Yuri Honorem - Università degli Studi del Molise

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Yuri Honorem - Università degli Studi del Molise
UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DEL MOLISE
CONFERIMENTO
LAUREA AD HONOREM
A
JURY CHECHI
PER INFORMAZIONI:
RETTORATO SERVIZIO CERIMONIALE
VIA DE SANCTIS, CAMPOBASSO TEL. 0874 404325 FAX 0874 418295 E-MAIL: [email protected]
16 dicembre 2004 ore 17.00
Aula Magna • Via De Sanctis • Campobasso
CENTRO PROGETTAZIONE GRAFICA & STAMPA DELL’UNIVERSITÀ
Programma
Il Magnifico Rettore
dell’Università degli Studi del Molise
Prof. Giovanni Cannata
e il Preside della Facoltà di Scienze Umane e Sociali
Prof. Guido Gili
hanno l’onore di invitare la S.V.
alla cerimonia di conferimento della
Laurea ad Honorem a
Elogio del Candidato
PROF. GIOVANNANGELO ORIANI
Decano del Corso di Laurea in Scienze Motorie
Delegato Rettorale alle Attività Sportive Universitarie
Lectio doctoralis
in Scienze della Formazione Primaria
JURY CHECHI
JURY CHECHI
Medaglia oro olimpiadi Atlanta 1996
Medaglia bronzo olimpiadi Atene 2004
Consegna del Diploma di Laurea ad Honorem
Momento musicale
Auguri di Natale
Grande ginnasta, atleta divenuto famoso per la totale padronanza nella disciplina degli
anelli, Jury Chechi nasce l’11 ottobre 1969 a Prato.
Inizia la carriera sportiva già all’età di 7 anni presso la palestra Etruria di Prato sotto la
guida esperta di Tiziano Adofetti e già nell’anno successivo si classifica al primo posto
nel Campionato Regionale Toscano.
Nel 1984 è chiamato nella Nazionale juniores, ma, per poter continuare a fare ginnastica ad alto livello, si trasferisce a Varese presso il centro nazionale diretto da Bruno
Franceschetti, un grande allenatore che, da quel momento, diventerà il suo punto di
riferimento. Inizia così una serie di importanti vittorie. Vince consecutivamente i
Campionati Italiani dal 1989 al 1995, i Giochi del Mediterraneo, le Universiadi e la
Coppa Europa. Di ancor maggiore rilievo sono i quattro titoli europei agli anelli (1990,
1992, 1994, 1996), i cinque titoli mondiali (dal 1993 al 1997) e la medaglia d’oro alle
Olimpiadi di Atlanta 1996.
Tra questi successi, Chechi subisce però un trauma che avrebbe potuto fermarlo per
sempre, la rottura del tendine d’Achille, avvenuta un mese prima delle Olimpiadi di
Barcellona nel 1992. Non potrà così partecipare a quelle Olimpiadi, se non in veste di
commentatore, ma quattro anni dopo, ristabilitosi, conquisterà la medaglia d’oro ad
Atlanta grazie alla sua straordinaria forza di volontà.
Un altro brutto infortunio al braccio gli impedisce di partecipare alle Olimpiadi di
Sydney 2000 mettendo in dubbio la sua intera carriera ed inducendolo a ritirarsi dall’attività agonistica.
Chechi viene eletto Presidente della Commissione Nazionale Atleti del CONI per il
quadriennio olimpico 2001-2004. Dirigente e campione acuto e intelligente, prende
posizioni forti ed inequivocabili contro il dilagante e preoccupante fenomeno del
doping.
Nel 2004 la svolta, per molti inattesa. Chechi, che mai aveva abbandonato completamente l’attività di preparazione, decide di ritornare all’attività agonistica e di presentarsi per un’ultima volta alle Olimpiadi. Ad Atene è portabandiera della rappresentativa
italiana, come atleta simbolo di una nazione. A 35 anni è la sua ultima chance. Il resto
sono immagini consegnate alla storia della ginnastica e dello sport: l’Italia applaude il
bronzo del “signore degli anelli” tornato per l’ultima volta ai Giochi e salito sul podio.

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