Programma di Intervento

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Programma di Intervento
Una strada, un Distretto:
la Via Emilia tra Casteggio e Broni
Programma di intervento
Casteggio, Santa Giuletta, Torricella Verzate, Redavalle, Cigognola, Broni,
Borgo Priolo, Campospinoso, Albaredo Arnaboldi, Robecco Pavese.
Distretto diffuso del Commercio
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 INDIVIDUAZIONE DELL’AREA OGGETTO DI INTERVENTO
L’area individuata per la definizione del distretto lungo la via Emilia, ricomprende un ambito geografico vasto, ma
estremamente omogeneo, anche storicamente, sia sotto il profilo ambientale che socio-economico e, infine, per le
dinamiche commerciali che lo coinvolgono.
Comprende la fascia sub-collinare e pianeggiante dell’Oltrepò Pavese, dal comune di Casteggio fino al Comune di
Broni: una serie di comuni di piccole e piccolissime dimensioni che si alternano lungo l’asse viario della Via Emilia o vi
confluiscono con brevi tratte di percorrenza: Casteggio, Santa Giuletta, Torricella Verzate, Redavalle, Cigognola,
Broni, e lateralmente Borgo Priolo, Campospinoso, Albaredo Arnaboldi, Robecco Pavese.
Più fattori li accumunano.
Appartengono alla medesima storia, posti lungo una via storica, la Via Emilia appunto, che collegava il Nord Europa a
Roma, attraversando il po’ e quindi i valichi dell’Appennino. Il tratto più famoso viene a coincidere parzialmente con al
Via Francigena, percorsa da pellegrini e mercanti. L'arteria venne costruita tra il 189 e il 187 a.C..
In quel periodo la colonia di Placentia era circondata dai Galli Boi che, nonostante fossero stati sconfitti, non avevano
voluto firmare la pace con Roma. Il pericolo di rivolte era quindi reale. Roma decise allora di realizzare una strada
militare fino a Placentia per far spostare velocemente l'esercito allo scopo di reprimere eventuali rivolte boiche. Alcuni
decenni dopo la via Emilia venne prolungata da Piacenza a Milano.1
L’impianto medioevale non è mutato: si possono ritrovare strutture storiche di notevole valore e sono ancora individuabili
tratti stradali e punti di guado sui principali fiumi.
La strada quindi ha creato una sorta di cerniera tra la pianura e le colline. Anticamente però i maggiori insediamenti
urbani e i fulcri decisori erano proprio sulle colline, come testimoniano i castelli, la caseforti e le ville padronali che si
affacciano sulla pianura e che ospitano spesso rinomate cantine.
Proprio la coltivazione della vite rappresenta uno dei fattori comuni di maggior pregio, disegnando l’ambiente con il
susseguirsi dei filari , ma soprattutto generando un’economia importante che negli ultimi anni ha visto aumentare
notevolmente la professionalità dei suoi addetti, unita ad una ricerca attenta dei vitigni storici e delle migliori tecniche di
vinificazione.
Anche se il territorio non è ancora riuscito ad esprimere una sua unicità, i passi in questa direzione sono notevoli, vuoi
con l’unione delle principali cantine consorziate, che con la creazione di accordi trasversali per le attività di promozione e
i relativi eventi . Il più significativo, per la creazione del Distretto, è “Oltrepò, l’accento sul territorio” il progetto integrato di
promozione del sistema vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese. Il progetto, unico nel suo genere, ha la finalità di “valorizzare le
occasioni di promozione dell’Oltrepò, attraverso una gestione programmata e unitaria degli eventi”.
E’ dunque un territorio con l’accento dove la vitivinicoltura è storia, tradizione, economia, folclore, ambiente e cultura. Q
una terra a lungo definita come area di transito fra regioni altre ma che, al contrario, ha una sua identità ben delineata e
riconoscibile. L’identità dell’Oltrepò sta nelle sue colline e in 13.000 ettari di vigneti, nei suoi castelli e nelle sue pievi, nei
boschi e nei torrenti del primo Appennino.
Da questo ambiente e dalla sua economia nasce dunque il progetto denominato Oltrepo', l'accento sul territorio.
Il nome prende origine da uno slogan e da un marchio pensati dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nel gennaio
2008 e testati in una serie di iniziative promozionali, con riscontro positivo per impatto comunicativo. L’idea “Oltrepò,
l’accento sul territorio” ha trovato il suo sviluppo nell’accordo denominato “Sistema Vitivinicolo Oltrepò - Progetto
Integrato della valorizzazione delle manifestazioni promozionali”, formulato in sinergia dalla Camera di Commercio di
Pavia, dalla Provincia di Pavia, dai Comuni di Broni, Casteggio e Stradella, dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e
da Casteggio Servizi.
Il territorio di riferimento si colloca nel “cuneo” meridionale della Lombardia, incastonato tra quattro diverse regioni. Si
trova in una posizione centrale rispetto ad aree economicamente avanzate e gode di una fascia di infrastrutture di
collegamento, viarie e ferroviarie, di notevole interesse.
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Vedi relazione allegata
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Collocata al centro di una zona rurale di forte espansione, allo stesso tempo conserva un equilibrato rapporto con la
storia agricola tipica della zona.
Il paesaggio in cui si estendono i Comuni coinvolti è spiccatamente rurale. La zona è fortemente legata alle
proprie origini agricole, ma non per questo rinuncia a fornire servizi e seguire lo sviluppo che il continuo avanzare del
progresso e delle esigenze richiede.
Di grande aiuto per il continuo accrescimento di ciò che il territorio offre e dei servizi sempre al passo con le
esigenze delle numerose persone che abitano la zona, o ne gravitano attorno per vari motivi, è sicuramente la rete
stradale che serve queste zone e che collega, anche, facilmente a città come Piacenza, Pavia, Cremona, Lodi, Milano
fino a giungere in breve alle porte del Piemonte.
l turismo, enogastronomico e naturalista, è un’importante risorsa che sta cercando un maggiore sviluppo,
aiutato da un contesto paesaggistico di notevole bellezza e dalla formula dell’agriturismo e delle case di villeggiatura, ma
frenato da un’offerta ancora troppo frammentata e incapace di “fare sistema”.
Fra i prodotti che qualificano l’Oltrepò, meritano menzione il salame di Varzi e i salumi in genere (coppe,
pancette, cotechini), i formaggi di mucca e di capra nella zona montana, il miele, i tartufi, funghi, fagioli e ceci, peperoni
e cipolle (nei dintorni di Voghera), le mele della Valle Staffora, le mandorle .
Vi sono poi alcune attività economiche tradizionali - la costruzione delle fisarmoniche, la valigeria e pelletteria, la
meccanica fine - e alcune produzioni tipiche - oltre al vino il salame, il miele, i formaggi - che hanno caratterizzato il
territorio nei decenni scorsi, ma che stanno attraversando momenti di crisi e di stagnazione, per le obiettive difficoltà del
mercato e per una poco sfruttata posizione logistica della zona in questione.
Innumerevoli sono le famiglie che cercano ristoro sulle vicine colline nei giorni caldi; tanti sono gli appassionati
che si mettono in moto per raggiungere le azienda vinicole, di cui Broni,con Casteggio, detiene il primato; parecchi,
infine, sono gli amanti di uno shopping comodo e funzionale che dà l’occasione di una gita fuori porta in una zona
collinare sicuramente affascinante.
Tutto questo richiama molte persone e sicuramente innesca un “tam tam” che porterebbe senza dubbio tanti e
ottimi clienti di un centro commerciale in grado di soddisfare le sempre più numerose esigenze e richieste dei clienti.
L’uscita dell’autostrada A 21 “BRONI – STRADELLA” è ciò che rende nota questa zona e superfluo è
sottolinearne la comodità e l’importanza per il territorio di questo svincolo che dista solo 90 km da Milano. Voghera,la
capitale dell’Oltrepò pavese, è dietro l’angolo a 24 km. Il parco del Ticino,che ogni anno richiama molte persone, è
vicinissimo: 5 km dall’ingresso a sud. Lodi e il suo circondario ricco di attrattive enogastronomiche è a poco più di
mezz’ora di strada. Le colline, refrigerio di calde giornate, sono a pochi minuti di auto. Piacenza si raggiunge con 40 km
e spingendosi oltre di soli 30 km si può arrivare al torrazzo di Cremona, passando per Monticelli d’Ongina famosa per
molte manifestazioni e in particolare la fiera dell’aglio. L’uscita autostradale di Broni-Stradella dista circa 60 km da
Alessandria e continuando di soli 25 Km sulla A 26, si raggiunge Casale Monferrato.
L’area circostante oltre ad essere bene servita dalla A 21 e, comodamente raccordata all’autostrada A 1 e A 7, si
appoggia a molte scorrevoli strade statali tra cui si segnalano le N. 9, 19, 35, 9, 243 e 235.
La vocazione vitivinicola
Una nota specifica va dedicata al comparto del vino, che rappresenta il motore principale dello sviluppo locale. Gli
ettari coltivati a vigneto sono circa 13.269, e i vitigni maggiormente coltivati sono la Croatina (3900 ha) la Barbera
(3.000 ha) il Pinot Nero (2.200 ha) e il riesling (1.5000 ha), cui si uniscono varietà minori, tra cui vitigni storici recuperati
grazie all’attenta attività degli imprenditori locale.2
L’Oltrepò Pavese è una zona da considerarsi ad alta vocazionalità viticola, grazie alle sue caratteristiche pedologiche,
territoriali e climatiche, che ben si adattano alla coltura della vite. Naturalmente l’estrema variabilità delle condizioni
pedo-climatiche fanno sì che alcune zone si mostrino più adatte a certi vitigni piuttosto che altri, proprio sulla base delle
caratteristiche genetiche di questi ultimi. Se vero è che la vite è coltivabile un po' ovunque in Oltrepò, vero è anche che
determinate caratteristiche organolettiche saranno raggiunte solo tenendo conto delle precise situazioni di terreno e
clima in rapporto alle caratteristiche dei vitigni o in altre parole dell’interazione vitigno-ambiente, intendendo come
ambiente l’insieme del terreno e del clima.
L’assistenza tecnica, la valorizzazione dei vini dell’Oltrepò e la diffusione della loro conoscenza è attuata dal Consorzio
Tutela Vini, tramite la realizzazione e la partecipazione ad eventi e manifestazioni del settore di scala locale, regionale,
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Fonte Consorzio Vini Oltrepò
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nazionale e internazionale. Allo scopo di comunicare le proprie attività e informare sulle iniziative consortili, il Consorzio
ha da tempo attivato i siti Internet www.vinoltrepo.it e www.bonarda.it.
Attraverso la pubblicazione news letter trimestrale “Vinoltrepò”, testata fondata nel 1980, il Consorzio informa gli
associati su scadenze e iniziative in programma.
Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nasce nel 1961 , in forma volontaria, un’associazione di produttori con lo
scopo di valorizzare e tutelare i vini dell’Oltrepò. Il suo slogan era “Qui il vino è vino”. Nel 1977 il Consorzio divenne
“Consorzio Volontario Vini D.O.C. Oltrepò Pavese” ed ebbe come primo presidente Antonio Giuseppe Denari, illustre e
lungimirante protagonista di uno dei momenti storici più importanti della produzione enologica oltrepadana. Da allora il
Consorzio ha ampliato le sue aree di intervento sino ad accogliere la proposta del Ministero che ha previsto la nomina di
un organismo di tutela, di controllo e di valorizzazione dell’intera produzione DOC di una zona (D.M. 256/1997). Nel
dicembre 2003, il Ministero delle Politiche Agricole e Forestali ha conferito al Consorzio l’incarico a svolgere funzioni di
controllo per la D.O. C. Oltrepò Pavese nei confronti di tutti i produttori. Il Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese riunisce
attualmente 228 aziende, di cui 6 Cantine Sociali con i loro 1165 soci totali
La diffusa presenza di aziende produttrici nel settore vitivinicolo genera un indotto di servizi (servizi tecnici e
vendita di prodotti collegati alla coltivazione delle viti ed alla produzione ed imbottigliamento del vino) e rappresenta un
fattore di richiamo per i consumatori pavesi e soprattutto milanesi.
Se la fascia collinare è rimasta praticamente intatta, grazie alla sue destinazione prevalente a vigneto, l’area
pianeggiante si è andata trasformando, legando i borghi storici con una serie quasi ininterrotta di insediamenti civili e
produttivi, principalmente afferenti l’asse viario.
Alle spalle di tali insediamenti, tra la via Emilia e il Po, si estende con profondità variabile a seconda delle anse del
fiume, una seconda fascia di agricoltura intensiva: grano, erba medica, mais fino ai terreni golenali.
Possiamo quindi affermare che il sistema commerciale si è andato insediando tra le colline e il Fiume; alla
concentrazione storica delle funzioni commerciali all’interno dei borghi, sia fisse che ambulanti mercati), oggi si è
affiancata la presenza, nelle aree di ingresso/uscita dai medesimi e lungo le tratte viarie di collegamento, di diversi
punti di grande e media distribuzione organizzata, che hanno modificato sia il paesaggio ambientale che economico del
sistema.
Dal punto di vista sociale l’area ha mantenuto una buona identità territoriale e la capacità dei testimoni privilegiati di
descrivere i confini del territorio e di definirne le caratteristiche unificanti appare ancora molto forte.
L’immagine che appare è quella di un sistema territoriale che sente di conoscersi e di avere ben chiara la
propria caratteristica. Inoltre, questa caratteristica geografica, morfologica e ambientale viene rappresentata come la
base della propria identità e fortuna, pur nella coscienza che le principali dinamiche dello sviluppo locale attuale (perfino
l’immagine verso l’esterno) non si trovano nelle sfera di controllo dei soli attori locali. In sintesi, gli attori del sistema
locale hanno una chiara consapevolezza del sistema territoriale, ma non esiste ancora un’immagine unitaria verso
l’esterno.
Due elementi è interessante segnalare, così come sono emersi dall’ascolto del territorio. Il primo è l’attenzione
costante che sta riscuotendo il territorio da parte delle aree urbane, come luogo non più solo di vacanza, ma soprattutto
di residenzialità sostenibile, un’attenzione che sta generando la valorizzazione del patrimonio immobiliare e fondiario,
con conseguente presenza di numerosi interventi di recupero architettonico di pregio; il secondo è la volontà diffusa
nei giovani di rimanere nei paesi, il piacere di condividere una dimensione umana ancora vera , fatta di relazioni, di
incontri, di piccoli riti come il mercato domenicale, il gelato in piazza, l’acquisto nei negozi “di fiducia”. Il valore della
relazione personale è molto forte, così come il senso di appartenenza al proprio comune e le piccole rivendicazioni per
la paternità di un piatto tipico o di un prodotto. L’aver mantenuto questa dimensione, crea un valore aggiunto importante,
che, come vedremo, può diventare una leva commerciale di non poco valore.
La collocazione geografica ai piedi delle colline vitivinicole, ha storicamente collocato nei nuclei urbani della Via Emilia le
principali funzioni commerciali e istituzionali: le banche, le assicurazioni (elemento indispensabile per i la produzione del
vino) , le associazioni categoria, i consorzi, ma anche gli avvocati e i notai, il dottore e le scuole, creando una
dimensione di sociale di piccole città (non a caso Casteggio ha ottenuto il riconoscimento di Città di Casteggio). Queste
funzioni economiche hanno plasmato la struttura sociale di una piccola borghesia attenta alla qualità della vita e
disegnato anche il paesaggio urbano, con edifici di pregio, negozi ricchi e specializzati, quali forse non ci si attenderebbe
in paesi comunque piccoli.
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Filo che lega le diverse realtà, lungo l’antica strada, da un capo all’altro , sono i due grandi mercati di Broni e di
Casteggio, caratteristici per il giorno in cui si tengono: la domenica. E qui si connota tutta la dimensione rurale della
società del luogo, in cui il mercato era il luogo di incontro soprattutto degli uomini, degli imprenditori agricoli, lì si
discutono i prezzi, si fanno gli accordi, si parla, ci si ritrova nei medesimi problemi e opportunità. La domenica mattina
tutti i negozi sono aperti, così come molti servizi (ad esempio gli uffici di zoan delle Associazioni di categoria agricole).
I due mercati, posti in posizione centrale, nella piazza grande, tra la chiesa e la banca, rappresentano ancora oggi un
luogo di incontro e di acquisto e rendono speciale il giorno festivo, non solo per i residenti, ma anche per i turisti,
occasione domenicale di acquisto fuori dagli schemi e di degustazione dei prodotti tipici nei numerosi ristoranti della
zona.
La posizione baricentrica rispetto all’area rurale, ha facilitato la nascita nel tempo anche di numerosi negozi , che hanno
sempre potuto contare su una clientela di area vasta, sia per i generi più quotidiani, che per quelli “di lusso”.
Tra i due poli di Broni e Casteggio, tra le colline e il Po si alternano sedi municipali e frazioni, frazioni che riescono a
resistere allo “slittamento” verso valle, grazie a diversi fattori: la loro vicinanza alle vie di collegamento principali, la
coesistenza di azienda vitivinicola e abitazione, una posizione geografica decisamente unica per paesaggi e
esposizione, la presenza dis servizi di trasporto per le scuole efficiente garantita dalle Amministrazioni comunali.
Queste riflessioni vogliono chiarire che non siamo in presenza di comuni dormitorio, in cui ogni famiglia il sabato
riempie il suo carrello al più vicino supermercato, ma parliamo di una zona ricca di attività ed i persone ancora con un
chiaro e forte senso di identità e di appartenenza, ben presente anche nella classe dei commercianti, molti dei quali
vantano un ricco e “antico” curriculum nel garantire i servizi ai cittadini dell’Oltrepò, di Pavia e di Milano abituati per
tradizione a comprare il vino direttamente nelle cantine.
Il tema del vino rappresenta un ulteriore fattore comune di grande portata, che da tempo attende di poter trovare le
condizioni per diventare il motore economico dell’area, dopo che le principali fabbriche hanno chiuso, creando problemi
ben più gravi della disoccupazione come la Fibronit di Broni.
E’ proprio la mancanza di una logica aggregativi di distretto la causa della mancata trasformazione a tutto tondo del
territorio, e con questo pensiamo alla rete delle piccole cantine, alle degustazioni, agli eventi culturali legati al vino, alle
professionalità e relativi posti di lavoro che potrebbero nascere. Un percorso non impossibile, poiché le risorse sono
presenti ed anche le iniziative, ma ancora il territorio non riesce a muoversi come un soggetto unico.
Il distretto del Commercio potrebbe essere una chiave, vuole essere una chiave e così lo hanno individuato i Sindaci ,
uniti e coesi al di là delle rispettive municipalità, tanto che diversi Comuni hanno aderito al distretto senza avanzare
alcuna richiesta finanziaria, ma solo per condividere l’iniziativa e dare la possibilità al territorio di costruire una continuità
ed una dimensione sostenibile.
E’ necessario avviare un sistema integrato di progetti in grado di dare un'efficace risposta ad una latente
situazione di crisi del territorio, creare e rafforzare le imprese dei settori agricolo, turistico- artigianale e dei servizi che
riescano a svilupparsi autonomamente per reggere la forte competitività dei mercati limitrofi. Lo sviluppo di idee
imprenditoriali innovative, l'utilizzo di nuovi strumenti finanziari, la creazione di nuova imprenditoria, il supporto a quella
già esistente e la correlazione e complementarietà tra settori produttivi e di servizi, tra sistema di imprese minori e
maggiori dimensioni (attraverso l'attivazione di processi di cooperazione orizzontale tra le imprese sia nel comparto
produttivo sia in quello terziario), sono punti nodali che il Distretto intende affrontare per incidere sullo sviluppo del
territorio.
La struttura commerciale del sistema si connota per una rete diffusa di esercizi di vicinato e di media distribuzione, in
grado di rispondere ad una domanda locale espressa anche dai comuni limitrofi.
Il sistema del commercio nell’area presenta sinteticamente due poli alle estremità: Broni e Casteggio, collegati da un
sistema lineare di insediamenti commerciali, per lo più rientranti nella categoria della grande distribuzione
(IperMontebello, G.S., SuperDì, Lombardini Discount spa, Esselunga, Unes, IN’S Supermercato Broni, Bennet di San
Martino Siccomario…). Questo sistema di spazi commerciali è non ha cercato alcun dialogo con il contesto paesisticoambientale di riferimento, che peraltro risente evidentemente della prossimità all’asta autostradale e, ad uno sguardo più
generale, fortemente frammentato e compromesso dalla pervasività dei processi di trasformazione urbana e
infrastrutturale anche di lunga data. Il sistema lineare in questione è costituito da una sequenza di volumi edilizi di taglia
medio-grande che ospitano GSV; le strutture che compongono questo addensamento hanno una relazione competitiva
tra loro (almeno per il settore food) e con la rete commerciale dei centri urbani di riferimento.
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L’offerta commerciale storica dei comuni minori, spostati più nella fascia collinare, è “scivolata” naturalmente negli anni
lungo la Via Emilia, raggruppandosi, nel caso singolare di Torricella Verzate, in un unico centro commerciale.
Broni e Casteggio hanno ovviamente proprie forme specifiche e peculiari di articolazione del sistema commerciale.
L’elemento di profonda analogia tra le due situazioni è l’evidenza di un significativo addensamento di esercizi
commerciali all’interno di alcune porzioni dei tessuti storici.
Questo tipo di figura insediativa del commercio manifesta una buona capacità di tenuta degli esercizi di media e piccola
taglia, che, pur con tutte le incertezze dei processi, sembrano avere avuto la capacità, anche in funzione del ruolo
urbano del commercio stesso, di competere con la grande distribuzione.
Gli abitati di Casteggio e Broni hanno mantenuto un buon livello sia numerico che quantitativo di esercizi commerciali,
grazie alla struttura sociale, che vede presenti nuclei familiari anziani che si indirizzano sul commercio locale, sia per sé
che per la famiglia dei figli e può contare su una attenzione diffusa alla qualità ed al rapporto personale.
Le due cittadine hanno una funzione attrattiva rispetto alle frazioni e ai borghi collinari, dove gli esercizi commerciali
sono talora del tutto assenti . L’acquisto nei due centri è reso facile e diremmo “naturale” dal fattore mercato domenicale,
che costituisce un potente attrattore, grazie alla sua dimensione di relazione sociale.
Non dimeno la concorrenza della GDO si fa sentire, soprattutto in periodi di crisi economia, grazie al concorrenza dei
prezzi. Sugli effetti della grande distribuzione in un centro come Casteggio, è stata condotta una recenti indagine da
parte di Confesercenti, tramite questionari somministrati a 38 piccoli-medi esercenti casteggiani, fissi e ambulanti, del
settore alimentari. Il 92 per cento degli intervistati confessa di aver risentito della grande distribuzione, la maggior parte
denuncia mancati introiti dal 20 al 50 per cento solo nell’ultimo periodo. Solo il 5 per cento degli alimentaristi al dettaglio
ha dichiarato di non aver risentito della grande distribuzione. L’80 per cento, invece, registra mancati incassi fino al 50
per cento.
Si può dunque affermare che Comuni di Casteggio, Santa Giuletta, Torricella Verzate, Redavalle,
Cigognola, Broni, e lateralmente Borgo Priolo, Campospinoso, Albaredo Arnaboldi, Robecco Pavese. costituiscono un
unicum sia sotto il profilo ambientale per le dinamiche socio-economiche che li interessano.
PUNTI DI FORZA
Multipolarità del sistema insediativo
Capacità attrattiva dei centri storici
Sistema dei mercati domenicali di grande attrazione
Fidelizzazione del consumatore locale
Flusso turistico legato al vino ed ai relativi eventi di
promozione
PUNTI DI DEBOLEZZA
Evasione di spesa verso la GDO
Mancanza di politiche organiche di gestione integrata
(towncenter management)
OPPORTUNITÀ
Costruzione condivisa di politiche integrate funzionali ad
aumentare la competitività degli addensamenti
commerciali
Ulteriore potenziamento e qualificazione dell’offerta degli
assi storici ed effetto volano su altri comparti urbani
Processi di riqualificazione urbana come occasione per
localizzazione commerciale integrata con altre finzioni
urbane
RISCHI
Ulteriore perdita di competitività del sistema, aumento
dell’evasione di spesa.
Chiusura negozi storici
Effetto tangenziali e autostrade. non governato a livello
intercomunale: omologazione, esternalità territoriali
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ESERCIZI COMMERCIALI ATTIVI
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ANNO 2000
ANNO 2005
III TRIM 2008
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 DESCRIZIONE DEGLI OBIETTIVI E DEI RISULTATI DA RAGGIUNGERE
Descrizione dello stato di fatto
L’ambito territoriale definito dal sistema urbano insediativo direttamente connesso alla direttrice SP ex SS 10 e A21 ed ai
comuni contermini, si caratterizza per una rilevante conurbazione di tipo lineare con scarsi livelli di porosità, elevati
carichi insediativi e congestione urbana ed elevato consumo di suolo.
Il quadro degli interventi infrastrutturali realizzati e in progettazione3 se da un lato consentirà di allontanare
l’inquinamento e il traffico dai borghi storici, dall’altro, se non “pensato” anche in termini di sviluppo sociale, rischia di
rinchiudere i nuclei abitativi all’interno di una fitta rete di strade e rotonde, spazi di grande interesse per la GDO, che ha
già occupato diversi punti strategici (rotonda in uscita da Casteggio : centro GS).
Lo sviluppo delle grandi superfici commerciali ( IperMontebello, GS, SuperDì, Discount) extraurbane ha finito per
avere un crescente impatto negativo sul tessuto commerciale esistente a lievvlo urbanio, sia tra le imprese localizzate
nelle frazioni isolate, sia tra quelle dei centri storici (Casteggio, Broni, …) con una progressiva perdita di centralità
commerciale di tali aree di aggregazione spontanea storica, rispetto a quelle pianificate e xtraurbane.
L’ellemnto chiave che genera tale gap competitivo è riconducibile , nell’area del Distretto come in generale, alla
presenza di un surplus organizzativo che consente a chi opera all’interno di un centro pianificato di ottenere un
vantaggio dalla gestione in comune di determinati aspetti dell’attività commerciale rispetto a quella individuale.
Un surplus organizzativo che deriva non solo dalla maggiore efficienza nella gestione organizzativa di determinate
attività, ma anche dalla possibilità di ricercare soluzioni coordinate volte a realizzare progetti che attivino potenzialità
latenti dei soggetti implicati. I centri commerciali hanno una gestione centralizzata che consente di ottenere non solo
una maggiore efficienza nello svolgimento di alcune funzioni di impresa per poter sfruttare le economie di scala, ma
anche di progettare e gestire in modo più efficace la relazione con la domanda di consumo, attraverso una
pianificazione strategica, l’articolazione dell’offerta di servizi, la fornitura e gestione dei servizi comuni, la gestione
centrale delle attività di marketing.
Opere realizzate
• Varianti alla SS10 Padana Inferiore (Casteggio ovest e Montebello).
• Completamento Tangenziale nord di Pavia, fi no al Bivio Vela (SS617 Bronese).
• Varianti della SS412 della Val Tidone (Torrevecchia Pia).
Opere in fase di realizzazione
• Terza corsia sull’autostrada A7 Milano-Genova.
• Potenziamento Tangenziale est di Pavia.
• Raddoppio della linea RFI Milano-Mortara (per la sola tratta Milano- Albairate).
• Nuovo Centro Logistico e Intermodale di Mortara.
Opere ancora in fase di progettazione
Progetti defi nitivi e/o esecutivi
• Riqualifi ca con varianti della SS412 della Val Tidone (variante di S.Cristina).
Progetti defi nitivi in corso di predisposizione
• Nuova autostrada regionale Broni-Pavia-Mortara-Vercelli (ed opere connesse, quali le varianti alla SS35).
Progetti preliminari
• Riqualifi ca della SS494 Vigevanese.
• Riqualifi ca con varianti della SS412 della Val Tidone.
• Raddoppio della linea RFI Milano-Mortara (per la tratta Parona-Mortara e Albairate-Parona).
• Variante alla SS461 del Passo del Penice (Tangenziale di Voghera) e riqualifi ca.
Ipotesi e studi di fattibilità
• Riqualifi ca della SS526 dell’Est Ticino.
• Riqualifi ca della SS234 Codognese.
• Varianti alla SS10 Padana Inferiore (Casteggio est).
• Riqualifi ca con varianti della SS412 della Val Tidone.
• Ammodernamento/potenziamento della linea RFI Milano-Pavia.
• Riqualifi ca delle tratte RFI Mortara-Pavia-Codogno, per il rafforzamento della gronda ferroviaria sud.
• Nuovo Interporto di Voghera/”Villaggio delle merci” di Bressana Bottarone.
Effetti degli interventi attuati o in attuazione
• Completamento, in via di ultimazione, del sistema tangenziale a nord-est della città di Pavia.
• Miglioramento della fl uidità dell’itinerario trasversale della SS10 Padana Inferiore, grazie alla realizzazione dei principali by-pass delle aree
urbane.
• Avvio dei lavori per la risoluzione delle criticità lungo la direttrice autostradale Milano-Genova.
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Distretto diffuso del Commercio
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Grazie alla centralizzazione di queste attività i centri commerciali della Via Emilia riescono ad esprimere un
posizionamento preciso di mercato e a comunicarlo e, soprattutto per quanto concerne il comparto non alimentare,
puntano su una definizione di contesto mirato a caratterizzare e spettacolarizzare sempre più l’acquisto. L’appartenenza
a strutture societarie ampie e collocate in aree e contesti diversi, fa sì che questi esercizi possano reggere con
maggiore forza contingenze negative, assorbendo le diseconomie all’interno del sistema allargato, mentre il margine di
“durata” di un esercizio di dimensione familiare non può andare oltre l’utilizzo delle risorse accantonate, i minor costi di
una mano d’opera familiare e, ancora oggi, un credito bancario limitato.
La situazione dei piccoli negozi nell’area del distretto
Con l’espressione piccoli negozi vogliamo qui identificare quell’insieme di imprese commerciali e di servizi, per lo più di
collocate nei borghi storici o nelle frazioni, che svolgono attività in contesti sui quali possono, singolarmente, esercitare
un’influenza del tutto marginale se non nulla. Facendo riferimento alla classificazione dei punti vendita, i piccoli negozi
appartengono alla categoria dei “punti di vendita marginali” .
I piccoli negozi si caratterizzano anche per essere delle imprese a conduzione familiare e/o poco managerializzata;
inoltre:
o più del 90% delle imprese che operano nel distretto sono micropiccole imprese e di queste i piccoli negozi
costituiscono una porzione rilevante;
o la presenza dei piccoli negozi è da sempre un elemento fortemente positivo per la qualità della vita;
o i piccoli negozi sono lo sbocco naturale per la produzione di decine di imprese micro, piccole e medie, sia del
comparto agricolo, agroalimentare, vitivinicolo ed artigianale;
o le micro-piccole imprese sono da sempre una delle più significative espressioni del valore della diversità;
Nel Distretto Via Emilia sono rappresentate tutte le categorie di punti vendita:
-
SPECIALIZZATI: un’elevata profondità (numerosità degli articoli che compongono una line di prodotto)
contrapposta ad una scarsa ampiezza dell’assortimento (arredamento, informatica, abbigliamento, ecc.);
DESPECIALIZZATI: sono caratterizzati da una contenuta profondità e da un’elevata ampiezza
dell’assortimento (ipermercato);
PLURISPECIALIZZATI: sono caratterizzati da un’elevata profondità e da un’elevata ampiezza dell’assortimento
(grande magazzino);
MARGINALI: sono caratterizzati da una contenuta profondità e da una scarsa ampiezza dell’assortimento.
Questi punti vendita offrono una quantità di servizi commerciali molto contenuta con un posizionamento molto
orientato alla convenienza (discount) oppure un elevato contenuto di servizio in termini di prossimità (piccoli
negozi tradizionali).
E’ un mondo eterogeneo e frammentato, nel quale lo spirito individualista spesso sconfina in comportamenti
autolesionisti; purtroppo l’individualismo fine a se stesso ed una certa difficoltà nell’approccio al mondo
dell’imprenditorialità fatta sistema sono una tradizione del territorio;
L’imparare a stare insieme agli altri ed il praticarlo per affrontare la vita di tutti i giorni è un punto chiave ed ineludibile da
cui partire per affrontare le sfide della cosiddetta globalizzazione; lo stare insieme agli altri non implica il negare la
propria individualità, mentre un approccio basato sulla cooperazione può, oggi più che mai, giocare un ruolo decisivo
nello sviluppo delle micropiccole imprese;
Esistono altri fattori che giocano a favore delle piccole imprese, sui quali il distretto intende lavorare:
 le nuove tecnologie informatiche consentono di ottimizzare la gestione delle micro-piccole imprese;

la globalizzazione dei mercati apre opportunità di crescita per i piccoli negozi impensabili solo fino a qualche
anno fa;
 gran parte delle spinte fisiologiche che in questi anni hanno fatto crescere il peso della grande distribuzione si
sono esaurite, perché il consumatore adesso è alla ricerca di fornitori, di prodotti e servizi, nei quali possa
riconoscersi anche per “affinità ideologiche” non artificiosamente costruite;
 la forte presenza di una popolazione anziana e ricca di esperienze di lavoro e di vita potrà costituire
un’opportunità di crescita per le micro-piccole imprese se sarà opportunamente valorizzata;
Distretto diffuso del Commercio
9
Il ritorno dei piccoli negozi: luci ed ombre
L’ambito del distretto è composto da consumatori medi, che si trovano a fare i conti con una contrazione della
loro capacità di spesa rispetto a qualche anno fa e per questo sono diventati più prudenti nella spesa. Preferiscono
affidarsi ai piccoli centri commerciali, dove spendono piccole cifre per volta. Una percezione più psicologica, che reale.
Infatti, è un dato di fatto che i prezzi della grande distribuzione sono mediamente più bassi del piccolo commercio ma la
congiuntura negativa spinge i consumatori a diffidare dei "consumi indotti" dagli ipermercati. A questo si aggiunge il
mutamento della tipologia di consumatori. La popolazione anziana è in rapida crescita. Le persone avanti con gli anni
hanno difficoltà a spostarsi, utilizzano l’automobile di rado e per questo preferiscono punti vendita sotto casa o situati a
breve distanza dall’abitazione. Oltre all’innalzamento dell’età media pesa anche la maggiore incidenza di singoli e nuclei
familiari di piccole dimensioni rispetto al passato. Così la grande spesa presso l’ipermercato diventa una necessità
episodica., poichè le persone single o le giovani coppie spesso fanno una spesa veloce sotto-casa, al rientro dal lavoro
o nella pausa pranzo.
Le abitudini dei consumatori sono molto importanti poiché appartengono alle 5 variabili che determinano
l’efficienza del dettaglio (unitamente alla dimensione dell‘azienda, la dimensione del singolo punto vendita, il grado di
sfruttamento dei costi fissi (costi di capacità) e la razionalizzazione delle tecniche applicate nel negozio).
Le abitudini e i comportamenti dei consumatori condizionano infatti:
• quantità di prodotto acquistato
• orari degli acquisti
• confronto dei prezzi tra punti di vendita
I piccoli negozi possono intercettare una domanda che vede i consumatori interessati non solo ai prezzi, ma anche alla
convenienza in termini logistici della spesa. Resta il fatto che per sopravvivere i negozi di prossimità devono
accontentarsi di margini di guadagno limitati. La corsa sfrenata agli ipermercati, infatti, non risponde alle caratteristiche
della domanda, che è molto variegata.
Le famiglie hanno abitudini di spesa articolate: di solito si recano una volta a settimana nei grandi centri, dove trovano
maggiori occasioni di risparmio, mentre per i piccoli acquisti preferiscono i negozi sotto casa. In questo trend si inserisce
anche il ritorno di interesse per i mercati rionali che i cittadini considerano un modello di consumo estremamente
comodo.
Il mutamento della domanda dei consumatori trova conferma anche in uno studio realizzato con la società di
ricerca Aaster, da cui è emerso che il contesto sociale delle grandi città è cambiato negli ultimi anni. I piccoli esercizi
vengono valutati non più solo in base alle politiche di prezzo che adottano, ma anche per la possibilità di socializzazione
che sono in grado di offrire, cosa che manca negli ipermercati. Questa dimensione è estremamente diffusa nei piccoli
negozi del Distretto Via Emilia.
A fronte però dell’organizzazione strutturata della GDO e della sua forza di comunicazione, il sistema dei
piccoli esercizi commerciali di prossimità, dispone di una ridotta presenza di strumenti di aggregazione e
coordinamento tra aziende che operano nello stesso settore e/o nella stessa filiera produttiva. Le imprese appaiono
infatti condizionate da un elevato individualismo a tutela di un'autonomia che ne rappresenta talvolta un vincolo allo
sviluppo, limitandone la crescita dimensionale. La promozione e lo sviluppo di sistemi di integrazione permanenti
consentirebbe infatti di cogliere opportunità comuni e di godere di economie di scala in attività strategiche come la
ricerca e lo sviluppo di nuovi prodotti-servizi e/o di nuovi mercati (es. ricerche di mercato, partecipazione a fiere e
mostre, ecc.), così come la partecipazione a commesse e opportunità commerciali di maggiore dimensione economica.
Ulteriore elemento di debolezza è da ricondursi alla limitata propensione all'investimento di capitali nelle attività stesse.
Le imprese risultano infatti poco capitalizzate, con forme societarie che spesso confondono il patrimonio personale
dell'imprenditore con quello dell'azienda (per lo più società di persone) e con un limitato ricorso all'indebitamento a
medio-lungo termine a sostegno di investimenti di sviluppo produttivo (ricerca e innovazione) e commerciale.
I rapporti con il sistema bancario risultano spesso limitati alla gestione dell'operatività di incassi e pagamenti, privi quindi
di una gestione anticipata e prospettica dei flussi finanziari che consenta azioni di più ampio respiro. Il sistema bancario,
salvo rare eccezioni, fatica a proporre soluzioni personalizzate e/o convenzionali che vadano incontro alle esigenze
specifiche del comparto, privilegiando un approccio standardizzato, che mal si presta a recepire le necessità peculiari
della zona e che appare più adatto a realtà che consentono maggiori economie di scala.
Diventa necessario il rafforzamento della conoscenza degli strumenti di accesso al credito, che consentano una
gestione più equilibrata e solida dei flussi finanziari a sostegno del capitale circolante connesso con le attività di
acquisto, produzione e vendita.
Distretto diffuso del Commercio
10
Strumenti proposti
Il distretto del commercio come leva di sviluppo urbano
Il commercio nei centri storici si propone di rispondere allo svantaggio competitivo con le grandi polarità
commerciali extraurbane che insistono sulla direttrice della Via Emilia (mall, centri commerciali, factory outlet centre)
dovuto alla mancanza di una “regia unitaria”.
L’iniziativa si basa su una premessa di fondo, vale a dire il ruolo che assume il commercio come agente di integrazione
dello sviluppo locale. Si vuole mettere a punto e applicare un nuovo modo di organizzare il “contenitore commerciale
costituito da una agglomerazione spontanea di offerta” finalizzato a ridurne lo svantaggio competitivo con i poli di offerta
esterni e a migliorarne la capacità di attrazione e la centralità nell’esperienza di acquisto del consumatore.
Il motore del Distretto, cioè il fattore che lo rende unico, distinguibile e quindi competitivo, è stato individuato
nella dimensione di accoglienza, di relazione umana, di calore e insieme di qualità di offerta che il commercio
locale è in gradi ancora di offrire, a partire, come sua espressione caratteristica, proprio dai due mercati
domenicali, piazze vere e non ricostruire dove ritrovare il gusto dell’acquisto.
Il modello si basa su due elementi:
Il primo aspetto riguarda la dimensione strategica che il distretto è riuscito ad comporre, in termini di capacità da parte
dei soggetti promotori dell’iniziativa (amministrazione comunale, associazioni di imprese commerciali rappresentative sia
del commercio fisso che ambulante) di ascoltare e di coinvolgere tutti i diversi portatori di interesse pubblici e privati
presenti nell’area;
Il secondo aspetto riguarda, invece, la dimensione operativa. A questo proposito gli elementi di fondo da considerare
sono quelli che definiscono la capacità di gestire un progetto di distretto, vale a dire:
 la presenza di una struttura politica e tecnica con una forte motivazione delle persone coinvolte nell’iniziativa:
amministratori, associazioni di categoria, struttura di servizio;
 la presenza di uno strumento di pianificazione dell’attività da svolgere (Programma di intervento del Distretto) e
delle risorse necessarie per sviluppare tali azioni, definendo la modalità di partecipazione ai costi da parte dei
beneficiari dell’azione collettiva;
 la presenza di strumenti capaci di misurare i risultati raggiunti (Piano di monitoraggio), sia per valutare le azioni
intraprese, sia per valorizzare l’attività all’esterno e creare ulteriore consenso all’azione del distretto.
In un contesto economico generale che ricerca nuove modalità di sviluppo locale, a fronte di risorse scarse e in una
situazione competitiva settoriale che sempre più affianca alla concorrenza di punto vendita e di insegna anche quella tra
poli di offerta, il progetto del distretto urbano del commercio rappresenta l’unica percorrenza possibile per le imprese, le
associazioni e, soprattutto, per le Amministrazioni che vogliono mantenere una dimensione di relazione e di accoglienza
sul territorio.
L’operatività del distretto del commercio, volta a definire una leva di creazione di valore economico sociale sul
territorio si basa su tre aree di intervento:
1. Attività di promozione e di marketing che valorizzi il sistema di offerta esistente con interventi finalizzati
ad accrescere la capacità di attrazione del mix di offerta del distretto, anche attraverso iniziative
trasversali con il comparto vitivinicolo e agro-alimentare
2. Capacità diffusa di garantire il livello di servizi complementari coerenti con le necessità del distretto (,
pulizia, arredo urbano, accoglienza) per accrescere la percezione di valore all’esperienza di acquisto del
frequentatore (turisti, residenti).
3. Capacità diffusa di garantire un livello omogeneo di qualità dell’offerta commerciale
Distretto diffuso del Commercio
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Relazione tra strategie e azioni
Strategie
Azioni
Attività di promozione e di marketing che valorizzi il
sistema di offerta esistente con interventi finalizzati ad
accrescere la capacità di attrazione del mix di offerta
del distretto, anche attraverso iniziative trasversali con il
comparto vitivinicolo e agro-alimentare
Attività di coordinamento degli eventi, attraverso lo
sviluppo e l’estensione del progetto: Sistema Oltrepò,
sottoscritto da Camera di Commercio di Pavia alla
Provincia, dai Comuni di Broni, Casteggio e Stradella al
Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese e gestito da
Casteggio Servizi srl.
Estensione del logo già studiato e adottato grazie al
Progetto Equal ““Oltrepo Pavese: un territorio come
risorsa, un’opportunità per le persone” a tutto il Distretto.
Interventi dei Comuni a supporto dello sviluppo dei centri
urbani come centro commerciale naturale attraverso
azioni combinate su diversi piani:

qualità urbana per i cittadini residenti, turisti e addetti
alle diverse attività: riqualificazione delle aree
mercatali, riposizionamento punti luce, pulizia e
sicurezza

integrazione delle attività produttive, commerciali e di
servizio;

comodità e facilità di circolazione, in quanto
accessibilità e sicurezza, per tutte le diverse tipologie
di utenti della strada. (superamento barriere
architettoniche, viabilità, parcheggi).

Creazione di spazi espositivi per il commercio

Creazione di una rete di punti di informazione e
accoglienza del cliente.
Capacità diffusa di garantire il livello di servizi
complementari coerenti con le necessità del distretto (,
pulizia, arredo urbano, sicurezza, accoglienza) per
accrescere la percezione di valore all’esperienza di
acquisto del frequentatore (turisti, residenti).

Capacità diffusa di garantire un livello omogeneo di Interventi dei soggetti privati volti a riqualificare, innovare
qualità dell’offerta commerciale
e diversificare il livello dei servizi offerti.
Per quanto concerne la sicurezza, le molteplici richieste
pervenute sono state appoggiate sul bando Saracinesca
sicura, in modo da creare risorse finanziarie aggiuntive.
Distretto diffuso del Commercio
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IL DISTRETTO COME SOGGETTO OPERATIVO
Il Distretto, in forza della sottoscrizione dell’Accordo di programma, assume il ruolo di un vero e proprio
soggetto autore ed attore dello sviluppo locale.
I soggetti economici che compongono il Distretto sono le imprese, i Soggetti Istituzionali interessati che compongono il
tessuto sociale del Distretto, le Associazioni di Categoria delle imprese, gli istituti di credito, gli istituti formativi, le forze
del volontariato.
Il Distretto si connota come un "sistema a rete" organizzato in forma variabile e flessibile, fondato sulla capacità dei
sistemi locali di combinare e organizzare le opportunità economiche e le risorse sociali, in vista del posizionamento più
vantaggioso nei processi di riorganizzazione territoriale.
L'economia globale premia le differenze, e dunque le varietà locali, che sono in grado di portare un valore aggiunto alle
reti globali. Non è il locale - in quanto tale - che viene a trovarsi fuori mercato, ma il locale che non lega la sua identità ad
una proposta e ad una competenza riconoscibile e apprezzata dal circuito globale.
Non è il modo di produrre locale ad essere fuori mercato in un'economia che diventa globale, ma è piuttosto la
produzione che perde la propria differenza e qualità specifica, fornendo al mercato proposte che non sono ne
riconoscibili ne apprezzate dai potenziali clienti globali. Il Distretto può essere un formidabile fattore di potenziamento
dell'economia locale, organizzandola in modo da rendere visibile la sua differenza specifica (nella qualità, nella
flessibilità, nel servizio al cliente) e nel ricercare i potenziali clienti (globali) che sono in grado di apprezzarla.
II punto di forza principale del Distretto è quello di essere un sistema produttivo pluritematico che si è sviluppato
su una tradizione di comunità locali con una precisa identità rurale e artigianale. Strategia che trova i suoi elementi di
forza nella valorizzazione delle risorse dell'area, in primo luogo la risorsa territorio e la qualità dei suoi prodotti e
processi economici. Il Distretto è diversificato sul piano delle specializzazioni produttive e capace di rispondere con
flessibilità agli andamenti dei mercati, in cui c'è una forte vitalità imprenditoriale impegnata a disegnare stabili relazioni
esteme; è insediato in un'area ricca di valori ambientali, storici, culturali, architettonici, enogastronomici, che già
richiamano consistenti flussi turistici il cui solo limite risiede nel fatto di non trovare un adeguata struttura ricettiva e
l'organizzazione di pacchetti di offerta turistica flessibili ed integrati, ma che testimoniano il ruolo che quest'area può
svolgere nella nuova economia dell'intrattenimento.
Tale strategia di valorizzazione delle competenze distintive del Distretto può essere concretizzata
valorizzando l'economia dell'esperienza connessa anche alla fruizione turistica del territorio ed al consumo dei suoi
prodotti in loco (in particolare i vini), alla qualificazione dei prodotti con marchio di qualità e di prodotto tipico ed alla loro
promozione attraverso il canale turistico. In tal senso assumono rilevanza tutte quelle realtà (soggetti e risorse) che
svolgono un ruolo di integrazione del Distretto, che danno immagine al Distretto, che qualificano l'offerta di Distretto
svolgendo un ruolo di interfaccia diretta con l'utente, il visitatore, il consumatore, il mercato.
II Distretto si fonda sull'integrazione tra le imprese e i business presenti sul suo territorio che non restano
giustapposti e separati, ma cominciano a sviluppare forme di condivisione, che selezionano i business più promettenti
degli altri, attivando processi di specializzazione, allargando gli sbocchi dei prodotti e dei servizi, dividendo costi, rischi e
fabbisogni finanziari tra molti soggetti imprenditoriali. E' questa la formula adottata oggi dal Distretto per affrontare la
globalizzazione, senza perdere la propria identità.
Sempre più la tendenza è quella di investire in conoscenze, simboli e relazioni a sostegno della qualità competitiva di
ciascun business e del Distretto nel suo complesso. Sempre più nel nuovo paradigma economico, la semplice
produzione di beni non è più sufficiente: sono invece le "competenze" e le "esperienze" offerte al cliente a costituire il
fondamento della creazione di valore.
Ad assumere rilevanza è un contesto accessibile, favorevole all'innovazione e non disgiunto da aspetti di qualità
ambientale. Immagine di Distretto, innovazione e qualità ambientale diventano sempre più i codici di comunicazione
delle imprese, ne certificano la qualità delle produzioni, diventano parte integrante delle loro azioni di marketing e
sviluppo.
La costituzione di un'identità rappresentativa del Distretto è uno dei principali obiettivi. Essa è ottenibile
soprattutto con azioni di coesione ed integrazione tra i suoi vari elementi pubblici e privati, ed attraverso la certificazione
e definizione dei marchi per le produzioni caratteristiche.
Con il Programma di Distretto si intende pertanto creare le condizioni di base per un rafforzamento delle aziende
coinvolte e complessivamente per un suo migliore posizionamento economico, attraverso il superamento degli elementi
Distretto diffuso del Commercio
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di criticità e lo sfruttamento delle potenzialità rilevate all'interno dello stesso tessuto economico - sociale. II territori
coinvolto è anche il "garante" dell'origine di prodotti agricoli importanti e sviluppatore di "simboli" di qualità e di tipicità.
Ecco allora che a fianco del distretto strettamente commerciale occorre anche mappare e rafforzare quel circuito della
qualità e della specificità dei prodotti dell'agricoltura e in specifico del vino.
Basti pensare al rafforzamento di circuiti come quelli delle città del vino o al marketing dei prodotti tipici, spazi non solo
economici, ma di cultura della qualità della vita. Come già avvenuto per i vini DOC conosciuti in tutto il mondo, tipicità e
marchi di origine diventano i mezzi per affermare una differenziazione dei sistemi produttivi.
Parte fondamentale di questa strategia è l'organizzazione delle attività in sistema produttivo strutturato, dove
ciascuna di queste attività risulterà organizzata in filiera e pertanto funzionale e sinergica con le altre.
Le azioni che si intendono perseguire sono rivolte a migliorare la potenzialità delle aziende, cogliendo da vicino le
necessità delle imprese aderenti al patto stesso, supportando l'imprenditore con strumenti anche di consulenza, e
introducendo in azienda nuove tecnologie o razionalizzando l'uso di quelle presenti. In particolare sono previste una
serie di azioni qui di seguito elencate.
Per la sua gestione operativa, il Distretto, tramite i soggetti sottoscrittori dell’Accordo, ha individuato la creazione di
un Gruppo di lavoro permanente, strutturato su due livelli:
-
politico, fra tutte le forze istituzionali
tecnico, tra gli imprenditori, i soggetti attivi, le forze del volontariato, gli esperti.
Sarà compito della Partership, nelle prime riunioni, costruire uno strumento valido, a misura di territorio, che sia in
grado di portare avanti in modo persistente le attività.
Un punto di forza è sicuramente la presenza dell’Accordo quadro sottoscritto da Camera di Commercio di Pavia alla
Provincia, dai Comuni di Broni, Casteggio e Stradella dal Consorzio Tutela Vini Oltrepo Pavese. Per il progetto di
sviluppo “L’Oltrepò: l’accento sul territorio”, sarà Casteggio Servizi srl la realtà strutturata ed operativa nell’area
marketing.
Uno dei primi adempimenti del gruppo di lavoro che si verrà a creare sarà quello di individuare lo strumento operativo di
gestione del programma di intervento. Nei tavoli di lavoro si è discusso di una possibile Conferenza di Servizio o, più
semplicemente, di un Tavolo di lavoro a geometria variabile. Si provvederà quindi a individuare una figura di Manager
del Distretto, responsabile della applicazione del programma e della costruzione e sviluppo del Distretto nel suo
complesso.
Distretto diffuso del Commercio
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IL PARTERNARIATO
Il Distretto si basa, per poter creare realmente una rete di relazioni umane che porti a sistema tutte le risorse disponibili,
sul coinvolgimento non formale dei soggetti che operano nel territorio, sia direttamente nel settore del commercio, sia
indirettamente contribuendo con il loro volontariato a promuovere l’area e le sue attività , attraverso una ricca messe di
eventi legati alla cultura, alle tradizioni ed ai prodotti tipici. Un ruolo di prestigio lo gioca il settore vitivinicolo e il vino è il
principale protagonista e fattore di attrazione.
Il territorio soffre da tempo della mancanza di una dimensione unitaria nella promozione dei suoi prodotti e quindi della
rete commerciale, che li veicola e contribuisce, nel contempo, a strutturare una offerta ricca e diversificata anche negli
altri comparti non alimentari.
Pertanto, il partneariato è fondamentale non solo per il Distretto, ma avviare un processo di rilancio a 360° del territorio
compreso tra Broni e Casteggio.
Soggetto Partner
Ruolo
CCIIAA Pavia
La Camera di Commercio di Pavia è un ente pubblico autonomo. La sua missione è
quella di interpretare e promuovere gli interessi generali delle imprese della provincia
e del mercato.
I suoi destinatari sono gli imprenditori della provincia, le associazioni delle categorie
economiche e professionali e tutta la comunità economica in senso lato.
La Camera di Commercio lavora per offrire servizi alle imprese:anagrafici,
promozionali, informativi e a tutela del mercato. Ha già aderito all’Accordo quadro di
valorizzazione dell’area del Distretto e rappresenterà il punto di riferimento e di
confronto per le attività previste
ASCOM Pavia
L'Associazione Commercianti della Provincia di Pavia (ASCOM) è l'organizzazione
sindacale a cui aderisce la maggior parte degli imprenditori del commercio, del
turismo e dei servizi della provincia.
Ascom raggruppa oltre 7000 aziende facendosi interprete delle loro aspirazioni,
esigenze, progetti. Ascom fa parte di Confcommercio, la più grande organizzazione
nazionale che unisce le imprese del terziario. L'Associazione Commercianti si
impegna e lavora nel Distretto per diffondere e promuovere le iniziative e facilitare
l’adesione e la partecipazione attiva dei soggetti privati. Ha già messo a disposizione
i propri uffici e i suoi esperti per il corretto espletamento delle pratiche
Confesercenti Pavia
La Confesercenti è una delle principali associazioni delle imprese in Italia.
e rappresenta imprese del commercio, turismo, servizi, dell'artigianato e delle pmi
dell'industria,. La missione della Confesercenti è quella di rappresentare il mondo
delle piccole e medie imprese che partecipano al distretto, nonché il settore degli
ambulanti che, anche se non direttamente beneficiari, sono coinvolti negli interventi
di riqualificazione delle aree mercatali.
Casteggio Servizi
Casteggio Servizi Srl è la società che nasce dalla sinergia tra il Comune di Casteggio
e Asm Voghera, con lo scopo di promuovere la conoscenza del territorio attraverso
un calendario ricco di eventi. E’ un punto di forza strategico per la costruzione e per
le attività del Distretto in quanto braccio operativo e funzionale alla organizzazione
delle azioni e delle attività
Pro-loco Clastidium
Distretto diffuso del Commercio
La pro-loco Clastidium partecipa in modo attivo alla organizzazione e gestione degli
eventi promozionali e turistici mettendo a disposizione oltre alle risorse umane,
sempre volontarie, anche le strutture e le attrezzature.
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Laboratorio Cinema
L'associazione culturale Laboratorio Cinema nasce nell'ottobre 2007 e si profila
come un ente senza scopo di lucro che ha come finalità la diffusione della cultura
cinematografica. Soci fondatori sono giovani tecnici del campo cinematografico che,
stanchi della situazione di stallo in cui si trova l'audiovisivo in Italia, hanno deciso di
creare un gruppo per migliorare nel loro piccolo questa situazione. Uno degli obiettivi
primari dell'associazione è favorire la creazione di prodotti audiovisivi di alto livello
culturale, attraverso la collaborazione con giovani artisti e tecnici del panorama
cinematografico italiano e in tal senso collaboreranno alla messa a punto del piano di
comunicazione ed alla valorizzazione “visiva” delle attività.
Pro-loco di Broni
La pro-loco di Broni è particolarmente attiva nella gestione degli eventi legati al vino
ed ai mercati specializzati in merce varia, tra cui ricordiamo i più significativi:
Mercati di merci varie (ogni Domenica e Venerdì); Mercato di
antiquariato (seconda Domenica di ogni mese); Fiera d'aprile (terzo
Lunedi di Aprile); Fiera d'agosto (ultimo Sabato e Domenica di
Agosto); Vinuva (terza Domenica di Settembre); Fiera d'ottobre con
macchine agricole (seconda Domenica di Dicembre); Mercatino
degli hobbys di Natale (seconda Domenica di Dicembre).In tal senso
metterà a disposizione esperienza, capacità organizzative, risorse
umane e mezzi per garantire il calendario degli eventi del Distretto
Associazione Artemista di Broni
Artemisia nasce come laboratorio incentrato sullo sviluppo dell’espressività vocale
all’interno della dimensione del gruppo come risorsa relazionale e luogo di crescita
personale. L’obiettivo è quello di incrementare le capacità comunicative degli
aspiranti interpreti, sviluppando la loro creatività ed espressività attraverso un
percorso che prevede training fisici ed emotivi, esercizi corporei e teatrali oltre che lo
studio e approfondimento dei testi, senza trascurare gli aspetti più propriamente
tecnici, fondamentali per lo sviluppo e la conservazione delle qualità canore. Grande
importanza viene data inoltre all’ascolto e alla conoscenza degli interpreti del
presente e del passato e alla costruzione del repertorio, allo scopo di realizzare un
percorso di crescita verso uno stile che sia sentito come proprio.
L’associazione contribuirà al piano di comunicazione e di organizzazione degli eventi
di promozione del distretto.
Associazione Culturale Giovani in L'associazione Giovani in corso vuole essere un vero e proprio riferimento per i
Corso di Broni
giovani cittadini, favorendo così la diffusione della cultura, l'organizzazione di
convegni, mostre e proiezioni audiovisive, concerti, spettacoli teatrali e
intrattenimento musicale, nonché la pubblicazione per tutti i soci di riviste, corsi e
iniziative di formazione, volte a stimolare la creatività, l'iniziativa, la solidarietà.
Cosa significa in corso? Nel nostro caso ciò che è in corso d'opera è un progetto che
coinvolge chi ha voglia di mettersi in gioco, di uscire dal proprio guscio, dai fatti
propri, di alzarsi dal proprio divano anche quando si è stanchi e di cercare di
occuparsi del proprio paese, stando insieme a tanti altri che, come noi, hanno voglia
di ascoltare e di proporre. L’obiettivo ne l progetto è quello di essere spazio
intenzionalmente costruito per stimolare una presa di coscienza di sé, tesa a liberarsi
da ogni legame di dipendenza e a mettersi in gioco .
Associazione Chiave di Volta di L’associazione Chiave di Volta si è sempre prefissa come obiettivo quello di
Casteggio
promuovere la cultura nelle sue diverse espressioni; dalla pittura alla scultura, dalla
musica al cinema, dalla letteratura al teatro, coinvolgendo il pubblico su argomenti
che riguardano il vivere di ciascun cittadino. L’Associazione nasce da un forte
desiderio di realizzare eventi culturali e coinvolgere artisti nell’approccio con il grande
pubblico facendo in modo che questi trovino propria collocazione per credere in sé
stessi…ma soprattutto la voglia di creare nuovi orizzonti e stimoli. L’amore per l’Arte,
la passione per ciò che è bello, la voglia di valorizzare persone e territorio…I soci
sono esperti d’Arte, appassionati di turismo e cultura, insieme voglio avviare un
Distretto diffuso del Commercio
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discorso di qualità, ambizioso progetto. Nel Distretto offriranno servizi di ricerca,
progettazione, valorizzazione, nel campo:Artistico, Culturale, Ambientale, per la
tutela e valorizzazione del territorio, Aggregazione, Educativo, Realizzazione di
eventi turistico-culturali, Valorizzazione delle tipicità.
Le adesioni
Altri soggetti anno dato la propria adesione al progetto, rafforzandone l’identità e insieme le possibilità di diventare
sempre più aderente alla realtà e quindi duraturo nel tempo.
Soggetto che aderisce
Cantina Sociale di Broni
Broni Stradella Spa
Pro-loco di Torricella Verzate
Ruolo
Dalla Vite alla commercializzazione, la cantina sociale di broni garantisce ai
consumatori la totale qualità dei prodotti.
Per tutti i clienti la Cantina Sociale Di Broni, aperta anche il sabato e la domenica,
offre nella sua sede la “Bottega del Vino”, dove è possibile degustare ed acquistare
l'intera gamma dei suoi prodotti. Per la sua storia e il valore delle sue attività,
rappresenta un partner strategico per la realizzazione del Distretto e per una attività
proiettata al futuro.
E' una società in evoluzione e in collegamento sul piano provinciale con le altre
S.p.A. di servizi; le multiutilities, oggi coinvolte in un vasto progetto di aggregazione
territoriale per il ciclo integrato dell'acqua e per la gestione di reti, impianti e
distribuzione del Gas metano...Broni-Stradella S.p.A. è una Società a prevalente
capitale pubblico locale costituita da una quarantina di Comuni e da altri soci pubblici
e privati.Nata dalla trasformazione del Consorzio Intercomunale per lo Sviluppo del
Comprensorio Broni Stradella in S.p.A., la Società ha mantenuto nel proprio operare
i connotati solidaristici e di sussidiarietà tipici del Consorzio, esaltandoli con scelte
mirate a garantire l’equilibrio di bilancio con un’attenta visuale programmatica e di
sviluppo del territorio. La filosofia di fondo della Società è tuttora quella di incidere,
con la qualità dei servizi e con nuove iniziative in diversi campi d’azione, a sostegno
dei Comuni e a beneficio dei cittadini che vi risiedono. In funzione delle richieste ed
esigenze di questi, infatti, la Società ha negli anni potenziato e ampliato i servizi, non
mancando di intervenire sulla qualità delle prestazioni offerte, con investimenti e
manutenzioni spesso rilevanti. In questa dimensione la sua adesione si rivela
funzionale alla operatività del Distretto, essendo dotata la società di professionalità
molto valide anche nel settore gestionale.
La pro-loco metterà a disposizione le proprie risorse umane e materiali e soprattutto
si metterà a disposizione per riuscire a coordinare al meglio gli eventi di promozione
del commercio.
Strada del Vino e dei Sapori
La Strada del Vino e dei Sapori dell'Oltrepo' Pavese è stata promossa dal Consorzio
Tutela
Vini
Oltrepò
Pavese.
Rappresenta
i
comuni
di:
Comuni di Borgo Priolo, Broni, Canevino, Canneto Pavese, Castana, Casteggio,
Cigognola, Codevilla, Godiasco, Golferenzo, Montescano, Montù Beccaria, Mornico
Losana, Oliva Gessi, Redavalle, Rovescala, S. Maria della Versa, Santa Giuletta,
Stradella, Volpara; Unione dei Comuni "Prima Collina", Cciaa di Pavia, Provincia di
Pavia, Apt di Pavia, Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese, Turismo Verde-Pavia,
Agribio, Coldiretti-Pavia, Confederazione Italiana Agricoltori-Pavia, Unione
Agricoltori-Pavia. E’ un ente attivo sia a livello di organizzazione e coordinamento
che di promozione del territorio e quindi un soggetto privilegiato all’interno delle
attività previste dal programma di intervento del Distretto.
Distretto diffuso del Commercio
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PROGETTI SINERGICI IN CORSO
Si segnalano alcuni interventi e progettualità in essere, che risultano sinergiche al programma di intervento del Distretto ,
cui possono conferire e ricevere valore aggiunto e risorse integrative
Progetto Farmer Market
Si chiama “Farmer market” o mercato degli agricoltori e rappresenta uno dei nuovi progetti redatti dal Comune di
Casteggio dopo il successo registrato dalle precedenti iniziative realizzate da Equal.
Il progetto interviene sulla filiera di vendita dei prodotti agroalimentari molto lunga e che per questo penalizza le imprese
rurali che devono subire le regole imposte dal mercato che lascia loro solo un quinto della ricchezza prodotta. “Noi
vogliamo intervenire creando il mercato degli agricoltori o “farmer market” luoghi d’incontro per i produttori e i
consumatori senza alcuna intermediazione per raggiungere l’obiettivo del contenimento dei prezzi e sviluppare un
maggiore potere d’acquisto per i consumatori; nello stesso tempo consentire alle imprese un maggiore ricavo e una
maggiore sostenibilità economica”.
I problemi che hanno portato il Comune di Casteggio a organizzare questo progetto sono innumerevoli a partire da una
situazione agricola fragile, quasi un’emergenza sociale ormai che porta alla chiusura sempre più ampia di imprese con
una forte perdita di posti di lavoro e con un impoverimento generalizzato del territorio. Per questo il progetto intende
coinvolgere i territori rurali per una rete europea permanente in cui creare le condizioni per accorciare la filiera
agroalimentare e favorire la nascita dei “farmer market” nei centri storici delle piccole e medie città arrivando poi ad un
marchio di qualità europeo e un’associazione delle farmer market in ogni Paese europeo partner. La presenza dei
farmer market non è in contrasto con gli esercizi commerciali, se a adeguatamente condotta, ma può rappresentare una
ulteriore componente del mix commerciale dell’area.
Il Piano Tempi e il servizio di taxi a chiamata
I Comuni di Broni, Stradella, Arena Po, Canneto Pavese, Castana, Montescano, nell’ambito del progetto
“Attuazione azioni del PTO: Governare il tempo nell’Oltrepò Pavese orientale”, intendono, attraverso questa azione di
sperimentazione, promuovere, coordinare, sostenere ed implementare i servizi privati a chiamata, esistenti sui territorio
oltrepadano orientale, attraverso le attività del Piano Territoriale degli Orari.
La sperimentazione del servizio di trasporto a chiamata in vigore dal 1 luglio 2008 intende portare a regime un servizio
completamente flessibile, senza vincoli di orario predefiniti, e con mezzi: taxi o monovolumi, disponibili ai tragitti solo
quando necessario al fi ne di rispondere alle mutate esigenze di mobilità nei territori, quali l’Oltrepò Pavese orientale, a
domanda debole. Il servizio è entrato a regime dopo una fase informativa e di pubblicizzazione terminata nella prima
metà del mese di luglio. I mezzi convenzionati, nell’erogazione del servizio, non presentano mai buchi temporali di
inoperosità, ma viceversa, con l’ausilio dell’Ufficio Tempi Sovracomunale che gestisce le chiamate, si stanno
incrementando servizi collettivi con i quali si perseguono i seguenti vantaggi per la collettività:
• Riduzione dell’occupazione dello spazio pubblico per la sosta;
• Risparmio energetico e contenimento delle emissioni;
• Risparmio economico sia per gli utenti che per il servizio.
Intervento analogo è stato strutturato dal Comune di Casteggio, per favorire la mobilità tra i centro e le frazioni più
isolate.
Progetto sicurezza
I Comuni del Distretto stanno impostando un piano di interventi trasversali e comuni per garantire la sicurezza dei
cittadini e dei turisti. Intendono avvalersi del bando regionale in modo da costruire una integrazione di strumenti
finanziari ottimale.
Distretto diffuso del Commercio
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Progetto Oltrepò, l’accento sul territorio
Il nome prende origine da uno slogan e da un marchio pensati dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nel gennaio
2008 e testati in una serie di iniziative promozionali, con riscontro positivo per impatto comunicativo. L’idea “Oltrepò,
l’accento sul territorio” ha trovato il suo sviluppo nell’accordo denominato “Sistema Vitivinicolo Oltrepò - Progetto
Integrato della valorizzazione delle manifestazioni promozionali”, formulato in sinergia dalla Camera di Commercio di
Pavia, dalla Provincia di Pavia, dai Comuni di Broni, Casteggio e Stradella, dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e
da Casteggio Servizi. Il nome del progetto che accompagnerà le azioni di comunicazione integrate è il primo esempio
italiano di coordinamento nella comunicazione della promozione applicato a un comparto vitivinicolo territoriale.
Casteggio Servizi Srl
Casteggio Servizi Srl è la società che nasce dalla sinergia tra il Comune di Casteggio e Asm Voghera, con lo scopo di
promuovere la conoscenza del territorio attraverso un calendario ricco di eventi. Tra le esperienze più significative, si
evidenzia Oltrevini, la manifestazione che proponeva ogni anno, a settembre, i vini dell’Oltrepò in assaggio presso la
Fiera di Via Truffi a Casteggio (PV). Oltrevini, dal 2008, del passato conserva il nome e il legame con il territorio e i suoi
vini. inoltre fanno parte del ricco calendario delle manifestazioni:
VINUVA 2008 Vino e territorio in "Rassegna “Rassegna di Casteggio” che, da quasi 40 anni, richiama in Oltrepò migliaia
di visitatori per la festa del vino, dell’uva e della vendemmia.
La Fiera del Tartufo e del miele coinvolge tutti i produttori e rivenditori di funghi, miele, salumi, biscotti e dolci dell'Oltrepò
Pavese. L'assoluto protagonista della manifestazione rimarrà comunque il tartufo, specialità gastronomica da abbinare ai
piatti della tradizione per un prezioso quanto mai esclusivo incontro di gusti e sofisticati sapori.
L’evento è realizzato in collaborazione con Artop, Associazione Ricercatori Tartufo Oltrepo Pavese che presenta la
competizione dei cani da tartufo e proceda alla premiazione dei migliori tuberi nelle diverse categorie; rinnovata la
partnership con Apilombardia, per le degustazioni di miele e con il Gruppo Micologico Vogherese
Associazione Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese
L’Associazione “Strada del Vino e dei Sapori dell’Oltrepò Pavese” diventa operativa nel 2002, con l’elezione del
Presidente Fabio Tonalini - amministratore della Cantina Storica di Montù Beccaria e del suo Vice Lino Lugano (che
ricopre anche l’incarico di vicepresidente della Cantina Torrevilla di Torrazza Coste), insediati con il primo Consiglio di
Amministrazione. Sono già oltre 100 i soci che l'Associazione può contare, diversificati in Comuni, aziende, agriturismi,
ristoranti ed alberghi. L’Associazione opera in tutto l’Oltrepò Pavese. Concluso l'iter formale di avvio delle attività con il
completamento delle nomine istituzionali, l'Associazione "La Strada del Vino e dei Sapori dell'Oltrepò Pavese" ha iniziato
a pieno ritmo la propria attività, sia in base a quanto già programmato nel momento della sua nascita sia con l'aggiunta
di nuovi stimoli fattivi.
Obiettivo primario è stato l'individuazione di alcuni itinerari che conducano il visitatore alla scoperta dei vini, dei sapori e
del territorio dell'Oltrepò Pavese.
Le attività svolte, oltre al lavoro di preparazione di questa Guida e allo sviluppo e la posa dei cartelli che hanno
impegnato la maggior parte delle risorse, sono state di natura promozionale del territorio nei suo aspetti economicituristici.
In particolare:
 la realizzazione di 10.000 cartine stradali della zona ed altrettanti opuscoli in cui sono descritte le maggiori
caratteristiche culturali ed enogastronomiche dell’Oltrepò Pavese;
 la partecipazione a diverse fiere del settore in collaborazione con la Regione Lombardia e le altre Strade del Vino
lombarde;
 l’organizzazione di appuntamenti del gusto, abbinando i vini locali ai prodotti tipici;
 la partecipazione attiva all’ospitalità della tappa di Pavia del Giro d’Italia 2003;
 la pubblicazione di articoli redazionali e di pagine pubblicitarie sulle maggiori riviste enogastronomiche e turistiche
per far conoscere l’Oltrepò come meta turistica di alto livello.
Distretto diffuso del Commercio
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 DESCRIZIONE DELLE AZIONI E DEGLI INTERVENTI PREVISTI
Azioni a regia pubblica
 Piano di comunicazione e marketing del Distretto
Soggetto attuatore: Comune di Casteggio in collaborazione con tutti gli altri Comuni del Distretto.
Importo € 40.000,00 di cui richiesti € 20.000,00
Promozione e animazione
Campagna di promozione
Obiettivo: il piano di comunicazione del Distretto si propone differenti obiettivi in relazione ai diversi target destinatari
della comunicazione. In particolare, l’attività di comunicazione è finalizzata a :
- far conoscere il Distretto e promuovere la varietà dei servizi offerti (commerciali e non) a tutti i City Users
(residenti, frequentatori non residenti, turisti);
- costituire e sviluppare la notorietà del progetto di gestione coordinata del Distretto agli operatori attuali e ai
potenziali investitori;
- comunicare e promuovere le singole iniziative.
Rientra nell’obiettivo strategico per sviluppare una politica di comunicazione integrata del Distretto partendo dal progetto
"Sistema Oltrepo" concretizzazione dell'idea di un sistema di ruralità fondata sulla triade lentezza, relax, naturalezza
“Oltrepò, l’accento sul territorio” è il progetto integrato di promozione del sistema vitivinicolo dell’Oltrepò Pavese, unico
nel suo genere, ha la finalità di “valorizzare le occasioni di promozione dell’Oltrepò, attraverso una gestione
programmata e unitaria degli eventi”. E' stato concepito come un volano di accelerazione verso il soggetto unico del
Distretto del Vino, partendo da un territorio con l’accento dove la vitivinicoltura è storia, tradizione, economia, folclore,
ambiente e cultura. Quel territorio è l’Oltrepò, terra a lungo definita come area di transito fra regioni altre ma che, al
contrario, ha una sua identità ben delineata e riconoscibile. L’identità dell’Oltrepò sta nelle sue colline e in 13.000 ettari
di vigneti, nei suoi castelli e nelle sue pievi, nei boschi e nei torrenti del primo Appennino.
Il nome prende origine da uno slogan e da un marchio pensati dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese nel gennaio
2008 e testati in una serie di iniziative promozionali, con riscontro positivo per impatto comunicativo. L’idea “Oltrepò,
l’accento sul territorio” ha trovato il suo sviluppo nell’accordo denominato “Sistema Vitivinicolo Oltrepò - Progetto
Integrato della valorizzazione delle manifestazioni promozionali”, formulato in sinergia dalla Camera di Commercio di
Pavia, dalla Provincia di Pavia, dai Comuni di Broni, Casteggio e Stradella, dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e
da Casteggio Servizi.
La dimensione di “sistema” che connota il progetto coinvolge i maggiori enti della provincia, grazie all’essenziale ruolo
svolto dalla Camera di Commercio di Pavia, nella sua azione di istituzione di riferimento per l’articolazione del progetto.
L’obiettivo è quello di porre l’accento, valorizzandole, sulle diverse declinazioni della vitivinicoltura dell’Oltrepò Pavese,
dagli aspetti più tecnici e produttivi a quelli scientifici, dall’economia vitivinicola alle occasioni di socialità collegate alla
promozione del vino, dall’attenzione al contesto ambientale alle suggestioni monumentali e artistiche del territorio.
Il progetto prevede la formulazione e l’applicazione del Piano di valorizzazione delle manifestazioni promozionali in
stretta collaborazione fra gli Enti aderenti al progetto. Per quanto riguarda la comunicazione, il Piano di valorizzazione
viene seguito dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese e da Casteggio Servizi.
Il Piano di valorizzazione sarà applicato alle seguenti iniziative programmate e organizzate rispettivamente dal Comune
di Broni, dal Comune di Casteggio, dal Comune di Stradella. Alle iniziative sarà di supporto organizzativo promozionale
Casteggio Servizi SrL. Il progetto si concluderà con il Simposio internazionale “Tipicità del vino e preferenze del
consumatore” organizzato dalla Camera di Commercio di Pavia in collaborazione con l’Università del Sacro Cuore di
Piacenza – Facoltà di Agraria – Istituto di Enologia e Ingegneria Agroalimentare.
L’Accordo quadro vuole essere un punto di partenza, un ancoraggio forte, nato da un lavoro di contatti e incontri di
lunga durata, un punto di partenza per costruire una strategia di marketing complessiva dell’area, che si propone di
creare, partendo dal vino, un unico piano che raggruppi una serie di eventi collaterali tra loro coordinati e capaci
Distretto diffuso del Commercio
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In particolare riteniamo di evidenziare questi particolari vantaggi che derivano dalla gestione del progetto:
 il coinvolgimento di tutte le risorse imprenditoriali dell’area e in particolare del commercio, visto come attore
centrale nello scambio da domanda e offerta
 la moltiplicazione dell’impatto comunicazionale rispetto alla gestione attualmente individuale degli interventi di
promozione e diffusione più efficace e su larga scala, con un contenimento dei costi di realizzazione, ottimizzati
dall’unitarietà del progetto.
 l’aumento dell’attrattività del territorio e dell’afflusso di nuove risorse, con conseguente accrescimento del
valore sociale dell’area. Si innesca, cioè, il circolo virtuoso “soddisfazione-attrattività-valore”
 la divulgazione di bellezze paesaggistiche e storico-culturali di aree “minori” per molti ancora sconosciute,
favorendone adeguata visibilità
 il richiamo alla convivialità e al buon umore, come espressione del senso di accoglienza dell’Oltrepò Pavese;
 la salute, come sfondo tematico, che fa da corollario alle molteplici esperienze del “buon vivere” che l’Oltrepò è
in grado di offrire Il filo conduttore è sintetizzato dal motto “Oltrepò: terra di sosta e di buon vino” La nuova
formula partecipativa arrecherà senz’altro notevoli benefici per il territorio interessato e farà da volano per il
benessere delle collettività insediate e attigue.
Ultimo, ma non certo in ordine di importanza, è poi il fatto che con questo progetto coordinato si innesca un volano di
accelerazione nel processo per la costituzione del soggetto unico del Distretto del Vino, capace di coordinare ed
ottimizzare le attività del sistema distrettuale.
La fase più impegnativa del piano di marketing sarà la messa a sistema di tutti i soggetti attivi, sottraendoli a quelle
tendenze centrifughe che impediscono al territorio di avere tutta la necessaria “aggressività” che consentirebbe di fare
un reale salto di qualità. Nei 18 mesi del progetto si lavorerà per recuperare tutti i fili del territori, tutte le sue espressioni
ed energie per coinvolgerle verso l’obiettivo comune di rendere il Distretto unico per le sue peculiarità per i residenti e
per i turisti e quindi appetibile, ricercato e “acquistato” nelle sue diverse specificità.
Si intende lavorare molto, oltre che su prodotti, sulla qualità del servizio, fattore in grado di generare un valore aggiunto
spesso superiore al prodotto stesso: una accoglienza calda, la facilità di accesso, un’attenzione professionale alle
esigenze, un richiamo costante e discreto anche “a distanza” sono fattori che possono rendere indimenticabile il
momento di visita e di acquisto, in un’epoca in cui l’attenzione e la gentilezza reali non sono molto diffuse.
Per questo motivo il piano lavorerà molto anche sul marketing interno, in modo che gli attori del commercio diventino
protagonisti del processo di vendita nel modo più completo e sappiano offrire quel quid in più che determina la
fidelizzaizone del cliente.
Il piano di lavoro opererà per arrivare ad un coordinamento degli eventi già esistenti, integrandoli o allineandoli e quindi
si studierà un piano di comunicazione verso l’esterno.
Per conseguire tali obiettivi, la dimensione del Distretto è l’unica possibile.
Parte integrante del processo è lo sviluppo del Logo del Distretto, con lo scopo di creare un elemento grafico comune
che identifichi il Distretto e che consenta di declinare, in generale e con riferimento a tutti gli strumenti di comunicazione
utilizzati, l’immagine unitaria e coordinata del Distretto. Rientra nell’obiettivo strategico: sviluppare una politica di
comunicazione integrata del Distretto.
Si è individuato il logo Le Vite dell’Oltrepò, prodotto dal Progetto Equal, nel contempo gradevole dal punto di vista
grafico e in grado di rappresentare il Distretto nelle sue specificità e tipicità (caratteristiche storiche, artistiche e culturali).
Il logo sarà realizzato in diversi formati coerenti (per forme, dimensioni e colori) tra loro, in modo da poter essere
utilizzato in modo coordinato in tutte le iniziative di comunicazione e promozione del Distretto (ad esempio Portale,
eventi e manifestazioni, locandine e manifesti).
Si è ritenuto importante operare in Sinergia con le attività svolte dal progetto Equal ““Oltrepo Pavese: un territorio come
risorsa, un’opportunità per le persone”, che ha messo a punto uno strumento di grande interesse che il presente
Programma intende riprendere, rivalutare e proporre a tutto il contesto coinvolto.
Distretto diffuso del Commercio
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Parliamo del marchio “Le vite dell’Oltrepò, che unisce in un intrigante gioco di parole, le tante possibili declinazioni della
vita del territorio e il patrimonio dei vigneti e dei vini.
Il Marchio, messo a disposizione dal Comune capofila del I.C. Equal Casteggio, è stato creato per ricondurre sotto un
medesimo logo le molteplici componenti del territorio e della società locale: cultura, prodotti, ospitalità, imprese. E
promuovere la diffusione e la crescita del turismo e dei settori produttivi ad esso collegati.
Il Logo non ha ancora avuto una sua reale applicazione, forse anche perché marchi e loghi sono numerosi in questa
terra, quasi annullandosi reciprocamente.
Il Distretto può rappresentare l’occasione ideale per condividerlo e portarlo a immagine forte dell’offerta commerciale
e turistica in senso ampio, perché in grado, grazie alla condivisione epartecipazione di componenti diverse della
società, di garantire una strutturazione forte del sistema locale e quindi la corrispondenza tra quanto il marchio
comunica e promuove e i prodotti/servizi dell’area.
Questa operazione consentirebbe di “recuperare” un prodotto di pregio, rappresentato non solo dal logo creato, ma da
tutta la rete di relazioni e risorse che hanno partecipato alla sua costruzione e dai prodotti messi a punto. Tra questi
interessanti pacchetti di escursionismo ambientale e culturale, che collegano i comuni del Distretto, cantine, aree
ambientali di pregio, valenze storiche e architettoniche.
Il Piano di comunicazione si avvarrà inoltre delle iniziative realizzate dal Comune di Casteggio come capofila del
progetto Equal. In particolare potrà avvalersi dei point informativi e orientativi di valorizzazione territoriale a sostegno
della promozione di un sistema locale integrato., per far conoscere il territorio attraverso la promozione di un Marchio
turistico-territoriale che veda il coinvolgimento delle strutture agricole, artigianali, turistiche locali.
Inoltre le attività di comunicazione continueranno la strategia e le attività condotte per 4 anni dal progetto Equal, in
particolare con l’azione “I prodotti tipici come opportunità di sviluppo per il territorio!”, che ha previsto numerosi eventi,
incentrati sulle risorse del territorio, dal punto di vista ambientale, umano e produttivo e tesi a sensibilizzare la
popolazione sulla necessità di preservare e valorizzare tutto il patrimonio di conoscenza e di cultura esistente.
Il Piano di Comunicazione sarà seguito da Casteggio Servizi SrL e dal Consorzio Tutela Vini Oltrepò Pavese.
Si riporta, a titolo illustrativo, alcuni degli eventi realizzati nell’anno 2008.
“ALLA SALUTE!”
Ente attuatore: Comune di Broni
Sviluppo attuativo (nelle rispettive città): Comune di Broni, Comune di Casteggio e Comune di Stradella
Periodo delle iniziative: dal 4 giugno al 22 giugno 2008, a Broni, Casteggio e Stradella
www.festivalallasalute.it
OLTREVINI
Ente attuatore: Comune di Casteggio
Data dell’evento: 27 giugno – 30 giugno 2008, a Casteggio
www.oltrevini.it
VINUVA
Ente attuatore: Comune di Stradella
Sviluppo attuativo (nelle rispettive città): Comune di Broni, Comune di Casteggio e Comune di Stradella
Periodo delle iniziative: dal 4 settembre al 21 settembre 2008, a Stradella, Broni e Casteggio
SIMPOSIO INTERNAZIONALE
Ente attuatore: Camera di Commercio di Pavia, attraverso PaviaMostre
Data dell’evento: 21 ottobre 2008, a Casteggio
CALICI DI STELLE
Ente attuatore: comune di Cigognola
Distretto diffuso del Commercio
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 Comune di Casteggio
Intervento integrato di riqualificazione della Piazza del Mercato di Casteggio
Soggetto attuatore: Comune di Casteggio
Soggetti beneficiari: i commercianti, i residenti e i turisti
Intervento strutturale di qualificazione urbana.
Qualificazione e sistemazione finalizzati a migliorare l’impatto visivo e facilitare la fruibilità degli spazi
urbani annessi al Distretto del Commercio
Piano di interventi integrati per la riqualificazione dell’area mercatale di Casteggio, sulla quale affacciano i principali
negozi del Comune. La Piazza è inoltre sede del Mercato Comunale Storico che compie quest’anno 656 anni.
La sua storia è gran parte della storia economica di Casteggio e del suo commercio.
Molto cose in questi 600 e passa anni sono cambiate a Casteggio, ma il mercato Comunale è sopravvissuto a tutto, ed
oggi è ancora un centro vitalissimo della vita economica e sociale. Il mercato è’ un luogo dove si manifesta la possibilità
di integrazione culturale tra diverse etnie, uno strumento di attrazione importante di visitatori e consumatori provenienti
dell’area dell’Oltrepò Pavese, Piacentino e Milanese , con una forte ricaduta sui Bilanci del Commercio fisso e dei
pubblici esercizi dato dal flusso di circa 5000 persone esterne al Comune.
L’intervento integrato si propone di adeguare l’area regole Regionali: gestione rifiuti e sua raccolta, questione igiene e
salute, problemi della sicurezza, ecc., di favorire l’Integrazione tra mercato, imprese commerciali e produzioni locali e
loro valorizzazione, di promuovere il Mercato come polo di attrazione di consumatori della Provincia di Pavia, di Milano
Sud, Piacenza attraverso l’organizzazione di campagna pubblicitaria sui media e con manifesti e depliant, ecc.
Dettaglio delle opere
- Acquisto macchina spazzatrice
La macchina consentirà di garantire un servizio rapido ed efficiente, soprattutto dopo la chiusura del mercato.,
garantendo, nella giornata della domenica, un centro ordinato e accogliente. Potrà essere utilizzata oltre che il Comune
di Casteggio anche i piccoli comuni limitrofi, entro un raggio di distanza sostenibile.
Importo € 56.000,00 di cui richiesti € 25.000,00
- Posizionamento n. 3 colonnine per erogazione illuminazione
L’intervento è finalizzato a garantire la sicurezza nelle ore serali e notturne e nel contempo creare un ambiente
piacevole. Combinando in maniera semplice vari moduli è possibile realizzare tutte le soluzioni di illuminazione richieste
nel centro cittadino con un design unitario. È inoltre possibile unire in un sistema a colonna varie funzioni di
illuminazione. In questo modo si riducono i costi, dato che è necessario un solo punto di installazione e un cablaggio
per un solo apparecchio..
Importo € 24.000,00 di cui richiesti € 10.000,00
-
Messa in opera rampe di accesso per il superamento delle barriere architettoniche ed un più facile
acceso al mercato
L’intervento è finalizzato a garantire l’accesso all’area commerciale e mercatale di Casteggio: è particolarmente
importante data la presenza di molte persone anziane per le quali il mercato è un vero rito sociale.
Le rampe renderanno agevole il lavoro anche ai commercianti, che potranno movimentare meglio le merci, oltre,
ovviamente alle persone diversamente abili. La Piazza è un luogo di incontro classico per gli abitanti di Casteggio e
dei Comuni limitrofi che vengono a fare acquisti o a prendere il caffè ed è funzionale anche alla maggior parte degli
eventi di promozione dei prodotti tipici: quindi garantirne l’accesso in sicurezza è un obiettivo importante.
Importo € 10.000,00 di cui richiesti € 5.000,00
Distretto diffuso del Commercio
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-
Riqualificazione esterna della struttura della vecchia pesa pubblica, destinata a punto di accoglienza e
informazione per i clienti
La struttura della vecchia pesa, in posizione centrale rispetto all’area del commercio, è oggetto di un intervento di
riqualificazione, per recuperane la funzione architettonica, così come è rimasta nel ricordo degli abitanti. Obiettivo è
utilizzarla come luogo di informazione e accoglienza per i cittadini, le imprese e i turisti.
Al suo interno il Comune intende posizionare materiale informativo, una vetrina per i prodotti, un terminale per facilitare
l’accesso ai punti vendita e una persona adeguatamente formata per accogliere le persone, che sarà disponibile anche
nei giorni festivi.
L’intervento darà una nuova visibilità e qualità al centro, rivalutando in chiave moderna una componente storica del
paesaggio.
Importo € 6.000,00 di cui richiesti € 3.000,00
- Intervento di promozione “Una domenica sul mercato”
Soggetto attuatore: Comune di Casteggio
Beneficiari: commercianti, operatori del turismo, agro-alimentare e artigianato, servizi, cittadini e turisti
Importo € 18.000,00 di cui richiesti € 9.000,00
Promozione e animazione
Campagna di promozione
L’intervento è finalizzato a rilanciare il sistema dei mercati domenicali: Casteggio e Broni.
Il mercato domenicale si distingue dai classici mercati proprio per la sua collocazione all’interno della settimana,
essendo fruibile anche per i turisti. E’ evidente il fattore di richiamo, tendendo presente che i negozi sono aperti e per i
visitatori è possibile poi andare a pranzo nei numerosi ristoranti della zona.
L’intervento di promozione prevede:
Costruzione del Pacchetto-mercato
Per passare da due eventi piacevoli, ma ancora “casuali” , occorre costruire un processo di trasformazione da risorsa a
prodotto. Si prevede quindi un lavoro di coinvolgimento dei commercianti, di animazione e di sensibilizzazione anche
degli altri operatori dell’area.
Si arriverà quindi a costruire una mappa delle opportunità, che comprenda tutte le risorse coinvolgibili, comprese le
associazioni di volontariato e le risorse storiche e ambientali.
In tal modo si procederà a costruire il prodotto-mercato, che dovrà prevedere una serie di occasioni di contorno al
mercato medesimo, compresi accordi con il sistema dei trasporti per facilitare l’accesso dei visitatori da aree limitrofe o
urbane.
Campagna di comunicazione
Il piano di comunicazione si propone differenti obiettivi in relazione ai diversi target destinatari della comunicazione. In
particolare, l’attività di comunicazione è finalizzata a :
- far conoscere il nuovo prodotto e promuovere la varietà dei servizi offerti (commerciali e non) a tutti i City
Users (residenti, frequentatori non residenti, turisti);
- costituire e sviluppare la notorietà del sistema dei mercati agli operatori attuali e ai potenziali investitori;
- comunicare e promuovere le singole iniziative.
Rientra nell’obiettivo strategico: sviluppare una politica di comunicazione integrata del Distretto.
Carta fedeltà: Card Premia “ Mercato in tasca”
La creazione di una carta fedeltà del Distretto consentirà di creare un sistema di servizi coordinati e integrati dedicati alla
clientela con la finalità di rafforzare la competitività del Distretto nel suo complesso e quindi la capacità di essere una
reale alternativa alle grandi strutture di vendita e ai centri commerciali artificiali (es. supermercati, ipermercati, mercatini)
che circondano la città. In particolare, la carta consentirà di sviluppare azioni di promozione, di prezzo e non di prezzo,
in maniera congiunta, e quindi consentirà di fidelizzare il consumatore alla frequentazione dell’area del Distretto.
Distretto diffuso del Commercio
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Indagine qualità
Si procederà alla messa a punto di un piano per rilevare la soddisfazione dei clienti e quindi disporre, per la prima volta,
di una serie di dati di riscontro sulla qualità e l’utilità delle azioni previste.
I risultati del questionario costituiranno un riscontro obiettivo per i commercianti, aiutandoli a crescere e ad adottare
anche nuove strategie, superando l’isolamento.
 Comune di Broni
Soggetto attuatore: Comune di Broni
Soggetto beneficiario: operatori del commercio, turisti, imprese e cittadinanza
Intervento strutturale di qualificazione urbana.
Qualificazione estetica degli immobili e degli spazi destinati al commercio su aree pubbliche
Importo € 145.000,00 di cui richiesti € 50.000,00
L’Amministrazione Comunale, al fine di aumentare la disponibilità di posti auto nei pressi del centro storico al servizio
dell’area mercatale e dei negozi di vicinato, ha individuato un’area da destinare a parcheggio..
L’area è in prossimità del centro ed in particolar modo della piazza Vittorio Veneto, in cui si svolge il mercato (il venerdì e
la domenica): in quell’occasione si avverte la necessità di posti auto atti a sostenere, da un lato il grande afflusso dovuto
all’attività mercatale, dall’altro a sopperire ai posti auto sottratti dal mercato stesso.
Situazione analoga e se possibile ancor più marcata, durante le fiere, organizzate tre volte l’anno per una durata di circa
una settimana cadauna, periodo in cui P.zza Vittorio Veneto rimane occupata permanentemente
Il progetto consiste nella realizzazione di un parcheggio composto da n° 77 posti auto di cui n° 3 per disabili, n° 2 porta
biciclette. L’area sarà delimitata verso le proprietà private da un muro in cemento armato per il contenimento del
materiale di riempimento, verso il fronte stradale sarà realizzata una recinzione composta da paletti metallici e rete
plastificata, l’accesso al parcheggio sarà possibile da via G. Bruno sia per le auto che per i pedoni e le biciclette.
Particolare attenzione è rivolta all’impianto di illuminazione pubblica del parcheggio che sarà realizzato con la posa di
lampioni fotovoltaici di adeguata potenzialità che consentiranno, a fronte di un maggior costo rispetto ad un impianto
tradizionale, un risparmio sui costi di scavo necessari per portare le linee elettriche nelle aree da illuminare ed un
risparmio sui costi di gestione in quanto il sistema è autoalimentato.
Progetto allegato.
 Redavalle Ristrutturazione fabbricato area espositiva commercio Soggetto attuatore: Comune di Redavalle
Soggetto beneficiario: commercianti, operatori del turismo e del comparto agroalimentare e artigianale
Intervento strutturale di qualificazione urbana.
Qualificazione estetica degli immobili e degli spazi destinati al commercio su aree pubbliche
Importo € 109.815,00 di cui richiesti € 33.926,00
Il fabbricato oggetto dell’intervento, sito in Via Capitani, era un tempo adibito a palestra per alunni delle scuole
elementari. Il corpo principale, non essendo mai stato oggetto di interventi manutentori, è ora inagibile, in quanto la
copertura a padiglioni, composta da orditura in legno e manto di coppi in laterizio, con le relative lattonerie, risultano
fatiscenti.
Le murature esterne, tranne la facciate est, erano ancora quasi totalmente prive di intonaco, Il fabbricato è stato
oggetto di un primo lotto di intervento di ristrutturazione, mediante il quale sono stati eseguiti i seguenti lavoratori:
rifacimento della copertura e relativa lattoneria sia sul corpo principale che sul corpo basso ad uso servizi. Il progetto del
secondo lotto di intervento prevede l’esecuzione di tutti i lavori necessari per il completamento della ristrutturazione in
modo da rendere fruibile detto immobile ai fini previsti dal progetto. La struttura è finalizzata alla realizzazione di un
centro polifunzionale dedicato in specifico al commercio per esposizioni dei prodotti locali in occasione delle fiere e
mostre.
La struttura è funzionale a tutto il distretto, in quanto baricentrica come posizione geografica, facilmente accessibile
dalle principali strade di collegamento e accesso all’area.
Progetto allegato
Distretto diffuso del Commercio
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 Cigognola. tende struttura accoglienza
Soggetto attuatore: Comune di Cigognola
Soggetto beneficiario: commercianti, associazioni volontarie di promozione, cittadini, turisti
Intervento strutturale di qualificazione urbana.
Qualificazione estetica degli immobili e degli spazi destinati al commercio su aree pubbliche
Importo € 5.262,00 di cui richiesti € 2.631,00
L’intervento è finalizzato a creare un’area limitrofa al Comune attrezzata in cui ospitare eventi legati alla valorizzazione
del Commercio. I locali sono di proprietà del Comune e la struttura mobile serve ad ampliare e rendere più gradevole lo
spazio di accoglienza. Il Comune ogni anno organizza un fitto piano di eventi legati alla commercializzazione dei prodotti
tipici, tra cui primeggia il vino.
L’iniziativa più significativa è certamente calici di stelle, con degustazione dei prodotti dele cantine e delle enoteche
locali, in collaborazione con il Club del Buttafuoco Storico. La serata viene organizzata in collaborazione anche con
diversi esercizi commerciali dell’area che mettono a disposizione prodotti locali
Vedi preventivi allegati.
 Unione dei Comuni Albaredo Arnaboldi e Campospinoso rifacimento marciapiedi centro storico.
Soggetto attuatore: Unione dei Comuni
Soggetto beneficiario: commercianti cittadini, turisti
Intervento strutturale di qualificazione urbana.
Qualificazione e sistemazione finalizzati a migliorare l’impatto visivo e facilitare la fruibilità degli spazi
urbani annessi al Distretto del Commercio
Importo € 72.700,00 di cui richiesti € 24.000,00
L’intervento viene realizzato come Unione dei Comuni e prevede l’adeguamento e riqualificazione del percorso pedonale
a servizio degli esercizi commerciali in via Roma, nel centro commerciale del paese di Campospinoso, la piazza , su
cui si affacciano la maggior parte degli esercizi commerciali.
L’Unione dei Comuni di Albaredo Arnaboldi e Campospinoso rappresenta un “a parte” rispetto al territorio descritto, in
quanto non si affacciano sulla Via Emilia, ma sulla Bronese, asse di scorrimento che confluisce poi sulla Via Emilia.
Mentre Campospinoso ha una struttura urbana lineare lungo l’asse viario principale, Albaredo ha mantenuto una
struttura radiale intorno al centro del paese.
La piazza oggetto dell’intervento rappresenta il naturale luogo di incontro per la popolazione residente, e vi
hanno sede gli esercizi commerciali ancora attivi, che esplicano un importo ruolo di presidio sociale e
relazionale.
Il progetto prevede l’apposizione di attrezzature per la viabilità sostenibile (rastrelliere per biciclette, piantane
ed archetti parapedonali con catena a tutela dei pedoni), arredo urbano, fioriere e pannello informativo
elettronico. La via interessata ha una lunghezza di circa 800/900 mt e si sviluppa il commercio per residenti
e transito.
Progetto allegato
Distretto diffuso del Commercio
26
Azioni a regia privata
Comune
Soggetto privato
Tipo di Intervento
Casteggio
Ricotti srl di Ricotti Ercole
Riqualificazione esterna, con posizionamento di tende e
mantovane nuove in stile con il negozio.
Casteggio
Casteggio
Optivist di Ruggero Consonni
Caccia a abbigliamento tecnico di
Roberto Ricotti
Messa in atto di un Sistema di videosorveglianza,
antiintrusione,
Rifacimento facciata esterna del punto vendita in tinta
con il contesto urbano
Casteggio
Arredamenti Marinoni di Marinoni
Roberto e Luigi
Entità
investimento
1.970,00
10.029,82
€ 5.500,00
€ 294.100,00
Casteggio
Cafè Il Ponte di Palo Alberto
Ripristino esterno della facciata del negozio esterno
edificio
Creazione di uno spazio di servizio esterno con
arredamenti adeguati, posizionamento della insegna,
rifacimento serramenti e facciata del negozio.
Casteggio
Morini Boutique
Intervento di risistemazione della facciata del negozio e
sostituzione delle persiane
Bardoni SNC di Bardoni Bruno
Messa in opera delle tende e di un impianto di
illuminazione esterna
Casteggio
€ 26.572,50
€ 41.961,00
€ 5.040,00
€ 15.850,00
Casteggio
PuntoFarma di Imò Paola e Tinozzi
Andrea
Casteggio
Seasons Abbigliamento di Robbi
Cinzia
Casteggio
Tabaccheria/Cartoleria Clastidium
di Giuseppina Gattoni
Posizionamento della segnaletica del servizio medico e
della serranda del negozio.
Posizionamento impianto antintrusione, intervento di
arredo esterno con tende parasole e illuminazione
esterna in stile.
Messa in opera di cancello in stile, arredo esterno con
tende e insegne, acquisto e messa in opera di terminale
FIT per erogare servizi alla popolazione.
€ 2.665,00
€ 6.750,00
€ 1.639,00
Casteggio
Bar Tabacchi di Zuffada Simone
Andrea
Acquisto e messa in opera di terminale FIT per erogare
servizi alla popolazione
€ 16.855,50
Edward srl "Emporio Isola" di Ennio
Torricella Verzate Borgia
Posizionamento di allarme elettronico, mezzi di
dissuasione e antiintrusione
€ 39.860,00
BeautyPool Piscine di Dealberti
Torricella Verzate Fabrizio
Rifacimento parcheggio esterno per la sosta dei clienti,
posizionamento inferiate antiintrusione
Ligh Food srl (Pizzeria Più e Più)di
Giovanna Belletti (amministratore
Torricella Verzate unico)
Acquisto e messa in opera di elementi di arredo esterno,
con divani e poltroncine. Acquisto e installazione di
insegna
€ 1.886,00
€ 3.238,00
Torricella Verzate Auto Silvestri di Silvestri Ugo
Distretto diffuso del Commercio
Installazione impianto antifurto
27
€ 6.375,00
Torricella Verzate Bar Stella di Montagan Sara e Elisa
Acquisto e messa in opera elementi di arredo per area
servizio esterna. gazebo, tenda, realizzazione pavimento
esterno in legno.
€ 18.792,00
Torricella Verzate Bar Lino di Scarabelli Mauro
Cigognola
Ristorante Scuropasso di Sirtori
Claudia
Cigognola
Campospinoso
Intervento di riqualificazione esterna della facciata.
Riqualificazione area esterna di accoglienza clienti e
asfaltatura parcheggio
Farmacia di Cigognola SRL
Unipersonale di Brega Giuseppe
Acquisto di tende esterne parasole e posizionamento
insegna farmaceutica con corce luminosa bifacciale
Outlet frutta di Franchini Alex
Posizionamento dell’ insegna, illuminazione esterna per
migliorare l’attrattività del locale e la sicurezza, impianto
di videosorveglianza
€ 34.329,01
€ 8.500,00
€ 21.904,17
€ 1.259,00
Campospinoso
Bar Claudia
Creazione di dehor esterno per i mesi estivi con acquisto
tavoli e sedie e lampade per esterno
€ 3.300,00
Campospinoso
Campospinoso
Over Drive
Tartaglia Maria Antonia –
tabaccheria
Distretto diffuso del Commercio
Riqualificazione della facciata esterna con tinteggiature e
posizionamento impianto allarme
Messa in opera di cancello esterno e impianto di video
sorveglianza
€ 16.950,00
28
Interventi privati nel Comune di Broni
I
N
O
R
B
I
D
E
N
U
M
O
C
I
T
A
V
I
R
P
I
T
N
E
V
R
E
T
N
I
8
0
0
2
O
I
C
R
E
M
M
O
C
O
T
T
E
R
T
S
I
D
BAR GRANDE di Colombi Maria Cristina
vetrate
tende
sedie e tavolini per esterno
impianto allarme
Adeguamento igienico sanitario
Servizi per diversamente abili
Servizi igienici
Pavimentazione servizi igienici
Dehors
€
€
€
€
€
€
€
€
€
Via Emilia, 178
1.858,69
1.190,00
5.333,33
2.326,00
2.250,00
800,00
€
13.758,02
totale investimento (IVA esclusa)
CARTOLERIA VANETTA di Molinari Ivano
Impianto sicurezza
totale investimento (IVA esclusa)
€
Via Emilia, 174
Tel 0385
51185
€
-
TABACCHERIA N°1 di Massimo Giorgi
Acquisto terminale F.I.T.
totale investimento (IVA esclusa)
€
Via Emilia, 241
Tel 0385
56139
1.639,00
€
1.639,00
PELLETTERIA DAGRADI ANGELA
Rifacimento impianto illuminazione
Motorizzazione serrande vetrine
Adeguamento servizio-igienico
Sistemazione facciata e tinteggiatura
Via Togni, 7
€
€
€
€
Tel 0385
51538
8.659,00
4.500,00
1.200,00
€
14.359,00
totale investimento (IVA esclusa)
ZHOU GUANQUIN
Sistemazione facciata e tinteggiatura
totale investimento (IVA esclusa)
Via Emilia, 204
€
Tel 0385
53024
5.236,00
€
5.236,00
VANITY FAIR di Mosconi Antonia
Dispositivi illuminazione e vetrate
totale investimento (IVA esclusa)
Via Emilia, 190
€
TABACCHERIA N°2 di Finardi Gian Luca
Distretto diffuso del Commercio
Tel 0385
53024
9.887,20
€
9.887,20
Via Emilia, 124
29
Sistema di videosorveglianza
totale investimento (IVA esclusa)
€
Tel 0385
51222
€
-
GI-PESCAdi Mantoan G&G snc
Attrezzature
totale investimento (IVA esclusa)
Via Togni, 37
€
€
-
EDICOLA di Salvaneschi Sabrina
Tinteggiatura facciata
Sostituzione tende esterne
Nuovo chiosco rivendita giornali
totale investimento (IVA esclusa)
V.le Gramsci
€
€
€
Tel 0385
250352
816,00
317,00
€
1.133,00
T&T Sas di Rossignoli Fabrizio
Attrezzature
totale investimento (IVA esclusa)
V.le Montebello, 69
€
Tel 0385
52100
€
-
MOBILI Arredamenti di Tacci Walter
Impianto videosorveglianza
Allarme impianto antiintrusione
Illuminazione esterna
Pavimentazione fronte strada
Tinteggiature e opere murarie esterne
V.le Repubblica, 8
€
€
€
€
€
Tel 0385
52978
3.860,00
21.041,67
14.621,67
€
39.523,33
totale investimento (IVA esclusa)
ABBIGLIAMENTO MODA di Bruni Mario
Tinteggiatura facciata esterna
Adeguamento radiatore
totale investimento (IVA esclusa)
€
€
P.zza San Francesco
Tel 0385
54750
1.760,00
€
1.760,00
SALUMERIA E ALIMENTARI di Mezzadra Benso
Tinteggiatura locale
Attrezzature
Unità condensatrice
totale investimento (IVA esclusa)
€
€
€
Via Emilia n° 286
Tel 0385
51548
500,00
€
500,00
CAFFE' LA FENICE di Dennis Mirafiori
Vetrina
Serramenti
Condizionamento
Terminale F.I.T.
Barriere antisfondamento
totale investimento (IVA esclusa)
Distretto diffuso del Commercio
€
€
€
€
€
Via Marconi n°20 B
Tel 0385
53392
2.420,00
900,00
1.639,00
€
4.959,00
30
CAFFE' L'INCONTRO di Oliviero Valerio Paolo
Tende
Serrande esterne
Sedie, tavoli da esterno
Sistema di allarme
€
€
€
€
Via Emilia n° 352
Tel 0385
53899
3.910,00
9.400,00
€
13.310,00
totale investimento (IVA esclusa)
MAGGI BOUTIQUE di Maggi Antonella
Realizzazione brochure e sito
totale investimento (IVA esclusa)
Via Emilia n°154
€
Tel 0385
51917
€
-
BIBA'S di Salvini Paola
Ristrutturazione completa facciata
Nuove vetrine con ingresso blindato
Impianto di allarme e
videosorveglianza
Via Emilia n° 147
€
€
Tel 0385
53899
16.552,00
8.930,00
€
€
25.482,00
totale investimento (IVA esclusa)
L'IMMAGINE di Bonfoco Maurizio
Pavimentazione fronte strada
Barriera di sicurezza automatica
Impianto sicurezza Logisty serie 2
Impianto videocontrollo
Via Mameli n°3
€
€
€
€
Tel 0385
54923
12.150,00
€
12.150,00
totale investimento (IVA esclusa)
PANIFICIO CARLOTTA di Aguzzi Roberta
Tende
totale investimento (IVA esclusa)
€
Via Togni n°4
€
TOTALE
Distretto diffuso del Commercio
Tel 0385
250735
7.468,00
7.468,00
€
151.164,55
31
 PIANO DI VALUTAZIONE E CONTROLLO QUALITÀ
Sono state previste azioni di controllo e di monitoraggio dell’avanzamento del programma e dei singoli investimenti
attraverso la creazione di una serie di azioni congiunte, quali la creazione di un gruppo di valutazione e controllo
trasversale e l’individuazione di appositi indicatori di verifica di realizzazione, di indotto, di effetto.
La metodologia del monitoraggio si base su una attività che dovrà essere:
♦ “leggera” per non gravare il referente di progetto di carichi di lavoro eccessivi nel reperimento delle
informazioni
♦ “flessibile” in quanto in grado di recepire modifiche che potranno intervenire in corso d’opera
♦ “partecipativo” perché costruito insieme ai progetti che possono avanzare in qualunque momento
suggerimenti, riflessioni e necessità che il sistema dovrà, nei limiti del possibile, recepire e soddisfare.
Il sistema di monitoraggio si avvale del contributo del Referente di progetto del soggetto capofila che presiedono
l’andamento delle diverse attività di progetto.
I Partner di progetto costituiscono il terminale informativo del Referente di progetto, per quanto riguarda lo stato di
avanzamento delle attività di competenza e la fornitura dei prodotti previsti. Nello specifico:
Essi forniscono ai Referenti dati aggiornati sullo stato di avanzamento delle attività e segnalano eventuali ritardi, criticità
e scostamenti rispetto al piano esecutivo delle attività e dei prodotti forniti.
In particolare il Referente di progetto:
♦ costituisce il terminale informativo del progetto
♦ fornisce i dati integrativi richiesti ad inizio progetto
♦ raccoglie e aggrega nel Report trimestrale, lo stato d’avanzamento del progetto con i dati pervenuti dai Partner di
progetto; tale Report andrà consegnato entro 15 giorni dalla scadenza del periodo di riferimento
♦ fa parte del Gruppo di lavoro.
I Referenti dei singoli progetti con il referente del Capofila compongono il Gruppo di lavoro del monitoraggio che si
riunisce periodicamente per visionare lo stato d’avanzamento lavori dei progetti.
Compito del sistema di monitoraggio è quello di organizzare il flusso informativo in termini di :
1. tipologia di dati da rilevare
2. fonti di fornitura dei dati
3. scansione temporale di rilevazione
4. deliverables del sistema di monitoraggio
5. aggregazione dei dati in una reportistica strutturata
1 Tipologia dei dati da rilevare
♦ avanzamento fisico (numero di attività svolte, tempi di realizzazione, numero di deliverables rilasciati, tempi di
rilascio dei deliverables, criticità, ecc.)
♦ avanzamento finanziario (costi sostenuti dal progetto nel periodo scorporati per voci di costo, costi sostenuti dai
partner di progetto, ecc.)
2 Fonti di fornitura dei dati
il Referente di progetto che compila il report trimestrale aggregando i dati pervenuti dai Partner
3 Scansione temporale di rilevazione
Trimestrale a partire dalla data di inizio di ogni progetto
4 Deliverables del sistema di monitoraggio
Nel periodo di attivazione del sistema, il monitoraggio produrrà i seguenti deliverables
♦ Vademecum di presentazione del sistema di monitoraggio
♦ Modello di Report trimestrale di progetto e di Report semestrale
♦ Rapporto trimestrale di monitoraggio dello stato di avanzamento del singolo progetto
♦ Rapporto semestrale di monitoraggio con attività di benchmarking tra i progetti
♦ Newsletter dello stato di avanzamento dell’Iniziativa
Distretto diffuso del Commercio
32
5 Aggregazione strutturata dei dati in una reportistica di progetto
Ogni sei mesi sarà redatto un rapporto (Rapporto Semestrale) che conterrà le seguenti informazioni:
 i più importanti risultati raggiunti durante il periodo;
 i più rilevanti problemi identificati;
 le deviazioni dal piano di progetto;
 le risorse utilizzate durante il periodo;
 gli avanzamenti di spesa
Meccanismi di gestione del progetto
La metodologia e le tecniche di project management che verranno utilizzate coinvolgeranno diversi aspetti che
completano e garantiscono i risultati.
Gli aspetti più rilevanti sono:
 gestione del progetto in termini di organizzazione del team di lavoro, ruolo e responsabilità di ciascun
partecipante, controllo delle attività pianificate, definizione dei tempi di progetto, gestione delle relazioni
esterne, gestione dei processi decisionali, gestione dei flussi documentali;
 gestione della qualità attraverso un piano di qualità che tenga conto degli aspetti organizzativi, umani e
tecnologici;
 gestione dei rischi attraverso un Contingency Plan che evidenzi i rischi individuati e le azioni necessarie a
superarli.
 Condivisione operativa dell’avanzamento dei lavori tra tutti i partner e i sostenitori
Comitato di gestione, verifica e controllo
Al fine di garantire un’efficace gestione operativa e un efficiente coordinamento di tutte le fasi previste dal piano di
lavoro, un Comitato di gestione, verifica e controllo verrà istituito all’inizio del progetto. Il Comitato, coordinato dal Project
Manager si riunirà una volta al mese con l’obiettivo di verificare lo stato di avanzamento delle attività di progetto,
pianificare le attività future, proporre misure correttive a seguito di scostamenti o problemi legati all’esecuzione del
progetto, approvare gli avanzamenti di lavoro, valutare le performance di progetto sulla base delle raccomandazioni del
Responsabile della Qualità, tenuto conto del Piano della Qualità.
Piano della Qualità
In fase progettuale sarà stabilito uno specifico Piano della Qualità, un primo documento di progetto che descrive le
politiche di assicurazione della qualità e gli obiettivi e i metodi utilizzati per conformarsi ai requisiti richiesti dalla norma
UNI EN ISO 9001:2000 .
Sistema degli indicatori individuati
Il sistema di monitoraggio che verifica l’attuazione dell’intero programma, nella sua complessità è orientato:
 al controllo della realizzazione del programma in termini di efficacia ed efficienza
 all’individuazione dei risultati e all’analisi degli effetti sulla società locale e sul territorio regionale; alla verifica
dell’evoluzione degli ambiti territoriali e sociali su cui gli effetti degli atti di programmazione regionale vengono a
svilupparsi;
 a creare i presupposti per un controllo congiunto sullo stato di attuazione del programma tra l’amministrazione
regionale e gli enti locali coinvolti al fine di contribuire alla realizzazione di un sistema di monitoraggio
“integrato”, come previsto dalla Legge 144/99 (MIP – Sistema di Monitoraggio degli Investimenti Pubblici).
In relazione alla raccolta e trasmissione dei dati relativi allo stato di attuazione degli interventi, gli enti e i
soggetti attuatori dovranno fornire periodicamente le informazioni relative al livello di realizzazione procedurale, fisico e
finanziario dell’intervento ammesso a finanziamento.
Distretto diffuso del Commercio
33
Valutazione
Al fine di garantire una corretta attuazione del Programma sono attivate le procedure di valutazione attraverso
un approccio metodologico basato sull’utilizzo di tecniche e strumenti di indagine già consolidati nell’ambito della
programmazione dei Fondi strutturali comunitari 2000-2006.
La valutazione del programma (ex ante, in itinere, ex post) consente:
 la valutazione preliminare con l’individuazione dei possibili effetti prodotti;
 il monitoraggio dello sviluppo;
 la rimodulazione degli gli obiettivi sulla base dei risultati intermedi;
 la misurazione dell’efficacia ed efficienza;
 l’impatto socio – economico del programma
 l’utilità e la sostenibilità del programma rispetto ai bisogni delle popolazioni destinatarie degli interventi.
La valutazione del programma verificherà, inoltre, l’integrazione dei criteri ambientali e delle pari opportunità nelle linee
strategiche di intervento individuate.
La valutazione degli effetti delle strategie applicate verrà attuata attraverso il controllo incrociato di indicatori di efficacia
e di efficienza che evidenziano i livelli di pertinenza, coerenza, di utilità e sostenibilità degli interventi realizzati rispetto
agli obiettivi programmati.
Controllo finanziario e controllo di gestione
Al fine di garantire un utilizzo efficace ed efficiente dei fondi stanziati per il presente programma
l’amministrazione capofila si impegnerà a garantire il funzionamento dei sistemi di gestione e controllo previsti dalla
normativa comunitaria.
Il controllo di gestione amministrativo verrà esercitato dai servizi interni all’amministrazione comunale con un supporto
di consulenza esterna.
Sarà realizzato un processo di VALIDAZIONE:
 Analisi dello stato di avanzamento
 Validazione stato di avanzamento
 Trasmissione stato di avanzamento validato
Miglioramento dell’efficienza
I risultati del monitoraggio, trasmessi in tempo reale a tutti i partner, dovranno avere la funzione, di fornire un sostegno
al miglioramento dei metodi e dei sistemi di gestione dei soggetti impegnate nelle attività di attuazione del programma.
Per il monitoraggio e la valutazione di questo Programma sono stati individuati i seguenti indicatori iniziali, che saranno
poi consolidati, affinati e implementati nel corso del processo di attuazione
Indicatori per il monitoraggio e la valutazione
Per il monitoraggio degli interventi saranno utilizzati indicatori, classificati come segue:
a) Indicatori di realizzazione per l’analisi dell’avanzamento dei progetti dal punto di vista finanziario, fisico e procedurale;
sono direttamente correlati agli obiettivi operativi delle misure:
Indicatori finanziari: descrivono l’andamento dei pagamenti e degli impegni effettuati dal beneficiario finale: %
Avanzamento di spesa rispetto alla durata temporale ed al valore globale del progetto
Indicatori fisici: misurano lo stato di realizzazione fisica dei progetti: N° di interventi realizzati
b) Indicatori di risultato: misurano gli effetti diretti ed immediati generati dagli interventi. Questi indicatori possono essere
fisici, finanziari, quantitativi e qualitativi e sono direttamente correlati agli obiettivi specifici: vedi tabelle seguenti;
c) Indicatori di impatto: misurano gli effetti strutturali degli interventi rispetto alle principali variabili
socioeconomiche, e sono direttamente correlati agli obiettivi globali La loro quantificazione, farà parte integrante della
valutazione ex post.
Distretto diffuso del Commercio
34
d) Indicatori qualitativi:
- Grado di soddisfazione degli utenti del Distretti
- Grado di soddisfazione dei beneficiari /operatori
- Qualità dei servizi erogati
Sulla base di tali indicatori sarà possibile derivare i seguenti indici:
a) Indici di efficacia: misurano la rispondenza dei risultati della realizzazione degli interventi rispetto agli obiettivi assunti.
In pratica è dato dal rapporto tra risultati effettivi e risultati previsti;
b) Indici di efficienza: misurano il rapporto tra risultati ottenuti e risorse mobilitate.
OBIETTIVO: Potenziale la competitività delle imprese e del Distretto in senso trasversale
Tabella 1
Tematica
Commercio
Turismo
indicatore
 Valore aggiunto generato
 Mantenimento esercizi commerciali di presidio (% in percentuale rispetto al dato di
partenza)
 Occupazione creata (n° posti di lavoro creati in valore assoluto e percentuale)
 Incremento nuove imprese (n° nuove imprese in valore assoluto e percentuale)
 Incremento presenze turistiche
 % investimenti nel settore del commercio
 N. interventi integrati
 tasso di natalità e mortalità nuove imprese
 % di incremento volume di affari
 n.° nuovi clienti in percentuale rispetto alla provenienza
 n° presenze manifestazioni fieristiche del commercio

Valore aggiunto generato
Occupazione creata (n° posti di lavoro creati in valore assoluto e percentuale)
Incremento nuove imprese (n° nuove imprese in valore assoluto e percentuale)
Incremento presenze turistiche
Stima investimenti in infrastrutture complementari e servizi
Incremento nuove imprese agricole (n° nuove imprese in valore assoluto e
percentuale)
% investimenti nel settore del turismo
n° interventi integrati
tasso di natalità e mortalità nuove imprese
% di incremento accesso (n. di visitatori) delle attrattive storico, artistiche, culturali
dell’area
trend degli arrivi / presenze nelle strutture ricettive locali
Agricoltura






Valore aggiunto generato
Occupazione creata (n° posti di lavoro creati in valore assoluto e percentuale)
% investimenti nel settore agricolo
N° interventi integrati
Tasso di natalità e mortalità nuove imprese
Incremento del fatturato delle aziende agricole
Servizi



Valore aggiunto generato
Occupazione creata (n° posti di lavoro creati in valore assoluto e percentuale)
Incremento nuove imprese di servizi (n° nuove imprese in valore assoluto e
percentuale)
% investimenti nel settore dei servizi
Nuove tipologie di offerta di servizi












Distretto diffuso del Commercio
35



Indicatori di qualità nei servizi
N° interventi integrati
Tasso di natalità e mortalità nuove imprese
Credito



Miglioramento delle condizioni di accesso al credito;
Utilizzo di strumenti finanziari innovativi (n° operazioni effettuate)
Incremento degli investimenti garantiti dai Confidi regionali
Marketing


Valore aggiunto creato
Occupazione creata dalle nuove imprese localizzate nel territorio regionale (n°
posti di lavoro creati in valore assoluto e percentuale)
Nuove imprese localizzate sul territorio regionale
Investimenti attivati da parte delle nuove imprese indotti da azioni di marketing
Stima del grado di investimenti attivati in regione legati alla qualità degli interventi
programmati per abbattere le barriere alla localizzazione.



Aumento
attrattività/dinamicità
dell’area







Inserimento al lavoro
Miglioramento
del
contesto
urbano/
paesistico e delle reti
Distretto diffuso del Commercio
Incremento affitti/acquisti immobili a fini residenziali
Incremento affitti/acquisti immobili a fini commerciali
Apertura nuovi esercizi da parte di soggetti extra-area
Aumento della percezione di miglioramento dell’offerta commerciale, turistica,
della sicurezza, dell’igiene e della qualità / bellezza del contesto paesistico,
dell’attrattività in genere dell’area rilevata tramite indagini di customer satisfaction
Aumento delle giornate e/o delle fasce orarie di apertura fuori dall’ordinario, ad
esempio la domenica tutto il giorno
creazione di nuovi pacchetti turistici, iniziative ed eventi che interessano l’area di
riferimento .
avvio o consolidamento di strutture e/o di iniziative di coordinamento gestionale tra
pdv e/o tra gli stessi e soggetti pubblici per la promozione e l’attrattività (ad es.
tramite la costituzione di associazioni, consorzi, etc. per la gestione dell’area con
iniziative comuni, come fiere, pacchetti.....)






Variazioni percentuali del numero di occupati a livello generale
Variazione del numero delle imprese
N° nuove imprese generate in regione nei diversi settori di attività
economica (con N° nuove imprese di imprenditoria femminile e % sul
Totale) e posti di lavoro creati (donne e totale)




N° edifici ristrutturati
N° Interventi migliorativi degli spazi pubblici: parcheggi, giardini, aree attrezzate
Contenimento percentuale dell’abbandono dei terreni agricoli
Stima Miglioramento servizio di trasporti
36
OBIETTIVO: Favorire l’innovazione della P.A., delle imprese, dei cittadini
Coesione e integrazione
istituzionale
Concertazione
Qualità dei pubblici
servizi
Efficienza ed efficacia
dell’azione
amministrativa
INDICATORI
Valutabile attraverso rilevazione di opinioni e giudizi dei
decisori
politici, dei responsabili della gestione e dei beneficiari (o
dei loro rappresentanti di categoria)
Valutabile attraverso rilevazione di opinioni e giudizi dei
decisori
politici, dei responsabili della gestione e dei beneficiari (o
dei loro rappresentanti di categoria)
Valutabile attraverso rilevazione di opinioni e giudizi dei
decisori politici, dei responsabili della gestione e dei
beneficiari (o dei loro rappresentanti di categoria)
Valutabile attraverso rilevazione di opinioni e giudizi dei
decisori politici, dei responsabili della gestione e dei
beneficiari (o dei loro rappresentanti di categoria)
NB: altri indicatori potranno essere adottati, nel corso del progetto, se ce ne fosse la necessità. L’efficacia
dell’intervento sarà valutata nel medio-lungo periodo:
Distretto diffuso del Commercio
37
 PIANO FINANZIARIO COMPLESSIVO
L’intervento è in grado di mobilitare sul territorio una quota complessiva di 1.223.267,55
486.777,00 € da parte dei Comuni e 736.490,55 € da parte dei privati.
€, di cui
L’investimento rappresenta un notevole sforzo per il territorio ed evidenza la volontà di imprimere un
cambiamento significativo al contesto dell’area, in termini di qualità dell’accoglienza per i clienti del sistema
del commercio e del turismo.
Al piano di interventi strutturali si affianca un intervento diffuso di promozione del territorio, incardinato
solidamente alla costruzione di un prodotto omogeneo per qualità e unicità.
Il settore pubblico interviene con un cofinanziamento pari a: 304.220,00 €
Il settore privato interviene con un cofinanziamento pari a: 496.335,05 €
Il cofinanziamento complessivo è pari 800.555,05
La parte a carico dei comuni sarà coperta con risorse proprie e lo stesso per i privati.
INTERVENTO
Macchina spazzatrice
colonnine energia elettrica
PREVENTIVO DI
SPESA
€
56.000,00
€
24.000,00
CONTRIBUTO
RICHIESTO RL
€
25.000,00
€
10.000,00
miglioramento e costruzione
rampe in piazza Cavour
€
10.000,00
€
5.000,00
tinteggiatura ex-pesa (infopoint)+ attrezzature
Una domenica sul mercato
€
€
6.000,00
18.000,00
€
€
3.000,00
9.000,00
Broni
Parcheggio pubblico a servizio
dell'area mercatale
€
145.000,00
€
50.000,00
Redavalle
Ristrutturazione fabbricato
polifunzionale per il commercio
€
109.815,00
€
33.926,00
Cigognola
Riqualificazione spazio eventi
€
5.262,00
€
2.631,00
Rifacimento area mercatale
Piano di promozione
€
€
72.700,00
40.000,00
€
€
24.000,00
20.000,00
TOTALE COMUNI
TOTALE PRIVATI
€
€
486.777,00
736.490,55
€
€
182.557,00
240.155,50
TOTALE
€
1.223.267,55
€
422.712,50
COMUNI
Unione dei Comuni
Albaredo Arnaboldi
e Campospinoso
Casteggio
Distretto diffuso del Commercio
38
DISTRETTO DEL COMMERCIO - INVESTIMENTI
PER SOGGETTO ATTUATORE
39,79%
60,21%
INVESTIMENTI PRIVATI
INVESTIMENTI PUBBLICI
DISTRETTO DEL COMMERCIO - CONTRIBUTI
RICHIESTI PER SOGGETTO ATTUATORE
43,19%
56,81%
CONTRIBUTI RICHIESTI PUBBLICO
Distretto diffuso del Commercio
CONTRIBUTI RICHIESTI PRIVATI
39
DISTRETTO DEL COMMERCIO - DETTAGLIO
SOSTENIBILITA' ECONOMICA SOGGETTI
PRIVATI
€ 32,61
€ 67,39
% COFINANZIAMENTO PRIVATO
QUOTA CONTRIBUTO RICHIESTA
DISTRETTO DEL COMMERCIO - DETTAGLIO
SOSTENIBILITA' ECONOMICA SOGGETTI
PUBBLICI
€ 37,50
€ 62,50
QUOTA CONTRIBUTO RICHIESTA
Distretto diffuso del Commercio
% COFINANZIAMENTO PUBBLICO
40
Distretto diffuso del Commercio
41
 Cronoprogramma
Comune
Azioni
Casteggio
Acquisto Macchina spazzatrice
Posizionamento 3 colonnine energia
elettrica
Miglioramento e costruzione rampe in
piazza Cavour
Intervento di manutenzione ordinaria e
tinteggiatura ex-pesa
Evento Una domenica sul mercato
Realizzazione Parcheggio
Acquisto Gazebo Summer e sedie
Ristrutturazione fabbricato espositivo
per il commercio2° lotto
Riqualificazione area eventi
Rifacimento marciapiedi centro storico
Broni
Robecco
Redavalle
Cigognola
Unione dei Comuni
Albaredo
campospimoso
Casteggio
Interventi privati
1°trimestre.
2°trimestre.
3°trimestre.
4°trimestre.
5° trimestre.
6°trimestre.
Piano di comunicazione e marketing
Distretto diffuso del Commercio
42