Exposition Proust AF Turin - Alliance française Torino

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Exposition Proust AF Turin - Alliance française Torino
2.
Quando Marcel Proust nasce, nel 1871, Dumas, Lamartine,
Baudelaire sono morti da poco ; Hugo torna dall’esilio ; Wagner fa
gli ultimi ritocchi alla Tetralogia ; Verdi trionfa con l’Aida ; Daudet
scrive Tartarin de Tarascon ; Rimbaud scrive gli alessandrini del
“Bateau Ivre”.
Quando Proust muore, nel 1922,
Apollinaire ha pubblicato poesie
senza punteggiatura e calligrammi,
Picasso ha deformato i volti e i corpi,
Stravinsky celebra la Sagra della Primavera,
(Stravinsky par Picasso)
Freud ha scoperto i territori dell’inconscio,
Einstein ha elaborato la teoria generalizzata della relatività,
E i Surrealisti hanno proclamato “la bellezza sarà convulsa o non
sarà”.
3. Il tempo ritrovato
La vita, la scrittura : Proust ha tentato di conciliare queste due
realtà così spesso opposte, dimostrando che “la vita vera,
finalmente scoperta e chiarita, e quindi l’unica vita pienamente
vissuta, è la letteratura.”
(foto Man Ray)
Fra queste due date, il mondo e, particolarmente la Francia, hanno
vissuto una rivoluzione senza precedenti. In effetti, non solo gli
abiti e i cappelli sono diversi, ma anche lo sguardo sulla vita,
sull’arte, sull’amore, sulla morte è stato sconvolto. Sono gli uomini
più veloci nella loro conquista del sapere e delle forme nuove ?
Oppure è stato il tempo a cambiare la sua andatura ?
Tutta l’opera di Proust sta in questa domanda : cos’è questo tempo
che scorre in noi, da dove viene, dove andrà ? Siamo o no
qualcos’altro oltre i cambiamenti da lui provocati ? Scrivere, per
Proust, sarà scoprire e poi conquistare il continente del Tempo.
4. Giornate di lettura
5. Lo snobismo e la posterità
Per ingannare il sultano Shariar e restare in vita, Sheherazade gli
racconta tutte le notti una storia nuova : è il modello della Ricerca del
tempo perduto, libro delle letture notturne e della lotta contro il
tempo. Sin dalla prima pagina del romanzo, il narratore si
addormenta sul libro che sta leggendo – e può darsi che tutto il
testo che segua, non sia altro che il sogno di un bambino amante
della lettura.
Il libro amato avvicina alla madre la cui voce è indissolubilmente
associata al testo che legge per il suo bambino. La lanterna magica
veglia. Queste storie indimenticate fanno sì che l’infanzia sia stata
veramente vissuta, che si è ingrandita scoprendole. La lettura è la
prima tappa del cammino verso la verità. Ma deve trasformarsi in
scrittura. Per Proust, essa ha una virtù fecondante : è sui libri degli
altri che lui edifica il suo, così come Saint-Simon scrive le sue
Mémoires ai margini del Journal di Dangeau.
La madre di Marcel Proust,
Jeanne Weil
Nel 1906, nella prefazione di Sesamo e gigli di Ruskin, Proust
commenta : “Fin quando la lettura è per noi l’iniziatrice le cui
magiche chiavi ci aprono nel più profondo di noi stessi la porta
delle dimore nelle quali non saremmo mai stati capaci di penetrare,
il suo ruolo è salutare.” La lettura è il “sesamo” del tempo perduto.
Proust, lettore di Saint Simon e cronista mondano, ama i grandi
nomi, le belle toelette, le figure parigine, i balli in maschera, le
cene, i palchi dell’opera, il gioco delle alleanze tra famiglie, il
gioco dello spirito, dell’eleganza. Snob ? Può darsi come lo possa
essere un bambino. E per la giusta causa, quella del romanzo e
della poesia.
6. I piaceri e i giorni
8. La musa della storia
Il primo libro di Proust è datato : viene pubblicato nel 1896, in
pieno periodo simbolista. I piaceri e i giorni, è una raccolta fatta di
opere preziose e tormentate, di innumerevoli ritratti, di prosa e di
versi. Dandismo, decadentismo, atmosfera languida. L’opera non
riscuote nessun sucesso, anzi, si attira anche qualche scherno che
sfociò con un duello. Ma la prima pietra è posta.
Proust è un gran lettore di giornali e i suoi primi articoli,
pubblicati nel Figaro, sono quelli di un cronista, o di un reporter.
Essi fanno spesso riferimento ad un’attualità che segue con tanta
passione, fino ad introdurla nel cuore del suo romanzo :
ricevimenti mondani, fatti di cronaca, ma anche scandali come
quello di Panama, l’affare Dreyfus, la legge sulla separazione della
chiesa e dello Stato, la guerra del 1914-1918. Tuttavia, anche se
lo scrittore prende qualche volta posizione, disapprova la
letteratura impegnata.
« L'ambition enivre plus que la gloire ; le désir fleurit, la possession flétrit
toutes choses ; il vaut mieux rêver sa vie que la vivre, encore que la vivre ce soit
encore la rêver, mais moins mystérieusement et moins clairement à la fois, d'un
rêve obscur et lourd, semblable au rêve épars dans la faible conscience des bêtes
qui ruminent. »
7. Jean Santeuil
L’esperienza di Jean Santeuil è simile a quella del narratore nella
Ricerca, e molti episodi sono comuni ai due libri. Ma, a Jean Santueil,
mancano l’« io » e il tempo. L’« io » perchè è difficile parlare di sé
alla terza persona. E il tempo, perchè la grande scoperta della
Ricerca sarà la profondità degli anni. Proust lascia il suo libro
incompiuto senza pubblicarlo. Dopo questo fallimento, sembra
rinunciare, per qualche anno al diventare scrittore.
Qualche giornale dalla Belle Epoque…
9. Pellegrinaggi ruskiniani
10. Pasti ches e varia
Durante i primi anni del XX° secolo, Proust impara il suo mestiere
di scrittore : viaggia in Francia, in Olanda, a Venezia ; traduce e
commenta due opere di Ruskin, aguzza il suo giudizio critico, si
dedica al pastiche. Per trovare meglio la propria strada, prova tutte le
vie.
Nel 1907, l’ingeniere Lemoine annunciò di aver inventato un
procedimento per trasformare il carbone in diamante. Era una
truffa che costò molto caro ad alcuni investitori. Proust ricava da
questo fatto di cronaca una stupefacente serie di pastiches dove, in
alcuni casi, si mette in scena come sipritoso precursore
dell’« autofinzione ».
Pa stiche : n.m. – 1719 peint. Italien pasticcio « imbroglio ».
Œuvre littéraire ou artistique dans laquelle l’auteur a imité la manière, le style d’un maître,
par exercice de style ou dans une intention parodique. (Imitation ; copie) Faire, écrire un
pastiche d’un écrivain célèbre
In Le petit Robert de la langue française 2009
11. Contro Sainte-Beuve
Nel 1907, Proust intraprende uno studio su Sainte-Beuve. Esita
sulla forma : saggio classico o conversazione. Dalla critica, passa
a poco a poco al racconto. À la recherche du temps perdu sta
prendendo forma ai margini dei libri. Il metodo che definisce, a
differenza di quello di Sainte-Beuve, gli permette di scrivere il
suo romanzo : « Sainte-Beuve non sembra avere mai capito
quello che c’è di particolare nell’ispirazione e nel lavoro
letterario, e quello che lo distingue completamente dalle
occupazioni degli altri uomini e dalle altre occupazioni dello
scrittore. Non faceva demarcazione tra l’occupazione letteraria
dove, nella solitudine, facendo tacere le sue parole, che sono
nostre e di tutti, e con le quali, giudichiamo le cose senza essere
noi stessi, ci rimettiamo di fronte a noi stessi, cerchiamo di
sentire e di rendere il vero suono del nostro cuore , - e la
conversazione ! »
12. Quella sostanza invisibile del tempo
Già da qualche decennio e per tutto il periodo della Belle époque, la
percezione del tempo cambia. Il tempo tende a velocizzarsi. È il
tempo delle scoperte tecniche che vedono la nascita
dell’automobile, dell’aviazione, della navigazione, ... Gli artisti
futuristi cercano di cogliere il movimento, di scomporlo. I tempi
cambiano anche a livello lavorativo e in Francia, per esempio, nel
1914, la durata del lavoro passa dalle 14 alle 8 ore al giorno. Questo
abbassamento del tempo lavorativo cambia quindi molto la
percezione e il modo di vivere degli operai che hanno più tempo
per dedicarsi ad altro. L’uso dell’elettricità e il cinema vero e
proprio fanno irruzione sulla scena delle invenzioni. È il tempo dei
Grands magasins e delle esposizioni universali che permettono di
mostrare a tutti i passi da gigante del progresso.
Grâce à l’instauration d’un permis de circulation et de
plaques minéralogiques, on recense en France, au début du siècle,
4500 véhicules. Les constructeurs français les plus importants
sont De Dion, Peugeot et Panhard. La vitesse autorisée en ville
est de 20 km/h et de 30 en rase campagne
1906, c’est la construction chez Lebaudy du dirigeable « Patrie ».
La commande est passée par les militaires fin 1905
qui prennent conscience des possibilités fournies par les dirigeables.
Novembre les essais ont lieu, satisfaisants dans l’ensemble, le dirigeable est livré à
Chalais-Meudon. En 1909, la quille est posée sur le tristement célèbre Titanic.
Dynamisme d’une automobile
Luigi Russolo, 1912
(foto. Jacques-Henri Lartigue)
13. La cattedrale di carta
14. Manoscritti
Nelle ultime pagine del Tempo ritrovato, Proust ha messo in scena la
scrittura del suo romanzo, alle volte ascesi o trionfo : dopo anni di
ozio, di pigrizia e di malattia, il Narratore si rinchiude in casa e si
affretta a scrivere, prima della morte, il libro che porta in sé.
La maggior parte dei manoscritti della Recherche du temps perdu
sono conservati alla Biblioteca nazionale di Francia : quattro
quaderni di note preparatorie, settantacinque quaderni di
abbozzi, venti quaderni scritti in bella copia, diciotto volumi di
dattilografie in parte corretti, quattordici volumi di prove. Hanno
consentito la pubblicazione di migliaia di pagine inedite e di
diverse edizioni commentate dell’opera. La critica genetica ha
trovato in questa fonte inesauribile un’occasione per definire i
suoi enjeux et mettere in pratica i suoi metodi : così come Proust
volle che l’atto di creazione fosse al centro del suo romanzo, la
critica lo mette d’ora in poi al centro delle sue ricerche.
La cerimonia della scrittura nella stanza tappezzata di sughero ci è
ben nota grazie ai visitatori di Proust : i taccuini, i quaderni di finta
pelle accatastati sul camino, gli appunti scarabocchiati su piccoli
blocchi di fogli che servono all’accensioni delle polveri per le
fumigazioni antiasmatiche, le « paperoles », lunghe ghirlande di carta
sulle quali il testo si s-piega in ondulazioni, questa “cattedrale di
carta” di cui parla Jean Cocteau. Alcune volte, stremato a forza di
tenere la penna, Proust detta il suo testo a segretari o alla sua
« governante » Céleste Albaret.
Con il tempo, scrivere diventa lo scopo e il mezzo della sua
esistenza. Proust non vive più che per « mettere al riparo » le cose
che ha pensato e capito.
Se la figura dello scrittore-artigiano immerso nella sua opera risale a
Flaubert, Proust rompe con la pratica del suo illustre predecessore :
al flusso quotidiano, regolare del lavoratore della penna sul piano
immutabile, all’imponente documentazione, Proust preferisce la
composizione per frammento, la regola delle aggiunte e degli
spostamenti, il serbatoio senza fine della memoria, delle
reminiscenze, i suggerimenti della fantasia, la forza di una scrittura
che fugge, aggira e rimbalza per afferrare meglio l’oggetto
inafferrabile. Il testo sembra attingere in sé stesso un potere di
accrescimento e di rinnovo.
15. À la recherche du temps perdu
La recherche du temps perdu è un solo e unico romanzo composto
da più volumi i cui titoli e sottotitoli formano una rete di richiami
e di sconfitte pieni di significato ; è, evidentemente, il racconto di
una ricerca trionfale – la scrittura. Per ritrovare il tempo, bisogna
percorrere lo spazio : tutti questi titoli, tranne l’ultimo, sono
geografici, evocano luoghi, città, viaggi, l’immobilità o il
movimento. Dalla parte di Swann (1913), All’ombra delle fanciulle in
fiore (1919), I Guermantes (1920-21), Sodoma e Gomorra (1921-22),
La prigioniera (postumo, 1923), Albertina scomparsa (anche La
fuggitiva, 1925), Il tempo ritrovato (1927).
16. Un’importante opera
1913 : Pubblicazione di Du côté de chez Swann da Grasset. Proust
deve affrontare delle resistenze, gli si rimprovera la sua prolissità.
« Quanti notevoli tagli il Sign. Proust avrebbe vantaggiosamente
potuto fare in queste sue cinquecento pagine ! » scrive Paul
Souday. Rachilde lo trova « soporifero ». 1919 : À l’ombre des
jeunes filles en fleurs, pubblicato dalla Nouvelle Revue française,
ottiene il premio Goncourt. La stampa protesta perchè Proust
non ha fatto la guerra e questo premio avrebbe dovuto essere
consegnato ad uno scrittore combattente. Lo si accusa di aver
pagato la giuria. Ma, da ora in poi, l’opera segue la sua strada,
appoggiata da Jacques Rivière secondo il quale « Proust rinnova
tutti i metodi del romanzo psicologico » e « riorganizza su un
piano nuovo questo studio del cuore umano, nel quale eccellò
sempre il nostro genio, ma che il Romanticismo aveva, anche da
noi, indebolito, allentato, oscurato. »
Le prix Goncourt, créé pour récompenser chaque année « le meilleur ouvrage d’imagination
en prose, paru dans l’année » est attribué presque exclusivement à un roman. Il est le prix
littéraire français le plus prestigieux. Un chèque de 50 francs est remis au lauréat depuis
1903 (aujourd’hui, 10€), mais la « notoriété » promise au lauréat, qui verra son œuvre
accéder au palmarès des meilleures ventes, est une récompense bien plus convoitée.
Les dix membres de l’Académie Goncourt se réunissent chaque premier mardi du mois dans
leur salon, au premier étage du restaurant Drouant, rue Gaillon, dans le deuxième
arrondissement de Paris. Le prix est attribué début novembre. Le prix ne peut être décerné
qu’une seule fois à un même écrivain.
Le mode de scrutin est le suivant:
1. Le vote est oral
2. Avant chaque tour de scrutin, on tire au sort le nom d’un juré qui annonce son vote. Puis
on tire au sort le nom d’un deuxième votant, qui exprime son choix. Et ainsi de suite
jusqu’à ce que tous se soient exprimés.
3. Au cours des dix premiers tours, le prix ne peut être attribué qu’à la majorité absolue.
Du onzième au treizième tour, la majorité relative suffit. En cas d’égalité, la voix du
président devient automatiquement départageante au quatorzième tour.
http://www.academie-goncourt.fr/?article=1229175603
17. L’essere che non può uscire da sé
19. Le intermittenze del cuore
Proust dice di essere « troppo pigro per scrivere se si tratta di fare
solo un doppione con la realtà » e afferma di non aver abbozzato
nel suo romanzo nessun ritratto di persone reali. Non ha neanche
fatto opera di memorialista o di autobiografo. Gli esseri che
popolano La Recherche sono creazioni linguistiche : una parola, un
accento, un difetto linguistico, li caratterizzano meglio di un
dettaglio biografico. Sagome di luce in un teatro di ombre, i
personaggi della Recherche esistono solo perchè hanno fatto
impressione (talvolta cangiante) sul narratore, come su una lastra
fotografica. Non vivono se non nel tempo e nel ricordo.
La Recherche è anche il grande libro dell’amore : amori infantili o
adolescenziali, piacere delle cortigiane, desideri omosessuali,
onanismo, sadismo, studi sulla « cristalizzazione amorosa », la
gelosia, la dimenticanza. I personaggi principali del romanzo –
Odette, Swann, Gilberte, Albertine, Rachel, Charlus – amano o
hanno amato : ma « quelli che amano e quelli che provano il
piacere, non sono gli stessi » – in questa dualità, tutto lo spazio
del romanzesco. Per Proust, l’amore è una forma
dell’introspezione.
20. La vera vita
18. Pittura di genere del ricordo
Distinguendo due tipi di memoria – volontaria e involontaria,
intellettuale e affettiva – e privileggiando la seconda, Proust
definisce un nuovo campo di esplorazione. Le tappe principali della
sua scoperta sono conosciute : sono gli episodi della piccola
madeleine inzzuppata nel tè che risuscita Combray, oppure il
selciato disuguale nel cortile del palazzo di Guermantes che fa
sorgere il ricordo di Venezia. L’incantesimo della letteratura sta in
questa conquista inopinata.
Tre personaggi (Bergotte, lo scrittore, Elstir, il pittore, e Vinteuil,
il musicista) permettono a Proust di esprimere nel suo romanzo
la propria teoria sull’arte e la sua estetica. Nuova religione, vera e
propria ascesi, esercizio spirituale, psicologico, metafisico, l’arte
al quale bisogna sacrificare tutto, ha un potere redentore. Per
questo, supera le contingenze della società e della morale, e
risponde soltanto alle proprie leggi.
21. Le leggi misteriose
La ricerca del tempo perduto è il libro delle leggi occulte, finalmente
chiarite : leggi della natura, della società, dell’amore, della
memoria, dell’arte, del tempo che lo scrittore rivela al lettore,
leggi di una scrittura che li modella per tutto un secolo.
22. Morto per sempre ?
23. L’adorazione perpetua
Alla sua morte, nel 1922, Proust lascia un’opera incompiuta : i tre
ultimi volumi saranno postumi e il testo è quello dei manoscritti.
Ma la parola « Fin » è scritta sull’ultima pagina dell’ultimo quaderno.
Chi non ha mai letto Proust ? Il suo romanzo, breviario della
modernità, della cultura e dell’eleganza trova spettatori su ogni
continente. Tradotto diverse volte in inglese (già da quando
Proust era ancora in vita), in italiano, in giapponese, in tedesco,
in spagnolo, è diventato l’opera capitale della letteratura francese.
Memorie, corrispondenze, edizioni critiche e studi universitari si
succedono. Sono stati pubblicati libri con immagini, ricette di
cucina o guide turistiche nelle quali Proust era il protagonista o
l’ispiratore. Ormai non c’è più bisogno di leggerlo per
conoscerlo : film, fumetti, CD-rom volgarizzano un’opera che lo
scrittore sognava di vedere su tutti i tavoli. Però, nonostante il
feticismo impossessatosi del libro, nonostante la sua universalità,
non ha perso il suo potere e ogni lettore rimane, leggendolo, così
come lo voleva Proust « il lettore di sé stesso ».
Fin
La tombe de Proust au cimetière du Père Lachaise
Madeleines
(recette pour une vingtaine de madeleines)
Ingrédients : 3 œufs
250 gr. de farine
200 gr. de sucre semoule
125 gr de beurre
5 cl de lait
1 sachet de sucre vanillé
1 sachet de levure chimique
Des moules à madeleines
1. Mélangez le lait, le sucre, les oeufs, la farine, la levure et le sucre
vanillé.
2. Lorsque votre pâte est homogène ajouter le beurre fondu. Mélangez le
tout pendant une bonne minute.
3. Couvrez d’un torchon propre et laissez reposer la pâte pendant 2 heures
à température ambiante.
4. Préchauffez votre four à 220°C.
5. Beurrez vos moules à madeleines (ou utilisez des moules souples) et
remplissez à moitié, enfournez pendant 6 minutes à 240°C puis 4
minutes à 200°C.
Rendez-vous con Proust :
Venerdì 2 9 Genn aio 20 10 alle 18.3 0 : Se souvenir des
belles ch oses
Proiezione del film di Zabou Breitman. Con Isabelle Carré e
Bernard Campan. 2001. 106 min.
Lunedì 1° Febbraio 2010 alle 18.3 0 : Proust et l’Italie
Conferenza a cura di Guillaume Perrier, dottore in Lettere
all’Università Diderot di Parigi. 45 min.
Giovedì 1 1 febb raio 2 010 al le 18. 30 : L a capti ve
Proiezione del film di Chantal Akerman. Adatto da un romanzo
di Proust. Con Stanislas Merhar, Sylvie Testud e Olivia Bonamy.
2000. 112 min.
Tutti gli eventi si svolgeranno alla sede
dell’Alliance française di Torino, Via Saluzzo, 60. 10125 Torino
Tel. : 011 1971 65 65
www.alliancefrto.it
Dégustez vos madeleines chaudes ou froides. Une madeleine se conserve
plusieurs jours dans une boîte hermétique
Pour une brève histoire de la madeleine :
http://www.aftouch-cuisine.com/news/news-35-1.htm
http://www.commercy.fr/article.php3?id_article=8
Cartella documentaria a cura della Mediateca realizzata
nel ambito della mostra “Marcel Proust” di Cu ltur esFranc e
Uso libro