29 settembre 2011

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29 settembre 2011
lavoro
Giornale dell'Organizzazione cristiano-sociale ticinese 29 settembre 2011 - Anno LXXXVI - N.15 - CHF 1.00 - G.A.A. 6900 Lugano
pagina 4
 Prossimo numero: 13 ottobre 2011
Terziario
Al microscopio
le nuove entrate
dall’estero
pagina 5
Euro-franco
I rischi li coprono
gli operai
pagina 8
Giorgio Fonio
Giovane
sindacalista corre
per il Nazionale
pagina 9
Frontalieri
Cambio ballerino
sulle indennità
di disoccupazione
pagina 2-3
pagine
11
Edilizia
In 12’000 a Berna
danno voce
alla nostra protesta
Redazione Il Lavoro - Via Balestra 19 - 6900 Lugano
Tel. 091 921 15 51 - Fax 091 924 24 71 - [email protected] - www.ocst.com
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Sindacato  Edilizia
29 settembre 2011 il Lavoro
Fotografie: Maurizia Merlo e Egon Zaghen
Sabato 24 settembre 2011
In 12’000 a Berna danno voce alla protesta
PAOLO LOCATELLI*
P
rovo a descrivere la vera situazione
sui cantieri edili del cantone Ticino.
Cosa si aspettano i lavoratori edili
dal rinnovo del Contratto Nazionale Mantello
dell’edilizia principale?
In estrema sintesi, due cose: un rafforzamento dei propri diritti; un miglioramento delle condizioni di lavoro sui cantieri.
E quindi, il diritto al salario completo in caso
di malattia e infortunio, l’obbligo della sospensione del lavoro sotto le intemperie ed il
riconoscimento del salario al cento per cento,
delle regole più incisive a protezione contro i
licenziamenti, limitazioni contro il lavoro interinale e a cottimo. Così come dei salari minimi
contrattuali più alti e, finalmente, di un aumento salariale per l’anno 2012 che si faccia sentire: riconoscimento integrale del carovita e Fr.
100.- per tutti.
Dal cantone Ticino, negli ultimi mesi, sono
emersi diversi casi di speculazione a danno dei
lavoratori occupati e di una concorrenza sana
tra le imprese. Subappalti a catena fuori dal
controllo dei committenti e degli addetti ai lavori, forme schifose di caporalato, pagamento
di salari nettamente al di sotto dei minimi contrattuali, occupazione di lavoratori distaccati
sottopagati in euro, orari di lavoro non rispettati, tempo di trasferta non riconosciuto, lavoro
sotto la pioggia o in periodi di canicola…
Un metodo di lavoro sempre più all’insegna
della precarizzazione: un settore professionale
- di chiara valenza economica - indirizzato alla
deriva.
Ad indignare i lavoratori sono però proprio
quelle imprese di costruzione ticinesi che utilizzano, in modo improprio, le opportunità della libera circolazione delle persone allo scopo
di aumentare il profitto sulle spalle degli stessi
lavoratori.
Quelle stesse imprese di costruzione ticinesi
che, a parole, si lamentano di una concorrenza
sleale mentre nei fatti la favoriscono.
E che dire dell’atteggiamento al tavolo delle
trattative nazionali degli impresari costruttori? Anche di fronte ad indicatori economici e
di settore che danno l’edilizia in piena salute,
malgrado i tassi di interesse ipotecario ridotti
ai minimi storici (favorendo così l’investimento nel mattone), nonostante
una riserva di lavoro a pieno ritmo per
almeno un anno … cosa fanno? Si
lamentano ancora e tentano di alleggerire il Contratto Nazionale Mantello.
Fare di tutto per aumentare il proprio
profitto senza farne beneficiare i lavoratori edili, è di uno squallore insopportabile.
Sabato 24 settembre scorso i lavoratori edili hanno manifestato per pretendere il rispetto della propria dignità
di uomini occupati in un settore fisicamente logorante!
I lavoratori edili hanno manifestato
per riaffermare che il lavoro deve essere onorato e non maltrattato!
I lavoratori edili del nostro Paese, nessuno
escluso, devono essere ringraziati e rispettati
per quello che fanno sui cantieri ogni giorno
e devono essere guardati da tutti gli altri con
ammirazione per le lotte sindacali che conducono da sempre, oggi ed anche domani!
Amici dell’edilizia: grazie di essere venuti a
Berna!
La vostra presenza è stata di buon auspicio
per l’incontro tra le parti contraenti di martedì
27 settembre, durante il quale sono concretamente iniziate le trattative che continueranno il
4 ed il 13 ottobre.
*Responsabile OCST edilizia
29 settembre 2011 il Lavoro
Sindacato  Edilizia
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Sindacato  Attualità
29 settembre 2011 il Lavoro
Libera circolazione e settore impiegatizio
Passare al microscopio le nuove entrate
di manodopera estera
MEINRADO ROBBIANI
L
a libera circolazione ha esposto anche
il settore impiegatizio, che aveva sempre goduto di una rigorosa protezione, all’afflusso di manodopera estera. Questa
apertura ha consentito in taluni casi alle aziende di reperire con più facilità i profili professionali non disponibili in loco. In altri ha agevolato
la costituzione di nuove società, promosse e
dirette da imprenditori esteri, che sono andate
ad ampliare il tessuto del terziario.
La libera circolazione ha però anche accentuato le pressioni di natura occupazionale e retributiva. Laddove è carente l’attenzione verso
il territorio, l’assunzione di manodopera estera
- in particolare frontaliera – può concorrere a
sottrarre preziose occasioni di impiego a lavoratori locali. Tali assunzioni possono pure
essere speculativamente collocate su livelli
salariali inferiori a quelli usuali.
Una acuta preoccupazione in un contesto
poco trasparente
La tendenza ad utilizzare in modo distorto la
libera circolazione va purtroppo accentuandosi. Per la notevole diversità e frammentazione
del settore, le situazioni di abuso possono del
resto più agevolmente occultarsi e sottrarsi
all’osservazione esterna. La prevalente assenza sia di una consolidata tradizione di relazioni
con i sindacati, sia talvolta di corpi aggregativi
delle imprese stesse affievolisce le forme di
controllo sociale sugli scompensi e sulle derive del settore.
La preoccupazione per le distorsioni che vanno apparendo nel terziario impiegatizio è tanto
più fondata poiché è verso questo settore che
si orienta in misura preponderante la manodopera locale. Le ricadute sugli equilibri del mercato del lavoro sono perciò tanto più acute.
Per un controllo sistematico delle nuove
entrate
È nella scia di queste costatazioni - peraltro
già evidenziate con una presa di posizione e
una conferenza stampa svoltasi lo scorso mese
di luglio - che l’OCST, in occasione della recente seduta della Commissione tripartita per le
misure di accompagnamento ha chiesto, per il
terziario impiegatizio, una verifica dettagliata di
ogni nuova assunzione di manodopera estera.
Questo intervento dovrebbe consentire di valutare, da un lato, se il mercato del lavoro locale
non avrebbe potuto fornire un candidato adeguato e, dall’altro, se le condizioni retributive
corrispondono al profilo della persona assunta
o producono dumping salariale.
Muoversi in tre direzioni
Il controllo sistematico delle nuove entrate
consentirebbe in particolare:
 di esercitare un’opportuna pressione sulle
aziende affinché siano attente alla necessità di
favorire l’assunzione di manodopera locale alla
ricerca di impiego con particolare riferimento
ai gruppi più sfavoriti (giovani in entrata nel
mercato del lavoro, disoccupati in età matura..). Benché la libera circolazione non consenta di impedire le entrate dall’estero, si tratta di
premere sulle aziende affinché riconoscano
come prioritario il collocamento della manodopera indigena senza impiego;
 di identificare i profili professionali insufficientemente reperibili nel mercato del lavoro,
favorendo un adeguamento dei curricoli formativi e delle occasioni di perfezionamento;
di mettere in atto le opportune misure di
accompagnamento laddove si riscontrino situazioni abusive in materia di condizioni retributive e di lavoro.
Una modalità da estendere
La Commissione tripartita, condividendo
l’obiettivo dell’OCST, si è impegnata, per il tramite degli uffici competenti, ad approfondirne
le modalità di applicazione. L’OCST auspica
che possa così essere celermente attuato un
più capillare e rigoroso controllo del terziario
impiegatizio per meglio preservarne gli equilibri occupazionali.
Come espresso in seno alla Commissione
tripartita, l’OCST chiede che questa procedura sia estesa anche ad altri rami (ad esempio
la vendita) dove si manifesti il pericolo di una
sottrazione di occasioni di lavoro per la manodopera locale in relazione all’entrata di manodopera estera.
Non si tratta di contrapporre la manodopera locale a quella estera ma di colpire le imprese che utilizzano la libera circolazione in
modo speculativo e privo della indispensabile
attenzione verso i bisogni occupazionali del
territorio dove operano e dal quale traggono
vantaggi vitali.
Cantiere centro Polaris
Servizi
Riscontrate
alcune irregolarità
Il CAST offre:
 Consulenza nella scelta
della soluzione assicurativa
più adeguata
I
 Mediazione e assistenza
nei confronti delle compagnie
di assicurazione
l 20 settembre scorso, durante un normale sopralluogo di rappresentanti sindacali nel cantiere del Polaris a Chiasso,
sono stati fermati due lavoratori senza permesso di lavoro.
Si tratta di due operai rumeni residenti a Milano ed impiegati in nero in una ditta di Stabio.
Il 23 di settembre ha poi avuto luogo una
retata della polizia, reparto mobile del Sottoceneri, gendarmeria territoriale e comunale di
Chiasso, che ha controllato più di cento persone sul cantiere, trovando un altro operaio
senza permesso di lavoro.
I lavori nel cantiere si concluderanno presto ed il centro sarà inaugurato oggi 29
settembre.
I nostri recapiti
Via S.Balestra 19
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Sindacato  Attualità
29 settembre 2011 il Lavoro
La moda del momento
Rischi valutari? Li coprono gli operai!
Un secco «No»
dai lavoratori
di Mikron Agno
GIOVANNI SCOLARI
Dall’affollatissima assemblea di martedì scorso
alla Mikron di Agno è emerso un secco no alle
richieste della direzione di una deroga in base
all’art. 57.5 della Convenzione.
La direzione aveva inoltrato una serie di proposte che riguardavano tutto il personale, compresi
i quadri e gli specialisti. Per coloro che sono
soggetti alla timbratura del cartellino, era stato
proposto un aumento temporaneo dell’orario
di lavoro da 40 a 42 ore e mezza, in sostanza
un supplemento di due ore e mezza di lavoro
non retribuito. Agli specialisti ed ai quadri non
soggetti alla timbratura del cartellino sarebbe
stato ridotto il bonus del 5 per cento, mentre ai
manager del 10 per cento.
La misura sarebbe stata applicata al massimo
per 30 mesi. Sarebbe decaduta prima se il
IL PUNGOLO
A nozze e senza dote
S
N
elle ultime settimane molti lavoratori si sono dovuti confrontare con la
richiesta di accettare accordi che li
penalizzano con il fine, a detta delle direzioni
aziendali, di garantire un futuro all’impresa.
La musica è sempre la stessa: si chiedono
sacrifici che non garantiscono il mantenimento
dei posti di lavoro e che non verranno compensati nel caso in cui l’azienda si ristabilizzi. Inoltre nella maggior parte dei casi si è
restii nel fornire dettagli sulla reale situazione
dell’azienda. In sostanza si chiede agli operai, che vengono tenuti all’oscuro di tutto, di
partecipare al rischio aziendale, o meglio alle
perdite dell’azienda, ma non ai profitti.
Nelle diverse aziende però la reazione dei lavoratori cambia notevolmente: in alcune ci si
riunisce, si discute, si coinvolgono i sindacati, si rifiutano insieme le imposizioni e si inizia
a contrattare per un accordo serio che aiuti
l’azienda, ma che non penalizzi i lavoratori.
In altre si accettano le imposizioni e ciascun
lavoratore, convocato, in qualche caso intimidito, dalla direzione, firma accordi non accettabili.
«Nelle scorse settimane, ha detto Marcello
Specchietti, sindacalista OCST, i lavoratori della Rex di Mendrisio hanno respinto con
forza gli accordi imposti che prevedevano aumenti dell’orario di lavoro e riduzioni del salario, senza possibilità di recupero in caso di
ripresa e senza la garanzia della conservazione dei posti di lavoro». Le assemblee dei lavoratori hanno poi dato mandato ai sindacati di
intraprendere delle trattative con la direzione
aziendale per giungere ad un accordo.
Una situazione analoga si è verificata alla Mi-
5
kron Agno (vedi riquadro sotto) e alla Mikron
Tool.
In molte altre aziende, come detto, la situazione è molto diversa: in molti casi non trapelano nemmeno le informazioni. In altri, come per
la Medacta International di Castel San Pietro, il
sindacato riesce ad intervenire. È stato chiesto
un aumento non retribuito dell’orario di lavoro
di un’ora al giorno per sei mesi. Giorgio Fonio, sindacalista OCST, ha detto «La dirigenza
Medacta non ha fornito dati concreti che giustifichino un provvedimento così penalizzante.
Sono stati unicamente espressi concetti generali. Tutto questo non è rispettoso della dignità
dei lavoratori».
L’OCST ha inviato una lettera alla direzione
di Medacta nella quale si chiede un incontro
per discutere dell’accordo, trasparenza sulla
reale situazione dell’impresa, il collegamento
della durata di questa misura all’andamento
del cambio e la restituzione ai dipendenti delle
prestazioni aggiuntive in caso di stabilizzazione della situazione.
Anche nelle aziende del gruppo Fabbri che
sono Plastex e Waldys così come alla Precicast sono in corso i primi incontri tra le parti
contraenti per arrivare ad una definizione delle
richieste avanzate.
cambio euro franco fosse andato sopra 1,30 e
sarebbe stata ridiscussa nel caso di un cambio
sotto 1,10.
La proposta, come dicevamo, è stata sonoramente bocciata: su 295 dipendenti hanno votato
in 237: 20 persone favorevoli, 120 contrarie e 97
contrarie, ma dando mandato alla commissione
del personale di trovare una soluzione adeguata.
L’assemblea, come detto, è stata molto partecipata dal personale adeguatamente informato,
la notizia era stata data una settimana prima
consentendo a tutti di prendere una decisione
consapevole.
È stata in particolare messa in discussione
l’applicazione molto rigida dell’accordo che non
consentiva al personale di poter gestire con una
certa flessibilità le ore di lavoro aggiuntive.
La posizione del sindacato è stata, anche in questo caso, di rifiutare qualsiasi iniziativa di lavoro
gratuito. Si chiede infatti che le ore aggiuntive di
lavoro vengano tenute in considerazione per un
pagamento futuro, quando l’azienda torni nelle
cifre nere.
L’entrata in materia è naturalmente condizionata ad un’effettiva e dimostrata necessità
dell’azienda.
embra che dopo l’intervento
del Direttore di produzione, alla
Trasfor siano ricominciate le
trattative sull’orario di lavoro. Ci si stava
per accordare per un aumento temporaneo con una restituzione in futuro delle
ore di lavoro in più, quando dal Direttorissimo è arrivato un suggerimento inaspettato.
Venerdì prossimo la Trasfor verrà presentata ai nuovi soci di ABB: perché non
portare come dote della sposa un bel
regalo da parte degli operai? Due ore e
mezza di lavoro in più gratis e senza futuro rimborso!
Visto che il pungolo è in tema di favole,
è come un re che chiedesse al popolo
di raccimolare una dote per la principessa. Ci farebbe certo una pessima figura,
tanto più se non invitasse i sudditi ai festeggiamenti delle nozze...
Viene il dubbio che il nostro Direttorissimo abbia perso di vista la preoccupazione per la difficile situazione economica e valutaria e che sia ora sempre più
impegnato a mostrare chi porta i pantaloni. Ma, per fortuna, non può decidere
da solo...
Darwin Airline
L’OCST chiede garanzie
LORENZO JELMINI
A
nche la Darwin Airline soffre per la
crisi e chiede sacrifici. In seguito alla
comunicazione al personale del piano di misure di risparmio, l’OCST ha chiesto
un incontro, avvenuto lunedì 26, per discutere
alcune varianti in favore dei dipendenti.
La direzione si è dimostrata aperta al dialogo. In particolare si è chiesto che l’entrata in
vigore delle misure, prevista per il 1. ottobre,
venga posticipata e che la situazione possa
essere monitorata costantemente dal sindacato per valutare un tempestivo ritorno alla
normalità, anche in diverse fasi, ma al più tardi
per la fine del 2012.
Si è chiesto inoltre di ricorrere al lavoro ridotto per scongiurare i quattro licenziamenti
previsti. Sarà anche valutata la possibilità di
restituire al più presto quanto richiesto ai dipendenti. Le trattative continuano.
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Sindacato  Attualità
29 settembre 2011 il Lavoro
Iniziativa parlamentare
Diritto agli assegni per i disoccupati in malattia
GIANNI GUIDICELLI
L
a nuova Legge federale
sugli assegni familiari (LAFam), entrata in
vigore il 1° gennaio 2009, ha
comportato un peggioramento
del diritto agli assegni in caso
di malattia o infortunio. Le nuove disposizioni a livello federale
prevedono che in caso di incapacità al lavoro l’assegno viene
versato per il mese in cui è iniziato l’impedimento al lavoro e
per i tre mesi seguenti. La nostra legge cantonale, in vigore fino al 31 dicembre 2008, riconosceva il diritto fino a dodici mesi dall’inizio
dell’inabilità al lavoro.
Per tale motivo il Parlamento cantonale,
nell’approvare la nuova legge sugli assegni
di famiglia (Laf), aveva mantenuto tale diritto per la durata massima di dodici mesi con
l’aggiunta di un capoverso 2 all’articolo 5.
Questa modifica è stata in seguito considerata contraria al diritto superiore, ritenendo che
il diritto agli assegni familiari in caso d’impedimento al lavoro per malattia o infortunio è
disciplinato dalla legislazione federale in via
esaustiva. Con l’approvazione del Messaggio
6186 l’articolo 5 cpv. 2 è quindi stato abrogato.
Il Parlamento cantonale ha però riaffermato
la ferma volontà di riconoscere il diritto agli assegni, in caso di inabilità al lavoro, per la dura-
ta di dodici mesi.
Questa volontà è stata concretizzata con l’approvazione del
Messaggio 6364 che ha introdotto questa prestazione non a
carico delle casse per gli assegni
di famiglia ma a carico del cantone. Le nuove disposizioni (articoli da 45a a 45g della Laf) sono
entrate in vigore il 1° gennaio di
quest’anno.
L’Istituto delle assicurazioni
sociali ha però rifiutato il versamento degli assegni in caso di
malattia ad un lavoratore disoccupato ritenendo che non sono dati i requisiti legali per
riconoscere le prestazioni previste dalla Laf.
Questo in sintesi per il fatto che i disoccupati, a norma dell'art. 22 cpv. 1 LADI, non
percepiscono gli assegni di famiglia ma un
supplemento che corrisponde agli assegni
legali per i figli a carico o per i figli in formazione convertiti in un importo giornaliero cui
avrebbero diritto nell’ambito di un rapporto
di lavoro.
In caso di malattia dell’assicurato disoccupato, il diritto al supplemento di estingue, in applicazione dell’art. 28 cpv. 1 LADI, al più tardi il
30° giorno dopo l’inizio dell’incapacità totale o
parziale al lavoro.
Fino al 31 dicembre 2008 anche i disoccupati
inabili al lavoro beneficiavano dell’assegno per
la durata di dodici mesi.
È evidente che il Parlamento cantonale, con
l’approvazione del Messaggio 6364, non ha
voluto fare differenziazione tra lavoratori dipendenti e lavoratori disoccupati, ritenendo
che il diritto agli assegni in caso d’inabilità al
lavoro fosse da riconoscere a tutti per la durata massima di dodici mesi.
Alla luce di questa situazione si tratta quindi di aggiungere un nuovo capoverso all’articolo 45a Laf, che preveda il diritto alle
prestazioni familiari in caso di malattia fino
ad un massimo di dodici mesi anche per i
disoccupati.
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Sindacato  Sociosanitario
29 settembre 2011 il Lavoro
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Non spremeteci come limoni
Giornata di protesta del personale sanitario
DAVINA FITAS
I
n questi mesi che precedono
l’entrata in vigore del nuovo
sistema di finanziamento degli ospedali pubblici e privati basato sui DRG svizzeri, sentiamo
da molte parti dichiarazioni rassicuranti sulle conseguenze che l’introduzione generalizzata dei contributi per caso avrà sulla qualità
delle cure.
Per esempio, secondo uno studio pubblicato lo scorso mese di giugno dall’Osservatorio
svizzero della salute, la qualità delle cure al
paziente non risentirà del cambiamento che
interverrà nel finanziamento.
È tuttavia necessario, secondo l’OCST, prestare molta attenzione a un fattore, che non
deve lasciare tranquilli. In Ticino, dal prossimo
anno sarà accentuata la concorrenza tra gli
istituti di cura che beneficeranno del sussidio
statale. Il Gran Consiglio ha persino voluto che
si fissasse un tetto massimo di prestazioni per
ogni ospedale.
Ora, è indubbio che il carico
e i ritmi di lavoro del personale
ospedaliero sollecitino in misura
già forte i dipendenti nei reparti di
cura e abbiamo motivo di credere
che una concorrenza accentuata tra gli istituti ospedalieri possa tradursi in un’ancor maggiore
pressione sul personale, anche
perché gli ospedali potrebbero
essere indotti a ridurre la dotazione di personale, invece di aumentarla, come in molti casi sarebbe già giustificato fare.
I medici difendono – trovando sostegni politici anche nel Parlamento nazionale – la qualità
del loro lavoro di cura dei pazienti. Lo fanno
sparando le loro cartucce contro gli Assicuratori malattia. Il personale è pronto a sottoscrivere l’obiettivo di preservare la qualità del
lavoro sanitario. Ma lo fa dicendo ai medici che
alla qualità contribuiscono anche gli operatori
sanitari nelle équipes multidisciplinari che lavorano nei reparti di cura e nei servizi medicotecnici degli ospedali e delle cliniche. Il personale di cura si aspetta solidarietà e sostegno
Giovedì 22 settembre si è tenuta la giornata di protesta del personale sociosanitario. I
sindacati in Ticino hanno organizzato due volantinaggi: alla clinica Luganese e all’Ospedale San Giovanni di Bellinzona. Il personale, i pazienti ed i visitatori hanno partecipato
informandosi ed indossando una spilla.
nel chiedere una dotazione adeguata degli effettivi nei reparti e nessun peggioramento delle
condizioni di lavoro.
La tutela del personale sanitario è importante
anche per i pazienti: c’è una crescente preoccupazione per i destinatari delle cure, che potrebbero vedersi diminuire le prestazioni.
Il sindacato OCST, infine, sostiene la richiesta del personale delle cliniche private
di procedere gradualmente all’adeguamento
delle condizioni di lavoro a quello in vigore
per il personale dell’Ente ospedaliero cantonale.
Non ci sono, infatti, motivi che possono giustificare, a medio termine, una differenza dei
livelli retributivi a sfavore del personale attivo
nelle cliniche private. I sindacati di categorie
hanno ancora recentemente sostenuto quelle
che considerano delle legittime richieste delle
cliniche al Consiglio di Stato per ottenere condizioni eque nel contratto di prestazioni che regolerà l’erogazione dei contributi cantonali. Ma
nello stesso tempo hanno chiesto alle direzioni
delle cliniche un impegno nel perseguire un’armonizzazione delle condizioni di lavoro per il
personale.
Clinica Luganese
Rinnovo
della Commissione
interna del personale
ALICE AGUSTONI
D
opo il meritato riposo estivo, si riparte con una nuova carica e una
nuova Commissione Interna per la
Clinica Luganese. In data 15 settembre si è
riunita per la prima volta la nuovo CIP e in tale
occasione sono state designate le seguenti
cariche:
Presidente: Maurizio Turco
Vicepresidente: Vera Del Tredici
Segretaria/Cassiera: Dominique Schirò
Membri: Yvar Corti, Alice Giobetti, Marthe
Ngo-Brenna, Joao Tunes, Marja Kostova, Antonio Scarvaci, Morena Tonnet, Angela Pellegrinelli, Agostina Sutter, Davide Contini
Questo nuovo gruppo di lavoro è pronto per
affrontare nuove sfide, in particolare i cambiamenti che avverranno a livello contrattuale a
partire dal 2012 con il nuovo finanziamento
delle cliniche private.
Il Sindacato OCST augura a ognuno di loro
un buon lavoro!
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Sindacato  Politica
29 settembre 2011 il Lavoro
Sosteniamolo!
Un giovane sindacalista
in corsa per il Nazionale
Giorgio Fonio, sindacalista dell’Ocst di
Mendrisio, candidato sulla lista popolare democratica per il Consiglio nazionale risponde ad alcune domande sul
motivo della sua candidatura e sui temi
che intende portare in Parlamento.
questa misura che ha potuto osservare?
Come è possibile rispondere alle richieste
di chi si trova in difficoltà?
Innanzitutto posso affermare che questa revisione è stata notevolmente penalizzante per
i giovani. La Svizzera purtroppo ha un sistema
legislativo molto fragile in materia di diritto del
Le sezioni
lavoro edi
permette al datore di disdire il contratNATHALIE GHIGGI IMPERATORI
to di lavoro senza troppi problemi. Per contro
Chiasso
però abbiamo sempre avuto un ammortizzatoGiorgio Fonio, con che spirito affronta queBalerna
re sociale efficace e di supporto come la LADI
sta campagna per il Consiglio nazionale?
Morbio Inferiore
Quando mi è stato proposto di entrare a che sosteneva i lavoratori toccati dal licenziamento e le loro famiglie. Oggi purtroppo queNovazzano
far parte della lista popolare democratica per
sto sistema è stato peggiorato notevolmente e
il Consiglio nazionale ho reagito subito con
Vacallo
molti disoccupati hanno esaurito rapidamengrande entusiasmo. Lo stesso che
contraddistingue la mia campagna
elettorale che mi sta dando la possibilità di conoscere e confrontarmi
con nuove persone e soprattutto mi
permette di affrontare tematiche delle
quali mi occupo giornalmente, come
ad esempio i problemi dell’occupazione e degli abusi nel mondo del
lavoro.
Quali sono i principali temi che
vorrrebbe approfondire durante
la campagna in vista del voto del
prossimo 23 ottobre?
Essendo un giovane sindacalista
il tema che mi sta maggiormente a
cuore è quello dell’occupazione giovanile post formazione. È innegabile
che ci sia un problema legato alla disoccupazione. Un altro tema che mi
piacerebbe affrontare è quello della
tutela dei lavoratori che sono vicini
all’età del pensionamento. Troppo
spesso assistiamo a licenziamenti
dettati solo da una minimizzazione
dei costi. La soppressione del posto
di lavoro di un ultra 50enne o la sua
sostituzione con manodopera più
giovane rientra in questo processo.
Credo che sia fondamentale tutelare questa categoria di lavoratori che
difficilmente in seguito a un licenziamento riesce a reinserirsi nel mondo
del lavoro.
Durante la presentazione dei candidati di Generazione Giovani, lei
ha dichiarato di voler sensibilizzare
i temi più vicini al mondo del lavoro. Fra questi come non citare la
revisione della nuova LADI entrata
in vigore lo scorse mese di aprile.
Dal suo osservatorio professionale, quali sono le conseguenze di
vi invitano alla
te le indennità di disoccupazione (in Svizzera
i casi di esaurimento a causa della revisione
sono stati 13.248). Oggi molte di queste persone sono state prese a carico dall’assistenza sociale e pertanto il problema non è stato
risolto. Il disoccupato è stato semplicemente
spostato dalla disoccupazione all’assistenza, portandolo in uno stato di forte difficoltà
economica e sociale in quanto la persona che
esaurisce le indennità ed entra in assistenza
vive questa situazione come un’umiliazione.
Popolari Democratici
Risottata
in piazza Indipendenza
a Chiasso
offerta
alla popolazione
sabato 8 ottobre 2011
dalle ore 11.30 aperitivo
In caso di cattivo tempo nelle palestre di Via Vela.
«Starò dalla parte dei lavoratori
e delle loro famiglie. Senza incertezze!»
Giorgio Fonio
sindacalista OCST
http://facebook.com/giorgio.fonio
http://giorgiofonio.ocst.com
info 076 711 23 18
Consiglio Nazionale
lista PPD n. 7
candidato n. 3
29 settembre 2011 il Lavoro
Sindacato  Frontalieri
9
Cambio franco-euro
Ma almeno non penalizzate i disoccupati frontalieri!
Solo l’INPS non è a conoscenza delle
turbolenze sul cambio franco-euro e,
contravvenendo alla legge 147, applica
un cambio sfavorevole nel determinare
l’indennità ai disoccupati frontalieri.
GIANCARLO BOSISIO
D
ice la legge 147, introdotta dal Parlamento Italiano nel 1997, che l’importo dell’indennità versata ai lavoratori
frontalieri che hanno perso il posto di lavoro in
Svizzera è stabilito in misura non inferiore al 25
per cento e non superiore al 50 per cento del
salario lordo medio annuo sottoposto all’AVS
percepito in Svizzera nell’anno precedente lo
stato di disoccupazione. A tutt’oggi e sin dal
1997, il Consiglio d’Amministrazione dell’INPS
ha sempre stabilito di versare il 50 per cento
di tale salario.
Come richiesto, il salario da tenere in considerazione viene indicato dal datore di lavoro sull’apposito formulario (in origine di
colore giallo) nonché sull’attestato previsto
dai regolamenti europei ed infine sul modello
E 301, nella valuta del paese di lavoro, cioè
in franchi svizzeri!
Come si faccia a stabilire l’importo che deve
essere versato al lavoratore è detto chiaramente nella legge: si divide per 360 giorni l’importo dovuto al cambio rilevato dalla Banca
d’Italia nei 12 mesi precedenti lo stato di disoccupazione.
Che nella legge si parli di cambio lira/franco
evidentemente non ha nessuna rilevanza!
Gli sconvolgimenti valutari di questi ultimi
mesi hanno fatto però emergere che l’INPS
non tiene assolutamente conto del cambio
effettivo Franco/Euro per calcolare l’importo
dell’indennità di disoccupazione. E ciò è abbastanza incomprensibile!
Per fare un esempio, utilizzando i dati ufficiali della Banca d’Italia, tra agosto 2010 e luglio 2011 il cambio medio è di fr. 1.28 ovvero
€ 0.78: questo sarebbe, a termini di legge, il
cambio da applicare a chi è andato in disoccupazione all’inizio di questo mese di settembre.
Applicando questo cambio, un lavoratore
che nell’ultimo anno ha percepito un salario
di 40’000 franchi, in caso di disoccupazione,
avrà l’indennità giornaliera calcolata sul 50 per
cento del salario, diviso 360 giornate, pari a €
43,4 al giorno. Se il disoccupato non trova un
lavoro per tutto il periodo indennizzabile (max.
360 giorni) riceverà € 15’624 (meno le imposte
previste).
In realtà sta succedendo che l’INPS attualmente applica un cambio di € 0,62 per frs.,
causando una notevole riduzione dell’importo
del trattamento quantificabile in oltre 3’580 €
di differenza. Se il salario fosse di 50.000 franchi la penalizzazione salirebbe a oltre 4’230 €!
Così facendo, oltre al danno per il lavoratore,
non viene neppure rispettato il rapporto percentuale, previsto dalla legge 147, tra stipendio e indennità.
Purtroppo le sedi INPS di confine, non sono responsabili di tale calcolo in quanto il calcolo della
trasformazione del salario da franco svizzero ad
euro viene fatto dalla direzione INPS di Roma.
Per questa ragione abbiamo chiesto l’intervento dei responsabili CISL e del Patronato
INAS perché abbiano a chiedere ragione delle
modalità con le quali l’INPS procede al calcolo
e di attuare le necessarie correzioni.
Vi terremo informati sul prosieguo della
vicenda.
Nessuna novità per i frontalieri
Diritto d’opzione
Invio telematico del certificato medico
Nuova moratoria
sull’esercizio del diritto
d’opzione per
l’assicurazione malattia
I
n Italia è entrata in vigore una nuova procedura di trasmissione telematica del
certificato medico di malattia da parte
dei medici di famiglia.
Per dare una risposta esauriente alle molte
richieste di chiarimento pervenute, l’OCST ha
inviato un’istanza scritta per verificare se siano
state date particolari indicazioni ai medici nel
caso in cui debbano redigere i certificati per i
lavoratori frontalieri e per chiedere se valgono
ancora le disposizioni in merito al pagamento
di tali certificati.
Nella risposta che abbiamo ricevuto si precisa che «Il servizio di invio telematico dei
certificati di malattia è finalizzato all’invio dei
certificati attestanti l’assenza per malattia sia
dei lavoratori pubblici sia dei lavoratori del
settore privato all’INPS e, attraverso l’INPS,
ai rispettivi datori di lavoro. La normativa a riguardo naturalmente trova applicazione all’interno del territorio nazionale e non può quindi
essere estesa ai lavoratori dipendenti da datori
di lavoro con sede all’estero. Pertanto, i certificati di malattia dei lavoratori frontalieri
continueranno ad essere redatti dal medico
secondo le modalità finora vigenti».
Tra «le modalità finora vigenti» vi è anche la
procedura comunicata ai Direttori dei Distretti
sanitari ASL in merito al pagamento dei certi-
ficati medici: «il primo certificato di inabilità
temporanea al lavoro e il certificato successivo di continuazione di malattia redatto
a favore di lavoratori frontalieri devono essere rilasciati gratuitamente, come avviene
per tutti i lavoratori. Il certificato di «chiusura
malattia» richiesto dai datori di lavoro svizzeri
e non contemplato dall’ordinamento normativo italiano, può essere rilasciato con onere a
carico del lavoratore».
Auspichiamo di aver fatto dunque chiarezza
su questo importante argomento. G.B.
L’
Istituto delle assicurazione sociali
(IAS) di Bellinzona provvederà a
notificare ai lavoratori frontalieri che si trovano in situazione d’irregolarità a
causa della mancata notifica del diritto d’opzione una lettera raccomandata per sollecitarli
a voler esercitare il proprio diritto in questi ultimi mesi del 2011.
Il provvedimento toccherà 2’200 lavoratori
che, nei prossimi giorni, si vedranno recapitare al proprio domicilio il formulario da compilare e rispedire all’IAS accompagnato da una
lettera informativa.
Ad ognuno di questi lavoratori verrà indicata
quale dovrà essere la procedura da seguire
per regolarizzare la propria posizione e, se del
caso, i termini entro cui compilare e ritornare il
modulo ufficiale TI 1.
Così come accaduto in tutti questi anni gli
uffici giuridici del Sindacato Cristiano Sociale saranno disponibili ad offrire assistenza e
consulenza ai propri associati per il disbrigo
di tali pratiche o per sottoporre eventuali casi
particolari.
10
Sindacato  Casinò di Lugano
Casinò di Lugano
Disinformazione, contratto collettivo
e fumo passivo
NANDO CERUSO E WALTER D'HEUREUSE
I
l comunicato stampa divulgato a livello internazionale, in data 19 settembre 2011,
dalla direzione del Casinò di Lugano lascia intravvedere mancanze manageriali e scarso senso di rispetto verso la città di Lugano e le
istituzioni sociali che operano nel territorio.
A prescindere da chi ha torto o ragione nella
vertenza in corso, divulgare un comunicato a
livello internazionale per mettere in piazza stridenti problemi, sindacali e non, che interessano il Casinò di cui l’azionista di maggioranza è
la città di Lugano, è un pessimo messaggio di
pubblicità negativa trasmesso fuori dai confini
cantonali e nazionali.
È indubbio che tali strategie generino solo ricadute negative in particolare su Lugano.
La dura vertenza in atto con la direzione del
Casinò di Lugano è conducibile a problemi
strettamente sindacali e al susseguente inasprimento del confronto dopo la disdetta unilaterale del Contratto collettivo di lavoro (Ccl)
del settore.
Al di là della strategia antisindacale e di disinformazione messa in atto dalla direzione del
Casinò di Lugano, saranno gli autorevoli organi competenti, ai quali le organizzazioni sinda-
29 settembre 2011 il Lavoro
cali faranno ricorso, a doversi pronunciare in
merito.
Fumo passivo
Le organizzazioni sindacali non hanno mai
sottoscritto nessun accordo con la direzione
del Casinò di Lugano che consentisse di fare
svolgere turni di lavoro nelle sale fumatori non
conformi ai disposti di legge.
Per contro, è da due anni che i sindacati rendono attenti sui disposti di legge in materia di
fumo passivo e sull’obbligo che ha la direzione
di tutelare la personalità e la salute del personale.
In conformità ai disposti contrattuali i partner
sindacali hanno più volte formalizzato richieste
di risolvere il problema delle sale fumatori, che
sono fuori regola dall’entrata in vigore della
Legge federale sul divieto di fumo.
Se l’ufficio cantonale delle sanità, rispettivamente l’Ufficio cantonale dell’Ispettorato del
Lavoro imporranno l’obbligo del rispetto della
legge, quindi la tutela della salute del personale, non sono certo i dipendenti a doverne
pagare le conseguenze, bensì una direzione
inadempiente, non all’altezza della situazione,
che al posto di adottare le dovute misure si è
sempre trincerata dietro un muro di bugie e di
disinformazione.
L’OCST e la SIC –Ticino non possono sotta-
IL PUNGOLO
Una commissione
(domestica)
del personale
N
on manca certo d’arguzia la
direzione del personale di Casinò Lugano SA.
Dopo i sondaggi caserecci sul grado di
«soddisfazione» del personale, convinta
di essersi liberata di un consistente numero di collaboratori (160, tra licenziati e
messi in condizione di doversi licenziare) e dei delegati sindacali non inclini a
fare i leccapiedi, si appresta a nominare,
attraverso artifizi da caserma, una commissione addomesticata, con compiti
ben definiti e ristretti.
La «trasparenza»(sic!) dell’organizzazione e della nomina sarebbe assicurata da un notaio assoldato dalla stessa
direzione, con buona pace dei diritti del
personale sanciti dal CCL e dai disposti
di legge. I sindacati staranno zitti? Assolutamente no!
cere che la dura vertenza in atto è determinata
dall’intransigenza del rappresentante dell’azionista di minoranza (Casinò Austria), che gestisce come meglio crede il Casinò di Lugano,
anche in spregio ai diritti del personale e ai disposti di legge vigenti nel nostro Paese.
Anche la politica si muove
Casinò di Lugano, quo vadis?
Riportiamo alcuni stralci dell’interrogazione che Lorenzo Jelmini e Simonetta
Perucchi Borsa hanno presentato nei
giorni scorsi al Municipio di Lugano.
«S
iamo dell’avviso che, prima di
arrivare alla rottura dei rapporti
con i sindacati con la disdetta
del contratto collettivo di lavoro, si sarebbe
dovuto avviare un tentativo di conciliazione
tramite l’organo di mediazione previsto in queste situazioni conflittuali e comunque tramite
un collegio arbitrale esterno alle parti. Non è
stato fatto e ci rammarichiamo».
«Speriamo pure che siano state o che vengano analizzate e discusse le situazioni denunciate dal sindacato, al fine di risolvere i problemi».
«Oltre a quanto esposto, ci s’interroga sui
costi di consulenza ai quali la Casa da gioco deve far fronte. Oltre alla massa salariale
(23 mio di franchi), tali costi si aggirerebbero sui 2,5 milioni di franchi che graverebbero sul bilancio del Casinò di Lugano, per
consulenze varie e controlli, marketing e
pubblicità, tutti compiti conferiti all’esterno.
Per concludere; è fondamentale che le politiche imprenditoriali, finanziarie e del personale vengano decise con il coinvolgimento
dell’azionista di maggioranza, la città. Le scelte operate in questo ambito, in effetti, devono
avere come scopo importante quello di mantenere sano il tessuto economico e sociale del
territorio, compreso quello lavorativo locale.
Ci chiediamo se il Municipio non sia stato
sino ad ora latitante. Il dubbio è che non venga
sufficientemente informato (significativo il fatto sopra riportato della mancata discussione
preventiva della decisione di disdire il CCL) e
che, quindi, i rappresentanti del Comune nel
Consiglio di amministrazione della società,
non rappresentino veramente la Città.
Rimane poi sempre aperta la domanda a sapere con quali competenze e potere le istruzioni (nelle questioni fondamentali) debbano
essere date dall’Esecutivo o dal Legislativo
cittadino.
Visto quanto sopra indicato, chiediamo a codesto Lodevole Municipio:
1. di confermare che il Municipio viene (o
meglio verrà d’ora innanzi) sempre e regolarmente informato su tutto quanto avviene nella
società Casinò Lugano SA confutando così i
dubbi di chi pensa che Casinò Austria (Suisse
Zugo) si avvalga di un accordo privilegiato che
impedisce la dovuta trasparenza sulla gestione di tale importante bene pubblico;
2. di esaminare per il tramite dei propri rappresentanti nel Consiglio di amministrazione
se e per quale ammontare esistano consulenze esterne varie, come indicato sopra, e a chi
tali compiti vengano conferiti; in particolare di
appurare se i mandati conferiti alla Casinò Austria Suisse non configurino una distribuzione
dissimulata di utile a favore di quest’ultima;
3. se intende informare regolarmente il Consiglio comunale sulla politica aziendale della
Casinò Lugano SA e raccogliere da esso le
istruzioni sulle questioni fondamentali discusse nell’assemblea generale;
4. se nella sua qualità di azionista procede regolarmente all’esame della contabilità e dei bilanci della società e se può confermare di avere
sotto controllo le perdite sugli utili netti registrate negli ultimi anni e le cause delle stesse».
29 settembre 2011 il Lavoro
Sindacati  Svizzera
11
Congresso di Travail.Suisse
Il lavoro è la chiave di volta dell’economia
I
l 10 settembre scorso si è tenuto a Berna
Se si vuole limitare il numero di donne che
il Congresso di Travail.Suisse, l’organiz- abbandonano il lavoro per problemi famigliari,
zazione che raccoglie undici federazioni bisogna iniziare a pensare che la conciliazione
sindacali svizzere, tra le quali anche l’OCST, e fra lavoro e famiglia non sia una questione solo
rappresenta oltre 170’000 lavoratori.
ed esclusivamente femminile.
Tema centrale della giornata di discussione
Se si vuole evitare che ci si trovi esclusi dal
per i circa 200 delegati ed i 50
mondo del lavoro per delle
invitati è stato la rivalutazione
carenze formative, bisogna
del lavoro. Come ha sottolineinvestire sulla formazione
ato Didier Burkhalter, direttore
di base e continua dei lavodel Dipartimento federale deratori non qualificati o poco
gli Interni, il lavoro è un valore,
qualificati.
dà possibilità di realizzarsi ed
Le parole chiave sono: riduè un potente fattore di intezione della continua pressiograzione.
ne sul lavoro, più vacanze,
Martin Flügel, presidente di
salari decenti per tutti, conTravail.Suisse, ha presentato
dizioni di lavoro adatte all’età
le «Dieci tesi sulla demograper preservare la salute ed
fia». Quando si fa riferimento
allungare la durata della vita
all’evoluzione
demografica
lavorativa, buona formazione
in atto, al costante aumendi base e formazione contito della speranza di vita e la
nua, orari di lavoro compatiMartin Flügel,
diminuzione delle nascite, si
bili con la vita familiare e più
Presidente di Travail.Suisse
tende ad identificare in
posti a tempo parziale a
particolare un problema:
tutti i livelli della gerarl’aumento del numero di
chia.
anziani. Bisogna invece
Questi tra i temi del ricconsiderare la questiochissimo documento di
ne anche sotto un altro
posizioni e rivendicazioni
aspetto: la mancanza di
votato nel Congresso.
giovani, cioè la carenza di
Il Consigliere federale
manodopera.
Didier Burkhalter, da parIl problema deve e può
te sua, ha lodato la quaessere affrontato con dellità del partenariato sole scelte politiche decise,
ciale in Svizzera, e degli
anche perché l’evoluzioscambi franchi e costrutne demografica è meno
tivi instaurati con Travail.
rapida di quel che semSuisse.
brava alcuni anni fa.
Ha poi sottolineato il
Didier Burkhalter, Consigliere federale
Bisogna impegnarsi in vapotere d’integrazione del
lavoro, in particolare per i
rie direzioni affinché non si
esca dal mondo del lavoro prima della pensio- giovani. «Se si vuole giudicare la politica di un
ne. Sono molte le ragioni che costringono a paese, la situazione dei giovani è certamente
farlo: la salute, difficoltà nel conciliare la vita un importante indicatore». Ha poi fatto riferilavorativa con quella privata, la mancanza di mento alla consistente disoccupazione giovanile in Nord Africa, in
formazione.
Spagna (45 per cenBisogna investire
to) ed in Portogallo
sulla salute, la mo(30 per cento).
tivazione e la formaIl problema della
zione di chi lavora.
rivalutazione del laCome in altri ambiti,
voro si pone anche
è proprio questa la
a livello europeo
chiave del succesed è al centro dei
so: la capacità di
lavori della Confeinvestire, più che
renza europea dei
di tagliare i costi.
sindacati, come ha
Se si vogliono per
confermato nel suo
esempio ridurre gli
intervento la segreinvalidi, è più effitaria generale Bercace lavorare sulla
nadette Ségol (vedi
prevenzione
degli
riquadro a lato).
infortuni che tagliare
Bernadette Ségol,
Meinrado Robbiani,
le rendite.
Segretaria generale CES
Segretario cantonale OCST
Bernadette Ségol
Dall’Europa a Berna
ALBERTO TREVISAN
I
l pomeriggio del congresso di Travail.
Suisse si è aperto con l’intervento di Beradette Ségol, Segretaria della Confederazione Europea dei Sindacati. Un intervento
conciso in cui la numero uno dei sindacati europei ha messo a fuoco la situazione economica europea e il ruolo stesso dei sindacati e ha
esortato Travail.Suisse ad accrescere la collaborazione col CES, intensificando i contatti e
confrontandosi su problemi e obiettivi comuni.
«La Svizzera certo non è nell’Unione Europea» ha detto in apertura, «ma non è un’isola!
È un paese aperto e quello che succede fuori
dai vostri confini certamente influenza l’evoluzione del vostro paese».
Il principale riferimento è inevitabilmente alla
crisi che dal 2008 coinvolge l’Europa. «una
crisi senza precedenti, che è anzitutto una
crisi della speculazione finanziaria». A partire
dagli anni 80 infatti si assiste ad una spirale
di deregolazione che ha separato 2 mondi:
quello dell’economia reale e quello della finanza. «L’economia reale è il lavoro, il salario, la
qualità di vita degli uomini e delle donne che
noi rappresentiamo e il ruolo del settore finanziario dovrebbe essere di permettere a questa
economia di funzionare».
La CES ha assunto una posizione progressista di fronte alla crisi, conscia che «occorrono
visioni di lungo periodo e non soluzioni giornaliere». In questo senso la Ségol attacca le politiche d’austerità generalmente proposte nei
paesi europei, che ostacolano lo sviluppo di
nuovi impieghi e minacciano la stabilità dei sistemi di protezione sociale. «I salari non sono
i nemici dell’economia, ma ne sono il motore,
ha ricordato, e i nostri sistemi sociali hanno
funzionato da ammortizzatori durante la crisi. Attaccarli o distruggerli non può essere la
soluzione alla crisi». Altri sono i punti su cui
piuttosto occorre mirare: la tassazione delle
transazioni finanziarie, la fine dei paradisi fiscali, la lotta europea all’evasione fiscale, e un
sistema di tassazione giusto che, ad esempio,
non discrimini i migranti.
La Segòl rilancia quindi la partecipazione attiva di tutti gli attori coinvolti, dentro e fuori la
zona euro, per costituire un presidio contro lo
smantellamento di un modello sociale europeo
e contrastare la forza delle lobby finanziarie.
Da qui l’esortazione diretta a Travail Suisse:
«La Svizzera è un paese con un settore finanziario molto importante: il vostro sostegno su
queste questioni per noi è capitale».
12
Sindacato  Formazione
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Sindacato  Posta
29 settembre 2011 il Lavoro
13
Distrinova
Confermata la rotta indicata da transfair
I
l sindacato transfair ha
le idee ben chiare sui
problemi attuali presso
la Posta ed è pronto a discuterne al tavolo delle trattative. Le negoziazioni relative
alle misure di accompagnamento sono già state avviate.
Per questo motivo transfair
si dissocia in modo deciso
dall’invito a partecipare alla
grande manifestazione che si
svolgerà sabato.
Oltre al nuovo piano sociale Posta a cui è sottoposto
Distrinova, saranno adottate
le seguenti misure al fine di
realizzare in maniera ordinata
e socialmente sostenibile il
progetto.
Sono in atto negoziazioni sulle misure d’accompagnamento
Durante le trattative, transfair si è sempre
battuto per soluzioni sostenibili e anche in
questo caso il sindacato rivendica una riduzione moderata del tempo di lavoro al fine di
ammortizzare meglio gli
effetti causati da Distrinova.
Tutela di posti di lavoro
a tempo pieno
PostMail assicura che
sarà mantenuto il maggior numero possibile di
posti a tempo pieno. Negli anni a venire PostMail
non prevede grandi mutamenti per quanto riguarda la percentuale di
impieghi a tempo parziale. transfair prende in parola l’unità operativa del
gigante giallo.
Il modo di procedere deciso da PostMail per
la realizzazione di questo progetto è comprensibile e adatto alla situazione. transfair vuole
che tutte le tappe relative alla realizzazione
del progetto siano seguite con la massima attenzione e sosterrà e accompagnerà i propri
membri lungo questo percorso.
Sono necessarie ulteriori misure
Nelle aree urbane interessate dalla spartizione in funzione del percorso, PostMail e PostLogistics offriranno nuovi impieghi nell’ambito
logistico. È inoltre prevista una maggiore promozione di servizi alternativi (Pedigree, Nespresso) per sfruttare al massimo le capacità
nel recapito.
Per difendere i tuoi diritti aderisci all'OCST!
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Mettiamo a vostra disposizione le nostre
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di una decennale esperienza nella gestione dell'assicurazione malattia offre altre alla consulenza nella
scelta della soluzione assicurativa più adeguata
anche la mediazione nei confronti delle compagnie di
assicurazione. I professionisti del sindacato sono a
vostra disposizione anche per aiutarvi nella compilazione della dichiarazione dei redditi.
Sostegno alla terza età e agli invalidi
Indennità in caso di perdita di lavoro
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L'Associazione Anziani Pensionati Invalidi (AAPI)
dell'OCST offre assistenza gratuita nei diversi ambiti
delle pratiche amministrative e legali inerenti la
condizione delle persone anziane, combatte contro
la loro emarginazione, creando occasioni di socializzazione per distogliere dalla solitudine.
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14
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Sindacato  Iniziative
29 settembre 2011 il Lavoro
15
Il martirio di Padre Popieluszko
«Non si può uccidere la speranza»
MAURIZIA MERLO
T
ra gli eventi collaterali alla mostra
«Solidarność trent’anni dopo», organizzata dall’OCST c’era la proiezione
del film «Popieluszko. non si può uccidere la
speranza».
Nell’accogliente sala del Centro Labor del
Circolo ACLI a Lugano una sessantina di persone ha potuto assistere alla proiezione di
questo bel film, opera prima del regista Rafal
Wieczynski .
Renato Ricciardi ha salutato i presenti e ha
riassunto i motivi dell’allestimento della mostra
nella sede del sindacato OCST a Lugano. Ha
ricordato la nascita in Polonia del primo sindacato libero e il ruolo che questo sindacato
ha avuto nel cambiare il destino della nazione
da tempo sotto il giogo del comunismo e della
legge marziale.
Elisa Ferrante ha illustrato lo spirito che animò i protagonisti di Solidarność che riuscirono a coinvolgere nella loro lotta sindacale tutto
un popolo che anelava a una nuova coscienza,
a una nuova dignità, alla libertà dal regime comunista.
Andrea Puglia, giovane e preparatissimo
critico cinematografico, ci ha introdotto alla
visione di questo bellissimo film biografico,
storico e drammatico. Prodotto in Polonia nel
2009, con 7 mila attori e comparse, 7 mesi di
riprese in 14 città, racconta la storia di un sacerdote martire.
Particolare è il montaggio di spezzoni di filmati storici che si alternano a scene recitate
per ricostruire al meglio il contesto in cui la vicenda si svolge.
Padre Popieluszko è inviato come vicario
alla parrocchia di S.Stanislao Kostka, dove ha
sede la Huta Warszawa, la grande acciaieria di trasferirsi a Roma per approfondire gli studi,
già in passato terreno di scontro tra operai e ma lui rifiuta. Il regime conduce una violenta
governo.
campagna mediatica contro di lui, definendolo
Poco dopo il suo arrivo, gli operai, ridotti alla «un fanatico politico», viene arrestato due volfame dall’ennesimo aumento dei prezzi, inizia- te e subisce ben tredici interrogatori.
no uno sciopero e chiedono al cardinale WyIl 19 ottobre del 1984, mentre sta tornando
szynski di designare un sacerdote per poter da Bydgoszcz, 250 km da Varsavia, padre
seguire la Messa anche durante l’occupazione Jerzy è rapito da tre funzionari del Ministero
dell’acciaieria. Nell’agosto 1980, Padre Jerzy dell’Interno, il suo autista fugge e dà l’allarme.
diventa il cappellano di Solidarność, il primo
Il sacerdote è selvaggiamente picchiato e sesindacato libero al di là della cortina di ferro.
viziato e poi gettato ancora vivo nelle acque
Nel 1981 viene introdotta la legge marziale: gelide della Vistola. Padre Popieluszko muore
padre Popieluszko è fra gli organizzatori del a soli 37 anni. Il suo corpo sarà ritrovato il 30
Comitato di aiuto ai perseguitati e alle loro fa- ottobre, nel lago di Wloclawek.
miglie.
Migliaia di polacchi partecipano al suo funeNella chiesa di S. Stanislao ogni mese cele- rale e, da quel momento in poi, non hanno più
bra una Messa per la Patria cui partecipano paura di esigere la verità. Il regime comunista
migliaia di persone, operai, intellettuali, cre- pensava di essersi liberato di un oppositore,
denti e non credenti. Nelle sue omelie parla ma non sapeva che «il sangue dei martiri è
di libertà ed esorta i polacchi «a vivere nella seme di cristiani». Il sacrificio estremo di paverità dei figli di Dio, non nella menzogna im- dre Popieluszko fu indicato da Giovanni Paoposta dal regime». Le autorità temono la sua lo II come «il tributo di sangue che ha salvato
influenza e lo accusano di attività anti-statale, l’Europa».
tentano di screditarlo con false
accuse, uccidono figli e parenti
delle persone più vicine a lui e
lo minacciano apertamente.
Nel settembre dell’83, padre
Popieluszko organizza il primo
pellegrinaggio di operai a Czestochowa, in onore della Madonna Nera.
Nel dicembre successivo è interrogato e fermato dalla polizia
per «aver abusato della libertà
di coscienza e di confessione,
sia durante gli uffici religiosi,
che nelle sue omelie».
Il Cardinale Glemp gli propone
Foto: archivio «Centro Karta».
Cassa disoccupazione cristiano sociale / OCST...
...la cassa numero 1 in Ticino
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lavoro
16
Info  Balcani
29 settembre 2011 il Lavoro
Pagina a cura di Slavko Bojanic
Bosna i Hercegovina
Bh. vlasti tvrde: Bezvizni režim nije ugrožen
Brisel
da bi mogao da se vrati vizni režim, ali problem
imamo sa azilantima koji su se pojavili u Belgiji
iz BiH, iz područja Odžaka, Modriče, Dervente
potpuno anulira i da ne rušimo na taj način imidž
BiH’’, navodi šef Monitoring tima zaduženog za
praćenje primjene bezviznog režima pri Ministarstvu Bakir Dautbašić.
DŽENANA HALIMOVIĆ
Istraga o varanju bh. građana
«Bezvizni režim nije ugrožen i nema bojazni
Šef diplomatskog ureda Ambasade Belgije
u BiH Alex Lenaerts za RSE govori o
problemu povećanih zahtjeva građana BiH za
azil u ovoj zemlji, te problemima koji iz toga
mogu proisteći.
RSE: Gospodine Lenaerts s kakvim
informacijama raspolažete kada je u pitanju
povećanje broja zahtjeva građana BiH za azil
u Belgiji?
A
larmantno povećanje zahtjeva bh
građana za azil u Belgiji prijeti da izazove ozbiljne posljedice po bezvizni
režim. Prema podacima Belgijske ambasade u
Sarajevu, u posljednje dvije sedmice, zaprimljen je jednak broj zahtjeva kao u cijeloj 2010
godini.
Najviše ih dolazi s protora sjeveroistočne
Bosne, gdje ljudi poneseni obećanjima o blagostanju prodaju imovinu i odlaze u kolektivne
centre nadajući se zaposlenju i rješenju socijalnog statusa.
Desetine porodica s područja Orašja,
Modriče, Brčkog i Gradačca masovno se uputilo ka Belgiji gdje traže azil. Nadaju se boljem
životu nego što ga danas imaju. Samo sa
područja Mjesne zajednice Jakeš do sada je
put Belgije otišlo 15 porodica i to uglavnom
povratnika, Bošnjaka i Roma koji rasprodaju imovinu nadajući se boljem životu, navodi
predsjednik MZ Nihad Bahić.
‘Čak su namještaj iz kuće, automobile, sve
prodavali da bi došli do prilike da odu tam’,
kaže predsjednik MZ Jakeš Nihad Bahić.
«Ljudi nemaju radnih mjesta, to je po meni
najveći motiv da svijet odlazi odavde. Ovo kod
mene je više poljoprivredni kraj, a znate da industrije i nema, tako da su ljudi prodavali i po četiri,
pet krava i traktore, čak su namještaj iz kuće, automobile, sve prodavali da bi došli do prilike da
odu tamo. Još desetak familija možda treba sad
za vikend da ide tamo», kaže Bahić.
Diplomatski ured Ambasade Belgije u BiH
potvrdio je da se radi o alarmantnom broju
bh građana koji traže azil, te da su informacije o tome kako će ga u Belgiji dobiti netačne.
Pojasnili su da tražitelji azila ne primaju novac,
te su smješteni u kolektivnim centrima zatvorenog tipa. Primaju samo obroke dok im se
zahtjev obrađuje, ali i da nemaju pravo na rad.
Također su naveli kako će ovakvo ponašanje
ugroziti i imati loše konsekvence za trend
bezviznog režima koje BiH ima danas. I Bahić
potvrđuje kako su njegovi mještani u Belgiji zatekli sve, samo ne blagostanje.
«Evo baš sam sinoć čuo da je to isključivo euro
po danu, tri obroka i više njih u jednoj sobi, da ne
mogu izaći nigdje», navodi Bahić.
Alex Lenaerts:
Građani BiH su žrtve
Ukidanje viznog režima omogućeno je nakon
uvođenja biometrijskog pasoša
Ko i zašto odvodi bh građane u Belgiju
obećavajući im lagodan život u fazi je istrage,
navodi Dautbašić.
«Mi smo već poduzeli niz aktivnosti na samom terenu kako bismo pronašli odakle takve špekulacije dolaze na koje, na žalost, naši
građani nasijedaju. To se već istražuje i to već
dolazi u domen krivičnog djela», naglašava
Dautbašić.
Prema podacima kojima raspolaže Ministarstvo sigurnosti BiH zemlja se suočava
sa problemom da se kao azilanti pojavljuju
građani koji nisu njeni državljani i to uglavnom
osobe iz Srbije i Makedonije.
Dragan Mektić, direktor državne Službe za
poslove sa strancima,
Bh. vlasti tvrde kako od ranije ima osoba
koje nisu iz BiH, a prijavljuju za azil kao njeni građani.
kaže kako je BiH od ranije upoznata da se
osobe koje nisu iz BiH prijavljuju za azil kao
njeni građani. Radi se, kaže, uglavnom o
bivšim izbjeglicama s Kosova koji se nisu htjeli
vratiti, a odbijen im je zahtjev za boravak u BiH.
«Ne radi se o državljanima BiH, već se radi o
građanima sa područja Kosova, koji moraju da
napuste BiH jer nisu državljani BiH, nisu dobili
ovdje status međunarodne zaštite, odnosno nisu
dobili status azila. I oni su i ovdje zloupotrebljavali institut i sad pokušavaju u zapadnoj Evropi da ga zloupotrijebe, a lažno se predstavljaju
da su državljani BiH, oni su bili ovdje samo u
izbjegličkom statusu», kaže Mektić.
Iako je u posljednje vrijeme bilo slučajeva
lažnog predstavljanja, posljednji primjer pokazuje da se zaista radi o bh državljenima koji
posjeduju uredna bh. dokumenta, kategorični
su u Belgijskoj ambasadi u Sarajevu.
Sve češćim, ali i brojnijim zahtjevima za azil
ugrožava se imidž BiH, a prema najavama, EU
će se ozbiljno pozabaviti ovim pitanjem, te će
najvjerovatnije u Bosnu i Hercegovinu uskoro
biti upućena i monitoring komisija. 
Lenaerts: U posljednje dvije sedmice
primili smo oko 100 zahtjeva za azil, što je
jednako broju koji smo primili za za cijelu
prošlu godinu. To je veliko povećanje i
veoma alarmantna situacija.
RSE: Kakve bi mogle biti posljedice po BiH?
Lenaerts: Znate da je Belgija ali cijela
evropska porodica u potpunosti bila za liberalizaciju viza za BiH i pravo da njeni građani
slobodno putuju u šengenskoj zoni, ali ako
idu u Belgiju da bi tražili azil to je zloupotreba i mi moramo nešto poduzeti.
RSE: Prema informacijama u BiH da se
zaključiti kako je građane neko obmanuo
time da će u Belgiji dobiti status, socijalnu
potporu, posao. Mogu li to ostvariti i kakav je
Vaš utisak?
Lenaerts: Nikada ništa nismo obećali
građanima BiH i oni moraju znati da
tražioci azila ne primaju novac, nalaze se u
kolektivnim centrima, nemaju pravo da se
zaposle tako da je sve to laž. Pretpostavljam
da kriminalne organizacije zloupotrebljavaju
građane BiH, tako da su u ovoj situaciji
građani BiH žrtve. Odlaze u Belgiju, traže azil
koji nikada neće dobiti i onda moraju nazad
u BiH gube i novac i iluzije, tako da su oni
žrtve kriminalnih organizacija.
RSE: Institucije koje se bave provedbom
vizne liberalizacije u BiH navode da među
onima koji traže azil u zemaljama EU, pa
tako i Belgiji ima više onih koji se lažno predstavljeju kao bh građeni, a ustvari dolaze iz
Srbije ili Makedonije. Da li je to slučaj i ovoga
puta?
Lenaerts: Prema mojim informacijama radi
se o građanima BiH sa bh. pasošima U pravu
ste da smo imali ranije problem sa građanima
iz Srbije i Makedonije koji su tražili azil, ali
ovaj put radi se zaista o građanima BiH. 
Attualità
29 settembre 2011 il Lavoro
17
Attualità
Ricordando il «Piccolo Mondo Antico»
ANTONIO SANNA
F
inora non ne ho sentito parlare eppure
ricorre quest’anno il centenario della
morte di Antonio Fogazzaro, deceduto a Vicenza, sua città natale, il 5 aprile 1911.
Potrebbe sembrare inopportuno un richiamo
al nostro scrittore proprio da queste pagine,
con tutti i problemi che ci stanno assillando,
ma ritengo sia giusto ricordarlo perché il suo
romanzo «Piccolo mondo antico» si inserisce
nelle vicende dell’Unità d’Italia che, in certo
qual senso, hanno coinvolto anche il Ticino,
ed in quanto le vicissitudini narrate si svolgono sul lago di Lugano più volte ampiamente
descritto.
Di fatto siamo ad Oria in Valsolda, donde era
oriunda la madre, luoghi dove Fogazzaro visse
la sua fanciullezza e rimastigli tanto cari da riviverli anche nelle sue poesie. Qui si era ritirata
la famiglia dopo la caduta di Vicenza nel 1848
a seguito dell’assedio austriaco.
Gli avvenimenti, vissuti in un ambiente familiare religioso e liberale ad un tempo, lasciano
una forte traccia nel nostro autore, benché appena di sei anni, tanto da rievocarne aspetti e
figure in altri romanzi.
Tralasciamo di entrare nella sua vita esteriore
presa dall’attività letteraria (fu anche sindaco
di Vicenza e poi senatore ) e veniamo a «Piccolo mondo antico» in cui il Fogazzaro ha dato
il meglio di se stesso.
La trama è semplice. Franco Maironi sposa
Luisa contro la volontà della nonna, la dura
marchesa Maironi. I due sposi sono divisi da
contrasti interiori: Franco molto religioso è
fiacco e sognatore; Luisa, al contrario, forte
di sentimenti morali e di giustizia non è praticante. Le persecuzioni della marchesa, filo
austriaca, accentua il dissidio, soprattutto in
Luisa che vorrebbe far giudicare la marchesa
perché, complici le autorità politiche, ha fatto
destituire suo zio e distrutto il testamento del
marito che la diseredava a favore del nipote.
Quando Maria, la figlia dei due protagonisti
che tutti conoscono con il nomignolo di Ombretta muore annegata nel lago, il contrasto
spirituale fra i due genitori si accentua. Luisa è
smarrita, quasi folle; Franco trova nel dolore la
forza che non aveva.
Sulla sfondo di questi avvenimenti si delineano le oppressioni, le ansie e le speranze di un
importante momento storico: quello alla vigilia
della seconda guerra d’indipendenza come
era visto in quei piccoli paesi sul lago di Lugano dove è ambientato il romanzo. Sarà la guerra del 1859 combattuta a Solferino e a San
Martino che causò così tanti morti da indurre il
... con la costa, monta sul sagrato la scalinata della
Calcinera, unica via per salire ad Albogasio Superiore sì dallo sbarco sottoposto che da S. Mamette o
da Casarico o da Cadate.
ginevrino Dunant, presente come osservatore,
a ispirare la fondazione della Croce Rossa.
«Piccolo mondo antico» nasce da una quasi
favolosa rievocazione dei luoghi della Valsolda
e del Risorgimento italiano come se l’autore
avesse nostalgia di memorie del suo passato.
Scorrendone le pagine sembra che i personaggi siano figure uscite da antiche stampe cui
spesso è data voce con espressioni dialettali
rendendo vivace la narrazione.
Anche se il Fogazzaro, ai suoi tempi considerato grande scrittore, ha perso tra noi molto
della sua fama, vorrei rivolgere un invito a rileggerlo, quanto meno a ricercare sulle antologie
scolastiche di buona memoria stralci della sua
narrativa, riscoprendo uno dei migliori romanzi dell’ottocento, tradotto anche in un film che
certamente i meno giovani avranno visto. 
Alliance Sud
«L’industria tessile crea un problema
sanitario ed ecologico mondiale»
Adidas, secondo produttore mondiale
di abiti sportivi, eliminerà, entro il 2020,
tutte le sostanze tossiche dalla sua catena di fornitura e dal ciclo di vita dei
suoi prodotti.
D
opo Puma e Nike, Adidas è così il
terzo grande fabbricante di articoli sportivi che cede alla campagna
mondiale di Greenpeace «Detox!- panni sporchi», a meno di due mesi dal suo lancio.
Si tratta di un immenso successo per Greenpeace, per i nostri sforzi in favore della protezione dell’acqua e per un futuro senza prodotti
tossici, poiché con le tre grandi marche sportive, si delinea la prospettiva di una decontaminazione dell’industria tessile nel suo insieme: i
subappaltatori, che producono anche per altre
marche, si conformeranno in futuro, agli standard fissati da Greenpeace. Questi standard
sono però molto più severi delle leggi in vigore
nei paesi del Sud (Cina, Vietnam, Bangladesh,
ecc.). Accettando di decontaminare l’insieme
della loro catena di produzione, Puma, Nike,
e Adidas si sono impegnati a decontaminare
tutti i loro subappaltatori – fabbrica dopo fabbrica, paese dopo paese.
Il cammino è ancora lungo. Per il momento
si tratta solo di dichiarazioni d’intenti. Greenpeace veglierà attentamente a che le imprese
rispettino e mettano effettivamente in pratica
i piani d’azione che devono rendere pubblici
nelle prossime otto settimane. «Le ricerche di
Greenpeace dimostrano che l’industria tessile
crea un problema sanitario ed ecologico mondiale. Nike, Adidas e Puma l’hanno capito a
loro volta e contribuiscono ormai a rivoluzionare l’industria tessile nel suo insieme», dichiara
Matthias Wüthrich, esperto in chimica di Greenpeace Svizzera.
«È urgente porre fine alla crisi mondiale
dei prodotti chimici: i perturbatori endocrini
dell’industria tessile contaminano l’acqua consumata da milioni di persone nei
paesi produttori, come la Cina.
L’uso di questi prodotti è, per la
maggior parte, vietato in Svizzera,
ma vengono liberati dei nonilfenoli, quando questi vestiti importati
sono lavati. I perturbatori endocrini danneggiano, così, anche i corsi d’acqua e le persone
in Svizzera».
Greenpeace chiede all’industria tessile di
bandire dalle sue produzioni tutte le sostanze
chimiche pericolose. Nel corso delle prossime
settimane, Greenpeace negozierà un impegno
a cessare ogni emissione di prodotti chimici
pericolosi con le marche Lacoste, G-Star Raw,
Uniqlo e Li Ning. 
Traduzione Lara Argenta
www.alliancesud.ch
Greenpeace Svizzera
per Infosud e Alliance Sud
18
29 settembre 2011 il Lavoro
L’opinione
Volontari over 65 «Un divieto assurdo»
Ancora una volta gli anziani esclusi dal trasporto bambini
M.MOALLI-POZZORINI* - CARLO FONTANA*
È
giunta in questi giorni la risposta del Consiglio di Stato
al 2°atto parlamentare inoltrato da Claudio Franscella, segretario cantonale dell’associazione.
Ancora una volta la risposta nei confronti dei volontari di GenerazionePiù
è negativa.
Per oltre vent’anni la nostra Associazione ha effettuato un servizio di trasporto di bambini e ragazzi con lievi
disabilità - che necessitavano di servizi quali la logopedia, l’ergoterapia o
la fisioterapia, ma non presentavano
difficoltà di spostamento. Questo servizio di accompagnamento avveniva
dalla sede scolastica o dal domicilio.
Voluto particolarmente per compiere un gesto a beneficio delle famiglie
che, non disponendo sempre di un
secondo veicolo, facevano salti mortali per conciliare lavoro, scuola e orari
dei vari servizi. Una forma di accompagnamento quale volontariato da
parte di anziani che, avendo del tempo a disposizione, spinti dalla convinzione di fare qualcosa di positivo su
più fronti, desideravano collaborare.
Non certo per manie di protagonismo
(o per guadagno).
Anche la seconda risposta del CdS
ripropone il divieto; «… garantire la
sicurezza e la qualità del servizio giustifica la decisione di non permettere
più ai pensionati di condurre i veicoli
per il trasporto di allievi con handicap» e ancora «Alla luce delle prime
esperienze- una molto negativa con
pesanti conseguenze per il bambino
trasportato- sono state adottate alcune disposizioni (prima fra tutte il limite
di età dei trasportatori)…» affermazioni queste che continuano a mettere
l’accento su scarsa consapevolezza e
responsabilità dei volontari.
Le argomentazioni portate dal CdS,
il divieto del trasporto dei bambini, la
mancanza di chiarezza relativa all’episodio di cui sopra (per quanto di nostra conoscenza non ci sono state
esperienze negative) hanno turbato i
nostri associati volontari, che si sono
sentiti trattati da irresponsabili.
Si continua a dire che gli anziani
sono persone ideali per il volontariato,
il Governo ha costituito un «Gruppo di
lavoro Volontariato 2» allo scopo di riconoscere e valorizzare il volontariato,
anche nei contratti di collaborazione e
prestazione (presidente Armando Boneff) e poi si escludono gli over 65 dal
trasportare i bambini e i ragazzi. Non
dimentichiamo che le persone che
guidano l’auto, a partire dal settantesimo anno di età, -e ogni due annidevono sottostare a visita medica che
ne attesta le capacità. Se positiva l’attestazione non pone alcuna limitazione per i passeggeri trasportati.
A conclusione della sua risposta
il governo scrive «…Nel caso in cui
il numero di professionisti non fosse sufficiente il CdS è disponibile ad
attribuire il compito anche ai pensionati». Allora? Gli over 65 sono o non
sono idonei al servizio di trasporto?
Inoltre se il DECS con il neo direttore Bertoli, concedesse fiducia agli
anziani -muniti di regolare permesso
e certificato medico- bisogna tenere
presente che considerare unicamente
le classi di età dai 65 ai 70 anni è troppo limitato.
GenerazionePiù Mendrisiotto auspica che questa decisione possa essere
corretta ridando dignità agli anziani. 
Comitato di GenerazionePiù
*la presidente
*il presidente onorario (e responsabile trasporti)
Radio Fiume Ticino
Evergreen: ora in onda in tutto il Ticino
È
ricominciata la seconda serie
della trasmissione Evergreen
su Radio fiume Ticino, recentemente premiata quale radio svizzera
dell’anno.
La trasmissione dedicata alla Terza
età, curata per GenerazionePiù dal segretario cantonale Claudio Franscella,
va in onda ogni mercoledì alle 18.00
con replica alla domenica mattina
alle 8.00.
Novità: da settembre le frequenze di
Radio fiume Ticino si estendono su
tutto il territorio ticinese:
Luganese e Mendrisiotto: 100.0 fm
Locarnese e Centovalli: 107.1 fm
Bellinzonese e Riviera: 90.6 fm
Vallemaggia e Gambarogno: 93.0 fm
Via cavo: 90.6 fm
La trasmissione Eveergreen può essere ascoltata anche via Internet a
www.radioticino.com 
19
29 settembre 2011 il Lavoro
Società
I giovani parlano degli anziani
Il tema sotto trattato nasce da una
discussione avvenuta in una classe
ticinese sulla terza età. Il punto di
partenza è stata una poesia di Mimnermo, antico lirico greco, dal titolo «Come le foglie». Così cantava il
poeta: «...che breve tempo dura la giovinezza bella: sul capo subito pende dell’uomo
la funesta, la spaventosa vecchiezza, odioso,
insieme, e deforme e spregiato lo rende, gli
occhi e l’animo avvolge, li rovina e li offusca».
Da tale visione della vecchiaia, così
malinconico e pessimista, i ragazzi
hanno in genere preso le distanze,
mostrando al contrario sensibilità e
riconoscenza verso i loro nonni.
Non c’era gioia sui loro volti...
Farci riflettere sul problema degli
anziani può sembrare un argomento
fuori dai nostri interessi, presi come
siamo a vivere con spensieratezza il
nostro presente e a immaginare il nostro futuro tinto di rosa.
Eppure anche noi fra qualche anno
entreremo a far parte del così detto
«mondo degli adulti» e più tardi diventeremo persone della «terza età».
Quando penso agli anziani la prima
immagine che mi viene in mente è
quella della mia nonna paterna Tere-
sa. È una simpatica persona, ancora
molto attiva, premurosa con noi nipoti, ricca di energia e di interessi: se
avrò la fortuna di diventare «anziana»,
per certi aspetti mi piacerebbe assomigliare a lei.
C’è però un’altra immagine che mi
viene in mente quando penso agli
anziani: il giardino di una Casa di Riposo. Credo che questo sia uno dei
luoghi più tristi del mondo. Mi è capitato di visitare una «Casa per anziani».
Era un edificio ben attrezzato, circondato da un vasto parco. La cosa che
mi colpì di quel parco fu il silenzio: vi
passeggiavano soli o a piccoli gruppi degli anziani. Non c’era gioia, i loro
sguardi lasciavano trasparire la rassegnazione.
Ho pensato a quanto sia egoista
la nostra società: l’uomo viene apprezzato fino a quando produce, poi
quando non è più autosufficiente lo si
emargina così, immerso nella solitudine, l’anziano muore nell’anima prima
ancora che nel corpo.
La terza immagine che mi torna alla
mente è ancora quella di un giardino:
il centro dell’associazione pensionati del mio paese, immerso anch’esso
nel verde di un bel parco. Qui si in-
contrano gli anziani per trascorrere in
«compagnia» la giornata. In una palestra, appositamente allestita, vengono
aiutati gli anziani che hanno difficoltà
motorie.
Gli anziani che non si sentono di prepararsi il pranzo, possono usufruire di
pasti caldi a domicilio, preparati e portati da un gruppo di volontari che hanno anche il compito di far loro compagnia. Nel centro inoltre si organizzano:
giochi sportivi, balli, gite, mostre di
cucito, di ceramiche, di pittura e conferenze e tombole. Il tutto per tenere
occupati la mente e il fisico.
In questo modo gli anziani non si
sentono soli, emarginati, ma protagonisti della propria vita.
Penso che questo esempio, ovviamente da migliorare e perfezionare,
possa essere una risposta valida al
problema degli anziani nella nostra soSilvia
cietà. 
Sulla prossima pagina de Il Lavoro dedicata a GenerazionePiù pubblicheremo altre testimonianze di
giovani. Chi volesse esprimersi sul mondo della terza
età può inviare il materiale a: Segretariato cantonale
GenerazionePiù,Via Balestra 19- 6900 Lugano
Sezione del Mendrisiotto
Parco gole della Breggia: ottima esibizione del nostro Coro
B
uona la partecipazione all’incontro degli anziani dei paesi vicini al Parco delle Gole
della Breggia, che quest’anno ricorda
il decimo Anniversario di fondazione
del Primo Geoparco in Svizzera.
Per l’occasione la Direzione organizzatrice, che ringraziamo, ha invitato
due cori ad animare il pomeriggio: il
coro di GenerazionePiù del Mendrisiotto e il coro Casa Anziani di Balerna.
Erano presenti diversi degenti delle
Case per Anziani e diurne dei dintorni che hanno potuto godere dell’amicizia di tante e nuove conoscenze e
respirare l’aria del magnifico parco
del Ghitello in cui è inserito il mulino
del 1606 restaurato e funzionante. Il
saluto d’accoglienza è stato rivolto ai
numerosi convenuti dalla presidente
dell’Associazione «Amici del Parco»
signora Edda Vanini che si è sentita onorata della numerosa presenza.
È seguita un’interessante descrizione di Orlando Casellini sulla storia e
la nascita del Parco delle Gole della
Breggia, racconti antichi sui mulini e
mugnai che al Ghitello operavano con
tanto rispetto della natura.
Gli anziani sono stati invitati a percorrere il nuovo sentiero, inaugurato in
occasione del decennio che ci proponeva il ricordo delle strutture di legno
scolpite, una storia che iniziò quattro
miliardi di anni fa!
I due cori si sono esibiti in diverse riprese con canzoni popolari, molto apprezzate dagli anziani presenti.
Con una merenda offerta si è concluso l’allegro incontro, con la speranza
che si ripeta in futuro.
Un sentito grazie vada all’instancabile segretaria signora Stefania Guidotti
e alla direzione del Parco. 
Un anziano per tutti
20
29 settembre 2011 il Lavoro
Sezione di Lugano
Gita a Berna: ottimo successo
FABRIZIO TAMI
M
artedì 6 settembre un nutrito gruppo di associati si
è recato a Berna in visita a
Palazzo Federale.
Alle 6 del mattino ecco il gruppo lentamente comporsi per la partenza dallo stadio di Cornaredo, accolti da un
comodo autobus ARL alla cui guida
ritroviamo una nostra vecchia conoscenza, Fabio Spanò. Alle ore 06.15
dopo la salita degli ultimi partecipanti
al parcheggio della Stazione FFS di
Lugano, ci avviamo in autostrada verso la capitale federale, Berna, terza
città Svizzera per popolazione, non-
ché patrimonio UNESCO.
Dopo un breve tratto a piedi ecco Palazzo Federale in tutto il
suo splendore. Passati i rituali controlli
di sicurezza, siamo
accolti dalla nostra
giovane guida Yves
Baeriswil, il quale ci
illustra con dovizia
di particolari, oltre
che in buon italiano,
le bellezze di questo
palazzo e dell’aula del
Consiglio Nazionale;
durante il giro abbiamo avuto anche
la fortuna di intravvedere la Consigliera Federale Simonetta Sommaruga. La
visita si conclude in un luogo storico, il
famoso «corridoio dei passi perduti». Ci
trasferiamo al ristorante «Kornhauskeller», ritrovo tipico di Berna, ove notoriamente i Consiglieri Federali consumano
i pasti. Dopo l’ottimo pranzo, a piedi,
attraversiamo il centro storico, presso
la stazione FFS, risaliamo sull’autobus
per raggiungere la «fossa degli orsi» per
una breve visita. Alle 16 riprendiamo la
via del ritorno, con un arrivederci alla
nostra capitale Federale.
Anche stavolta l’attivo comitato di
Lugano ha fatto centro, la scelta di
Berna, quale meta, ha incontrato l’interesse degli associati.
Grazie a Claudia Righetti, ineffabile e
simpatica guida, a Fabio Spanò attento e sperimentato autista e al comitato sezionale di Lugano.
Agenda
Bellinzona
 Venerdì 7 ottobre, Coro, ore 14.00,
Vita Serena a Giubiasco
 Venerdì 13 ottobre, Visita Fattoria
Bellotti, ritrovo ore 14.15 Mercato Coperto a Giubiasco, seguirà spuntino.
Locarno
 Giovedì 6 ottobre, ore 12.00 presso
il Ristorante Stella a Locarno consueto
ritrovo per il Pranzo del 1° giovedì del
mese, Iscrizioni: tel. 091 7513052.
 Martedì 18 ottobre, alle ore 15.00,
nel salone del Centro Parrocchiale di
Sant’Antonio a Locarno, Castagnata.
Per ragioni organizzative iscrizioni già da
subito telefonando al no. 091 7513052,
entro il 14 ottobre.
Lugano
 Giovedì 13 ottobre, ore 14.15, Sa-
lone OCST, v. Balestra Lugano, Conferenza : «L’Islam». Relatori l’Imam Jelassi e Adnan Hariri, vice-presidente della
Lega dei Musulmani in Ticino a Lugano.
Al termine merenda e due giri di tombola.
Mendrisio
 Martedì 11 ottobre, ore 14.30 Pomeriggio al Museo dei Fossili con visita
al nuovo spazio (in attesa dell’apertura del nuovo Visitor Center - Unesco).
Ritrovo posteggio comunale di Meride.
Segue rinfresco. Info e iscrizioni: tel.
091 640511, entro il 7 ottobre.
 Mercoledì 26 ottobre, dalle 14 incontro formativo, «L’anziano alla guida
nel traffico in continuo aumento» centro
scolastico Canavée. Annunciarsi entro il
10 ottobre: tel. 091 6405111.
 Giovedì 27 ottobre Coro sezionale
e incontro con gli anziani della Casa Girotondo di Novazzano. Ritrovo alle ore
15.00.
 Giovedì 3 novembre Assemblea
sezionale con castagnata. Riservare la
data. Dettagli seguiranno direttamente
agli associati.
Tre Valli
 Martedì 18 ottobre, ore 14.15, conferenza medica del Dott. Nestor Blandon
sul tema «Il Check Up». Centro Giovani
a Bodio. Al termine rinfresco.
 Gita a Berlino-Dresda dal 22 al 26
aprile 2012, in collaborazione con Dreams Travel. Costo a persona in camera
doppia: fr.1’290. Suppl. camera singola: fr. 200; assicurazione annullamento
(malattia, infortuni): fr 30. Iscrizioni: entro il 30 settembre. Tel. 091 8730120.
Consiglio svizzero degli anziani
 Giovedì 27 ottobre, Giornata d’autunno, Centro Congressi, Bienne, inizio
ore 9.30.
Tema: «Salute, pagare di più per meno
prestazioni?».
Costo: fr. 50 (compreso pasto e bevande analcoliche).
Info: tel. 031 9241100 segretariato del
CSA; [email protected]
29 settembre 2011 il Lavoro
Pagina a cura di Rogério Sampaio - Sindacato Interprofessionale
Centro Formação Profissional
Trabalhadores da construção
12.000 pessoas a manifestarem á Berna
ROGÉRIO SAMPAIO
R
ealizou-se no passado sábado dia
24 de Setembro uma grande manifestação de trabalhadores da construção, por um novo contrato Nacional de Trabalho (CNT)
Os sindicatos convocaram
os seus afiliados á manifestarem em Berna, devido ao
bloqueio dos Empresários
Construtores nas negociações
para à renovação do Contrato
Nacional de Trabalho.
A praça federal em Berna foi
pequena para acolher tanta
gente. Os trabalhadores responderam em massa ao apelo dos sindicatos e encheram
ás ruas de Berna.
O CNT é o contrato colectivo para os trabalhadores da construção civil, regula às condições
de trabalho neste ramo. Este ano, o contrato
deve ser renegociado.
Para os trabalhadores da construção, é claro
Precisamos de mais protecção!
Syna reivindica portanto:
• Melhor protecção contra o despedimento
• A segurança no trabalho (segurança e protecção da saúde)
• Regulamento para trabalho em caso de
Membros do sindicato português STCDE na
manifestação em Berna
21
mau tempo, com riscos para à saúde.
• Salário integral em caso de doença, acidente ou devido à interrupção do trabalho por mau
tempo.
• Limitação a recurso do trabalho temporário
e por empreitada.
Os patrões propuseram nas negociações preliminares reduções maciças. Querem pagar abaixo do salário mínimo, querem piorar a protecção
contra o despedimento e influenciar de forma
autónoma os horários de trabalhos. A Syna vai
lutar junto com os trabalhadores da construção,
para melhorar o Contrato Nacional de Trabalho
e defender-nos, contra às novas tentativas dos
patrões de piorarem às condições de trabalho.
Por estes motivos fomos manifestar à Berna para deixar uma mensagem clara ao
patrões que não abdicaremos dos direitos
conquistados, nem aceitaremos redução
de salário mínimo.
Na praça federal estiveram também dirigentes sindicais e trabalhadores das
embaixadas, consulados e missões diplomáticas, que já vão na quarta semana
de greve, sem que o Governo de Portugal
e o Presidente da República tomem qualquer atitude, continuam surdos e mudos.
Delegação espanhola e
.portuguesa em Sursse
N
o dia 13 de Setembro realizou-se
em Sursse, no Centro de Formação
Profissional da Sociedade Suíça de
Empresários Construtores um encontro entra
às delegações de Portugal e Espanha, com o
seus parceiros sociais da Sociedade Suíça de
Empresários Construtores, Parifond e os Sindicatos Unia e Syna. As delegações fizeram-se
representar pelos seguintes elemetos: Consulado de Espanha: Manuel Jara Garcia, José Luís
Villar Rodriguez, Fundacion Laboral; Alfonso
Gonzalez Rojo, António Garcia Lopez, Portugal:
Luís Ferreira da Silva e António Bastos. CICCOPN, Suíça: Centro de Sursse: Marco Gervási,
Burkaltern
R. Affentranger, Parifond:Didier
Stefen
Hollenstein e
pela S.S.E.C. Jean.P. Grossmann; Unia: Marilia
Mendes, Aurora Garcia ,Kaufmann André, Syna:
Rogério Sampaio.
Mais uma vez foi questionado á presença e
o interesse das autoridades portuguesas na
Suiça, que mais uma vez, não se fizerem representar. Este encontro destina-se à fortalecer os
laços de cooperação entre às partes e preparar
os cursos de formação que se realizam em Portugal e Espanha nos meses de Janeiro e Fevereiro. Por outro lado, às delegações visitaram os
instrutores portugueses e espanhóis que anualmente se deslocam ao Centro de Sursse para
receberem formação e melhorarem os seus
conhecimentos em diversas áreas.
Ficou agendado a visita à Espanha e Portugal
no próximo dia 15 de Janeiro de 2012.
A delegação portuguesa acompanhada pelo
Marco Gervasi fez uma visita a cidade de Fribourg. 
Serviços consulares
Portas desrespeita 200 mil imigrantes com a sua arrogância
ROGÉRIO SAMPAIO
J
á lá vão 4 semanas que os funcionários
consulares entraram em greve em
defesa dos seus salários. Infelizmente numa atitude de arrogância do ministro da
tutela Sr Paulo Portas e naturalmente também
do primeiro ministro, que até ao momento não
demonstraram nem um gesto de boa vontade
na resolução da situação que afecta 200 mil
trabalhadores imigrantes e os próprios funcionários consulares.
Consulados fechados e embaixadas encerradas
Por outro lado é incompreensível o silêncio
do senhor embaixador e dos cônsules, que
face à situação que lesa o interesse de 200
mil imigrante, não emitiram um comunicado a
Comunidade portuguesa informando-a do encerramento dos serviços consulares. Muitos
portugueses perdem dias de trabalho, dinheiro
dos transportes para se deslocarem aos consulados em vão.
Na praça federal estiveram também dirigentes sindicais e trabalhadores das embaixadas, consulados e missões diplomáticas, que
já vão na quarta semana de greve, sem que
o Governo de Portugal e o Presidente da República tomem qualquer atitude, continuando
surdos e mudos. Esse silêncio, demonstra de
forma insofismável o desrespeito não só pelos
funcionários, como também para os imigrantes, que ficam impedidos de viajar ou resolver
assuntos urgentes, porque os serviços estão
encerrados. Os funcionários consulares batem
por uma causa justa que é a defesa do seu
sustento diário. Penso que chegou a hora da
comunidade portuguesa imigrante entrar nessa luta. Podemos, através de email entupir os
serviços de negócios estrangeiros, presidência
da república e o parlamento com um abaixo
assinado.
Não podemos continuar passivos perante
tanto desprezo. 
22
Attualità
29 settembre 2011 il Lavoro
Energia
Nucleare: è un rischio?
FLAVIO ERCOLANI
Gli incidenti agli impianti nucleari per la
produzione di energia elettrica (Chernobyl 1986 e Fukushima 2011) vanno
considerati «incidenti al nucleare» e non
«incidenti nucleari». Non sono scaturiti
da guasti ai reattori, ma sono stati provocati o da un approccio improprio o da
una superficiale valutazione dei rischi sismici.
P
er onestà intellettuale occorre riconoscere che il mondo ha visto,
purtroppo, il lato peggiore dell’uso
dell’energia atomica, definita in seguito nucleare. L’assioma: nucleare=distruzione è facilmente intuibile nell’ambiente in cui i tragici eventi
l’hanno generato. Le due bombe sganciate nel
1945 su Hiroshima (5 agosto) e Nagasaki (9
agosto) hanno provocato e continuano a provocare migliaia di vittime. Cinicamente si può
sostenere che i morti dopo lo scoppio dei due
ordigni non hanno sofferto, ma chi è deceduto
dopo giorni, mesi o anni ha sofferto terribilmente e altri continueranno a soffrire e morire a causa di questi eventi bellici.
Il 2 dicembre 1942 all’università di Chicago,
La prima bomba atomica: «Little Boy»
Enrico Fermi e la sua squadra di ricercatori hanno «acceso» quella che un tempo era definita la
«pila atomica». Purtroppo gli Stati Uniti d’America erano interessati a questo esperimento più
per scopi militari che per l’uso pacifico della
«reazione a catena controllata» dell’uranio.
Le prime sei centrali nucleari costruite negli
USA erano a scopo militare, per produrre plutonio da usare poi nelle bombe nucleari e la
produzione di energia elettrica era considerata
un «effetto collaterale». Più tardi queste furono
cedute per l’uso civile e i militari si attrezzarono
differentemente per produrre il loro «combustibile» di morte. Lo stesso avvenne più tardi con
la rete, poi messa a disposizione dei civili e che
oggi conosciamo come Internet.
Come potete notare l’energia nucleare, la rete
e altre applicazioni prodotte dalla ricerca scientifica di punta sono da considerare «neutra»
dal punto di vista morale. È l’uso che se ne fa
che mette al servizio dell’uomo (produzione di
elettricità, radioterapia, RMN, ecc.) oppure serve per costruire ordigni che seminano morte e
distruzione (bombe nucleari, pornografia, ecc.).
Chernobyl 26 aprile 1986
La tecnologia usata per costruire i reattori da
parte dell’ex URSS era di tipo «primitivo», si
direbbe oggigiorno «al risparmio». Il nocciolo
del reattore era circondato da blocchi di grafite (una sorta di costruzione con mattoncini
tipo «Lego»). La grafite, a una temperatura di
circa 1400 °C s’incendia spontaneamente, così
come l’acqua (H2O) a circa 1000 °C si scinde in
idrogeno (H) e ossigeno (O).Questo rudimentale
reattore era protetto da una costruzione, simile a un capannone industriale prefabbricato, lo
stesso dicasi per la sala turbine e alternatore.
La notte dell’incidente, ingegneri elettrotecnici
stavano sperimentando se un alternatore, in fase
di disattivazione, era in grado o meno di funzionare come «generatore d’emergenza». L’esperimento denota scarsa conoscenza delle leggi che
governano l’elettrotecnica, un ingegnere dovrebbe conoscerle poiché fanno parte del suo «bagaglio professionale».
Le condizioni che regolano il processo di produzione di elettricità sono quelle che: «Muovendo una bobina all’interno di un campo magnetico, nella bobina è indotta una tensione elettrica.
Più veloce è la rotazione, più elevata è la tensione in essa generata». Se si riduce la velocità
di rotazione, si riduce anche la tensione generata e quindi il generatore non è più in grado di
fornire elettricità a sufficienza. A un certo punto
della notte, durante lo spegnimento del reattore
numero 4, iniziarono le manovre per la realizzazione dell’esperimento (definirlo da «apprendisti
stregoni» è un tragico eufemismo) che ebbe poi
– come tutto il mondo apprese nei giorni successivi al 26 aprile – il terribile epilogo di morte.
Il reattore si «difendeva» lanciando allarmi di
mal funzionamento, ma gli addetti nella centrale di comando continuavano imperterriti nel
loro pazzesco esperimento. Quando finalmente
si accorsero che il reattore era incontrollabile
perché «impazzito», era ormai troppo tardi. La
bolla d’idrogeno esplose, il carro ponte crollò, la
grafite s’incendiò e Chernobyl divenne ingovernabile e seminò radioattività su tutta l’Europa.
Ora tutto riposa in un sarcofago di cemento
costruito in fretta e furia nei mesi successivi,
L’attuale sarcofago
ma che si sta sgretolando e presto o tardi la
comunità europea e mondiale dovrà sostituirlo con un secondo, più resistente, più
duraturo.
(Continua ...)
VITA NOSTRA
„„Fedeltà all’OCST
• Al vice-segretario cantonale Nando Ceruso felicitazioni per i venti anni
di servizio. Il suo impegno
nell’OCST risale a ben prima, a partire cioè da quando, giovanissimo, giunse in
Ticino dalla Sardegna per
lavorare alla Monteforno di
Bodio. È nel contesto di questa emblematica azienda
siderurgica che, accanto alla progressione di responsabilità professionali, mise in luce tangibili doti di conduzione e di organizzazione dell’azione sindacale tanto
nella sua azienda quanto nell’intero settore industriale.
Fu in prima linea nella commissione aziendale e in in-
dimenticate azioni di lotta. Le sue attitudini lo portarono
dapprima nella Direttiva cantonale e alla vice-presidenza del nostro movimento e successivamente ad essere
assunto quale collaboratore dell’Organizzazione con la
funzione di vice-segretario cantonale. In questi venti
anni ha operato soprattutto nel settore del personale di
vendita, contribuendo ad imprimere una spinta decisiva
alla difesa e all’affermazione di questa categoria. Si è
pure dedicato ai temi dell’immigrazione, coordinando
tra l’altro il comitato dei lavoratori esteri, il centro di
competenza per l’integrazione ed operando all’interno
della Commissione tripartita. A lui, che si è sempre distinto per dinamismo e combattività, giungano le felicitazioni di tutto il movimento.
• Gianpietro Leonardi, raggiunge i quindici anni di attività lavorativa al segretariato Sopraceneri, sede di Locarno. Addetto al servizio esterno è apprezzato sia dai
colleghi che dai numerosi associati che giornalmente
raggiunge sul posto di lavoro.
Sempre disponibile, caratterialmente solare, con grande
simpatia e gentilezza sa trovare ad ogni problema una
soluzione.
È stato pure per diversi anni presidente della sezione
Edili di Locarno, incarico che gli ha permesso di essere particolarmente sensibile ai
temi che riguardano questo settore. Nel complimentarci per il
significativo traguardo raggiunto
gli auguriamo di continuare ancora a lungo il prezioso servizio
a favore dei nostri associati e di
tutta la grande famiglia dell’Organizzazione cristiano sociale
ticinese.
Giornale Aperto
29 settembre 2011 il Lavoro
23
Le Domande dei Lettori
Si avvicina l’età del pensionamento, cosa fare?
Egregi signori, ho 55 anni ed ho lavorato per
circa 6 anni in Svizzera,poi in Italia, dove sto
ancora lavorando. È ancora possibile utilizzare
gli anni della Svizzera e unirli a quelli italiani per
raggiungere il totale necessario ad andare in
pensione in Italia? Gli anni «prestati» li perderò
o al momento del pensionamento in Svizzera
mi daranno la possibilità di avere un minimo di
pensione?
Michela M., Porlezza
Carissima Michela,
occorre prima di tutto evidenziare che gli accordi in materia di sicurezza sociale attualmente in vigore tra l’Italia e la Svizzera, sono gli accordi validi in tutta l’Unione Europea. Il concetto
fondamentale di questi accordi è che l’Unione
Europea non ha imposto una legge pensionistica valida per tutti gli stati, ma ha disposto delle
leggi per stabilire dei «ponti» tra le normative
presenti in ciascuno stato. Questo collegamento tra diversi stati consiste nella possibilità di
utilizzare in modo «figurativo» i contributi versati
nelle diverse nazioni per perfezionare il requisito contributivo minimo, eventualmente presente nella normativa di un singolo stato. Nel tuo
caso la legge italiana prevede due possibilità di
pensionamento: come pensione di vecchiaia, a
condizione di avere 60 anni (65 per gli uomini)
e almeno 20 anni di contribuzione; l’altra alternativa è la pensione di anzianità, cui si accede
prima del raggiungimento dell’età per la pensione di vecchiaia, con regole che diventano
estremamente difficili da spiegare in un articolo, per semplificare il tutto, si può richiedere il
pensionamento di anzianità al raggiungimento
dei 40 anni di contribuzione. Avendo lavorato
in Svizzera per 6 anni, occorrerà lavorare in
Italia per un minimo di 14 anni per richiedere
la pensione di vecchiaia, e almeno 34 anni per
richiedere la pensione di anzianità. Infatti all’atto di presentazione della domanda di pensione
l’INPS italiano, chiederà all’ente svizzero l’invio
di una comunicazione dei periodi assicurativi
e verificherà se complessivamente potrai far
valere gli anni di contribuzione necessari per il
pensionamento. Come ho detto prima i contributi svizzeri sono utilizzati in modo figurativo,
di conseguenza saranno utilizzati per la maturazione del requisito contributivo, ma non per
il calcolo della pensione, che sarà basato unicamente sulla contribuzione versata in Italia. I
6 anni di contributi svizzeri daranno diritto alla
pensione svizzera in quanto la legge stabilisce
il diritto alla pensione con un minimo di 1 anno.
L’età di pensionamento per le donne è attualmente al compimento dei 64 anni (per gli uomini
65) ed è possibile chiedere l’anticipo della pensione di uno o al massimo due anni; la richiesta
di rendita anticipata comporterà una riduzione
permanente del 6,8% per un anno (a 63 anni) e
del 13,6% per due anni di anticipo (a 62 anni).
La richiesta di rendita anticipata può essere
avanzata anche dagli uomini, con le medesime
modalità di uno, massimo due anni di anticipo
(quindi a 64 o 63 anni), subendo la medesima
riduzione in percentuale. Da ultimo un avvertimento: la rendita di vecchiaia anticipata svizzera sarà accolta solamente se presentata al
massimo entro il mese di compimento dell’età
prescelta, per tale ragione ti invitiamo a prendere contatto con i nostri uffici 4 mesi prima della
data stabilita, ti daremo la lista dei documenti
da preparare e ti fisseremo un appuntamento
per la compilazione della domanda di pensione,
in modo tale da fare la domanda senza ulteriori
file e attese!
Cordiali saluti.
Roberto Crugnola
Patronato Inas Cisl
Frontalierato Svizzera
VITA NOSTRA
„„Felicitazioni
• a Simone Giovane, socio segr. Luganese e a Giuseppina Carrillo per la nascita di Luca, al quale auguriamo
un futuro ricco di cose belle.
• a Dzelili Elsadat, socio Metalcostruttori e a Semire
Kastrati, per la nascita di Enes, con tanti auguri.
• a Nicola Gambale, affezionato socio Carrozzerie, e a
Sandra Mendoza, per la nascita di Leonardo, al quale
facciamo tanti auguri di un futuro felice.
• a Luigi Fontana, socio settore Vendita, e a Cinzia, per
la nascita di Alessandro, con tanti auguri di ogni bene.
• a Luca Montagner, socio settore Carrozzerie, e alla
moglie Luzia, per la nascita di Alex, con l’augurio di un
futuro sereno accanto alla sorella Asia.
• a Mirko Curti, socio settore Edilizia, e a Elena Mancassola, per la nascita di Giulia, alla quale auguriamo
ogni bene accanto al fratellino Riccardo.
• a Salvatore Manfredi, socio settore Marmisti Graniti,
e a Francesca Giordano, per la nascita di Riccardo Michele con l’augurio di tante cose belle in compagnia del
fratellino Tommaso.
• a Giuseppe Lo Vano, socio settore Edilizia, e ad Ale-
Editore
Organizzazione cristiano-sociale ticinese
Redazione e amministrazione
Responsabile: Benedetta Rigotti
In redazione: Maurizia Conti
tel. 0919211551 ; fax 0919242471
via Balestra 19, 6900 Lugano
[email protected]
xandra, per la nascita di Aaron Lo Vano-Petrovic, con
l’augurio di un futuro ricco di cose belle.
• a Samuele Malaguti, socio settore Banche, e a Patrizia, per la nascita di Gionata Luke, con tanti auguri
di ogni bene.
• ad Antonello Bergamaschi, socio settore Autorimesse, e a Beatrice Scacchi, per la nascita, lo scorso
giugno, di Valentina, alla quale auguriamo un futuro
sereno, felice e ricco di cose belle.
„„ Auguri
• ad Alessio Curti, socio settore Edile, e a Viviana Monga, che, attorniati da parenti e amici, sabato 24 settembre, nella chiesa parrocchiale di S. Bartolomeo Val
Cavargna, si sono uniti in matrimonio.
„„Condoglianze
• a Omar Dotti di Morbio Superiore, socio sez. Dipendenti dello Stato, e famigliari tutti, per la morte del papà
Emilito.
• alla figlia Cleofe, al genero Eugenio Rocca, socio settore gessatori, ai nipoti e parenti tutti, per la scomparsa della loro cara Dolores Jopiti-Soldini.
Stampa
Centro Stampa Ticino SA
Via Industria, 6933 Muzzano
Pubblicità
Publilavoro Sagl
Via Balestra 19, 6900 Lugano,
tel 0919211551
[email protected]
Tiratura confermata REMP
40'672 copie
• alla moglie Rosanna, al figlio Sefano, alla sorella Maria, al fratello Remo, ai parenti tutti, per la scomparsa
del loro caro congiunto Giuseppe De Mario di Manno,
socio GenerazionePiù.
• al marito Fabio, al figlio Ivan, socio, al suocero Mario, socio GenerazionePiù Lugano, ai familiari e parenti
tutti, per la prematura scomparsa della loro cara congiunta Marisa Donati.
• alla figlia Nicia con il marito Lindo Pippi, al nipote
Christian, ai familiari e parenti tutti, per la scomparsa
del loro caro congiunto Colberto Turcati, socio GenerazionePiù Lugano.
• ai familiari di Elvezio Viel di Castel San Pietro, socio
GenerazionePiù, deceduto nei giorni scorsi.
• al marito Piero, ai figli, al nipote Mauro Conti, socio
sezione Pittori, ai parenti tutti, per la scomparsa della
loro cara congiunta Elisabetta Bralla-Conti.
• a Luigi Franscioni socio sezione Edilizia, segretariato Locarno, e famigliari tutti, per la morte del fratello
Giulio.
• a Carla Marazza,socia GenerazionePiù, segretariato
Locarno, per la morte del caro fratello Aldo Losa.
Via Balestra 19, 6900 Lugano
Consiglio esecutivo
- Presidente: Bruno Ongaro
- Presidente onorario: Romano Rossi
- Vicepresidente: Flavio Ugazzi
- Membri: Luigi Mattia Bernasconi,
Fausto Leidi, Gianfranco Poli, Roberto Poretti, Enrico Pusterla, Meinrado
Robbiani
Segretario cantonale e copresidente
Meinrado Robbiani
Segretario amministrativo
Fausto Leidi
Vicesegretari cantonali
Nando Ceruso, Renato Ricciardi
Segretari regionali
Lugano
Dario Tettamanti
Mendrisio
Alessandro Mecatti
Sopraceneri Paolo Locatelli
Tre Valli
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Inserzione
lavoro
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 Oltre ottant'anni di vita, una presenza storicamente importante sul piano giornalistico, sociale, culturale, economico della Svizzera Italiana, è presente in modo capillare nel mondo del
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attenzione i rapidi e profondi mutamenti in atto
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organizzativo, tecnologico, occupazionale.
 È l'unico giornale svizzero con un'ampia
diffusione transfrontaliera in Italia, nelle province di confine, in particolare Como, Varese,
Verbania-Cusio-Ossola e Novara.
 La nuova impostazione grafica e redazionale accentua il contatto con i giovani, le donne, gli anziani e la famiglia. In tutte le sue edizioni propone una pagina in portoghese e una
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La permanenza OCST a Stabio,
verrà effettuata solo il
Giovedi dalle 16.00 alle 18.00
Missão Católica de
lingua Portuguesa
Esperamos todos para a próxima missa em
língua portuguesa no dia 7 de outubro ás
19.30 na igreja San Rocco próxima do Lago
e do Casinó de Lugano. A missa será celebrada em homenagem à festa de Nossa Senhora
Aparecida.
Após a missa se terà um aperitivo. 
 Sedi territoriali INAS Cisl:
Mendrisio:
Presso OCST-Via G. Lanz 25
Tel. 091-6405111; Tel. Diretto 091-6460701
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(Condominio Panorama)Tel. 091-7513052;
E mail: [email protected]
 Sede zonale
Lamone:
Presso OCST- Via Cantonale, Tel. 091-9660063
E mail: [email protected]
 Recapiti
Chiasso: Presso OCST-Via Bossi 12
Tel. 091-6825501
Bellinzona:
Presso OCST- Via Magoria 4, Tel. 091-8214151
Santa Maria Maggiore (Verbania) Italia:
Sala mandamentale – presso il comune
Per informazioni telefonare all’ufficio di Locarno