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SOMMARIO
COMUNICATI
Comunicati 2
Una copertina dedicata all’arte Editoriale
2
di Silvio Manfredi
di Amilcare Brugni4
Attualità
Una elezione... responsabile
di Vittorio Sabia
Un commento all’enciclica del Papa “Laudato Sii”
di S.F. Cesarini
Il valore della misericordia
di Alberto Mattioli
Il dragone cinese ha la febbre
di Giacomo Muoio
XXXV Convegno Nazionale Anniversari
5
6
7
8
10
Il Premio Nobel nacque per paura della... dinamite
di Vittorio Sabia
15
Curiosità
Fatti e curiosità da tutto il mondo16
L’anno si è chiuso con le tante sorprese di Dicembre18
Luci sul lavoro
Anche quest’anno i MdL a Montepulciano per “Luci sul lavoro”
di Mario Cova
20
XXV edizione di Job&Orienta, una fucina di esperienze e di idee
di Sergio Bazerla e Alessandro Lega
23
L’oro bianco: il sale
Basilicata o Lucania?
26
28
30
Job&Orienta
Argomenti
News
Dai Consolati Parliamo di Libri
32
Chi ha ucciso Isid? di Vittorio Sabia47
di Antonio Paoletti
Lettere al Direttore Proposte Facciamo un libro bianco
di esse
Il dopo expo
di Alberto Mattioli
48
50
50
Come è noto il MdL Vittorio Sabia con questa edizione (n° 3/4)
del Magistero del Lavoro lascerà, in concomitanza dei rinnovi di
tutte le cariche associative, l’incarico svolto per moltissimi anni di
DIRETTORE RESPONSABILE del nostro periodico. Un augurio
sincero ed affettuoso per la sua attività di scrittore, un grazie sincero per il costante apporto dato nella gestione e nell’indirizzo della
rivista. Personalmente, non amando la piaggeria, posso affermare
con estrema sincerità e rispetto è stato un grande, un amico, un
qualificatissimo professionista.
Grazie Vittorio.
Rendiamo noto che è stato avviato l’iter procedurale amministrativo
riguardante la riforma dello Statuto (artt.: 6 comma c e 19) inviando
in data 1 dicembre 2015 apposita comunicazione al nostro organo
di controllo: la Prefettura di Roma. Un apprezzamento particolare a
Luigi Amici coordinatore della Commissione Riforma Statuto, Regolamenti e Cod. Etico ed a tutti i componenti (Di Grazia, Girasoli,
Manfredi, Mazzucchelli, Pravisano e Vergani) che hanno assistito e
collaborato proficuamente con la Presidenza per il raggiungimento
di siffatto obiettivo. Un grazie a tutti coloro che hanno reso realizzabile il progetto di riforma (1° parte). Il nuovo vertice apicale della
Federazione dovrà, ovviamente, avviare le ulteriori iniziative per una
totale revisione dello Statuto e dei Regolamenti.
Il segretario generale - Silvio Manfredi
UNA COPERTINA DEDICATA ALL’ARTE
Giovanni Antonio Canal
(Venezia 1697), meglio conosciuto come il Canaletto, è
stato inizialmente molto attivo come scenografo a fianco
del padre. Dopo un viaggio
a Roma (1719) preferì soprattutto ritrarre vedute dal
naturale (vedutismo) non
trascurando quelle di fantasia
con rovine classiche. L’artista (pittore e incisore), stante l’osservazione più attenta
della luce naturale ed una più
acuta sensibilità per i valori atmosferici, produsse vaste composizioni percorse da una luminosità intensa e vibrante. Il nome di Canaletto è ricordato nei diari dei più famosi visitatori stranieri in Italia.
Nel 1746 si trasferì a Londra dove vi rimase per circa 10 anni. E’
stato certamente l’autentico creatore del VEDUTISMO.
Periodico ufficiale della Federazione Maestri del Lavoro d’Italia Registrato presso il Tribunale di Roma con n. 272 del 27 settembre 1983
Anno 31mo - n. 3/4 - Dicembre 2015
Direttore Editoriale
Presidente della Federazione
Amilcare Brugni
Direttore Responsabile
Vittorio Sabia
[email protected]
cell. 338.1797694
Via B. Marcello, 7 - 31044 Montebelluna (TV)
Direzione
Via Barberini, 36 - 00187 Roma
tel. 06.5926341 - fax 06.5924527
e-mail: [email protected]
www.maestrilavoro.it
Comitato Editoriale
Vicepresidenti
Francesco Traina - Nord
Rolando Ceccotti - Centro
Vincenzo Esposito - Sud e Isole
Segretario Generale
Silvio Manfredi
Tesoriere
Augusto Passacantilli
Segretario del Consiglio
Carla Capparelli
Testi di
S. Bazerla, R. Bauco, A. Brugni, C. Castiglioni,
P. Cavaglià, S.F. Cesarini, R. Ciannarella,
A. Cococcioni, M. Costa, M. Cova, A. Di Paolo,
A. Frezza, A. Lega, S. Manfredi, A. Mattioli,
A. Mollica, G. Muoio, A. Papaleo, V. Sabia e i collaboratori dei Consolati regionali e provinciali d’Italia.
Grafica e Stampa
Gstaff srl - Roma - www.gstaff.it
Per la pubblicità: Gstaff srl - Via C.P. Biroli, 2 - Roma
Tel. 06.45476137 - [email protected]
Gli articoli firmati esprimono esclusivamente le
opinioni degli estensori e non indicano in alcuna
forma la linea socio-politica del Periodico
Chiuso in tipografia 30 Novembre 2015
Periodico a diffusione interna
Buon Natale
e Felice Anno Nuovo
EDITORIALE
Un Saluto
Care Maestre, cari Maestri, care Amiche, cari Amici,
mi riesce difficile formulare con poche e semplici parole un saluto
esaustivo al termine del mio mandato di presidente. Questo perché
non è facile comunicare compiutamente ciò che sento - dal profondo
del mio animo - verso la Federazione tutta, che ho sempre considerato parte di me stesso, parte della mia
famiglia. Sono stati due mandati intensi, vivi, coinvolgenti. In questo periodo ci siamo imposti, con le nostre
tesi, con le nostre idee, con le nostre attività all’attenzione delle Istituzioni, del mondo dell’associazionismo,
di numerosi e qualificati operatori - pubblici e privati - e, cosa che più conta, della gente comune, in modo
particolare dei giovani. Tutto ciò nonostante avessimo ricevuto un’eredità pesante sia dal lato economico sia
dal lato dei rapporti con il mondo esterno.
Credo di poter affermare con assoluta serenità e tranquillità che noi tutti abbiamo fatto, se non l’impossibile,
certamente molto di più di quello che agli inizi del mandato sembrava possibile. Comunque è stato entusiasmante e quindi incoraggiante considerando da come siamo partiti.
Giorno dopo giorno siamo riusciti ad affermare la nostra presenza, a farci apprezzare, a costruire un’impalcatura solida e, soprattutto, a sviluppare programmi all’altezza dei valori che rappresentiamo.
In proposito, menziono alcune positive risultanze conseguite: l’equilibrio economico che ci ha portato a non
attingere più ai fondi di riserva; la modifica dello statuto con il coinvolgimento degli associati; la costante
presenza nelle cerimonie organizzate dal Quirinale o dai Prefetti; i risultati conseguiti nella sfera della Scuola/Lavoro; gli accordi sottoscritti con Ministeri o altre associazioni con l’intento di proteggere i diritti degli
anziani; la presenza dei Maestri nelle manifestazioni organizzate da Italia/ Lavoro, ecc. ecc..
Rammento che l’impegno di ciascuno porta il nobile sigillo del puro e concreto volontariato, privi come
siamo di contributi pubblici o partitici, come pure di interessi di qualsiasi natura che non siano quelli di
dare con convinzione tutto ciò che possiamo mettere a disposizione con l’intento di assicurare una società
migliore.
E’ cosi, ed è per questo, che più che un’Associazione, la nostra dovrebbe essere definita una “GRANDE FAMIGLIA” fatta di persone serie e ragionevoli, le quali ritengono che i valori che portiamo nel cuore debbano
coniugarsi con le necessità di crescita e sviluppo del nostro paese, dell’Italia. Ne consegue la condanna di
ogni estremismo, personalismo e protagonismo, talvolta banali, spesso inconcludenti e comunque sempre
dannosi.
Il MAESTRO è, sarà e dovrà essere informato e formato, nonché sensibilizzato e responsabilizzato, ma
sempre visto quale parte integrante e centrale, appunto, di una totalità completa ed armonica.
Un grazie sincero a Silvio Manfredi, alla signora Liana Santinelli, ai collaboratori che ruotano in Presidenza,
ai vice Presidenti, ai Consiglieri Nazionali, ai Consoli e a tutti coloro che hanno avuto la pazienza di ascoltarmi e di accettarmi per come sono.
Il vostro amico di ieri, di oggi e di domani.
MdL Amilcare Brugni
Lettera aperta al Direttore Responsabile
Un saluto ed un Augurio ad un giornalista con la “G” maiuscola.
Caro Vittorio, come avrai notato nel mio editoriale scrivo che nonostante le comprensibili difficoltà iniziali tutti i collaboratori della Federazione, nessuno escluso, hanno contribuito al raggiungimento di obiettivi positivi. Indubbiamente il traguardo di avere un periodico
di livello è merito non solo degli autori dei pezzi, ma soprattutto della tua qualificata ed entusiastica regia di direttore responsabile.
Abbiamo lavorato per tanti anni insieme, affiancati nel non facile compito di dare lustro a tutte le iniziative/azioni messe in cantiere
tra le quali il rilancio del nostro periodico “Il Magistero del Lavoro”.
Un grazie, quindi, ad un vero amico e soprattutto ad un Maestro dal cuore d’oro che si è più volte sacrificato per il bene superiore
della Federazione. Un forte abbraccio ed una calorosa stretta di mano.
4 IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
Amilcare
ATTUALITÀ
Una elezione... responsabile
Che rinsaldi e rilanci quello che è stato fatto fino ad oggi
Il nuovo anno ci offre la
possibilità di cambiare tutto
il vertice della nostra Federazione.
E’ un passo estremamente
importante sul quale non è
superfluo spendere qualche
parola.
Diciamo subito che è molto lontana da noi l’idea di
fare un bilancio della dirigenza che lascia; e questo
sia perché chi scrive non si
sente certamente all’altezza
di un compito così arduo
(del resto l’amicizia che mi
ha... consigliato di rimanere
a dirigere il periodico fino ad oggi farebbe da velo su ogni
altra questione), sia e soprattutto perché non è pensando
al passato che occorre prepararsi al futuro, ma guardando
direttemente agli anni che abbiamo di fronte.
Voglio sottolineare, insomma, che la scelta dei nuovi vertici
della Federmaestri, deve essere assolutamente avulsa da manovre di corridoio o di alleanze extra assembleari, ma deve
scaturire da un confronto diretto articolato e, se preferite,
anche molto dibattutto con pensieri e obiettivi diversi. Tutto corredato da programmi e non solo da buoni propositi
di chi si candiderà alle varie cariche.
Insomma per noi che, comunque lasceremo il nostro posto
ad altri (ma voglio dare subito la mia disponibilità a collaborare con slancio e passione con il nuovo Direttore responsabile qualora lo ritenesse opportuno) i nuovi dirigenti
devono avere due caratteristiche esenziali.
La prima la propria convinta disponibilità di lavorare con
estremo impegno per la Federazione e affrontare con spirito
di sacrificio le difficoltà, anche finanziarie, che si appaleseranno subito. Dunque non cercare una carica di prestigio,
una medaglietta da esibire di qua o di là, ma assumere un
impegno serio, consapevole, di assoluto rigore anche per gli
importanti rapporti che si hanno con le massime istituzioni
nazionali (prima fra tutti la Presidenza della Repubblica) e
i responsabili di altri organismi associativi.
La seconda condizione, che è più che altro una considerazione riguarda la nostra rivista, a me particolarmente cara,
avendola diretta per una decina d’anni, quella di non stra-
volgere quanto fatto ma di
continuare a “costruire” nella
linea più volte programmata,
approvata dai Consigli Nazionali e resa operativa proprio con la collaborazione di
tutti.
Vale la pena di osservare in
questa occasione che, al di
là dell’indiscutibile importanza che il “Magistero del
Lavoro” deve dare alle questioni di carattere nazionale
e al dibattito sui problemi
economici e del mondo del
lavoro del nostro Paese, già
fortemente presenti fra le pagine del periodico, rimane un punto fermo il risalto che
meritano le forze magistrali che operano sia a livello regionale che a quello provinciale e locale.
Il segreto della validità della nostra Federazione e delle motivazioni che sono alla base della nostra convinta adesione,
sta proprio nell’attività, spesso poco nota, che Maestre e
Maestri, svolgono in zone così lontane dalla sede romana
alla quale, comunque, tutti dobbiamo fare riferimento.
Ma è indispensabile che la vivacità con la quale si impegnano i nostri colleghi, anche nei centri più lontani dagli
interessi romani, sia supportata da una analoga importante
presenza sul nostro periodico.
L’orgoglio di quella “Stella al Merito” che portiamo, deriva proprio dalla convinzione che l’opera delle Maestre e
dei Maestri è ancora più coinvolgente nell’attività, nella
partecipazione, nell’inserimento nel tessuto sociale di ogni
regione, provincia città o paese. Perché è lì che si misura
non solo la nostra capacità organizzativa, ma anche e soprattutto il nostro spirito di partecipazione e di incentivazione verso quei Giovani in nome dei quali spesso parliamo
in convegni, assemblee e dibattiti.
Questa linea, quella della valorizzaione delle attivià delle
varie sedi dei Maestri è stata sempre seguita nel passato
e noi ci auguriamo, fermamente, che la nuova dirigenza,
continui su questa strada. La riteniamo importante e vincente per affermare la vera forza delle Maestre e dei Maestri
del Lavoro sul territorio.
MdL Vittorio Sabia
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
5
ATTUALITÀ
Un commento all’enciclica
del Papa “Laudato Sii”
L’Enciclica di papa Francesco “Laudato sii”, sulla
necessità per tutti di combattere gli inquinamenti
all’ambiente in cui viviamo, è particolarmente interessante per noi liguri e in modo particolare per
noi savonesi che negli ultimi anni abbiamo vissuto,
specialmente in Valle Bormida, la lunga crisi in gran
parte dovuta all’inquinamento industriale della Bormida di Milllesimo, causato in passato dallo scarico
delle acque di processo dell’Acna di Cengio senza
procedere prima alla depurazione. E’ stata una lunga battaglia portata avanti dagli amici Piemontesi,
con molte inesattezze, ottenendo la chiusura della
fabbrica, mentre i nostri Amministratori Comunali
avrebbero voluto invece risolvere il problema (cosa
possibile), senza ricorrere alla chiusura della fabbrica. E’ peraltro da osservare che dagli anni 70 del secolo scorso, noi ci siamo sempre mossi, nell’ottica
di risolvere il problema del fiume, senza procurare
danni economici al territorio, come pare - in termini
generali - sia la filosofia che scaturisce dal documento pontificio. Su queste problematiche abbiamo raccolto molto materiale che oggi forma una raccolta
del tutto necessaria per chi voglia studiare e approfondire questa lunga storia.
Molti elementi sviluppati nell’Enciclica lasciano
pensare che i territori in cui viviamo, sono a causa della cattiva educazione di alcuni - basta vedere
quello che avviene accanto ai cassonetti per la raccolta dei rifiuti, o la creazione di discariche abusive
ai lati delle strade - quasi come un grande deposito
di immondizia. Un cambiamento di rotta si presen-
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
ta molto difficile. Oltre a questo il Papa si sofferma
fra l’altro sul problema del riscaldamento climatico
e l’impatto maggiore si avrà nei prossimi anni sui
paesi in via di sviluppo.
Abbiamo citato solo alcuni punti del documento
papale, ma vi sono molti altri elementi che meriterebbero citazioni e approfondimenti. Il testo integrale è stato allegato a “Famiglia Cristiana”, con
guida alla lettura di Carlo Petrini; si tratta di 233
pagine, suddivise in sei capitoli con 246 paragrafi
che si chiudono con due preghiere: una per la nostra
terra e una per tutto il creato.
Nel capitolo quinto (Alcune Linee di Orientamento
e di Azione), Papa Bergoglio considera rilevanti, per
tutti gli aspetti che toccano, le questioni di carattere finanziario, in questi ultimi anni, molto sviluppate, anche per le concentrazioni che si sono avute
nel nostro sistema bancario; sono stati infatti creati
grossi Istituti con una concentrazione di potere nelle mani di poche persone, in cui le preoccupazioni
di carattere sociale non hanno certamente un posto preminente. Mentre scriveva questo paragrafo il
Papa probabilmente pensava anche agli altri beni,
valutabili ad oltre 2000 miliardi di Euro, in proprietà di Confraternite ed altri Istituti religiosi, compresi gli Ordini religiosi, che non si capisce bene come
sono amministrati, perché ci vogliono particolari
competenze non sempre disponibili, perché la Chiesa non può essere affarista ed anche qui, in certi casi,
è necessaria una svolta di trasparenza.
Altro aspetto che ci riguarda direttamente, trattato dal Papa, è quello del
“carbone”: (n.165). Sappiamo che la tecnologia
basata sui combustibili
fossili, molto inquinanti - specie il carbone,
ma anche il petrolio e,
in misura minore il gas
- deve essere sostituita
progressivamente e senza indugio. In attesa di
un ampio sviluppo delle
energie rinnovabili, che
ATTUALITÀ
dovrebbe essere già cominciato. Successivamente, il
nostro primo ministro ha definito il carbone “nemico”.
Mentre il Santo Padre presentava l’Enciclica con
il suo pensiero sul carbone (l’uso del carbone deve
essere sostituito senza indugio), la Magistratura savonese rendeva noto che c’erano 86 indagati nell’inchiesta sulla centrale di Vado.
Peraltro, facendo una breve divagazione, forse è
opportuno ricordare che sull’argomento carbone,
quando si parlava della costruzione riguardante
la centrale di Vado, ai tempi delle Indagini socioeconomiche sul comprensorio Savonese per il Piano
Regolatore Intercomunale (1965), uomini politici
locali, appartenenti ai due maggiori schieramenti
(centro-sinistra e centro-destra), usarono molta enfatizzazione per fare iniziare la costruzione. Si pensava che la nuova centrale avrebbe portato chissà quali
benefici all’economia della nostra provincia, ma in
realtà il risultato fu invece molto diverso. Si può dire
che il documento papale contenga un appello per
tutti gli uomini, al fine di sviluppare le possibilità
di uno sviluppo sostenibile che diventa sempre più
indispensabile.
La pubblicazione di questa Enciclica si inserisce in
un periodo piuttosto complesso, caratterizzato da
forti cambiamenti che vanno dal Governo Monti
(che ha sostituito quello Berlusconi); dal Governo
Letta (messo in minoranza mentre stava lavorando),
fino all’attuale presieduto da Renzi, che sta portando avanti con difficoltà alcune riforme, sembra quasi
che voglia supplire alla mancanza di una efficace politica ambientale che dovrebbe essere sviluppata con
autorevolezza a livello centrale, coinvolgendo anche
la Comunità Europea.
Tutti i commenti riguardanti questo importante
lavoro del Papa, salvo alcuni di qualche personaggio che forse non ha capito bene, sono ampiamente
positivi e testimoniano la posizione ufficiale della
Chiesa che da ora in poi rimane anche codificata in
un documento che ha molto valore.
MdL S.F. Cesarini
Il valore civile della misericordia
Urge un cuore nuovo per curare il disumanesimo
che ci consuma. Per ricostruire il paese necessitiamo
certamente della ripresa economica e di un rinnovato più stabile sistema politico istituzionale. Ma ciò
sarà possibile, vero e duraturo se ispirato da ideali,
entusiasmo e desiderio di vita. La spinta al cambiamento non dipende tanto dall’azione dei governi
quanto dai comportamenti di milioni di cittadini,
ciascuno dei quali ha nell’anima, quei valori, fiducia
e desideri che sono le sorgenti che alimentano la vita
civile. Dobbiamo ritrovare passioni e ragioni sociali,
economiche e politiche che si declinano al futuro.
Ma perché questo funzioni c’è bisogno della bellezza
che viene dalla forza di esempi positivi e onesti, di
gesti solenni personali e comunitari. Abbiamo bisogno della fiducia che trae origine da comportamenti coraggiosi e virtuosi. Ma perché questo big bang
umano epocale avvenga in un contesto così lacerato,
disincantato e smarrito v’è bisogno dell’umile perdono reciproco per le tante scelleratezze compiute,
di riconciliazione e pace per superare avvelenamenti
e cattiverie, per ritrovare fiducia fra noi e le istituzioni. “Noi siamo tutti impastati di debolezze e di errori:
perdonarci reciprocamente le nostre balordaggini è la
prima legge di natura” scriveva l’illuminista Voltaire. Ma tutto questo sta nei confini dell’orizzonte
umano, ha il destino della terra. Ecco allora che in
questo contesto il giubileo straordinario della Misericordia, indetto da Papa Francesco, assume il valore
di una scelta profetica di grande rilevanza civile e
sociale. La comprensione del cuore va oltre il visibile degli occhi e della ragione. La Misericordia è
la via che unisce a Dio e l’uomo agli uomini. La
medicina di amore alternativa al rigore e all’indifferenza. La via del perdono per cambiarci, capirci e
rinnovarci espellendo dalle nostre anime i veleni del
rancore, della rabbia e della violenza. E’ nell’intimità
del cuore che si cura il senso della vita. “Misericordia
io voglio e non sacrifici. Io non sono venuto infatti a
chiamare i giusti ma i peccatori” (Mt 9,13). L’amore rende incompatibile Dio con qualunque forma
di odio e male verso l’uomo e rende peccato l’odio
dell’uomo verso l’altro uomo. Papa Francesco offre
il dono della misericordia che conduce al perdono,
alla salvezza e resurrezione. E’ l’energia rinnovabile
pulita che libera e fa rinascere a vita nuova.
MdL Alberto Mattioli
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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ATTUALITÀ
Il dragone cinese ha la febbre
La Cina è stata una civiltà che ha saputo giocare un ruolo primario e di leadership all’interno dell’Asia fino al 19°
secolo, quando il Paese ha registrato un notevole arresto
culturale-politico-economico. Solo negli anni ottanta del
secolo scorso gli esponenti politici hanno dato il via ad
una economia orientata verso il libero mercato che ha fatto
uscire il Paese dal torpore in cui era caduto, con un significativo sviluppo nazionale ed economico a partire dal nuovo
Millennio.
Gli ultimi vent’anni di vita del capitalismo si caratterizzano
per i forti mutamenti dello scenario internazionale in cui
l’Oriente, particolarmente la Cina, ha vissuto un periodo di
grande vitalità economica, caratterizzato da tassi di sviluppo assolutamente superiori a quelli del mondo occidentale,
imponendo un deciso cambiamento agli equilibri economici mondiali. La crescita vorticosa dell’area asiatica ha assunto un peso determinante su scala globale.
Si tratta indubbiamente di un fenomeno che non può essere trascurato perché determinerà nei prossimi anni grandi cambiamenti, di cui alcuni già realizzati. La Cina, con
l’impressionante forza della vastità del suo territorio e della
sua popolazione, è diventata una potenza economica che si
impone sulla scena mondiale, dotata di tutti i numeri per
trattare da pari a pari con i colossi americano ed europeo:
abbiamo assistito ad un mutamento epocale.
Il Dragone cinese, favorito anche dall’ingresso nel WTO
(Organizzazione Mondiale del Commercio), si è espanso
al tasso medio annuale del 10%, con un Prodotto Interno
Lordo (indice che misura la ricchezza prodotta dal Paese)
superiore a quello americano, portandosi al primo posto
nel mondo e strappando alla povertà più di 500 milioni di
cinesi. Ciò è in gran parte dipeso da un’industrializzazione
orientata all’esportazione e da un piano di urbanizzazione che insieme hanno aperto nuove opportunità nelle città
in rapida crescita, dove lavoro, capitali, tecnologia e infrastrutture sono confluiti per creare offerta sui mercati globali. E’ in atto un processo di liberalizzazione economica:
il Paese è impegnato nel ribilanciamento dell’economia,
dalle esportazioni ai consumi interni, per cui l’obiettivo è
di rendere la crescita economica più bilanciata e sostenibile,
meno dipendente dall’economia internazionale e con un
maggior contributo dei consumi interni. Il dato significativo è che oltre ai settori manifatturieri tradizionali (soprattutto il tessile in cui vi è la maggiore produzione mondiale), la Cina si è notevolmente sviluppata nei comparti della
meccanica, mezzi di trasporto, chimica e alimentare. E se
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
l’industria del tessile è in difficoltà a causa di una qualità del
prodotto ancora inferiore a quella dei Paesi più avanzati,
l’industria della high tech (alta tecnologia) segna importanti
sviluppi per la coesistenza di settori tecnologicamente avanzati. A ciò si aggiunga l’esplosione dell’industria di “internet” che in Cina è ora possibile sentirla, quasi toccarla con
mano; ciò non toglie, però, che il governo cinese, in diverse
circostanze, appare tra i peggiori violatori della libertà di
internet.
La Cina è diventata un gigante economico capace di competere sui mercati mondiali delle merci e dei capitali ed
aspira ad allargare la sua sfera di influenza commerciale e
politica nel mondo e innanzitutto in Asia. La Top Ten (la
graduatoria delle maggiori economie) dà la misura di una
svolta storica in quanto conferma il sorpasso del Dragone
sugli USA, per cui l’economia cinese è passata al primo posto relegando l’America al numero due. E la relazione della
Banca Mondiale dedicata allo sviluppo di quella economia
registra una crescita economica del PIL del 7,4% lo scorso
anno, che nelle previsioni si flette per quest’anno al 7,1%,
e del 7% nel 2016.
Ora, quando frena la Cina, tutte le altre economie emergenti stanno male; il nesso è forte perché l’economia cinese è
diventata di gran lunga la più vorace consumatrice di materie prime. E nel contesto della stagnazione in cui si trovano
le economie dei Paesi capitalisti più sviluppati, la Cina resta
la locomotiva dell’economia mondiale, conclusioni che trovano il pieno appoggio anche di una prestigiosa Agenzia di
rating, l’americana Morgan Stanley. Gli esperti della Banca
mondiale dal canto loro evidenziano che il governo cinese
controlla almeno il 95% degli attivi bancari: ciò significa
che le “arterie” di questa potente economia sono nelle mani
dello Stato socialista, cioè delle istituzioni governative.
La diplomazia cinese, svegliatasi dal torpore in cui stagnava
da tempo, appare ora notevolmente impegnata in molteplici accordi commerciali anche per quanto riguarda l’Italia: diverse le acquisizioni da parte cinese di complessi
industriali nostrani tra cui “Pirelli” e il 40% di “Ansaldo
Energia”. Intanto l’Unione europea resta il primo partner
commerciale di Pechino con un volume di scambi che ha
superato 1,4 miliardi di dollari al giorno.
Riepilogando, negli ultimi anni la Cina, che ha sottoscritto
una rilevante quota del debito pubblico statunitense ed è
il più grande detentore delle riserve valutarie, è stata protagonista di uno sviluppo economico così rapido che non
ha quasi precedenti nella storia dell’economia mondiale e
ATTUALITÀ
ha dato vita ad un nuovo polo finanziario, la “Aiib - Banca
asiatica di investimento per le infrastrutture”, che intende
offrire sostegno finanziario a progetti di infrastrutture stradali, ferroviarie e aeroportuali, a cui hanno aderito moltissimi Paesi tra cui l’Italia. E come per tutti i fenomeni, anche
per quelli economici, è utile analizzare il risvolto della medaglia che evidenzia come la Cina ha sacrificato sull’altare
della crescita economica la sicurezza e la salute dei cittadini.
Il modello di crescita basato sulle esportazioni e sull’urbanizzazione ha anche creato più problemi di quanti riesca a
gestirne: bolle immobiliari, elevati livelli di traffico, inquinamento (emblematico lo smog ed il recente disastro ecologico del polo industriale di Tianjin), forte indebitamento
delle amministrazioni locali, accesa corruzione. Per questi
motivi, oggi il Dragone cinese è alla ricerca di un nuovo
ordine di crescita basato sui consumi.
L’economia cinese ha finora trascinato l’economia globale,
ma ora comincia ad accusare una battuta d’arresto caratterizzata dal declino della produzione industriale e da un
sistema bancario fragile che fatica a gestire i prestiti spericolati concessi nella fase più acuta della crisi finanziaria; come
pure è dietro l’angolo il pericolo dell’esplosione di una bolla immobiliare come quella che travolse gli Stati Uniti nel
2008 e che dilagò in tutto il mondo.
La crisi cinese si riflette in primis sui Paesi cosiddetti emergenti e poi sulle altre economie del pianeta. Il rallentamento dell’economia del Dragone ed i timori conseguenti alla
recente e corposa svalutazione dello Yuan (la moneta nazionale) hanno determinato il rovinoso tonfo delle Borse
di Shanghai e Shenzhen con migliaia di miliardi di dollari
bruciati in meno di un mese, dopo che i prezzi delle azioni
erano aumentati del 150% nell’ultimo anno senza un corrispondente miglioramento della crescita dell’economia né
tantomeno della redditività delle imprese quotate.
Con un effetto domino la caduta dell’economia cinese gela
le Borse di tutto il mondo, preda di un vero e proprio “panic selling”, cioè il panico conseguente alle massicce vendite
a seguito di un violento calo dei prezzi: un numero straordinariamente grande di piccoli risparmiatori si è trova-
to sul lastrico dopo che erano
stati incoraggiati ad investire
in Borsa pur essendo impreparati per tali investimenti. Il
crack del mercato azionario e
i dati shock dell’industria (indice manifatturiero ai minimi dal 2009) hanno affossato
le Borse mondiali che in una
settimana hanno perso 2.200
miliardi di capitalizzazione. Se la Borsa fa paura è perché
appesi al valore delle azioni e degli assets finanziari ci sono
risparmi e pensioni per migliaia di miliardi di euro e dollari; il crollo delle Borse a cui abbiamo assistito ha spaventato tutto e tutti, tanto da spingere Pechino a dar fuoco
al cosiddetto “bazooka”, immettendo cioè sul mercato una
quantità enorme di moneta per porre un freno alla fuga dei
capitali all’estero. E in tutto questo parapiglia regna sovrana
la speculazione finanziaria, al rialzo o al ribasso, che fa il
bello e cattivo tempo secondo la convenienza degli affaristi
di pochi scrupoli, anche se il governo ha intensificato gli
sforzi per reprimere le manipolazioni del mercato che hanno causato panico e disordine innescando vendite a catena
nel settore del brokeraggio.
Gli opinionisti iniziano a chiedersi se i mercati sono di
fronte ad una semplice fase di correzione o ad un’inversione
di tendenza guidata dai dubbi sull’economia cinese. Il parere di molti operatori è che ci troviamo di fronte ad una crisi
strutturale-economica e ad un mercato finanziario assolutamente speculativo. La stessa svalutazione della moneta
cinese, che ha provocato la caduta nel baratro dei mercati
finanziari con la conseguente speculazione, è stata dettata
dalla necessità di difendere, dopo il pauroso rallentamento dell’industria manifatturiera, gli interessi economici e
commerciali nazionali, in quanto rende più competitive le
esportazioni cinesi a beneficio quindi dei consumi interni
e della redditività; penalizzate saranno le esportazioni verso
la Cina, come quelle italiane del lusso.
Ma quale sarà il futuro dell’economia cinese? Indubbiamente sussistono molti fattori d’incertezza e molti son
quelli che paventano l’estendersi della crisi non solo ai
Paesi emergenti ma a tutto il pianeta. La sindrome cinese
è un problema di grande impatto mondiale e molti si interrogano sulla sua durata e del pericolo di trascinamento
delle altre economie. Ma c’è chi è dell’avviso che nonostante le attuali turbolenze il Dragone cinese guarirà: il suo è
un mercato interessante e resta, per i maggiori operatori a
livello mondiale, la migliore opportunità di lungo termine.
MdL Giacomo Muoio
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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FEDERAZIONE MAESTRI
DEL LAVORO D’ITALIA
XXXV Convegno Nazionale
AGRIGENTO 5 - 6 - 7 - 8 maggio 2016 • Teatro L. Pirandello
Care Maestre, cari Maestri,
nella certezza che abbiate avuto modo di apprendere quanto è stato delineato nel corso della seduta del Consiglio Nazionale del 2/3
dicembre 2014 in merito al Convegno Nazionale che si terrà ad Agrigento nei giorni 5, 6, 7 e 8 maggio del 2016, rendiamo noto che, la
manifestazione si articolerà in tre giornate:
• Prima giornata: un tema di specifica attualità: “Corruzione ed illegalità - educare per prevenire”.
• Seconda e terza giornata: dedicate a temi interni alla Federazione (mattinata).
Per una migliore panoramica dell’evento riportiamo in allegato:
• Programma di massima
Un apprezzamento ed un ringraziamento, per il progetto, per la collaborazione presente e futura, va all’amico Franco Messina console di
Agrigento ed ai suoi collaboratori nonché al Console Regionale della Sicilia.
Per quanto riguarda la seconda e terza giornata evidenziamo che, al fine di evitare ripetitivi interventi, i Consoli Provinciali dovranno
trattare, in anticipo, uno o più argomenti scelti tra quelli di maggiore attualità per la vita associativa. Gli elaborati dovranno essere sintetizzati mediante confronti ed analisi a livello regionale e, successivamente, a livello delle tre aree territoriali (Nord, Centro, Sud). Ciò per
renderli anche compatibili con i tempi a disposizione dei relatori. Le relazioni finali dovranno essere presentate entro il 30 marzo 2016.
Vi esortiamo, pertanto, a dare il massimo impulso alla diffusione locale di questa iniziativa adottando tutte le azioni promozionali che
riterrete più opportune.
Tema: “Corruzione ed illegalità: educare per prevenire”
Giovedì 5 maggio
ore 15,30 registrazione partecipanti;
ore 16,00 inizio convegno con inno nazionale della banda dei Bersaglieri;
ore 16,15 saluto ai convegnisti e alle Autorità civili, militari e religiose presenti da parte del Console di Agrigento, con proiezione foto
e canti siciliani;
ore 16,30 intervento delle Autorità presenti al convegno;
ore 17,00 apertura dei lavori da parte del Presidente della Federazione Nazionale;
ore 17,10 interventi sul tema del convegno;
ore 18,30 coffe break;
ore 19,00 ulteriori interventi sul tema del convegno svolto da personalità della Confindustria e/o del Presidente della Camera di Commercio
e/o del mondo politico;
ore 20,00 conclusioni del Presidente della Federazione;
ore 20,15 trasferimento alla valle dei templi con cena /buffet all’interno della valle;
al termine rientro in hotel.
Temi specifici della Federazione
Venerdì 6 maggio
ore 9,00 interventi riservati ai soli MdL;
ore 11,00 coffe break;
ore 11,30 proseguo interventi;
ore 13,15 rientro e pranzo nei vari hotel;
ore 15,30 visita di una parte di convegnisti o:
• al museo archeologico (c.u. biglietto € 8,00 gratis per i Maestri);
• al Giardino della Kolymbethra (c.u. € 3,00 con guida compresa);
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
• alla miniera di Realmonte (c.u. € 10,00 per mezzo che conduce all’interno della miniera );
• alla gita in barca da San Leone alla Scala dei Turchi(c.u. con bibite e frutta € 20,00);
• shopping ad Agrigento con la possibilità di avere in vari negozi uno sconto extra per tutti coloro che con il badge dimostrano
di far parte del convegno;
ore 19,30 dai vari hotel alla casa /museo di L. Pirandello per una rappresentazione teatrale pirandelliana,
cena /buffet nel piazzale antistante e al termine visita alla casa /museo e al pino con percorso illuminato ove sono custodite le ceneri;
al termine rientro in hotel.
Sabato 7 maggio
ore 9,00 interventi riservati ai MdL;
ore 11,00 coffe break;
ore 11,30 proseguo interventi;
ore 12,30 conclusioni del Presidente della Federazione;
ore 12,50 rientro e pranzo nei vari hotel;
ore 15,30 escursioni come venerdì;
ore 19,30 rientro nei vari hotel;
ore 20,30 cena di gala presso il Castello di Siculiana con intrattenimento, fuochi d’artificio e torta gigante
in occasione del quinto anniversario della costituzione del consolato agrigentino (8 maggio 2011).
Domenica 8 maggio
ore 10,00 SS. Messa officiata dal Cardinale Montenegro, al termine trasferimento a Piano San Gregorio, dove esiste una grande croce
(a memoria della visita del Papa Wojtyła - 8 maggio 1993), per collocarvi una targa a ricordo di questo nostro
XXXV Convegno Nazionale e del V anniversario della costituzione del Consolato agrigentino (08/05/2011).
Agrigento vi aspetta numerosi
Per chiarimenti potrete rivolgervi al Comitato Organizzatore Convegno 2016 - MdL di Agrigento:
Franco Messina 335/5736570 e-mail: [email protected]
Ettore Porrovecchio 335/349488 e-mail: [email protected]
Ulteriori dettagli sono riportati sul sito web della Federazione - www.maestrilavoro.it
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SCHEDA PRENOTAZIONE CONVEGNO NAZIONALE AGRIGENTO 5-6-7-8 MAGGIO 2016
da inviare a mezzo email con copia bonifico bancario a : [email protected] oppure
a mezzo fax al n. 0922/603720
Nome M.d.L................................................................Cognome...................................................................................
indirizzo..........................................................................cap.......................città...............................................................
email............................................................................tel. fisso...................................cell.............................................
facente parte del Consolato provinciale di………………………………………………………
ACCOMPAGNATORI :
nome e cognome..........................................................................................................................................................
nome e cognome..........................................................................................................................................................
------ I dati inseriti saranno trattati in osservanza delle condizioni dettate dal DLGS n. 196/2003 sulla Privacy -----
Proposta pacchetto completo
tre pernotti in mezza pensione con bevande ai pasti (mezza minerale e 1/4 di vino) :
 giovedì 5 maggio pranzo e pernotto;
 venerdì 6 maggio colazione,pranzo e pernotto;
 sabato 7 maggio colazione,pranzo e pernotto;
 domenica 8 maggio colazione .
compresi:
 coffe break per il 5,6 e 7 maggio;
 buffet/cena caratteristica in location particolare per giovedì 5 maggio;
 buffet/cena caratteristica in location particolare per venerdì 6 maggio;
 cena di gala in un castello per sabato 7 maggio con intrattenimento;
 vari trasferimenti in pullman;
 costo ingresso Valle dei Templi e casa/museo Luigi Pirandello.
Hotel 3 stelle
Euro....320,00
Euro. ...305,00
Euro....380,00
Hotel 4 stelle
a persona in camera doppia/matrimoniale
aggiunta terzo letto
in camera singola/doppia uso singola
Euro.......360,00
Euro ......330,00
Euro.......410,00
Per coloro che desiderano anticipare l'arrivo o posticipare la partenza
Euro....40,00
Euro....35,00
Euro....60,00
a persona in camera doppia/matrimoniale in 1/2 pensione
aggiunta terzo letto in 1/2 pensione
in camera singola/doppia uso singola in 1/2 pensione
Euro.......55,00
Euro ......45,00
Euro.......70,00
N.B.. Nel caso di introduzione della “tassa di soggiorno” ad oggi non prevista,questa dovrà essere saldata
direttamente nei vari hotel.
Si desidera pernottare in hotel a .............stelle
prenotando numero…………..… camere doppia/e matrimoniale/i
prenotando numero…………….. camera/e singola/e
prenotando numero…………….. camera/e tripla/e
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Per chi desidera anticipare l'arrivo o ritardare la partenza vi preghiamo trascrivere le date:
 anticipare in aggiunta al pacchetto completo l’arrivo al giorno ……………………………………………………..
 posticipare in aggiunta al pacchetto completo la partenza per il giorno/i...............................................
RIEPILOGO
Hotel 3 stelle:
pacchetto completo convegno in camera doppia/matrimoniale euro 640,00 a camera (totale 2 persone)
pacchetto completo convegno in camera tripla euro 945,00 a camera (totale 3 persone)
pacchetto completo convegno in camera singola euro 380,00 a camera (singola persona)
Hotel 4 stelle :
pacchetto completo in camera doppia/matrimoniale euro 720,00 a camera (totale 2 persone)
pacchetto completo in camera tripla euro 1050,00 a camera (totale 3 persone)
pacchetto completo in camera singola euro 410,00 a camera (singola persona)
TOTALE euro...................
aggiungere eventuale costo per arrivo anticipato o partenza successiva:
euro…………….............
TOTALE GENERALE euro .........................
Modalità di pagamento :
Anticipo del 30 % sul totale da inviare entro il 31/01/2016
saldo non oltre il 31/03/2016
alle seguenti coordinate bancarie: IBAN IT45 P089 6916 6000 0000 0041 114 intestato a :
Federazione Maestri del Lavoro Consolato di Agrigento—Banca San Francesco-Credito Cooperativo Canicatti
agenzia di Agrigento
Penalità :
Sarà possibile annullare la prenotazione del "pacchetto convegno" con una penalità del 50% versato come
anticipo, entro il 29/02/2016 con una comunicazione da inviare per email a :
[email protected]
Eventuali modifiche o annullamenti effettuati successivamente e non oltre il 30 marzo avranno una penale pari
all'anticipo versato. Successivamente penalità 100 x 100 sul totale versato.
N.B.Per richieste particolari e/o tolleranze alimentari (per i buffet/cene, per la cena di gala e pranzi negli
hotel) :
..................................................................................................................................................................................
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RICONOSCIMENTI
Come arrivare ad Agrigento : (gli orari sotto descritti sono quelli attuali, sicuramente cambiano tra qualche mese
ed appena possibile ve lo comunicheremo)
dall'aeroporto di Catania :
dallo stesso aeroporto partono(la mattina) per Agrigento dei pullman (attualmente alle 8,10--9,40--10,30--11,10-12,10 che arrivano ad Agrigento dopo circa 2 ore e 30 minuti).
dall'aeroporto di Palermo : dallo stesso aeroporto partono( la mattina) per Agrigento dei pullman (attualmente
alle 10,15--13,15 che arrivano ad Agrigento dopo 2 ore e 20 minuti).
dal centro di Palermo -piazza Stazione centrale altri pullman partono (la mattina) per Agrigento (ditta
Camilleri/Argento/Lattuca attualmente alle 9,15 e13,30 ; ditta Cuffaro 5,45--8,00--10,30 e 12,00)che arrivano ad
Agrigento dopo circa 2 ore) n.b. : dall’aeroporto di Pa esistono parecchie corse che vi portano direttamente al
centro.
dalla stazione centrale di Palermo con percorso in ferrovia ,il treno parte (la mattina) x Agrigento alle 8,38 e 13,38
con arrivo dopo circa 2 ore e 15 minuti .
dall'aeroporto di Trapani parte un pullman per Agrigento alle 9,30 con arrivo alle 12,30 .
Tutti i pullman arrivano ad Agrigento in piazza Rosselli (la stazione delle FFSS dista circa 200 metri) e per tutta la
mattinata dalle 10,30 sino alle 14,30 abbiamo organizzato delle navette che vi porteranno direttamente nei vari
hotel e alle 15,30 vi preleveranno per condurvi al teatro Pirandello ove si tiene il convegno.
In auto :
da Messina percorrere l’autostrada A18 per Catania e proseguire sulla A19 verso Palermo fino all’uscita di
Caltanissetta ed infine continuare sulla S.S. 640 fino ad Agrigento. (totale km. 260)
Per organizzare al meglio il vostro arrivo abbiamo necessità di conoscere anche successivamente con quale mezzo
arrivate in Sicilia :
 in aereo da..................................all'aeroporto di .....................................arrivo ore..............
 in treno
 in pullman
 in auto
 in nave
Stiamo valutando (per coloro che arrivano in aereo)se riusciamo a conoscere in anticipo e comunque non oltre il 15
marzo l’orario e l’aeroporto di arrivo unitamente al numero di persone di organizzare dei pullman (con un minimo
e/o multipli di 50 posti) che vi portano direttamente ad Agrigento nei vari hotel prenotati, con una percorrenza di
tempo molto inferiore (circa 90 minuti) e con un costo di circa 10 euro a persona.
Nel contempo stiamo contattando delle aziende di autonoleggio per chiedere un costo ridotto per l’eventuale
noleggio di autovetture direttamente nei vari aeroporti di CT/PA/TP e Comiso (con ritiro giovedì mattina e consegna
domenica mattina)
.Per eventuali chiarimenti potete rivolgervi al Comitato Organizzatore Convegno 2016 :
Franco Messina 335/5736570 e-mail : [email protected]
Ettore Porrovecchio 335/349488 e-mail : [email protected]
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
ANNIVERSARI
Il Premio Nobel nacque
per paura della…dinamite
Compie 120 anni il famoso Premio Nobel
che è nato per la paura della... dinamite.
Sembra un paradosso, ma è proprio così. Alfred Nobel, diventato miliardario dopo l’invenzione della dinamite, preso
dai sensi di colpa per le conseguenze devastanti che la sua invenzione stava portando in tutti i continenti, decise di destinare la sua fortuna alla creazione di premi speciali da assegnare
ogni anno a personalità che hanno ben operato nel mondo
della cultura e delle scienze. Una decisione presa con un regolare testamento che venne firmato il 27 novembre 1895.
Nobel morì in Italia a San Remo il 10 dicembre del 1896 e dal
1901 i premi vengono assegnati ogni 10 dicembre, appunto
per ricordare il grande inventore.
La cerimonia si svolge a Stoccolma alla presenza dei reali di
Svezia ed è una delle più significative di tutto il mondo per le
personalità che hanno ricevuto questo riconoscimento.
Un premio non solo di prestigio per il nome, ma anche “ricco”
perché chi vince il Nobel incassa un milione e 400.000 dollari
e riceve un attestato e una medaglia d’oro di 24 carati che
riporta sul fronte il profilo, la data di nascita e della morte di
Alfred Nobel.
Nobel aveva scoperto la dinamite dopo una serie di esperimenti; osservando alcune gocce di nitroglicerina che a contatto con
il terriccio si stabilizzavano invece di esplodere, creò un composto malleabile, trasportabile e sicuro che esplodeva solo con
l’uso di una miccia. L’inventore pensava di poter utilizzare la
sua scoperta per scopi pacifici, come scavare tunnel, rimuovere
frane e aiutare minatori, ma i militari se ne impossessarono e
la fecero diventare un strumento di guerra.
Nel 1888 il fratello di Alfred, Living morì mentre si trovava
a Cannes e per un errore un giornale francese pensando che
fosse Alfred, pubblicò la notizia sotto il titolo “Il mercante di
morte è morto!”. Questo fatto sconvolse Nobel che fece redigere il famoso testamento nel quale destinava il suo patrimonio, calcolato, all’epoca in oltre 9 milioni di dollari, appunto
alla creazione di un premio che sottolineasse il valore dei maggiori benefattori dell’umanità.
Secondo la volontà di Nobel i premi di chimica e fisica sarebbero stati assegnati dall’Accademia svedese delle Scienze,
quello della medicina e della fisiologia dall’Istituto Carolino
di Stoccolma, quello per la letteratura dall’Accademia di Stoccolma e, infine quello della pace, da “un comitato di cinque
persone elette dallo Storing norvegese”, cioè il Parlamento di
Oslo.
Un’ultima annotazione: il grande scienzato, a 17 anni, parlava
già svedese, russo, francese, inglese e tedesco e questo lo aiutò
molto nel campo della ricerca.
L’elenco di coloro che hanno ricevuto il Nobel è lunghissimo
(e comprende anche molti italiani) ma la prima donna che lo
conquistò fu Bertha von Suttner, che era stata desisignata dallo
stesso Nobel che la indicò come la più meritevole per il premio
della pace.
Ma il riconoscimento fu consegnato solo molti anni dopo,
cioè nel 1905, perché, così recitano le cronache del tempo,
“assegnare il primo Nobel proprio ad una donna avrebbe dequalificato il Premio.”
Come dire tutto il mondo è paese.
Vis
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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PARLIAMO
CURIOSITÀ DI...
Fatti e curiosità da tutto il mondo
Insieme misurano ben... 4 metri e 43 centimetri!
Ma nessuno dei due giovani cinesi ha mai rivelato
chi dei due è più alto dell’altro.
Lui si chiama Sun Ming Ming ed
è un ex giocatore di basket, il più
alto nella storia della pallacanestro
mondiale. Lei, la moglie, si chiama
più semplicemente Xu Yan ed è casalinga. S’incontrarono proprio in
una palestra durante una partita di
pallacanestro, lui sul set, lei in tribuna e fu subito amore. La coppia
è entrata nel Guinnes dei Primati,
ma ha posto una sola condizione: di
non rivelare chi è più alto dei due.
Forse li separa solo un…centimetro?
Il colore delle bucce della frutta rileva le proprietà
nutrizionali degli alimenti.
Secondo una ricerca pubblicata da un giornale americano
specializzato nel
settore, il colore
giallo-arancio indica che il frutto aiuta
le mucose e favorisce la
vista; quello rosso è fonte di
acido folico, quello blu-viola aiuta la circolazione,
specie nelle persone che hanno problemi di questo
tipo.
La Regina più longeva del trono
britannico è ormai indiscutibilmente, Elisabetta II che con 63
anni e sette mesi ha superato già da
tempo il primato della sua bisnonna
Vittoria che fu alla guida del Commonwealth appunto per un periodo
lungo, quando il suo, sembrava un
primato imbattibile.
16
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
La Regina è nonna di due nipotini nati dall’amore
fra William (uno dei figli di Diana) e Kate, una giovane donna che pur non avendo quarti di nobiltà,
ha già conquistato il cuore dei britannici. Sarà lei,
oggi duchessa di Cambridge, la futura sovrana d’Inghilterra quando ovviamente il marito diventerà Re.
2015: annata record per l’olio di
oliva con un raccolto che, in tutta
l’Europa, sarà del 30% superiore ai
livelli del 2014, quando il settore,
com’è noto, fu colpito da una grave
siccità.
In Italia si calcola che il raccolto sarà pari a 350 mila
tonnellate, 15 per cento
in più della campagna
scorsa quando il prodotto fu di 322 mila
tonnellate.
I dati sono forniti dal Copa e Cogeca gli organismi
specializzati nella ricerca che informano anche che
“la qualità del prodotto è buona grazie ai notevoli
progressi degli olivicolturi europei.”
Ha compiuto 60 anni il geniale fondatore di
Microsoft che in questo periodo, ha cambiato il
mondo.
Parliamo di Bill Gates che nel 1975 disse: “nel futuro
vedo un computer in ogni casa e su ogni scrivania”:
CURIOSITÀ
mai previsione fu più azzeccata di questa.
Oggi, infatti, i mezzi legati al desktop e ai portatili
stanno superando la fantastica cifra di 2 miliardi di
pezzi facendo diventare Gates l’uomo più ricco del
mondo, con un patrimonio pari a 79,2 miliardi di
dollari, cioè oltre 70 miliardi di euro.
Ora Bill Gates ha lasciato in altre mani la sua azienda
e si dedica, quasi a tempo pieno, ad attività di tipo
benefico (nelle quali investe molto del suo patrimonio personale), come quella di salvare il mondo dalle
malattie, dall’arretratezza culturale e dalla povertà.
Ritiro della patente e sequestro del telefonino per
30 giorni: questa la proposta fatta dall’Associazione degli Amici della Polizia della Strada (Asaps).
Tanto per stroncare il cattivo uso di chi utilizza il telefonino (senza auricolari) mentre guida, aumentando in maniera considerevole il pericolo di incidenti
per sé e per gli altri.
Vi è una cosa che tutti, ma proprio tutti, sprechiamo in maniera a dir poco irresponsabile: L’ACQUA.
Il fatto di averla sempre a disposizione appena aper-
to un rubinetto, facilita uno spreco incalcolabile. Se
ne sono accorti a proprie spese gli abitanti di Messina per una settimana privi del prezioso liquido per
la rottura della condotta principale che alimenta la
città.
In media in Italia, da un rubinetto aperto, scorre un
litro di acqua ogni 6 secondi, qualcosa come 10 litri
al minuto.
Dove va a finire? Nella fogna, cioè in un posto irrecuperabile.
Eppure basterebbe un pò di attenzione per evitare
questo spreco.
Ad esempio, ricordandoci di chiudere il rubinetto
mentre siamo impegnati in altre attività. Questa abitudine allo spreco è la più frequente!
E poi prendiamo l’abitudine di chiudere il rubinetto
mentre ci spazzoliamo i denti, mentre ci insaponiamo i capelli, mentre puliamo i piatti.
Bastano questi piccoli gesti e aprire l’acqua solo al
mometo giusto; diventeremo tutti cittadini più reponsabili.
ARRIVEDERCI
Condividendo le considerazioni ed i concetti espressi dal presidente Amilcare Brugni nel
suo editoriale, e l’appassionato “testamento morale” del direttore responsabile della nostra rivista Vittorio Sabia vorrei semplicemente dare una stretta di mano a tutti coloro che ho
avuto modo di incontrare, conoscere, parlare, collaborare ed aiutare, sempre nel rispetto delle
proprie idee e convincimenti.
Ho cercato, nel profondo rispetto di essere uomo, padre, nonno e Maestro, di presentarmi
per quello che sono, senza artifici o vuote parole. I momenti difficili sono stati tanti, ma l’attaccamento alla Stella ed i rapporti umani con tutti hanno contribuito a superarli.
Auguri sinceri al nuovo vertice della Federazione per il raggiungimento di quei traguardi messi in cantiere in questi anni di fattiva collaborazione.
Silvio Manfredi
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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PARLIAMO
CURIOSITÀ DI...
L’anno si è chiuso
con le tante sorprese di Dicembre
La ricerca di una Università americana ci ricorda moltissimi fatti importanti
registrati per la prima volta nell’ultimo mese dell’anno.
18
Si potrebbe definire il mese della “prima volta” quello di
Dicembre perché, nel corso dei secoli, proprio nell’ultimo periodo dell’anno sono accaduti degli avvenimenti
straordinari.
Cominciamo col citare il primo SMS della storia,
inviato il 3 DICEMBRE DEL 1882, quando dal
computer dell’ingegnere inglese della Wodafone,
Neil Papworth, partì il primo messaggio diretto ad un
collega. Diceva semplicemente “Merry Christmas”, cioè
Buon Natale, ma era la prima volta che questo accadeva ed
entrava, perciò nell’elenco dei primati mondiali. 22 anni fa
i cellulari erano molto simili agli attuali cordless e la tecnologia non consentiva grandi performance. L’Università di
Austin in Texas, che ha fatto questa ricerca, informa anche
che il primo SMS scambiato fra due cellulari è stato inviato l’anno successivo da uno stagista della Nokia, il finlandese Riku Pihkonen. Oggi è addirittura difficile tenere il
conto, secondo recenti statistiche gli SMS (Short Message
Service, questo il suo nome non in sigla) sarebbero 6.100
MILIARDI inviati ogni anno, una cosa come 93.000 al
secondo!
di stampa. La “teletrasmissione” (avveniva con l’utilizzo di
64 linee telefoniche parallele che consentiva di trasferire in
tempo reale tutto il giornale da una parte all’altra dell’Italia) ora è adottata da quasi tutti i quotidiani. Il primo giornale che seguì l’innovazione tecnologica di AVVENIRE, fu
il CORRIERE DELLA SERA che, grazie alla disponibilità
della Tipografia de IL MATTINO di Napoli, conquistò il
primato delle vendite nel sud con il suo quotidiano sportivo “LA GAZZETTA DELLO SPORT”.
IL 4 DICEMBRE, del 1968 fu invece fondato il quotidiano “AVVENIRE”, l’organo ufficiale della Conferenza Episcopale Italiana che diede vita a questo giornale
con l’obiettivo di dare un’unica e autorevole voce a tutti
i cattolici italiani.
L’idea era partita da una iniziativa di
Papa Paolo VI che promosse la fusione dei due giornali cattolici italiani, di
catratttere regionale: L’Italia di Milano e L’Avvenire d’Italia di Bologna. “L’Avvenire” fu fondato a MILANO e apparve in edicola per la prima volta appunto il 4 dicembre. Era diretto da Leonardo Valente, ma
all’inizio ebbe scarsa diffusione. Poi con la guida di Angelo
Narducci e soprattutto grazie alle nuove tecnologie, le cose
cambiarono perché AVVENIRE riuscì, per primo nel nostro Paese, a “trasmettere” via cavo l’intero giornale da Milano alla tipografia di Pompei e, in tal modo, a moltiplicare
per dieci le vendite anche nelle aree del centro-sud che,
prima, erano difficili da servire per via dei tempi tecnici
Il 10 dicembre del 1948 l’Assembela Generale delle Nazioni Unite proclamò la “Giornata Mondiale dei Diritti Umani” .
Negli Stati Uniti e nel mondo questa giornata viene sottolineata solennemente con conferenze politiche e con
l’organizzazione di eventi culturali, mostre e concerti sul
tema. In questa giornata ad Oslo viene assegnato il “Premio Nobel per la Pace” e a New York, ogni cinque anni, il
“Premio delle Nazioni Unite per i Diritti umani”. Lo scopo
della “giornata” è quella di educare e sensibilizzare tutti al
rispetto dell’uomo in quanto tale e a ricordare i passi compiuti dalla Società verso il rispetto di tutti gli esseri umani,
contro la schiavitù e la soppressione dei diritti individuali.
In Italia vengono organizzate mostre ed eventi culturali per
ricordare appunto questi principi.
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
Appartiene sempre al mese di Dicembre una curiosa
notizia sportiva che riguarda la pallavolo maschile. Il
6 dicembre la supercoppa italiana fu conquistata dal
TREVISO davanti a ben 4.000 sportivi, la gran parte
provenienti dal Veneto, accorsi al PalaVerde di Villorba
per assistere alla finale fra Treviso e Modena.
La gara finì 3-0 per i veneti (si giocava ancora con il vecchio regolamento con la regola del cambio di palla ad ogni
battuta) e fra i campioni in campo figuravano Gardini,
Gravina, Papi, Bernardi, per il Treviso e Lucchetta e Giani
per il Modena.
CURIOSITÀ
L’11 dicembre del 1946 nacque l’UNICEF, (Fondo delle
Nazioni Unite per l’Infanzia), un organismo creato per
andare in soccorso di tutti i bambini costretti alla fame
e in condizioni igieniche precarie a causa delle devastazioni della seconda guerra mondiale.
Fu creato dall’Organizzazione delle Nazioni Unite soprattutto per fronteggiare
l’emergenza post-bellica, ma nel corso
degli anni, fu trasformato in organo sussidiario dell’ONU, impegnato in 100
paesi del mondo per contrastare carestie, siccità, povertà e
malattie. Nel 1965, a circa vent’anni dalla sua fondazione
l’Unicef ottenne il primo importante riconoscimento: il
“Premio Nobel per la Pace”, il primo in assoluto attribuito
ad una agenzia internazionale. Questo contribuì a sensibilizzare ulteriormente l’opinione pubblica sulla validità delle sue battaglie morali ad eccrescere il numero dei suoi sostenitori, tra singoli governi, agenzie umanitarie e imprese.
“Mi chiamo Fabiana e sono qui per presentare le trasmissioni della terza rete”. Con questo semplice annunzio, gli italiani appresero il 15 dicembre 1979 che la RAI
aveva dato il “via” ad una nuova emittante televisiva,
apputo la “terza rete”.
L’annunciatrice era Fabiana Udenio che fu la madrina di
questa nuova tramissione di mezz’ora, dedicata nei primi
dieci minuti alle notizie nazionali e internazionali e, negli
altri 20 minuti ai notiziari di tutte le regioni italiane. Naturalmente il palinsesto non era solo di notizie ma conteneva
una serie di programmi che, nel tempo, resero famosa la
“terza rete” sia per i contenuti, sia per i conduttori. L’esordio al primo giorno fece registrare la trasmissione del famoso film di Roberto Rossellini, “la presa del potere di Luigi
XIV. Ma le innovazioni della terza rete furono tantissime.
Ricordamo, per esempio, il “processo del lunedì” di Aldo
Biscardi, il più longevo talk show sportivo della televisione
italiana e, via via, con la direzione di Angelo Guglielmi
presero vita le trasmissioni famosissime di “Chi l’ha visto”,
“Un giorno in pretura”, “Blob”, “Samarcanda” di Michele
Santoro, i programmi di Serena Dandini che lancerà personaggi come Corrado, Sabina Guzzanti, Angela Finocchiaro
e Cinzia Leone. Né vanno dimenticate trasmissioni come
“Quelli che…il calcio”, “Mi manda Lubrano”, “Mi manda
rai-tre” e, più recentemente “Report, “Che tempo che fa”,
e Ballarò.
Il 19 dicembre del 1976 appare per la prima volta in
televisione Roberto Benigni.
La sigla del primo programma (che si chiamava “Televac-
ca”, poi corretto in “Onda libera”) viene interrotta da una
sonora “pernacchia”, una cosa programmata per attrarre il
pubblico, e la rubrica ebbe successo. L’anno seguente Benigni esordì nel cinema con il film “Berlinguer ti voglio
bene”.
Il 20 dicembre del 1971 nasce la Fondazione di “Medici senza frontiere”, un’equipe di camici bianchi, uniti
dalla comune passione di soccorrere le popolazioni sconvolte dalla guerra, che fece il suo esordio in Francia dove
l’organizzazione prese vita.
Quel gruppo era animato
dal medico francese Bernard
Kouchner, si era formato
all’interno della Croce Rossa
Internazionale e iniziò ad operare concretamente prima nel
Biafra, la cui popolazione era stata decimata dalla guerra,
poi in Bangladesh colpita da una catastrofica alluvione. I
medici sono animati solo da principi umanitari senza alcuna distinzione di razza, religione o credo politico. I primi
banchi di prova, dopo l’esordio, furono le operazioni umanitare in Honduras, Nicaguara e Vietnam. L’opera prestata
da questa organizzazioone nel Kosovo le valse il Premio
Nobel per Pace, insieme alla Croce Rossa, unici organismi
ad avere ricevuto questo riconoscimemto Oggi “Medici
senza frontiere” ha 19 sedi nel mondo e 2.500 volontari
attivi in 80 paesi.
ANCORA UNA NOTIZIA ITALIANA
FATTA REGISTRARE A DICEMBRE.
Il 27 dell’ultimo mese del
1908 nasce il “fumetto italiano”: nelle edicole apparve
infatti il “Corriere dei piccoli”, supplemento settimanale
illustrato del “Corriere della
Sera”.
Fondato e diretto dal lucano Silvio Spaventa Filippi introdusse nel giornalismo italiano (perché il “Corriere dei
Piccoli” lo leggevano tutti, forse più gli adulti che i ragazzi)
le famose “tavole” illustrare, suddivise, di solito, in quattro strisce dove trovavano posto personaggi poi diventati
famosi fra i quali, per la prima volta, anche un bambino
africano protagonista di storie surreali, molto gradite dal
pubblico. Fra i più noti il signor Bonaventura, quello che
vinceva spesso un milione che all’epoca era il massimo della ricchezza.
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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PARLIAMO
LUCI SUL LAVORO
DI...
Anche quest’anno i MdL
a Montepulciano per “Luci sul lavoro”.
Tre giorni di intensissimo ed interessante lavoro. Venti seminari e
tavole rotonde, sei cortometraggi, quattro nuovi libri e pubblicazioni, una ricerca, due rappresentazioni teatrali, due collegamenti
in videoconferenza, un concorso cinematografico, un concorso
fotografico, sei aree espositive, una postazione radio, una libreria, quaranta relatori e centinaia di partecipanti. La Federazione
presente con il Presidente Brugni e due Consiglieri Cova e Lega,
quest’ultimo anche come relatore.
Tutto questo per puntare le “luci sul pianeta lavoro”, ma non solo,
luci: informazioni, discussioni, strategie, proposte, esperienze e
quanto altro su ciò che prepara, indirizza e promuove il lavoro,
il buon lavoro, l’occupabilità, la partecipazione attiva al mondo
del lavoro e quindi, un’attenzione particolare per i giovani, gli
studenti, la scuola, la formazione, gli abbandoni, le dispersioni,
l’orientamento, le istituzioni pubbliche e private, le aziende e l’innovazione.
Molti eventi programmati in contemporanea, in luoghi diversi,
con significative aree di sovrapposizione e quindi la necessità di
fare delle scelte e delle rinunce. La nostra scelta è stata quella di
partecipare al seminario “Tutti a scuola”, condotto e organizzato
dal nostro partner Italia Lavoro sul contrasto alla dispersione scolastica.
Abbiamo assistito, almeno in parte, ai seminari su “Jobs Act”,
su “Opportunità e rischi della quarta rivoluzione industriale”,
al work-shop “Visti dall’Europa” ed alla presentazione del libro
“Italiani di frontiera”. Abbiamo poi partecipato ad altri eventi e
manifestazioni di interesse soprattutto per l’attività scuola-lavoro.
Il seminario “Tutti a scuola”, è stato al centro della nostra partecipazione. I lavori, introdotti dal Presidente di Italia Lavoro Dott.
Paolo Reboani, si sono sviluppati per tutta la giornata di venerdì
10, su tre sessioni coordinate da Agostino Petrangeli e Maurizio
Sorcioni di Italia Lavoro e da
Stefano Quaglia dell’USR di
Verona.
Le relazioni sono state introdotte, inquadrate e contestualizzate dal Dott. Maurizio Sorcioni di Italia Lavoro che ha
integrato dati e cause della dispersione scolastica (il 16/17%
dei ragazzi che non completano
il ciclo di studi intrapreso) con
Un momento della rappre- quelli, ancora più preoccupanti, della dispersione di capitale
sentazione DROPOUT
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
umano (circa 10,3 ML di persone di cui 3 ML di disoccupati, 1,8
ML di inattivi, 2,5 ML di part-time involontario e 4 ML con un
titolo di studio sottoutilizzato). Il Dott. Sorcioni ha poi fornito
alcuni dati sulla probabilità di trovare lavoro in funzione del titolo di studio (0,7/0,8 per i laureati e 0,3 per chi ha la sola licenza
elementare). Nell’intervento conclusivo ha ribadito l’importanza
dell’orientamento per ridurre la dispersione e la necessità di reorientamento successivo in base ai risultati scolastici ed all’esperienza vissuta dai ragazzi.
Il Dott. Enrico Conti dell’IRPET Toscana ha messo in luce come
la dispersione scolastica sia inversamente proporzionale al titolo di studio ed al reddito familiare dei genitori. Questo fatto è
contrastato con efficacia solo nei sistemi a maggiore integrazione scuola-lavoro (il duale tedesco, p.es.). Da noi ci sono grandi
carenze nell’orientamento poiché la scuola non è attrezzata per
conoscere i fabbisogni formativi delle aziende e le aziende stesse
non sono adeguatamente coinvolte. Gli insegnanti poi, poco sanno del mondo del lavoro esterno non avendo quasi mai lavorato
fuori dalla scuola. Per gli “stage in azienda” risultano carenti sia
la co-progettazione con le imprese sia le lezioni di preparazione
nelle scuole, inoltre gli specialisti esterni, quelli che effettivamente
conoscono le necessità e le realtà lavorative, sono poco coinvolti.
(in Toscana sono presenti solo nel 2,6% delle scuole).
Questi concetti sono stati poi ribaditi anche dalla Dott.ssa Mariachiara Montomoli della Regione Toscana, che ha raccomandato,
per le scuole e gli insegnanti, lo sviluppo di una didattica dell’orientamento e del re-orientamento.
Il Dott. Paolo Grasso dell’Università di Modena/Reggio ha sviluppato il concetto di “tutorato in itinere” in funzione anche del
necessario re-orientamento soprattutto dopo il primo anno di studi. Ha poi illustrato il programma, in corso di sperimentazione,
per determinare il profilo orientativo degli studenti confrontato
con le caratteristiche di vicinanza e lontananza rispetto a quanto
può offrire concretamente la scuola. In seguito ha messo in luce il
suo convincimento che i ragazzi che abbandonano lo studio siano
in effetti degli “abbandonati” dalla scuola che non dà loro, per
tempo, gli strumenti educativi per una scelta consapevole e non li
riorienta nel caso di scelte incongruenti.
Il Dott. Marco Pitzalis della Regione Sardegna ha sviluppato il
concetto dei “fattori di rischio” in base ai quali impostare gli interventi non solo di orientamento dei ragazzi, ma anche di motivazione degli insegnanti e di sostegno alle famiglie. Tutto questo vista l’influenza determinante del “peso della storia” e delle variabili
territoriali che danno luogo ad una “carenza collettiva di capitale
LUCI SUL LAVORO
Ministro Poletti
in videoconferenza
culturale” che riconduce il
fenomeno dell’abbandono
ad un problema non solo
della scuola ma del paese
intero. Ha proposto poi
alcune azioni di contrasto:
l’orientamento personale
dedicato per il singolo ragazzo e la necessità di un re-orientamento
in funzione dei risultati scolastici. Ha poi sottolineato che, nella
sostanza ed in base alla sua esperienza, gli insegnanti in genere o
non credono nell’orientamento o non sono preparati per farlo.
Il Prof. Massimo Vedovelli, ex rettore dell’Università di Siena ed
assessore alla cultura del comune di Siena ha indicato, come cause principali degli abbandoni, la “insicurezza linguistica” in senso
lato degli italiani, la carenze di “literacy” delle famiglie ed in buona sostanza le difficoltà comunicative che ne derivano. Ha poi
proposto alcune modalità di riduzione degli abbandoni, anche
in funzione della progettata alternanza scuola-lavoro: a) aziende
a scuola per acquisire l’indispensabile sensibilità pedagogica e b)
scuole in azienda per favorire lo sviluppo della “sensibilità imprenditoriale” di cui le scuole sono prive.
Il MdL Alessandro Lega ha auspicato lo sviluppo di una “cultura
della futura inserzione lavorativa” per i giovani, le famiglie e le
scuole. Ha poi messo in evidenza la necessità per i ragazzi di acquisire soprattutto le ormai indispensabili competenze trasversali
non insegnabili (scuola) ma solo trasferibili (MdL p.es.) da parte
di chi le ha dovute esercitare nel corso della vita lavorativa. Altra
caratteristica da sviluppare nei ragazzi è l’etica del lavoro compresa
l’etica del loro “primo lavoro”: la scuola. In un intervento successivo, ha poi sottolineato come la carenza di orientamento scolastico sia una delle cause principali della dispersione scolastica da
parte dei ragazzi, cosiddetti NEET, che si farà sentire anche nella
ricerca di lavoro. Alla domanda su cosa siano le competenze, ha
dato la definizione di competenza come ciò che rimane dopo avere dimenticato tutto ciò che si è studiato, in buona sostanza, una
caratteristica permanente della persona acquisita con lo studio e
l’esperienza. In merito all’orientamento ne ha auspicato l’inizio
già dalle scuole secondarie inferiori, coinvolgendo le famiglie e
prevedendo anche il re-orientamento, anche qui, in funzione
dell’esperienza maturata dai ragazzi.
Il Dott. Giancarlo Gola (CNOS - FAP e Università di Verona). Ha suggerito di rendere protagonisti i ragazzi che sono capaci di guidare la
trebbiatrice in campagna e, se adeguatamente
motivati, capaci anche di grandi performances
scolastiche. Ha poi messo in evidenza come
il suo lavoro, con le scuole professionali ed i
ragazzi, lo abbia convinto dell’equivalenza formativa tra l’esperienza pratica e quella scolasti-
ca. La letteratura (scuola) deve servire per il rapporto con gli altri
(pratica) e non come pagina morta di antichi scrittori.
Il Dott. Enrico Bernini di QUANTA (Agenzia per le risorse umane), ha messo in evidenza le difficoltà incontrate nel proporre alle
aziende candidati che, nella maggior parte dei casi, sono carenti
in soft skills.
L’on. Luigi Bobba (in teleconferenza) ha parlato di tre “tristi primati” del nostro paese: la disoccupazione giovanile, gli abbandoni
scolastici (l’obiettivo è quello di ridurli a meno del 10%) ed il
lungo, spesso lunghissimo, tempo di attesa tra fine scuola ed inserimento al lavoro, spesso dovuto alla mancanza di competenze
adeguate (soft skills p.es.), per questo proporrà di inserire finalità
formative specifiche nel contratto di apprendistato. In chiusura
ha indicato buone prospettive per Italia Lavoro nell’ambito del
riordino complessivo dei servizi per il lavoro.
La Dott.ssa Fiammetta Bada e l’ispettore Alessandro Tarter dell’Istituto Pertini di Bolzano hanno parlato dei progetti “Costruisci
il tuo futuro” ed “Anni in tasca” sviluppati per il recupero sociale
dei ragazzi problematici. Si tratta di percorsi mirati al recupero
non solo delle conoscenze, ma soprattutto della motivazione e
finalizzati al successivo inserimento lavorativo. L’attenzione, faticosa ed impegnativa, è dedicata ad ogni singolo ragazzo e prevede
essenzialmente ascolto ed attenzione ai “segni di rifiuto” ed un
atteggiamento degli operatori con modalità affettive ed inclusive
che si discostano fondamentalmente dal considerare i ragazzi problematici “quelli senza i quali tutto andrebbe bene” come spesso
avviene, per forza di cose, in molte delle altre classi ormai inadatte
ed obsolete (classi e scuole ferme al 1300 secondo i due relatori).
Il Prof. Cesare Moreno, maestro di strada, ha espresso il suo convincimento che nelle scuole la cultura del lavoro sia solo quella
del lavoro dipendente e, soprattutto, del lavoro statale. Manca la
cultura del lavoro imprenditoriale in azienda inteso come capacità di organizzare i fattori di produzione (lavoro compreso) in
modo economico ed efficace. Questo porta gli insegnanti ad un
orientamento a senso unico sulla falsariga delle loro esperienze di
dipendenti pubblici. Ha poi sviluppato il concetto di orientamento e re-orientamento con la modalità del “sestante” per “aggiustare
la rotta”e proposto alleanze operative specifiche, ma integrate tra i
vari protagonisti del processo educativo: famigliari e genitori che
si prendono cura, educatori che istruiscono e
danno testimonianza, formatori che insegnano e trasmettono un “mestiere”, docenti che
sviluppano e forniscono gli attrezzi mentali.
Nel primo pomeriggio abbiamo assistito alla
rappresentazione teatrale Drop Out “adesso
parlo io” dove quattro adolescenti nelle vesti
di una insegnante e tre studenti a rischio hanno drammaticamente rappresentato la condizione dei ragazzi che si sentono abbandonati
Presidente Brugni
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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PARLIAMO
LUCI SUL LAVORO
DI...
Dott.Petrangeli e alcuni dei relatori
e non considerati dalla scuola e quella
di un’insegnante che, pur rendendosi
conto della situazione, non ha strumenti e risorse, anche personali, per
provvedere.
In finale del seminario proiezione de
“I pesci combattenti”, il film che racconta il progetto “Chance” sviluppato
a Napoli dall’equipe del Prof. Moreno
per il recupero dei ragazzi dispersi, assenteisti, espulsi o bocciati.
Al seminario sul Jobs Act, è intervenuto in teleconferenza il Ministro Poletti
per ribadire l’impegno del governo per realizzare, proprio con il
Jobs Act, un impianto coerente per il mondo del lavoro nel quale
tutte le parti della riforma si integrino con efficacia. Ha poi sottolineato la costituzione della Agenzia Nazionale Per le Politiche
Attive (nella quale sarà coinvolta in modo specifico anche Italia
Lavoro), costituzione da realizzare in accordo con le regioni ed in
vista della modifica del titolo V.
Nello stesso giorno si è tenuto, in un’altra sede, il seminario su
“4.0 Opportunità e rischi della quarta rivoluzione industriale”
dove si è parlato soprattutto di: futuro, competenze, cultura del
digitale e dell’innovazione, infrastrutture tecnologiche e scolastiche. In estrema sintesi ed in base alla constatazione che: “...mentre
negli anni ‘70 la tecnologia spiazzava il lavoro ad alto costo, ora
spiazza quello a basso costo e ripetitivo. La sfida è e sarà quella
di integrazione della tecnologia con tutti i tipi di lavoro, anche
quello creativo...”. I pareri dei relatori sull’adeguatezza o meno del
sistema Italia nel suo complesso a questa sfida sono stati diversi ed
in alcuni casi non proprio ottimisti. Su alcune esigenze, che coinvolgono anche il sistema scolastico e formativo quasi tutti sono
stati concordi: “...investire con forza sulle competenze digitali...”,
“...agire sulle competenze dei lavoratori di oggi e sulla formazione
dei giovani, cioè dei lavoratori di domani...”.
Alcune riflessioni molto personali a margine della nostra partecipazione a “Luci sul lavoro”:
a) “ ...la scuola ha un problema solo: i ragazzi che perde...” sono
parole di Don Milani degli anni ‘60 evidentemente e tristemente
ancora di attualità.
b) L’orientamento, il re-orientamento e l’azione dei tutor sono valutati come i rimedi più efficaci per ridurre e contrastare la dispersione scolastica. Richiedono una conoscenza specifica, non solo
dei ragazzi, ma anche del mondo del lavoro che, normalmente, gli
insegnanti non hanno o non hanno a sufficienza.
c) Per contrastare gli abbandoni, fatta salva una contestualizzazione di carattere generale e complessiva, le statistiche non dicono
tutto, ogni territorio, città, azienda, fa testo a sé, sono tutti casi
specifici e particolari; per agire efficacemente, vanno conosciuti e
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
considerati come tali. Anche a proposito di questo gli insegnanti non hanno spesso le conoscenze e competenze
necessarie.
d) L’alternanza scuola-lavoro e gli stage per essere efficaci, debbono essere
preparati a scuola con una conoscenza
sia delle aziende sia del lavoro che vi
si svolge.
e) Le competenze soprattutto “soft” e
quelle digitali sono valutate da tutti
come indispensabili già per il lavoro di
oggi e ancor più per quello futuro.
f) L’etica del lavoro, anche a scuola, assume un’importanza decisiva per il presente ed il futuro dei nostri ragazzi.
In base a queste riflessioni squisitamente personali, cosa potremmo fare, sempre a mio parere, come Maestri del Lavoro?
Se non mettiamo i ragazzi e gli studenti al centro dei nostri interessi e del nostro lavoro possiamo chiudere baracca e burattini, o
più semplicemente, accettare il rischio dell’infelicità nostra e dei
nostri nipoti.
Lo scopo dichiarato: informare ed orientare i ragazzi per scelte
consapevoli in collaborazione con le scuole e le famiglie.
Lo scopo implicito: favorire le inclinazioni e le attitudini dei
ragazzi e dei giovani. Indicare situazioni di fatto, prospettive ed
azioni per aiutarli a diventare ciò che “debbono essere”.
Perché i MdL?
I giovani ed i ragazzi, più che di maestri, hanno bisogno di testimoni e quali testimoni più credibili di padri di famiglia, ex lavoratori che, anche non più giovani, possono dedicare almeno una
parte della loro vita per questo “nobile” scopo.
Molti si sentono “bloccati ai nastri di partenza” e questo per una
radicale incertezza. Molti ritengono di non essere preparati e dimenticano che, da MdL, sono titolari e possono mettere in campo
alcuni valori fondamentali:
• l’etica del lavoro e dell’impegno;
• la conoscenza del mondo del lavoro che manca agli insegnanti;
• l’esperienza di vita e di lavoro in aziende private;
• l’avere esercitato, durante tutta la vita lavorativa e, spesso, inconsapevolmente le competenze, anche soft, ora estremamente
necessarie ai ragazzi;
• l’amore per i giovani (interessato: se no chi le pagherà le nostre
pensioni ?);
• il desiderio di contribuire (poco e con molti limiti) a migliorare
la società.
Sono sufficienti? A mio parere, lo sono, dipende tutto dall’impegno, dal fare anche poco ma con serietà, competenza e molta,
molta passione.
MdL Mario Cova
JOB&ORIENTA
XXV Edizione di JOB&ORIENTA
Una fucina di esperienze e di Idee.
Fiera di Verona 26 - 27 - 28 novembre 2015
Cronaca
E due. E’ la seconda volta che i Maestri del Lavoro d’Italia partecipano al salone dell’orientamento
scolastico, la scuola, la formazione ed il lavoro, alla
Fiera di Verona, ovvero la XXV^ edizione di JOB &
ORIENTA. Un quarto di secolo è un grande traguardo. Ed è stato riconosciuto anche dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella che ha voluto
consegnare ai vertici della Fiera di Verona la medaglia della Presidenza della Repubblica Italiana.
Ed a Verona, nei tre giorni dedicati alla manifestazione, con un fiume umano di giovani studenti,
oltre 65000 che hanno curiosato dappertutto per
conoscere, sperimentare, comprendere “il lavoro” e
quindi acquisire dati e nozioni per operare la loro
scelta del futuro per poi scendere nell’agone lavorativo internazionale. E’ si, perché oggi il lavoro non si
“cerca” solamente vicino a casa, a pochi passi dall’abitazione, ma a 360 gradi. Per dirla con la “ modernità”: nel mondo.
Presso gli stand fieristici veronesi nei giorni di fine
novembre sono state offerte ai giovani italiani le migliori esperienze italiane di alternanza scuola- lavoro, ma anche i numerosi altri percorsi ed iniziative
che costruiscono un raccordo fra mondo scolastico
e mondo del lavoro, favorendo quindi l’occupabilità dei giovani, dagli Istituti di Istruzione Tecnica
Superiore alle Botteghe dei Mestieri, dai progetti
Fixo fino all’apprendistato. In questi tre giorni, alla
presenza del ministro del lavoro Giuliano Poletti a
quello dell’Istruzione Stefania Giannini, dell’ambiente Gian Luca Galletti, sono sati rimarcati tutti
gli strumenti che consentono agli studenti di incontrare presto il mondo del lavoro. Significativo
soprattutto l’intervento di Giuliano Poletti che ha
stigmatizzato la necessità per gli studenti di laurearsi
prestissimo, magari a soli 21 anni, anche con voti
di laurea non eccelsi, ma uscire a cercare lavoro non
“anziani” ma freschi, in sintonia con gli studenti europei che si approcciano al lavoro ben prima degli
italiani. Con due sostanziali imperativi: promuovere
la formazione dei nostri giovani e sostenerne la migliore occupabilità, anche favorendo una più efficace
transizione dai banchi di scuola al lavoro.
Più di 350 relatori con oltre 200 appuntamenti tra
convegni, dibattiti, workshop, e tra questi anche i
Maestri del Lavoro che quest’anno hanno avuto a
disposizione uno stand ubicato in zona strategica e
che ha consentito alla Federazione Italiana dei Maestri del Lavoro d’Italia di essere una sorta di avamposto per “catturare” l’attenzione sia degli studenti che
degli insegnanti proprio per implementare quel servizio ormai determinante per la vita della Federazione attraverso la continua innovazione del progetto
scuola-lavoro che ci caratterizza e che sta riscontrando sempre di più l’interesse degli studenti in ogni regione d’Italia. Presenza qualificata con l’impiego di
diversi Maestri che hanno voluto presenziare a Job
& Orienta con l’apporto di esperienze, di strumenti
tecnologici e mediatici proprio per farci conoscere
da una platea così eterogenea ma piena di interessi e
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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PARLIAMO
JOB&ORIENTA
DI...
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di voglia di interpretare “cosa fare da grandi”. A portare la “nostra” esperienza, le nostre proposte, in prima persona i referenti della struttura scuola-lavoro, i
consiglieri nazionali Alessandro Lega e Mario Cova
con in testa il Presidente nazionale Amilcare Brugni,
altri consiglieri nazionali quali Vincenzo Esposito
e Mario Corrente, il console regionale del Veneto
Renzo Pravisano ed il console provinciale di Verona Sergio Bazerla. Qualificante la presenza di alcuni
giovani imprenditori veneti, di diversi studenti degli
ITS veneti. Allo stand erano poi impegnati alcuni
testimonial: Claudio Chetta per i Beni Culturali,
Filippo Abramo per l’Automazione, Robotica e la
Domotica, Alessandro Lanteri per l’utilizzo sostenibile del territorio, l’enogastronomia e la ristorazione, la testimonianza di uno Chef, infine la preziosa
testimonianza di Sandro Ballarin per lo studio ed il
lavoro all’estero. Anche gli Scout per l’impegno nel
volontariato e nel sociale. Apprezzato l’intervento
nella saletta Top Job di Gaetano Cighetti, Maestro
del Lavoro di Milano, su aspetti professionalizzanti
nell’ambito del High Scale Computing. Va infine
sottolineata la forte e sensibile collaborazione con
ENAIP e ISFOL.
“Condividendo le dichiarazioni del ministro del Lavoro Giuliano Poletti – afferma Amilcare Brugni – abbiamo bisogno di un mondo
del lavoro aperto, dinamico,
dove si possano far partire
subito delle start up, ma cercando davvero di accelerare
l’uscita degli studenti dalla
scuola per accedere al lavoro. Ci dobbiamo adeguare
all’Europa. Non da meno l’utilizzo del part-time. Importantissima l’alternanza scuola-lavoro – conclude
Brugni – perché noi siamo il fanalino di coda dell’Europa. E’ con questo strumento che i ragazzi si formano,
che entrano in simbiosi fra scuola e mondo produttivo.
Finalmente si è capito ed è stata avviata la “Buona
scuola”. Eventi come questo di Verona sono una vetrina
di grande spessore con mille sfaccettature e migliaia di
opportunità. Noi davvero non potevamo certo mancare”.
“Incontrare direttamente, con un contatto vis a vis
tanti e tanti studenti, soprattutto delle scuole superiori
– commenta Alessandro Lega – è stato un momento
pregnante, diretto, costruttivo, che ci ha consentito di
entrare davvero in sintonia con la scuola e con questo
mondo proiettato verso il futuro. Ed è proprio interaIL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
gendo con loro che abbiamo aperto un varco, con un
interscambio che ha arricchito sia noi che loro creando
un ponte tra vecchi mestieri, tecnologie nuove, comunicazione ed integrazione sociale”
MdL Sergio Bazerla
Riflessioni
L’operazione “Job&Orienta 2015” a Verona si è appena conclusa e, parafrasando una diffusa espressione militare, la Federazione Maestri del Lavoro d’Italia può dire “Missione Compiuta!”.
L’operazione era iniziata il 22 giugno di quest’anno,
quando per la prima volta si è riunito il Comitato
Organizzativo di Job&Orienta, presieduto da Claudio Gentili, Direttore Education di Confindustria.
E’ proseguita poi a settembre, lunedì 21, dove è stata
costruita la struttura portante dell’evento, divenuto
ormai una scadenza fissa che si tiene negli ultimi
tre giorni dell’ultimo fine settimana di novembre di
ogni anno. Fin dal primo incontro avevamo intuito e
previsto che l’edizione di Job&Orienta 2015 avrebbe visto al centro la recente legge 107/2015, detta
legge della “Buona Scuola” e dell’alternanza Scuola
Lavoro; così è stato. Il titolo che quest’anno è stato
scelto, “Il Lavoro, una realtà che educa. Conoscere,
sperimentare, apprendere”, ha fatto subito sentire a
proprio agio i Maestri del Lavoro che, partecipando ai lavori fin dal primo momento, hanno potuto
mettere in campo le proprie armi. E’ stato quindi
possibile contribuire con idee e portare alcune proposte che sono poi state accettate. Quando il Comitato Organizzativo si è riunito per la terza volta, il 23
ottobre, tutto sembrava definito e ormai, a poco più
di un mese dall’inizio dell’evento, ben delineato. In
effetti non era proprio così. Il nostro coinvolgimento
come Federazione Maestri del Lavoro d’Italia, aveva
portato alla scelta, fin dall’inizio, di una chiara strategia: far tesoro della nostra partecipazione all’edizione
2014 e, da quel punto di partenza, “conquistare terreno”. Direi che ci siamo riusciti. La prima cosa, av-
JOB&ORIENTA
viata già prima delle vacanze estive, è stata quella di
richiedere a tutti i Consolati Regionali un loro contributo di testimonianze multimediali relative alle attività svolte sul territorio. La sapiente e paziente opera del MdL Walter Sarsi del Consolato di Piacenza,
ha permesso di condensare tutti i contributi ricevuti.
A lui dobbiamo un grazie. La seconda cosa è stata la
raccolta di altri contributi multimediali, pubblici e
privati, inerenti casi positivi di sistemi scolastici Italiani, su cui il MdL Paolo Pellegrini (sito web), ha
dato un significativo contributo. Grazie anche a lui.
La formula scelta dalla Federazione per quest’anno si
è basata su una testimonianza di portata Nazionale,
con una presenza operativa di tipo Regionale. Si è
quindi voluto realizzare qualcosa di simile a ciò che
i sociologi e gli economisti chiamano “Glocal”: una
impostazione Globale con un focus Locale. Questo
lo hanno ben capito gli otto Maestri del Consolato
Regionale del Veneto, scelti in base alle loro competenze ma anche in base alla loro identificazione con
il territorio di Verona e del Veneto. Con il supporto
esterno di altri Maestri provenienti dalla Lombardia,
dall’Emilia Romagna e dalla Campania, è stato possibile portare a buon fine l’intero progetto. A tutti
loro deve arrivare il riconoscimento da parte della
Federazione.
Le operazioni sul territorio hanno richiesto, oltre alla
partecipazione ai lavori del Comitato Organizzativo,
anche un lavoro di affiatamento e di coordinamento
che ha visto il MdL Mario Cova sempre presente e
attivo. L’ultima prova, prima di andare in scena, si è
tenuta venerdì 13 novembre, ancora a Verona, con
un “copione” ormai completato, con diversi “attori”
ormai confermati ma con qualche incertezza sui “testimonial” che volevamo portare. Ma come sempre
avviene, sia nelle operazioni militari che nella messa
in scena di una commedia, le ultime due settimane
sono state un susseguirsi di notizie buone e di meno
buone. Ma alla fine tutto è andato per il meglio. Se
vogliamo individuare la principale caratteristica della
nostra partecipazione a Job&Orienta 2015 dobbiamo mettere in evidenza il fatto che la nostra è stata
una partecipazione soprattutto interattiva, non solo
con le diverse voci dei MdL ma con una presenza
massiccia di testimoni esterni alla Federazione: dai
Giovani Imprenditori di Confindustria Verona ai diversi studenti di alcuni ITS del Veneto, ai diversi professionisti provenienti dai Beni Culturali, del People
Management, dell’Informatica, della Gastronomia,
della Sostenibilità del Territorio e dei tanti giovani
che siamo riusciti a coinvolgere, non ultimi gli Scout
della sezione di Verona. Abbiamo anche ricevuto,
con piacere, la visita dell’Assessore alla Formazione,
Istruzione e Lavoro della Regione Lombardia, Valentina Aprea. La nostra presenza a Job&Orienta 2015
è stata utilizzata anche per presentare, per la prima
volta nel Veneto, il progetto Orientamento al Lavoro
- EXPO 2015, che la Federazione ha messo a punto
con l’Istituto Tecnico Industriale Galileo Ferraris di
Napoli. Un cenno ad uno degli eventi che si sono
succeduti nel nostro stand nel corso dei tre giorni.
Non è rilevante per gli aspetti tecnici o per quelli
spettacolari, lo è per gli aspetti umani: un giovane
portatore di un grave handicap, non solo motorio
ma anche con una limitata autosufficienza nei rapporti umani, ha potuto dimostrare, davanti a decine
di studenti interessati ad aspetti di Automazione e
Domotica, come abbia realizzato una piattaforma
software in grado di effettuare il totale controllo remoto della domotica installata nel suo appartamento. Volevamo parlare ai giovani di quanto sia importante la determinazione, la tenacia, il non desistere di
fronte alle avversità; Andrea (lo chiameremo così) lo
ha fatto meglio di come lo avrebbe potuto fare il più
preparato relatore che avesse voluto comunicare con
i nostri giovani visitatori, trasmettendo loro i valori
della vita.
Questa esperienza è stata regalata da Eugenio Pio
Botti, presidente della Cooperativa Sociale Galileo, e
oltre ad averci offerto un preziosos supporto logistico
ha portato nel nostro stand anche le sue testimonianze di vita vissuta nel sociale. Un grande grazie anche
a lui. Per concludere, anche quest’anno Job&Orienta
ha visto più di 65.000 visitatori, fra studenti, docenti, operatori e genitori. Il nostro stand è stato visitato
da molti di questi ed avremo anche la possibilità di
indicare ai Consolati Provinciali le scuole che hanno
manifestato l’interesse ad essere contattate. Una fra
tutte ci piace citare: la Scuola Navale Militare “Francesco Morosini” di Venezia. Da Verona è tutto.
MdL Alessandro Lega
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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ARGOMENTI
L’oro bianco: il sale
E’ uno degli alimenti più antico e conosciuto e in Italia vanta
una lunga e apprezzata produzione, specie a Trapani e Cervia
E’ certamente molto prezioso, se non più dell’oro,
il SALE che non casualmente viene chiamato “oro
bianco”.
Noi che lo troviamo abitualmente sulle nostre tavole, nei ristoranti, nei caffè, probabilmente ne sottovalutiamo il valore e le sue qualità, che sono importantissime.
Cominciamo col dire che il sale è presente nelle
prime civiltà stabili del mondo conosciuto, quella
sumerica, quella egiziana e quella cinese - parliamo
dunque di epoche che vanno fino a 3.000 anni avanti Cristo - e, successivamente dalle civiltà ittita ed
ebraica, 2000 anni a.C..
Le “vie del sale”, tracciate dal mare verso i territori
interni, costituivano le grandi “strade” commerciali dell’antichità, tanto che chi voleva passare sulla
“strada del sale” doveva pagare un pedaggio allo Stato proprietario del territorio, che veniva stabilito in
base al valore delle merci trasportate.
L’importaza del sale presso i latini è rivelata da tantissime parole, veniva chiamato “sai” o “salve”, una
specie di saluto convenzionale che diventò, nell’uso
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
comune, “salus” (cioè salute), salubritas (sanità) e
“salario”, la paga dell’operaio che veniva fatta materialmente con una razione di sale, così come con il
sale venivano pagati i soldati.
Anche durante il Medioevo il sale continuò ad essere
ritenuto merce di scambio e misurato anche in “gabelle” cioè tasse sul commercio, sui trasporti, sulle
costruzioni e sull’agricoltura.
Secondo l’interpretazione biblica il sale rappresentava l’intelligenza illuminata dello spirito degli apostoli, in ricordo di Cristo che nel Sermone della montagna chiamò i suoi discepoli “il sale della terra”.
Due sono le grandi distinzioni per riconoscere il sale
da cucina in base alle fonti di raccolta: il mare, dal
quale si ricava per evaporazione e il suolo, da cui si
estrae il salgemma.
Indipendentemente dalla provenienza possiamo
avere “sale raffinato”, sottoposto a numerosi lavaggi
e trattamenti ed è il più usato ed economico e il “sale
integrale”, più pregiato e ricco di oligominerali.
Abbiamo poi i “sali iposodici”, carenti di sodio e
adatti a chi soffre di ipertensione, e “sali iodati”, cioè
ARGOMENTI
addizionati con iodio per chi ha problemi di tiroide.
Infine esistono anche i “sali elaborati”, ossia affumicati o addizionati con erbe e spezie che li rendono
più gustosi.
In Italia vi sono due importanti centri per la raccolta
del sale, conosciuti fin dall’epoca dei romani e sono
quelli di Trapani e di Cervia. Il prodotto di queste
saline viene esportato in diversi paesi del mondo.
Naturalmente il sale integrato e raccolto a mano nelle saline ricavate dal mare rappresenta una fonte di
prosperità per la comunità.
Ancora oggi è motivo di profonda emozione osservare queste distese di acqua che sono increspate dal
vento marino e che piano piano evaporano al sole
trasformandole in candide superfici di sale che gli
operai accumulano a mano in tante piccole piramidi
prima della raccolta, della raffinazione e della confezione per la vendita.
Una volta il sale era monopolio di Stato (non casualmente i negozi che lo vendevano si chiamavano
“sale e tabacchi”) ora è un prodotto industriale del
libero mercato, ma mantiene sempre il suo valore
che è piuttosto elevato a seconda della qualità.
Ad esempio una eccellenza assoluta è il “fiore di sale”
raro, pregiato e delicato che si cristallizza sulla superficie dell’acqua sotto l’azione del sole e del vento;
il “sale di Trapani” molto solubile usato in cucina
soprattutto per gli antipasti, il “sale rosa” dell’Hima-
laya, che è tra i più puri e pregiati perché ricco di
oligominerali, il “sale rosso delle Hawai” con una
presenza molto avvertita di argilla rossa che ricorda
le nocciole tostate e il “sale di Cervia”, chiamato anche “sale dolce” per la sua morbidezza, apprezzato
per la produzione dei formaggi e della cioccolata.
Insomma il sale è un’autentica ricchezza, un vero e
proprio “oro bianco” che resiste nel tempo perché
la natura lo rinnova con il suo processo naturale e
l’uomo è riuscito a sfruttarlo con intelligenza.
Ma attenzione alle dosi.
In Italia, come in altri paesi europei, assumiamo una
dose quotidiana del sale di cui ha bisogno il nostro
corpo, per l’aumento di consumi di prodotti alimentari industriali e questo, alla fine, non è proprio
un vantaggio.
Anzi…
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PARLIAMO
ARGOMENTI
DI...
BASILICATA O LUCANIA ?
Per la Costituzione è Basilicata, ma i suoi abitanti sono…
lucani, come il nome dell’antica regione
La Basilicata è salita agli onori della grande cronaca grazie all’EXPO di Milano dove questa piccola
regione del sud, è stata chiamata per far degustare
non solo i prodotti lucani, ma anche quelli calabresi.
Grazie all’attività di una ristoratrice di Castelmezzano (un comune nel cuore delle “Dolomiti lucane”
che ha fatto da sfondo anche ad una piacevole serie
televisiva) i piatti della tradizione meridionale sono
stati abbinati e la Basilicata ha rappresentato, oltre
che se stessa, come si è detto anche la Calabria, con
la quale ci sono evidenti affinità gastronomiche.
La cosa è sorprendente se si consideri non solo il teritorio di questa regione, ma anche il suo sistema di
collegamenti che non è proprio dei migliori. Ma si
sa, quando c’è di mezzo il gusto, non vi sono ostacoli
e a questa ristoratrice, avvocato mancato, ma gradevole chef del “Becco della Civetta” è stata offerta una
occasione molto prestigiosa anche se la stessa, aveva
già esportato più volte, al nord le prelibatezze della
sua regione
Bisogna intanto precisare che questa regione è l’unica in Italia a vantare due nomi, uno antico, LUCANIA, da lucus, bosco, verde, l’altro ugualmente
antico BASILICATA, che discende direttamente da
un proconsole romano, che fu responsabile di queste
terre in nome e per conto della “magna” Roma.
Sul nome di questa splendida regione, il dibattito
non finisce mai, anzi in questo periodo si è intensificato dopo la candidatura ufficiale di Matera come
Capitale della Cultura Europea per il 2019.
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Vi è di più, oltre al nome della regione, la polemica viene continuamente alimentata da un vecchio
e mai domo dualismo (chiamiamolo così per non
dire altro) fra Matera, la città dei Sassi raccontata da
Carlo Levi nel suo celebre romanzo “Cristo si è fermato ad Eboli” e vista in moltissimi film e appunto
Potenza che è ufficialmente la capitale della Regione.
Un dualismo che si alimenta di tante cose ma che ha
un punto in comune, quello di sottolineare la bellezza di queste zone, splendidamente incastonate fra
la Campania, la Puglia e la Calabria e che hanno un
solo cono d’ombra: quello di non essere mai state
valorizzate in pieno.
In estrema sintesi stiamo parlando di un territorio
che ha pochi paragoni in tutta l’Italia, ricco com’è di
due mari, di tanta acqua, (sono almeno 15 le dighe
fatte in tutta la regione, - tra le quali la più lunga
d’Europa in terra battuta - per raccogliere questo
prezioso elemento da distribuire alle consorelle limitrofe) molti boschi, tanta natura incontaminata
e anche il petrolio sul quale molto si è polemizzato.
Questi e tanti altri gli argomenti che sono stati dibattuti in un incontro tenuto nella Casa di Riposo
Umberto Primo di Montebelluna.
Il dibattito sui due nomi ha coinvolto gli abitanti
della Regione per migliaia di anni, fino a quando,
come si è accennato, con il varo della Costituzione
repubblicana, è stato stabilito, definitivamente, che
la regione compresa fra Campania, Puglia e Calabria
si chiama ufficialmente, appunto BASILICATA.
ARGOMENTI
Un territorio piccolo, ma pieno di interessi turistici,
culturali, paesaggistici e monumentali; terra di conquista da parte di popoli diversi, ma integra nella
sua identità che ha dato i natali a poeti come Quinto Orazio Flacco, (ricordate il suo famoso “Carpe
diem?”) che cantava la bellezza della vita agreste della sua regione di origine e del suo famoso vino, l’Aglianico del Vulture, ai grandi nomi della storia italiana come Federico II di Svevia che qui fece erigere
due magnifici castelli, da uno dei quali fu emanata
la famosa “costituzione” dell’impero adottata poi in
tante regioni italiane, a statisti come Emilio Colombo, che fu più volte Ministro e anche Presidente del
Consiglio, a Rocco Petrone lo scienziato che mandò
i primi uomini sulla luna, a Francis Coppola, uno
dei più noti registi americani, fino a Carlo Levi, che
lucano non era, ma s’innamorò della Basilicata decidendo di essere sepolto nella terra in cui il fascismo
l’aveva confinato, Aliano in provincia di Matera.
Il dibattitto sul nome della regione è stato alimentato anche da una vivace polemica all’epoca fascista,
quando il Duce impose il nome di Lucania alla regione del centurione Basilicus, e che non da tutti fu
gradito, anche se richiamava le bellezze del paesaggio, della luce, dei boschi della regione.
Acqua, verde, monumeti e da qualche anno, anche
terra ricca di petrolio, il più importante giacimento
italiano.
Questo fatto, apparentemente, sembra contrastare la
“vocazione” turistica della regione, in effetti non è
così perché le norme di salvaguardia adottate dalla
Regione e dagli Enti territoriali, sono riusciti a tenere ben distinte la produzione industriale da quella
agricola: una convivenza indispensabile, ma tutelata
al massimo.
La Basilicata conserva gusti antichi e saporiti, dalla
salsiccia, il salame conosciuto già dai romani e che
oggi è un prodotto DOCP, al formaggio podolico,
un unicum che è possibile trovare solo nelle zone di
montagna della regione, dalle olive al forno di Ferrandina, alle gustose melanzane rosse di Rotonda (un
prodotto di nicchia che è molto ricercato dagli chef
di tutta l’Italia) ai peperoni croccanti di Senise, al
vino Aglianico famoso in tutta l’Italia, fino ai famosi
“strascinati” una gustosa pasta, fatta rigorosamente
a mano che va condita con il più classico dei ragù.
Una regione da godere, dove è possibile fare anche
il “volo dell’angelo” (per i più ardimentosi, di peso
non eccessivo e assolutamente coraggiosi) perché si
tratta di lanciarsi, appesi ad una corda di acciaio su
un percorso di circa mille metri, da un paese all’altro, su un baratro di oltre 600 metri. Anche se con
tutte le garanzie tecniche (come quella di essere sistemati in una sorta di barella di metallo) e da un
sistema frenante ad hoc che evita di sfracellarsi sulla
stazione di arrivo, chi lo ha fatto assicura che non è
cosa da tutti.
Dimenticavamo: indispensabile una visita preventiva o una adeguata certificazione di tipo cardiologico,
per evitare possibili infortuni a chi è più sensibile
emotivamente. E d’inverno? La Basilicata consente
agli sciatori, lucani e non, di ammirare panorami
incontaminati e fare qualche bella discesa altrove irripetibile.
Insomma per chi non la conosce questa regione è
proprio tutta da scoprire.
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PARLIAMO
NEWS
DI...
Dall’Italia e dall’Estero
PER IL GIUBILEO STRAORDINARIO DELLA
MISERICORDIA,
CHE INIZIA NEL
MESE DI DICEMBRE E DURERÀ FINO AL
20 NOVEMBRE
2016, ARRIVERANNO A ROMA
ALMENO 33 MILIONI DI TURISTI E PELLEGRINI. LA PREVISIONE VIENE FATTA DAL
CENSIS. NEL 2000 I PARTECIPANTI ERANO
STATI 25 MILIONI.
Ovviamente si spera che l’organizzazione sia perfetta e
che si evitino incidenti come quelli accaduti di recente
alla Mecca, dove, nella calca, hanno perduto la vita
centinaia di mussulmani. Fra i più importanti luoghi
di pellegrinaggio ricordiamo il muro del Pianto dove
si recano gli ebrei, Varanasi dove si recano gli hindu
per fare le abluzioni, Kamamura e Nara dove si recano
i pellegrini buddisti giapponesi. I luoghi più frequentati dai fedeli sono San Giovanni Rotondo dove ogni
anno si recano 8 milioni di persone, Lourdes con 6
milioni di fedeli, Fatima dove hanno pregato 5 milioni di pellegrini, e Loreto 4 miloni e 500mila.
MILANO È LA CITTÀ ITALIANA CON IL
MAGGIOR NUMERO DI “BARBUTI” .
Secondo una statistica fatta dalla Braun su
6.500 uomini residenti a Milano, Londra, Parigi, Barcellona, Berlino e Istanbul sono sempre più numerosi le persone che non si radono; i “barbuti” infatti sono il 54% di queste
capitali. La capitale mondiale della barba è
New York, con il 67% degli uomini che non
si radono seguita da Milano, con il 60% e da
Parigi con il 53%. Le statistiche ci informano
che ogni uomo possiede tra 20.000 e 25.000
peli da barba che crescono di mezzo millimetro al giorno. Se non viene mai tagliata per
tutta la vita la barba può raggiungere anche 9
metri di lunghezza, ma fino ad oggi si conosce
solo una persona che ha raggiunto, con la sua
barba, 5 metri e 33 centimetri. E’ il norvegese
Hans Langseth, morto nel 1927. I peli della
sua barba sono conservati in un museo di Washington. Una curiosità fra le tante, a Sparta
i vigliacchi venivano puniti con l’obbligo di
lasciarsi crescere la barba su una sola guancia.
IL PRIMO “BIKINI” DELLA STORIA MODERNA FU LANCIATO A PARIGI IL 5 LUGLIO 1946 E IL NOME VENNE MUTUATO DALL’ATOLLO “BIKINI” CHE SORGE
NELL’OCEANO PACIFICO. In effetti il primo
bikini della storia umana fu inventato dai romani.
Lo dimostra chiaramente una immagine fatta con
piastrelle colorate, risalente a un secolo prima di
Cristo che mostra una giovane romana intenta a tuffarsi in acqua proprio con un “due pezzi”, una autentica novità per l’epoca.
I “bikini” più famosi furono quelli indossati da Brigitte Bardot nel film “E
Dio creò la donna” e quello definito “strepitoso” esibito dall’attrice Ursula
Andress nel film “007 - Licenza di uccidere” che esce dall’acqua con un
bikini bianco, un cinturone e un pugnale. Questo indumento fu messo
all’asta da Christie’s e venduto per 57.992 euro. Ester William, la celebre
diva dei film girati in acqua, si rifiutò sempre di indossare il bikini.
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E’ TUTTO ITALIANO IL CONO
GELATO CHE FIN DALLE SUE
LONTANE ORIGINI, CIOÈ 111
ANNI FA, FU INVENTATO DA
ITALO MARCHIONI DI ORIGINE
MARCHIGIANA CHE RICEVETTE NEGLI USA IL BREVETTO DI
“CONO GELATO”.
Marchioni era già conosciuto per le sue attività nel settore della
refrigerazione,
ma
divenne famoso quando brevettò il primo gelato racchiuso in
una pasta semirigida che diventò, “cono
gelato”.
NEWS
OGNI ANNO
NEL MONDO
VENGONO MACELLATI UN MILIARDO E 300
MILIONI DI MAIALI, UNO DEGLI ANIMALI
PREFERITI PER LE SUE MOLTEPLICI QUALITÀ. Solitamente si dice “del maiale non viene buttato
nulla” e questa affermazione è vera specie quando l’abbattimento del suino avviene per mezzo di mani esperte
che riescono a selezionare quale carne si può consumare
subito, quale dopo un periodo di conservazione più o
meno lungo e quale parte del maiale (ad esempio i peli e
gli zoccoli) possono essere trasformati in oggetti utili alla
comunità. L’allevamento intensivo del maiale nasce nel
XIX secolo, quando, specie in Inghilterra, si cominciò a
sperimentare un sistema per migliorare la razza e, quindi
la qualità della carne. In Italia vi è una larga produzione di prosciutti essiccati con antichi sistemi artigianali
specie in Emilia-Romagna, ma oltre la nostra produzione, occorre dire che due prosciutti su tre provengono
da Olanda, Danimarca, Francia, Germania e Spagna. I
maiali hanno 44 denti e mangiano di tutto. Per ottenere
un chilo di maiale occorrono 5 chili di mangime. Rimane celebre una dichiarazione di Winston Churchll: “mi
piacciono i maiali; i cani ci rispettano troppo, i gatti per
niente, mentre i maiali ci trattano alla… pari.
BRAVA LA GIRAFFA CHIAMATA GIUSTAMENTE LA “NAVE DEL DESERTO”: BEVE
SOLO UNA VOLTA OGNI DUE GIORNI E
RICAVA I LIQUIDI NECESSRI ALLA SUA SOPRAVVIVENZA DALLE FOGLIE DI CUI SI
NUTRE. HA UN CUORE LUNGO 60 CENTIMETRI CHE PESA PIÙ DI 11 CHILI E POMPA
50 LITRI DI SANGUE AL SECONDO. L’animale ha la pressione più alta fra i mammiferi, quasi il
triplo di quella dell’uomo.
La sua debolezza viene messa in evidenza quando
beve perchè è costretta a farlo a zampe divaricate per poter portare la testa più in basso possibile e questa posizione favorisce i predatori. Forse è
proprio per questo che il loro numero si è ridotto
del 40 per cento nel 1999, secondo una statistica
della Cgf (la Giraffe
Conservation
Foundation) erano
140.000, ora sono
ridotte a 80mila.
IL CILE AVRÀ L’ORA LEGARE PER
SEMPRE! LO HA ANNUNCIATO
IL MINISTRO DELL’ENERGIA
MAXIMO PACHECO, PERCHÉ –
HA SPIEGATO – L’ORA DI LUCE
IN PIÙ O IN MENO NON È COSÌ DETERMINANTE NEI CONSUMI. Ci vuole invece più attenzione
sull’utilizzo dell’energia impiegata nelle nostre case, nelle
industrie o nelle miniere. Secondo questo nuovo provvedimento, il governo cileno vuole raggiungere l’obiettivo di
ridurre i consumi dell’energia del 20 per cento fino al 2025.
Sarà posta in essere una grande campagna di sensibilizzazione di tutta la comunità nazionale.
C’È UN FILM-FENOMENO CHE CONTINUA A
INTERESSARE IL PUBBLICO DA 25 ANNI E
AD OGNI PROIEZIONE IL SUO SUCCESSO
AUMENTA. E’ “PRETTY
WOMAN”, LA STORIA
DI UNA PROSTITUTA
CHE ALLA FINE RIESCE A CONQUISTARE IL CUORE DI UN RICCO
INDUSTRIALE ED A SPOSARLO CORONANDO
COSÌ IL SUO SOGNO DI DIVENTARE DONNA
RISPETTABILE E, MANCO A DIRLO, RICCA.
Il film uscì in America il 23 marzo 1990 e in Italia arrivò a fine 1990 ed ha sempre conquistato il pubblico anche
dopo infinite repliche. La Rai, sul canale Uno, ad esempio,
l’ha mandato in onda ben 24 volte ed ha sempre registrato
un elevato numero di spettatori. Merito della storia che al
pubblico piace, ma anche dei due grandi attori come Julia
Roberts e Richard Gere, che hanno interpretato le parti in
maniera superlativa. E dire che inizialmente le parti erano state assegnate a Sean Connery e Michelle Pfeiffer, poi
dopo il forfait del primo, entrò in scena Richard Gere e
soprattutto Julia Roberts che subentrò alla Pfeiffer facendo
un provino così strepitoso che fu scritturata all’istante. Il
produttore Arnon Michan, qualche anno fa calcolò che il
film ha incassato oltre 500 milioni di dollari, ed era costato
solo 17 milioni. Ma, sostiene lui, continuerà a dare profitti.
“Il popolo può ritenersi sovrano,
come vuole la Costituzione, solo se viene pienamente
informato di tutti i fatti di interesse pubblico”
(da una sentenza della cassazione)
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DAI CONSOLATI
L’AQUILA
Il presidente provinciale della Camera di commercio
Lorenzo Santilli ha consegnato il
nuovo labaro al console provinciale dei Maestri del lavoro dell’Aquila
Gianfranco Mazzaufo.
La consegna del nuovo labaro è un
ulteriore segnale di vicinanza a quanti
operano con costanza nel comparto
variegato del Lavoro in particolare
con l’attività di Scuola -lavoro.
***
I Maestri del Lavoro del Consolato
Prov.le dell’Aquila hanno organizzato una gita di tre giorni a Milano.
Il 1° giorno è stato dedicato alla visita
della Città; la seconda giornata interamente trascorsa all’interno dell’area EXPO fino allo spettacolo finale
dell’albero della vita. La visita delle
bellissime isole Borromee ha concluso
il breve viaggio con grande apprezzamento da parte dei partecipanti.
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
POTENZA
Un giorno di festa,
arricchito dal ricordo di nostri illustri predecessori
che, quali Consoli Provinciali di
Potenza, hanno rappresentato la
categoria.
A loro il nostro ricordo affettuoso, ai
familiari il nostro grazie per questo
annuale appuntamento, che ha visto
lo svolgersi, negli anni precedenti,
in centri di elevata valenza culturaleturistica:
Viggiano-Venosa-Castelmezzano, analoga manifestazione,
attraverso la quale fregiamo con dei
riconoscimenti alcuni nostri Maestri
del Lavoro, secondo criteri ben definiti e convenuti, oggi assegnati ai MdL
Arenella Michele e Busato Giuseppe;
al MdL Giuseppe Mancusi, per un
motivo assolutamente imprevedibile, nel mentre lo salutiamo vogliamo
assicurarlo di essere stati costretti a
rinviare il meritato riconoscimento ad
altra data.
Ciò nondimeno, cogliendo questa
occasione che vede insieme tanti di
noi, cortesemente accolti dall’illustre Sindaco di Latronico, Fausto De
Maria, presente il Direttore Sanitario
dello Stabilimento La Calda, vogliamo evidenziare la nostra specificità
di Maestri del Lavoro, non domi, né
paghi della onorificenza, né dei diversi
riconoscimenti assegnatici nel tempo, ma vogliamo assicurare la nostra
costante vigilanza, restando sempre
attenti a dare il nostro contributo
per una società sempre più degna,
uniformandoci da sempre al monito che ancora ieri ha voluto indicarci
Papa Francesco e cioè che l’umanità
dovrebbe essere sempre più attenta alla costruzione della pace e della
giustizia sociale, in uno all’Economia
dell’Onestà.
In quanto Maestri del Lavoro riteniamo che l’onorificenza, di cui andiamo
giustamente fieri, più che essere una
sorta di totem deve spronarci a continuare in quell’impegno morale e civile
per i quali siamo stati prescelti, a vanto del nostro vissuto e perché si possa essere esempi, specie per le future
generazioni.
Per questo il nostro sodalizio non può
e non deve equivalere ad una sorta
di club dove ritrovarsi per vantare le
glorie, ma quale contenitore di esperienze e di valori da trasferire a quanti
vengono in contatto con noi; oppure dobbiamo, come stiamo tentando
di fare, intercettarli coinvolgendoli.
Un tentativo che va oltre le occasioni
canoniche, quali la Festa del 1° Maggio, oppure Giornate come questa, ma
proiettandoci sul versante della scuola, incontrando alunni e docenti, per
uno scambio costruttivo di idee e di
progetti, al fine di renderla sempre più
interattiva e capace di mettersi al passo con la società che cambia e, perciò
spesso, impone la ricerca di opportunità di lavoro non più e non semplicemente tradizionalmente intesi; infatti,
LE CRONACHE E I COMMENTI DEL 1° MAGGIO NELLE 20 REGIONI
ITALIANE
DAI
CONSOLATI
il lavoro spesso manca non solo perché
si perde, ma perché cambia.
Ovviamente, senza perdere di vista
la realtà che ci circonda, ma facendo
affidamento sulle risorse di cui il territorio dispone, che vanno da quelle
umane a quelle economiche, ma principalmente a quelle naturali, di cui
la Basilicata è particolarmente ricca,
quale l’ambiente con il suo habitat fatto di Foreste e di Parchi, non dimenticando l’acqua e fino al petrolio.
Anche per questo, mi piace qui richiamare l’interessante conferenza che
nelle settimane scorse venne a svolgere a Potenza Giuseppe De Rita,
dall’affascinante tema “Relazione tra
Beni Comuni, Identità e Futuro della Regione”, proprio ieri ripresa in
modo puntuale ed interessante dal
segr. UIL Carmine Vaccaro, cercando
dalla denatalità e dalla migrazione dei
cervelli che, se da una parte non inducono a mettere su famiglia, laddove
risiedono i propri affetti, dall’altra
rendono la società di Basilicata fatta
di soli anziani, a cui bisognerà saper
corrispondere in termini di assistenza
socio-sanitaria, con grave pregiudizio
per la spesa cui deve far fronte una
popolazione di occupati sempre più
assottigliata.
Occorre, pertanto, un supplemento di
impegno da parte di tutte le forze attive della regione, Istituzioni in primis,
ma con il contributo di tutti, nessuno escluso, senza defilarsi, né insistere
su sterili quanto inutili proteste; è il
tempo delle proposte e chiunque ne
abbia ha il dovere civile di renderle
fruibili. Come Federazione dei Maestri del Lavoro non vogliamo sottrarci
di far capire come sia urgente non trastullarsi in un arido ed improduttivo
scenario protestatario, ma riuscire a
passare alla proposta per supportare il
cambiamento che indurrà giocoforza
a rilanciare lo sviluppo e, per questo,
ben venga, quanto pure De Rita evidenziava, di “riunire, preservare ed
arricchire le rivenienze dei beni comuni” per creare una riserva di valore crescente, senza disperdere in mille rivoli le risorse, ma saperle utilizzare per
investimenti ed infrastrutture di tipo
produttivo e di lungo respiro.
La risorsa umana, comunque, rimane quella fondamentale; per questo
insistiamo affinché si eviti, per quanto possibile, l’impoverimento demografico, rappresentato essenzialmente
a questo imperativo e, pur nel nostro
modesto e marginale ruolo, cui siamo chiamati, vorremmo poter dare il
nostro contributo, forti della nostra
esperienza, fatta di valori etici e morali, di cui andiamo fieri e, più in generale, di quel vissuto di cui portiamo
vanto e testimonianza.
Quest’anno siamo al giro di boa,
dovendo procedere al rinnovo delle
cariche; invito, pertanto, quanti non
l’abbiano ancora fatto a mettersi in
gioco attraverso la disponibilità a candidarsi, per poter continuare, ampliare
e migliorare tutto quanto fino ad oggi
è stato messo in atto con impegno,
competenza e responsabilità dai componenti i Consolati Regionale e Provinciali attualmente in carica, anche a
mezzo numerose note stampa e interventi personali in occasione di riunioni Istituzionali, apportando significativi suggerimenti, a chi di competenza,
per modifiche e nuove iniziative interessanti i campi del sociale, del culturale e del comportamentale; ciò nonostante, non disdegneremo di avviare,
anche qui nel nostro territorio, quelle
positive esperienze che in tante altre
regioni italiane si stanno sperimentando, attraverso percorsi di scuola-lavoro, laddove poter incontrare le scolaresche ed i loro insegnanti al fine di
contribuire a trasferire passione sociale
ed indirizzi, intesi a stimolare i giovani
verso l’impresa; il fare ed il saper fare;
percorsi che sappiano anche dare un
senso al nostro agire quotidiano, per
non farci cadere nell’immobilismo
e nell’apatia; condizione che spesso
assale tanti, paghi per essere giunti al
traguardo di una esperienza di lavoro
che li ha impegnati in modo serio e
gratificante; un impegno che, diversamente, deve continuare ad essere
sprone per una società che deve saper
andare avanti pur nella difficoltà di
un cambiamento che la vede spesso in
sofferenza.
Una sofferenza che è avvertita particolarmente al Sud, come ci dicono i
dati forniti dagli Istituti preposti, ma
che deve a maggior ragione stimolarci per recuperarci dalla retorica del
Mezzogiorno piagnone, assistito e
“sacca disfunzionale”; lo possiamo e lo
dobbiamo fare noi lucani, più e prima di altri, perché siamo tra le regioni
virtuose; sicuramente più delle altre
regioni di questo Sud vituperato; siamo individuati come un popolo positivamente anomalo nel contesto meridionale; non possiamo restare inermi,
né consentire, come pure incoscientemente stanno tentando, di annullarci
nella nostra identità istituzionale, forse anche per spartirsi le vesti, rappresentate da quelle risorse naturali di cui
accennavamo innanzi; lo chiediamo
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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DAI CONSOLATI
con fermezza ai Sindaci di Basilicata,
ma principalmente al Presidente Pittella, che sappiamo essere determinato
a riscattare la Basilicata dalla condizione di subalternità e di arretratezza,
attraverso il suo diuturno e coraggioso atteggiamento che lo vede spesso
confrontarsi senza inficimenti con il
Governo Centrale, facendosi spesso
portavoce delle Regioni Meridionali.
Con questa Giornata del Maestro,
svolta a Latronico centro noto per
acque solfuree, terme curative e grotte che presentano stupende stalattiti e
stalagmiti, oltre ad un Museo Civico
Archeologico, collocato in questo stupendo scenario alle falde del Pollino e
nei pressi di realtà ricche di storia e di
passione civile e politica, posto peraltro al centro di quell’itinerario denominato “mare - monti - terme” che ci
sprona a tornare a credere in noi stessi, alle emergenze turistico-ambientali
e paesaggistiche di cui disponiamo e
che devono rappresentare il viatico
vero per un futuro migliore nel presente e per le generazioni a venire.
MdL Antonio Papaleo
CROTONE
In una cornice di
eccezionale
profonda commozione, presso la Sala del
Consiglio Comunale di
Crotone anche quest’anno
è stata celebrata la Giornata
provinciale del Maestro del Lavoro.
Presenti alla cerimonia il Vicesindaco
della Città, Mario Megna; il Prefetto
di Crotone Vincenzo De Vivo; il console regionale della Calabria Giuseppe
Mario Lombardo, il console regionale
emerito Pasquale Scalise; il console di
Catanzaro Francesco Saverio Capria,
accompagnato da alcuni Consiglieri,
numerose altre Autorità ed Imprenditori locali. La sala era gremita in ogni
ordine di posto da Maestri del Lavoro
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
progresso culturale ed
economico della Città e
del territorio.
Il Prefetto di Crotone,
ha espresso parole di elogio per questa iniziativa
che serve soprattutto a
richiamare la coscienza
dei cittadini per raccoglierne ed emularne
l’esempio profuso da
questa figura, quella
Prima fila da sx a dx: Cotroneo Giuseppe, Scicchitano
Mario, Carelli Antonio, Sansone Domenico, Ristagno
del Maestro del LavoRaffaella, Timpani Carmela, Petrolillo Alessandro, il
ro, durante la propria
Prefetto De Vivo, il vicesindaco Megna, Loprete Pietro,
Mungari Domenico.
vita lavorativa condotta
Seconda fila in alto da sx a dx: Barberio Antonio, Rosacon onestà, laboriosità e
nò Ugo e Capria Saverio viceconsole e console di Cabuona condotta. Questa
tanzaro, Giuseppe Mario Lombardo, Pasquale Scalise,
Enrico De Santis, Gabriele Fabiano, Mario Ielo.
Onorificenza sta diventando sempre più difficile ottenerla a cui possono accedervi
e loro familiari.
L’inno nazionale ed un breve filmato solo poche persone accuratamente
di presentazione della “Stella al Meri- selezionate. Il Prefetto ha quindi rinto del Lavoro” e della nostra struttura graziato il Console Provinciale, il
federativa sono stati il preludio della Console Regionale e tutti i Maestri
cerimonia. Introduzione a cura del del Lavoro per il lavoro che svolgoconsole provinciale Enrico De Santis, no nell’ambito della federazione, e
che, porgendo il saluto ed il benvenu- soprattutto verso i giovani nell’aiutarli
to a tutti i presenti ed il ringraziamen- ed indirizzarli nel mondo del lavoro,
to al Sindaco per avere dato la possibi- dando loro fiducia e speranze specie
lità di celebrare questa festa nella Casa adesso che il nostro paese sta vivendo
istituzionalmente più prestigiosa della un momento di grave crisi economica
Città, ha ribadito che questo appun- e lavorativa.
tamento annuale, iniziato da oltre un Il console regionale, Lombardo, ha
decennio, è diventato incontro festoso relazionato sul tema della giornata: “il
maestro del lavoro ed il suo coinvolnon più rinunciabile.
Il Vicesindaco di Crotone, nel porgere gimento nella operatività degli scopi
i saluti personali del Sindaco Vallone, statutari e regolamentari della federapurtroppo assente per inderogabili zione”.
impegni istituzionali già programma- Lombardo ha sintetizzato in poche
ti, e di tutta l’Amministrazione comu- parole le potenzialità dei Maestri del
nale, ha ringraziato i Maestri del Lavo- Lavoro in termini di qualità profesro per avere scelto la Sala del Consiglio sionali, morali ed umane. Tale figura
Comunale per questo incontro annua- è infatti portatrice di un bagaglio di
le. Ha espresso grandi apprezzamenti esperienze acquisite negli anni che,
agli insigniti della “Stella al Merito del messe insieme, ne caratterizzano la
Lavoro” verso i quali l’Amministrazio- professionalità e danno testimonianne Comunale riserva ammirazione e za delle virtù morali che da sempre
ringraziamenti per l’apporto che con il la contraddistinguano. Lombardo, ha
loro lavoro e la loro esperienza hanno poi domandato a se stesso ed a tutdato e danno per il miglioramento del ti gli associati: i Maestri del Lavoro
DAI CONSOLATI
cosa intendono fare e che ruolo possono svolgere nell’attuale società? Ma
soprattutto qual’è, o quale dovrebbe
essere il nuovo percorso che i neo insigniti dovrebbero intraprendere.
Secondo Lombardo, il ruolo del Maestro del Lavoro deve essere quello di
un modello e di un esempio nella
società. Questo ruolo risulta particolarmente difficile nella società di oggi,
caratterizzata da ritmi di vita frenetici,
e quindi tendente a dimenticare il passato e quei valori che hanno segnato la
crescita e lo sviluppo armonico della
comunità. Perciò il Maestro del Lavoro, che incarna tali valori, deve essere
di esempio, e questo non solo nell’ambito lavorativo ma anche nella società civile. Occorre favorire, stimolare
ed incoraggiare la partecipazione del
Maestro del Lavoro in quelle iniziative
che già caratterizzano il nostro operato
costituenti scopi principali del nostro
statuto, della nostra Federazione.
Pertanto, l’appello che Lombardo ha
inteso rivolgere a tutti gli associati che
si sentono in grado di dare un apporto attivo alla vita della Federazione e
del Consolato di appartenenza, è di
rendersi disponibili ad esplicitare un
servizio in favore della collettività senza tentennamenti e con passione, con
naturalezza, spontaneità e convinzione nel pieno rispetto delle norme statutarie. Dobbiamo considerare che la
“stella al merito del lavoro” non è solo
una onorificenza, ma anche una investitura, una missione che ci riempie di
orgoglio e ci carica di grande responsabilità, specie verso le giovani leve,
che, con il nostro operato, possiamo
aiutare, informare ed accompagnare lungo il sentiero che li porterà nel
mondo del lavoro.
Il Consolato di Crotone da sempre è
impegnato a favorire incontri scuolalavoro per gli studenti degli istituti
superiori. Recentemente, all’Istituto Industriale Donegani ed al Liceo
Scientifico Filolao di Crotone è stato
presentato il progetto “Orientamento
al lavoro” prodotto dalla nostra Commissione nazionale Scuola-Lavoro
assieme all’Istituto scolastico Ferraris di Napoli. Al bando di Concorso “Expo Milano 2015”, sul tema “I
mestieri del cibo”, abbinato al progetto, due studenti di Crotone si sono
classificati al primo e secondo posto
e quindi sono stati portati a visitare
l’Expo di Milano 2015 assieme a due
docenti accompagnatori. In graduatoria altri due studenti di Crotone hanno
coperto il quarto ed il settimo posto
su otto selezionati. Grande soddisfazione per Crotone ed in generale per
la Calabria, ma soprattutto grandissimo stimolo a continuare ed a coinvolgere sempre di più scuole del territorio
provinciale di Crotone e naturalmente
di tutte le altre città calabresi.
Il console di Catanzaro Capria ha
espresso parole di affetto e vicinanza
ai Maestri di Crotone accumunati da
una profonda amicizia e stima reciproca.
Ha concluso gli interventi il console
regionale emerito Scalise, il quale ha
evidenziato che l’impegno del Maestro del Lavoro deve essere visto in
una ottica di più largo interesse proiettato ad offrire un serio contributo
per la costruzione di una società solidale e coesa che, riconoscendo in ogni
uomo una risorsa, sappia che questa
potenziale energia attiva può e deve
essere utilizzata per la realizzazione di
un progetto destinato in futuro allo
sviluppo di una società equilibrata,
matura ed armonica, che non debba
essere dominata da eccessivo materialismo ma possa essere in grado di
soddisfare anche e sopratutto esigenze
spirituali, quali per l’appunto il bisogno di cultura, la riscoperta dei valori
della solidarietà, del reciproco rispetto, della tolleranza da spiegare nei
confronti di ogni persona.
La cerimonia è proseguita con la
presentazione dei nuovi Maestri del
Lavoro insigniti il 1° maggio 2015
(Barberi Antonio, Castelliti Pietro,
Giuda Francesca, Ielo Mario Schirripa
Raffaella) e con la premiazione di 12
Maestri del Lavoro per la loro fedeltà
al magistero: da 30 anni: Scicchitani
Mario; da 20 anni: Cizza Luigi, Fabiani Gabriele, Mungari Domenico,
Petrolillo Aldo e Sanzone Domenico;
da 10 anni: Carella Antonio, Cotroneo Giuseppe, Loprete Pietro, Ristagno Raffaella, Pugliese Bonaventura,
Russo Alessandro, Timpani Carmela.
SALERNO
Giornata regionale del Maestro del Lavoro
in Campania.
Si è svolta a Salerno la Giornata Regionale dei Maestri del Lavoro.
La cerimonia ha avuto inizio presso la
Chiesa della Santissima Annunziata,
antica chiesa restaurata da Ferdinando
Sanfelice. La Messa è stata officiata da
Sua Eminenza l’Arcivescovo di Salerno ed ha visto la partecipazione dei
Maestri venuti da tutte le provincie
della Regione.
Al termine sono stati festeggiati i
Maestri che hanno compiuto o che
compiranno 50 anni di matrimonio
nell’arco dell’anno 2015; ad essi è stata consegnata una medaglia d’oro ed
una pergamena offerte dal Consolato Regionale di Napoli in ricordo di
questo bellissimo traguardo. I partecipanti si sono poi trasferiti al Palazzo Comunale nel famoso “Salone dei
Marmi”, dove si tenne la prima seduta
del governo Badoglio nel lontano 27
aprile 1944; il salone è chiamato così
per i lastroni di marmo Vitulano.
Con grande spirito di partecipazione
si è aperto il dibattito sul tema:
ECONOMIA – CRISI – LAVORO:
QUALE FUTURO PER I GIOVANI
E PER IL PAESE
Ha introdotto il tema l’ingegnere
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
35
DAI CONSOLATI
Maddalena Ferrucci che, dopo aver
presentato tutti i partecipanti al dibattito, ha ceduto la parola all’organizzatore della manifestazione il console
di Salerno Michele Sica, il quale ha
ringraziato tutte le personalità che
hanno aderito alla manifestazione ed
ha lasciato la parola agli altri relatori. Sono poi intervenuti il vicepresidente della Federazione Maestri del
Lavoro per il Sud Vincenzo Esposito,
il consigliere comunale Domenico
Mazzeo in rappresentanza del sindaco di Salerno, Maria Faggini docente
di economia presso l’Università degli
studi di Salerno nel dipartimento di
scienze economiche e statistiche. Ha
chiuso il dibattito il console regionale Salvatore Marotta. Alla fine della
manifestazione sono stati premiati i
maestri per i 15 e 30 anni di fedeltà
alla Federazione. Tutto si è svolto con
grande semplicità ed armonia e una
riunione conviviale presso il ristorante Villa Russo a Mercato San Severino.
Mdl Rosalba Ciannarella
ROMA
Anche per l’anno scolastico
2013/2014,
sono stati numerosi gli incontri effettuati presso le “Scuole Medie Inferiori e Superiori” della Provincia di
Roma.
Gli incontri, organizzati dai MdL con
la collaborazione degli addetti del
Ministero del Lavoro e delle Politiche
Sociali Direzione Regionale del Lavoro per il Lazio, con l’impegno di molti
insegnanti di vari Istituti, si sono realizzati e concretizzati su specifici temi
dedicati ai molteplici aspetti dell’orientamento al lavoro: testi legislativi,
tipologie contrattuali attualmente in
vigore, ricerca e assunzione dei giovani, sicurezza e legalità nel mondo del
lavoro. Si sono, inoltre, realizzate le
36
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
auspicate visite aziendali.
Agli incontri ed alle iniziative messe in
campo è stato risposto con partecipazione ed entusiasmo sia dall’organizzazione scolastica che dagli studenti.
Sono stati articolati su un modello
didattico professionale, partecipativo
da parte degli stessi studenti. Sono
stati aperti con l’introduzione di un
video di presentazione ed illustrazione
della Federazione MdL che chiarisce il
motivo della loro presenza nelle scuole
e il ruolo che occupano nella società, seguito dal tema programmato:
con esposizione iniziale e successive
domande e risposte sui vari argomenti. Un adeguato spazio è stato dedicato
alle dimostrazioni pratiche con ampio
dibattito nel corso del quale sono
emerse numerose domande sulle condizioni dell’attuale ricerca del lavoro,
sulla compilazione del “curriculum
europeo” e la conseguente simulazione
sulle modalità del colloquio di lavoro. E’ stato preso in considerazione il
parere degli intervenuti sull’esperienza
fatta, e ciò, nell’ottica di valorizzare al
meglio le attuali opportunità messe a
loro disposizione.
Nel corso dell’anno scolastico si sono
incontrati circa 1.600 alunni.
Le riunioni si sono svolte con il coinvolgimento e la partecipazione del
console provinciale di Roma MdL
Marisa Micheletti. Si auspica che
anche per l’anno scolastico in corso
e per gli anni futuri si possano gestire
con le stesse caratteristiche e modalità
organizzative.
In conclusione si esprime un sentito
ringraziamento ai Dirigenti Scolastici,
agli insegnanti per la disponibilità e
l’impegno dimostrato nella realizzazione delle iniziative proposte e alle
Aziende che hanno ospitato gli studenti ed a quelle che hanno dato la
loro disponibilità, alla dott.ssa Antonietta Castaldo ed all’ing. Antonio
Alaimo del Ministero del Lavoro delle
Politiche Sociali - Direzione Regionale
del Lavoro per il Lazio - per l’attività
prestata con dedizione, passione, professionalità e competenza meritevole
del più sentito encomio, ed a tutti i
Maestri del Consolato Provinciale di
Roma.
Ai Maestri del Lavoro del Consolato
Provinciale di Roma si rivolge l’accorato appello ad offrire la loro esperienza, capacità ed un poco del loro tempo
da dedicare all’attività Scuola – Lavoro.
Si è Maestri di vita in ogni luogo ed in
ogni tempo.
MdL Alba Frezza
SAVONA
Savona ricorda Pio
VII.
In previsione che nel 2015 si sarebbe
prestata molta attenzione per Papa Pio
VII, a Savona prigioniero di Napoleone; nel corso del 2014, la nostra redazione ha predisposto una ricerca su
tale periodo, con particolare riguardo
al bicentenario del 10 maggio 1815,
in cui il Papa, da uomo finalmente libero, incoronò solennemente,
in un tripudio di Popolo festante, la
Madonna di misericordia al Santuario
di Savona. Il lavoro, ormai completamente in bozza, comprende quindici
paragrafi con note ed è disponibile a
quanti possa interessare.
Riportiamo di seguito la composizione: 1) Introduzione e breve inquadramento storico; 2) Vescovo di Imola e
di Tivoli; 3) Breve analisi della situazione durante il Pontificato di Pio VI;
4) Il Conclave di Venezia con cui fu
eletto Pio VII; 5) La prima esigenza
è quella di iniziare le riforme e moralizzare; 6) Tentativi che non servono,
scomunica di Napoleone e prigionia
del Papa; 7) Un Concilio che in realtà
non fu per nulla un Concilio; 8) Dalla
prigione di Fontainebleau, il concordato estorto al Pontefice e il suo ritorno prima a Savona, poi a Roma; 9) I
DAI CONSOLATI
Cardinali che sono accanto al Papa;
10) La curia romana e la riorganizzazione dello Stato; 11) Il Congresso di
Vienna; 12) L’ottimo angolo visuale
di un grande cardinale al servizio della
Chiesa; 13) Il governo di Pio VII dopo
la caduta di Napoleone; 14) Un periodo di transizione; 15) Conclusioni.
S.F.C.
***
I Maestri del Lavoro del Consolato
di Savona e il Progetto Scuola lavoro.
Ottemperando ai nostri doveri statutari, per soddisfare il nostro Progetto
Scuola Lavoro abbiamo quest’anno
aderito anche all’iniziativa rivolta ai
giovani studenti delle Scuole Secondarie Inferiori della Provincia di Savona.
E’ appena terminata l’edizione n.8
di “Fabbriche Aperte”, il lodevole
progetto realizzato dall’Unione Industriali di Savona, con il sostegno della
Provincia di Savona e della Camera
di Commercio di Savona, con la collaborazione dell’Autorità Portuale di
Savona/Vado e del nostro Consolato
Provinciale, con il supporto dei rappresentanti dell’Associazione Giovani
per la Scienza.
L’obiettivo del progetto è quello di
informare i giovani studenti e le loro
famiglie sulle richieste occupazionali
e sulle opportunità di lavoro offerte
nel nostro territorio nonché le caratteristiche richieste agli assumendi e ciò
avviene facendo conoscere le aziende
leader operanti nel territorio, i loro
prodotti e i processi di lavorazione per
ottenerli. Tutto questo per consentire
una scelta ragionata e consapevole dei
percorsi scolastici e formativi per le
Scuole Superiori, soprattutto in ambito tecnico e scientifico evitando così al
massimo la dispersione scolastica.
Con la formula ormai collaudata del
dialogo e del gioco “Alla conquista
di una mente scientifica” i ragazzi,
seguendo tre fasi successive durante
le quali rispondono a domande quiz
sulle aziende visitate e sulle esperienze
acquisite, compongono un sintetico
componimento giornalistico ottenendo un punteggio che ha decretato un
vincitore per ognuna classe partecipante. Le cerimonie di premiazione,
seguite dalle Autorità e da una foltissima partecipazione della cittadinanza, documentata dai mezzi di informazione: stampa, televisione, ecc. si
sono svolte il 28 maggio u.s. al Teatro
Chiabrera di Savona e il 4 giugno u.s.
al Teatro di Cairo Montenotte.
Questi i numeri della partecipazione:
11 Maestri del Lavoro del nostro
Consolato, due dei quali anche giudici nelle commissioni di esame degli
elaborati.
800 studenti accompagnati dai loro
insegnanti, appartenenti a 34 seconde
classi di 13 Istituti Comprensivi: Savona I, Savona II, Savona III, Savona IV,
Albisola, Albenga, Finale Ligure, Cairo Montenotte, Carcare, Millesimo,
Quiliano, Spotorno e Vado Ligure.
16 Aziende savonesi leader del settore: Autorità Portuale di Savona,
Bitron S.p.A., Bombardier Transportation Italy S.p.A., Cabur S.r.L.,
Continental Brakes Italy S.p.A., Esso
Italiana S.r.L., Ferrania Solis S.r.L.,
Infineum Italia S.r.L., Loano 2 Village, Noberasco S.p.AQ., Piaggio
Aero IndustriesS.p.A., Reefer Terminal S.p.A., Saint Gobain Vetri-Verallia S.p.A., Scheider Electric S.p.A.,
Trench Italia S.r.L., Trenitalia S.p.A.
Il progetto “Fabbriche Aperte” come
il nostro “Scuola Lavoro” esortano i
ragazzi ad avere fiducia in se stessi e
speranza nel domani, nonostante la
presente crisi economica attuale, indicando proprio i Maestri del lavoro
come modelli di persone che ce l’hanno
fatta malgrado che
anche ai loro tempi
non fosse tutto facile
nel mondo del lavoro. Il segreto è stato
quello di aver saputo
tirare fuori le proprie capacità e talenti.
Noi Maestri del Lavoro confidiamo
che questi progetti formativi a loro
favore consentano a questi ragazzi,
durante e al termine della propria vita
lavorativa di guardarsi allo specchio ed
essere fieri di quello che hanno fatto e
del lavoro svolto, anche per quello che
hanno saputo dare agli altri.
MdL Mario Costa
BRESCIA
L’hotel Vittoria
di Brescia ha
ospitato la
registrazione ufficiale
dei quattordici Maestri del Lavoro
che hannoo preso la “Stella al merito del lavoro” per la loro attività
nelle aziende bresciane.
Il premio nazionale viene dato dal
1923 quando si era diviso dall’Ordine cavalleresco. Poi nel 1954 è nata la
Federazione dei maestri del lavoro d’Italia che riunisce chi ha compiuto cinquant’anni, lavorato per almeno 25
come dipendente di una o più aziende e distinti per perizia, laboriosità e
buona condotta morale.
A dare il premio è stato il console provinciale dei Maestri del Lavoro Alder
Dossena. Se lo sono aggiudicati Pier
Giuseppe Angoli, Severino Belleri,
Pietro Bertolassi, Costanza Cristini,
Bruno Della Sala, Fulvio Dusi, Gianpaolo Foglio e Giovanni Manerba. Poi
Gianfranco Marchetti, Ciro Nigro,
Rinaldo Orioli, Renato Ramera, Giovanni Sbardellati, Pietro Fausto Scuri,
Claudio Mirko Sina, Daniela Ziliani e
Fiorenzo Zorzini. Per loro è arrivata la
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
37
DAI CONSOLATI
prima tessera annuale dell’associazione, dando spazio anche a un Alfiere
del lavoro, Gabriele Navoni, 20 anni
di Montirone e diplomato alla scuola
Mantegna di Brescia.
La motivazione riguarda i voti eccellenti durante tutti i cinque anni del
percorso scolastico superiore. La “carica” di Maestri del Lavoro viene scelta
tra i dipendenti, non solo per il loro
lavoro, ma anche per aver diffuso la
pratica della sicurezza e migliorato la
qualità dei progetti. Uno dei compiti
della federazione è incontrare gli studenti per spiegare loro come entrare nel mondo del lavoro, ma anche
affrontare i problemi e operare insieme.
***
Un bel fine ottobre a Brescia, per un
tempo splendido ma, soprattutto,
per un Convegno reso particolarmente importante dalla presenza
del presidente nazionale Amilcare
Brugni e del console regionale Luigi
Vergani.
Significativo, già in partenza, con la
S. Messa solenne nella Basilica di S.
Maria delle Grazie, una delle basiliche
mariane di maggior pregio, nella quale
il papa Paolo VI ha celebrato la prima
Messa e che ora ospita una sua statua.
Il rettore e nostro consigliere spirituale, mons. Mario Piccinelli, all’omelia
ha trasmesso un efficace messaggio
ai MdL: non siate ciechi, ma aperti,
generosi nella testimonianza di valori
alle giovani generazioni, da veri “maestri”, che hanno onorato il lavoro, nel
rispetto della terra in cui viviamo.
Significativo nella successiva parte
conviviale, con l’accoglienza nel Consolato dei 17 nuovi MdL, altre “Stelle”
cui si chiede di contribuire ad illuminare il percorso del necessario recupero nazionale.
Il console provinciale, Alder Dossena, tra le altre considerazioni sull’attività, ha sottolineato l’ottimo risultato nel volontariato Scuola-Lavoro,
38
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
7.000 studenti incontrati lo scorso
anno scolastico, ma anche le difficoltà a mantenerlo e migliorarlo. Con i
complimenti ai neo MdL, il pressante
invito a considerare la “Stella” punto
di partenza per un nuovo impegno
a favore della società, dei giovani in
particolare. Consegnando le tessere
di appartenenza alla Federazione, il
presidente Brugni si è complimentato e sollecitato la partecipazione alla
vita del Consolato, valorizzando così il
riconoscimento ricevuto. Ha ricordato come la nostra Preghiera contenga
il ringraziamento al Signore per quanto ci è stato donato, ma anche per
quanto ci concederà di donare.
Rivedendo con piacere i neo MdL
dopo la cerimonia di Milano, il console regionale Vergani è ritornato sul
tema della partecipazione, sicuramente frutto della motivazione. Nello specifico, non sembra che il MdL
cerchi vantaggi personali (convenzioni stipulate non hanno registrato utilizzi). Citando gli oltre 32.000
studenti incontrati in Lombardia nel
2014/2015, ritiene che si tratta di
trarre soddisfazione dal dovere sociale
compiuto con la gratuità dell’esempio
e della testimonianza, cercando anche
di realizzare le migliori condizioni
perché ciò si possa attuare.
Tanti applausi, in un clima di amicizia
e condivisione, premessa per un futuro migliore.
MdL Carlo Castiglioni
ASTI
Una
delegazione, composta dal
console Paolo
Cavaglià e dal
viceconsole
Mario Musso,
ha portato il nuovo
insignito dell’onorificenza “Stelle al
Merito del Lavoro” Ezio Maschio,
dal viceprefetto reggente Paolo Ponta,
dal presidente della provincia Marco
Gabusi, dal Vescovo di Asti Monsignor Fancesco Ravinale, dall’Assessore
alle politiche sociali Piero Vercelli e dal
presidente Mario Sacco della Camera
DAI CONSOLATI
di Commercio. Il 16 maggio il ritrovo
annuale all’Hotel Salera di Asti è stata
l’occasione per rimarcare lo spirito di
fratellanza che distingue ed accomuna
tutti i decorati con la Stella al Merito. E’ stato dato il benvenuto nella
famiglia magistrale al nuovo maestro
Ezio Maschio, unico astigiano fra i
91 insigniti del Piemonte. Oltre a
soci e familiari erano presenti il console regionale Edoardo Benedicenti e
l’assessore ai Servizi Sociali della città, Piero Vercelli. Durante l’assemblea
conviviale il nuovo console, Paolo
Cavaglià, dopo aver ricordato i maestri già deceduti ed in particolar modo
l’ex console Gabriele Vercelli, ha riferito sul programma dell’anno e sulle
attività del Consolato. Una giornata
vissuta all’insegna della passione, della
solidarietà e del rispetto, rifuggendo
dalle inutili nostalgie, ma utile per
rinnovare reciprocamente quell’impegno di valori e di tradizioni che ogni
maestro sicuramente sarà capace di
continuare a testimoniare nel prossimo futuro.
MdL Paolo Cavaglià
vinciale di Foggia la 52° Giornata del
Maestro del Lavoro, organizzata dal
Consolato Provinciale di Foggia sul
tema “Famiglia e Giovani camminano
insieme”.
Hanno partecipato autorità civili tra i
quali la dott.ssa Ponziano della Prefettura e il dott. Amorese del Comune di
Foggia, il console regionale dott. Francesco Germano, il console di Bari Salvatore Costa e quello di Taranto Cosimo Fasano, anche molti studenti con
i loro docenti degli istituti Notarangelo/ Rosati, Einaudi/ Grieco e Pascal.
Dopo l’esecuzione dell’inno Nazionale e la lettura della preghiera dei
Maestri del Lavoro, il consigliere provinciale Saverio Cassitti, a nome del
presidente della Provincia Francesco
Miglio ha fatto presente come sia di
attualità il tema scelto in un momento
così delicato del nostro paese.
Il console provinciale Roberto Bauco
ha messo in evidenza come l’attività
“Scuola Lavoro e Sicurezza” del Consolato di Foggia viene svolta con un
programma di tematiche relative alla
conoscenza del territorio, al dissesto
idrogeologico, al comparto agro –
alimentare e alla ricerca di luoghi di
lavoro.
Il console regionale Francesco Germano ha portato il saluto del Presidente
della Federazione Nazionale evidenziando che il programma “Scuola
Lavoro e Sicurezza” viene svolto nei
FOGGIA
52° Giornata del Maestro del Lavoro.
Si è svolta nella Sala del Tribunale della Dogana dell’Amministrazione ProIL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
39
DAI CONSOLATI
Consolati della Puglia con attenzione
e professionalità e quello di Foggia ne
è la testimonianza.
Sul tema della giornata ha preso la
parola l’avv. Rosa Schena che ha sottolineato come la situazione di molte famiglie, dove la separazione è in
atto, viene vissuta dai figli con grande
apprensione e senza avere la possibilità di prevedere il cambiamento che li
aspetta.
I genitori dovrebbero essere di esempio per i figli e credere di più nella
famiglia per raggiungere i traguardi
previsti dal matrimonio che ormai
diventano sempre più scarsi.
L’intervento dell’Arcivescovo Metropolita di Foggia e Bovino Mons. Vincenzo Pelvi è stato improntato sulla
superficialità del momento. Infatti
tutti vogliono ottenere massimi risultati senza sacrifici e tutto ciò porta ad
una mancanza di volontà e di impegno. Bisogna saper dire di no ai propri figli e la nostra società è pervasa
da forti emozioni che si ripercuotono
sulle scelte della vita.
Ha fatto seguito il saluto della Sig.ra
Ponziano della Prefettura e dell’Assessore Amorese.
Si è proseguito con la premiazione
dei Maestri del Lavoro che hanno 15
anni di fedeltà al Consolato; Nicola
De Cata, Lucio Romice, Giuseppe
Lancianese, Alfonso Saltarelli e Luigi
Tarquinio.
Per il raggiungimento del 50° anniversario di matrimonio:
• Nicola e Gaetana De Cata
• Filippo e Maria Arena.
Un premio alla studentessa Francesca
Elvira Martire, nipote del Maestro
del Lavoro Giuseppe Martire per aver
conseguito il diploma di scuola media
con il massimo dei voti.
E’ stato premiato anche lo studente
Danilo Sponsillo dell’Istituto Einaudi/Grieco per aver prodotto il miglior
elaborato sulla “Contaminazione alimentare”.
40
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
Infine sono stati offerti bouquet di
fiori alle docenti degli Istituti scolastici presenti alla cerimonia.
MdL Roberto Bauco
OLBIA
Presso la sede della
CROCE ROSSA
ITALIANA (delegazione Olbia) in
una semplice ma
partecipata cerimonia, una delegazione
dei Maestri del Lavoro
del Consolato della Sardegna guidata dal console Regionale Elio Contini
presenti i consoli provinciali di Cagliari - Oristano e Sassari - Nuoro guidata dal console Provinciale Giovanni
Serra ha consegnato alla Responsabile
della Delegazione Giuseppina Polastri
un assegno relativo alla raccolta fondi
operata all’interno della Federazione
dei Maestri del Lavoro d’Italia quale
contributo di solidarietà a favore degli
alluvionati del Comune di Olbia. La
riunione ha confermato e testimoniato
la vicinanza e la solidarietà dei Maestri
del Lavoro nei confronti di coloro che
soffrono a causa di calamità naturali.
MdL Elio Contini
AGRIGENTO
Si è tenuta l’Assemblea provinciale “elettiva” dei
Maestri del Lavoro
facenti parte del Consolato di Agrigento, presso i locali del Circolo Empedo-
cleo di via Atenea in Agrigento. Dopo
i saluti di rito da parte del console provinciale dei Maestri del Lavoro Franco
Messina rivolto ai numerosi presenti, si
è voluto osservare un minuto di raccoglimento per il popolo Francese esprimendo le nostre condoglianze per le
tante vittime che porta al nostro cuore
“dolore, rabbia, sconcerto e paura”.
Una dettagliata relazione veniva svolta
dal Console Provinciale per l’attività
svolta nell’arco del 2015 oltre al lavoro
fatto e da farsi per il Convegno Nazionale che si terrà ad Agrigento il 5-6-7-8
maggio 2016 e che porterà nella nostra
città circa 600/700 Maestri del Lavoro che perverranno da tutto Italia. Al
termine di questa ampia relazione con
vari interventi di Maestri del Lavoro, si
e proceduto alle elezioni per il rinnovo delle cariche per il triennio 2016 /
2018.
Allo spoglio delle relative schede elettorali sono risultati eletti per il Consiglio
Provinciale i seguenti Maestri del Lavoro: Messina Franco e Migliore Giuseppe
di Agrigento, Albano Salvatore e Porrovecchio Giuseppe di Porto Empedocle,
Sclafani Vito Antonio di Sciacca Quali
Revisori dei Conti i Maestri del Lavoro: Coco Giuseppe e Sessa Eduardo di
Porto Empedocle, Dell’Aquila Nicola
di Agrigento, Messina Santo di Sciacca,
Raneri Domenico di Licata. Al termine
i Consiglieri eletti hanno proclamato
console provinciale Franco Messina,
riconfermandolo per il triennio 2016
/ 2018. Chiuse le operazioni di voto e
redatto il relativo verbale da parte della
Commissione elettorale provinciale pre-
DAI CONSOLATI
sieduta dal Maestro del Lavoro Lorenzo
Pellegrino, il console provinciale Franco Messina ringraziava tutti i presenti
per la fiducia ricevuta nominando il
neo eletto consigliere provinciale Ettore
Porrovecchio viceconsole provinciale e
riservandosi di nominare successivamente il Segretario e il Tesoriere. Successivamente gran parte dei presenti,
accompagnati dalle rispettive consorti,
si spostavano in un ristorante per consumare un ottimo pranzo.
LIVORNO
Nel
gennaio
scorso “Il Tirreno”, quotidiano di Livorno, nel riportare il
nome dei vincitori
n e l l e gare di campionato sociale
2014 presso il Golf Club Tirrenia - tra i
quali il nostro vicepresidente nazionale
per il Centro Italia Rolando Ceccotti,
primo nella finale di doppio insieme al
figlio Riccardo - presentò il programma
2015 evidenziando che tra le gare ve ne
erano “diverse anche a scopo benefico”
e concludeva l’articolo così: “Insomma,
il golf non solo come sport ma anche
come mezzo per aiutare persone in difficoltà. Una ragione in più per apprezzarlo”. Oltre alle diverse gare di beneficenza disputate in estate, si è svolto il 1°
Memorial Ivo Bracali, ex veterano dello
sport e giocatore al golf di Tirrenia, a
favore della Associazione Cure Palliative
di Livorno Onlus che fornisce, tra l’altro, assistenza medicosanitaria a domi-
cilio, favorisce un telefono amico per
pazienti e familiari, consegna farmaci a
casa, organizza corsi formativi per personale volontario. “Anche in momenti
di crisi non lasciamo solo chi soffre”.
Con solo 10 euro all’anno si diventa
Soci.
Alla manifestazione hanno partecipato
molti giocatori provenienti dalle vicine
province che, insieme a parenti ed amici, tra i quali diversi Maestri del lavoro
livornesi Soci e dediti al volontariato,
hanno contribuito al raggiungimento
del migliore risultato di beneficenza.
Tra i premiati il MdL Rolando Ceccotti di Livorno, classificatosi primo
nella gara di putting green, disputata
da oltre cinquanta giocatori; si è aggiudicato un carrello elettrico che era stato
gentilmente donato al Club per essere
messo in palio. Il Dr. Ceccotti, socio
dell’Istituto Nazionale Revisori Legali, è
tutt’ora Revisore dei Conti della Unione Nazionale Veterani dello Sport ed
è stato nuovamente eletto, per il prossimo triennio, Rappresentante Atleti
dilettanti Golf Club Tirrenia ai sensi
dell’art. 20 Statuto Federazione Italiana
Golf riconosciuto dal C.O.N.I.
***
Premio di Studi “A. Ottolenghi”.
Presso la Sala Convegni del Grand
Hotel Duomo di Pisa, si è tenuta la
Cerimonia della consegna dei Premi di
Studio “Alberto Ottolenghi” (40° anno
consecutivo), primo Console di Pisa,
uomo di grandi capacità professionali e
qualità umane. Numerosi i partecipanti.
In rappresentanza del Comune il Vice-
sindaco, per il Provveditore agli Studi il
Preside prof. Caruso, presenti la Preside del Liceo Linguistico “E. Montale”
Pontedera, prof. Orsini Lucia e il prof.
Gino Niccodemi dell’Università di Pisa,
dipartimento di Giurisprudenza. Per la
Federazione dei Maestri del Lavoro d’ltalia erano presenti: Rolando Ceccotti vicepresidente Nazionale, Alberto Taiti
- console regionale, Gianfranco Di Grazia - consigliere Nazionale, Bruno Barbugli - console prov. di Firenze, Mario
Scarpellini - console Prov. di Livorno,
Piero Serafini - console Prov. di Lucca,
Francesco Gabbanini - console prov. di
Pistoia, Edoardo Silli - console prov. di
Prato.
Il viceconsole G. Banti, dopo aver rivolto a tutti il saluto affettuoso del console
in carica Salvadori Marino, assente per
indisposizione, ha parlato degli scopi
dell’Associazione dei Maestri del Lavoro che si prefigge, fra l’altro, di far risaltare le qualità di giovani particolarmente dotati; successivamente ha presentato
i sei studenti “eccellenti” diplomatisi
(a livello provinciale) con la votazione
massima e risultati in possesso di percorsi scolastici, sociali e umani di alta
qualità.
Ha consegnato i premi la Sig.ra Carla
Ottolenghi Bucalossi. Questi i premiati: Anselmo Selene - Liceo Classico
“G. Galilei” Pisa. Camillo Sara - Liceo
“Buonarroti” Pisa. Cotrozzi Lorenzo - lstituto “Pesenti” Cascina. Daddi
Costanza - Liceo Scientifico “XXV
Aprile” Pontedera. Fondelli Samuele
- Liceo “E. Montale” Pontedera. Min-
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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DAI CONSOLATI
nocci Agata - Istituto “Pesenti” Cascina.
Il viceconsole Gianfranco Banti ha presentato i nuovi Maestri del Lavoro decorati il 1° Maggio: Chelli Fulvio, Giacomelli Stefano, Michelizza Enzo, poi ha
consegnato i premi di fedeltà ai Maestri
del Lavoro con 15, 20, 25, 30 anni di
appartenenza alla Federazione Maestri
del Lavoro: 15 anni: Castellacci Mauro, Favilla Roberto, Lorenzi Roberto. 20
anni: Artigiani Paolo, Banti Gianfranco, Bertoli Danilo, Cipriani Vittorio,
Nati Guelfo, Pampaloni Fernando. 25
anni: Merli Piero. 30 anni: Bozzi Elio,
Pardi Araldo, Saviozzi Giorgio.
Sono intervenuti: il Vicesindaco di Pisa
che ha portato i saluti del Sindaco e del
Comune. Rolando Ceccotti (ha espresso i saluti della Federazione e rivolto
ringraziamenti alle Autorità civili e scolastiche). Alberto Taiti (ha illustrato le
attività della Federazione). Il segretario
provinciale Roberto Govoni (ha illustrato le attività e i programmi futuri
del Consolato di Pisa). Il Prof. Gino
Niccodemi (Giurisprudenza - Università di Pisa) ha tenuto un’interessante
relazione su “L’impatto delle innovazioni sul lavoro” che ha catturato l’attenzione di tutti per gli argomenti trattati e per la chiarissima esposizione. I
diversi interventi e la premiazione sono
stati molto apprezzati da tutti i presenti
che, successivamente, hanno partecipato al Pranzo conviviale.
TRENTO
Maestri in visita a S. Massenza e
Geopark.
Un folto numero di Maestri del lavoro e
amici hanno visitato la centrale elettrica
di S. Massenza e il Geopark di Carisolo.
L’impianto idroelettrico di Santa Massenza fu ufficialmente inaugurato il 23
ottobre 1955: all’epoca era la centrale
più potente d’Europa. Furono impiegati 15 imprese, 8.000 uomini e più di 1
milione di giornate di lavoro.
42
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
La centrale di Santa Massenza rappresenta la punta di diamante di un complesso progetto di utilizzo delle acque
dell’intero bacino del fiume Sarca nel
Trentino Occidentale. Questo sistema
comprende anche le centrali di Nembia,
Toblino, Dro, Fies e Torbole. La rete è
alimentata dai ghiacciai del gruppo Adamello-Brenta, il cui scioglimento stagionale origina i torrenti montani che confluiscono nel Sarca, garantendo a questo
circuito ogni anno una costante disponibilità d’acqua. Sedici opere di presa
intercettano le acque degli affluenti del
fiume Sarca per convogliarle in una
vasca di accumulo in Val Genova. Le
acque percorrono oltre 40 chilometri di
gallerie, superano la Val Rendena, passano per la centrale di Nembia e il lago di
Molveno, prima di arrivare alla centrale
di Santa Massenza. La diga di Ponte Pià,
alta 55 metri, crea un bacino che raccoglie le acque del medio Sarca che non
vengono intercettati dalle derivazioni
più a monte, dirette al lago di Molveno. E’ seguita la visita al GEOPARK un
edificio di recente costruzione: un’ampia sala al pian terreno con gadget e
materiale informativo, una piccola area
espositiva e dei laboratori didattici per i
bambini al piano superiore. Si possono
toccare materialmente le varie tipologie
di pietre esposte, e attivare il simulatore
dell’erosione delle rocce, oltre a visitare
una grotta carsica ben ricostruita.
Il Parco Adamello Brenta era già stato
dichiarato parco naturale nazionale nel
1967, ma nel 2008 ha ricevuto anche
il riconoscimento di Geoparco ed in
un’ottica di valorizzazione è stata pensata la casa nella quale ci siamo trovati.
Al suo interno si possono trovare tutti
e tre i principali tipi di rocce esistenti:
sedimentarie (originate per sedimentazione di materiali vari nel corso dei secoli), metamorfiche (che si sono modificate dalla compressione di altre rocce o
per l’esposizione ad alte temperature) e
magmatiche (derivanti dalle eruzioni
vulcaniche).
Un’ultima annotazione: la casa del Geoparco organizza con delle guide esperte
escursioni durante l’anno: passeggiate
che permettono di osservare il paesaggio
e allo stesso tempo conoscere le piante,
le rocce e gli animali che lo animano, o
ancora trekking facili dedicati ai bambini dove insieme alla natura si scoprono
anche curiose leggende sui folletti del
bosco.
DAI CONSOLATI
BOLZANO
Primo Maggio 2015
Alla presenza del Commissario del
Governo S.E. Elisabetta Margiacchi,
dell’Assessore al lavoro DMartha Stocker, del Sindaco di Bolzano, del Console Provinciale di Trento, del Console
Provinciale di Bolzano, del Console
Regionale, di molte autorità civili e militari e dell’immancabile presenza dell’On.
Luisa Gnecchi, si è svolta nella suggestiva sala del Palazzo Ducale di Bolzano, la cerimonia della consegna delle stelle al merito del
lavoro del Trentino-Alto Adige che in questo anno, nel rispetto della alternanza, si è svolta a Bolzano alla presenza anche dei sindaci
e dei rappresentanti delle Aziende che accompagnavano rispettivamente ognuno dei neo decorati. La manifestazione in tutta la sua
solennità ed emozionante austerità si è svolta nel rispetto della bilinguità, enunciando le qualità professionali dei neo Maestri in
lingua Italiana e in lingua Tedesca. Il tema predominante di tutti gli interventi, pur sottolineando che in questa regione il tasso di
disoccupazione è sensibilmente inferiore, è stata proprio la crisi economica, e per crisi si intende soprattutto la mancanza di lavoro
per i più giovani ma anche per coloro che il lavoro l’hanno perso. I neo insigniti sono stati quest’anno 10 per la Provincia di Bolzano: Cavazzana Antonio, Dametto Stefano, Gatterer Karl, Mair Raimond, Mayr Christoph, Panizzon Bruno, Putzer Karl, Riedl
Heinrich, Wierer Anton. 5 per la Provincia di Trento: Galvagni Diego, Montibeller Mauro, Simonini Roberto, Vanzo Flavio,
Zanotti Roberto Luigi. (sb/wm)
Erster Mai 2015
In Gegenwart der Frau Regierungskommissärin, Ihrer Exzellenz Frau Elisabetta Margiacchi, der Landesrätin für Arbeit Dr. Martha
Stocker, des Bürgermeisters von Bozen, des Provinzial-Konsuls von Trient, des Provinzial-Konsuls von Bozen, des Regional-Konsuls
und vieler Zivil- und Militär-Persönlichkeiten, sowie die alljährliche Präsenz der Abg. On. Luisa Gnecchi, wurde im wundervollen
Saal des Regierungskommissariats in Bozen, die Verleihung der Arbeits-Dienststerne von Trentino-Südtirol abgehalten. Die Feier
wurde, unter Beachtung des Wechsels zwischen Bozen und Trient, in diesem Jahr in Bozen veranstaltet. Anwesend waren auch einige Bürgermeister, sowie Geschäftsführer der Firmen von den Neuausgezeichneten. Die Feier wurde würdevoll und unter Respekt
der Zweisprachigkeit abgehalten und so wurde die Professionalität der Neuen Meister der Arbeit in Italienisch und Deutsch vorgetragen. Das vorherrschende Thema aller Ansprachen war wohl die Wirtschaftskrise und Arbeitslosigkeit, die zwar in unserer Region
bedeutend niedriger ist. Unter Krise versteht man hier auch das Fehlen von Arbeitsplätzen für Jugendliche, aber auch für jene, die
den Arbeitsplatz verloren haben. Die Neu-Ausgezeichneten waren in diesem Jahr 10 für die Provinz Bozen: Cavazzana Antonio,
Dametto Stefano, Gatterer Karl, Marola Claudio, Mair Raimund, Mayr Christoph, Panizzon Bruno, Putzer Karl, Riedl Heinrich,
Wierer. Anton. 5 für die Provinz Trient: Galvagni Diego, Montibeller Mauro, Simonini Roberto, Vanzo Flavio, Zanotti Roberto
Luigi. (sb/wm)
***
I Maestri trentini anche a Padova.
Visita culturare anche a Padova per i
Maestri trentini, guidati da Erminio
Gambato, segretario regionale del Veneto.
Gli ospiti hanno osservato da vicino
la chiesa dei Santi Filippo e Giacomo,
conosciuta come chiesa degli Eremitani
o semplicemente gli Eremitani. È un
luogo di culto cattolico medievale che si
innalza in piazza Eremitani. Fu costruita
a partire dal 1264 come chiesa dell’OrIL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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DAI CONSOLATI
dine degli eremitani di sant’Agostino
che avevano a settentrione della chiesa
il loro grande convento oggi occupato
dai Musei civici. Il Complesso Museale,
il più antico del Veneto, è ospitato nei
chiostri dell’ex convento dei frati Eremitani. Comprende il Museo Archeologico
e il Museo di Arte Medioevale e Moderna, oltre alla Cappella degli Scrovegni.
Quindi visita quidata al Museo di Arte
Medioevale e Moderna
Nella ricca pinacoteca, con opere realizzate dal ‘300 all’800 dai grandi maestri
della pittura italiana, vi è esposto il Crocifisso di Giotto, opera dell’inizio del
‘300, che prima si trovava sopra l’altare
della Cappella degli Scrovegni. Segue un
importante gruppo di dipinti su tavola
del Guariento, tra cui gli “Angeli” provenienti dalla Cappella della Reggia
Carrarese. Tra i tanti capolavori del Cinquecento, la “Madonna col Bambino” di
Boccaccio Boccacini e alcuni dipinti del
Veronese; di grande interesse anche la
“Cena in casa di Simone” e “La Crocefissione” di Jacopo Tintoretto. Per il Settecento vanno ricordati “San Giuseppe col
Bambino”, “Madonna”, “Cristo nell’orto degli ulivi” di Giambattista Tiepolo.
All’interno del Museo troviamo anche la
sala multimediale dedicata all’opera di
Giotto nella Cappella degli Scrovegni.
Sette postazioni multimediali introducono il visitatore alla conoscenza degli
affreschi della Cappella e del contesto
storico artistico in cui Giotto ha operato. Alla Cappella degli Scrovegni che fu
acquistata nell’anno 1300 Enrico Scrovegni acquistò l’area dell’Arena Romana per farvi costruire il suo palazzo. A
fianco edificò una cappella dedicata alla
Beata Vergine in suffragio dell’anima di
suo padre Reginaldo, l’usuraio ricordato
da Dante nel canto XVII dell’Inferno.
Quindi in Piazza delle Erbe e della frutta
il luogo di Padova deputato al mercato.
I nomi che si sono susseguiti per definire
questo ampio spazio ne hanno sempre
indicato l’origine e la funzione commerciale: “Piazza della Biada”, “Piazza del
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
Vino”, così come le scale dell’imponente Palazzo Ragione venivano chiamate
“Scala delle Erbe” perché ci si mettevano i venditori di lattughe, cipolle, porri,
verze o “Scala del vino” o la “Scala dei
ferri lavorati”. In realtà anche i nomi
delle vie circostanti la piazza tradiscono la loro funzione commerciale: osti,
macellai, fruttivendoli, ogni angolo aveva una specializzazione.
Non poteva mancare in questo interessante tour la visita alla Basilica di
sant’Antonio che secondo una tradizione molto diffusa nel tardo medioevo e
fino al XVIII secolo, ma che non ha fondamenti storici né archeologici, in questo luogo sorgeva un tempio dedicato
alla dea Giunone, in cui, secondo Tito
Livio, i padovani donavano ed appendevano i trofei vinti nelle loro battaglie.
Infine il Prato della Valle una piazza che
per estensione totale è seconda solo alla
Piazza Rossa di Mosca. Per comprendere
quanto effettivamente sia grande, basta
pensare che è formata da un’isola centrale, completamente verde, chiamata
Isola Memmia in onore del podestà che
commissionò i lavori. Prato della Valle
sorge in un luogo da sempre fulcro della
vita di Padova: qui c’era un grande teatro romano e un circo per le corse dei
cavalli. Qui furono martirizzati due dei
quattro patroni della città, Santa Giustina e San Daniele. Nel Medioevo si
svolgevano fiere, giostre e feste pubbliche. Oggi in Prato della Valle turisti e
padovani passeggiano, vanno in bici,
prendono il sole d’estate o fanno tardi la
sera. Dopo anni di abbandono, la piazza
ha finalmente ripreso la sua centralità
nella vita di Padova.
***
Giornata particolare per i Maestri del
Lavoro trentini presso il Tempio Civico
di S. Lorenzo, a Trento.
Qui è stata celebrata, a cura di don
Pizzolli, una S. Messa in suffragio dei
nostri Colleghi deceduti, che ricordiamo: Bonapace Italo, Canali Emanuele,
Chiogna Mario, Comai Giuseppe, Rosati Renzo, Tomasi Giovanni e Tomasoni
Otto. Come ogni anno, toccante e molto sentita da tutti i partecipanti è stata la
“Preghiera del Maestro del lavoro”, letta
dal Console Gianfranco Ghisi.
Quindi presso presso l’Hotel Alpenrose
di Vattaro sono stati distribuiti i premi
previsti dal progetto “Scuola-Lavoro”
ai figli e nipoti dei Maestri che hanno
conseguito, con brillanti voti, il diploma di maturità nell’anno scolastico
2014/2015.
Di seguito i nominativi dei premiati:
- DONATI MATTIA, nipote del Maestro del lavoro, Tarcisio Donati, diplomato al Liceo Scientifico “Galileo Galilei” di Trieste, con voto 86/100;
- GRISANTI DARIO, nipote del Maestro del lavoro, Lucio Chiricozzi, diplomato presso il liceo linguistico “Laura
Bassi” di Bologna, con voto 82/100;
- MARINARO MASSIMILIANO,
nipote del Maestro del Lavoro, Giorgio
Leoni, diplomato presso il liceo linguistico “Maffei” di Riva del Garda, con
voto 87/100;
- MAZZOLDI CARLOTTA, nipote
del Maestro del Lavoro, Pio Prugnola,
DAI CONSOLATI
diplomata presso l’ istituto superiore
“don Milani” di Rovereto, con il voto
di 91/100.
Il Console Gianfranco Ghisi ha coinvolto nel suo discorso i ragazzi appena premiati soffermandosi sui valori importanti della vita, come la famiglia, la
scuola e il lavoro; mentre il nostro “fotografo” Adriano Di Paolo ha immortalato i momenti salienti della premiazione,
regalando a ciascuno di loro un ricordo
del proprio percorso scolastico.
MdL Adriano Di Paolo
VENEZIA
Alla presenza di
autorità religiose,
civili e militari, grazie alla generosità del
Guardian Grando Piero Menegazzi, la
Sala Capitolare della Scuola Grande di
San Teodoro a Venezia ha ospitato la
quindicesima edizione dell’“Incentivo
Maestri del Lavoro” riservato agli Studenti Lavoratori che, frequentando i
corsi serali presso Istituti della nostra
provincia, sono riusciti a conciliare lo
studio con il lavoro.
Erano presenti molti Maestri, tra i quali, il presidente nazionale dei revisori dei
conti Gianfranco Noaro e il Maestro
Luciano Gradini consigliere comunale
a Portogruaro, delegato dal suo sindaco
a presenziare uffucialmente alla cerimonia.
Purtroppo non era presente il nostro
console regionale Renzo Pravisano,
perché colpito da un grave lutto. A rappresentarlo, è intervenuto il segretario
regionale Erminio Gambato. Dopo gli
interventi di Mons. Antonio Meneguolo – Delegato Patriarcale, di Paolo
Pellegrini – consigliere al Comune di
Venezia, di Erminio Gambato – segretario Regionale Veneto dei Maestri del
Lavoro, di Roberta Di Mambro, console
provinciale e di Dobrillo Vido – responsabile del Progetto Scuola Lavoro, ai tre
meritevoli: Daniele Berton (Zuccante),
Giorgio Bolzonella (Pacinotti) e Clara
Padovese (Luzzatto) è stato consegnato
un incentivo in denaro e un attestato.
Ai rappresentanti dei dirigenti dei tre
istituti Professori Sergio Mattiello, Stefano Zocca e Chiara Baradello è stato
consegnato un omaggio in segno di
riconoscenza per la loro opera educativa.
Anche quest’anno, per il sesto anno
consecutivo, il Consolato Provinciale
di Venezia ha premiato cinque membri
delle Forze Armate e delle Forze dell’Ordine, che si sono particolarmente distinti nell’adempimento del loro dovere,
con un attestato di riconoscimento e
una riproduzione del proprio labaro.
I premiati sono: Danilo Montersino
(Esercito), Gaetano Colanero (Marina
Militare), Corrado Mezzavilla (Arma
dei Carabinieri), Gianpiero Loconsole
(Guardia di Finanza) e Michele Salizzato (Polizia di Stato).
La generosità del Gruppo Triveneto dei
Cavalieri del lavoro, sotto la presidenza
del Cavaliere del Lavoro avv. Alessandro
Favaretto Rubelli, sempre sensibile ai
problemi della scuola, ha dato ai Maestri
del Lavoro la possibilità di premiare 80
ragazzi del Triveneto.
E’ stato istituito un concorso aperto alle
scuole professionali.
Si sono incontrati i ragazzi delle classi
partecipanti, è stato dato loro un tema
inerente il lavoro e alla fine una commissione ha scelto i più meritevoli. Ogni
consolato ha provveduto a consegnare gli
incentivi di studio nel corso delle giornate dedicate alla scuola. Il Consolato di
Venezia ha potuto usufruire di 6 incentivi da 250 euro ciascuno così sono stati
premiati due studenti dell’Istituto Giorgio Cini di Venezia (Bognolo Samuele e
Sarria Matteo) e quattro studenti dell’istituto Salesiano San Marco di Mestre
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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DAI CONSOLATI
ESTERO
FESTA DEI MAETRI DEL LAVORO SEZIONE GRAN BRETAGNA
La Federazione dei Maestri del Lavoro Sez. G.B. ha svolto la consueta festa annuale, un appuntamento di comunione
nella condivisione di intenti volti al sociale. Oltre 140 i partecipanti per una giornata iniziata con una messa solenne
nella chiesa del Redentore, presso il Centro Scalabrini in Brixton Road, Londra, celebrata a due voci da Padre Marios
Augusto Segara e Padre Walter Herman Diaz per una toccante benedizione dei presenti. Dopo la Santa Messa nei
locali sottostanti la Chiesa prima del pranzo c’è stata la benedizione del Superiore in carica Padre Francesco Buttazzo.
Il pomeriggio è stato accompagnato da una musica di sottofondo di liriche italiane. Il presidente della Sezione MdL
U.K. Carmine Supino ha evidenziato i meriti dei Maestri del Lavoro, nati per unire quella comunità italiana che a suo
tempo lasciò l’Italia per bisogno, e con umiltà,
senso del dovere e forza di volontà, ha vissuto
nella società inglese raggiungendo anche altissimi livelli promuovendo la bella immagine del
Bel Paese. Molti durante la carriera lavorativa
hanno sempre cercato di trasmettere ai giovani
la loro esperienza, consigliandoli e assistendoli
per facilitarne l’ingresso nel mondo del lavoro.
Su questo principio hanno creato delle borse di
studio da donare a studenti meritevoli per aiutarli e spronarli a finire gli studi intrapresi. Il
MdL Supino ha anche voluto ricordare l’impegno della Federazione verso gli anziani, esempio
encomiabile della prima generazione tenendoli
informati e uniti, organizzando incontri sociali e conviviali per incontrarsi mensilmente e scambiare quattro chiacchiere con vecchi amici d’avventura. In conclusione ha informato i presenti della telefonata di saluto e augurio da
parte di Massimo Salvatore Napoli console per l’estero dei MdL (responsabile per le sezioni estere) e quindi ha ringraziato il vicepresidente Bonici Tonino e tutti i membri del comitato e rispettive consorti per il continuo aiuto e
pazienza verso i mariti, specialmente quando si assentano per partecipare alle riunioni dei MdL, non dimenticando
i Padri Scalabrini per la loro ospitalità e disponibilità. È stato infatti destinato al Centro Scalabrini parte del ricavato
della lotteria, consegnato a P. Francesco. Il primo premio della ricca lotteria è stato gentilmente offerto dalla generosità
del MdL Vincenzo Zichella. Prima di ridare appuntamento alla festa Natalizia, il MdL Supino ha esortato la comunità a chiedere ed incoraggiare l’assegnazione del titolo dei Maestri del Lavoro alle donne, equamente impegnate nel
processo di adattamento e di promozione personale e culturale attraverso il lavoro.
(Alessio Fassan, Davide Mistro, Denis
Pomiato e Liviana Vanzetto).
I due dirigenti presenti (la vicepreside
del Giorgio Cini, prof.ssa Giovanna
Diana e il Direttore CFP San Marco,
prof. Alberto Grillai), hanno ricevuto in
omaggio un libro.
Ultimi, ma non meno importanti, sono
stati premiati due studenti nipoti di
Maestri: Lavinia Pol - esame di 5a - elementare - 9/10mi (nonno Maestro Vecchiato Vittorio) e Alvise Sambo - licenza
liceo classico - 98/100mi (nonno Maestro Battagliarin Silvio).
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
Inoltre il segretario regionale Erminio
Gambato ha consegnato ai Maestri Sandro Ballarin e Dobrillo Vido un attestato di ringraziamento e apprezzamento,
da parte del presidente della nostra
Federazione, MdL Amilcare Brugni, per
quanto da loro fatto durante la manifestazione Job & Orienta dello scorso
anno.
***
VERONA
Il Prefetto incontra i Maestri del
Lavoro
Il Prefetto di Verona, dott. Salvatore
Mulas, ha ricevuto questa mattina il
console provinciale della Federazione Maestri del Lavoro, Gr. Uff. Sergio
Bazerla, accompagnato dai membri del
Consiglio. Durante l’incontro, che si è
svolto in un clima di massima cordialità,
il Prefetto ha sottolineato l’importanza
del riconoscimento della “Stella al Merito del Lavoro” che il Presidente della
Repubblica conferisce a lavoratori che si
sono distinti per singoli meriti di perizia
e laboriosità. Al termine del colloquio il
Prefetto ha espresso vivo ringraziamento
per il pensiero donatogli e per la visita.
PARLIAMO di LIBRI
ARGOMENTI
E’ un thriller il nuovo libro
del nostro direttore Vittorio Sabia
Chi ha ucciso Isid?
di Vittorio Sabia
Questa volta parliamo un pò di noi stessi e, in particolare, dell’ultima
opera di Vittorio Sabia, nostro Direttore da moltissimi anni, che ha
presentato nel Teatro della Biblioteca Comunale di MONTEBELLUNA, un nuovo libro dal titolo “Chi ha ucciso Isid?” - memorie di
un emigrato e... altre cose.
Il volume che ha ricevuto il patrocinio della città di Montebelluna e
quello dell’Umberto Primo, dove ora risiede Sabia che è giornalista
professionista ed è stato vice caporedattore e inviato speciale della
Rai-Tv per circa 30 anni operando sia nel sud dell’Italia ma anche a
Roma, Venezia e Milano.
Una vicenda umana molto intensa e partecipata si sviluppa in questo
romanzo che l’autore ha ambientato negli Stati Uniti, precisamente in
West Virginia, una Nazione particolare dove si vivono tutte le ambizioni del “sogno americano” in un contesto a misura d’uomo.
Il libro (370 pag. Gstaff Roma Editrice) è ricco di emozioni, ricordi
ROMANZO
della patria lontana, tormenti, rancori, vendette e uccisioni che fanno
di questo libro un vero e proprio thriller.
E’ una strada nuova, quella percorsa dall’autore che, nei suoi molti
lavori precedenti, si era cimentato in una serie di saggi sul giornalismo, sulla difesa del suolo, sui terremoti che hanno
colpito spesso il sud e, infine, in due diari intorno al mondo, fra i quali: “Avigliano dov’è?”.
Il racconto che si snoda in una serie di dialoghi - il linguaggio preferito dall’autore - viene arricchito da molti episodi che
ricordano le tradizioni dell’Italia di una volta - dove emergono, in particolare, quelle di Cisternino, la città dei trulli, (una
volta feudo della Repubblica Veneta), la città di Potenza, con il suo antico e irripetibile patrimonio urbanistico e commerciale e quella di Avigliano con l’abilità dei suoi artigiani, veri “artisti” del rame, del legno e del ferro che, fra l’altro, hanno
realizzato “la valestra” - il famoso pugnale a serramanico conservato anche in alcuni musei.
Il dibattito, moderato da Enzo Ceccato, ha visto la partecipazione dei giornalisti della Rai Giuseppe Giulietti di Venezia,
Giorgio Balzoni di Roma e dal prof. Vittorio Cortellessa di L’Aquila che per diversi anni ha insegnato nell’ateneo di Morgantown della West Virginia dove si svolgono i fatti descritti nel romanzo.
Presente il Direttore Marco Giacon e un foltissimo pubblico, il saluto del Sindaco Favero, a nome di tutta la cittadinanza
montebellunese è stato portato dalla dottoressa Maria Sartoretto, mentre il Presidente della nostra “Casa” Giovanni Gasparetto ha espresso il suo compiacimento per il nuovo lavoro di Sabia, che - ha detto - al di là delle vicende strettamente
legate al contenuto del romanzo, sottolinea l’opera meritevole di tutto il personale che opera nelle Case di Riposo italiane
e la loro grande partecipazione ai problemi degli assistiti.
Questo volume, che sarà acquisito nelle Biblioteche dell’Umberto Primo, contribuisce a rafforzare - ha concluso il Presidente - l’intenzione, sempre più sentita dalla dirigenza, di dare anche un forte contenuto culturale alla nostra struttura.
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
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LETTERE
al Direttore
Pubblichiamo, ogni commento è superfluo, le sincere riflessioni di un MdL di 94 anni. Siamo orgogliosi di siffatti
associati che onorano la Fedearzione tutta.
La Presidenza
Voglio dire due parole che rimangano, sono contento e orgogliosissimo di appartenere alla Federazione
Maestri del Lavoro della provincia di Ascoli-Fermo e guidata dal presidente Amilcare Brugni e dal suo staff:
tutti bravi e seri con una capacità eccellente.
Io sono iscritto già da anni, dal 1984, tutti mi hanno voluto sempre tanto bene, per il mio carattere, per la
mia comprensione, sincerità, serietà e orgoglio.
Quando si andava fuori suscitavo tanta allegria, tutti mi conoscono per il mio carattere, semplice e allegro,
non è forzato, tutto è spontaneo.
Il mio segretario personale mi conosce bene.
Eccomi che conseguo il debito della mia tessera già molto tardi, meglio tardi che mai, il mio segretario mi
diceva sempre non ti preoccupare e mi sono cullato al suo detto, verso qualche cosa per spese in genere, per
la segreteria, le spese ci sono sempre per andare avanti.
Il 21 settembre ho tagliato il traguardo dei miei 93 anni e già sto pedalando per i 94, potevo stare meglio
se non mi fosse capitato il male di non essere più idonea la mia bambina, bambina di casa, mia moglie, il
mio segretario particolare sa tutto, è a conoscenza.
Però bisogna accettare tutto quello che ci
capita, nel bene e nel male.
Voglio salutare tutti con il cuore e la gioia, il presidente Amilcare Brugni e come ho
accennato prima tutto lo staff della stimata
Federazione.
Tanta gioia di andare avanti tutti uniti con
tanta volontà e passione e tanta salute che è
la migliore pace e bene nelle nostre famiglie.
P.S. Scusatemi se ho fatto troppo scritto,
è la V elementare che parla
MdL Adolfo Cococcioni
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
LETTERE
al Direttore
Cari Maestri del Lavoro,
in questi giorni mi sono ritrovato a fare una riflessione che vorrei condividere con Voi tutti. Da sempre ritengo che al fianco di ogni Maestro ci sia
una brava moglie, così come al fianco di ogni Maestra ci sia un bravo marito. Il lavoro infatti necessita sempre di comprensione reciproca all’interno di una famiglia. Basti pensare agli orari di lavoro, non sempre agevoli,
non sempre facili, che in numerose occasioni portano uno dei due, nella
coppia, a doversi sobbarcare incombenze come la casa e i figli, pressoché
da solo, per favorire l’attività del coniuge.
Sappiamo che nella maggior parte dei casi è la donna a scegliere un ruolo
più dedito alla famiglia, ma non sono pochi gli esempi, soprattutto in
tempi più recenti, in cui si registra lo stesso spirito di collaborazione da
parte del marito verso una moglie più impegnata fuori casa.
Quello che voglio sottolineare quindi, come dicevo all’inizio, è quanto sia importante nella vita dei Maestri del Lavoro
il ruolo svolto dal coniuge, uomo o donna che sia, ma vorrei anche dare merito in particolare alle donne che, anche
quando sono impegnate direttamente nel lavoro fuori casa, è come se svolgessero un doppio impiego, dedicandosi
comunque alla famiglia in una maniera sempre incisiva.
Nel mio caso, senza l’aiuto e il sostegno convinto e deciso di mia moglie, non avrei certo potuto dedicarmi al lavoro
fuori casa con la stessa dedizione per cui oggi sono Maestro del Lavoro. Nel mio impegno come autista di pullman
sono stato spesso fuori per intere settimane, ho lavorato in giornate festive e ho accettato turni per nulla agevoli. Mia
moglie non solo ha curato la casa e accudito i figli come se io fossi presente, ma è stata per me un incoraggiamento
costante, senza mai lamentarsi, senza mai chiedermi di rinunciare a qualcosa. Siamo stati e siamo ancora una squadra.
E oggi l’esperienza mi dice che senza l’appoggio reciproco tra marito e moglie la dimensione del lavoro non viene
vissuta nella sua pienezza fatta di sacrificio, certo, ma pure di tante soddisfazioni.
Per questo voglio esprimere il mio ringraziamento a tutti quanti, sperando che giunga la sincerità delle mie parole.
Vi ringrazio di cuore e auguro a tutti una lunga e felice vita nella famiglia Magistrale. Viva l’Italia, viva gli italiani, ma
soprattutto viva la grande Federazione Maestri del Lavoro d’Italia.
MdL Antonio Mollica
RICORDIAMOLI COSÌ
Londra
RAFFAELE MOSCARITOLO
Ci ha lasciati RAFFAELE MOSCARITOLO, collega molto stimato e grande protagonista nella nostra organizzazione
MAGISTRALE, uno degli artefici dell’apertura della prima
sede dei Maestri del Lavoro a LONDRA. Raffaele si era sposato con Giuseppina da 54 anni, nella stessa Chiesa “Sacred
Heart Church” ove s’è celebrato il suo funerale ed ebbero 4
figli: Antonietta, Ciro, Rosetta e Maria. Era nato a Foggia ed
era il più anziano di 4 fratelli. Incominciò a lavorare presto
nei bar locali. Fece i due anni di servizio militare a Milano e
raggiunse il grado di caporale nel 67mo reggimento fanteria,
divisione Legnano. Durante le vacanze estive con la famiglia
Raffaele di solito andava quasi sempre a Foggia, e quando i
bambini l’accompagnavano per le passeggiate, lui si fermava
ai vari bar, gelaterie e pasticcierie, erano tutti suoi amici e gli
offrivano dolci e gelati etc. Quando lasciò l’Italia per andare in
Inghilterra per Raffaele fu molto difficile e faticoso inserirsi
nel mondo del lavoro però aveva capito che questa nazione
offriva un futuro migliore e molto di più per la sua futura moglie Giuseppina. Lavorò nel settore alberghiero e nei migliori
alberghi di Londra, purtroppo dovette ritirarsi prima dell’età
pensionistica ma non trascurò mai i vecchi amici. Si associò a
varie organizzazioni affiliate alle chiese italiane di San Pietro e
Scalabrini, come A.M.I.C.I. e E.N.A.P. Gli piaceva organizzare pranzi e altre funzioni per i pensionati italiani. Durante
la sua vita lavorativa ebbe riconoscimenti dallo Stato, in particolare dal Presidente della Repubblica Italiana che lo nominò “Cavaliere dell’Ordine della Stella Solidarietà Italiana” e fu
uno degli artefici e fondatore di una sede dei Maestri del Lavoro in Inghilterra. La sua figura ci mancherà sempre, non solo
per il suo modo di comportarsi con tutti, ma per lo spirito di
iniziativa che fecero di lui un vero e grande MAESTRO DEL
LAVORO.
IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 2 - Giugno 2014
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PARLIAMO
PROPOSTE DI...
FACCIAMO UN LIBRO BIANCO
Avanziamo una proposta: registriamo gli atti del Convegno di Agrigento per pubblicarne gli atti
“Corruzione e illegalità: Educare per prevenire”. Queste le tesi
di base del Convegno Nazionale di Agrigento, argomenti, soprattutto il primo, di straordinaria attualità, visto quello che succede
nel nostro Paese e che, probabilmente continuerà ad accadere se
non si pongono limiti strettissimi e pene severissime.
Non facciamo esempi per carità di Patria, ma già il fatto che questi fenomeni hanno “toccato” addirittura il Vaticano, “terra santa”
per eccellenza, la dice lunga su quella che è diventata una vera e
propria malattia della nostra Società. Il dibattito che si terrà in Sicilia sarà certamente stimolante e ricco di riferimenti storici e anche, ne siamo convinti, di proposte concrete per estirpare questo
vergognoso modo di vivere, un vero e proprio cancro dei tempi
che viviamo. Ma basterà un dibattito? Sono bastatate le denunce
che pure non sono mancate a vari livelli? Crediamo proprio di
no. E allora avanziamo una proposta che non sarà risolutiva del
problema, ma lo porrà sicuramente in maggiore evidenza e potrà
costituire una fonte utilissima di riflessione. Registriamo gli atti
del Convegno Nazionale di Agrigento e facciamone un “LIBRO
BIANCO” da inviare, anche ufficialmente a nome della Federazine, alle massime autorità dello Stato e alle comunità che operano
sul territorio. L’iniziativa, a parte il valore intrinseco della stessa,
che darebbe valore e sostanza ad un impegno che investe TUTTI
I MAESTRI DEL LAVORO D’ITALIA, potrebbe costituire la
base di partenza per provvedimenti legislativi concreti diretti a
stroncare il fenomeno. Un “libro bianco” non risolverebbe le questioni, questa è la prima giusta osservazione che può essere fatta.
Ed è una osservazione giusta e comprensibile. Tuttavia noi crediamo che mettere penna su carta, come suol dirsi, e consegnare
questo documento a chi di dovere, ha più valore di un dibattito,
sicuramente di alto livello e di grande impegno che e si avrà a
Siracusa. Insomma crediamo che questo documento possa essere
ripreso e dibattuto anche in altre sedi, compresi i nostri Consolati
Regionali e costituire la base per un impegno molto responsabile
dei Maestri d’Italia. Senza contare che questo “libro bianco” potrebbe essere il primo di una collezione che sottolinei gli sforzi
che la nostra Federazione e tutti i Maestri fanno sul territorio,
per sensibilizzare l’opinione pubblica, le autorità e soprattutto i
giovani, sui temi di maggiore attualità.
Fino ad oggi sono stati 34 i Convegni Nazionali, ma di essi è
rimasta poca traccia nonostante la loro elevata caratura tecnica
e morale. Perché non iniziare a lasciare qualche segno concreto
del nostro impegno attraverso una pubblicazione che possa fare
il giro d’Italia?
esse
IL DOPO-EXPO? CASA DELLE CITTÀ
Expo ha contribuito, in modo anche inatteso, a restituire l’Italia agli italiani e Milano alla sua vocazione internazionale. Abbiamo
riscoperto la bellezza del Paese, della nostra storia e la consapevolezza dei nostri talenti. Abituati a convivere con la bellezza abbagliante che ci circonda, facciamo fatica a vederla e apprezzarla. Così come stentiamo a renderci conto che le nostre tradizioni,
culture e capacità unite agli sviluppi tecnologici sono “chiavi” di accesso e successo per il futuro. Con l’Expo abbiano capito che
siamo e possiamo essere ancora e sempre un Paese attrattivo. Abbiamo persino scoperto che sappiamo stare disciplinatamente in
coda per ore, rompendo così lo stereotipo dell’italiano furbetto. Le recenti polemiche sulle code per l’accesso sono il paradosso di
un eccesso di successo. Tradizioni, ingegno, dedizione e opere costituiscono le qualità virtuose dell’homo faber e sapiens italico.
Il nostro principale bene, quindi, è il capitale umano il cui valore non viene quantificato nei bilanci, ma che è primario fattore di
sviluppo. Strano, i princìpi contabili misurano tutto tranne questo valore, forse bisognerebbe inventare un apposito rating. Expo
è stato un successo planetario. Prova ne è anche l’incremento di studenti stranieri nelle nostre università. Se siamo più consapevoli, diligenti, ordinati e uniti ce la possiamo fare. È stato anche un messaggio di “pace” forte al mondo, che conviene perché fa
stare tutti meglio. Ora però il tema è: come valorizzare l’area dove l’evento si è sviluppato affinché non si disperda l’esperienza?
La capacità di risposta misurerà il ruolo dell’ancora neonata Città Metropolitana. L’obiettivo del cibo per tutti è la finalizzazione
della sfida del secolo, che è un nuovo modello di sviluppo sostenibile. Questo progetto ecologico, di equità e giustizia umana si
gioca in primis nelle grandi aree urbane. Quindi perché non immaginare che parte dell’area possa esser destinata a un “Centro
internazionale per lo sviluppo sostenibile delle grandi metropoli”? Lo studio di nuovi modelli urbani è multidisciplinare e comporta un’altissima qualità di ricerca umanistica, tecnica e scientifica. L’innovazione per una maggiore eco-equa vivibilità delle
comunità coinvolge tutti i soggetti istituzionali, economici e sociali nonché tutte le arti e le scienze. Sarebbe importante realizzare una Casa internazionale dei Comuni che mantenga vivo il rapporto con le città che hanno sottoscritto la Carta di Milano.
Insomma essere (e stare) molto meglio dipende da noi. E questa consapevolezza è virtù e forza.
MdL Alberto Mattioli
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IL MAGISTERO DEL LAVORO • n. 3/4 - Dicembre 2015
FEDERAZIONE ITALIANA MAESTRI DEL LAVORO
COMPI UN ATTO DI APPARTENENZA ALLA TUA
FEDERAZIONE DIMOSTRACI LA TUA FIDUCIA
AIUTACI AD AIUTARE CON UN SEMPLICE GESTO
D’AMORE CHE PERMETTERA’ DI RENDERCI ANCORA PIU’
INCISIVI NELLE NOSTRE OPERE DI VOLONTARIATO
SOCIALENELLA DICHIARAZIONE DEI REDDITI
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Mario Rossi
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