Toglietemi tutto ma non il mio Pad

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Toglietemi tutto ma non il mio Pad
M A R Z O
Toglietemi tutto SOMMARIO
ma non il mio Pad 4
VIdeogamare ci piace!
CHE TRIBÙ sia dalla vostra parte crediamo sia un fatto ormai assodato. Sarà
l'impaginazione sempre più pazza, sarà il linguaggio sempre più veloce, saranno le
illustrazioni e le foto sempre più surreali: non potete accusarci di non assecondare
i vostri sempre più volubili e vulnerabili gusti. Anche a costo spesso di attirarci
addosso le ire di prof, presidi e compagnia bella.
E allora come facevamo a non parlare di un elemento così fondamentale, così
portante, così socializzante e al tempo stesso istruttivo come Lui, Lei o meglio
Loro. No, non stiamo parlando dei genitori (spesso invece sempre più Mathoosa).
Parliamo del Pad, della Playstation, dei Videogame.
Cosa sarebbe la nostra vita senza quegli schermi magici? Lo sapevate che sono
diventati anche oggetto di un accesissimo dibattito parlamentare? Lanciandovi
l'inchiesta a pagina 4 vi diamo però un monito: per quanto possiamo amare giocare
con pc e co. non rinunciate mai ad un'uscita con gli amici per una partita.
Chiacchiera amabilmente di quanto abbiano modificato la nostra esistenza le
nuove tecnologie nientepopodimeno che Will Smith. Simpaticissimo ed esplosivo,
l'intervista è a pagina 10.
Dovrebbe imparare da lui Coyote20 che nelle pagine di Tvb, da pagina 15, confida
alla Tribù, questa volta in prevalenza femminile, un'insuperabile timidezza.
Spesso proprio da essa nascono quelle insicurezze e fragilità che uniti al più normale
dei disagi, quello adolescenziale, sfocia in gravi problemi. Ce ne parlano ragazzi e
ragazze come voi da pagina 20.
Dicevamo prima di uscire con gli amici, ma anche la lettura di un buon libro (scegli
quale a pagina 54), l'ascolto di un buon cd (a pagina 55), la visione di un buon film (a
pagina 56).
Se vi sentite particolarmente ispirati poi datevi alla creatività: a pagina 36 si parla
di Letteratura, a pagina 40 di fumetti on line e a pagina 52 del Melory Fall, reduci
dall'ultimo San Remo.
E infine tanta arte: si parla di Newpop a pagina 48 e di Vynil toys a
pagina 50.
Sembra strano ma c'è ancora dell'altro
solo che è finito lo spazio!
Giulia Serventi Longhi
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effetto smith
imbranato
attenziÒ concentraziÒ
noi a disagio
un sindacalista ed i suoi..
sogni di ricreazione
shockdom
a scuola di fumetto
blue&joy
metro super star
fumetti 2.0
Cool faces
huragano
el mundo pop
molody fall (in love)
EVENTI NAZIONALI
EVENTI LOCALI
comunità
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C’è una proposta di
legge che fa discutere,
ci sono esperti che
dicono che fanno male,
ci sono professori
illuminati e altri meno,
ma soprattutto ci sono
loro: una generazione
di “Nativi” cresciuti
coii Videogame. Che di
rinunciarci non hanno
nessuna intenzione,
pronti piuttosto a farne
uno strumento per
lo studio
A cura di Giulia Serventi Longhi
VIDEOGAMARE
colo alla diffusione dei giochi in Italia,
rallentandone la messa in vendita e di fatto favorendo la pirateria.
Un problema quindi principalmetne
economico ma anche di principio. Il
dibattito si è aperto: “La proposta fa
parte di un sistema di generale resistenza alle nuove tecnologie”, ha
dello Gianpaolo Rossi, presidente di
Rai.net, “si tratta di un ostilità simile a
quella degli anni passati secondo cui
la televisione era portratrice di violenza”.
I PIACE!
La legge della discordia
Il mondo dei videogame è in subbuglio. Una proposta di legge rischia
di mettere in pericolo il mercato italiano.
L’obbiettivo del disegno di legge n. 3014 è creare un comitato nazionale che controlli l’attuale meccanismo di classificazione in uso per la commercializzazione dei Videogiochi.
C’è chi, in Italia, vuole praticamente sostituirsi al sistema PEGI,
adottato a livello europeo da 16 paesi. Secondo chi produce, distribuisce, promuove Videogame e chi si oppone alla proposta parlamentare questa commissione altro non sarà che un ulteriore ostaIo sono un
videogiocatore
filosofico nel
senso che uso
l’esperienza
videoludica
come un
qualcosa per apprendere nuove
cose e relazionarmi meglio al mondo
circostante. Ad esempio i Final
Fantasy sono molto utili in questo
perché nella fantasia trattano temi
che comunque appartengono
alla vita reale, nell’X la morte e la
SMS
religione, nel VIII lo scorrere del
tempo, nel IX il rapporto con la
tecnologia e in generale di amore
e di amicizia dando anche spunti
interessanti per potersi migliorare,
Tatsuya Nomura è un genio. Se
vogliamo parlare di altri giochi io
sono particolarmente legato a
Metal Gear Solid che parlando
di terrorismo internazionale usa
il personaggio principale come
un tramite col videogiocatore per
trasmettere il pensiero dell’autore,
Hideo Kojima, le frasi ad effetto
Pro e contro
A stimolare la discussione in atto è Multiplayer.it che se da un lato
ha pubblicato una petizione on line contro la proposta di legge
che ad oggi ha superato le 26.000 firme, dall’altro ha dato alle
stampe un romanzo a difesa dell’universo in console. Il libro si
chiama “Mamma non rompere, Sto imparando”, e, rivolto principalmente ad insegnanti e genitori, “insegna” loro che giocare
con quegli strani arnesi chiamati “Pad” a volte, spesso, fa bene.
non sono solo appunto tali, ma
sono anche intente a far capire al
videogiocatore che esiste anche il
mondo reale (non sono rari nei metal
gear gli inviti a spegnera la console
e starci di meno!) proprio perché
anche se Metal Gear parla di temi
fantapolitici che spesso diventano
reali ogni giorno di più non bisogna
confondere la realtà col gioco. Non
a caso Snake in MGS2 sostiene che
nessuno sa veramente chi o cosa
è. I ricordi che hai e il ruolo che ti
hanno assegnato erano un peso
che dovevi sopportare. Non importa
se fossero veri a meno. Nel mondo
non c’è una realtà assoluta. Molta di
quella che chiamiamo realtà è una
finzione e, viceversa. Quello che
pensi di star vedendo è vero quando
il cervello ti dice che è vero.
Possiamo dire agli altri di avere
fede in quello in cui avevamo fede
noi. Quello che abbiamo trovato
così importante da spingerci a
combattere. Non si tratta di avere
ragione o torto, ma di quanta fede
sei disposto ad avere. È’ questo a
“Ho scritto questo libro per loro, per dargli una forma di guida, proprio in un periodo in cui i genitori vivono momenti difficili”, ha detto
l’autore, “poi in America il testo è stato acquistato dai moltissimi insegnanti interessati a capire i proprio studenti”. Per i quali giocare ai
Videogame è il principale passatempo. A parlarne male solitamente
sono psicologi, sociologi, politici e avvocati che non hanno mai preso
in mano un videogame.
Giocare fa bene?
Marc Prensky decide allora di dare voce ai “Nativi”, come li chiama
Giampaolo Rossi, gli stu (come li chiamiamo noi), teenagers immersi da sempre nell’universo dei tanti Media digitali, contrapposti a
loro “gli emigrati digitali” che presso i primi chiedono cittadinanza.
La metafora piace a Marc Prensky che nel suo libro enuncia i pregi
dei Videogame: aiutano i ragazzi a sviluppare la capacità al “Problem solving” (che strategia adottare per superare un livello), le
capacità di analisi (come fare fuori il mostro di fine quadro), migliorano i riflessi condizionati (sbrigati che quello sta per uccidertiiii).
Agli educatori dice: “E’ importante il passato insegnato a scuola
ma i ragazzi devono essere anche pronti ad accogliere il futuro. Ci
dev’essere un equilibrio; analizzando la prima generazione di giocadecidere il tua futuro. Questo è in
realtà riferito più al videogiocatore
che non al personaggio che
impersona in quanto ha lo scopodi
far capire che siamo noi a scegliere
non solo il nostro futuro ma chi
siamo.
Wingledion
Per quanto mi riguarda io non sono
console dipendente, possiedo
una XBOX 360 e passo molte ore
davanti a lei, soprattutto in questo
periodo che sono ingessato a casa,
ma non mi ritengo un malato dei
videogiochi. Normalmente io lavoro,
ho una fidanzata, i miei genitori
e mio fratello...amici, non ho mai
posposto la console a queste cose,
quando proprio non ho niente da
fare oppure voglio rilassarmi o solo
divertirmi, la accendo. Essere malati
secondo me è non perdere neanche
un videogioco in uscita nonostante
non si abbiano tutti questi soldi
ma soprattutto è acquistare una
seconda console perchè la prima è
in riparazione...(porto questi esempi
tori, è stato dimostrato che chi è stato un ottimo giocatore spesso è
poi divenuto molto bravo nel proprio lavoro”, dice sempre Prensky.
A questo evidentemente crede anche il Ministero della Pubblica Istruzione che ha istituito un concorso rivolto agli studenti e gli insegnanti
della scuole superiori per la creazione di progetti che raccolgano e
sviluppino i contenuti del libro.
Creare un contatto
Se dunque i genitori devono accettare i giochi e anzi approfittarne
per creare un contatto con i propri figli: “non si può pensare siano
i Videogame a dover educare. L’ora passata insieme davanti ad
una console può essere uno strumento per far comunicare genitori e figli”, dice Jaime D’Alessandro, giornalista de “La Repubblica”.
Un ruolo fondamentale lo hanno i docenti perchè: “i teenagers non
vogliono più assistere passivi ad una lezione, vogliono partipare, intervenire, interagire come le nuove tecnologie gli hanno insegnato. E’ giusto limitare e mettere dei paletti al tempo che si passa
davanti ad un Videogioco ma lo stesso si può utilizzare come strumento educativo, attraverso il dialogo”, dice sempre Prensky.
E’ d’accordo Paolo Freschi, insegnante di lettere alla Scuola Media
Mozart di Roma che da anni tiene un laboratorio per la creazione di
perchè un amico fece proprio
cosi...). Inoltre vorrei dire che non è
vero che i videogiochi sono il male
di questo secolo, i videogiochi non
creano violenza, anzi, permettono di
sfogarla in modo innocuo e poi se
la mente di qualcuno è malata può
venire stimolata da un videogioco,
così come da un film o un libro...
mago 79
dipendente! sisi! assolutamente
dipendente!
Miss Bunny
Io più che altro sono web
dipendente o comunque di internet
in generale... I videogiochi li uso (ho
il nintendo ds e ci gioco volentieri
quando ho tempo), ma non li ritengo
indispensabili... Invece almeno
una volta al giorno devo andare su
internet, ormai è una necessità...
rhys
io non li sopporto,raramente ci
gioco
sognatrice
66||
Videogame nel suo istituto: “Da tre anni il laboratorio (due ora a settimana, il pomeriggio) porta avanti un progetto denominato “Ecologia
dei videogiochi”: portare equilibrio nei videogiochi secondo me vuol
dire sottrarre i giovani al ruolo di consumatori di prodotti informatici,
facendoli diventare produttori. D’altra parte, non è ciò che si fa con
l’italiano?”.
Un esempio pratico
I suoi alunni ne sono entusiasti: “Siamo circa venti e ci riuniamo in gruppi da due per creare un videogioco. Cerchiamo di
creare i Videogiochi partendo sempre da un argomento istruttivo. Molte persone si annoiano ad imparare le cose dai libri; con
i nostri videogiochi, invece, riescono ad apprendere tante cose
senza annoiarsi o stancarsi. Per quanto riguarda noi, il laboratorio ci aiuta a sviluppare l’intelligenza”, a parlare è Antonio III B.
“Abbiamo imparato come progettare un video gioco, usando il programma “Game Maker”. Durante i quattro mesi di lezione siamo
riusciti a creare i nostri personaggi, dar loro comandi, come direzioni da prendere, azioni da compiere, ad impostare uno sfondo,
a metterci un percorso o un labirinto...”, dice Federica III B. Ci spiega come funziona “Game Maker” Carlo III B: “Game Maker usa
Quando m attacco alla playstation c
starei ore e ore...
dolceamara
non mi fanno impazzire. il mio
ragazzo ne è dipendente!
Lovcraft
dipende dal videogioco...ci gioco
raramente, anche perchè di miei
non ne ho, sono tutti di mia sorella...
memy
il mio ragazzo è un appassionato
e ha lavorato anke x dei server di
giochi online. io non disdegno,
anke se ovviamente non ci
passerei un pomeriggio. credo che
siano negativi quando diventano
un’ossessione ma è così con tutto
hachiko
Io gioco a metin2, starcraft,
battlefield2, call of duty 2, call of
duty 4, half-life, half-life 2, day of
defeat, counter strike, grand theft
auto, worms armageddon, unreal,
unreal tournament, quake 3 arena,
un “oggetto” (che può essere una cosa o un personaggio), che
all’interno di “eventi”(cioè cosa vogliamo che faccia) compie delle
“azioni” (come deve farlo: muoversi, creare altri oggetti, smaterializzarsi etc.). Più oggetti messi nella schermata di gioco compongono una “room”, e più room compongono infine il gioco”.
Ancora tecnico è il porfessore che ci spiega: “Programmi per fare videogiochi, se ne trovano parecchi in giro, da Scratch, realizzato da studiosi del MIT a RPG Maker. Spesso si usa Flash, che però è troppo
complesso per i ragazzi di undici anni. Io ho scelto un programma
che mi sembra eccezionale per la libertà che lascia agli sviluppatori.
Si chiama Gamemaker ed è opera di un professore olandese, Mark
Overmars, che insegna all’università di Utrecht. E’ basato sulla programmazione ad oggetti, ma il videogioco viene realizzato trascinando
delle icone, quindi il lavoro resta in buona parte su un piano visivo ed
intuitivo. Abbiamo acquistato (rivendendo i nostri videogiochi!) cinque
licenze della penultima versione, riservate alle coppie di operatori più
in gamba. Per gli altri la versione shareware, a funzionalità limitate, è
più che sufficiente. Negli anni precedenti abbiamo realizzato videogiochi ispirati ad opere letterarie e dimostrazioni scientifiche. Attualmente stiamo producendo videogiochi che sviluppino abilità e sentimenti
positivi (ma stiamo attenti a non cadere nel caramelloso)”.
never winter nights, return to the
castle wolfestein, final fantasy VIII,
Final fantasy XII, Buzz, Tekken
5, Tony Hawk Pro Skater, Gran
Turismo, Resident Evil, Windows98,
linux, Alone in the dark, ape escape,
Silent Hill, The Sims, Soldier of
Fortune, Gear of wars, black and
white, world of warcrft, need for
speed, monkey island, Mafia,
Caesar, Legions, Age of empire,
raiden, virtua striker, street fighter e
chessmaster....
sendoh
prima lo ero di più, ma ci gioco
volentieri ogni tanto... adesso ho
ceduto l’xbox completamente a mio
fratello...non mi piacciono più quei
giochi...
la notizia di un Halo 3 solo per la
360 mi ha spiazzata
asia
Uh no.
Non ho mai avuto, ne voluto, una
console.
Vavve
8|
Ostacoli no: nella scuola si tende a vivere e lasciar vivere. Piuttosto
un educato disinteresse da parte della maggioranza, che continua
a confondere l’informatica, qualsiasi informatica, con le materie tecniche. Il fatto che creare videogiochi riunisca aspetti tecnici, umanistici, logici e grafici, non li interessa. C’è poi una piccola minoranza
di colleghi che, pur senza approfondire queste problematiche, mi
ha aiutato, per amicizia e perché vedeva l’entusiasmo dei ragazzi.
Intervista
al Pressor Paolo Freschi
Da quanto insegna, cosa e da quanto si è
interessato ai videogame?
ta
Insegno lettere da venticinque anni nella scuola
vis
r
e
media inferiore, ma sono laureato in filosofia. Queint
sta origine fa di me una sorta di anfibio, capace di
interessarsi alle scienze o all’informatica come alla storia o all’arte.
Confesso però che la mia passione per il computer è nata piuttosto dal mio amore giovanile per la fantascienza. Sognare il futuro è
stato sempre un mio hobby. Io sognavo – fra le tante altre cose – i
computer. I videogame sono un aspetto imprevisto e perciò anche
più interessante del computer.
Com'è nata l'idea del laboratorio di programmazione videogiochi?
E’ nata poco a poco. Un giorno, sei o sette anni fa, trovai un programma che premetteva di fare videogiochi. Cominciai, ovviamente, a giocarci io. Ne parlai a un mio alunno, che si entusiasmò e mi
chiese di insegnarlo durante le lezioni pomeridiane di informatica.
Presi tempo, però, perché non mi sentivo sicuro. L’anno dopo, trasferito ad un’altra scuola, lanciai l’idea; nessuno si oppose, quasi
nessuno chiese informazioni. Solo in seguito ho preso pienamente
coscienza degli aspetti cognitivi di questo tipo di lavoro. Ho scoperto poi che Seymour Papert, l’inventore del linguaggio Logo, ha
sottolineato l’importanza di introdurre i giovani alla programmazione con linguaggi adatti all’età e parla proprio di videogiochi. Io,
diciamo che ho riscoperto l’acqua calda, però da solo, senza aiuti
esterni…
Ha avuto ostacoli e resistenza da parte di preside colleghi,
genitori e ragazzi stessi?
euro per una play3 o xbox....
non lo sono solo
perchè ho solo
la play vecchia
e l’ho riposta in
un momento di
pausa mentale
se avessi tutta
quella robetta uscita adesso sarei
ultra dipendente
gattina
SMS
Non sono un grande espero ma un
pò gioco...certo non spendo 600
Quali quelle particolari dei ragazzi?
Curiosità e talvolta esaltazione prima di iniziare il laboratorio; una
certa dose di sgomento, quando intuiscono che i videogiochi non
si fanno da soli, ma bisogna pensare per farli. A questo punto un
dieci per cento decide che è meglio andarsene; l’altro novanta per
cento conclude che comunque si diverte troppo e resta. Ma la reazione che conta è quello che dicono fra di loro, le voci che corrono,
la moda che si sta creando di farsi da soli i videogiochi. Un ragazzo
tre anni fa ha trovato un motto che abbiamo fatto nostro: Creare
videogiochi è il più bel gioco. E’ anche un endecasillabo.
Ad ogni modo, ha ragione chi definisce i giovani, nativi del mondo
informatico, ed immigrati le persone anziane. Ecco, di fronte a loro
anche io mi sento un immigrato. Ben integrato, però.
Di che si occupa oggi il laboratorio? quante ore gli sono
dedicate?
Da tre anni il laboratorio (due ore a settimana, il pomeriggio) porta
avanti un progetto denominato “Ecologia dei videogiochi”: portare
equilibrio nei videogiochi secondo me vuol dire sottrarre i giovani
al ruolo di consumatori di prodotti informatici, facendoli diventare
produttori. E’ una produzione artigianale, certo, ma li aiuta a sentirsi
più partecipi, più protagonisti. D’altra parte, non è ciò che si fa con
l’italiano? Non incoraggiamo i ragazzi a scrivere racconti, relazioni,
articoli di giornale, talvolta anche poesie? Questo senza pretendere
di trasformarli tutti in scrittori. Il fatto è che realizzare una cosa aiuta
meglio a capire la cosa stessa.
Che programma utilizzate e che uso fate del videogioco, se e
come lo legate a percorsi formativi?
Programmi per fare videogiochi, se ne trovano parecchi in giro, da
Scratch, realizzato da studiosi del MIT a RPG Maker. Spesso si usa
Flash, che però è troppo complesso per i ragazzi di undici anni.
Io ho scelto un programma che mi sembra eccezionale per la libertà che lascia agli sviluppatori. Si chiama Gamemaker ed è opera di
un professore olandese, Mark Overmars, che insegna all’università
di Utrecht. E’ basato sulla programmazione ad oggetti, ma il videogioco viene realizzato trascinando delle icone, quindi il lavoro resta
in buona parte su un piano visivo ed intuitivo. Abbiamo acquistato
(rivendendo i nostri videogiochi!) cinque licenze della penultima versione, riservate alle coppie di operatori più in gamba. Per gli altri
trickly
nuno
Ultimamente sto giocando a Diner
Dash: Flo on the go, la versione per
il computer (nn so se qualcuno di voi
la conosce). Sono in crisi con il 45
livello (4° dello spazio), ad un certo
punto mi saltano fuori dei clienti
completamente invisibili e anke se io
ho già raggiunto il punteggio nn mi
fa finire il livello xkè loro sono ancora
lì ke aspettano di essere serviti..
come cavolo si fa? Sto impazzendo!
x il livello 42 devi cercare di far
sedere i clienti sulle sedie del loro
colore, soprattutto quelle dove ci
sono + bonus (basta guardare i
x2, x3 ecc..). Anke se fai sedere
un gruppo da due su un tavolo
da quattro o da sei l'importante
è ke abbiano il loro colore! Anke
se poi i clienti devono aspettare
nn fa niente, l'importante è ke tu
vada a parlarci ogni tanto x nn
farli arrabbiare così nn vanno via...
se vanno via clienti perdi i soldi ke
avresti guadagnato con loro!
Fammi sapere presto così finiamo
il 45 insieme..io ci sto diventando
pazza!
moni
raga ho comprato devil may cry 3
un mese fa e la storia mi è piaciuta
molto,ma voglio capire come è la
storia dei precedenti capitoli
the42
Cavolo ieri ho giocato con Crash
Time su XBOX 360
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la versione shareware, a funzionalità limitate, è più che sufficiente.
Negli anni precedenti abbiamo realizzato videogiochi ispirati ad opere
letterarie e dimostrazioni scientifiche. Attualmente stiamo producendo videogiochi che sviluppino abilità e sentimenti positivi (ma stiamo
attenti a non cadere nel caramelloso).
Ad ogni modo, l’attività di programmazione è soprattutto una sorta di
ginnastica mentale, potenziata dalla ricompensa finale. Per i ragazzi,
realizzare un buon videogioco è un po’ come aver fatto un bel goal, è
una cosa che dà prestigio.
Come crede che il videogioco possa arricchire la formazione
di uno studente?
In più modi. Innanzitutto, dal punto di vista tecnico: si impara a pensare per oggetti, secondo una pratica ormai universale della programmazione.
In secondo luogo è un’attività che libera la fantasia. Nelle discussioni
che teniamo sono gli stessi ragazzi ad eliminare le idee poco originali.
E’ anche importante il fatto che si parte tutti da zero, si inizia tutti allo
stesso livello: ciò elimina gli svantaggi culturali e linguistici. Ricordo
che due anni fa un gruppetto di tre ragazzini rumeni, efficientissimi,
ha realizzato il miglior gioco della scuola.
Poi, per chi vuole, c’è anche qualche collegamento culturale... Pensi
a cinque o sei videogiochi tutti ispirati all’Odissea. Ma soprattutto
programmare il computer insegna la responsabilità delle proprie azioni: nulla accade senza una causa, se il gioco non funziona è perché hai sbagliato qualcosa. Non si possono nascondere gli errori con
l’astuzia, ma si possono correggere con la riflessione.
Perchè ci sono pochi progetti di questo tipo? scarsa inventiva
oppure rifiuto per metodi d'insegnamento innovativi?
Direi innanzitutto scarso interesse. Forse il giovanissimo videogiocatore, quando cresce, non decide di insegnare, prende strade diverse.
Poi orgoglio: chi ha letto i classici in lingua originale non si interesssa
alle trame barbare alla GTA... Infine, differenza di stili di apprendimento: chi è abituato ad apprendere in maniera sequenziale (A prova B
che dimostra C …) ha difficoltà ad apprendere in maniera parallela o
sincrona come nel videogioco. Infine, c’è la volontà di eliminare l’insegnamento attraverso il laboratorio, che di solito si pratica nelle ore
opzionali, solitamente pomeridiane perché costa troppo... Lasciare
i ragazzini per strada finché non tornano i genitori, o a rincretinirsi
davanti alla tv, invece è gratis.. ma di questo hanno responsabilità
anche gli insegnanti, non solo i politici: guidare contemporaneamente
dieci gruppi, ciascuno nella creazione di un prodotto individuale, è
molto più faticoso che fare lezione in classe.
dati
50% DEI GIOCATORI HA OLTRE 18 ANNI
IL 53% DI CHI GIOCA HA TRA I 18 E IL 30 ANNI
PIÙ DEL
è stata una delle esperienze
più edificanti della mia carriera
videoludica
macchine, modifiche e colonna
sonora iper pompata
Burnout è morto, ora c'è solo Crash
Time
danzig
schifo. Comunque su 360 troverai
davvero pochissimi trucchi perchè
a differenza delle altre Console,
c'è il fatto "obiettivi" e quindi non si
può barare. Digli di farsi il Live e di
pigliarsi GOW e CoD4.
Ciao.
guercio
Ottimo acquisto quello della 360.
Sonic è il gioco in DVD oppure
l'arcade? L'arcade è bellissimo
ma quello uscito un'anno fa su
DVD ho letto che fa abbastanza
daii, tra un po i nostri figli potranno
fare tutto al pc!Cmq mi piace mi fa
fare un salto nel tempo!
Nel frattempo non so se qualcuno
di voi ha provato a giocare a
Gli ostracisti
Tutti entusiasti? Non proprio. Da parte delle istituzioni scolastiche
l’atteggiamento è di disinteresse: “La maggioranza dei professori continua a confondere l’informatica, qualsiasi informatica, con
le materie tecniche. Il fatto che creare videogiochi riunisca aspetti
tecnici, umanistici, logici e grafici, non li interessa”, ci confida Paolo
Freschi. Diversa la reazione degli alunni: “All’inizio c’è curiosità e
talvolta esaltazione prima di iniziare il laboratorio e una certa dose
di sgomento, quando intuiscono che i videogiochi non si fanno
da soli, ma bisogna pensare per farli. A questo punto un dieci per
cento decide che è meglio andarsene; l’altro novanta per cento
conclude che comunque si diverte troppo e resta”, ci racconta il
Prof. Freschi.
“In questo laboratorio mi sono trovato bene e mi sono divertito tantissimo”, ci ha detto Federico III B; “È divertente perché è un lavoro
che si fa in due o più persone quindi di squadra…ogni opinione che
viene fuori da un compagno cerchiamo di ampliarla o di modificarla. Ed è proprio cosi che viene creato un gioco”, afferma Laura II
B; “L’atmosfera del corso è sempre allegra: tutti i miei vecchi compagni (come anche i nuovi) si facevano scherzi, li facevano al professore, mettevano la musica sui computer, cantavano, facevano
scomparire gli eventi... insomma ne facevano di tutti i colori”, ride
Carlo III B.
Educativi “un po’”
Dunque i Videogiochi sono educativi? Per Paolo Crepet, psicologo
e psicoterapeuta “un po’”. “Il punto è che siamo abituati a pensare
che sono ciò che è congitivo sia aducativo. Certo ai videogiochi
non puoi dare i bacini ma insegnano la “sensorialità” ed educano
ad un buon rapporto con la realtà, come fanno altri strumenti come
sms e e-mail. E questo le leggi e lo stato non lo possono determinare”.
robotskin...non ho capito bene
come funzione...
credo che devo invitare io
qualcuno...sono proprio un po
tonta!
lampo
mi sono comprata yoshi's island per
nintendo ds e the sims 2 teen style
stuff!
pecora
al gameboy non gioco mai ..
a dir la verità giochi genere
playstation o simili non mi attirano.
Preferisco sempre sfidare qualcuno
anche se on line o che non
conosco!
Arcade?che intendi...
sai com è sono proprio una novizia
in questo campo! cmq magari
questo fine settimana provo a
scaricarmelo cosi vedo che me ne
pare!
fragoloso
10|
effetto
smith
bio
te”, urlando a più riprese uno strano “yooooohoooooo” in una conferenza gremita di teste imbiancate e giornalisti intorpiditi?!
Continuiamo ad ascoltarlo, per capire cosa intenda quando parla di
influssi ed energia, sperando di non trovarci davanti a un novello guru
della felicità (non si sa mai, vista la stretta amicizia con Tom Cruise, di
cui gli chiederemo a breve): “Ho sempre dovuto lottare per mantenere
un po’ di ottimismo fuori dal set, senza farmi influenzare dal personaggio che interpretavo. In “Sei gradi di separazione”, dieci anni fa,
mi ero immedesimato talmente alle negatività della storia e del personaggio che oggi posso dire che il mio divorzio è dipeso proprio dallo
stato in cui mi aveva lasciato quel film”.
Attualmente, Smith è felicemente (ri)sposato con la splendida collega Jada Pinker, da cui ha avuto i due figli che, malgrado la tenera
età, hanno debuttato sul grande schermo, uno (Jaden) ne “La ricerca
della felicità”, l’altra (Willow) in “Io sono leggenda”. Entrambi già cam-
Di Claudia Catalli
la realizzazione del film, che si è avvalso
delle tecnologie più avanzate e di effetti
speciali estremamente potenti: “Gli effetti speciali sono stati un’aggiunta di enorme importanza che le due versioni precedenti del film non avevano” continua
Will, che ci racconta, con l’euforia che
sempre lo caratterizza, la poca ospitalità
ricevuta dai newyorkesi durante le riprese. “Filmare New York completamente
vuota è stata un’idea brillante, le strade
sono state svuotate, cancellate macchine e persone grazie al computer…
ma i newyorkesi… beh, il meno che si
possa dire è che non hanno preso per
una vita
in soprannomi
Will Smith nasce da una famiglia borghese
come tante, padre ingegnere e madre impegnata nel comitato scolastico locale. Fin da
bambino lo contraddistinguono eleganza, fascino e comportamento regale, tanto che il primo
soprannome che gli danno amici e conoscenti
è “Prince”. Da adolescente si improvvisa rapper e, insieme a Jeff Towns, mette su un duo
artistico, con il nome di “Fresh (nuovo aggettivo
coniato apposta per lui) Prince”.
In poco tempo raggiunge il successo nell’ambito musicale: scala le classifiche americane,
si conquista un paio di dischi di platino, non fa
in tempo a diventare maggiorenne che già è
all’apice della fama e con un discreto stipendio
in tasca.
Tappa successiva, Hollywood: nel 1993, dopo
aver spopolato con la serie televisiva “Il principe di Bel Air” (in onda per più di sei anni), viene
scelto per “Sei gradi di separazione”, per poi
cimentarsi in “Bad Boys”, “Indipendence day”
e i fortunati “Men in black”. Ok, lavoro a livelli
stellari, popolarità a go go, premi e copertine in
tutto il mondo… Ma la vita privata? Anche lì, Will
non si è fatto mancare niente: due matrimoni,
entrambi con colleghe del mondo dello spettacolo, e tre figli adorabili. Più che “Prince”, insomma, bisognerebbe chiamarlo “Lucky” Will!
Milionario fin da quando
aveva vent’anni, l’attore
nero più pagato di sempre
è un concentrato di
energia positiva. Mentre
ci parla dell’importanza
degli effetti speciali e
delle tecnologie avanzate
applicate al cinema, non
smette mai di ridere e
scherzare
Elegante, sorridente, sempre pronto a fare una battuta o cimentarsi in qualche sketch comico improvvisato. Questo è Will Smith, attore di colore meglio
pagato di tutti i tempi (anche più dei grandi Morgan
Freeman, Denzel Washington e Samuel L. Jackson),
nonché eclettico personaggio capace di affascinare il pubblico fin dagli esordi in tv, nei panni del buffo
“Principe di Bel Air”.
Da lì in poi, la sua carriera (brillante e preziosa come
gli orecchini di diamante che indossa, visto che pare
guadagni ben 20 milioni di dollari a film!) non ha fatto
altro che collezionare successi, soprattutto a livello di
botteghino, grazie a blockbuster fortunati come “Indipendence day”, “Men in black” o il recente “Io sono
leggenda”.
Terza trasposizione cinematografica del romanzo di
Richard Matheson, da cui furono tratti “L’ultimo uomo
della Terra” (1964) e “Occhi bianchi sul pianeta Terra”
(1971), il film “rispecchia due stati d’animo fondamentali dell’animo umano”, spiega il suo protagonista assoluto, “da una parte, l’idea di ciò che potresti
fare se rimanessi completamente solo, dall’altra il non
sapere cosa ci sia davvero nel buio che può farti del
male da un momento all’altro. Anche un bambino è
in grado di comprendere e condividere queste paure,
perché sono primordiali”.
Tutt’altro che genuina e/o primitiva è stata, invece,
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niente bene la cosa: erano molto arrabbiati che gli bloccassimo la città. Anzi,
a dire il vero ogni giorno mi alzavano il
dito medio. Credevo volessero dirmi che
sono il numero uno, ma, ecco, non era
proprio così!”.
Mentre parla, Will Smith non smette
mai di sorridere, di trasmettere energia
positiva: “Il mio naturale spazio emotivo
è pieno di energia, mi piace ridere e far
divertire la gente, ho un disperato bisogno di influssi positivi per andare avanti, è una necessità egoistica”. Sarà per
questo suo bisogno interiore che ripete
di continuo “sono molto eccitato, scusa-
minano sui set con le loro gambe (grazie ad un cognome che apre
loro ogni strada) e sono impegnati in film diversi, senza la presenza
del loro spumeggiante paparino, che alla vigilia dei 40 anni ha una
grinta e, va detto, un fisico che fa dimenticare ogni età.
Non è un caso che abbiano hanno scelto proprio lui come one-manshow per l’action-movie campione d’incassi, che lo vede come ultimo superstite sulla terra. Un ruolo che l’attore, da bravo narciso, ha
amato con tutto se stesso: “mi attirava l’idea di un film concentrato
su un unico personaggio, avvolto nel pacchetto blockbuster”. Blockbuster, certo, che però sa tanto di videogame, con quelle sequenze
perfettamente virtuali dell’ammazza-mostri e delle corse in macchina
a tutta velocità. Il punto è: quanto la tecnologia e il mondo dei videogame influenzano il cinema, oggi? “Il livello di tecnologia ormai è tale
che nel nostro lavoro è tutto più facile”, confessa senza mezzi termini,
specificando che “non hai più bisogno di blue screen o roba del gene-
crescendo...
SMS
io non lo
sopporto e
non lo vedo
nemmeno
tutta questa
bellezza
isi
a me piace molto..mi piace
come persona, come attore..
labori
mi piace molto!!
sia come uomo che come
attore e cantante....mi fa morir
dal ridere
ha fatto un bel percorso....e
per me ? uno dei pochi attori
in circolazione che si merita
realmente tutto cio che ha
jeri
E’ sempre stat carino ma
Sweet
io l’ho sempre amato per la
sua simpatia (gliela si legge in
faccia!!). In Willy il principe di
Bel Air era un mito...
claire
secondo me e’ meglio ora che
prima, decisamente meglio
borderline
Uno dei miei attori preferiti,
bravo in ogni ruolo
franza
Aldilà del suo aspetto fisico
(che comunque non è male)
molto bravo
summer
Bell’uomo!
scarlett
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no farlo, anzi, io, quando
re, ormai si recita in uno
parlo di politica, mi sento
spazio reale. Solo in un
in imbarazzo da solo!”.
secondo momento viene
Arguto e autoironico,
eliminato digitalmente
brillante e divertente, legtutto ciò che non serve alla
gero ma anche pronto
scena. Rispetto ai tempi di
a formulare discorsi tesi
“Io Robot”, ad esempio,
a fotografare una verità
adesso si rende meglio la
universale: “L’idea che
performance. Per quanto
qualcosa muoia e poi
riguarda i videogame… io
rinasca non deriva tanto
non credo che si debba
dalla speranza, quanto
giocare in sala: non è caridalla verità: è esattamenno tirare fuori il joystick al
te questo che succede
cinema, andiamo, ci sono
nell’universo, non esiste
altre persone sedute intoruna distruzione totale”.
no! No no no, non si fa!”.
Di sicuro Will Smith deve
S c h e r z a s e m p re W i l l
il suo carisma spumegSmith, è una forza della
giante anche ai rapporti
natura. Sarà per questo
L’attore americano Will Smith
stabili della sua vita, non
che ama i messaggi posiriceverà le scuse e un indennizzo
solo al calore di quelli
tivi presenti nelle canzoni di
rumors
da un’agenzia di stampa londinese
familiari (per cui è pronBob Marley: “Il suo album,
che lo accusava di aver affermato che Adolf
to a giurare di voler solo
“Legend”, è uno dei miei
preferiti. Ogni volta che mi
Hitler era “una brava persona”, scrive la Bbc “fare il buon padre e realizzare il sogno del mio
metto ad ascoltarlo scopro
on line. Quando aveva pubblicato l’articolo
bambino”, mettendosi
quanto le sue idee e paroin dicembre, la ‘World Entertainment News
a produrre un remake
le siano aderenti ad alcuni
Network’ (Wenn) aveva titolato: “Smith: Hitler
di “Karate Kid” con promiei pensieri. Avete preera una brava persona”
tagonista, toh, proprio
sente quelle battute prese
suo figlio!), ma anche alla
da una sua canzone, che
ho voluto inserire nel film? Beh, sono fra le migliori che ho mai reci- forza di amicizie di lunga durata. Come quella con Tom Cruise, che
lo ha accompagnato quando le sue impronte furono impresse sul
tato”.
Emerge una sensibilità artistica particolare, che si affianca ad una celebre marciapiede davanti al Teatro Cinese di Hollywood: “Io e Tom
consapevolezza politica da non sottovalutare. Lo si capisce da come siamo grandi amici, abbiamo cercato qualcosa da realizzare insieparla del suo paese, senza volersi troppo sbilanciare (in perfetto stile me, ma ci vorrebbe un intero film per tenerci entrambi! Forse, chissà,
‘politically correct’), facendo però trasparire un malcontento comune: Gabriele potrebbe proporci un progetto di questo tipo…”. Il Gabriele
“Credo che l’America stia per subire un cambiamento drastico in una in questione, neanche a dirlo, è quel Muccino che è tornato a Los
direzione o nell’altra. Sono molto euforico per come stanno andando Angeles per preparare il prossimo film con Smith, “Seven Pounds”.
le cose, perché non tutti negli Stati Uniti credono alla direzione intra- “Lo adoro, ci siamo divertiti moltissimo e vogliamo ancora lasciare un
presa da chi attualmente governa. Viviamo una situazione difficile, c’è segno nella storia del cinema con un altro film insieme!”. Così scherza
stata una certa quantità di energia negativa sullo sciopero degli sce- (ma non troppo) il bel divo canterino, che fra i vari progetti in ballo
neggiatori, ad esempio. Lo vedevano in maniera sbagliata, mentre io ha acconsentito di partecipare ad un reality show incentrato sulla sua
credo che ogni nuovo dialogo possa e debba esser portato sul tavolo famiglia. Chissà come dev’essere un giorno in casa Smith.
delle trattative. Bisogna capire che lo sciopero è sempre utile, quando Devono chiederselo, sospirando, ogni giorno, tutti coloro che passac’è qualcuno troppo impegnato che non vede qualcun altro che sof- no per Woodland Hills, a Los Angeles, dove sorge la villa supertecfre d’ingiustizia”. Ma non appena si accorge di aver detto troppo, il re nologica di Will Smith. Del resto, non c’è da stupirsi: il vero sogno di
della battuta-pronta si affretta a sdrammatizzare: “Ma non mi sento di quand’era ragazzo, iscritto al Massachussetts Institute of Technology,
fare previsioni: ci sono persone molto più intelligenti di me che posso- consisteva nel voler creare la prima aula interamente elettronica.
Ha delle orecchie terrificanti...
E non mi piace molto in
generale
dolce
Molto bono!
Ehm.. No! Che orecchie
littlestar
emm, non è che sia il massimo
della bellezza.. però m’attira
parecchio.
Gluglu
Selene
Mi ha sempre attirata!
Supersonic
eggià. da sbavo pure lui
vevve
piu’ cresce e piu’ diventa bello
ed anche bravo, ne ha fatta di
strada dal principe di bel air e
dico che l’ha fatta in meglio.
Poi è un’artista bravo e allo
stesso tempo simpatico, non
trovo nessuno che dica che will
smith sia antipatico.....
line
a me piace un saccoooooo!!!!
Non è bellissimo (ha qualche
difettuccio,tipo le orecchie )
xò è molto attraente ed ha
un fisicooo e poi mi piace un
sacco come artista,come
attore!Bravo bravo!
Justina
è affascinante
lili
A
Z
Z
E
R
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IC
S
A
L
R
E
P
O
T
T
E
M
U
F
UN
E giunge al termine, dopo più di un mese, “Creative Lab”, iniziativa promossa da Inail per sensibilizzare i giovani sul
tema della sicurezza. Tutta la sicurezza: a scuola ma anche a casa, sulla strada, in discoteca, allo stadio, sul posto
di lavoro.
Attraverso “Creative Lab” Inail ha voluto comunicare che Salute e Sicurezza sono valori fondamentali che non
appartengono solo agli adulti e ai luoghi di lavoro. “Creative Lab” ha coinvolto gli studenti con un concorso su
Studenti.it, la più grande community web degli studenti italiani. Ogni partecipante è stato invitato a riflettere sui temi
della sicurezza scolastica e ad esprimersi con il linguaggio semplice e immediato del fumetto.
I ragazzi,tantissimi, si sono cimentati , grazie ad un set di tool messo a loro disposizione, nella realizzazione di
vignette a tema. I fumetti selezionati sono stati pubblicati in una gallery diventando così
votabili dalla stessa community di utenti registrati. “Si è innescata – ha sottolineato Marco
Stancati, Direttore Comunicazione Inail – un meccanismo di diffusione virale, coerentemente
con la scelta dell’Ente, che da tempo è presente su You Tube e ha anche sperimentato
iniziative di bookcrossing e guerrilla marketing, di utilizzare le possibilità offerte dalla
comunicazione non convenzionale“.
La competizione ha contribuito a rendere gli studenti più consapevoli dei rischi e di come
prevenirli rendendoli protagonisti attraverso il coinvolgimento e la responsabilizzazione,.
Ai vincitori la Console Nintendo Wii, la Nintendo DSLite e l’i-pod Shuffle della Apple.
Al vincitore assoluto la gloria di un riconoscimento ambito da tutti i più bravi fumettisti: la
pubblicazione del fumetto su questo numero di Tribù.
IL
MIGLIORE!
FIRENZE
E
SS
A
L
GIULIO C
DOMINICI
88
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Mi trovo in una situazione
piuttosto complicata................
C ome
f ac c io a
f a rg l ie l o
c a p i re?
da circa 2 anni e mezzo conosco 1
raga che 1 anno e mezzo fa è diventata mia compagna di banco..da febbraio
dell’anno scorso lei mi ha dato sempre
dei fortissimi segnali ....il problema “E’
FIDANZATA”..da quello che ho capito
lei è pronta a lasciare il suo raga x me....
i segnali che mi sono arrivati son tantissimi...ormai son sicuro al 99% che
lei voglia avere qualcosa + di una grande amicizia con me..io lo stesso...
ora veramente tocca a me penso che lei
abbia fatto fin troppo per farmi capire.....
ditemi che devo fare per provar a farle capire che io veramente voglio starci con lei??
datemi qualche forma x dirglielo...
nn so proprio come fare..son troppo timido, ma il probl. principale è che
ha il raga...non posso dirgli cose tipo
esci con me (anche se x il momento nn sono patentato) e cose varie.....
vorrei consigli soprattutto dalle ragazze
grazie a tt
un bacione
coyote 20
Parlale.. devi capire cosa vuole veramente da te.
Ha il ragazzo quindi, al momento, devi lasciarla
stare....
bluestar
IMBRANATO
scrivo
1messaggino ke
mi ha mandato
l’amore mio 1po
di tempo fa..
la sera mi
aveva detto “ti amo” x la prima volta
stavo per piangere da quanto ero
felice e non ci credevo.. e facevo
bene.. perchè si è rimangiato tutto..
kiedendomi di cancellare quello che
mi aveva detto.. solo a me ste cose
SMS
ci sono rimasta malissimo.. xkè
ho cominciato a pensare che tutto
quello ke mi aveva detto fino ad allora
poteva non essere vero.. insomma
le solite paranoie.. xò ha provato a
rassicurarmi ed è stato abbastanza
convincente..
“hai ragione.. voglio solo farti capire
che quello ke provo per te va oltre
il volerti bene.. 6 una ragazza
fantastica e + passa il tempo + mi
rendo conto quanto 6 importante..
Se sei troppo timido ti precludi almeno il 95%
dei modi per comunicare con un’altra persona, in primis il tanto bistrattato “dialogo”
che ormai penso nessuno sappia più cos’è.
Se sei così sicuro di quel che dici, scrivile qualcosa con consegna a mano. Utile, pratico,
veloce, indolore, non richiede competenze
specifiche se non saper scrivere frasi di senso
compiuto, non rischi di incantarti o sparare
frasi senza senso perchè hai tempo per pensarci, e in caso di risposta negativa non sentirai un secco “no” ma vedrai (solo il giorno
anke perchè ti sento troppo vicina
e so quanto ci tieni a noi.. ti voglio
bene.. veramente.. non posso
convincerti.. cercherò di dare peso
alle parole visto che per te conta
molto.. e ti capisco.. 6 unica tesoro..
ti prego solo di credere a quello che
dico e dirò.. ho fatto uno sbaglio.. ho
rovinato un momento che sarebbe
stato bello.. molto.. mi prendo le
responsabilità.. ma sono sincero in
tutto con te.. xkè 6 unica.. + unica ke
rara.. buonanotte dolce tesoro mio..
mi manchi.. tanto..”
..e ripensandoci.. è vero non
doveva dirlo x niente.. ma ormai il
danno era fatto e ha fatto bene ad
aspettare il momento in cui lo sentiva
veramente.. (20 giorni dopo )
frafrilli
Voglio tornare bambino perchè le
ginocchia sbucciate fanno meno
male di un cuore infranto (è di
SONDA
GGIO
A voce
Scrivendo una
lettera
Via chiat/sms
Uscendoci
beh se siete così amici vuol dire che un bel
po’ di confidenza c’è.. fatti coraggio e parlale,
anche perchè se sei così sicuro di piacerle,
non dovresti essere rifiutato. che so, invitala
fuori per una cioccolata, fuori dall’ambiente
scuola è più facile parlare di certe cose..
applecake
in giro?” fai un pò l’ottuso...ma almeno sondi
il terreno...e magari fai un pò il permaloso se
lei ti fa capire che scherzava solamente...dille
“ah,peccato,ci stavo per cadere!” dovrebbe
capire da cose simili che non hai intenzioni di
fare il terzo incomodo,quindi se gli piaci davvero lascerà il suo tizio e quanto prima e si
dedicherà a te!!
pinkpanter
io le chiederei di uscire a pranzo assieme
dopo lezione.. o prendere una cioccolata,o
studiare insieme x un compito.. e quando
uscite se lancia ancora battutine allora le
chiederei cosa intende fare..
babydoll
io direi di lanciarle qualche frecciatina,quando
lei ti manda questi “segnali” tu prova a buttare lì un “ma hai lasciato il tuo tipo o mi prendi
secondo me se non fai una domanda diretta non avrai mai la risposta che cerchi....
In definitiva mi pare di capire che il terre-
dopo) una faccia da funerale sul suo volto.
Più semplice di quel che si crede.
Faro
mors tua vita mea. mai preoccuparsi dei
fidanzati delle ragazze altrui.
Albert
J Morrison) ieri sera eravamo in
macchina a coccolarci un pochino..
ad un certo punto mi guarda e
fa “amore,oggi stavo guardando
un programma,si discuteva su
una domanda,l’amore cambia la
vita??,ed io ho pensato a te...tu
mi hai cambiato la vita amore,hai
cambiato in meglio la mia vita,perchè
tu sei quell’amore che ti cambia per
sempre la vita...!”
E’ stato davvero dolcissimo sono
rimasta senza dire niente e con gli
occhi lucidi...
Dolce
E’ bastato uno sguardo, un sorriso,
una carezza, un semplice bacio
sulla guancia dopo un po’ che non
ci vedevamo e il mio cuore che
sta cercando di non soffrire si è
sciolto come non mai...è difficile
non pensare a noi...ai nostri 2 anni
e mezzo insieme sai...a volte mi
40%
30%
15%
15%
no l’hai già sondato abbastanza visto che
le sei amico e sei compagno di banco,
hai avuto tutto il tempo per capire certe
cose, probabilmente di più non otterrai.
Io aspetterei che lei ti dia uno dei segnali che
dici e mi dichiarerei.
Tu ti preoccupi perchè c’è di mezzo il moroso? bhè se ti preoccupi di suo moroso allora ti consiglio di lasciarla perdere e metterti il
cuore in pace.
Bisogna avere il coraggio di rischiare....
hari
prima di pensare a fare passi avanti..cerca di
capire la situazione col suo ragazzo..se ci sta
ancra insieme c’è poco da fare...
piccolabimba
perdo nei nostri ricordi ma sono felice
perchè fanno parte della mia vita...
il mio cuore lo sai è per un pezzo tuo
e credo lo sarà per sempre...anche
se tu non provi più quello che provo
io ti augurò tutta la felicità che puoi
desiderare...vivrai ad ogni modo ogni
giorno dentro di me...spero tu possa
trovare veramente quello che cerchi...
Ti voglio bene Chiara...E ci sarò
sempre per te...ricordalo !!!
tato
eravamo in macchina qlc oretta fa..
Lui:Amore..Mi ami??
Io:Certo perchè me lo chiedi??
Lui:Così..Amore staremo insieme per
sempre...?
Io:Certo..amore mio
Lui:Grazie piccola mia..non lasciarmi
mai..se mai dovesse succedere..
ricorda che io ti amerò per tt la vita..
E lì..gli occhi lucidi..non sono riuscita
a dire nnt..!
lulu