27 Economic Research Raiffeisen
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Zurigo, 26 giugno 2015 Economic Research Prospettive settimanali #27 Data 30.06. Ora 09:00 Paese Evento/Indicatore CH Barometro congiunturale KOF 30.06. 11:00 EZ Tasso di disoccupazione, destagionalizz. Mag 11.1% 11.1% Le imprese pianificano sempre più assunzioni 30.06. 11:00 EZ Prezzi al consumo, yoy Giu 0.3% 0.2% 01.07. 01:50 JN Tankan – sondaggio tra le imprese T2 01.07. 03:00 CN PMI dei servizi Giu 53.2 01.07. 09:30 CH PMI industria manifatturiera Giu 49.4 50.1 Gli ordinativi non sono ulteriormente diminuiti a maggio 01.07. 16:00 US ISM industria manifatturiera Giu 52.8 53.1 Prevista ripresa nell'industria dopo la battuta d'arresto invernale 02.07. 14:30 US Occupazione, agricoltura escl. Giu 280k 227k La dinamica del mercato del lavoro rimane robusta Giu Val.pre. Cons. 93.1 93.8 Raiffeisen Economic Research [email protected] Tel. +41 44 226 74 41 A breve termine ancora nessun ulteriore aumento del tasso annuale Responsabili degli acquisti a giugno meno ottimisti § La Grecia continua a preoccupare i mercati § I responsabili degli acquisti dell'Eurozona rimangono fiduciosi § Focus: rallentamento della crescita nell'industria USA Il nuovo governo greco ha tentato a lungo di persuadere i suoi finanziatori ad accordare altri aiuti finanziari senza fare concessioni. Senza successo. Dopo aver esaurito gli ultimi mezzi a disposizione, il Primo Ministro Tsipras alla fine dell'ultima settimana è infine venuto incontro ampiamente alle richieste di risparmio degli altri capi di governo. I creditori si sono mostrati poi di nuovo moderatamente più ottimisti riguardo a un possibile compromesso. All'inizio della settimana ciò è stato sufficiente a provocare un'esplosione dei corsi sui mercati azionari europei. È quindi forte la speranza che ora si giunga a un prossimo accordo transitorio che venga effettivamente approvato senza problemi da tutti i governi risp. parlamenti interessati. Questo però non è garantito. In Grecia sembra possibile un'accettazione dei piani di riforma con il consenso dell'opposizione. Un rifiuto da parte della corrente radicale di Syriza potrebbe tuttavia determinare nuove elezioni e nuova incertezza politica. Ma anche con un'approvazione «senza intoppi» di un compromesso, i problemi fondamentali non sono risolti. Solo la solvibilità a breve termine sarebbe garantita. In caso di pagamento dei rimanenti aiuti finanziari del secondo programma di salvataggio, la Grecia può effettuare i prossimi rimborsi all'FMI e alla BCE. In questo modo vengono però solo spostati i debiti da un creditore pubblico all'altro. Allo stesso tempo, altri risparmi richiesti rendono di nuovo più improbabile una prossima ripresa congiunturale della Grecia. Il circolo vizioso non viene interrotto dagli approcci risolutivi disponibili. La crisi del debito terrà ancora impegnati i mercati anche in caso di una soluzione evidente delle trattative. Più sostenibile si presenta invece la ripresa economica negli altri paesi dell'Eurozona. L'incertezza sulla Grecia e gli impulsi sempre moderati della domanda globale hanno lasciato tracce nel molto rispettato indice tedesco Ifo sulla fiducia delle imprese. A giugno, le previsioni delle imprese sono diminuite per la terza volta consecutiva. In Germania, però, il livello della fiducia delle imprese rimane complessivamente solido. Inoltre, il contemporaneo miglioramento dei risultati del sondaggio tra i responsabili degli acquisti tedeschi non Economic Research Commento La ripresa dovrebbe essere confermata Ultimamente il valore più basso dall'inizio del 2009 indica un ulteriore peggioramento delle previsioni. A differenza dell'Ifo, questi risultati hanno mostrato una tendenza leggermente rialzista. Un aumento è stato osservato anche dai responsabili degli acquisti francesi. Nel complesso l'indice Composite PMI per l'Eurozona è stato leggermente superiore alle previsioni. La via del recupero rimane intatta. Ciò dovrebbe avere un effetto positivo sulle previsioni delle imprese svizzere. La sensibile ripresa dell'indice svizzero dei responsabili degli acquisti e del barometro congiunturale KOF nell'ultimo mese dovrebbe essere confermata dalle pubblicazioni della prossima settimana. Per gli Stati Uniti un numero sempre maggiore di dati indica qualcosa di più di una semplice stabilizzazione della congiuntura dopo l'avvio negativo dell'anno. Le sorprese positive delle pubblicazioni sono predominanti. Questa settimana sono stati pubblicati forti dati delle vendite di abitazioni e delle spese per i consumi delle famiglie. In inverno, il mercato immobiliare è stato frenato probabilmente solo temporaneamente e il consumo è aumentato di nuovo in misura maggiore dopo il primo trimestre sorprendentemente debole. A maggio anche gli ordinativi per i beni durevoli, depurati dalle componenti volatili, hanno recuperato in linea con le attese. Infine, la seconda revisione del PIL per il T1 2015 ha determinato un miglioramento. Perciò, l'economia statunitense all'inizio dell'anno è diminuita solo leggermente di 0.2% annualizzato invece di -0.7%. Alla fine della prossima settimana saranno pubblicati l'indice ISM dei responsabili degli acquisti per l'industria manifatturiera e l'importante rapporto sul mercato del lavoro. Oltre agli aumenti dell'occupazione sempre robusti, per la decisione della Fed riguardo al momento della normalizzazione dei tassi sono importanti le previsioni sull'industria. Infatti non è ancora chiaro fino a che punto il forte USD e il crollo del prezzo del petrolio penalizzi l'industria (per maggiori informazioni ved. Focus a pagina 2). [email protected] Focus: rallentamento della crescita nell'industria USA anche il forte dollaro. Circa il 20% della Zürich, 26. produzione Juni 2015 è destinato alle esportazioni. Nel confronto trasversale dei singoli settori industriali si manifesta tuttavia solo una debole relaRaiffeisen Economic Research zione tra l'intensità delle esportazioni e il rallentamento della [email protected] crescita (ved. grafico). Economic Research negli ultimi anni la produzione industriale USA ha avuto un andamento più dinamico rispetto all'economia globale. Ciò dipende in gran parte dal boom del fracking, iniziato nel 2008. La produzione nel settore delle materie prime è nettamente aumentata. Ma anche l'industria manifatturiera, che rappresenta il 75% della produzione industriale, ha beneficiato dalla nuova tecnica di estrazione di gas e petrolio: Grazie al calo dei prezzi dell'energia, i costi di produzione sono sensibilmente diminuiti. I produttori americani pagano mediamente minori prezzi dell'energia rispetto ai loro concorrenti in Europa e Giappone. Verso la metà del 2014, il volume della produzione ha raggiunto il livello precedente alla crisi dei mercati finanziari, il che non è ancora avvenuto negli altri grandi paesi industriali. Wochenausblick #8 Tel. +41 044 226 74 41 Un importante motivo per la pausa dovrebbe essere soprattutto la precedente crescita dinamica (ved. grafico in basso). Nel 2014, il volume reale della produzione ha registrato un robusto aumento non sostenibile del 4%. Il raffreddamento colpisce ora soprattutto i settori che in precedenza avevano ottenuto una forte crescita della produzione. Ciò si manifesta in particolare nei beni durevoli. Soprattutto l'industria dei macchinari e quella metallurgica devono confrontarsi con flessioni della produzione. Fa eccezione il settore automobilistico che continua a registrare un andamento robusto e a beneficiare dall'elevata domanda di consumi. Con la ripresa dell'economia globale e in particolare del consumo privato, nei prossimi mesi la produzione nell'industria manifatturiera dovrebbe avere di nuovo una tendenza rialzista. Il forte dollaro potrebbe frenare la ripresa, dato che i consumatori statunitensi si rivolgono sempre di più a beni di importazione più convenienti. Non prevediamo tuttavia una nuova forte rivalutazione del dollaro. L'aumento dei tassi della Banca centrale statunitense dovrebbe essere già ampiamente scontato. Con la nostra previsione di un prezzo del petrolio sempre relativamente basso, la dinamica nel settore delle materie prime dovrebbe rimanere moderata. Non riteniamo tuttavia che nei prossimi mesi la produzione industriale sorprenda negativamente e impedisca alla Fed di effettuare l'atteso aumento dei tassi a settembre. Dalla fine dell'anno scorso, tuttavia, il meccanismo si è inceppato. Nel T1, per la prima volta dalla recessione del 2009 la produzione industriale ha registrato una flessione e anche nel T2 la dinamica è rimasta debole. Un importante fattore a tal riguardo è il calo del prezzo del petrolio del secondo semestre 2014. Il raffreddamento più forte si è verificato nel settore delle materie prime: il numero dei pozzi petroliferi attivi è drasticamente diminuito. Anche nell'industria manifatturiera, il livello della produzione è più basso rispetto all'inizio dell'anno. Il basso prezzo del petrolio ha in parte effetti negativi anche qui. Ciò vale soprattutto per l'industria siderurgica, i cui prodotti sono impiegati nell'estrazione di petrolio, come per esempio le aste di perforazione. Di conseguenza, anche gli investimenti per impianti e attrezzature nell'industria sono diminuiti. Tuttavia, per il rallentamento della crescita nell'industria manifatturiera è ritenuto responsabile Pausa dell'industria manifatturiera dopo il forte andamento nel 2014 Produzione yoy e indicizzata (11/14=100) Settori industriali USA: bassa correlazione tra l'intensità di esportazioni e il recente rallentamento di crescita 15% Differenza (in pp) crescita cumulata della produzione 07/14 fino a 05/15 rispetto a 08/13 fino a 06/14 Tessili Carta 10% 5% 5% 102 4% 100 98 3% 96 2% 0% Legno -5% Macchinari Mobili 1% Computer 0% 01/13 -10% Acciaio e ferro -15% -20% 0% 5% 10% 15% 20% 25% 30% 35% 94 40% 92 90 07/13 01/14 07/14 01/15 Totale, yoy Beni non durevoli, indicizzati, scala di destra Beni durevoli, indicizzati, scala di destra Kurzlebige Güter, indexiert, r.S. Fonte: Bloomberg, Raiffeisen Research Quote di esportazione all'interno dei settori industriali Azioni a ttua l e %, 5 gi orni %, YTD SMI S&P 500 Euro Stoxx 50 DAX CAC 8977 2102 3583 11438 5017 Fonte: Bloomberg, 1) 26.06.2015 10:05 Economic Research [email protected] Valute/Materie prime Brent 1.2 -0.9 3.7 3.6 4.2 -0.1 2.1 13.9 16.6 17.4 Tassi a ttua l e %, 5 gi orni EURCHF USDCHF EURUSD Oro Greggio1) 1.046 0.933 1.121 1175 63.2 0.4 1.7 -1.2 -2.1 0.3 %, YTD -12.9 -6.1 -7.3 -0.9 10.2 CHF USD EUR (DE) GBP JPY 3M 10YR bp, YTD -0.78 0.28 -0.02 0.58 0.10 0.13 2.40 0.85 2.12 0.47 -19 23 31 37 14 Zürich, 26. Juni 2015 Economic Research EDITORE AUTORI Raiffeisen Svizzera, Economic Research Economista capo Martin Neff Brandschenkestrasse 110d, CH-8002 Zurigo Tel.: 044 226 74 41 E-Mail: [email protected] Roland Kläger Svizzera Tél.: 044 226 74 22 E-Mail: [email protected] Alexander Koch [email protected] UME, Germania Tel.: 044 226 74 37 +41 044 226 74 41 Tel. E-Mail: [email protected] Santosh Brivio Materie prime, Economia mondiale Tel.: 044 226 74 35 E-Mail: [email protected] Domagoj Arapovic USA, Economia mondiale Tel.: 044 226 74 38 E-Mail: [email protected] Wochenausblick #8 Raiffeisen Economic Research Desidera abbonare la pubblicazione? Potete abbonarvi a “Prospettive settimanali” all'indirizzo http://www.raiffeisen.ch/web/pubblicazioni+research Importanti note legali Esclusione di offerta I contenuti della presente pubblicazione vengono forniti esclusivamente a titolo informativo. Essi non rappresentano pertanto dal punto di vista legale né un'offerta né una raccomandazione all'acquisto ovvero alla vendita di strumenti d'investimento. La presente pubblicazione non rappresenta né un annuncio di quotazione né un prospetto di emissione ai sensi dell'art. 652a o dell'art. 1156 CO. Le condizioni complete applicabili e le avvertenze dettagliate sui rischi relativi a questi prodotti sono contenute nel rispettivo prospetto di quotazione. 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