Costruire comunità di apprendimento competenti nella scuola

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Costruire comunità di apprendimento competenti nella scuola
Sintesi degli interventi del secondo convegno nazionale
Costruire comunità di apprendimento competenti nella scuola sostenute dal
cooperative learning
tenutosi nella giornata del 16 gennaio 2006 presso il CESEDI in via G. Ferrari 1 a Torino.
Responsabile di segreteria: Croveri Carla
Relatori:Comoglio (Università Pontificia Salesiana), Cacciamani (Università della
Valle d’Aosta), sostituto prof.sa Ribalzi (Università di Genova)
Interventi: D’Ottavio (Assessore Istruzione e Formazione Provincia di Torino),
Romagnolli (Presidente ConfCooperative Torino), rappresentante della Fondazione
per la scuola della compagnia di S Paolo
Moderatore: Ellerani (Università di Urbino)
Intervento di D’Ottavio
La Provincia di Torino si adopera ormai da anni per raggiungere una serie di obiettivi nell’ambito
della formazione per migliorare l’apprendimento nelle scuole e far si che si sviluppino una serie di
competenze spendibili anche in altri contesti sociali e raggiungendo cosi gli standard degli altri
paesi della Comunità Europea. Un possibile aiuto nel raggiungimento di questi obiettivi è dato
dall’autonomia scolastica che permette di programmare e attuare programmi specifici per ogni
singola realtà, con maggiore attenzione alle comunità educative nelle scuole (studenti e insegnanti),
per cui il ruolo della regione, delle province è quanto mai importante nello sviluppo della
professionalità del corpo docenti, dei dirigenti tale da migliorare la qualità dell’insegnamento nelle
singole realtà.
Una grande sfida sembra essere quella della formazione dei nuovi insegnanti che dovrà passare
sempre più attraverso forme cooperative di interazione per far si che si impari ad apprendere
meglio. Obiettivo condiviso anche dal CESEDI che si pone di essere uno strumento utile per
l’aggiornamento e l’approfondimento delle attività didattiche considerate sperimentali affinché le
persone acquisiscano quelle competenze necessarie per diventare autonome nell’usare gli strumenti
messi a disposizione sul territorio.
Intervento dott. Romagnolli
La Confcooperative Piemonte è un’associazione che rappresenta nella regione 1250 imprese
cooperative di diversi settori, nel 1995 (con la firma di un protocollo d’intesa per la diffusione
dell’educazione cooperativa nelle scuole) si avvia la possibilità di interventi di cooperative learning
sul territorio nazionale e in particolare nella regione Piemonte.
Parlare di impresa cooperativa significa perseguire lo scopo dei soci attraverso la partecipazione, il
confronto; occorre fare in modo che i soggetti imparino ad essere intraprendenti, a ragionare,
confrontarsi e ciò può essere sviluppato attraverso un’educazione alla cooperazione ottenendo cosi
nuove generazioni che sappiano lavorare con maggiore creatività.
Intervento di un rappresentante della Fondazione per la Scuola della Compagnia di S Paolo
La Fondazione per la Scuola è una struttura della Compagnia di S Paolo specifica per lavorare con
le scuole per promuovere una migliore qualità dell’istruzione, affiancandosi al lavoro quotidiano
degli istituti attraverso programmi operativi propri o sviluppati in partnership con altre istituzioni.
E’ una fondazione privata, ma ha finalità pubbliche e si propone di migliorare la figura
dell’insegnante che deve diventare la persona che “trova le cose giuste al momento giusto”.
Intervento del sostituto della dott.ssa Ribalzi
Cosa significa una comunità di apprendimento nella scuola italiana?
Comunità di apprendimento: sistema organizzato che ha come scopo della sua
azione la trasmissione della conoscenza ed è costituita da attori che sono fra di
loro in relazione per condividere, acquisire, trasmettere e rinnovare il sapere in un
rapporto partecipato e paritetico dove è garantita la reciprocità. Tale comunità si
attiva solo quando i soggetti si uniscono per migliorare i servizi erogati e si
preoccupano che il servizio costruito con altri sia vincente per entrambi; in essa la
distribuzione del sapere deve usare anche le tecnologie adatte per la diffusione di
conoscenze e risorse alla collettività.
Scopo: ogni comunità di apprendimento ha uno scopo dichiarato e condiviso da
tutti i membri che la costituiscono.
I passi attraverso cui nasce una comunità di apprendimento sono:
- conoscenza del contesto in cui viene a svilupparsi
- definizione di una strategia per il suo sviluppo
- definizione strutture necessarie per il la sua evoluzione
- monitoraggio dell’attività e dei risultati
Organizzazione: in una comunità di apprendimento le conoscenze, le abilità e le
competenze sono portate dagli individui che la costituiscono, ma occorre definire
dei ruoli (responsabile dei contenuti, della tecnologia, ecc) e le modalità attraverso
le quali gli individui apprendono e contribuiscono ad arricchire il patrimonio di
conoscenza delle organizzazioni.
Cultura comune: ogni comunità di apprendimento si dà delle regole per favorire
l’apprendimento dei suoi membri e per far circolare il sapere; gli individui che la
costituiscono devono possedere una cultura comune che consenta loro di
interagire all’interno e con l’ambiente senza perdere la propria individualità.
Conoscenza: ogni comunità di apprendimento deve amministrare il proprio
patrimonio di conoscenza mediante procedure e tecniche atte a immagazzinare il
sapere, gestire il sistema di regole, garantire la distribuzione delle informazioni; la
conoscenza, le tecniche e le esperienze di una comunità vanno mantenute e
rinnovate pena il rischio di decadimento della stessa comunità.
Competenze: ogni comunità di apprendimento è costituita intorno ad un capitale
umano e alle competenze che possiede. Queste ultime vengono sempre più
richieste dalle imprese che ricercano giovani che si adattino e integrino al più
presto al contesto lavorativo e la scuola deve riuscire a sviluppare quelle
competenze di base che le persone possano spendere nel mondo del lavoro.
Entrambi i sistemi (impresa e scuola) devono integrarsi.
Intervento di Comoglio Mario
Comunità di apprendimento è la traduzione del termine inglese
learning community e sta ad indicare una comunità di persone
che cresce perché apprende insieme ottenendo cosi una crescita
collettiva e allo stesso tempo una crescita individuale.
Comoglio ha individuato all’interno della scuola tre livelli di
comunità che permettono ad essa di identificarsi e svilupparsi
come un’entità unica:
scuola come comunità che apprende: riguarda le dinamiche attraverso le quali la scuola
intesa come una sola entità cresce insieme;
scuola come comunità professionale (professional learning community): riguarda la
comunità costituita dal corpo docenti e da quello amministrativo e di come collaborano per
crescere insieme;
classe: rappresenta la comunità in cui i ragazzi vivendo insieme dinamiche, relazioni,
esperienze crescono e sviluppano competenze costruttive.
In particolare la classe è:
1. il luogo nel quale coesistono una molteplicità di obiettivi educativi
(multimensionalità) e compito dell’insegnante è riuscire ad affrontare le richieste
degli alunni in modo simultaneo;
2. il luogo nel quale coesistono variabili mutevoli e imprevedibili e richieste
contradditorie;
3. luogo caratterizzato da risorse limitate dell’insegnante;
4. luogo in cui le esigenze di gruppo sono in contrasto con quelle individuali (gruppo
vs individuo);
5. luogo caratterizzato da un impegno e uno sforzo all’apprendimento continuamente
sollecitati da stimoli sia interni sia esterni allo studente (ognuno si applica allo studio
con motivi diversi);
6. luogo in cui si persegue sia la collegialità che la parcellizzazione e la suddivisione
delle responsabilità (non sempre insegnanti di materie diverse si impegnano a
collaborare in progetti comuni);
7. luogo in cui coesistono sia le esigenze dello studente che dell’insegnante.
Come è possibile trasformare una classe cosi piena di contraddizioni in una comunità di
apprendimento?
Innanzi tutto un docente deve cercare di trasformare la classe in un luogo nel quale lo studente:
si veda rispettato e sostenuto;
si entusiasmi per le scoperte quotidiane; si accorga che la sua esperienza è accolta e
valorizzata;
si senta di appartenere a un gruppo senza dover rinunciare alla sua individualità;
viva l’interdipendenza come una esperienza positiva;
non sia etichettato,
si senta sicuro per crescere.
Quali sono le fasi per sviluppare il senso di comunità in una classe?
1. formazione del gruppo: riuscire a sviluppare un senso di collettività nonostante il
miscuglio di insicurezze e bisogni diversi presenti all’inizio;
2. definizione di norme: stabilire delle norme, regole da rispettare, creare dei riti, un
linguaggio condiviso per rafforzare il senso di collettività;
3. presenza di conflitti: saper gestire i conflitti per arrivare a costruire una comunità;
4. agire come comunità: si agirà come comunità quando gli studenti avranno conosciuto
le norme, il linguaggio, e soprattutto avranno compreso il loro ruolo all’interno di essa,
ma ci vuole tempo per raggiungere questa fase.
Fondamentale per diventare una comunità è sviluppare, potenziare le abilità sociali tra cui l’ascolto
degli altri, empatia, conoscenza e gestione delle emozioni, farsi e mantenersi amici, chiedere
aiuto e saperlo dare, lavorare in modo cooperativo.
Cosa fare in pratica?
Creare opportunità di apprendimento importanti e impegnative: se il compito
assegnato è complesso ognuno è stimolato a chiedere aiuto ai suoi compagni;
Creare opportunità di attenzione alle persone: creare situazioni in modo da permettere
agli studenti di stare insieme e rispettarsi;
Creare opportunità di relazioni di rispetto, sostegno tra studenti, insegnanti e genitori;
Esaltare le finalità comuni e gli ideali;
Creare opportunità di aiuto e collaborazione con gli altri;
Creare opportunità di autonomia e allo stesso tempo di influenza reciproca
Intervento del prof. Cacciamani
Costruire contesti significativi per l’apprendimento con le reti tecnologiche è davvero possibile?
Le condizioni per l’utilizzo di tecnologie in comunità di apprendimento sono:
1. Creare una comunità virtuale: tenendo presente che
a) la comunità ha un’intenzionalità e che in base ad essa si possono distinguere tre tipi di
comunità
- per interesse: condividono interessi comuni e le tecnologie sono usate per tale
condivisione;
- per apprendere: l’obiettivo è sviluppare conoscenze e competenze;
- pratiche: sono quelle comunità che apprendono attraverso degli scambi di natura
informale, ad esempio in forum per insegnanti ognuno lo utilizza per scambiarsi le
proprie esperienze.
b) il metodo iniziale di creazione del gruppo
c) l’evoluzione temporale della comunità
2. Costruzione della conoscenza: (knowledge building community) attraverso alcuni punti
- assumere la conoscenza come responsabilità collettiva,
- attivazione epistemica: i membri lavorano attivamente con la conoscenza per
migliorare le idee (oggetto di lavoro) riguardo a un problema,
- avanzamenti simmetrici di conoscenza: attraverso la cooperazione si crea un circolo in
cui ognuno fa un passo avanti alle loro attuali conoscenze;
- valutazione trasformativa distribuita: ognuno dice la propria opinione e trasforma le
idee intorno all’oggetto di indagine.
3. Affrontare problemi significativi: significativo sarà ciò che assume una rilevanza per i
membri rispetto al contesto socioculturale, se contiene una sfida da affrontare, se il lavoro
consente di esplorare più prospettive di soluzione;
4. Assumere che la comunità che si costruisce è un sistema aperto, che si auto organizza:
occorre stabilire dei confini che siano negoziabili, flessibili affinché si possano accogliere le
caratteristiche emergenti senza rifiutarle, ma accoglierle positivamente.
Il professore ha riportato due esempi concreti di comunità virtuali per dimostrare la possibilità di
creare comunità di apprendimento attraverso l’utilizzo di tecnologie:
Corsi universitari on line attivati dall’Università della Valle D’Aosta
Tre obiettivi: la costruzione di conoscenze con riferimento a teorie e metodi della disciplina
utilizzata come oggetto di indagine, la formulazione di problemi da parte dei soggetti a cui si è data
una risposta, la collaborazione tra i partecipanti.
Il percorso prevedeva nell’ambito di una disciplina un inizio in presenza in cui venivano date le
informazioni iniziali, il materiale, ecc, seguito dall’attività on line per poi una conclusione in
presenza per vedere quali idee nuove erano emerse e quali le questioni ancora aperte.
E’ stato attivato anche un forum per gli studenti ed è stata data anche la possibilità di confrontarsi
anche con studenti di Barcellona e del Quebec grazie a un gemellaggio tra le Università.
Comunità di ricerca on line per la scuola secondaria
Il progetto prevedeva l’analisi di un progetto comune ( emergenza acqua), l’attività di ricerca e la
collaborazione on line tra studenti appartenenti a classi diverse.
I partecipanti erano gli studenti, i tutor on line e la comunità virtuale che interagiva attraverso la
bacheca e il web forum creato appositamente.
Dal punto di vista organizzativo è stata necessaria la formazione degli insegnanti per quanto
riguardava l’aspetto tecnologico, la progettazione congiunta del corso sia in presenza sia on line,
monitoraggio in itinere e finale; per l’attività con le classi è stato necessario introdurre il tema,
raccogliere i dati e formulare le prime ipotesi, realizzare possibili strategie di intervento, verifiche
finali.
L’analisi dei dati di questa esperienza ha permesso di capire in che modo i diversi gruppi hanno
lavorato per la costruzione della conoscenza e i modelli di lavoro che sono stati scelti dai ragazzi, in
relazione alla possibilità di lavorare on line, di collaborare e formulare un’idea sul tema proposto da
gli insegnanti.