Uehlinger, Max, Ovale, 1962, bronzo, 34 x 28 x 31 cm

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Uehlinger, Max, Ovale, 1962, bronzo, 34 x 28 x 31 cm
Uehlinger, Max, Ovale, 1962, bronzo,
34 x 28 x 31 cm
Bearbeitungstiefe
Name
Uehlinger, Max
Lebensdaten
* 28.6.1894 Zurigo, † 3.2.1981 Minusio
Bürgerort
Sciaffusa (SH)
Staatszugehörigkeit CH
Vitazeile
Scultore. Ritratti, nudi femminili e motivi religiosi. Autore di monumenti
pubblici e funebri. Dal 1924 attivo a Minusio
Tätigkeitsbereiche
arte plastica, disegno, illustrazione, scultura
Lexikonartikel
Di famiglia agiata, nel 1907 si trasferisce a Basilea. Nel 1913 è a Zurigo,
dove studia per pochi mesi architettura. Matura la vocazione per la
scultura e apprende a intagliare la pietra da Otto Kappeler (1916). Nel
1918 sposa Emma Gobbi, leventinese, e con lei si stabilisce a Basilea,
dove collabora con Carl Burckhardt (1918-19). Nel 1920 si reca a Parigi
per frequentare il corso di Emile-Antoine Bourdelle all’Académie de la
Grande Chaumière e, in seguito, quello di Marcel Gimond all’Académie
Colarossi; rende visita ad Aristide Maillol. Nel 1924 si stabilisce a
Minusio, dove costruisce la sua casa e il suo atelier. Disponibile e
generoso, stringe legami sia con artisti ticinesi – tra cui Bruno Nizzola,
suo amico fraterno, e Giuseppe Foglia – sia con confederati residenti nel
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Ticino (Ugo Cleis, Fritz Pauli) o giunti in visita (Rudolf Maeglin, Carl
Roesch, Jacob Probst). Bene integrato, si dedica anche alla politica
locale. Esegue impegnativi monumenti pubblici a Basilea (Il
traghettatore, 1928), Sciaffusa (Johann Jakob Rüeger, 1938-39; Il
conciatore, 1942; Johann Conrad Fischer, 1951-52; Johannes von Müller
e Johann Georg Müller, 1958), e a Neunkirch (La Mietitrice, 1940). Nel
1930-35 decora l’interno della chiesa di S. Antonio a Basilea. Grazie ad
amicizie e viaggi, mantiene contatti con il mondo artistico d’oltralpe. Di
carattere riservato, espone di rado; due le maggiori retrospettive: a
Minusio nel 1984 e a Mendrisio nel 2008.
Collaborare all’esecuzione della grande fontana Rhein und Wiese di
Burckhardt, portatore di un rinnovamento nella scultura svizzera,
consente a Uehlinger di indirizzarsi verso una ricerca di sintesi plastica
in linea con un credo modernista. Ne è conseguenza naturale il
soggiorno parigino: un iter formativo, quello segnato dal magistrato della
grande triade francese Rodin-Bourdelle-Maillol, quasi di norma tra gli
scultori svizzeri del primo Novecento. Il concetto fondamentale di
architettura nella composizione scultorea, desunto da Bourdelle, si
esprime al meglio nella sua prima opera pubblica, Il traghettatore, e poi
nella Via Crucis realizzata per la chiesa di S. Antonio a Basilea.
Dall’esperienza parigina l’artista deriva anche un vivo interesse per le
civiltà antiche, attestato dalla serie di piccole sculture dipinte degli anni
’20 che evocano le atmosfere di un realismo magico in voga all’epoca.
Eleganza e ricercatezza formale lasciano gradualmente il posto a
un’opera più austera e introspettiva. Negli anni ’40 lo scultore sviluppa lo
stile severo e verista che caratterizza le opere pubbliche eseguite a
Sciaffusa. Questo stesso verismo determina una decisa svolta anche
nel genere prediletto da Uehlinger, il ritratto. La ricerca della sintesi,
dell’equilibrio e dell’armonia, principi ispirati alla tradizione classica, si
rifà alla lezione di Maillol. È soprattutto nella serie dei nudi femminili che
emerge quella ricerca di naturalezza, spoglia del superfluo, che è motivo
mailloliano. Tuttavia, rispetto alle opere del maestro francese, quelle di
Uehlinger si contraddistinguono per un sentimento di intimità, di
riservatezza. L’artista non abbandona mai il confronto con il modello e la
ritrattistica dà la misura della sua sensibilità, del senso di risonanza
interiore che emerge dalla sua opera. La superficie vibrante,
impressionistica, benché fondata su un solido impianto strutturale,
coglie un preciso, intimo tratto del carattere dell’effigiato. Il confronto
prolungato con il modello, lontano da ogni formalismo o avanguardismo,
svela agli occhi di Uehlinger, a partire dal 1960, l’opera di Alberto
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Giacometti, che certamente influisce, soprattutto nel disegno, sulla sua
produzione degli ultimi vent’anni.
Opere: Basilea, chiesa di S. Antonio; Mendrisio, Museo d’arte; Sciaffusa,
Museum zu Allerheiligen; Minusio, Collezione d’arte del Comune di
Minusio.
Simone Soldini, 2008
Literaturauswahl
- Simone Soldini: «Max Uehlinger continuatore di una tradizione». In: Max
Uehlinger e Bruno Nizzola, due artisti amici. Museo d'arte di Mendrisio,
2008. A cura di Simone Soldini e Maria Will. Mendrisio, 2008, pp. 90-103
- Tina Grütter: «Schaffhauser Kunst im 20. Jahrhundert - zwischen
Weltoffenheit und lokaler Geborgenheit». In: Schaffhauser
Kantonsgeschichte des 19. und 20. Jahrhunderts. Band 3. Hrsg.:
Historischer Verein des Kantons Schaffhausen. Schaffhausen, 2002, S.
1705-1735
- Angelo Casè: Max Uehlinger. Scultore (1894-1981). Minusio, Centro
culturale Elisarion, 1984. Minusio, 1984
- Omaggio a Max Uehlinger. Scultore. Bellinzona, Sala Patriziale, 1980.
Locarno: SPSAS Sezione Ticino, 1980
- Virgilio Gilardoni: Max Uehlinger, scultore. Locarno, Casa del
Negromante, 1962. Locarno, 1962
- Max Uehlinger. Skulpturen - Zeichnungen. Schaffhausen, Museum zu
Allerheiligen, 1955. [Texte:] Hans Steiner und Aldo Patocchi.
Schaffhausen: Meyer, 1955
Nachschlagewerke
- E. Bénézit: Dictionnaire critique et documentaire des peintres,
sculpteurs, dessinateurs et graveurs de tous les temps et de tous les pays
par un groupe d'écrivains spécialistes français et étrangers. Nouvelle
édition entièrement refondue sous la direction de Jacques Busse. Paris:
Gründ, 1999, 14 vol.
- Biografisches Lexikon der Schweizer Kunst. Dictionnaire biographique
de l'art suisse. Dizionario biografico dell'arte svizzera. Hrsg.:
Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne;
Leitung: Karl Jost. Zürich: Neue Zürcher Zeitung, 1998, 2 Bde.
- Künstlerverzeichnis der Schweiz. Unter Einschluss des Fürstentums
Liechtenstein. Répertoire des artistes suisses, la Principauté du
Liechtenstein incluse. Dizionario degli artisti svizzeri, incluso il Principato
di Liechtenstein. 1980-1990. Hrsg.: Schweizerisches Institut für
Kunstwissenschaft, Zürich und Lausanne; Leitung: Karl Jost. Frauenfeld:
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Huber, 1991
- Lexikon der zeitgenössischen Schweizer Künstler. Dictionnaire des
artistes suisses contemporains. Catalogo degli artisti svizzeri
contemporanei. Hrsg.: Schweizerisches Institut für Kunstwissenschaft,
Zürich und Lausanne; Leitung: Hans-Jörg Heusser. Frauenfeld: Huber,
1981
- Künstlerlexikon der Schweiz. XX. Jahrhundert, Hrsg.: Verein zur
Herausgabe des schweizerischen Künstler-Lexikons; Redaktion: Eduard
Plüss. Hans Christoph von Tavel, Frauenfeld: Huber, 1958-1967, 2 Bde.
[unveränderter Neudruck 1983].
- Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler des XX. Jahrhunderts.
Unter Mitwirkung von Fachgelehrten des In- und Auslandes bearbeitet,
redigiert und herausgegeben von Hans Vollmer. 6 Bände. Leipzig:
Seemann, [1953-1962] [unveränderter Nachdruck: München: Deutscher
Taschenbuch Verlag, 1992]
- Allgemeines Lexikon der bildenden Künstler von der Antike bis zur
Gegenwart, begr. von Ulrich Thieme und Felix Becker, 37 Bde., Leipzig:
Seemann, 1907-1950.
Website
www.maxuehlinger.com
Direktlink
http://www.sikart.ch/KuenstlerInnen.aspx?id=4002492&lng=de
Normdaten
GND 136265642 | Deutsche Biographie
Letzte Änderung
05.08.2015
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Empfohlene Zitierweise
AutorIn: Titel [Datum der Publikation], Quellenangabe, <URL>, Datum
des Zugriffs. Beispiel: Oskar Bätschmann: Hodler, Ferdinand [2008,
2011], in: SIKART Lexikon zur Kunst in der Schweiz,
http://www.sikart.ch/kuenstlerinnen.aspx?id=4000055, Zugriff vom
13.9.2012.
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