il conciliatore - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli

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il conciliatore - Fondazione Giangiacomo Feltrinelli
[ 353 ]
6io.vedi '29 ' di luglio. 1111
Num. g5.
IL CONCILIATORE
I
FOGLIO
. SCIENTIFICO-LET TERARIO.
• . • . Rerum co.nco.rdia disco.rs.
Famiulie celeb,'i italiane - Fascicolo Primo AJendolo Sforza. - Milano ,81g. -. Presso
del personaggio. Questa differenza era necessaria
per, distinguere .gli autori deUa propria gloria da
Paolo Emilio Giusti, stampatore "libraio e fonque d,scendent, che non SOno altro che parasiti
di essa.
ditore.
.
L: Autore poi ha democratizzato, per cosl diTe, Il blasone stesso, avendone circoscritto 1'uffiDopo · avere per molti aODi militato con distiocio sollanto ad illustrare i fatti storici.
.
zione per la patria, .1' ex - capitan? d'artiglieria
Quest'opera ispira confidenza al lettore' è scritta
Litta consacra ora lotleramente Il suo ripOSO a
con uno stile non mai incerto nè vacill~nte ma
studj utili e generosi. Non è questa la sola pl'Ova
sempre vibrato e intrepido, come quello ch~. nache diedero gli ufficiali italiaoi cbe la professione
sce dal sentImento e dalla convinzione. E lo
delle armi noo è incompatibile coll' amor delle
stile sans peltr et sans rproches. La sua ' concilettere.
sion~ è tale cbe spesso una parola esprimè una
La sua impresa fu concepita 'in mezzo al rnsentenza storica. I giudizi poi dell'Autore sono
IDore delle guerre, proseguita con una costanza
ponderati del pari cbe liberi; nè la grandezza
impareggiabile, condotta a buon puoto con un
dei nomi, nè la felicità delle imprese, n'è le 'lodi
'largo sacrificio di danari, di tempo, di viaggi
dei vili scrittori, nè il prestigio della gloria non
nel!' ozio della vita pri ata. L'autore si propolle
valgono a corromperli. 11 suo criterio è integerdi comprendere in un atlante biografico la storimo. In pTova di quel che diCO riferirò per inria delle famiglie celebri d'Italia. E uscito ora
tiero la vita cbe l'autore tesse in succinto di
in luce il primo fascicolo che contiene la st.oria
Lodovico il Moro
delta famiglia Sforza, famiglia d'iUustre e insie(( Nato in Vigevano il 3 aprile 1451.. Rilegato
me d'acel'ba memoria per l'Italia.
" dal. f"atello per gelosia in Francia, ripatriò alla
Quale sia la ragione cbe l'abbia indotto a pre» d, lUI morte. Voleva essere l'arbitro dello stato
Crire questo genere di studi, egli lo dice io Iln
» dovè Iott.are colla reggenza; e perciò darsi i~
100clo cosÌ digoitoso nella sua preraziooe che sa» braccIO aI nbaldi: nella loro audacia egli scorrebbe noa presunzione la mia il sostituire altre
n geva l'unico appoggio, essi nel di lui esaltamento
parole alle sue. (( I miei stndi hanno pa,·ticolar-- . · " meditavano il loro profitto. Tentò nel 1477
n mente in vista d'illustrare la storia naziooale, . )) uoa sommossa: fu rilegato a Pisa. Prese l'armi
» e supplire ad un' opera cbe mi sembra in !ta" contro lo stato: fu dicbiarato ribelle. Ma la
" lia, mancasse, inoftlzando, per cosÌ dire, in
» fazione cbe in Milano' tanto s'adoprava per lui,
n uoa niccbia ancor vuota quella statua cbe nes» otteone facilmente da una reggenza senza fern sun italiano ave:,' eretto. Sebbene un' anen mezza, presieduta da un~ donoa senza dioni» duta costanza abbia saputo da moltissimo tem» tà, il suo ritorno. Si trovò ben tosto alla" te» po mantenere in alta ~stimazione quei metodi
n sta degli affari, e tentò allQl'a di umiliare co» d'insegnamento cla nemiche cagioni nella 00» loro '''le pretendean di governare c.o nJui; ma
» stra educazione introdotti, onde la mente di
» se difficile ai privati., è d'ordinario ai sovrani
» cbi forma le più care speraoze d.clla Patria e
» pericoloso lo sviocolaroi da cbi fu compagno
» della Società viva dissipata tra le fole della
n nella iniquità; e come egli altresl meditava
» mitologia, e con una venerazione 'q uasi. superl> l' .us~rpazio.?e d~l ducato, cosÌ per giungere al
) stizlosa smarrita si rimanga tra gli aV,venimenti
» d,sooesto nne, dovè cedere, suo malgrado,
» i più lontani; egli è però dovere di buon cit» all'empietà altrui. Segnò in quel punto l'editto
n tadino il sottrarsi all' iogiuriosa consuetudioe
» di morte del ministro Simooetta: e SL occupò
n applic'andosi alla storia della Dazio De che gli
n a deprimere la nobiltà, percbè si opponeva al
n suo dispotismo, facendola inquisire fiDO nella
» è madl'e. ))
La filosofia è giunta alle coloone d'Ercole,
» sepoltura, e adonestaudo colla solenoità dei
» processi le sue rapine. Potè in tal guisa padacchè ba iovaso' persino gli alberi genealogici.
Iufalli le tavole io cui è diviso il primo fascin gare ed e~altare i suoi fautori, dei quali poi
colo, beocb è presenti 00 la forma d'un albero
" non previde, cbe l'ardimento e il servile en,
genealogico, lIon 50no a vero dire che la stòl'ia
» tusiasmo doveva un gioroo, fatti ricchi, cam·
libera, ardi la , filosofica della famiglia Sforza.
». biarsi all' aspetto de' primi pericoli in altretDopo che si SOllO analizzati i rapporti e i diritti
n taota viltà e ingratitudlOe. Meodicò quindi
cieli. società , ossia, dopo che si è riformato il
n uo' investitura ' imperiale (5 scttembre 14g4)
diritto Pllbblico sulle basi dell' utilità generale, , n già altamenle dal padre rifiutata; e spicciatosi
n dell' innocente nipote, ecco la comica rappreil tribilliale della posterità è divenuto molto più
se'vero nel gil:dicul'e gli uomini e gli avvenimenti.
n sentaoza di un coosiglio cbe implora da lui
Fa sorpresa di ll'o-val't! solto lln' appare[Jza araln un sacrifizio, quello di accettare il ducato. Andi ca quella crilica Glosofièa ehe progredisce così
n. tonio Landriaoi, Balçlassare Pu.sterIa, Andrea
1
mi ra bilmente a giorni IJOslri .
n Cagnola, Galeazzo VlsconLÌ furono i promon tori della vile acclamaziope. Voni'o di sommi
Ogni uome è accoolpagllato da OD commento
litor ico più o lneno lungo secondo r importanza
n talehti,. se perveniva al trono per ordine di
n:
l)
.
l ' 38 4] ag l'I, t.a l'laOl'
sucçessione, vi giuDgea senza macc IlIe) s~n~~
f uoestl
" a v~eOlnae~h
.
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l)
aprl .. l ~orso. Il regno. dI Napoh dlvenlo uu~
l)
prov,ncla '. e Hn~oven nelle ~anl de, re d~
II due mond,. Crollo poco dopo Il ducato dI l\ l!l)
lano, e seco strascinò l"indipendenza d'Italia,
,che lacerata da continue, invas~on.i, divenne il
II pomo deUa dlscord .. de forestIen. Fu .lD quel)
sta occas,one che la casa Sforza perdè Cotil)
gllola onorata sua culla,. e che la fàmosa hi" blioteca ducale di Pavia fu' trasportata in Frau·
;l eia, Celebre fu lo splendore deUa corte dd
II Mo,'o circondala dall' illusione di artisti e letl)
terati distinti. Calcoodila, Merula, Minuziauo,
l)
Paccioli, i Calchi, il Corio la decoravano;
,i Bramante abbelliva Milauo: Gafurio presiedeva
)) al primo conservatorio di musica cl~e si eri)) gesse iu Italia; Leooardo foadavà la scuola
l) lomharda,
e dipingea la famosa cena di clli
l)
pada. l'Europa. Sono ~etnpre mu~e a' tempi
l, >l del dIspotIsmo quelle sCleoze che dIrettamente
l)
si .p~opongono il progresso morale degli 00" mIO!. l)
L'Autore h" aggiunto alle sei tavole di testo
tre tavole di ~edaglie incise a contorno, non
che cinque monulllelJti cl", servolJo ad ilfustrare
gli avvenimenti accelloati lIelle vite de' diversi
individui della famiglia Sforza. lo questo modo
stflngendo sempreppiÌl la "aturale ..lIeanza che
pa~sa tI'a là numismatica e la s\ori?,. ha reso la
, pruua me.no anda, e la seconda plU interessante, Pubhhcando poi i disegni de' più distinti monumenti che apparteng<w0 alle famiglie egli arricchirà la storia delle belle arti uon mai ricca
abbastanza.
L' edizione ~el ~~im? fa~cicolo tocca quasi l'e1eganza, e le InClSIODl segnata:meute sono mollo
accurate, Ma l'Autore esigente più del pubblico
stesso., non n'è pago abbastauza, e si è propo.
sto dI portare a maggior pel-fezione e hellezza la
stampa dei fascicoli venturi.
j)
pe
legame co' tristi, e sarebbe stato lino de. !l'u
degni principi del seco.lo; ma per ImperlezlO'
" ne ,delle cose umane, Il vasto ducat'o era de» voluto ad 1111 bambino, Francesco SIlO prou il)
pote. I diritti del pupiUo reclamati dagli A"a'
l)
gonesi minaccia vano il trono del Moro. che
l)
strascinato da malvagia politica, per suscItare
l)
un turbine cbe lo salvasse daUe loro vendette,
l)
invitò Carlo VlII alla conquista di Napoli. Carlo
l)
si precipitò in Italia e ne conquistò le provinl)
cie meridionali. Tremò il Moro all' annuo zio
l)
della rapidità de' tri,onfi del giovane ardito l'e;
)) ma più allcora a quello de' ùsti pl'Ogetti che
l) quel re concepiva sull' Italia, e t~rdi s'aqeorse
!l dell'abisso cM si 'era scavato sotto i piedi, e
" dell' imprudénte disprez~o fatto' alla sapieoza
)) d~gli avvertimenti di Carlo di Belgioioso giunto
>l poco prim~ dalla legazione di Fra~cia. La gior>l na~a di Fornovo pose nel 14g5 III fuga Il l'e
Il Carlo, e il ,trattato di Vercelli às'sicuI',ò una
" tregoa, Ma i Francesi avevano veduto questo
" ameno e ricco paese, nè poteano dimeuti}) carsene più. Ne' susseguenti tre anlli r Italia
" restò agitata da guerre ioutili, protette dal
>l Moro. Intanto il successore di Carlo VIU alle
" ragioni ereditate sopra Napolì aggiunse quelle
", che .pretendea di avere sopra Milano, come
Il pronipote di Valentina Visconti., Lodovico ~ll
" formo oel 14g8 la lega fatale dI BlOls, a CUI l
" Veneziani accorsero animati 'dallo spirito dI
>l vendetta contro il Moro, ed accorse AlessalJ.) dI'O VI impaziente dell' esaltazione de' 6gli, Il
l) Trivulzio esacerbato da autiche offese, e pro>l nipote ' di ~nlui ehe aveva arditamente negatn
" l'ingresso In M,lano a Francesco Sforza, co" mandò gli eserciti. Le colpe del ])101'0 IlOU
>l erano sostenute da perizia militare; odiato dai
J) sudditi
per le sue violenze, mal gradIto al
" principi italiani per la sua doppiezza, impeIl ditagli la riconciliazione col Trivulzio, più non
» trovò chi l' ""sistesse, Dovè dunque cedere nel
G, P..," tempo stesso all'armi nemiche, e a' tradimenti
" de' suoi favoriti, Mentre egli fuggiva, il pre» fetto dell' erario Landriani cadea vittima della
" pubblica vendetta, il palazzo
~ergo?zio !lotta
." regolatore delle entrate, e que de cortI glaDI du,l)
cali venivano saccLeggiati, e Beroardino Corti
" trafficanao il cas~ello, facile concedea l'accesso i
Parere di G, D, R. sopra l:'n'opera recente.
J)
a' nemici oella capitale che uel14ggovide per i
J)
la prima volta dopo il Barbarossa genti stra- l'I
.. niere. Milano esultò al fantasma del futuro
L'altro ieri entrai in una casa nella quale si
Jl beoe: ma ben tosto piansero i buoni la perleggeva il primo articqlo del numero 86 del
• duta indipendenza della patria, che giustaC,?"cilifltore, Ricb'iesto. del ~i? pare~e sull' opera
" mente accusava la loro iodoleoza O pusillanilVI accennata e pubblIcata \O FranCIa nel 1818,
" mità, mentre spensierati e leggieri gli altri non
da. un ,autore clte ad ogni gl'andè transazione poJ) sapevano volgere in mente che l. memoria di
l,tlca d Europa fa succedere con una magica pron" una corte nell' opnlenza. e nel raf6oameuto, e
tezza delle opere politiche piene di ve.ro e di
l) il licen~ioso, ma gradito vivere della tirannifalso, di, sap.e~e e di spirito, di calcoli profondi
» de. Non tardò il i\~oro a radunar truppe, e
ed errOT', trtotal, ec., ecco quale fu la mia riII a riguadagnare il ducato; ma tradito dagli Svizsposta.
o zeri il dì IO aprile ,500 cadde ili mallO dei
Parmi che il libro di cui mI parlate abbia as.
" Francesi a Novara. Il Trivulzio nella ebbrezza
sai più di quel merito che non dovrebbe a vere
» della vendetta ebbe la viltà di volerlo vedere '
che di quel merito che dovrebbe avere. L'Autore
" in tanta miseria: memorando esempio, un sudè uo già arcivescovo; ma lo scrittore è un uomo
)) ditQ vendieato! ma nulla di più commovente
cbe tenta di collocarsi sopra un altissimo trono
~ del proprio sovrano nella svt!(ltura. Tradotto
per pronunziare sentenze de6nitive fra l iì sacer" nel castello di Loches, svanite le speranze che
dozio e l'impero, e sindacati solenni ;u re pa'
" gl' ioteressi di Lodovico XII pot~sero riconpi, vescovi e preti, Egli semhra abbaDdona~e la
,) durlo sulla scena politica; cessò dI ,vivere nelcan.cell,eria. romana e le scuole teologiche per as" l'anno 1508 li 27 maggio, coovinto 'ehe la diSOCIarSI COI filos06 e coi politici. Egli assume il
» fesa degli stati non si appoggia mai al cuore
toono della flprovazlOne con una libertà risoluta
J)
de' malvagi, e che il dispotismo che opprime
con un , el oqueoza accalorata, con una locuzione'
)) i popoli è ancor più fatale alla sicurezza d'ei
ridondante; ma allorchè voi esaminate il soaoetto
, 'l
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00
" troni. Il nome del Moro è d'ingrata memoria:
pflnclpa e, VOI VI accorgete ch' egli dispens. come
il
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