Compie il suo decimo anno di vita
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Compie il suo decimo anno di vita
Che cosa è il C.I.O.A.? Il C.I.O.A. è una associazione fondata nel 1S58 al fine di perseguire scopi culturali informativi e formativi ne! campo dell'ossidazione anodica del l'alluminio, nonché di sviluppo e di tutela della categoria degli ossidatori anodici e di tutti gli interessati ai procedimenti anodici dell'alluminio. "OXIT" Compie il suo decimo anno di vita Nell'attuale veste tipografica OXIT compie il suo decimo anno di vita. A dire il vero questa pubblicazione nacque nel dicembre del 1958 come notiziario di Associazione, più che come rivista di informazione, e senza una determinata periodicità. Dal ventesimo numero, esattamente nel 1966, si diede a OXIT una veste tipografica, abbandonando il ciclostile, corredandolo di articoli di infor mazione tecnico-economica, tali -da interessare maggiormente i già nume rosi anodizzatori, costruttori di infissi, ingegneri, architetti, che via via si erano associati al CIOA, e tutti quelli interessati più direttamente all'im piego dell'Alluminio Anodizzato. Il lavoro svolto, diciamolo chiaramente, non è stato facile, poiché la colla borazione esterna sia da parte dei Soci CIOA che dei non soci, è stata sempre molto scarsa, mentre non sono mancate le solite crìtiche. Non dimentichiamo però che OXIT è stata la prima pubblicazione in Europa edita da una associazione di anodizzatori. Se vengono esaminati i sommari degli oltre 20 numeri di OXIT stampati dal 1966 ad oggi, si nota che sono stati trattati moltissimi argomenti di attualità e di interesse specifico sull'alluminio anodizzato in architettura, nelle targhe, nella minuteria industriale, nell'ossidazione dura, ecc.. Tutti questi argomenti sono stati trattati sia dal lato tecnico che dal lato promozionale, in piena coerenza con i fini costitutivi del CIOA. E' quindi con vero orgoglio, per sottolineare il traguardo raggiunto, che questo numero esce riportando il testo integrale della conferenza tenuta di recente per il CIOA da parte di uno tra i più insigni studiosi dei pro cessi di anodizzazione, il Prof. Oott. S. Tajima dell'Istituto di Elettrochimica e di Chimica Inorganica dell'Università di Tokio. LA REDAZIONE DI OXIT Prospettive future dell'anodizzazione Sempre pensando alle nuove esigenze di produzione contìnua in grande serie, il trat tamento di - fissaggio » in acqua bollente è un passaggio critico, che male si adatta a produzioni dì questo tipo... e non parliamo poi di quello al vapore (anche se ottimo per qualità). Ecco che si comincia a pensare a un fissaggio in vapore « a cortina d'aria > (NDR: è un sistema nel quale il vapore non è più contenuto in una vasca, ma è sem plicemente guidato da due lame di aria, consentendo cosi la traslazione orizzontale delle barre, abolendo i coperchi, ecc.); oppure si lavora su bagni di fissaggio che lavorano a bassa temperatura INDR: soluzioni che « lissano * in parte per reazione e precipitazione dì sali, a temperature intorno a 45 °C). Addirittura, un fabbricante di finestre oggi ha introdotto un processo nel quale anodiz zazione e fissaggio avvengono contemporaneamente. Come tendenza generale, inoltre, l'anodizzazione dell'alluminia è destinata a trovare nucvi campi di impiego che sfrutteranno le caratteristiche dielettriche, elettroniche. magnetiche e ottiche, la resistenza all'abrasione, la riflettività. le proprietà assorbenti e catalitiche degli strati anodici. Conferenza tenuta per il C.I.O.A. presso l'Istituto Sperimentale dei Metalli Leggeri dal: PROF. DOTI, S. TAJIMA del Laboratorio di Elettrochimica e Chimica inorganica dell'Università di Tokio. i ) Premessa Nel cinquantesimo anniversario dell'invenzione del bagno all'acido ossalico da parte di Kujirai e Ueki fi) è un grande onore per me essere invitato a commemorare l'avve nimento con questo giro d'orizzonte rivolto più al futuro che al presente, in un prima tempo, sono stato in dubbio se accettare, dato che io sono un uomo di labratorio e, come tale, non perfettamente al corrente dei problemi pratici che gli anodizzatori incon frano giorno per giorno: tuttavia, poiché sono ormai nella ricerca sull'alluminio da 32 anni, ritengo di poter avere qualche idea da offrire, particolarmente nel campo dell anodizzazione, dove il Giappone ha una storia lunga e brillante e dove la ricerca e lo sviluppo giapponesi stanno ancora dando al mondo importanti contributi. E ora, lasciatemi sognare sul - futuro dell'anodizzazione - anche se. trattandosi di un sogno costuito sulla mia personale esperienza di laboratorio, non toccherà a me il compito di realizzarlo! Recentemente, sono stato invitato a due riunioni della Eìectrochemical Society a Cle veland e a Chicago: la prima (1971] era un simposio sugli strati anodici, la seconda (1973) era sull'alluminio nelle industrie elettriche ed elettroniche. Dopo queste riunioni, che dimostravano quanto ci sì aspettava dall'alluminio per il futuro, ho visitato diversi laboratori e ho discusso con molti esperti il significato di quello che sì era detto: ebbene, nonostante si fesse tanto guardato al futuro, il nocciolo di quello che risultava dalle discussioni può essere riassunto dada conclusione a cui siamo arrivati con Mr. Cochran deH'AJcoa nel 1973: « niente di nuovo nella finitura dell'alluminio ». Questo significa, in sostanza, che la maggior parte dei processi oggi in uso, e anche di quelli che vengono oggi presentati come innovazioni, si trovavano già descrìtti nella letteratura e nei brevetti anni fa, e non erano stati impiegati industrialmente forse soltanto perché all'epoca in cui erano apparsi non erano ancora realizzate le situazioni sociali e tecno logiche per metterli in pratica. Come esempi di queste anticipazioni, prendiamo il caso dei processi autocoloranti: già il bagno all'acido ossalico (1), impiegato in Giappone fin dal 1923, era un bagno autocolorante, che impiegava corrente continua o corrente continua e alternata sovrapposte: nel 1938 in Germania'un brevetto Schering-Kahlbaum (2) progettava l'anodizzazione in un acido aromatico-solfonìco, sebbene a quell'epoca non si parlasse di strati « autocoloranti • nel senso odierno del termine, Quanto alla elettrocolorazione. Caconi aveva brevettato in Italia nel 1936 (6) il proce dimento nel quale l'alluminio veniva prima anodizzato in un normale bagno solforico o ossalico, e poi colorato sotto corrente alternata in un altro bagno contenente sali di metalli più nobili dell'alluminio |Cu. Ni o Ag) : era anche prevista la possibilità di anodizzare e colorare nello stesso bagno. Tuttavia, l'impiego di queste tecniche su scala industriale non si è verificato che recen temente, quando il Prof- Asada (8) in Giappone ha sviluppato il processo oggi noto come processo Asada (o sotto il nome commerciale di Anolok attraverso il quale l'Alcan ID ha diffuso). E' anche degno di nota che uno strato di spessore 300 micron sia stato segnalato già nel 1904 -da Fischer (3) in Germania, e che fin dal 1899 Norden (5) abbia trovato negli strati ali acido solforico quel contenuto di circa 15% di SOj che ancora oggi è confer mato da metodi analitici molto più precisi, Per queste ragioni, quando si tenta di sviluppare nuove tecnologie in questa campo e molto importante verificare la letteratura e I brevetti (in buona parte ormai decaduti)' dei passato. 2) Che cosa c'è da fere per l'anodizzazione? Il fatto che, come abbiamo visto oggi, non ci sia quasi niente di veramente nuovo nella snodizzazione non significa che non ci sia niente da fare per migliorarla: è vero che (anodizzazione ha già fatto tanto per migliorare le caratteristiche dell'alluminio ed espanderne gli impieghi, ma se guardiamo al futuro ci accorgiamo che la tecnologia attuale si verrà a trovare a dover soddisfare a nuove esigenze — particolarmente di produttività e di ecologia — per le quali è ancora inadeguata. Per esempio, è vero che l'anodizzazione architettonica è molto sviluppata ma la sua tecnica attuale è certamente troppo complicata per soddisfare in pieno alle esigenze della produzione di grandissima serie, come viene praticata in Giappone sulle finestre normalizzate per le case di abitazione: l'anodizzazione, in questi casi rischia di essere sostituita da processi più semplici, come la conversione chimica con o senza verni Ciatura successiva, oppure la verniciatura continua su nastro seguita da profilatura 2 3) Lo strato barriera a) problemi generali Sempre sognando sul futuro dell'anodizzazione, c'è da rivedere il concetto che non sia possibile (come ora si ritiene) ottenere strati barriera (non porosi) di spessore supe riore a 1 micron da bagni acquosi o non acquosi: secondo questa teoria, questo spes sore limite è imposto dal fatto che lo strato barriera cresce in ragione di circa 14 à/volt e che a 700 Volt si verifica la ■ rottura elettrica - dello strato Per queste ragioni, l'impiego degli strati barriera è stato finora limitato alla realizzazione dì dielettrici, dato che il suo ridotto spessore impdisce di sfrutarne la particolare compattezza, la durezza e la resistenza alla corrosione elevate. b) // problema del condensatore. Si potrebbe fare qualcosa per migliorare gli strati barriera e sfruttarne meglio le particolari proprietà: anzitutto, si potrebbe migliorarne la costante dielettrica, il che consentirebbe di miniaturizzare i condensatori elettrolitici che oggi sono — fra i com ponenti passivi dei congegni elettronici — quelli meno progrediti sulla strada delta miniaturizzazione Per migliorare il condensatore, c'è poco da sperare dalle tecniche di irruvidimento chimico del metallo (NDR: tecniche di decapaggio che aumentano la superficie reale del foglio di alluminio, e quindi la capacità) che sono già arrivate a un limite critico: sembra anche difficile influire sulla capacità agendo sul bagno in cui sì effettua la formazione dello strato barriera, perché lo strato risulta sempre composto di allumina pura e amorfa, qualunque sia l'elettrolita nel quale viene prodotto. Vi è invece da investiga 3, per ottenere il miglioramento della costante dielettrica, la pos sibilità di agire sul materiale di base introducendovi opportuni alliganti, ma questo sembra che sia sempre stato trascurato. Si può inoltre sfruttare il fenomeno per il quale gli strati anodici, sottoposti ad un trattamento termico, ricristallizzano e raggiun gono tensioni di rottura più elevate (10). Infine, si può ricordare che, se si esegue la formazione elettrolitica dello strato barriera sopra uno strato di boemite già formato chimicamente in precedenza, la formazione dello strato barriera risulta accelerata perché lo strato barriera in questo caso deriva (11) dalla trasformazione (per disidratazione) del sottostante strato di boemite preesistente: Al' + 3 AIOOH - 2 AhO. + 3 HUn altro sviluppo, recente e reale, è un condensatore di alluminio allo stato solido (NDR: basato sul sistema Ai-AI:0,-MnOyPb) in concorrenza con quelli ceramici 3 e) la dissipazione termica. La conducibilità termica dello strato barriera è 1/10 di quella dell'alluminio, mentre la sua eemissività è da 3 a 6 volte maggiore a seconda della lunghezza d'onda (12)-. da molto tempo quindi è stato proposto di anodizzare le superbe! di alluminio destinate a dissipare calore per irraggiamento, e recentemente l'impiego di alluminio anodizzato su base brillantata elettroliticamente e chimicamente è stato sfruttato per regolare la temperatura di veicoli spaziafi (13). Questo sistema «passivo» di regolazione sembra abbia molti vantaggi rispetto ai sistemi « attivi • di refrigerazione meccanica sotto i punti di vista del peso, dell'ingombro, e del consumo di energia, e sembra che verrà utilizzato sempre più nel futuro per riflettori di vari tipi: ecco quindi che anche in questi casi sarà importante arrivare a rafforzare lo spessore dello strato barriera oltre quanto è oggi possibile. d] la luminescenza, Durante il processo di formazione degli strati barriera in soluzioni di borato di ammonio. come pure durante la formazione di strati porosi in acido ossalico, appare una carat teristica luminescenza chiamata ■ elettroluminescenza » (EL) : il fenomeno è noto da tempo, e appare promettente come possibile fonte di luce bidimensionale, ma non ha ancora trovato applicazioni pratiche, anche se si è già constatato che l'intensità luminosa aumenta quando nell'alluminio è presente come alligante il manganese (1,5%) Attra verso ricerche condotte per molti anni nei nostri laboratori ( H ) . noi abbiamo cercato di migliorare il rendimento luminoso ed abbiamo trovato, per esempio, che migliori risultati si ottenevano impiegando, per la formazione dello strato, corrente alternata a 50-100 Hz: in queste condizioni, si arrivava persino a poter leggere un libro nel buio. ma il consumo di energia richiesto era circa 2 W/cnv e cioè molto maggiore rispetto a quello dei normali sistemi dì illuminazione. Inoltre, in questo caso, la elettrolumi nescenza variava nel corso dell'anodizzazione e la durata dell'a sorgente luminosa era influenzata dal continuo cambiamento dello strato anodico per effetto della conduzione ionica: si conclude che dispositivi di illuminazione bidimensionali saranno se mai pos sibili soltanto sfruttando fenomeni allo stato solido (come vedremo più oltre) e non allo stato liquido come quelli descritti. e) il - Mito dei 14 À/Volt - e i processi in sali fusi. Abbiamo già accennato ai grandi vantaggi che si avrebbero se si arrivasse a ottenere strati barriera, e cioè non porosi, con spessori molto più elevati di quelli attuali che sono limitati dalla condizione «14 A/Volt»; si pensi anche a cosa varrebbe dire', per esempio, riuscire a formare uno strato-barriera {quindi non poroso) colorato, e spesso come gli attuali strati architettnici: dal ciclo di anodizzazione architettonica sparirebbero le operazioni di colorazione, elettrocolorazione, fissaggio, o verniciatura elettroforetica con grande vantaggio per la semplicità del processo. Occorre quindi esaminare se esista la possibilità dì superare la barriera fatidica dei ■ 14 A/Volt ». e l'Autore ritiene che ciò sia possibile per le seguenti ragioni: — \\ potenziale di corrosione dell'alluminio con uno strato di ossido naturale di circa 20 A è pari a circa —1.0 + 1,2 Volt mentre il potenziate standard di elettrodo dell'al luminio a 25 °C è s dì —1,66 Volt, li campo elettrico nello strato è stimato quindi in (1.66-1,2/20 X 1 0 = 2.3 X 10* Volt/cm, valore che corrisponde appunto al campo elettrico riscontrato anche durante la formazione elettrolitica degli strati barriera No nostante questo parallelismo (NDR: che confermerebbe il . Mito dei U A/Volt -] esistono osservazioni che mostrano come lo spessore dell'ossido naturale sull'alluminio possa essere aumentato per effetto di temperature più elevate: secondo Domony e Lichtenberger (16). lo strato di ossido naturale sull'alluminio in atmosfera secca a 500 "C raggiunge i 400-600 A. Questo significa che la teoria dei 14 A/Volt per la formazione degli strati barriera vale solamente nel caso de/l'ossidazione anodica in elettroliti — acquosi o non acquosi — a temperatura normale o prossima alta normale intatti la temperatura dello strato anodico durante la sua formazione è pressoché uguale a quella dell elettrolita, come è stato proposto da Kaden (per gli strati barriera) e da Nagayama (per gli strati porosi) (17, 18). In breve, la condizione necessaria per aumentare lo spessore degli strati barriera è che venga aumentata la mobilità ionica, il che si può ottenere effettuando la formazione ad aita temperatura. La temperatura non può essere elevata oltre i 110 "C alla normale pressione atmosferica, quando si usano per la formazione dell'ossido le normali concen trazioni di elettroliti acquosi- tuttavia, a pressioni più elevate, non è difficile mantenere la temperatura anche al disopra di 200 °C. Questa elevazione della temperatura ha certamente effetti rilevanti, come conferma del resto il fatto che il fissaggio in vapore (ad alta pressione) è più efficace di quello in acqua bollente nell'aumentare la resi stenza alla corrosione dell'alluminio anodizzato, e ciò specialmente nel caso di strati prodotti In acido ossalico, i quali appartengono alla categoria degli strati « semi-barriera » spingendoci ancora oltre verso le alte temperature, troviamo la anodizzazione eseguita in sali fusi (bisolfati), come è stato fatto nel laboratorio dell'Autore (19) che ha dato strati barriera spessi più di 100 :im, e di eccezionale durezza, essendo composti principalmente di a-AI.O, (Corindone). In questo caso, l'ossigeno è sostituito dallo ione Disoltato. Lo strato, come sempre, è prodotto dalla corrente ionica, ma per effetto della tensione elevata si verificano . rotture beali . in corrispondenza delle quali si ha una elevata corrente elettronica e quindi un effetto Joule di riscaldamento nello strato con la conseguente trasformazione di questo dallo stato amorfo a quella della v.a||'umlna e successivamente ad ^-allumina. Queste trasformazioni infatti avvengono soìo a tempe rature elevate. Strati di questo tipo si presentano con porosità nettamente più rade e più ampie di quelle dei normali strati porosi: essi possono quindi essere impregnati con sostanze opportune e trasformarsi in strati compositi. Il loro colore è bianco porcellana In Giappone, sono stati prodotti con questo sistema avvolgimenti per magneti con grande resistenza al calore, condensatori elettrolitici, e bullonerìa di precisione- in questi casi, I tmpregnazrone veniva effettuata con olio di silicone (16). 4 SPECIALITÀ' CHIMICHE PER LA PREPA ZIONE DELL'ALLUMINIO Al PROCESSI DI OSSIDAZIONE ANODICA Sgrassanti specifici con e senza attacco, ad alta sciacquabilità. Disossidanti, depatinanti, cromatanti. Satinanti e finitura lucida ed opaca. PRODOTTI BIODEGRADABILI OAKITE S.p.A ■ 20090 MILANO -TREZZANO S/N VIA MARCONI. 9 ■ TEL 44.53.572/44.53.J45 Un'altra caratteristica notevole degli strati di a-AI>Oi è quella di non essere attaccabili riè dagli alcali né dall'acido fluoridrico: essi sono quelli che possiedono la durezza più elevata fra tutti i tipi di A!,Os, e sono secondi in durezza soltanto al diamante. A questo punto, si può cominciare a sognare sulla produzione elettrolitica di gemme artificiali, anche se ovviamente non sotto forma di cristalli singoli. Lo zaffiro è a-ANOj azzurro che contiene lo 0.1-0.2% di TiOj e tracce di FejOi, mentre il rubino è un'x-AljO, rosso che contiene lo 0.01-003% di Cr, sostituito all'Ai nel reticolo cristallino (da cui la sua recente importanza nelle applicazioni laser] : si può pensare di errivare a riprodurre queste gemme aggiungendo all'alluminio le suddette impurità coloranti dell'ossido e anodizzando in sali fusi che arrivano a formare la a-allumina, mentre ovviamente questo sarebbe del tutto impensabile con i processi di anodizzazione in elettroliti acquosi. Veniamo ora a un altro tipo di ossido « speciale » che può essere prodotta con elettroliti non convenzionali: la ^-allumina (Na_> • 11 AbO>). conosciuta da tempo, ma recentemente divenuta oggetto di particolare attenzione come possibile elettrolita solido per batterie elettriche. La [i-allumina conduce attraverso il movimento di ioni Na + , ed ha una resi stività elettrica di « 33 ohm. cm a 25 =C: la Ford Motor Company ha proposto quindi una batteria elettrica ricaricabile nella quale i due elettrodi sono Na ed S e l'elettrolita è appunto ^-allumina solida, batteria che lavorerebbe a 300 °C con forte densità di energia (200W/Kg. 200Wh/l) e che sarebbe competitiva con il motore a benzina. Stori camente, la {i-allumirta era nota ai tecnici del vetro ed a coloro che sì occupavano del processo Bayer, e veniva preparata per reazione da Al.O. e Na:COi a 1500°C; oggi, si stanno cercando nuovi metodi di preparazione in vista della sua applicazione alle batterie elettriche, e l'anodizzazione è certamente una delle tecniche più promettenti, special mente se si considera che il processo di anodizzazione studiato a questo scopo viene effettuato in NBHSOJ fuso a una temperatura di circa 300 °C, molto vicina alla tempe ratura di impiego delle batterìe Na-S. Il parere dell'Autore è che batterie di questo tipo non siano soltanto promettenti per veicoli elettrici, ma abbiano un avvenire anche più immediato in versioni più piccole ad sita densità energetica: per queste applicazioni, gli strati sottili realizzati nel sale fuso dovrebbero essere idonei, anche se non risultano sempre costituiti da 3-A.|,0stechicmetricamente corretta; l'essenziale è che funzionino come elemento separatore e nel tempo stesso trasportino la corrente per movimento di ioni Na + . 4) Strati del tipo semi-brrriera Uno strato semi barriera, come l'A. stesso lo ha chiamato (16, 21), è uno strato che durante la sua formazione cresce notevolmente in spessore, ma nel contempo è accom pagnato da un aumento nella tensione applicata Gli strati di scido cromico e ossalico, e altri strati colorati, appartengono a questa categoria. La cosiddetta « ossidazione dura >■ ottenuta con elettrolita di acido solforico a ca. 5 °C può essere inclusa anch'essa in questa categoria. Ouesti strati, quando sono sottili, presentano una tipica struttura - duplex ■ [composta cioè da uno strato barriera e da una parte porosa come i comuni strati all'acido solforico) ma al crescere dello spessore la maggior parte dello strato viene a essere costituita dallo strato barriera: un esempio tipico di strato che è « duplex - a temperatura normale, ma che diviene duro e colorato quando viene formato a temperature basse aumentandone lo spessore. è quello appunto ali'acido solforico, che viene sfruttato per applicazioni meccaniche, Tuttavia, se si tenta di andare oltre con l'elettrolisi verso spessori più elevati, oppure se — cerne descritto più oltre — si lavora a temperatura molto bassa aggiungendo un anticongelante come il glicole dietilenico, si arriva a una evidente deposizione di zolfo elementare sulla superficie dello strato [22). Da ciò. l'Autore deduce che lo strato all'acido solforico a spessire deve avere delle limitazioni nelle applicazioni meccaniche, mentre per queste dovrebbero essere più idonei quegli strati > autocolorati » che oggi vengono invece impiegati per usi architettonici: questi processi autocoloranti richiedono normalmente tensioni più elevate e quindi maggior consumo di energia-, per questa regione, in Giappone essi sono stati usati sempre meno negli ultimi anni e, nella maggior parte dei casi, sono stati sostituiti da processi di elettrocolorazione. Negli Stati Uniti, tuttavia. I processi autDColoranti come il Kalcolor o il Duranodic sono ancora largamente usati perché, pur essendo costosi e consentendo solo una gamma limitata di colori, forniscono strati di qualità eccellente 5) Strrti porosi La porosità dei classici strati « duplex « è stata sfruttata da molto tempo per colorare con coloranti organici o per doppia decomposizione foro e bronzo inorganici, precipi tazione di PbSOj. ecc.) (23, 24). Grubitsch (25) ha proposto di impiegare strati con diversa porosità per seDarare dei virus. Più recentemente, la porosità ha cominciato a essere sfruttata per l'elettrodeposizione modica o catodica di vernici, n anche per la semplice impregnazione fisica con vernici, e questo è interessante perche fi una '■□plicazione delle vernici in sospensione acquosa. che costituiranno quelle con solvente organico, messe al bando per motivi ambientali. I! processo di eietì-oeolorazione per deposizione di metallo o dì idrossidi mctalliri ai fendo dei pori è di/enuto famoso in tutto il mondo come processo Asada (o Anolok), sebbene processi simili siano stati brevettati da Cpboni (6) in Italia e da Elssner in Germania prima della seconda guerra mondiale (26! Durante la guerra, Z. Sugawara della Rìken Alumite Co giapponese ha tentato di elettrodepositare argento su un gavettino per acqua anodizzato, allo scopo di ottenere una superficie battericida, e processi dì questo tipo - - basati sul riempimento dei pori — hanno attirato interesse negli ultimi anni. Endicott (27) e Kawai (28) hanno provato a riempire i pori con ossidi magnetici o metalli magnetici, per l'impiego nelle memorie magnetiche, mentre è stata anche tentata la precipitazione nei pori di ossidi D metalli catalitici Co.Oa CuO. Cr,0,, Fe;0-,, MnO,-CuO) seguita da cottura in forno, per ottenere catalizzatori per l'ossidazione e la riduzione dei gas di scarico delle auto. CO e NOX (28, 29). 6 7 Infine, i pori sono anche stati impregnati con bisolfuro di molibdeno come lubrificante Nel laboratorio dell'Autore, si sta cercando di mettere a punto un diodo fotoemittente allo stato solido (14). per il quale abbiamo trovato che è un buon substrato lo strato poroso formato in certi acidi organici come il formico e l'ossalico, la cui conducibilità elettrica aumenta in modo riproducibile per effetto di un trattamento termico Oliando una superficie di alluminio così anodizzata e trattata termicamente viene irradiata con luce ultravioletta, essa emette una luce blu-verde, che diviene una proprietà intrinseca dello strato e non decade (foto luminescenza). Qu«sto fenomeno si studia meqlio con metodi spettroscopici, se si lavora su uno strato all'acido formico. Se, invece, su uno strato di questo tipo si evapora dello SnO> o si applica sulla superficie un vetro NESA (allo stagno) e si applica una tensione alternata di circa 400 Volt fra i due componenti di una simile coppia, si ottiene una luce bluastra (elettroluminescenza allo stato solido); la corrente che passa, in questo caso, è molto bassa, e quindi il consumo di energia è molto ridotto [circa 0.02 W/cnr alla massima brillantezza). Ouesto valore del consumo è 1/100 di quello dell'elettrodo liquido descritto all'inizio di questa comunicazione (punto 3d). Aggiungendo allo strato attivatori come Mn, Eu, ecc., si può ottenere una luce rossa o arancione: ecco quindi che un elemento elettroluminescente allo stato solido di questo tipo potrebbe divenire una economica sorgente di luce bidimensionale, dato che impiega lastre di alluminio. Se, poi, si arrivasse a realizzare su un foglio di alluminio numerosissimi uicro-eledenti elettroluminescenti con un metodo di stampa analogo a quelli impiegati per fare le targhe anodizzate o i circuiti stampati, non si potrebbe forse veder apparire una televisione piatta come un quadro, da appendere al muro? Oggi, invero, l'elettroluminescenza è sfruttata molto limitatamente sotto forma di piccoli elementi al solfuro di zinco, arseniuro o fosfuro di gallio, per i quadri di lettura di calcolatori e per cruscotti di autovetture, nonostante che una decina di anni fa essa fosse considerata come il fenomeno più promettente per la realizzazione dell'illumi nazione bidimensionale della prossima generazione. 6) Processi di anodizzazione Di lettroliti per l'anodizzazione se ne sono provati di tutti i tipi, dagli acidi inorganici a quelli organici, dai sali neutri a quelli alcalini, dai sali fusi agli elettroliti non acquosi: fra questi, alcuni, forniscono strati barriera, altri danno origine a corrosione puntiforme sotto l'effetto della corrente anodica, altri ancora producono strati -duplex» (cioè composti di uno strato Barriera e di uno strato poroso), altri- infine producono strati autocolorati. a) l'anodizzazione a temperatura molto bassa. Nel laboratorio dell'Autore, si è studiata una variante particolare: quella dell'anodiz zazione a bassa temperatura (^ —50 °C). realizzata quando necessario anche aggiun gendo all'elettrolita un prodotto anticongelante. Ouando l'alluminio viene anodizzato a temperature molto basse in un sistema acido solforico-glicole etilico, vengono partico larmente esaltati taluni fenomeni di deposizione contemporanei alla anodizzazione, il più evidente dei quali è la deposizione di zolfo elementare attivo scondo la reazioneAi - AI+ ] + e Al+ - Al + + 2e 2H+ + 2e - H, S'+ (FUSO,) - S° - S ; - (H3S) Questa reazione, che avviene anche nell'anodizzazione normale, viene folto esaltata dall'anodizzazione a bassa temperatura Altri fenomeni, però, avvengono nell'anodizzazione a bassa temperatura, ed offrono interessanti prospettive di sviluppo, del resto, nel laboratorio dell'Autore sono stati constatati notevoli effetti di soppressione delle dendriti operando a bassa temperatura nell'elettrodeposizione di Zn o di Ag {v. (v. Bibl. 31, 32): per esempio, durante l'anodiz zazione a temperatura molto bassa, lo strato — come tende a fissare lo zolfo — tende anche a fissare le tracce di metalli pesanti in soluzione, come il mercurio, e questo potrebbe trovare applicazione nella depurazione degli scarichi o nel ricuoero ricupero dei metalli (141. (14). La bassa temperatura, inoltre, (—40 °C) òè quella alla quale Clark e i suoi collabo ratori (351 (35) hanno ottenuto il massimo potere riflettente, anodizzando batterie solari dei veicoli spaziali. E qui, adesso, nasce un sogno! Pensiamo che una pietra come l'Acquamarina non contiene alcun componente azzurro (la (la sua sua composizione composizione chimica chimica èè Na NaiCv AlnO, 2SiO, ■ ;Cv AIJOJ nNa.Sx), ricordiamoci del forte potere riflettente ottenuto — come detto sopra — anodizzando a bassa temperatura, e ricordiamoci dei forti fenomeni di assorbimento osservati anodizzando a bassa temperatura: temperatura; ricordiamoci, anche, che la deposizione di SiOj all'anodo è stata osservata già da Skinner e Chub nel 1914 (33) e, recentemente, da Shimura del laboratorio dell'Autore (34) : mettendo insieme tutto questo, si può sognare la possibilità di ottenere un colore azzurro inalterabile sugli stati anodici e, se questo avvenisse, vedremmo scomparire quegli edifici e grattacieli grigio scuro o bronzo scuro che adesso sono tanto comuni! b) l'anodizzazione ad alta temperatura. L'anodizzazione ad alta velocità viene impiegata particolarmente per anodizzare filo di alluminio (16); generalmente, l'anolizzazione ad alta velocità provoca un aumento di temperatura dell'elettrolita, che a sua volta fa diminuire il rendimento della formazione dello strato: si può dire, quindi, che l'anodizzazione ad alta velocità non è che anodizza zione ad alta temperatura, D'altra parte, la possibilità dì anodizzazione ad alta temperatura non interessa soltanto in vista della anodizzazione continua, ad alta velocità, ma anche in vista dell'anodizzazione comune a temperatura ambiente, la quale richiede un impianto di raffreddamento per mantenere stabile la temperatura de) del bagno. L'autore e i suoi collaboratori (36), per consentire l'anodizzazione ad alta temperatura, hanno aggiunto un solfato alcalino solubile nella soluzione di acido solforico, in modo da ridurre l'effetto dissolvente del bagno sullo strato di ossido attraverso il meccanismo dello ione comune (ione solfato): in questo modo, si può effettuare l'anodizzazione B fino a una temperatura di 35 =C con un rendimento uguale a quello dell'anodizzazione normale a temperatura ambiente, e si può fare a meno di impianti di raffreddamento. Inoltre, operando in soluzioni di questo tipo (acido solforico - solfato di ammonio), avviene la precipitazione graduale e continua dì allume ammonico, che mantiene il contenuto di alluminio in soluzione fra 0.60 e 0.75 g/l: quindi, mentre con i bagni normali è necessario scartare il bagno quando il contenuto di alluminio raggiunge 12 g/l, nel bagno (NHJ ; SO, si ottiene un funzionamento continuo e autoregolato, che non dà "mai origine ad acido da scaricare: non solo, ma l'allume prepicìpato può essere utilizzato per esempio come fertilizzante o come coagulante. Ouesto bagno, inoltre, può anche essere impiegato a temperatura normale di 20 °C. Si può associare questo processo di anodizzazione « senza scarichi - (wasteless) con il processo di decapaggio anch'esso « senza scarichi » della Showa Koki Co di Tokio (fabbricante di finestre di alluminio), che è basato sull'aggiunta di vetro solubile (sili cato) alla soluzione di decapaggio alcalina contenente acido gluconico e che dà origine alla precipitazione continua di zeolite e a! ricupero di NaOH e di acido gluconico: dalla combinazione dei due processi ■■ senza scarichi « di anodizzazione e di decapaggio risulta un ciclo completo di anodizzazione « senza scarichi - che sta attirando molta attenzione in Giappone, particolarmente per impieghi architettonici. Sempre rimanendo nel campo dei processi che possono lavorare ad alta temperatura, è da citare l'elettrolita - tutto fare » presentato da Dale (37) della Reynolds Metal Co. e basato su acido solforico con aggiunte di glicerina e glicole: questo bagno può funzionare tanto per l'anodizzazione normale quanto per quella trasparente che per quella dura, e questo senza cambiare la temperatura, ma soltanto variando la densità di corrente e la durata del trattamento; esso quindi può essere utile agli anodizzatori per conto terzi. e) l'anodizzazione in elettroliti alcaliniNella letteratura tecnica si trovano da molto tempo numerosi brevetti sull'anodizza zione in elettroliti neutri o alcalini. Recentemente, Yoshimura e i suoi collaboratori (38) hanno studiato a fondo gli elettroliti alcalini per l'anodizzazione ed hanno trovato che strati ottenuti in questi elettroliti presentano un'eccellente resistenza alle sostanze alcaline, il che è un grande vantaggio dato che l'alluminio di per sé è molto attaccabile dagli alcali. Dal punto di vista elettrochimico, l'anodizzazione in elettrolita alcalino produce strati che, a differenza da quelli ottenuti in bagni acidi, non presentano -all'interfaccia con l'elettrolita una superficie acida per effetto del consumo di ioni OH ; negli elettroliti alcalini, durante l'anodizzazione l'interfaccia anodo-elettrolita rimane neutra: da ciò consegue che diminuisce l'azione dissolvente della soluzione sullo strato, il quale tende ad assomigliare a uno strato barriera ed a richiedere, per la sua formazione, tensioni crescenti. Ne consegue anche che lo spessore dello strato sarà limitato; tuttavia, lo spessore potrà aumentare per effetto della precipitazione sull'anodo di acidi deboli come Si02 o B20, indotta dalle condizioni di neutralità esistenti all'inter faccia ossido-soluzione. Secondo Yoshimura, sì possono raggiungere spessori da 3 a 8 micron. Di solito, gli strati anodici prodotti in soluzioni alcaline sono pachi o colorati in grigio, perchè inglobano le impurità di Fé. Cu o Si esistenti nel metallo base, che sono insolubili nei bagni alcalini. d) l'anodizzazione a smalto in due fasi. L'anodizzazione a smalto è sempre stata un sogno degli anodizzatori, solo parzialmente soddisfatto dai noti processi all'acido cromico ed Ematal. Oualcosa di nuovo, adesso, c'è nel gruppo di brevetti richiesti in Giappone da Satoh e dal suo gruppo, i quali sfruttano acidi organici a bassa concentrazione ed alta temperatura. L'anodizzazione in due fasi successive in acido solfamico — oppure in acido solfamico e in acido solforico — è stata studiata da Tajima e coli. (39) e da Fukushima (40), e negli ultimi anni è entrata nell'uso piuttosto ampiamente in Giappone. Anche l'anodizzazione in corrente modulata sta incontrando un rinnovato favore in Giappone, dopo che nel passato era stata introdotta da Kujirai, Ueki, Setoh e Miyata attraverso l'impiego di corrente alternata, o di corrente alternata e continua sovrapposte, ne! bagno di acido ossalico. e) l'anodizzazione in elettroliti non acquosi. Nel nostro laboratorio abbiamo svolto per diversi anni un lavoro piuttosto esteso sopra il comportamento anodico dei metalli in ambienti non acqusi. Per esempi, si ottiene un eccellente strato di colore bronzo o seppia (AI.O. : B,Oj = 4 : 1 ) operando in un elettrolita di acido borico-formammide (in condizioni però piuttosto critiche e con una tendenza alla rapida alterazione della soluzione, il che rende il processo diffìcil mente applicabile su scala industriale, anche se scientificamente interessante). Passando agli elettroliti a base di sali fusi, quelli al bisolfato forniscono con facilità strati spessi con la struttura tipica degli strati barriera; invece, i nitrati, i nitriti, o le loro miscele, hanno un punto di fusione più elevato (circa 300 °C). non consentono la formazione di strati spessi e danno origine a minute scintillazioni già alla tensione di qualche voft. La conclusione generale che se ne lira è che la condizioni essenziale per la crescita di strati anodici, tanto in sistemi non acquosi quanto in sali fusi o anche in soluzioni acquose, è la presenza di protoni. OH-, o HjO anche solo in piccola quantità. Lo stesso bisolfato fuso, nel quale lo strato anodico cresce a spessori molto elevati, non può essere considerato in senso stretto come un sistema comple tamente non acquoso. Concluderò, infine, accennando all'anodizzazione in un getto di plasma, la quale, tuttavia, allo stato attuale viene impiegata soltanto come metodo di ricerca fonda mentale. Ringraziamento. L'Autore si scusa per aver forse esagerato nel « sognare » sulla base della propria esperienza di laboratorio, e ringrazia la Light Metal Educational Foundations (Keikinzoku Shogakukai) e la Toyo Aluminium Co. di Osaka per l'appoggio bibliografico e finanziario fornito da molti anni alla ricerca sull'anodizzazione dell'alluminio. 9 Bibliografia (1) (2) (3) (4) (5) (6) (7) (8) (9) (10) (11) (12) (13) (14) (15) (16) (17) (18) (19) (20) (21) (22) (23) (24) (25) (26) (27) (28) (29) (30) (31) (32) (33) (34) (35) (36) (37) (38) (39) (40) (41) T. Kujirai and P. Ueki, Jap. Pat 61.920 (1923). 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L'indagine venne svolta fondamentalmente in tre grandi città: Milano, tipica città con atmosfera urbano-industriale, Genova come centro urbano-industriaie e marino, ed infine, Roma, come città in cui l'inquinamento deriva preminentemente dagli autoveicoli più che da smog industriale. Oggi, se si dovesse procedere ad una identica indagine sul fenomeno, si dovrebbero introdurre come città-campione anche Napoli, Catania, Bari, Bologna, Ancona ecc., che nel giro di pochi anni hanno subito un allarmante aumento dell'inquinamento delle loro atmosfere. Dall'esame degli infissi posti su 22 edifici si è potuto notare, come era in parte prevedibile, che gli spessori di ossido realizzati nel 1938 risul tavano pari a 4-5 |im; gli infissi realizzati in tempi più recenti presentavano spessori più elevati fino a 12-15 ttm. Benché si sia verificato un netto miglioramento nella realizzazione degli spessori di ossido, tuttavia, si è notata una grande diversificazione di spessori, indice di un livello pro duttivo inizialmente non molto soddisfacente, ma migliorato con il tra scorrere degli anni. Salvo casi eccezionali, la qualità del fissaggio è sempre risultata soddi sfacente, mentre per le colorazioni si sono avuti risultati differenti: infatti, le colorazioni di tipo organico, bronzo, fumé, ecc., sono scomparse grada tamente nel tempo oppure hanno cambiato decisamente tonalità, alte randosi diversamente anche su uno stesso infisso. La colorazione nera organica, se adeguatamente realizzata, ha fornito invece buoni risultati. Fra i colori inorganici, le uniche anomalie si sono verificate per il bronzo al cobalto permanganato, con particolare riguardo nelle tonalità più in tense. Tali variazioni non sono attribuibili solo ad un ossido riattaccato; elevata temperatura del bagno, bassa densità di corrente di lavoro, spes sore troppo elevato possono essere fattori che hanno contribuito a tali fenomeni. Le anomalie riscontrate possono essere state causate anche da inadeguati sistemi di posa in opera degli infissi su opere murarie non ultimate, dalla mancanza di una protezione temporanea, da una manu tenzione inadeguata o addirittura mancante o, infine, per effetto dei com ponenti lo « smog » atmosferico in periodi di intensa umidità. Ad esempio, la causa preponderante della variazione di colore degli infissi ossicolorati posti ai primi piani degli edifici è data dai gas di scarico degli autoveicoli. Una conferma di quanto detto, per particolari colorazioni dell'ossido, si è avuta attraverso i controlli effettuati sugli infissi anodizzati anche nel l'ultimo decennio. Infatti, mentre nel passato occorrevano alcuni anni per verificare il deca dimento delle colorazioni, tale fenomeno oggi si verifica in alcune zone, pochi mesi dopo la posa in opera, indice questo di un sempre maggior inquinamento atmosferico. li Oltre al vistoso decadimento di alcune colorazioni, l'indagine svolta ha fatto rilevare anche un'altra anomalia, definita come corrosione punti forme, verificatasi preferenzialmente su superfici rugose o satinate in maniera grossolana, poste in zone nelle quali è scarso il lavaggio naturale del pulviscolo atmosferico per effetto delle piogge, o località prive di una buona ventilazione, oppure in quelle atmosfere marine nelle quali gli infissi sono a continuo contatto con la salsedine e sono esposti all'azione erosiva della sabbia nelle giornate di vento. In questi casi si è osservato, ad esempio, che gli spessori d'ossido più bassi, anche non colorati, risultano maggiormente alterati anche se ben fissati. Da ciò abbiamo potuto trarre ancora una conferma per quanto concerne gli spessori di ossido architettonico prescritti dalle norme UNI L'acuirsi dell'inquinamento atmosferico consiglia l'introduzione anche In Italia d' una nuova classe di ossido architettonico e precisamente la 25 iim, come già gli inglesi esperti in materia di nebbie e di « smog », prescrivono da alcuni anni nelle norme B.S. Tali strati dovrebbero e s s e r e però realizzati in elettroliti composti da acido solforico e acido ossalico, cioè a basso potere dissolvente E' altresì auspicabile che i costruttori nazionali di infissi entrino nell'ordine di idee di effettuare la posa in opera di materiale protetto temporanea mente, come avviene all'estero, con vernici pelabili temporanee o carte autoadesive; ciò del resto si attua da tempo su altri materiali che debbono mantenere inalterato il proprio aspetto e per i quali la fase di messa in opera se non eseguita con correttezza può causare un precoce decadi mento. Non di meno è bene prestare una particolare attenzione alla ma nutenzione. più semplicemente definibile nei termini di pulitura e rimo zione dei depositi esistenti sugli infissi, specialmente dopo il periodo invernale, Si è purtroppo constatalo che sui 22 palazzi controllati, soltanto su 2 di essi è stato installato un idoneo sistema per effettuare la manutenzione annuale degli infissi. Abbiamo notato inoltre che per alcune grosse costruzioni realizzate nel l'ultimo decennio non è stata neppure prevista la possibilità di una ma nutenzione esterna degli infissi, non esistendo attrezzature adatte allo scopo Un'altra interessante rilevazione è stata fatta per individuare esattamente la funzione dello strato anodico in quegli ambienti posti all'interno di un edificio dove si sviluppano condense. E' stato notato infatti che in questi casi spessori di 5 ;im, ritenuti un tempc sufficienti per impieghi architettonici all'interno (pareti mobili. ecc.) sono invece risultati insoddisfacenti. Si ritiene perciò opportuno consigliare in questi casi almeno un raddoppio dello spessore di ossido. A conclusione dell'indagine effettuata sugli infissi di 22 palazzi, realizzati fra il 1938 e il 1962 e in base all'esperienza acquisita nel settore negli ultimi 10 anni, si può affermare che la resistenza delle leghe leggere adeguatamente anodizzate anche di fronte al crescente inquinamento atmo sferico è ancora eccellente. Tale resistenza, tuttavia, può e s s e r e migliorata: — riducendo ta rugosità superficiale dell'estruso; realizzando spessori di ossido appropriato secondo la normalizzazione italiana, anche se in casi particolari, dato il continuo aggravarsi dell'inqui namento atmosferico, si ravvisa la necessità di impiegare strati super rinforzati, di spessore pari a 25 ;im e realizzati in elettroliti particolari; — effettuando controlli più accurati della produzione, sia da parte dell'anodizzatore che de! committente, prima della posa in opera degli infissi; evitando l'impiego di colorazioni non garantirli per impieghi archi tettonici; — adottando maggior cautela nella posa in opera degli infissi ed impie gando in alternativa vernici pelabili, vernici metacriliche trasparenti, op pure evitando che gli infissi siano sottoposti alle polveri di cantiere alta mente igroscopiche e fonti di gravi inconvenienti; — infine, a causa del continuo aggravarsi dell'inquinamento atmosferico, effettuando la pulizia degli infìssi, qualunque sia il materiale impiegato, almeno una volta l'anno e con prodotti non aggressivi specifici per l'allu minio anodizzato. I3 Procedimentoanalitico perla determinazione del ferro-ammonìo-ossalato impigato nella colorazione oro dell'ossido anodico a H Assemblea straordinaria del CI0A del 1974 Bologna 14-12-1974 14 15 Per quanto riguarda la nostra vita associativa, si sono tenute 2 assemblee generali. I straorlinaria in marzo e quella ordinaria, di oggi. II C D . si è riunito per nove volte a Novara e a Verona, mentre si è partecipato a riunioni del CD EURAS. Siamo stati presenti all'assemblea generale della s t e s s a EURAS svoltasi a Losanna Abbiamo pubblicato due numeri del bollettino « OXIT ■., il quale merita un discorso a parte. Il bollettino ■■ OXIT .. esige un grosso lavoro di ricerco di argomenti, di articoli e di notizie sulla stampa specializzata nazionale e internazionale. Esige inoltre un grosso laverò di traduzione, s p e s s o non agevole, esige un notevole sforzo di redazione e rap presenta un notevole costo. Soprattutto l'ultimo numero, però, è una notevole fonte di vera informazione tecnico-scientìfica e organizzativa, Va dato atto all'amico Sig. OLIVA, della passione con cui segue questa pubblicazione. la quale è ancora perfettibile e contiamo sul contributo dei soci per renderla ancora migliore. » OXIT ■> e quindi pubblicato per e s s e r e letto, consultato e preso in seria considerazione da parte di tutti noi. Non va quindi m e s s o da parte come una cosa inutile, ma va soprattutto diffuso fra gli utilizzatori dell'alluminio anodizzato. La sua diffusione futura, dovrà e s s e r e quindi un impegno per tutti noi. Vorrei ora passare a una delucidazione e puntualizzazione degli argomenti su cui stamane saremo chiamati a votare. QUESTIONE CIOA-EURAS I motivi che hanno portato alle dimissioni del CIOA dall'EURAS. deliberate dall'assemblea del 27-3-74 a Novara, sono stati chiaramente i seguenti: poca rappresentatività del CIOA negli organi direttivi dell'EURAS. e la presunta notevole soesa che il CIOA era venuto a pagare all'EURAS Dopo la lettera con la quale il CIOA annunciava le proprie dimissioni. l'EURAS invitò il sottoscritto per una franca discussione sui motivi che avevano portato a queste dimissioni Prima di accettare questa colloquio, puntualizzammo ancora una volta per lettera quali erano state le p r e m e s s e che avevano portato alle dimissioni, comunicando inoltre che saremmo stati disposti all'incontro solo nel caso l'EURAS fosse stata disponibile ad eventuali concessioni. Dopo che il C D . EURAS ricevette questo nostro scritto, confermò l'incontro che ebbe luogo a ZURIGO alla presenza di tutto il C D . dell'EURAS [6-8-74). Confermai anche in quella occasione serenamente ma fermamente, tutti i motivi che ci avevano indotto alle dimissioni. II C D . EURAS discusse con il sottoscritto tutti questi motivi e ci fece alcune p r o m e s s e che dovevano pero e s s e r e ufficializzate dall'assemblea generale di Losanna del settembre successivo L'EURAS acconsentì che un rappresentante del CIOA entrasse a far parte del Comitato tecnico del OUALANOD, nel quale non eravamo affatto rappresentati. L'EURAS si impegnò inoltre a far si che nel consiglio direttivo OUALANOD non p o t e s s e e s s e r e eletto più di un rappresentante per nazioneEra questa, per ovvi e chiari motivi una questione spinosa e estremamente delicata Affrontammo anche la questione del costo della segreteria EURAS, e anche su questo punto il CD EURAS si è dimostrato aperto a soluzioni che potevano avere come risultato la diminuzione delle spese, nonché una loro diversa ripartizione fra le varie nazioni. Da questo colloquio, ripeto, sereno ma fermo e deciso, riportai l'impressione che il L , ^,'À* n 0 n e " a m b i t 0 E u r ° P e o e r a ' ^ P o r t a n t e non solamente per il prestigio goduto da CIOA, ma soprattutto per l'apporto di uomini e di idee che il CIOA poteva dare Tale mia ^ p r e s s i o n e è stata confermata, quando net settembre partecipai all'assemblea generale dell EURAS che si svolse a Losanna. La mozione ufficiale di tutta l'assemblea, nella quale si confermava il ruolo italiano nel! ambito Europeo, e la paura del trauma associativo che le dimissioni del CIOA avrebbero provocato » ufficializzarono - queste mie impressioni Durante l'assemhlea, e durante questo periodo di meditate considerazioni ho pensato sempre più s p e s s o alle parole appassionate fermamente e s p r e s s e dall'egregio colleqa Sig. RENZI in difesa del . matrimonio CiOA-EURAS . e delle sue considerazioni sona inopportunità del doloroso « divorzio » per I una e per l'altra parte Oueste considerazioni, fatte dal Sig. FENZI durante l'assemblea di NOVARA nella quale si deliberarono le nostre dimissioni, sono state profetiche per me. e per molti altri colleglli, che al pari del sottoscritto nef contesto dell'assemblea di Novara non avevano avuto quella considerazione che e s s e meritavano La maturazione è s e m p r e opera lenta, ma credo che l'importante sia che essa avvenga a anche se in maniera postuma. Ho incontrato II! giorno 2 dicembre a Innsbruck il presidente dell'EURAS Mr PiESSLIENGER. al quale ho annunciato, nel caso il CIOA fosse rimasto nell'EURAS anche per ,1 1375, che avrei portato avanti alcune proposte concrete del CIOA tendenti a ridurre \e s p e s e di segreteria, nonché un diverso metodo di ripartizione delle s t e s s e ?n?e°<oTZ7rJZZr'ne C H e t a , ì S p 6 S e ' n e ' 1 9 7 ^ S O n ° S t a t S C ° m e n u t e ' e d i ™'-° Ecco dunque sinteticamente, la cronistoria del - dopo dimissioni » e l'evolversi positivo della situazione che m, ha portato, unitamente al consiglio direttivo a rlpresentare ali assemblea I opportunità che il CIOA rimanga nell'EURAS, in quanto dal marzo 1974 sono positivamente mutate le premesse che avevano portato alla decisione delle dimissioni Mutate le premesse ritengo giusto che venga mutata anche la decisione delle d l X start. In quanto, nella misura che allora era assurdo rimanere nel contesto Lrooeo sarebbe ora assurdo e daremmo prova di ottusità se quelle dimissioni fossero confermate" R.tengo che I Italia dovrebbe ritornare nell'EURAS. in un mutato contesto dì p r a n n rappresentativa e m una mutata posizione di opinione nei nostri confronti e oorta e avanti in questo questo contesto contesto una una nproposta m n n s h atta M . . r » ; i ,-„„*; "■ e P»rTare atta aa r ridurre costi. 16 Meno descrittiva sarà la relazione circa la modifica di alcuni punti dello Statuto. Le Delegazioni Regionali sono state ribadite dall'Assemblea Straordinaria svoltasi in quesla s t e s s a sede nel novembre 1973. Esse sono state dichiarate dall'assemblea organismo essenziale per il futuro del UUA. ed è quindi giusto che prendano posto nel nostro Statuto che fino ad oggi non le prevedeva. . . Per l'altro punto riguardante il pagamento della quota associativa entro e non oltre l'ultimo giorno di febbraio di ogni anno, e s s o va inquadrato in un'opera di moralizzazione prima, e di praticità poi. Per impostare un s e n o lavoro associativo, abbiamo bisogno di sapere entro una data ragionevole e certa, su quali forze finanziarie possiamo contare. E' quindi giusto posse una data precisa e inequivocabile per il pagamento della quota. Una esigenza economica quindi, ma anche e soprattutto una esigenza di moralità associativa. , . . . . Il CIOA è al servizio di tutti gli ossidatori. ed è tantopiu al servizio quantopiu i soci sono coscienti della sua validità. Il pagamento delle quote dilazionate durante tutto l'arco dell anno, le richieste prima. i solleciti dopo, le lettere personali richiedenti le quote, la posizione di qualche collega che nemmeno risponde ai nostri pressanti inviti, ecce, tutto questo va contro una morale associativa e pecca in assoluto di serietà. Ecco quindi la ragione di questa modifica allo Statuto. Il programma che intendo portare avanti, unitamente a tutto il consiglio direttivo, per tutto il tempo del nostro mandato, sarà quello di una continua maturazione professionale e tecnica della categoria. E' un progetto, non ce lo nascondiamo, ambizioso e forse addirittura superiore alle nostre forze e capacità, ma riteniamo che e s s o rappresenti ormai l'unica strada da percorrere, pena la paralisi e la invalidazione di ciò che di buono è stato fatto. Un mezzo, forse l'unico, per cercare di riuscire nell'intento, è quello di far incontrare fra loro tutti i colleghi, inquadrati negli organi regionali presupposti indispensabili. questi ultimi per i nostri programmi Certo i primi incontri potranno e s s e r e un po' burrascosi, in quanto l'affiorare di vecchie tensioni, magari di qualche rancore personale, faranno si che « l'ambiente e il clima » dei primi incontri non sia proprio idilliaco. Poi piano piano l'atmosfera si decanta, la conoscenza reciproca prende il sopravvento e con la comprensione verso posizioni diverse dalla nostra, inizia il suo cammino una certa maturazione Fa parte del nostro programma, inserendosi in un contesto generale di maturazione anche to studio e la emanazione di norme che permettano e impongano a tutte le ditte nostre associate un minimo di attrezzatura per il controllo di officina e di produzione, strada questa, che pur partendo da lontano, conduce in maniera seria ai costi aziendali. e quindi ai prezzi. Con i primi mesi del prossimo anno sarà posto e messo a disposizione dei soci CIOA il nuovo campionario dei colori in una edizione pratica e razionale, già approvata dal C D , Cortinuerà ovviamente la pubblicazione di ■ OXIT », che cercheremo di rendere sempre più interessante e di farne un valido veicolo di vita associativa. Se il bilancio corrisponderà alle nostre aspettative, proporremo all'l.S.M.L. alcune ricerche su problemi che interessano tecnicamente la nostra professione, mentre in campo internazionale, se l'assemblea deciderà per II ■ si del CIOA nell'EURAS. cerche remo dì portare la nostra collaborazione agli organi europei entro i quali siamo inseriti. Sono lieto di comunicarvi che proprio in questi giorni la Direzione deil'I.S.M.L. ha concesso anche per il 1975 le facilitazioni ai soci CIOA. per le visite agli impianti effettuate dai tecnici dell'I.S.MI. Inutile credo, riaffermare la validità e l'importanza di questa concessione, e invito quindi tutti coloro che sono interessati, a mettersi in contatto con la Direzione deil'I.S.M.L. per ogni eventuale accordo. Questo, ciò che abbiamo fatto quest'anno, quello che proponiamo all'assemblea stamane e infine quello che ci proponiamo di fare per il prossimo anno. Un 1975 che si presenta, date le p r e m e s s e di mercato, un anno duro e difficoltoso. Le p r e m e s s e non certo positive sono dovute alla oggettiva crisi dell'edilizia, dall'eleva tissimo costo di quest'ultima, dal costo del denaro e dall'estrema difficoltà di reperirlo. A questa crisi di carattere generale, aggiungiamo poi una rarefazione del mercato dovuta al materiale ossidato direttamente dalle trafilerie e dai grossi magazzini. A compitare questo quadro esìste un « redde ratìonem » di molti errori compiuti molto « euforicamente » dalla nostra categoria Errori che sono partiti quasi sempre da una errata valutazione della potenzialità della clientela e del mercato, e che hanno, come logica conseguenza dell'errore, portato a una esagerata prolificazione nel numero e nella potenzialità degli impianti di ossidazione. i quali potevano e s s e r e già malamente sfruttati durante il grosso boom di mercato. con ovvie conseguenze, ora che il mercato attraversa e più ancora attraverserà In futuro lunghi periodi di stasi, La ricerca disperata di nuove aree di mercato, ricerca che s p e s s e volte si identifica come una vera « caccia al cliente ». da acquisire a qualsiasi costo, a qualsiasi prezzo e a qualsiasi condizione, sono condizioni oggettive che ognuno di noi può verificare quotidianamente. Errori che si sommano agli errori La necessità di mantenere un impianto troppo grosso e troppo costoso, portano ancora oggi alla illusione che questa politica possa condurre a qualche risultato positivo, e non invece a creare nuovi squilibri aziendali, e passività che si sommano ad altre passività. Senza contare poi l'effetto disastroso su tutto il mercato, a causa dell'applicazione e la vendita a prezzi che con una seria realtà aziendale hanno poco da spartire. Un invito quindi a tutti noi. per una valutazione seria della situazione aziendale e di mercato, valutazione seria che ci porterà a una moderazione e a un realismo maggiore. proprio nell'interesse delle nostre aziende, Non so se siamo riusciti a fare bene quello che abbiamo fatto, e se riusciremo a fare |7 bene quello che ci siamo proposti di fare. Di una cosa possiamo e s s e r e sicuri. Lo dico a nome personale e di tutti glt amici del Consiglio Direttivo, senza paura ài peccare di immodestia, e cioè che in tutto ciò che abbiamo fatto e che cercheremo di fare in avvenire abbiamo sempre cercato di compiere un servizio verso tutta la categoria, senza badare ai molteplici sacrifici personali, notevoli per impegno e responsabilità. Di questo servizio ringrazio Ja notevole » carica •■ e preparazione professionale associa tiva dell'Egr. Sig. Ghislandi. la posatezza del Vice-Presidente Balestri, la giovane verve dì Tebaldi, la sincera bonomia di Malpezzi. Ringrazio inoltre i rappresentanti dei produttori di alluminio. Dott. Sacchi e Ing. Lopez. Un ringraziamento particolare all'amico Oliva, segretario preparato e competente Il CIOA e le sue fortune sono per lui una parte importante della sua vita professionale. Un grazie ai Delegati Regionali e un Augurio di buon lavoro, I nostri problemi non possono farci scordare che fra undici giorni sarà Natale, ed è in questa occasione che vi prego di accettare il mio personale augurio, che si avveri ciò che di più bello desiderate per voi e per le vostre famiglie. Auguriamoci un felice anno nuovo, e brindiamo per un CIOA s e m p r e più prestigioso e nostro. Verbale dell'Assemblea straordinaria del CIOA tenutasi a Bologna il 14 dicembre 1974 presso la sede A.P.I. - vie Manzoni, 2 Presenti: 46 (comprese le deleghe! Punti all'ordine del giorno: 1 — Nuovi sviluppi sui rapporti CIOA-EURAS. 2 — Deliberazione circa l'eventuale spostamento di un anno delle dimissioni che il CIOA ha presentato all'EURAS. 3 — Opportunità di inserire nello Statuto CIOA un articolo che contempli la costituzione delle Delegazioni Regionali. 4 — Opportunità di inserire nell'Articolo 8 dello Statuto una clausola riguardante i termini per il pagamento della quota associativa (ultimo giorno di febbraio) Prima di dare inizio all'assemblea il presidente del CIOA sig. Fabbri ha proceduto alfa elezione del Presidente e Segretario dell'assemblea. All'unanimità sono stati eletti rispet tivamente il dott, Sacchi e il dott. Bertolasi. Il sig. Fabbri ha quindi presentato la sua relazione con la quale ha fatto un bilancio consuntivo dell'attività de) CIOA nel 1974 tracciando il programma preventivo dell'asso dazione per il 1975. Si è quindi aperto il dibattito sui vari punti all'ordine del giorno. SACCHI: ha portato il parere favorevole dei produttori di alluminio (Alumetal e LLL] all'accordo CIOA-EURAS illustrandone i vari aspetti positivi. FENZI (presidente UIMEA) : i problemi riguardanti l'adesione del CIOA all'EURAS sono essenzialmente due: un problema di tipo finanziario ed un problema promozionale. Se si risolvono questi due problemi la soluzione può e s s e r e positiva. L'UIMEA è nata anche dalla necessità di una azione promozionale a breve termine FABBRI: espone la situazione riguardante il problema finanziarli dell'adesione del CIOA all'EURAS. Poiché il costo per l'associazione all'EURAS si è dimostrato inferiore del 50% al costo preventivato durante l'assemblèa CIOA del 27-3-74. nella quale si era votato per le dimissioni del CIOA dal.'EURAS. è prevedibile che l'eventuale adesione del CIOA all'EURAS per il 1975 possa realizzarsi senza aumentare le quote sociali Come ulteriori elementi che hanno contribuito a modificare l'atteggiamento del CIOA nei confronti dell'adesione all'EURAS vanno inoltre considerati i seguenti: la offerta di una maggiore rappresentatività all'Italia in seno all'EURAS e l'evolversi della mentalità dell'ossidatore italiano che si è reso conto della utilità in prospettiva di aderire all'orga nismo europeo, anche in considerazione della attuale difficile situazione economica. BATTIGELLI: intenzione dell'UlMEA è un miglioramento della qualità della anodizzazione. MONTORSI; l'UlMEA non deve diventare l'elite degli ossidatoci italiani ed esclusivista del marchio di qualità; bisogna dare anche agli altri ossidatori iscritti al CIOA la pos sibilità di ottenere in futuro il Marchio di Oualìtà. E' quindi auspicabile l'adesione del CIOA all'EURAS. FENZI: propone un aumento della quota associativa al CIOA di 20-30.000 tire annue da devolversi ad attività promozionale e migliorativa: propone inoltre che i soci UIMEA presenti si astengano nella votazione sull'adesione del CIOA all'EURAS, in vista della loro assemblea. GHISLANDI: il 31-12-74 c e s s e r à di e s i s t e r e il marchio EWAA. Bisogna provvedere a risol vere la situazione marchio di qualità in Italia dopo tale data BERTOLASI: è comprensibile la diffidenza dell'UlMEA nei confronti del mutamento di atteggiamento del CIOA per quanto concerne l'adesione all'EURAS. Si sono però verificate importanti novità già e s p o s t e dal presidente Fabbri: il dimezzamento^ della spesa preventivata, la offerta di maggiore rappresentatività all'Italia, in seno all'EURAS, la maturazione dovuta anche all'attuale situazione economica. Siccóme lordine del giorno parla di rinvio di un anno delle dimissioni, è giusto che l'UlMEA continui a esistere nell'ambito del CIOA. per garantire la continuità della rappresentanza italiana in seno all'EURAS anche ne! caso che in futuro il CIOA intenda dimettersi dall organismo europeo. fattuale UIMEA. Ai si possono tecnico del ia situazione è giusto che l'Italia aderisca all'EURAS come CIOA e non come membri UIMEA, che hanno provveduto a mantenere avviato il discorso europeo eventualmente riservare i posti previsti per l'Italia nell'EURAS e nel comitato OUALANOD TECNOFINISH GIUSSANO BIRONE (MI) - Via della Tecnica - Tel. 0362.80561 • 80562 MACCHINE IMPIANTI PROCEDIMENTI E PRODOTTI PER TRATTAMENTI SUPERFICIALI DEI METALLI Raccomandazioni per l'impiego del nuovo marchio di qualità Euras-Ewaa per strati di ossido anodico per impieghi architettonici Dal nostro programma di produzione Vi segnaliamo: 1. — Macchine automatiche per la levigatura e ìa brillantatura Il Marchio di Oualita è valido per strati, ottenuti per ossidazione anodica su alluminio impiegati per applicazioni architettoniche. — Distillatori per ricupero solventi — Impianti di aspirazione e neutralizzazione fumi acidi — Tamburi automatici per asciugatura minuterie — Prodotti sgrassanti e decapanti per alluminio e sue leghe — Forni di essiccazione e forni per vernice, statici, continui, a pozzo, con riscaldamento secondo le specìfiche esigenze del Cliente — Vasche e accessori per impianti di ossidazione anodica — Macchine automatiche per asciugatura minuterie a vibrazione INDUSTRIA!. SERVICE CHEMICALS PROCEDIMENTI PER OSSIDAZIONE ANODICA - Presgrassante per finitura lucida - Presgrassante semilucida microsatinante per finitura - S g r a s s a n t e satinante chimico - Additivo per bagni acidi e alcalini - Sale di Nichel per bagni di fissaggio - Flocculante per scarichi di ossidazione anodica - Trattamento completo per acque di caldaia - Apparecchio per il controllo dei bagni GRACE GRACE ITALIANA Divisione Chimica - I.S.C. 20017 PASSIRANA DI RHO (Milano) - Tel. 9332 - Telex 31008 Introduzione 2. Classificazione, scelta e controlli - Generalità Le seguenti raccomandazioni, riguardanti requisiti di qualità e i metodi di controllo si riferiscono specificatamente a strati ottenuti in acido solforico e acido solforico acido ossalico. Alcuni metodi di prova possano essere applicati anche a strati autocolorati tali metodi dì prova verranno indicati caso per caso. 2.1. Definizioni 2 1.1. Alluminio L'alluminio e le leghe a base di alluminio di composizione chimica e proprietà mecca niche standardizzate. 2 1-2. Tipi ili alluminio L'alluminio può venire fornito in due qualità: qualità normale e qualità da ossidazione anodica (v. punto 4,1,), L'alluminio di qualità da ossidazione anodica, grazie a particolari condizioni di fabbri cazione, permette di attenere dopo ossidazione un aspetto decorativo e uniforme sulie superfici significative. 2.1.3. Alluminio anodizzato L'alluminio la cui superficie è convertita per mezzo di un procedimento elettrochimico in un film protettivo consistente principalmente di ossido di alluminio. 2.1.4. Alluminio anodizzato decorativo L'alluminio anodizzato che abbia un aspetto uniforme o uno apparenza disuniforme che sia esteticamente soddisfacente. 2ì.5. Alluminio anodizzato e colorato L'alluminio anodizzato colorato per incorporazione o di un pigmento, o di un colorante nei film e/o per trasformazione durante l'ossidazione di certi costituenti della lega. 2.1.6 Fissaggio dell'alluminio anodiizato Trattamento effettuato dopo l'ossidazione allo scopo di ridurre la porosità ed il potere assorbente del film d allumina. 2.1.7 Pre-trattamento Modificazione dello stato della superficie dell'alluminio mediante trattamenti meccanici chimici o elettrochimici appropriatì. 2 1.8 Superficie significativa Parte della superficie sulla quale si desiderano certe proprietà specifiche concordate tra I ancdizzatore ed il cliente, (In alcuni casi possono essere richieste caratteristiche differenti su differenti punti della superficie). 2.1.9 Procedimenti di ossidazione Vedi allegato I. 2.2. Capitolati e proprietà 2.2.1 Materiali Il materiale deve e-sere nchiesto in maniera precisa ed il fornitore dovrà certificare che « s o e conforme alle specificazioni corrispondenti ed e adalto all'ossidazor-^ secondo le esigenze previste dalle presenti Raccomandazioni. 2.2.2 Aspetto L'aspetto del prodotto dipende dai trattamenti che la superficie ha subito prima della t^ment^sC' eerfic°a!?re e S S 6 r e C o n c c " ' d a f 0 r r a c l i e n t e ed °ssidatore lv punto 4.2. Trato a r t P q U ^ ° t ^ r d a ' r@ ? Ui f,' d \ ° ™ 9 e n ( : i f à d < «Petto ci s i deve riferire da una parte alle tolleranze applicabili al materiale ivi comprese le variaztoni dovute alla rTrZJa>tra P a r t e a l ' e t 0 " e r a n Z e d B l « • " " " • " t o ài ossidazione La distanza d cui la superficie verrà esammata può essere stabilita secondo le definizioni precedenti La variazione massima ammissibile nell'aspetto e nella uniformità può essere stabilita con campioni che presentino un film anodico dello spessore richiesto Possono anele essere usat,. se applicabili, metodi ottici di controllo a s s o n o anche 21 20 22 I! calore, in calorie, generato durame l'ossidazione normale e approssimativamente 0.95 Ampere - Volt = Kcal/h (alia temperatura di lavoro). Deve e s s e r e considerato anche il calore aggiunto o sottratto per influenza esterna. 6 2.2 Raffreddamento con acqua Ogni impianto di raffreddamento deve e s s e r e capace di mantenere il valore di tempe ratura richiesto secondo il punto 6.E 3. e 6.8.4. 6.2.3 Raffreddamento con gruppo refrigerante Ouesto metodo di raffreddamento permette la regolazione della temperatura più facilmente. Il gruppo refrigerante e lo scambiatore devono e s s e r e capaci di assorbire le calorie totali generate cioè: 0.95 Ampere ■ Volt = Kcal/h (alla temperatura di lavoro). Deve anche e s s e r e considerato il calore aggiunto o sottratto per influenza estranea. 6.3. Agitazione dell'elettrolita L'agitazione del liquido, per circolazione per mezzo pompe o per iniezione d'aria, deve creare un movimento visibile e regolare dell'elettrolita su tutta la superficie della vasca. L'ispettore controllerà che a pieno carico ia temperatura in vicinanza dei pezzi non differisca di più di 2'C e che sia entro ivalori indicati ai paragrafi 6.8-3, e 6.8.4. 6.4. Riscaldamento Il riscaldamento delle vasche deve e s s e r e regolato secondo i valori di tempeatura da mantenere per ciascuno dei singoli trattamenti: in particolare deve e s s e r e possibile mantenere la temperatura del bagno di fissaggio ad almno 96 C durante il processa di fissaggio. Dopo immersione di cariche complete deve e s s e r e possibile ottenere questa temperatura entro 10 min. 6.5. Alimentazione elettrica 6.5.7 Regolazione della corrente Deve e s s e r e possibile regolare il generatore di corrente continua a gio deve e s s e r e misurato sul bagno. ì 0,4 Volt. Il voltag 6.5.2. Strumenti di misura Il Voltmetro e l'Amperometro devono avere una precisione del 21 0 per i Volt e del 5% per gli Apere rispettivamente, 6.5.3 Barre anodiche e contatti I corvatti devono e s s e r e sottoposti ad accurata manutenzione e di sezione e pressione sufficienti al passaggio della corrente richiesta e ad impedire che la loro temperatura superi di 3QJC quella ambiente, 6 6 . Ganci e piantane 66 1 Sezione dei ganci Le piantane in alluminio immerse nell'elettrolita devono avere una sezione superiore a 0.5 mnr/'A. Il Ti che ha una resistenza maggiore chiede delle sezioni più grandi. 6.6.2. Contatti l contatti devono e s s e r e sufficienti per numero e per dimensioni per ripartire unifor m e m e n t e la corrente a tutti i pezzi di una carica e su tutta la superficie dì uno s t e s s o pezzo La pressione di contatto sarà sufficientemente forte da arrestare la penetrazione della ossidazione e per evitare tutti i movimenti dei pezzi durante il trattamento 6.7. Lavaggi 6.7.t. LOcanzz3zfone dei lavaggi Una vasca di lavaggio deve e s s e r e posizionata dopo ciascuna (preparazione delle superfici. ossidazione, colorazione). Temperatura dei bagno all'acido operazione principale solforica Classe di s p e s s o r e Temperatura "C per interni 5 e 10 " <; 21 per esterni i5 a 20 < 20 Regolabile a - 1.5 C della temperatura scelta, indipendentemente dal volume della carica. 6.8.4. Temperatura pei un fragno acido soiforìco-ecìdo ossalico Tutte le classi di s p e s s o r e : 24 C. Regolabile a - 1.5 C della temperatura scelta e indi p e n d e n t e m e n t e dal volume della carica. 6.8.5. Controllo della densità di conente Nel caso dell'ossidazione in acido solforico la densità di corrente dovrà e s s e r e scelta rra 1 ,d 0 i ,0 A'dm 2.; 6.9. Coloranti Si debbono applicare le istruzioni del fornitore di coloranti, rispettando la temperatura e il valore del pH di ciascun colorante impiegato. 6.10. Fissaggio 6.10.1. Fissaggio in acqua bollente Temperatura: non inferiore a 9 6 C . 10 minuti dopo l'immersione. I fosfati, i floruri. ed i silicati influenzano il processo di fissaggiofi. 10.2. Fissaggio in vapore Temperatura del vapore saturo. 6.10.3. Fissaggio con additivi Si possono usare certi additivi (sali di nichel, cobalto, ecc.). Il loro uso richiama la responsabilità dell'ossidatore. Il fissaggio cosi ottenuto deve e s s e r e sufficiente per permettere che l'Ai anodizzato raggiunga quanto richiesto dai metodi di prova descritti al paragrafo 2.3.3 6.11. Controllo dei prodotti finiti 6.11.1. Contollo dello spessore del film Devono e s s e r e disponibili almeno due apparecchi per il controllo dello s p e s s o r e per mezzo delle correnti indotte [Permascope. Isometer. Dermitron o strumenti con analoghe caratteristiche) 0 uno strumento tra quelli indicati al capitolo 2.3.2.2. a) e b). 6.11.2. Qualità dei fissaggio Deve e s s e r e disponibile presso l'impianto o un apparecchio per la misura della riflet ti vita o un apparecchio per la misura della admittanza e l'apparecchiatura necessaria per effettuare il metodo di riferimento secondo il paragrafo 2.3.5. (bilancia chimica). 6.12. Laboratorio Deve e s s e r e disponibile un laboratorio chimico. 6.13. Pezzi anodizzati (Prima e dopo l'ossidazione) Devono e s s e r e immagazzinati lontano dai locali di ossi dazione. Essi debbono e s s e r e protetti dalla polvere e dalla formazione di condense. 7. 6.8. Procedimenti d'ossidazione Q u e s t o paragrafo va inteso solamente come una guida per le condizioni tipiche di ossidazione. Si possono infatti usare altri elettrodi ed altre condizioni purché la qualità dell ossida otlenuta sia equivalente a quella raggiungibile con l'ossidazione condotta secondo ie specifiche date qui di seguito. Oualunque condizione che devii da q u e s t e [composizione, concentrazione, temperatura, densità di corrente, ecc.) deve e s s e r e scritta sottoposta all'attenzione del controllore. 6.8.1. Elettrolita all'acido solforico H : SO: libero = massimo 225 g/l (20% in peso) Al = massimo f5 g/l 6.8.2. Elettrolita all'acido sollorìco-ossaiico H-SO. libero = massimo 225 g/l (20% in peso) (COOH1 = tra 10 e 20 g/l Al = massimo 15 g/l 6.8.3. Indicazione per l'Ispettore: l'Ispettore controllerà la tensione che è impiegata In sua presenza e. terminata la bagnata si procederà al controllo seguente: a) si preparino alcune lamiere in Al puro 99.5 di almeno 1 mm di s p e s s o r e ; la superficie totale di queste lamiere ( e s p r e s s a in drrr) dovrà corrispondere al 50% dell'inten sità max disponibile per il bagno. bl Saldare alle lamiere dei piatti dello s t e s s o metallo in numero, lunghezza e s p e s s o r e sufficienti da p e r m e t t e r e di s o s p e n d e r e le lamiere nel bagno e di realizzare un buon contatto con la barra anodica. e) Decapare, neutralizzare e lavare le lamie*e secondo le modalità normalmente adottate. d) Immergere le lamiere nel bagno di ossidazione, dopo aver termostatato la tempe ratura e aperta l'agitazione. e) Aumentare il voltaggio fino a che non sì arriva al valore p r e c e d e n t e m e n t e letto durante la bagnata. Dopo 5 min leggere la corrente totale e calcolare la densità prendendo in consi derazione la superficie dei pezzi immersi nel bagno. Il valore deve e s s e r e compreso tra 1.2 e 1,8 A/dm'. Regole per gli Ispettori 7.1. Per ottenere il Marchio di Qualità EWAA EURAS sono necessari due controlli che sono effettuati su richiesta della ditta ma senza preavviso e riguarderanno i seguenti punti: 7.1.1. Verifica delle apparecchiature di controllo descritte al punto 5. per quanto riguarda la loro completezza, efficienza ed accuratezza (un apparecchio per ia misura dello spes sore del film secondo 5.1.) 7.1.2. Controllo dei prodotti finiti destinati ad applicazioni architettoniche, che sì effet tuerà soltanto su quei pezzi che hanno superato il controllo interno di fabbrica. Dovrà e s s e r e disponibile per il controllo, almeno la metà del materiale trattabile in S ore lavorative. Il campionamento sarà effettuato secondo ì punti 3.I.. 3.2,1 e 3,2.2. 7 1.2.1- Controllo dello s p e s s o r e dello strato secondo il punto 2.3.2.1. a scelta del l'ispettore. In caso di dubbio verrà applicato il metodo della sezione ottica secondo ISO DR 1463 (punto 2.3.2.2.). I numero dei campioni che possono presentare s p e s s o r e de! film infe riore al minimo richiesto è indicato nella tabella del punto 3.2.2. Lo s p e s s o r e misurato su di essi non dovrà e s s e r e inferiore all'80% di quanto richiesto (punto 3.2.2.). 7.J.2.2. Controllo del grado di fissaggio secondo i punti 2.3.3. a scelta dell'Ispettore. In caso dì dubbio viene applicato il metodo di riferimento. 7.1.3. Il risultato del controllo è comunicato dall'Ispettore alla Commissione autorizzata a concedere il Marchio di Oualità EUFtAS/EWAA. e in copia all'ossidatore. 7.1.3.1. Se i risultati di entrambe q u e s t e ispezioni raggiungono i requisiti, sarà data l'autorizzazione ad usare il marchio 7.1.3.2. Se i risultati di uno dì questi controlli non raggiunge i minimi richiesti, Tossidatore sarà informato dal Comitato che l'autorizzazione ad usare il Marchio di qualità non potrà e s s e r e data per il momento, dando chiare spiegazioni delle ragioni e Tossidatore potrà contestare la decisione entro 10 giorni. 25 7.1.4. In caso di rifiuto, le ditta può fare una ulteriore richiesta per la concessione del marchio, ma sarà soggetta ad una ispezione che riguarderà i seguenti punti: 7.1.4.1. Controllo dell'impianto di ossidazione secondo il paragrafo 6. Se l'ossidatore usa un procedimento diverso da quelli del paragrafo 6,8., i prodotti ossidfti secondo questo nuovo procedimento saranno controllati secondo il paragrafo 2.3.5. Le eventuali insufficienze riscontrate verranno comunicate dall'Ispettore alla Commis sione competente, la quale informerà la ditta in questione, dando chiare spiegazioni delle ragioni del rifiuto alla concessione def Marchio e l'ossidatore potrà contestare la deci sione entro 10 giorni. 7.1.5. Se l'impianto non è conforme al punto 6, la ditta può, dopo l'eliminazione dei difetti riscontrati, fare nuovamente domanda per la concessione del marchio di Qualità; il nuovo controllo riguarderà i seguenti punti: 7.1.5.1. Controllo di tutto l'impianto di ossidazione secondo il paragrafo 6. 7.1.5.2- Verifica delle apparecchiature di controllo prescritte secondo 7.1.1. 7.1.5.3. Controllo dei prodotti finiti secondo 7.I.2. 7.1.6. I risultati di questo controllo sono di nuovo sottoposti da parte dell'Ispettore all'esame della Commissione competente e in copia all'ossidatore 7.1.6.1. Se ì risultati di tutti questi controlli rispondono ai requisiti richiesti, il Marchio di Oualità può e s s e r e concesso. 7.1.6.2. Se i risultati di tutti questi controlli non raggiungono i requisiti richiesti la ditta candidata ne viene informata. Per la durata di sei mesi e s s a non potrà più presentare domanda per ottenere il Marchio di Oualità. 7.2. Visite ài controllo. Dopo l'attribuzione del Marchio di. Oualità EURAS/EWAA ciascuna ditta è controllata come minimo due, come massimo cinque volte all'anno I! controllo avrà luogo senza preavviso e riguarderà: 7.2.1. Verifica delle apparecchiature di controllo prescritte secondo 7.1.1. e dei prodotti finiti secondo 7.1.2. 7.2.2. I risultati dei controllo saranno comunicati dall'Ispettore alla Commissione com petente e in copia all'ossidatore. 7.2.2.1. Se i risultati del controllo corrispondono ai requisiti richiesti l'uso del Marchio di Oualità sarà confermato. 7.2.2.2. Se il risultato del controllo non raggiunge i requisiti minimi si procederà imme diatamente ad un controllo dell'impianto secondo il punto 6 7.2.2.3. Se il controllo dell'impianto secondo il punto 7.2.2.2. raggiunge i requisiti minimi. si procede entro 1 mese ad un nuovo controllo dei prodotti. S'intende che in questo periodo la ditta deve controllare tutta la produzione. 7.2.2.4. Se questo secondo controllo dei prodotti dà ugualmente risutlato negativo, la Commissione competente ritirerà immediatamente il Marchio di Oualità alla ditta e per la durata di 6 mesi e s s a non potrà fare domanda per riottenere il Marchio. 7.2.2.5. Nel caso in cui sia negativo il controllo dei prodotti e pure negativo il conse cutivo controllo dell'impianto, il Marchio di Oualità è immediatamente ritirato dalla Com missione competente, e la ditta non potrà fare domanda per riottenere il Marchio di Oualità per la durata di 6 mesi. 7.3. Tutte le informazioni ottenute dagli Ispettori sono riservate al Comitato, all'Ispettore e all'ossidatore. APPENDICE TERMINOLOGIA DEI PROCEDIMENTI PER L'OSSIDAZIONE ANODICA 1 DELL'ALLUMINIO Ossidazione AN10 Ossidazione anodica per ottenere uno strato di ossido incolore, effettuata generalmente in corrente continua in elettroliti a base di acido solforico o acido solforico e ossalico. La colorazione di questi strati è chiamata abitualmente • argento o naturale ». Ossidazione AN11 Procedimento per ottenere uno strato d'ossido colorato nel quale gli strati incolori, ottenuti generalmente in corrente continua in elettroliti a base di acido solforico o acido solforico e ossalico, sono colorati successivamente con un procedimento chimico mediante una soluzione colorante organica o inorganica. Ossidazione AN12 Precedimento per ottenere uno strato d'ossido colorato nel nuti generalmente in corrente continua in elettroliti a base solforico e ossalico, è colorato successivamente con un una soluzione di sali metallici. Il procedimento AN12 è ■ colorazione elettrolitica » o « colorazione a due stadi ». quale gli strati incolori otte di acido solforico o di acido procedimento elettrolitico in s t a t o fino ad ora chiamato Ossidazione AN21 Ossidazione anodica in corrente continua in un elettrolita a base di acido solforico o acido solforico e ossalico, nel corso della quale è ottenuta una colorazione diretta dello strato per inglobamento di composti intermetallici della lega. Lo strato d'ossido in genere, come nel caso AN11, può e s s e r e colorato con un successivo procedimento chimico in soluzioni organiche o inorganiche. L'ossidazione AN21 è chiamata abitual m e n t e « anodizzazione grigia ». 26 Ossidazione AN22 Ossidazione anodica In corrente continua in elettroliti speciali, nel corso della quale viene creato uno strato d'ossido a colorazione diretta in funzione del materiale e del procedimento. Il procedimento AN22 è chiamato procedimento di « ossidazione autoco lorante ». Ossidazione AN28 Procedimento di ossidazione anodica in corrente alternata in elettroliti contenenti acido ossalico nel corso del quale è creato uno strato di ossido a colorazione diretta. Ossidazione AN31 Procedimento di ossidazione anodica in corrente continua in elettroliti a base di acido solforico o di acido solforico e ossalico a temperature b a s s e . Gli strati ottenuti con questo procedimento sono utilizzati per applicazioni tecniche. Con questo procedimento si ottengono strati di grande s p e s s o r e e durezza a seconda del tipo di materiale e del tipo dì processo. Ossidazione AN32 Procedimento di ossidazione anodica in elettrolìti speciali composti da acidi organici. Gli strati ottenuti in tal modo sono utilizzati per applicazioni tecniche. Con questo proce dimento si ottengono strati di grande s p e s s o r e e durezza in funzione del materiale e del procedimento Ossidazione AN33 Procedimento di ossidazione anodica in elettroliti contenenti dell'acido solforico e del l'acido ossalico in corrente continua e con corrente alternata sovraimposta. Gli strati cosi ottenuti sono utilizzati principalmente per applicazioni tecniche e sono di grande s p e s s o r e e durezza a seconda del materiale e dei procedimenti impiegati. APPENDICE 2 al paragrafo 4.3. PULIZIA E MANUTENZIONE Applicazioni in interni In caso dì condizioni normali, per mantenere le caratteristiche delle parti interne anodiz zate è sufficiente pulirle periodicamente con mezzi appropriati. Le parti interne che non siano state pulite da lungo tempo, possono e s s e r e lavate con acqua saponata, sciacquate con acqua fredda e infine asciugate con panno morbido. Applicazioni in esterni La frequenza della manutenzione degli elementi esterni è determinata dalla natura s dall'aggressività dell'atmosfera. Oualora venga data particolare importanza all'aspetto protettivo e decorativo, per esem pio entrate, facciate di negozi, ecc., si raccomanda una pulitura settimanale. In questo caso si può usare soltanto acqua e pelle di camoscio asciugando quindi con panno morbido Le cornici delle finestre, le nestre. le facciate devono e s s e r e pulite regolarmente: la frequenza dipende dalla natura e dall'aggressività dell'atmosfera e dal tipo di facciata. Questa operazione di manutenzione si fa bene con detergenti organici e con tessuti o spugne o pelle scamosciata o spazzole morbide. Si deve procedere poi al risciacquo con acqua e alla asciugatura. Per rimuovere eventuali accumuli dì polvere si possono anche usare paste abrasive per metalli teneri o materiali pulenti non contenenti abrasivi. Le superfici pulite in tal modo potranno eventualmente e s s e r e protette con piccole quantità di vasellina, paraffina, lano lina o siliconi. Questi prodotti dovranno e s s e r e applicati ad altissima diluizione allo scopo di evitare che agglomerino altra sporcizia. Si dovrà evitare in tutti i casi l'impiego di prodotti basici o acidi, di abrasivi grossolani come la sabbi?, le palline di ferro e i ricci metallici, ecc. Si dovranno, infine, seguire le normalizzazioni nazionali locali. Fattori che influenzano la colorazione dell'alluminio anodizzato Dr. M. SCHENKEL - C. TH. SPEISER (Sandoz Ltd., Basilea, Svizzera) Il meccanismo della colorazione di films di ossido anodico prodotti sull'alluminio con coloranti organici anionici solubili in acqua, è stato oggetto di numerose discussioni. Lo scopo del nostro lavoro è quello di stu diare l'influenza dei differenti parametri di ossidazione e colorazione sulla quantità di colorante adsorbita dal film di ossido, tra scurando i problemi relativi ai trattamenti successivi la colorazione e la solidità alla luce della colorazione s t e s s a . Sono s t a t e trascurate inoltre le influenze dovute alla qualità dell'alluminio, alla mor fologia delle superfici, ai pretrattamenti, essendo stati concentrati i nostri sforzi nello studio della'nodizzazione, dei diversi trattamenti tra l'ossidazione e colorazione. dei parametri della colorazione. In particolare sono stati studiati i seguenti punti relativi all'ossidazione: 1. - Composizione dell'elettrolita in parti colare concentrazione dell'acido solfo rico aggiunte di acido ossalico, conte nuto di alluminio. 2. - Condizioni di ossidazione, temperatu ra del bagno, durata dell'anodizzazione. Sono stati studiati anche i diversi tipi di trattamento tra ossidazione e colorazione: 1. - Durata del lavaggio con acqua corrente. 2. - Trattamento con ossalato di ammonio e bicarbonato di sodio. 3. - Influenza di diversi tensioattivi. 4. - Trattamento con acqua distillata a 60°C. Una parte importante di q u e s t o studio ha riguardato le condizioni ed il procedimento della colorazione: 1. - Temperatura del bagno di colorazione. 2. - Durata della colorazione. 3. - Concentrazione del colorante. 4. - Presenza di elettroliti diversi quali sol fati, acetati e alluminio. 5. - Tensioattivi. 6. - pH del bagno di colorazione: dissolu zione del film. Parte sperimentale Per tutte le prove, sono s t a t e impiegate normali lamiere di Al 99,5%, di qualità per ossidazione. Prima dell'anodizzazione i campioni sono stati sgrassati in una soluzione alcalina; l'ossidazione è stata effettuata in corrente continua e per la prova di adsorbimento sono stati usati coloranti per alluminio di tipo commerciale, in alcuni casi abbiamo usato coloranti purificati (senza sali). La concentrazione del colorante nel film di ossido è stata determinata per mezzo di due metodi differenti. Nel primo caso è stata impiegata una solu zione diluita di acido fosforico per estrarre il colorante dall'ossido, determinando suc cessivamente, per via spettrofotometrica, la concentrazione del colorante s t e s s o . I risultati delle prove sono stati espressi 28 come valori di concentrazione di colorante già confrontabili, evitando in tal modo il celcolo del valore (in mg/cm 2 ) determinato fotometricamente; il valore della concentra zione del colorante nella soluzione esami nata è stato infatti e s p r e s s o direttamente come densità ottica D (= — IgT). La so luzione da misurare conteneva in tutti i casi la quantità'di colorante, estratta con 50 mi di soluzione, da una superficie di 14 cm' precisi (la dimensione dei campio ni era di 7 0 x 1 0 m m ) . Questo valore è sta to riportato nelle tabelle con E (valore del l'estinzione). Nei casi in cui, per motivi analitici, sono stati usati superfici o volu mi differenti i valori sono stati, in ogni caso, corretti opportunamente in modo da renderli confrontabili con quelli sopra in dicati. Il trattamento di estrazione con acido fosfo rico può e s s e r e applicato solo a tempera tura ambiente e per periodi brevi; un trat tamento troppo lungo può infatti portare alla riduzione degli azo-coloranti. Nei casi in cui questo metodo, a causa di tempi di estrazione troppo prolungati, non era impiegabile è stato usato un altro me todo Il film anodico fu staccato dalla superficie metallica mediante un breve (10 secondi) Ettacco anodico a temperatura ambiente in soluzione diluita (0.5 g/l) di cloruro di so dio. Una certa quantità di questo film fu sciolta in acido fosforico o in idrossido di sodio, e la concentrazione del colorante fu determinata spettrofotometricamente. Per ottenere valori paragonabili, abbiamo cal colato il valore della densità ortica di una soluzione di 100 mg di film in 50 mi di so luzione e, conoscendo il peso del film per cm' di superficie, si sono corretti opportu namente i valori ottenuti con il secondo metodo per renderli confrontabili con quelli ottenuti dal primo. Noi eravamo particolarmente interessati a determinare la concentrazione del coloran te adsorbito dal film e, allo scopo di ca ratterizzare il film anodico, abbiamo deter minato anche i seguenti valori: 1. - Spessore del film, misurato con micro scopio a fenditura luminosa e con un apparecchio a correnti indotte. 2. - Peso del film pesando i campioni prima e dopo dissoluzione del film in miscela fosfo-cromica. 3. - Porosità percentuale volume dei pori (— • 100) volume totale del film per via gravimetrica, determinando l'au mento di peso dopo riempimento dei pori con un glicole polietilenico (sfre gare la superficie con un panno impre gnato con « Polyglycol 200 » e aspor tare l'eccesso con un panno asciutto). Parametri dell'ossidazione Concentrazione dell'acido solforico Per dimostrare l'influenza della concentra zione dell'acido solforico nel bagno di os sidazione, sulla capacità adsorbente del film (valore di estinzione = E) e sulla porosità, sono stati usati due diversi coloranti: Condizioni di ossidazione: H,SO. da 170 a 230 g/l Al: (SO,).. = 12,5 g/l 1,5 A/dm 2 ; 20'C; 30 minuti Condizione di colorazione: Aluminium Deep Black MLW 10 g/l pH = 4,5; 60 = C; '15 minuti Aluminium Grange GL 2 g/l pH = 5; 60 3 C: 15 minuti. Dalla fig. 1 si può rilevare come la poro sità aumenti di circa l'8% aumentando la concentrazione dell'acido da 170 a 230 g/l. Analogamente la capacità adosorbente del film, nei confronti del colorante nero, su bisce un incremento, mentre rimane prati camente costante per il colorante arancio. Da ciò possiamo quindi concludere c h e un cambiamento nelle caratteristiche del film anodico, non influenza allo s t e s s o modo le proprietà adsorbenti verso tutti i coloran ti; questi valori dipendono cioè da speci fiche proprietà dei coloranti e quando, più avanti, verranno esaminate le aggiunte di acido ossalico all'acido solforico, ritrovere mo queste s t e s s e particolari proprietà del film. marcato alle b a s s e concentrazioni di allu minio. Ciò significa, in pratica, che un bagno per ossidazione anodica dovrebbe sempre con tenere almeno 2 g/l di alluminio perché p o s s e fornire risultati costanti nel tempo. Fer contenuti di alluminio superiori a 20 g/l, sono state osservate irregolarità locali dei film anodici. Aggiunte di acido ossalico all'elettrolitr a base di a-cido solforico Nei paesi europei, p r e s s o gli ossidatori, è poco diffusa l'abitudine di aggiungere l'acido ossalico al normale bagno a base di Ecido sclfcrico anche s e , c o m e è noto, tale aggiunta fornisce films più densi che hanno una resistenza alla corrosione mi gliore, e permette di anodizzare a tempe rature più elevate. Noi abbiamo studiato l'influenza sullo s p e s s o r e , sulla porosità è sul potere adsorbente di films anodici pro dotti con aggiunte al normale bagno al l'acido solforico fino a 8 g/l di acido os salico. Condizioni di ossidazione: H2SO, 190 g/l (COOH), da 0 a 8 g/l 1,5 A/dm'; 20 a C; 30 minuti Condizioni di colorazione: 15 minuti; 60CC nei seguenti coloranti: Contenuto di alluminio nell'elettrolita di anodizzazione E' noto che la dissoluzione di alluminio è una reazione secondaria che avviene du rante l'ossidazione. Questa reazione può e s s e r e considerata come una reazione di neutralizzazione dell'acido solforico. Questo fenomeno è stato da noi simulato sostituendo gradatamente l'acido solforico con una quantità equivalente di solfato di alluminio e determinando l'influenza del contenuto di alluminio sul p e s o e sul po tere adsorbente del film di ossido anodico, impiegando per le prove di adsorbimento l'Alluminium Orange RLW. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/dm ! ; 20 3 C; 30 minuti Condizioni di colorazione: Aluminium Golden Orange 1 g/l pH = 5- 60°C; 15 minuti. Come si può chiaramente vedere dalla fi gura 2, all'aumentare del contenuto di allu minio, in conseguenza della diminuita ri dissoluzione del film, il peso del film au menta molto poco; d'altra parte, all'aumen tare del contenuto di alluminio, la quantità di colorante adsorbita dal film anodico di minuisce, ed il fenomeno è particolarmente Lo spessore ed il peso del film non dipen dono dalle aggiunte di acido ossalico (fi gura 3), la porosità del film diminuisce da circa il 16°'o a circa il 14% quando si ag giunge acido ossalico fino a 5 g/l e rimane praticamente costante se si aggiungono ul teriori quantità di acido ossalico. Al con trario. il potere adsorbente verso i coloran ti viene nettamente diminuito e tale decre mento varia notevolmente da colorante a colorante. La metà degli otto coloranti provati hanno presentato, in corrispondenza di un'aggiun29 ta di 8 g/l di acido ossalico, una diminu zione di potere adsorbente minore del 10%, mentre ['Aluminium Red RLW presenta una diminuzione del 1 5 % e l'Aluminium Black MLW una diminuzione del 25%. Alluminio puro: titoli da 99,3 a 99,99% Leghe di alluminio in pani: Corrofond Corrofond Corrofond Corrofond M 3 per ossidazione M 5 per ossidazione S 2 per ossidazione M 7 per ossidazione lucida semilucìda semilucida tecnica Tempepratura di anodizzazione l u t t i gli anodizzatori sanno che usando il normale bagno all'acido solforico in cor rente continua, ad un aumento della tem peratura di anodizzazione corrisponde un aumento del potere adsorbente del vilm anodica. Dati quantitativi sono stati ottenuti usando l'Aluminium Gold Orange RLW nello stu diare l'influenza della temperatura del ba gno di anodizzazione sul potere adsorbente. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/drrF; da 15 a 25°C- 30 minuti Condizioni di colorjfcione: Aluminium Golden Orange RLW 1 g/l pH = 4,5: 60=C; 10 minuti. Il peso del film riferito alla superficie uni taria diminuisce con il crescere della tem peratura Ifig 4V ciò è dovuto ad una mag giore ridissoluzione del film. D'altra parte il potere adsorbente verso i coloranti aumenta con la temperatura e l'aumento del potere adsorbente è signifi cativamente più grande della diminuzione del peso del film di ossido anodico. Semilavorati di alluminio e sue leghe: Lamiere normali e per ossidazione anodica, nastri, dischi, tubi, profilati, barre e fili Tempo di ossidazione Noi abbiamo studiato la dipendenza dello spessore, del peso e del potere adsorbente del film dalla durata del processo di ossi dazione. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l. 1,5 A/dm-': 20=C; da 0 a 60 minuti. Condizioni di colorazione: — Aluminium Deep Black MLW 10 g/l pH = 4.0: 60=C: 15 minuti — Aluminium Violet B2LW 5 g/l pH = 6,5: 60°C; 15 minuti. Come si può chiaramente vedere dalla iigura 5 lo spessore, il peso ed il potere adsor bente del film presentano una dipendenza praticamente lineare dalla durata dell'ossi dazione: perfino ossidazioni della durata di 60 minuti, danno deviazioni molto piccale da questa dipendenza lineare. Trattamenti tra l'ossidazione e la colorazione Dopo l'ossidazione e prima della colorazio ne deve e s s e r e effettuato un lavaggio per rimuovere l'elettrolita dal film. Inoltre, normalmente, passa sempre un cer to tempo tra ossidazione e colorazione. Du rante il lavaggio e l'attesa, infine, i mate riali anodizzati sono in contatto con acqua o vapore d'acqua che sono gli stessi mezzi usati per it fissaggio. Noi perciò abbiamo voluto studiare l'entità e la quantità del fissaggio che avviene in conseguenza di questi diversi trattamenti tra l'ossidazione e la colorazione. Durata del lavaggio E' stata esaminata l'inlluenza della durata del lavaggio in acqua corrente sul potere adsorbente del film anodico nei confronti di due coloranti: I Aluminium Deep Black MLW e l'Aluminium Fast Gold L, a) Aluminium Deep Black MLW: Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l Leghe BRI: per brillantatura Leghe Acadal: per anodizzazione autocolorata Uffici di vendita: per alluminio e sue leghe in pani, semilavorati di alluminio e sue leghe: ALUMETAL S.p.A. 20121 MILANO - FORO BONAPARTE, 16 TELEF.: (02) 6333 - TELEGR.: ALUMETAL MILANO Flg. 5 — Influenza delia durata dell'ossidazione anodica sul valore3 dell'estinzione IE). su) peso del film (mg/cm ) e sullo spessore del film tp,m) 3< 1,5 A/dm'- 20G: 30 minuti. Prova n. 9: Trattamenti intermedi: Lavaggi in acqua corrente per 4, 8. 30, 60 minuti. La durata del lavaggio, a temperatura am biente, ha un'influenza molto (imitata sul po tere adsorbente del film anodico; lavaggi molto lunghi, comunque, diminuiscono leg germente il potere adsorbente. Trattamenti chimici Prima della colorazione, molti ossidatori al cune volte preferiscono, oltre al lavaggio, trattare i materiali ossidati in soluzioni di bicarbonato di sodio o di ossalato di am monio: le prove seguenti mostrano quali ri sultati si ottengono usando tali soluzioni. a) Trattamento con bicarbonato di sodio e ossalato di ammonio, Condizioni di ossidazione: Acido Solforico 1.5 A/dm : ' 20aC; 30 minuti. 230 g/l Trattamenti intermedi: a 20'C secondo la tabella seguente Condizioni di colorazione: Aluminium Deep Black MLW pH = 4,5; 60=C: 15 minuti. Risultati: lo g/l 30 secondi in ftalato acido di sodio + 10 minuti in acqua distillata a 60°C. Condizioni di colorazione: Aluminium Golden Grange RLW pH = 4,5; 60'C; 15 minuti. 1 g/l Risultati: Prova n. 7 8 9 Valore dell'Estinzione (E] 169 9,8 134 Dai risultati sopra riportati sì può rilevare come il trattamento in bicarbonato di sodio non fornisce vantaggi sensibili rispetto al lavaggio in acqua, mentre impiegando l'ossaiato di ammonio si ottiene, in alcuni casi, un aumento dell'adsorbimento. Paragonando le prove 3 e 4 (il tempo totale di lavaggio è di 1 ora in entrambi i casi) si può rilevare come il potere adsorbente del film anodico sia migliorato dal tratta mento in ossalato in ammonio dopo un mi nuto di lavaggio in acqua. Dopo un lungo lavaggio di 55 minuti (prova n. 6) seguito dal trattamento in ossalato, non si verifica tale miglioramento. Un lavaggio in acqua di lunga durata effet tuato dopo il trattamento in ossalato di am monio presenta, in termini di potere adsor bente del film, minori svantaggi rispetto ad un breve lavaggio in acqua fatto dopo lo s t e s s o trattamento (paragonare le prove 4 e 5). E' quindi dimostrato che l'ossalato previene la deattivazione, causata dall'acqua, di ad sorbimento del colorante da parte del film. D'altra parte, un film già deattivato dall'ac qua. è riattivato solo in parte dall'ossalato e l'ossalato s t e s s o è sostituito solo lenta mente dall'acqua ma velocemente dal colo rante. Un comportamento analogo è stato osser vato con un altro acido bicarbossilico. l'aci do ftalico. L'acqua lo ftalato e il colorante competono per occupare gli stessi - posti » attivi nel film di ossido anodico: Io ftalato ed il colorante possono sostituirsi l'uno con l'altro, mentre con l'acqua l'effetto è diffe rente e non può venire compensato dalla ftalato o dal colorante. Per l'ossidatore ciò significa che un tratta mento intermedio in ossalato o ftalato può risultare utile in quei casi in cui è neces sario immagazzinare per lunghi periodi i b) Trattamento tra ossidazione e colora zione con ftalato acido di sodio. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/dm ! ; 20'C: 30 minuti. pezzi anodizzati prima di colorarli; l'uso di questi due prodotti chimici ostacola cioè la deattivazione del film causata dall'acqua (idratazione). Lavaggio: In acqua corrente per 60 minuti. Trattamento in acqua a 60°C E' stata condotta una ricerca allo scopo di trovare l'influenza dell'acqua calda sul po tere adsorbente del film di ossido anodico. Noi abbiamo usato l'acqua a 60SC poiché è la s t e s s a temperatura adattata normal mente nei bagni di colorazione. Trattamenti intermedi: Prova n. 7: nessuno. Prova n. 8: 10 minuti in acqua distillata a 60'CJ2 Fig. 7 _ Influenza di un trattamento in acqua a di verse temperature sulla porosità del film {peso dei Polyglycol 200), I! tensioattivo non ionico non ha pratica mente influenza sul potere adsorbente, al contrario il prodotto anionattivo riduce mol to fortemente l'adsorbimento e l'effetto è tanto più forte quanto più alta è la tempe ratura di colorazione. Durata dell'immagazzinamento primr della colorazione La s e g u e n t e ricerca riguarda l'influenza la durala dell'immagazzinamento tra il vaggio e 'fa colorazione sulla porosità film.- sorio state studiate condizioni di magazzinamento sia in atmosfera secca umida. del la del im che Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/1 1,5 A/dm ! ; 2Q*C- 30 minuti. Trattamenti intermedi', Lavaggio in acqua corrente per 60 minuti, quindi immagazzinamento su: a) soluzione satura di NaClO, - Umidità re latrva - uguale al 75% b) gel di silice. Porosità: Peso del Palyglycol 200 fmg/100 cm 5 ). Risultati: santi come solfati, nitrati o acetati non si ha dissoluzione de) film anche a valori di pH di 3 -^ 4, Se, al contrario il bagno di co lorazione contiene ioni complessanti come nitrilcacetati o etilendiammina tetracetato [EDTAÌ, il film viene disciolto già a pH = 6, ma ciò può avvenire solamente quando il composto di alluminio che si forma è solu bile in acqua, nella maggior parte dei casi si può trovare un deposito sulla superficie ma mai dell'alluminio in soluzione. Ouendo si colora in acqua con coloranti pr.ionìci, è e s a t t a m e n t e questa la situazio ne che ci si presenta: i coloranti acidi come il giallo di chinolina, l'acido ftalocianintetrasotfonico e icomplessi metallici acidi si comportano e s a t t a m e n t e allo s t e s s o modo dell'acido solforico, non si ha cioè dissolu zione dei film fino a pH = 3. Comunque. quei coloranti che possono formare chelati e complessi solubilizzano il film se sono capaci di formare un composto di allumi nio solubile. L'azione solvente del colorante si espliche rà a valori tanto più elevati di pH quanto più stabili saranno i complessi di alluminio che si formeranno. Allo scopo di illustrare questi fenomeni, noi possiamo seguire il comportamento del film Tempo di immagazzinamento in ore 0 28 52,5 145 Su soluzione satura di NaCtO. Umidità relativa 75% [mg/100 c n r ) 27.0 23J 22^ 20,3 Su gel di silice (mg/100 cm ! ) 2A.7 22.3 23,3 23,7 Lunghe durate di immagazzinamento in con dizioni dì elevata umidità diminuiscono l'ad sorbimento, mentre immagazzinamenti a s e c c o non hanno praticamente influenza su! potere adsorbente de! film anodico. di ossido anodico in soluzioni acide dell'Aluminiurn Fast Yellow 4GL, che è un coloran te acido, e dell'Aluminium Golden Orange RLW che è un colorante acido con gruppi di acido salicilico. L'effetto può e s s e r e me glio osservato su films sottili, di s p e s s o r e al di sotto di 1 firn, poiché il loro colore violetto di interferenza è sensibile alle va riazioni della superficie. Una soluzione di Aluminium Fast Yellow 4GL di 1 g/l a pH = 3 non attacca il film di ossido anodico neanche a temperatura di 90'C e per durate di trattamento di 20 mi nuti. L'Aluminium Golden Orange RLW pre senta, invece, a pH ~ 4 il seguente com portamento: Prima di procedere nella discussione sui differenti fattori che hanno influenza sulla colorazione, noi vagliamo discutere breve mente su quella che è l'operazione s t e s s a di colorazione. Un film di ossido anodico preparato dì fre sco e lavato mostra, una volta immerso in Temperatura 60=C 8D°C 90JC 903C Tempo 20 20 5 10 min min min min una soluzione acquosa, caratteri diversi; il film può adsorbire sostanze e aumentare cesi il suo peso come avviene quando si verifica il fissaggio del Ini, oppure e s s o può perdere di peso no a dissoluzione compie ta. Q u e s t e due possibilità di reazione deb bono e s s e r e sempre prese in considerazio ne quando si trattono films di ossido ano dico in soluzioni acquose e quindi anche quando ÌJ film è trattato con la soluzione colorante. Il pH della soluzione è il princi pale responsabile della dissoluzione del film: in una soluzione acida l'ossido di ailùluminio si discioglie formando Al • ■ n H.-O mentre in soluzione alcalina si for merà AIO, ■ n H,0. Il punto isoelet trico, il valore cioè con la dissoluzione mi nore si trova approssimativamente a pH = = 6. Oltre al pH, sulla solubilità del film, hanno grande influenza anche gli anioni pre senti in soluzione, Se la soluzione contiene ioni non comples34 SANDOZ S.p.A. MILANO LA PIÙ' VASTA GAMMA DI COLORANTI PER LA TINTURA DELL'ALLUMINIO ANODIZZATO In particolare: ORO SANODAL 4N - Un ferrossalato di facile solubilità e di ot tima stabilità EKALINA F - Schiumogeno che trattiene i vapori di acido solforico; mantiene puliti i bagni di ossidazione SALE PER FISSAGGIO AS PASTE « ALUPRINT « per la stampa serigrafica SANDOZ S.p.A. - Divisione P/A 20135 MILANO - Via C. Arconati. 1 Tel. 5795 Risultati nessun attacco del film disciolto per film disciolto per film completamente film la maggior parte la maggior parte disciolto Ir.oltre, il complesso di alluminio che si for ma — se non ha perso il suo carattere anionico — può venire adsorbito dal film di os sido anodico come un normale colorante acido. L'altra possibilità di reazione del film di os sido anodico — l'adsorbimento cioè di so stanze — ci fornisce o films colorati per adsorbimento di colorante, o porta ad una perdita di peso e di potere adsorbente per adsorbimento di acqua Come abbiamo visto in precedenza, un trat tamento a 60°C in acqua distillata può com portare, dopo 20 minuti di immersione, la perdita totale della porosità e del potere adsorbente. Queste condizioni esistono an che quando avviene la normale colorazione del film; possiamo quindi aspettarci che il fissaggio de) film avvenga già durante il normale trattamento di colorazione. Questo e ciò che effettivamente avviene come abbiamo dimostrato con le seguenti LAMIERE E NASTRI dì allumi nio preverniciati LAMCOLOR STANDARD 3 SPECIAL lisci ed operati. 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Marauta Francesco P.za della Repubblica, 32 — 20124 MILANO — Telefono 65.37.38 — Organizzazione amministrativa, commerciale, del lavoro e del personale delle aziende ope ranti nel campo dell'alluminio. — Pianificazione e strutturazione di impianti di ossidazione anodica dell'alluminio. Soluzione dei problemi inerenti all'applicazio ne e all'attuazione delle norme previste dalla nuova riforma tributaria delle imposte dirette e dell'imposta sul valore aggiunto. prove, con le quali abbiamo determinato la porosità di films trattati per 15 minuti a tem perature differenti in soluzioni di coloranti diversi e in acquaCondizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/dm'; 20"-C, 30 minuti Condizioni di colorazione. Dcpo un breve lavaggio colorazione a 25, 40. 6C e B0=C per 15 minuti in soluzioni di: a) Acqua distillata b) Aluminium Yellow 4GL, 1 g/l, pH = 7,0 ci Aluminium Golden Grange RLW, 2 g/l, pH = 7,0. Porosità: Pesa del Polvqlycol 200 1 mg/100 cm 1 ). L'Aluminium Fast Yellow 4GL. che è un co lorante acido che non è in grado di formare dei complessi, si comporta, in termini di efficienza di fissaggio, come l'acqua ma il suo effetto non è così marcato come quel lo dell'acqua Ifig. 8]- la porosità del film dcpo il trattamento a 80=C è ìa s t e s s a che si ottiene dopo il trattamento in acqua a 50'CL'Aluminium Golden Grange RLW. che è un colorante con gruppi di acido salicilico in grado di dare chelati, mostra un effetto di fissaggio meno prDnunciato. L'inìbiziane dell'idratazione esplicata dall' adsorbimento del colorante è in questo ca so nettamente più pronunciata che con l'Aluminlum Fast Yellow 4GL e la porosità del film dopo il trattamento a 80°C è la s t e s s a che si ottiene dopo il trattamento a 80°C è la s t e s s a che si ottiene dopo il trattamento in acqua a 4D=C. Le porosità relative dei films dopo il trattamento a 60'C paragonate a quelle dei films tranati a 25aC sono le seguenti: Trattamento Porosità % Acqua distillata Aluminium Fast Yellow 4GL Aluminium Golden Orange RLW Questi risultati mostrano che la perdita dì porosità durante la colorazione dipende in psrticolar modD dal colorante, e varia mol tissimo da colorante a colorante. Anche al tri elettroliti reagiscono allo s t e s s o modo, come abbiamo già visto in precedenza quan do abbiamo esaminato l'azione dello ftalato e dell'ossalato. I solfali hanno un'azione ri tardante sull'effetto di fissaggio durante la colorazione, e tale azione deve e s s e r e sem pre presa in considerazione quando si im piegano coloranti commerciali, L'alta reattività del film di ossido anodico è responsabile del fatto che non ci è pos sibile studiare .separatamente l'adsorbimen to dei coloranti in sistemi acquosi: si veri ficano infatti sempre e simultaneamente idratazione o dissoluzione del film e quan do sì studiano i parametri della colorazio ne debbono e s s e r e sempre presi in consi derazione anche questi fenomeni. Per l'ossìdatore sono importanti entrambe queste reazioni secondarie: la dissoluzione del film è infatti fondamentale, poiché l'affinità del bagno di colorazione è alterata da questa reazione. D'altra parte l'adsorbimento di acqua riduce la capacità del film di adsorbire il coloran te, per cui le condizioni di immagazzinamen to tra ossidazione e colorazione (durata. temperatura, umidità dell'aria) influiranno sulla colorazione. L'adsorbimento del colorante ostacola il processo di fissaggio in maniera specifica; ar.che quando si fissa in condizioni costan ti. si può ottenere un diverso grado di fis saggio in funzione del colorante. Q u e s t e differenze nella qualità del fissag gio porteranno ovviamente a differenti resi stenze alla corrosione dei campioni; nello stabilire quindi il tempo di fissaggio biso gna considerare anche l'influenza del colo rante s t e s s o . Temperatura del bsgno di colorazione e durata della colorazione Con due esempi, noi vogliamo dimostrare l'influenza che temperatura e durata della colorazione hanno sulla quantità di coloran te adsorbita dal film. a) Aluminium Fast Yellow 4GL Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/dm : ; 20°C: 30 minuti. Condizioni di colorazione: Aluminium Fast Yellow 4GL 1 g/I pH s= 4.0; 25; 40: 60- 80=C; da 2 a 240 mi nuti. b) Aluminium Black LCR Condizioni di ossidazione: ? Acido solforico 30 g/l 1,5 A/dm'; 20"C; 30 minuti. Condizioni di colorazione: Aluminium Black LCR pH = 4,0; 25; 40 60: BD'C: da 2 a 240 minuti. Dopo un aumento iniziale, le curve (figg. 9 e 10] si appiattiscono e tendono a raggiun gere il punto ài saturazione. In alcuni casi le curve scendono addirittura: ciò significa che la quantità di colorante, adsorbita per unità di superficie, diminuisce (specie nel caso di coloranti che hanno chelati o grup pi in grado di formare complessi) e ciò in molti casi è collegato alla dissoluzione dei film anodico. Questa diminuzione del colo rante per unità di superficie può e s s e r e 37 Noi abbiamo usato film di due spessori di versi (8 e 30 minuti di ossidazione e due diversi tempi di colorazione (2 e 20 minuti). numero limitato di zone (sites) che posso no e s s e r e occupate dalle molecole del CD lorante. Il numero delle zone adsorbenti il coloran te è proporzionale allo s p e s s o r e del film, e ciò significa che il film s t e s s o è omoge neo nei confronti del comportamento alla cc'.crazione ed ì posti liberi all'interno del film non dipendono dalia concentrazione del colorente. in una soluzione concentrata i punti liberi sono occupati più rapidamente che non in una soluzione diluita per cui in una soluzione concentrata i! film è saturo in un periodo di tempo più breve che non in una soluzione diluita. Presenza nel bagno di colorazione di sostanze estranee a) Ace(arO di sodio: L'acetato di sodio aumenta la quantità di colorante adsorbita dal film dì ossido ano dico (vedi fig 13). Concentrazioni più alte di acetato di sodio possono avere un'influenza negativa siili' fdsorbìmento del colorante; questo feno meno è dimostrato con due coloranti: l'Ali*minium Fast Gold L e l'Aluminium Golden Orange RLW Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l Fig. 13 — Influenza dell'acetato di so dio nel bagno di colorazione sul valo re dell'estinzione (E). causata dalla diminuzione delle sostanze adsorbite dal film, ma può anche e s s e r e dovuta alla sostituzione del colorante con acqua ' Se si guarda infine a quello che s u c c e d e . per tempi di colorazione di pochi minuti, 18 pendenza della curva, come era prevedi-* bile, aumenta all'aumentare della tempera tura. a Applicando quindi il colorante per tempi brevi, alle temperature più alte si è adsor- 7 Dite una maggior quantità di colorante che non alle temperature più basse, a parità di " tempo di colorazione. Dopo tempi di colorazione molto lunghi, le nostre curve sono nell'ordine opposto per cui quelle a bassa e ad alta temperatura si incrociano. Tale comportamento probabilmente è da at tribuire al processo di fissaggio che alle temperature più alte è predominante rispet to alle b a s s e temperature. pH del bagno di colorazione In generale, il potere adsorbente del film di ossido anodico aumenta quando il pH del bacno di colorazione tende a dive rtare acido. Ciò è chiaramente visibile in fio, 11 p e r I Aluminium Fast Gold L Alcuni coloranti, come ['Aluminium Golden Orange RLW mostrano invece una curva che tende a diminuire in un bagno forte mente acido dopo aver raggiunto un cèrio massimo Noi pensiamo che questo sia dovuto al fat to che il bagno fortemente acido discioqlie parzialmente il film nel bagno di colorazio ne, e ero porta ad una diminuzione della quantità di colorante catturato dall'unità di superficie 38 Tutte le curve [vedi fig. 12} presentano lo s t e s s o comportamento; se si aumenta la concentrazione della soluzione, una maggior quantità di colorante viene adsorbita fino a che la superficie viene saturata di colorante. Un ulteriore aumento di concentrazione del bagno non aumenta ulteriormente la con centrazione del colorante nel film; e cioè al di là di un certo valore di concentrazione del colorante nel bagno, la colorazione, al meno per certe note condizioni, diventa in dipendente dalla concentrazione s t e s s a . Se paragoniamo le curve di fig. 12 tra loro si può ricavare la conferma e la dimostra zione di una regola già nota: per far mon tare una certa quantità di colorante su un film di ossido anodico, sarà necessario un tempo tanto più breve quanto più alta è la concentrazione del colorante nel bagno di colorazione o al contrario, sarà necessario un tempo tanto più lungo quanto più bassa sarà la concentrazione. Si può trovare inoltre che quanto è più sot tile il film di ossido anodico, e bassa la con centrazione, tanto minore sarà il tempo ne cessario per raggiungere la saturazione, mentre la concentrazione di saturazione è proporzionale allo s p e s s o r e del film. Ouesto particolare comportamento è stato rile vata con tutti i coloranti provati: si sono avute differenze solamente nella concentra zione del bagno a cui si ottiene il punto di saturazione. Usando ad esempio un tempo di ossidazione di 8 minuti ed un tempo di colorazione di 20 minuti, i valori della con centrazione di saturazione sono di 0,5 g/l per l'Aluminium Fast Gold L e di 10 g/l per l'Aluminium Golden Yellow GLW. Ouesto tipo di comportamento di colorazio ne è del tutto normale per substrati con un mmol // «1 CHICCO 1,5 A/dnrv; 20°C- 30 minuti. Condizioni di colorazione: Aluminium Fast Gold L 0,5 g/l pH 4,5; 60"C; 15 minuti. Aluminium Golden Orange RLW 1,5 g/l pH 5,5; 60°C: 15 minuti. b) Solfato di sodio In molti casi il solfato di sodio ritarda il montaggio del colorarne sul film, in parti colare con coloranti che non hanno gruppi in grado di formare composti chelati con il metallo. Come esempio abbiamo scelto due colo ranti: l'Aluminium Black 2LW, un colorante con gruppi in grado di formare composti chelati e l'Aluminium Fast Black GL, un colorante senza tali gruppi. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 9 / ' 1,5 A / d n r ; 20°C; 30 minuti Condizioni di colorazione: 10 g/l Aluminium Black 2LW pH = 4,5- 60°C; 30 minuti. 30 g/l Aluminium Fast Black GL pH - 5,0, 60PC: 15 minuti In fig 14 si può chiaramente vedere che l'azione ritardante dei solfati è molto forte con i coloranti conlenenti gruppi in grado di formare complessi con i metalli. In certe condizioni particolari, i coloranti che hanno nella molecola tali gruppi in gvado di for mare complessi con i metalli possono esi bire, in presenza di solfati, una maggior affinità verso l'ossido. Ouesto è il caso (fig. 15) del colorante Aluminium Golden Yellow GLW. Condizioni di ossidazione: 230 g/l Acido solforico 1,5 A/dirr: 20"C; 30 minuti 39 tore, che egli deve tener presente la sen sibilità verso i solfati, esibita da quei colo renti senza gruppi complessanti i metalli nella molecola: i bagni di colorazione di questi coloranti debbono e s s e r e sempre te nuti lìberi da impurezze di solfati. Le tabelle indicano l'influenza negativa de, tensioattivo anionico verso l'affinità di en trambi i coloranti verso l'ossido anodico: il fenomeno negativo è particolarmente pro nunciato alle b a s s e concentrazioni del colo rante Al contrario i tensioattivi non ionici possono e s s e r e aggiunti al bagno di colora zione senza avere azioni ritardanti. Ioni alluminio nel bagno di colorazione L'influenza del solfato di alluminio sulla co lorazione è già stata presa in esame nei nostri grafici e tabelle. Gli ioni alluminio, rispetto a quelli sodio, hanno un'azione ritardante più forte sul montaggio del colorante (fig. 14) in parti colare con coloranti del tipo-dell'Aluminium Black 2LW che è un colorante con gruppi in qrado di formare complessi con i me talli. Condizioni di colorazione. Alìjminium Golden Yellow GLW 1,5 g/l pH = 6,0; 60DC; 15 minuti. L'azione dei solfati, diventa più complicata se si considera anche il pH del bagno co me è stato dimostrato con questo esempio, usando l'Aluminium Golden Orange Yellow RLW e colorando a pH 2,4 e 3.5. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/dm-; 20X> 30 minuti. Condizioni di colorazione: Aluminium Golden Orange RLW 2 g/l pH = 2,4 e 3,5; 60°C; 60 minuti Risultati: 6 7 B 9 1D Bibliografia 1 C H G i l e s ■ The Theory of Dyeing AnDdic Finishes Aluminium Dovelopmant Association. London. C o n t e r s n c e s Nottingham 13.—U.9 1961. pp 174-180. <i li 2 D J O'Connor. f. G, Johansen 8 A. S. Buchanan. Trans, Faraday S o c . 52. 229 11956] 13 3 S e e e g . J P. GUI. J- Electrodep. Tech. S o c . 2 1 . 235 (1946). and other s o u r c e s given in r e f e r e n c e s belov» 14 ' C H. G i l e s . H V. Merita. C E. Stewart 8 R, V. fi. S u b r a m a n i s n J C h e m . S o c . -1360 1954. T C u m m t n g s . H. C. Carven. C H. G ì ì e s . S.M.K. Rahman. J. G. Snaddon & C. E. S t e w a r t J. C h e m . S o c , 535 (!959) C H Giles H V. Merita, S. M. K Rahman & C.'. E. S t e w a r t . J. Appi. Chem 9 (9). 457 (19591. C H G i l e s S R. B. McKay J. C h e m . S D C . 5E (1961). C E. S t e w a r t . P h D . T h e s i s . G.asgow Univ, 1957. G. T, Morgan 8, ì. D. M. S m i t h . J Chem S o c 160 [19221. H D K Orew « J. K Landquist. ibid.. 292 119381. H O K. Drew £ Ft E. Fairbairn. ibid., B23 (1939) W. F. Beech & H. D. K. Drew. ibid.. 503 (1940). G. Baxter. C. H. G i l e s . M. N McKee & N. Macaulay J Soc Dyers and C o l o u r i s t s 71 (5). 21B [195S); (b) C. H G i l e s . ibid.. 73 {4], 127 (1957] P. J. Hillson & E. K. Rideal. Proc Roy S o c , A21S, 45B (1953). j. w Cumming. C. H. Gifes S A. E. McEachran J S o c Oyers and C o l o u r i s t s . 1956. 72 (8). 373, (1956). R L Burwell & T. P. May. Pittsburgh Intern. Coni on Surface Reactions. 42. 7222 (194B1 Influenza dei Tensioattivi nel bagno di colorazione Noi abbiamo studiato l'influenza di aggiun te di un tensioattivo non ionico l'ossido di etilene e di un tensioattivo anionico quale il dodecil-benzensolfonato sull'adsorbimen to di colorante da parte del film di ossido anodico, variando sia i IpH (4 e 6) che la concenti azione del colorante. Come para gone si è preso un bagno senza tensioattivi. Condizioni di ossidazione: Acido solforico 230 g/l 1,5 A/drrr; 20°C; 30 minuti. Lavaggio: come al solito, con acqua cor rente. TUTTI I SEMILAVORATI IN ALLUMINIO E SUE LEGHE ca con quei coloranti senza gruppi capaci di formare complessi con i metalli, con questi coloranti i solfati presenti nel bagno hanno s e m p r e un'azione inibente sul mon taggio del colore. Ciò significa per l'ossida- Candizioni di colorazione: In due diversi bagni di colorazione conte nenti in un caso l'ossido di etilene (non ionico) nell'altro caso il dodecilbenzensoifonato (anionico). Lastre, bandelle, nastri normali [lucide-mill finish) e goffrati lastre, bandelle, nastri per ossidazione anodica lastre' e nastri sagomati per coperture (trapezoidali e ondulate) profilati normali, speciali e per serramenti (serie Etruschino) barrette e fili per saldatura lastre di grandi dimensioni (larghezza mm. < 2500] lastre ondulate e sagomate per coperture e rivestimenti di facciate nastri spianati sotto tensione (larghezza mm. « 2540 - spessore mm. > 0,5) lastre e nastri anodizzati e verniciati (scatole, barattoli, capsulej lastre e nastri qualità speciali per ossidazione anodica profili estrusi di grandi dimensioni (pressa da 6000 Ton.) tubi conici (illuminazione stradale) •- : Elenco Soci CIOA segue Elenco Soci CIOA OCTAL OS.AL. OSIMI SOCI ONORARI Prof. Eugenio Bertorelle Prof. Eugenio Hugony Dott. Frely Sacchi Varese - Via Campigli, 16 - tei. (0332) 284490 Roma ■ Via Oceano Atlantico. 14 Milano - Largo Rio de Janeiro. 5 SOCI ORDINARI Ditte di ossidazione anodica per conto terzi Pietrasanta (Lucca) Anodal Anodall Anodica Trevigiana s.r.l. Anodizzatura Adriatica Anodizzatila Forlivese Anodizzatura Moderna Anoxidall Anzilotti & C. Balestri Cav. Leo Balsamo Ing. A & F.IIi B.M. di Busin G Citan Coroxai DE.VE.GA s.p.a. Elettrochimica Bresciani Elettrox Eloxal Muskita Ltd Fabbri Friulana Ossidazione Galtor GALVAR Gaser S.p.A. Gasparotto-Fodal S.p.A. Ghisoxa! Grendene Elettro Galvanica Dodi Infiss-Profil I.R.T.A.L.L I.S.A. L'Anodica Scaligera Laties Ing. Giorgio M. & Bagno Metal Finish Metalnodica Nece N.O.A. Nova Urano OCMA Ossianodica OSSIDAL OSSIDAN Ossidazione di Marson & Ossidazione Ossidazione Via Aurelia Sud - tei. 71.296 Roncolevà - Via C. Battisti, 10 OXAL Via Cadore Mare - Codognè (TV) - tei. 71,582 OXALL OXALMETAL OXIDAL Ravenna - Zona Ind, Bassette - tei. 26.164 Forlì - Via Copernico, 26 - tei. 30.150 Forlì - Via Masetti. 31 - tei. 28.514 Ligure S.r. Roma - Via Casal Ferrante, 11/13 - tei. 742.204 Gaggio di Piano - Vìa Emilia - tei. 922.032 Anodica C. Emiliana Emiliana OXTAR Fiume Veneto (Pordenone) - tei. 95.100 Casavatore (Napoli) Viale delle Industrie - tei. 584.050 Piano del Voglio (Bologna) - tei. 98.131 Pero (Milano) - Via Vincenzo Monti, 41 tei. 35.30.466 Massalengo (Milano) ■ Località Priora tei. 78.850 (rete di Lodi) Cormano (Milano) Via Bizzozzero, 127 tei. 92.93.187 Genova - Ceranesi ■ Via B. Parcdi - tei. 780.208 S Quirino (PN) ■ Via Roiatta, 15 - tei. 91.046 Modena - Via Diamante. 2 tei. 361.037 Quarto Inferiore (Bologna) Via Caduti della Libertà. 2 - tei. 767.157 Scanzorosciate (Bergamo) - Via Fermi, 37 tei. 661.124 Porcari (Lucca) ■ Zona Industriale - tei. 29.249 Verona - Via Albere, 128 - tei. 50.05.26 Albignasego (Padova) ■ Via Marco Polo, 19 tei. 680.506 Villanova di Castenaso (Bologna) Via Cà dell'Orbo, 40 - te! 780.004 Milano - Via Lagrange, 7 - tei. 83.94.616 Pineto (Teramo) - tei 939.211 Latina - Via Mediana km 7,7 - tei. 498.636 Rovereto (Trento) - Via Rivana - tei. 23.931 Bari - Via Marchese di Morttrone. 47 ■ tei. 21.35.88 Ponte S. Nicolò (Pd) Via Cavour, 7 - Fraz Rio tei. 27.871 Catania - Zona Industriale - V Strada - tei. 344.133 Zane (Vicenza) - Via Due Camini, 11 - tei. 32.335 Sesto S. Giovanni (Milano) - V.le Italia 481 tei. 24.81.341/2 Gspitaletto Bresciano - Via Ghidoni 179 tei. 64.303 Fano ■ Via Mcnfalcone. 21 - tei. 84.836 Pesaro - Via Montefeltro - tei. 602.100 Sirone (Como) - Via Provinciale - tei. 850.150 Ponte Verucchio (Forlì) - Statale 258 n. 8 tei. 668.149 Remanzacco (Udine) Zona Industriale ■ tei. 20.051/2 Milano - Via Apelle, 4 - tei. 25.74.619 Vigoma (Padova) - Via Chiesa - Perarolo - tei. 96.411 Limassol (Cipro) P.O. Box 322 - tei 71.947 - 71.172 S, Olcese (Genova) - Vìa Poirè, 274 tei. 409,829 - 409.948 Arluno - Via Martiri della Libertà, 19 - tei. 901.7021 S. Lucia (Verona) - Via Fenilon. 91/93 ■ tei. 501,324 S. Maria La Longa (Udine) ■ tei. 99.444 Rosta (Torino) ■ SS. Moncenisio. 50/10 - tei. 796.400 Pian del Voglio (Bo) - tei. 98.107 Barasso (Varese) - Via Ferdinando Rossi 39 tei. 743.362 Quinto de Stampi - Rozzano (Milano) - tei. 82.51,150 Bari - Zona Industriale Contrada Prete - tei. 340.410 Via A. Ponchielli. 14 • Ferrara - tei. 91.901 Milano - Vìa Filippo da Liscate. 14 - tei. 471.320 Cernusco Nav. (MI) ■ Via Torino, 24 - tei. 90.41.020 Cesena - Vìa Madonna dello Schioppo tei. 24.286 Parma - Via Cufra. 8 - tei. 52.609 143 Castellana Grotte (Ba) - Via prov. Tur - tei 735 000 Imola ■ Via Montanara, 13/bis - tei. 25.033 Calcinelli (Pesaro) - tei. 89.365 Cotogna Veneta - Via Cavour. 41 Torino - Via Serrano, 16 - tei. 331.847 Cinisello Balsamo (Milano! Via Ds Amlcis, 46 - tei. 92.87.371 Seriate (Bergamo) - Via Cerioli, 71 - tei. 294.507 Ditte di ossidazione anodica per conto proprio Alsco Malugani S.p.A. Carcano FEAL S.a.a. FENZI INFA Modena - Via Aldrovandi. 27 ■ tei. 330.172 Baranzate (Milano) • Via Gradisca. 39 - tei. 35.02.822 Industrias Aragonesas del Aluminio S.A. METAR Officine SAIRA SOCOM s.n.c. S.I.T. Ascoli Piceno - Zona Industriale Castagneti tei. 29.37 Vetromeccaniche Italiane Sn Vigilio di Concesio (Brescia) Via Val Sorda - tei. 27.51.487 Vìllanova di C.S.P. (Padova) - Via Mussolini, 4 Milano - Via Alserro, 22 - tei. 6972 Mandello Lario (Como) Via A. Carcano, 10 ■ tei. 71 732 - 70.332 Milano - Via Verro, 90 • tei 53.14.01 - 5358 linea urb. S. Martino Buon Albergo (Verona) - tei. 73.532 Aviano (Pordenone) - Via Casalmaggiore tei. 651.391/2/3 Zaragoza (Spagna) ■ C de Cogullada - tei. 292.420 Milano - Via Londonio. 23 - tei, 34.06.33 Villafranca (Verona) Via Marconi, 4 - tei, 63.78.00 Remaozacco (Udine) -Zona Industriale ■ tei. 20.051/2 Baranzate (Milano) Via Palmanova, 2/4 ■ tei 35.04.303 Genova - Lungo Bisagno d'Istria, 14/A nero tei. 88.94.51 .12 43 segue Elenco Soci CIOA Ditte di ossidazione anodica a spessore Citan GASER S.p.A. Lattes (ng. Giorgio Sesto S Giovanni - V.le Italia. 481 - tei. 248.1341 Quinto de Stampi - Rozzano (Milano) tei. 82.51.150 \cr n o Via Serrano, 15 - tei. 331.847 SOCI SOSTENITORI Alcan Angeletti & Ciucani Alluminio S.p.A. Lavorazione Leghe Leggere ALUMETAL SA VA - Div. ISA T.L.M. Alluminio G.P. Milano ■ Corso Como. 15 - tei. 62.97 Milano - Via Agnello. 6/1 - tei. 86.40.41 Milano - Via Alserio, 22 - tei. 6972 Rho (Milano) - Via San Martino, 60 - tei. 93.07.051 Milano • Via De Togni. 2 - tei. 87.89.51 Ditte fornitrici di coloranti per ossidazione anodica S a c c h i Pietro S a n d o z S.A. Milano - Ripa Ticinese, 47 - tei. 83.91.550 Milano - Via Arconati, 1 • tei. 57.95 Ditte fornitrici di prodotti chimici per ossidazione anodica Cambria Industrie Chimiche Cofermet Metalli Comie Grace Italiana Henkel Italiana Oakite S.p.A. Sacchi Pietro Wyandotte Castiglione delle Stiviere (Mantova) - te!. 88.216 Milano - Via Politecnico, 3 - tei. 78.11.51 Milano - Via R. Gessi, 5B - tei. 479.610 Milano - Viale Certosa - tei. 30.87.546 Milano Via Alberto Mario, 65 - tei. 49.80.347 Milano-Trezzano S/N - Quartiere Zingone Via Marconi, 9 - te). 44.53.572 Milano ■ Ripa Ticinese, 57 - tei. 85.15.50 Corsico - Via G. di Vittorio, 32 - tei. 44.70.548 Ditte fornitrici materiali per finitura metalli 3 M Italia S.p.A. EMME.BI Micucci Giulio Milano - C.so Matteotti. 12 - tei. 7545 Percoto Pavia d'Udine Via Udine. 28 - tei. 0432/676.360 Monza - Via Palestre 5 ■ tei. 87.637 Ditte fabbricanti di apparecchiature elettriche OPE Ozzano Emilia (Bologna) Via dell'industria, 34 - tei. 79,92.19 Ditte fabbricanti di impianti di anodizzazione Tecnofinish Giussano Birone (Milano) Via della Tecnica - tei. 80,561 (rete Seregno) Ditte costruttrici di infissi Bernabé e.p.a. Lamar di Gardolo (Trento) - tei. 90.153 Consulenti amministrativi Rag. Francesco Marauta Milano - P.za Repubblica. 32 - te!. 65.37.38 Istituti specializzati di ricerca e consulenza tecnica Istituto Sperimentale dei Metalli Leggeri - I.S.M.L. M Novara - Via del Lavoro, 2 - tei. 24.701