GBC Italia generale - Green Building Council Italia

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GBC Italia generale - Green Building Council Italia
GBC ITALIA
Rassegna Stampa dal 06 al 13 maggio 2016
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INDICE
GBC ITALIA
13/05/2016 Mark Up
IL CENTRO DI ARESE, IL SOGNO DI BRUNELLI DIVENTA REALTA
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13/05/2016 Giornale di Brescia
Open Day Porte-Finestre con 1.600 serramentisti
7
GBC ITALIA WEB
12/05/2016 www.infobuildenergia.it
Riuso e recupero della città esistente
9
11/05/2016 viaggi.corriere.it 17:00
Torino: fare, vedere, mangiare. Nella città sorpresa del 2016
11
11/05/2016 www.ecodallecitta.it
Come "decarbonizzare" interi edifici: le proposte di Green Building Council Italia
19
10/05/2016 www.infobuildenergia.it
Il Senato chiede extra-bonus del 5% per certificazioni energetico-ambientali
22
09/05/2016 www.qualenergia.it 13:19
L'accordo di Parigi sul clima visto dall'Italia: un e-book su prospettive, criticità e
opportunità
23
09/05/2016 ediliziaterritorio.ilsole24ore.com 08:05
Cino Zucchi: «Con l'headquarter Lavazza un nuovo spazio urbano per Torino»
24
09/05/2016 formiche.net 06:29
Le nuove frontiere del risparmio energetico
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ECOSOSTENIBILITA
13/05/2016 ItaliaOggi
Cooperazione, fondi al Nord
29
13/05/2016 L'Unità - Nazionale
La legge del Buongoverno
30
12/05/2016 Avvenire - Nazionale
La svolta verde dei Comuni Cresce l'energia pulita
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12/05/2016 Il Sole 24 Ore
A Udine sviluppi ad alta efficienza energetica
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12/05/2016 Il Sole 24 Ore
L'appartamento ristrutturato rende di più
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2 articoli
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Pag. 184 N.249 - maggio 2016
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REAL ESTATE
IL CENTRO DI ARESE, IL SOGNO DI BRUNELLI DIVENTA REALTA
Uno dei più grandi centri commerciale d'Europa (93.000 mq e 200 negozi), nasce nell'area dello storico
stabilimento dell'Alfa Romeo
Roberto Pacifico
Marco Brandii, l'imprenditore 88enne, fondatore di Finiper, aspettava questo momento da almeno 20 anni:
finalmente II Centro (ridenominazione di Arese Shopping Centre), ad Arese (Mi), ha aperto con grande
successo di pubblico. Con 93.000 mq di Già, Il Centro è opera di tre grandi architetti Davide Padoa (Design
International), Michele De Lucchi e Arnaldo Zappa. In particolare, Design Internationa, convocato in una
seconda fase per portare la propria expertise in campo retail, ha creato un percorso commerciale che ben
si accompagnano al design di De Lucchi, soprattutto nelle due aree dell'ipermercato e della fashion court.
Da un punto di vista real-estate. 11 Centro è il più importante progetto italiano di riqualificazione industriale,
realizzato su un'area totale di 2 milioni di mq. Un'operazione immobiliare-commerciale che ha creato
grande attesa fra gli operatori, viste anche le insegne che qui ad Arese hanno fatto il loro debutto italiano, a
partire da Primark che ha aperto 6.000 mq. L'investimento è fra i più alti nel settore: circa 350 milioni di
euro, equamente divisi tra Finiper e un pool di banche fra cui Intesa, Imi, Bnp Paribas, Popolare di Verona
e Popolare di Milano. In termini di design e di architettura massiccio è l'utilizzo del legno, all'interno e
all'esterno, che ricorda volutamente le cascine lombarde. Innovativa, la copertura in "gluelam beams",
legno lamellare strutturale realizzato con materiali sostenibili: con campate di oltre 40 metri è una tra le più
grandi strutture in legno mai realizzate in Europa per un centro commerciale. L'intero complesso è in linea
con gli standard Leed Gold. Delle 6 aree sulle quali si struttura il layout del Centro (casa-elettronica, luxury,
fashion, children, green + 2 aree ristorazione), la Fashion Court è la piazza più ampia con importanti brand
internazionali: oltre a Primark, ricordiamo H&M, Zara, Superdry. Altre insegne hanno scelto di aprire qui per
la prima volta, come il Lego Certified Store, o fanno il loro primo ingresso in un centro commerciale come
Signorvino di Sandro Veronesi (Calzedonia), con un locale da 300 mq, 70 posti a sedere e un plateatico
esterno. Dei 5 ingressi al Centro, quello principale è anche il più scenografico e meglio caratterizzato, con
ingresso diretto nell'ipermercato, che rappresenta un'evoluzione importante del formato Iper la grande i,
con mondi specializzati, laboratori, vetrate. Lo conferma il Birrificio (di Finiper) che si trova sull'ammezzato,
su un prolungamento sopraelevato che domina l'ipermercato. La galleria interna è larga, spaziosa, con
visibilità e prospettiva anche dal livello superiore. Belle e ariose le due principali piazze (con diametro di 42
e 72 metri). Alcuni store nella galleria come Signorvino hanno una doppia esposizione, interna ed esterna,
con vetrine e/o plateatici che danno sul camminamento esterno. I parcheggi (quasi 7.000 posti auto) sono
di 7 tipologie compresi quelli con ricarica per auto elettriche. 4- JACOPO BERGAMENO
1 25 ristoranti definiscono la ristorazione del centro con un'ampia area dove potersi sedere e gustare il
pranzo. Molte le insegne, da Kfc a Roadhouse, da Risto ad Alice Pizza eoe 2 L'offerta commerciale è
dedicata in prevalenza al fashion con insegne quali Zara, H&M, Kiabi, Piazza Italia, Pellizzari. Tra le novità,
il debutto del brand irlandese Primark. Da segnalare anche Zara Home e H&M Home 3 Non manca l'area
medicai care con Humanitas, il centro medico, sempre a cura di Humanitas, dove è possibile effettuare
visite specialistiche prenotandole da casa o da smartphone 4 In prossimità delle insegne dedicate ai
consumatori più piccoli, è stata creata un'area gioco che ben si integra con l'architettura del centro.
All'esterno è a disposizione anche uno skate park
1 Nessuna barriera tra centro commerciale e ipermercato, ma un continuum per facilitare la spesa: così
Iper, La Grande i inizia aprendo il layout già nella piazza prospiciente lo spazio dei freschi con tre isole
specializzate (fiori, gelateria e succhi e centrifughe) 2 La nuova area dedicata al relax e al consumo in-store
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che Iper, La Grande i ha creato tra l'offerta dei libri e delle birre speciali 3 II Viaggiator Goloso, pi premium
di Unes, è tra i nuovi protagonisti dell'offerta dell'ipermrket, a conferma del raggiunto ruolo di brand 4
Comunicazione d'effetto e approccio green: il carrello di foglie vere al secondo ingresso di Iper, La Grande i
5 Tra le insegne new entry, il primo Lego Stare aperto in Italia (Gruppo Percassi)
Foto: di Roberto Pacifico buntter* @RobertoPacific3
Foto: Video tour de II Centro IGuarda il nuovo centro commerciale di Arese con Francesco loppi, direttore
immobiliare di Finiper, che ne spiega le caratteristiche e particolarità
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diffusione:29468
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A Montichiari
Open Day Porte-Finestre con 1.600 serramentisti
Oggi al Centro Fiera la giornata di formazione promossa da Cna Brescia
MONTICHIARI. Sono già 1.600 i serramentisti di Brescia e di altre province lombarde che si sono iscritti
alla giornata di formazione e di opportunità che va sotto il nome di «Open Day Porte Finestre & co», dal
titolo «Future strategy». L'evento vuole coinvolgere le aziende della filiera proponendo occasioni di
aggiornamento e dibattiti su temi legati all'attualità. Ad essersi accreditati anche 250 progettisti. Dove e
quando. L'appuntamento è oggi, 13 maggio, al Centro Fiera del Garda di Montichiari. I lavori dureranno
dalle 9 alle 18. L'ingresso è riservato a serramentisti, rivenditori e progettisti iscritti; la stampa è invitata a
partecipare. La giornata è organizzata dal Consorzio Nazionale Legnolegno, che associa 910 serramentisti
e collabora con più di 5mila imprese produttrici e 1300 aziende della filiera, e da Cna Brescia, Lombardia e
nazionale, in collaborazione con Cna Produzione e Green Building Council Italia. Hanno dato il proprio
patrocinio l'Ordine degli Ingegneri e l'Ordine degli Architetti della provincia di Brescia, che riconosceranno
crediti formativi ai partecipanti ai dibattiti in programma. Cna Brescia sarà presente con un Info point nel
foyer della Fiera. A chi lo desidererà saranno date informazioni sulla creazione di reti d'impresa,
sull'accesso a bandi e finanziamenti pubblici e sulla possibilità di trovare clienti all'estero.
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GBC ITALIA WEB
7 articoli
12/05/2016
Sito Web
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Riuso e recupero della città esistente
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Appuntamento il 17 e 18 maggio a Brescia con Future Build Meeting con aziende e professionisti per
approfondire i temi legati al costruire e rinnovare sostenibile
[Future Build Meeting a Brescia il 17 e 18 maggio]
KEYMEDIA GROUP, in collaborazione con il Centro Ricerche ARCHITETTURA>ENERGIA dell'Università
degli Studi di Ferrara e Green Building Council Italia, presenta il nuovo appuntamento di Future Build
Meeting in provincia di Brescia, realizzato con la collaborazione del mondo Universitario, degli Ordini
professionali e di importanti aziende del settore. Sono previsti crediti formativi per architetti, ingegneri e
periti.
Come sappiamo quello di Future Build Meeting è un format innovativo ma ormai consolidato, che offre a
progettisti e tecnici l'opportunità - in due giorni di Convegni, workshop e incontri one-to-one con le aziende di un aggiornamento qualificato sui nuovi prodotti e tecnologie sui temi particolarmente attuali e importanti
anche per una reale ripresa economica del paese, del Costruire e Rigenerare Sostenibile.
Per tutta la durata del meeting i funzionari tecnici e commerciali delle aziende sponsor saranno disponibili
per appuntamenti ed incontri con i partecipanti all'evento che vogliano approfondire le tematiche di
interesse sul tema dell'isolamento e delle soluzioni fornite dalle aziende.
Programma
Martedì 17 maggio dalle 14.00 alle 18.00 ci sarà la Conferenza "Urban Retrofit - Il riuso e il recupero della
città esistente". Nel nostro paese oggi uno dei temi più importanti in ambito edilizio è quello di estendere il
ciclo di vita degli edifici esistenti, intervenendo con mirate strategie di rigenerazione e riqualificazione del
patrimonio immobiliare dismesso attraverso metodologie e tecniche avanzate di manutenzione e gestione
che ne valorizzino le potenzialità.
Le principali strategie di azione, che verranno approfondite nel convegno, riguardano le politiche di
riqualificazione delle infrastrutture urbane e spazi pubblici e la densità del costruito al fine di limitare la
dispersione urbana, il riuso temporaneo degli edifici per incentivare un recupero duraturo, il retrofit
energetico del patrimonio esistente lavorando sul sistema involucro-impianto.
La mattina del 18 maggio sarà dedicata alla conferenza "Smart price - Progetto e costruzione di edifici
compatibili a basso costo". Si tratta di un argomento particolarmente attuale, la rinascita dell'edilizia dovrà
infatti per forza passare per una ricostruzione di una vasta porzione di abitazioni a basso costo da destinare
alla popolazione meno abbiente o per edifici ad alta qualità disponibili sul mercato a prezzi contenuti. La
sostenibilità di un edificio passa, infatti, per la sua potenziale densità abitativa, che riduce l'uso del suolo,
ma anche per minori dispersioni energetiche e contenuti costi economici di gestione e costruzione.
Affrontare aspetti come la qualità architettonica, costruttiva, energetica, ambientale, materica e del design
dei componenti, delle innovazioni e integrazioni impiantistiche, della sicurezza statica e sismica e dei livelli
di prefabbricazione richiede una sostanziale modifica dell'approccio fin qui utilizzato.
Tra le aziende sponsor della conferenza c'è anche URSA, in particolare l'Arch. Cecilia Faccini,
responsabile tecnico e commerciale dell'azienda, proporrà un intervento che prevede, attraverso la
trattazione di alcuni casi studio, di fornire al progettista tutte le indicazioni necessarie a supporto
dell'adeguata selezione dei componenti all'interno di un sistema integrato di isolamento.
Le analisi presentate si basano su criteri economici/prestazionali come la rapidità e la semplicità di posa, le
caratteristiche fisiche dei prodotti e l'interazione dei diversi materiali al raggiungimento delle performances
richieste per diverse soluzioni come: controparete interna, sistema a cappotto, sottotetto non praticabile,
copertura a tetto rovescio.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 13/05/2016
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12/05/2016
Sito Web
www.infobuildenergia.it
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Il pomeriggio del 18 sarà invece dedicato al Focus "Smart Home - Costruire e rigenerare nuovi edifici:
sostenibilità, sicurezza, qualità di vita", che affronta il tema della casa del futuro, illustrando le tecniche
innovative più avanzate nel settore dei componenti dell'involucro degli edifici, del sistema edificio-impianto,
degli impianti di controllo del comfort interno, e della sicurezza per fornire al progettista tutti gli strumenti per
progettare e costruire la "smart home".
Tra gli interventi l'Arch. Cristina Berti de La Calce del Brenta presenterà Duo Concept, pannello pensato
per isolare gli edifici in modo naturale, garantendo la traspirabilità delle superfici ed evitando problematiche
legate alla formazione di condensa. Il rivoluzionario sistema di isolamento è composto da due pannelli di
fibra minerale naturale in lana di roccia distanziati tra loro da una lamina traforata in alluminio che,
formando una intercapedine, favorisce il passaggio di aria libera
Future Build Meeting
17/18 Maggio
Chervò Golf Hotel&resort San Vigilio
loc. San Vigilio, 1 - 25010 Pozzolengo
11/05/2016 17:00
Sito Web
viaggi.corriere.it
pagerank: 7
La stampa estera la premia, le archistar ci giocano, i turisti la affollano. Dalla Mole alle periferie, è tutto un
cantiere di idee. Viaggio in una metropoli con una visione a lungo termine. Da vedere nei giorni del Salone
del Libro
salinen-Ph-Florian-Westerman
I consigli della redazione
Gli indirizzi, gli eventi, le idee per partire informati
Dopo che in via Garibaldi tolsero i tram - all'alba della Torino pedonale - i torinesi continuarono per un po' a
strisciare lungo i muri, schivando fantasmi di convogli sferraglianti. Quando arrivò il grattacielo Intesa
Sanpaolo , la reazione fu: "Più alto della Mole? Mai!" L'architetto, un tale Renzo Piano, scorciò l'opera due
metri sotto il sacro "spuntone". E quando, questo aprile, si sono fatti i conti sul turismo nel capoluogo - i l
più visitato d'Italia a Natale , traino di un Piemonte che dal 2014 ha visto aumentare le presenze del 5,7 per
cento - molti hanno pensato: "Ma questi che vengono a fare qui?". Avanti piano. Qui il futuro si medita, nel
rispetto di ieri, mai imposto né sbandierato. Ma quando è maturo, tutta la città si fa futuro. E lo insegna a
tutti. Ebbene, il momento è giunto.
PERCHE' TORINO?
Torino è l'unica italiana tra le mete del 2016 scelte dal New York Times ; seconda in Europa tra le iCapital ,
capitali innovative selezionate dalla Commissione europea. Torino che inaugura, a maggio, in riva al Po,
Grinto , primo Urban Eco Village d'Europa, un campeggio-parco-laboratorio sostenibile, e, a fine anno, nella
nuova sede di Lavazza, il primo bistrot di Ferran Adrià fuori dalla Spagna. Secondo la Camera di
Commercio, dopo la crisi post-Fiat si intravede la luce: il numero delle chiusure è il più basso in 11 anni,
crescono le aperture. E c'è l'incredibile +42 per cento del settore accoglienza.
GUARDA LE FOTO
Torino che va su Marte: sarà presso la Altec di corso Marche la sala controllo della sonda Schiaparelli , a
ottobre sul pianeta rosso. Visioni, del resto, è il titolo del XXIX Salone del Libro , al Lingotto dal 12 maggio ,
che, tra un focus sul mondo arabo e un summit di editori indipendenti, accoglierà i visionari del pianeta. E a
settembre, il XX Salone del gusto e Terra Madre Slow Food , per la prima volta "diffuso", tra parchi e
piazze, cambierà il concetto di fiera urbana. A 44 minuti di alta velocità da Milano e poco meno di quattro
ore da Roma, ecco un tour per capire una sorpresa grande come una città.
Impresa Salone del Libro: 20 regole per godersi l'evento più seguito di Torino: Scopri di più
COSA VEDERE A TORINO ORA
- Il Grattacielo Intesa San Paolo
A due dal Mercato Metropolitano, la sede di Intesa Sanpaolo , 167,25 metri , struttura leggera di vetro e
acciaio a due strati, ha appena portato a Torino due premi: la certificazione Leed Platinum per il grattacielo
più "eco" d'Europa e il Buiding of the Year del sito americano Archdaily.com , categoria uffici. Una torre che
respira, con lamelle semoventi che si adattano alla stagione e alla luce, che si rinfresca con acqua di falda
e si alimenta con il sole. Negli ultimi piani, una serra bioclimatica, un auditorium, un cocktail bar, e un
ristorante panoramico curato dall' Università di Scienze Gastronomiche di Pollenzo con dehors esterno
(orari e dettagli presto su grattacielointesasanpaolo.com). Dal camminamento-ringhiera lungo tutto il
perimetro dell'edificio, ecco una Torino mai vista. Si notano, da lassù, il cantiere del passante che, sull'asse
sudovest-nordest, nasconderà entro due anni gran parte del traffico del centro, con parcheggi e tunnel
sotterranei, e le vecchie carceri , che stanno diventano un polo museale (un work in progress da seguire su
museolenuove.it). E all'orizzonte, quasi pronto, ecco il grattacielo della Regione: 41 piani a emissioni zero
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Torino: fare, vedere, mangiare. Nella città sorpresa del 2016
11/05/2016 17:00
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viaggi.corriere.it
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firmati da Massimiliano Fuksas.
- Il quartiere Regio Parco
Monocle , rivista inglese che registra le tendenze, ci ha girato un reportage. Regio Parco , già buco nero
della Torino postindustriale, è il quartiere dove ora succede tutto. Ci si trova sulla Dora Riparia , secondo
fiume cittadino che, sceso dalle cime della Val di Susa, sposa il Po a nordest del centro. Si vedono studi di
architettura, di grafica, di design dalle sedi ipercromatiche in cortili ancora diroccati. Orti sul tetto di ex
fabbriche (come alle Fonderie Ozanam , in via Foligno ). Piste ciclabili lungofiume. "La svolta è stata
l'apertura del Campus Einaudi, che ha portato qui gli universitari", spiega Arianna Lia del Pai Bikery ,
negozio di bici, ciclofficina e bistrot. "Ma molte famiglie giovani e molti creativi erano qui già prima, in cerca
di spazi economici per vivere e lavorare vicino al centro." A un passo, il laboratorio di Guido Gobino ,
maestro cioccolatiere, ospita uno spaccio profumato di cacao. Il Campus Einaudi , nell'ex Italgas, è una
bella storia di riqualificazione: grande uso della luce e della ventilazione naturale, un bosco in giardino, una
copertura a curve sinuose che ridefinisce tutto il Lungodora. L'autore del restyling? Sir Norman Foster . In
via Catania ha la sua bottega-atelier Elena Pignata . Una parete è fatta di vecchie porte, i suoi abiti da
sposa pop, che sfilano a Londra e Parigi, sono ovunque: "Sono arrivata per l'affitto e il costo della vita più
bassi", spiega lei. "Adesso tutte le aziende creative vogliono una sede qui, ma speriamo che rimanga
l'atmosfera da paese-quartiere di oggi". Oltre la strada, il ristorante Dora in poi porta a Nord Torino la
cucina sabaudo-fusion, a colpi di Dim-suma alla piemontese e Fassone all'Umeboshi. Oltre l'angolo, LaLeo
, minibistrot di Elonora Guerini , firma del Gambero Rosso , gioca con il packaging e lo street food tra zuppe
di stagione da passeggio e supplì ai risotti regionali. Si passa davanti al Cineporto , quartiere di servizi per il
cinema voluto dalla Torino Film Commission , e l'esplorazione continua allontanandosi dal centro. In via
Mottalciata Franco Noero , guru del mercato dell'arte contemporanea, ha la sua base in un capannone
bianco.
- Arte in Barriera
A pochi isolati da Regio Parco ci si perde tra i murales dell'area Barriera di Milano , creati con il progetto
Arte in barriera .
- La Nuvola
Quasi pronto il nuovo polo Lavazza, la Nuvola , progetto dello studio Cino Zucchi, acciaio e vetro sopra
un'ex centrale elettrica. ospiterà anche il primo bistrot fuori dalla Spagna del genio chef Ferran Adrià.
- Il Museo Ettore Fico
In Via Cigna, "la più trafficata al mondo", per i torinesi, il Museo Fico ha ricavato da un hangar due piani di
candide sale espositive, con una grande vetrata sui caseggiati del quartiere Parco Dora, per mostre da
palati fini, come la retrospettiva Renato Birolli. Figure e luoghi 1930-1959 , fino al 26 giugno.
- I Docks Dora
Questo quartiere-fabbrica di mattoni a vista e macchinari in disuso è stato a lungo la discoteca alternativa
dei torinesi. Poi, la crisi. Oggi è l'incubatore creativo della città, tra studi di architettura, sale di registrazione,
botteghe artigianali e showroom griffati. Per sapere che c'è di nuovo bisogna passare da Amen , locale per
pranzi, party e mostre d'arte. Vi si incontra Nitto, voce del gruppo punk rock torinese Linea 77: lui, dei
Docks, sa tutto. Si respira qui la città che cambia, a forza di startup e nuovi progetti.
- I Giardini Reali
In rovina da 20 anni, i Giardini Reali dietro piazza Castello hanno riaperto a Pasqua. C'è ancora qualcosa
da sistemare, ma rivedere il grande labirinto di ghiaia e i prati geometrici, gli alberi secolari e le fontane
monumentale da piccola Versailles (il progetto, del resto è di André Le Nôtre , già attivo alla corte di
Francia) è come avere un "nuovo" polmone verde per quel Polo Reale che, dal Duomo , alla Galleria
Sabaudia , alle belle mostre di Palazzo Chiablese , rappresenta ora uno dei complessi museali più vasti
d'Italia.
11/05/2016 17:00
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- Palazzo Madama
Palazzo Madama , al centro di piazza Castello , si distingue invece per il modo originale di proporre mostre
e collezioni di arredi sacri e gioielli d'epoca (da vedere la nuova Camera di vetro per le arti decorative).
Come Artune , l'audioguida con le playlist che 10 cantanti - da Elisa a Giuliano Sangiorgi - hanno associato
a un'opera della mostra Da Poussin agli impressionisti (fino il 4 luglio). E che dire dell'installazione olfattiva
di Laura Tonatto , che diffonde gli aromi evocati da una Natura morta di Cézanne?
- Il Museo Camera
Il Museo Camera è il nuovo polo italiano della fotografia che risveglia quella che fu una delle prime scuole
del Regno d'Italia, Ospita ingrandi spazi bianche le principali mostre di fotografia internazionale, conferenze
e workshop. D'estate si può stare anche nel cortile.
- Le gallerie rinate
Tra i classici ambienti urbani rinati, ecco la Galleria Umberto I , vetri e stucchi che danno sullo spettacolare
Mercato ortofrutticolo di Porta palazzo in Piazza della Repubblica, oggi con tanti locali per mangiare, a
partire dal piemontesissimo, nuovo Goustò . O Galleria San Federico , tra i cui stucchi degli anni Trenta
Coop ha voluto il primo Fiorfood : mercato dei prodotti Fiorfiore , forno, enoteca, ristorante di fusion
piemontese pensato da Giovanni Grasso e Igor Macchia, de La Credenza di San Maurizio Canavese .
- Il "nuovo" Museo Egizio
Il Museo Egizio sfrutta oggi al meglio la seconda collezione di reperti egiziani al mondo dopo quella del
Cairo, tra scale mobili e ballatoi-vetrine. Bella la scala mobile a tema Nilo che porta direttamente alle
mostre temporanee all'ultimo piano e il bar in terrazza nuovissimo. Sul sito , mille eventi e iniziative.
Torino: il Nuovo Museo Egizio. E non solo: Scopri di più
- Le sculture di Rodolfo Marasciuolo
Rodolfo Marasciuolo , giardiniere-artista del Comune crea per i parchi cittadini sculture con vecchie lamiere
e bulloni. E le scorie del passato si fanno poesia. Dove? nel giardino delle Rose al Parco Valentino , nei
Giardini La Marmora , Piazza Saluzzo e molti altri punti della città. Date un occhio alla pagina Pinterest
dedicata .
DOVE MANGIARE NELLA NUOVA TORINO
- La Farmacia Del Cambio
Lo storico Ristorante del Cambio ha ricavato, nell'adiacente Farmacia , un bistrot dove praline, conserve e
spuntini sono esposti come medicine. "Anche al Cambio cerchiamo il rinnovamento della tradizione",
spiega Matteo Baronetto , giovane chef stellato del locale dove pranzava Cavour. Dalla Farmacia si ammira
da una vetrata il traffico della cucina del celeberrimo locale, "Giochiamo con il packaging, ma il torinese è
attento anche alla qualità, alla ricetta. Qui ho reimparato a fare la finanziera, ma la servo con le mie cialde
di riso colorate, e in città esploro lo street food e l'etnico".
- Spazio 7
Alessandro Mecca è il nuovo chef di Spazio 7 , ristorante della Fondazione Re Rebaudengo : i menu,
curatissimi e visionari, sono ispirati alle mostre d'arte contemporanea del museo. C' è anche il caffè bistrot
al piano terra.
- Il Mercato Metropolitano
Per chi arriva con il treno a Porta Susa, pausa al Mercato Metropolitano , nuova vita della vecchia stazione
di fine Ottocento. Sconvolgente, forse, per un torinese, trovare le pizze con il lievito madre e gli hamburger
gourmand nell'ex biglietteria, ma è il bello del cambiamento. Da studiare i vini dell'enoteca, con mescita
automatizzata dei calici. Tutto con attenzione al territorio. Davanti alla stazione vecchia, il monumento Punt
e mes , dedicato a Armando Testa, genio torinese della pubblicità scomparso nel '92, è molto amato per i
selfie.
11/05/2016 17:00
Sito Web
viaggi.corriere.it
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- Lo street food
Tra panini a pastrami, pop corn gourmand e ape-gelaterie, Torino è una nuova mecca dello street food e la
cucina d'asporto giovane e creativa. Qui la scelta di Dove delle migliori esperienze di strada provare oggi.
Torino, boom di street food: 25 indirizzi take away da scoprire: Scopri di più
DOVE DORMIRE NELLA NUOVA TORINO
- Turin Palace
Il rinato Turin Palace Hotel, Grand Hotel della Stazione dei Torinesi, a Porta Nuova, dove da sempre il jet
set celebrava i suoi riti, era in abbandono. Ora un mix di ambienti ottocenteschi, arte, design d'avanguardia.
Con una nuova spettacolare terrazza sul tetto.
- Hotel Carlina
Si chiama Piazza Carlo Emanuele, ma per i torinesi e Piazza Carlina . Qui nell'ex Albergo delle Virtù dove
visse Antonio Gramsci , il Carlina è il nuovo grand hotel in città con un bel cortile-dehors.galleria d'arte, la
terrazza con l'orto sul tetto e lo spazio fitness nel sotto tetto.
Per un colpo d'occhio sulla Nuova Torino nei giorni del Salone del Libro , guarda il box con tutte le
informazioni pratiche a pag. 2, guarda la cartina o scorri la gallery .
Weekend nella Nuova Torino? Gli esperti di DoveClub sono a disposizione per offrire preventivi gratuiti e
dare informazioni al tel. 02.89.29.26.87. Orari: lun.-ven. 9-20; sab. 10-19. Costo di una chiamata nazionale.
1 TURIN PALACE
Tutta la Torino bene, per un matrimonio o la Cresima, è passata da qui. Il Turin riapre con, tra l'altro, la
terrazza sui tetti di Torino e su Porta Susa.
Indirizzo: via Paolo Sacchi 8, tel. 011.08.25.321.
Web: turinpalacehotel.com.
Prezzi: da 150 a 600 €, minibar (analcolico) incluso.
2 HOTEl CARLINA
Le stanze dalla 500 in su danno sulla terrazza vista Mole con l'orto. Da selfie il fitness center con il tapis
roulant nell'abbaino proteso verso la collina torinese.
Indirizzo: p.za C. Emanuele II 15, tel. 011.86.01.611.
Web: nh-collection.com.
Prezzi: da 149 a 699 €.
3 AC HOTEL TORINO
Lusso Marriott e design moderno nell'ex fabbrica Fiat. Per chiudere il tour postindustriale e seguire al
meglio il Salone del Libro.
Indirizzo: via Bisalta 11, tel. 011.63.95.091.
Web: marriott.com.
Prezzi: da 164 a 175 €.
4 IL PANE E LE ROSE
I b&b in palazzi storici del centro, tra mansarde e ringhiere, sono la nuova specialità locale. Questo, con
bianchi arredi fine Ottocento e tanti fiori, è nel cuore di San Salvario, area di localini e gallerie.
Indirizzo: via Goito 11, cell. 338.82.16.292.
Web: ilpanelerose.it.
Prezzi: doppia, 100 €.
5 TOMATO
Una palazzina di San Salvario con zone ostello, ma anche camere. Giovani e colorate. All'ultimo piano
quelle con letti a castello è perfetta per le famiglie in gita low cost (da 63 €). La colazione (tutta home made)
si fa in convenzione al vicino bar-tisaneria Teapot.
11/05/2016 17:00
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Indirizzo: via Silvio Pellico 11, tel. 011.02.09.400.
Web: tomato.to.it.
Prezzi: doppia da 56 a 64 €.
Mangiare
6 DORA IN POI
La nuova cucina del territorio a Regio Parco. Da prenotare la serra-dehors su via Catania.
Indirizzo: via Catania 21, tel. 011. 24.09.962.
Web: dorainpoi.eu.
Prezzi: menu sui 35 €.
7 PAI BIKERY
Un cult il brunch della domenica, con torte salate e cheesecake.
Indirizzo: via Cagliari 18, tel. 011.036.01.06.
Web: paibikery.com.
Prezzi: piatti 3 €, brunch da 6 €.
8 LALEO
Da provare la zuppa del giorno e la "pocha" di pasta ripiena.
Indirizzo: c.so Verona 38/E, tel. 011.23.30.12.
Web: laleo.co.
Prezzi: zuppa da 5 €.
9 MERCATO METROPOLITANO
Spuntini, delikatessen regionali. E una libreria sull'alimentazione.
Indirizzo: piazza XVIII Dicembre 4.
Web: mercatometropolitano.it.
Prezzi: panini o spuntini da 6 €.
10 LA FARMACIA DEL CAMBIO
La degustazione, chiacchierando con lo chef Matteo Baronetto mentre lavora, costa 250 €. Ma basta un
caffè per sedersi davanti alla vetrata sulle cucine del Cambio.
Indirizzo: piazza Carignano 2, tel. 011.54.66.90.
Web: delcambio.it.
Prezzi: menu pranzo sui 13 €.
11 FOL POP CORN
La nuova Torino vive di idee. Come il pop corn gourmand. Magari al cioccolato bianco?
Indirizzo: via Maria Vittoria 2, tel. 011.26.39.865.
Web: folpopcorn.com.
Prezzi: cono d'asporto, 2 €.
12 CANTIERE EDIBILE
Al tavolone comune è facile finire a chiacchierare con veri torinesi.
Indirizzo: via Principe Amedeo 12, tel. 011.76.33.625.
Prezzi: panini da 6 €.
13 FIORFOOD RISTORANTE
BY LA CREDENZA
Il fiore all'occhiello dello spazio multifunzionale Coop. Bello il bistrot con la vista sulla galleria.
Indirizzo: Galleria S. Federico 26, tel. 011.51.17.71.
Web: fiorfood.it/ristorante.
Prezzi: degustazione, 60 €.
11/05/2016 17:00
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14 SO FAR PANETTERIA
Nuovo concept: sopra, il forno di qualità, sotto, il bistrot.
Indirizzo: via Roma 232, tel. 011.02.05.770.
Web: so-far.eu.
Prezzi: menu pranzo da 15 €.
15 ENOTECA BOTZ
Nel cuore di Vanchiglia, nuovo quartiere della movida tra il Po e la Dora. Arrivare dopo le 23 per trovare un
po' di vita.
Indirizzo: via Santa Giulia 48, cell. 340.21.50.497.
Prezzi: calice con tagliere, 10 €.
16 TRATTORIA ALA
Questa è la piola di Vanchiglia. Niente prenotazione? Si aspetta e, di solito, una soluzione si trova.
Astenersi anime riservate: il volume è alto e i tavoli sono vicini.
Indirizzo: via Santa Giulia 24, tel. 011.81.74.778.
Web: trattoria-ala.it.
Prezzi: menu sui 25 €.
17 BOHEME
L'aperitivo bohémien di San Salvario. Ottimi i vini piemontesi.
Indirizzo: via Ormea 6, tel. 011.19.94.13.82.
Prezzi: ape da 7 €, menu da 10.
18 OPEN BALADIN
Gran birra, il cuore del Jazz Festival fino al 1° maggio.
Indirizzo: piazzale Valdo Fusi, tel. 011.83.58.63.
Web: baladin.it.
Prezzi: menu birra e burger, 14 €.
19 SPAZIO 7
Fondazione Re Rebaudengo: per la pausa dopomostra c'è il bar griffato Rudolf Stingel.
Indirizzo: via Modane 20, tel. 011.37.97.626.
Web: ristorantespazio7.it.
Prezzi: da 65 €.
20 PIZZERIA BERBERÈ
La pizzeria gourmand e bio in un capannone oggi acceso di murales.
Da urlo la "Prosciutto crudo, burrata, olio all'arancia" (14 €).
Indirizzo: via Sestriere 34, tel. 011.02.67.530.
Web: berberepizza.it.
Prezzi: pizza 12 €.
21 GOUSTO
Tra la Galleria Umberto II e il mercato di Porta Palazzo (dove merita l'area dei contadini cuneesi).
Indirizzo: p. della Repubblica 4, cell. 329.94.15.437.
Prezzi: menu da 25 €, brunch piemontese da 20.
Comprare
22 OMBRA DI FOGLIA
L'atelier di Elena Pignata. Da prenotare la visita.
Indirizzo: via Catania 16, cell. 331.83.96.531.
Web: ombradifoglia.com.
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23 GUIDO GOBINO
Il Giandujottino Tourinot, al latte, è il perfetto souvenir.
Indirizzo: via Cagliari 15, tel. 011.24.76.245.
Web: guidogobino.it.
24 BORN IN BERLIN
I cappotti: un cult radical chic.
Indirizzo: via S. Dalmazzo 9a, cell. 392.92.79.574.
Web: borninberlin.com.
25 LA CHAMBRE DES HISTOIRES
La miniboutique di San Salvario: piccola, tra arte, moda e vintage.
Indirizzo: via Ormea 14/A, cell. 333.72.77.005.
Andare
26 MUSEO ETTORE FICO
Interessanti le visite e i laboratori per famiglie. Carino il bar.
Indirizzo: via F. Cigna 114, tel. 011.85.30.65.
Web: museofico.it.
Prezzi: 10 €, 8 ridotto.
27 DOCKS DORA
Il pranzo è da Amen (amenbar. com), dove passano tutti.
Indirizzo: via Valprato 68.
Web: Facebook.com/iDocksDORA è la pagina per conoscere gli eventi dei Docks.
28 GALLERIA FRANCO NOERO
Prossima mostra: Mike Nelson, fino al 23 dicembre.
Indirizzo: via Mottalciata 10/B, tel. 011.88.22.08.
Web: franconoero.com.
29 TURIN EYE
Il pallone frenato per vedere dall'alto il cantiere Torino Nord.
Indirizzo: giardino Cardinale Michele Pellegrino, tel. 011.43.67.033.
Web: turineye.com.
Prezzi: 13,50 €, ridotto 6,50.
30 POLO REALE
Il Palazzo e i Giardini Reali, la Biblioteca, l'Armeria, l'Archeologico e la Galleria Sabaudia in un unico tour.
Da verificare gli orari dei giardini.
Indirizzo: piazzetta Reale 1, tel. 011.52.20.421.
Web: poloreale.beniculturali.it.
Prezzi: intero 12 €, ridotto 6.
31 PALAZZO MADAMA
Nel palazzo tra barocco e Medioevo, un museo high-tech. Bello l'orto antico nel fossato.
Indirizzo: piazza Castello, tel. 011.44.33.501.
Web: palazzomadamatorino.it
Prezzi: intero 12 €, ridotto 10.
32 MUSEO DEL CINEMA
Un quarto d'ora di fila il museo, il doppio per l'ascensore al balcone più alto della Mole.
Indirizzo: via Montebello 20, tel. 011.81.38.561.
Web: museocinema.it
11/05/2016 17:00
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Prezzi: museo e ascensore, 14 €.
33 MUSEO EGIZIO
Nuovo il bar-terrazza, con vista.
Indirizzo: via Accademia delle Scienze 6, tel. 011.56.17.776.
Web: museoegizio.it.
Prezzi: intero 15 €, ridotto 11.
34 MUSEO CAMERA
Da veri appassionati il negozio delle Leica.
Indirizzo: via delle Rosine 18, tel. 011.08.81.150.
Web: camera.to.
Prezzi: intero10 €, ridotto 6.
35 VENARIA REALE
Mostre, eventi, tour nel parco. Da non perdere ora Steve McCurry.
Indirizzo: p. della Repubblica 4, Venaria Reale (To), tel. 011.49.92.333.
Web: lavenaria.it.
Prezzi: reggia e giardini,14 €.
Informazioni utili
In città si gira con le gialle bici in sharing di Tobike (5 € , un giorno, tobike.it) sulla nuove ciclabili (su
comune.torino.it/bici o con l'app Bunet, come il dolce locale di amaretti e cacao, bunet.torino.it). Inoltre c'è il
metrò più nuovo d'Italia che avrà pure una sola linea, ma è utilissimo tra il centro e il Lingotto (gtt.to.it). E
per qualsiasi altra info c'è turismotorino.org.
11/05/2016
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Partendo da uno strumento di finanza innovativa, passando per l'industrializzazione delle riqualificazioni e
la certificazione energetico-ambientali, GBC Italia, in audizione alla Camera, delinea un percorso per la
"riqualificazione spinta" su larga scala del parco edilizio italiano - da Qualenergia.it
11 maggio, 2016
(Qualenergia.it)
Il comparto che potrà contribuire di più alla riduzione dei consumi di energia e delle emissioni è quello
edilizio. Bisogna passare dagli interventi sui singoli appartamenti a quelli sugli interi edifici e quartieri per
ottenere riduzioni dei consumi del 60-70%. Si chiama, in gergo, deep renovation. Inoltre va aumentata
progressivamente la superficie annualmente riqualificata dall'attuale 1% al 2% della superficie totale, un
obiettivo adottato anche del governo tedesco.
Questa la tesi presentata oggi dal Green Building Council Italia (GBC) in audizione alla Camera in merito
alla comunicazione della Commissione Ambiente del Parlamento Europeo in cui si chiede un innalzamento
dell'obiettivo di efficienza dal 27 al 40%, con una conseguente riduzione dei consumi termici soprattutto nel
settore edilizio.
Per capire l'importanza della posta in gioco sotto vari punti di vista, va ricordato che a marzo l'Institutional
Investors Group on Climate Change (IIGCC), una rete composta da 400 dei più importanti fondi pensione,
gestori di immobili e fondi di investimento che gestiscono beni per un valore di 24mila miliardi di euro,
aveva proposto alla Commissione europea di introdurre l'obiettivo dell'azzeramento dei consumi energetici
(nearly zero energy) dell'intero parco edilizio del continente entro il 2050. Un target di questo tipo
rappresenterebbe, secondo l'IIGCC, un potente stimolo per tutto il mondo immobiliare.
Nel nostro paese le potenzialità di questo mercato della ristrutturazione "spinta" degli edifici, come ha
spiegato l'organizzazione GBC Italia, sono enormi vista la presenza di parco edilizio scadente come quello
realizzato tra il dopoguerra e gli anni '70. Ma per rilanciarlo si devono affrontare alcune criticità. Vediamole
nello specifico.
1) Adeguamento dei sistemi di incentivazione
Per questo tipo di interventi non sono sufficienti le normali detrazioni fiscali del 65%, più utili per interventi
limitati (singoli appartamenti o case mono e bifamiliari). GBC propone invece nuove misure che
consentano, senza la necessità di anticipare i capitali necessari, di passare a interventi su interi edifici per
ottenere forti riduzioni dei consumi di energia, fino al 70%.
Green Building Council Italia ed Enea hanno elaborato una soluzione che potrebbe applicarsi con efficacia
al caso italiano.
Viene prevista la costituzione di un Fondo (costituito da Cassa Depositi e Prestiti, eventualmente in pool
con altri Istituti di credito privati) dedicato all'efficienza energetica nell'edilizia privata. I proprietari degli
immobili potranno chiedere unfinanziamento fino al 90% del costo di investimento a un tasso di interesse
possibilmente basso, del 2,5% ad esempio.
La richiesta, corredata da una certificazione tecnico-economica della qualità e della convenienza degli
investimenti emessa da un soggetto pubblico competente (ENEA, Università, ecc.), dovrebbe essere
inoltrata al Fondo tramite i Comuni (un'idea presentata in una recente audizione dell'Enea, vedi
QualEnergia.it, Efficienza energetica e accesso al credito, la proposta ENEA).
Il Fondo recupererà gli incentivi erogati grazie al riconoscimento di un credito di imposta decennale del 65%
e, per la parte restante, con un contributo dei proprietari. Quest'ultimo sarà inferiore rispetto ai vantaggi
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Come "decarbonizzare" interi edifici: le proposte di Green Building
Council Italia
11/05/2016
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economici derivanti dalla riduzione dei consumi di energia ottenuti. Questo passaggio potrà avvenire
attraverso le bollette o anche attraverso la fiscalità locale come avviene nei programmi statunitensi
denominati PACE (Property Assessed Clean Energy).
Questo modello - ha spiegato GBC Italia - garantisce benefici per tutti i soggetticoinvolti e supera le
problematicità della mancanza dei capitali iniziali, della proprietà frammentata e degli incapienti.
Secondo i calcoli fatti da GBC e da altri, il Bilancio dello Stato non avrebbe alcun impatto negativo da
questo strumento. Al contrario vi potrebbero essere dei vantaggi per le casse erariali. Inoltre, attraverso il
coordinamento con il vigente sistema di detrazioni fiscali e una sua opportuna rimodulazione, si potrebbe
progressivamente ridurre la spesa attuale relativa proprio per l'ecobonus.
Le ricadute occupazionali potrebbero essere notevoli: recupero in tempi brevi di una parte del mezzo
milione di posti di lavoro persi dal comparto dell'edilizia durante la crisi.
2) Aumento della produttività ed efficienza del comparto delle costruzioni
Il comparto edilizio dovrà compiere un salto di qualità, aggregandosi, qualificandosi, innovando. Viene
citato il Cresme che in suo rapporto ha spiegato che "la produttività delle costruzioni, misurata dividendo
l'output del settore a valori costanti per le ore lavorate, non solo resta molto bassa, ma soprattutto peggiora
nel tempo. Negli Stati Uniti tra 1964 e 2012, ad esempio, la produttività delle costruzioni diminuisce del
10%, mentre negli altri settori industriali cresce del 200%. I risultati sono simili per altri paesi come Regno
Unito, Finlandia, Germania, solo per fare qualche esempio. E naturalmente per l'Italia".
Ci sono però segnali di una netta inversione di tendenza, per esempio con il passaggio
all'industrializzazione delle riqualificazioni. Questo approccio garantisce una drastica riduzione dei tempi e
dei costi. GBC racconta dell'esperienza olandesedi Energiesprong, nell'ambito di un programma volto a
risanare energeticamente 110.000 appartamenti entro il 2020: l'impiego di elementi prefabbricati facilmente
installabili consente di eseguire i lavori in edifici di 2-3 piani in meno di dieci giorni, azzerando i consumi di
energia con un taglio del 40% dei costi. L'introduzione delle tecnologie digitali, ampiamente utilizzate
nell'esperienza olandese, può facilitare l'aumento di produttività.
Per accelerare la formazione di competenze innovative in questo campo sarebbe utile un ruolo attivo del
governo. In Francia l'Ademe, l'omologo dell'Enea, ha lanciato specifici bandi per favorire la creazione di
gruppi di imprese specializzate nella industrializzazione della riqualificazione delle costruzioni.
3) Le certificazioni energetico-ambientali, strumento per qualificare la trasformazione del comparto
dell'edilizia
Terzo aspetto chiave da considerare è la certificazione energetica. Per accompagnare e qualificare la
trasformazione del parco edilizio uno strumento molto utile è quello delle certificazioni volontarie validate a
livello internazionale, come i protocolli LEED promossi dal Green Building Council che, adottati in 150 paesi
su oltre 70.000 edifici, consentono di valutare la sostenibilità ambientale, sociale e sanitaria delle
costruzioni, dalla progettazione alla costruzione, dalla scelta dei materiali fino alla gestione degli edifici.
I passaggi richiesti dalla certificazione (progettazione integrata, modellazione energetica e commssioning in
particolare, validazione esterna) garantiscono la qualità del progetto e quindi anche i risultati in termini di
riduzione dei consumi, un elemento determinante quando si deve accedere ad incentivi per prestazioni
spinte.
Anche la normativa italiana ha iniziato a valorizzare questi strumenti. Le certificazioni energetico ambientali
vengono citate in alcuni Piani Energetici Regionali, nel Decreto sui Criteri Ambientali Minimi per gli appalti
nell'edilizia pubblica varato lo scorso mese di dicembre, nei criteri per aggiudicare le risorse del PON Metro.
Il mese scorso al Senato è stata approvata una mozione con la quale si pone all'attenzione del Governo la
possibilità di introdurre una premialità del 5% per gli interventi del nuovo Conto Termico accompagnati da
certificazioni energetico ambientali.
11/05/2016
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GBC Italia chiede quindi che lo Stato promuova l'impiego delle certificazioni energetico-ambientali da parte
di progettisti, costruttori, produttori di materiali e impianti, gestori degli immobili ed Enti Locali.
10/05/2016
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Il Senato chiede un'agevolazione nel conto termico per interventi su edifici storici o per chi investa in
certificazioni ambientali
[Dal senato bonus 5% per certificazioni ambientali]
La seduta del Senato del 12 aprile, oltre ad aver approvato l'importante testo che impegna il Governo a
stabilizzare l'agevolazione del 65%per la riqualificazione energetica degli edifici nel triennio 2017-2019, ha
previsto anche altre agevolazioni.
Partendo infatti dall'analisi che le misure introdotte di agevolazione per la riqualificazione energetica e di
ristrutturazione edilizia degli edifici non hanno rappresentato un costo per le finanze pubbliche ma che anzi
hanno garantito un gettito molto positivo, limitando la crisi dell'intero settore delle costruzioni, il Senato
considera che il sostegno agli investimenti nella green economy possa rappresentare un volano per
l'economia italiana, garantire occupazione e assicurare lo sviluppo di sostenibilità ed efficienza energetica.
Ecco dunque che da Palazzo Madama arrivano delle proposte per il sostegno alla green economy.
Per quanto riguarda il "conto termico", il sistema già prevede premialità per interventi globali sull'edificio e in
caso di "deeper novation", ma sarebbe opportuno introdurre ulteriori premialità in caso di interventi su
edifici storici o in caso di applicazione di protocolli energetico-ambientali, che non considerino solo la
riduzione dei consumi energetici, ma anche, in senso più ampio, l'utilizzo di fonti rinnovabili di energia e il
risparmio di altre risorse, quali ad esempio l'acqua o il terreno (ad esempio sistemi LEED, sistemi GBC o
similari). La proposta del Senato è che sia riconosciuto un extra-bonus del 5% in caso di applicazione di
certificazioni energetico-ambientali. Palazzo Madama inoltre chiede che sia riconosciuto in ogni caso un
extra-bonus del 5%, qualora si intervenga su edifici storici.
Positivo il commento di Gianni Silvestrini, Presidente di GBC Italia, che sottolinea quanto le certificazioni
energetico ambientali siano un efficace strumento per accompagnare e qualificare la trasformazione del
comparto dell'edilizia, necessaria per far fronte agli impegnativi obiettivi climatici al 2030 e a quelli
dell'economia circolare.
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Il Senato chiede extra-bonus del 5% per certificazioni energeticoambientali
09/05/2016 13:19
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L'e-book "Il mondo dopo Parigi", curato da Emanuele Bompan e Sergio Ferraris, raccoglie commenti e
opinioni sul controverso accordo uscito dalla COP21 di dicembre 2015. Nel libro anche saggi tecnici, di
professori, giornalisti ed esperti focalizzati su alcuni elementi salienti dell'accordo.
09 maggio 2016
L'accordo di Parigi, uscito dalla Cop21 di dicembre 2015, non ha ancora un suo ruolo preciso: un fallimento
che firma la condanna dell'umanità, o trend culturale simbolo dell'evoluzione dei consumatori e della
popolazione, o la scelta cruciale che salva le generazioni future, limitando i danni del cambiamento
climatico antropico?
Attraverso l'e-book "Il mondo dopo Parigi", Emanuele Bompan e Sergio Ferraris hanno raccolto commenti e
opinioni su questo controverso accordo. Idee, riflessioni, critiche dalla società civile, dalla politica e dal
mondo delle imprese italiane. Un'antologia che inquadra lo stato della riflessione nel nostro paese.
Ma questo libro accoglie anche una serie di saggi tecnici, redatti da professori, giornalisti ed esperti
focalizzati su alcuni elementi salienti dell'accordo.
Un importante strumento di utilità per il ricercatore, lo studente, il cittadino interessato, il politico che voglia
interessarsi all'argomento e capire come e se l'Accordo di Parigi cambierà le nostre vite.
"Abbiamo voluto fare un testo che fosse un compendio utile e allo stesso tempo fornisse opinioni e
commenti sui tanti elementi contenuti nel testo" (E. Bompan)
"Non si parla abbastanza di questo testo che di fatto stravolge il modello di sviluppo economico mondiale,
ma allo stesso tempo è insufficiente per risolvere un volta per tutte la sfida del clima. I singoli obiettivi
nazionali non sono sufficienti a contenere l'aumento della temperatura entro i 2 °C, ma l'Accordo ha tutti i
meccanismi per essere implementato con maggiore ambizione, basta che la politica lo voglia" (S. Ferraris).
I contributi sono di: Federico Antognazza, Paola Bolaffio, Emanuele Bompan, Chiara Braga, Stefano
Caserini, Marica Di Pierri, Averaldo Farri, Sergio Ferraris, Agime Gerbeti, Roberto Giovannini, Leonardo
Massai & Sara Venturini, Mariagrazia Midulla, Simone Mori, Rossella Muroni, Giuseppe Onufrio, Piero
Pelizzaro, Daniele Pernigotti, Valentino Piana, Gianni Silvestrini, Dario Tamburrano, Giovanni Battista
Zorzoli.
Il mondo dopo Parigi."L'Accordo sul clima visto dall'Italia: prospettive, criticità e opportunità"
A cura di Emanuele Bompan e Sergio Ferraris (Edizioni Ambiente - maggio 2016 - ISBN: 978-88-6627-1994 - formato: e-book)
Gli Autori
Emanuele Bompan è giornalista e geografo. Si occupa di cambiamenti climatici, energia, green economy,
politica internazionale e politica americana. Collabora con testate come La Stampa, BioEco- Geo, Materia
Rinnovabile, Equilibri, La Nuova Ecologia.
Sergio Ferraris è giornalista scientifico, direttore della rivista QualEnergia, e si occupa di questioni
ambientali, energetiche e sociali dal 1979.
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23
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L'accordo di Parigi sul clima visto dall'Italia: un e-book su prospettive,
criticità e opportunità
09/05/2016 08:05
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ediliziaterritorio.ilsole24ore.com
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L'architetto scelto per realizzare la nuova sede del gruppo, ha spiegato in un incontro pubblico la nascita
del progetto pensato per una localizzazione nello storico quartire della città
È atterrato come una "nuvola" nello spazio urbano costruito di Torino, nel cuore del quartiere Aurora. Un
cantiere che, anticipando la portata dell'opera, si è rivolto alla città con un linguaggio nuovo: mai, in questi
mesi, è stata montata una tradizionale impalcatura. Giorno dopo giorno, sotto gli occhi incuriositi (talora
critici) degli abitanti, l'edificio ha preso forma, superando ogni difficoltà, anche burocratica e sostituendosi ai
capannoni dismessi di una ex centrale Enel. Sinuoso, materico, caratterizzato da una composizione
asimmetrica di vetrate orizzontali e verticali - che, tono su tono, si alternano a pannelli metallici color bronzo
e che modificano la propria intensità, creando un gioco di luci e ombre a seconda delle ore del giorno l'immobile, destinato a ospitare dall'autunno prossimo la nuova sede centrale della Lavazza, è già una
realtà.
«Un'opera che restituisce alla città ciò che la città ha dato all'impresa e che investe in quel quartiere in cui il
marchio ha legato lo sviluppo della propria storia», ha spiegato, giovedì scorso, 5 maggio, Paolo Corradini ,
responsabile del progetto per l'azienda torinese, durante l'incontro di presentazione e dibattito organizzato
da Alessiostudio alla Fondazione Sandretto Re Rebaudengo di Torino sul tema dell'architettura e della
rigenerazione urbana. Chiaro il senso delle sue parole: perché oltre a una palazzina storica, all'angolo fra
via Bologna e via Pisa, già recuperata nel 2015 e che ospita lo Iaad (l'Istituto di arte applicata) e al di là
della riqualificazione, già avvenuta, di via Pisa, prima via smart di Torino (connessa sia sotto l'aspetto
materiale, della mobilità, che sotto quello immateriale, della rete), la nuova sede Lavazza, su cui l'impresa
ha investito circa 120 milioni, porterà con sé tante novità per il capoluogo piemontese.
La prima novità è una grande piazza-giardino di 3.500 mq, per cui lo stesso Giuseppe Lavazza , affiancato
dalla paesaggista Camilla Zanarotti e appassionato di botanica, ha selezionato e scelto le piante nei vivai di
Pistoia. Poi c'è un'area archeologica, che conserva i resti di una necropoli paleocristiana, ritrovata durante
gli scavi e che sarà visitabile; un museo di 1.600 mq, dedicato alla storia del brand, curato da RAA, Ralph
Appelbaum Associates, lo studio che ha firmato anche il museo della Lego e di Ikea. Poi ancora uno spazio
espositivo e multifunzionale di 6.600 mq, collegato a un ristorante che nasce sotto l'egida dello chef stellato
Ferran Adrià e che all'occasione potrà ospitare anche grandi eventi. Infince, c'è un'offerta di ristorazione per
tutti i giorni, aperta ai dipendenti e a tutti i torinesi, con tre diverse cucine e altrettante tipologie di food, dal
cibo di strada ai piatti della tradizione al vegetariano.
«La grande scommessa dei committenti - ha spiegato al pubblico Cino Zucchi , l'architetto che è stato
scelto dalla Lavazza per lo sviluppo del progetto e che ha lavorato insieme Cristiano Picco per la parte
urbanistica - è stata scegliere per l'headquarter uno spazio urbano, reinterpretando una porzione di
territorio, nel luogo che per eccellenza riunisce la più alta concentrazione di livelli di complessità. L'edificio,
che s'inserisce nel dibattito sull'urban life, non sarà solo una sede aziendale, ma rappresenta l'opportunità
di riaprire un'area che era stata concepita, nel passato, con una logica diversa e industriale e di rileggerla,
con un diverso approccio anche sotto l'aspetto ambientale».
Il fabbricato uffici, che sarà certificato leed (per la certificazione delle palazzine storiche al tempo dell'avvio
del cantiere non era ancora sviluppato il certificato di matrice americana sui recuperi), è caratterizzato dalla
facciata esterna e dal grande atrio vetrato, spazio di raccordo e connessione. Di qui si sviluppa anche la
scala principale dell'edificio che, con un andamento fluido lungo la parete di fronte, sale fino al terzo piano
dove si apre una grande terrazza con giardino pensile.
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 13/05/2016
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Cino Zucchi: «Con l'headquarter Lavazza un nuovo spazio urbano per
Torino»
09/05/2016 08:05
Sito Web
ediliziaterritorio.ilsole24ore.com
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 13/05/2016
25
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Il ripensamento del luogo fisico coinciderà con una rivoluzione nell'organizzazione del lavoro: gli uffici, oggi
separati, si apriranno in grandi spazi comuni, luogo di scambio delle idee più che le tradizionali sale
riunioni. Grande la sfida anche sul piano della comunicazione: interna - verso i dipendenti che animeranno i
nuovi ambienti - e all'esterno, verso la città, con le visite in cantiere, con i grandi cartelloni che spiegano la
trasformazione in atto, con un sito che parla anche attraverso i video e che all'indirizzo
www.nuvola.lavazza.it è stato appena ripensato.
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09/05/2016 06:29
Sito Web
formiche.net
diffusione:6
pagerank: 6
L'analisi di Gianni Silvestrini, presidente del Green building council Italia e direttore scientifico del Kyoto
Club
L'articolo di Gianni Silvestrini tratto dall'ultimo numero della rivista Formiche
Dopo la firma dell'accordo di Parigi, le politiche di riduzione delle emissioni di gas climalteranti hanno subito
un'accelerazione in molti Paesi. Tre aree, in particolare, hanno già visto cambiamenti significativi. Quella
dei combustibili fossili (con la frenata nei confronti del carbone da parte di Cina, Usa, Vietnam, Regno Unito
e Germania), delle rinnovabili (con il forte rilancio previsto da Usa, Germania e da molti Paesi africani,
sudamericani e asiatici) e, infine, della mobilità elettrica (Norvegia e Olanda stanno pensando di ostacolare
la vendita di veicoli a combustione interna a partire dal 2025, l'India dal 2030). C'è poi un altro comparto,
quello dell'efficienza energetica, che è fondamentale per la riduzione delle emissioni e nel quale è
prevedibile un deciso salto di qualità negli interventi. Questo potrà avvenire con una forte accelerazione
della diffusione di tecnologie a basso consumo, con il ripensamento di modelli di business in grado di
smuovere interi comparti e con l'impiego di tecnologie digitali in ambiti vasti, come città e industrie.
Vediamo innanzitutto l'impatto di tecnologie a bassissimo consumo di energia. I Led sono un ottimo
esempio di una soluzione dirompente, che in pochi anni ha visto un tale miglioramento delle prestazioni e
una così rapida riduzione dei costi da rimettere in discussione l'intero comparto produttivo dei sistemi
d'illuminazione. La diffusione su larga scala di questa tecnologia potrà consentire entro il 2030 di ridurre di
un terzo i consumi di illuminazione a livello mondiale. Nella trasformazione del mercato, i governi possono
svolgere un ruolo importante, sia attraverso la proibizione della vendita dei sistemi inefficienti sia attraverso
la promozione della diffusione dei Led. È quanto sta facendo l'India che, all'inizio del 2015, ha lanciato il
Domestic efficient lighting programme (Delp) ottenendo nel giro di 20 mesi una riduzione dei prezzi dei Led
dell'83% e della potenza di punta richiesta sulla rete di 2,3 GW. Visto il successo del programma, che ha
visto la vendita di 90 milioni di lampade, ad aprile il governo ha deciso di lanciare una nuova fase, questa
volta mirata alla diffusione di 770 milioni di Led.
Per capire come un intero comparto possa essere rivoluzionato, guardiamo cosa sta avvenendo nel settore
dell'edilizia in Olanda, dove negli ultimi anni si è sviluppato un ambizioso programma basato
sull'industrializzazione delle ristrutturazioni a basso costo e in tempi brevissimi. Grazie all'acquisizione
digitale delle caratteristiche degli edifici, questo innovativo modello prevede la realizzazione in fabbrica di
cappotti, infissi e della parte impiantistica. L'inserimento di elementi isolanti prefabbricati facilmente
installabili consente di eseguire i lavori in soli dieci giorni. A gestire questo processo è un'associazione,
Energiesprong (salto energetico), nata cinque anni fa con il preciso scopo di reinventare le modalità di
riqualificazione edilizia alla luce degli obiettivi climatici di lungo periodo. Maturata una buona esperienza
con i primi 800 appartamenti, adesso il programma viaggia più veloce. Non si lavora più casa per casa, ma
strada per strada. Del resto, l'obiettivo concordato con il governo olandese è molto ambizioso perché punta
alla riqualificazione spinta di 111mila appartamenti.
L'affinamento di queste modalità d'intervento ha consentito in quattro anni di ridurre del 40% i costi - oggi
pari a 45mila euro per appartamento - e di passare dal dimezzamento dei consumi al concetto di net zero
energy, ottenuto con un taglio del 70% della domanda di climatizzazione e coprendo la quota restante con il
fotovoltaico. Vengono inoltre garantiti i risultati per trent'anni grazie anche a un sistema di monitoraggio che
consente di controllare in tempo reale le prestazioni degli edifici. Grazie all'esperienza accumulata e al
taglio dei costi determinati dall'industrializzazione, oggi è possibile effettuare gli interventi senza incentivi e
senza alcuna anticipazione economica da parte degli inquilini, le cui bollette confluiscono in un fondo
GBC ITALIA WEB - Rassegna Stampa 13/05/2016
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Le nuove frontiere del risparmio energetico
09/05/2016 06:29
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27
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comune consentendo di estendere gli interventi.
Abbiamo visto le trasformazioni in atto all'interno di un servizio - quello dell'illuminazione - o di un comparto
- quello dell'edilizia - in grado di ottenere forti riduzioni dei consumi energetici. La rivoluzione digitale
consente di innalzare l'efficienza in modo trasversale e pervasivo nell'intera società. La diffusione di sensori
e di oggetti connessi è, infatti, destinata a crescere in modo esponenziale - dai 13 miliardi di oggi ai 50
miliardi alla fine del decennio - fornendo la possibilità di misurare, interpretare, diagnosticare problemi e
risolverli, creando opportunità che non erano nemmeno immaginabili fino a poco tempo fa. La capacità di
gestire l'immensa quantità di informazioni raccolte, permette - attraverso sofisticati strumenti analitici e
software predittivi - di ottimizzare il funzionamento e la manutenzione degli impianti industriali. Ma la
possibilità di connettere una molteplicità di oggetti nelle case, nelle auto, nelle fabbriche, nelle città, nella
produzione di energia, consentirà di passare all'Internet of things, ampliando enormemente le opportunità,
la produttività e il risparmio di energia. Secondo Cisco, l'aumento di valore legato a queste innovazioni al
2020 potrebbe essere di 19mila miliardi di dollari, la crescita più significativa della storia umana. Insomma,
affinché l'efficienza energetica possa svolgere un ruolo incisivo necessario al drastico taglio delle emissioni,
dovremo interpretarla in modo innovativo, valorizzando le sue enormi potenzialità inespresse.
Gianni Silvestrini (Presidente del Green building council Italia e direttore scientifico del Kyoto Club)
ultima modifica: 2016-05-09T06:29:47+00:00 da Gianni Silvestrini
ECOSOSTENIBILITA
5 articoli
13/05/2016
Pag. 36
diffusione:34073
tiratura:72642
Cooperazione, fondi al Nord
Finanziati progetti per innovazione, sostenibilità , cultura
Pagina a cura DI MASSIMILIANO FINALI
Rimarrà aperto fino al 23 giugno 2016 il secondo bando del programma Interreg Central Europe 2014-2020
che mette in campo risorse per 90 milioni di euro. Il bando fi nanzierà, così come in occasione della prima
edizione, progetti di cooperazione transnazionale che affrontano le sfi de condivise dalle regioni interessate
in materia di innovazione, sostenibilità energetica, patrimonio naturale e culturale, trasporti. In Italia, il
programma coinvolge sostanzialmente tutta l'area del nord. Le informazioni sul bando sono reperibili sul
sito internet uffi ciale del programma www.central2020.eu. Bando accessibile a enti pubblici e privati I fondi
possono essere richiesti da enti pubblici nazionali, regionali e locali, istituzioni private, comprese le società
private, dotate di personalità giuridica e le organizzazioni internazionali. I progetti devono prevedere il
coinvolgimento di almeno tre partner provenienti da almeno tre paesi differenti. Sono anche ammissibili al
finanziamento, in quota parte, candidati non appartenenti all'area del programma purché all'interno dell'Ue;
almeno due dei tre soggetti che compongono il partenariato devono provenire da aree ammissibili al
programma. Interessate le aree centrali europee Il programma Central Europe include interamente gli stati
europei di Austria, Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia e Slovenia. Sono
parzialmente coinvolti gli stati europei di Germania (interessati gli otto Länder di Baden-Württemberg,
Bayern, Berlin, Brandenburg, Mecklenburg-Vorpommern, Sachsen, Sachsen-Anhalt, Thüringen) e Italia
(coinvolte le sette regioni di Emilia-Romagna, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Lombardia, Piemonte, Valle
d'Aosta e Veneto, oltre alle due Province autonome di Bolzano e di Trento). Finanziamenti per programmi
su innovazione, ambiente, cultura e trasporti Il programma ha l'obiettivo di spingere la cooperazione
regionale tra i nove paesi dell'Europa centrale. L'obiettivo generale del programma è quello di collaborare
oltre i confi ni per rendere le città e le regioni dell'Europa centrale posti migliori per vivere e lavorare,
implementando soluzioni intelligenti per rispondere alle sfi de regionali in materia di innovazione, economia
a basse emissioni di carbonio, ambiente, cultura e trasporti. In tema di innovazione, i proponenti possono
finanziare progetti per migliorare i collegamenti sostenibili tra attori dei sistemi innovativi per il
potenziamento regionale, nonché progetti per migliorare le competenze imprenditoriali e l'innovazione
sociale nelle regioni di interesse. Nell'area ambientale, il bando finanzia progetti per sviluppare e
implementare soluzioni per aumentare efficienza energetica e l'utilizzo di energia rinnovabile, all'interno di
infrastrutture pubbliche, oltre a progetti per migliorare le strategie di pianificazione territoriale basate sulle
basse emissioni di carbonio e le politiche di sostegno alla mitigazione del cambiamento climatico. I fondi
sostengono inoltre progetti per migliorare la mobilità nelle aree urbane, con l'obiettivo di ridurre le emissioni
di CO Relativamente alla cultura, è possibile fi nanziare progetti per migliorare la gestione integrata
ambientale per la protezione e l'uso sostenibile delle risorse naturali. I contributi sostengono progetti per
migliorare le capacità di uso sostenibile del patrimonio culturale, nonché i progetti per migliorare la gestione
ambientale di aree urbane al fi ne di renderle luoghi più vivibili. Infi ne, in tema di trasporti, possono essere
presentati progetti per migliorare la pianifi cazione e il coordinamento dei sistemi di trasporto passeggeri
regionali, nonché per studiare soluzioni di trasporto multimodale ecologico. Contributo a fondo perduto
dell'80% I benefi ciari possono ottenere un contributo a fondo perduto fi no all'80% della spesa ammissibile;
fanno eccezione i soggetti localizzati in Croazia, Repubblica Ceca, Ungheria, Polonia, Slovacchia e
Slovenia che possono ottenere una percentuale dell'85%.
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
29
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L'Unione europea ha stanziato 90 milioni. Coinvolte tutte le regioni settentrionali
13/05/2016
Pag. 1
diffusione:22216
tiratura:57915
Ermete Realacci
Finalmente la Camera ha approvato la legge attesa da decenni, che ferma il consumo di territorio e
favorisce la riqualificazione urbana. Un primo passo importante per un provvedimento necessario, e un'altra
pagina importante scritta dal Parlamento, dopo il voto sulle Unioni civili che ci ha fatto raggiungere l'Europa
e diventare un Paese migliore. Si tratta di norme urgenti che vogliono contrastare il consumo di suolo,
impermeabilizzato, ci dicono i dati Ispra, ormai a colpi di 7 metri quadri al secondo. Segue a pag 11 Un
ritmo insostenibile, tanto più in un Paese dal territorio naturalmente fragile. L'obiettivo è azzerare il
consumo di suolo entro il 2050, difendere le aree agricole e incentivare da subito, anche fiscalmente, la
rigenerazione urbana e una nuova edilizia orientata alla riqualificazione strutturale ed energetica. Una
strada percorribile e conveniente, come dimostra il successo dell'ecobonus, che nel 2014 ha generato
insieme al credito di imposta 425mila posti di lavoro fra diretto e indotto e 28,5 miliardi di investimenti,
ridando slancio ad uno dei settori più colpiti dalla crisi e rendendo più belle, sicure e vivibili tante nostre
città. Fra le misure più importanti c'è quella sui proventi delle concessioni edilizie che saranno vincolati alle
opere di urbanizzazione; inoltre per 5 anni è impossibile il cambio di destinazione d'uso per i terreni agricoli
che hanno ricevuto i contributi Ue. Un emendamento approvato, proposto da Legambiente, prevede che i
comuni facciano un censimento degli edifici e delle aree dismesse, non utilizzate o abbandonate. Nel
dibattito si sono ascoltate assurdità, c'è chi ha parlato di un provvedimento che genera cementificazione e
chi ha gridato "all'esproprio proletario". La verità è che questa è una legge complessa e indispensabile, ma
adesso perseguibile perché è cambiata la cultura del territorio, considerato per troppo tempo una risorsa
illimitata. Un grazie al lungo lavoro dei relatori Braga e Fiorio, adesso mi auguro un iter rapido in Senato per
voltar pagina su difesa e valorizzazione del territorio e cambiare rotta all'edilizia, orientandola verso la
riqualificazione, l'innovazione e la bellezza. Per un'Italia che fa l'Italia.
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
30
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La legge del Buongoverno
12/05/2016
Pag. 10
diffusione:112526
tiratura:144818
Sono 850mila gli impianti di fonti rinnovabili Secondo il rapporto di Legambiente, sono 39 i Comuni 100%
rinnovabili, per 8.047 il sole è la fonte di energia principale Val di Vizze (Bolzano) il più virtuoso
DANIELA FASSINI
Italia è sempre più "green". Grazie alla crescita delle fonti rinnovabili degli ultimi dieci anni, oggi il Belpaese
è il primo al mondo per incidenza del solare rispetto ai consumi elettrici (8,1%, pari al fabbisogno di 9,1
milioni di famiglie). In 10 anni, inoltre, si è passati dal 15 al 35,5% dei consumi elettrici da energie pulite con
un calo del 2,7% nel 2015 rispetto al 2014. Gli impianti per l'energia rinnovabile, fra fotovoltaico, eolico,
idroelettrico , geotermia, bioenergie e teleriscaldamento, sono in Italia oltre 850.000, almeno uno in ogni
Comune. Mentre in 2.660 Comuni l'energia elettrica "pulita" prodotta supera quella consumata e ben 39
sono 100% rinnovabili. In questi Comuni le fonti rinnovabili installate riescono a superare i fabbisogni sia
elettrici che termici: dal riscaldamento delle case, all'acqua calda per usi sanitari ed all'impiego
dell'elettricità. Questi Comuni, perlopiù in Nord Italia (ben 22 sono in provincia di Bolzano e 7 in quella di
Trento ma si arriva anche in Toscana) rappresentano oggi il miglior esempio di innovazione energetica e
ambientale. Sono i dati presentati nel rapporto "Comuni rinnovabili 2016", realizzato da Legambiente sullo
stato di salute dell'energia pulita in Italia. E anche se nel 2015 si è verificato i primo calo nella produzione
dopo 10 anni e una diminuzione del trend delle installazioni, secondo l'associazione ambientalista
proseguono le esperienze virtuose. «L'Italia ha tutte le potenzialità per far ripartire gli investimenti nelle fonti
rinnovabili grazie alle risorse presenti nel territorio, da Nord a Sud - ha dichiarato il vicepresidente di
Legambiente, Edoardo Zanchini - e oggi è davvero possibile grazie alla riduzione del costo degli impianti e
alle innovazioni nella gestione delle reti e dei sistemi di accumulo». In tutti i Comuni italiani, da nord a sud,
dalle grandi aree metropolitane ai piccoli paesini dell'interno è installato almeno un impianto solare
fotovoltaico. Mentre sono complessivamente 1.420 i Comuni dove grazie a questa tecnologia la produzione
di energia elettrica supera il fabbisogno delle famiglie residenti. Anche l'eolico piace molto agli italiani. Sono
850 i comuni che hanno almeno un impianto e la potenza installata è in crescita con una produzione pari al
fabbisogno elettrico di oltre 5,5 milioni di famiglie. Mentre sono 323 i Comuni che si possono considerare
autonomi dal punto di vista elettrico - si produce più energia di quanta ne viene consumata - grazie alla
forza del vento. Complessivamente, invece, prendendo in considerazione tutti i comuni italiani, sono 613
quelli che grazie alle rinnovabili producono dal 99 al 70% di energia elettrica rispetto ai fabbisogni
domestici. Va invece al Comune di Val di Vizze, che si estende lungo una vallata di 30 chilometri circa nella
provincia di Bolzano, il premio "Comuni Rinnovabili 2016" grazie alla produzione di energia elettrica e
termica attraverso il mix di 5 tecnologie "pulite" tra mini-idroelettrico e fotovoltaico. Il premio "Buona Pratica"
è stato invece assegnato a San Lorenzo Bellizzi, il comune montano nel Parco del Pollino, in provincia di
Cosenza, dove l'energia prodotta con il fotovoltaico ha garantito l'esenzione della Tasi a tutti i cittadini. Al
neoministro per lo sviluppo economico, Calenda, l'associazione ambientalista propone di guardare ai
Comuni più avanzati di questa rivoluzione verde per raggiungere l'obiettivo del 50% da rinnovabili
annunciato dal premier Matteo Renzi entro la legislatura. «È necessario liberare in particolare
l'autoproduzione, la produzione e distribuzione locale da fonti rinnovabili - aggiunge il numero due di
Legambiente - Sono numerose le barriere e le tasse, infatti, che oggi impediscono investimenti che
sarebbero a costo zero, e per questo occorre introdurre regole semplici e trasparenti per l'approvazione dei
progetti, spingendo gli investimenti attraverso innovazioni nel mercato elettrico e negli incentivi, nelle reti
energetiche».
2.660
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
31
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
La svolta verde dei Comuni Cresce l'energia pulita
12/05/2016
Pag. 10
diffusione:112526
tiratura:144818
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
I COMUNI IN CUI L'ENERGIA PULITA PRODOTTA SUPERA QUELLA CONSUMATA
39
I COMUNI 100% GREEN: LA PRODUZIONE PULITA SUPERA I FABBISOGNI
35,5%
LA PERCENTUALE DEI CONSUMI ELETTRICI GARANTITI CON LE RINNOVABILI
850.000
GLI IMPIANTI DI ENERGIA RINNOVABILE PRESENTI DA NORD A SUD
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
32
12/05/2016
Pag. 22
CASA 24 PLUS
diffusione:162324
tiratura:213091
A Udine sviluppi ad alta efficienza energetica
paola pierotti
A Udine sviluppi ad alta efficienza energetica pag. 25 a Poche operazioni immobiliari, votate all'efficienza
energetica e al recupero dell'esistente, nel quadro dei paletti fissati dal Comune. «Nel 2012 a Udine è
entrato in vigore il nuovo piano regolatore - spiega Carlo Giacomello, assessore alla Pianificazione
territoriale-e siè scelto di ridurre il potenziale edificatorio di un milione di metri cubi, essendo stato calcolato
per 135mila abitanti, mentre la città oggi ne conta meno di 100mila. Non solo, in fase di attuazione, per
espressa volontà dei cittadini, abbiamo avviato un declassamento delle zonizzazioni, riportando anchea
verde alcune aree edificabili». D'altra parte la Regione ha collaborato finanziando il recupero del centro
storicoe con il regolamento edilizio il Comune ha imposto i requisiti minimi in termini di efficienza energetica
: CasaClima B per le nuove costruzioni e l'aumento di una classe per ogni intervento di riqualificazione. In
questo contesto, Immobiliare Friulana Nord sta ultimando in pieno centro la ristrutturazione di cinque
appartamenti con tagli da 140-150 mq. «Siamo alle finiture interne, sarebbe in vendita a 3.500 euro/mq, ma
non avendo avuto risposte dal mercato, optiamo per l'affitto- commenta Adriano Delle Mule, ad dell'azienda
-. Il momento storico non invita ad investire sul nuovo: noi non faremo nulla prima del 2017». Tuttavia, tra le
recenti costruzioni si distingue un'operazione ultimata con successo dal Gruppo Rizzani De Eccher di fronte
al teatro Giovanni, a due passi dal centro storico. Sviluppata dall'immobiliare Iride su progetto di Archest
con Studio Suraci, gli alloggi sono stati venduti a 3.500 euro/mq. È uno dei primi progetti CasaClima A+ con
serre bioclimatiche integrate negli alloggi, che il mercato ha apprezzato per la posizione e per l'estrema
personalizzazione degli interni. In zona Centro Studi, poi, l'impresa Riva spa terminerà per la primavera del
2017 un comparto di tre fabbricati da8 piani ciascuno, per un totale di 80 unità abitative. «Case in vendita
da 2.200 a 2.700 euro/mqa seconda del taglio- precisa Aldo Riva- integrate con un edificio direzionalecommerciale». Stenta invece a decollare l'operazione dell'ex Upim davanti al Municipio dove Rizzani De
Eccher aveva affidato un primo progetto anche a Rafael Moneo, contrastato però sia dall'amministrazione
che dalla soprintendenza. Alcuni operatori hanno tentato la strada del concorso di progettazione per
cercare soluzioni innovative: Rizzani De Eccher ne ha bandito uno per l'area ex Enel per mettere a
confronto soluzioni alternative per un piano con un centinaio di nuovi alloggi. La famiglia Zamparini invece
ha indetto un concorso di idee per sviluppare un insediamento con 150 unità abitative su via della Faula, a
completamento di un'area commerciale. Iniziative ambiziose, ma per ora ferme sulla carta. Saranno le
recenti politiche per la mobilità, l'incentivo alle biciclettee la realizzazione di parcheggi, a porre le condizioni
per una rinnovata attrattività del centro storico. Ne è convinto Giovanni La Varra, progettista dello studio
Barreca & La Varra e docente di progettazione architettonicaa Udine: «Ci sono segnali deboli di ripartenzae
la sfida starà nella creazione di luoghi di servizio legati al lavoro giovanile, integrati alle residenze. Fuori dal
tessuto consolidato resta da risolvere l'integrazione tra le aree agricolee la frange urbane degli anni 70». A
40 anni dal terremoto, il futuro della città si giocherà più in generale sul recupero delle aree militari
dismesse. «Già due caserme, una di 10e una di 6 ettari sono passate al Comune e si sta valutando il mix
funzionale ottimale. Per l'ex Caserma Osoppoa ridosso del distretto sanitario ci concentreremo sulla
realizzazione di servizi complementari, mentre per l'ex caserma Piave pensiamo di mettere a punto un
bando - argomenta l'assessore - integrando spazi per lo sport, creativi e ricreativi, scolastici, senza
escludere l'housing sociale». Trai partner il comune guarda a Cdp «con cui stiamo ragionando per lo
sviluppo di uno spazio museale nell'ex deposito frigorifero». «A livello regionale intanto si sta organizzando
un consorzio- spiega Lucio Asquini di Archest - per lo sviluppo di housing sociale. Come progettisti
cerchiamo di sperimentare sul fronte della tecnologia, anche con l'introduzione del legno, ma spesso
conviene optare per soluzioni tradizionali, lavorando più sulle marginalità che sull'industrializzazione».
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
33
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Focus città
12/05/2016
Pag. 22
CASA 24 PLUS
diffusione:162324
tiratura:213091
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
34
La proprietà intellettuale è riconducibile alla fonte specificata in testa alla pagina. Il ritaglio stampa è da intendersi per uso privato
Foto: Progetto Teatro1. Residenze in classe A+ CasaClima con serre bioclimatiche e alto grado di
personalizzazione
12/05/2016
Pag. 25
CASA 24 PLUS
diffusione:162324
tiratura:213091
L'appartamento ristrutturato rende di più
La riqualificazione permette di vendere e locare a prezzi più alti
Adriano Lovera
a Metterea reddito un immobile, dopo aver investito sulla sua riqualificazione energetica, porta un beneficio
di almeno mezzo punto percentuale a livello di rendimento e un apprezzamento del valore commerciale del
10%.È quanto emerge da uno studio pubblicato da Gabetti Property Solutions, alla luce dello stock ancora
molto ingente, nel nostro Paese, di abitazioni con classe energetica G (la peggiore). «Gli interventi
finalizzati al risparmio energetico sono ben ammortizzati dai vantaggi fiscali, dai minori costi in bolletta e dal
più alto comfort abitativo che permette di affittare sui livelli massimi», spiega il direttore generale Marco
Speretta. Ma quali sono, nel concreto,i principali lavori da mettere in campo? «In ordine di importanza, la
sostituzione della vecchia caldaia con un modelloa basso consumo, come quellea condensazione, il
cambio dei serramenti, in modo che abbiano una buona tenuta verso il caldoe il freddo,e infine azioni di
coibentazione a livello dei muri, come l'involucro interno o il cappotto esterno. Il primoè quello che dài
benefici maggiori mentre l'ultimoè consigliabile solo se inserito nell'ambito di una ristrutturazione globale,
altrimenti, da solo, rischia di presentare un rapporto costi-benefici limitato». Come si arriva a stimare il
rendimento in un investimento di questo tipo? Gabetti ha ipotizzato di spendere 200mila euro per
acquistare un immobile in zona semicentrale di classe G, da metterea reddito, in quattro città: Milano,
Bologna, Padova e Roma. E poi di sottoporlo a lavori di ristrutturazione edilizia (detraibili al 50%)e di
efficienza energetica (al 65%). Prendiamo l'esempio milanese, riguardante un appartamento da due
cameree cucina abitabile (65 mq), in zona Città Studi. Al prezzo di acquisto sono state aggiunte le imposte
come "seconda casa" (calcolate sul prezzo, non sul valore catastale), il 3% di intermediazione di agenzia,
una spesa media per il notaio, 26mila euro di ristrutturazione (impianti, sanitari, pavimentazione) e 15.600
euro di efficientamento energetico (caldaia, serramenti e isolamento). Dunque un investimento complessivo
di 272mila (il costo medio diegli interventi è stimato da Finint Green Hub e Ufficio Studi Gabetti). «Con un
immobile rimesso a nuovo - argomenta Speretta - si può ragionevolmente pensare di affittarlo a un canone
mensile massimo». Che nel caso in questione è di 950 euro al mese, per un introito annuale di 11.400, che
corrispondea un rendimento lordo del 4,2 per cento. Dal costo complessivo però, vanno tolti 23.140 euro
(su 46.600 totale di interventi) che si portano in detrazione (spalmati però su 10 anni). La parte che non si
abbatte fiscalmente si recupera con due anni di affitto e calcolando 248.880 euro come investimento reale,
il rendimento lordo passa al 4,6%. Ipotizzando una tassazione al 21% (cedolare secca)e circa 2mila euro
tra spese di condominio e imposte Imu-Tasi, si ottiene un risultato netto del 2,8% (negli altri casi proposti,
per effetto di maggiorio minori costi di investimento, si va dal 2,6% di Roma fino addirittura al 3,3% di
Bologna). Restando sull'esempio di Milano, se si rinunciasse alla ristrutturazione, si avrebbe un impegno
iniziale di 230.420 euro, ma secondo Gabetti si potrebbe affittare a soli 750 euro al mese, ottenendo un
rendimento lordo del 3,9% e netto del 2,2 per cento. «Un aspetto importante riguarda poi la rivalutazione
futura - dice ancora il direttore generale -.Un immobile riqualificato, in caso di rivendita, determina un capital
gain di almeno il 10-15%, a prescindere dalle dinamiche di mercato dei prezzi.E inoltre risulta molto più
versatile perchéè appetibile per tuttii tipi di locazione, da quella tradizionale 4+4 all'affitto turistico breve,
molto di moda in questo periodo».
il patrimonio
Stock inefficiente Secondo l'ufficio studi Gabetti gli edifici residenziali in classe Go inferiore variano trai9e
gli 11 milioni in Italia, su uno stock complessivo di circa 12 milioni. Quindi rappresentano almeno il 75% sul
totale. Si tratta di 6.911.180 edifici costruiti prima del 1970, dunque precedenti alla legge sul risparmio
energetico 376/76. Cui vanno aggiunti, benché non esista una mappatura ufficiale, tra i2 ei4 milioni di edifici
ECOSOSTENIBILITA - Rassegna Stampa 13/05/2016
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studio gabetti property solutions
12/05/2016
Pag. 25
CASA 24 PLUS
diffusione:162324
tiratura:213091
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costruiti successivamente. Questi stabili consumano anche quattro volte quanto quelli più recenti. Secondo
una recente elaborazione di Immobiliare.it, un immobile con almeno 30 anni di età consuma in media, ogni
anno, dai180 ai 200 Kwh/mq, mentre uno in classe B si atttesta frai 30ei 40 Kwh/mq.