lorenzo Pasquariello
Luca Peano
Marco Musi
MariaConcetta Mezzatesta
Massimo Pesenti Campagnoni
Rosaldo Allieta
Sandra Netto
Carlo Poti
Roberto Sacco
e con la partecipazione straordinaria di Giorgio Galli*
* l’interessato ringrazia il Dr. Sacco per la citazione
BILANCIO DELL’ATTIVITA’
DEL COMITATO OSPEDALE
SENZA DOLORE - COSD
di Giuliana Carrara (Servizio Psicologia Ospedaliera e componente COSD)
In occasione della settima
Giornata Nazionale del
Sollievo il Comitato Ospedale Senza Dolore (COSD)
ha reso noti i risultati della
seconda rilevazione di indagine sulla prevalenza
del dolore in ospedale, effettuata dopo un insieme
di azioni messe in atto dal Comitato, in linea con le direttive ministeriali.
Un po’ di storia..
Una prima fotografia della situazione esistente, nell’aprile 2002, ha permesso una
conoscenza di partenza sulla prevalenza
del dolore fra i ricoverati dell’ospedale e la
rilevazione delle conoscenze ed attitudini
del personale medico ed infermieristico.
Dall’autunno 2002 fino al 2004 sono stati
formati 450 infermieri dell’ospedale, su:
definizione del dolore, misurazione, interventi autonomi in area infermieristica, teoria e metodo sui progetti di miglioramento
della qualità. Parallelamente è stata svolta
attività di formazione/sensibilizzazione rivolta ai medici.
Punto focale della strategia di intervento
sono stati i lavori sui progetti di miglioramento della presa in carico e trattamento
del dolore con formazione di gruppi di lavoro in ogni Struttura composti da medici e
infermieri che, partendo dalle aree di dolore presente nelle rispettive realtà, hanno
elaborato delle proposte condivise di interventi migliorativi.
Nel novembre 2003 si è tenuto un convegno sul tema del dolore, per la valorizzazione e la messa in comune dei progetti
elaborati al fine di incrementare la diffusione dell’attenzione al problema tra gli operatori.
Nel 2004 la formazione del personale si è
estesa anche ad altre figure sanitarie e agli
operatori del territorio al fine di offrire ai
pazienti una continuità di cura dopo la dimissione. Dal 2004 il trattamento del tema
dolore è stato inserito nel Corso di laurea
in Infermieristica.
Nell’elaborazione della nuova cartella infermieristica è stato incluso il dolore tra i parametri da rilevare.
Nel 2006 sono stati elaborati protocolli che
hanno preso in considerazione otto tipi di
dolore: postoperatorio, nel paziente oncologico, nel dolore cronico benigno, da proce-
dura, nel bambino, da
parto, in pronto soccorso,
in ambiente extra ospedaliero.
Il COSD ha provveduto
alla distribuzione presso
tutte le strutture del regolo VAS per la misurazione del dolore.
Nel marzo 2008, con il coinvolgimento di
tre studenti del Corso di laurea in Infermieristica, si è riproposta l’indagine di prevalenza sul dolore in ospedale con risultati in
parte attesi ma che richiedono una riflessione.
La sintesi dei risultati:
• assenza del dolore dal 38% del 2002 al
50% del 2008
• dolore lieve ridotto dal 27 al 19%
• dolore moderato ridotto dal 27 al 14%
• il dolore intenso è passato dall’8 al 17%
• rispetto alla prima rilevazione la somministrazione di terapia analgesica si è ridotta passando dal 42 al 35%; in quest’ultima rilevazione, nel 69% dei casi
gli operatori stimano correttamente o
sovrastimano il dolore provato dai pazienti.
Nell’analizzare i dati ciò che è evidente è
che nonostante i progressi avuti riguardo
alla sensibilizzazione degli operatori attraverso le azioni descritte svolte in questi anni, l’obiettivo di un Ospedale Senza dolore è ancora lontano. Tutte le Unità che
hanno lavorato ai progetti di miglioramento hanno modificato il loro approccio al
dolore ma il processo del cambiamento è
lento e complesso, e quando l’obiettivo è
modificare atteggiamenti e convinzioni radicate da lungo tempo è importante impegnarsi in una formazione ed informazione
continua, nel confronto, nel monitoraggio,
e sugli interventi.
Ci aspettiamo che questi dati siano letti in
maniera critica per fare sì che tutti coloro
che si adoperano nell’assistenza al paziente si impegnino per investire nel miglioramento della presa in cura del malato con
dolore.
Il Comitato, in collaborazione con la Struttura di Comunicazione, ha scelto di proseguire il lavoro di sensibilizzazione ai pazienti ed operatori con la produzione di
una serie di poster che saranno esposti
presso il presidio ospedaliero, gli ambulatori, i consultori della regione ed un opuscolo informativo a disposizione di
tutti i pazienti che afferiscono alle varie strutture.
L’obiettivo è mantenere l’attenzione di operatori e pazienti al tema dolore perché esso sia sempre
più ascoltato e curato, sempre meno sotto stimato e trascurato, affinché non sia considerato ineluttabile.
L’impegno è coinvolgere anche i cittadini con una adeguata informazione
perché possano collaborare nel cammino verso un ospedale dove il dolore
inutile è evitato.
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 3
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
3
LE TERAPIE DI GRUPPO ALL’INTERNO DELLA S.S. DI DIETOLOGIA
E NUTRIZIONE CLINICA E DEL CENTRO PER I DISTURBI
DEL COMPORTAMENTO ALIMENTARE
erché le terapie di gruppo? L’esperienza di cui
si narra è una riflessione sul significato e sull’efficacia di un lavoro in gruppo con persone
che condividono una condizione di disagio comune,
nel nostro caso pazienti obesi e /o in sovrappeso e
persone che soffrono di un disturbo del comportamento alimentare. L’idea che risiede alla base della
creazione di un gruppo omogeneo (in questo caso
per tipo di disturbo) è che diverse patologie necessitano di particolari modalità di terapia con una focalizzazione su obiettivi specifici non sempre raggiungibili in visite individuali o in gruppi eterogenei. Il
gruppo monosintomatico favorisce infatti l’attivazione di una coesione gruppale abbastanza velocemente, consentendo il riconoscimento fra i partecipanti di difficoltà e situazioni comuni che creano un
clima di fiducia, necessario all’espressione autentica
dei propri problemi e vissuti.
P
Per quanto riguarda il lavoro con i pazienti in
sovrappeso/obesi abbiamo dato vita a dei gruppi
a termine strutturati in due fasi distinte:
una prima fase psico-educazionale (8 incontri
di due ore a cadenza settimanale), a conduzione interdisciplinare (medico, dietista, psicologo, fisiatra),
finalizzata a migliorare la consapevolezza del proprio problema (complessità dei fattori in gioco nella
genesi e nella cura), favorire una partecipazione attiva alla propria presa in carico, migliorare la motivazione alle cure e l’adeguatezza delle soluzioni
messe in atto. L’obiettivo generale è quello di aiutare i membri del gruppo a passare da una posizione
passiva ad un coinvolgimento attivo (auto-momitoraggio), in una maggiore consapevolezza delle proprie difficoltà, ma anche delle proprie risorse. La
conduzione del gruppo è interattiva, volta a favorire
l’espressione dei partecipanti, approfondire i loro
pensieri e vissuti legati alla patologia e poter modificare eventuali convinzioni distorte o abitudini che
intrattengono il problema;
una seconda fase più pratica, specifica per pazienti con BED (Binge Eating Disorder), in cui verranno effettuati una serie di incontri con la fisioterapista per una familiarizzazione con il corpo e l’attività
fisica, con la dietista per una diretta riabilitazione
nutrizionale, con lo psicologo per un lavoro più approfondito sul rapporto fra pensieri, emozioni e
comportamento alimentare, anche attraverso l’utilizzo di tecniche attive.
Il lavoro all’interno del Centro per i DISTURBI
ALIMENTARI (DCA), dalla sua nascita ad oggi, è
caratterizzato da un’interdisciplinarietà di interventi,
necessaria alla cura di patologie ad eziologia multifattoriale. Si è quindi andato strutturando nel Centro
per i DCA, in funzione delle specifiche competenze
degli operatori nelle terapie di gruppo e nelle terapie
espressive, un percorso attraverso i gruppi che prevede il passaggio dei pazienti in tre formati di gruppi differenti: il Gruppo Psicoeducazionale, il Laboratorio Espressivo di arte-terapia, il Gruppo di Psicodramma.
Il gruppo psicoeducazionale
I gruppi psicoeducazionali sono proposti nella fase
iniziale del percorso di cura con l’obiettivo di supportare la motivazione e migliorare la consapevolezza della complessità del proprio problema e dei diversi livelli coinvolti nella genesi, nella cura e nella
prognosi. Si tratta di un ciclo di 8 incontri di due ore
a cadenza quindicinale, co-condotti da uno psicoterapeuta con una specifica formazione sulle terapie
di gruppo ed uno psicoterapueta cognitivo-comportamentale in formazione, di volta in volta affiancati
da un’altra figura professionale (dietologo, dietista,
psichiatra). Nel corso di questi incontri è incoraggiata e stimolata la partecipazione attiva ed il confronto avviene su temi di volta in volta diversi, riguardanti il funzionamento del corpo, l’alimentazione, le
diete e gli schemi alimentari, i falsi miti, le pubblicità, la spesa, la preparazione dei cibi, l’immagine corporea, l’assertività, il controllo, il modo in cui pensieri, emozioni e comportamenti influenzano la nostra vita, i farmaci). Si tratta di aiutare le persone a
guardare dentro e fuori di sé: cosa accade al corpo,
ai pensieri, alle emozioni ed ai comportamenti e alle
relazioni quando si sviluppa un disturbo alimentare
e potersi interrogare e confrontare sui diversi percorsi e strumenti di cura.
Il Laboratorio Espressivo di arte-terapia
I laboratori di espressione artistica possono essere
notizie FLASH
NOTIZIE FLASH
PROGRAMMA DI CUSTOMER SATISFACTION 2008
MONITORAGGIO NEI REPARTI OSPEDALIERI DI DEGENZA
Il consueto monitoraggio annuale finalizzato a misurare la qualità
percepita dagli utenti, quest’anno interesserà i reparti ospedalieri
di degenza. Ancora una volta lo strumento utilizzato sarà il questionario autocompilato. Nei reparti verranno collocate delle
apposite urne (di colore rosa) nelle quali gli utenti potranno “imbucare” il questionario al termine della
compilazione. L’avvio della campagna di customer satisfaction è prevista per il mese di agosto
e durerà due mesi circa.
inseriti nel quadro
di riferimento metodologico delle
terapie espressive,
volte a favorire l’esplorazione del
proprio mondo interno utilizzando
canali diversi dalla
razionalizzazione
ed il ragionamento
astratto. L’utilizzo
di un linguaggio
analogico, proprio
del corpo, dell’inconscio e dei sogni, favorisce la comunicazione
mente e corpo, che spesso vengono vissuti nel campo dei disturbi alimentari, come separati. Tale processo inoltre permette di limitare la tendenza al perfezionismo spostando l’attenzione dal risultato estetico del prodotto finale al processo creativo e al significato comunicativo del prodotto stesso. Il disegno assume anche un significato ludico, per il piacere di creare, narrativo, poiché racconta di sé, e conoscitivo, in quanto consente di porsi e di rispondere a
delle domande, ma soprattutto ha un valore proiettivo in quanto permette di esplicitare i propri conflitti. Esso viene a rappresentare uno spazio di crescita
ove sperimentare, in un percorso guidato, la propria
soggettività, dove ci si confronta, si fa esperienza, ci
si relaziona, si impara a scoprire o riscoprire la propria creatività, accettando semplici regole di convivenza o di uso di materiali, mirando anche ad acquisire comportamenti adeguati all’efficacia dell’azione
del gruppo.
È altresì comprovato che tali terapie permettono di
mettersi in contatto con parti sconosciute di Sé, e di
esprimerle dando loro una forma ed evidenziando
così nuove capacità da utilizzare.
Nel laboratorio di espressione artistica vengono forniti stimoli che consentono ai pazienti di guardare a
sé da punti di vista inusuali e di dare forme al proprio sentire in termini di colori, forme e immagini,
accompagnandole solo in un secondo momento con
riflessioni verbali.
Grazie alle associazioni analogiche degli operatori e
dei pazienti “intorno” alle produzioni artistiche si
sviluppa un lento ma graduale processo terapeutico,
di progressivo svelamento, che conduce ad una
maggiore consapevolezza delle proprie emozioni,
dei pensieri ed agiti, così da consentire una più efficace elaborazione, anche in chiave terapeutica, su
un piano simbolico.
Gruppo di Psicoterapia
attraverso lo Psicodramma
Si tratta di una psicoterapia di gruppo volta a favorire anche l’espressione di aspetti del linguaggio non
verbale e corporeo per facilitare il passaggio dalla
certezza offerta dal sintomo al racconto della propria
storia personale e familiare, scoprendone connessioni e significati. La metodologia dello psicodramma
prevede che momenti di vita presente, passata o futura, sogni, difficoltà, progetti, possano essere rappresentati e rivissuti nel “qui ed ora” del gruppo, assegnando agli altri membri del gruppo le varie parti/ruoli. Il conduttore del gruppo accompagna il protagonista a ri-attualizzare/riprendere contatto con i
pensieri, le emozioni, le sensazioni fisiche realmente
vissute nel “là ed allora” di una determinata circostanza, per poterle rivivere in modo più consapevole
e quindi elaborare. La drammatizzazione psicodrammatica è multidimensionale in quanto prevede il coinvolgimento della mente/pensiero, delle emozioni,
del corpo ed infine della parola. Il percorso intrapreso all’interno di una seduta psicodrammatica è costantemente accompagnato dalla presenza di due
terapeuti: il conduttore e l’osservatore. Il conduttore
e l’osservatore danno una lettura delle scene giocate
che attraversa tre diversi livelli: la dinamica del gruppo attuale (cioè i ruoli che ciascuno assume nella
scena ed attribuisce agli altri), la storia personale di
ciascun membro del gruppo (i ruoli da lui assunti nei
gruppi dei quali ha fatto parte in passato come la famiglia), i ruoli interni (ovvero i modelli dei possibili
modi di essere che fin da bambini ci costruiamo). La
ricostruzione delle radici storiche dei propri ruoli attuali fornisce al protagonista la possibilità di liberarsi
degli stessi non solo durante lo psicodramma ma anche nella condizione quotidiana dell’esistenza. Il lavoro terapeutico nello spazio psicodrammatico tende
verso la costruzione di ponti tra il mondo interiore e
quello reale, tra passato, presente e futuro e verso
potenzialità che necessitano di essere valorizzate,
nutrite ed amate. Nello specifico nell’ambito dei disturbi alimentari lo psicodramma può offrire un contesto che favorisca una maggiore integrazione e comunicazione fra mente e corpo, consentire di sperimentarsi in uno “spazio/tempo” ove interrogarsi su
ruoli alternativi a quello di anoressica o bulimica, favorire la presa di consapevolezza del rapporto fra sintomo e storia personale e familiare, aprendo a nuove
possibilità nel recupero di aspetti di sé trascurati, abbandonati, poco sviluppati o sconosciuti.
L’équipe del Centro per i Disturbi
del Comportamento Alimentare
PIANO SPOSTAMETO CASA-LAVORO: PRONTI I RISULTATI
PIANO SPOSTAMENTO CASA-LAVORO: PRONTI I RISULTATI
Sono pronti i risultati del questionario inviato a tutti i dipendenti relativo agli spostamenti casa-lavoro. A
breve, subito dopo l’adozione ufficiale del Piano con deliberazione del Direttore Generale, i dati verranno
pubblicati su Andromeda. Ricordiamo che la rilevazione è stata effettuata nel gennaio 2008 e riguardava gli
operatori delle sedi di viale Ginevra
(ospedale “U. Parini”) e via Guido
Rey. I questionari distribuiti sono stati 1911, quelli restituiti 1342 (pari al
70,22%, una risposta veramente alta), quelli validi elaborati 1149. La
gestione del piano spostamento casa-lavoro (PSCL) è stata affidata dalla Direzione al mobility management
aziendale, composto da Helga Zen
(area ospedaliera), Milena Carlin
(area territoriale-distrettuale), Anna
Castiglion (SC Comunicazione) e presieduto dal Direttore della Comunicazione, Giorgio Galli.
Newsl 35 imp
4
25-06-2008
15:09
Pagina 4
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
IL MOBBING: PROBLEMA O SOLO FENOMENO SOCIALE?
di Gianluca Del Vescovo ( SC Chirurgia Generale)
avorare stanca, diceva Cesare Pavese. Se si va alla ricerca dell’etimologia del termine lavoro si scopre che in alcuni dialetti
italiani si utilizza il termine travagliare, parola che deriva da
tres pali, uno strumento di tortura al quale si legavano i condannati a morte.
Il lavoro nel passato ha avuto sempre una connotazione di sofferenza, di subordinazione ad un superiore al quale obbedire; una visione meccanicistica del lavoro, mera fatica fisica finalizzata ad attuare uno sforzo esecutivo. Oggi, in questa società globalizzata,
abbiamo sviluppato una rappresentazione del lavoro visto come un
ambito di autorealizzazione, nel quale si esprime e si valorizza la
creatività individuale e collettiva. Il lavoro, il proprio mestiere, assume una grande importanza per la formazione dell’identità personale e uno spazio nella vita dove si strutturano i rapporti sociali e
la convivenza tra le persone.
Ciò spiega perché una difficoltà che riguarda il campo lavorativo
influisca sulla realtà individuale dal punto di vista psicologico e psicosomatico. Il ruolo lavorativo è uno tra gli elementi che contribuiscono a determinare il prestigio sociale.
Quindi se si sta male al lavoro si sta male in famiglia, con gli amici…
L’ambiente lavorativo è oggi conflittuale e competitivo, si sono persi i valori, forse, della solidarietà, del rispetto reciproco; si pensa
soltanto agli obiettivi, alla produttività, alla mission
aziendale…Molte persone hanno provato e provano un senso di
insicurezza, inadeguatezza; hanno perso interesse verso il lavoro, si
sentono penalizzati, non capiti, non valorizzati..
Quando però il dipendente avverte solo un disagio lavorativo, spesso temporaneo e quando invece è vittima di un vero processo di
mobbing?
Iniziamo a definire il fenomeno del Mobbing, (Leymann 1996):
Mobbing consiste in una comunicazione ostile e contraria ai principi etici, perpetrata in modo sistematico da uno o più persone principalmente contro un singolo individuo che viene per questo spinto in una posizione di impotenza e impossibilità di
difesa, e qui costretto a restare da
continue attività ostili. Queste azioni
sono effettuate con un’alta frequenza
(almeno una volta a settimana) per un
periodo di tempo (almeno sei mesi). Il
comportamento ostile dà luogo a seri
disagi psicologici, psicosomatici e sociali.
Quali sono quindi le azioni mobbizzanti a
cui un individuo si può trovare a vivere?
• Ostacoli allo svolgimento dell’attività lavorativa, azioni che screditano le capacità lavorative e professionali (attribuzione
di incarichi di qualifica minore, privazioni
di strumenti necessari al lavoro, privazione
di opportunità lavorativa),
• Emarginazione e isolamento sociale, assoluta mancanza di considerazione,
• Aggressione all’immagine personale, svalutazioni verbali, umiliazioni,
• Inibizione della possibilità di espressione, impossibilità di esprimere idee, opinioni,
• Ostacoli allo svolgimento della vita privata,
• Aggressioni alla salute, azioni che fanno espor-
L
re il soggetto a situazioni pericolose,
• Aggressioni fisiche, minacce.
Chi è il lavoratore più a rischio di
Mobbing?
Persone che destabilizzano e mettono in crisi l’organizzazione del lavoro, verso quei fattori considerati
fondamentali per l’esistenza stessa dell’attività lavorativa:
• un lavoratore esperto ma anziano che diviene troppo costoso per l’azienda
• un lavoratore appena trasferito che porta un’esperienza diversa e ostile alla tradizione
lavorativa dell’ufficio, del reparto
• un lavoratore che rifiuta di
avallare situazioni irregolari,
presenti e accettate dagli altri
• un lavoratore che propone
soluzioni nuove e creative
ma giudicate pericolose dagli altri.
I più a rischio sono comunque le persone che hanno investito molte risorse sulla creazione di un’immagine lavorativa positiva, soggetti che hanno sacrificato la propria individualità per identificarsi
con l’immagine sociale e professionale di sé.
In conclusione non si deve scordare il
momento storico in cui ci troviamo, un
momento di forte perdita di valori e di
rispetto soprattutto nei confronti di
istituzioni ( scuola, famiglia…) e di
norme.
La nostra epoca rifiuta l’istituzione
di norme. Abbiamo perduto i limiti
morali e religiosi, che costituivano
una sorta di codice di civiltà a che
potevano dirci “ Questo non si
fa” ( Hirigoyen, 2000).
Non scordiamo che i mass media negli ultimi anni hanno dato molto spazio a questo fenomeno e di conseguenza le denunce all’Inail sono aumentate; maggiore informazione
per i lavoratori o facili e non
veritiere realtà???
Consiglio la visione di due
film italiani sul fenomeno:
MI PIACE LAVORARE di
Francesca Comencini del
2003
TUTTA LA VITA DAVANTI di Paolo Virzì del 2008.
Esprimo alcune brevi considerazioni
sull’articolo scritto dal collega Gianluca Del Vescovo (che ovviamente
pubblico volentieri, sperando che favorisca un dibattito sulle pagine di
questo giornale). Per bilanciare l’eccesso di “catastrofismo” che permea
gran parte dello scritto, ricordo che
l’Azienda ha investito non poco, sotto
il profilo delle risorse – e non solo
quelle finanziarie – nel programma
“Carta Etica aziendale”, proprio per
recuperare quei valori fondamentali legati al rispetto, alla solidarietà, al riconoscimento del ruolo, alla valorizzazione dell’individuo: sembra poco?
Certo, il percorso è lungo e faticoso e
dobbiamo necessariamente costruirlo insieme. Abbiamo di fronte a noi delle resistenze, ma anche tanti colleghi che a
questi valori credono veramente e hanno
già iniziato il loro cammino per riscoprirli
e riappropriarsene. L’arrivo della Carta
Etica nelle case dei lavoratori è un punto
di partenza, non di arrivo. Perché abbiamo
optato per la postalizzazione? Perché, oltre
ad essere il metodo di distribuzione meno
oneroso in termini di fatica, in essa si racchiude un primo importante simbolismo: il ponte, il legame tra la vita lavorativa e la vita
privata, che non si può scindere come tagliare in due una mela.
Non ci sono due vite, non ci si può appendere all’attaccapanni
quando al mattino si va al lavoro per poi riprendersi al pomeriggio
o alla sera. Allora dobbiamo essere noi i primi a credere in questi
valori basilari, a farli propri e a contagiare gli altri.
Ci sono tra noi oltre 200 persone sensibilizzate sul tema, che hanno seguito uno specifico percorso formativo e che cercheranno di
tradurre in pratica i valori racchiusi nella Carta Etica, confortati dal
fatto che nella nostra Azienda le persone “sensibili” sono numerosissime.
Personalmente non credo che abbiamo perduto i “limiti morali e
religiosi”. Forse perché continuo ad essere un inguaribile ottimista
che vede sempre il bicchiere “mezzo pieno” e quindi guarda con fiducia al prossimo. Credo anzi che il desiderio diffuso sia quello vergato sulle prime pagine della
Carta Etica: “Lavorare meglio significa vivere meglio, ma vivere
meglio significa lavorare meglio!”.
Forse allora anche il mobbing, che è stato ben descritto da Gianluca, verrà
relegati a mero fenomeno
sociale.
Lasciamo aperto il dibattito.
Giorgio Galli
(Direttore Responsabile)
CORSI DI LAUREA IN AREA SANITARIA
POSTI RISERVATI AGLI STUDENTI VALDOSTANI PER L’ANNO ACCADEMICO 2008/2009
er l’anno accademico 2008/2009 è prevista la riserva di posti a studenti valdostani
per 25 infermieri, 2 tecnici di radiologia
medica, 3 fisioterapisti.
Inoltre la Regione Autonoma della Valle d’Aosta
metterà a disposizione degli studenti valdostani
borse di studio ed altre facilitazioni per la frequenza
dei corsi.
Per essere ammessi ai corsi di Laurea delle Professioni Sanitarie occorre essere in possesso di un diploma di istruzione secondaria superiore o di altro titolo di studio conseguito all’este-
P
ro, riconosciuto idoneo.
Le preiscrizioni avverranno nei mesi di luglio e agosto, recandosi dapprima presso
la Sede del Corso di
Laurea in Infermieristica
dell’Università degli Studi di Torino di Via St. Martin
de Corléans 248 (“ex
maternità”, con orario
dalle 8 alle12.30 e dalle 13.30 alle 15.30; tel 0165 556036556037) ed in seguito recandosi a Torino oppure on-line collegandosi al sito dell’Università www.unito.it .
L’iscrizione potrà essere formalizzata una volta superato il Test
di ammissione e la prova di accertamento della lingua francese
(da cui sono esonerati coloro che hanno superato la prova di
francese nell’esame di Stato, sostenuto in Valle d’Aosta, a partire dall’anno scolastico 98/99).
Per informazioni sulle professionalità e sugli argomenti richiesti
nel test di ammissione è possibile recarsi presso la Segreteria
del Corso di Laurea in Infermieristica.
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 5
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
5
SICUREZZA E DATI PERSONALI
di Roberta Frachey (Comunicazione Web – SC Sistema Informatico e TLC)
Consigli utili
Per effettuare transazioni affidabili e sicure è necessario rispettare alcune semplici regole:
• conservare con la massima cura il nome utente,
la password ed eventuali altri codici in luogo sicuro lontano da occhi indiscreti
• non far conoscere ad altri i propri codici di accesso
• non inserire i propri codici personali in siti Internet raggiunti cliccando su un link presente
nelle comunicazioni ricevute via mail
• non comunicare i propri codici di accesso ad
improvvisati operatori che li chiedono via telefono con la scusa di effettuare un controllo
• non rispondere ai messaggi sulla cui autenticità si hanno dubbi
• visitare i siti web digitando l’indirizzo Internet
nella barra degli indirizzi
• modificare periodicamente la password di accesso
• installare sul proprio computer solo i software
ricevuti da fonti affidabili
Memorandum per la conservazione
della password
Vediamo, ora, come conservare
correttamente una password. Si,
perché anche se usiamo una
password difficile da trovare,
ma la scriviamo su un pezzo
di carta...avete capito!
Quindi niente post-it con
password scritte, niente bigliettini nel portafoglio e così
dicendo...
La password non deve essere scritta
da nessuna parte!
L’unico posto in cui potrebbe essere scritta (per
quanto riguarda la legge sulla privacy e sicurezza
informatica) è in un foglio di carta inserito in una
busta sigillata da consegnare al responsabile (solo nei posti in cui è necessario rispettare la legge
sulla privacy e sulla sicurezza informatica).
Appunto di Paranoia
Prima di terminare, ecco alcuni
consigli per mantenere ancora più sicura la password:
• non usarla in pubblico (o meglio... non facciamola vedere a chi è
vicino a noi);
•
se dobbiamo digitarla in luogo pubblico, confondiamo facendo finta di
premere dei caratteri in
più, magari digitando e
cancellando...copriamo la tastiera con un
foglio ed altri trucchetti simili;
• non memorizziamola
sul computer! Altra
cosa da evitare è quella di conservare la password in database vulnerabili (Internet Explorer, Firefox, Kwallet (anche se questo usa un sistema di criptazione basato su password..), in
quanto è facile che un attaccante acceda a
questi in caso di intromissione in una macchina.
• un’altra buona regola è quella di fare il log-out
o comunque uscire dalla videata dei dati per i
quali era stato necessario autenticarsi appena
si è finito di consultarli. Accedere alla propria
posta online e poi lasciarla in bella vista a computer incustodito vanificherebbe i nostri sforzi
precedenti.
• se non volete lasciare tracce degli username e
delle password digitate nei siti web, svuotatele
o disabilitate il completamente automatico.
In Internet Explorer lo trovate in Strumenti >
Opzioni Internet > Contenuto completamento
automatico
• In generale non lasciate le password memorizzate nei pc per evitare di ri-digitarle.
ESPERIENZA DIDATTICA IN CHIRURGIA GENERALE
a cura di Silvana Bosonin e Josianne Godioz (guide di tirocinio), Giada Ciprietti, Silvia Spoladore, Fabrizia Tota (studenti 2° anno CLI), Stefania Lasciandare (tutor)
ella formazione infermieristica il tirocinio costituisce l’elemento di unione tra il sapere cognitivo e il
sapere pratico: l’apprendimento è strettamente collegato alla solidità della preparazione di base
dello studente, ma è anche funzione della competenza e della disponibilità numerica di guide di tirocinio e tutor. Attraverso il Progetto Sedi didattiche di tirocinio, sorto nel 2007, si è voluto ripensare alla
riorganizzazione dell’apprendimento clinico degli studenti, individuando in via sperimentale alcune strutture ospedaliere e territoriali come sedi didattiche qualificate in cui investire in formazione e riorganizzazione. La Chirurgia Generale è la sede individuata per permettere agli studenti di sviluppare competenze
in ambito chirurgico, necessarie alla gestione assistenziale di patologie legate all’obesità grave, alle malattie neoplastiche di stomaco, colon-retto, fegato, pancreas, ed interventi di chirurgia “minore” quali ernie, colecistectomie, appendicectomie. Attraverso questo progetto tutti gli infermieri operanti vengono
considerati guide di tirocinio (in seguito ad apposita formazione).
La guida di tirocinio è un infermiere con esperienza clinica, formato per svolgere attività didattica, che crea
le occasioni per sperimentare l’assistenza al letto del malato. Ogni guida dovrebbe possedere la capacità
di utilizzare una comunicazione corretta, al fine di instaurare relazioni professionali che permettano allo
studente di attivare la riflessione sull’esperienza svolta e apprendere dall’errore. L’esperienza in ambito clinico della guida di tirocinio è utile allo studente tanto quanto la correttezza comunicativa e di rapporti interpersonali professionali che egli sa mantenere.
Essere guida di tirocinio in Chirurgia Generale significa essere consapevoli delle proprie responsabilità nei
confronti del malato e dello studente, cercando di essere un modello anche nei momenti in cui le attività
assistenziali sono frenetiche, laddove per imparare non solo è importante il fare, ma anche l’osservare. Nella sede didattica della Chirurgia Generale l’organizzazione del tirocinio è demandata alla figura del tutor:safetyEgli svolge il ruolo di facilitatore dell’apprendimento, è colui che crea le condizioni, trova i metodi migliori per favorire lo studente nell’applicazione in ambito di tirocinio delle conoscenze acquisite in aula e, viceversa, per ricavare dalle esperienze gli insegnamenti utili all’apprendimento di nuove abilità.
N
All’interno della sede didattica nei mesi di maggio e giugno 2008 si è svolta la sperimentazione della presa in carico, da parte degli studenti del 2° anno del locale Corso di Laurea in Infermieristica, di un gruppo
di assistiti. Gli studenti, affiancati dal tutor e con la supervisione di una guida di tirocinio, hanno appreso
una nuova modalità con cui fare sentire l’assistito preso in carico. È un modo per imparare che l’assistenza infermieristica non consiste nella sola esecuzione di tecniche o di attività, ma che l’assistito necessita di
qualcuno che si occupi di trovare delle risposte pertinenti ai propri bisogni. La sperimentazione ha comportato il confronto con il personale operante (infermieristico, medico, di supporto) in cui tutti hanno dato
la propria disponibilità, oltre a comportare alcuni cambiamenti logistici.
Le guide hanno affermato che “gli studenti hanno avuto l’opportunità di confrontarsi con la realtà dura del
reparto e della malattia utilizzando modelli per noi innovativi e stimolando in noi la voglia di cambiamento”. Si è notata un’assistenza più completa e migliore sotto tutti gli aspetti. Naturalmente affinché si potesse realizzare tale progetto sono state poste delle condizioni: la prima, che ci fossero in turno almeno
due studenti del 2° anno, la seconda
che il tutor garantisse una supervisione
reale e una maggiore disponibilità di
tempo dedicato all’insegnamento sul
campo, la terza che non tutto il tirocinio si basasse su tale esperienza, questo per permettere allo studente di
esercitarsi su tecniche diverse e vivere
altri momenti di crescita didattica e
personale. Questa prima esperienza
possiamo considerarla positiva grazie
al gruppo di studenti che si sono resi
disponibili a sperimentare questa nuo-
va metodologia, grazie al tutor che collabora pienamente con le guide di tirocinio rispettando le priorità
dell’organizzazione di reparto”.
Le studenti hanno vissuto questa esperienza non senza preoccupazioni sulle difficoltà e responsabilità che
avrebbero incontrate: “questa esperienza ci ha aiutato a capire veramente cosa significa prendere in carico un paziente, occupandoci oltre che dell’aspetto assistenziale diretto anche della parte burocratica ed organizzativa e ci ha fatto riflettere sulla necessità di instaurare un rapporto di collaborazione con le altre figure presenti; tutti aspetti che in un tirocinio standard vengono a mancare. Di solito noi studenti pensiamo che alcune attività non siano di nostra competenza, mentre questa esperienza ci ha permesso di capire l’aspetto organizzativo e in particolare l’importanza del rispetto dei tempi e delle priorità.”
Una di loro ha affermato che è riuscita a comprendere il motivo per cui talvolta le guide sembra che non
considerino gli studenti, provando lei stessa quanto sia difficile tenere a mente secondo uno specifico ordine mentale tutte le attività da svolgere, e più attività nello stesso momento. E aggiunge “ho capito l’importanza della concentrazione, dello scrivere sempre tutti i dati e le informazioni, perché è facile dimenticare e in quel momento siamo noi i responsabili dei dati rilevati e non. In particolare ho capito che prendersi in carico dei pazienti da sole significa assumersi la responsabilità e ciò che ne deriva, cosa a cui devo dire non siamo molto abituate, e un po’, se devo essere sincera, ci spaventa”. Giunte quasi al termine
di questa esperienza esse affermano che “è stato bello in tirocinio sperimentarsi fino a questo punto, sentirsi un po’ più competenti e sapere che ciò che hanno ricevuto i pazienti è frutto anche del nostro sapere
e delle nostre abilità... un grazie da un assistito in una giornata così vale mille tirocini e porta tanta, tanta
soddisfazione”.
Il tutor considera l’esperienza positiva: gli studenti hanno creato strumenti utilizzabili anche in reparto, gli
infermieri interessati hanno collaborato rendendosi disponibili a prendere in carico il gruppo di pazienti in
cui gli studenti svolgevano la sperimentazione, e per il futuro auspica la possibilità che gli infermieri possano dedicarsi più da vicino all’affiancamento degli studenti nelle camere di degenza.
“Partendo da questa esperienza - dicono le Guide- ci piacerebbe avere la possibilità di modificare l’organizzazione costituendo delle mini-équipe, con l’obiettivo di personalizzare l’assistenza infermieristica e di
fare sentire all’assistito, ancora più di oggi, che qualcuno si sta occupando di lui”.
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 6
6
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
MARTEDÌ 8 APRILE 2008
Eseguiti tre interventi
di angioplastica coronarica
La tecnica dell’angioplastica coronarica, che può evitare il bypass coronarico, è stata applicata per la prima volta in Valle d’Aosta. Una
équipe specializzata composta da medici dell’ospedale “Molinette” di
Torino, dalla dottoressa Carla Rassat, coordinata dal dottor Marco Sicuro e con il supporto dell’équipe di radiologia interventistica diretta
dal dottor Teodoro Meloni ha condotto i primi tre interventi. Secondo
le previsioni questa tecnica sarà utilizzata per trattare, tra interventi in
elezione ed in emergenza, circa duecentocinquanta pazienti all’anno.
14-18 APRILE 2008 2008
Al via la prima fase del “Corsoeli”
Si è svolta a Courmayeur la prima fase del “Corso sperimentale di elisoccorso in ambiente alpino per operatori sanitari”, ribattezzato, per
comodità, “Corsoeli”. L’evento formativo, giunto al terzo anno, è organizzato in due fasi, una invernale ed una estiva. Quest’ultima si
svolgerà all’inizio del mese di settembre. Il corso è dedicato agli operatori sanitari di elisoccorso provenienti da tutto l’arco alpino.
APRILE 2008
In ospedale i pasti sono “personalizzati”
Rossi e Roberto Ostuzzi, del centro disturbi del comportamento alimentare Casa di Cura Villa Margherita di Arcugnano (VI).
stra” dell’ospedale Umberto Parini ha ospitato i manifesti realizzati dai
ragazzi del Liceo Artistico valdostano.
SABATO 17 MAGGIO 2008
Approccio pratico e nuove prospettive
nelle principali patologie urologiche
Venerdì 30 maggio 2008
Qualità, rischio e sicurezza
nel processo trasfusionale
La struttura di Urologia diretta dal dottor Pierini ha organizzato un importante meeting che si è svolto presso l’auditorium della Grand Place
di Pollein. Il tema era “l’approccio pratico e le
nuove prospettive nelle principali patologie
urologiche”. Tra i relatori Paolo Pierini, Ezio
Talarico, Fabrizio Merlo, Zuzana Siritova.
Un importante evento formativo si è svolto presso l’Hotel Etoile du
Nord di Sarre. Organizzato dalla struttura di Immunoematologia e Medicina trasfusionale dell’Usl e dall’Avis regionale, con il patrocinio della Società Italiana di Medicina trasfusionale e Immunoematologia
(Simti) il corso era riservato ai medici chirurghi, ai biologi, ai tecnici sanitari di laboratorio biomedico ed agli infermieri.
SABATO 17 MAGGIO 2008
Giornata mondiale
contro l’ipertensione
arteriosa
6-7 giugno 2008
Percorsi, decisioni e responsabilità
in medicina d’urgenza.
Curare o difendersi
Il tema centrale della Giornata mondiale contro l’ipertensione arteriosa, quest’anno, è stata l’automisurazione della PA. In Valle d’Aosta
i cittadini hanno potuto ottenere informazioni
rivolgendosi ai medici di famiglia e presso il
Centro Ipertensione del Beauregard.
Illustri relatori ed esperti si sono dati appuntamento a Courmayeur per
le Giornate di Medicina d’Urgenza. Il tema del convegno era legato alla responsabilità professionale ed alla tutela del paziente. Le giornate
di lavoro sono state dedicate all’analisi della genesi dell’errore, con
particolare attenzione alla necessità dell’analisi di sistema per la riduzione del rischio.
GIOVEDÌ 22 MAGGIO 2008
VII Giornata nazionale del sollievo
Venerdì 6 giugno 2008
Progetto Sole
I lavori del COSD, il Comitato Ospedale Senza Dolore, proseguono. Per
questo motivo, in occasione della Giornata nazionale del sollievo, sono state presentate alla stampa le iniziative legate
all’importante progetto che coinvolge le
strutture valdostane. Promossa dal Ministero della Salute, dalla Conferenza
dei Presidenti delle Regioni e delle Provincie Autonome e dalla Fondazione
nazionale Gigi Ghirotti, la giornata si
propone di informare e sensibilizzare
gli operatori sanitari ed i cittadini sull’importanza di pro-
Il “Progetto sole”, screening di prevenzione dei tumori cutanei, è stato presentato ai giornalisti dai promotori dell’iniziativa. Lo screening
interessa alcune categorie professionali a rischio. Nello specifico, le
guide alpine, i maestri di sci e le guardie forestali. L’obiettivo è quello di effettuare una diagnosi precoce sui tumori cutanei e di monitorare le lesioni cutanee sospette o a rischio di degenerazione carcinomatosa. Sono interessati dal progetto i poliambulatori di Donnas,
Châtillon e Morgex e l’ambulatorio di Dermatologia dell’ospedale
Beauregard.
È in via di completamento la “personalizzazione” dei pasti nelle
mense ospedaliere. Un sistema innovativo permette al paziente (ed al
personale) di poter scegliere il proprio menù e prevede fino a 32 diete specifiche. Il pasto viene confezionato in vassoi sigillati e raggiunge
l’utente alla giusta temperatura.
5-6 MAGGIO 2008
International workshop on obesity
surgery
La scuola speciale Acoi di Chirurgia dell’obesità ha organizzato un
evento internazionale che si è svolto presso il centro Congressi Grand
Hotel Billia di Saint-Vincent. I lavori si sono aperti con un ricordo del
dottor Umberto Parini, alla presenza dei familiari, dei colleghi e delle
massime autorità.
GIOVEDÌ 8 MAGGIO 2008
Alcohol prevention day
Nel quadro delle iniziative del “Alcohol prevention day: alcol e famiglia” il servizio di alcologia del SerT e le associazioni di auto mutuo
aiuto hanno organizzato la proiezione del film “Amarsi”, che è stato lo
stimolo per il dibattito successivo, aperto a tutta la popolazione. L’iniziativa si è svolta al Théâtre de la Ville ad Aosta.
SABATO 10 MAGGIO 2008
Prevenzione e cura dell’obesità infantile
L’obesità infantile è uno degli argomenti di
maggiore attualità. Per questo motivo medici,
psicologi, assistenti sanitari, dietisti, educatori
professionali, infermieri, operatori scolastici,
presidi, studenti universitari si sono ritrovati a
Pollein per discutere di “Prevenzione e cura
dell’obesità infantile: strategie per un intervento integrato”. L’evento è stato organizzato da Pier Eugenio Nebiolo e da Massimo
Mazzella, con il contributo di numerosi relatori, tra cui il prof. Claudio Maffesi, del dipartimento materno infantile e biologia genetica dell’Università di Verona Policlinico G.B.
muovere la “cultura
del sollievo” ed estendere la
consapevolezza che il sollievo non è solo desiderabile
ma anche possibile. A breve prenderà il via la campagna comunicativa (poster, pieghevoli) nelle sedi ospedaliere e territoriali.
23 maggio – 8 giugno 2008
Memorial day
In occasione del Memorial day 2008 l’Usl della Valle d’Aosta ha offerto la propria collaborazione alle iniziative organizzate dal Sindacato
Autonomo di Polizia per ricordare le vittime del dovere, della mafia, del
terrorismo e di ogni forma di criminalità. Per quindici giorni la “pia-
Venerdì 13 giugno 2008
Giornata mondiale
della donazione di sangue
Attraverso una conferenza stampa, è stata presentata ai giornalisti la
situazione della donazione di sangue in Valle d’Aosta, comprensiva dei
dati riferiti al quadriennio 2004-2008. I dati emersi sono quanto mai
positivi: i donatori di sangue della Valle d’Aosta sono passati da 2401
del 2004 ai 3726 del 2008, garantendo alla Regione l’autosufficienza
di emocomponenti eritrocitari. Anche i litri di plasma conferiti sono
pressoché raddoppiati nell’ultimo quadriennio, passando da 8,9 litri
del 2004 a 19,5 litri ogni 1000 abitanti nel 2008.
Alla conferenza stampa erano presenti Pierluigi Berti, direttore del Servizio di Immunoematologia e Medicina Trasfusionale (SIMT), Silvio
Trione, presidente regionale dell’AVIS e Rosario Mele, presidente dell’Associazione donatori della Polizia di Stato e del personale del Ministero dell’Interno “San Michele Arcangelo”.
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 7
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
Domenica 1 giugno 2008
“Chi si ferma è perduto! – Giornata nazionale dello sport”
La Grand Place ha ospitato, per la sesta volta, la fortunata
manifestazione “Chi si ferma è perduto! – Giornata
nazionale dello sport”. L’Usl, in collaborazione con il Coni,
ha raccolto i rappresentanti di tutte le discipline sportive
nella splendida cornice di Pollein. Il messaggio è sempre lo
stesso: fare sport e movimento fisico fa bene alla salute ed
aiuta a vivere meglio e più a lungo.
7
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 8
8
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
PENSIERI AD ALTA VOCE
di Lalla Paolone (SC OSRU - Relazioni sindacali)
Proseguono anche su questo numero le riflessioni
dei nostri colleghi. Siamo convinti che queste considerazioni
“ad alta voce” possano rappresentare uno stimolo
a quanti operano all’interno dell’Azienda. L’auspicio
è che la vostra partecipazione continui e diventi
una occasione fissa sui prossimi numeri del nostro giornale
LA FUNZIONE DEL COORDINATORE
NELL’INSERIMENTO E NELL’INTEGRAZIONE DEL PERSONALE DI SUPPORTO
IN AREA CRITICA
di Sabrina Foudon (Coordinatore infermieristico SC
Malattie Infettive / Pneumotisiologia)
ono un’infermiera che dal 15 maggio 2008
ha ricevuto l’incarico di coordinatore infermieristico della SC Malattie Infettive/Pneumotisiologia. Nella mia tesi di Master di I livello in
Management Infermieristico per le funzioni di coordinamento conseguito lo scorso anno ho approfondito “La funzione del coordinatore nell’inserimento e nell’integrazione del personale di
supporto in area critica” (l’area di interesse deriva dalla mia esperienza lavorativa di 8 anni in tale settore).
Il profilo dell’Infermiere, DM 739/94, all’art. 1
sancisce che “l’infermiere si avvale, ove necessario, di figure di supporto”. Ad oggi, con la nascita
dell’operatore socio-sanitario e a distanza di 13
anni dalla promulgazione del profilo, l’infermiere
ha difficoltà ad integrarsi con le figure di supporto. La funzione sostanziale del coordinatore infermieristico è quella di promuovere l’integrazione
tra OSS e infermiere attraverso una gestione adeguata di entrambe le figure per mezzo della valorizzazione delle competenze di entrambi e la sensibilizzazione dell’infermiere all’assunzione di responsabilità nei confronti dell’organizzazione
delle attività dell’OSS. Ho realizzato un questionario strutturato composto da 12 domande. La
serie di domande è stata somministrata ai coordinatori infermieristici e agli infermieri dell’area critica dell’Azienda USL della Valle d’Aosta nel mese di gennaio 2007. Il totale di questionari somministrati è 58.
Dall’elaborazione dei questionari sono emerse 1)
inadeguate conoscenze rispetto al profilo dell’operatore socio-sanitario e alle sue aree di competenza da parte degli infermieri e dei coordinatori
infermieristici dell’area critica, 2) la maggioranza
degli infermieri e dei coordinatori infermieristici
intervistati si dimostra interessata riguardo all’e-
S
ventuale inserimento dell’OSS in area critica.
A partire dai dati emersi dall’elaborazione del
questionario ho elaborato una proposta di progetto per l’inserimento dell’operatore socio-sanitario in area critica.
LE EMOCOLTURE NEL REPARTO
DI RIANIMAZIONE:
INDAGINE CONOSCITIVA TRA
REVISIONE BIBLIOGRAFICA E REALTA’
di Stefano Piccinno (infermiere Area Critica)
ono infermiere dal 2000. Da due anni lavoro in area critica e nella mia tesi di Master di
I° livello in Infermieristica in area critica ho
approfondito il tema delle emocolture.
L’emocoltura è l’esame diagnostico utilizzato per
ricercare l’esistenza di microrganismi patogeni
nel sangue. L’efficacia complessiva di tale esame
risulta bassa poiché durante la fase del prelievo
subentrano numerose variabili che possono determinare dei risultati falsi-positivi. Tale situazione, oltre ad incrementare i costi connessi alle cure prestate e allungare i tempi di degenza, determina un potenziale danno per la salute del paziente.
L’infermiere è il responsabile dell’esecuzione di
tale procedura che spesso risulta non essere uniforme. Attraverso la revisione della letteratura nazionale ed internazionale ho evidenziato le più
importanti problematiche legate alla tecnica del
prelievo del campione di sangue per l’emocoltura. Ho poi realizzato un’indagine conoscitiva, sviluppata con la somministrazione di un questionario, ricavando così dei dati sulla modalità di esecuzione delle emocolture presso il reparto di Rianimazione e Sala Urgenze del presidio ospedaliero dell’Azienda USL della Valle d’Aosta.
Le principali criticità emerse dopo l’analisi dei dati riguardano la scelta dell’antisettico da utilizzare nel rispetto del suo tempo d’azione e la mancanza di un protocollo condiviso da tutti i membri
dell’équipe.
S
ULTIMI ACCORDI E REGOLAMENTI
DI INTERESSE SINDACALE
RECEPITI CON DELIBERAZIONE
DEL DIRETTORE GENERALE
NB sono tutti consultabili su Andromeda nella sezione “Info Sindacale”
ACCORDI DECENTRATI
COMPARTO:
Deliberazione n. 701 del 07/04/2008: “recepimento accordo decentrato con le OO.SS. dell’area
del comparto relativo all’orario di lavoro”;
• L’accordo è frutto di più di un anno di lavoro della apposita commissione paritetica e della successiva contrattazione tra le parti (OO.SS./RSU e Azienda). L’accordo, trasmesso a tutti i Direttori e Coordinatori di S.C./S.S. dipartimentale, ha validità dal 01/01/2008 ed interessa tutto il personale dipendente dell’area del comparto con rapporto di lavoro indeterminato e determinato.
• L’accordo fissa i criteri dell’organizzazione dell’orario di lavoro ed, in particolare, prevede:
il ricorso ad una maggiore flessibilità dell’orario di lavoro per rispondere alle esigenze degli operatori
e a quelle dettate dall’organizzazione del lavoro (art. 4);
• l’utilizzo limitato del lavoro straordinario il cui ricorso, debitamente autorizzato dal responsabile del
servizio, deve rispondere ad effettive esigenze di servizio non prevedibili. Il tetto di lavoro straordinario è fissato in 180 ore annuali elevabili fino ad un limite massimo di 250 ore limitatamente al 5%
del personale. Le ore prestate in orario straordinario, se compensate con riposi sostitutivi, compartano il pagamento, a favore del dipendente, della maggiorazione secondo i parametri fissati dall’art.
34 commi 7 e 8 del CCNL 1998-2001: 15% per lavoro straordinario diurno; 30% per lavoro straordinario nei giorni festivi o in orario notturno e 50% per lavoro straordinario prestato in orario notturno festivo (art. 5);
• l’istituzione della banca delle ore prevista dal CCNL integrativo 1998-2001, nella quale confluiscono, in conti separati, le ore di prestazione di lavoro straordinario debitamente autorizzate, le ore aggiuntive prestate a qualsiasi titolo ed i riposi compensativi (art. 6);
• il ricorso al servizio di pronta disponibilità secondo quanto previsto dal CCNL 1998-2001. Il turno di
pronta disponibilità (di norma di durata di 12 ore e di norma limitato ai turni serali e ai giorni festivi) dà diritto ad una indennità pari a euro 20,66 (art. 7);
• la regolamentazione della cosiddetta chiamata in urgenza “oggi per oggi”. Si tratta di una particolare forma di pronta disponibilità già utilizzata nel corso del secondo semestre 2007, in applicazione all’accordo decentrato recepito con deliberazione n. 1569 del 10/09/2007. Il ricorso a tale istituto anche per l’anno 2008, fino ad esaurimento dell’apposito fondo, viene vincolato alla proroga dell’accordo sindacale citato (art. 8);
il dovere, da parte del personale turnista, di prolungare il proprio orario di lavoro fino all’arrivo della
sostituzione (per il personale in full time il prolungamento dell’orario di lavoro non può comportare
una presenza in servizio superiore alle 12 ore complessive) (art. 9);
una puntuale definizione delle particolari situazioni che devono ricorrere al fine dell’utilizzo dei permessi retribuiti previsti dall’art. 21 del CCNL 1994-1997 (art. 11).
DIRIGENZA P.T.A.
Deliberazione n. 750 del 14/04/2008: “recepimento accordo decentrato con le OO.SS. dell’area
della dirigenza non medica – ruolo PTA- relativo al finanziamento del fondo di posizione per l’anno
2005 e seguenti per modifica delle dotazioni organiche”.
COMPARTO, DIRIGENZA MEDICO-VETERINARIA, DIRIGENZA S.P.T.A.:
Nell’ambito di ciascuna delle tre aree contrattuali (comparto, dirigenza medico-veterinaria, dirigenza
SPTA), è attualmente in discussione il rispettivo Contratto Collettivo Integrativo Aziendale (CCIA).
notizie FLASH
QUESTIONARIO SUL BENESSERE ORGANIZZATIVO
Sono da poco terminate le lunghe e faticose elaborazioni dei risultati del questionario sul benessere organizzativo, distribuito a tutti i 2220 dipendenti nel maggio dello scorso anno. I questionari
elaborati (quelli ritenuti validi) sono stati 1731 (78,68%). Il primo report, contenente i dati globali
relativi all’Azienda in generale, è già stato predisposto dalla SC Comunicazione e inviato alla Direzione Strategica. Seguiranno nelle prossime settimane i report con i risultati suddivisi per aree organizzative, per singoli dipartimenti e per genere (maschi e femmine).
Alla fine del mese di luglio tutti i report saranno pronti e verranno pubblicati su Andromeda, a disposizione dei dipendenti. È prevista l’organizzazione di un evento convegnistico, in autunno, .per
illustrare sia il percorso effettuato, sia i risultati ottenuti.
Si ricorda con l’occasione che la Carta Etica aziendale è stata pubblicata sul sito web e su Andromeda. È inoltre sempre attivo sulla intranet il blog “Pensieri e Parole”, a disposizione di tutti coloro
che desiderano esprimere considerazioni sul percorso “Carta Etica”. È sufficiente inviare il proprio
“pensiero” alla redazione di Andromeda (e-mail [email protected])
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 9
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
CONCLUSA LA 16a CONFERENZA
INTERNAZIONALE HPH DI BERLINO
MOLTE LE NOVITÀ
9
HPH E DINTORNI
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE
di Giorgio Galli (coordinatore regionale rete HPH)
a 16a Conferenza Internazionale delle reti HPH, che si è tenuta
quest’anno a Berlino dal 14 al 16 maggio, aveva un titolo quanto
mai significativo: “Hospitals and health services in the health society: Quo vadis, HPH?”. È stata quindi una buona opportunità per fare il punto della situazione sull’attività delle reti internazionali e definire linee e strategie future.
La nostra rete regionale ha preso parte, come avviene peraltro da alcuni anni, ai lavori della conferenza con tre relazioni vertenti su alcuni
progetti di promozione della salute in corso d’opera: “Mai più violenza contro le donne” e “Io non casco senza il casco” (due poster brillantemente presentati al folto pubblico presente nell’aula in cui si è tenuta la sessione parallela, rispettivamente da Anna Castiglion e Tiziano Trevisan) e il programma “Ben Essere organizzativo e Carta Etica”
illustrato da Giuseppe Villani con una comunicazione orale.
L
Il giorno precedente l’apertura ufficiale della conferenza si è
svolto il consueto Meeting dell’Assemblea Generale HPH (14
maggio) al quale prendono parte tutti i coordinatori delle reti nazionali / regionali europee e non solo: accanto al rappresentante del Canada, già presente lo scorso anno, il 2008 ha
segnato l’ingresso ufficiale nella rete dello Stato di Taiwan.
Quali le novità introdotte?
Innanzitutto è stata approvata la nuova Costituzione della rete HPH, contenente obiettivi, regole di funzionamento, rapporti con partners internazionali. Il documento è stato firmato dai membri della General Assembly. Chi scrive ha avuto
l’onore di essere tra i firmatari (vedi foto). Altro aspetto nuovo è l’estensione del nome ufficiale della rete che diventa
“International Network of Health Promoting Hospitals & Health Services” estendendo in questo modo il
ruolo di promotori della salute anche ad altri servizi sanitari
(ad es. le strutture territoriali), oltre agli ospedali. È anche
prevista l’adesione alla rete da parte di membri singoli (strutture È stato anche creato un database internazionale, all’interno del quale
ospedaliere non inserite in una rete nazionale/regionale perché non è possibile pubblicare le esperienze progettuali delle reti nazionali / regionali. Per la eventuale pubblicazione dei nostri progetti, i compocostituita).
È di fondamentale importanza la mission, così come indicata nell’art. nenti il coordinamento aziendale HPH sono invitati a prendere contatI della Costituzione: “…incorporare concetti, valori, strategie e stan- ti con il coordinatore regionale, Dr. Giorgio Galli.
dard o indicatori di promozione della salute nella struttura organizzaIl sito ufficiale della rete HPH internazionale è http://www.whotiva e nella cultura degli ospedali / servizi sanitari…”
Infine, e non è cosa di poco conto, la rete HPH (che si configura qua- cc.dk/
le rete di reti nazionali/regionali) è diventata una entità Berlino: i coordinatori delle reti nazionali/regionali siglano la nuova Costituzione
legale autonoma e non più
una rete dell’OMS. Naturalmente la rete HPH, così come
indicato nell’art. III, collaborerà con organizzazioni internazionali, come la Commissione
Europea e l’OMS per supportare le strategie relative alla
promozione della salute.
L’Assemblea Generale ha infine eletto i componenti del Governace Board, la cui presidenza è stata affidata a Yannis
Tountas, coordinatore della
rete greca. Proprio in Grecia,
precisamente a Creta, si terrà
la Conferenza Internazionale
nel 2009.
III TAVOLO NAZIONALE SULLA COMUNICAZIONE
Comunicare dentro l’amministrazione
di Giorgio Galli (Direttore SC Comunicazione)
omunicare dentro l’amministrazione”, questo il tema affrontato dal gruppo di lavoro che si è riunito presso il Ministero della Funzione Pubblica, a Roma, per tre intere giornate, tra a i mesi di aprile e maggio. Il
Ministero ha selezionato venti progetti di comunicazione interna tra quelli presentati dalle Pubbliche amministrazioni italiane (regioni, province, comuni, enti pubblici territoriali, ecc). Il programma “Ben Essere organizzativo
e Carta Etica aziendale” dell’Azienda USL Valle d’Aosta è stato prescelto in quanto meritevole di essere presentato al
III Tavolo Nazionale sulla Comunicazione, come esempio e modello di programma di comunicazione organizzativa. Lo scrivente ha avuto occasione di presentarlo e discuterlo con gli altri rappresentanti delle PP.AA. selezionate. La metodologia è stata
quella di mettere a confronto le esperienze delle amministrazioni esperte, con il supporto di funzionari del Dipartimento della Funzione Pubblica che
hanno guidato la discussione, il confronto e le riflessioni. Le esperienze presentate sono già
state pubblicate sul sito internet “Urp
degli Urp – Comunicazione pubblica
in rete”. Per fine anno è prevista la
pubblicazione di documenti che saranno messi a disposizione di tutta la
comunità dei comunicatori pubblici.
“C
XII Conferenza Nazionale degli ospedali
e servizi sanitari per la promozione
della Salute
National Health Promoting Hospitals
and Health Services (HPH)
La qualità nella rete HPH per una rete di qualità
16-17-18 Ottobre 2008
Milano, East End Studios – STUDIO 90, VIA Mecenate, 90
nove anni dall’organizzazione della precedente iniziativa HPH a Milano, la rete
lombarda si ripropone per ospitare i lavori di tale evento nazionale in un ottica di
qualità dell’organizzazione e di qualità dei contenuti che aiuti i partecipanti all’acquisizione di modalità e di strumenti sempre più orientati alla promozione della salute, e che favorisca la presa di coscienza di una storia ed un percorso i cui contenuti
stanno finalmente diventando parte del lavoro quotidiano di tutti i soggetti coinvolti.
L’ormai lungo cammino della rete nazionale HPH presenta quest’anno alcune novità
molto significative: la rete ha recepito recentemente nel proprio atto costitutivo l’orientamento a sostenere e supportare tutte quelle iniziative miranti a costruire alleanze tra
ospedali e altri servizi per la salute presenti sul territorio per l’impostazione di una politica basata su priorità chiare di promozione della salute, predisponendo il Manuale degli Standard e indicatori specifici HPH per favorire l’autovalutazione delle prestazioni.
Queste le motivazioni della scelta del tema della XII conferenza nazionale che vuole essere un ulteriore passo sulla strada della cooperazione per promuovere e migliorare la
salute e la qualità di vita della popolazione.
A
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 10
10
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
LA PROMOZIONE DELLA SALUTE:TRA CONFRONTI E PROSPETTIVE
A La Salle il “triangolare” delle reti HPH Toscana, Liguria, Valle d’Aosta
di Giorgio Galli (coordinatore rete HPH Valle d’Aosta)
ue intense giornate di lavoro con l’opportunità di confrontare progetti di promozione
della salute, di lanciare nuove proposte, ma anche di stringere conoscenze e alleanze,
di concordare collaborazioni future, di consolidare il desiderio di “uscire dal guscio” e
mettere in comune esperienze e strategie: questo, in maniera molto semplificata, il succo della 2a edizione del Laboratorio Formativo Progettuale InteReti HPH che si è svolto a La Salle,
alla presenza di circa 50 persone, nella splendida cornice dell’Hotel Village Mont Blanc il 5 e
6 giugno. Le reti regionali promotrici dell’iniziativa erano tre: Toscana, Liguria e Valle d’Aosta;
in aggiunta vi erano colleghi dell’ospedale Salesi di Ancona e delle reti HPH Emilia-Romagna
e Piemonte.
Ancora una volta la metodologia adottata, peraltro già sperimentata con successo nel precedente Laboratorio tenutosi a Sestri Levante sul finire del 2007, è stata quella della comparazione guidata di alcuni progetti proposti dalle tre reti. Interessante e utile la presenza di docenti universitari che
anno stimolato e guidato la discussione. Oltre al Prof .
Mariano Giacchi, della Facoltà di Medicina dell’Università
di Siena, era presente il Prof. Gianni Nuti, della Facoltà di
Scienze della Formazione dell’Università della Valle d’Aosta. Quali i progetti confrontati? La violenze di genere
(per noi presentato da Anna Castiglion, referente aziendale del programma), messo a confronto con un analogo
progetto della regione Liguria; Il Percorso-nascita (confronto tra Toscana e Liguria) e, per finire, un interessante
confronto tra due esperienze con molti punti in comune,
ovvero la Carta Etica aziendale della USL Valle d’Aosta da
un lato (presentata dallo scrivente) e la Carta degli Impegni dell’operatore (presentata dalla rete Toscana). E proprio in questi
contesti è maturata la decisione reciproca di ritrovarci in gruppi ristretti,
di approfondire i percorsi progettuali e di attingere i contenuti delle altrui
esperienze per riproporli, laddove possibile e con i necessari adattamenti, “in casa”. Estremamente positivo il bilancio di questa prima giornata,
non solo caratterizzata da capacità distintive (saper fare qualcosa di originale), ma anche per le capacità relazionali emerse (saper raccontare
quello che sappiamo fare), cosa tutt’altro che facile.
La seconda giornata, caratterizzata dalla presentazione di nuove traiettorie di sviluppo, ha toccato i temi della comunicazione (nascerà a breve
una newsletter elettronica interReti, frutto della collaborazione tra le reti regionali, la cui gestione è stata affidata alla
Valle d’Aosta – se ne parlerà più diffusamente sul prossimo
numero di Newsl), della formazione (di operatori che promuovono la salute, con un occhio di particolare riguardo alla “formazione di formatori” – gestione affidata alla regione
Toscana) e della ipotesi di costituzione di una Associazione
Scientifica, a supporto delle reti regionali (gestione affidata
alla Liguria). Nella sezione finale della mattinata sono stati illustrati alcuni progetti particolarmente qualificanti. Tra questi
il “Laboratorio teatrale integrato” dell’ospedale Salesi di Ancona e la “Prevenzione dell’obesità infantile”, perfettamente presentato da Massimo Mazzella, Direttore del Dipartimento materno-infantile della nostra ASL.
Con una spruzzata di internazionalità (il nuovo assetto del network
HPH dopo la Conferenza internazionale di Berlino) i lavori si sono
conclusi. L’Emilia-Romagna ha già dato la propria disponibilità ad
ospitare la prossima edizione del Laboratorio, probabilmente in autunno.
Sul nostro sito web (www.ausl.vda.it) sono pubblicate tutte le relazioni e la galleria fotografica.
D
notizie FLASH
NEWSL INFORMAFAMIGLIE: SI RIPARTE DA SETTEMBRE
Dal mese di settembre riprenderà la realizzazione, stampa e spedizione del periodico “Newsl Informafamiglie”, destinato a tutte le famiglie valdostane. La
pubblicazione ha subito uno stop di alcuni mesi, ma ora, grazie al rinnovato finanziamento da parte dell’Amministrazione regionale, riprenderà ad uscire regolarmente.
DISTRIBUITO IL PIANO
DI COMUNICAZIONE
AZIENDALE 2008
Il Piano di Comunicazione aziendale anno 2008, realizzato dalla
struttura di Comunicazione e adottato con atto deliberativo dalla
Direzione Strategica, è stato inviato a tutti i Direttori e Responsabili delle Strutture Complesse, Semplici e Semplici Dipartimentali.
Il piano è anche pubblicato sul sito internet aziendale e su Andromeda.
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:09
Pagina 11
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
11
SI GODONO LA MERITATA PENSIONE
(SC Comunicazione)
I TALENTI “NASCOSTI”
ATTILIO LUISETTI: DIARIO IN MUSICA
uesto è il quarto appuntamento dedicato ai talenti “nascosti” della nostra Azienda. Colleghi e colleghe che
riescono ad esprimere, attraverso svariate forme
d’arte, un aspetto fondamentale della loro personalità, della loro anima.
Normalmente questo lato
artistico non si manifesta al
lavoro: il ruolo, la funzione,
mille fatiche quotidiane comprimono questo aspetto della vita che
per, espandersi, attende fine turno.
Eppure,malgrado questo,le chiacchierate con “i talenti nascosti”di
cui, fin qui, vi ho raccontato, mi hanno rincuorata. Ho incontrato tre
uomini e una donna che riescono ad essere ciò che sono in ciò che
fanno,portando nel lavoro la loro sensibilità e il loro sguardo. In
un modo semplice e delicato.
Questa ouverture per introdurvi Attilio Luisetti.
Attilio è un musicista. Suona il pianoforte e l’organo. Compone.
Studia tanto, “almeno due ore tutti i giorni”, mi dice. Ha
iniziato a suonare tardi, a trentacinque anni, da autodidatta; tanto studio e disciplina gli hanno permesso di raggiungere altissimi livelli.
Attilio è infermiere; da trentacinque anni lavora in Psichiatria.
“In Psichiatria ti confronti con la sofferenza, profonda, non
tangibile; tutta la vita del paziente, della famiglia è messa
in discussione dalla malattia. Credo che il contatto con
questo dolore inespresso mi abbia spinto ad esprimere la
mia interiorità. Il pianoforte e l’organo sono i mezzi espressivi che meglio manifestano la mia anima. La musica è il
mio punto di equilibrio”.
Attilio compone. I suoi brani raccontano pezzi della sua vita: gli stati d’animo sono tradotti in quadri musicali che, insieme, formano il Diario in musica della sua vita.
Q
Le parole che seguono
sono di Attilio.
Leggetele immaginando di sentire un quadro
musicale, una pagina
del suo Diario in musica:
“Sono sempre stato affascinato dalle mani
sulla tastiera del pianoforte o ancor di più dell’organo. Ho iniziato a
suonare l’organo e il
pianoforte a 35 anni; ho cominciato con l’armonium studiando a casa del Canonico Jean Domaine, che ritengo importante ricordare. Sono, poi, passato all’organo in chiesa e,
per molto tempo, ho suonato quello della Chiesa di Sant’Orso. Per tre anni ho avuto la fortuna di suonare il pianoforte del Palazzo Regionale; è stata per me una grande occasione di crescita: passavo ore e ore a studiare su quel magnifico pianoforte a coda. Il mio studio è proseguito a casa,
grazie a mia nonna che mi ha regalato un pianoforte verticale. Sono un autodidatta e fiero di esserlo; da sempre alterno lo studio del pianoforte a quello dell’organo e, ad un
certo punto, ho iniziato a comporre dei brani per pianoforte, otto ad oggi e tre per organo.
La passione per la musica classica, il linguaggio usato che
risente molto dell’ascolto e dello studio del classico mi ha
portato a comporre dei brani pianistici di natura autobiografica. Ogni brano descrive un periodo di vita.
I brani per organo si fondano molto su delle variazioni in
stile libero e su delle forme di “toccata”.
Complimenti Attilio da parte di tutta la redazione di Newsl
Buon estate
Chi vuole raccontarmi il suo talento, mi scriva
[email protected]
L’ASILO NIDO AZIENDALE “LE MARACHELLE”
FESTEGGIA I TRE ANNI DI APERTURA.
di Stefania Tedesco (coordinatrice Nido aziendale)
ercoledì 21 maggio genitori, bimbi e operatori dell’Asilo Nido “Le Marachelle” hanno festeggiato insieme i tre anni di apertura del Servizio aziendale. Alle ore 16,00, mamme, papà e nonni hanno raggiunto i piccoli utenti al Nido
per giocare con loro e fare una merenda in compagnia. Le educatrici hanno organizzato tre attività, solitamente
proposte ai bambini, coinvolgendo le famiglie, che si sono cimentate e divertite, mettendo in moto la loro creatività.
Le opportunità di gioco proposte sono state: la schiuma; la pastella; il mondo delle favole.
Nei giorni precedenti la festa gli adulti hanno potuto scegliere in quale attività essere inseriti con i loro figli, così da consentire ad ognuno di individuare lo spazio che maggiormente fosse in sintonia con interessi e curiosità personali.
Nell’attività della schiuma le mamme si sono impegnate nel creare bolle colorate e montagne di schiuma, utilizzando sapone e spugne e lasciandosi trasportare dalle iniziative dei loro bimbi.
Con la pastella sono emersi grandi artisti, poiché i papà e le mamme presenti hanno realizzato svariati oggetti di forma diversa, condivisi con i più piccoli. Lo spazio della favola è stato dedicato alla storia di Cappuccetto Rosso, rappresentata attraverso un puzzle gigante e un cestino della merenda, offerto agli uditori.
Per mamma e papà è stata un’occasione ludica nuova, ma anche un’opportunità per osservare come i propri bimbi affrontino le attività esplorative e di drammatizzazione in relazione ad altri pari e adulti.
Le feste, in generale, fungono, poi, da polo
di incontro per tutti i genitori, che tra
chiacchiere e risate imparano a conoscersi
meglio.
Nei tre anni di apertura del Servizio la risposta delle famiglie a tali iniziative è sempre stata molto positiva e anche quest’anno i nostri utenti si sono mostrati interessati e motivati a trascorrere un pomeriggio insieme.
Ringraziamo i genitori per l’entusiasmo e la
disponibilità dimostrati e porgiamo un ulteriore e doveroso ringraziamento alla cucina
dell’Azienda, che regolarmente prepara ricchi buffet per tutti noi!
M
rmando Avoyer (operatore tecnico - Direzione area ospedaliera), Ester Bianquin (infermiera - Direzione area ospedaliera), Remo Borettaz (collaboratore
amministrativo - Distretto 4, Donnas), Ennio Centomo (collab. profess. esperto
– Radiologia), Danilo Ciocca (assistente ammin. – Ragioneria), Alice Colucci (medico
– MCUA), Carla Deval (infermiera – Direzione area ospedaliera), Marina Durand (infermiera – Direzione area ospedaliera), Teresio Enria (medico – Andrologia), Helene
Farcoz (infermiera – Ortopedia e Traumatologia), Bruna Fourrier (infermiera – Andrologia), Renato Mean (operatore tecnico – Economato), Vittoria Padalino (infermiera –
Anestesia e Terapia intensiva), Alessandro Pastorini (medico, ORL territoriale), Battistina Peaquin (infermiera – Distretto 3, Chatillon), Irene Pession (coadiutore
ammin. – Direzione area ospedaliera), Monica Sanna
(OSS – Cardiologia), Paola
Thomasset (collab.
nati va il
io
s
n
e
p
o
e
n
ammin – Ragionea
anti i
a parte dell
d
A tutti qu
to
c
n
ria), Giorgio Ussin
e
m
ingrazia
ofuso in
(operatore tecnico
profondo r dale, per il lavoro pr to
u
n
– 118).
nte contrib
ezione azie
A
Dir
r l ’importa la serietà
e
p
i,
n
n
a
ti
er
ques
zienda e p
’A
ll
a
.
o
it
n
for
dimostrata
le
a
n
io
s
s
e
f
pro
PIETRO BOSSO IN PENSIONE DA GIUGNO
l 1° giugno ha passato il testimone anche il Dott. Pietro Bosso, direttore della
SC Medicina generale e direttore del
dipartimento delle medicine a larga diffusione. La Direzione strategica e tutta l’Azienda augura al Dott. Bosso, che per
molti anni ha ricoperto ruoli direzionali
presso l’USL della Valle d’Aosta, di potersi riprendere presto e di assaporare il tempo libero tanto desiderato!
I
Newsl 35 imp
25-06-2008
15:10
Pagina 12
12
TRIMESTRALE DI INFORMAZIONE DELL’UNITÀ SANITARIA LOCALE VALLE D’AOSTA
In ricordo di...
LEO PEGORARI
ASSOCIAZIONE V.I.O.L.A.
a Race for the Cure - Di corsa contro i
tumori del seno -, evento simbolo della Komen Italia, è una mini-maratona
di raccolta fondi che si propone di esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno e di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’ importanza
della prevenzione. È una manifestazione
unica, che ha la capacità di coniugare al
meglio sport, divertimento, emozioni ed
impegno sociale. Negli Stati Uniti, dove è
nata nel 1982 ed è oggi svolta in più di
cento città, la Race coinvolge ogni anno oltre un milione e mezzo di partecipanti e
tanti personaggi pubblici, a partire dal Presidente degli Stati Uniti, starter d’eccezione nella corsa Organizzata dalla Komen
Italia onlus in collaborazione con il Comune di Roma e l’Università Cattolica del Sacro Cuore, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica e con il patrocinio del Ministero della Salute, della
Regione Lazio, della Provincia di Roma, del CONI e della FIDAL, la Race for the Cure si propone di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza della prevenzione, raccogliere fondi ed esprimere solidarietà alle donne che si confrontano con il tumore del seno.
Le protagoniste della Race, infatti, sono proprio le donne
operate, che affrontano personalmente la malattia e scelgono intenzionalmente di rendersi visibili con una maglietta ed un cappellino rosa. La loro energia e la loro determi-
Ci ha lasciati all’improvviso l’amico e collega
Leandro Pegorari (Leo, per tutti), che per anni
ha svolto con passione e serietà il suo lavoro di
tecnico di laboratorio, presso il Laboratorio Chimico prima (quando ancora non era diventato
ARPA), in Microbiologia negli ultimi anni..
L
ASSOCIAZIONE
nazione sono il motore propulsivo di un cambiamento culturale in positivo nei confronti delle malattie tumorali, che è
in atto da alcuni anni e che deve continuare per incoraggiare fortemente chi vive questa esperienza a farlo in modo più
aperto e sereno.
Le donne in rosa
Le protagoniste della Race sono le “Donne in Rosa”, donne
che hanno affrontato personalmente il tumore del seno e
che scelgono di rendersi intenzionalmente visibili indossando una maglietta ed un cappellino rosa. Un incoraggiamento forte per le oltre 30.000 donne che ogni anno in Italia
“incontrano” il tumore del seno a vivere questa esperienza
in modo più aperto e sereno.
All’appuntamento del 18 Maggio a Roma Race for the
Cure - IX edizione, anche quest’anno più che mai l’associazione V.I.O.L.A. ha partecipato in ricordo di
Nadia Bérard e Ilaria Guerra
due persone straordinarie che hanno avvicinato l’associazione a questo tipo di manifestazione ed è grazie ad Ilaria
che l’anno scorso ad Aosta abbiamo organizzato la corsa
MILLE PETALI PER UNA VIOLA, che speriamo in un futuro di poter ancora realizzare. Da alcuni anni l’associazione è presente a Roma ed anche quest’anno è stata premiata come associazione proveniente da più lontano. Le
violette che hanno partecipato si sono cimentate in una
corsa di 5 km, ed insieme, come sempre, hanno dimostrato
in un’atmosfera di allegria pazzia, la loro grande forza e vera voglia di vivere.
AYMAVILLES
ÉTÉ 2008
V.I.O.L.A.
ORE 21.00
Concerto di
DYLAN FOWLER
e
GILLIAN STEVENS
chitarra e viola da gamba
Un emozionante viaggio musicale
attraverso le contaminazioni
tra jazz e sonorità gallesi.
INAUGURAZIONE
Nella Grandze del Castello
Soirées
au Château
associazionedidee.it
NUOVA SEDE
Vi informiamo che a partire dal 10 giugno
3 LUGLIO
MUSIQUE
THÉÂTRE
BÉNÉVOLAT
ET TRADITION
Ospite della serata
Associazione Alzheimer
Valle d’Aosta
Aosta è stata trasferita in Piazza Soldat de
BRUNO FABBRI
Il 28 febbraio scorso ci ha lasciati Bruno Fabbri (Brunetto, per i colleghi), centralinista
presso l’ospedale regionale “Umberto Parini”. Era andato in pensione il 1° gennaio
2008, dopo 40 anni di servizio. Aveva iniziato la sua carriera lavorativa nel lontano 1969
presso la ex Maternità per terminarla come degente, sconfitto dal male che gli aveva dato una tregua per un periodo, per poi riprenderselo verso la fine del 2007.
Bruno era anche conosciuto per le sue passioni nel settore dello sport (aveva partecipato a tante gare di discesa e fondo, anche organizzate dal CRUSL) e dell’artigianato. In occasione della Fiera di S. Orso lo trovavamo in Piazza Chanoux, con i suoi particolari galletti, i tatà e altri oggetti da
lui abilmente intagliati.
Caro Bruno, ora non ci sei
più, vivi un’altra vita, ma il
ricordo della tua persona rimane ben saldo in coloro
che ti hanno conosciuto.
Ciao
Anita e Simone
illustrazione del progetto
MUSICOTERAPIA SUONI PER STAR BENE
presentato dal prof. Gianni Nuti
della Fondazione dell’Istituto
Musicale in collaborazione con
l’Azienda USL Valle d’Aosta
ORE 20.30
LE GALEPÌE I TSÂTÌ
Teatro Itinerante in patois
abbinato a degustazioni
di prodotti tipici locali nella
Grandze e nel Parco del Castello
pressi della Chiesa dell’Immacolata).
La serata sarà animata
dai gruppi di teatro popolare
“LA BETISE e LA TOR DE BABELE”
di Aymavilles
Ospite della serata
l’Associazione MISSIONE SORRISO
Valle d’Aosta
con i suoi clown-dottori
e con assaggi di torte
QUANDO
Le degustazioni saranno curate
dalla Fondation Grand Paradis
CI TROVATE?
12 LUGLIO
Trimestrale di informazione dell’Azienda USL Valle d’Aosta
Direzione e Redazione. SC Comunicazione Ufficio Stampa
Via Guido Rey, 1 - 11100 AOSTA - TEL 0165/544501 - FAX 0165/544626
[email protected]
Direttore Responsabile
Giorgio GALLI
Segretaria di Redazione:
Paola BOCCO
ORE 21.00
Siamo presenti:
RÊVES
Sfilata-spettacolo di costumi
del Carnevale veneziano
a cura della BOTTEGA DEI SOGNI
con musica, danza e.... suggestioni
nel Parco del Castello
nella sede di Aosta
con la partecipazione dei CHIMERA
e con le coreografie
di Mariangela MORACA
(DANZA & DANZA - Verrès)
Per informazioni:
www.csv.vda.it
0165 230685
0165 923826
Enrico Massetto
tutti i giovedì dalle 15h alle 17h
Ci ha lasciati venerdì 22 giugno, a 71 anni, Don Luigi
Ronco, ricordato come il sacerdote-filosofo, il prete dei
malati e della semplicità. Come cappellano dell’Ospedale ha offerto per anni parole e gesti d’amore ai malati e
ai sanitari impegnati nel loro lavoro quotidiano.
La lunga malattia e la sofferenza non lo hanno piegato.
Fino all’ultimo ha lottato per ritrovare l’essenza umana,
per evitare che venisse consumata in una società da lui
definita “preda del gelo”.
Amici e operatori sanitari, ma soprattutto tanti malati, lo
ricorderanno sempre con affetto.
5 LUGLIO
la Neige n. 2 , angolo via Chatrian (nei
nella sede di Saint Vincent
DON LUIGI RONCO
Seguirà degustazione di dolci
abbinati a vini locali
2008 la nuova sede dell’Associazione di
tutti i martedì - dalle 16h alle 17h30
Lo ricordiamo anche con indosso la
sua amata divisa di sottufficiale della Croce Rossa, che ha avuto l’onore
di portare anche in Iraq, in occasione
della sua permanenza come componente del contingente italiano impegnato nella missione di pace a Nassiriya. Ci mancano la sua carica di
umanità, la sua simpatia. Eravamo in tanti a dargli l’ultimo saluto nel maggio scorso e sentivamo tutti quanti un vuoto intorno a noi, increduli per l’accaduto. È scomparso un amico. Il ricordo di Leo rimarrà però forte e indelebile in tutti noi.
Ospite della serata
l’Associazione V.I.O.L.A.
in caso di maltempo lo spettacolo
sarà riproposto il giorno seguente
Dalle ORE 19.30
Degustazione di prodotti locali
curato dalla Fondation Grand Paradis
nella Grandze del Castello
Grafica
Pier Francesco Grizi
Aosta - 0165/364161
Tipografia Valdostana
Aosta - 0165/239559
Hanno collaborato
a questo numero
Giorgio Galli
Josianne Godioz
Stefania Lasciandare
Paola Bocco
Silvana Bosonin
Milena Carlin
Giuliana Carrara
Anna Castiglion
Giada Ciprietti
Gianluca Del Vescovo
Sabrina Foudon
Roberta Frachey
Lalla Paolone
Stefano Piccinno
Carla Stefania Riccardi
Silvia Spoladore
Stefania Tedesco
Fabrizia Tota
Tiziano Trevisan
L’équipe del Centro DCA