STELLA, Bongo, Cossu, Farina, Giocoli 3^M

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STELLA, Bongo, Cossu, Farina, Giocoli 3^M
Anno scolastico 2012/2013
I.I.S Santorre di Santarosa
Classe 3^M
Materia: MICROBIOLOGIA
L’ACQUA
NELL’ORGANISMO
Lavoro svolto da: Stella, Bongo, Cossu, Farina, Giocoli
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Origini della vita
Si dice che l’acqua è madre perché da essa proviene la vita, perché è in essa che è nata la vita.
Infatti i primi esseri viventi, costituiti da una singola cellula o poco più, probabilmente dei
batteri, sono comparsi in mare.
Circa 600 milioni di anni fa, quando l'atmosfera conteneva già un po' di ossigeno e il filtro di
ozono nella stratosfera ha iniziato a proteggere dai letali raggi UV, gli organismi hanno
conquistato la terraferma. Per prime vi si sono insediate piante primitive accompagnate da
riciclatori come i batteri, i vermi, i ragni, gli scorpioni e le lumache. Poi sono seguiti i
vertebrati. Una delle necessità più importanti degli organismi era garantirsi il bilancio
dell'acqua.
Furono sviluppate numerose strategie per il mantenimento del volume idrico:
Animali terrestri e piante formarono un rivestimento permeabile all'acqua.
Trasporto dell'acqua: l’assorbimento di acqua da parte delle piante attraverso
finissime radici.
Traspirazione: da piccolissimi fori presenti sulle foglie l'acqua evaporò. Ciò permise
un'aspirazione verso le foglie delle sostanze nutritive assorbite dalle radici insieme
all'acqua.
L'acqua servì anche per l’eliminazione dei prodotti di scarto. Negli esseri viventi più
complessi, la velenosa ammoniaca di scarto viene espulsa con l’urina. In speciali organi (i
reni) viene trattenuto più liquido possibile espellendo, per quanto possibile, solo i
prodotti di scarto. Forti perdite di acqua infatti sono letali, negli esseri umani è
sufficiente già il 15% per causare la morte. Ne sono testimonianza alcuni fossili di
questi organismi trovati negli strati rocciosi più antichi del nostro pianeta.
La Terra è l’unico pianeta del sistema solare in cui è presente una grande quantità d’acqua. Se
si mette insieme l’acqua delle calotte polari, degli oceani, dei laghi e dei fiumi in un’unica
grande goccia simbolica si ottiene una goccia di 1400 km di diametro.
La vita è nata nell’acqua, è sempre grazie ad essa che continua a essere possibile la vita nel
nostro pianeta.
La “chimica” della vita
Il nostro corpo è formato per circa 2/3 da acqua; non potremmo vivere senza di essa, come
tutti gli altri organismi. Il modo in cui la vita è evoluta è stato determinato, in gran parte,
dalle proprietà chimiche dell’acqua. La più rilevante proprietà chimica dell’acqua è la sua
capacità di formare legami deboli; questa proprietà dell’acqua, che deriva direttamente dalla
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sua struttura, è responsabile della maggior parte della organizzazione chimica degli esseri
viventi.
L’Acqua: una risorsa INDISPENSABILE
Gli esseri viventi più semplici sono formati da piccole cellule, chiuse dentro una membrana,
nella quale la percentuale di acqua è di oltre il 98%; i primi animali sono stati probabilmente
simili alle attuali meduse, la cui composizione è di circa il 95% di acqua. Le piante ne hanno
un’alta percentuale (80%) e i mammiferi, compreso l’uomo, hanno una composizione media nella
quale l’acqua è circa il 75%.
I liquidi corporei ricoprono, nei processi fisiologi, un ruolo di straordinaria importanza; infatti
possiamo vivere per settimane senza mangiare, ma solo qualche giorno senza bere: in media
beviamo, durante la nostra vita, una quantità d'acqua pari almeno a 600 volte il nostro peso
corporeo, da questo si capisce l'importanza di bere una buona acqua.
Considerando in generale un individuo, si può affermare che il corpo è costituito
essenzialmente da acqua, che rappresenta la parte principale di tutte le cellule e dei fluidi
extracellulari e partecipa a numerose reazioni biochimiche tra cui: solvere i composti organici,
permettere tutte le reazioni metaboliche, fornire il mezzo di trasporto intra- ed
extracellulare, trasportare i materiali metabolici, allontanare i prodotti di scarto (es. scorie,
tossine metaboliche), permettere la termoregolazione, servire come lubrificante.
La quantità totale d'acqua è l’85% del peso del neonato, poi subisce una progressiva
diminuzione nei primi dieci anni di vita; si attesta nell'adulto intorno al 75% per poi ridursi
ancora.
Distribuzione dell’acqua nell’organismo
L'acqua è il nostro costituente fondamentale: vediamo ora che ruolo svolge in alcuni organi.
Cervello: la giusta quantità d'acqua permette al cervello di controllare correttamente i
meccanismi di termoregolazione del nostro corpo.
La mancanza d’acqua dà origine a scompensi come: crampi, sensazione di spossatezza e
mancamenti nei casi di disidratazione più gravi.
Pelle: è la parte del corpo dove l'acqua è presente in maggior quantità, specialmente negli
strati più profondi che sono costituiti per il 70% da acqua.
Bere abbondantemente aiuta a mantenere la pelle ben idratata, giovane ed elastica,
soprattutto nei mesi estivi, quando l'esposizione prolungata ai raggi del sole comporta una
maggior perdita d'acqua, rendendo la pelle più secca.
Polmoni: specialmente se ci capita di trovarci in luoghi particolarmente asciutti, in climi aridi,
è molto importante bere abbondanti quantità d'acqua per mantenere le mucose delle vie
respiratorie idratate, lubrificate e permettere quindi una miglior respirazione.
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Muscoli: i muscoli sono composti per il 70-75% del loro peso da acqua, è quindi sbagliato
pensare che per mantenerne alta l’efficienza e la capacità di "lavorare" si necessiti solo di
zuccheri e sali minerali.
Sangue: la presenza dell'acqua è fondamentale nel sangue, non solo perché è il principale
elemento del plasma (la componente liquida del sangue), ma anche perché assolve
l’importantissima funzione di regolare il volume del sangue e la sua fluidità.
Infatti un organismo fortemente disidratato ha il sangue più denso e, di conseguenza, la
circolazione rallentata.
Reni: svolgono l'importantissima funzione di depurare il sangue ed espellere le sostanze
nocive di rifiuto attraverso la diuresi, cioè l’eliminazione di sostanze di rifiuto disciolte in
acqua.
Intestino: l'acqua all’interno dell'intestino fa volume prevenendo la stipsi.
IPERIDRATAZIONE E DISIDRATAZIONE
Il rene è un organo dotato di sensori che gli permettono, in caso di assunzione di una quantità
d’acqua superiore alla norma, di aumentarne l’eliminazione urinaria riportando il contenuto
idrico dell’organismo entro i limiti normali. Uno dei suoi compiti, infatti, è quello di regolare e
mantenere per quanto possibile costante la quantità d’acqua e di sodio presente nell’organismo.
Un rene sano, dunque, è in grado di adattare l’escrezione urinaria di acqua alle necessità
contingenti dell’organismo, aumentandone l’eliminazione in caso di iperidratazione o
riducendone l’escrezione nella condizioni di disidratazione, causata, per esempio, da febbre
elevata, diarrea, esposizione al calore con eccessiva sudorazione.
Se il rene perde questa capacità di regolazione idrica, l’organismo può essere esposto ai rischi
sia di un'eccessiva idratazione che di disidratazione.
Disidratazione
La disidratazione è una condizione patologica che si viene a creare nel momento in cui
l'organismo è carente di acqua per una perdita eccessiva (diarrea, sudorazione eccessiva,
ustioni, vomito, assunzione di farmaci diuretici o lassativi) oppure a causa di un’ insufficiente
introduzione. L'acqua viene eliminata dall'organismo attraverso varie forme, le più note sono
le urine e il sudore, ma l'espulsione dell'urina e la sudorazione non sono gli unici processi
attraverso i quali l'organismo umano elimina l'acqua. Ovviamente queste perdite di liquido
devono essere necessariamente reintegrate, pena un non corretto funzionamento delle
reazioni dell'organismo che, come sappiamo, avvengono tutte in soluzione acquosa.
Un essere umano in condizioni di riposo e a una temperatura di circa 20 °C perde circa un 1 ml
di acqua al minuto; in determinate condizioni (attività fisica, aumento della temperatura ecc.),
soprattutto a motivo della sudorazione, la perdita per minuto può diventare molto più
consistente (anche 25 ml al minuto).
Vengono distinte tre tipologie di disidratazione:
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- disidratazione ipertonica
- disidratazione isotonica
- disidratazione ipotonica.
Si ha disidratazione ipertonica se l'introito di liquidi non consente di reintegrare
efficacemente le perdite.
Si ha disidratazione isotonica quando l'organismo ha una perdita di acqua e di sali minerali in
proporzioni equilibrate; è il caso della disidratazione provocata da diarrea, vomito o
sudorazioni particolarmente intense.
Si ha disidratazione ipotonica se, proporzionalmente, si perdono più sali che acqua; uno dei
motivi di tale tipo di disidratazione è da ricercarsi nell'abuso di farmaci diuretici. La
disidratazione ipotonica è molto pericolosa perché può causare iponatriemia (presenza di una
concentrazione nel sangue di sodio inferiore a 135 mol/l).
Iperidratazione
L'intossicazione acuta da acqua, anche chiamato avvelenamento da acqua, è una condizione
clinica caratterizzata da iperidratazione con grave iponatriemia, conseguente a una massiccia
assunzione di acqua per via orale o parenterale o a una sua ridotta escrezione.
Se c’è troppa acqua nel corpo il problema è inverso a quello della disidratazione: se si assume
più di 1 litro e mezzo d'acqua all'ora le cellule e i tessuti intercellulari si riempiono d'acqua e,
poiché non riescono a contenerne così tanta, esplodono. Si può arrivare alla morte.
SITOGRAFIA
- http://www.ecoline-fo.com/approfondimenti/il-corpo-umano#.UajQNtLwmSo
- http://www.my-personaltrainer.it/nutrizione/acqua.html
- http://it.wikipedia.org/wiki/Iperidratazione
- http://www.my-personaltrainer.it/disidratazione.html
- http://www.my-personaltrainer.it/disidratazione-sintomi.html
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