Quelchenon si vede
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Quelchenon si vede
www.solovela.net articolo pubblicato sulla rivista SoloVela Le appendici Quelchenon si vede Lavorano sottacqua, sollecitati da forze immense e capaci di resistere a pressioni fortissime. Dalle derive ai timoni, ecco come si comportano. E come gli studi per la Coppa America influiscono sulla crociera di Giuseppe Mancini pera viva. Si chiama così perchè a contatto con l’acqua, coinvolta, perciò, in quei flussi dinamici estremamente importanti che determinano la stabilità, la velocità, la manovrabilità e ogni tipo di equilibrio statico e dinamico dello scafo. Negli studi di una carena, ma soprattutto in quelli delle appendici, i principi di fluidodinamica assumono una valenza primaria e non solo per quanto riguarda imbarcazioni da regata ma, sempre di più, anche per unità da crociera. L’area di studio maggiormente evoluta – dove sono praticamente assenti i limiti rappresentati dagli investimenti economici e dall’uso di alcuni materiali evoluti - è da sempre l’America’s Cup: il tempo e il modo (utilizzo dei più evoluti ausili alla ricerca e ai test) in cui un gruppo di designer di un team di Coppa può O dedicarsi alla ricerca, non trova eguali in nessun altro studio di progettazione. Ma, da qualche anno, grazie ai costi più accessibili di alcuni materiali e al cambiamento di concezione base delle barche da diporto, il loro lavoro non rimane un “esercizio di stile”, fine allo scafo che dovrà sconfiggerne un altro simile in un serrato match race, e alcune soluzioni vengono poi adottate e introdotte dalle barche in commercio. Aldilà dell’effetto moda che, per esempio, ha portato negli anni ‘80 le alette in fondo al bulbo anche della più tozza delle barche - sulla scia della novità introdotta da Australia 2 nella Coppa dell’83 - ci sono degli effettivi benefici dati da timoni dalle corde più contenute o bulbi con sezioni frontali più sottili. E, comunque, anche le alette applicate a un grossolano bulbo hanno un loro effetto positivo sulla navigazione di una barca da crociera. DINAMICA DEI FLUIDI Aria e acqua sono fluidi, ma di densità diversa. Per l’esattezza, l’acqua è circa 770 volte più densa dell’aria. Questo rende l’idea di quanto importante sia lo studio degli effetti dello scorrimento dell’acqua sulle superfici in genere e, ancora di più, su quelle parti che costituiscono le appendici: timone, lama di deriva completa di trimtab, bulbo e sue alette. Nel caso specifico, quel flusso è di tipo laminare, lo stesso che ...continua... 54 novembre 2007 pagina 1 di 4 >>> clicca qui e scarica la versione integrale dell'articolo