Il mercato residenziale: situazione attuale e previsioni
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Il mercato residenziale: situazione attuale e previsioni
Il mercato residenziale: situazione attuale e previsioni Il 2005 continua ad essere un anno positivo per il settore immobiliare: è cresciuto il numero di imprese operanti nel settore delle costruzioni e del real estate (in parte dovuto al miglioramento delle condizioni generali di mercato) e gli investimenti (vedi Tabella 1) sono aumentati del 1,8% (contro però l’oltre 3% degli investimenti registrati nel 1999 e nel 2002). L’indice relativo alle costruzioni residenziali (che include sia nuove costruzioni, che ristrutturazioni) è aumentato del 2,3%, favorito dagli sgravi fiscali in seguito alla detassazione del 1998. Vi è una previsione di aumento del fatturato nel settore pari al 3,7% nel 2005 (fonte: Scenari Immobiliari) Tabella 1 Investimenti in costruzioni residenziali, 1998 – 2005. anni 1998 1999 2000 2001 2002 2003 2004* 2005* mln € (valori a prezzi 1995) 43.400 44.200 46.544 47.938 49.150 50.035 50.685 51.040 * stima Ance Fonte: Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili 1 var% in quantità -0,6 1,8 5,3 3,0 2,5 1,8 1,3 0,7 1. I volumi della domanda Il 2005 si conferma un anno positivo per il mercato del real estate, complici le favorevoli condizioni per l’accesso al credito quali i mutui con procedure semplificate, tassi di interesse bassi e la volontà di investire in prodotti che mantengono il valore del capitale nel tempo (immobili, fondi obbligazionari). Si rileva però negli ultimi anni una certa discrepanza tra la domanda e l’offerta di case; si stima che nel 2000 il 65% della domanda di nuove abitazioni sia rimasta insoddisfatta mentre nel 2001 la percentuale è di poco inferiore. La percezione che ne deriva è che ci sia una significativa domanda orientata ad un miglioramento della qualità abitativa che non trova un’offerta adeguata, che nel contempo crea un eccessivo rialzo dei prezzi per i migliori immobili. La popolazione torna in genere sul mercato per vendere il proprio immobile ed acquistarne un altro con un valore superiore pari al 20-40%1. I mutui rappresentano le modalità più frequenti con cui viene acquistato un immobile, al contrario di quanto succedeva negli anni ’80/inizio ’90 durante i quali si preferivano il pagamento con mezzi propri. Tra il 2002 e il 2004 si stima una diminuzione del numero di transazioni: diminuisce il numero di chi vende (2,9% contro il 5,4% del periodo 19992001) e di chi compra (6,9% rispetto al 10% del periodo 1999-2001)2. 2. Analisi qualitativa della domanda Considerando la moderna metropoli, si potrebbe classificare la popolazione in relazione all’abitazione in quattro categorie: - residenti; - pendolari; - city users; - uomini/donne d’affari3. Il modo di vivere la città e di conseguenza la propria abitazione derivano comunque dalla tipologia sociale, dall’età e dalla disponibilità di reddito. I fattori che determinano la scelta di acquisto sono principalmente la disponibilità di stock immobiliare della zona e i tassi di interesse: da un’indagine condotta risulta che nelle transazioni sono più attive le famiglie che abitano in grandi centri urbani e le giovani coppie con alti livelli di istruzione e disponibilità economica. Come è prevedibile, le persone che si dichiarano pianificare una transizione immobiliare sono maggiormente i figli che abitano nel nucleo familiare d’origine e le giovani coppie. Il principale motivo d’acquisto resta la prima casa, ma si registra un incremento per l’’acquisto della casa di vacanza, passato dal 7% del 2002 al 23% del 2004. La qualità e il confort dell’abitazione restano valori molto importanti per le famiglie italiane: particolare interesse di spesa rivestono gli elettrodomestici in cucina e l’arredamento, e il bagno si sta trasformando in luogo di benessere e cura del corpo con l’incremento di domanda per saune e vasche di alto livello qualitativo. Anche i prodotti tecnologici costituiscono una grossa fetta de mercato casa; le coppie con bambini investono maggiormente in sicurezza mentre i 1 (fonte: ISTAT 2003). (fonte: Tecnoborsa Indagini sul mercato immobiliare, 2004). 3 (fonte: Martinotti G., Metropoli, 1993, il Mulino) 2 2 giovani puntano in acquisti IT per intrattenimento. E’ in aumento il numero di computer per abitazione e cresce rapidamente il numero di connessioni Adsl, segno che la tecnologia e la comunicazione stanno diventando sempre più indispensabili non solo nel lavoro, ma nella vita quotidiana. Tuttavia la domotica rappresenta ancora una scelta di nicchia all’interno delle abitazioni italiane, dettata da predispostone alla tecnologia e desiderio di un confort maggiore. Un altro interesse nascente nel mercato immobiliare è la bio-architettura, che incontra proseliti tra persone con una forte impronta di “cultura ecologica”, i cui potenziali consumatori sono rintracciabili in città mediograndi del Nord Italia e coloro che vivono in un’abitazione indipendente fuori dagli agglomerati urbani. 3. I volumi dell’offerta Secondo i dati ISTAT, oltre il 70% delle famiglie italiane (circa 1,5 milioni) è proprietaria di almeno un immobile, percentuale che secondo altre fonti può arrivare all’80%. Le famiglie proprietarie arrivano poi al 75% nel caso che risiedano in comuni con meno di 10.000 abitanti4. Il numero di nuove residenze cresce in maniera superiore rispetto all’aumento annuo delle famiglie; non si tratta solo di nuove costruzioni ma principalmente di appartamenti nati da divisioni di immobili e cambi di destinazione (dall’industriale al residenziale). Importanti sono anche gli interventi di ristrutturazione che si rendono necessari per abitazioni che superano la loro “vita utile” (circa 40 anni) e gli interventi di ristrutturazione urbana che coinvolgono anche edifici residenziali. Offerta immobili residenziali, 2003 – 2005. Volumi offerti (mq) Residenziale 2003 2004 2005* 77.401.000 75.400.500 78.466.000 *stima a fine anno Fonte: Scenari Immobiliari 4 (fonte: dati ISTAT) 3 var%2004/ var%2005/ 2003 2004 -2,6 4,1 Concessioni edilizie rilasciate per provincia, 1999 - 2001. Evidenziate le province in cui le concessioni mostrano particolari variazioni nelle dimensioni medi degli alloggi. Building permits (residential) by Province, 1999-2001 Region Provincia Total sqm Valle d’Aosta Piemonte Liguria Lombardia Veneto Region Trentino A.A. Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Aosta Alessandria Asti Biella Cuneo Novara Torino Verbano Cusio Ossola Vercelli Genova Imperia La Spezia Savona Bergamo Brescia Como Cremona Lecco Lodi Mantova Milano Pavia Sondrio Varese Belluno Padova Rovigo Treviso Venezia VeronaProvincia Vicenza Bolzano Trento Gorizia Pordenone Trieste Udine Bologna Ferrara Forlì e Cesena Modena Parma Piacenza Ravenna Reggio Emilia Rimini Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca Massa Carrara Pisa Pistoia Prato Siena 134.314 361.967 199.438 123.452 780.471 547.231 2.447.708 126.876 83.669 100.038 115.157 97.434 215.061 2.208.646 2.212.500 789.030 514.557 408.527 408.829 694.171 5.205.408 485.611 236.529 1.258.973 439.687 2.019.601 466.490 2.328.077 1.503.099 2.074.668 Total sqm 2.077.898 1.411.458 626.765 229.680 781.881 134.663 1.072.357 1.661.844 529.521 782.991 1.273.344 708.933 375.136 825.122 1.305.997 653.704 389.332 625.571 188.298 242.815 203.874 54.905 415.877 311.184 282.995 290.759 houses avg. sqm 867 2.491 1.473 787 5.037 4.254 17.124 1.081 630 870 1.004 817 1.916 16.183 17.819 5.685 3.786 2.731 3.154 5.407 38.159 3.945 1.907 9.391 2.971 14.720 3.694 16.269 12.943 14.183 houses 13.757 9.704 4.763 1.941 5.919 786 7.570 11.805 4.308 6.581 8.971 4.861 2.240 7.865 9.612 5.434 2.790 5.270 1.922 2.493 1.868 451 3.496 2.849 2.241 2.333 155 145 135 157 155 129 143 117 133 115 115 119 112 136 124 139 136 150 130 128 136 123 124 134 148 137 126 143 116 146 avg. sqm 151 145 132 118 132 171 142 141 123 119 142 146 167 105 136 120 140 119 98 97 109 122 119 109 126 125 131 Average center-nord Italy 4 4. L’offerta: caratteristiche e casi Negli ultimi anni cresce l’importanza attribuita alle finiture e la presenza di IT negli immobili residenziali. Sebbene la cultura della domotica, delle biocostruzioni e delle nuove tecnologie al servizio delle categorie più deboli (anziani, disabili) siano lontane da essere consuetudini, non mancano interessanti esempi di come un immobile possa diventare maggiormente funzionale e eco-compatibile. In Trentino Alto Adige (Aldeno) e in Emilia Romagna (Castel San Pietro Terme), stanno partendo interessanti progetti che integrano la domotica a nuove soluzioni abitative: si stima comunque un aumento dei prezzi dei lavori complessivi di circa il 5%. Altro concetto innovativo è la sostenibilità applicata alle costruzioni: gli edifici eco-compatibili hanno precisi criteri di costruzione e alla fine della loro vita utile sono riciclabili e non rappresentano un problema ambientale. I loro maggior costi sono comunque ammortizzabili in breve tempo, soprattutto grazie alla possibilità di ottenere risparmio energetico e sgravi fiscali. Tra gli altri progetti di edilizia “intelligente” si segnala la sperimentazione avviata soprattutto nei Paesi scandinavi di introdurre facilitazione tecnologiche per anziani e disabili, in modo da migliorane autonomia e qualità della vita. Un’offerta immobiliare a basso rischio potrà posizionarsi sugli estremi della domanda rappresentati da: − − − − reddito dell’acquirente (top e low); forte identità architettonica; nicchie (anziani e immigrati); mix di abitazioni, accessori e servizi. La tendenza di questi anni, che può essere considerata uno stato d’animo generale e non un fenomeno che interessa solo l’architettura, è un ritorno al passato e alle tradizioni, non di un preciso periodo storico ma di più epoche caratterizzanti l’evoluzione sociale e culturale dell’uomo moderno. Il sentimento che pervade è quello di incertezza e timore del futuro, che ha soppiantato la speranza e l’attesa, e il ritorno al passato sembra alludere ad un recupero della fiducia, anche se talvolta, almeno nelle costruzioni immobiliari, può apparire forzato e stucchevole. 5. Confronto tra domanda e offerta Sebbene occorra differenziare per aree geografiche, nella comparazione tra domanda e offerta immobiliare il mercato italiano appare in media sovraffollato dell’offerta di bilocali e trilocali contro una domanda che si orienta maggiormente all’acquisto di abitazioni più grandi (più di quattro stanze) e più piccole (monolocali)5. Il ciclo del mercato real estate si sta allungando; inoltre non appare più circolare come in precedenza, ossia non si registra un ritorno dopo un certo numero di anni degli stessi valori e numerosità delle transazioni, ma piuttosto a spirale, con prezzi e transazioni in aumento alla fine del ciclo6. 5 (fonte: Tecnocasa 2004) (questo fenomeno è spiegato con “Honeycomb Theorem”, Needham, Kruijt, Janssen, 1992, The Honeycomb Cycle in real estate, S.Diego, Usa) 6 5 Contratti di compravendita residenziali registrati per provincia, 1998 – 2002. In evidenza le provincie più dinamiche in valori assoluti e percentuali. Sales contracts of residential property Regione Valle d’Aosta Piemonte Liguria Lombardia Veneto Trentino A.A. Friuli V.G. Emilia Romagna Toscana Provincia Aosta Cuneo Novara Torino Verbania Genova Imperia La Spezia Brescia Mantova Milano Pavia Sondrio Belluno Padova Venezia Verona Vicenza Bolzano Trento Gorizia Pordenone Trieste Udine Bologna Ferrara Modena Ravenna Reggio Emilia Rimini Arezzo Firenze Grosseto Livorno Lucca 1998 1.706 8.267 8.133 47.368 3.253 13.357 4.924 2.871 17.222 3.757 60.755 5.868 3.598 3.698 9.521 13.561 12.098 7.495 2.993 7.319 1.139 3.001 5.259 8.103 15.118 5.772 8.862 5.875 8.482 3.960 3.456 11.302 6.187 5.577 3.283 1999 Absolut values 2000 2.173 7.710 8.190 55.876 2.852 15.242 6.168 2.483 19.642 4.380 68.592 6.309 3.695 3.642 12.996 16.529 13.993 7.330 2.994 8.283 1.905 3.553 5.053 8.580 18.156 6.620 9.418 6.250 9.655 4.724 3.615 12.720 4.632 6.908 4.663 2.278 5.668 7.724 56.317 3.339 14.632 5.962 2.903 22.229 5.230 69.251 7.897 3.695 3.700 11.663 15.593 14.000 7.335 4.885 7.551 2.641 3.809 5.380 8.629 18.417 6.949 11.187 7.075 9.809 4.968 4.087 12.839 5.396 7.302 5.223 Source: our calcolations on Ministry of Interiors data 6 2001 2.153 4.592 7.425 52.674 3.172 16.152 6.106 2.658 20.076 5.034 65.144 8.885 3.733 4.114 12.107 14.470 14.737 8.569 3.598 8.061 1.359 4.497 5.299 8.752 18.534 6.657 9.566 6.656 10.652 6.089 3.723 12.819 4.252 6.678 5.077 2002 2.423 3.761 8.294 62.994 3.737 18.404 7.467 3.109 20.124 6.122 79.516 11.824 4.456 4.732 12.579 14.350 18.345 11.579 3.762 9.827 3.167 4.848 5.101 10.634 17.865 7.605 13.555 7.056 11.532 6.016 4.073 11.587 5.444 8.066 5.522 1998 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 100 Percentages, 1998 = 100 1999 2000 2001 127,4 93,3 100,7 118,0 87,7 114,1 125,3 86,5 114,1 116,6 112,9 107,5 102,7 98,5 136,5 121,9 115,7 97,8 100,0 113,2 167,3 118,4 96,1 105,9 120,1 114,7 106,3 106,4 113,8 119,3 104,6 112,5 74,9 123,9 142,0 133,5 68,6 95,0 118,9 102,6 109,5 121,1 101,1 129,1 139,2 114,0 134,6 102,7 100,1 122,5 115,0 115,7 97,9 163,2 103,2 231,9 126,9 102,3 106,5 121,8 120,4 126,2 120,4 115,6 125,5 118,3 113,6 87,2 130,9 159,1 126,2 55,5 91,3 111,2 97,5 120,9 124,0 92,6 116,6 134,0 107,2 151,4 103,8 111,2 127,2 106,7 121,8 114,3 120,2 110,1 119,3 149,9 100,8 108,0 122,6 115,3 107,9 113,3 125,6 153,8 107,7 113,4 68,7 119,7 154,6 2002 142,0 45,5 102,0 133,0 114,9 137,8 151,6 108,3 116,9 162,9 130,9 201,5 123,8 128,0 132,1 105,8 151,6 154,5 125,7 134,3 278,1 161,5 97,0 131,2 118,2 131,8 153,0 120,1 136,0 151,9 117,9 102,5 88,0 144,6 168,2 Rapporto compravendite di alloggi e stock provinciale esistente (dinamicità), centro – nord Italia, marzo 2005. Provincial Dynamicity pos. dynamicity 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 24 25 26 27 28 58,44 56,53 55,68 51,20 50,44 49,94 49,72 49,63 48,49 48,46 48,26 47,45 45,69 45,23 44,74 44,15 43,89 43,37 43,23 41,33 40,81 40,48 39,45 39,18 38,98 38,81 38,77 38,75 provincial pos. Torino Reggio Emilia Prato Novara Lecco Lodi Verona Trento Imperia Milano Pavia Livorno Savona Rimini Modena Pisa Rovigo Pistoia Cremona Ferrara Parma Trieste Grosseto Bologna Ravenna Udine Brescia Mantova 29 30 31 32 33 34 35 36 37 38 39 40 41 42 43 44 45 46 47 48 49 50 51 52 53 54 55 56 dynamicity 37,91 37,11 37,06 36,83 36,81 36,79 36,73 35,93 35,05 33,71 32,80 32,65 32,53 31,48 30,07 29,22 28,09 28,06 26,94 25,91 25,12 24,86 24,31 24,17 23,99 20,71 12,88 11,36 provincia Forlì - Cesena Padova Bergamo Sondrio Genova Venezia Pordenone Verbania Belluno Varese Vicenza Gorizia Como Alessandria Siena Lucca Arezzo Firenze Piacenza La Spezia Massa Carrara Biella Vercelli Treviso Aosta Asti Bolzano Cuneo Fonte: elaborazione Valori Urbani su dati Ministero dell’Interno 2003, e Istat 2001 Compravendite residenziali, 2003 – 2005. Volumi** compravenduti var%2004/2 var%2005/2 003 004 2003 2004 2005** Residenziale 900.000 870.000 850.000 -3,3 -2,3 Turistico 40.000 44.000 48.000 10,0 9,1 **numero di abitazioni *stima a fine anno Fonte: Scenari Immobiliari In Italia si registra un costante aumento nella vendita di abitazioni dal 1998 al 2002 (con un’unica eccezione nel 2001), con la cifra delle transizioni che raggiunge 753.578 nel 2002 (oltre due terzi delle quali nel Centro-Nord Italia). Una particolarità del mercato immobiliare è rappresentata dal fatto che l’aumento dei prezzi non è seguito da un calo delle vendite, che continuano a crescere. Previsioni stimano il 2006 come l’anno in cui ci sarà una crescita minore nel mercato residenziale, per il continuo aumento dei prezzi e una parziale domanda ormai soddisfatta. 7 6. I prezzi di vendita e di locazione I prezzi dal 1999 al 2003 per l’acquisto di immobili residenziali nuovi o completamente ristrutturati è salito del 6,4% annuo rispetto alla crescita dei prezzi al consumo. Nel Centro-Nord Italia, l’analisi condotta ha stimato la spesa media per abitazioni a 170.000 euro, per un prezzo medio al mq di 1.900 euro. Per gli affitti, il prezzo medio nelle maggiori città italiane è di 1.050 euro/mese, con punte massime a Venezia, Milano e Roma. Le principali variazioni dei valori al mq, settore residenziale, marzo 2005. Regione comune Veneto Toscana Lazio Puglia Piemonte Lombardia Veneto Veneto Trentino Lazio Emilia Romagna Trentino Toscana Campania Lombardia Piemonte Veneto Lombardia Lombardia Emilia Romagna VENEZIA FIRENZE ROMA LECCE TORINO MILANO VENEZIA VERONA TRENTO ROMA BOLOGNA BOLZANO FIRENZE NAPOLI MILANO TORINO VENEZIA LECCO BERGAMO MODENA area VE FI RM LC TO MI VE VR TN RM BO BZ FI NA MI TO VE LE BG MO Fonte: Scenari Immobiliari 8 centro centro centro centro centro centro semicentro centro centro semicentro centro centro semicentro centro semicentro semicentro periferia centro centro centro var%2004/2003 12,1 11,2 11,2 11,1 11,1 10,8 10,8 10,4 10,3 10,3 10,2 10,1 10,1 10,0 10,0 9,9 9,9 9,8 9,8 9,6 Le principali variazioni residenziale, marzo 2005. Regione comune Sardegna Lazio Trentino Veneto Sicilia Piemonte Lombardia Lombardia Emilia Romagna Veneto Toscana Toscana Lazio Lombardia Lazio Trentino Piemonte Lombardia Lazio Campania NUORO VITERBO TRENTO VENEZIA AGRIGENTO TORINO BERGAMO CREMONA RAVENNA VENEZIA FIRENZE SIENA ROMA LECCO ROMA TRENTO TORINO BRESCIA LATINA NAPOLI dei canoni di locazione, area NU VT TN VE AG TO BG CR RA VE FI SI RM LE RM TN TO BS LT NA centro semicentro periferia centro periferia semicentro periferia periferia semicentro periferia centro periferia centro semicentro periferia centro centro semicentro centro periferia settore var% 2004_2003 15,4 15,4 14,8 14,6 14,3 14,3 14,0 14,0 13,9 13,9 13,6 13,6 13,5 13,2 13,2 13,2 13,2 13,1 13,1 13,1 Fonte: Scenari Immobiliari 7. Prossimi sviluppi e previsioni Potenziali geografici In una recente indagine condotta da Valori Urbani su alcune province del Centro-Nord Italia, si sono analizzate le potenzialità di investimento del mercato immobiliare a partire da indicatori (a cui sono stati attribuiti pesi opportuni) quali il numero di famiglie, la crescita della popolazione, le concessioni edilizie e il numero di transazioni di vendita di proprietà residenziali. Si è stimata anche la domanda potenziale, divisa i quattro categorie: famiglie con figli, single, anziani e immigrati. E’ emerso che le province di Modena e Verona rappresentano un potenziale di investimento immobiliare per tutte e quattro le categorie, a seguire Bologna, Milano e Bolzano. Analisi geografica Tra le province più interessanti, Verona è sicuramente tra le più attive in termini di intervento di recupero di aree che creano aspettativa sullo sviluppo di residenze (vedi anche tabella 3). La domanda di abitazioni è in aumento, come il numero di transazioni immobiliari, e la popolazione è cresciuta del 4,6% durante il periodo 1995-2003, contro poco meno dell’1% delle province limitrofe. Sebbene la città mostri prezzi elevati, la tendenza è di un continuo aumento. Modena esprime invece una vasta offerta di abitazioni e la dinamica delle vendite è abbastanza marcata, con un trend positivo anche nella crescita della popolazione (+1,3% nel 2002 rispetto al 2001). Anche Bolzano si dimostra una città attiva, soprattutto riguardo alle zone centrali e alle aree 9 periferiche oggetto di interventi di riqualificazione urbana di respiro europeo con forte attenzione alla qualità. Dal nostro studio basato sulla correlazione degli indicatori a disposizione, Asti, Sondrio e Gorizia sono da segnalare come alcune delle province rischiose in termini di investimenti immobiliari. 8. Sintesi Il volume delle compravendite ed il fatturato del settore residenziale in Italia è in crescita dal 1998, con la sola eccezione dell’anno 2001. I dati considerati, che mostrano una previsione di aumento del fatturato settore pari al 3,7% nel 2005 (fonte: Scenari Immobiliari), confermano un andamento in flessione, ma solido e comunque non paragonabile alle dinamiche della precedente curva di declino del 1991 / 92, molto più verticale. In sintesi il mercato residenziale, in questi anni che appaiono mostrarsi anticiclici anche a causa di fattori esterni quali l’11/9 ed altri eventi esogeni, sta tenendo oltre ogni aspettativa, e mostrerà segni di rallentamento nella crescita più che vere e proprie flessioni nel valori o nei volumi di scambiato. Il fenomeno si mostra in primo luogo con un calo nel tempo di assorbimento degli affitti (oggi in corso nelle grandi città), al quale segue un rallentamento nella crescita dei canoni. Compravendite e prezzi “rallenteranno” per portarsi a livelli di crescita paragonabili a quella registrabile per l’inflazione, con un possibile nuovo picco ipotizzabile tra cinque o sei anni, o anche, data la imprevedibile forma del ciclo residenziale del nuovo secolo, intorno al 2014 / 2016. Arch. Uberto Visconti di Massino 10