paper finale h2o

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paper finale h2o
accadueo
Ferrara, 23 maggio 2008
IX Mostra delle tecnologie per il trattamento e la distribuzione dell’acqua potabile e il
trattamento delle acque reflue.
Il finanziamento delle infrastrutture idriche - analisi degli strumenti attuali ed ipotesi evolutive
Intervento dell’avv. Vincenzo M. Dispinzeri
1. Premessa
L’acqua, per quanto appaia una risorsa abbondante e molta diffusa sulla terra, è in realtà un bene
scarso e quindi prezioso, ove la si consideri sotto il profilo qualitativo e “distributivo” (basti pensare
che oltre un miliardo di persone non possono disporre attualmente di una fonte sicura). Il problema
della scarsità dell’acqua - secondo i calcoli delle Nazioni Unite - diverrà una delle maggiori sfide di
sviluppo a livello globale (1). La causa principale di questa crisi è legata all’inefficiente utilizzo,
allo scarso controllo e alla distribuzione delle risorse idriche, a seguito del costante incremento della
popolazione e della crescita economica mondiale (2). Circa il 70% della superficie terrestre è
ricoperto d’acqua, tuttavia il 97,5% di essa è salata e non può essere destinata al consumo né alla
produzione agricola. Della restante parte, solo l’1% è immediatamente disponibile.
La quantità di acqua potabile è quindi solo
una piccola parte della riserva globale
presente e il suo sfruttamento l’ha già
ridotta del 40% negli ultimi 35 anni. Inoltre,
la scarsità dell’acqua rappresenta una seria
minaccia anche per l’irrigazione e per
l’agricoltura in generale (considerando che
le risorse idriche sostengono il 40% della
produzione globale di alimenti attraverso
l’agricoltura) e genera conseguenze
altrettanto gravi anche a livello sanitario(3).
Parallelamente alla crescente attenzione
verso le problematiche di natura ambientale
e sociale connesse con la scarsità dell’acqua, negli ultimi anni si è arrivati alla nascita di un vero e
proprio “mercato globale dell’acqua” che, in termini di fatturato, è già valutato tra i 400-500
miliardi di dollari, concentrato soprattutto nel settore dei servizi di fornitura e depurazione
dell’acqua: le vendite globali ammontano, infatti, intorno ai 325 miliardi di dollari nel 2007 e le
vendite di bottiglie d’acqua continuano a salire generando una fatturato di circa 91 miliardi di
dollari. L’acqua è diventata una valida opportunità di investimento e la sua importanza economica,
secondo gli analisti, andrà crescendo in misura considerevole, nei prossimi dieci anni, in ragione
della necessità di espansione dei servizi idrici e di una maggiore efficienza operativa degli stessi - e
(1) Certificate Journal, Acqua, investire nell’oro del futuro, n. 7 - 25 ottobre 2006.
(2) The World Bank, The Institutional Economics of water, a cross- country analysis of institutions and performance;
year 2005.
(3) Cfr. The World Bank, ibidem .
1
dei crescenti investimenti che ne conseguiranno - nonché della necessità di sviluppo di nuove
tecnologie di distribuzione, di depurazione delle acque reflue, tenendo conto anche dell’impatto
significativo che i cambiamenti climatici hanno sulle risorse idriche globali (4). Il mercato
dell’acqua ha, quindi, le potenzialità necessarie per diventare “un mercato dinamico del futuro”(5),
caratterizzato da una forte competitività e idoneo a sviluppare molteplici strategie di investimento.
L’industria idrica sarebbe idonea a generare un business tale da rappresentare un campo privilegiato
per l’intervento di multioperators (investitori di varia natura, quali - ad esempio - banche e fondi
d’investimento), come testimoniano i sempre più numerosi strumenti finanziari offerti agli
investitori per partecipare all’andamento delle aziende che operano nella filiera dell’acqua e agli
indici che ne misurano la performance in Borsa (6).
L’evoluzione del mercato della finanza idrica inizia alla fine degli anni ’80 (7), quando comincia a
radicarsi e diffondersi nella cultura statunitense la tendenza ad investire sulle risorse idriche. In
quegli anni, con la creazione del Clean Water State Revolving Fund (CWSRF) - ossia il fondo
federale per il mantenimento delle infrastrutture idriche – è stato avviato un programma innovativo,
volto a realizzare un’ampia varietà di progetti legati al settore, dedicati soprattutto alla protezione
della qualità dell’acqua e alla diffusione di trattamenti la depurazione delle acque reflue. Tali
sistemi pubblici di sostegno al trattamento dell’acqua di scarico hanno segnato l’inizio di una
“nuova era di finanziamento dell’acqua”, registrando negli ultimi anni un notevole successo.
Subito dopo la creazione del CWSRF, il governo statunitense ha avviato un programma di
prevenzione e di tutela dell’acqua potabile, il Drinking Water State Revolving Fund (DWSRF),
avente quale obiettivo primario quello di fornire ai singoli Stati federati finanziamenti destinati a
migliorare le infrastrutture esistenti e ad adeguarle agli standard nazionali relativi all’acqua potabile
e alla protezione della salute pubblica (con particolare attenzione alle comunità più piccole e
svantaggiate). Tale programma è volto a realizzare una serie di progetti, che includono
l’installazione e la sostituzione di strutture di trattamento obsolete, strutture di stoccaggio, nonché
sistemi di distribuzione e trasporto, ovvero progetti di consolidamento delle fonti idriche.
Negli anni, con il crescere del business dell’acqua, oltre alla finanza pubblica, si è affacciata al
mercato idrico anche la finanza privata, attratta dalle prospettive di reddito del settore.
Confrontando i tre principali indici di borsa dedicati al settore idrico, i c.d. Water Index (cfr infra)
con alcuni tra i principali indici di borsa non specialistici(8), si nota subito come i rendimenti del
settore siano stati di sicuro interesse, con una overperformance pressoché costante rispetto agli
indici tradizionali.
indici euro
World WaterTR
ANNO 2005
29,8%
ANNO 2006
ANNO 2007
DA INIZIO ANNO
24,8%
-2,9%
-8,1%
PALISADES GL WATER INDEX
38,2%
17,1%
13,3%
-11,6%
S&P Global Water Index TR
38,9%
24,0%
3,7%
-8,4%
MILAN MIB TELEMATICO
13,8%
19,1%
-7,8%
-11,0%
S&P/MIB INDEX
15,5%
16,0%
-7,0%
-11,1%
DOW JONES INDUS. AVG
14,4%
4,2%
-3,9%
-8,2%
FTSE 100 INDEX
20,6%
13,0%
-4,9%
-11,3%
E’ peraltro evidente che anche il settore idrico ha risentito del trend flettente che ha attraversato le
principali borse nel 2007:
( 4)
( 5)
( 6)
( 7)
SAM Study “Water: market of the future”, december 2007.
Cfr. SAM Study, ibidem.
Cfr. Certificate Journal, ibidem.
I primi “Water Fund” statunitensi non erano strumenti di investimento ma sistemi di sostegno finanziario. Essi
hanno tuttavia indicato un percorso (l’utilizzo di strumenti di mercato per lo sviluppo di infrastrutture idriche) che,
in un certo senso, preludeva allo sviluppo di strumenti di intermediazione finanziaria dedicati.
(8) Fonte: Bloomberg
2
Andamento altri indici
Andamento Water Index
50,0%
25,0%
40,0%
20,0%
15,0%
30,0%
10,0%
20,0%
5,0%
10,0%
0,0%
0,0%
-5,0%
-10,0%
-10,0%
-20,0%
-15,0%
ANNO 2005
World WaterTR
ANNO 2006
ANNO 2007
PALISADES GL WATER INDEX
DA INIZIO ANNO
S&P Global Water Index TR
Andamento medio Water Index e
altri indici
40,0%
30,0%
20,0%
10,0%
0,0%
ANNO 2005
ANNO 2006
MILAN MIB TELEMATICO
DOW JONES INDUS. AVG
ANNO 2007
DA INIZIO ANNO
S&P/MIB INDEX
FTSE 100 INDEX
Facendo
una
mera
media
semplice
dell’andamento dei tre Water Index dal 2005 ad
oggi e comparando la relativa curva con quella
della media semplice degli altri indici, si nota
come il settore idrico abbia fin qui messo in
mostra un notevole gap positivo, giustificando
l’interesse suscitato nei gestori, nelle investment
banks e negli investitori non istituzionali.
-10,0%
-20,0%
Tale interesse ha assunto diverse forme: da una
parte, si sono registrate numerose iniziative dei
media Water Index
media altri indici
gestori collettivi del risparmio (c.d. “mutual
funds”), che hanno dato vita ai “Water Funds” (che a loro volta essere: fondi aperti e società di
investimento a capitale variabile (“SICAV”); fondi di private equity; Exchange Traded Funds “ETF”), dall’altra, alcune tra le principali banche internazionali hanno creato ed emesso certificati
di investimento tematici, comunemente chiamati “Water Certificates”.
ANNO 2005
ANNO 2006
ANNO 2007
DA INIZIO ANNO
2. I Water Funds
2.1 Fondi aperti e SICAV
La fiducia rivolta al settore idrico e alle sue potenzialità è testimoniata dai numerosi Water Funds
nati in tutto il mondo. Molti di essi non sono altro che comparti specializzati nell’acqua, facenti
parte di fondi “a comparti multipli”(9) che investono in settori alternativi e delle energie sostenibili.
In generale, l’investimento in tali fondi (o in un determinato comparto) è adatto per gli investitori,
che presentano le seguenti caratteristiche:
- mirano ad ottenere un aumento di capitale nel lungo periodo;
- sono disposti ad assumere maggiori rischi associati all’investimento in valori stranieri;
- sono in grado di resistere alla volatilità.
I possibili rischi derivanti una simile strategia sono, ovviamente, il rischio di cambio (poiché
ciascun comparto può essere investito in valori o strumenti espressi in diverse valute), il rischio di
credito (a seguito dell’inadempienza dell’emittente i titoli detenuti dal comparto), i rischi connessi
alla gestione, nonché il rischio di mercato (il valore dell’investimento del comparto potrebbe
diminuire a seguito delle oscillazioni dei mercati finanziari).
(9) I fondi a comparti multipli, sono fondi suddivisi in più comparti, ciascuno dei quali investe in mercati o attività
differenti, persegue specifiche finalità d’investimento e gode di una completa autonomia patrimoniale.
3
2.1.1 I principali fondi e SICAV
Il principale fondo di investimento internazionale dedicato all’acqua, è il Water Fund della
banca svizzera Pictet. Si tratta di un fondo comune di investimento di diritto lussemburghese a
comparti multipli, creato nel 2000 e gestito dalla società di gestione Pictet Gestione (Luxembourg)
S.A., attualmente quotato alla Borsa Italiana.
Il fondo PF-Water ha un attivo di oltre 2 miliardi di Euro e detiene un portafoglio diversificato
composto da titoli di società quotate che, per oltre i due terzi, sono attive nel settore idrico (quali, ad
esempio, società produttrici d’acqua, società di condizionamento e desalinazione, nonché società di
distribuzione, trasporto, etc.). Il fondo è valutato in Euro e Il benchmark dichiarato è 100% MSCI
World (10)
Andamento e rendimenti
Cumulati
Fondo
Annuali
1 mese
+4,26
2007
-12,30
Ytd
-10,51
2006
+3,14
1 anno
-11,66
2005
+22,84
3 anni
+38,24
2004
+26,63
5 anni
+89,44
2003
+16,37
Benchmark
SAM Sustainable Water Fund è il comparto - dedicato all’investimento idrico - della
Julius Bear Multipartners, una SICAV multicomparto di diritto lussemburghese fondata nel 2000.
Il principale obiettivo di investimento della SICAV – relativamente a SAM Sustainable Water Fund
- è investire, a lungo termine, in azioni (o in altri titoli di partecipazione) di aziende su scala
mondiale che offrano tecnologie, prodotti o servizi relativi al ciclo di trasformazione dell’acqua e
che rappresentino un investimento “sostenibile“, ossia ispirato non solo logiche di profitto ma
anche a criteri ecologici e sociali (in tale ottica, almeno l‘80% del patrimonio del SAM Sustainable
Water Fund può essere investito in società che si occupano – ad esempio - della distribuzione e
gestione idrica, trattamento e depurazione dell’acqua, nonché di analisi, riciclo idrico e impianti
sanitari.
Il fondo conta un patrimonio di circa 650 milioni di euro ed è attualmente quotato alla Borsa
Italiana.
(10) MSCI World è un indice considerato dagli intermediari quale parametro di riferimento con cui confrontare la
performance di un titolo che presenta caratteristiche analoghe al benchmark stesso. Esso è composto da più di
1800 titoli - negoziati nelle Borse mondiali - di società rappresentative dei mercati sviluppati a livello mondiale.
4
Andamento e rendimenti
Fondo
Cumulati
1 mese +6,00
2007
- 13,79
Ytd
-9,78
2006
+5,08
1 anno
-12,11
2005
+20,69
3 anni
+38,08
2004
+22,50
5 anni
+89,25
2003
+15,76
Annuali
Benchmark
CAAM FUNDS è una Sicav lussemburghese gestita da Credit Agricole Asset Management
Luxembourg S.A., suddivisa in più comparti, a loro volta distinti in quattro categorie principali
(azionari, obbligazionari, comparti absolute e comparti di riserva) i quali investono in mercati o in
attività diverse. In particolare, quello interamente dedicato all’investimento sull’acqua, Aqua
Global, rientra tra gli investimenti socialmente responsabili all’interno del comparto azionario.
Aqua Global intende ottenere un incremento di capitale attraverso investimenti - nel lungo periodo
- di almeno i due terzi del proprio patrimonio in azioni o altre partecipazioni di società operanti nel
settore “acqua” preliminarmente selezionate dall’advisor InspireInvest (una società con specifica
competenza nel settore dell’acqua e nei confronti dei relativi operatori). Il fondo - attualmente
quotato su Borsa italiana - viene valutato in Euro e il benchmark dichiarato è 100% MSCI World.
Andamento e rendimenti
Cumulati
Fondo
Annuali
1 mese
+4,59
2007
-13,14
Ytd
-10,32
2006
+0,47
1 anno
-14,46
2005
N.D.
3 anni
+0,00
2004
N.D.
5 anni
+0,00
2003
N.D.
Benchmark
SARASIN SUSTAINABLE WATER FUND è un comparto della SICAV lussemburghese
Sarasin Investmentfonds, gestita da Sarasin Investmentefonds SA, Basilea. La società intende
perseguire una crescita a lungo termine del patrimonio, mediante investimenti diversificati
prevalentemente - almeno i due terzi del comparto - in aziende attive nel settore idrico (compreso la
5
distribuzione idrica, trattamenti di depurazione delle acque, l’efficienza e le infrastrutture idriche)
purché in linea con la sostenibilità ecologica e sociale.
Il fondo - attualmente quotato su Borsa italiana - viene valutato in Euro e il benchmark dichiarato
è 100% MSCI World.
Andamento e rendimenti
Cumulati
1 mese +3,60
Ytd
2007
-11,79
2006
-0,43
2005
+8,18
-9,32
1 anno -14,02
3 anni +19,27
5 anni +43,64
Fondo
Annuali
2004 +24,38
2003
+7,06
Benchmark
ALPI RISORSE NATURALI è un fondo comune di investimento di tipo aperto gestito da
Alpi Fondi Sgr, il quale assicura una diversificazione degli investimenti su quattro macrosettori
delle “risorse naturali” (Industrial, Energy, Utilities e Materials).
In particolare, tale fondo intende perseguire un incremento di valore del proprio patrimonio
attraverso investimenti di lungo periodo (tra i 5-10 anni) in società operanti - direttamente o
indirettamente – in settori diversi tra loro, quali energetico tradizionale (ad esempio, il petrolio),
energie alternative, nonché in società interessate al business sull’acqua (ad esempio, società
produttrici o distributrici di acqua, ovvero società che si occupano della desalinizzazione, nonché
del filtraggio dell’acqua).
Il fondo svolge un tipo di gestione “attiva”, in quanto non si limita a replicare l’indice di riferimento
bensì seleziona titoli, emittenti ovvero aree geografiche nell’ottica di un risultato maggiore rispetto
a quello del parametro stesso di riferimento.
Il fondo - quotato su Borsa Italiana - viene valutato in Euro e il benchmark dichiarato è 20%
MSCI World Energy, 29% MISCI World Materials Index, 20% MISCI World Industrial Index,
20% JPM Emu 3m cash
Attualmente, il fondo detiene un portafoglio composto da un numero di azioni particolarmente
elevato (oltre 100 titoli), con una diversificazione a livello geografico (comprendenti ben 26 paesi),
nonché valutario (esistono, infatti, al momento 16 diverse valute).
6
Andamento e rendimenti
Cumulati
Fondo
Annuali
1 mese +5,53
2007
-8,20
Ytd
-4,79
2006
+6,98
1 anno -3,91
2005
N.D.
3 anni
+0,00
2004
N.D.
5 anni
+0,00
2003
N.D.
Benchmark
2.2. Fondi di private equity
Il fondo di private equity è un fondo chiuso caratterizzato da un tipo di attività di investimento
istituzionale nel capitale di rischio (cioè l’apporto di risorse finanziarie – sotto forma di
partecipazioni al capitale ordinario ovvero di sottoscrizioni di titoli obbligazionari convertibili in
azioni - proviene di norma da operatori specializzati) per un arco temporale medio/lungo e
prevalentemente in aziende non quotate. I fondi di private equity “specializzati” nel settore idrico
hanno una discreta tradizione all’estero, mentre in Italia le prime iniziative sono state avviate solo di
recente.
2.2.1 I fondi di PE tematici esteri
I primi Water Funds di private equity sono stati istituiti in Canada, negli Stati Uniti, in Australia e
nel Regno Unito. Ecco una panoramica:
Global environment emerging markets funds LP (GEEF) è un fondo canadese di private
equity, creato nel 1994 per realizzare investimenti interamente dedicati al business dell’acqua. Il
fondo è gestito da Global Environment Fund (GEF), società d’investimento internazionale costituita
nel 1989 per investire in società e progetti eco-sostenibili. Attualmente, Global Environment Fund
gestisce cinque fondi di private equity dedicati - in particolare - a tecnologie di depurazione, a
mercati emergenti, ovvero alla sostenibilità della silvicoltura (il capitale complessivo dei suddetti
fondi risulta essere superiore ai 500 milioni di dollari).
In particolare, il Global environment emerging markets funds LP - quale fondo interamente
dedicato all’investimento sull’acqua – investe in società che possiedono o creano sistemi di
infrastrutture specializzati nella fornitura di energia pulita, acqua potabile, ovvero in trattamenti
delle acque sporche e presenta una elevata diversificazione a livello geografico, investendo nei
diversi mercati emergenti di Asia, America Latina, Africa, Est Europa. Il patrimonio del fondo è
pari a 70 milioni di dollari.
Global environmente emerging markets funds II, LP (GEEFM II), è un altro Water
Fund di private equity (anch’esso gestito da Global Environment Fund) avente quale principale
obiettivo l’investimento in sistemi di distribuzione di gas naturali, acqua nonché in sistemi di
trasporto di massa e – più in generale – nei servizi che migliorano la qualità di vita nei paesi
emergenti. Il suddetto fondo – al momento – conta un patrimonio di 120 milioni di dollari.
7
Un altro fondo gestito dalla medesima società di gestione (GEF), è Atlantis water fund,
fondo private equity nato inizialmente come una joint venture tra GEF e Poseidon resources
corporation - società focalizzata esclusivamente nel settore dell’acqua - e avente attualmente un
patrimonio pari a 250 milioni di dollari.
Aqua International partners LP è il primo fondo di investimento private equity
statunitense specializzato esclusivamente nel settore idrico. Il fondo - membro del Texas Pacific
Gruop, ossia un network di fondi di investimento private equity - mantiene un’ampia rete di rapporti
in diverse parti del mondo, quali Asia, Europa, America latina, includendovi anche istituzioni
finanziarie, agenzie multilaterali e leader nel settore industriale.
Il fondo investe principalmente in società operanti nel settore dell’acqua, nonché in società
finalizzate - soprattutto – all’ imbottigliamento di acqua, purificazione e operazioni di trattamento
dell’acqua, ovvero alla produzione di impianti/prodotti destinati a usi commerciali, industriali e
privati di acqua.
Octaviar Water Fund è il primo fondo australiano specializzato nell’investimento idrico è
stato lanciato da Octaviar Aqua Managers Limited. Il fondo Octaviar Water Fund , gestito dalla
medesima società Octaviar Aqua Managers Limited, definisce e attua strategie di investimento
legate - in generale - al business dell’acqua, investendo nelle principali società operanti nel
medesimo settore, incluse le società produttrici di tecnologie, di utilities e infrastrutture.
Criterion Water Infrastructure Fund è un fondo d’investimento di private equity
canadese lanciato nel febbraio 2007 da Criterion Investments ltd , una società di investimento
affiliata a Ven Growth Asset Management Inc. (specializzata nel private equity alternativo).
Criterion Water Infrastructure Fund intende realizzare una diversificazione del portafoglio,
mediante l’investimento in settori relativi a risorse o materie prima non sufficientemente
disponibili, investendo - in particolare - nelle principali società legate all’industria dell’acqua
(Criterion ha stimato in circa 170 in numero delle società a livello mondiale attive ed operanti nei
diversi settori legati all’investimento idrico).
Allianz RCM Global Water Fund è un fondo inglese di private equity lanciato dalla
società Allianz SE AZ nell’ aprile 2008 . Il fondo investirà nel medio-lungo termine in società di
tutto il mondo specializzate nel settore idrico. Almeno l’80% del fondo sarà destinato ad imprese
che ottengono il 50% dei loro guadagni da attività legate all’acqua, incluse le società attive nella
produzione, distribuzione, trasporto delle risorse idriche, nonché nel monitoraggio, nella
depurazione e disinfestazione dell’acqua.
2.2.2 I fondi di PE tematici italiani
Negli ultimi due sono nati i primi fondi infrastrutturali di private equity di diritto italiano, tre dei
quali prevedono, all’interno del regolamento di gestione, che si possano effettuare investimento in
società del settore idrico. Si tratta quindi di fondi non “esclusivamente dedicati”; essi rappresentano
tuttavia un primo passo verso la possibile nascita del private equity dell’acqua in Italia. I fondi
sono:
il fondo PPP Italia, che è stato lanciato nel 2006 ed è gestito dalla società di gestione del
risparmio Fondaco Sgr. Il fondo, riservato ad investitori qualificati e della durata di 12 anni, è
attivo nel settore delle infrastrutture secondo il modello del “Partenariato Pubblico Privato” e si
propone di acquisire partecipazioni, principalmente di minoranza qualificata, in società di capitali
non quotate, attive nell’ambito della progettazione, realizzazione, manutenzione e/o gestione di
infrastrutture, opere ed impianti oggetto di concessione di lavori pubblici e/o nel settore della
gestione dei servizi pubblici locali;
8
il fondo Nuove Infrastrutture, gestito da NEM Sgr (gruppo Banca Popolare di Vicenza),
lanciato nel 2006, che investe nel capitale di società di progetto (Special Purpose Vehicles)
costituite per la progettazione, costruzione e gestione di opere infrastrutturali sviluppate sia con la
Pubblica Amministrazione sia mediante iniziative private. Gli interventi vengono effettuati
mediante partecipazioni, anche di maggioranza, in strumenti finanziari non quotati in mercati
regolamentati;
Il fondo F2i, gestito da F2i Sgr (società partecipata dalla Cassa Depositi e Prestiti), è stato
lanciato nel 2007 e prevede l’investimento in partecipazioni in società attive nel settore delle
infrastrutture e, tra l’altro, della gestione di reti di trasporto e di distribuzione di elettricità gas e
acqua.
2.3. Exchange Traded Funds (“ETF”)
Gli Exchange Traded Funds (letteralmente “fondi scambiati sul mercato”) rappresentano una
tipologia di strumenti di investimento a gestione passiva, poiché replicano “passivamente” la
composizione di un indice di mercato - geografico, settoriale, azionario o obbligazionario,
composto da una “paniere” di titoli di aziende attive ed operanti in settori differenti. Tali fondi
hanno due principali caratteristiche:
a) sono negoziati in borsa come un comune titolo azionario;
b) assicurano gli stessi rendimenti dell’indice benchmark di riferimento (il gestore dovrebbe
cioè fare in modo che la performance dello strumento replichi il più fedelmente l’indice di
riferimento).
Gli ETF si pongono – quindi – quale via di mezzo tra un’azione e un fondo, consentendo agli
investitori di sfruttare i punti di forza di entrambi gli strumenti: da un lato i rischi diversificati e
ridotti (come per i fondi) dall’altro flessibilità, trasparenza e velocità di compravendita (tipiche
delle azioni). Inoltre, tra i vantaggi che rendono particolarmente appetibili tali strumenti si
considerano i seguenti aspetti:
- la negoziazione continua degli ETF rende possibile conoscere il valore di mercato in ogni
istante - a differenza dei fondi comuni di investimento tradizionali, il cui valore viene fissato
una sola volta al giorno, generalmente a fine giornata;
- la trasparenza del portafoglio e la diversificazione dell’investimento;
- la distribuzione periodica dei dividendi i dividendi;
- basso livello di costi di gestione (varianti dallo 0,05% all’1) e non vi sono altri costi né relativi a
commissioni d’ingresso, di uscita o di performance;
- regime fiscale semplice (analogo a quello dei fondi comuni di investimento).
Sebbene quello degli Exchange Traded Funds rappresenti un fenomeno in continua crescita relativamente ai prodotti, al numero di scambi nonché al patrimonio - continua ad essere “un affare
tutto straniero”, nella totale assenza di operatori italiani tra gli emittenti detti strumenti: gli Etf,
infatti, sono proposti e gestiti soltanto da società estere.
2.3.1. I singoli Exchange Traded Funds (ETF)
Nell’aprile 2008 ben sette ETF sono stati quotati sul mercato di Borsa italiana, tre dei quali - cioè il
Powershare Palisades global water, il Lyxor world water e l’iShares S&P Global Water – sono
interamente dedicati all’investimento sull’acqua (a gennaio 2008 a Milano si contavano ben 233
ETF ed ETC (l’equivalente per le materie prime, vale a dire il 12% in più rispetto al 2007).
ETF Powershares Palisades global water
Il Powershares Global Funds Ireland plc è un comparto di una SICAV di diritto irlandese, gestita
dalla società di gestione Invesco PowerShares Capital Management LLC, avente, appunto, una
9
struttura “multicomparto”, cioè suddivisa in una pluralità di comparti ciascuno dei quali investe in
un particolare settore: tra questi ha – di recente - assunto una notevole rilevanza il Powershares
Palisades global water (il comparto interamente dedicato all’investimento nel settore idrico).
In particolare, questo ETF investe sulle principali aziende internazionali attive nei vari settori del
ciclo dell’acqua, replicando la performance dell’indice sottostante, che è il Palisades Global Water
index.
Andamento dell’etf, ultimo valore:
8,16 Euro Data 21 aprile 2008
Rendimento
Da inizio
anno
3 mesi
%
-3.66
1.87
6 mesi
12 mesi
36 mesi
Il Palisades Global Water index, calcolato da Dow Jones, rappresenta un paniere costituito da una
quarantina di titoli d’aziende attive nei più vari settori del ciclo dell’acqua con una capitalizzazione
minima di almeno 250 milioni di dollari. Fanno parte del paniere titoli di società attive a livello
globale nella fornitura di acqua potabile, nel trattamento delle acque nonché nelle tecnologie e nei
servizi direttamente legati al consumo dell’acqua. L’indice appare sufficientemente diversificato per
il numero e i pesi dei titoli compresi, oltre che a livello geografico, sebbene sia predominante la
presenza delle aziende statunitensi. Il portafoglio viene ribilanciato e ricostituito mediante revisione
su base trimestrale
iShares S&P Global Water. Rappresenta un comparto della European Exchange-Traded
Fund Company plc (la SICAV di diritto irlandese gestita da Barclays Global Investitors Ireland
limited) dedicato all’investimento in titoli azionari delle principali società idriche diffuse a livello
mondiale (compresi i titoli di società che si occupano della produzione di infrastrutture e materiali
relativi all'acqua).
L’ETF iShares S&P Global Water - in quanto strumento a gestione passiva - segue una politica di
investimento volta esclusivamente a replicare la performance del indice sottostante S&P Global
Water index.
L'indice S&P Global Water, relativo all’etf iShares S&P Global Water, misura la performance
dei titoli del settore idrico globale e comprende circa 50 titoli delle maggiori società per azioni
operanti in tale settore, che rappresentano 14 paesi diversi, tra cui l’Italia, che è presente nell’indice
con Acea, Acegas, A2A e Hera. Nell’indice figurano società operanti nei diversi segmenti di
approvvigionamento idrico e forniture idriche, nonché società fornitrici di infrastrutture,
attrezzature, servizi per la raccolta, lavorazione e distribuzione dell'acqua a livello globale (aventi
capitalizzazioni di mercato minime di USD 250 milioni.
Andamento del Exchange Traded Funds, ultimo
10
Valore: 16.89 EUR Data: 22.4.08
Rendimento
Da inizio anno
3 mesi
%
-12.03
-0.65
6 mesi
12 mesi
36 mesi
L’ETF Lyxor World Water è un fondo comune di investimento di tipo aperto di diritto
francese, costituito nell’ottobre 2007 e gestito dalla società di gestione Lyxor International Asset
Management. Tale fondo investe nelle principali aziende internazionali attive nei vari settori del
ciclo dell’acqua.
L’indice di riferimento del fondo è World Water Index cw, un indice frutto della collaborazione
tra Dow Jones Indexes (uno dei maggiori index provider internazionali), SAM (Sustainable Asset
Management, società svizzera leader nella definizione di strategie di investimento sostenibili) e
Société Générale, ed volto a rappresentare il settore idrico a livello globale.
Detto indice - denominato in euro – era, al settembre 2007, composto da 20 titoli di società quotate
sulle Borse d’Europa, America, Asia e Oceania, operanti nei più vari attività legate alla gestione
dell’acqua, quali, utility, infrastrutture e trattamento (dalle aziende produttrici di macchinari e
tecnologia per la disinfestazione, il filtraggio e la dissalazione delle acque alle imprese che si
occupano della distribuzione e della gestione delle reti idrauliche).
La ponderazione dell’indice è calcolata sulla base della capitalizzazione di borsa di ciascuno dei
suoi componenti, e nessuna delle componenti può rappresentare più del 10% dell’indice. L’indice
WORLD WATER INDEX CW è analizzato e ribilanciato ogni tre mesi (fine aprile, agosto e
dicembre), mentre la sua composizione è rivista due volte all’anno (giugno e dicembre). L’indice
viene calcolato e pubblicato in tempo reale.
Andamento del Exchange Traded Funds Ultimo
Valore: 17.11 Euro Data: 22.4.08
Rendimento
Da inizio anno
%
-8.06
3 mesi
-4.09
6 mesi
12 mesi
36 mesi
11
3. I Water Certificates
Un altro strumento finanziario idoneo a raffigurare una valida opportunità di investimento
sull’acqua è rappresentato dai certificati di investimento. In particolare, si tratta di strumenti
semplici che replicano la performance di un indice, composto da azioni ovvero da materie prime e
calcolato da un ente autorevole e indipendente (quale ad esempio S&P o EURONEXT).
Il primo certificato di investimento legato all’acqua, l’ABN AMRO Total return water
certificate, è stato introdotto nel mercato italiano - nel maggio 2006 - dalla emittente olandese
ABN AMRO Bank N.V., in collaborazione con l’americana Standard & Poor. Tale strumento –
quotato al Sedex(11) - replica l’andamento dell’indice sottostante l’S&P Custom/ABN AMRO Total
Return Water Stocks Index, che rappresenta un paniere di titoli composto da ben 10 azioni di
società operanti nel settore idrico e selezionate sulla base dei seguenti criteri:
•
capitalizzazione di almeno 500 milioni di dollari (buona capitalizzazione del mercato);
•
un consenso “hold” o “buy”( proveniente da almeno il 50% degli analisti);
•
almeno il 45% dei proventi delle società derivano da servizi legati all’acqua.
L’indice - calcolato in modo trasparente ed indipendente dalla Standard & Poor’s - è di tipo “total
return”, poiché i dividendi distribuiti dalle azioni che lo compongono vengono reinvestiti
nell’indice medesimo. Inoltre, al fine di evitare che il peso di ciascuna società componente l’indice
possa variare in misura superiore al 10%, è necessario procedere ad un bilanciamento dell’indice
stesso con periodicità annuale (generalmente nel mese di ottobre)(12).
Nel 2007, Abn Amro ha collocato altri certificati di investimento sull’acqua, i c.d. Protection
Certificates sullo stesso indice Abn Amro Water Stocks (ossia strumenti finanziari che assicurano
alla scadenza una protezione del capitale investito da rischi di perdite, nonché la possibilità di
partecipare alle ulteriori crescite dell’indice di riferimento. L’indice è di tipo “price return”, poiché
i dividendi distribuiti dalle azioni che compongono il medesimo indice non verranno reinvestiti
nell’indice medesimo.
Si tratta di certificati sottoscrivibili e negoziabili con un importo minimo di 100 euro, e aventi una
durata di 5 anni, con la possibilità – alla relativa scadenza – di limitare i rischi di perdite in misura
pari al 90% del capitale iniziale, nonché di partecipare per una medesima percentuale all’ulteriore
crescita dell’indice sottostante.
Un altro certificato di investimento tematico sull’acqua è l’SG Benchmark Certificate,
emesso e quotato al SeDeX nel 2006 da parte della società francese Societè Generale, e legato
all’indice specializzato nel settore idrico WOWAX (World Water Total return index).
L’indice WOWAX, creato da Societè Generale, in collaborazione con la società SAM Indexes
(società appartenente al gruppo SAM Group specializzato negli investimenti “sostenibili”) e con la
società DOW Jones index (la quale invece provvede al calcolo dell’indice), comprende le azioni
delle più grandi società al mondo operanti nel settore dalla fornitura dell’acqua, dell’infrastruttura e
(11) Il mercato di Borsa Italiana dedicato alla negoziazione di alcuni strumenti finanziari, tra cui i certificates investment
(strumenti caratterizzati dall’assenza di effetto leva e relativi ad investimenti di medio-lungo termine)
(12) Le 10 aziende che compongono l’indice – al febbraio 2007 – sono le seguenti:
− Veolia Environnement (Francia);
− Pennon Group PLC (Gran Bretagna);
− Aqua America INC (USA);
− Suez SA (Francia);
− Severn Trent (Gran Bretagna);
− Kelda Group PLC (Gran Bretagna);
− Northumbrian Water Group PLC (Gran Bretagna);
− Geberit AG- REG (Svizzera);
− Pentair INC (USA);
− Idex CORP (USA).
12
del trattamento delle acque. Al fine di far parte dell’indice WOWAX, tali società devono possedere
particolari requisiti, quali:
• la maggior parte del fatturato derivante da investimento nel settore idrico (in particolare la
fornitura, le infrastrutture, la purificazione dell’acqua);
• le società devono essere le più grandi –per flottante– nel settore in cui operano;
• liquidità delle azioni sufficientemente elevata.
Si tratta di un indice di “performance total return”, in quanto tutti i dividendi (distribuiti dalle
azioni che costituiscono il relativo indice) vengono direttamente reinvestiti nell’indice stesso.
(quest’ultimo è – altresì - sottoposto ad una revisione almeno due volte l’anno mentre i dati riferiti
al numero di azioni, al flottante e ai pesi vengono aggiornati con cadenza trimestrale)(13).
Nel corso del 2007, la stessa Societè Generale - sulla scia di ABN AMRO - ha emesso un
certificato al fine di offrire protezione del capitale. Il certificato fa parte degli Equity Protection,
quindi è negoziabile con un importo minimo di 100 euro e consente di partecipare integralmente
alla crescita del WOWAX (partecipazione 100%) senza tuttavia rischiare oltre il 90% del capitale.
Anche Citibank ha un proprio water certificate: il Water–Utility 80% Protected Certificate,
emesso attraverso la sussidiaria Citibank International Plc.
Il certificato replica la performance di un indice, composto da titoli di società operanti nel settore
dei servizi legati all’acqua (in particolare, servizi di fornitura, di distribuzione nonché del
trattamento e del riciclaggio dell’acqua) e caratterizzato anche da una componente derivata sulle
azioni sottostanti (in tal caso, quindi, sarà richiesta una maggiore conoscenza ed esperienza nei
confronti dell’investitore in materia di investimenti).
Il Water–Utility 80% Protected Certificate ha una durata determinata di 4 anni e al momento della
scadenza è concesso il rimborso del capitale investito (unitamente ad una cedola del 120% della
performance dell’indice) solo se l’andamento dell’indice risulta essere positivo; in caso contrario
detto rimborso sarà limitato al valore dell’indice nel limite minimo dell’80% del capitale investito.
Nel settembre 2007, Banca Aletti - società del gruppo Banco Popolare - ha emesso un
certificato relativo all’investimento idrico: ”Borsa Protetta Quanto Basket Acqua”. Questo
certificato, quotato al Sedex, presenta le caratteristiche tipiche dei Protection Certificates, in quanto
assicura alla scadenza (fissata per il 30 settembre 2010) una protezione del 90% del capitale iniziale
(pari a 100 euro) e una partecipazione alle crescite dell’indice in misura dell’80%.
Il certificato è composto da sette aziende selezionate in base a particolari criteri, quali la loro
appartenenza al settore idrico/utilities e la capitalizzazione delle medesime società (quali le
nipponiche Mitsubishi e Kubota, la statunitense Danaher , la britannica Severn Trent - già presente
in altri indici settoriali - e infine la svizzera Ciba Specialty Chemicals oltre alle francesi Suez e
Veolia, tutte pesate per un 1/7 nel paniere) (14).
(13) L’indice è composto dalle seguenti società:
− Pennon Group PLC (UK);
− AWG PLC (UK);
− United Utilities (UK);
− Severn Trent (UK);
− Aqua America INC (USA);
− Kelda Group PLC (UK);
− Aqua America INC (USA);
− Walter Industries Inc.(USA);
− Tetra Tech Inc (USA).
14 Cfr., Certificate Journal, ibidem
13
4. Le prospettive del mercato italiano
La panoramica degli strumenti di investimento tematici fa emergere un evidente dato: la finanza
idrica non parla ancora italiano, anche se alcuni fattori testimoniano un interesse del mercato
italiano: come visto, ben 5 sono i Water Funds negoziati nella Borsa Italiana (di cui uno di diritto
italiano), 3 sono gli ETF e sono stati quotati al Sedex diversi Water Certificates (uno dei quali è
emesso da una banca italiana).
Si tratta di strumenti di investimento che tuttavia guardano all’estero, fanno cioè riferimento nella
stragrande maggioranza dei casi ad indici che compendiano aziende quotate non italiane. Tuttavia,
scorrendo la lista delle società quotate nella Borsa Italiana, emerge come il numero di quelle
appartenenti al settore idrico sia considerevole: ben undici !
società
ACSM
ACEA
ACQUE POTABILI
ACEGAS-APS
A2A
ENIA
sede
Como
Roma
Torino
Trieste
Brescia
Parma
società
sede
ENERTAD
Milano
HERA
Bologna
IRIDE
Torino
KERSELF
Reggio Emilia
MEDIT. ACQUE
Genova
Va anche considerato che l’indice che misura il rendimento delle società del settore delle public
utilities ha fatto registrare negli ultimi mesi segnali di ripresa, dopo la flessione del 2007 che, come
visto, ha interessato peraltro l’intero mercato. Il trend si apprezza nei grafici che seguono:
Andamento dicembre 2007- maggio 2008
Andamento negli ultimi 3 anni
Se al dato relativo al numero delle quotate aggiungiamo quello relativo alle società non quotate del
settore (le società di gestione di servizi idrici aderenti a Federutilites, nonostante le numerose
aggregazioni intervenute, sono circa 200) e consideriamo altresì che si sono affacciati alla ribalta i
primi fondi infrastrutturali italiani di private equity, si può giungere ad immaginare un futuro anche
italiano per una “finanza idrica” privata.
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