panel assofibre_lug2011
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Fibre artificiali e sintetiche Dopo un inizio d’anno positivo, un rallentamento è atteso per la seconda parte del 2011, in un contesto generale nuovamente caratterizzato da rischi e incertezza. L’industria mondiale delle fibre sintetiche e artificiali ha mostrato una crescita record nel 2010 (+10%): tutte le tipologie di fibre hanno sperimentato incrementi a due cifre (fatta eccezione per la fibra acrilica), ma la performance migliore è stata registrata dal poliestere. Nonostante un rallentamento dell’attività degli ultimi mesi in Cina, forse a seguito di un eccesso di acquisti nei mesi precedenti oppure di un qualche indebolimento della domanda interna, il settore continuerà anche nel 2011 a mostrarsi dinamico. La produzione tessile nei Paesi dell’Ue27 - che nel 2010 era cresciuta dell’8.4% trainata in Europa occidentale soprattutto dalle performance positive di Germania e Italia - è prevista crescere a tassi più moderati nel 2011(1.6%) pur mostrando un trend piuttosto dinamico per i Paesi dell’Europa orientale, per poi stabilizzarsi nel 2012 (+0.9%). In Turchia - importante mercato di sbocco per i produttori di fibre italiani - continua con successo il passaggio verso produzioni a maggiore valore aggiunto e la produzione tessile cresce a ritmi più intensi rispetto all’industria tessile europea (circa il 5% annuo nel biennio 2011-2012). Nel 2010 il forte incremento della domanda di fibre man-made europea (+16.6% in volume, +18.2% includendo la Turchia) era stato motivato dalla ripresa generalizzata di tutti i settori finali di utilizzo e aveva riguardato tutte le tipologie di fibre, benché con intensità differenti. La domanda di fibre si è mantenuta forte anche nella prima parte del 2011, ma inizia a mostrare qualche segnale di rallentamento, specialmente nei settori dell’abbigliamento e dell’arredamento, mentre più positive rimangono le aspettative per i settori industriali e per l’auto (grazie soprattutto a una Germania che fa da traino). La seconda parte del 2011 si caratterizzerà per una crescita un più debole della domanda, ma che porterà comunque il 2011 a chiudersi con un +5.3% sul 2010. Tuttavia le importazioni dai Paesi extra europei (specialmente di poliestere dall’Asia e dalla Cina) sono previste crescere e guadagnare ulteriori quote di mercato, favorite peraltro da un euro più forte rispetto al 2010. Nel 2010 la domanda domestica di tessile in Cina era aumentata fortemente, ma ora una politica fiscale più restrittiva potrebbe nuovamente portare la produzione cinese a riversarsi con maggiore aggressività sul mercato europeo. Con riferimento alla domanda europea (inclusa la Turchia) delle diverse tipologie di fibre. - la domanda di filo tessile di poliestere crescerà del 2.6% e vedrà ridursi rispetto al 2010 il contributo proveniente dalla sostituzione del cotone negli impieghi tessili per l’abbigliamento e l’arredamento. In effetti, una maggiore disponibilità di cotone è attesa per la seconda metà del 2011 e anche i prezzi, benché rimangano su livelli elevati rispetto alla media storica, sono in calo da aprile. Più dinamica la domanda di fiocco di poliestere con una crescita attesa del 6.2% e di filo industriale di poliestere che continua a crescere del 14%. - La domanda di fiocco acrilico crescerà del 4.5%, con una performance migliore rispetto al 2010. - La domanda di fiocco di poliammide crescerà del 3.3%, a fronte di un calo nel settore tappeti, ma di una ripresa più vivace delle applicazioni tessili e del tessuto non tessuto. La domanda di filo industriale di poliammide è prevista in crescita del 5.6%, grazie soprattutto al forte traino della produzione di pneumatici e airbags. A livello europeo e italiano, dopo la decisa ripresa sperimentata nel corso del 2010, le previsioni per la produzione di fibre man-made sono più caute visto lo scenario ancora denso di incertezze che caratterizza il 2011. Dopo il rimbalzo del 2010 (+18% in volume sul 2009), l’industria italiana delle fibre man-made è cresciuta ancora del 4.3% nei primi cinque mesi del 2011 e continuerà a crescere anche nella seconda parte dell’anno, benché a tassi più moderati, chiudendo l’anno con un +2.0% rispetto al 2010. La crescita sarà principalmente trainata dall’export (che ormai da anni rappresenta il principale sbocco per la produzione delle imprese italiane di fibre man-made ed è strutturalmente rivolto per circa il 73% ai Paesi Ue27 e per il 5% alla Turchia), ma non permetterà comunque di tornare sui livelli del 2007.