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Newsletter a cura di Laura Mariani Area Welfare - Politiche abitative CGIL nazionale
In collaborazione con Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani del Centro Studi FILLEA nazionale
In questo numero:
■ Il MIT ha pubblicato una nota esplicativa che illustra i quattro fondi per il sostegno ai mutui e agli affitti
e i criteri per accedervi nell'ambito del “Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013. Il “Piano”, nella
volontà del Governo, è volto a fronteggiare l'emergenza abitativa per nuclei particolarmente disagiati,
anche se le risorse sono irrisorie e non sufficienti ad affrontare il grave disagio che oggi si manifesta con
drammaticità. Un dato importante è rappresentato dalle misure di sostegno al reddito delle famiglie, in
sempre crescenti difficoltà economiche, a fronte di costi in continuo aumento: quelli per la casa
rappresentano oggi l'onere maggiore che incide sui bilanci familiari, superando speso la soglia della
sostenibilità. La CGIL ha stimato che per oltre 3 milioni di famiglie questo supera il 40%, tanto da
sfociare in morosità quando sopraggiungono particolari condizioni. La necessità che si pone, tuttavia, è
quella che il ruolo di programmazione a livello centrale sia più incisivo e che vengano messi in campo
investimenti finalizzati ad un progetto che, superando le logiche di interventi sporadici e occasionali,
affronti non solo l'emergenza, ma i problemi in modo strutturale.
■Efficienza energetica degli edifici: nel secondo Osservatorio sull’Efficienza Energetica, presentato al
15° Congresso Nazionale Domotecnica a Torino, si dichiara che, nei prossimi 12 mesi, saranno oltre 2,6
milioni le famiglie che hanno in previsione di effettuare interventi per migliorare le prestazione
energetiche delle proprie abitazioni, con una spesa complessiva che si aggirerebbe intorno a 10,2
miliardi di euro. Un numero importante, che potrebbe aumentare ulteriormente se si considera che quasi
6,4 milioni di famiglie italiane si dichiarano disponibili ad un check-up energetico della propria casa e a
valutare proposte di interventi. Tra i vantaggi riconosciuti all’efficienza energetica, la riduzione degli
sprechi e dei costi in bolletta, con il 43% delle famiglie che si aspetta un risparmio sui consumi di gas ed
elettricità compreso tra il 20% e il 40%, un dato in crescita rispetto al 2012 (36%).
■ Politiche abitative: “Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013, nota esplicativa del
MIT; Programma “6000 campanili” per Comuni fino a 5.000 abitanti, la norma ed i requisiti per i
progetti – Notizie dai territori: Basilicata: fondi per la riqualificazione del borgo "La Martella" a
Matera; Campania: investimenti dello IACP della Provincia di Napoli; Piemonte: Piano casa
prorogato fino al 31 dicembre 2014; Puglia: Piano Casa: prorogato al 31 dicembre 2014
■ Abitare sostenibile: Risparmio energetico: Cosa cambia con l'Ecobonus; Progetto
europeo EE-Wise; Richiesta risorse per r il Patto dei Sindaci; Certificazione energetica:
Circolare del Consiglio degli Ingegneri su modifica al Regolamento sui certificatori energetici;
Classe CasaClima R per i risanamenti degli edifici storici; APE: proposta nel Decreto del Fare 2
- Notizie dai Territori: Campania: Delibera pubblicata per stanziamenti su energia efficiente;
Emilia Romagna: Certificazione e indici di prestazione energetica; Friuli Venezia Giulia: Fondi
del Ministero Ambiente su sviluppo sostenibile.
■ Studi e ricerche: Social housing: nuove sfide in Francia; Domotecnica:propensione delle
famiglie per interventi sull'efficienza; Istat: prezzi al consumo e costo di costruzione di un
fabbricato residenziale
■ Buone pratiche di innovazione sostenibile: Campania; Ecoriqualificazione urbana
a Mirabella Eclano
Politiche abitative
newsletter 20 - 2013
La Newsletter si articola nell’approfondimento
di quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche Abitative e Abitare Sostenibile dii cui si
evidenziano le news a carattere nazionale e
regionale, la sezione Studi e Ricerche che
seleziona i report relativi ai temi precedenti e
la sezione Buone pratiche di Innovazione
Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni sostenibili.
Politiche abitative
Incentivi per la casa, dal MIT le istruzioni
Il MIT ha pubblicato una nota esplicativa che illustra i quattro fondi per il
sostegno ai mutui e agli affitti e i criteri per accedervi nell'ambito del
“Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013
■ Fondo per l’accesso al credito per
l’acquisto della prima casa (60 mln di euro)
Offre le garanzie necessarie per ottenere un mutuo per
l’acquisto della prima casa. Lo Stato garantisce il 50%
della quota capitale. Possono fare richiesta le giovani
coppie, i nuclei familiari anche mono-genitoriali con figli
minori, i giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato o a
tempo parziale (lavoratore atipico di cui all’art. 1 della L.
92/2012). Il reddito ISEE complessivo non deve superare i 40 mila euro e non bisogna essere proprietari di altri
immobili ad uso abitativo.
L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale;
non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi), non deve
avere una superficie superiore a 95 metri quadrati; non
deve avere le caratteristiche di lusso. I mutui ipotecari
prima casa non devono superare i 200.000 euro.
I giovani in possesso dei requisiti, per accedere ai finanziamenti, devono compilare il modello di domanda,
allegare la documentazione richiesta e recarsi presso le
filiali dei soggetti finanziatori aderenti all’iniziativa.
Ulteriori informazioni su come accedere ai fondi, sugli
Istituti di credito che hanno aderito e sulla modulistica
necessaria: http://www.diamoglifuturo.it/fondo-casa
■ Fondo di sostegno per l’accesso alle
abitazioni in locazione (60 mln di euro)
Prevede l’erogazione di contributi a favore di famiglie
che hanno un canone di locazione registrato che si trovano in difficoltà nel pagare l’affitto. Ogni anno lo Stato,
con Legge Finanziaria, stabilisce l'importo da ripartite
tra le Regioni entro il 31 marzo. Successivamente i Comuni definiscono l'entità e le modalità di erogazione dei
contributi e individuano con appositi bandi pubblici i requisiti dei conduttori che possono beneficiarne. Le somme assegnate sono concesse come contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione dovuti dai
conduttori in difficoltà ai proprietari degli immobili, di
proprietà sia pubblica sia privata. Possono presentare
la domanda tutti i cittadini in possesso dei requisiti minimi previsti dal Decreto Ministeriale 7 giugno 1999 (riferiti al nucleo familiare): a) reddito annuo imponibile complessivo non superiore a due pensioni minime INPS, rispetto al quale l'incidenza del canone di locazione risulti
non inferiore al 14%; b) reddito annuo imponibile complessivo non superiore a quello determinato dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano per
l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, rispetto al quale l'incidenza del canone di locazione risulti non inferiore al 24%. Ulteriori criteri possono
essere definiti dai bandi comunali.
■ Fondo di garanzia a copertura del rischio di
morosità di locatari altrimenti affidabili (40
mln di euro)
E' finalizzato a garantire il rischio di morosità da parte di
quei locatari, generalmente affidabili, che a causa della
sfavorevole situazione economica che attraversa il Paese, si trovano momentaneamente in difficoltà. Il Fondo
ha, inoltre, la finalità di prevenire l’apertura di procedimenti di sfratto. La norma di legge che istituisce il Fondo
fa rinvio ad un successivo decreto ministeriale che sarà
emanato entro tempi brevissimi e ripartirà le risorse tra
le Regioni. Possono usufruire del fondo gli inquilini residenti in Comuni ad alta tensione abitativa dove siano già
stati attivati bandi per l’erogazione di contributi in favore
di inquilini morosi incolpevoli. L’accesso al fondo consentirà la sospensione temporanea del pagamento dei
canoni di affitto. Il decreto ministeriale ripartirà le risorse
disponibili fra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano.
La norma
■ Fondo di solidarietà per i mutui per
l'acquisto della prima casa (40 mln di euro)
Sostiene i proprietari, titolari di “mutui prima casa” nel
pagamento delle rate del mutuo, consentendo una sospensione nel pagamento delle rate per un periodo
massimo di 18 mesi. Possono usufruire i proprietari di
immobili adibiti ad abitazione principale, in temporanea
difficoltà, titolari di un mutuo non superiore a 250.000
euro, in possesso di indicatore ISEE non superiore a
30.000 euro e con almeno uno dei seguenti requisiti:
perdita del rapporto di lavoro subordinato sia a tempo
determinato che a tempo indeterminato, insorgenza di
condizioni di non autosufficienza ovvero handicap grave
dell'intestatario o di uno dei cointestatari del contratto di
mutuo. La domanda va effettuata direttamente presso la
banca con la modulistica resa disponibile su (www.dt.tesoro.it) e su (www.consap.it). La banca, acquisito il nulla
osta di Consap, comunica all’interessato la sospensione
dell’ammortamento del mutuo.
Sul sito del Ministero dell’economia http://www.dt.tesoro.it/it/doc_hp/fondomutuipc.html la modulistica.
“è istituito presso il Ministero delle infrastrutture e
dei trasporti un Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015.
Le risorse del Fondo possono essere utilizzate
nei Comuni ad alta tensione abitativa dove siano
già stati attivati bandi per l’erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. Con
decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e
delle finanze, sentita la Conferenza permanente
per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province
autonome di Trento e Bolzano, le risorse assegnate al Fondo di cui al primo periodo sono ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento
e di Bolzano”.
Il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti fornirà tutte le informazioni necessarie all’accesso al Fondo e la relativa modulistica.
Programma “6000 campanili”
Il 29 agosto è stata siglata tra Anci e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti la convenzione che fissa i requisiti per i progetti ammissibili al finanziamento previsto
dal Decreto del Fare (DL 69/2013 convertito nella Legge
98/2013). “6000 campanili” è un progetto pensato e
voluto dal Ministero delle Infrastrutture, rivolto prevalentemente ai piccoli e piccolissimi Comuni (quasi 6000)
che potranno così realizzare opere e coinvolgere le piccole e medie imprese dei rispettivi territori.
Il programma può rappresentare un'opportunità per le
esigenze delle piccole amministrazioni che possono
dare soluzioni concrete ai cittadini e contribuire alla modernizzazione del patrimonio pubblico e alla tutela del
territorio, rappresentando anche uno stimolo all’economia e generando anche cantiere nel Paese.
Alcuni Comuni hanno hanno manifestato perplessità sui
tempi ristretti per partecipare, chiedendo un tempo congruo tra la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della convenzione e la presentazione dei progetti per permettere
ai Comuni il corretto invio dei progetti.
Perplessità degli operatori restano quindi sulla gestione
di questo conto destinato ai piccoli enti locali e sulla effettiva realizzabilità dei progetti che andranno
presentati, con il rischio di vedersi bocciare istanze già
avviate in sede amministrativa per mancanza di requisiti
o problemi di natura economica.
Per essere ammessi al finanziamento, i progetti dovranno
avere un importo compreso
tra 500mila e 1 milione di euro e dovranno consistere in:
■ interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, compresa
l’adozione di misure antisismiche,
■ adeguamento normativo di edifici pubblici esistenti;
■ ristrutturazione, rifunzionalizzazione e nuova costruzione di edifici pubblici;
■ realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI;
■ interventi sulle reti viarie di competenza comunale,
compresi gli eventuali lavori connessi a sottostanti sotto
servizi e la salvaguardia e messa in sicurezza del
territorio. Il bando sta per essere pubblicato in Gazzetta
Ufficiale.
Dal 20 settembre è possibile inoltrare le domande con
procedura informatica.
I progetti
I progetti attuabili sarebbero circa 200, stando alla
cifra stanziata,100 milioni di euro per circa 6.000 Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti .
Ricordando che l'importo minimo per ogni progetto,
per essere ammesso, deve essere compreso tra un
importo minimo di 500 mila euro ad un massimo di
1 milione di euro risulterebbero che massimo 200
progetti potrebbero essere approvati.
La norma
Dal 20 settembre i Comuni fino a 5.000 abitanti possono inoltrare
le domande per accedere ai finanziamenti del programma “6000
Campanili”, previsto da D.L. 69/2013
LEGGE 9 agosto 2013, n. 98. Conversione in legge,
con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno
2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il
rilancio dell’economia.
Testo del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69,
coordinato con la legge di conversione 9 agosto
2013, n. 98, recante: «Disposizioni urgenti per il
rilancio dell’economia».
Capo III - Misure per il rilancio delle infrastrutture
Art. 18 - Sblocca cantieri, manutenzione reti e
territorio e fondo piccoli Comuni
A valere sul Fondo di cui al comma 1, in deroga alla
procedura indicata al comma 2, l’importo di 100 milioni
di euro per l’anno 2014, da iscriversi nello stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è
destinato alla realizzazione del primo Programma
«6000 Campanili» concernente interventi infrastrutturali
di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di
edifici pubblici, ivi compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche , ovvero di realizzazione e
manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e
funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI,
nonché di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Possono accedere al finanziamento solo gli interventi muniti di tutti i pareri, autorizzazioni, permessi e
nulla osta previsti dal decreto legislativo 12 aprile 2006,
n. 163 e dal decreto del Presidente della Repubblica 5
ottobre 2010,n. 207. Entro 30 giorni dalla data di entrata
in vigore della legge di conversione del presente decreto, con apposita convenzione tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e il personale - e l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI),da approvare
con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale,sono disciplinati i criteri per l’accesso all’utilizzo delle risorse degli
interventi che fanno parte del Programma. I Comuni
con popolazione inferiore a 5.000abitanti, le unioni
composte da comuni con popolazione inferiore a 5.000
abitanti e i comuni risultanti da fusione tra comuni, ciascuno dei quali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti , per il tramite dell’ ANCI , presentano entro60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della sopra citata convenzione,le richieste di contributo finanziario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il contributo richiesto per il singolo progetto non può essere inferiore a 500.000 euro e
maggiore di 1.000.000 di euro e il costo totale del singolo intervento può superare il contributo richiesto soltanto nel caso in cui le risorse finanziarie aggiuntive necessari e siano già immediatamente disponibili e spendibili da parte del Comune proponente. Ogni Comune
può presentare un solo progetto. Il Programma degli interventi che accedono al finanziamento è approvato con
decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti.
Basilicata: Matera, 10 milioni per la riqualificazione del borgo "La Martella"
Un piano che comprende la realizzazione di otto alloggi di edilizia pubblica e la riqualificazione di un teatrobiblioteca, è quello che verrà implementato a Matera a partire dalla primavera 2014 grazie ai lavori del
programma nazionale "Piano Città", un disegno che prevede investimenti per quasi 10 milioni di euro da
destinare ad operazioni all'interno dello storico borgo "La Martella". Tra i vari lavori previsti dal piano, che prende
avvio da una convenzione che il Comune di Matera ha sottoscritto con il Ministero delle infrastrutture e dei
trasporti, anche lo sviluppo di aree di verde attrezzato e di infrastrutture oltre all'intervento di ricostruzione della
scuola di Via Bramante nel rione Villa Longo. Il via ai lavori è previsto entro sei mesi dalla data della firma della
convenzione e permetterà di intervenire su una emergenza, quella della scuola di via Bramante, un borgo rurale
storico degli anni Cinquanta nato dall'esperienza di studio del Gruppo di lavoro promosso da Adriano Olivetti e
successivamente dalla pianificazione dell'urbanista Ludovico Quaroni.
Politiche abitative: dai territori
Campania: l'IACP della Provincia di Napoli ora può investire in nuovi alloggi
Il Governo ha deciso, all'interno del Consiglio dei ministri che ha superato l'IMU, di esonerare gli Istituti Autonomi
di Case Popolari alla stregua di tutti i proprietari di prima casa e l'IACP della Provincia di Napoli avrebbe dovuto
versare 15 milioni di euro nelle casse dello Stato. Federcasa ha affermato che "il consistente risparmio di risorse
per l'esonero dal gettito di Imu consente di investire in tempi brevi almeno 12 milioni di euro per la costruzione di
nuovi alloggi di edilizia sociale e interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente".
Verranno quindi pubblicati i bandi per rendere cantierabili i progetti esecutivi per un cospicuo numero di alloggi
nella Provincia di Napoli. Tra gli interventi di recupero di strutture di proprietà in disuso, tre quelli previsti a Napoli,
due in Calata Capodichino dove si procederà con un intervento di co-housing per la realizzazione di 14 miniappartamenti per separati e divorziati e 4 alloggi per disabili ed uno in Corso Malta al Rione Vittorio Emanuele. Sa ranno inoltre rese più rapide le procedure per il completamento dei lavori del nuovo Ufficio tecnico di zona in via
Forzati che sarà inaugurato a settembre e dell'Archivio storico dell'IACP in via del Sebeto che verrà inaugurato
entro novembre. Riprenderanno anche i lavori per la costruzione di 36 alloggi nel Comune di Quarto dove restavano da effettuare le opere esterne di urbanizzazione. Infine sarà possibile riattivare la procedura per l'abbattimento e la ricostruzione delle 9 palazzine del Rione Amendola in viale Colli Aminei, grazie allo studio di fattibilità
redatto insieme con la Facoltà di Architettura della Federico II che sarà successivamente realizzato in project financing. L'investimento complessivo operato dall'IACP di Napoli consisterà nella cifra 14,75 milioni di euro.
Piemonte: Piano casa prorogato fino al 31 dicembre 2014
La Regione Piemonte ha prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2014, la possibilità prevista dal Piano Casa
(LR 20/2009) di ristrutturare e ampliare gli edifici privati, anche ad uso artigianale e industriale, con interventi di
piccole e medie dimensioni. La proroga è stata introdotta con un emendamento alla LR 17/2013 (Disposizioni
collegate alla manovra finanziaria 2013), in seguito alle richieste degli operatori del settore avanzate durante gli
incontri sul territorio per l’illustrazione della nuova legge urbanistica regionale.
Puglia: Piano Casa: prorogato al 31 dicembre 2014
La Legge Regionale 26/2013 ha fatto slittare al 31 dicembre 2014 il termine per la presentazione delle Dia e dei
permessi di costruire per la realizzazione di ampliamenti volumetrici e demolizioni e ricostruzioni con premi di
cubatura. L’ultima proroga della versione iniziale del Piano Casa risale alla Legge Regionale 18/2012 che ha fatto
slittare i termini al 31 dicembre 2013.
La norma dello scorso anno ha introdotto anche altre modifiche. Rispetto alle previsioni iniziali sono stati rimossi i
limiti al cambio di destinazione d’uso abbinati agli interventi del Piano Casa. È infatti diventato possibile il cambio
d’uso in caso di lavori di aumento delle cubature. La variazione resta invece vietata quando l’intervento prevede
la demolizione dell’edificio e la sua ricostruzione con ampliamento.
Il divieto di eseguire gli interventi sugli edifici di valore storico, culturale e architettonico, inoltre, non sono validi se
gli interventi rientrano tra quelli contenuti nell’Allegato 1 del Dpr 139/2010, Regolamento sul procedimento
semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità.
Si tratta l’incremento volumetrico non superiore al 10% e ai 100 metri quadri, la demolizione e ricostruzione con
rispetto del volume e della sagoma preesistente, gli interventi sui prospetti degli edifici esistenti, gli interventi sulla
copertura, l’adeguamento alla normativa antisismica, la realizzazione di autorimesse fuori terra o parzialmente
interrate, la costruzione di manufatti accessori di volumetria inferiore a 10 metri cubi, gli interventi per il
superamento delle barriere architettoniche, l’installazione di pannelli solari di superficie fino a 25 metri quadri, la
modifica dei muri senza aumento delle altezze e la realizzazione di cancelli o recinzioni.
In seguito, la Legge Regionale 6/2013 ha ammesso la possibilità di reperire spazi per parcheggi pertinenziali in
aree diverse da quella in cui è realizzato l’intervento di ampliamento o di pagare al Comune una somma
commisurata al costo di acquisizione delle aree.
Abitare sostenibile
Risparmio energetico: cosa cambia
ll disegno di legge di conversione del decreto legge 4 giugno 2013 n. 63 (il
cosiddetto ecobonus) è stato approvato in via definitiva. Esso contiene la proroga
fino a dicembre degli interventi di ristrutturazione e una serie di provvedimenti
che estendono le misure di riqualificazione energetica di immobili ed edifici.
■ Gli incentivi
La novità più rilevante risiede nella volontà dei legislatori
di rendere strutturali gli incentivi. Per questo entro la fine
dell’anno, previa approvazione finanziaria di copertura
della Legge di stabilità, dovranno essere definite le misure da adottare. Partendo dal recepimento della direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la Direttiva “Edifici a energia quasi
zero”, il Governo ha deciso dunque di prorogare fino al
31 dicembre l’agevolazione del 50% sulle ristrutturazioni
(compresa la possibilità di acquisto di elettrodomestici in
classe A+) ma ha anche esteso le agevolazioni fiscali,
dal 55 al 65%, per una serie di interventi tra cui quelli
che prevedono l’utilizzo di impianti termici ad alta efficienza energetica. In quest’ultimo caso si consente una
detrazione pluriennale della quota Irpef dovuta sui singoli anni, un importo (in dieci rate) fino a un massimo di
30mila euro per la sostituzione dei generatori termici.
Analogo il discorso per l'agevolazione del 50% sulle ristrutturazioni, che viene prorogata fino alla fine dell’anno
e con limite di spesa pari a 96mila euro. Tornerà al 36%,
per un tetto di 48mila euro dal 1° gennaio 2014.
■ La prevenzione contro i terremoti
L'innalzamento (fino al 31 dicembre al 65% poi la percentuale scenderà dal prossimo anno) delle detrazioni
per interventi di messa anti-sismica degli edifici, riguarderà l’abitazione principale e purché nelle zone a massimo rischio sismico. Si tratta delle cosiddette zone 1 e 2
delle mappe 2003 della Protezione civile, quelle per intendersi dove si sono avuti i peggiori terremoti (Abruzzo,
Campania, Calabria, Sicilia, Friuli parte dell’Emilia, ma
anche Toscana e Molise) Per le abitazioni nelle zone 3 e
4 (le zone limitrofe e quelle coinvolte solo di rado) e per
le abitazioni non principali restano le detrazioni del 50%
(in calo nel 2014). Stando a tale classificazione, gli incentivi riguarderebbero 3.069 comuni su 8.101, vale a
dire il 38% del totale. Le detrazioni del 65% delle spese
per l'adeguamento preventivo – “non ricostruttivo
post-terremoto” saranno spalmate in dieci anni, così
come avviene per le detrazioni per il recupero edilizio e
l'efficienza energetica. Ma la vera novità sta nel fatto
che la maxi-detrazione 2013 del 65% per la messa in
sicurezza anti-sismica è applicabile anche agli edifici per
attività produttive, che prima erano del tutto esclusi.
Progetto europeo EE-Wise
Ance partecipa al programma quadro per il trasferimento di conoscenze di
efficienza energetica nel caso di riqualificazioni in ambito mediterraneo
L'ANCE con Istedil S.p.a. partecipa al progetto europeo
gestito da un consorzio di 13 partner con l'obiettivo di
sviluppare un programma di gestione e trasferimento
delle conoscenze all'interno della filiera dell’efficienza
energetica, nell’ambito di ristrutturazioni, con attenzione
alle Piccole Medie Imprese.
Il settore edilizio è responsabile del 40% del consumo energetico globale dell'UE e del 36% di
emissioni di CO2. La realizzazione di misure di efficienza energetica nelle riqualificazioni edilizie riduce il
consumo energetico, consente un forte risparmio di
denaro per le famiglie e per l'economia, riduce la dipendenza dai combustibili importati, stimola la crescita
dell'economia e offre posti di lavoro.
Ma il trasferimento di conoscenze per quanto riguarda le
tecnologie di retrofitting non avviene in modo efficace tra
soggetti della filiera dell’efficienza energetica. E' necessaria la condivisione delle conoscenze per superare barriere tecnologiche ed economiche.
Tra le prime attività del progetto è stato predisposto un
questionario volto ad individuare i principali ostacoli al
passaggio di informazioni, presenti nella filiera, evidenziare eventuali “best practices” esistenti nel settore, e
fornire informazioni per permettere l’individuazione di
proposte e soluzioni per eliminare le barriere. Il progetto
ee-Wise in ultima analisi, produrrà uno strumento che
sarà di aiuto per una comunicazione efficace, facilitando
il trasferimento delle conoscenze.
Più risorse per il Patto dei Sindaci
Il Patto dei Sindaci come piattaforma attraverso cui edificare brani di
futuro nel nome dell'efficienza e del risparmio energetico.
Il Presidente della Regione Sardegna, membro della
Commissione energia, ambiente, cambiamenti climatici
(Enve) del Comitato delle Regioni dell'Unione Europea,
ha chiesto più risorse per rilanciare il Patto, come rete
per l'attuazione delle scelte europee in materia di risposta ai cambiamenti climatici, sostenedo che questo rappresenta un esempio di quelle buone prassi che devono
essere paradigmatiche del modo di agire delle istituzioni
al fine di tradurre in concreto nei territori le scelte condivise sul piano europeo. L'Eu si è impegnata a destinare
almeno il 20% del quadro finanziario 2014-2020 all'aumento degli investimenti per la risposta ai cambiamenti
climatici, delle risorse per la ricerca e il potenziamento di
misure come Orizzonte 2020, Life+ e il programma di
sviluppo rurale: è fondamentale che sia assicurato il
massimo coinvolgimento delle comunità locali.
Certificazione energetica: il Regolamento va cambiato
I laureati in Ingegneria vecchio ordinamento, iscritti ai tre settori (civile e
ambientale, industriale, dell’informazione) dell’Albo degli ingegneri devono poter
svolgere l’attività di certificatore energetico senza l’obbligo di corsi aggiuntivi.
Lo chiede il Consiglio Nazionale degli Ingegneri con una
Circolare indirizzata ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, nella quale sollecita un intervento sul Regolamento per l’accreditamento
dei certificatori energetici (Dpr 75 del 16 aprile 2013) entrato in vigore il 12 luglio 2013, sottolineando come la
norma sia scritta in modo da rendere difficile individuare
i requisiti che consentono di svolgere tale attività.
Si arriva alla paradossale situazione per cui un ingegnere abilitato e iscritto all’Albo, ma il cui titolo di studio non
è tra quelli elencati, non può redigere una certificazione
energetica, mentre un semplice laureato in Ingegneria
(non abilitato e non iscritto all’Albo) può seguire un corso e diventare certificatore.
A chi ha scritto il decreto, osserva il CNI, è sfuggito che
le competenze degli ingegneri sono oggi dettate dal Dpr
328/2001 che ha diviso l’Albo in due sezioni (A per la
laurea specialistica e B per la triennale) e in tre settori
(civile e ambientale, industriale, dell’informazione). Un
ingegnere vecchio ordinamento è automaticamente
iscritto a tutti e tre i settori e abilitato a svolgere tutte le
attività proprie della professione di ingegnere, senza necessità di ulteriori corsi.
Per questo, il CNI chiede che l’obbligo di frequentare un
corso di formazione per diventare certificatore energetico si applichi soltanto a chi si troverà ad operare dopo il
12 luglio 2013, facendo salva l’attività di chi già opera
nel settore.
A questo si lega un altro aspetto: il Dpr 75/2013 non prevede una disposizione transitoria che disciplini e salvaguardi le competenze acquisite dai professionisti già
operanti nel settore della certificazione energetica.
Questo è necessario per impedire la paralisi delle
aziende del settore, in attesa che i propri tecnici si
procurino l’attestato, dopo aver seguito i corsi che le
Regioni non hanno ancora attivato.
Secondo la legislazione vigente, infatti, chi già opera nel
settore della certificazione energetica ma non possiede i
requisiti richiesti dal Dpr 75/2013 è di fatto ‘sospeso’ fino
a quando non si adeguerà alla nuova disciplina.
CasaClima R per i risanamenti degli edifici storici
Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato la proposta che modifica i criteri
relativi alla certificazione energetica. Viene istituita una classe energetica ad hoc
per i risanamenti energetici di vecchi edifici, la CasaClima R.
La novità è stata introdotta dalla legge sul rendiconto
Un'altra novità prevede la proroga di due anni dell'obbliche ha ottenuto il via libera del Consiglio provinciale.
go per tutti gli edifici di nuova costruzione di rispettare lo
Sino ad oggi il bonus cubatura veniva concesso solo se
standard CasaClima A. L'obbligo dunque entrerà in
dopo i lavori si arrivava a raggiungere la classe CasaCli- vigore non più nel 2015, ma nel 2017: uno slittamento
ma C. Ma per alcuni edifici, soprattutto quelli più datati,
resosi necessario per evitare l'aggravio di costi e anche
ciò avrebbe comportato degli interventi troppo invasivi.
per semplificare e agevolare l'attuazione della norma.
Per contribuire anche a preservare il pregio architettoni- Per quanto concerne il risanamento degli edifici presenti
co e artistico delle costruzioni storiche è stato deciso
all'interno dei centri storici, la Provincia autonoma di
che il bonus verrà concesso anche a chi dimostrerà di
Bolzano anticiperà in un'unica soluzione il bonus fiscale
aver fatto quanto era possibile, dal punto di vista tecni- offerto dallo Stato su un periodo di dieci anni. La misura
co, per ridurre al massimo il consumo energetico. La
rientra nell'ambito del pacchetto di modifiche all'ordinanuova categoria verrà introdotta non appena saranno
mento dell'edilizia abitativa agevolata, approvate dal
pronte le linee guida per la sua concreta applicazione.
Consiglio provinciale
APE: proposta nel Decreto del Fare 2
È in fase di definizione il Decreto del Fare 2, di cui al momento sono disponibili le
anticipazioni rese note dal Ministero dello Sviluppo Economico che, se approvate,
apporterebbero modifiche alla disciplina sull’attestato di prestazione energetica.
La bozza propone una modifica al D.lgs 192/2005 sosti- agli atti: questa non sarebbe necessaria né opportuna
tuendo la nullità dei contratti di vendita, trasferimento a per il raggiungimento degli scopi dettati dalla Direttiva.
titolo gratuito, locazione di immobili, prevista in mancan- Al contrario, la disposizione potrebbe incidere negativaza dell’attestato di prestazione energetica, con sanzioni mente nel settore immobiliare fortemente in crisi. Al poamministrative. Secondo il Ministero dello Sviluppo sto della nullità il decreto propone una multa di 250 euro
Economico, la nullità dei contratti appare esorbitante per le locazioni e di 500 euro per le compravendite effetrispetto agli obiettivi della Direttiva 2010/31/UE sulla tuate senza allegare l'APE al contratto.
prestazione energetica in materia di edilizia, che Per gli atti di trasferimento a titolo gratuito resta in vigore
prescrive la conoscibilità da parte dell’acquirente o del l’inserimento dell’apposita clausola di presa visione preconduttore dell’attestato, ma non dispone nulla in merito vista dal D.lgs. 192/2005.
Abitare sostenibile: dai territori
Campania: Energia efficiente, pubblicata la delibera che stanzia 115 milioni
E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania la delibera approvata dalla Giunta sul pro gramma "Energia efficiente - Piano per promuovere e sostenere l'efficienza energetica della Regione Campania".
Con essa vengono stanziati 115 milioni di euro, che finanzieranno in particolare: interventi finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizi di edifici di proprietà dei Comuni, delle Asl, del la Aziende ospedaliere, dei Consorzi di Bonifica e della rete del Sistema di Metropolitana regionale; interventi per
sostenere l’innovazione tecnologica per il potenziamento e l’ottimizzazione delle reti di bassa, media, altissima
tensione finalizzati al risparmio energetico; interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici.
I beneficiari sono Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, Consorzi di Bonifica, Consorzi di Sviluppo Industriale, Enti
strumentali della Regione, Società partecipate e/o Aziende di trasporto del TPL ferroviario campano.
Con il programma Energia efficiente la Campania si dota degli strumenti necessari alla riduzione del deficit ener getico regionale, avvicinando il conseguimento degli obiettivi del protocollo Europa 2020 in condizioni di sosteni bilità ambientale sul fronte della produzione, del trasporto e del consumo dell’energia.
Lo scopo delle azioni previste nel programma è quello di perseguire uno sviluppo energetico equilibrato e sostenibile, in grado di superare alcuni fattori di criticità sulle reti di bassa, media e altissima tensione, che creano situazioni di forte dipendenza rispetto alle fonti energetiche esterne alla Regione, e di migliorare la performance regionale in termini di risparmio energetico e di efficienza energetica. Altro aspetto strategico è quello di puntare
sull'innovazione tecnologica per migliorare e potenziare le reti di trasmissione e distribuzione dell'energia, implementando l’efficienza di quelle esistenti e creando nuove reti, capaci di trasportare i flussi di energia in modo
economico, sicuro, continuo. Infine favoriamo l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, puntando sul foto voltaico e stimolando le realtà locali a promuoverne l'utilizzo, attraverso un consistente stanziamento.
Emilia Romagna: Certificazione e indici di prestazione energetica
Con riferimento all’entrata in vigore della Legge n. 90/2013, che modifica il Decreto legislativo 192/2005 in rece pimento della Direttiva Comunitaria 2010/31/UE, si sottolinea che per quanto riguarda le procedure di certifica zione energetica le nuove disposizioni non comportano significative modifiche immediate a quanto attualmente
previsto dalle disposizioni delle Regione Emilia-Romagna in materia.
In particolare: per quanto riguarda la introduzione dell’Attestato di prestazione energetica, si evidenzia che Re gione Emilia-Romagna ha già provveduto con la Delibera della Giunta regionale 1366/2011 a sancire la sostan ziale ed effettiva equivalenza tra le definizioni di “Attestato di Certificazione Energetica” e di “Attestato di Presta zione Energetica”, in coerenza alla Direttiva 2010/31/UE; pertanto, il documento che viene registrato nel sistema
regionale di certificazione energetica come “Attestato di Certificazione Energetica” è del tutto equivalente ad ogni
effetto all’”Attestato di Prestazione Energetica” previsto dalla Legge 90/2013; per quanto riguarda i contenuti del l’Attestato e le modalità di calcolo degli indici di prestazione energetica, continuano ad applicarsi le norme vigenti
nelle more dell’emanazione del provvedimento di cui al comma 12 dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005 così come modi ficato dalla Legge 90/2013. Si veda in proposito anche la circolare ministeriale del 7 agosto 2013. Al contrario,
nelle more del complessivo aggiornamento della normativa regionale, in materia di produzione e allegazione dell’Attestato devono essere rispettate le disposizioni di cui al comma 1, 2, 3 e 3bis dell'art. 6 della legge 90/ 2013.
Friuli Venezia Giulia: Sviluppo sostenibile, dal Ministero Ambiente 11,5 mln
La presidente del Friuli Venezia Giulia e il direttore generale del ministero dell'Ambiente, assieme agli assessori
ad Ambiente ed Energia ed ad Infrastrutture e Lavori pubblici, hanno valutato lo stato di attuazione dei progetti
previsti all'interno del protocollo d'intesa "Sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basso contenuto
di carbonio", sottoscritto da Regione e dicastero nell'aprile 2009. La convenzione prevede l'attivazione di otto
progetti specifici sui quali il ministero impegna complessivamente oltre 11,5 mln di euro.
Per quanto riguarda il programma triennale di solarizzazione con sistemi solari termici del Parco agro-alimentare
di San Daniele del Friuli (valore 3,15 mln euro), proposto dalla Provincia di Udine con la richiesta di estendere il
campo degli interventi finanziabili, ed i progetti proposti dal Comune di Duino-Aurisina (conservazione e sviluppo
Costa dei barbari ed intervento ambientale a Duino, valore 3,85 mln di euro) a breve saranno fissate specifiche
riunioni con le due amministrazioni interessate. Si sono invece già conclusi i progetti proposti dal Comune di
Trieste per l'aggiornamento del grafo stradale comunale (lo studio per il miglioramento della sicurezza stradale e
per la definizione dei flussi di traffico), per un programma di verifica dell'efficienza energetica di alcuni edifici pub blici e per il rifacimento della scalinata che dalla Tenda Rossa, sulla strada Costiera triestina, scende al porticcio lo di Santa Croce. I tre progetti vengono cofinanziati dal Ministero per circa 170 mila euro.
E' invece frenato dalla procedura di valutazione di VIA nazionale (valutazione d'impatto ambientale) il progetto di
escavazione del canale d'accesso al porto di Monfalcone, già approvato lo scorso anno dalla Giunta regionale.
L'impegno complessivo di spesa è pari a 14,5 mln di euro, di cui 3 mln di cofinanziamento statale.
Infine, in merito al programma per l'efficienza energetica degli edifici di proprietà della Regione, attraverso la dia gnosi energetica e l'applicazione di tecnologie efficacia (valore 18 mln di euro, cofinanziamento Ministero 4,85
mln), nelle prossime settimane verrà sottoscritta un'apposita convenzione con Area Science Park per
l'applicazione di alcune tecnologie innovative nel campo del risparmio energetico.
Studi e ricerche
Social housing: riflessioni e nuove sfide in Francia.
Recentemente la produzione di progetti di social housing in Francia è cresciuta in
maniera evidente, presentando un ventaglio di proposte architettoniche e riflessioni su
nuove strategie per rispondere all'esigenza abitativa di medio/grandi centri abitati.
In Francia tre progetti nell'ultimo anno si sono distinti ed hanno risolto in maniera sapiente, problematiche che vanno
dalla sostenibilità al recupero di quartieri periferici dimenticati.
■ 49 Social Housing Estates di Broissand architects è il piano del Sindaco
di Montlouis sur Loire (12.000 abitanti), per realizzare uno studio per costruire
nuovi centri urbani nella Zone d’Aménagement Concertée (ZAC). L'intervento
di social housing è caratterizzato da tre blocchi nella quale la differenziazione
formale delle facciate ha rappresentato l'elemento per scongiurare il rischio di
realizzare un volume monolitico. L’eco district di Friburgo in Germania è stato
l'esempio che ha influenzato il lavoro e con il quale si è cercato di ricreare un
legame. La relazione tra spazi pubblici e privati crea le condizioni per favorire
positivamente le interazioni sociali e di condivisone nella comunità che la
abita” spiegano gli architetti.
■ ALEGRIA 28 logeme nts collectifs nella periferia di Bayonne dello studio
Bernard Buhler Architects si distingue dal precedente intervento in quanto i tre
volumi degli edifici sono semplici parallelepipedi bianchi, animati dall'uso di
elementi colorati in facciata. Terrazzini con parapetti di colore verde si alternano a pannelli quadrati o elementi verticali frangisole (in base all'esposizione del prospetto) di colore rosso. Il piano terra è destinato ad attività commerciali garantendo così l'adeguato mix di funzioni all'interno del complesso.
■ Square Vitruve di Atelier Du Pont a Parigi, recupera una struttura esistente degli anni '70-'80: interviene sugli edifici esistenti e crea nuove infrastrutture come la tramway che costeggia il complesso. L'intervento, ospitante
56 alloggi di social housing, consiste nel ridisegno dell'involucro esterno, che
riveste un ruolo chiave, sia come scelta formale, che per affermare l'identità
del luogo e mantenere il dialogo con il quartiere. Una struttura in acciaio so stiene una serie di balconi sulla facciata principale e funziona da maglia di
appoggio per i brise soleil. La struttura frangisole permette di migliorare le
prestazioni energetiche, rispettando quanto previsto dalla regolamentazione
del Paris City Council’s Climate Plan
Efficienza: 12% delle famiglie pronte a interventi
Nonostante molte famiglie italiane dichiarino che non sia questo il momento per fare
investimenti in efficienza energetica, nei prossimi 12 mesi oltre 2,6 mln hanno in
previsione di effettuare interventi per migliorare le prestazione delle proprie abitazioni,
con una spesa complessiva che si aggirerebbe intorno a 10,2 mld di euro.
Un numero che potrebbe aumentare se si considera che ficienza energetica: la quasi totalità degli interpellati apquasi 6,4 mln di famiglie italiane si dichiarano disponibili prezza la possibilità di risparmiare in bolletta ed evitare
ad un check-up energetico della propria casa e a valuta- gli sprechi, nonché di contribuire al benessere delle gere proposte di interventi. Tra i vantaggi riconosciuti, la ri- nerazioni future. Le aspettative di vantaggi economici riduzione degli sprechi e dei costi in bolletta, con il 43% sultano addirittura in aumento rispetto al 2012: il 43% didelle famiglie che si aspetta un risparmio sui consumi di chiara di aspettarsi un risparmio tra il 20% e il 40%. Una
gas ed elettricità compreso tra il 20% e il 40%, un dato percentuale non trascurabile (12%) dichiara di avere in
in crescita rispetto al 2012 (36%). Questo emerge dal previsione di effettuare interventi per migliorare le presecondo Osservatorio sull’Efficienza Energetica com- stazione energetiche delle proprie abitazioni, che darebmissionato da Domotecnica in partnership con Accentu- bero luogo a un giro d'affari di circa 10,2 miliardi di euro
re, Axpo, Bnl ed Eni, con la finalità di comprendere gli (in grande maggioranza per singole spese sino a 5.000
orientamenti delle famiglie italiane nei confronti di que- euro). La crisi economica complessiva, però, si fa sentisto tema e delineare i trend di sviluppo del settore.
re: secondo l'84% degli intervistati non sono questi i
Per la maggioranza degli italiani, tuttavia, la conoscenza tempi per effettuare degli investimenti e il 75% esclude
dell'estensione delle detrazioni al 65% per tutto il 2013 di voler cambiare le proprie abitudini o mettere mano
è scarsa (36% tra le famiglie); più informati sono i piccoli alla propria casa, anche se a consigliarglielo fosse un
imprenditori (58%), anche se un buon 35% ammette di tecnico. Entrambe le percentuali sono in aumento rispetto all'indagine effettuata nel 2012, a conferma di come la
non saperne nulla.
Eppure gli italiani sono ben disposti nei confronti dell'ef- recessione freni la propensione all'efficienza.
Prezzi al consumo
Nel mese di agosto 2013, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera
collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e
resta stabile all'1,2% su base annua (la stima provvisoria era +1,1%).
Il maggiore incremento su base mensile interessa i prezzi dei Trasporti (+2,7%). Aumenti si rilevano anche per i
prezzi delle divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura
(+0,7%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili
(+0,3%), Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi sanitari
e spese per la salute (+0,1%). In calo sul mese precedente i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%), dei Prodotti
alimentari e bevande analcoliche (-0,4%), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,2%), dell’Abbigliamento e calzature e degli Altri beni e servizi (-0,1%). I prezzi delle
altre divisioni restano invariati rispetto a luglio 2013
Rispetto ad agosto 2012, i maggiori tassi di crescita si
registrano per Istruzione (+3,0%), Prodotti alimentari e
bevande analcoliche (+2,7%), Trasporti (+1,8%) e
Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,5%);
quelli più contenuti per Servizi sanitari e spese per la
salute (+0,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,5) e
Abbigliamento e calzature (+0,6%). I prezzi delle
Comunicazioni risultano in sensibile flessione (-4,5%).
Costo di costruzione di un fabbricato residenziale
Nel mese di luglio 2013 l'indice del costo di costruzione di un fabbricato
residenziale diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre
aumenta dello 0,6% nei confronti di luglio 2012.
I contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’indice
derivano dal gruppo di costo della mano d’opera (+0,4
punti percentuali) e dai materiali (+0,2 punti percentuali).
Rispetto al mese precedente, gli indici per gruppo di
costo aumentano dello 0,4% per i noli, diminuiscono
dello 0,2% per i materiali, mentre rimangono invariati
per la mano d’opera e i trasporti.
Rispetto al corrispondente mese del 2012, il costo dei
noli aumenta dell’1,3%, quello dei trasporti e della mano
d’opera dello 0,9% e quello dei materiali dello 0,4%.
All’interno dei Materiali, le variazioni congiunturali più rilevanti riguardano la categorie dei laterizi e prodotti in
calcestruzzo (-1,2%) e dei metalli (-0,8%).
In termini tendenziali, gli incrementi maggiori si registrano per i laterizi e prodotti in calcestruzzo (+2,5%) e materiale ed apparecchiature elettriche (+1,8%). La diminuzione più marcata si rileva per i metalli (-3,7%).
Abitare sostenibile
Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili.
Regione Campania
Ecoriqualificazione urbana a Mirabella Eclano
In questo programma pilota della Regione Campania gli aspetti
tecnologici finalizzati al risparmio energetico degli edifici si
integrano in un piano di riqualificazione a più ampia valenza
urbana. Proprietà: IACP Avellino
Tipologia di intervento: progetto sperimentale di edilizia residenziale pubblica
nel Rione Sant’Angelo, che riqualifica e ridisegna in chiave ecologica una vasta
porzione urbana con interventi di nuova costruzione, manutenzione straordinaria
di edifici esistenti (da classe G a classe B) e riqualificazione urbana
Caratteristiche di sostenibilità: Comfort termico, Comfort acustico, Risparmio
energetico, Risparmio risorsa idrica, Utilizzo materiali bioedili
Descrizione: il progetto pilota ha preso spunto da un’attenta analisi del contesto
urbano, valutandone le preesistenze, le condizioni ambientali e sociali e
rispondendo, soprattutto, alle istanze dell’amministrazione comunale che ha
espresso la volontà di una forte integrazione di spazi e funzioni collettive con gli
interventi edilizi, per arricchire il quartiere di attrezzature finalizzate a migliorare la
vita degli stessi abitanti e dell’intera collettività.
Data l’estensione dell’ambito di intervento, soprattutto per consentire il normale svolgere della vita di quartiere, i la vori sono stati suddivisi in sei lotti funzionali: 1 - nuova costruzione con 6 alloggi, un centro sociale e una ludoteca;
2 - nuova costruzione con 4 alloggi per anziani, spazi sociali con caratteristiche di cohousing e spazio per eventuale
poliambulatorio; 3. recupero edilizio in chiave energetica di 24 alloggi, 20 di proprietà dello Iacp e 4 di privati, distri buiti su due fabbricati realizzati con finanziamenti della legge 166/1975; 4 - manutenzione straordinaria di 4 alloggi
di proprietà dello Iacp in un fabbricato realizzato con finanziamenti della legge 422/1968; 5 - manutenzione straordi naria di 11 alloggi di proprietà dello Iacp, su un blocco totale di 36, con coinvolgimento di 4 privati e di sistemazione
parziale in via autonoma da parte di ulteriori 15 alloggi; 6 - recupero urbano esteso all’intero ambito di intervento con
la creazione di tre piazze, percorsi normati, aree a verde attrezzato e altri servizi.
La riqualificazione urbana ha interessato il ridisegno della viabilità carrabile assegnando ad ognuno dei tre assi viari
(via dell’Obelisco, via San Pio e via Sant’Angelo) funzioni diversificate: dall’asse di rappresentanza del quartiere a
quello semiprivato a servizio diretto dei fabbricati. Sono state create due piazze pedonali e ricavata una nuova por zione di piazza San Pio, grazie alla demolizione del vecchio edificio prefabbricato Caritas, in cui sono stati posizionati degli stalli in acciaio che serviranno sia come un percorso pedonale coperto che come area di mercato. Sono
state migliorate ed aumentate le aree a verde introducendo nuove piantumazioni, che garantiscono nel tempo un
maggior decoro urbano e una protezione all’azione dei venti. È stato inoltre realizzato un nuovo giardino attrezzato a
servizio della ludoteca e del nuovo edificio su via Sant’Angelo e sono stati curati gli arredi urbani di tutti gli spazi collettivi. Completano la riqualificazione del quartiere un centro sociale polivalente che accoglie varie attività e oltre alle
funzioni in precedenza ospitare dal centro Caritas demolito, e una ludoteca che ospiterà il vecchio centro anziani.
Massima attenzione è stata riservata all’abbattimento delle barriere architettoniche, viabilità ed aree a verde.
Innovazione di progetto e di processo: la Regione Campania ha avviato da tempo un programma pilota per ogni
provincia, finalizzato al perseguimento della qualità progettuale, energetica ed ambientale negli interventi di edilizia
residenziale pubblica. All’interno di tale più ampio programma, con una delibera della Giunta Regionale nel novem bre 2006, è stato finanziato il Programma sperimentale ERP del rione Sant’Angelo nel comune di Mirabella Eclano,
centro di circa 8 mila abitanti adagiato sul crinale di una collina a circa 5 km dall’uscita Grottaminarda dell’autostrada
Napoli-Bari. La Regione Campania ha chiesto fondamentalmente innovazione tecnologica e nuova edilizia. Lo Iacp
di Avellino insieme all’amministrazione comunale hanno voluto allargarne le maglie di intervento inserendo il recupero di alloggi preesistenti, la loro riqualificazione in termini energetici e l’inserimento di spazi sociali.
Fonti utilizzate per questo numero: Governo italiano, Ministero Infrastrutture e Trasporti, ISTAT, ANSA, Consiglio nazionale degli Ingegneri,
Federcasa, ANCE, Domotecnica,
Siti internet: infobuild energia, edilizia e urbanistica, edilportale, edilio, casa e clima, lavori pubblici,
Fonti foto: www.federcasa.info