La Didattica per studenti con DSA-Casi Clinici

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La Didattica per studenti con DSA-Casi Clinici
“La didattica per gli studenti con DSA:
Casi Clinici”
Liceo Classico statale “Virgilio” – Vico del Gargano
Dott. A. Frolli
Dott.ssa A. Chieti
Tutor: Dott.ssa E. Falco
Dott.ssa A. Mastromatteo
Pietro
Profilo di Funzionamento
La Storia
Pietro giunge all'osservazione per una valutazione neuropsicologica
sollecitata dai genitori che riferiscono rilevanti difficoltà attenzionali,
relazionali, e comportamentali.
In particolare, viene segnalata una scarsa tolleranza alla frustrazione,
con modalità reattive inadeguate caratterizzate da esplosioni di rabbia
e condotte ostili e aggressive. Tali comportamenti rendono difficile un
adeguato inserimento del ragazzo nelle normali attività della vita
quotidiana come la scuola, le esperienze con il gruppo dei pari e i
rapporti con le figure di riferimento significative.
Osservazione
Durante l'esame clinico il ragazzino si mostra collaborativo e
disponibile nell’eseguire le attività proposte, mostrando, tuttavia,
uno scarso interesse per l’interazione con l’altro. Si rilevano, inoltre,
difficoltà a mantenere la concentrazione e comportamenti di
utilizzazione; infatti, P. utilizza frequentemente oggetti che trova
intorno a sé, giocherellandoci ripetutamente e distraendosi in
attività reiterative (ad esempio: smonta e rimonta continuamente la
penna che ha in mano).
Indagine Psicodiagnostica.
L’efficienza intellettiva è stata valutata attraverso le scale Wecshler (WISC-IV).
Inoltre, è stato condotto un approfondimento neuropsicologico dell’Attenzione
e delle Funzioni Esecutive (MATRICI ATTENTIVE; FRONTAL ASSESSMENT
BATTERY; MEMORIA DI LAVORO:BVN 12-18) e una valutazione del profilo
comportamentale mediante un questionario al genitore (SNAP-IV).
Infine, è stato condotto un esame degli apprendimenti nelle aree della lettura e
della scrittura attraverso prove standardizzate per seconda media (Prove MT di
lettura; Batteria per la valutazione della scrittura e della competenza
ortografica - BVSCO; Batteria per la valutazione della dislessia e della
disortografia evolutiva - DDE-2).
La scala WISC-IV
(Wechsler Intelligence Scale For Children-IV)
Il QIT si ottiene da quattro punteggi compositi, o
indici, che descrivono il comportamento del
ragazzo in campi cognitivi distinti:
o Indice di Comprensione verbale (ICV)= 104
o Indice di Ragionamento visuo-percettivo (IRP)= 87
o Indice di Memoria di lavoro (IML)= 64
o Indice di Velocità di elaborazione (IVE)= 85
o QIT= 95
Pietro:
Il profilo cognitivo emerso colloca l'abilità intellettiva globale di Pietro nella media
rispetto al confronto con soggetti di pari età e scolarità. Ulteriori indagini sono
state condotte attraverso l'analisi dei singoli indici per individuare punti di forza e
debolezza.
L'interpretazione del profilo evidenzia competenze verbali pienamente nella
norma: l'elaborazione di informazioni verbali rappresenta un punto di forza
individuale.
Inoltre, Pietro ottiene una prestazione nella media nei compiti di ragionamento
visuo-percettivo e di velocità di elaborazione. Tuttavia, si riscontra una variabilità
significativa delle prestazioni che impedisce di ottenere una misura unitaria sia
della capacità di manipolare informazioni non-verbali sia della capacità di
eseguire in modo veloce ed automatico compiti semplici, sotto il controllo
dell'attenzione.
L'indice di Memoria di Lavoro, che descrive l'abilità di mantenere e trasformare le
informazioni nella memoria immediata è deficitaria e richiede ulteriori
approfondimenti.
Subtest/Indici
PG
Comprensione Verbale (ICV)
PP
32
Somiglianze
20
9
Vocabolario
46
13
Comprensione
23
10
(Informazione)
(Ragion. con le parole)
18
13
9
9
Ragionamento Visuo-Percettivo (IRP)
24
Disegno con icubi
27
8
Concettiillustrati
19
12
Ragion. con le matrici
12
4
(Compi. figure)
Memoria di lavoro (IML)
31
16
8
Memoria di cifre
10
3
Riord. lettere-numeri
13
5
24
10
(Ragion. aritmetico)
Velocità di elaborazione (IVE)
15
Cifrario
38
5
Ricerca di simboli
(Cancellazione)
26
10
50
3
QI Totale
79
Indice/QI
104
87
64
85
95
SINTESI
ABILITÀ VERBALI
MEMORIA DI
LAVORO
PUNTO DI FORZA
INDIVIDUALE
PUNTO DI DEBOLEZZA
NORMATIVO E INDIVIDUALE
MATRICI ATTENTIVE FRONTAL ASSESSMENT
BATTERY e MEMORIA DI LAVORO
• P. ottiene una prestazione deficitaria alla prova delle Matrici
Attentive che misura la capacità di concentrarsi su stimoli
specifici
• Il punteggio alla FAB è nella norma, suggerendo che il
ragazzo è in grado di eseguire compiti semplici di
pianificazione e di controllo inibitorio
• Per la memoria di lavoro, la prestazione è ai limiti inferiori
della norma in compiti che valutano la capacità di
memorizzare temporaneamente informazioni verbali
(Memoria di Cifre in avanti) e spaziali (test di Corsi). Nella
norma è la manipolazione a breve termine delle informazioni
verbali
TEST
Punteggi grezzi
Punti
Standard
0.20
0
Frontal Assessment Battery (FAB)
9
0
Memoria di cifre in avanti
4
80
Memoria di cifre all'indietro
3
90
Memoria spaziale (test di Corsi)
4
76.1
Matrici Attentive
Comportamento - SNAP-IV
I risultati dimostrano una compromissione sia dell'area
attentiva che dell'area di Iperattività-Impulsività, in
quanto P. ottiene un punteggio per la disattenzione che
è pari a 2,11 (cut-off=1.78) e un punteggio per
l'Iperattività-Impulsività pari a 2,33 (cut-off = 1.44).
Inoltre, il punteggio medio ottenuto per il tipo
combinato è pari a 2,22 e supera il cut-off (1.88).
Prove per gli Apprendimenti Scolastici
Prove MT
oRapidità: prestazione deficitaria (RI)
o Accuratezza: ai limiti della norma (RA)
oComprensione: adeguata (PS)
Batteria BVSCO
Conferma le difficoltà che Pietro manifesta nel dettato
di un brano che risulta deficitario (Richiesta di
Intervento). Dal punto di vista qualitativo, si osservano
in particolare "altri errori", come l'aggiunta di
consonanti doppie (es. scrive "raggione" per "ragione")
e omissioni di grafemi (es. scrive "alimnto" per
"alimento").
È da segnalare inoltre un'alterazione nella realizzazione
grafica delle parole (es. interruzioni e frequenti tentativi
di aggiustamento; spazio inadeguato tra lettere e
parole; irregolare pressione della mano sul foglio) che
riduce la leggibilità del testo.
Lettura Brano MT e Scrittura Brano BVSCO
Lettura
Punteggi grezzi Esito
Proverbi - Correttezza
15 errori
RA
Vecchi proverbi – Rapidità
208 sec
RI
Anguille – Comprensione
9 corrette
PS
15 errori
RI
Scrittura
Il colore dei pesci
Batteria DDE-2
L'elaborazione di singoli stimoli (grafemi) è
deficitaria in velocità ma non in accuratezza,
mentre la lettura di parole e non parole è
patologica per entrambi I parametri. Non si
osservano difficoltà nella comprensione e nella
discriminazione di omofone.
La scrittura valutata attraverso il dettato di
parole, non parole e frasi con omofone è
deficitaria per le parole e nella norma per le non
parole e le frasi con omofone.
Velocità (sill/sec)
Errori
Percentili
Lettura
Grafemi
1,11
0%
15
Parole
1,41
20%
<5
Non parole
0,8
48%
<5
Comprensione omofone
21%
>15
Discriminazione omofone
5%
>15
Parole
8%
<5
Non parole
21%
>15
Frasi con omofone
5%
> 15
Scrittura
Indicazioni Diagnostiche
Pietro
Disturbo da deficit di
attenzione/iperattività
e
deficit della regolazione
comportamentale. Disturbo
di lettura e di scrittura.
Indicazioni di trattamento
• Training cognitivo focalizzato sull'attenzione
selettiva e sostenuta
• Addestramento comportamentale che
favorisca il rafforzamento delle capacità di
autoregolazione
• Intervento psicoeducativo rivolto alla coppia
genitoriale ("parent training") per la guida e il
sostegno nella gestione delle difficoltà
comportamentali
APPROCCIO MULTIMODALE:
• TRATTAMENTO
COGNITIVOCOMPORTAMENTALE
(ABA)
• POTENZIAMENTO
COGNITIVO PER DSA
FAMIGLIA
• PARENT TRAINING
• COUNSELING FAMILIARE
• GESTIONE DELLE
CONTINGENZE
COMPORTAMENTALI
• PREDISPOSIZIONE DI UN
AMBIENTE FACILITANTE
PER L’APPRENDIMENTO
SCUOLA
RAGAZZINO
… cosa fa la famiglia?
I genitori devono:
•Avviare Intervento Riabilitativo di Potenziamento delle
competenze deficitarie con Psicologo specializzato in DSA
(lettura: elaborazione delle parole e lettura di non parole,
componente ortografica lessicale e realizzazione grafemica)
•Avviare un training psico-educativo per supportare un migliore
adattamento ai contesti con esperto in Analisi Applicata del
Comportamento
•Avviare un supporto pomeridiano individualizzato con
insegnante specializzata in sinergia con scuola e riabilitazione
•Avviare collaborazione con scuola e insegnanti per adottare
misure di aiuto e programmi idonei nel rispetto della normativa
MIUR sui BES
….e a scuola?
IL DIRIGENTE SCOLASTICO RICEVE LA DIAGNOSI, L'ACQUISISCE AL PROTOCOLLO
RISERVATO E LA CONDIVIDE CON IL GRUPPO DOCENTE
viene formulato il PDP
STRUMENTO
DIDATTICO
EDUCATIVO
individua gli strumenti
fa emergere il
“vero” alunno
Quando?
• In qualsiasi momento dell’anno scolastico
• È consigliabile redigerlo entro tre mesi dalla
ricezione della diagnosi
Chi ?
• Gli INSEGNANTI
•
•
•
•
i genitori
il clinico che segue l’alunno per i DSA
tecnico cognitivo-comportamentale
il referente BES d’Istituto
COERENZA PEDAGOGICA !!!
è fondamentale che ci sia sinergia nei vari
contesti di vita dell’alunno
Apprendere attraverso
Percorsi Personalizzati e Flessibili
Centralità
È necessario andare oltre le eventuali etichette
diagnostiche e giungere all’importanza della
soggettività, che rendono OGNI ALUNNO "unico"
nel processo di formazione e crescita, e impongono
così l'adattamento dei percorsi al singolo caso.
INTERVENTO A SCUOLA
STRUTTURATO SECONDO TRE LINEE:
INTERVENTO SUL
COMPORTAMENTO
INDIVIDUAZIONE
DI MODALITA’
DIDATTICHE
FUNZIONALI
PREDISPOSIZIONE
DI UN CONTESTO
SCOLASTICO
FACILITANTE
Obiettivi dell’intervento scolastico
Favorire l’adattamento
Sostenere il percorso di apprendimento
considerando le potenzialità
Osservazione sistematica del
comportamento
1. Identificazione il comportamento-problema
modello
2. Individuazione degli antecedenti
ABC
3. Individuazione delle conseguenze
Il modello ABC
Antecedente (A)
evento che precede e dirige il
comportamento
Comportamento (B)
condotta messa in atto
Conseguenza (C)
evento che segue il
comportamento e che può
intensificare o ridurre la sua
emissione
1. Comportamento
ciò che l’alunno fa (NON quello che non fa)
Es. Non scrive (non è un comportamento)
Es. Disegna durante la lezione (è un comportamento)
Deve essere:
• osservabile
• misurabile
Comportamento - problema
•
•
•
•
rischio per la vita ed il benessere dell’alunno
rischio per la vita ed il benessere altrui
ostacolo all’adattamento
ostacolo all’apprendimento
è osservabile e misurabile?
Osservazione condotta x 5/10 gg (base-line)
2. Antecedenti
eventi che dirigono il nostro comportamento
Es. vedo il semaforo rosso (antecedente)
Gli antecedenti possono essere:
regole
aspettative
comunicazioni
pensieri
situazioni
mi fermo
Interventi basati sugli antecedenti
Modificano l’ambiente per:
• ridurre i comportamenti disfunzionali
• facilitare i comportamenti desiderabili
QUINDI
si attua un cambiamento PRIMA che il problema si
presenti
creazione di un contesto facilitante
Interventi basati sugli antecedenti
a) Organizzazione dell’aula
b) Organizzazione dei materiali
c) Attività routinarie
d) Regole
e) Organizzazione del lavoro
f)
Attività di transizione e momenti liberi
a) Organizzazione dell’aula
Disposizione dei banchi
3 obiettivi:
limitare noia e disturbo
favorire le interazioni positive
incrementare l’applicazione al compito
b) Organizzazione dei materiali
Obiettivi
incrementare la capacità di organizzazione e
pianificazione
ridurre i comportamenti di disturbo
(es. lamentarsi di non avere il materiale, chiederlo al
compagno durante la lezione)
È un’abilità che deve essere insegnata, utile
per tutta la classe
cartelloni da appendere in classe con l’elenco dei
materiali
schema con l’elenco del materiale per ogni materia da
apporre sul diario (o figurine per ogni elemento del
materiale scolastico)
cassetta in cui poter riporre il materiale
quaderni e cartellette ben contrassegnate (colore,
etichetta)
Penne
Diario
Sussidiario
Pastelli
Pennarelli
Matita
Gomma
Colla
Routine per favorire la gestione del
materiale scolastico
1. preparare immagini del materiale
2. ad un orario stabilito:
far leggere il cartellone delle materie per il giorno
successivo
far elencare il materiale necessario per ogni
materia
far incollare sul diario le immagini corrispondenti
3. ogni mattina, all’inizio della lezione, verificare la
presenza del materiale (gratificazione)
c) Attività routinarie
Vantaggi:
Permettono di prevedere tempi e richieste
ambiente prevedibile
Favoriscono l’adattamento
ingresso in classe ad un’ora stabilita
routine di inizio lezione (controllare il
materiale)
presentazione delle attività per la giornata
(definizione dei tempi di lavoro, pause
concordate)
dettatura dei compiti ad un orario che
consenta di verificare la comprensione
delle consegne
routine di saluto a fine giornata
È importante garantire un
programma giornaliero costante
MA
proporre anche una
diversificazione
all’interno di ogni attività per limitare la noia
(es. mezzi audiovisivi, attività manuali, ecc.)
d) Regole
Funzioni:
comunicano le aspettative
stabiliscono un clima di giustizia
permettono di consolidare il
comportamento desiderato (attraverso
l’applicazione sistematica)
necessarie per le interazioni
Costruzione di un sistema di regole:
poche (max 6/8 per i più grandi)
semplici
formulate in positivo
devono descrivere il comportamento in modo
operativo
specifiche per situazione (lezione, intervallo, ecc.)
corredate da simboli grafici
condivise
esposte
Regole poco chiare
L’alunno appare confuso
Es. “Devi fare i compiti dopo la scuola”
subito?
dopo pranzo?
prima di cena?
Esempio
Regola meno efficace
“Per uscire bisogna mettersi in fila per due ed aspettare
che tutti siano pronti”
Regola più efficace
“Usciamo in fila per due”
Per facilitare il rispetto delle regole:
rispetto della regola: conseguenza positiva
(gesto di approvazione)
violazione della regola: conseguenza negativa
(intervento con calma e fermezza)
e) Organizzazione del lavoro
Strategie utili:
chiamare per nome + contatto oculare
fornire consegne chiare
assicurarsi che siano state comprese
Ricordare all’alunno di
- ripeterle prima di iniziare il compito
riduce
- verificare di averle comprese
l’impulsività
discutere sulla difficoltà del compito
confrontarsi sui tempi necessari
all’inizio dare
indicazioni poi
chiedere agli alunni
suddividere il compito in unità più piccole
consentire di fare brevi pause
promuovere il controllo del compito prima della consegna
Simboli relativi alla difficoltà del
compito
Facilissimo facile
medio
difficile difficilissimo
Simboli relativi ai tempi di lavoro
pochissimo
tempo
poco
tempo
tempo
medio
tanto
tempo
tantissimo
tempo
f) Attività di transizione e momenti liberi
Momenti che rendono più probabile l’emergere
di comportamenti problematici:
Inizio e fine delle lezioni
Intervallo
Mensa
Passaggio da un luogo ad un altro
Inizio e fine delle lezioni
Strategie utili
prevedere delle routine
pianificare l’uscita
(es. evitare di dettare i compiti durante gli ultimi 5 minuti,
di chiedere agli alunni di preparare la cartella dopo il
suono della campanella, ecc.)
Intervallo
Strategie utili
regole specifiche
NON usare la sospensione dell’intervallo
come punizione
permette l’attività motoria
consente di sfogarsi dopo alcune ore di
lezione
Mensa
Strategie utili
regole specifiche
ruoli/compiti ben definiti
gratificare la condotta adeguata
Passaggio da un luogo ad un altro
Strategie utili
regole specifiche
(es. camminare in fila per due, affidare la testa della fila
a tutti gli alunni a turno, ecc.)
organizzare i tempi
(per evitare che il passaggio avvenga precipitosamente)
3. Conseguenze
evento che segue il comportamento e che
può intensificare o ridurre la sua
emissione
Es. studio
prendo un voto positivo (conseguenza)
Interventi basati sulle conseguenze
positive
Obiettivo del rinforzo:
aumentare la frequenza, intensità e/o la
durata di un comportamento
Tipologia dei rinforzi positivi
Rinforzi tangibili
premi materiali
Rinforzi sociali
manifestazioni di approvazione o affetto
Rinforzi simbolici
bollini/punti che possono essere
scambiati con un altro rinforzo materia
Rinforzi dinamici
attività gratificanti (gioco o utilizzo del pc)
Aspetti importanti
elargire il rinforzo in modo contingente
rispettare le preferenze personali
variare spesso i rinforzi
fornire un rinforzo che sia proporzionale al
comportamento messo in atto
utilizzare una frequenza adeguata
Rinforzo sociale
Cosa fare:
sottolineare la correttezza del comportamento
messo in atto
Es. “Hai aspettato il tuo turno nella conversazione”
aggiungere commenti positivi al rinforzo
Es. “Mario, sei stato seduto al tuo posto durante il
compito, così va proprio bene”
usarlo spesso (almeno 4/5 volte in una mattinata)
pronunciarlo con un lieve innalzamento del
tono di voce
Cosa NON fare:
NON dare attenzione all’alunno che si sta
comportando negativamente
NON esprimere giudizi sul bambino
Es. “Bravissimo!”
non dice nulla sul comportamento!
NON aggiungere commenti negativi
Es. “Mario, sei stato seduto al tuo posto durante il compito, perché non
riesci a farlo sempre?”
NON rinforzare il comportamento prima che
sia stato attuato
NON promettere una ricompensa di fronte ad
un comportamento oppositivo
Vantaggi del rinforzo sociale
sempre disponibile
economico
richiede poco tempo
può essere adottato da insegnati diversi
Interventi basati sulle conseguenze
negative
Obiettivo:ridurre la frequenza, intensità e/o la
durata di un comportamento inadeguato
Quando usarlo?
Un comportamento negativo porta ad un
vantaggio per l’alunno
Es. Aggredisce un compagno per ottenere un oggetto
Pericolo per l’alunno o per altre persone
Tipologie di conseguenze negative
Ignorare pianificato
Rimprovero
Costo della risposta
Ignorare pianificato
Ignorare il comportamento inadeguato
Quando NON si può usare?
Comportamento pericoloso per se stessi o per
gli altri
Comportamento molto disturbante
Il comportamento non viene mantenuto
dall’attenzione
Rimprovero
Rimprovero pubblico permette di
attirare l’attenzione
Rimprovero privato è più efficace
Rimprovero centrato sul
comportamento
1. Descrizione del comportamento
inadeguato
2. Spiegazione del motivo per cui è
sbagliato
3. Indicazione del comportamento
alternativo
4. Comunicazione dei vantaggi del
comportamento adeguato
Costo della risposta
Associa all’emissione del comportamento
inadeguato la perdita di un privilegio
togliere un bollino dal cartellone dei premi
Punizioni inutili e dannose
Es. nota
Gentile sig.ra suo figlio si è comportato come un
bambino piccolo, le chiedo di prendere provvedimenti.
Per castigo dovrà scrivere 30 volte: “Devo fare il bravo”.
Svalutante nei confronti dell’alunno
Non viene identificato il comportamentoproblema
Viene delegata alla madre l’intervento
Inoltre
NON dovrebbe essere la prima o l’unica strategia
perché
la punizione fornisce informazioni su ciò che
è sbagliato ma non spiega nulla sul
comportamento corretto!!
Insegnare attraverso una
Didattica Flessibile
Brevità
Varietà
Struttura
favoriscono i comportamenti
funzionali e l’apprendimento
Brevità
compiti brevi e frequenti o brevi unità di apprendimento
pause
Varietà
Variare la modalità di presentazione dei contenuti
Lezioni stimolati
Tono di voce variato
Coinvolgimento degli alunni
Attività piacevole usata come ricompensa per un’attività
poco gradevole
Struttura
Routine
Aspettative
Regole
Conseguenze
devono essere ben
specificate
Lavorare sui punti di forza
Caratteristiche positive
Abilità
spesso oscurate dai
comportamenti negativi
elenco dei punti di forza e di debolezza
ABILITÀ
VERBALI
MEMORIA DI
LAVORO
PUNTO DI FORZA
INDIVIDUALE
PUNTO DI DEBOLEZZA
NORMATIVO E
INDIVIDUALE
Percentili
Lettura
Esito
Lettura
Proverbi - Correttezza
RA
Parole
<5
Vecchi proverbi – Rapidità
RI
Non parole
<5
Scrittura
Il colore dei pesci
Scrittura
RI
Parole
<5
ADEGUARE GLI OBIETTIVI CURRICOLARI
1. LA SOSTITUZIONE: obiettivo uguale, si modifica l’accessibilità
(registrazione audio dei testi, audio libri e libri digitali)
2. LA FACILITAZIONE: uso di tecnologie motivanti (LIM; software) e contesti
didattici interattivi (cooperative learning., tutoring, laboratori…); proposto anche
in ambienti reali
3. LA SEMPLIFICAZIONE: modificazione del lessico, riduzione dei concetti,
dei criteri di esecuzione del compito (numero di errori più elevato…)
4. SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI: identificazione delle
attività fondanti (strumentalità di base, lettura e scrittura funzionale, matematica
pratica…)
5. PARTECIPAZIONE ALLA CULTURA DEL COMPITO: far
sperimentare sfida cognitiva ottimale, elaborazione di un prodotto…per aiutare
l’alunno a partecipare a momenti significativi
LA SOSTITUZIONE
L’OBIETTIVO CURRICOLARE NON VIENE SEMPLIFICATO.
SI CURA LA SUA ACCESSIBILITA’.
SI USA UN ALTRO CODICE SI USANO ALTRE MODALITA’ PER:
- ascolto/comprensione
- risposta/produzione
ESEMPI
AREA: ITALIANO
OBIETTIVO: RISPONDERE A DOMANDE
uso videoscrittura (PC)
LA FACILITAZIONE
L’OBIETTIVO NON E’ DIVERSIFICATO E STIMOLA UN
APPRENDIMENTO SIGNIFICATIVO.
SI RIDUCONO LE DIFFICOLTA’ DERIVANTI DAL CONTESTO O/E DAGLI
STRUMENTI.
SI LAVORA CON TEMPISTICA PIU’ DISTESA.
SI ORGANIZZANO SPAZI e MATERIALI (posizione banco e arredi).
SI INTRODUCONO STIMOLI DI VARIA NATURA:
- colori
- immagini
- mappe
- organizzatori anticipati (strategie metacognitive)
- autoistruzioni per compiti specifici (“tabella di marcia”)
ESEMPI DI CONTESTO
AREA: ITALIANO
OBIETTIVO: RINFORZARE L’USO DEI DIGRAMMI E TRIGRAMMI
-software didattici per l’ortografia
AREA: STORIA-GEOGRAFIA-SCIENZE
OBIETTIVO: COMPRENDERE L’ORGANIZZAZIONE DI UN ARGOMENTO
- fornire mappa concettuale
ESEMPI DI STIMOLI
- presentare immagini o fotografie riferite alle attività da svolgere
- usare colori per evidenziare la parola chiave e le informazioni
principali
- far ricorso a mappe concettuali per sintetizzare informazioni
- accompagnare l’uso delle mappe a disegni/immagini che ne
evidenzino i concetti principali per favorire la memorizzazione
- presentare script per la stesura di un testo o la sua revisione
LA SEMPLIFICAZIONE
L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO IN MERITO A:
• COMPRENSIONE
• ELABORAZIONE
• RISPOSTA
SI MODIFICA IL LESSICO.
SI RIDUCE LA COMPLESSITA’ CONCETTUALE.
SI EVITANO / SOSTITUISCONO ALCUNE PROCEDURE.
SI MODIFICANO I CRITERI DI RISPOSTA E VALUTAZIONE
(strumenti compensativi).
ESEMPI DI SOSTITUZIONE DI PROCEDURE
- far
usare tabelle per l’analisi grammaticale e logica
-( far usare la calcolatrice per l’esecuzione di calcoli)
- far usare mappe durante l’esposizione di un argomento
ESEMPI DI MODIFICAZIONE DEI CRITERI DI RISPOSTA
- concedere tempi maggiori per le risposte
- concedere tempi maggiori per l’esecuzione di verifiche
- ridurre la quantità di richieste
- consentire un maggior numero di errori, imprecisioni
- consentire un maggior numero di approssimazioni nel riferire concetti
o argomenti complessi
ESEMPI DI RIDUZIONE DI COMPLESSITA’ CONCETTUALE: SEMPLIFICAZIONE
ATTIVITA’ PER LA CLASSE
Quel giorno mi ritrovai in mezzo alla campagna, in una zona di campi verdeggianti dove
brucavano mucche dal muso dolce e mite.
Davanti a me un sentiero tortuoso scendeva verso la grande conca azzurra del mare.
Tra le siepi erbose crescevano viole e primule selvatiche e, quando uscì il sole, il colore
dell’erba rigogliosa si trasformò e divenne verde smeraldo.
Poco dopo giunsi a una svolta e vidi un cancello bianco che si apriva tra due bassi muretti.
Poi notai un lungo viale che spariva dietro a una curva e ad altre siepi tormentate da un vento
implacabile.
ATTIVITA’ PER IL NOSTRO ALUNNO
ERO IN MEZZO ALLA CAMPAGNA. I CAMPI ERANO VERDI.
LE MUCCHE BRUCAVANO TRANQUILLE NEI CAMPI.
UN SENTIERO SCENDEVA VERSO IL MARE AZZURRO.
USCI’ IL SOLE . L’ERBA DIVENNE DI COLORE VERDE.
ARRIVAI A UNA CURVA. VIDI UN CANCELLO BIANCO.
IL CANCELLO ERA IN MEZZO A DUE MURETTI BIANCHI.
UNA LUNGA STRADA SPARIVA DIETRO A UNA CURVA.
UN FORTE VENTO MUOVEVA LE SIEPI ALTE.
LA SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI
L’OBIETTIVO E’ SEMPLIFICATO/MODIFICATO, FACENDOLO
DIVENTARE PIU’ ACCESSIBILE.
SI IDENTIFICANO ATTIVITA’ FONDANTI.
SI IDENTIFICANO ATTIVITA’ ACCESSIBILI IN BASE ALLE DIFFICOLTA’
DELL’ALUNNO.
SI PRESTA MINOR ATTENZIONE ALLE NOZIONI DELLA DISCIPLINA e
PIU’ ATTENZIONE AI PROCESSI COGNITIVI DELLA DISCIPLINA
AFFRONTATA.
ATTIVITA’ PER LA CLASSE
ANALIZZA I NOMI IN TABELLA
NOME
PR.
COM.
AN.
PER.
COS.
M.
F.
S.
SCOPA
BERRETTI
FIORISTA
GOCCIA
ATTIVITA’ PER L’ALUNNO : SCOMPOSIZIONE IN NUCLEI FONDANTI
ANALIZZA I NOMI IN TABELLA
NOME
SCOPA
BERRETTI
FIORISTA
GOCCIA
PL.
ATTIVITA’ COMUNI
SCRIVI L’AGGETTIVO QUALIFICATIVO: COME E’? – COME SONO?
CAMPI
MUCCHE
MARE
ERBA
CANCELLO
MURETTI
STRADA
VENTO
SIEPI
(Per la classe aggiungere i nomi: muso, sentiero, conca, siepi, viole, primule, viale)
SCOPRI E CANCELLA L’AGGETTIVO INTRUSO (CHE NON VA BENE)
CAMPO
CANCELLO
VENTO
MARE
verde
alto
grande
brullo (roccioso)
bianco
aperto
acceso
rumoroso
impetuoso (forte)
azzurro gustoso (saporito) costante (continuo)
abbagliante (luminoso) azzurro acceso
limpido (pulito)
PARTECIPARE ALLA CULTURA DEL COMPITO
L’OBIETTIVO E’ PIU’ SOCIALE CHE COGNITIVO.
SI FA PARTECIPARE L’ALUNNO A MOMENTI SIGNIFICATIVI
DELL’ATTIVITA’ CURRICOLARE DELLA CLASSE.
SI INSISTE SUL CLIMA EMOTIVO.
SI ATTRIBUISCE IMPORTANZA AI PRODOTTI ELABORATI.
OBIETTIVO SOCIALE: interazione, integrazione, inclusione.
CONTENUTI: abilità di autonomia (relazione, comunicazione,
orientamento …)
Occasione per lavorare con gli altri compagni
Partecipare alla cultura del compito vuol dire identificare
NON SOLO OBIETTIVI COGNITIVI, MA ANCHE SOCIALI
Esempi
Storia:
Obiettivo ordinare cronologicamente fatti ed eventi
Classe: riordinare fatti su una striscia del tempo
Alunno: apprendere i concetti di prima e dopo
INTERAZIONE: chiedere ad alcuni compagni o alla classe di collocare
sulla striscia del tempo anche fatti significativi della propria vita
Italiano:
Obiettivo comunicare in modo adeguato
Classe: usare registro formale e informale
Alunno: rispondere a domande semplici
INTERAZIONE: chiedere ai compagni quali sono le loro preferenze e
comunicare le proprie difficoltà
Geografia:
Obiettivo conoscere le caratteristiche di un territorio
Classe: confini, attività economiche, usi e costumi (guide turistiche
per la gita)
Alunno: organizzare la gita
INTERAZIONE: con i compagni individuare luogo, mezzo di
trasporto, abbigliamento adatto
Scienze:
Obiettivo conoscere peso, massa e peso specifico
Classe: misurare forze (dinamometro, bilancia)
Alunno: effettuare misurazioni con la bilancia, fare previsioni e
confrontarle con gli esiti ottenuti
INTERAZIONE: chiedere ai compagni di pesarsi, elaborare con loro
un istogramma
SEMPLIFICARE NON SIGNIFICA ELIMINARE
CONCETTI E CONTENUTI
STRUMENTI UTILI
• Programmi di videoscrittura (per migliorare le competenze grammaticali e
sintattiche)
• Tecnologie ipertestuali e ipermediali
• Software di tutoraggio per l'adattamento dei testi scolastici: "FACILTESTO“
http://www.sacricuoribarletta.it/progetti/as2008-2009/miur-swtutoraggio/manuale_utente_faciltesto.pdf
http://www.testisemplificati.com/
http://labs.translated.net/leggibilita-testo/
MATERIALE NON STRUTTURATO
IL CARTELLONE
• Uso di parole-chiave
• Uso collettivo
• Facilita la memorizzazione e il recupero delle informazioni
• Forma una memoria di gruppo
• Facilita la sintesi
Alunno con deficit lieve: partecipa alla costruzione
Alunno con deficit grave: viene facilitato dalla presenza di colori e immagini
Elaborazione del cartellone : al termine di un’unità di apprendimento.
LE MAPPE PER LO STUDIO
L’uso di MAPPE per lo studio consente di usare compiti POLIRISOLVIBILI e di andare incontro
alle necessità di tutti gli alunni.
L’uso di MAPPE CONCETTUALI favorisce:
• l’analisi del contenuto
• l’evidenziazione di parole chiave
• l’associazione con immagini
• la comprensione di causa ed effetti
• i nodi che collegano logicamente le informazioni
• la capacità di studio e memorizzazione
• la capacità di esposizione
• il lavoro cooperativo
Esistono software a pagamento e sw free: Cmap Tools, MindManager, Supermappe
Nelle situazioni di maggior difficoltà nella lettura è possibile far ricorso a lettori
vocali (anch’essi a pagamento o free)
Si devono preferire le MAPPE A STRUTTURA GERARCHICA
TITOLO
ARGOMENTO
SOTTOTITOLO
SOTTOTITOLO
SOTTOARGOMENTO
SOTTOARGOMENTO
Parole ponte
CONCETTO
SOTTOCONCETTO
DETTAGLIO
Diagramma per la classe
AGRICOLTURA
Necessita di…
Macchine agricole
Diserbanti e
pesticidi
Concimi e
fertilizzanti
Produce
Sistemi irrigazione
-Frutta
-Verdura
- Legumi
- Cereali
Sistemi
riscaldamento
- Foraggio
-Trattori
- Trebbiatrici
Lavoro più rapido
Eliminare piante
erbacee
Rendere terreno
fertile
Acqua per i campi
Foraggio serve
per…
Anticipare raccolti
Proteggere da
agenti atmosterici
-Bovini
- Ovini
- Suini
- Volatilii
ALLEVAMENTO
Diagramma per l’alunno
I SETTORI DELL' ECONOMIA ITALIANA
SFRUTTAMENTO
BOSCHI
SETTORE
PRIMARIO
AGRICOLTURA
ALLEVAMENTO
PESCA
Mappa per la classe
Mappa per l’alunno
SuperMappe - Anastasis
Attività sulle abilità di studio
Attività utile per alunno e per la classe
1. Evidenziare il concetto chiave (in particolare per brani di tipo
argomentativo/espositivo)
2. Sottolineare le parti più importanti (riferite alle parole che rappresentano
il o i concetti chiave)
3. Schematizzare in maniera gerarchica i concetti e le informazioni
essenziali (avvio alla costruzione di una mappa concettuale)
4. Costruzione di schemi cronologici e logici
Memotecniche immaginative
Per favorire la comprensione e memorizzazione dei concetti, si può far ricorso alle
MEMOTECNICHE IMMAGINATIVE , cioè alla creazione di immagini mentali che possono
essere facilmente compresi e ricordati da tutti.
Memotecnica della parola chiave: in particolare per ricordare parole in una lingua straniera.
Horse = immagine di un orso che cavalca un cavallo
Rain = immagine di una rana sotto la pioggia
Floor = immagine di un fiore che nasce da un pavimento
Memotecnica di parole singole o di liste di parole
Per parole singole: immagine che può evidenziare il concetto (corona con frecce per “sovrano”).
Gatto, cortile, macchina, cancello…
Disegno di un gatto sdraiato vicino al cancello del cortile di fianco alla macchina del papà.
Memotecnica dei loci
Individuare un percorso familiare (casa-scuola) all’interno dei quali inserire luoghi prestabiliti.
Se si vogliono ricordare delle parole si porrà ogni singola parola in ognuno dei luoghi del
percorso usando immagini mentali.
Es: fiume – mare – lago – isola (parole da ricordare) .
farmacia = fiume; piazza = mare; chiesa = lago; scuola = isola.
L’USO DELLE TECNOLOGIE
1. Deve essere pianificato
2. Deve prevedere l’uso di strategie di problem solving
3. Deve promuovere l’apprendimento attivo
Per facilitare il loro utilizzo si può prevedere di individuare una unità tematica
SCHEMA DA UTLIZZARE
OBIETTIVI
ATTIVITA’
STRATEGIE
DESCRIZIONE
ARGOMENTO: L’alimentazione sana
OBIETTIVI
Conoscere le
caratteristiche della
propria alimentazione.
ATTIVITA’
Raccogliere informazioni
sulle proprie abitudini
(tipi di cibo, di
bevande…).
Confrontare con gli altri
compagni.
STRATEGIE
Brainstorming
Mappa concettuale di
classe.
Uso del pc per
elaborazione grafici .
DESCRIZIONE
L’alunno raccoglierà
immagini relative ai cibi
di cui fa uso.
Sceglierà il grafico da
utilizzare (istogramma, a
torta…).
Conoscere i rischi di
un’alimentazione
scorretta (malattie) e i
vantaggi di una corretta
(approfondimento
scientifico).
Reperire informazioni su
giornali, in internet,
attraverso immagini di
riviste , rispetto ai cibi
“buoni” e a quelli
“cattivi”.
Organizzazione in
coppie cooperative (o
gruppi)
Uso di internet
Uso di alcuni comandi
dei programmi (copia,
incolla, taglia…)
L’alunno userà internet
per reperire immagini
relative a obesità.
eccessivo
dimagrimento.
Uso copia e incolla
Definire una tipologia di
alimentazione corretta
adatta alla propria età.
Scrivere un menù tipo
su base giornaliera e
settimanale
Lavoro in coppia o
piccolo gruppo.
Confronto con la classe.
Uso strumenti
tecnologici: LIM
Alunno: scrivere alcune
parole con programma
di videoscrittura, inserire
immagini.
LA LIM
Vantaggi
Ambiente di apprendimento:
è un ambiente dinamico all’interno del quale si apprende con gli altri: con le
proprie competenze e i propri limiti.
Risorsa per la classe:
consente di far operare gli alunni in modo metacognitivo e cooperativo:
importante il suo uso nell’aula-classe.
Aiuta la didattica:
favorisce il docente nella propria attività didattica, pur non essendo il suo uso
indispensabile per lo svolgimento.
Incentiva strategie didattiche individualizzate e di integrazione:
l’interattività e la facilità d’uso consentono di rispondere ai diversi stili di
apprendimento e di competenza degli alunni utilizzando diversi linguaggi e
canali di comunicazione.
Favorisce la didattica cooperativa:
consente di proporre lavori in gruppo, assegnando il medesimo compito o
compiti diversi uso di linguaggi diversi, vari materiali, organizzazione delle
fasi di lavoro e dello spazio delle pagine della lavagna.
Favorisce la didattica metacognitiva:
attiva i processi di metacognizione degli alunni memoria di lavoro (cosa è
stato già prodotto), con possibilità di riflettere sulle strategie utilizzate;
monitoraggio dell’attività svolta durante e al termine; recupero delle informazioni dimenticate.
Alcuni strumenti più di altri uso di schematizzazione e mappa concettuale,
confrontando i vari cambiamenti dall’assetto originario; uso di immagini e
video con costruzione di mappe visive e collegamenti ipertestuali.
Favorisce il lavoro cooperativo a distanza:
condivisione del lavoro in ambienti di lavoro Web: progetti di collaborazione
o comunicazione con altre scuole.
Favorisce l’azione:
TOCCARE, SPOSTARE, MANIPOLARE, MUOVERE …
Favorisce attività ludico-didattiche:
GIOCHI DIDATTICI, SIMULAZIONI …
Favorisce l’elaborazione di prodotti multimediali:
MAPPE , FOGLI DI CALCOLO, PAGINE WEB, GRAFICI, SLIDES …
Rischi ed elementi cui prestare attenzione
Utilizzo di materiali non interattivi:
evitare di utilizzare la LIM secondo la classica “lezione frontale”, senza far
ricorso a materiali interattivi (anche reperibili sul Web) non mostrare solo
la propria lezione o far ricorso a video o immagini.
Presentare lavori già completi:
stimolare le competenze cognitive, metacognitive e cooperative evitando di
presentare lavori, attività già complete favorire una sfida cognitiva ottimale,
far ricercare materiale, far integrare materiale, farlo trasformare.
Prevedere solo un livello di presentazione:
evitare di predisporre solo una tipologia di materiale , spesso adatto solo a chi
ha buone competenze utilizzare la risorsa sostegno per modificare testi,
materiale a vari livelli (attività metacognitiva utile per la classe).
Lorenzo
Ha 10 anni e frequenta la 4° elementare.
Primogenito di tre figli maschi. Ambiente socioculturale della famiglia medio-basso. L. già da subito
(ingresso scuola primaria) ha manifestato difficoltà sia
dal punto di vista dell’apprendimento che dal punto di
vista comportamentale, a tal punto da motivare
finalmente i genitori a sottoporre il bambino ad una
valutazione specialistica.
La certificazione giunge alla scuola e quindi alle
insegnanti nel 2° quadrimestre della classe III della
scuola primaria.
Indicazioni
<<Avviare la normativa sui “B.E.S.” >>
non è sufficiente affinchè gli insegnanti
adottino misure personalizzate e
adeguate
Tuttavia…..
• Somministrazione prove per gli Apprendimenti
per individuare difficoltà specifiche
• potenziamento didattico sulle difficoltà
specifiche
• Strumenti compensativi e misure dispensative
adeguate alle difficoltà
• richiesta ai genitori di una valutazione
specialistica “Completa”, in cui siano messi in
evidenza i punti di forza e i punti di debolezza
Il colloquio MOTIVAZIONALE:
Comunicazione Efficace con i genitori
La relazione a volte non funziona......
Modalità comunicative disfunzionali
Tra le parti si instaura un circolo vizioso
Attenzione sui problemi e non sui possibili percorsi da
intraprendere
Condividere modalità educative (omogeneità tra casa e scuola)
Contratto educativo
Compiti a casa come terreno su cui collaborare
Costruzione di un'alleanza
Patti comportamentali
Condividere le modalità educative
I genitori devono essere facilitati a capire la differenza
fra il contesto familiare e quello scolastico.
Si devono invitare a:
- tenere nella giusta considerazione gli apprendimenti e
il comportamento del bambino a scuola;
- costituirsi alleati degli insegnanti, dimostrando loro
fiducia;
- partecipare a patti comportamentali fra insegnante e
bambino e sostenere la loro attuazione.
COLLOQUIO GENITORI-INSEGNANTI
Con alcune famiglie il colloquio è un momento
di estrema tensione, un incontro infruttuoso
Spesso la comunicazione è bloccata e entrambe
le parti sono sulla difensiva
Necessità di definizione di obiettivi comuni per
orientare il percorso educativo degli studenti
Genitori:
Posizione di difesa e minimizzazione
Percezione di inadeguatezza
Percezione di essere attaccati
Constatazione che la crescita non ha risolto il problema
Atteggiamento aggressivo (gli insegnanti sono inadeguati)
Sensazione di impotenza e di difficoltà: pochi strumenti
per gestire una situazione difficile
• La situazione scolastica è punitiva anche per loro: gran
parte della comunicazione è sui problemi
•
•
•
•
•
•
Insegnanti:
• Confronto quotidiano con problemi di rendimento e di
comportamento
• Osservatorio sulla normalità
• a volte l’incontro è con genitori che non fanno la loro parte
• Scarso riconoscimento della professione
• Quali aspettative?
Obiettivo
trasformare il colloquio da interazione inefficace in cui
vengono fatti molti sforzi senza risultati a
opportunità
Spesso quello che manca non è l’interesse degli adulti
ma un metodo formalizzato e strutturato per
collaborare
COLLOQUIO CON I GENITORI
• Cose da dire sul figlio: comunicare osservazioni,
no interpretazioni o opinioni, “attaccare il
comportamento, sostenere la persona”
• Conoscere e utilizzare le proprie risorse
personali e capacità comunicative (competenze
sul disturbo, capacità di ascolto, empatia, ecc.)
• Utilizzare un metodo strutturato
La comunicazione:
La comunicazione è lo strumento principale di
relazione che l'essere umano ha per costruire
e mantenere l'interazione con i suoi simili
La comunicazione
strategica
Il cambiamento è
sempre possibile
Il colloquio motivazionale
Il lavoro sulla motivazione è finalizzato a
preparare un individuo ad un cambiamento in
modo da evitare il braccio di ferro in cui al
“non-voglio-non
posso
cambiare”
si
contrappone “desidero-devo cambiarti”.
È un modo efficace per lavorare sulla resistenza
al cambiamento e sull’ambivalenza, tipiche dei
genitori in una situazione di difficoltà del
proprio figlio.
Durante il colloquio l’insegnante……..
• Ha il compito di incrementare la probabilità
che il genitore compia delle azioni verso il
cambiamento
• Dall’aggettivo passivo motivato si passa la
verbo attivo motivare a
Colloquio Motivazionale
Il colloquio
riconoscimento
motivazionale
è
la metodologia che favorisce
da parte del genitore, dei problemi
sottesi
il
ai
comportamenti disfunzionali del proprio figlio e l’individuazione delle
strategie efficaci per la risoluzione dei problemi.
Gli obiettivi :
o Riconoscere l’esistenza di un problema
o Esprimere preoccupazione
o Esprimere la volontà di cambiare
o Essere ottimista rispetto alla possibilità di cambiare
o Creare un contesto nel quale il grnitore si senta compreso,
sostenuto, non giudicato
Strategie generali finalizzate alla motivazione:
- Dare consigli (una strategia interamente non direttiva può creare
confusione)
- Rimuovere le barriere significative ai tentativi di cambiamento
(problem solving)
- Assicurare delle opzioni (riconoscere la libertà di scegliere gli
obiettivi)
- Praticare l’empatia, comprendere (calore, rispetto, supporto,
assistenza, interesse attivo)
- Dare feedback sulla reale situazione (esami obiettivi,
automonitoraggio)
- Chiarificare gli obiettivi (confrontare lo status percepito con gli
standard personali, obiettivi realistici e conseguibili)
- Aiutare in modo attivo
attivo, essere interessati, positivi, avere iniziative e
attenzione partecipe
Modalità tecniche
- Formulare domande aperte,
aperte dev’essere soprattutto il
genitore a parlare
- Praticare
l’ascolto
riflessivo,
riflessivo
riformulare,
fare
supposizioni su quanto viene detto, mettere in
discussione la certezza di capire quello che il genitore
intende dire
- Essere assertivi
assertivi, sostenere il genitore e confermarlo in
certe sue posizioni, fare apprezzamenti in modo diretto
- Riassumere
Riassumere, collegare vari aspetti che sono stati discussi,
tirare le somme di quanto è stato detto,
- Suscitare affermazioni autoauto-motivanti
motivanti:
L’ammissione di un problema (dimensione cognitiva)
Esprimere preoccupazione (dimensione affettiva)
La volontà di cambiare (dimensione comportamentale,
intenzione di agire)
Sentirsi ottimisti (pensare di potercela fare, autoefficacia)
E ancora……….
- Esprimere empatia
l’accettazione facilita il cambiamento; un’efficace
capacità di ascolto è fondamentale
- Amplificare le fratture interiori
la consapevolezza delle possibili
conseguenze del comportamento è importante; la discrepanza tra il comportamento
attuale ed importanti obiettivi personali stimolerà il cambiamento;
- Evitare dispute e discussioni
le discussioni sono
controproducenti; un atteggiamento aggressivo produce un atteggiamento dello stesso
tipo; un atteggiamento di resistenza è il segnale che si devono cambiare strategie
- Sostenere il senso di auto-efficafcia
la convinzione che il
cambiamento è possibile è un importante fattore di motivazione; al genitore è
lasciata la scelta e il modo di attuazione; anche gli insuccessi non devono far
perdere la speranza.
Errori tecnici da evitare
• Domanda-risposta (fare delle domande a cui il
genitore risponde con brevi risposte)
• Confronto-negazione (affrontare in modo aggressivo
il conflitto, polemizzare)
• La trappola dell’esperto (possedere e dare tutte le
risposte)
• Il rischio dell’etichettatura (dare etichette
diagnostiche e cercare di farle accettare al genitore)
• La trappola del biasimo (le persone si sentono spesso
in colpa e si aspettano di essere giudicati)
Comportamenti di resistenza
1) Discutere
il genitore contesta la capacità
dell’insegnante, lo sfida, lo scredita, è ostile
2) Interrompere la persona
disturba ed interrompe
l’insegnante in maniera difensiva, si inserisce
bruscamente mentre sta parlando, lo blocca
3) Negare
il genitore non vuole riconoscere i
problemi, cooperare, attribuisce la colpa agli altri,
minimizza, è pessimista
4) Ignorare
il genitore mostra di non seguire
l’insegnante, è disattento, non risponde, cambia
direzione nella conversazione
Rafforzare l’impegno al cambiamento
• Le strategie del colloquio motivazionale non
vanno abbandonate quando il genitore è
entrato nella fase dell’azione quando ha dato
l’avvio al processo di cambiamento.
• I principi e le strategie sono gli stessi che
abbiamo già descritto. Un ruolo attivo da
parte dell’insegnante può ridurre la
probabilità che si interrompa la collaborazione
Interazione insegnante-genitore
Abilità interpersonali
dell’insegnante
Porre attenzione
Saper
rispondere
Abilità interpersonali
del genitore
Lasciarsi
coinvolgere
Esplorare
Personalizzare
Comprendere
Feedback
Passare
all’azione
Passare
all’azione