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EXECUTIVE SUMMARY
Intraday Liquidity Management e T2S:
effetti e benefici attesi della nuova piattaforma per il
regolamento titoli sulla gestione della liquidità
ANNO 2015
DIVISIONE BANCHE
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Strategia,
innovazione e finanza.
Questi i tre elementi
fondanti le attività del
CeTIF
Il Centro di Ricerca su Tecnologie,
Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF) dal
1990 realizza studi e promuove ricerche sulle
dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo
nei settori finanziario, bancario e assicurativo.
Ogni anno CeTIF attiva più di 15 strutture di ricerca,
quali Competence Centre e Osservatori, cui possono
partecipare gli oltre 20.000 professionisti che sono
parte del network e organizza oltre 10 workshop
dedicati a banche assicurazioni e aziende non
finanziarie con l’obiettivo di favorire fra i partecipanti
lo scambio di esperienze e l’adozione di pratiche
innovative.
Le attività di ricerca si focalizzano principalmente
sugli effetti dello sviluppo di nuove strategie,
sull’innovazione normativa,
sull’approfondimento di prassi organizzative e
di processo e sugli effetti dell’introduzione
dell’innovazione tecnologica.
Tra i partner istituzionali di CeTIF figurano: Banca
d’Italia, IVASS, ABI, ANBP, ANIA, AIPB e
CONSOB.
In seno a CeTIF è stato costituito il CEFIRS Centre for European Financial Regulations
Studies - un Osservatorio Permanente sulla
regolamentazione nel settore finanziario, bancario e
assicurativo.
Inoltre è presente la struttura CeTIF Academy,
scuola di Alta Formazione Universitaria, che si pone
l'obiettivo di trasferire ai top e middle manager le
conoscenze sviluppate in oltre vent’anni di ricerca.
Il CeTIF è, inoltre, socio fondatore del FIT:
l’Associazione europea dei centri di ricerca sulla
finanza e l’Information Technology.
CeTIF - Università Cattolica
Via San Vittore, 18 - 20123 Milano
Tel. +39 02 7234.2590
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www.cetif.it
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ANNO 2015
DIVISIONE
BANCHE
Intraday Liquidity Management e T2S:
effetti e benefici attesi della nuova piattaforma per il
regolamento titoli sulla gestione della liquidità
AUTORI:
Federico Rajola
Chiara Frigerio
Serena Lobbia
Roberto Bruschi
Alessandra Riccardi
Renato Gandini
Si ringrazia TASgroup per la fattiva
collaborazione prestata in fase di
impostazione e realizzazione della ricerca
Pubblicato nel mese di novembre 2015
Copyright © CeTIF. Tutti i diritti riservati.
Ogni utilizzo o riproduzione anche parziale
del presente documento non è consentita senza
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DISCLAIMER: CeTIF assicura che il presente documento è stato realizzato con la massima cura e con tutta la professionalità acquisita nel
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Si evidenzia, inoltre, che il presente rapporto potrebbe contenere proiezioni future o altre dichiarazioni in chiave prospettica, circostanza che
comporta rischi e incertezze. Si avvisano pertanto i lettori che tali affermazioni sono solamente previsioni e potrebbero quindi discostarsi in
modo considerevole dagli effettivi riscontri ed eventi futuri. CeTIF declina fin d’ora qualsiasi responsabilità e garanzia in relazione a tali
proiezioni.
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Mappatura VAS - Canali – Punti di Accettazione
EXECUTIVE SUMMARY
Rapporto di Ricerca • Copyright © CeTIF 2014. Tutti i diritti riservati – Vietata la riproduzione, anche parziale, del presente documento
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Payment Research Program - Valutazione economica e strategica del business dei pagamenti
CONTESTO DI RIFERIMENTO E OBIETTIVI DELLA RICERCA
Lo scenario di mercato degli ultimi anni è stato caratterizzato da
forti crisi finanziarie e da pressioni normative sempre più
stringenti; per tale motivo le istituzioni bancarie dell’intero sistema
sono state costrette a rivedere le proprie politiche di Collateral
Management e le proprie policy di gestione della liquidità.
Gli studi condotti da CeTIF in collaborazione con TAS Group si sono
posti l’obiettivo di monitorare l’evoluzione di questi fenomeni, che
hanno subìto, nel tempo, profondi cambiamenti.
In particolare, nella ricerca condotta nel 2014, si è voluto monitorare
lo stato dell’arte relativamente alle attività di gestione della liquidità e
del collaterale svolte all’interno delle tesorerie bancarie italiane,
cercando di comprendere quali fossero gli aspetti di maggior
interesse in termini di investimento ed individuando le aree che
devono essere migliorate per garantire una gestione efficiente dei
processi di tesoreria stessi.
Il questionario di indagine che ne è scaturito è stato poi compilato da
un panel che ha visto la partecipazione di 14 istituzioni finanziarie
italiane che nel loro insieme costituiscono la maggioranza della
liquidità gestita dal sistema bancario italiano.
Gli ambiti di indagine hanno riguardato i benefici attesi, i costi di
investimento sostenuti e running attesi, i cambiamenti nella gestione
della liquidità, anche infragiornaliera, e del modello operativo alla luce
dell’entrata in vigore di T2S.
Al fine di indagare il livello di ottimizzazione dei processi di Tesoreria
sono state considerate le tre dimensioni di efficienza rappresentate in
Figura 1, con l’obiettivo ultimo di individuare per ogni dimensione
considerata un indice di efficientamento di tesoreria (Treasury
Efficiency Ratio).
Figura 1 – Le dimensioni di efficienza di Tesoreria
Proprio con riferimento a questi aspetti è emerso che, nonostante il
modello operativo adottato dagli intermediari potesse considerarsi
sufficiente, la strada da percorrere verso la piena ottimizzazione di
tale ambito sembrava ancora lunga da percorrere e volta soprattutto
nella direzione di sistemi previsionali in grado di supportare l’attività
della Tesoreria.
Questo aspetto ha posto le basi per la ricerca 2015, nella quale si è
voluto verificare lo stadio di avanzamento dei lavori e comprendere i
risvolti strategici che il lancio di T2S, la nuova piattaforma
per il regolamento dei titoli, avrà sulle tesorerie bancarie italiane.
La ricerca si è svolta attraverso una serie di tavoli di lavoro con i
responsabili di Tesoreria delle principali istituzioni bancarie al fine di
mettere a punto una indagine per sondare la aspettative delle
Tesorerie bancarie italiane con due riferimenti temporali specifici: il
primo semestre 2016, in corrispondenza di Wave 2 di T2S, ed il
secondo semestre 2017, in corrispondenza dell’ultima Wave di T2S
(Wave 4).
L’implementazione
di T2S introduce
importanti
cambiamenti
all’interno delle
Tesorerie italiane ed
europee, che devono
lavorare su tre
diverse dimensioni
per ottimizzare i
processi
Fonte: CeTIF 2015
Le pagine seguenti sono volte a fornire una visione di sintesi degli
aspetti più significativi emersi durante l’Osservatorio:
“Intraday Liquidity Management e T2S: effetti e benefici attesi
della nuova piattaforma per il regolamento titoli sulla gestione
della liquidità”.
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BENEFICI ATTESI T2S
Sul fronte delle tipologie di benefici, le istituzioni riconoscono a T2S
la capacità di migliorare l’ottimizzazione nella gestione del collateral
management (raggiungibile completamente secondo il 43% dei
rispondenti) e la possibile riduzione di prefunding cash grazie anche
all’utilizzo dell'auto collateral in T2S, realizzabile secondo il 64% dei
rispondenti non prima della Wave 4.
Collateral e Liquidity
Savings sono
percepiti come
benefici realizzabili
grazie a T2S mentre
sul fronte della
riduzione dei costi
resta ampio spazio
per miglioramenti
Sembrano invece meno percepiti come benefici realizzabili: la
riduzione dei costi operativi, percepita come realizzabile pienamente
dal 14% dei rispondenti e la riduzione dei costi di back office, che
nessuna delle istituzioni finanziarie rispondenti considera del tutto
Figura 2 – COLLATERAL SAVINGS
realizzabile entro Wave 2, mentre solo secondo il 7% sarà
realizzabile pienamente entro il 2017.
Si può osservare dalle figure sottostanti un generale miglioramento
delle aspettative sui benefici attesi tra il 2016 e il 2017 dovuto
probabilmente alle incertezze che si registravano nel periodo di
rilevazione (luglio 2015), quando le banche si trovavano in piena fase
di test pre-migrazione.
Ulteriori analisi hanno mostrato come le istituzioni finanziarie che
percepiscono maggiori benefici attesi sono le istituzioni finanziarie
che hanno optato per una partecipazione diretta sia cash che titoli.
Figura 4 – SAFETY BENEFITS
Figura 3– LIQUIDITY SAVINGS
Figura 5 – SIMPLIFY OPERATIONS
Fonte: CeTIF 2015
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Payment Research Program - Valutazione economica e strategica del business dei pagamenti
Figura 6 – BENEFICI ATTESI T2S: Differenziati per dimensione istituzione di riferimento
Le istituzioni
finanziarie di
maggiore
dimensione si sono
dimostrate le più
ottimiste sui benefici
attesi da T2S
Fonte: CeTIF 2015
Inoltre, è stato possibile osservare una relazione anche tra le
dimensioni dell’istituzione finanziaria rispondente e la percezione dei
benefici derivanti dall’implementazione di T2S. In particolare, sono
state suddivise le istituzioni finanziarie rispondenti in grandi, medie e
piccole a seconda, non soltanto delle dimensioni dell’istituzione ma
prendendo in considerazione soprattutto i volumi di transato.
Confrontando infatti i valori medi dei cluster identificati, è emerso
che le istituzioni finanziarie con maggiori volumi di transazioni su
T2S dimostrano percezioni dei benefici mediamente superiori
seguite dalle più piccole come osservabile in Figura 6, sia in
previsione di Wave 2 che per Wave 4.
I rispondenti che dimostrano di avere percezioni inferiori sui
benefici attesi sono le istituzioni di media dimensione, istituzioni che
hanno in prevalenza optato per una modalità indiretta di adesione
alla piattaforma di regolamento titoli.
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COSTI ATTESI T2S
I costi di
implementazione
dipendono dalla
strategia e dal
modello di business
adottato
dall’istituzione
finanziaria mentre
tra i costi running si
attesta una forte
crescita attesa dei
costi IT
I costi di investimento sostenuti, come prevedibile, sono
strettamente connessi alla modalità d’adesione prescelta
dall’istituzione rispondente. È stato infatti possibile verificare che la
totalità degli aderenti diretti sia cash che titoli abbiano sostenuto
spese maggiori al milione di euro, mentre la totalità degli aderenti
tramite payment bank ha sostenuto spese inferiori ai 200.000 euro.
Un ulteriore dato interessante in relazione alla modalità di adesione
è che i partecipanti che hanno sostenuto investimenti maggiori al
milione di euro percepiscono benefici attesi mediamente superiori
per ogni categoria di beneficio atteso analizzata.
Il 46% degli intervistati ha dichiarato si aver sostenuto costi in vista
dell’introduzione di T2S superiori ad un milione di euro, mentre il
23% costi compresi tra 200.000 euro e un milione di euro e il 31%
dichiara costi inferiori a 200.000 euro.
Sul fronte dei costi runnning, data l’incertezza, si è voluta chiedere
una stima dei costi rispetto a quelli sostenuti attualmente dalle
istituzioni finanziarie. In particolare, è emerso che la maggioranza
(69%) dei rispondenti si aspetta che i costi IT saranno molto
superiori dopo l’implementazione di T2S mentre, per quanto riguarda
le altre categorie di costi, la maggioranza si aspetta che restino uguali
o diminuiscano.
Non è stata rilevata alcuna evidenza che i costi running previsti siano
influenzati dalla modalità di adesione a T2S prescelta.
Figura 7 – Costi T2S
Fonte: CeTIF 2015
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Payment Research Program - Valutazione economica e strategica del business dei pagamenti
INTRADAY LIQUIDITY MANAGEMENT
I risultati di quest’anno evidenziano che il livello d’attenzione al
tema dell’intraday liquidity all’interno delle tesorerie è alto e in
progressiva crescita, sia alla luce della nuova reportistica da
fornire ai regulator, sia per il supporto che tale monitoraggio
fornisce nella mitigazione di scenari di stress, quali Exposure e
Liquidity Risk.
Figura 8 – Gestione della liquidità infragiornaliera: media del sistema
La definizione dei criteri di reporting fornisce degli standard di
monitoraggio anche per gli intermediari non soggetti a
reporting.
Dall’analisi emerge come le istituzioni finanziarie italiane si
attestino su alti livelli di efficienza, anche se con margini di
miglioramento soprattutto in riferimento all’integrazione
tecnologica e del modello operativo.
Dai risultati si può evidenziare che nel 2017:
• nonostante una crescita attesa significativa del 22%, solo il
58% dei rispondenti dichiara una conoscenza completa dei
flussi significativi intraday della banca;
• il 75% delle istituzioni dichiara che il presidio dell’intraday
liquidity management sarà prevalentemente accentrato sulla
Tesoreria entro il 2017;
• il 91% prevede di integrare in tempo reale il collateral
nella gestione della liquidità infragiornalilera in maniera più
significativa.
Fonte: CeTIF 2015
La necessità di attivare una pratica consolidata di monitoraggio
infra-giornaliero nasce in seguito alla crisi finanziaria del 2008,
su iniziativa del comitato di Basilea (Principles for Sound
Liquidity Risk Management). Al fine di monitorare
attivamente i flussi di liquidità, il comitato ha successivamente
stabilito il report di sette strumenti di monitoraggio nel
documento BCBS 248 Regulatory Reports (2011). Per
questi motivi si è voluto misurare quale sia il livello di
efficienza atteso e quali siano le determinanti più significative
per una corretta gestione dell’intraday liquidity all’interno
dell’operatività delle Tesorerie, anche alla luce della
implementazione di Target2 Securities.
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Le Tesorerie delle
banche italiane si
attestano su alti
livelli di efficienza
della gestione
dell'intraday liquidity.
Esistono tuttavia
spazi di
miglioramento di
alcuni aspetti
tecnologici e di
integrazione sul
modello operativo.
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TREASURY MATURITY MODEL
Miglioramenti attesi
e investimenti
significativi entro
Wave 4 in tutte le
aree analizzate
anche se con largo
margine per un
ulteriore
efficientamento
Da una sintesi sui risultati del Treasury Maturity Model 2015 si osservano miglioramenti attesi e investimenti significativi entro Wave 4 in
tutte le aree analizzate, anche se con largo margine per un ulteriore efficientamento.
Figura 9 – Sintesi dei risultati del Treasury Maturity Model
Fonte: CeTIF 2015
L’attività di ricerca ha messo in evidenza come le Tesorerie delle banche italiane si attestino su alti livelli di efficienza per quanto riguarda la
gestione dell’intraday liquidity. Esistono tuttavia spazi di miglioramento su alcuni aspetti tecnologici di integrazione sul modello operativo.
La digitalizzazione abilita il cambiamento del business in banca come in qualsiasi sistema produttivo; agendo sui sistemi informativi si
migliorano integrazione e fruibilità delle informazioni per analisi approfondite, ad esempio di possibili rischi o aree di ottimizzazione, e per
sintesi e previsioni tempestive, che permettono di anticipare la gestione di fenomeni imprevisti e dei relativi rischi.
Il livello di efficienza medio della variabile “Modello Operativo” è il più basso, ma quello con la maggiore variazione tra il 2016 e il 2017
(+8%).
Il modello operativo presenta miglioramenti attesi e investimenti significativi entro il 2017 in quasi tutte le aree; anche in situazioni già più
mature è interessante verificare che si continui a investire.
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TasGroup e CeTIF
TAS Group è un gruppo specializzato in soluzioni software per la monetica, i pagamenti, i mercati finanziari e
i sistemi ERP, quotato sul Mercato Telematico Azionario dal maggio 2000 e leader in Italia nei sistemi di card
management, accesso alle reti di pagamento e gestione degli ordini di borsa.
TAS Group serve le più importanti banche commerciali e centrali in Italia ed Europa, i maggiori centri di
servizi finanziari e alcuni tra i principali global broker dealer presenti nella classifica Fortune Global 500.
Proponendosi come partner di primo livello anche sul mercato internazionale, TAS Group opera attraverso
società controllate: TAS France, TAS Helvetia, TAS Iberia, TAS USA e TAS Americas.
Grazie al percorso di diversificazione avviato negli ultimi anni, le soluzioni TAS Group sono adottate dalla
Pubblica Amministrazione (Ministeri, Regioni e altri Enti Locali) e da aziende non bancarie di diversi settori.
Il Centro di Ricerca in Tecnologie, Innovazione e Servizi Finanziari (CeTIF) dal 1990 realizza studi e promuove
ricerche sulle dinamiche di cambiamento strategico e organizzativo nei settori finanziario, bancario e
assicurativo.
Ogni anno CeTIF attiva più di 15 Competence Centre e Osservatori, cui possono partecipare gli oltre 10.000
professionisti che costituiscono il suo network, e organizza oltre 10 workshop dedicati a banche e
assicurazioni, con l’obiettivo di favorire fra i partecipanti lo scambio di esperienze su temi specifici e
sull’adozione di pratiche innovative. A tutto ciò si aggiungono i progetti di ricerca internazionali realizzati in
collaborazione con le principali università e società di analisi e di ricerca presenti nel mercato. Le attività si
focalizzano principalmente sugli effetti dello sviluppo di nuove strategie, sull’innovazione normativa,
sull’approfondimento di prassi organizzative e di processo e sugli effetti dell’introduzione dell’innovazione
tecnologica.
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