Coppa America consorzi
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Coppa America consorzi
www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela Coppa America di Chiara Cioni Mentre Ernesto Bertarelli e Russel Coutts affilano le lame in vista dei futuri duelli, gli altri consorzi si preparano a fare loro il motto “tra i due litiganti il terzo gode!” A destra, il fondatore di Team Alinghi Ernesto Bertarelli in versione dirigenziale. Sotto, il vincitore della Coppa America riceve i complimenti di Larry Ellison, team manager di Oracle Racing Foto C. Borlenghi L’ rienza acquisita. Un evento velico internazionale, che propone il massimo divertimento per chi partecipa e per chi assiste, una grande risonanza mediatica - grazie alla partecipazione dei migliori team di velisti, di sponsor altisonanti e di precise strategie marketing - e costi molto più contenuti (si parla di 7-8 milioni di Euro). L’evento dovrebbe svolgersi a partire dal 2006, con regate di match race per due mesi all’anno, in località caratterizzate da venti forti e regolari, da disputare con una flotta di barche one-design della stessa lunghezza delle attuali imbarcazioni di Coppa America (circa 24 metri). Barche di ultima generazione, resistenti ed estremamente veloci, sul modello dei Classe Libera del Garda (quindi dotate di trapezi), per un equipaggio di 10-12 persone. Alcune città hanno già presentato le loro candidature ed è già in discussione una possibile sponsorizzazione dell’evento da parte degli Emirati Arabi. E’ un fatto che la longevità, grazie alla quale la Coppa Ame- Foto B. Grieser Duel inizio del cosiddetto divorzio tra Russel Coutts ed Ernesto Bertarelli è diventato evidente a Newport a metà giugno, quando il timoniere neozelandese ha rifiutato di concorrere per Alinghi nella regata contro Oracle BMW. Alla base del dissidio Coutts-Bertarelli, che ha portato Coutts fuori da Alinghi, più che un problema di potere, c’è una questione che riguarda l’identità della Coppa America. Nei mesi seguenti la vittoria della scorsa edizione, era in atto all’interno di Alinghi la discussione sulle possibili sedi della Coppa per il 2007. Coutts, aveva proposto Lisbona, con l’intento di imporre barche diverse, in quanto una competizione nell’oceano e in condizioni di vento forte sarebbe stata impossibile con gli attuali scafi di Coppa America (a suo parere datati, poco resistenti e lenti). La scelta è andata invece a Valencia, l’organizzazione dell’evento è stata affidata da Bertarelli a Michel Bonnefous, da tempo suo socio in affari, mentre Coutts è stato relegato al ruolo di manager del sailing team. Da qui, l’abbandono di Alinghi da parte di Coutts e l’inizio dei progetti e dei lavori diretti dall’AC Management per la nuova edizione. Il nuovo protocollo di Coppa America presenta alcuni cambiamenti: oltre, ovviamente, alla sede di Valencia, la riduzione del periodo dedicato alla competizione finale del 2007 (da circa 6 mesi a poco più di 3) e, grande novità, un certo numero di eventi (regate di flotta e match race) da disputarsi nell’arco dei 4 anni precedenti (secondo le tre fasi: in pre-regate, regate di selezione degli sfidanti e match finale). Ci sono poi le modifiche volte a rendere le barche più veloci e più leggere, previste dalla nuova versione (5) del Class Rule, che entrerà in vigore nel 2005. Punti critici, i costi oramai altissimi (si dice che per i diritti televisivi siano state chieste cifre pari a quelle dei mondiali di calcio) e l’eccessiva visibilità, data dalle numerose regate in programma fino al 2007. Il rischio è che la manifestazione diventi una competizione per pochi, che enfatizzi l’aspetto economico più di quello sportivo e che la sovraesposizione dell’immagine ne danneggi il fascino. Ci sono poi alcuni problemi relativi alla sede. I lavori di modifica del porto di Valencia non procedono velocemente come dovrebbero e il nuovo governo non vede di buon occhio il nuovo canale previsto dal progetto dell’AC Management per abbreviare il percorso fino al mare. Sembra, infatti, che l’operazione sia considerata dannosa per la costa. Nel caso in cui non si riuscisse a trovare un accordo, è valida l’opzione di spostare la sede della Coppa da un’altra parte, per esempio a Barcellona. Sull’altro versante, Coutts sta considerando, insieme a Paul Cayard, la possibilità di creare qualcosa di diverso, in linea con le idee nate dalla sua maturità di velista e dalla grande espe- Settembre 2004 85 www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela Foto B. Grieser Louis Vuitton Atto 1: Marsiglia, 5-11 settembre (regate di flotta e match race); Louis Vuitton Atto 2: Valencia, 5-12 ottobre (regate di flotta); Louis Vuitton Atto 3: Valencia, 14-17 ottobre (match race); I partecipanti all’Atto I della Louis Vuitton, che si svolgerà a Marsiglia dal 4 all’11 settembre, sono attualmente 6 (su un massimo di 8 team): • Alinghi • Oracle BMW • Team Shosholoza • K-Challenge • Le Défi • Emirates Team New Zealand SITUAZIONE ATTUALE DEI SINDACATI Foto B. Grieser SINDACATI ISCRITTI Foto C. Borlenghi A destra, Gavin Brady e John Kostecki, da poco “arruolati” da Larry Ellison. paiono interrogarsi sul futuro della Coppa. Intanto hanno dimostrato il loro valore, battendo Alinghi nelle acque di Newport La situazione dei sindacati della prossima Coppa America è ancora piuttosto sommersa. Gli sfidanti ufficialmente iscritti, quindi vincolati alla partecipazione dal versamento di 1 milione di Euro, oltre a Oracle, sono tre: +39 (ITA), Team Shosholoza (RSA) ed Emirates Team New Zealand (NZL). Per i sindacati che s’iscriveranno successivamente al 17 dicembre 2004, è prevista una penale di 250.000 Euro, mentre il termine ultimo per l’iscrizione è il 29 aprile 2005. Lorenzo Rizzardi, Presidente del Circolo Vela Gargnano, presenta la sfida “+39”. Agli ordini del Team Manager Luca Devoti ci saranno uomini di grande valore 86 Settembre 2004 +39 Primo cronologicamente, iscritto il 25 marzo e con un budget dichiarato di 80 milioni di euro, “+39”, l’ex “Clan Des Team”, che ha lanciato la sfida dal Circolo Vela Gargnano per volontà del suo presidente Lorenzo Rizzardi e di Cesare Pasotti. Tra gli sponsor, sia pubblici che privati, oltre alla Regione Lombardia (interessata a sostenere la candidatura di Milano per le Olimpiadi), la Regione Sicilia, che ha offerto parte del budget e spazi a Palermo per la costruzione di una base e per l’inizio degli allenamenti. Il team dei velisti è formato per la maggior parte da campioni di Star e di Finn, guidati dall’argento olimpico Luca Devoti e dall’oro britannico Ian Percy (precedentemente in trattative con GBR Challenge). Tra gli altri, gli “staristi” francesi Xavier Rohart e Pascal Rambeau, lo spagnolo Rafael Trujllo e l’inglese Andrew Simpson, rispettivamente secondo e terzo agli ultimi mondiali di Finn. Quasi certa anche la partecipazone degli ex di Luna Rossa Stefano Rizzi e Ciccio Celon. In attesa delle ambitissime barche di One World o in alternativa di altre barche di ultima generazione, gli allenamenti prenderanno il via con gli scafi di Coppa America un po’ datati di proprietà della Sail Academy. Coordinatore del team di progettisti, sia italiani che stranieri, sarà Giovanni Ceccarelli (autore del progetto di Mascalzone Latino 2003), in collaborazione con Giovanni Lombardi, docente d’ingegneria aerospaziale all’Università di Pisa. Foto B. Jarvis PRE-REGATE LOUIS VUITTON DEL 2004 Foto Goldman rica è diventata un mito, sia dovuta anche alla possibilità per il detentore della Coppa di modificare il protocollo che ne detta le regole, adattandone il formato al mutare delle esigenze negli anni. La frattura con Coutts è nata nel momento in cui si è presentata ad Alinghi la possibilità di utilizzare questa facoltà, e rappresenta un’interessante divergenza tra due visioni differenti. In questo senso - sebbene l’intenzione dichiarata da Coutts non sia di concorrenza alla Coppa America - il suo nuovo progetto ha il valore di una concezione alternativa, che fa riflettere su quale sia l’attuale identità della Coppa e quale il migliore equilibrio possibile, oggi, tra sport e potere economico. Coppa America A sinistra, Salvatore Sarno della MSC, main sponsor di “Shosholoza”, prima sfida sudafricana alla Coppa America (sopra). A destra, livrea nuova per Team New Zealand che ha abbandonato il classico colore nero per una brillante tonalità di grigio: potere delle sponsorizzazioni Team Shosholoza Il 4 giugno, tramite il Royal Cape Yacht Club (uno dei più antichi yacht club del Sud Africa), ha depositato la sfida il primo challenger africano della storia della Coppa America: Shosholoza (nome del secondo inno nazionale sudafricano, in lingua Zulu, che significa “Va’ avanti”). Capitanato da Salvatore Sarno, presidente della MSC (Mediterranean Shipping Company), principale sponsor del sindacato, e dal sudafricano Geoff Meek, il team gode anche della sponsorizzazione di Nedbank, Ernst&Young e Business Connexion. L’equipaggio, per lo più sudafricano, conta già 16 membri (sono tuttora in atto le selezioni), e già da maggio ha iniziato allenamenti intensivi a Cape Town, grazie all’acquisto, per più di 500.000 Euro, di una delle barche di Prada del 2000 (ITA-48). In programma c’è la costruzione a Cape Town di due nuove barche che si chiameranno “Shosholoza”, su progetto dell’architetto navale sudafricano Jason Ker, dipinte di nero e decorate con i colori del Sud Africa. Emirates Team New Zealand Team New Zealand ha ufficializzato la propria iscrizione il 28 giugno, con un budget dichiarato di 80 milioni di Euro. Sponsorizzato da Emirates, insieme a Toyota e al Governo della Nuova Zelanda, il team, che può contare sulle barche della scorsa edizione NZL-81 e NZL-82 (ha già portato in Europa quest’ultima, in vista della partecipazione all’Atto I di Marsiglia). E’ inoltre in possesso di GER-68, barca del Team Pinta Racing, disegnata da Michael Richelson (ora con Alinghi) per l’edizione 2003, ma non terminata in tempo. La possibilità di allenarsi con questo scafo, molto simile a quello di Alinghi, è un’ottima occasione per questo team di misurare concretamente le proprie performance. Il direttore del sindacato è Grant Dalton, che ha già messo sotto contratto una settantina di persone, con l’intenzione di arrivare a quota 90. L’equipaggio è formato da grandi velisti, come lo skipper Dean Barker, Ben Ainsle, Terry Hutchinson, Rod Davis, Kevin Hall Harrap. Foto e B. Kelvin Jarvis Mentre nel team di progettisti, coordinati da Andy Claughton, compaiono lo spagnolo Marcelino Botin, Shaun Carkeek, Clay Oliver e Tom Schnackenberg, progettista di Coppa America dal lontano ‘77. Emirates Team New Zealand, parteciperà in settembre al Louis Vuitton Act 1, nonostante l’assenza di diversi membri dell’equipaggio impegnati con le Olimpiadi. SINDACATI ITALIANI DICHIARATI Luna Rossa Tra gli italiani con più solide prospettive di partecipazione, il team Luna Rossa, che è già a buon punto, potendo contare, oltre che sull’esperienza acquisita, anche sui materiali (innanzitutto le barche della scorsa edizione, ITA-74 e ITA-80) e sugli uomini, oltre Settembre 2004 87 Foto C. Borlenghi Foto C. Cioni Foto C. Cioni Patrizio Bertelli e Francesco De Angelis in una foto di repertorio. Lo skipper di “Luna Rossa” potrà contare ancora una volta sull’appoggio economico di Prada. Intanto si continua a lavorare sulla composizione dell’equipaggio. L’ingaggio di James Spithill (a sinistra) ha rappresentato un bel colpo. Con lui sono arrivati altri uomini reduci dal consorzio One World Paolo Cian di Italian Challenge che, pur essendo in cerca di sponsor, sul non indifferente sostegno economico di Patrizio Bertelli. L’obiettivo di budget è sceso dagli iniziali 130 milioni di Euro ai convenzionali 80. Gli allenamenti sono iniziati a Valencia, unica base del team, già dalla scorsa primavera e si prevede uno stop di un paio di mesi a partire da ottobre. Pare che si stiano facendo molti speed test con le barche modificate in base al nuovo regolamento, vale a dire bulbo più lungo e leggero, maggiore superficie velica e una persona in più di equipaggio. A De Angelis sono affidati il reclutamento degli uomini e la ricerca degli sponsor. L’equipaggio, in gran parte cambiato rispetto alla scorsa edizione, conta oltre che sul giovane timoniere James Spithill (non ancora del 88 Settembre 2004 Foto S. Palfrader/Sea&See tutto confermato, ma ben visto da Bertelli), Michele Ivaldi, Matteo Plazzi, Francesco Bruni e molti stranieri provenienti soprattutto da One World, come i fratelli Jonathan e Charlie Mc Kee. Progettisti: Claudio Maletto, Roberto Biscontini e Umberto Felci. Mascalzone Latino Un altro consorzio italiano, sempre più consistente, è Mascalzone Latino di Vincenzo Onorato. Dopo aver dichiarato pubblicamente, lo scorso inverno, l’intenzione di ripetere la sfida, non si erano evidenziate finora solide basi economiche per proseguire. E’ recente la notizia di un incontro tra Vasco Vascotto (tornato in seno al team, dopo l’abbandono del 2002) e lo spagnolo Pedro Campos, con l’obiettivo di fare un consorzio insieme, forse con il sostegno della iberica Telefonica Movistar, ma al momento non c’è ancora niente di certo. Budget previsto: 70 milioni di Euro. Skipper designato John Cutler, che arricchirebbe il gruppo con una notevole esperienza di Coppa America, avendo all’attivo 4 partecipazioni: due con Nippon Challenge, una con America True e una, nell’ultima edizione, con Oracle BMW, nel ruolo di tattico e stratega. Altri uomini chiave: Vasco Vascotto, che porterà nel team alcuni suoi fedelissimi, e Flavio Favini. Non si conoscono al momento i progettisti. E’ probabile che si inizierà col fare delle modifiche alla barca della scorsa edizione, prima di iniziare gli allenamenti. Italian Challenger Già presente, come team sportivo, sui campi di regata del circuito internazionale di match race, Italian Challenger, guidato da Paolo Scutellaro e dall’ex-timoniere di Mascalzone Latino Paolo Cian, punta in questo momento sulla formazione e sull’allenamento dell’equipaggio. La partecipazione e i risultati ottenuti alle più importanti manifestazioni di match race, insieme all’esperienza acquisita in Coppa America, sono, per questo nuovo team, base insindacabile dell’effettivo valore tecnico e professionale dell’equipaggio e, di conseguenza, della sua credibilità. Allo stato attuale i contatti con gli sponsor sono, infatti, in fase avanzata ed è probabile che si concretizzino in tempi molto brevi con il raggiungimento del 60% del budget. L’inizio delle selezioni del gruppo di lavoro si prevede per gennaio 2005, in seguito a una conferenza di presentazione entro quest’anno. Toscana Challenge Voluto dall’imprenditore toscano Gualtiero Pantani, il team Toscana Challenge è guidato da Roberto Ferrarese e dal timoniere polacco, numero 1 nella ranking list mondiale di match race, Karol Jablonsky. Dopo una promettente conferenza iniziale e l’avvio delle trattative per l’acquisto delle barche di Stars & Stripes, i lavori si sono però arrestati. Non si conoscono ancora i possibili sponsor, ma Pantani si è detto ottimista e sembra che il momento di empasse sia stato supe- Foto S. Palfrader/Sea&See Coppa America Foto C. Cioni Foto C. Borlenghi www.solovela.net Articolo pubblicato sulla rivista SoloVela A sinistra, Vasco Vascotto corre verso la Coppa America in compagnia di Onorato Sopra, Philippe Presti sarà alla barra di “Le Défi” mentre Karol Jablonsky (a destra) guiderà “Toscana Challenge” rato, se è vero che a oggi è disponibile il 50% del budget programmato e che a metà agosto Jablonsky verrà in Italia per alcuni misteriosi incontri. SINDACATI STRANIERI DICHIARATI Le Défi Diretto da Xavier de Laspuen, Pierre Mas e Luc Galusseau, il team ha come timoniere Philippe Presti e conta, per la maggior parte, su un gran numero di velisti di Le Defi delle scorse edizioni, oltre a un ex di Alinghi, Christian Scherrer, e al pluricampione mondiale di windsurf Bjorn Dunkerbeck. Il team, già insediato a Valencia, da circa un mese ha cominciato i test e gli allenamenti con le imbarcazioni del 2002 FRA-69 e FRA-79 e prevede di partecipare a tutti e tre gli Atti della Louis Vuitton in programma quest’anno. K-Challenge Altro concorrente dell’Atto 1 di Marsiglia, il team francese K-Challenge di Stéphane Kandler, che utilizza le barche vincitrici dell’edizione del 2000, NZL-57 e NZL-60 (quest’ultima in affitto fino alla fine della Coppa, in quanto patrimonio storico neozelandese). Il 7 luglio K-Challenge ha presentato sia l’equipaggio che il team dei progettisti. Come tattico, accanto al timoniere Thierry Peponnet, ci sarà il giovanissimo Sebastien Col, tre volte campione francese di match race, insieme ad altri campioni e veterani della Coppa America, come Benoit Briand e Albert Jacobsoone. Questi, insieme a pochi altri, costituiranno, secondo il programma di Peponnet e di Dawn Riley, il nucleo fisso del team, mentre, nel corso dei tre Atti della Louis Vuitton di quest’anno, verranno provati diversi velisti provenienti da tutto il mondo, con il fine di selezionare il gruppo migliore. Il progettista Bernard Nivel ricoprirà invece il ruolo di designer principale nel gruppo dei progettisti coordinati da Dimitri Nicolopoulos. Grande attesa per l’arrivo a Marsiglia a fine agosto di FRA-57, prima barca di K-Challenge, sulla quale il team si allenerà in vista della partecipazione all’Atto I della Louis Vuitton. GBR Challenge Capitanato da Peter Harrison, sotto i colori del Royal Ocean Sailing Club, GBR Challenge conterà sulla presenza del timoniere Ian Walker, di Adrian Stead, Andy Beadsworth e di numerosi membri della scorsa edizione, insieme ad alcuni velisti stranieri. Gli allenamenti sono già in atto a Cowes, isola di Wight, con le barche inglesi del 2003 GBR-70 e GBR-78, ma non si conoscono ancora gli sponsor che affiancherebbero Peter Harrison nel sostegno economico al gruppo. Harrison, unico finanziatore nella scorsa edizione, non andrà questa volta oltre il 50% del budget richiesto e sarà quindi necessaria l’entrata in scena di nuovi sponsor. Victory Challenge Nonostante il bagaglio d’esperienza acquisita e il possesso delle barche dell’edizione del 2003 SWE-63 e SWE-73, la partecipazione del team svedese, diretto da Hugo Stenbeck e Matts Johansson, non è certa. Sono, inoltre, sindacati dichiarati l’australiano Ozboyz Challenge, (Michael Dustan e Sebastien Destremau), che ha annunciato di non partecipare a nessuno degli eventi Louis Vuitton in programma quest’anno, Desafio Espanol (José Luis Doreste e Augustin Zuruela) e lo statunitense Sausalito Challenge (John Swee ney e Tina Kleinjan). Settembre 2004 89