analisi incidenti Trafficlab

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analisi incidenti Trafficlab
I dati sull’incidentalità stradale in
Regione Piemonte1.
Premessa
L’analisi dei dati sugli incidenti stradali è oramai entrata nell’attività quotidiana di chi
si occupa di strade, traffico e sicurezza stradale in particolare da quando
l’informazione statistica sull’incidentalità - raccolta dall’istituto nazionale di statistica
– è stata aggiornata con nuove tipologie di rilevazione di tutti gli incidenti stradali
verificatisi sull’intero territorio nazionale che hanno causato lesioni alle persone
(morti o feriti).
In tutti i Paesi dell’UE15 il
numero di vittime cresce negli
anni ’50 e ’60 a causa
dell’aumento del numero e
dell’ampiezza degli spostamenti
di persone e merci ma,
soprattutto, a causa del
progressivo sviluppo della
mobilità autonoma sinonimo
dello sviluppo economico.
Negli anni ’60 si avviano
importanti programmi di
ampliamento e miglioramento
della rete stradale e l’industria
automobilistica comincia a
curare maggiormente il fattore
sicurezza del veicolo con
maggiore sistematicità ed
efficacia.
Un altro aiuto non indifferente, alla diffusione dello studio delle statistiche
incidentali, è stato dato dalla pubblicazione delle circolari ministeriali sul tema della
sicurezza da parte dal Ministero delle Infrastrutture e Trasporti nel novembre del
2001. Tali circolari, con i successivi piani di attuazione del piano nazionale della
sicurezza stradale, hanno dato il via allo studio della progettazione stradale oltre ai
concetti di flusso e di capacità veicolare teorica ed hanno introdotto i concetti di
analisi di sicurezza, analisi aggregata/disaggregata dell’incidentalità stradale, punti
neri.
In altre parole, l’analisi dell’incidentalità stradale indica una nuova cultura della
sicurezza stradale, in particolar modo per i tecnici progettisti e gestori delle strade.
Una data importate per il rilievo dell’incidente stradale in Italia è stata quella del 1°
gennaio 1999, quando l’Istat ha esteso da 7 a 30 giorni il periodo di tempo
necessario alla contabilizzazione del numero dei decessi degli incidenti stradali.
L’aggiornamento sulla situazione sanitaria del ferito rappresenta, infatti, una fase
impegnativa per le autorità pubbliche che debbono stabilire un contatto con le
1 Per ulteriori informazioni: Andrea Marella – [email protected]
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istituzioni sanitarie (pubbliche o private) per essere informate sulle condizioni
del ferito, sul suo eventuale trasferimento a diversa struttura e sull’eventuale
decesso. Se questa comunicazione non avviene, si genera una sottostima dei
decessi.
L’andamento della mortalità
italiana è assimilabile a quello
della realtà europea, fino ad
un certo punto.
È evidente come la linea di
confine sia proprio il 1991
anno in cui l’Istat cambiò le
modalità di rilievo; da quella
data l’incidentalità italiana ha
avuto un rallentamento nella
diminuzione della mortalità.
Questo fenomeno è dovuto al
miglioramento della qualità
del dato piuttosto che ad una
maggiore insicurezza
stradale; consapevoli che
nonostante i miglioramenti
del rilievo il dato è ancora
sottostimato rispetto alla
condizione reale.
Questa è la ragione principale per la quale il numero dei morti rilevati nel
contesto sanitario risulta generalmente maggiore rispetto a quello descritto
dalle statistiche sulle cause di morte. Stime recenti definiscono il reale dato
nazionale dell’incidentalità stradale superiore del 15-20% rispetto alle
pubblicazioni ufficiali dell’Istat, ma non solo: il dato varia da circa il 10% per le
regioni settentrionali – dove si sono avviati i primi osservatori
provinciali/regionali dell’incidentalità stradale – al 30% per quelle meridionali.
La situazione in Regione Piemonte
La Regione Piemonte ha elaborato in questi anni diversi strumenti di
pianificazione della sicurezza stradale: dal piano regionale della sicurezza
stradale ai finanziamenti del primo e secondo programma di attuazione del
piano nazionale della sicurezza stradale. Ed alcuni risultati si vedono.
È evidente come il numero di incidenti e di feriti della regione piemontese abbia
una tendenza opposta tra il prima e il dopo dell’uscita del piano nazionale della
sicurezza stradale e la sua attuazione.
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andamento numero incidenti e feriti in Regione Piemonte
30.000
incidenti
25.000
20.000
feriti
15.000
andamento
pre PNSS
10.000
5.000
andamento
post PNSS
0
1991
1994
1997
2000
2003
2006
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
In particolare la mortalità ha subito una netta diminuzione dal 2000 in poi riuscendo
a raggiungere in pochi anni gli obiettivi imposti dall’Unione Europea del
dimezzamento del numero di vittime da incidenti stradali entro il 2010.
andamenti mortalità territoriale in Regione Piemonte
autostrada
400
extraurbano
300
urbano
200
obiettivo Ue
(2000-2010)
mortalità
urbana
(andamento
2000-2006)
mortalità
extraurbana
(andamento
2000-2006)
100
0
1991
1994
1997
2000
2003
2006
2009
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
Un discorso diverso va fatto se vengono analizzati i contesti territoriali tipici
dell’incidentalità stradale: urbano, extraurbano ed autostradale.
L’ambito sicuramente più critico è quello urbano. È infatti evidente come le politiche
di messa in sicurezza dell’ambito possano dare un contributo concreto alla
riduzione della mortalità urbana, ma non sono sufficienti e il grafico sottostante lo
evidenzia. Se da un parte la diminuzione della mortalità extraurbana – sempre che
si confermasse nei prossimi anni – è in linea con l’obiettivo dell’Unione Europea lo
stesso non si può dire per quella urbana. È chiaro come la tendenza della
diminuzione attuale non sia sufficiente per raggiungere gli standard europei. C’è
bisogno di nuovo e più incisive politiche in ambito urbano come zone 30,
moderazione del traffico ed educazione alla mobilità sostenibile.
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andamenti mortalità per le province piemontesi
200
alessandria
asti
150
biella
cuneo
100
novara
vercelli
50
vco
2006
2003
2000
1997
1994
1991
0
Appendice: le province piemontesi
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di alessandria
3.500
120
n. incidenti
3.000
n. feriti
100
2.500
80
2.000
n. morti
60
1.500
20
500
2009
2003
1997
2000
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2006
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
0
1994
andamento
mortalità
(2000-2006)
40
1.000
1991
obiettivo ue
(2000-2010)
0
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di asti
1.500
50
n. incidenti
40
n. feriti
1.000
30
n. morti
20
obiettivo ue
(2000-2010)
500
10
andamento
mortalità
(2000-2006)
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
2009
2006
2003
2000
1997
1994
0
1991
0
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di biella
1.500
50
n. incidenti
40
n. feriti
1.000
30
n. morti
20
obiettivo ue
(2000-2010)
500
10
andamento
mortalità
(2000-2006)
0
2010
2004
1998
1995
2001
pagina 5 di 7
2007
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
0
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di cuneo
4.000
200
3.000
150
2.000
100
1.000
50
n. incidenti
n. feriti
n. morti
obiettivo ue
(2000-2010)
andamento
mortalità
(2000-2006)
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
2009
2006
2003
2000
1997
1994
0
1991
0
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di novara
150
n. incidenti
3.000
n. feriti
100
2.000
n. morti
50
obiettivo ue
(2000-2010) 1.000
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
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2009
2006
2003
2000
1997
0
1994
0
1991
andamento
mortalità
(2000-2006)
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di verbano-cusio-ossola
1.500
50
n. incidenti
40
n. feriti
1.000
30
n. morti
20
obiettivo ue
(2000-2010)
500
10
andamento
mortalità
(2000-2006)
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
0
2010
2007
2004
2001
1998
1995
0
andamenti n. morti, n. feriti e n. incidenti per le provincia di vercelli
1.500
100
n. incidenti
75
n. feriti
1.000
n. morti
25
Elaborazioni Trafficlab su fonti Istat
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2009
2006
2003
2000
0
1997
0
1994
andamento
mortalità
(2000-2006)
500
1991
obiettivo ue
(2000-2010)
50