GBC Italia generale - Green Building Council Italia

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GBC Italia generale - Green Building Council Italia
GBC ITALIA
Rassegna Stampa dal 26 febbraio 2016 al 04
marzo 2016
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INDICE
GBC ITALIA
03/03/2016 Corriere delle Alpi - Nazionale
Giorni verdi a Trento fra dibattiti e cultura
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27/02/2016 La Stampa - Asti
Tra architettura "sostenibile" e grattacieli arditi
7
26/02/2016 Corriere della Sera - Sette
Per una settimana Trento diventa capitale verde
8
GBC ITALIA WEB
03/03/2016 www.rinnovabili.it 15:24
Sostenibilità in architettura, pochi risultati e tanti pregiudizi
11
03/03/2016 www.rinnovabili.it 12:45
Greenbuilding, LEED Platinum per la torre di SOM
13
03/03/2016 www.greenews.info 07:46
BuildUPON: i GBC europei lanciano il più grande progetto al mondo per sostenere
la riqualificazione
14
01/03/2016 www.casaeclima.com 17:43
GBC: al via il più grande progetto collaborativo al mondo per ridurre le emissioni
degli edifici
16
01/03/2016 www.alternativasostenibile.it 11:06
Siemens: un nuovo green building con certificazione LEED
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29/02/2016 arketipomagazine.it 15:53
Prosciuttificio ipogeo Salpi a Preci (Pg) - Enzo Eusebi architetto
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28/02/2016 www.abitare.it 10:00
L'ex Alfa Romeo diventa shopping center
21
26/02/2016 www.greenews.info 07:28
Siemens Italia, nuovo quartier generale certificato LEED entro il 2018
22
26/02/2016 www.architetturaecosostenibile.it 07:09
Il grattacielo Intesa Sanpaolo di Renzo Piano eletto Building of the Year 2016
23
ECOSOSTENIBILITA
04/03/2016 La Stampa - Nazionale
Il governo: appalti più trasparenti, stop alle gare al massimo ribasso
27
02/03/2016 Il Sole 24 Ore Online
L'energia dello Stato diventa «verde»
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GBC ITALIA
3 articoli
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ITINERARIO
Giorni verdi a Trento fra dibattiti e cultura
Si parla di energie rinnovabili e di stili di vita alternativi e intanto si scoprono le bellezze di una città e di un
territorio
Elena Livieri
Una tre giorni dedicata alla green economy con i maggiori esperti nazionali e internazionali del settore,
imprenditori, giovani startupper, scrittori, musicisti e artisti. È la sostenibilità a 360 gradi la protagonista
della fase finale della quinta edizione della Green Week, che per una settimana fa di Trento la capitale del
verde. Dopo la prima parte - svoltasi nella prima metà della settimana - dedicata alle visite e agli incontri
alla scoperta della "Fabbriche della sostenibilità", il fine settimana sarà dedicato al festival "Io non spreco"
per una tre giorni di incontri e confronti sulla sostenibilità promossa da VeneziePost, Università di Trento,
Fondazione Edmund Mach e Trentino Sviluppo che hanno messo insieme un ricco calendario di incontri e
dibattiti. Cuore della Green Week sarà il centro di Trento: gli eventi saranno ospitati al Dipartimento di
Sociologia e Ricerca Sociale dell'Università e la Sala Falconetto di Palazzo Geremia (Comune di Trento),
oltre naturalmente al Muse Museo delle Scienze. Nei tre giorni della manifestazione, inoltre, il centro storico
della città sarà animato anche dalle bancarelle che distribuiranno gratuitamente mele, grazie alla
collaborazione con Assomela e Melinda. I bar e i ristoranti della città metteranno a disposizione le
vaschette reFood, o "doggy bag", e il pubblico potrà così dare il proprio contributo attivo alla riduzione degli
sprechi alimentari. Tra energia e ambiente. Venerdì ad aprire il programma saranno Alessandro Profumo,
Innocenzo Cipolletta e Massimo Nicolazzi che discuteranno della geopolitica dell'energia e delle sue
ricadute sulla finanza globale; nel pomeriggio il dibattito "eAmbiente incontra il made in Italy sostenibile"
vedrà protagonisti alcuni imprenditori tra cui il presidente di Diadora, Enrico Moretti Polegato, per discutere
di sostenibilità come driver per lo sviluppo. Grande spazio ai temi del "green building" con un evento
promosso da Habitech e da Gbc Italia, ai temi della smart city e del green living, dove interverranno
personalità come Daniele Lago, dell'omonimo marchio di design, e Fabio Brescacin, presidente della
catena di negozi biologici Ecor NaturaSì, oltre a designer del calibro di Aldo Cibic. Il tema della riduzione
degli sprechi alimentari, oltre essere affrontato al mattino da Andrea Segrè, tornerà nel pomeriggio con il
sottosegretario al ministero dell'Ambiente, Barbara Degani, che parlerà del Progetto Reduce dedicato alla
comunicazione istituzionale della sostenibilità. E ancora, Informatica Trentina affronterà con Roberto Siagri,
presidente e amministratore delegato di Eurotech, le opportunità delle nuove tecnologie per ridurre gli
sprechi, mentre alla sera al Muse-Museo delle Scienze il maestro Mario Brunello e Gianni Silvestrini
presenteranno in due eventi concomitanti i propri libri, intitolati rispettivamente "Silenzio" (Il Mulino) e "-2°
C. Innovazioni radicali per vincere la sfida del clima e trasformare l'economia" (Edizioni Ambiente). Nel
pomeriggio di domani in programma anche la cerimonia di consegna del Premio "VeneziePost Radical
Green" ai 10 casi di imprenditoria e innovazione sostenibile più rilevanti dell'ultimo anno. Una questione di
qualità. Altrettanto ricca la giornata di sabato che si apre con la presentazione dell'edizione 2016 di
GreenItaly di Symbola-Fondazione per le Qualità Italiane, con la partecipazione del segretario generale
Fabio Renzi. Finanza e Green Economy, la gestione delle risorse idriche e il futuro delle rinnovabili sono i
temi degli altri approfondimenti della mattinata, cui si affiancano incontri dedicati all'economia collaborativa,
con la Fondazione Eni Enrico Mattei e quello sulla Carta di Milano promosso dalla Fondazione
Giangiacomo Feltrinelli. Ad animare il pomeriggio ci saranno ospiti come Massimo Cirri e Sara Zambotti,
conduttori del programma radiofonico "Caterpillar" che racconteranno le recenti campagne lanciate sui temi
della sostenibilità, da "M'illumino di meno" a "Bike the Nobel". Nell'ambito di "Alimentazione e Genetica"
viene presentato il libro "La dieta Smartfood" (Rizzoli), prima dieta in Italia approvata scientificamente
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dall'Istituto Europeo di Oncologia, che la giornalista Eliana Liotta ha scritto con Lucilla Titta, coordinatrice
del programma Smartfood allo Ieo. Nello stesso pomeriggio, Università, Fondazione Edmund Mach e
Trentino Sviluppo presenteranno incontri e tavole rotonde sulla mobilità sostenibile e sul tema dell'utilizzo
del suolo. In Trentino non poteva mancare, infine, un confronto sulle nuove frontiere della frutticultura, in
particolare per la coltivazione della "mela di domani", così come, la giornata non poteva concludersi senza
la presentazione del libro "Compratevi una bicicletta" di Federico Del Prete, organizzato in collaborazione
con la casa editrice Ediciclo. Gran finale con la scienza. Domenica, la giornata conclusiva della Green
Week si svolgerà interamente al Muse che ospiterà una serie di incontri scientifici per tutte le età. Jan Olof
Lundqvist, uno dei massimi esperti mondiali sulla gestione dell'acqua e delle risorse idriche terrà una lectio
magistralis sulle grandi emergenze del pianeta. E ancora, nel pomeriggio, spazio al rapporto tra "Cultura,
turismo e rilancio dei territori" e ai nuovi scenari per le imprese italiane dopo l'Accordo di Parigi.
Conclusione alle 16.30 con l'evento speciale di presentazione delle eccellenze trentine della green
economy. Il programma completo della Green Week è su www.veneziegreen.it.
Foto: Una veduta di Piazza Duomo a Trento con il Palazzo Pretorio e la fontana del Nettuno In alto a
sinistra uno scorcio caratteristico della città e a destra Mario Brunello in concerto con il suo violoncello tra le
bellezze di Arte Sella Trento ospita un fine settimana dedicato al Green
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come cambia la progettazione
Tra architettura "sostenibile" e grattacieli arditi
L'elemento di ispirazione più importante oggi per gli architetti è la fragilità della terra. L'architettura
sostenibile e eco-architettura costituiscono quindi il modello edilizio del presente e del futuro e
comprendono il rispetto per l'ambiente, alta tecnologia e comfort.
I criteri di selezione dei progetti architettonici vincitori di premi, dei bandi che rilasciano finanziamenti
pubblici, gli orientamenti delle fiere e degli eventi del settore abitativo privilegiano quasi sempre la
sostenibilità del progetto, l'interazione del costruito con il paesaggio, l'uso consapevole delle risorse non
rinnovabili, l'incentivazione delle fonti di energia rinnovabili, quali impianti fotovoltaici, geotermia,
contenimento dei consumi energetici fino ad arrivare alla casa passiva, ad impatto zero.
In questa ottica si rileva una sempre maggiore attenzione per la scelta dei materiali, privilegiando i prodotti
naturali, per la sempre maggiore attenzione della salute dei luoghi abitativi e lavorativi, e soprattutto
l'integrazione all'interno e all'esterno dell'edificio del verde (pensile, sulla copertura, sulle facciate, sui
balconi, serre bioclimatiche).
Ne è un esempio, a Torino, il grattacielo Intesa Sanpaolo realizzato da Renzo Piano. L'edificio tra i vincitori
del premio «building of the year 2016» viene definito il «grattacielo che respira». E così come ha dichiarato
il celebre architetto: «il grattacielo diventa più sostenibile delle classiche casette». Opera che aggiudicato il
«Leed Platinum» ovvero il massimo livello attribuito dal Green Building Council, l'organo internazionale più
autorevole per l'eco-valutazione degli edifici.
Alto 166 metri per 44 piani, l'edificio si caratterizza non solo per l'innovazione nell'estetica, lineare e
trasparente ma anche per una serie di elementi e funzioni realizzati seguendo la filosofia «green». Le
attenzioni sono state tante. Come la facciata a doppia pelle (una «facciata attiva» tra le più grandi al mondo
regolata da un sistema centralizzato che regola l'apertura e la chiusura delle lamelle per garantire
ventilazione in estate e isolamento termico in inverno), l'alimentazione geotermica, l'illuminazione a led. E
ancora una serra bioclimatica sulla sommità della torre. Il grattacielo è alimentato con energia elettrica
proveniente da fonte rinnovabile di tipo idroelettrico e da 1.600 metri quadrati di pannelli fotovoltaici
installati sulla facciata Sud. L'attenzione per l'intero ecosistema investe non solo l'architettura, ma anche il
ciclo di vita dei materiali, che alla fine del proprio ciclo di vita produttivo possono trovare nuova vita nel
design, nella moda, nei materiali di consumo. Ecco che compaiono gli arredi in cartone ondulato, gli occhiali
e gli orologi interamente realizzati in legno, borse e accessori con materiali di recupero (borse di plastica,
cinture di sicurezza, lattine, carta stampata), bottiglie di plastica che diventano sculture e arredo urbano. [E.
SC.]
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Pag. 76 N.8 - 26 febbraio 2016
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L'evento Dal 1° al 6 marzo, la quinta edizione della Green Week
Per una settimana Trento diventa capitale verde
Prima incontri e visite guidate nelle Fabbriche della sostenibilità dislocate nelle "Tre Venezie", poi un
confronto sul tema Io non spreco. Con dei focus su social housing e smart cities
Andrea Milanesi
Le due diverse anime che coesistono nella quinta edizione di Green Week hanno una sola, forte e
condivisa identità: da un lato il tour alla scoperta della "Fabbriche della sostenibilità" e dall'altro il festival "Io
non spreco" rappresentano infatti due differenti ma congiunte prospettive, unite nel dare vita a una grande
manifestazione rivolta a chiunque sia attento alle tematiche di tutela e sostenibilità ambientale, siano essi
professionisti, scienziati, studenti o semplici cittadini. Promossa da Venezie Post, Università degli Studi di
Trento, Fondazione Edmund Mach, Muse - Museo delle Scienze e Trentino Sviluppo, nella sua prima parte
(dall'1 al 3 marzo) la Green Week sarà appunto dedicata a un lungo viaggio nelle "Venezie" - tra Veneto,
Friuli Venezia Giulia e Trentino - alla scoperta delle imprese del territorio maggiormente innovative in
termini di sostenibilità e dei loro diversi approcci scientifici, culturali e tecnologici: dalla produzione ecocompatibile di scarpe a km zero di Diadora a Nice e Magis, aziende che nel promuovere il valore del design
sviluppano soluzioni in grado di ridurre consumi e inquinamento. Alla sezione itinerante d'apertura farà
seguito il vero e proprio Festival che, dal 4 al 6 marzo, si articolerà in un ricchissimo calendario di
appuntamenti; una tregiorni dedicata alla Green Economy che coinvolgerà i principali esperti nazionali e
internazionali del settore, affermati imprenditori e giovani protagonisti di nuove start-up, giornalisti e scrittori,
artisti e musicisti, per la prima volta nella storia della Green Week riuniti in un'unica sede: Trento. È il
professor Paolo Collini, Rettore dell'Università degli Studi di Trento, a spiegarci i motivi principali di questa
scelta: «Abbiamo una laurea magistrale in management della sostenibilità e del turismo e un progetto di
ricerca industriale sul social housing; siamo nella rete delle smart cities, aderiamo al Green Building Council
Italia e stiamo per adottare un piano per la sostenibilità. Per queste e altre ragioni credo sia "naturale" che
la Green Week abbia scelto Trento per la seconda parte del programma: perché fa della sostenibilità la sua
cifra, nell'economia, nella mobilità, nel turismo e nell'innovazione industriale. Le classifiche la indicano
infatti come una città dove si vive bene; una felice sintesi di natura, storia, cultura, ricerca scientifica».
Durante il weekend sono previsti una quarantina di eventi tra talk, tavole rotonde, lectio magistralis, incontri
con autori e conferenze scientifiche: momenti privilegiati di discussione e confronto su temi delicati come la
riduzione degli sprechi alimentari ed energetici, la sharing economy e lo sviluppo sostenibile nei più diversi
ambiti e settori, dalle frontiere globali della geopolitica alle semplici abitudini quotidiane dei singoli individui.
Uno dei massimi esperti mondiali sulla gestione dell'acqua e delle risorse idriche, Jan Lundqvist, a Trento
parlerà delle grandi emergenze affrontate dal nostro pianeta: «Il cambiamento climatico è anche
cambiamento idrico», ha anticipato a Sette lo scienziato svedese. «Con il riscaldamento globale, gli eventi
di carattere eccezionale sono all'ordine del giorno e hanno esiti sempre più drammatici; a questi si
aggiungono anche la bassa qualità dell'acqua e l'inquinamento dovuto alle attività dell'uomo che causano la
diffusione di epidemie. Quindici anni fa l'ho definito "idrocidio": stiamo letteralmente uccidendo l'"acqua che
porta la vita"». In scena anche arte e musica. Una situazione critica che potrebbe migliorare promuovendo
politiche di utilizzo responsabile delle nostre risorse principali, come non mancherà di evidenziare uno degli
interventi più attesi dell'edizione 2016 di Green Week, quello del professor Andrea Segrè, presidente della
Fondazione Edmund Mach, che in questa occasione presenterà il progetto "Reduce". «Il tema degli sprechi
e delle perdite alimentari è centrale nel dibattito sulla sostenibilità dei modelli di produzione e consumo.
Un'attenzione giustificata dalla dimensione che il fenomeno ha assunto a livello globale: ogni anno si
sprecano 1,3 miliardi di tonnellate di cibo, pari a circa a un terzo della produzione destinata al consumo
umano. In questo contesto si inserisce il progetto Reduce 2016-2017, promosso in Italia dal Ministero
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Pag. 76 N.8 - 26 febbraio 2016
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dell'Ambiente: un percorso biennale che contribuirà alla riduzione di questo fenomeno nel nostro Paese,
coerentemente con il percorso intrapreso fino a oggi, con gli obiettivi e le misure di prevenzione indicate dal
Programma Nazionale di Prevenzione dei Rifiuti e, quindi, degli sprechi alimentari». Ma sul palco della
Green Week i riettori saranno puntati anche sul progetto Arte Sella, uno dei più interessanti e originali
percorsi creativi multidisciplinari che - a Borgo Valsugana, in Trentino - ha saputo intrecciare tra loro i
mondi della musica, dello spettacolo, della fotografia e della cultura, come ci ha raccontato il suo direttore
artistico, il celebre violoncellista Mario Brunello: «Arte Sella conquista per la sua filosofia che sta un po'
nascosta dietro alla bellezza e al fascino del luogo: tutto ciò che lì viene creato, ritorna poi alla natura.
Forse pochi sanno che quelle affascinanti installazioni artistiche non hanno vita eterna, ma sono un
omaggio alla natura: un nutrimento artistico per la natura stessa che crea tanta bellezza e tanta arte a sua
insaputa. Io ho cercato di tradurre questo nel mondo delle sette note; i compositori prendono infatti suoni
che esistono già e danno loro una forma, e la musica rimane nell'aria e fa ritorno alla natura».
Premio all'imprenditorialità eco-attenta L'edizione 2016 di Green Week (veneziegreen.it) si articola in
una lunga settimana scandita da un fitto calendario di appuntamenti suddivisi in due diversi momenti: dall'1
al 3 marzo è previsto il tour alla scoperta delle dieci "Fabbriche della sostenibilità" dislocate tra Veneto,
Friuli Venezia Giulia e Trentino; mentre tra il 4 e il 6 marzo il festival "Io non spreco" richiamerà a Trento nelle sedi dell'Università degli Studi, del Muse - Museo delle Scienze e del rinascimentale Palazzo Geremia
(sede di rappresentanza del Comune) - un ricco parterre di ospiti illustri, tra cui anche il Ministro delle
politiche agricole, alimentari e forestali Maurizio Martina. Durante la manifestazione verrà poi assegnato il
Premio Radical Green, un evento speciale che intende portare alla ribalta le eco-practice del nostro tessuto
industriale e i migliori esempi di imprenditorialità sostenibile del territorio.
Una città a misura di natura In alto, una vista del giardino esterno del Muse. A sinistra, l'ingresso. Qui
sopra, una delle sale interne più visitate, dove è stato ricostruito lo scheletro di un dinosauro. In alto a
destra, il violoncellista Mario Brunello e, nel tondo, lo scienziato svedese Jan Lunqvist.
GBC ITALIA - Rassegna Stampa 04/03/2016
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GBC ITALIA WEB
9 articoli
03/03/2016 15:24
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"Perché gli architetti non ce la fanno". Con questo articolo, il LEED fellow Lance Hosey mette in questione i
risultati delle soluzioni sostenibili in architettura e ne indaga le cause
Sostenibilità in architettura, pochi risultati e tanti pregiudizi?
(Rinnovabili.it) - Tutti i nuovi edifici, gli sviluppi urbani e i principali interventi di recupero dovranno essere
carbon-neutral entro il 2030. Non è uno dei tanti obiettivi infilati con ampia dose di ottimismo e ben poco
senso pratico nel documento finale della COP21. Questa è la frase che racchiude il senso di un'iniziativa
lanciata ormai 10 anni fa, Architecture 2030 Challenge for Planning. Con la sua portata globale doveva
spalancare le porte alla sostenibilità in architettura e contribuire a celebrarne le magnifiche sorti e
progressive. Quanto siano, appunto, progressive, vale a dire quanto è stato realizzato dell'obiettivo
prefisso, lo si potrà stabilire con certezza solo nel 2030. Ma non è certo troppo presto per fare il punto della
situazione, magari con un orizzonte più allargato.
Lo ha fatto Lance Hosey, esperto di greenbuilding e LEED fellow, e il risultato è una voce fuori dal coro. Un
coro che a suon di statistiche, dati, grafici e previsioni roboanti, annuncia a intervalli regolari la crescita di
un segmento di mercato, la veloce diffusione della sostenibilità in architettura, i target raggiunti e i record
frantumati. Hosey, al contrario, è intervenuto a gamba tesa con un articolo pubblicato su Common Edge dal
titolo quanto mai eloquente: "Perché gli architetti non ce la fanno".
Sostenibilità in architettura, pochi risultati e tanti pregiudizi?Dal momento che l'edilizia pesa per metà
dell'energia e per tre quarti dell'elettricità consumata negli Stati Uniti, ragiona Hosey, l'obiettivo di
Architecture 2030 è assolutamente essenziale. E i primi passi sono stati promettenti: dal 2010 l'American
Institute of Architects (AIA) raccoglie i dati dei nuovi progetti. Nei 5 anni per cui sono disponibili dati (20102014), la superficie interessata dai progetti si è moltiplicata di 700 volte (da poco più di 300mila mq a ben
più di 200 milioni di mq). Ma con quali risultati?
Pessimi, calcola Hosey. La riduzione del consumo energetico doveva arrivare al 60%, invece si è fermata a
un misero 35%. Ma c'è anche di peggio. Questo è un semplice dato, mentre vanno indagate le cause
profonde. E la causa principale, secondo l'esperto di greenbuilding, è che della sostenibilità in architettura,
in realtà, agli architetti non interessa poi molto - o, peggio, non ci arrivano proprio. Un giudizio tagliente che
però va giustificato. Hosey snocciola altri numeri. L'AIA ha 80mila membri in 18mila studi, quindi per le sue
dimensioni vale come perfetto campione statistico. Ebbene, di queste migliaia, sono solo 360 gli studi che
hanno sottoscritto l'impegno per il 2030 e solo 140 quelli che, di fatto, contribuiscono pubblicando i dati dei
consumi energetici dei loro progetti.
Sostenibilità in architettura, pochi risultati e tanti pregiudizi?
La fotografia è chiara. Ma quali sono le cause? Secondo Hosey, un dannosissimo pregiudizio: che la
sostenibilità in architettura sia argomento mainstream, quindi conosciuta apprezzata e praticata da tutti,
soprattutto da chi di professione è architetto. Tanto che, per esempio, dal 2012 l'AIA non tiene più corsi di
aggiornamento professionali sulla progettazione sostenibile proprio "perché le pratiche di design sostenibile
sono diventate mainstream". Ma non sembra proprio così, a giudicare dai risultati.
E poi Hosey scaglia altre frecce: quello dell'architetto-artista è uno dei più duraturi miti sulla professione, da
sfatare perché giustifica le stravaganze più dannose e cariche di sprechi. O ancora: se nessuno aggiorna
schiere e schiere di architetti, come fanno a convincersi che il greenbuilding non è più costoso
dell'architettura tradizionale, come invece era una volta? Per chiudere con un'ultima considerazione.
Esistono studi che dimostrano che l'impatto di un edificio è determinato al 90% dalle decisioni prese nelle
fasi preliminari della progettazione (luogo, orientamento, forma, finestrazione): per Hosey il design non è
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Sostenibilità in architettura, pochi risultati e tanti pregiudizi
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quindi separato e distinto dalla sostenibilità, bensì ne è la chiave.
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Quando sarà inaugurata, questa estate, taglierà i consumi energetici di un terzo grazie a una vetrata
studiata per ridurre il guadagno di calore e massimizzare l'illuminazione naturale
(Rinnovabili.it) - Per Skidmore, Owings & Merrill LLP (SOM), lo studio di architettura che l'ha progettata,
350 Mission rappresenta la punta di diamante di un'idea di ecologia urbana rigenerativa che tiene insieme
gli aspetti ambientali, sociali, culturali ed economici della sostenibilità. Per il Green Building Council
statunitense, questa torre di 30 piani che ospiterà uffici nel centro di San Francisco è un gioiello di
greenbuilding e gli è appena stato assegnata la certificazione LEED Platinum.
Il massimo riconoscimento da parte di una delle organizzazioni più autorevoli in questo campo dipende
dalle eccezionali performance che l'edificio dovrebbe garantire una volta completato, come molti altri
progetti realizzati negli anni in una città, San Francisco, che si conferma tra le metropoli statunitensi e
globali più attente ai temi ambientali in genere e alla sostenibilità in architettura nello specifico. I lavori di
350 Mission sono iniziati nel 2013 e si concluderanno solo nell'estate di quest'anno.
Platinum per la torre di SOMSulla carta, il progetto di SOM dovrebbe tagliare il consumo di energia globale
dell'edificio di oltre il 30%. Come? Tra le strategie adottate, figurano molte soluzioni che integrano sistemi
solari passivi a partire dal design della struttura. La vetrata ad alta performance massimizza l'illuminazione
naturale e abbatte la dipendenza da quella artificiale. Inoltre ha elevate prestazioni di isolamento termico,
riducendo così il guadagno solare. Per il riscaldamento, la ventilazione e il condizionamento dell'aria,
l'intero edificio è dotato di un sistema compartimentato a pavimento.
SOM ha posto particolare attenzione alla riduzione dell'impronta globale dell'edificio, prendendo in
considerazione materie prime e metodi di costruzione. Ad esempio, le prime provengono da materiali edili
già impiegati altrove e riciclati per 350 Mission, mentre è il design, che poggia su un innovativo sistema
strutturale, a ridurre i tempi di costruzione. Completano il quadro del gioiello di greenbuilding un sistema di
raccolta dell'acqua piovana e la presenza di spazi dedicati al parcheggio delle biciclette e le colonnine per
ricaricare i veicoli elettrici.
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Greenbuilding, LEED Platinum per la torre di SOM
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Dopo più di un anno di preparativi, BuildUPON - il più grande progetto collaborativo al mondo sulla
riqualificazione degli edifici - è stato lanciato ufficialmente dai Green Building Council in Europa, nel
tentativo di affrontare una delle più grandi sfide del clima del vecchio continente: il recupero e la
riqualificazione dei suoi edifici esistenti.
Le emissioni provenienti dagli edifici rappresentano infatti il 36% delle emissioni totali di CO2 dell'UE. Per
questo una serie di 80 eventi europei mirerà a coinvolgere più di 1.000 organizzazioni in uno sforzo
organizzato per limitarle. In particolare BuildUPON si prefigge di vincere la sfida supportando i governi,
l'industria e la società civile nell'elaborazione delle 'strategie di riqualificazione nazionale': programmi a
lungo termine su come riqualificare gli edifici residenziali, pubblici e commerciali di ogni Stato Membro con
elevati standard di efficienza energetica. Queste strategie devono essere aggiornate entro il 30 aprile 2017
secondo gli obblighi derivanti della regolamentazione europea.
Il progetto BuildUPON, contenente impegni per 2,35 milioni di Euro, è finanziato dal programma di ricerca e
innovazione Horizon 2020 dell'UE e coinvolge i Green Building Council di 13 paesi: Bulgaria, Croazia,
Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e
Turchia, con il supporto del network europeo del World Green Building Council.
Obiettivo del dialogo tra stakeholders (governi, autorità locali, imprese di costruzioni, produttori, fornitori di
energia, banche, istituti finanziari, e ONG) è il consenso su azioni prioritarie coordinate per improntare le
strategie nazionali con obiettivi di risparmio energetico chiari, iniziative di sensibilizzazione che coinvolgono
i cittadini, corsi di aggiornamento che formino i professionisti delle costruzioni per fornire riqualificazioni di
alta qualità, meccanismi finanziari come i "mutui e prestiti verdi" e politiche come i certificati di prestazione
energetica più avanzati in chiave prestazionale.
Terri Wills, CEO del World Green Building Council, ha dichiarato: "Gli edifici esistenti sono una delle più
grandi sfide per l'Europa quando si tratta di affrontare i cambiamenti climatici. Possiamo trasformare questa
sfida in un'opportunità, ma c'è bisogno di una rivoluzione della riqualificazione. BuildUPON innescherà
questa rivoluzione riunendo un numero senza precedenti di soggetti chiave, tra cui i governi, imprese e
organizzazioni non governative, in una comunità collaborativa che lavorerà congiuntamente per trasformare
gli edifici esistenti in Europa in edifici sostenibili."
BuildUPON utilizzerà due piattaforme principali per supportare questa collaborazione:"RenoWiki" - un
portale on-line innovativo che consente agli utenti di caricare iniziative reali sulla riqualificazione in Europa,
al fine di condividere le migliori pratiche e iniziative di successo. Ad oggi, sono già presenti più di 550
iniziative su RenoWiki. Gli esempi includono, ad esempio, il progetto BUILD UP BRICKS, coordinato da
ENEA, volto a riqualificare la filiera delle competenze per la "building renovation" in Italia, il 'Lets Live
Warmer' in Lettonia, una campagna di sensibilizzazione pluripremiata che ha portato ad una maggiore
diffusione dell'isolamento termico delle abitazioni, e "RenoValue", un progetto finalizzato alla formazione
dei certificatori per l'ottimale valutazione dell'efficienza energetica nella loro pratica professionale.
Nadia Boschi, Vicepresidente di GBC Italia afferma: "BuildUPON porta al settore delle costruzioni una
opportunità di trasformazione senza precedenti: mai prima d'ora uno sforzo di tale ampiezza e capacità di
impatto si è realizzato su una scala così vasta. BuildUPON offre all'insieme dei mercati nazionali
innovazioni tali da avviare un profondo e concreto processo di cambiamento verso la riqualificazione
massiva del patrimonio immobiliare, con benefici economici, sociali ed ambientali. E' un progetto di tale
portata che con esso GBC Italia e gli altri GBC coinvolti si affermano quali interlocutori chiave a livello
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BuildUPON: i GBC europei lanciano il più grande progetto al mondo per
sostenere la riqualificazione
03/03/2016 07:46
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nazionale e voci autorevoli a livello internazionale, operando in modo coordinato tra i diversi mercati."
E il Presidente Gianni Silvestrini aggiunge: "Dopo l'Accordo di Parigi sul clima occorre che gli obiettivi
climatici al 2030 siano innalzati e il settore dell'edilizia può portare un contributo essenziale per il
raggiungimento di più incisivi targets sull'efficienza e sulle rinnovabili. BuildUPON rappresenta uno
strumento utile per stimolare politiche governative ed europee più ambiziose e per accompagnare una
radicale trasformazione qualitativa del comparto delle costruzioni."
01/03/2016 17:43
Sito Web
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Il progetto BUILD UPON lancia una serie di 80 eventi europei che mirano a coinvolgere più di 1.000
organizzazioni
Il più grande progetto collaborativo al mondo sulla riqualificazione degli edifici è stato lanciato oggi
ufficialmente dai Green Building Council in Europa, nel tentativo di affrontare una delle più grandi sfide del
clima del vecchio continente: i suoi edifici esistenti.
Dopo più di un anno di preparativi, il progetto BUILD UPON lancia una serie di 80 eventi europei che
mirano a coinvolgere più di 1.000 organizzazioni in uno sforzo organizzato per ridurre le emissioni degli
edifici.
Le emissioni provenienti da edifici esistenti rappresentano il 36% delle emissioni totali di CO2 dell'UE.
BUILD UPON si prefigge di vincere questa sfida supportando i governi, l'industria e la società civile
nell'elaborazione delle 'strategie di riqualificazione nazionale': programmi a lungo termine su come
riqualificare gli edifici residenziali, pubblici e commerciali di ogni Stato Membro con elevati standard di
efficienza energetica. Queste strategie devono essere aggiornate entro il 30 aprile 2017 secondo gli
obblighi derivanti della regolamentazione europea.
Il progetto BUILD UPON, contenente impegni per 2,35 milioni di Euro, è finanziato dal programma di ricerca
e innovazione Horizon 2020 dell'UE, coinvolge i Green Building Council di 13 paesi: Bulgaria, Croazia,
Repubblica Ceca, Finlandia, Irlanda, Italia, Lettonia, Romania, Slovacchia, Slovenia, Spagna, Svezia e
Turchia, ed è supportato dal network europeo del World Green Building Council.
Una vasta e numerosa varietà di organizzazioni, governi, autorità locali, imprese di costruzioni, produttori,
fornitori di energia, banche, istituti finanziari, e ONG si incontrerà per collaborare su come affrontare la
"strategia di riqualificazione nazionale" in termini realmente efficaci.
Obiettivo del dialogo tra stakeholders è il consenso su azioni prioritarie coordinate per improntare le
strategie nazionali con obiettivi di risparmio energetico chiari, iniziative di sensibilizzazione che coinvolgono
i cittadini, corsi di aggiornamento che formino i professionisti delle costruzioni per fornire riqualificazioni di
alta qualità, meccanismi finanziari come i "mutui e prestiti verdi" e politiche come i certificati di prestazione
energetica più avanzati in chiave prestazionale.
Terri Wills, CEO del World Green Building Council, dichiara: "Gli edifici esistenti sono una delle più grandi
sfide per l'Europa quando si tratta di affrontare i cambiamenti climatici. Possiamo trasformare questa sfida
in un'opportunità, ma c'è bisogno di una rivoluzione della riqualificazione.
BUILD UPON innescherà una rivoluzione riunendo un numero senza precedenti di soggetti chiave, tra cui i
governi, imprese e organizzazioni non governative, in una comunità collaborativa che lavorerà
congiuntamente per trasformare gli edifici esistenti in Europa in edifici sostenibili."
Il progetto BUILD UPON utilizzerà due piattaforme principali per supportare questa collaborazione:
"RenoWiki" - un portale on-line innovativo che consente agli utenti di caricare iniziative reali sulla
riqualificazione in Europa, al fine di condividere le migliori pratiche e iniziative di successo. Ad oggi, ci sono
più di 550 iniziative su RenoWiki. Gli esempi includono ad esempio il progetto BUILD UP BRICKS,
coordinato da ENEA, volto a riqualificare la filiera delle competenze per la "building renovation" in Italia, il
'Lets Live Warmer' in Lettonia, una campagna di sensibilizzazione pluripremiata che ha portato ad una
maggiore diffusione dell'isolamento termico delle abitazioni, e "RenoValue", un progetto finalizzato alla
formazione dei certificatori per l'ottimale valutazione dell'efficienza energetica nella loro pratica
professionale.
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GBC : al via il più grande progetto collaborativo al mondo per ridurre le
emissioni degli edifici
01/03/2016 17:43
Sito Web
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Un insieme di oltre 80 eventi nelle capitali e nelle principali città dei 13 Paesi del progetto per consultare e
coinvolgere i principali attori nelle rispettive strategie di riqualificazione, come le misure politiche,
meccanismi di finanziamento, i programmi di formazione e iniziative di sensibilizzazione.
Emilio Miguel Mitre, coordinatore di BUILD UPON e Direttore degli Affari Internazionali presso GBC
España, sostiene: "Ci sono già centinaia di iniziative in materia di ristrutturazione edilizia che si svolgono in
tutta Europa, ma che spesso esistono indipendentemente l'uno dall'altro, con mezzi limitati per condividere
il successo, le migliori pratiche, o lezioni apprese. Ora è il momento di consolidare queste iniziative sparse
su basi forti, unendo gli sforzi e allineando le nostre risorse per raggiungere un maggiore impatto collettivo.
Questo enorme sforzo di coordinamento è la principale sfida che BUILD UPON sta affrontando".
Nadia Boschi, Vicepresidente di GBC Italia afferma: "BUIILD UPON porta al settore delle costruzioni una
opportunità di trasformazione senza precedenti: mai prima d'ora uno sforzo di tale ampiezza e capacità di
impatto si è realizzato su una scala così vasta. BUILD UPON offre all'insieme dei mercati nazionali
innovazioni tali da avviare un profondo e concreto processo di cambiamento verso la riqualificazione
massiva del patrimonio immobiliare, con benefici economici, sociali ed ambientali. BUILD UPON è un
progetto di tale portata che con esso GBC Italia e gli altri GBC coinvolti si affermano quali interlocutori
chiave a livello nazionale e voci autorevoli a livello internazionale, operando in modo coordinato tra i diversi
mercati."
Gianni Silvestrini, Presidente di GBC Italia dichiara: "Dopo l'Accordo di Parigi sul clima occorre che gli
obiettivi climatici al 2030 siano innalzati e il settore dell'edilizia può portare un contributo essenziale per il
raggiungimento di più incisivi targets sull'efficienza e sulle rinnovabili. BUILD UPON rappresenta uno
strumento utile per stimolare politiche governative ed europee più ambiziose e per accompagnare una
radicale trasformazione qualitativa del comparto delle costruzioni."
RenoWiki e l'intero programma di eventi sono disponibili sul sito: www.buildupon.eu
01/03/2016 11:06
Sito Web
www.alternativasostenibile.it
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E'stato avviato ufficialmente il cantiere per la realizzazione del nuovo quartier generale di Siemens in Italia,
in via Vipiteno a Milano, dove l'Azienda ha già una sede recentemente ristrutturata.
I lavori saranno coordinati da Siemens Real Estate, la divisione responsabile di tutte le attività immobiliari
della Società tedesca. Il progetto rientra nella strategia globale di Siemens basata sulla sostenibilità che
ogni anno riceve il riconoscimento dell'indice Dow Jones Sustainability Index (DJSI). L'edificio, innanzitutto,
sarà un green building con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), in grado
di soddisfare alti standard di sostenibilità ambientale. E, operativamente, anche in questa sede sarà
implementato lo smart working che Siemens adotta dal 2011, un nuovo modo di lavorare caratterizzato,
oltre che dalla flessibilità dei dipendenti (che sono più liberi negli spostamenti casa-ufficio), anche dalla
riduzione degli spazi dedicati agli uffici, il che si traduce in minor consumo di illuminazione e clima, e quindi
ridotte emissioni inquinanti nell'ambiente.
E' infatti recente l'annuncio di Siemens di voler diventare entro il 2030 la prima grande società industriale a
zero emissioni. Primo obiettivo sarà quello di ridurre del 50% le proprie emissioni di CO2 entro il 2020. Per
raggiungere questi traguardi, Siemens investirà circa 100 milioni di euro nei prossimi tre anni per contenere
l'impatto energetico dei propri stabilimenti produttivi ed edifici.
Quando sarà inaugurato a inizio 2018, il nuovo edificio, progettato dallo studio di architettura Barreca e La
Varra, promette dunque di offrire un ambiente di lavoro moderno e stimolante per oltre 900 collaboratori su
15.000 metri quadri di superficie, che ospiteranno anche una sala conferenze, un training center e una
mensa. "Posso dire con orgoglio che il nostro quartier generale sarà qualcosa di più di un nuovo edificio. Ci
saranno ampi spazi interni ed esterni riservati al benessere dei dipendenti", ha commentato Federico Golla,
Presidente e Amministratore delegato di Siemens Italia.
di Marilisa Romagno
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Siemens: un nuovo green building con certificazione LEED
29/02/2016 15:53
Sito Web
arketipomagazine.it
Per l'opificio Salpi di Preci, in provincia di Perugia, l'architetto Enzo Eusebi ha sviluppato un progetto ipogeo
innovativo, utilizzando finiture a specchio per moltiplicare la natura circostante.
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia (Photo by Pietro Savorelli)
Un progetto all'avanguardia, caratterizzato da altissimi standard qualitativi e sensibilità per la natura.
L'architetto Enzo Eusebi ha firmato un progetto di oltre 7.000 metri quadri per la realizzazione del primo
prosciuttificio ipogeo d'Italia. È situato nella zona industriale di Preci, nei pressi di Perugia, ai piedi di una
collina della campagna umbra. L'opificio Salpi è stato costruito sulla base di un concept che reinterpreta in
chiave contemporanea il layout della tipologia a blocchi, dove il piano terra dedicato a spazio produttivo si
lega in modo armonioso alla superficie più ridotta del blocco direzionale, attraverso un sapiente utilizzo dei
materiali. I volumi che ospitano il ciclo di lavorazione del prosciutto si trovano all'interno della struttura
ipogea a C, coperta da un tetto verde che segue l'andamento naturale del pendio. Gli edifici direzionali
sono collocati su pilotis all'interno dello spazio situato al centro della C.
Opificio Salpi a Preci (Pg)
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia
Una vasca di raccolta delle acque meteoriche è stata posizionata nella corte centrale, aperta verso valle,
mentre il fronte principale dell'opificio è caratterizzato formalmente e architettonicamente dalla presenza del
blocco direzionale. Per l'edificio produttivo, le parti fuori terra hanno una funzione "moltiplicatrice" della
natura: tramite l'utilizzo di finiture a specchio, infatti, lo spazio circostante sarà riflesso aumentando le
dimensioni, in modo illusorio, del paesaggio naturale.
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia (Photo by Pietro Savorelli)
La sostenibilità del progetto, unita al benessere dei fruitori di tale struttura, è evidenziata negli asset di
efficienza energetica e idrica, scelta dei materiali, gestione del sito di progetto, innovazione e qualità
ambientale. L'adozione di pratiche sostenibili nella progettazione edilizia consente di conseguire benefici
ambientali, economici e sociali con effetti positivi su tutti gli utenti dell'opificio, inclusi i proprietari e
lavoratori. La regola che sottende tutto il progetto è la volontà di costruire un edificio che utilizzi tecniche
costruttive che si associano al risparmio energetico e a forme di bioedilizia dalle quali scaturiscono le scelte
formali. A tal proposito l'architetto Eusebi ha scelto di adottare la filosofia e gli standard costruttivi LEED,
realizzando un progetto con criteri di sostenibilità ambientale in grado di minimizzare o eliminare del tutto gli
impatti ambientali negativi, attraverso una scelta consapevole di pratiche progettuali, costruttive e di
esercizio migliorative rispetto a quelle comunemente in uso.
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia (Photo by Pietro Savorelli)
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia (Photo by Pietro Savorelli)
Particolare accortezza è stata adottata nella scelta della copertura a verde dello stabile, più di 7000 metri
quadri di impermeabilizzazione naturale, realizzata per consentire vantaggi energetici ed economici su più
fronti: maggiore isolamento termico sia estivo che invernale, riduzione dei picchi di deflusso idrico,
riduzione dell'inquinamento sonoro, mitigazione del microclima, fissaggio delle polveri sottili e risparmio sui
costi di risanamento della copertura. Inoltre, il manto che riprodurrà in parte il profilo collinare, sarà
piantumato con un agrumeto a maglia regolare che beneficerà del calore residuo proveniente dall'impianto
produttivo.
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia (Photo by Pietro Savorelli)
Uno specifico sistema di gestione e stoccaggio delle acque meteoriche garantirà poi la riduzione della
produzione di acque reflue e la richiesta di acque potabili. Infine, il nuovo opificio è dotato di 50 pannelli
fotovoltaici e di 10 collettori solari per la produzione in sito di energie rinnovabili. Il connubio tra scelte
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 04/03/2016
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Prosciuttificio ipogeo Salpi a Preci (Pg) - Enzo Eusebi architetto
29/02/2016 15:53
Sito Web
arketipomagazine.it
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progettuali e ricerca di canoni architettonici che uniscono il moderno al tradizionale unite a un forte
orientamento alla sostenibilità hanno permesso di porre le basi per ottenere la Certificazione LEED.
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia
Prosciuttificio Salpi in provincia di Perugia
28/02/2016 10:00
Sito Web
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Pietro Mezzi
Gli architetti Davide Padoa, Michele De Lucchi e Arnaldo Zappa trasformano l'ex Alfa Romeo di Arese in un
mega centro commerciale
Tra un paio di mesi, su una porzione importante dell'area dell'ex Alfa Romeo di Arese, dove dal 1963 al
2005 si producevano le automobili del prestigioso marchio milanese, verrà inaugurato l'Arese Shopping
Center, una struttura di vendita di 92 mila metri quadrati, uno spazio commerciale tra i più grandi mai
realizzati in Italia.
Arese Shopping
L'Arese Shopping Center, in cui troveranno posto duecento negozi, ristoranti, caffè e impianti sportivi (©
Design International)
Il piano di sviluppo prevede infatti la realizzazione di duecento negozi, ristoranti, caffè, impianti sportivi,
indoor e all'aperto. L'Arese Shopping Center si colloca in un nodo strategico del sistema della mobilità
lombarda e nazionale, in prossimità di importanti infrastrutture autostradali che portano in pochi minuti a
Milano, all'aeroporto di Malpensa, ai laghi e alla vicina Svizzera. Il progetto è stato realizzato da Davide
Padoa, Michele De Lucchi e Arnaldo Zappa. Lo studio di Padoa, Design International, ha dato forma al
progetto - sull'esempio dei grandi mall internazionali - secondo l'idea dell'edificio unico e iconico,
proponendo una storia e un percorso capaci di accompagnarsi al design di De Lucchi, autore delle aree
Fashion Court e Ipermercato. La prima di queste, ispirata a Covent Garden, è strutturata sul modello delle
piazze, con lo scopo di creare dei punti di aggregazione e farvi affacciare i numerosi negozi. L'idea
architettonica, oltre che per le piazze, ciascuna con una propria identità, si caratterizza per l'ampia rampa
interna, una curva scultorea che struttura lo spazio.
Arese Shopping
Innovativa è anche la tecnica utilizzata nella progettazione e realizzazione della copertura, una soluzione in
legno lamellare strutturale inusuale per uno shopping center. L'intero complesso è stato progettato secondo
rigidi criteri di risparmio energetico e di sostenibilità ambientale, in linea con gli standard richiesti dal U.S.
Green Building Council, per potersi fregiare della certificazione Leed® di livello Gold. Arese Shopping
Center nasce su iniziativa di Marco Brunelli, patron di Finiper.
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L'ex Alfa Romeo diventa shopping center
26/02/2016 07:28
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E'stato avviato ufficialmente il cantiere per la realizzazione del nuovo quartier generale di Siemens in Italia,
in via Vipiteno a Milano, dove l'Azienda ha già una sede recentemente ristrutturata. I lavori saranno
coordinati da Siemens Real Estate, la divisione responsabile di tutte le attività immobiliari della Società
tedesca.
Il progetto rientra nella strategia globale di Siemens basata sulla sostenibilità che ogni anno riceve il
riconoscimento dell'indice Dow Jones Sustainability Index (DJSI). L'edificio, innanzitutto, sarà un green
building con certificazione LEED (Leadership in Energy and Environmental Design), in grado di soddisfare
alti standard di sostenibilità ambientale. E, operativamente, anche in questa sede sarà implementato lo
smart working che Siemens adotta dal 2011, un nuovo modo di lavorare caratterizzato, oltre che dalla
flessibilità dei dipendenti (che sono più liberi negli spostamenti casa-ufficio), anche dalla riduzione degli
spazi dedicati agli uffici, il che si traduce in minor consumo di illuminazione e clima, e quindi ridotte
emissioni inquinanti nell'ambiente.
E' infatti recente l'annuncio di Siemens di voler diventare entro il 2030 la prima grande società industriale a
zero emissioni. Primo obiettivo sarà quello di ridurre del 50% le proprie emissioni di CO2 entro il 2020. Per
raggiungere questi traguardi, Siemens investirà circa 100 milioni di euro nei prossimi tre anni per contenere
l'impatto energetico dei propri stabilimenti produttivi ed edifici.
Quando sarà inaugurato a inizio 2018, il nuovo edificio, progettato dallo studio di architettura Barreca e La
Varra, promette dunque di offrire un ambiente di lavoro moderno e stimolante per oltre 900 collaboratori su
15.000 metri quadri di superficie, che ospiteranno anche una sala conferenze, un training center e una
mensa.
"Posso dire con orgoglio che il nostro quartier generale sarà qualcosa di più di un nuovo edificio. Ci
saranno ampi spazi interni ed esterni riservati al benessere dei dipendenti", ha commentato Federico Golla,
Presidente e Amministratore delegato di Siemens Italia.
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Siemens Italia, nuovo quartier generale certificato LEED entro il 2018
26/02/2016 07:09
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Il grattacielo Intesa Sanpaolo, progettato da Renzo Piano Building Workshop , è vincitore del premio
ArchDaily Building Of the Year 2016 per la categoria uffici. L'importante riconoscimento è stato assegnato
in seguito ad una votazione tra gli oltre 3 mila progetti presentati da ArchDaily, il sito web di Architettura più
visitato al mondo, a cui hanno partecipato 55.000 utenti.
PILLOLE DI RENZO PIANO: LA MINI ABITAZIONE DIOGENE
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Il grattacielo, firmato da Renzo Piano e vincitore del premio Archdaily Building of the Year 2016, nasce a
Torino in prossimità del centro storico, all'incrocio tra Corso Inghilterra e Corso Vittorio Emanuele. La
realizzazione è parte di una convenzione siglata tra la Città di Torino e Intesa Sanpaolo che comprende
anche la riqualificazione dell'adiacente Giardino Nicola Grosa, e di un parcheggio interrato di 8.800 mq in
via Nino Bixio.
L'opera, che ha richiesto un investimento complessivo di circa mezzo miliardo di euro, è stata interamente
finanziata dal gruppo bancario per ospitare gli uffici centrali e dirigenziali.
L'inaugurazione è avvenuta nell'aprile 2015, a 5 anni dall'inizio dei lavori. Al processo progettuale hanno
partecipato gli studenti del Master di II livello in Progettazione e costruzione di edifici di grande altezza ,
organizzato dal Politecnico di Torino in cooperazione con Intesa Sanpaolo e la Camera di Commercio di
Torino.
La struttura del grattacielo Intesa San Paolo
Il grattacielo di Renzo Piano si sviluppa verticalmente su 44 livelli, di cui 38 fuori terra, raggiungendo una
altezza di 166 metri, due in meno rispetto alla Mole Antonelliana .
Gli elementi strutturali sono costituiti da un nucleo, che contiene i vani per i diciassette ascensori e le scale,
e uno scheletro portante, disposto secondo pianta di 7000 mq, che sostiene l'involucro esterno in alluminio
e vetro.
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L'edificio ha al proprio interno un mix di spazi di lavoro e per la collettività. La sezione interrata ospita un
giardino ipogeo , un asilo nido, un ristorante aziendale, locali impianti e tre livelli destinati a parcheggi per
oltre 300 vetture. Alla base dell'Intesa Sanpaolo Office Building si trova un auditorium che, grazie alla
platea amovibile, ha capacità di cambiare la propria conformazione trasformandosi all'occorrenza in sala
aperta al pubblico per conferenze, concerti ed esposizioni. 27 piani sono occupati dagli uffici, frequentati
giornalmente da oltre 2000 dipendenti. Il 31° piano è un laboratorio per l'innovazione e la ricerca.
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In cima al grattacielo è ubicato il secondo spazio di carattere pubblico, una serra bioclimatica di 15.000 mq
suddivisa su 3 livelli: il tetto giardino con ristorante panoramico (35° piano), una sala esposizioni (36° piano)
e una caffetteria con galleria (37° piano). Percorrendo il ballatoio, che si sviluppa lungo il perimetro sui tre
piani, è possibile godere di viste panoramiche su tutta la città ed osservare gli arbusti e le piantagioni
presenti, tra cui eucalipti, acacie, lavande, che contribuiscono al mantenimento del clima temperato
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Il grattacielo Intesa Sanpaolo di Renzo Piano eletto Building of the Year
2016
26/02/2016 07:09
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all'interno dell'ambiente.
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Criteri di sostenibilità del nuovo grattacielo di Renzo Piano
Durante la progettazione sono state studiate le più sofisticate strategie energetiche per lo sfruttamento
ottimale delle risorse naturali, secondo i principi di sostenibilità promossi dal GBC (Green Building Council).
Il grattacielo Intesa Sanpaolo ha ottenuto la certificazione LEED Platinum con il totale di 83 punti, uno score
fra i più elevati al mondo per gli edifici di grande altezza.
La certificazione è ottenuta in seguito alla valutazione e ai punteggi assegnati in base alle caratteristiche
del sito di costruzione, alle scelte progettuali e tecnologiche, alla qualità degli ambienti interni e alla
gestione dei materiali.
Sostenibilità del sito
L'edificio sorge all'interno di un'urbanizzazione già sviluppata. La presenza di un elevato numero di servizi a
disposizione dell'utenza non rende necessario la costruzione di ulteriori strutture con una conseguente
riduzione dell'impatto del progetto sul territorio .
I servizi di base sono compresi entro una distanza percorribile a piedi oppure mediante mezzo di trasporto
alternativo . È stata predisposta, infatti, l'installazione di stazioni per il bike sharing e il car sharing .
L'accessibilità dell'area è inoltre ampiamente servita dalla rete di trasporto pubblico.
Energia e Atmosfera
Il funzionamento della struttura tecnologica è controllato da sonde collegate al BMS (Building Management
System), un sistema di gestione avanzato che permette di modulare il comportamento dell'edificio in
relazione alle variazioni climatiche.
Le superfici a est e ovest sono rivestite da un involucro trasparente "a doppia pelle".
In inverno, i raggi solari attraversano il primo strato di vetro e alluminio e riscaldano per effetto serra l'aria
presente nell'intercapedine contribuendo alla mitigazione del clima.
In estate, la regolazione meccanica delle aperture e dei sistemi frangisole permette il rilascio del calore
accumulatosi nelle ore diurne impedendo il verificarsi di fenomeni di surriscaldamento. Durante la sera,
l'aria fresca è incanalata dentro l'intercapedine dei solai a doppio strato di calcestruzzo e rilasciata da
pannelli radianti durante la giornata rinfrescando gli spazi di lavoro.
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La superficie della facciata esposta a sud è interamente rivestita da 1600 mq di celle fotovoltaiche per la
produzione di energia elettrica. Sullo stesso lato dell'Intesa Sanpaolo Office Building, il volume per la scala
esterna è anche un giardino d'inverno che si sviluppa per tutta l'altezza dell'edificio.
L'acqua calda sanitaria è prodotta da un sistema di collettori solari.
In copertura, la serra bioclimatica si comporta da "tetto verde". D'estate impedisce l'accumulo di calore che
sarebbe rilasciato all'interno dell'edificio, in inverno riduce il disperdersi dell'energia termica.
Il condizionamento è affidato alla tecnologia geotermica ad alto rendimento . L'impianto sfrutta l'acqua di
falda e si comporta da pompa di calore in regime invernale e da macchina frigorifera nella stagione estiva.
Gestione delle Acque
L'acqua piovana viene incanalata in apposite vasche di accumulo e, per mezzo di sensori e centraline di
controllo, utilizzata per i servizi igienici e a scopo irriguo. Queste strategie permettono un risparmio idrico
sino al 48%.
Gestione dei Materiali
Gran parte dei materiali da costruzione utilizzati contiene una componente di riciclato oppure è prodotta a
poca distanza dall'area di cantiere, consentendo un notevole risparmio sui costi di trasporto.
26/02/2016 07:09
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Il legno utilizzato è certificato FSC, ossia prodotto da foreste gestite secondo principi di sostenibilità e
rispetto delle risorse naturali. L'accumulo di calore e i conseguenti fenomeni di surriscaldamento sono
ridotti grazie alla scelta di colorazioni chiare per le superfici esterne. L'edifici progettato dal Renzo Piano
Building Workshop, illuminato dal sole, diventa così brillante "come un pezzo di ghiaccio", inserendosi
perfettamente nel contesto panoramico delle montagne innevate sullo sfondo della città.
Qualità degli spazi interni
La progettazione del grattacielo è stata particolarmente incentrata sul benessere degli spazi di lavoro .
Gli uffici, alti 3,20 m, sono stati studiati con le finalità di favorire lo sfruttamento degli apporti solari gratuiti e
di ridurre i fenomeni di abbagliamento mediante la modulazione dell'irraggiamento con i sistemi frangisole
meccanizzati.
Il valore di illuminamento corretto è garantito dalla presenza di sensori e da lampade a luce dimmerizzata
che ottimizza il rendimento dei corpi illuminanti in funzione della radiazione solare in ingresso. L'impianto
d'illuminazione, inoltre, è prevalentemente dotato di corpi illuminanti LED a basso consumo energetico.
Gli interni sono rivestiti da materiali basso emissivi che rilasciano limitate quantità di sostanze organiche
volatili. Per prevenire la presenza di inquinanti, dovuta ai processi di costruzione, prima dell'entrata in
funzione degli uffici è stato eseguito un flush-out, ossia una depurazione mediante "lavaggio" degli ambienti
con grandi volumi d'aria.
La salubrità in fase di esercizio è garantita da portate d'aria superiori agli standard e da sensori che
monitorano la concentrazione di CO 2 .
I pannelli radianti, utilizzati per la climatizzazione, hanno anche la funzione di ridurre i rumori generati dalla
ventilazione meccanica garantendo un ottimo livello di comfort acustico.
L'efficacia delle strategie energetiche adottate è stata valutata in regime dinamico mediante l'utilizzo di
software avanzati. Il risultato di queste simulazioni è un edificio che risparmia il 45% di energia rispetto a
una costruzione standard.
Dopo il progetto Number 6 nella categoria restauro, la Città di Torino con il Grattacielo Intesa Sanpaolo di
Renzo Piano vede per la seconda volta consecutiva un suo edificio vincere il premio Building of the Year,
affermandosi a livello internazionale come portavoce dell'architettura italiana sostenibile e di qualità.
ECOSOSTENIBILITA
2 articoli
04/03/2016
Pag. 6
diffusione:175698
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Il Consiglio dei ministri dà via libera alla riforma: il rischio operativo sarà a carico delle aziende Delrio:
"Maggior attenzione alla qualità delle offerte". Linee guida e gestione affidate all'Anac
ROBERTO GIOVANNINI ROMA
Via libera dal Consiglio dei ministri al nuovo Codice per gli appalti pubblici. Moltissime le novità, a partire
dal ruolo centrale conferito all'Anac, l'Autorità Anticorruzione, dall'addio alla vecchia «legge obiettivo», e da
un diverso rapporto tra committente pubblico e operatori privati, che sulle opere pubbliche si assumeranno
un rischio operativo più concreto. «Si tratta di una corposa riforma che mira a rendere il sistema dei lavori
pubblici e delle concessioni finalmente all'altezza di un grande Paese europeo: semplificazione,
trasparenza, lotta alla corruzione, e qualità», ha detto il ministro delle Infrastrutture, Graziano Delrio. Per
Delrio, «la legge obiettivo è stata un fallimento ed è stata archiviata; basta con le procedure straordinarie, si
attua la rivoluzione della programmazione ordinaria». Tra le novità sottolineate dal ministro c'è anche la fine
del meccanismo del «massimo ribasso» per le offerte: «Resterà solo per casi assolutamente marginali e
ben normati. Gli appalti verranno assegnati in base al criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa.
L'attenzione sarà alla qualità, e non più al prezzo più basso». Infine, nel rapporto con il pubblico il rischio
andrà in capo ai soggetti privati in modo autentico. «Lo Stato - ha spiegato Delrio - non sarà obbligato a
ripianare perdite su rischi assunti dai privati. Sembra una banalità, ma non era così. Con il nuovo codice
questa sarà la regola. I privati avranno un rischio vero». Il ruolo dell'Anac Come detto, c'è un ruolo decisivo
per l'Anac, l'Autorità Anticorruzione: avrà la gestione di tutte le banche dati sul settore e metterà a punto le
linee guida necessarie per dare attuazione al nuovo Codice. Compito gravoso, per un'Autorità che nel 2015
è stata chiamata a ridurre del 25% le spese di funzionamento in ossequio ai principi di revisione della spesa
pubblica. Il presidente dell'Anac, Raffaele Cantone, «avrà nuovi compiti ma anche risorse adeguate», ha
assicurato Delrio. E intervenendo a margine di un convegno, proprio Cantone ha detto che il nuovo Codice
degli appalti «rappresenta una piccola rivoluzione copernicana», con una «scommessa, per certi versi
molto pericolosa»: «L'idea di provare a lavorare sulla fiducia nella Pubblica amministrazione. Molti storcono
il naso, ma non c'è alternativa. E un codice iperdettagliato finora non ha consentito né di fare i lavori nel
Paese, né di sconfiggere la corruzione». Per la prima volta la qualificazione non verrà fatta solo per il
privato ma anche per il pubblico, ha spiegato Cantone. Commenti favorevoli Q uasi tutti favorevoli i
commenti alla riforma. «Anche Forza Italia ha votato il nuovo codice degli appalti - ha detto Lucio Malan,
senatore di Forza Italia poiché migliora la trasparenza e l'efficienza delle gare. Il problema è che il governo
fa di tutto per evitare le gare per gli appalti più grossi, quelli per le concessioni autostradali. Proprio il
ministro Delrio ha firmato il 14 gennaio un protocollo per affidare senza gara per 30 anni l'autostrada
Venezia-Trieste (per un totale di poco meno di 5 miliardi di incassi) a una partecipata dominata dal Pd e
l'autostrada del Brennero (altri 10 miliardi di incassi) a un'altra partecipata ad egemonia Pd e Svp». «Ben
venga il nuovo codice per gli appalti pubblici - afferma Edoardo Zanchini, vicepresidente nazionale di
Legambiente - finalmente si potrà chiudere una brutta pagina, lunga quindici anni, segnata troppo spesso
da sprechi, corruzione e illegalità». Per L egambiente con la legge obiettivo «sono stati buttati decine di
miliardi di euro in grandi opere d e f i n i t e "s t ra t e g i c h e " c h e avrebbero dovuto modernizzare e
rilanciare il Paese e che, invece, hanno portato ad una serie di cantieri infiniti o di progetti rimasti sulla
carta». c
Il Codice degli appalti - LA STAMPA STOP ALLE DEROGHE Affidamento di contratti solo con procedure
ordinarie, salvo casi di calamità naturale AUTORITÀ ANTI-CORRUZIONE L'Anac avrà funzioni di controllo,
capacità di sanzionare ed emanare linee guida, bandi e contratti tipo RISPETTO DELL' AMBIENTE
Previste misure per garantire il rispetto di sostenibilità energetica e ambientale ENTI PER LAVORI «IN
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 04/03/2016
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Il governo: appalti più trasparenti, stop alle gare al massimo ribasso
04/03/2016
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ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 04/03/2016
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HOUSE» Sempre presso l'Anac si forma un elenco di enti aggiudicatori di affidamenti di opere «interne»
CONCESSIONARI AUTOSTRADALI Dovranno affidare a soggetti esterni l'80% dei lavori: tempo 24 mesi
per adeguarsi AVVISI ON LINE Avvisi e bandi di gara sempre più via internet; si limita l'obbligo di diffusione
sui giornali cartacei CONSULTAZIONE PUBBLICA Pubblicazione online dei progetti e della consultazione
pubblica nelle comunità locali interessate PROGETTAZIONE Promozione della qualità architettonica,
anche con i concorsi, limitando gli «appalti integrati» IMPRESE E PROFESSIONISTI Accesso facilitato per
pmi, architetti, ingegneri e altri tecnici; pagamento diretto alle ditte in subappalto DIVIETO DI GOLD
PLATING No a nuove norme o requisiti in quantità superiore ai minimi richiesti dalle direttive comunitarie
OCCHIO AL RAPPORTO QUALITÀ-PREZZO Stop alle valutazioni che guardano solo al risparmio e non
anche alla qualità; stop al «massimo ribasso» ALBO NAZIONALE COMMISSARI Nasce l'albo obbligatorio
dei membri delle commissioni giudicatrici di concessioni e appalti pubblici CARDINI DELLA LEGGE,
VARATA A GENNAIO E DI CUI IERI È STATO APPROVATO IL DECRETO ATTUATIVO. IL CODICE ORA
HA 217 ARTICOLI (ERANO OLTRE 600 CON 1.500 COMMI)
Hanno detto
Basta con il massimo ribasso per le offerte Questo meccanismo resterà solo per casi marginali e normati
Graziano Delrio Ministro delle Infrastrutture
Anche Forza Italia ha votato il nuovo codice degli appalti perché migliora la trasparenza Lucio Malan
Senatore di Forza Italia
Con le nuove regole si potrà chiudere una brutta pagina segnata da sprechi, corruzione e illegalità
Edoardo Zanchini Vice presidente di Legambiente
Foto: IMAGOECONOMICA
Foto: Operai al lavoro in un cantiere
02/03/2016
Sito Web
Il Sole 24 Ore Online
L'energia dello Stato diventa « verde »
La Consip si dipinge di verde, partendo dal fronte più critico per il nostro futuro ambientale: la gestione
dell'energia. Auto ibride ed elettriche nel pubblica amministrazione, impulso la cogenerazione, sinergie con
la riqualificazione edilizia. Ma soprattutto bandi di gara che premiano i progetti sull'efficienza energetica.
Perché d'ora in poi non si comprerà più un pacchetto fatto di carburanti e apparati, bensì un impegno sul
risultato finale. Una rivoluzione. Nel riscaldamento, ad esempio, si sta già acquistando, e sempre più si
acquisterà, una soluzione "che preveda come parametro fondamentale i gradi-calore prodotti. Così sarà
direttamente il fornitore ad avere interesse a rendere più efficiente il suo servizio" rimarca Luigi Marroni,
ingegnere, 58 anni, amministratore delegato della Consip dal giugno scorso dopo aver navigato tra
l'industria dell'auto e la gestione della sanità pubblica in Toscana.Cosa c'è nel mirino Certo, l'obiettivo
primario della centrale acquisti della pubblica amministrazione, che presidia il consumo di beni e servizi per
la bellezza 40 miliardi di euro ogni anno, rimane quello di tagliare i costi, di consentire allo Stato di dare
innanzitutto a se stesso a se stesso il buon esempio sull'uso migliore delle risorse, di far capire ai cittadini
che nell'ondata degli sprechi e della mala gestione qualcosa sta effettivamente cambiando. E qui i risultati
si vedono. Ancora parziali, per la verità: le gare Consip oggi intercettano appena il 21% dei consumi
energetici della pubblica amministrazione centrale e periferica. Risultato: un risparmio dell'11%, contro i
benefici medi del 15-20% incamerati per la generalità delle forniture. Non male in un settore dove i margini,
si sa, sono davvero ridotti. Fanno 180 milioni l'anno di minori esborsi per lo Stato su una spesa di 1,8
miliardi di euro. Se si riuscisse a intercettare la totalità degli 8,7 miliardi del perimetro energetico della
spesa statale che ricade nel perimetro Consip si arriverebbe a quasi un miliardo di euro, con un contributo
ben più sostanzioso per le finanze pubbliche.Gioco al raddoppio Margini di miglioramento? Enormi. Marroni
confida nelle nuove regole, rinforzate con l'ultima Legge di stabilità. In tre anni il perimetro generale di
azione dovrebbe aumentare del 25%, ad almeno 50 miliardi, portando il valore degli ordini delle pubbliche
amministrazioni gestiti attraverso Consip da 6,6 ad almeno 10 miliardi. E proprio nell'energia si può fare
non poco, malgrado i margini di miglioramento economico ridotti da prezzi notoriamente rigidi. Rigidi, ma
non impossibili da gestire, se si mettono in atto alcune accortezze che Consip sta già sperimentando ad
esempio nei carburanti per autotrazione , che mediamente - tra rete ed extrarete - fanno segnare un
risparmio medio del 9%, pari a circa 80 milioni di euro l'anno. I risparmi sono poca cosa quando si acquista
nei circuiti rete (rifornimenti nei normali distributori stradali). Ma ricorrendo ad un'organizzazione che punti
sull'extrarete, acquistando i carburanti all'ingrosso per alimentare ad esempio i depositi e le colonnine
all'interno delle caserme militari o dei vigili del fuoco, Consip è riuscita l'anno scorso a garantire un
risparmio medio attorno al 13%. Per nulla disprezzabile il risparmio mediamente ottenuto nell'energia
elettrica, il 5%, che sale al 9% nel servizio integrato luce, mentre è del 7% lo "sconto" ottenuto nelle
forniture di gas. A portare nel perimetro Consip quote crescenti di spesa delle amministrazioni sono in
particolare le nuove regole che impongono la partecipazione agli strumenti Consip non solo alle
amministrazioni centrali ma anche a quelle periferiche, con la libertà di agire in proprio solo dimostrando di
poter strappare condizioni migliorative di almeno il 3% nell'energia.Il metodo "Epc" "Costituiremo comunque
- fa notare Marroni - un benchmark per tutti. I nostri listini potranno fare da base d'asta. E contiamo che le
nostre nuove metodologie diventino una consuetudine anche a livello periferico. Perché la nuova vocazione
verde sarà un elemento centrale per le stesse capacità di risparmio". "Il criterio guida - puntualizza Marroni
- dovrà essere il metodo degli Energy Performance Contract (EPC) in cui il fornitore è obbligato a garantire
un risultato prestabilito, dichiarato in offerta, attraverso un servizio integrato di gestione degli impianti e di
approvvigionamento delle relative commodities". "Negli EPC - spiega l'ad di Consip - la remunerazione
degli interventi di riqualificazione energetica avviene sulla base dei risparmi effettivamente conseguiti. Tale
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02/03/2016
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La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
tipologia di contratto permette al fornitore, a fronte di un canone costante, di realizzare durante l'intera
durata contrattuale interventi di riqualificazione, completamente remunerati dal risparmio energetico
indotto". Di più: "è già al lavoro una squadra di esperti Consip che rivede le strategie di gara inserendo
precisi requisiti di impatto ambientale, secondo i più avanzati dettami dell'economia circolare". "Un buon
esempio - azzarda Marroni - anche per l'immenso mondo al di fuori della pubblica amministrazione. Verso il
quale Consip potrebbe assumere addirittura il ruolo di consulente per le buone pratiche". "Le nostre porte
sono aperte. Chi vuol dare un'occhiata è il benvenuto". Del resto le stesse gare Consip sono diventate
davvero trasparenti come non mai. "Entro un anno metteremo on-line perfino il tracking, lo Stato di
andamento passo passo, di tutte le gare".©RIPRODUZIONE RISERVATA