Non può essere un caso quello

Transcript

Non può essere un caso quello
CRISTIAN
Capitan
la medaglia della maturità
A 30 anni Savani ha avuto in Austria la sua definitiva consacrazione
nell’Europeo della rinascita azzurra
di Adriano Torre
L’esultanza del capitano azzurro
Ha il volto e lo sguardo del
bravo ragazzo, di buona
famiglia. Ha le parole semplici e giuste, l’intelligente
umiltà di chiedere scusa
pensando di aver sbagliato, come ha fatto dopo la
sconfitta con la Francia
nella prima fase di questo
Europeo, a Innsbruck, in
cui nervosismo e delusione
per il 3-2 subito dai francesi
avevano preso il sopravvento nei minuti successivi
al fischio finale. Ha chiesto
scusa (e non era nemmeno
necessario) perché Cristian
Savani da Castiglione delle
Stiviere si sente capitano
dentro il cuore e l’anima,
non solo perché ha la fascia sotto il numero sulla
maglia «e un capitano deve
dare l’esempio, deve restare sereno e lucido anche
nei momenti di tensione e
difficoltà». Anche perché
nella sua carriera, sbocciata in ritardo rispetto alle
sue potenzialità, di diffi4
coltà ne ha vissute e non
poche, momenti amari che
lasciano il segno, critiche
a volte ingiuste e pesanti.
Traspare da una sua frase:
«I giovani bisogna incoraggiarli e sostenerli»... Lui ci
è passato in carriera, in cui
l’educazione e il marchio
di “bravo ragazzo” non lo
hanno aiutato a raccogliere prima quel che avrebbe meritato. E finalmente
questo Europeo della rinascita azzurra ha permesso all’Italia e al mondo di
conoscere il vero Cristian
Savani, quello che aveva
il sogno di dedicare ai suoi
genitori una medaglia importante da protagonista,
quello che aveva Andrea
Giani come idolo sportivo, quello che si definisce
«semplice ma testardo»,
detesta le persone false
e ama andare al Lago di
Garda. Un Savani che finalmente esprime il meglio
di sé perché si è sentito
partecipe e coinvolto in un
gruppo accomunato dagli
stessi obiettivi, «un gruppo
che sa stare assieme dentro e fuori dal campo, e se
qualcuno si manda a quel
Paese in partita, ha voglia
di spiegarsi dopo il fischio
finale. Non come accadeva in passato, che finita la
partita non ci si spiegava e
ognuno viveva per conto
proprio».
Il gruppo di cui è capitano
e si sente onorato di esserlo. Ha partecipato a cinque
Europei portando a casa
ha due medaglie d’oro nel
2003 e 2005, praticamente senza toccare il campo,
ma questa finale, stavolta
è davvero sua, ha dimostrato quell’affidabilità che
in passato poche volte gli
era stata riconosciuta. Ha
giocato con maturità, intelligenza, continuità. Perché
lui le doti tecniche le ha
sempre avute, aveva bisogno soltando di sentire attorno a sé la fiducia e di vivere in un ambiente pronto
a riconoscergli le sue doti
di signorilità e i suoi valori
emotivi, grandi e sensibili.
Aveva bisogno di motivazioni pure, genuine, ma
vere. Perché un grande
giocatore è soprattutto un
grande dentro “dentro”,
ma ci sono più strade per
essere grandi uomini. E
Cristian Savani proprio per
la sua sensibilità di bravo
ragazzo ha percorso quella più difficile. Ecco perché
questa finale Europea è
davvero sua.
SAVANI: Ho realizzato il sogno
di ogni bambino
5
La
fame di vittorie la nostra benzina
Questa squadra ha ancora ampi margini di crescita. Non vedo l’ora di andare in Giappone per giocare la World Cup
di Gianluca Pasini
Voci
più basse, quasi al
buio, si distendono i muscoli contratti dalla fatica e dalla
tensione. L’ultima palla è un
po’ più lontana. Riavvolgiamo il nastro con la storia di
questa Nazionale…
“Non solo all’inizio dell’Europeo.
Andrei fino a maggio a quando
ci siamo conosciuti. Lì è iniziato
un percorso che, pur senza allenamento, ma quasi solo giocando, ha fatto arrivare i primi
segnali. Poi il nastro scorre, supera le finali di World League.
Ci riporta a Cavalese, al periodo di lavoro vero, sette settimane assieme. Un momento
anche faticoso, in cui ci siamo
messi in discussione, abbiamo
messo alla prova la nostra capacità di sacrificio. Puntando
su una preparazione meticolosa per cercare di limare le distanze che ci separavano dalle
squadre che ci stavano davanti. E arriviamo all’Europeo: la
medaglia non è del colore che
speravano di conquistare. Ma è
un punto di partenza. Volevamo
subito la vittoria. Forse sarebbe stato troppo presto, chissà?
Quando perdi in quella maniera puoi dire e pensare tutto e il
contrario di tutto”.
I
n realtà c’è molto di più dietro questo argento…
“C’è il viaggio in Giappone dove
dal 20 novembre al 4 dicembre giocheremo la World Cup.
E’ questa la medaglia più bella che potevamo conquistare
a Vienna. Per due motivi. Uno
banale: abbiamo una chance
in più di andare all’Olimpiade.
Una nostra interna: sette mesi
senza trovarci per un gruppo
“giovane”, con meno esperienza rispetto a molti avversari,
sarebbero stati troppi. Questa
Italia ha bisogno di giocare tanto, contro le squadre migliori
del mondo: Brasile, Stati Uniti,
Russia, Serbia, Polonia, Cuba”.
E si arriva a parlare di ana-
grafe dei giocatori in campo
e delle presenze.
“Non ci si può fare nulla, ma i
giocatori che avevamo dall’altra
parte della rete, penso ai centrali della Serbia che ho avuto
a Macerata, sono più o meno
coetanei dei nostri, ma guardate le presenze internazionali
che hanno già maturato. Questi
numeri tanto diversi hanno un
peso specifico quando arrivi a
giocare certe partite e certi palloni. Non lo possiamo cambiare
subito, né cancellare questa differenza, ma il viaggio in Giappone ci permetterà di crescere
ancora”.
N
on può essere un caso quello
che è successo in Austria. Vero?
“Non sempre, ma per larghi
tratti questa squadra ha fatto
vedere una pallavolo con caratteristiche importanti. Per fisicità (penso alla battuta), alla
tattica (l’Italia è stata la prima
nei muri) e intensità (capacità
di giocarsela fino all’ultima palla). Le tre doti che fanno la differenza, dal mio punto di vista:
quei colpi o li hai dentro o se
non li hai, non ti verranno mai.
Se fai un gesto tecnico per
mezzo set, con il lavoro, puoi
ripeterlo prima per un set intero, poi per due, per tre, fino a
farlo per tutta la partita…”.
N
onostante tante cose positive non è facile rassegnarsi
a quello che si è visto nella
finale di Vienna.
“Alla fine del terzo set sembrava
di essere in un film di Woody Allen con quella battuta che danza
sulla rete e cade nel nostro campo… Non può essere questa la
differenza che c’è tra una squadra vincente e una perdente”.
A
marezza?
“Subito tantissima, meno dopo.
Ma io sentivo che doveva andare in maniera diversa. Ero certo che fosse il nostro momento.
Ho iniziato a maturare questa
sensazione a metà agosto, prima del Memorial Wagner, percepivo che questa squadra poteva arrivare fino in fondo. Per i
ragazzi la convinzione è venuta dopo. Mano a mano che si
avvicinava il torneo. L’ho visto
nelle loro facce e nei loro occhi
al momento dell’Inno, era una
serata speciale: la componente emozionale nel match con la
Serbia, in quel palazzetto, coi
fischi per Dragan, era diversa
da tutte le altre partite. Ripartiamo da lì”.
Nella foto a sinistra il ct azzurro
Mauro Berruto con il Presidente
Federale Carlo Magri
27
Sono le partite
in cui Mauro Berruto
ha guidato la nazionale
azzurra. L’esordio è
avvenuto a Lione il 27
maggio 2011 contro la
Francia battuta per 3-0
nella prima gara
della World League.
6
7
FATTI E PENSIERI
Ripercorriamo l’avventura continentale di Mauro Berruto e i suoi atleti:
da Villafranca a Vienna passando per la fondamentale Innsbruck
di Carlo Lisi
PARTENZA
Villafranca, 8 settembre ore
9.30: foto di gruppo per immortalare il momento. Poi
puntuale la squadra azzurra, dopo aver caricato sogni e bagagli è partita con
destinazione
Innsbruck,
prima tappa dell’Europeo.
Dentro al bus della squadra tutto è tranquillo. C’è
chi legge, chi guarda un
film sull’ipad, chi si interroga sul settaggio per la
connessione dell’iphone.
Dopo 4 ore siamo a giunti
a destinazione.
PENSIERI
Nel mondo del web ognuno esprime come vuole i
suoi pensieri, chi li pubblicizza tramite il suo profilo
Facebook, chi li affida alle
immagini di un filmato, chi
“butta” un pensiero veloce
su Twitter. Tutti modi per
avere un filo diretto con il
mondo degli appassionati,
che a loro volta cercano in
tutte le maniere di essere vicini. Una maniera per
esorcizzare lo stress e l’attesa di giocare una grande
manifestazione, per cui si è
lavorato tanto.
Finalmente si inizia. Dopo quasi 5 mesi di preparazione. Domattina partiremo alla volta di
Innsbruck. Quello che é fatto
ormai è fatto. Non c’è piu spazio per rimpianti o rimproveri.
Non serve più farsi domande
se abbiamo fatto troppo o troppo poco. Noi siamo questi. Con
i nostri pregi e i nostri difetti. La
mia speranza piu grande sta nel
trovare la capacità di accettarli
quando saremo in difficoltà. Perchè ne avremo di difficoltà. Spero che ognuno riesca ad esaltare
i propri pregi e quelli degli altri,e
a passare sopra i reciproci difetti. Spero che avremo la pazienza
dentro e fuori dal campo.
8
QUALIFICAZIONE
Sono bastate due gare alla
truppa di Berruto per portare a casa il primo risultato
concreto: la qualificazione
alla fase successiva ed il
conseguente viaggio verso Vienna. Due vittorie con
Belgio (3-1) e Finlandia
(3-0), meritate e sofferte.
Savani e compagni in entrambi i match hanno fatto
una capatina all’inferno.
Contro i fiamminghi, guidati da Depistele che il nome
da diavolo ce l’ha davvero,
l’Italia ha perso il primo set
e nel terzo ha rischiato di
Perchè ti assicuro che 5 mesi di
convivenza quotidiana abbassano molto il livello di sopportazione. E per questo serve energia.
Mentale soprattutto. Spero che
ne avremo a sufficenza. Spero
che riusciremo a isolarci quando sarà il momento. Perchè tutto
quello che sta fuori dalla palestra
per le prossime 2 settimane é
inutile. Le critiche e i complimenti, 2 medesimi impostori, come
diceva Ruyard Kipling,non ci
dovranno toccare. Perchè ci distraggono da cio che conta davvero. Spero di avere abbastanza
fame e di essere abbastanza
umile da anteporre i bisogni della squadra al mio ego personale.
complicarsi parecchio la
vita. Proprio il capitano
Savani con una prestazione super ha risolto il
problema. Contro la Finlandia, l’ex-squadra del ct
Berruto, il sestetto tricolore
ha cominciato in maniera
traumatica ed ha rischiato
di sprofondare. Poi dimostrando qualità e combattività è riemersa ha recuperato sette lunghezze di
svantaggio e trascinato da
un Mastrangelo in grande condizione ha chiuso il
match in soli tre parziali.
Spero di avere fortuna,perchè serve anche quella. Spero che il lavoro
fisico e tecnico,mai cosi duro come
in questo periodo,dia i suoi frutti ora che ne ho bisogno. Confido
nel supporto morale di chi mi è caro
davvero,perchè vivo nella certezza
che il loro giudizio non cambierà in
funzione del risultato. Ma spero lo
stesso di renderli orgogliosi. Come
spero di rendere orgoglioso un intero movimento e orgogliosa l’intera
nazione che ho l’onore di rappresentare. E infine spero di avere la
forza di lottare su ogni palla come
fosse l’ultima perchè nello sport si
puo anche perdere,ma lasciando il
campo di battaglia con la consapevolezza di avere dato tutto..
AVANTI
Gli azzurri hanno chiuso la
prima fase cedendo contro la Francia al tie-break
dopo essersi garantito il
primo posto con la conquista del primo set. Lo stop
non è stato digerito benissimo, alcuni sono usciti dal
campo nervosi. Il giorno
seguente, il 13 settembre,
il trasferimento pomeridiano a Vienna. Qualche ora
libera trascorsa a passeggiare. Poi la ricerca della
massima concentrazione.
OBIETTIVO
“Il nostro obiettivo è cambiato, speravamo di giocare sino all’ultimo giorno,
adesso speriamo di farlo
sino all’ultima gara in programma.” Sono le parole
di Mauro Berruto pochi minuti dopo che la sua Italia
aveva battuto i suoi ex allievi della Finlandia ed era
tornata dopo 6 anni tra le
prime 4 del continente.
PERFETTI
Il 17 settembre si gioca la
semifinale. Il match che
può cambiare il giudizio su
un intero Europeo, trasformandolo da buono a ottimo. Al mattino Bira Birarelli
ha ancora dolore all’alluce
per la botta data al palo
della rete contro la Finlandia. Stringe i denti e va in
campo. L’Italia in campo è
impeccabile e l’ex-maestro
Anastasi, seduto sulla panchina della Polonia, non
può far altro che ammirare i suoi ex-allievi volare in
finale. Un grande risultato
per la pallavolo azzurra,
che torna a mettersi al collo una medaglia.
LA NOTTE
La notte prima di una finale
è qualcosa di speciale, uno
di quei momenti che sogni
e temi. Ognuno cerca di
esorcizzarla a modo suo.
Simone Parodi uscito triste
dalla gara dei quarti in cui
non si era piaciuto e raggiante dopo la semifinale,
in cui aveva fatto bene ha
scritto nel web: “…vado a
letto con la consapevolezza di far parte di un gruppo meraviglioso che, dopo
aver lavorato duramente
per tutta l’ estate e dopo
aver scalato un centimetro al giorno, sa che domani può conquistare la
vetta dell’ Europa...siamo
un gruppo giovane che ha
tanta voglia di migliorare e
dimostrare quanto valiamo...bisogna solo crederci
e capire cosa voglia dire
vincere la medaglia d’ oro!”
Il ct ha pensato ad alta
voce nella sua pagina ufficiale: “Vorrei scrivere questa notte, ma non posso.
Così il mio modo di condividere le emozioni passa
attraverso qualcosa che
ho scritto anni fa, nel mio
primo libro. Avevo sentito questa storia e mi era
Le riflessioni di ROCCO Barone
“Stare fuori è mentalmente più pesante, decisamente meglio stare magari in panchina. Vorresti essere lì ad
aiutare i tuoi compagni in qualsiasi
modo e in qualsiasi circostanza e non
puoi farlo. Sono comunque molto orgoglioso di aver preso parte al primo
europeo della mia carriera, insieme
ad un gruppo di atleti, ma soprattutto
di persone straordinarie.
Le mie sensazioni da fuori sono molto
positive e ispirano fiducia. Guardando i volti dei miei compagni, sentendo l’atmosfera che si respira vedo e
sento, quasi “tocco” la grande voglia
di raggiungere un qualcosa di veramente importante (per scaramanzia
preferisco non dire cosa!). Abbiamo
dimostrato che ce la possiamo giocare con tutti.
Siamo l’Italia, Siamo forti, rispettiamo
tutti, ma non abbiamo paura di nessuno. Mauro è un grandissimo allenatore ci da carica e tranquillità.
Non abbiamo i favori del pronostico
incontreremo avversari temibili, ma
sono certo che quando usciremo dal
campo domenica sera avremo dato il
meglio di noi. Come finirà? I conti si
fanno alla fine.”
sembrata bellissima. L’ho
raccontata senza sapere,
senza neanche immaginare, che mi sarebbe un giorno capitato. Domani alle
18:00. Forza, Italia! Mauro
Il team manager degli
azzurri Stefano Sciascia
(arrivato alla quarta finale europea consecutiva
tre con le donne, prima
di Vienna), ripreso dallo
scatto di Fiorenzo Galbiati, mentre sta andando
in lavanderia. Lui è uno
dei componenti dell’efficiente staff azzurro composto dal vicect Andrea
Brogioni, dall’assistente
Andrea Giani, dal dottor
Piero Benelli, dai fisioterapisti Davide Lama e
Leonardo Arici, dall’osteopata Stefano Scollo, dal preparatore atletico Andrea Pozzi, dagli
scoutman Matteo Carancini (prezioso amico di
iVolley che ci ha fornito i
video tecnici degli ultimi
punti delle gare), Fabio
Gabban e Federico Cian.
9
EUROPAGELLE
Mauro BERRUTO
8
ARGENTO
Tutta la pallavolo italiana
ha sognato di salire sul
gradino più alto del podio.
Invece siamo usciti dalla
finale con la bocca amara,
per una sconfitta di misura (un solo punto in meno
realizzato rispetto ai neo
campioni continentali della
Serbia), per un arbitraggio
che non ci è piaciuto e che
almeno un po’ ci ha penalizzato.
MAGRI: Questa squadra
ha fatto un grande Europeo
Felici perché Dragan Travica, come alzatore, e
Andrea Bari, come libero,
sono stati premiati come i
migliori nel ruolo. Tristi perché Gigione Mastrangelo,
aveva meritato a suon di
numeri e prestazioni quello
di miglior muro.
Non abbiamo riportato in
Italia l’oro che avevamo
sognato ma mentre si lasciava Vienna nella notte
l’argento azzurro brillava
come la Luna e ci faceva
capire che i tempi delle
vacche magre sono finti.
Siamo tornati.
s.v.
A Innsbruck ha visto i compagni dalla
tribuna, a Vienna è tornato titolare,
dimostrando carattere e volontà. Premiato
come miglior libero.
Non ha avuto il piacere di mettere piede in
campo, ma durante gli allenamenti non si
è mai risparmiato dimostrando orgoglio e
amore per la maglia.
Emanuele BIRARELLI
Dante BONINFANTE
Simone BUTI
s.v.
7
Ha iniziato l’Europeo in panchina, ma quando
ha conquistato il posto nel sestetto ha fatto
pienamente il suo dovere. Prezioso a muro,
bravissimo al servizio.
Quando è stato chiamato sapeva bene quale
era il suo ruolo e lo ha accettato con serenità, portando professionalità e buon umore
nel gruppo.
Partito titolare in campo ha mostrato le sue
qualità. Rilevato da Birarelli, poi è tornato
protagonista in occasione della finale per la
medaglia d’oro.
Andrea GIOVI
Michal LASKO
Gabriele MARUOTTI
6,5
8
s.v.
Ha iniziato la rassegna continentale alla
grande, poi il suo rendimento è calato e nella
seconda parte del torneo ha lasciato la “maglia diversa” a Bari.
L’Austria ha consacrato definitivamente l’opposto azzurro. Ha giocato un torneo eccellente, mettendo in campo tanti colpi, potenza
ed esperienza.
Dopo l’esclusione dalla squadra del Mondiale 2010, il suo Campionato Europeo lo aveva
già vinto con la convocazione. è stato poco
utilizzato.
Luigi MASTRANGELO
Simone PARODI
Giulio SABBI
8
7
s.v.
Ha giocato l’Europeo con l’entusiasmo di un
ragazzino. A muro è stata una autentica colonna della squadra. In attacco ed al servizio
ha sempre fatto più che bene.
Il suo è stato l’Europeo della volontà. Ha recuperato dal grave infortunio a tempo di record, quando è entrato ha fatto bene, benissimo in semifinale con la Polonia.
Dalla serie A2 alla massima ribalta continentale. Ha giocato solo un paio di spezzoni di
gara, ma l’Austria rimarrà come una tappa
fondamentale della sua carriera.
Cristian SAVANI
Dragan TRAVICA
Ivan ZAYTSEV
8
Capitano di nome e di fatto. Ha giocato un
Europeo eccezionale, risultando sempre determinante. In attacco è stato devastante, al
servizio potente ed intelligente.
10
7
Rocco BARONE
Al primo europeo sulla panchina, porta subito una medaglia. Per merito suo l’Italia
ha mostrato una nuova pelle e una nuova
filosofia di gioco.
7,5
CONTRATTEMPO
Domenica 18 settembre è
il gran giorno della finale.
Gli azzurri hanno in programma un leggero allenamento, ma al momento
di partire dall’hotel si sono
ritrovati, per un disguido
dell’organizzazione, senza il bus. Il direttore delle
squadre nazionali, Libenzio Conti, ha preso in
mano la situazione e chiamato i taxi necessari.
Andrea BARI
7,5
Sfrontato e generoso. In campo e fuori si è
mosso come un leader. Al servizio, come
sempre, ha fatto la sua parte. Premiato come
miglior alzatore.
7,5
Per la prima volta titolare in un Europeo, ha
cercato in ogni occasione, di fare tutto al meglio. È il più giovane dei titolari, una colonna
del domani.
11
Prima fase
Prima fase
ITALIA-FINLANDIA 3-0
ITALIA-FRANCIA 2-3
(22-25 25-18 29-27 25-15)
(25-23 27-25 25-21)
(28-26 25-22 17-25 21-25 11-15)
ITALIA: Buti 8, Travica ,
Zaytsev 14, Mastrangelo
12, Lasko 18, Savani 21.
Libero: Giovi. Parodi,
Maruotti, Sabbi.
Non entrati: Birarelli, Boninfante. All. Berruto.
BELGIO: Raymaekers
7, Van den Dries 4,
Verhanneman 8, Verhees 10, Depestele 3, Claes
4.
Libero:
Dejonckheere.
Klinkeberg 2, Van Walle
14, Kruyner, Deroo 3.
Non entrati: Coolman.
All. Gewehr.
ARBITRI:
Piasetski
(Blr) e Jacyna (Pol).
Spettatori: 1400. Durata
set: 27, 27, 35, 24.
Italia: bv 9, bs 16, mv
10, e 14. ricezione 57%
(38%), attacco 56%.
Belgio: bv 7, bs 14, mv 5,
e 9. ricezione 42% (30%),
attacco 44%.
ITALIA: Savani 13, Buti
2, Travica 1, Zaytsev 9,
Mastrangelo 18, Lasko 11.
Libero: Giovi. Parodi, Birarelli 6.
Non entrati: Maruotti,
Sabbi, Boninfante. All.
Berruto.
FINLANDIA: Esko 3,
Kunnari 2, Shumov 3, Oivanen Mi. 6, Siltala 11, Oivanen Ma. 10.
Libero: Hyvarinen. Sivula
7, Sammuelvo, Tuominen
2, Lehtonen.
Non entrati: Tervaportti.
All. Castellani.
ARBITRI: Jacyna (Pol)
e Piasetski (Blr).
Spettatori: 1500. Durata
set: 29, 32, 28.
Italia: bv 5, bs 14, mv 13,
e 11. ricezione 43% (33%),
attacco 45%.
Finlandia: bv 4, bs 7, mv
7, e 10. ricezione 52%
(44%), attacco 35%.
ITALIA: Zaytsev 9, Mastrangelo 11, Lasko 17,
Savani 8, Birarelli 9, Travica 5.
Libero: Giovi. Parodi 10,
Sabbi, Boninfante, Maruotti.
Non entrato: Buti. Allenatore Berruto.
FRANCIA: Ngapeth 20,
Vadeleux 9, Rouzier 12,
Tuia 2, Trefle 15, Pujol.
Libero: Exiga. Lyneel,
Marechal 7, Toniutti 1, Moreau 6.
Non entrato: Hardy-Dessources. Allenatore Blain.
ARBITRI: Hobor (Hun) e
Piasetski (Blr).
Spettatori: 1600. Durata
set: 34, 26, 23, 25, 14.
Italia: bv 4, bs 27, mv 17,
e 14. ricezione 42% (34%).
attacco 42%.
Francia: bv 4, bs 21, mv
14, e 12. ricezione 45%
(31%) attacco 50%.
TURBO SAVANI
SUONA LA CARICA
SUPER MASTRO
Qualifica l’Italia
Esordio vincente degli azzurri. La squadra di Mauro Berruto ha sofferto in
avvio, contro un Belgio
molto motivato e ben orchestrato dal regista Depistele. Momento chiave il
terzo parziale, in cui l’Italia
ha annullato 3 palle-set ai
fiamminghi prima di imporsi grazie a un ottimo Savani. Passata la paura gli
azzurri hanno dilagato nel
quarto, fino al punto finale
di Travica.
12
Prima fase
ITALIA-BELGIO 3-1
Secondo successo azzurro e il 3-0 sulla Finlandia
regala la qualificazione al
turno successivo. Grande
prestazione di Gigi Mastrangelo, che chiude
con 18 punti e ben otto muri
vincenti. L’Italia ha sofferto
molto nel primo set vinto in
rimonta dopo essere stata
in svantaggio 16-9. Decisivo per la rimonta l’ingresso
di Emanuele Birarelli, poi
confermato da Berruto per
tutta la gara.
Gli Azzurri
Nei QUARTI
L’Italia centro l’obiettivo
si qualifica direttamente
per i quarti di finale. Gli
azzurri di Mauro Berruto
si garantiscono l’ingresso tra le prime otto vincendo i primi due set, poi
subiscono la rimonta dei
francesi che chiudono al
secondo posto nella pool.
Tra le note più liete la positiva esibizione di Simoa lungo in
ne Parodi,
campo nella prima parte
di gara.
Pool A
(Vienna): 10 settembre:
Slovenia-Austria 3-0 (25-20
25-21 25-20), Serbia-Turchia
3-0; 11 settembre: SloveniaSerbia 1-3 (9-25 23-25 25-23
23-25), Austria-Turchia 0-3
(21-25 22-25 20-25); 12 settembre: Turchia-Slovenia 2-3
(18-25 23-25 25-16 25-19 1225), Austria-Serbia 0-3 (16-25
19-25 16-25). Classifica:
Serbia 9, Slovenia 5, Turchia
4, Austria 0.
Pool B
(Karlovy Vary): 10 settembre:
Russia-Estonia 3-0 (25-17
25-19 25-17), PortogalloRepubblica Ceca 2-3 (20-25
25-20 25-21 16-25 13-15);11
settembre: Portogallo-Russia
1-3 (15-25 25-23 22-25
13-25), Repubblica CecaEstonia 3-0 (25-20 25-14 2520); 12 settembre: EstoniaPortogallo 3-0 (25-23 25-17
25-22), Repubblica CecaRussia 0-3 (19-25 14-25
18-25). Classifica: Russia 9,
Repubblica Ceca 5, Estonia
3, Portogallo 1.
Pool C
(Innsbruck): 10 settembre:
Francia-Finlandia 3-1 (25-14
17-25 31-29 28-26); ItaliaBelgio 3-1 (22-25 25-18
29-27 25-15); 11 settembre:
Belgio-Francia 3-1 (31-29
34-36 25-20 25-23), ItaliaFinlandia 3-0 (25-23 2725 25-21), 12 settembre:
Finlandia-Belgio 3-0 (25-21
25-22 25-22), Italia-Francia
2-3 (28-26 25-22 17-25 2125 11-15). Classifica:Italia
7, Francia 5, Finlandia
(qs0,66) e Belgio (qs0,57) 3.
Pool D
(Praga): 10 settembre:
Slovacchia-Bulgaria 3-2,
Germania-Polonia 1-3; 11
settembre: Slovacchia-Bulgaria 3-2 (26-24 27-25 24-26
19-25 18-16), GermaniaPolonia 1-3 (19-25 20-25
25-22 22-25); 12 settembre:
Bulgaria-Germania 3-1
(25-16 25-27 26-24 25-23),
Polonia-Slovacchia 1-3 (2523 21-25 18-25 23-25). Classifica: Slovacchia 8, Bulgaria
7, Polonia 3, Germania 0.
Quarti di Finale
Semifinale
Finale
ITALIA-FINLANDIA 3-1
ITALIA-POLONIA 3-0
ITALIA-SERBIA 1-3
(25-18 25-20 29-31 25-21)
(25-22 25-21 25-20)
(25-17 20-25 23-25 24-26)
ITALIA: Zaytsev 15,
Mastrangelo 8, Lasko
20, Savani 23, Birarelli 6,
Travica 2.
Libero: Bari. Parodi 2,
Boninfante.
Non entrati: Maruotti,
Sabbi, Buti. All. Berruto.
FINLANDIA: Esko 3,
Kunnari 14, Shumov 5,
Oivanen Mi. 16, Siltala 2,
Oivanen Ma. 11.
Libero: Hyvarinen. Hietanen 7, Sammuelvo 3,
Lehtonen 2.
Non entrati: Sivula. Tervaportti. All. Castellani.
ARBITRI:
Zenovich
(Rus) e Hobor (Hun).
Spettatori: 1500. Durata
set: 24, 26, 34, 22.
Italia: bv1, bs 20, mv
16, e 7. Ricezione 50%
(37%); attacco 56%.
Finlandia: bv 3, bs 20,
mv 7, e 9. Ricezione 69%
(53%); attacco 46%.
ITALIA: Savani 17, Birarelli 3, Travica 6, Zaytsev 2,
Mastrangelo 8, Lasko 17.
Libero: Bari. Parodi 4.
Non entrati: Maruotti,
Sabbi, Buti, Boninfante.
All. Berruto.
POLONIA: Kubiak 7,
Nowakowski 4, Zygadlo
2, Kurek 8, Mozdzonek 9,
Jarosz 10.
Libero: Ignaczak. Kosok
2, Mika.
Non entrati: Drzyzga, Ruciak, Gruszka. All. Anastasi.
ARBITRI: Piasetski (Blr)
e Loderus (Hol).
Spettatori: 6200. Durata
set: 24, 28, 25.
Italia: bv 6, bs 9, mv 6, e
12. Ricezione 54% (46%),
attacco 68%.
Polonia: bv 2, bs 9, mv 5,
e 9. Ricezione 50% (38%),
attacco 45%.
ITALIA: Savani 20, Birarelli, Travica 4, Zaytsev 7,
Mastrangelo 13, Lasko 15.
Libero: Bari. Parodi 6,
Maruotti, Buti 4.
Non entrati: Sabbi, Boninfante. All. Berruto.
SERBIA:
Nikic
10,
Stankovic 8, Milijkovic 18,
Kovacevic N. 15, Podrascanin 10, Petkovic 1.
Libero: Rosic. Terzic 2,
Rasic 1, Mitic.
Non entrato: Kovacevic
U., Starovic. All. Kolakovic.
ARBITRI: Loderus (Ned) e
Zenovich (Rus).
Spettatori: 8500. Durata
set: 24, 26, 28, 29.
Italia: bv 8, bs 20, mv 10,
e 8. Ricezione 65% (54%).
Attacco 52%.
Serbia: bv 6, bs 11, mv
10, e 12. Ricezione 41%
(36%). Attacco 48%.
Note: Note tecnico contro l’Italia
Si RITORNA
tra le prime 4
L’Italia centra il primo grande obiettivo annunciato alla
vigilia, ritorna dopo 6 anni
tra le prime quattro del
continente, ha la garanzia
di stare in campo sino alla
fine della manifestazione.
Grande prova degli azzurri
con il capitano Cristian Savani scatenato, ispirato da
Dragan Travica, fiancheggiato da Michal Lasko e
Ivan Zaytsev. La Finlandia
combatte ma si deve arrendere al quarto set.
per proteste di Mauro Berruto sul
17-15 del 4 set.
AD UN PASSO DAL
PARADISO
Berruto l’ha definita la partita “Quasi perfetta”. L’Italia
gioca la semifinale con la
potenza di un tifone, spazza via la Polonia di Andrea
Anastasi in soli tre set. Feroci e determinati, gli azzurri sbagliano pochissimo e
trovano in Lasko e Savani,
poi affiancati da Parodi gli
elemnti che fanno crollare il
muro dei campioni uscenti.
Sostenuto da una buona
ricezione Travica esprime il
meglio di sé stesso.
Eliminazione diretta
14 settembre Play Off:
a Vienna Slovenia-Finlandia
2-3 (18-25 25-21 23-25 2518 12-15); Francia-Turchia
3-1 (25-19 25-23 19-25
25-21). a Karlovy Vary:
Repubblica Ceca-Polonia
23-25 25-22 29-31 18-25),
Bulgaria-Estonia (25-20 2523 25-22).
15 settembre. Quarti di finale:
a Vienna Serbia-Francia 3-1
(32-30 25-20 23-25 26-24);
Italia-Finlandia 3-1 (25-18
25-20 29-31 25-21). A Karlovy Vary Russia-Bulgaria
3-1 (22-25 25-19 25-18 2519); Slovacchia-Polonia 0-3
(23-25 17-25 19-25).
17 settembre. Semifinali:
Italia-Polonia 3-0 (25-22 2521 25-20); Serbia-Russia
3-2 (25-23 17-25 22-25 3331 15-13).
18 settembre
Finale terzo posto:
Polonia-Russia 3-1 (25-23
18-25 25-21 25-19) ;
Finale primo posto:
Serbia-Italia 3-1 (17-25 2520 25-23 26-24).
L’Italia vince
l’ARGENTO
L’avventura austriaca non è
finita come avremmo sperato. L’Italia dopo un bel
primo set ha subito il ritorno
della Serbia ed ha ceduto in quattro set. Peccato
perché anche in finale gli
azzurri hanno fatto buone
cose, a partire da Savani
che con l’ennesima prova
da incorniciare ha chiuso
con il 71%. Tanti i rimpianti
tricolori
anche per alcune decisioni arbitrali che
li hanno penalizzati.
Conquistando l’accesso
in finale, Berruto e gli azzurri si sono garantiti lapartecipazione alla Coppa del Mondo, il primo
torneo che assegna dei
posti per le Olimpiadi di
Londra 2012. In Giappone scenderanno in campo dodici formazioni: le
cinque squadre campioni
continentali, le quattro migliori del ranking mondiale
tra le finaliste continentali,
il Giappone paese organizzatore e due wild card.
Oltre all’Europeo, che ha
qualificato Italia e Serbia;
si è concluso il torneo
Norceca (Nord e Centro
America) che ha visto il
successo di Cuba davanti
agli Stati Uniti.
13
AZZURRE,
OBIETTIVO
TRIS
Europei in Italia e Serbia: prima fase a Monza e Busto Arsizio, a Belgrado le finali
di Carlo Lisi
Ancora due giorni e s’inizierà una
rassegna continentale tra le più
attese degli ultimi anni. Un torneo già importante per il titolo che
mette in palio, che assume una
ulteriore rilevanza, come sempre
accade nell’anno che precede i
Giochi Olimpici. Il grande obiettivo delle partecipanti è il podio, ma
soprattutto la finale per l’oro che
apre le porte alla partecipazione alla Coppa del Mondo. Il torneo che si svolgerà nel mese di
novembre in Giappone è il primo
che assegna dei “passaporti” per
Londra 2012, vi parteciperanno
la prima e la seconda classificata
più una eventuale wild card, che a
quanto si dice potrebbe finire alla
Polonia.
INSIEME – Gli splendidi ricordi
dell’Europeo maschile del 2005,
quando Roma e Belgrado ospitarono in contemporanea le due fasi
eliminatorie, prima del gran finale
nella nostra Capitale, ha spinto il
presidente serbo Boricic e quello
italiano Magri a ripetere l’esperienza, ma questa volta a partiti
invertite, con le finali da giocare in
riva al Danubio. Una replica che è
sinonimo di garanzia di successo.
SEDI – Due le sedi in Italia, altrettante in Serbia: Monza (pool
B) e Busto Arsizio (pool D) nella penisola, Belgrado (pool A) e
Zrenjanin (pool C) oltre adriatico. In Lombardia da mesi si sta
lavorando per essere pronti per
un appuntamento atteso dagli
appassionati di volley e da tutti
gli sportivi italiani, che sperano
di vedere ancora una volta le azzurre grandi protagoniste, finire il
torneo con una medaglia lucente
al collo.
14
ITALIA – Le azzurre sono campio- RIVALI – Molto agguerrito il grupnesse uscenti, titolo conquistato nel
2007 in Lussemburgo e conservato
nel 2009 a Lodz. Le punte più alte
di una storia che le ha viste protagoniste assolute nell’ultimo decennio inaugurato dall’argento di Varna
(2001) replicato a Zagabria (2005).
Barbolini potrà contare su larga
parte del gruppo storico da Eleonora Lo Bianco a Francesca Piccinini, da Antonella Del Core a Serena Ortolani e via dicendo. In più ci
sarà Carolina Costagrande, grande
schiacciatrice argentina di nascita,
ma italiana di famiglia, per molto
tempo protagonista del campionato di casa nostra. Tra le titolari dei
due precedenti trionfi mancheranno
Tai Aguero, che dopo Lodz ha chiuso con l’azzurro e Jenny Barazza,
che nel corso dell’estate è diventata mamma. Purtroppo anche Paola Cardullo, a causa della frattura
alla mano destra che si è procurata
nelle finali del World Grand Prix a
Macau.
po delle rivali, da cui emergono
temibili Serbia e Russia. Le prime
non solo come padrone di casa, ma
soprattutto per quello che hanno
vedere sin qui nell’estate giungendo terze nella Final Eight del WGP;
le seconde, campionesse del mondo in carica, che cercano di rinverdire una tradizione che le ha viste
sul gradino più alto del podio per
diciassette volte, ma che non trionfano più dal lontano 2001.
Insieme a loro le altre grandi di
sempre: Olanda, Germania, Polonia, Bulgaria, senza dimenticare la
Turchia.
Insomma tanto equilibrio, sinonimo
di un grande spettacolo che non
mancherà.
15
L’Europeo? Duro
e difficile come sempre
Cambio tattico in casa azzurra: Gioli torna al centro.
Ortolani opposto. alternativa giocare con tre martelli
di Pasquale Di Santillo
L’uomo e l’allenatore tranquillo che gli abita dentro, restano
tranquilli anche se intorno c’è la
pressione dei grandi appuntamenti, come grande è l’Europeo
femminile in condominio tra l’Italia di Monza e Busto Arsizio e la
Serbia, ormai alle porte.
Massimo Barbolini il coach che
nel 2006 raccolse i cocci di una
Nazionale un tantino agitata,
per portarla al doppio trionfo
europeo del 2007 e 2009, senza dimenticare l’oro in Coppa
del Mondo, quello alla Grand
Champions Cup e i tre bronzi
al Grand Prix e nemmeno i due
piazzamenti - un quarto e un
quinto posto ai Mondiali, oltre al
maledetto quarto di finale olimpico a Pechino 2008, è pronto
all’ennesima battaglia.
Ci arriva con qualche tensione
di troppo dopo un Grand Prix di
gioie, dolori e sofferenze chiuso
al settimo posto, ma il tecnico
modenese sembra divertirsi a
spegnere qualsiasi focolaio di
incendio. Del resto, per lui era
tutto previsto. “Non posso certo dire - attacca Massimo - che
il risultato mi abbia soddisfatto,
ma quando incontri nazionali del
calibro di Brasile e Stati Uniti,
ci può stare perdere. E comunque ero stato chiaro dall’inizio:
questa stagione aveva sempre
avuto, un solo doppio grande
obiettivo: l’Europeo come viatico
della Coppa del Mondo in Giappone, valida per la qualificazione
alle Olimpiadi di Londra 2012. E’
chiaro che se vuoi far riposare le
ragazze non porti tutte le migliori
al Grand Prix, altrimenti non arrivano alla fine.”
16
Troppo riposo?
“E’ una questione di scelte e io
rifarei le stesse. Magari mi sbaglio, ma alla fine sarò giudicato
per i risultati. Piuttosto, se avessimo perso qualche punto in
meno con Kazakhistan e Thailandia, magari saremmo entrati nelle finali come quarte e nel
girone con Russia, Serbia, Cina
e Thailandia, avrebbe potuto finire diversamente. Fa parte del
gioco.”
A proposito di scelte: le voci
circolate subito dopo il Grand
Prix hanno trovato conferma.
La Gioli torna centrale e l’opposto dovrebbe essere Serena
Ortolani. Un ripensamento?
“Attenzione: la strada era quella giusta, altrimenti Simona non
avrebbe messo a terra 30 punti
con gli Usa e con la Cina. Insomma, resto convinto della bontà del
progetto, ma non posso nemmeno negare che la ragazza avreb-
be avuto bisogno di molto più
tempo per entrare alla perfezione
nei meccanismi di un nuovo ruolo.
Problemi ce ne sono stati e ce ne
sarebbero stati ancora. Avrebbe
avuto bisogno di più tempo e noi
non ne abbiamo con Europei e
speriamo Coppa del Mondo alle
porte. Ho sempre e solo pensato
al bene della squadra e la cosa
stava diventando anche un alibi,
allontanando l’attenzione da altri problemi. Senza parlare della
pressione cui era stata sottoposta
la ragazza ad ogni partita e io non
mando nessuno al massacro.
Allo stesso tempo la Ortolani in
questa stagione ha fatto bene,
allora ho preferito tornare ad uno
schema di gioco che ci ha dato
tante soddisfazioni in passato.
Anche se la presenza di un libero
diverso potrebbe farci cambiare
ancora. Per questo nella Palladium Cup ho provato a giocare
con tre martelli”.
E la Gioli che dice?
“E’ contenta di tornare al suo
ruolo naturale, non è certo una
bocciatura per lei. Si era rimessa in discussione per il bene della squadra, non certo per il suo.”
Che Europeo si aspetta, Barbolini?
“Duro, difficile, come sempre.
Sia nel primo girone, dove la
Turchia è in crescita continua
grazie al solito gruppo di ottime
atlete capeggiate da Darnel e
Gotze, per non parlare dell’Azerbaijan della Mammadova da
prendere con le molle, senza dimenticare la Croazia di Usic&C.
una mina vagante. E soprattutto in prospettiva degli accoppiamenti della seconda fase dove
rischiamo di trovare nei quarti la
Russia. Ci sarà da soffrire, ma
abbiamo la possibilità di continuare un ciclo che dura ormai
dal 2007 e non capita così di
frequente nello sport...”
17
“Daremo il massimo. Non mi sento vecchia ma ora penso anno per anno.
Intanto arriviamo a Londra…”
di Gian Luca Pasini
1999 l’Italia organizza un altro
Europeo in casa, a Roma: è il
primo in assoluto per Francesca Piccinini, che però qualche
giorno prima dell’esordio…
“Mi ricordo bene quei giorni.
Mi infortunai a un occhio in allenamento pochi giorni prima
dell’Europeo e passai tutto il
torneo ad aspettare che arrivasse l’idoneità a scendere in
campo. Passavano i giorni e io
aspettavo, ma alla fine non ho
giocato mai. Peccato. Per noi
era un momento importante…
Quel ricordo non può essere
piacevole.”
Sono passati 12 anni c’è un
altro Europeo in Italia: a Monza e Busto Arsizio.
“Sì è vero anche se le finali si
giocheranno a Belgrado il resto
del torneo saremo in casa, penso che sarà una grande manifestazione e noi faremo di tutto per
conquistare una bella medaglia.
Dato che siamo campionesse in
carica da due edizioni...”
L’estate azzurra però è stata
abbastanza complicata.
“Penso che il tempo fra le finali
del Grand Prix e l’Europeo sia
stato sufficiente a recuperare la
forma giusta. Siamo giocatrici
grandi, esperte, penso che al
momento buono, quando si inizierà a giocare verrà fuori il meglio di noi. D’altra parte era anche difficile fare diversamente.
18
Gli impegni sono tanti e le
atlete, come dicevo hanno la
loro età, bisogna fare delle
scelte e diversamente rispetto
all’anno prima Barbolini ci ha
fatto ruotare per tutto il Grand
Prix. Il nostro obiettivo primario della stagione sono gli Europei.”
Quindi il Mondiale in Italia
del 2014 è troppo lontano?
“Certo sarà un’altra grande
occasione: ma adesso penso
a questo Europeo di Monza,
all’Olimpiade di Londra del
prossimo anno (per la quale ci
dobbiamo ancora qualificare,
fra l’altro) e poi si vedrà.”
Il riposo è importante.
“Il campionato italiano è molto
stressante, poi c’è la Champions, ci sono gli altri impegni
della Nazionale, i viaggi e tutti gli allenamenti, penso che
fosse giusto dare un po’ di respiro alle giocatrici che sono
state più in campo, quelle con
più anni.”
Molte delle sue colleghe hanno scelto di andare a giocare
all’estero: lei questa esperienza l’ha fatta più di dieci
anni fa in Brasile, nel Rexona allenato da Bernardinho.
Come ricorda quell’anno?
“Bello. Molto intenso: che mi ha
fatto crescere tanto come atleta, ma anche come persona.
Ero giovane, era tutto nuovo per
me. Me la sono dovuta sbrigare - senza aiuti - in un sacco di
circostanze pratiche. Ma è stato
anche un anno difficile, duro: la
famiglia era lontana, i miei lavoravano e non potevano certo
venirmi a trovare tutti i mesi. La
nostalgia si è fatta sentire.”
Già due volte Francesca ha
chiamato in causa l’età: si
sente vecchia?
“No. Ma a vent’anni si guarda
lontano, potrei dire i Giochi di
Rio de Janeiro 2016. Ma adesso si pensa anno per anno. E
poi a me fa sentire meglio ragionare a raggio breve.”
Anche per questo ha deciso
di prolungare il contratto con
Bergamo?
“Mi fido della società e delle
scelte che ha fatto. E poi noi
giriamo così tanto con la Nazionale e con le Coppe e anche se
mi erano arrivate altre proposte
per andare a giocare all’estero
ho preferito stare più vicino alle
persone a cui voglio bene.”
19
Pool A
(Belgrado, Serbia)
Pool B
Pool C
(Zrenjanin, Serbia)
(Busto Arsizio, Italia)
Turchia: Formazione giova-
Polonia: Nazionale tra le più
Olanda: Le vice-campiones-
ne e in crescita, con alla guida il brasiliano Marco Aurelio
Motta, ex ct della nazionale
femminile italiana dal 1991
al 1996. Si è classificata al
secondo posto dell’European League 2011, sconfitta in
finale dalla Serbia. All’Europeo del 2009 ottennero il 5°
posto; seste nel Mondiale
in Giappone, superate dalle
azzurre nella “finalina”.
vincenti d’Europa, in tre delle
ultime quattro edizioni è arrivata a podio (2003 e 2005 oro,
2007 quarte, 2009 bronzo).
Deludente il World Grand Prix
2011, chiuso solo al decimo
posto. In stagione nell’unico
confronto con le azzurre ha
ceduto 3-1.
vorite per la vittoria finale,
potrà contare sull’appoggio
del pubblico di casa. In questo 2011 ha conquistato il
3° posto al suo primo World
Grand Prix (3-0 alla Russia)
e vinto l’European League
battendo in finale le padroni
di casa della Turchia (3-0).
Nello scorso europeo si è
classificata al 7° posto.
sieme a Italia e Serbia. La
vittoria del Mondiale giapponese ne ha rilanciato fortemente le quotazioni, dopo il
disastroso europeo del 2009
(6° posto, peggior risultato di
sempre). Nel World Grand
Prix 2011 si è classificata in
quarta posizione, superata
nella “finalina” dalla Serbia.
Germania: Dal 2006 in
panchina c’è l’italiano Giovanni Guidetti, capace nel
2009 di portare le tedesche
a un passo dal podio europeo. Ha partecipato al World
Grand Prix 2011, chiudendo
con deludente 13° posto. In
stagione Germania e Italia si
sono affrontate cinque volte,
con un bilancio in favore delle azzurre 3-2.
Francia: Quinta partecipazione ai Campionati Europei
per le transalpine, 14esime
nel 2009. Sì è guadagnata
il visto per la rassegna continentale, eliminando negli
spareggi la Finlandia. Ha
preso parte all’European League 2011, non qualificandosi per la fase finale.
Ucraina: Ritorna a giocare
gli Europei dopo aver saltato
le ultime tre edizioni (9° posto
nel 2003). Ha ottenuto l’accesso grazie al primo posto
nel girone C di qualificazione,
in cui erano presenti: Israele,
Slovacchia e Gran Bretagna.
20
senza consecutiva agli Europei, nel 2009 si è fermata
al 12° posto. Il miglior risultato risale all’edizione 2005
quando andarono vicinissime al podio (4° posto).
Nella fase di qualificazione
hanno chiuso al primo posto il girone A, ottenendo
6 vittorie in altrettanti incontri, senza concedere un
set.
Croazia: Squadra lontana
dai fasti che tra il 1995 e
1999 vinse tre argenti europei, può comunque contare
su giocatrici di primissimo
livello quale il capitano Maja
Poljak e l’ex di Pesaro Senna Usic. Negli spareggi di
qualificazione ha avuto la
meglio sul Belgio. Presente
all’European Legue 2011,
non ha centrato l’accesso
alla fase finale.
se d’Europa in carica non presentano grosse novità rispetto
alla passata edizione. Arrivano da un 2010 negativo, costatole anche l’esclusione dal
World Grand Prix 2011. Tre i
precedenti quest’anno con le
azzurre: 2 amichevoli vinte
dall’Italia, successo delle olandesi nel torneo di Montreux.
Russia: Grande favorita in-
Azerbaijan: Quarta pre-
Serbia: Tra le maggiori fa-
Pool D
(Monza, Italia)
Bulgaria: L’ultimo podio eu-
Romania: Ritorna ai Cam-
pionati Europei dopo aver
saltato le ultime due rassegne. Il miglior risultato risale
al lontano 1963, quando arrivò la medaglia di bronzo. Impegnata nell’European League 2011, non è arrivata alla
fase finale. Diverse le atlete
romene che giocano in Italia:
Nucu, Turlea e Corjeutanu.
ropeo risale al 2001, quando
ottenne la medaglia di bronzo. Ha superato di slancio le
qualificazioni, aggiudicandosi il proprio girone, con un
solo set lasciato per strada.
Ha preso parte all’European
League 2011, salendo sul
gradino più basso del podio.
Tra le sue giocatrici spicca
Elitsa Vasileva, campione
d’Italia con Bergamo.
Repubblica Ceca: Ottava
partecipazione alla rassegna
continentale, nel 2009 è arrivata decima. Il suo palmares
può vantare due medaglie: argento (1993) e bronzo (1997).
Percorso netto nel girone di
qualificazione (6 vittorie su
6), concluso al primo posto
davanti alla Francia. Ha disputato l’European League 2011,
finendo al 4° posto.
Israele: Quarant’anni dopo
torna ai Campionati Europei.
L’ultima volta era stata nel
1971, quando il torneo si disputò in Italia. Negli spareggi
di qualificazione si è imposta
sulla Bulgaria. Ha partecipato all’European League
2011, cogliendo una vittoria
su dodici incontri.
Spagna: E’ la quarta volta
consecutiva che accede alla
fase finale dell’Europeo (9°
posto nel 2009). Si è qualificata, grazie alla vittoria del
proprio girone davanti alla
Croazia. Nell’European League 2011 non è riuscita a
raggiungere la fase finale.
ITALIA-Croazia nella prima giornata
Pool A (Belgrado) – 24 settembre:
Germania-Ucraina (ore 17), FranciaSerbia (ore 20); 25 settembre: FranciaGermania (ore 17), Serbia-Ucraina
(ore 20); 26 settembre: Ucraina-Francia (ore 17), Serbia-Germania (ore 20).
Pool B (Monza) – 23 settembre:
Turchia-Azerbaijan (ore 17.30), Croazia-Italia (ore 20.30); 24 settembre
Croazia-Turchia (ore 17.30), ItaliaAzerbaijan (ore 20.30); 25 settembre:
Azerbaijan-Croazia (ore 17.30), ItaliaTurchia (ore 20.30).
Pool C (Zrejanin) – 24 settembre: Israele-Polonia (ore 16), Romania-Rep.
Ceca (ore 19); 25 settembre: IsraeleRomania (ore 16), Polonia-Rep.Ceca
(ore 19); 26 settembre: Rep.Ceca-Israele (ore 16), Polonia-Romania (ore 19).
Pool D (Busto Arsizio) – 23 settembre:
Olanda-Spagna (ore 17.30), BulgariaRussia (ore 20.30); 24 settembre:
Bulgaria-Olanda (ore 17.30), RussiaSpagna (ore 20.30); 25 settembre:
Russia-Olanda (ore 17.30), SpagnaBulgaria (ore 20.30).
da Roma ‘99
1999 – Italia 3a
Le azzurre di Frigoni conquistano a Roma la medaglia di
bronzo.
2001 – Italia 2a
A Varna, con Bonitta in panchina, sconfitta in finale (3-2) dalla Russia.
2003 – Italia 6a
In Turchia un’Italia senza continuità finisce sesta.
2005 – Italia 2a
In Croazia solo la Polonia in finale ferma le azzurre.
2007 – Italia 1a
Formula nuova, finali a BELGRADO
Le 16 formazioni partecipanti sono
state suddivise in quattro gironi (A,
B, C, D) composti da quattro squadre
ciascuno, due in Italia e due in Serbia:
Pool A (Belgrado), Pool B (Monza),
Pool C (Zrenjanin), Pool D (Busto
Arsizio).
Le prime classificate di ciascun
raggruppamento si qualificheranno ai
quarti di finale, le seconde e le terze si
affronteranno in un play-off per raggiungerle, mentre le ultime saranno
eliminate e saranno classificate dal
13° al 16° posto a seconda dei risultati
ottenuti nelle pool.
Le squadre vincitrici dei quarti di finale
si qualificheranno alle semifinali, quelle
sconfitte saranno classificate dal 5°
all’8° posto in base alla somma di tutti i
risultati dei quarti e quelli ottenuti nelle
pool. Questa fase si giocherà a Monza
per le squadre scese in campo in Italia
ed a Belgrado per quelle che hanno
giocato in Serbia. Semifinali e finali si
giocheranno nella capitale serba.
Oro meritatissimo conquistato
battendo la Serbia in finale.
2009 – Italia 1a
In Polonia stupendo bis delle
ragazze di Barbolini.
21
AZZURRO ITALIA
Che cosa significa la parola azzurro per un atleta? Per molti è il sogno che
hanno cullato da bambini, per altri il massimo da raggiungere oppure addirittura
una seconda pelle. Ci siamo divertiti a chiederlo alle azzurre in preparazione per
l’Europeo italo-serbo. Guardate le mini interviste e gustatevi le risposte che
hanno dato le ragazze di Massimo Barbolini, soprattutto guardate
le loro espressioni.
Martina Guiggi
Sara Anzanello
Nata il 30/07/1980
Centrale, 193 cm
Vittorie in azzurro:
1 Mondiale (02),
1 World Cup (07)
Nata l’1/05/1984
Centrale, 183 cm
Vittorie in azzurro:
1 Europeo (07),
1 World Cup (07),
1 Mediterraneo (09)
Nata il 7/01/1987
Opposto, 187 cm
Vittorie in azzurro:
2 Europeo (07 e 09),
1 World Cup (07),
1 G. C. C. (09),
1 Universiade (09)
Francesca Piccinini
Nata il 10/01/1979
Martello, 184 cm
Vittorie in azzurro:
1 Mondiale (02),
1 Europeo (09),
1 World Cup (07),
1 G. C. C. (09),
1 Mediterraneo (09)
N.11
Eleonora Lo Bianco
Nata il 22/12/1979
Alzatrice, 171 cm
Vittorie in azzurro:
1 Mondiale (02),
2 Europeo (07 e 09),
1 World Cup (07),
1 G. C. C. (09),
1 Mediterraneo (09)
Antonella Del Core
Nata il 5/11/1980
Martello, 180 cm
Vittorie in azzurro:
2 Europeo (07 e 09),
1 World Cup (07),
1 G. C. C. (09),
1 Mediterraneo (09).
N.17
22
Valentina Arrighetti
Nata il 26/01/1985
Centrale, 185 cm
Vittorie in azzurro:
1 Europeo (09),
1 G. C. C. (09),
1 Universiade (09)
N.13
Lucia Bosetti
Nata il 9/07/1989
Martello, 175 cm
Vittorie in azzurro:
2 Europeo (07 e 09),
1 World Cup (07),
1 G. C. C. (09)
Vittorie in azzurro:
1 Europeo (09),
1 G. C. C. (09),
1 Universiade (09)
N.15
N.16
Francesca Ferretti
Giulia Leonardi
Nata il 17/09/1977
Centrale, 185 cm
N.8
N.12
N.14
Simona Gioli
Nata il 15/10/1980
Martello, 188 cm
N.7
N.1
Serena Ortolani
Carolina Costagrande
Nata l’1/12/1987
Libero, 165 cm
N.19
Nata il 15/02/1984
Alzatrice, 180 cm
Vittorie in azzurro:
1 Europeo (07),
1 World Cup (07)
N.20
23
Lo Bianco, un SOGNO
in cinque cerchi
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3
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Sul web è nato un movimento per sostenere la sua candidatura a portabandiera
all’Olimpiade. La spingono le compagne e il popolo del volley
di Cristina Gatti
Il 14 gennaio 2011 è nata la pagina su facebook “Leoportabandiera” (http://www.facebook.com/
leoportabandiera), per sostenere
la candidatura di della capitana azzurra Eleonora Lo Bianco,
come Portabandiera alle Olimpiadi di Londra nel 2012.
In questi mesi è stato fatto un
percorso simboleggiato dalla solidarietà verso questa idea, cresciuta ogni giorno di più intorno
all’ idea che “Leo” incarna i valori
più veri dello sport e quindi può
renderci orgogliosi di rappresentarci come nazione ai Giochi
Olimpici.
Questa “mission” ha trovato molte forme: lo spazio e l ‘attenzione che i media hanno dedicato a
supporto dell’iniziativa, la disponibilità di molte persone a promuoverla tramite il passaparola
e con gli striscioni nei palazzetti,
il semplice gesto di esprimere il
proprio apprezzamento attraverso un “click”. Tutto questo oggi si
concretizza in più di 7000 persone che insieme formulano una richiesta agli organi sportivi più alti
del nostro paese: il desiderio che
il capitano della nostra nazionale
femminile faccia parte del novero dei candidati ad avere l’onore
di fare il portabandiera dell’Italia.
In molti si sono espressi a favore
di questa iniziativa, ma noi vogliamo rappresentare l’opinione
che hanno espresso alcune delle
sue compagne di squadra e tanti
semplici appassionati.
24
3
Vittorie in
Champio
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Oro
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Serena Ortolani: “Non ci sono motivazioni…Deve essere LEI! Perché è unica, ha sempre difeso e
portato in alto la maglia azzurra. È
umile, pur avendo vinto tanto. Questo la differenzia dagli altri!”
Elisa Cella: “Si, voglio Leo portabandiera a Londra, perché è un
simbolo nel nostro sport ed è la
dimostrazione vivente di caratteristiche come la tenacia, la forza di
volontà e coraggio”.
Francesca Ferretti: “Se lo meriterebbe il simbolo del volley in Italia”.
Marina Zambelli: “E’ un mito della
pallavolo, è un idolo indiscusso”.
Noemi Signorile: ”E’ una persona
splendida, indipendentemente dal
fatto che in campo è la migliore.
Ogni sport cresce e si sviluppa grazie ai campioni che lo interpretano,
ma soprattutto grazie a tutti coloro che lo amano e lo seguono con
passione, ovvero la gente “comune”,
tifosi che seguono i propri beniamini, li supportano, soffrono e gioiscono con loro e per loro, rendendoli
grandi non solo in campo: Davide:
“Leo rappresenta la tenacia, la voglia di vincere e la forza di rinascita
di un’intera nazione! Leo è la portabandiera dell’Italia nel mondo”.
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Francesca: “E’ la migliore palleggiatrice al mondo in attività e una
delle più forti di tutti i tempi.”
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Raffy: “Lei il mio idolo sportivo sin
da piccola, con quelle sue mani
morbide e vellutate che, ogni volta
che accarezzano il pallone, mi trasmettono un’emozione unica...”.
Martina non dimentica che “Ha
conquistato il cuore di tutti i tifosi di
qualsiasi squadra, chi meglio di lei
potrebbe rappresentare la nostra
Italia?”
Helene :“Anche in Francia ci fa sognare.”
Maria Antonietta ha un pensiero
ancora più profondo: “E’ colei che
insegna che la forza non risiede
solo nei muscoli, ma come per essi
bisogna allenarla tutti i giorni, ricordandoci che niente è perduto per
sempre. Ha dimostrato che anche
quando si è a terra ci si può rialzare, cosicché ognuno di noi, prendendo esempio, continui a portare
la propria di bandiera, difendendo
cioè i propri sogni”.
Daniele la sostiene perché “Ha
grinta, sa cosa è il sacrificio, ha
carisma, carattere, è trascinatrice.
E’ in grado di rappresentare il vero
spirito sportivo.”
Sara: “E’ mente, cuore e passione
infinita”.
Luca: “Campionessa nel Dna.”
25
26
27
Lima, 31 luglio 2011: le azzurrine di Marco Mencarelli
regalano all’Italia il primo,
storico, titolo mondiale nella categoria juniores dopo
l’unica medaglia fino ad
ora conquistata, l’ argento
del 1997. Quello ottenuto
da Scarabelli e compagne,
arrivate alla rassegna iridata come campionesse
europee in carica dopo
la vittoria del settembre
2010 in Serbia, è stato un
successo storico, arrivato al termine di un torneo
durante il quale le azzurrine hanno inanellato sette
vittorie (con Cuba, Serbia,
Perù, Stati Uniti, Repubblica Dominicana, Cina e
Brasile) dopo la sconfitta
dell’esordio proprio contro la formazione che poi
avrebbero annichilito in
finale: il Brasile. La formazione verdeoro, battuta 3-1
(21-25, 25-13, 25-20, 2522) nella gara conclusiva,
era la favorita della vigilia,
presentatasi al mondiale
peruviano con una striscia
di 47 match vinti consecutivamente tra prejuniores e
juniores dal 2008, ai quali
ha aggiunto i sette successi che l’hanno condotta in
finale, per un totale di 54.
La vittoria delle azzurrine
è stata il coronamento del
lungo lavoro di un gruppo di atlete che nel giro di
due anni sono riuscite a
conquistare prima il titolo
continentale e poi quello
mondiale, confermandosi
quindi ai vertici della pallavolo giovanile planetaria
e testimoniando la validità
di un progetto tecnico del
quale hanno fatto parte
anche diverse atlete che
hanno maturato importanti
esperienze nel Club Italia.
Baggi, Bertone, Bianchini
(fino al 2010) Diouf, Pisani
e Vietti. Il ct Mencarelli (anche lui al primo successo
nei Mondiali juniores dopo
i tre titoli continentali vinti
28
consecutivamente in categoria) ha affiancato loro
altre giovani promettenti
ragazze: il capitano Chiara Scarabelli, sfortunata
protagonista a causa di
un infortunio al ginocchio
sinistro che le ha impedito di scendere in campo a
partire dalla seconda gara
della seconda fase, Sara
Alberti, Caterina Bosetti,
talento assoluto nominata
MVP della manifestazione,
Letizia Camera, Silvia Lotti
e Carolina Zardo.
La sedicesima edizione
dei Campionati del Mondo organizzata dal Perù è
stata un successo tecnico
per l’Italia, ma ha anche
rappresentato una vera e
propria festa per l’intera
nazione che ha seguito
con molta attenzione la
manifestazione: i maggiori media nazionali, infatti,
hanno dato ampia visibilità
alla rassegna iridata con
intere pagine sui quotidiani
e molte ore di dirette televisive, anche perché alla
guida della formazione di
casa c’è Natalia Malaga,
argento ai Giochi Olimpici
di Seoul del 1988 e vera e
propria beniamina del pubblico. D’altronde il volley
femminile in Perù è uno
degli sport nazionali più
popolari e alcune vecchie
conoscenze del campionato italiano e fuoriclasse
del passato come Cenaida Uribe, Perez del Solar
e Cecilia Tait (anche loro
protagoniste delle Olimpiadi in Corea del Sud) ricoprono oggi incarichi politici.
La speranza è che ora le
dodici azzurrine che hanno
scritto una pagina importante della pallavolo giovanile nazionale possano
essere protagoniste anche
in futuro. Per proseguire il
loro processo di maturazione, avrebbero bisogno
di giocare anche nei nostri
campionati.
CHIARA,
ragione e sentimento
“Studio e pallavolo le mie priorità.
Amo la montagna, i thriller e la musica italiana”
Cosa fai nel tempo libero?
“Io amo la montagna o comunque
più in generale gli ambienti poco affollati. Sono una persona tranquilla,
una delle cose che più mi piace è
passeggiare all’aria aperta, in tranquillità cercando di allontanarmi dagli stress di tutti i giorni”.
Genere musicale preferito?
“La musica italiana e l’hip-hop, ma
dipende molto dal mio umore e dal
tipo di giornata che ho avuto. Tra gli
italiani amo Laura Pausini e Ligabue, quando devo rilassarmi ascolto
Michael Bublè, invece prima di una
gara per caricarmi Beyoncè”.
di Marco Trozzi
Chiara Scarabelli nata a Codogno
(LO) l’08/09/1993. E’ il capitano
della nazionale juniores campione
d’Europa e del mondo. Schiacciatrice, alta 180 cm gioca nella Rebecchi Nordmeccanica Piacenza.
In azzurro ha vinto una medaglia
d’oro ai recenti Campionati del
Mondo, un oro agli Europei juniores
in Serbia nel 2010 e un bronzo agli
Europei cadette a Rotterdam nel
2009. “Scara” è la classica brava
ragazza, senza troppi fronzoli per la
testa, che ama la vita tranquilla, la
pallavolo, con delle idee molto precise sulla sua vita e sul suo futuro.
Quando hai iniziato a giocare a
pallavolo?
“Ho iniziato a giocare a 8 anni in
una società della provincia di Piacenza, il mio primo anno di pallavolo che definirei seria è stato nel
2007/2008, quando avevo 14 anni
con il Club Italia, poi c’è stato il passaggio a Novara due anni e infine a
Piacenza dove gioco tutt’ora”.
Perché hai scelto la pallavolo?
“Ho iniziato perché mia sorella
maggiore giocava. Allora, per imitarla, ho cominciato a farlo anch’io,
chiaramente come passatempo”.
Il tuo hobby?
“Sicuramente la lettura, qualsiasi
genere, anche se il thriller è quello che preferisco, mi piace molto
come scrive Giorgio Faletti. Quando ho tempo libero o in ritiro leggo
anche 4/5 libri”.
Che scuola frequenti?
Frequento il liceo scientifico,
quest’anno ho la maturità. Per
quanto riguarda l’università non
ho ancora deciso anche se quello che prediligo è il campo della
medicina. In particolare mi piacerebbe approfondire il ramo delle
scienze alimentari. Una branca
che mi permetta di mettere in
collegamento l’importanza di una
corretta alimentazione con l’attività sportiva”.
Il cinema è una tua passione?
“Mi piace andare al cinema, ma non
la definirei una passione. Vale lo stesso discorso che ho fatto per i generi
musicali, dipende dal mio umore.
Se ho bisogno di ridere scelgo decisamente Pieraccioni, ma in assoluto
due film che amo sono Il miglio verde
e Le ali della Libertà. Mi hanno colpito
molto e fatto commuovere”.
Se dovessi descriverti?
“Sono una ragazza riflessiva, prima
di prendere una decisione ci penso
molto e questo mi permette di non
avere mai rimpianti o pentimenti
perché cerco sempre di fare la cosa
migliore per me in quel momento.
I miei amici dicono che sono una
persona che sa ascoltare, sensibile,
ma che delle volte si fa valere poco
proprio perché pensa soprattutto al
bene degli altri. Credo che in alcuni
frangenti dovrei essere un po’ più
istintiva, meno razionale”.
Il tuo obiettivo?
“Sono felice della vita che faccio,
non mi manca nulla, lo studio e la
pallavolo sono le mie priorità; non
so dove mi condurranno, ma ad essere sincera il mio più grande obiettivo è arrivare all’ultimo istante della
mia esistenze e poter dire di non
aver alcun tipo di rimpianto. Questo
mi farebbe sentire realmente soddisfatta e realizzata”.
29
di Leandro De Sanctis
Come si fa a non considerare Trento di nuovo favorita per lo scudetto? I campioni d’Italia, d’Europa e
del Mondo sono rimasti quasi integralmente gli stessi. Se n’è andato
il centrale azzurro Sala, è arrivato
Djuric. Il principale nemico dell’Itas
può annidarsi in casa, nel senso di
appagamento che prima o poi assale chi tanto ha vinto, quel malessere invisibile che si trasforma in
piccolissime sfumature che prima
facevano la differenza in senso positivo e poi come d’incanto cessano di esistere senza un perché. Ma
è solo un’ipotesi, remota si augura
la banda di Stoytchev, che può alimentare la speranza delle rivali.
In realtà, proprio il cambiar
pochissimo di
Trento, rispetto
alle abbondanti novità registrate in molte
altre squadre,
costituiscono
teoricamente un
valore aggiunto
per i tricolori.
Ma chi può sperare di dar fastidio a Kaziyski e
compagni? La
prima fila del
Gran
Premio
del volley vede
in pole l’Itas, le
altre sono alle
spalle. Un drappello di club che
aspirano al ruo30
lo di pretendente al titolo, a quel posto nella finale che concluderà una
stagione compressa e atipica, come
sempre nell’anno dell’Olimpiade
(Calendario A1). Difficile sostenere che Cuneo non sia all’apparenza
meno forte del team che per lungo
tempo ha tenuto in scacco i trentini.
Al posto di Giuliani, l’uomo del primo
storico scudetto cuneese, è arrivato
in panchina l’astigiano Gulinelli, allenatore di valore capace di far lievitare con il suo atteggiamento il rendimento delle sue squadre, come ha
dimostrato a Castellana Grotte. Molto dipenderà dalla voglia che avrà il
brasiliano Vissotto, tornato in Italia a
rimpiazzare Nikolov: nell’anno olim-
pico sul rendimento dei brasiliani
all’estero è prudente non scommettere. E poi c’è da colmare il vuoto
lasciato da Parodi. Non sarà facile.
Tra le aspiranti reginette spicca la
Lube Macerata, autrice dell’ennesima rivoluzione: aveva puntato su
Berruto solo un anno fa, ma il torinese è asceso al ruolo di ct azzurro.
Giuliani prova a fare il profeta in patria (è di San Severino Marche) ed a
forgiare una squadra che ha perso
un palleggiatore super come Vermiglio (c’è Travica, il suo erede in Nazionale) ma ha la coppia di martelli
azzurri (Savani-Parodi, con Kovar
prima riserva) ed un nuovo libero di
valore come il francese Exiga.
Alle spalle di questo terzetto, se
non tutto, molto potrebbe succedere ed il ruolo degli allenatori
sarà di fondamentale importanza
per gli equilibri di un campionato
che promuoverà ben dodici squadre alla prima fase di play off, i
quarti di finale a concentramenti che qualificheranno le quattro
semifinaliste. Piacenza ha puntato sull’esperienza e sui bulgari:
Zhekov e Nikolov accanto a Papi
e Zlatanov. Modena spera nelle
qualità del suo tecnico Danie-
le Bagnoli e nel rendimento di
Dennis, bloccato nelle ultime semifinali solo da un infortunio…).
San Giustino ha ritrovato Fefè
De Giorgi, il coach della finale scudetto perugina, puntando
sull’asse serbo Petkovic-Starovic. Roma è rimasta scottata dal
comportamento della società con
cui aveva allestito un mega accordo di mercato ed è un’incognita, nel bene e nel male: Giani
giocherà la carta Sabbi, il giovane opposto re dei marcatori in A2
e chiede all’esperienza di Boninfante (e Paolucci) l’indispensabile qualità di gioco. Accanto a
super Zaytsev, molto dipenderà
dalla sostanza del rientro di Cisolla (bloccato da un infortunio
nella scorsa stagione) che potrebbe alternarsi con Maruotti.
Monza conta di ripetere una stagione tranquilla, come Vibo. Latina ha affidato le sue risorse al
professor Prandi, decano della
A1, Verona deve fare i conti con
l’addio al suo cannoniere Lasko.
Per le matricole Padova e
Ravenna, club
storici del volley risaliti dalla
A2, l’obiettivo
da raggiungere è quello della salvezza.
Per la Sisley,
ridimensionata
e trasferita da
Treviso a Belluno, un campionato spot
per cercare di
avere un futuro nel volley,
dopo l’annunciato addio del
gruppo Benetton.
31
Birarelli In coppia con Kazisky
“Dietro di noi Cuneo e Macerata, le possibili sorprese Modena e San Giustino”
Sono curioso di vedere come
si adatterà al nostro campionato Ngapeth. Visotto è un grande acquisto, con un opposto di
tale livello guadagnano molto in
potenza. Mi fa sorridere che il
brasiliano insieme a Grbic comporrà di nuovo quella diagonale
che nel 2009 vinse insieme a
noi la Champions League.”
di Matteo Bocchia
Finale del campionato 20072008: l’Itas Diatec Trentino
batte Piacenza in gara 3 e si
laurea per la prima volta nella
sua storia campione d’Italia.
E’ l’inizio dell’epoca d’oro per
Trento, che da quel momento
in poi farà sua l’Europa e poi il
Mondo. Emanuele Birarelli, insieme a Bari e Kazyski è uno
che tutti questi trionfi gli ha vissuti in prima persona. Successi
che potrebbero appagare qualcuno, non il centrale di Ostra,
pronto a gettarsi nella mischia
del nuovo campionato che è
alle porte. “La scorsa stagione
è stata fantastica, penso che
fare meglio sia quasi impossibile. Siamo riusciti a compiere
un impresa che altre grandi
società hanno mancato. Confermarsi è difficilissimo, perché
quando raggiungi certi traguardi, basta una partita sbagliata e
hai già fatto un passo indietro
rispetto all’anno precedente.
Il nostro vantaggio è che la voglia di vincere è rimasta intatta, ogni stagione si riparte da
zero. Punto e a capo.”
32
La caccia al tricolore sta per ripartire, Trento è la grande favorita, quanta pressione avvertite?
“Nessuna, perché anche se sulla carta abbiamo i favori del pronostico lavoriamo sempre con
la stessa tranquillità. C’è ancora
voglia di far bene, ma senza l’angoscia di sbagliare.”
Siete tra le formazioni che hanno cambiato di meno, un ulteriore vantaggio rispetto alle altre?
“Credo di si, come dimostrano
i risultati eravamo già al top. La
cosa importante era confermare
l’organico, cosa che è stata fatta. L’innesto di Djuric è un ottimo
colpo, perché anche se in Italia
non è conosciutissimo, a livello
internazione ha dimostrato grandi potenzialità. Un altro punto di
forza è la nostra panchina che la
società quest’estate ha ulteriormente rinforzato.”
Scelta opposta quella di Cuneo
che presenta diverse novità ?
“Cuneo ha cambiato parecchio, la perdita di Parodi è una
partenza pesante.
Cambiamenti importanti anche a Macerata?
“Parodi e Travica sono due ottimi arrivi, che rendono la Lube
ancora più forte dello scorso
anno. Il fatto di poter contare su
un blocco italiano, già affiatato
per via della nazionale, agevola
molto le cose. Non scordiamoci
poi che i loro stranieri sono tutti
di altissima qualità.”
Chi vedi come possibile sorpresa tra le altra squadre?
“Scommetterei su Modena, perché è una società molto organizzata, che può contare su un
allenatore di primo piano come
Bagnoli. Da tenere sott’occhio
la nuova San Giustino di De
Giorgi, nella quale i punti di
forza sono i giovani e il fattore
casa: portargli via dei punti è
sempre davvero complicato.”
Cosa pensi della nuova formula adottata per il Campionato?
“E’ un format interessante che
rende più imprevedibili i play
off. Prima potevi permetterti
qualche sconfitta, ora ne basta
una e rischi di essere fuori. Per
le favorite è più pericoloso, ma
alla fine sono convinto vincerà
la sempre la migliore.”
Tutte le avversarie sperano non
sia ancora una volta Trento.
33
34
35
di Fabrizio D’Alessandro
È in partenza la nuova serie A2
con le sedici formazioni pronte a
contendersi i due posti per il salto
nella massima serie. Campionato che si presenta come sempre
all’insegna dell’incertezza, con
qualche formazione che parte più
accreditata, ma che dovrà confermare sul campo la sua reale
forza. Torneo perfetto per essere
il trampolino di lancio verso l’attività di vertice ed anche verso la
maglia azzurra (Calendario A2).
In questo senso significativo il
percorso di Giulio Sabbi: bomber
ad Isernia, approdato in A1, dopo
un’estate in Nazionale.
La mancata iscrizione di Forlì
(retrocessa dall’A1) e Cortona
(promossa dalla B1) ha permesso il reintegro di Corigliano (che
aveva presentato preiscrizione
all’A2) e Club Italia A.M. Roma
(retrocessa dalla A2 ma inserita
negli accordi tra Lega e Federa-
LA FORMULA
Anche quest’anno prevede la
promozione diretta della prima
classificata al termine della
stagione regolare ed un’altra
promozione per la squadra che
vincerà i play off, ai quali
prenderanno parte le squadre
classificate dalla 2a all’11a
posizione. La 16a classificata
retrocede direttamente in B1,
per le altre tre retrocessioni, si
disputeranno play out che vedranno impegnate le formazioni
dalla 12a alla 15a posizione
(previa una differenza punti
inferiore a 12 tra 12a e 15a
squadra, in caso contrario la
penultima retrocede
direttamente).
zione per il prosieguo del progetto di club maschile federale
nella seconda serie nazionale).
Dalla serie A1 è scesa una delle favorite al salto di categoria,
Castellana Grotte, che si prepara con Luca Monti alla guida,
a cavalcare le zone alte della
classifica . A puntare in alto c’è
anche Santa Croce che si affida all’opposto italiano Matteo
Paoletti per avere un’importante
coppia di schiacciatori straniera formata da Snippe e Hradzira. Ha puntato su un giusto mix
tra giovani ed esperti il Volley
Segrate pescando dal Club Italia per far sue le prestazioni di
giovani promesse come il libero
Pesaresi, il palleggiatore Pinelli
e lo schiacciatore Preti. Milano
conferma la diagonale MatteraDi Manno, con l’inserimento del
forte Vedovotto, classe 1990.
In Umbria arriva, a Perugia,
l’esperienza di Goran Vujevic,
elemento di spicco della formazione allenata da una vecchia
conoscenza del volley italiano,
il serbo Kovac.
Reggio Emilia a ritmo di tango
con in regia l’argentino Santiago
Orduna ed in panca alla guida
la legenda Hugo Conte, torna
a Loreto invece il lettone Janis
Peda dopo uno scudetto a Cuneo. Dalla società marchigiana,
arriva a Città di Castello il palleggiatore Visentin. Tra i palleggiatori esperti della categoria
spicca Mario Scappaticcio che
servirà a Sora i 215 cm dell’opposto olandese Van Dijk.
Un infortunio dell’ultimo minuto
ha costretto Genova a sostituire
Ereu con l’ungherese Meszaros.
Dopo una stagione in B1, torna
in A2, ad Isernia, il centrale cu-
36
bano Cardona richiamando per
il ruolo di opposto Francesco
De Luca reduce dalla promozione in A2 con Molfetta. La squadra barese di coach Pino Lorizio
punta tutto sull’opposto Uchikov
ex Padova.
Dalla B1 salgono anche Cantù
che nel consolidato gruppo della promozione inserisce l’opposto ex Gela Valdir, ed Atripalda
del confermato capitano Marcello
Bruno. A completare l’organico le
ripescate Corigliano dall’alto dei
212 cm dell’opposto australiano
Edgar, ed il Club Italia Roma dei
gioiellini Vettori e Mazzone.
Il primo appuntamento è per domenica prossima alle 18.
I BONITTA-BOYS DEL
CLUB ITALIA
Cambiano alcuni volti, ma non il
progetto: per il secondo anno il
Club Italia si presenta ai nastri
di partenza dell’A2 maschile, con
l’obbiettivo di far maturare le giovani speranze azzurre.
Per guidarlo c’è Marco Bonitta,
ex ct dell’Italia femminile e da diverse stagioni calatosi nella realtà dell’A2 (tre le stagioni passate
a Cavriago). Rispetto allo scorso
anno, quattro gli elementi confermati: l’opposto Vettori, il centrale
Mazzone, gli schiacciatori Fedrizzi e Paris.
Molti, invece, i giocatori che
dopo l’esperienza di Vigna di Valle sono partiti, trovando spazio
nei campionati nazionali: Pinelli,
Pesaresi e Preti (Volley Segrate
1978); Sperandio (Caffè Aiello
Corigliano); Della Corte (Fenice
Volley Isernia) e Lanza (Itas Diatec Trentino). Sul fronte degli arrivi l’unico “over” è il palleggiatore
Latelli, che dopo numerosi anni
trascorsi in A1, ricoprirà il ruolo
di “chioccia” per i ragazzi. Gli altri
volti nuovi sono: Marchiani (alzatore), Castellani (opposto), De
Paola (schiacciatore); Pambianchi (centrale); Prandi e Marchisio
(liberi). Completano l’organico
Valsecchi e Gabriele promossi
dal Club Italia di B1.
37
COSì
FAN(S)
TUTTI
Il tifo è divertimento, il tifo è
passione, il tifo è entusiasmo,
il tifo è sfottimento, il tifo è amore.
Queste pagine le vogliamo
dedicare ai nostri tifosi, allo loro
capacità di comunicare con i loro
Beniamini e con gli avversari,
anche solo alla voglia di fare tifo
E di essere protagonisti.
Così fan(s) tutti vuole diventare
un appuntamento fisso con il
contributo di tutti.
Questo spazio è dedicato
al grande pubblico della pallavolo,
che potrà inviarci le foto delle sue
coreografie più o meno elaborate,
spontanee e non, largo agli
striscioni più dolci e divertenti.
Aspettiamo i vostri contributi a
[email protected]
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41
LA CARICA DEI
2000
Si è svolto dal 3 all’8 luglio a Bibione il tradizionale appuntamento
con il Beach&Ball, manifestazione promossa dalla Federazione
Italiana Pallavolo in collaborazione con Kinder+Sport. Circa
1900 ragazzi (di età compresa
dai 9 ai 19 anni), provenienti da
associazioni sportive ed istituti
scolastici, si sono affrontati sui
campi di beach volley allestiti sul
litorale veneto. Diversi i tornei
disputati, tra i quali anche quelli
di Sand Volley dove si sono cimentate formazioni miste.
L’evento giunto alla 15a edizione ha dimostrato ancora una
volta la grande passione dei ragazzi per questa disciplina, su
cui la Federazione punta sempre di più.
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Una stagione
indimenticabile
“Quante emozioni: il mondiale a Roma, la passione della gente, i nostri sorrisi
con l’oro europeo. Ed ora lavoriamo per l’Olimpiade”
di Marco Trozzi
Alla fantastica stagione del beach volley
che volge al termine, manca un solo appuntamento: l’Open di Phuket in Thailandia, ma l’Italia ha già eletto come protagoniste assolute del 2011 Greta Cicolari e
Marta Menegatti. La coppia dell’Aeronautica Militare ha regalato ai colori azzurri
Cosa ha significato
riportare il titolo
europeo in Italia
dopo nove anni?
Menegatti: “Indubbiamente è stata una sensazione davvero fantastica; sapere di aver
scritto una pagina bellissima di questo sport,
è una sensazione davvero inebriante. Ci ripaga dei tanti sacrifici che
abbiamo fatto per arrivare al meglio a questo
traguardo. Dopo l’impegno di questi ultimi
anno si cominciano a
vedere i frutti del nostro
lavoro”.
44
Facci un bilancio
della stagione
Cicolari:
“Indubbiamente positivo. L’annata è stata lunga e
faticosa, ma sappiamo
che c’è ancora tanto
da fare per entrare a
far parte definitivamente dell’elite del beach
volley. In non avevamo
cominciato nel migliore dei modi. Dopo il
25esimo posto ottenuto a Sanya (Open disputato in Cina alla fine
di aprile, ndr) ci siamo
guardate in faccia e ci
siamo dette che quella
non era la strada giu-
sta e che se avessimo
voluto fare qualcosa
d’importante
avremmo dovuto cambiare
marcia e così è stato.
Per me poi è stato un
anno difficile a causa
degli infortuni, ma alla
i risultati ottenuti mi
hanno ripagato di tutti
i sacrifici fatti”.
Qual è stato il segreto
del vostro successo?
Menegatti: “Francamente non credo ce ne
siano, a parte la cultura
del lavoro e la volontà
di raggiungere a tutti i costi l’obiettivo dei
Giochi Olimpici, che è
il traguardo che ci siamo prefissati quando
una serie di risultati straordinari proprio
nell’anno preolimpico schiudendo rosei
orizzonti in vista di Londra 2012. Aver
conquistato il titolo Europeo il 13 agosto
in Norvegia, un obiettivo che mancava
all’Italia dal 2002, è un punto di partenza
dal quale partire per altre conquiste.
abbiamo cominciato la
nostra avventura. Nella nostra filosofia c’è
di giocare senza sentire troppo la pressione
addosso. Lissandro ci
ha insegnato che nel
beach volley a volte il
sangue freddo conta
più di qualsiasi colpo
ad effetto”.
I vostri
prossimi obiettivi?
Cicolari:
“Volgiamo
migliorarci e andare,
se possibile, oltre i nostri limiti, giochiamo insieme da poco tempo
(dal 2009, ndr), quindi credo che abbiamo
ancora grandi margini
di miglioramento.
D’ora in poi lavoreremo per arrivare all’appuntamento olimpico,
quest’anno abbiamo
posto le basi ma dobbiamo fare di meglio
e di più per centrare
l’obiettivo
qualificazione.
”Una cartolina
di questo 2011?
Menegatti: : “Noi sorridenti e felici sul podio,
ma devo ammettere
che anche aver disputato i Campionati del
Mondo in casa è stata
una sensazione davvero fantastica. “
Cicolari: “Sono assolutamente
d’accordo
con Marta, vincere e
salire sul podio è sempre qualcosa di assolutamente meraviglioso,
che ti riempie il cuore
di gioia, ma credo che
anche l’aver fatto avvicinare molte persone al
nostro sport è qualcosa
di altrettanto importante.
Il nostro compito, oltre a
quello di ottenere risultati sportivi di una certa importanza è anche quello
di essere testimonial
del beach volley. Avere
molti fan che ci chiedono autografi al termine
di ogni gara , sentire il
calore del pubblico del
Foro Italico che ha fatto
un tifo indiavolato per
noi, oltre che riempirci
d’orgoglio ci ha fatto capire quanto amore ci sia
intorno al nostro sport.
Cercheremo di non deludere nessuno.”
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Verso
Londra:
gli azzurri terzi alla Continental Cup
Continua il cammino dell’Italia maschile alla ricerca del pass olimpico
di Matteo Bocchia
Gli azzurri chiudono al terzo posto la fase zonale della
Continental Cup, rimandando la qualificazione diretta
alla finale. Per accedere all’ultimo raggruppamento,
che consegnerà un lascia passare olimpico, l’Italia
dovrà sostenere un ulteriore turno. La formula, infatti, prevede che le 2e, 3e, 4e, e 5e classificate della
fase zonale passino attraverso dei gironi di semifinale,
terminati i quali le prime accederanno alla finale. Il format della competizione è il “country contro country” al
meglio dei cinque incontri. In caso di pareggio (2 vittorie a testa) si gioca un “Golden set” a 15 punti, con la
possibilità di schierare una nuova coppia, scegliendo
sempre però tra i quattro atleti convocati.
Matteo Ingrosso
Paolo Nicolai
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COPENAGHEN
Per Nicolai-Lupo e i gemelli Ingrosso la tre giorni
di gare in Danimarca si è rivelata assai intensa, lasciando anche qualche rammarico per quello che
poteva essere e non è stato. La Pool C svoltasi a
Copenaghen vedeva presente oltre all’Italia: Portogallo, Olanda, Turchia, Danimarca e Romania.
In base agli incroci decisi dal seeding i ragazzi di
Dodd hanno affrontato nel primo round la formazione portoghese. Più ostica del previsto la sfida
contro i lusitani, rappresentati dalle coppie PintoPuga e Pedrosa-Moreira. Determinanti sono stati i
due successi dei gemelli Ingrosso che hanno rimediato al ko di Lupo-Nicolai contro Pedrosa-Moreira.
Paolo Ingrosso
SCOGLIO OLANDA
Archiviata la pratica Portogallo gli azzurri si sono trovati
di fronte i favoriti del girone, ovvero gli olandesi Nummerdor-Schuil e Boersma E.-Spijkers. La sfida è stata
combattutissima, testimonianza ne è che tutti e quattro
gli incontri sono terminati al tie-break. In apertura Nummerdor-Schuil hanno superato gli Ingrosso, poi è stata
la volta di Nicolai-Lupo che contro Boersma E.-Spijkers
riportavano la serie in parità. Fondamentale il match
successivo, interpretato molto bene da Nicolai-Lupo
che però nel secondo set mancavano diversi match
point, consentendo a Nummerdor-Schuil di arrivare al
tie-break. Qui gli azzurri sembravano avere di nuovo in
mano la gara, ma una volta avanti 12-9, subivano una
rimonta che regalava sul 16-14 il 2-1 agli “orange”. A siglare il punto finale ci pensavano Boersma E.-Spijkers.
Daniele Lupo
GOLDEN SET
Ancora più dura la sfida per il terzo posto, giocata contro la Turchia.
Per assegnare la vittoria è stato necessario il “Golden Set”, dove
Nicolai-Lupo hanno regolato Sekerci-Gögtepe 15-7. La finale per il
primo posto, ha invece visto l’Olanda imporsi 3-1 sui padroni di casa
della Danimarca.
TENERIFE
La Continental Cup tornerà in campo a Tenerife il 30 settembre dove
si svolgerà l’ultimo raggruppamento della fase zonale, in cui è inserita l’Italia femminile. Le avversarie sono: Germania, Spagna, Repubblica Ceca, Slovacchia e Norvegia.
Il World Tour in Marocco
La strada per Londra 2012
Riparte da Agadir il World Tour 2011, protagonista in Marocco dal 4 al 9
ottobre. Nella tappa africana scenderanno in campo per l’ultima volta in
stagione le coppie maschili. L’appuntamento conclusivo per le donne è
invece fissato a Phuket (Thailandia) dal 1 al 6 novembre.
24 le coppie maschili e femminili
2 il numero massimo di squadre per nazione
16 le formazioni qualificate in base al ranking
1 la Wild Card per il paese ospitante
5 le coppie provenienti dalla Continental Cup
2 i pass che rilascia la World Cup
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