Centuripe ei falsi d`autore

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Centuripe ei falsi d`autore
Centuripe e i falsi d’autore
Ricercatissime da collezionisti, musei, enti, ma anche semplici appassionati, le ceramiche
prodotte nel borgo ennese sono realizzate secondo le stesse tecniche usate in epoca grecoromana e riproducono in maniera perfetta antichi vasi e altri oggetti
I
"falsi d'autore" prodotti
a Centuripe conquistano i mercati
di tutto il mondo. Ricchi collezionisti, acquirenti d'elite, ma anche
musei italiani ed esteri per coprire
i vuoti delle loro collezioni, piuttosto che semplici famiglie che amano abbellire la propria casa con riproduzioni di ceramiche d'epoca,
mercati di souvenir turistici: questi
sono gli acquirenti, ogni giorno più
numerosi, che commissionano le
terrecotte di Centuripe, repliche di
copie autentiche, riprodotte con
formule, tecniche di lavorazione,
utilizzo di materiali e strumenti del
mestiere che rimangono legate ad
un segreto tombale e che vengono
tramandati da padre in figlio.
A Centuripe, nell’ennese,
sono oggi oltre una decina le ditte
artigiane, regolarmente iscritte alla
Camera di Commercio, che producono tali oggetti, e importanti Enti
culturali e internazionali come il
Metropolitan Museum di New York,
il British Museum di Londra, il Louvre di Parigi, il Museum of Arts della Virginia, ma anche numerosi Enti culturali e collezionisti privati da
Londra a New York, da Barcellona
alla Germania, Svizzera, Francia,
Olanda, Danimarca e persino Australia e Giappone, per non citare
decine di istituzioni museali italiani, sono orgogliosi di esporre le
creazioni dell'artigianato centuripino, perché prodotti con una bravura e tecnica tali da essere a volte
spacciate per autentiche, traendo
in inganno anche esperti, forse un
po' troppo frettolosi o non sufficientemente preparati.
I ceramisti centuripini hanno recepito le esperienze dei loro
antenati, vecchi vasai, quasi tutti
"tombaroli", i quali, scavando
clandestinamente nel territorio di
Centuripe, trovando e trafugando
antichi reperti, resti della plurimillenaria Kentoripa, prima di metterli
in commercio, restaurandoli, ne
hanno studiato e scoperto segreti e
le formule "magiche" utilizzate oltre duemila anni fa, mettendoli in
pratica poi nella produzione dei loro "falsi" d'autore.
Vaso centuripino
Lo storico Antonio Biondi,
restauratore di statue presso il
Vaticano, parente del titolare di
una delle ditte artigiane operanti
a Centuripe, Antonello Catania,
negli anni '20 realizzò quattro
piatti disegnati a figure, fedele
riproduzione del manufatto di età
ellenistica e li regalò a Mussolini
che, a sua volta, ritenendoli autentici, li offrì al Museo Nazionale
di Napoli, ove tutt'oggi risultano
catalogati e custoditi perché di
grande interesse artistico. Per
detto dono Biondi è stato insignito allora del titolo di cavaliere.
A Centuripe si è creato,
così, con i falsi d'autore, venduti
oggi in perfetta legalità, un nuovo e originale business, un modo
singolare ed ingegnoso di diventare imprenditori, dando lavoro a
circa un centinaio di centuripini.
Crateri, anfore, statue, lekythos,
Centuripe, tra monti e canyon
Uno scenario western, tra canyon, vallate e catene montuose. Il mare è molto lontano, ma si vede a distanza sotto l'Etna innevata, lungo la strada che si arrampica sulle montagne e arriva a
quella che probabilmente fu l'antica "Kentoripa" dei Siculi. In epoca
romana Centuripe ebbe grande splendore, tanto da essere citata da
Cicerone. Rimangono resti di grandi edifici, fori, teatri e una ricchissima necropoli. Distrutta da Federico II e rasa al suolo da Carlo
I d'Angiò, la sua rifondazione, nel 1548, si deve a Francesco Moncada, con il nome di Centorbi. Tra il III e il II sec. a. C. fu importante centro di produzione di statuette di terracotta, le Tanagrine
(da Tanagra, città della Beozia) e di splendidi vasi policromi raffiguranti scene dionisiache o nuziali (con tre donne).
Un interessante museo archeologico offre, oggi, un'idea
chiara del passato della città. Esposti nel moderno edificio del museo si possono ammirare reperti che vanno dall'VIII sec. a. C. In
particolare è possibile vedere le statue provenienti dal tempio degli
Augustali, tutte riferibili ad imperatori e loro familiari, una bella testa dell'imperatore Adriano appartenuta. per le proporzioni. ad una
statua di almeno quattro metri, due splendide urne funerarie della
famiglia degli Scriboni (senz'altro importate da Roma), terrecotte
di produzione locale (III - I sec. a. C. ) e un notevole numero di
maschere teatrali.
Oggi il paese si snoda per le sue strette vie e, proprio in cima
a cento rupi, si affaccia su uno stupendo belvedere. Dai resti del mausoleo romano d’epoca imperiale noto come il castello di Corradino, si
staglia all’orizzonte, aggrappata ai fianchi del Mongibello, la cittadina
di Adrano. Nel vallone di Bagni, si può ammirare un ninfeo di epoca
imperiale e a Piano Capitano le fornaci del periodo ellenistico. Ancora,
a margine della strada Centuripe-Mandarano, sorge un intero quartiere ceramico, e in contrada Panineria i resti di una casa ellenistica, con
mosaici geometrici e pitture murali.
A. T.
IL CLUB n. 99 – pag. 48
Notizie utili
Come arrivare
Centuripe si raggiunge dall'autostrada Catania-Palermo, uscendo allo svincolo per Catenanuova. Da qui si imbocca la
strada provinciale che porta al
paese, a quota 733 mt. Consigliabile portare con sé, anche
in piena estate, un pullover o
una giacca a vento e un berretto.
Dove mangiare
Poche sono le trattorie in loco,
e solo a gestione familiare;
conviene prenotare all'arrivo,
concordando quello che si vuole mangiare (consigliabili i formaggi). Se la cuoca è in vena
e siete simpatici, chiedetele lo
stufato di carni con patate, accompagnato dal vino rosso.
Un ceramista centuripino nella sua bottega di autentici falsi d’autore
In basso un panorama di Centuripe
idria, kilix di vario formato prodotti dagli artigiani di Centuripe,
unici forse al mondo a conoscere
le tecniche della lavorazione secondo i canoni dell'arte ellenistica, greca e romana, sono ormai
famosi e conosciuti in tutto il
mondo.
In molti sostengono che
anche questo particolare artigianato deve essere aiutato ed in-
crementato, perché crea occupazione e anche perché esporta una
immagine positiva e produttiva di
questa cittadina, la qual cosa ha
un valore culturale perché aiuta a
conoscere la storia del nostro patrimonio artistico e favorisce la
sviluppo turistico della città.
Alfio Triolo
IL CLUB n. 99 – pag. 49
Shopping
Per gli acquisti, ovviamente,
sono da segnalare le varie
botteghe di ceramisti con le
loro riproduzioni delle ceramiche ellenistiche di cui abbiamo
già fatto cenno; in Contrada
Crescinotto c’è anche un punto
vendita molto grande (Keramos, tel. 0935.73299) che realizza anche pavimenti “ellenistico-romani” (!!!). E’ bene
sapere anche che nelle case si
confezionano abiti per aziende
di abbigliamento del nord Italia e, cosa inaspettata, si affumica salmone norvegese:
tuttavia, se è praticamente
impossibile acquistare gli abiti
dalle cucitrici locali, perché
hanno la produzione tutta impegnata, il salmone affumicato
si acquista bene.
Dove dormire
Punto sosta presso la Cooperativa Agricola Sereni, in Contrada Marmora. In caso di raduni, l’Amministrazione Comunale, molto accogliente, dispone la chiusura della Villa
Comunale per destinarla a sosta camper.
Ulteriori informazioni
¾ Municipio: Via Umberto I
n.83 – tel, 0935.73026
¾ Pro Loco: Piazza Duomo n.
19 – tel. 0935.73395