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Les Choristes-I ragazzi del coro (/choristes)
Pubblicato da pubblicista01 il 13 aprile 2010 - 9:10am
Argomento: Attività culturali e
ricreative (/category/tags/teatro) ,
Minori detenuti
Tipo:Schede film (/category/tipo-di-
Titolo: Rassegne filmografiche
risorsa/schede-film)
(/category/titoli/rassegne-filmografiche)
(/category/argomento/minori-egiustizia/minori-detenuti)
, Disagio
minorile
(/category/argomento/disagio-eemarginazione/disagio-minorile)
di Christophe Barratier
(Francia/Svizzera/Germania, 2004)
Sinossi
Tornato al paese natale in occasione della morte della madre, il celebre direttore d’orchestra Pierre Mohrange riceve la visita
de l’Etang sfogliando il diario tenuto da uno dei loro sorveglianti, Clément Mathieu, compositore fallito adattatosi a fare il sor
All’indisciplina della classe e all’indifferenza degli insegnanti, guidati dall’arcigno direttore Rachin, Mathieu aveva opposto m
riuscito a conquistare subito la fiducia dei ragazzi nonché la stima di alcuni colleghi. A spiccare nel gruppo per il suo grande
innamorato di sua madre, una donna sola alla ricerca di qualcuno con cui rifarsi una vita.
Dopo aver ottenuto qualche successo (un concerto eseguito alla presenza dei benefattori dell’istituto, del quale, tuttavia, Rac
per vendetta da un giovane sbandato che Rachin aveva fatto rinchiudere in riformatorio accusandolo di un furto che, in realtà
Introduzione al Film
Dopoguerra francesi
Le origini di Les Choristes – I ragazzi del coro risalgono proprio agli anni in cui la storia narrata nel film è ambientata, ovve
usignoli (La Cage aux rossignol, Francia, 1944), il film che ha ispirato a sessanta anni di distanza il regista Christophe Bar
Dréville e interpretato dallo chansonnier Noël Noël, in quegli anni – ma anche in seguito – vero e proprio cantore della “franc
regista affida alle voci over dei protagonisti la ricostruzione delle vicende e mette a distanza quel periodo, circonfondendolo
decisamente più consona ai gusti e alle aspettative del pubblico contemporaneo.
Un romanticismo che, tuttavia, non ha impedito di depennare dal soggetto del film del 1944 la parte finale della storia che vedeva il protagonista (Mathieu) raggiungere il successo
fin fine, altrettanto consolatoria: in un’appendice del racconto, infatti, apprendiamo che Rachin venne cacciato dall’istituto in seguito alle denuncie degli altri insegnanti e che Math
d’oltralpe, attore specializzato nei ruoli di uomo comune (anzi comunissimo), capace di dare vita a personaggi umili e spesso perdenti che, tuttavia, nei momenti di necessità sanno
come nel caso di Monsieur Batignole (?q=monsieur_batignole) ( Francia, 2002), che con Les Choristes divide non pochi punti in comune.
L’elemento più importante è l’ambientazione negli anni Quaranta del secolo scorso, cornice storica “classica” (specie per il cinema francese che spesso l’ha scelta per narrare storie
che si allontana conducendo in salvo con sé un ragazzino fuori da una di prigione: in Monsieur Batignole un piccolo ebreo dalla Francia occupata dalle truppe naziste, contagiata
capire quanto poco, in fondo, l’esperienza drammatica delle dittature e gli eventi tragici della seconda guerra mondiale, fossero riusciti a cambiare nella mentalità della gente una s
conformismo.
Il ruolo del minore e la sua rappresentazione
Toccare il fondo per risalire
Fond de l’Etang, il nome della località dove sorge il collegio, non è casuale: la sua traduzione in italiano è “Fondo dello stagno”, un’immagine eloquente che evoca acque melmose,
recupero e supporto per bambini e adolescenti in difficoltà sembra un “parcheggio” o, meglio, un “binario morto” per orfani, figli di famiglie povere, soggetti “difficili” tanto dal pun
fanno largo una serie di elementi di critica niente affatto banali a un sistema sociale tendente a isolare il diverso invece di favorirne l’integrazione. Anche la prima immagine del lun
giovane e triste degli “ospiti” che, ogni giorno, si reca presso il cancello dell’istituto (la barriera fisica ma anche simbolica che separa i ragazzi dal resto del mondo) ad aspettare l’ar
Le speranze quotidianamente deluse del bambino, al quale è stata detta evidentemente una bugia “pietosa” per lenire l’amarezza del vedersi solo, sono quelle di tutti i giovani ospi
possibilità in più. Proprio quelle che Mathieu, rifiutando il ruolo di “sorvegliante”, riesce ad offrire loro attraverso la carica umana con cui nutre i propri insegnamenti ma, soprattutt
etimologico del termine: ex stasis, ovvero “uscire fuori”), il canto costituisce istintivamente la prima e più originaria forma di espressione artistica, il modo più semplice per tirare fuo
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ma non indispensabile (significativa la sequenza in cui Mathieu esclude dal coro Mohrange per ridimensionare le aspettative eccessive del giovane solista).
Il miracolo dell’insegnante è proprio quello di riuscire, all’interno di un ambiente che tende a isolare gli individui dal contesto sociale, a ricreare un’idea di civiltà e di armonia. Ma c
cantori, straordinariamente melodiose e perfettamente armonizzate tra loro, rappresentano un dono che, per non farlo trascorrere invano, proprio come la giovinezza va sfruttato e
esistenza futura, perdendo i connotati simbolici fin qui analizzati e assumendone di ben più concreti, ma anche nel caso di Pépinot che in Mathieu troverà un padre in carne ed oss
Riferimenti ad altre pellicole e spunti didattici
Sono innumerevoli i film francesi che hanno proposto, più o meno realisticamente o poeticamente, la rappresentazione dell’infanzia e dell’adolescenza all’interno di contesti detent
Cents Coups, Francia, 1959) nel quale il giovane Antoine Doinel viene rinchiuso con il benestare dei genitori in una sorta di correzionale (dal quale, nell’ultima celebre sequenza de
serie di furti. In tutti questi casi l’accento viene posto sul carattere punitivo di tali istituti e sull’incapacità da parte degli insegnanti di comprendere, seguire ed aiutare i minori a rec
In ambito anglosassone spicca, invece, il recente Magdalene (The Magdalene Sisters, Gran Bretagna/Irlanda, 2002) dell’attore-regista Peter Mullan nel quale si narrano le vicissi
dell’individualità in nome di una morale repressiva eccessivamente rigida. Il film può altresì essere inserito all’interno di una rassegna incentrata sull’uso della musica e, più in gene
(Music of the Heart, USA, 1999) di Wes Craven, Scoprendo Forrester (?q=node/1052) (Finding Forrester, USA, 2000) di Gus Van Sant (?q=node/635) , 8 Mile (id, USA/Germania, 2002
E' possibile ricercare i film attraverso il C a t a l o g o uni c o de l C e nt ro na zi o na l e (http://opac.minori.it/EOSWeb/OPAC/Search/SimpleSearch.asp?limitsLocation=Catalogo%20Filmografico) , digitando il titolo del film nel campo di ricerca. Le schede catal
(http://www.biblioteca.istitutodeglinnocenti.it/pag.jsf?cp=11) (nel rispetto della normativa vigente).
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