Val Simeto

Transcript

Val Simeto
STRATEGIA NAZIONALE AREE INTERNE REGIONE SICILIANA AREA PROTOTIPALE SPERIMENTALE SIMETO-­‐ETNA Bozza di strategia “il Simeto ha radunato intorno a sé le sensibilità e le energie più diverse che albergano nei territori e che possono stabilire una sorta d'inedita alleanza... Un’alleanza che, per la sua complessità, può essere concepita come rapporto evolutivo tra società e ambiente fondato su alternanze e differenze, bellezza, economie, solidarietà, ma che richiede anche di andare oltre le modalità correnti di elaborazione e di applicazione dei progetti di sviluppo, di visione di futuro, di evoluzione culturale...” Rita Micarelli, in Saija, L. (2011). Comunità e Progetto nella Valle del Simeto. La Mappatura di Comunità come Pratica per lo Sviluppo Locale. Ed. Didasko, Adrano Premessa I contenuti di questa bozza di strategia sono esito degli incontri di comunità organizzati dalle Amministrazioni Comunali di Adrano, Centuripe e Biancavilla, dal 25 al 27 agosto 2015, e tengono conto delle prime osservazioni del Comitato Tecnico Aree Interne (SNAI) pervenute in data (AGGIUNGERE DATA). Essi hanno tuttavia quale sfondo il fecondo processo di dialogo e di riflessione di comunità che ha accompagnato l'iter di costituzione del Patto di Fiume Simeto (Adrano, Belpasso, Biancavilla, Centuripe, Motta Sant'Anastasia, Paternò, Ragalna, Santa Maria di Licodia, Regalbuto, Troina), attraverso tavoli di lavoro partecipati, Focus Groups, Summer Schools, occasioni di confronto attivate dalle Istituzioni del territorio. A) Territorio interessato e Mappa di riferimento (cfr. Allegato A) L’area-­‐progetto SNAI interessa i Comuni di Adrano, Biancavilla e Centuripe, compresi tra il vulcano Etna e il fiume Simeto facenti parte della più ampia area strategica della Valle del Simeto comprendente i rimanenti Comuni del Patto di Fiume Simeto.1 Il territorio in questione è un sistema identitario unitario, caratterizzato dall'unicum Etna-­‐Simeto, nella tipicità geomorfologica, ambientale-­‐naturalistica e floro-­‐faunistica, nella valenza storico-­‐culturale, nel pregio delle risorse materiali e immateriali, e nella particolare vocazione economico-­‐produttiva. B) Principali problemi/ostacoli alla vita nell’area (cfr. Allegato B) L’area ha subìto dagli anni '90 un processo d'impoverimento, che a oggi fa registrare un basso reddito medio pro-­‐capite (nei 3 comuni dell'area-­‐progetto esso varia tra i 16.000 e 17.000 euro/annui contro i 20.996 della media regionale e i 23.500 della media nazionale)2 e alti tassi di disoccupazione (la media nei comuni della ex-­‐provincia di Catania è del 19,2%, della ex-­‐provincia di Enna è del 24,9%, contro i 22% della media regionale e i 12,7% della media nazionale)3. Lo stato critico in cui versa l'area è legato a una serie di concause connesse con diverse aree problematiche. Ambiente. (1) Meccanismi illegali e/o inadeguati nell'uso, gestione e distribuzione delle acque. (2) Inquinamento per inefficace e inefficiente gestione e trattamento di reflui e dei rifiuti solidi, anche tossici e pericolosi. (3) Interventi errati di artificializzazione in alcuni tratti del fiume Simeto, e scarsa manutenzione delle opere idrauliche e pulizia delle aste fluviali. (4) Dissesti idrogeologici gravi, specialmente a Centuripe. (5) Depauperamento dei suoli dovuto a pratiche colturali energivore. (6) Aumento delle aree derelitte. 1 Tutti i Comuni del Patto di Fiume ricadono entro i confini della Città Metropolitana di Catania in formazione (ex Provincia Regionale di Catania), a meno di Centuripe, Regalbuto e Troina (ex Provincia Regionale di Enna, oggi relativo Libero Consorzio di Comuni in formazione). L'iter d'istituzione delle Città Metropolitane e dei Liberi Consorzi Comunali, in Sicilia, è lento e ancora in corso di completamento. La Legge Regionale 4 agosto 2015, n. 15, "Disposizioni in materia di liberi Consorzi comunali e città metropolitane", pubblicata su Suppl. ord. alla Gazzetta Ufficiale della Regione Siciliana (p. I) n.32 del 7-­‐8-­‐2015 (n.26), conferma i confini delle ex Province, a differenza della precedente L.R. 08/2014 che proponeva perimetrazioni differenti sulla base dei Decreti Presidenziali Regione Sicilia pubblicati in G.U. 21 ottobre 1995, n. 54 secondo cui Adrano e Biancavilla non sarebbero ricadute entro la Città Metropolitana di Catania. Sono attribuite ai Liberi Consorzi Comunali e alle Città Metropolitane le funzioni già spettanti alle ex Province, e specifiche funzioni proprie, come specificato in dettaglio negli artt. 27 e 28 della suddetta L.R.15/15. 2 Con riferimento ai redditi IRPEF. Elaborato da Comuni-­‐Italiani su dati del Ministero dell'Economia e delle Finanze relativi all'anno di imposta 2011. 3 ISTAT, dati aggiornati al 2014 Agricoltura e Artigianato. (1) Crisi nella commercializzazione dei prodotti agricoli locali, in ispecie gli agrumi, per l'insostenibile concorrenza nei mercati globalizzati. (2) Conseguente dismissione di aziende agricole e abbandono di fondi, riduzione della Superficie Agricola Utile (SAU, cfr. c.1 in Allegato B), degrado dei manufatti e, complessivamente, del paesaggio rurale. (3) Diffuso senso d'insicurezza nelle campagne dove perdurano variegate forme d'illegalità, tra cui si evidenzia oggi in particolar modo la questione del caporalato connesso allo sfruttamento dei migranti. (4) Crisi dell'artigianato artistico, in ispecie la lavorazione della pietra lavica e dell'argilla, settore tipico fiorente in passato. (5) Debolezza dell'imprenditoria locale. (6) Disaffezione dei giovani. (7) Debolezza dell'associazionismo di settore, fatta eccezione di alcune esperienze positive. Turismo. (1) Mancata valorizzazione delle rilevanti risorse presenti nel territorio, di carattere naturalistico, archeologico, architettonico, etnografico e culturale (2) Scarsa dotazione di strutture ricettive e di posti letto (cfr. e.4 ed e.5 in Allegato B). (3) Perdurare di un turismo "mordi e fuggi" non integrato con il vicino circuito consolidato del distretto Taormina-­‐Etna (4). Inadeguata formazione specialistica degli operatori. (5) Debolezza dell'associazionismo di settore. (6) Insipienza delle istituzioni nel realizzare interventi strutturali e organizzativi (mancanza di un'opportuna segnaletica, di un raccordo tra i siti d'interesse, fragilità delle infrastrutture e dei servizi a sostegno delle attività ricettive, tra cui i sistemi di collegamento per la mobilità turistica, e debole programmazione di manifestazioni o iniziative legate alla cultura, allo sport e al tempo libero). (7) Strategie di marketing territoriale inadeguate nella promozione della Valle del Simeto presso i mercati turistici soprattutto esteri. In sintesi: le compromesse dinamiche acqua/suolo/attività antropiche, le crisi di mercato, l'inadeguata formazione degli operatori, l'insufficiente azione delle istituzioni, l'assuefazione a modelli comportamentali ed economici tipici della società del consumismo, producono notevoli difficoltà nella diffusione di nuovi processi adattivi propri delle comunità resilienti. In questo scenario, i servizi (istruzione, trasporti e sistema sanitario) sono deficitari. Scuola. (1) Alti livelli di abbandono e dispersione, specialmente nei segmenti di raccordo tra scuola media e bienni della scuola superiore: l'intera Sicilia è la regione italiana più critica in tal senso, con una percentuale di giovani che abbandonano prematuramente gli studi nei suddetti segmenti del 25,8% (ISTAT 2013). (2) Bassi livelli di apprendimento, come documentato dai test INVALSI (cfr. h.35 in Allegato B) i cui risultati sono critici, rispetto anche alla media regionale in materie fondamentali quali l'Italiano e la Matematica. (3) Divario tra il vissuto degli studenti e gli ambienti scolastici, in riferimento alle difficoltà economiche delle famiglie e alle esigenze di spesa per la frequenza scolastica. (4) Percezione, da parte degli studenti, che lo studio sia "inutile per trovare un lavoro nell'immediato futuro". (5) Divario tra attività formativa e vocazione economica del territorio. (6) Scarso coordinamento tra istituti scolastici, e tra questi e altre istituzioni, e permanere di "gabbie organizzative". (7) Mancanza di direzione scolastica in loco a Centuripe. (8) Mancanza di un'adeguata disponibilità di trasporti collettivi che limita le scelte formative degli studenti, scoraggiando progetti di vita rispondenti con le loro reali vocazioni e influenzando la qualità dell'apprendimento stesso, finendo per indurre anche gli elevati livelli di dispersione e abbandono di cui sopra. Mobilità. (1) Infrastrutture viarie e servizi per il trasporto collettivo carenti, in particolar modo per Centuripe, Comune oggi formalmente privo di connessione con gli altri centri urbani poiché tutte le strade di collegamento sono soggette a dissesto (cfr. g.1 in Allegato B). (2) Criticità generali dovute al dissesto idrogeologico, che determinano serie difficoltà nella vita quotidiana, nell'accesso ai fondi agricoli, e in particolare nelle situazioni di emergenza/urgenza. (3) Servizi per la mobilità collettiva complessivamente insufficienti e non frequenti, con ricadute specialmente su studenti, anziani, e su tutti i gruppi sociali deboli, come i migranti, spesso non autonomi e privi di mezzo proprio, oltre che sull'offerta turistica. Sanità. (1) Forte criticità nei servizi di pronto intervento e specialistici a causa di eccessive distanze aggravate dalle disastrate condizioni viarie sopra descritte (cfr. f.7 in Allegato B), specialmente per Centuripe. (2) Problemi strutturali per la diagnostica e la prevenzione di patologie senili e infantili. (3) Assistenza socio sanitaria insufficiente per anziani, malati cronici e diversamente abili fisici e psicofisici. (4) Problemi sanitari indotti da fattori ambientali critici, già documentati e non. In sintesi: l'attuale offerta formativa non riesce a superare gli scollamenti con le specifiche caratteristiche del territorio con conseguenti criticità sia nell'apprendimento che nello stimolo e nell'accompagnamento al lavoro; i limiti connessi alle strade che franano e al trasporto pubblico inefficiente producono effetti rimarcati su tutti gli aspetti della vita quotidiana, sulle attività economiche e su tutti gli altri servizi; il sistema sanitario è deficitario in termini di strutture fisiche, di accesso a esse, e di generali capacità organizzative-­‐gestionali. C) Risultati attesi (cfr. Allegato C) La comunità si aspetta che il tessuto sociale e culturale possa essere rivitalizzato attraverso nuove forme di apprendimento diffuso e nuove opportunità occupazionali anche innovative, specie per i giovani, legate alla cura e manutenzione del territorio (sicurezza, tutela e valorizzazione) con attenzione a tutte le risorse (partendo dal ciclo dell'acqua), alla gestione virtuosa del ciclo rifiuti, e alla generale visione di un sistema economico circolare, in cui tutto è connesso e gli scarti divengono opportunità. Ci si aspetta che siano liberate risorse naturali e umane per ricavare energie pulite per creare nuove e diverse forme di lavoro e imprenditoria (agroalimentare turistico/ricettiva, artigianale, bioarchitettura, individuale e/o associata). (0) Abbattimento dei tassi di disoccupazione e riduzione delle concause che inducono allo spopolamento. (1) Contrasto al caporalato e ad altre forme di illegalità e maggior sicurezza nelle campagne. (2) Maggior cura del territorio, prevenzione dei dissesti e mitigazione dei livelli di rischio idraulico e idrogeologico. (3) Migliore qualità e gestione delle acque e dei rifiuti, con una più alta consapevolezza, tra la gente e la classe dirigente, dell'importanza dell'Acqua come Bene Comune, del rispetto delle risorse, e del nesso rifiuti/risorse. (4) Potenziamento delle attività agricole e artigianali con relativo aumento del reddito. (5) Diffusione di pratiche virtuose, valorizzando il rapporto con la terra lavorata (agricoltura nel rispetto degli ecosistemi) e con le materie prime (laterizi, cotto, pietra lavica, giunco, canna di fiume). (6) Recupero della memoria delle attività del passato (Borgo Agricolo di Carcaci, Area mineraria di Centuripe). (7) Vie di collegamento percorribili, anche quelle idonee alla mobilità lenta (piste ciclabili, sentieri di raccordo Etna-­‐Simeto). (8) Maggiore integrazione e sinergie tra il settore del turismo e quelli dell'agricoltura e artigianato valorizzando il patrimonio naturale e culturale. (9) Aumento considerevole di flussi di turismo naturalistico, escursionista, contemplativo, colto, di ricerca attraverso opportuno marketing territoriale. (10) Aumento dell'offerta di posti letto e del numero dei visitatori. (11) Aumento delle infrastrutture e servizi a sostegno del turismo. (12) Coordinamento e alimentazione delle attività culturali. In termini di miglioramento della qualità dei servizi: (13) azzeramento della dispersione scolastica; (14) aumento dei livelli di apprendimento; (15) rafforzamento del nesso tra scuola e territorio; (16) riposizionamento di tempi e metodologie d'insegnamento che rendano i percorsi scuola-­‐formazione-­‐lavoro coerenti alle vocazioni locali; (17) miglioramento delle condizioni di vita per i docenti. (18) Maggior qualità delle infrastrutture viarie; (19) potenziamento del trasporto collettivo. (20) Potenziamento, raccordo e miglior gestione delle strutture ospedaliere presenti; (21) incremento della capacità di prevenzione dalle patologie e maggior consapevolezza sugli stili di vita virtuosi. D) Possibili azioni per raggiungere i risultati attesi (cfr. Allegato C) Le possibili azioni da mettere in campo, in parte già avviate spontaneamente da vari attori del territorio, focalizzano la necessità di attuare strategie e progetti con approccio di tipo integrato e partecipato, e vanno realizzate nella valorizzazione sia delle tradizioni sia delle innovazioni connesse alle opportunità che le tecnologie (Information Communication Technologies -­‐ ICTs) possono offrire. In particolare, in merito alla diffusone della cultura della legalità, si propone di avviare azioni di sostegno operativo alle forze dell'ordine e programmi di sensibilizzazione indirizzati alla comunità per promuovere una riflessione collettiva sulle dinamiche mafiogene (istituendo presìdi di legalità, per esempio nelle scuole, in sinergia con le forze dell'ordine e associazioni come Libera). In merito alla gestione virtuosa del ciclo dell'acqua e alla prevenzione del dissesto idrogeologico, si propone di avviare, in ambito urbano, buone pratiche per attuare i principi di invarianza idraulica e, in ambito extraurbano, la riforestazione e interventi di ingegneria naturalistica in tratti strategici, migliorando la qualità delle acque anche attraverso l'adeguamento dei depuratori comunali. Per agire in maniera integrata su una migliore gestione della risorsa idrica, il potenziamento di agricoltura e artigianato, l'attrattività di flussi di turismo culturale, si propone l'attuazione di un progetto integrato ("Simeto Bio-­‐Agro Hub") che agisca sull'asse Acqua-­‐Colture-­‐Culture. Nell'ambito di tale progetto, si propongono le seguenti azioni: razionalizzazione e adeguamento del sistema irriguo, di concerto con i Consorzi di Bonifica; progetti sperimentali di fitodepurazione; attuazione della figura di Agricoltore Custode e della Banca della Terra (cfr. L.R. 19/13, L.R. 5/14); avvio di un meccanismo di filiera corta, di un sistema di mercati del contadino, e intercettazione di altri mercati; lancio di un marchio unitario e costituzione del Distretto per la promozione delle eccellenze locali, che comprenda anche il settore dell'artigianato e del turismo; realizzazione di centri di compostaggio integrati con un sistema complessivo virtuoso di gestione dei rifiuti (con riferimento alla Strategia Rifiuti Zero già in sperimentazione); avvio di programmi di formazione in sinergia con uffici regionali (SOAT), scuole superiori, enti di formazione, università, per promuovere un'agricoltura in armonia con l'ambiente, innovativa, integrata con artigianato e turismo, con la filiera della bioarchitettura, e la produzione di energia da fonti rinnovabili (per esempio: uso delle canne di fiume); messa a punto di strumenti di accompagnamento alla cooperazione tra operatori di settore, e tra diversi settori. Nello specifico del settore turistico, è necessario inoltre: installare opportuna segnaletica e pannelli informativi, anche in collaborazione con le scuole; attivare una cooperativa di guide turistiche locali; attivare un'Agenzia per il Turismo della Valle e di un Festival Culturale stagionale di Valle; sostenere la realizzazione di una Greenway su ex Ferrovia delle Arance; attivazione un servizio di Bike Sharing e Car Sharing. In merito alla scuola e alla formazione diffusa e permanente, si propone: la promozione di campus sperimentali e scuole estive, con possibile relativa ri-­‐calendarizzazione dell'offerta formativa; potenziamento delle funzioni del Laboratorio del Patto e suo ruolo quale centro di Ricerca-­‐Azione Partecipato collegato con istituti affini di respiro nazionale e internazionale; l'istituzione di una scuola di alta formazione per operatori turistico-­‐alberghieri e di una scuola-­‐
albergo per ovviare al pendolarismo e i disagi legati alla precaria viabilità; la creazione di Biblioteche diffuse; la promozione della pratica degli Orti didattici (strumenti di sperimentazione sul campo per tutte le discipline), intesi anche come orti di comunità per la rigenerazione dei quartieri disagiati e lo scambio intergenerazionale (nonni/studenti). Con riferimento agli spunti tratti dal documento Le Aree Interne nel contesto de "La Buona Scuola". Linee Guida per gli Interventi nelle Aree Progetto pubblicato il 14 settembre 2015), si propone: il sostegno alla permanenza dei docenti nel territorio attraverso l'istituzione di canoni d'affitto agevolati in spazi abitativi attualmente non utilizzati; l'apertura pomeridiana delle scuole; il potenziamento degli strumenti didattici, dei laboratori, delle tecnologie, e delle infrastrutture (reti tra scuole, incontri fisici e connessioni virtuali); il mantenimento dei plessi di ridotte dimensioni, in particolar modo a Centuripe dove l'isolamento geografico e i problemi di mobilità impediscono l'accorpamento; l'aumento dell'attrattività degli edifici scolastici; il potenziamento di specifiche competenze didattiche con riferimento alle vocazioni del territorio, promuovendo mirati servizi di orientamento e potenziando l'efficacia dei percorsi di alternanza scuola-­‐lavoro. In merito ai trasporti, si propone: la manutenzione e messa in sicurezza delle vie d'accesso, in particolare verso Centuripe; la manutenzione e messa in sicurezza delle vie d'accesso ai fondi rurali; il recupero delle vie tradizionali (vie del grano, vie dei mulini, regie trazzere); l'attivazione di cooperative sociali per agevolare gli spostamenti degli utenti non dotati di mezzo proprio; il sostegno a iniziative di Bike sharing e car sharing anche a servizio delle attività turistiche. In merito alla sanità, si propone: la promozione di più efficaci corsi di preparazione alla nascita e assistenza alla genitorialità; la realizzazione di punti nascita attrezzati, isola neonatale adeguata, Unità di Terapia Intensiva Neonatale (UTIN), Guardia medica pediatrica; Attrezzature e servizi a supporto della telemedicina per i centri isolati come Centuripe; la realizzazione di Centri di medicina sportiva; la dotazione, in aree specifiche – scuole, strutture sportive , etc. -­‐ di defibrillatori e promozione di corsi Basic Life Support per il loro utilizzo; l'avvio di corsi di formazione per potenziare qualitativamente il personale ADI per l’assistenza al malato; azioni di sostegno alla correlazione tra medici di base, presìdi e specialisti, con rifermento a patologie specifiche connesse a pericoli e condizioni ambientali già documentate e non; iniziative di educazione alimentare e attuazione di campagne di prevenzione mirate; azioni di potenziamento della Residenza sanitaria Assistita per anziani e malati cronici; l'attivazione di orti terapeutici, terapie verdi, fattorie sociali per attività riabilitative. E) Ricomposizione/narrazione -­‐ Possibili esiti della strategia nel 2035 “Liberare radici per generare futuro”: idea guida a base di un approccio all'economia “circolare”, in cui tutto è connesso, s'incardina nell'asse Acqua-­‐Colture-­‐Culture e genera modi diversi di vivere i luoghi. Quei luoghi alimentati dalle Acque del Simeto fin dalla protostoria, come testimoniano la vasta area archeologica tra Adrano e Centuripe, la città del Mendolito del IX-­‐VIII sec. a.C., le cinta murarie, gli antichi acquedotti e mulini ad acqua, i manufatti rurali, i Musei, le numerose aree di pregio geologico e ambientale (SIC e ZPS). Siculi, Greci, Romani, Arabi, Svevi, Angioini e altri vivono ancora nelle trame architettoniche urbane e rurali (castelli, piazze, palazzi, chiese, monasteri, antiche dimore, terrazzamenti etc.), nell'intreccio tra Beni ambientali (affacci e balconi sulla Valle, forre laviche, poggi, dagàle, etc.) e Beni immateriali (riti, canti, feste religiose, tradizioni, etc.). Il Simeto è elemento identitario della Cultura (capace di generare una “Valle dell'apprendimento” o Learning Valley per nutrire il futuro attraverso antichi Saperi) e delle Colture (profumi di zagare e colori nei “giardini”/agrumeti, uliveti, pistacchieti, orti, etc., intrecciando “trine” di ambienti e paesaggi, formano “reti di Fiume” assieme alle tipiche strutture e architetture urbane e rurali). E' palinsesto di elementi naturali e antropici tra Adrano, Biancavilla e Centuripe, dove si esperiscono pratiche e metodi generativi di un sistema di relazioni produttive (es.“Simeto-­‐Agro-­‐Hub”) tra settori di pregio (agricoltura, artigianato) e “giacimenti culturali” dalla straordinaria entità storica, archeologica, artistica, etc. Nuove alleanze tra esseri viventi, ambienti e paesaggi contrastano deleteri meccanismi mafiogeni. Il “mosaico paesistico” rende l'area polo di attrazione naturale e culturale, favorisce il nascere di variegate forme di “imprenditorialità circolare, creativa e culturale” che, creando infrastrutture per fruire Beni e Servizi, consente di liberare energie e alimentare sempre nuove opportunità di lavoro a medio e lungo termine per chi vive e per chi vuole tornare a vivere i luoghi. F) I protagonisti Come nello spirito del Patto di Fiume Simeto, tutti i cittadini, con attenzione al coinvolgimento dei più giovani, le Amministrazioni dei Comuni dell'area-­‐progetto e strategica, i referenti del Comitato Tecnico Aree interne, della Regione, dell'Università degli Studi di Catania, Scuole, Consorzi di Bonifica, Comitati civici, Federazioni, Pro Loco, Associazioni Culturali, Ambientaliste, Sportive, di Categoria, Aziende e Fattorie sociali, Cooperative e Imprese locali, i soci del Presidio Partecipativo del Patto di Fiume Simeto, concorreranno tutti, ciascuno nei ruoli e con le competenze specifiche, a implementare la strategia da conduttori/protagonisti. Lista degli allegati: • Allegato A: Inquadramento territoriale e Mappa di Riferimento • Allegato B: Selezione di dati critici, estrapolati dal Rapporto di Istruttoria per la Selezione delle Aree Interne -­‐ Regione Sicilia • Allegato C: Tabella sintetica Temi -­‐ Risultati -­‐ Azioni • Allegato D: Memorie dei tavoli di lavoro partecipati, mirati alla costruzione del presente documento, svoltisi ad Adrano, Biancavilla e Centuripe, dal 25 al 27 agosto 2015