Biografia Nunzio Russo

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Biografia Nunzio Russo
Biografia Nunzio Russo
Nunzio Russo, nasce a Palermo il 30 ottobre 1841 da Giuseppe e da
Anna Morello. Lo stesso giorno viene rigenerato alla vita della grazia
nella Chiesa di Sant’Ippolito. Sono padrini del piccolo Nunzio Anna
Sottile e lo scultore Nunzio morello, fratello della madre.
Dapprima frequenta la scuola lancastriana del Crocifisso di
Lucca e poi il Collegio Massimo dei Padri Gesuiti ove si distingue per
profitto e disciplina. In seguito frequenta la scuola di Teologia
dogmatica del p. Carmelo Narbone e l’Oratorio di San Filippo Neri all’Olivella. In questo Oratorio,
vera scuola di formazione, Nunzio matura la vocazione al presbiterato, il 21 settembre 1861, all’età
di venti anni, riceve infatti la tonsura e gli ordini minori; l’anno dopo, il 17 dicembre 1862, viene
ordinato suddiacono.
Prosegue gli studi in Seminario per accedere al presbiterato e qui ha tra i suoi professori il
can. Domenico Turano, che diventerà suo primo direttore spirituale e don Melchiorre Galeotti,
prefetto degli studi. Dal Turano Nunzio Russo erediterà i punti cardini della propria riflessione sul
ministero presbiterale: “le anime sole sarebbero l’eredità conservatami dal Padre di tutte le misericordie”
e la consapevolezza che “non può essere grande apostolo se non chi soffre grandi cose” (ANR, Lettera di
N R 22.4.1863, ai sacerdoti). Il 17 dicembre 1864, il Servo di Dio viene ordinato diacono e il 15
aprile del 1865, sei mesi prima dell’età canonica, viene ordinato presbitero.
Il 23 gennaio 1865, già prima dell’ordinazione, per le notevoli qualità intellettuali e per la sua
solida preparazione culturale, gli viene affidata la cattedra di Retorica al Seminario Arcivescovile.
Fin dai primi anni del suo ministero don Nunzio Russo si caratterizza per un forte zelo pastorale –
missionario insieme a una profonda ascesi personale, per la scelta del nascondimento e dell’umiltà
nell’esercizio del ministero presbiterale.
La vita ecclesiale attraversa un periodo particolarmente travagliato a causa delle mutate
condizioni storiche: fine della monarchia borbonica, abolizione della Legazia Apostolica Sicula e
del Tribunale di Monarchia, promulgazione delle “leggi eversive”, propagazione della massoneria e
delle sette protestanti,.
Nunzio Russo, insieme ad altri preti “zelanti” (espressione coniata da F.M. Stabile biografo
di N.R.) tra i più noti: Giacomo Cusmano, Isidoro Carini, Gaetano D’Alessandro, futuro Vescovo
di Cefalù, in obbedienza al vescovo locale e al Romano Pontefice, si prendono cura della sorte
religiosa del popolo e ostili allo Stato italiano laico, anticlericale e liberale, fonda tre
“Congregazioni di spirito per i poveri e per gli operai”, scopo delle fondazioni è formare
cristianamente gli uomini del popolo, specialmente quelli che dimoravano nell’entroterra, con
missioni popolari ed esercizi spirituali, data la scarsità di presenza di preti.
Dopo la rivolta popolare antipiemontese del 1866 e la
sua feroce repressione, nel settembre dello stesso anno
a Palermo scoppia il Colera. Nunzio Russo si prodiga
per aiutare i colerosi e lui stesso ne viene contagiato,
ma ne esce miracolosamente guarito. Alla malattia
segue la miseria a Palermo e per venire in aiuto alla
povertà e sofferenza della gente la Provvidenza, per
opera del Beato Giacomo Cusmano, suscita la
fondazione del “Boccone del Povero” della quale
Nunzio Russo diventa segretario con il compito di
strutturarne l’organizzazione.
L’animo del Russo è però combattuto: da un lato lo affascina la compagnia di Gesù che
vorrebbe seguire, dall’altro vede i bisogni della sua Sicilia, nello stesso tempo il Cusmano lo
vorrebbe con se nella realizzazione della sua opera appena nascente: “il Boccone del povero”. Sarà
il can. Giuseppe Guarino futuro Arcivescovo di Siracusa e di Messina e Cardinale di Santa Romana
Chiesa a dirigere spiritualmente il Russo e a consigliarlo di nutrirsi della spiritualità del santo
vescovo i Ginevra, Francesco di Sales, giudicata dal Guarino più adatta ad un prete diocesano,
rispetto a quella Ignaziana che tanto lo affascinava; si deve forse proprio ai consigli del Guarino se
Nunzio Russo riesce ad operare il discernimento in ordine al restare prete diocesano e non entrare
nella compagnia di Gesù. Il servo di Dio sceglie la Sicilia come luogo del suo ministero di
evangelizzazione e la sceglie proprio perché da lui ritenuta molto povera in ordine all’aspetto
religioso.
Nel 1869, tolta l’esenzione della leva militare ai
chierici Nunzio Russo indignato scrive una lettera
aperta al Re Vittorio Emanuele II, tale lettera apparsa
sull’Ape Iblea e ripresa dall’Osservatore Romano. In
tempi di turbolenza politica, la lettera suscita clamore e
nell’agosto dello stesso anno costa al Servo di Dio e a
suo fratello p. Teodoro, agostiniano, tredici giorni di
domicilio coatto a Monreale.
Terminata questa brutta avventura Nunzio Russo si lancia nelle missioni popolari prima a
Cruillas, campagne del palermitano e culla della futura Congregazione delle Figlie di San Francesco
di Sales, e a Sciara dove incontra e cura un gruppo di ragazze che avvertono la chiamata alla vita
verginale, tema tanto caro a don Nunzio Russo.
Nel 1871 il can. Turano viene nominato Vescovo di Agrigento e vuole con sé Giacomo
Cusmano e Nunzio Russo che diviene suo segretario. Ha inizio il periodo agrigentino che dura due
anni: dal 24 marzo 1872 al 4 ottobre 1874. Ben presto il Servo di Dio si fa apprezzare per
l’intrepido zelo pastorale, per gli esercizi e gli scritti riguardanti la santificazione del clero, per le
missioni popolari, per il metodo catechistico suggerito al clero per istruire cristianamente il popolo
e difenderlo da ogni forma di indottrinamento illuminista e positivista della borghesia. Tutto questo
il Russo lo realizza attraverso l’istituzione di associazioni tra i quali spiccano il “Terz’ordine
francescano”, di cui egli stesso fa parte, e le “Figlie di Maria”.
Ad Agrigento il Russo, conosce Alfonsina Cozzo e Arcangelina Zuppardo e matura il
progetto di fondare un’istituzione di vergini dedite all’educazione e alla formazione dei giovani e
dei fanciulli, già vagheggiato a Cruillas quando incontra Giuseppa Giammona e a Sciara quando,
durante la predicazione di una missione popolare, parlando del grande dono della verginità,
innamora alcune giovani della bella virtù. Ad Agrigento il disegno di Dio si fa più chiaro e,
rassicurato dal suo amico e direttore spirituale Mons. Domenico Turano, il suo progetto appare
come autonomo rispetto all’opera del Cusmano.
Il 27 maggio del 1877, festa della SS.ma Trinità, a Palermo hanno inizio gli incontri con le
sorelle della “dottrina Cristiana”, congregazione istituita dal Servo di Dio per l’apostolato
dell’infanzia, delle vere e proprie catechiste per i fanciulli, convinto com’è del prezioso contributo
che le donne, vere missionarie di strada, possono dare nel campo della evangelizzazione. La
Congregazione delle “Sorelle della dottrina cristiana” si propaga in tanti paesi del palermitano con lo
scopo di prendersi cura dei fanciulli, dei poveri e degli ammalati, e Alfonsina Cozzo ne diviene la
segretaria.
Il
25
Giugno
1865
il
Cardinale Celesia nomina Nunzio
Russo Segretario dell’Associazione
“San Francesco di Sales”, nata a
Parigi per la preservazione della
fede e qualche anno dopo gli affida
la
direzione
ormai
in
dell’Associazione
grave
decadenza.
L’Associazione in poco tempo, non
solo risorge ma si espande oltre i
confini della diocesi di Palermo, ciò grazie all’apertura di scuole di catechesi, alla diffusione della
stampa cattolica, all’apertura di nuove chiese, alla predicazione di missioni popolari che
coinvolgono più di cento preti diocesani radunati nella Congregazione “De Conservanda Fide”, sotto
il titolo di San Francesco di Sales. Per questo don Russo, nell’ottobre del 1880 fonda le “Letture
Domenicali” una pubblicazione settimanale religiosa, venduta a prezzo modico, stampata in casa
grazie alla realizzazione di una piccola tipografia che diverrà il centro di iniziativa cattolica per tutta
la città di Palermo e della Sicilia e che nel 1884 otterrà il titolo di “Tipografia Pontificia”.
La Congregazione “De Conservanda Fide” è composta da preti esterni che continuano a
restare nelle loro case e da preti interni che fanno vita comune a Palermo, sotto la regola di
Sant’Agostino e legati da quattro voti: i tre classici e un quarto voto di obbedienza incondizionata al
Papa. I Preti interni che conducono vita comune sono: Nunzio Russo, Matteo Gentiluomo, Carmelo
Arena, Salvatore Montes.
Accanto alla suddetta Congregazione il Servo di Dio si adopera per la Congregazione delle
“Sorelle della Dottrina Cristiana”. Fatta giungere a Palermo, da Sciacca, Alfonsina Cozzo, nel 1883,
in una borgata del palermitano, nasce la prima scuola cristiana per la formazione della donna:
“L’Istituto di San Francesco di Sales” all’Acquasanta; nasce così la prima casa delle “Figlie di San
Francesco di Sales”.
Ben presto sorgono nuove case e altre ragazze entrano a far parte delle Figlie che verranno
canonicamente erette dal Cardinale Celesia il 25 Luglio1886. Superiora Generale sarà Alfonsina
Cozzo alla quale, dopo la morte, succederà Francesca Perna. Scopo della Congregazione è aiutare i
Padri di San Francesco di Sales nell’esercizio del ministero apostolico attraverso la catechesi e il
servizio alle Chiese povere.
La fine degli anno 80 segna un periodo molto triste per don Russo e le Congregazioni
nascenti sia per la malferma salute del Servo di Dio che per la confusione sorta tra l’Associazione di
San Francesco di Sales, della quale don Russo era Direttore, e le due Congregazione dei Padri e
delle Figlie di San Francesco di Sales delle quali don Russo era il Fondatore.
A causa di alcuni detrattori dell’operato di don Russo si incrinarono i rapporti di fiducia del
Cardinale Celesia nei confronti del Servo di Dio e delle Congregazioni di San Francesco di Sales e,
sebbene don Russo avesse dimostrato dinanzi ai curiali e al Cardinale la sua innocenza e la sua
integrità di operato, con decreto del 25 gennaio del 1891, dallo stesso Presule veniva soppressa la
Congregazione delle “Figlie di San Francesco di Sales”. Un mese dopo, il 28 febbraio, veniva
soppressa anche la Congregazione dei Padri “De Conservanda Fide”. Sono i giorni della passione
vissuti da don Russo con autentico spirito di fede e di obbedienza alla Chiesa, cui seguiranno i
giorni della resurrezione.
Le sorelle della Congregazione femminile rinasceranno qualche mese dopo nella diocesi di
Cefalù chiamate dal Vescovo Gaetano D’Alessandro. Come nome si pensa dapprima a “Figlie della
Parrocchia” in seguito però prevale quello di “Figlie della Croce”. Il riconoscimento canonico porta
la data del 13 Luglio 1893.
Nel 1895 il Servo di Dio accoglie in comunità Gaspare
Catalanotto divenuto prete nel 1902. Sarà Lui, insieme alle
Figlie, a portare avanti l’opera iniziata da don Russo e a
mantenere negli anni a venire la memoria del servo di Dio. Dopo
la morte del Cardinale Celesia, riconosciuta l’innocenza di don
Russo, gli si affidano incarichi molto delicati in seno alla Curia
Arcivescovile, nel 1904 viene nominato deputato ecclesiastico
delle Suore del Principe di Palagonia. La salute di don Russo è
molto provata, il 15 agosto del 1906 si ammala e il 22 novembre
dello stesso anno, all’età di 65 anni muore.