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Editoriale Vol. 100, N. 9, Settembre 2009 Pagg. 414-416 Disidratazione in età pediatrica: diagnosi e terapia Emilio Palumbo Riassunto. La disidratazione è una delle più frequenti cause di ricovero in età pediatrica. L’obiettivo di questo articolo è quello di stilare, tramite l’attenta valutazione della letteratura, delle linee guida per una giusta valutazione diagnostica dello stato di disidratazione e per un efficace intervento terapeutico. Parole chiave. Diarrea, disidratazione, età pediatrica, potassio, sodio. Summary. Dehydration in paediatric age: diagnosis and treatment. Dehydration is the most common cause of hospitalization in paediatric age. The aim of this review is to evidence some parameters for a correct diagnosis and an effective treatment of dehydration in children. Key words. Diarrhoea dehydration, paediatric age, potassium, sodium. La disidratazione è una delle più frequenti cause di ricovero in età pediatrica e per tale motivo è molto importante avere a disposizione protocolli che permettano una attenta valutazione diagnostica ed un corretto approccio terapeutico. L’obiettivo di questo articolo è, quindi, quello di proporre, tramite l’attenta valutazione della letteratura, alcune linee guida per una giusta valutazione diagnostica, che permetta di suddividere le varie forme cliniche di disidratazione da lieve a grave, e per un efficace intervento terapeutico. La diagnosi di disidratazione deve essere effettuata esclusivamente in base a parametri clinici e, tra questi, quello più rilevante è rappresentato dalla perdita di peso; infatti, una riduzione del peso inferiore al 5% permette di definire uno stato di disidratazione lieve, una perdita tra il 5 e il 10% una forma di disidratazione moderata, mentre un calo >10% definisce una forma grave. Oltre al peso, vi è una serie di altri parametri clinici (vedi tabella 1) che vanno sempre valutati per evidenziare un eventuale stato di disidratazione e la sua entità1,2. Tabella 1. Valutazione clinica della disidratazione. Lieve Moderata Grave Perdita di peso <5% 5-10% >10% Aspetto generale Agitato Letargico Letargico/ipotermico Lacrime Poco ridotte Molto ridotte Assenti Elasticità della cute Un po’ ridotta Molto ridotta Assente Mucose Poco umide Secche Molto secche Ritorno capillare Lievemente prolungato Prolungato Molto prolungato (<4 sec) Pressione Normale Normale/bassa Bassa Diuresi Lievemente ridotta Ridotta Oliguria Polso Lievemente accelerato Rapido Rapido/debole Occhi Lievemente infossati Infossati Molto infossati Fontanella anteriore Normale Depressa Molto depressa Reparto di Pediatria e Patologia neonatale, Ospedale, Sondrio. Pervenuto il 6 aprile 2009. E. Palumbo: Disidratazione in età pediatrica: diagnosi e terapia In tutti i pazienti che presentano uno stato di disidratazione, anche lieve, devono essere eseguiti esami ematici; in particolare: emocromo, elettroliti sierici, indici di funzionalità renale; esami che nelle forme moderate e gravi devono essere ricontrollati obbligatoriamente dopo 4 ore e poi ogni 6 ore in base all’andamento clinico del paziente. Il dosaggio degli elettroliti ed in particolare della sodiemia ha un valore fondamentale sia per la classificazione della disidratazione sia per il successivo approccio terapeutico. Infatti, la disidratazione viene ulteriormente classificata in base al valore della sodiemia in: isonatriemica (Na 130150 mEq/L), di solito correlata a perdite gastrointestinali; ipernatriemica (Na >150 mEq/L), che può essere dovuta o a perdite gastrointestinali, o a errata diluizione delle formule lattee oppure a diabete insipido; ed iponatriemica (<130 mEq/L), dovuta – oltre che a perdite gastro-intestinali – anche ad assunzione di liquidi ipotonici, SIADH, ustioni. La iponatriemica è la forma che caratteristicamente può insorgere nei bambini con fibrosi cistica3. Valutato la stato di disidrazione del bambino, il passo successivo è la decisione circa la necessità di un ricovero e le modalità di inizio della terapia reidratante. Le indicazioni al ricovero possono essere rappresentate da: età neonatale, stato di disidratazione grave o stato di shock, vomito incoercibile con impossibilità alla terapia reidratante per os, sospetto di sepsi, distrofia, possibile ridotta compliance familiare4. La terapia reidratante dovrebbe essere sempre cominciata per via orale, mentre le indicazioni alla reidratazione per via endovenosa sono rappresentate dalla presenza di vomito incoercibile, stato di shock, ileo paralitico o fallimento della iniziale reidratazione endovenosa5. La quantità di liquidi da somministrare nelle prime 4 ore per via orale dipende dal peso del bambino (tabella 2); si utilizzano solitamente soluzioni ricche di sali minerali e zuccheri. Tabella 2. Terapia reidratante per os. Peso del bambino Quantità di liquidi da somministrare per os nelle prime 4 ore (ml) <5 kg 200-400 5-8 kg 400-600 8-11 kg 600-800 11-16 kg 800-1200 16-50 kg 1200-2200 La reidratazione endovenosa rappresenta il primo presidio in urgenza per le condizioni di shock ed è necessario somministrare 20 ml/kg di soluzione fisiologica in 20 minuti, eventualmente 415 ripetibili. Successivamente, quando i parametri si sono stabilizzati, bisogna avviare un protocollo di reidratazione, che, come nel caso di disidratazioni moderate o gravi senza condizione di shock, tenga presente anche il bilancio elettrolitico del paziente, ed in particolare quello della sodiemia. Nel caso di disidratazione isonatriemica, nelle prime sei ore va corretto il 50% delle perdite pregresse con elettrolitica pediatrica bilanciata. Le perdite pregresse si calcolano in base al peso precedentemente riferito: ad esempio, un bambino che pesava 10 kg e che ora pesa 9.200 kg, ha avuto un calo ponderale pari ad 800 g, con perdite pregresse che corrispondono ad 800 ml; quindi ogni g di calo ponderale corrisponde ad 1 ml di perdita pregressa. Nelle successive 18 ore, con elettrolitica pediatrica, si corregge il restante 50% delle perdite pregresse e delle eventuali perdite subentranti, con aggiunta dei liquidi di mantenimento. I liquidi di mantenimento vengono calcolati come segue: 100 ml/kg per i primi 10 kg di peso corporeo, 50 ml/kg per 1 kg da 10 a 20, e 20 ml/kg per ogni kg oltre i 20 kg di peso. Le perdite subentranti vengono quantificate in 10 ml/kg per ogni scarica diarroica e per ogni grado di temperatura corporea superiore a 380 C. Nel caso di iponatriemia non grave, asintomatica (Na sierica 125-130 mEq/L), il deficit di sodio va corretto lentamente (nel giro di 4-6 ore), aggiungendo alla soluzione utilizzata una quantità di cloruro di sodio che scaturisce dalla seguente formula: (130 – Na attuale) x kg x 0,6. Se, al contrario, l’iponatriemia è grave (Na <125 mEq/L), la correzione deve essere fatta rapidamente (entro 2-3 ore) infondendo una soluzione fisiologica con aggiunta di una quantità di sodio calcolata secondo la seguente formula: (125 – Na attuale) x kg x 0,6. Nel caso, invece, di ipernatriemia, la correzione deve essere effettuata lentamente con soluzione fisiologica. Se il Na e inferiore a 170 mEq/L, la correzione va eseguita in 48 ore: metà nelle prime 24 ore e metà nelle successive 24 ore; se Na >170 mEq/L, la correzione sarà più lenta e va eseguita in 72 ore (1/3 nelle prime 24 ore e 2/3 nelle successive 48 ore)6. Oltre alla sodiemia, in età pediatrica, non è infrequente evidenziare alterazioni a carico di altri elettroliti sierici, in particolare del potassio. L’ipopotassiemia, più frequente delle forme caratterizzate da aumento del potassio sierico, si può correggere per via orale al dosaggio di 3 mEq/kg/24 ore o per via endovenosa al dosaggio di 0,1-0,5 mEq/kg, da aggiungere alla soluzione utilizzata. L’iperpotassiemia si può correggere per os con kayexalate 1g/kg/24 ore in tre dosi frazionate; o per via endovenosa somministrando calcio-gluconato a 0,5 ml/kg di soluzione al 10% somministrata lentamente (nell’arco di 24 ore)7. 416 Recenti Progressi in Medicina, 100, 9, 2009 Bibliografia 1. Hayajneh WA, Jdaitawi H, Al Shurman A, Hayjneh YA. Comparison of clinical association and laboratory abnormalities in children with moderate and severe dehydration. J Pediatr Gastroenterol Nutr 2006 july 28 [Epub ahead of print]. 2. Seokyung H, YaeJean K, Paul G. Reduced osmolarity oral rehydration solution for treating dehydration due to diarrhoea in children: systematic review. BMJ 2001; 323: 81-5. 3. Armon K, Stephenson T, MacFaul R, Eccleston P, Werneke U. An evidence and consensus based guideline for acute diarrhoea management. Arch Dis Child 2001; 85: 132-42. 4. Colletti JE, Brown KM Sharieff GQ, Barata IA, Ishimine P; ACEP Pediatric Emergency Medicine Com- Indirizzo per la corrispondenza: Dott. Emilio Palumbo Via dell’Arcangelo Michele, 4 71100 Foggia E-mail: [email protected] mittee. The management of children with gastroenteritis and dehydration in the Emergency Department. L Emerg Med 2009 April 2 [Epub ahead of print]. 5. Fonseca BK, Holdgate A, Craig JC. Enteral vs intravenous rehydration therapy for children with gastroenteritis: a meta-analysis of randomized controlled trials. Arch Pediatr Adolesc Med 2004; 158: 483-90. 6. Nager AL, Wang VJ. Comparison of nasogastric and intravenous methods of rehydration in pediatric patients with acute dehydration. Pediatrics 2002; 109: 566-72. 7. Practice parameter: the management of acute gastroenteritis in young children. American Academy of Pediatrics, Provisional Committee on Quality Improvement, Subcommittee on Acute Gastroenteritis. Pediatrics 1996; 97: 424-35.