Governance e sviluppo del Mezzogiorno
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Governance e sviluppo del Mezzogiorno
Economia Pubbliservizi, una CataniaPROVINCIAEuromediterranea 6 occupazione, r Una degustazione di prodotti tipici siciliani. Occupazione, risparmio, efficienza sono i principi alla base del documento propedeutico che permetterà all’Amministrazione provinciale di costituire una società a capitale pubblico per lo svolgimento dei servizi d’istituto denominata Pubbliservizi S.p.A. Ispirata alla già sperimentata Multiservizi del Comune di Catania, la società, contratta per la durata di cinquant’anni, prende l’avvio con un capitale di un milione di euro, diviso in centomila azioni del valore nominale di dieci euro ciascuna, e su indicazione del Consiglio provinciale non meno del 51% del capitale dovrà essere di proprietà della parte pubblica. Detta società, che agirà a supporto della Provincia regionale di Catania, potrà svolgere attività a favore di altri soggetti sia pubblici sia privati e, eventualmente in associazione o in accordo con società, enti e istituzioni anche al di fuori del territorio della provincia di Catania; inoltre, potrà svolgere – anche in correlazione o nel contesto della gestione dei sevizi pubblici a rete e, eventualmente, di concerto, in accordo o associazione con altri soggetti – servizi a diretto beneficio dell’utenza, remunerati attraverso tariffe o, comunque, corrispettivi dei servizi fruiti. “Una vera e propria svolta epocale perché i risultati saranno certamente la migliore gestione delle risorse economiche e di quelle umane, secondo criteri prettamente manageriali, e di conseguenza la maggiore qualità dei servizi offerti ai cittadini – spiega l’on. Raffaele Lombardo, presidente della Provincia di Catania -. In un’unica struttura organizzativa, conflui- Il Made in Sicil C’è anche l’Est tra gli obiettivi della Provincia regionale di Catania, anzi il Nord-Est europeo. Dopo l’esperienza del tessile siciliano a Mosca, che ha visto protagonisti i nostri stilisti in una sfilata di moda di grande successo realizzata dall’associazione culturale Promomoda, attraverso l’organizzazione di BTF Eventi, in collaborazione con il ministero alle Attività produttive e la Provincia con l’assessore Francesco Seminara (Politiche comunitarie) che a seguire ha realizzato la prima missione in terra baltica. Proprio nello scorso mese di novembre si è tenuto a Riga, capitale della Lettonia, un workshop di vini, conserve e pistacchi. I nostri produttori hanno incontrato i distributori lettoni che hanno manifestato grande apprezzamento per il gusto dei nostri prodotti quasi completamente assenti nel mercato baltico. Campionature ed ordini sono parti- società per tre obiettivi: ly punta ad Est ti nella stessa sede dei lavori. Oltre a ciò, presso il Centro commerciale Domina si è realizzata una degustazione dei prodotti che ha visto l’assalto dei lettoni che hanno mostrato di gradire…senza riserve. Da qui l’immediata organizzazione di un altro workshop in Estonia, paese confinante e secondo per importanza anche per la sua strategica posizione. La città di Tallinn, capitale estone, dista meno di un’ora di traghetto o quindici minuti di elicottero da Helsinki, abbracciando così anche buona parte del mercato finlandese. In quest’ottica la promozione dei nostri prodotti associata ad un processo di internazionalizzazione delle nostre imprese continua ad essere uno tra gli obiettivi principali della Provincia, nell’ambito di diverse competenze: dall’agricoltura all’artigianato, alle politiche comunitarie. impostazione - ha proseguito Lombardo visto che la Pubbliservizi S.p.A. si occuperà interamente della gestione per così dire ordinaria dei servizi, mentre la struttura dell’Ente potrà essere finalmente indirizzata nel programmare lo sviluppo socio-economico del territorio che poi è il compito principale della Provincia nei suoi fini istituzionali”. “Nei programmi della Pubbliservizi spa – ha aggiunto il presidente Lombardo- vi è anche la previsione di impostare rapporti di partneriato con altri enti pubblici al fine di realizzare economie di scala, allargare la gamma dei servizi e contare su partner privati, naturalmente con quote azionarie di minoranza portatori di know-how tecnico e gestionale in grado di ampliare la gamma dei servizi soprattutto in aree specialistiche e offrire così nuove opportunità occupazionali”. Il bilancio della nuova società nella prima fase sarà costituito dal trasferimento delle voci di spesa corrente (pulizia, manutenzioni, custodia, ecc…) permettendo così di ottimizzare i costi, come quelli per le manutenzioni, ad esempio, del parco automezzi, attualmente affidate all’esterno con gravosi oneri per la Provincia. I compiti della nuova società sono orientativamente sintetizzati come segue: manutenzione integrata degli uffici; manutenzione strade e segnaletica; manutenzione impianti di illuminazione; pulizia degli immobili; derattizzazione e disinfestazione; facchinaggio; realizzazione, manutenzione e cura delle aree a verde; custodia non armata, accoglienza e reception; conduzione e manutenzione di impianti di energia ed ottimizzazione dei consumi inerenti; servizi integrati nel complesso Le Ciminiere; gestione dell’autoparco; general contractor per la gestione degli acquisti degli arredi scolastici e degli uffici; presidio nelle Oasi e delle aree protette; gestione degli archivi; gestione integrata del patrimonio immobiliare; pubblicità e affissioni; gestione integrata della rete informatica; marketing territoriale; servizi logistici a supporto di eventi, fiere, mostre e manifestazioni culturali; gestione della rete museale e servizi aggiuntivi. Una creazione di Alfonso Zappulla. CataniaPROVINCIAEuromediterranea ranno le varie figure professionali che attualmente non hanno rapporti di lavoro stabile con l’Amministrazione provinciale consentendoci di dare risposte adeguate ai tanti che giustamente cercano la stabilizzazione del posto di lavoro. Una nuova 7 risparmio, efficienza Economia CataniaPROVINCIAEuromediterranea 8 di Giuseppe Pagano* La crescita del Sud d’Italia è la grande priorità della politica economica nazionale ed assicurare una ripresa economica accelerata al Mezzogiorno, è la condizione necessaria per una duratura, forte sviluppo dell’intera economia italiana, perchè nel Sud si concentrano risorse naturali, culturali, umane, produttive ancora insufficientemente sfruttate Governance e sviluppo del Mezzogiorno Da anni si parla di riforme: ma cosa sono e soprattutto, quali riforme servono per lo sviluppo del Mezzogiorno? I termini ricorrenti sempre gli stessi, pensioni e sanità: ma sono veramente questi i temi prioritari? Oppure sarebbe opportuno, fare, chiarezza in ordine alla necessità di applicare uno dei principi fondamentali enunciati dalla Costituzione Italiana, e mi riferisco alla politica di coesione di cui al comma 5 dell’art. 119 attraverso una più attenta gestione, delle risorse, una razionalizzazione degli incentivi per gli investimenti industriali, una puntuale progettazione del territorio e, sistema meridionale. Come classe dirigente sono fortemente convinto che si debba aprire una nuova fase della questione meridionale, che non sia il nostalgico rievocare della Cassa per il Mezzogiorno, ma la legittima richiesta mirata ad eliminare il gap provocato da una marginalità geografica, ma non solo, che è inconfutabile. Bisogna stare attenti, ed il momento è assai delicato, allo storico asse nord-sud che aveva costituito l’asse portante delle scelte politiche di riequilibrio dell’Europa, che nostro malgrado, è sostituito da un altro dulcis in fundo, una politica di attrazione degli investimenti nel Mezzogiorno, in modo che un aumento della produttività al sud vada ad incidere sul prodotto interno lordo di tutto il Paese? E’ innegabile il fatto che il Mezzogiorno, negli ultimi anni abbia fatto passi in avanti significativi Ma ciò non basta ed, a mio avviso, è inutile e dannoso continuare a nascondersi: il divario nord-sud è alleggerito, ma solo apparentemente, perché, in effetti è causato dalla congiuntura negativa che grava sull’economia italiana. La situazione è preoccupante per tutto il Paese ed i dati economici mostrano un’Italia in grande difficoltà competitiva in cui necessita tutta una serie di interventi mirati e decisivi per migliorare l’ambito in cui opera il che attraversando l’Europa ed in assenza di interventi politico economici mirati, pone il nostro Paese fortemente a rischio di emarginazione, con conseguenze irreparabili per il nostro Sud. Un pericolo reale, quindi, che va affrontato subito con fermezza, perché il Mezzogiorno rappresenta la grande opportunità italiana per la sua centralità geopolitica in un Mediterraneo destinato a diventare, nei prossimi anni, area di libero scambio ed economia sempre più integrata. Non ci può essere competitività laddove non esiste modernizzazione ed essere competitivi significa, innanzitutto governare la sfida riformista a tutti i livelli, compreso quello istituzionale. Per cui, tanto la competitività, quanto la mentale nel fare sistema e mettere in rete tutte le componenti del territorio, ritagliandosi un compito preciso di coordinamento con i comuni e di interlocuzione con le regioni, per diventare un punto di attrazione degli investimenti sui territori. Un braccio operativo delle regioni, in definitiva, capace di tradurre sui territori i progetti regionali, ovviando alla preoccupante crescente marginalità che va assumendo nell’ente locale l’assemblea elettiva, rispetto all’organo di vertice ed all’apparato esecutivo e gestionale. Un ruolo importante che solo l’assemblea elettiva dell’ente intermedio può assolvere, superando interessi di campanile e logiche contingenti, svolgendo la propria azione in maniera complementare a quella degli esecutivi, ovviando ad ogni forma di ingerenza e sovrapposizione e, nello stesso tempo, salvaguardando la propria identità e dignità, consapevoli che la politica non deve inibire qualsiasi forma di collaborazione istituzionale, quando in gioco c’è il futuro delle comunità amministrate. *Presidente del Consiglio provinciale di Catania 9 modernizzazione, passano attraverso la capacità sinergica di Stato e Regioni di trasferire quanti più poteri e risorse agli enti locali, attraverso tre priorità strategiche per il raggiungimento degli obiettivi di crescita: primo, il consolidamento di un tessuto imprenditoriale aperto alla innovazione e alla competizione; secondo, attrazione di nuovi investimenti nazionali ed esteri; terzo, infine, la valorizzazione delle specificità produttive, culturali, ambientali del Mezzogiorno. In quest’ottica, ritengo necessaria la elaborazione di un progetto vero, capace di filtrare nella società, di affrontarne i nodi, un progetto che scelga la strada della modernizzazione del Paese, della crescita di qualità, della competitività e della giustizia sociale, senza trascurare, che la costruzione delle politiche economiche generali, non può e non deve essere solitario appannaggio di pochi, perché la dialettica sociale richiede una doverosa presenza e ruolo delle autonomie locali. Ed, in questa direzione, le province possono e debbono assumere un ruolo fonda- Migliorare le conoscenze delle piccole e medie imprese locali sulle possibilità di finanziamenti nazionali ed europei, per avviare progetti di cooperazione economica con i paesi della riva sud del Mediterraneo, e favorire la costruzione di percorsi di internazionalizzazione e lo sbocco sui mercati esteri. Sono questi gli obiettivi del progetto “In-formazione: la Provincia di Catania nel Mediterraneo, opportunità di finanziamento per la cooperazione economica tra le due rive”, promosso dall’assessorato alle Politiche comunitarie e dall’Osservatorio europeo dell’Amministrazione provinciale. Il progetto, in corso fino alla metà di dicembre, è articolato in tre giornate informative: la prima, che ha già avuto luogo, è stata incentrata sulla politica di prossimità, la riforma dei fondi e sui programmi di finanziamento dell’UE per le imprese. La seconda e la terza a metà dicembre hanno lo scopo di fornire informazioni per favorire l’approccio nel mercato delle commesse pubbliche, e sulle opportunità di finanziamento provenienti da ministero degli Esteri, Ice e Simest. “La Sicilia è candidata a rivendicare un ruolo centrale nel processo di trasformazione del Mediterraneo in un’area di prosperità condivisa - spiega l’assessore alle Politiche comunitarie Francesco Seminara-. Per ottenere questo risultato è però necessario sostenere lo sviluppo delle piccole e medie imprese, costituendo una piattaforma strategica che permetta un potenziamento del settore in termini economici e produttivi. La Provincia si propone come regista di un percorso di internazionalizzazione che le imprese da sole, non possono riuscire a portare avanti”. Elisa Catanzaro CataniaPROVINCIAEuromediterranea Le imprese siciliane alla conquista dei mercati del Mediterraneo Economia CataniaPROVINCIAEuromediterranea 10 Il Mediterraneo prossimo venturo In un convegno svoltosi a La Valletta, capitale della vicina “isola dei cavalieri”, su “Malta nel Mediterraneo che guarda l’Europa: il ruolo delle Camere di commercio italiane all’estero” affrontata un’importante tappa verso la comprensione, e l’approfondimento, dell’enorme valore che l’Area di libero scambio già riveste negli interessi e nelle prospettive dei Paesi che aderiscono all’Unione Europea L’argomento è di quelli centrali. Già in precedenza anche l’onorevole Raffaele Lombardo, europarlamentare e presidente della Provincia di Catania, si era occupato dell’allargamento dell’Unione Europea che, passata da 15 a 25 paesi membri con oltre 455 milioni di abitanti ed un Prodotto Interno Lordo di quasi 10.000 miliardi di euro l’anno, sviluppa la propria progettualità attorno alla zona di libero scambio euromediterranea attraverso progetti “transfrontalieri”. La Sicilia del bivio, quella che deve partecipare a questa evoluzione politica e di mercato cercando di assurgere la naturale centralità che anche la sua posizione geografica le offre, guarda con attenzione alle esperienze che in questo bacino vanno evolvendosi molto rapidamente. Tutto per non restare indietro, emarginati o, peggio, esclusi dal progresso. La centralità geografica da sola, difatti, non basta per rendere la nostra regione attrattiva agli investimenti dei Paesi che sul Mediterraneo si affacciano e di quelle altre nazioni che, in qualità di partner o investitori, potrebbero puntare su quella che Lombardo definisce “Nuova macroregione EuroMediterranea”. L’area di interventi è vasta, tanto da contenere molti settori, strategici, che comprendono i trasporti e le comunicazioni, la formazione, l’energia e la ricerca, la cultura ed il turismo, la produzione in generale, fino ad arrivare ai servizi avanzati. “Malta e l’Italia hanno a cuore l’obiettivo di porre il Mediterraneo al centro delle priorità dell’Unione Europea. La comune appartenenza a questa dimensione regionale ha dato luogo ad una millenaria simbiosi tra i due paesi vicini” - ha specificato John A. Gauci-Maistre, presidente della Camera di commercio italomaltese -. Il convegno è stato organizzato in occasione della riunione d’area per il Mediterraneo delle Camere di Commercio italiane all’estero ed, in questa nostra importante prima volta, abbiamo avuto l’onore di ospitare anche i presidenti delle camere del Dubai, Egitto, Israele, Marocco e della Tunisia”. L’occasione, di forte interesse, ha coinvolto anche Edoardo Pollastri, presidente vicario di Assocamerestero (l’Associazione delle Camere di commercio italiane all’estero) e l’ingegnere Tullio Galleno, responsabile area sviluppo business per Fiera Milano SpA. “E’ evidente che la cooperazione è il modo migliore per rendere ancora più appetibile la nostra regione mediterranea ad investitori esteri, come, in primis, gli Stati Uniti - ha asserito Victor Camilleri titolare di una casa di moda maltese -. E’ palese come il Made in Italy rivesta una forte centralità anche nel settore tessile e della moda, e non soltanto attraverso le griffe. E’ così in tutto il mondo. Una sorta di primato. Ma questo vantaggio qualitativo, anche rispetto a proposte di differente stile e qualità come quella cinese, va difeso ed evidenziato. E sono i servizi ed il coordinamento degli stessi, che, attorno al settore della moda come a tutti gli altri, possono e dovranno fare la differenza in prospettiva del 2010”. Nel corso dei due giorni di lavori un po’ tutti i convenuti hanno quindi fatto riferimento alla Visita di Stato a Malta da parte di Carlo Azeglio Ciampi, presidente della Repubblica Italiana, che in occasione di ben due discorsi ufficiali su tre ha puntato, anch’egli, sulla fondamentale centralità dei temi dibattuti e sull’obiettivo di arrivare preparati e coesi all’appuntamento con l’Area di libero scambio. “Il nostro obiettivo - ha precisato ancora Gauci-Maistre - è quello di sottolineare l’importanza strategica delle camere italiane nelle principali città del Mediterraneo, quali anelli di congiunzione, ma soprattutto come segni di continuità, realtà fautrici di iniziative per la promozione delle relazioni commerciali e culturali nel bacino del Mediterraneo”. Grande attenzione alla forma, alla sostanza ed ai miliardi di euro che l’Unione Europea mette a disposizione dei suoi Stati membri in prospettiva dell’importante appuntamento. I finanziamenti, per la Sicilia una sorta di “Nuova Agenda 2000”, servono a far fronte agli investimenti infrastrutturali (ponti, strade, autostrade) e tecnologici (ricerca, sviluppo, cooperazione) e registrano la centralità delle Province regionali italiane chiamate ad elaborare la programmazione economica e sociale 2007-2013 per l’accesso ai fondi strutturali comunitari nel sessennio successivo al 2006. Marco Spampinato