Olympus marathon 2011 - Valetudo Skyrunning Italia

Transcript

Olympus marathon 2011 - Valetudo Skyrunning Italia
Olympus marathon 2011
Scritto da Giorgio Pesenti
Lunedì 27 Giugno 2011 18:33
Sull’ Olympo sono ritornati i Titani.
612 atleti hanno corso sui sentieri degli Dei.
Le aquile della Valetudo, 2^ Cecilia Mora,
5° Fenaroli Maurizio, 289° mister G.
Gli dei-TOPrunner dell’Olympo sono
la Russa Voukueva e il Catalano Rabat.
Guarda le foto su Gallery.
Millenni fa i titani furono cacciati dall'Olimpo per far posto agli Dei, mentre oggi 26
giugno 2011 un esercito di 612 atleti, armati di scarpette multicolori e bastoncini al
carbonio superleggeri hanno animato la montagna piu' famosa della mitologia mondiale.
Questa terza prova del circuito mountain running International cup gran prix delle
naciones 2011 si è svolta tra mare, montagna e cielo, nel paradiso del parco nazionale
dell' Olympo, questa eccezionale zona Ellenica si trova nella parte settentrinale della
Grecia, tra la Tessaglia e la Macedonia non lontano dal mar Egeo. La vetta piu' alta
dell'Olimpo misura mt. 2917 s.l.m., nell'antica Grecia, tra queste sommità rocciose venne
costruito un mito che resiste anche ai giorni nostri, viene raccontato che su questa
montagna degli dei, esattamente sopra la vetta, si trovava il trono di Zeus, questa
sommità è perennemente circondata dalle nubi; alcuni affermano che le nubi sono il
copricapo naturale del sommo Dio Zeus. La mitologia Greca dice che su queste asperità
vi fossero le abitazioni degli dei ( queste ricoveri montani sono anche denominati gli
Olimpi ), a capo di questa comunità divina Ellenica c' era Zeus, il sommo aveva una
moglie, Era, e due fratelli, la femmina si chiamava Ares e il fratello Poseidone, poi in
ordine di importanza venivano Ares, Ermes, Efeso, Afrodite, Atena, Apollo, Artemeide,
Demetra e Dionisio. Inoltre negli inferi dell'Olimpo viveva una misteriosa Dea dal nome
Ade.Qui sull'Olympo, secondo la mitologia, gli dei usavano banchettare allietati dalle
Muse, in queste feste conviviali ci si nutriva con nettare e ambrosia. Per completare
questa descrizione degli dei dell'Olympo, ricordo che il padre di questa mitologica
famiglia c'era il Dio supremo, Giove, questo era il re di tutti, il sommo maestro di
religione e della mitologia romana. Giove era pure la divinità dei tuoni e dei fulmini. A
Dion-Olympus, sede della partenza di questa ultra skymarathon dell'Olimpo, vi è un
famoso parco archeologico, qui si narra che il futuro degli uomini è sulle ginocchia di
Giove, questa affermazione stà ad indicare che il futuro è sconosciuto agli uomini.
L'aspetto fisico di questi dei era come tutto il resto della popolazione Greca, a loro però
venivano attribuiti delle fantastiche capacità, tra le piu' significative c'era l'immunità
verso qualsiasi tipo di malattia, queste straordinarie creature si ferivano solo se vi
fossero verificate alcune circostanze straordinarie. I Greci pensavano che l'immortalità
fosse una caratteristica distintiva dei loro Dei, inoltre a queste persone divine, era
assicurata l'eterna giovinezza con il consumo di nettare e ambrosia, queste particolari
1/3
Olympus marathon 2011
Scritto da Giorgio Pesenti
Lunedì 27 Giugno 2011 18:33
sostanze rinnovavano il sangue divino che scorreva nelle loro vene. Inoltre Zeus con uno
stratagemma riusci a conquistare persino la deliziosa Leda, la regina di Sparta,
trasformandosi in un bellissimo cigno. La cronaca di questa idilliaca ultraskymarathon
inizia domenica 26 giugno, prima dell'alba, la sveglia butta giu' tutti dal letto alle ore
03,30, poi colazione extra abbondante e appuntato il pettorale sulla canotta, ci siamo fatti
una passeggiatina per Litochoro, la città d’oro del finisch race, arrivati alla sede delle
operazione di raduno gli organizzatori ci hanno fatto salire su dei comodi pullman per
portatarci nella zona del parco archeologico di Dion, sede dello start. Qui tutti assonnati,
tra una fotografia e uno scambio di auguri di buona race, abbiamo atteso il fatidico start
delle ore 06.05. I primi chilometri di questa ultra sky sono stati su asfalto, questa
carozzabile in leggera ascesa puntava dritto la montagna degli dei, un venticello
contrario alla nostra corsa rendeva difficile la nostra marcia, poi finalmente dopo sei
chilometri abbiamo preso decisamente il sentiero che saliva sull'Olimpo. Fortunatamente
Giove ci ha graziato con un meteo benevolo, infatti le paure dei runner di trovare una
temperatura cocente sono svanite nel nulla e con grande meraviglia, abbiamo faticato
con una temperatura molto fresca e gradevole. Arrivati oltre i mille metri di altezza, siamo
partiti da Dion praticamente a ventidue metri sopra il livello del mare, ci siamo immersi in
immense pinete di pino mugo dell'Olympo, qui il profumo era davvero intenso e la nostra
respirazione ne era estasiata, dopo 15 km, all'uscita delle pinete, il cielo era di un azzurro
paradisiaco, sembrava proprio di essere arrivati sul tetto del mondo, poi le prime pietraie
ci avvisavano che la sky si faceva dura. Qui la temperatura rasentava lo zero e l'antivento
che avevano in dotazione lo abbiamo indossato quasi tutti. Poi alcuni ondulati traversoni
ci hanno portato al cospetto di Zeus, infatti un pietroso traverso ci ha portato fin sotto il
suo trono. Qui la marathon ha toccato il suo massimo livello di spettacolarità, le nostre
mani increduli accarezzavano la fredda neve Greca; che nessuno alla partenza
immaginava di trovare, e mentre il nostro tatto si glorificava con questa manna bianca, il
nostro sguardo, inevitabilmente era fulminato dalla vista del mare di Dion e Litochoro e
quando i nostri occhi si staccavano dall’azzurro del mare e si alzavano per ammirare
l’azzurro al cielo, rimanevamo estremamente colpiti dalla parete rocciosa del trono di
Zeus. Dopo metà gara è iniziata la nostra picchiata su Litochoro, la prima parte della
discesa è stata un minuscolo sentierino in pietraia e poi man mano che si scendeva il
sentiero è diventato quasi una gradinata. Dopo due terzi di gara sono iniziati i cambi di
ritmo, nella valletta che scende verso la citta d'oro, il sentiero correva sia sul lato destro
e sia sul lato sinistro del torrente Olympo, per transitare a destra o a sinistra i
guardiaparchi hanno creato dei ponticelli in legno, sotto i ponti scorreva una salutare
acqua potabile famosa in tutta la Grecia per le sue proprietà terapeutiche. Per le nostre
gambette segnate dai 44 km e dai 3200 mt. di dislivello in salita e dai 3000 mt. in discesa,
le ultime variazioni di ritmo sono state davvero massacranti, questi tratti misuravano dai
30 ai 50 metri di dislivello; sono stati dei veri trampolini verso la gloria d’oro di Litochoro,
queste ultime difficolta ci hanno consacrati dei dell'Olympo del running. Per la
popolazione di Dion-Olympus e Litochoro, come per tutta la zona della Macedonia Greca,
questa competizione podistica, tra mare, montagna e cielo è una gara molto speciale,
risulta effettivamente un avvenimento che integra e amalgama tutta la storia e la
mitologia di questo meraviglioso territorio, la dimostrazione tangibile dell’attaccamento
dei Macedoni all’Olympus stà nel fatto che ad attendere i podisti nella zona d'arrivo era
presente un' immensa folla festante ed appassionata, che al passaggio di ogni corridore,
2/3
Olympus marathon 2011
Scritto da Giorgio Pesenti
Lunedì 27 Giugno 2011 18:33
gli tributavano dei festeggiamenti come si convengono agli Dei dell'Olimpo. Comunque
tutti i corridori che hanno terminato la prova, nelle dieci ore previste per la messa in
classifica ufficiale, sono stati dei special-one; perchè le difficoltà: altimetriche, della
quota e del chilometraggio, rendono questa race assai dura ed arrivare a Litochoro in
buone condizione è un'impresa veramente mitica. Prestazioni sportive eccezionali per gli
atleti che hanno scritto il proprio nome e cognome nelle prime posizioni di classifica, per
il titolo di dea number-one rosa l’ha spuntata la Russa Vokueva Zhanna in h. 5 34’06”
sull’aquila Mora Cecilia, la campionessa di Borgomanero in forza alla Valetudo ha
concluso con un time di 5 41’43”, 3^ L’Inglese Helene Whitaker-Diamantidis 6 08’40”, 4^
la Francese Mattheou Amalia in 6 22’19”, 5^ la Spagnola Canada Maria Jose 6 34”58”. La
gara maschile è stata molto combattuta, dal primo all’ultimo chilometro e in virtu’ ormai
della sua grande esperienza internazionale e dalla sua forza atletica ha tagliato per primo
il nastro d’arrivo di Litochoro il Catalano Rabat, il camoscio Michel ha fermato i
cronometri sul tempo di h. 4 35’15”, il corridore del cielo di casa non ha potuto reggere il
ritmo imposto da Rabat e l’Ellenico Theodorakakos Dimitrios ha concluso 2° in 4 39’22”,
3° l’Inglese Lightfoot Ricky in 4 43’05”, 4° lo Spagnolo Serra Francesc in 5 00’45”, 5° la
nostra aquila Valetudo Fenaroli in 5 02’22”, Maurizio nel finale viaggiava in quarta
posizione ed era in scia al podio, ma per un problema di unghie blu, ha dovuto rallentare
l’andatura e per il Mauri sono finiti i sogni da podio sul trono dell’Olympo. Chi scrive, con
onore ed una gioia immensa, ha terminato questa ultra skymarathon in 289^ posizione
con un tempo di 8 21’43”. Su 612 partenti hanno terminato questa sky 445 Dei. Fatica,
sudore, sofferenza, a noi aquile della Valetudo queste “robe da comuni mortali” non ci
interessano e l’anno prossimo ci saremo ancora, questa ultra-skymarathon è troppo
entusiasmante è esageratamente eccezionale. Un sincero grazie agli organizzatori Greci,
troppo bravi!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!.
Con una gara cosi’ il circuito mountain running International Cup gran prix delle
naciones è troppo bello, è uno sballo.
Giorgio
3/3