Da Garibaldi a Calder, vanno all`asta le passioni di Craxi

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Da Garibaldi a Calder, vanno all`asta le passioni di Craxi
LA STAMPA /17 Ottobre 2015
LA STAMPA
SABATO 17 OTTOBRE 2015
Società .27
menica, andava a cercare nel
mercatino di Bollate facendo
scatenare la curiosità della
gente indecisa se quell’omone
fosse proprio «lui» o il sosia
che gli faceva il verso in un
programma televisivo. Da
queste scorrerie tra le bancarelle arrivano probabilmente
il faccione su tela d’un Garibaldi capellone che assomiglia a John Lennon e lo stesso
Eroe un po’ meno giovanile riproposto su una scatola portaburro e alcune bottiglie.
COLLEZIONI
Ceramica
Una figura
in ceramica
di Garibaldi
(sotto)
In alto: la
«Battaglia
di Ponte
dell’ammiraglio» di
Renato
Guttuso
e un busto in
terracotta
di Ettore
Ximenes
.
I regali ufficiali
Da Bolaffi a Torino
RENATO RIZZO
E
DA GARIBALDI A CALDER
VANNO ALL’ASTA
LE PASSIONI DI CRAXI
rano 89 scatoloni che,
dopo un’opportuna
soffiata, la Guardia di
Finanza di Livorno trovò nei
primi giorni di marzo 1997 in
un magazzino. Stavano per
essere imbarcati sulla motonave Linda, destinazione la
villa di Craxi ad Hammamet:
intestataria della spedizione, la moglie dell’ex leader
del Psi, Anna.
Contenevano quello che
all’epoca venne definito «il
tesoro di Bettino» e che riuniva, in un’eterogenea congerie, importanti opere
d’arte, libri, stampe, cospicui cimeli garibaldini, ma
anche due ingiallite pelli di
leopardo e d’orso, una
falsa testa di Modigliani (pare quella celebre
della beffa), pile di
cappelli, trine e merletti da mercatino.
Il secondo blocco di quest’eredità disdegnata è composto da 112 opere. Singolari i
«presenti» di alcuni capi di
Stato e di governo: un bronzetto del VII secolo a, C. regalo di Shimon Peres, la punta
d’un antico pugnale e una
stampa (base d’asta 150 euro)
donati rispettivamente dal
presidente libanese Elias
Hraoui e da quello francese
Jacques Chirac.
Con partenza da 100 euro
l’una saranno battute ottanta
lucerne in terracotta d’area
mediterranea databili tra il I e
il IV secolo dopo Cristo, 500 è
la cifra d’avvio per le stampe
di Durer, Rembrandt e Goya,
800 quella per un pensieroso
Nenni ritratto da Nani Tedeschi. Non mancano pezzi di
Il tesoro di Bettino
TEMPO
Lunga e intricata la
storia di questo «tesoro» che venne in
seguito dissequestrato, ma mai reclamato dalla moglie e dai figli dell’ormai defunto statista: faceva parte
di un’eredità che
avrebbe comportato più debiti che
vantaggi ed era
più opportuno lasciare ogni cosa alla polvere
degli uffici giudiziari. Ora un
imponente numero di questi
oggetti appartenuti a «Craxi
Benedetto, detto Bettino», dopo una vendita all’incanto
senza fortuna nel 2013, approdano da Bolaffi, a Torino, per
una nuova asta, curata da
Gianfranco Fina, che si terrà il
5 novembre a favore dello Stato Italiano.
ANSA
Teano
«L’incontro di
Teano». Un
acquarello di
Sebastiano
De Albertis
La passione
I reperti sono divisi in due
blocchi. Il primo è rappresentato dalla Collezione garibaldina con pezzi collegati in vario modo all’Eroe dei due
Mondi che Craxi considerava
il precursore del «suo» socialismo. Viene proposto in un
unico lotto con base di parten-
za a 70 mila euro: 16 sculture,
compreso un busto in terracotta di Ettore Ximenes, 14 ceramiche e dipinti tra i quali
spiccano il «Ritratto di Vittore Tasca» di Giovanni Carnovali detto il Piccio e l’incontro
a Teano di Sebastiano de Albertis. Per continuare con una
rappresentazione di «Anita
morente» e giungere a scene
di genere con alcuni dei Mille
colti nei momenti di relax in
taverna: ubriachi, insomma.
Il kitsch
Accanto a oggetti curiosi - come il calco in bronzo della mano del Generale - altri chiaramente kitsch che Craxi, la do-
Il nuovo Royal Oak Calendario Perpetuo di Audemars Piguet A GREENWICH PER LEGGERE LA LUNA PAOLO DE VECCHI
S
ul finire dello scorso mese, il Royal Observatory
di Greenwich ha fatto da
cornice alla presentazione del
nuovo orologio complicato di
Audemars Piguet, una scelta
non solo particolarmente originale e suggestiva, ma anche
di forte significato culturale.
La nota cittadina situata nei
dintorni di Londra e affacciata
sulle rive del Tamigi è infatti
un luogo strettamente legato
alla storia della misurazione
del tempo: da lì passa il meridiano zero (punto di partenza
della convenzionale unità di
misura con cui, dall’Ottocento
in poi, il globo terrestre è stato
suddiviso nei 24 differenti fusi
orari) e tra le mura dell’osser-
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parte de
vatorio astronomico è conservata un’importante collezione
di orologi e strumenti nautici
(tra cui il primo esemplare di
cronometro da marina).
Le fasi
E il nuovo modello presentato
da Audemars Piguet ha un’indicazione, quella delle fasi di
luna, che rimanda immediatamente agli studi di astronomia: si tratta infatti di un orologio con calendario perpetuo,
una delle più classiche e significative specialità meccaniche
dell’alta orologeria, oltre che
una delle più complesse e difficili da realizzare. L’arduo ed
affascinante compito cui il
meccanismo è chiamato a rispondere è il calcolo e la visualizzazione - all’interno di quat-
più elevato valore: per «The
Well» di Alexander Calder si
inizia da 20 mila euro; da 10
mila per il «Guizzo di pesce»
di Fortunato Depero. I molti
pastelli e disegni di nudi femminili - altra evidente passione craxiana, seppur inferiore
a quella per Garibaldi - cifre di
base abbastanza contenute.
tro contatori disposti sul quadrante finemente inciso guilloché - di tutte quelle indicazioni
del tempo che sono un’estensione delle ore. Ovvero i giorni,
i mesi e gli anni (bisestili compresi), oltre al numero delle
settimane e alle fasi di luna.
Una vera e propria memoria
meccanica che calcola senza
necessità d’interventi manuali
d’aggiustamento le molte
complessità del calendario,
come è il caso dei mesi di 28,
29, 30 o 31 giorni e dell’anno bisestile che si presenta ogni
quattro.
Lo stile
Nel dettaglio
Il nuovo Royal Oak Calendario Perpetuo di Audemars
Piguet nella versione in acciaio: ha movimento meccanico
a carica automatica di manifattura con l’indicazione
astronomica delle fasi di luna. Costa 61.110 euro.
Dal punto di vista stilistico, il
nuovo orologio Audemars Piguet appartiene alla linea di
design Royal Oak, caratterizzata dalla cassa integrata al
bracciale e dalla lunetta ottagonale con viti di fissaggio a vista. Il movimento è automatico e la struttura dell’orologio è
prevista sia in acciaio che in
oro rosa.