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Newsletter a cura di Laura Mariani Area Welfare - Politiche abitative CGIL nazionale In collaborazione con Giuliana Giovannelli e Alessandra Graziani del Centro Studi FILLEA nazionale In questo numero: ■ Il MIT ha pubblicato una nota esplicativa che illustra i quattro fondi per il sostegno ai mutui e agli affitti e i criteri per accedervi nell'ambito del “Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013. Il “Piano”, nella volontà del Governo, è volto a fronteggiare l'emergenza abitativa per nuclei particolarmente disagiati, anche se le risorse sono irrisorie e non sufficienti ad affrontare il grave disagio che oggi si manifesta con drammaticità. Un dato importante è rappresentato dalle misure di sostegno al reddito delle famiglie, in sempre crescenti difficoltà economiche, a fronte di costi in continuo aumento: quelli per la casa rappresentano oggi l'onere maggiore che incide sui bilanci familiari, superando speso la soglia della sostenibilità. La CGIL ha stimato che per oltre 3 milioni di famiglie questo supera il 40%, tanto da sfociare in morosità quando sopraggiungono particolari condizioni. La necessità che si pone, tuttavia, è quella che il ruolo di programmazione a livello centrale sia più incisivo e che vengano messi in campo investimenti finalizzati ad un progetto che, superando le logiche di interventi sporadici e occasionali, affronti non solo l'emergenza, ma i problemi in modo strutturale. ■Efficienza energetica degli edifici: nel secondo Osservatorio sull’Efficienza Energetica, presentato al 15° Congresso Nazionale Domotecnica a Torino, si dichiara che, nei prossimi 12 mesi, saranno oltre 2,6 milioni le famiglie che hanno in previsione di effettuare interventi per migliorare le prestazione energetiche delle proprie abitazioni, con una spesa complessiva che si aggirerebbe intorno a 10,2 miliardi di euro. Un numero importante, che potrebbe aumentare ulteriormente se si considera che quasi 6,4 milioni di famiglie italiane si dichiarano disponibili ad un check-up energetico della propria casa e a valutare proposte di interventi. Tra i vantaggi riconosciuti all’efficienza energetica, la riduzione degli sprechi e dei costi in bolletta, con il 43% delle famiglie che si aspetta un risparmio sui consumi di gas ed elettricità compreso tra il 20% e il 40%, un dato in crescita rispetto al 2012 (36%). ■ Politiche abitative: “Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013, nota esplicativa del MIT; Programma “6000 campanili” per Comuni fino a 5.000 abitanti, la norma ed i requisiti per i progetti – Notizie dai territori: Basilicata: fondi per la riqualificazione del borgo "La Martella" a Matera; Campania: investimenti dello IACP della Provincia di Napoli; Piemonte: Piano casa prorogato fino al 31 dicembre 2014; Puglia: Piano Casa: prorogato al 31 dicembre 2014 ■ Abitare sostenibile: Risparmio energetico: Cosa cambia con l'Ecobonus; Progetto europeo EE-Wise; Richiesta risorse per r il Patto dei Sindaci; Certificazione energetica: Circolare del Consiglio degli Ingegneri su modifica al Regolamento sui certificatori energetici; Classe CasaClima R per i risanamenti degli edifici storici; APE: proposta nel Decreto del Fare 2 - Notizie dai Territori: Campania: Delibera pubblicata per stanziamenti su energia efficiente; Emilia Romagna: Certificazione e indici di prestazione energetica; Friuli Venezia Giulia: Fondi del Ministero Ambiente su sviluppo sostenibile. ■ Studi e ricerche: Social housing: nuove sfide in Francia; Domotecnica:propensione delle famiglie per interventi sull'efficienza; Istat: prezzi al consumo e costo di costruzione di un fabbricato residenziale ■ Buone pratiche di innovazione sostenibile: Campania; Ecoriqualificazione urbana a Mirabella Eclano Politiche abitative newsletter 20 - 2013 La Newsletter si articola nell’approfondimento di quattro sezioni tematiche: le sezioni Politiche Abitative e Abitare Sostenibile dii cui si evidenziano le news a carattere nazionale e regionale, la sezione Studi e Ricerche che seleziona i report relativi ai temi precedenti e la sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile, che mostra esempi di realizzazioni sostenibili. Politiche abitative Incentivi per la casa, dal MIT le istruzioni Il MIT ha pubblicato una nota esplicativa che illustra i quattro fondi per il sostegno ai mutui e agli affitti e i criteri per accedervi nell'ambito del “Piano per la casa” contenuto nel D.L. 102/2013 ■ Fondo per l’accesso al credito per l’acquisto della prima casa (60 mln di euro) Offre le garanzie necessarie per ottenere un mutuo per l’acquisto della prima casa. Lo Stato garantisce il 50% della quota capitale. Possono fare richiesta le giovani coppie, i nuclei familiari anche mono-genitoriali con figli minori, i giovani di età inferiore ai trentacinque anni titolari di un rapporto di lavoro a tempo determinato o a tempo parziale (lavoratore atipico di cui all’art. 1 della L. 92/2012). Il reddito ISEE complessivo non deve superare i 40 mila euro e non bisogna essere proprietari di altri immobili ad uso abitativo. L’immobile deve essere adibito ad abitazione principale; non deve rientrare nelle categorie catastali A1 (abitazioni signorili), A8 (ville) e A9 (castelli, palazzi), non deve avere una superficie superiore a 95 metri quadrati; non deve avere le caratteristiche di lusso. I mutui ipotecari prima casa non devono superare i 200.000 euro. I giovani in possesso dei requisiti, per accedere ai finanziamenti, devono compilare il modello di domanda, allegare la documentazione richiesta e recarsi presso le filiali dei soggetti finanziatori aderenti all’iniziativa. Ulteriori informazioni su come accedere ai fondi, sugli Istituti di credito che hanno aderito e sulla modulistica necessaria: http://www.diamoglifuturo.it/fondo-casa ■ Fondo di sostegno per l’accesso alle abitazioni in locazione (60 mln di euro) Prevede l’erogazione di contributi a favore di famiglie che hanno un canone di locazione registrato che si trovano in difficoltà nel pagare l’affitto. Ogni anno lo Stato, con Legge Finanziaria, stabilisce l'importo da ripartite tra le Regioni entro il 31 marzo. Successivamente i Comuni definiscono l'entità e le modalità di erogazione dei contributi e individuano con appositi bandi pubblici i requisiti dei conduttori che possono beneficiarne. Le somme assegnate sono concesse come contributi integrativi per il pagamento dei canoni di locazione dovuti dai conduttori in difficoltà ai proprietari degli immobili, di proprietà sia pubblica sia privata. Possono presentare la domanda tutti i cittadini in possesso dei requisiti minimi previsti dal Decreto Ministeriale 7 giugno 1999 (riferiti al nucleo familiare): a) reddito annuo imponibile complessivo non superiore a due pensioni minime INPS, rispetto al quale l'incidenza del canone di locazione risulti non inferiore al 14%; b) reddito annuo imponibile complessivo non superiore a quello determinato dalle regioni e dalle province autonome di Trento e Bolzano per l'assegnazione degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, rispetto al quale l'incidenza del canone di locazione risulti non inferiore al 24%. Ulteriori criteri possono essere definiti dai bandi comunali. ■ Fondo di garanzia a copertura del rischio di morosità di locatari altrimenti affidabili (40 mln di euro) E' finalizzato a garantire il rischio di morosità da parte di quei locatari, generalmente affidabili, che a causa della sfavorevole situazione economica che attraversa il Paese, si trovano momentaneamente in difficoltà. Il Fondo ha, inoltre, la finalità di prevenire l’apertura di procedimenti di sfratto. La norma di legge che istituisce il Fondo fa rinvio ad un successivo decreto ministeriale che sarà emanato entro tempi brevissimi e ripartirà le risorse tra le Regioni. Possono usufruire del fondo gli inquilini residenti in Comuni ad alta tensione abitativa dove siano già stati attivati bandi per l’erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. L’accesso al fondo consentirà la sospensione temporanea del pagamento dei canoni di affitto. Il decreto ministeriale ripartirà le risorse disponibili fra le Regioni e le Province autonome di Trento e Bolzano. La norma ■ Fondo di solidarietà per i mutui per l'acquisto della prima casa (40 mln di euro) Sostiene i proprietari, titolari di “mutui prima casa” nel pagamento delle rate del mutuo, consentendo una sospensione nel pagamento delle rate per un periodo massimo di 18 mesi. Possono usufruire i proprietari di immobili adibiti ad abitazione principale, in temporanea difficoltà, titolari di un mutuo non superiore a 250.000 euro, in possesso di indicatore ISEE non superiore a 30.000 euro e con almeno uno dei seguenti requisiti: perdita del rapporto di lavoro subordinato sia a tempo determinato che a tempo indeterminato, insorgenza di condizioni di non autosufficienza ovvero handicap grave dell'intestatario o di uno dei cointestatari del contratto di mutuo. La domanda va effettuata direttamente presso la banca con la modulistica resa disponibile su (www.dt.tesoro.it) e su (www.consap.it). La banca, acquisito il nulla osta di Consap, comunica all’interessato la sospensione dell’ammortamento del mutuo. Sul sito del Ministero dell’economia http://www.dt.tesoro.it/it/doc_hp/fondomutuipc.html la modulistica. “è istituito presso il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un Fondo destinato agli inquilini morosi incolpevoli, con una dotazione pari a 20 milioni di euro per ciascuno degli anni 2014 e 2015. Le risorse del Fondo possono essere utilizzate nei Comuni ad alta tensione abitativa dove siano già stati attivati bandi per l’erogazione di contributi in favore di inquilini morosi incolpevoli. Con decreto del Ministro delle Infrastrutture e dei trasporti, di concerto con il Ministro dell'economia e delle finanze, sentita la Conferenza permanente per i rapporti tra lo Stato, le regioni e le province autonome di Trento e Bolzano, le risorse assegnate al Fondo di cui al primo periodo sono ripartite tra le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano”. Il sito del Ministero delle Infrastrutture e dei trasporti fornirà tutte le informazioni necessarie all’accesso al Fondo e la relativa modulistica. Programma “6000 campanili” Il 29 agosto è stata siglata tra Anci e Ministero delle Infrastrutture e Trasporti la convenzione che fissa i requisiti per i progetti ammissibili al finanziamento previsto dal Decreto del Fare (DL 69/2013 convertito nella Legge 98/2013). “6000 campanili” è un progetto pensato e voluto dal Ministero delle Infrastrutture, rivolto prevalentemente ai piccoli e piccolissimi Comuni (quasi 6000) che potranno così realizzare opere e coinvolgere le piccole e medie imprese dei rispettivi territori. Il programma può rappresentare un'opportunità per le esigenze delle piccole amministrazioni che possono dare soluzioni concrete ai cittadini e contribuire alla modernizzazione del patrimonio pubblico e alla tutela del territorio, rappresentando anche uno stimolo all’economia e generando anche cantiere nel Paese. Alcuni Comuni hanno hanno manifestato perplessità sui tempi ristretti per partecipare, chiedendo un tempo congruo tra la pubblicazione in Gazzetta ufficiale della convenzione e la presentazione dei progetti per permettere ai Comuni il corretto invio dei progetti. Perplessità degli operatori restano quindi sulla gestione di questo conto destinato ai piccoli enti locali e sulla effettiva realizzabilità dei progetti che andranno presentati, con il rischio di vedersi bocciare istanze già avviate in sede amministrativa per mancanza di requisiti o problemi di natura economica. Per essere ammessi al finanziamento, i progetti dovranno avere un importo compreso tra 500mila e 1 milione di euro e dovranno consistere in: ■ interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, compresa l’adozione di misure antisismiche, ■ adeguamento normativo di edifici pubblici esistenti; ■ ristrutturazione, rifunzionalizzazione e nuova costruzione di edifici pubblici; ■ realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI; ■ interventi sulle reti viarie di competenza comunale, compresi gli eventuali lavori connessi a sottostanti sotto servizi e la salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Il bando sta per essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale. Dal 20 settembre è possibile inoltrare le domande con procedura informatica. I progetti I progetti attuabili sarebbero circa 200, stando alla cifra stanziata,100 milioni di euro per circa 6.000 Comuni con popolazione fino a 5.000 abitanti . Ricordando che l'importo minimo per ogni progetto, per essere ammesso, deve essere compreso tra un importo minimo di 500 mila euro ad un massimo di 1 milione di euro risulterebbero che massimo 200 progetti potrebbero essere approvati. La norma Dal 20 settembre i Comuni fino a 5.000 abitanti possono inoltrare le domande per accedere ai finanziamenti del programma “6000 Campanili”, previsto da D.L. 69/2013 LEGGE 9 agosto 2013, n. 98. Conversione in legge, con modificazioni, del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, recante disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia. Testo del decreto-legge 21 giugno 2013, n. 69, coordinato con la legge di conversione 9 agosto 2013, n. 98, recante: «Disposizioni urgenti per il rilancio dell’economia». Capo III - Misure per il rilancio delle infrastrutture Art. 18 - Sblocca cantieri, manutenzione reti e territorio e fondo piccoli Comuni A valere sul Fondo di cui al comma 1, in deroga alla procedura indicata al comma 2, l’importo di 100 milioni di euro per l’anno 2014, da iscriversi nello stato di previsione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è destinato alla realizzazione del primo Programma «6000 Campanili» concernente interventi infrastrutturali di adeguamento, ristrutturazione e nuova costruzione di edifici pubblici, ivi compresi gli interventi relativi all’adozione di misure antisismiche , ovvero di realizzazione e manutenzione di reti viarie e infrastrutture accessorie e funzionali alle stesse o reti telematiche di NGN e WI-FI, nonché di salvaguardia e messa in sicurezza del territorio. Possono accedere al finanziamento solo gli interventi muniti di tutti i pareri, autorizzazioni, permessi e nulla osta previsti dal decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163 e dal decreto del Presidente della Repubblica 5 ottobre 2010,n. 207. Entro 30 giorni dalla data di entrata in vigore della legge di conversione del presente decreto, con apposita convenzione tra il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti - Dipartimento per le infrastrutture, gli affari generali e il personale - e l’Associazione nazionale dei comuni italiani (ANCI),da approvare con decreto del Ministro delle infrastrutture e dei trasporti e pubblicare sulla Gazzetta Ufficiale,sono disciplinati i criteri per l’accesso all’utilizzo delle risorse degli interventi che fanno parte del Programma. I Comuni con popolazione inferiore a 5.000abitanti, le unioni composte da comuni con popolazione inferiore a 5.000 abitanti e i comuni risultanti da fusione tra comuni, ciascuno dei quali con popolazione inferiore a 5.000 abitanti , per il tramite dell’ ANCI , presentano entro60 giorni dalla pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana della sopra citata convenzione,le richieste di contributo finanziario al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti. Il contributo richiesto per il singolo progetto non può essere inferiore a 500.000 euro e maggiore di 1.000.000 di euro e il costo totale del singolo intervento può superare il contributo richiesto soltanto nel caso in cui le risorse finanziarie aggiuntive necessari e siano già immediatamente disponibili e spendibili da parte del Comune proponente. Ogni Comune può presentare un solo progetto. Il Programma degli interventi che accedono al finanziamento è approvato con decreto del Ministro delle Infrastrutture e Trasporti. Basilicata: Matera, 10 milioni per la riqualificazione del borgo "La Martella" Un piano che comprende la realizzazione di otto alloggi di edilizia pubblica e la riqualificazione di un teatrobiblioteca, è quello che verrà implementato a Matera a partire dalla primavera 2014 grazie ai lavori del programma nazionale "Piano Città", un disegno che prevede investimenti per quasi 10 milioni di euro da destinare ad operazioni all'interno dello storico borgo "La Martella". Tra i vari lavori previsti dal piano, che prende avvio da una convenzione che il Comune di Matera ha sottoscritto con il Ministero delle infrastrutture e dei trasporti, anche lo sviluppo di aree di verde attrezzato e di infrastrutture oltre all'intervento di ricostruzione della scuola di Via Bramante nel rione Villa Longo. Il via ai lavori è previsto entro sei mesi dalla data della firma della convenzione e permetterà di intervenire su una emergenza, quella della scuola di via Bramante, un borgo rurale storico degli anni Cinquanta nato dall'esperienza di studio del Gruppo di lavoro promosso da Adriano Olivetti e successivamente dalla pianificazione dell'urbanista Ludovico Quaroni. Politiche abitative: dai territori Campania: l'IACP della Provincia di Napoli ora può investire in nuovi alloggi Il Governo ha deciso, all'interno del Consiglio dei ministri che ha superato l'IMU, di esonerare gli Istituti Autonomi di Case Popolari alla stregua di tutti i proprietari di prima casa e l'IACP della Provincia di Napoli avrebbe dovuto versare 15 milioni di euro nelle casse dello Stato. Federcasa ha affermato che "il consistente risparmio di risorse per l'esonero dal gettito di Imu consente di investire in tempi brevi almeno 12 milioni di euro per la costruzione di nuovi alloggi di edilizia sociale e interventi di ristrutturazione del patrimonio immobiliare esistente". Verranno quindi pubblicati i bandi per rendere cantierabili i progetti esecutivi per un cospicuo numero di alloggi nella Provincia di Napoli. Tra gli interventi di recupero di strutture di proprietà in disuso, tre quelli previsti a Napoli, due in Calata Capodichino dove si procederà con un intervento di co-housing per la realizzazione di 14 miniappartamenti per separati e divorziati e 4 alloggi per disabili ed uno in Corso Malta al Rione Vittorio Emanuele. Sa ranno inoltre rese più rapide le procedure per il completamento dei lavori del nuovo Ufficio tecnico di zona in via Forzati che sarà inaugurato a settembre e dell'Archivio storico dell'IACP in via del Sebeto che verrà inaugurato entro novembre. Riprenderanno anche i lavori per la costruzione di 36 alloggi nel Comune di Quarto dove restavano da effettuare le opere esterne di urbanizzazione. Infine sarà possibile riattivare la procedura per l'abbattimento e la ricostruzione delle 9 palazzine del Rione Amendola in viale Colli Aminei, grazie allo studio di fattibilità redatto insieme con la Facoltà di Architettura della Federico II che sarà successivamente realizzato in project financing. L'investimento complessivo operato dall'IACP di Napoli consisterà nella cifra 14,75 milioni di euro. Piemonte: Piano casa prorogato fino al 31 dicembre 2014 La Regione Piemonte ha prorogato di un anno, fino al 31 dicembre 2014, la possibilità prevista dal Piano Casa (LR 20/2009) di ristrutturare e ampliare gli edifici privati, anche ad uso artigianale e industriale, con interventi di piccole e medie dimensioni. La proroga è stata introdotta con un emendamento alla LR 17/2013 (Disposizioni collegate alla manovra finanziaria 2013), in seguito alle richieste degli operatori del settore avanzate durante gli incontri sul territorio per l’illustrazione della nuova legge urbanistica regionale. Puglia: Piano Casa: prorogato al 31 dicembre 2014 La Legge Regionale 26/2013 ha fatto slittare al 31 dicembre 2014 il termine per la presentazione delle Dia e dei permessi di costruire per la realizzazione di ampliamenti volumetrici e demolizioni e ricostruzioni con premi di cubatura. L’ultima proroga della versione iniziale del Piano Casa risale alla Legge Regionale 18/2012 che ha fatto slittare i termini al 31 dicembre 2013. La norma dello scorso anno ha introdotto anche altre modifiche. Rispetto alle previsioni iniziali sono stati rimossi i limiti al cambio di destinazione d’uso abbinati agli interventi del Piano Casa. È infatti diventato possibile il cambio d’uso in caso di lavori di aumento delle cubature. La variazione resta invece vietata quando l’intervento prevede la demolizione dell’edificio e la sua ricostruzione con ampliamento. Il divieto di eseguire gli interventi sugli edifici di valore storico, culturale e architettonico, inoltre, non sono validi se gli interventi rientrano tra quelli contenuti nell’Allegato 1 del Dpr 139/2010, Regolamento sul procedimento semplificato di autorizzazione paesaggistica per gli interventi di lieve entità. Si tratta l’incremento volumetrico non superiore al 10% e ai 100 metri quadri, la demolizione e ricostruzione con rispetto del volume e della sagoma preesistente, gli interventi sui prospetti degli edifici esistenti, gli interventi sulla copertura, l’adeguamento alla normativa antisismica, la realizzazione di autorimesse fuori terra o parzialmente interrate, la costruzione di manufatti accessori di volumetria inferiore a 10 metri cubi, gli interventi per il superamento delle barriere architettoniche, l’installazione di pannelli solari di superficie fino a 25 metri quadri, la modifica dei muri senza aumento delle altezze e la realizzazione di cancelli o recinzioni. In seguito, la Legge Regionale 6/2013 ha ammesso la possibilità di reperire spazi per parcheggi pertinenziali in aree diverse da quella in cui è realizzato l’intervento di ampliamento o di pagare al Comune una somma commisurata al costo di acquisizione delle aree. Abitare sostenibile Risparmio energetico: cosa cambia ll disegno di legge di conversione del decreto legge 4 giugno 2013 n. 63 (il cosiddetto ecobonus) è stato approvato in via definitiva. Esso contiene la proroga fino a dicembre degli interventi di ristrutturazione e una serie di provvedimenti che estendono le misure di riqualificazione energetica di immobili ed edifici. ■ Gli incentivi La novità più rilevante risiede nella volontà dei legislatori di rendere strutturali gli incentivi. Per questo entro la fine dell’anno, previa approvazione finanziaria di copertura della Legge di stabilità, dovranno essere definite le misure da adottare. Partendo dal recepimento della direttiva europea 2010/31/UE in materia di prestazione energetica nell’edilizia, la Direttiva “Edifici a energia quasi zero”, il Governo ha deciso dunque di prorogare fino al 31 dicembre l’agevolazione del 50% sulle ristrutturazioni (compresa la possibilità di acquisto di elettrodomestici in classe A+) ma ha anche esteso le agevolazioni fiscali, dal 55 al 65%, per una serie di interventi tra cui quelli che prevedono l’utilizzo di impianti termici ad alta efficienza energetica. In quest’ultimo caso si consente una detrazione pluriennale della quota Irpef dovuta sui singoli anni, un importo (in dieci rate) fino a un massimo di 30mila euro per la sostituzione dei generatori termici. Analogo il discorso per l'agevolazione del 50% sulle ristrutturazioni, che viene prorogata fino alla fine dell’anno e con limite di spesa pari a 96mila euro. Tornerà al 36%, per un tetto di 48mila euro dal 1° gennaio 2014. ■ La prevenzione contro i terremoti L'innalzamento (fino al 31 dicembre al 65% poi la percentuale scenderà dal prossimo anno) delle detrazioni per interventi di messa anti-sismica degli edifici, riguarderà l’abitazione principale e purché nelle zone a massimo rischio sismico. Si tratta delle cosiddette zone 1 e 2 delle mappe 2003 della Protezione civile, quelle per intendersi dove si sono avuti i peggiori terremoti (Abruzzo, Campania, Calabria, Sicilia, Friuli parte dell’Emilia, ma anche Toscana e Molise) Per le abitazioni nelle zone 3 e 4 (le zone limitrofe e quelle coinvolte solo di rado) e per le abitazioni non principali restano le detrazioni del 50% (in calo nel 2014). Stando a tale classificazione, gli incentivi riguarderebbero 3.069 comuni su 8.101, vale a dire il 38% del totale. Le detrazioni del 65% delle spese per l'adeguamento preventivo – “non ricostruttivo post-terremoto” saranno spalmate in dieci anni, così come avviene per le detrazioni per il recupero edilizio e l'efficienza energetica. Ma la vera novità sta nel fatto che la maxi-detrazione 2013 del 65% per la messa in sicurezza anti-sismica è applicabile anche agli edifici per attività produttive, che prima erano del tutto esclusi. Progetto europeo EE-Wise Ance partecipa al programma quadro per il trasferimento di conoscenze di efficienza energetica nel caso di riqualificazioni in ambito mediterraneo L'ANCE con Istedil S.p.a. partecipa al progetto europeo gestito da un consorzio di 13 partner con l'obiettivo di sviluppare un programma di gestione e trasferimento delle conoscenze all'interno della filiera dell’efficienza energetica, nell’ambito di ristrutturazioni, con attenzione alle Piccole Medie Imprese. Il settore edilizio è responsabile del 40% del consumo energetico globale dell'UE e del 36% di emissioni di CO2. La realizzazione di misure di efficienza energetica nelle riqualificazioni edilizie riduce il consumo energetico, consente un forte risparmio di denaro per le famiglie e per l'economia, riduce la dipendenza dai combustibili importati, stimola la crescita dell'economia e offre posti di lavoro. Ma il trasferimento di conoscenze per quanto riguarda le tecnologie di retrofitting non avviene in modo efficace tra soggetti della filiera dell’efficienza energetica. E' necessaria la condivisione delle conoscenze per superare barriere tecnologiche ed economiche. Tra le prime attività del progetto è stato predisposto un questionario volto ad individuare i principali ostacoli al passaggio di informazioni, presenti nella filiera, evidenziare eventuali “best practices” esistenti nel settore, e fornire informazioni per permettere l’individuazione di proposte e soluzioni per eliminare le barriere. Il progetto ee-Wise in ultima analisi, produrrà uno strumento che sarà di aiuto per una comunicazione efficace, facilitando il trasferimento delle conoscenze. Più risorse per il Patto dei Sindaci Il Patto dei Sindaci come piattaforma attraverso cui edificare brani di futuro nel nome dell'efficienza e del risparmio energetico. Il Presidente della Regione Sardegna, membro della Commissione energia, ambiente, cambiamenti climatici (Enve) del Comitato delle Regioni dell'Unione Europea, ha chiesto più risorse per rilanciare il Patto, come rete per l'attuazione delle scelte europee in materia di risposta ai cambiamenti climatici, sostenedo che questo rappresenta un esempio di quelle buone prassi che devono essere paradigmatiche del modo di agire delle istituzioni al fine di tradurre in concreto nei territori le scelte condivise sul piano europeo. L'Eu si è impegnata a destinare almeno il 20% del quadro finanziario 2014-2020 all'aumento degli investimenti per la risposta ai cambiamenti climatici, delle risorse per la ricerca e il potenziamento di misure come Orizzonte 2020, Life+ e il programma di sviluppo rurale: è fondamentale che sia assicurato il massimo coinvolgimento delle comunità locali. Certificazione energetica: il Regolamento va cambiato I laureati in Ingegneria vecchio ordinamento, iscritti ai tre settori (civile e ambientale, industriale, dell’informazione) dell’Albo degli ingegneri devono poter svolgere l’attività di certificatore energetico senza l’obbligo di corsi aggiuntivi. Lo chiede il Consiglio Nazionale degli Ingegneri con una Circolare indirizzata ai Ministri dello Sviluppo economico, dell’Ambiente e delle Infrastrutture, nella quale sollecita un intervento sul Regolamento per l’accreditamento dei certificatori energetici (Dpr 75 del 16 aprile 2013) entrato in vigore il 12 luglio 2013, sottolineando come la norma sia scritta in modo da rendere difficile individuare i requisiti che consentono di svolgere tale attività. Si arriva alla paradossale situazione per cui un ingegnere abilitato e iscritto all’Albo, ma il cui titolo di studio non è tra quelli elencati, non può redigere una certificazione energetica, mentre un semplice laureato in Ingegneria (non abilitato e non iscritto all’Albo) può seguire un corso e diventare certificatore. A chi ha scritto il decreto, osserva il CNI, è sfuggito che le competenze degli ingegneri sono oggi dettate dal Dpr 328/2001 che ha diviso l’Albo in due sezioni (A per la laurea specialistica e B per la triennale) e in tre settori (civile e ambientale, industriale, dell’informazione). Un ingegnere vecchio ordinamento è automaticamente iscritto a tutti e tre i settori e abilitato a svolgere tutte le attività proprie della professione di ingegnere, senza necessità di ulteriori corsi. Per questo, il CNI chiede che l’obbligo di frequentare un corso di formazione per diventare certificatore energetico si applichi soltanto a chi si troverà ad operare dopo il 12 luglio 2013, facendo salva l’attività di chi già opera nel settore. A questo si lega un altro aspetto: il Dpr 75/2013 non prevede una disposizione transitoria che disciplini e salvaguardi le competenze acquisite dai professionisti già operanti nel settore della certificazione energetica. Questo è necessario per impedire la paralisi delle aziende del settore, in attesa che i propri tecnici si procurino l’attestato, dopo aver seguito i corsi che le Regioni non hanno ancora attivato. Secondo la legislazione vigente, infatti, chi già opera nel settore della certificazione energetica ma non possiede i requisiti richiesti dal Dpr 75/2013 è di fatto ‘sospeso’ fino a quando non si adeguerà alla nuova disciplina. CasaClima R per i risanamenti degli edifici storici Il Consiglio provinciale di Bolzano ha approvato la proposta che modifica i criteri relativi alla certificazione energetica. Viene istituita una classe energetica ad hoc per i risanamenti energetici di vecchi edifici, la CasaClima R. La novità è stata introdotta dalla legge sul rendiconto Un'altra novità prevede la proroga di due anni dell'obbliche ha ottenuto il via libera del Consiglio provinciale. go per tutti gli edifici di nuova costruzione di rispettare lo Sino ad oggi il bonus cubatura veniva concesso solo se standard CasaClima A. L'obbligo dunque entrerà in dopo i lavori si arrivava a raggiungere la classe CasaCli- vigore non più nel 2015, ma nel 2017: uno slittamento ma C. Ma per alcuni edifici, soprattutto quelli più datati, resosi necessario per evitare l'aggravio di costi e anche ciò avrebbe comportato degli interventi troppo invasivi. per semplificare e agevolare l'attuazione della norma. Per contribuire anche a preservare il pregio architettoni- Per quanto concerne il risanamento degli edifici presenti co e artistico delle costruzioni storiche è stato deciso all'interno dei centri storici, la Provincia autonoma di che il bonus verrà concesso anche a chi dimostrerà di Bolzano anticiperà in un'unica soluzione il bonus fiscale aver fatto quanto era possibile, dal punto di vista tecni- offerto dallo Stato su un periodo di dieci anni. La misura co, per ridurre al massimo il consumo energetico. La rientra nell'ambito del pacchetto di modifiche all'ordinanuova categoria verrà introdotta non appena saranno mento dell'edilizia abitativa agevolata, approvate dal pronte le linee guida per la sua concreta applicazione. Consiglio provinciale APE: proposta nel Decreto del Fare 2 È in fase di definizione il Decreto del Fare 2, di cui al momento sono disponibili le anticipazioni rese note dal Ministero dello Sviluppo Economico che, se approvate, apporterebbero modifiche alla disciplina sull’attestato di prestazione energetica. La bozza propone una modifica al D.lgs 192/2005 sosti- agli atti: questa non sarebbe necessaria né opportuna tuendo la nullità dei contratti di vendita, trasferimento a per il raggiungimento degli scopi dettati dalla Direttiva. titolo gratuito, locazione di immobili, prevista in mancan- Al contrario, la disposizione potrebbe incidere negativaza dell’attestato di prestazione energetica, con sanzioni mente nel settore immobiliare fortemente in crisi. Al poamministrative. Secondo il Ministero dello Sviluppo sto della nullità il decreto propone una multa di 250 euro Economico, la nullità dei contratti appare esorbitante per le locazioni e di 500 euro per le compravendite effetrispetto agli obiettivi della Direttiva 2010/31/UE sulla tuate senza allegare l'APE al contratto. prestazione energetica in materia di edilizia, che Per gli atti di trasferimento a titolo gratuito resta in vigore prescrive la conoscibilità da parte dell’acquirente o del l’inserimento dell’apposita clausola di presa visione preconduttore dell’attestato, ma non dispone nulla in merito vista dal D.lgs. 192/2005. Abitare sostenibile: dai territori Campania: Energia efficiente, pubblicata la delibera che stanzia 115 milioni E’ stata pubblicata sul Bollettino Ufficiale della Regione Campania la delibera approvata dalla Giunta sul pro gramma "Energia efficiente - Piano per promuovere e sostenere l'efficienza energetica della Regione Campania". Con essa vengono stanziati 115 milioni di euro, che finanzieranno in particolare: interventi finalizzati alla realizzazione di impianti per la produzione di energia rinnovabile a servizi di edifici di proprietà dei Comuni, delle Asl, del la Aziende ospedaliere, dei Consorzi di Bonifica e della rete del Sistema di Metropolitana regionale; interventi per sostenere l’innovazione tecnologica per il potenziamento e l’ottimizzazione delle reti di bassa, media, altissima tensione finalizzati al risparmio energetico; interventi di efficientamento energetico degli edifici pubblici. I beneficiari sono Comuni, Asl, Aziende ospedaliere, Consorzi di Bonifica, Consorzi di Sviluppo Industriale, Enti strumentali della Regione, Società partecipate e/o Aziende di trasporto del TPL ferroviario campano. Con il programma Energia efficiente la Campania si dota degli strumenti necessari alla riduzione del deficit ener getico regionale, avvicinando il conseguimento degli obiettivi del protocollo Europa 2020 in condizioni di sosteni bilità ambientale sul fronte della produzione, del trasporto e del consumo dell’energia. Lo scopo delle azioni previste nel programma è quello di perseguire uno sviluppo energetico equilibrato e sostenibile, in grado di superare alcuni fattori di criticità sulle reti di bassa, media e altissima tensione, che creano situazioni di forte dipendenza rispetto alle fonti energetiche esterne alla Regione, e di migliorare la performance regionale in termini di risparmio energetico e di efficienza energetica. Altro aspetto strategico è quello di puntare sull'innovazione tecnologica per migliorare e potenziare le reti di trasmissione e distribuzione dell'energia, implementando l’efficienza di quelle esistenti e creando nuove reti, capaci di trasportare i flussi di energia in modo economico, sicuro, continuo. Infine favoriamo l’integrazione delle fonti energetiche rinnovabili, puntando sul foto voltaico e stimolando le realtà locali a promuoverne l'utilizzo, attraverso un consistente stanziamento. Emilia Romagna: Certificazione e indici di prestazione energetica Con riferimento all’entrata in vigore della Legge n. 90/2013, che modifica il Decreto legislativo 192/2005 in rece pimento della Direttiva Comunitaria 2010/31/UE, si sottolinea che per quanto riguarda le procedure di certifica zione energetica le nuove disposizioni non comportano significative modifiche immediate a quanto attualmente previsto dalle disposizioni delle Regione Emilia-Romagna in materia. In particolare: per quanto riguarda la introduzione dell’Attestato di prestazione energetica, si evidenzia che Re gione Emilia-Romagna ha già provveduto con la Delibera della Giunta regionale 1366/2011 a sancire la sostan ziale ed effettiva equivalenza tra le definizioni di “Attestato di Certificazione Energetica” e di “Attestato di Presta zione Energetica”, in coerenza alla Direttiva 2010/31/UE; pertanto, il documento che viene registrato nel sistema regionale di certificazione energetica come “Attestato di Certificazione Energetica” è del tutto equivalente ad ogni effetto all’”Attestato di Prestazione Energetica” previsto dalla Legge 90/2013; per quanto riguarda i contenuti del l’Attestato e le modalità di calcolo degli indici di prestazione energetica, continuano ad applicarsi le norme vigenti nelle more dell’emanazione del provvedimento di cui al comma 12 dell’art. 6 del d.lgs. 192/2005 così come modi ficato dalla Legge 90/2013. Si veda in proposito anche la circolare ministeriale del 7 agosto 2013. Al contrario, nelle more del complessivo aggiornamento della normativa regionale, in materia di produzione e allegazione dell’Attestato devono essere rispettate le disposizioni di cui al comma 1, 2, 3 e 3bis dell'art. 6 della legge 90/ 2013. Friuli Venezia Giulia: Sviluppo sostenibile, dal Ministero Ambiente 11,5 mln La presidente del Friuli Venezia Giulia e il direttore generale del ministero dell'Ambiente, assieme agli assessori ad Ambiente ed Energia ed ad Infrastrutture e Lavori pubblici, hanno valutato lo stato di attuazione dei progetti previsti all'interno del protocollo d'intesa "Sviluppo sostenibile e promozione delle tecnologie a basso contenuto di carbonio", sottoscritto da Regione e dicastero nell'aprile 2009. La convenzione prevede l'attivazione di otto progetti specifici sui quali il ministero impegna complessivamente oltre 11,5 mln di euro. Per quanto riguarda il programma triennale di solarizzazione con sistemi solari termici del Parco agro-alimentare di San Daniele del Friuli (valore 3,15 mln euro), proposto dalla Provincia di Udine con la richiesta di estendere il campo degli interventi finanziabili, ed i progetti proposti dal Comune di Duino-Aurisina (conservazione e sviluppo Costa dei barbari ed intervento ambientale a Duino, valore 3,85 mln di euro) a breve saranno fissate specifiche riunioni con le due amministrazioni interessate. Si sono invece già conclusi i progetti proposti dal Comune di Trieste per l'aggiornamento del grafo stradale comunale (lo studio per il miglioramento della sicurezza stradale e per la definizione dei flussi di traffico), per un programma di verifica dell'efficienza energetica di alcuni edifici pub blici e per il rifacimento della scalinata che dalla Tenda Rossa, sulla strada Costiera triestina, scende al porticcio lo di Santa Croce. I tre progetti vengono cofinanziati dal Ministero per circa 170 mila euro. E' invece frenato dalla procedura di valutazione di VIA nazionale (valutazione d'impatto ambientale) il progetto di escavazione del canale d'accesso al porto di Monfalcone, già approvato lo scorso anno dalla Giunta regionale. L'impegno complessivo di spesa è pari a 14,5 mln di euro, di cui 3 mln di cofinanziamento statale. Infine, in merito al programma per l'efficienza energetica degli edifici di proprietà della Regione, attraverso la dia gnosi energetica e l'applicazione di tecnologie efficacia (valore 18 mln di euro, cofinanziamento Ministero 4,85 mln), nelle prossime settimane verrà sottoscritta un'apposita convenzione con Area Science Park per l'applicazione di alcune tecnologie innovative nel campo del risparmio energetico. Studi e ricerche Social housing: riflessioni e nuove sfide in Francia. Recentemente la produzione di progetti di social housing in Francia è cresciuta in maniera evidente, presentando un ventaglio di proposte architettoniche e riflessioni su nuove strategie per rispondere all'esigenza abitativa di medio/grandi centri abitati. In Francia tre progetti nell'ultimo anno si sono distinti ed hanno risolto in maniera sapiente, problematiche che vanno dalla sostenibilità al recupero di quartieri periferici dimenticati. ■ 49 Social Housing Estates di Broissand architects è il piano del Sindaco di Montlouis sur Loire (12.000 abitanti), per realizzare uno studio per costruire nuovi centri urbani nella Zone d’Aménagement Concertée (ZAC). L'intervento di social housing è caratterizzato da tre blocchi nella quale la differenziazione formale delle facciate ha rappresentato l'elemento per scongiurare il rischio di realizzare un volume monolitico. L’eco district di Friburgo in Germania è stato l'esempio che ha influenzato il lavoro e con il quale si è cercato di ricreare un legame. La relazione tra spazi pubblici e privati crea le condizioni per favorire positivamente le interazioni sociali e di condivisone nella comunità che la abita” spiegano gli architetti. ■ ALEGRIA 28 logeme nts collectifs nella periferia di Bayonne dello studio Bernard Buhler Architects si distingue dal precedente intervento in quanto i tre volumi degli edifici sono semplici parallelepipedi bianchi, animati dall'uso di elementi colorati in facciata. Terrazzini con parapetti di colore verde si alternano a pannelli quadrati o elementi verticali frangisole (in base all'esposizione del prospetto) di colore rosso. Il piano terra è destinato ad attività commerciali garantendo così l'adeguato mix di funzioni all'interno del complesso. ■ Square Vitruve di Atelier Du Pont a Parigi, recupera una struttura esistente degli anni '70-'80: interviene sugli edifici esistenti e crea nuove infrastrutture come la tramway che costeggia il complesso. L'intervento, ospitante 56 alloggi di social housing, consiste nel ridisegno dell'involucro esterno, che riveste un ruolo chiave, sia come scelta formale, che per affermare l'identità del luogo e mantenere il dialogo con il quartiere. Una struttura in acciaio so stiene una serie di balconi sulla facciata principale e funziona da maglia di appoggio per i brise soleil. La struttura frangisole permette di migliorare le prestazioni energetiche, rispettando quanto previsto dalla regolamentazione del Paris City Council’s Climate Plan Efficienza: 12% delle famiglie pronte a interventi Nonostante molte famiglie italiane dichiarino che non sia questo il momento per fare investimenti in efficienza energetica, nei prossimi 12 mesi oltre 2,6 mln hanno in previsione di effettuare interventi per migliorare le prestazione delle proprie abitazioni, con una spesa complessiva che si aggirerebbe intorno a 10,2 mld di euro. Un numero che potrebbe aumentare se si considera che ficienza energetica: la quasi totalità degli interpellati apquasi 6,4 mln di famiglie italiane si dichiarano disponibili prezza la possibilità di risparmiare in bolletta ed evitare ad un check-up energetico della propria casa e a valuta- gli sprechi, nonché di contribuire al benessere delle gere proposte di interventi. Tra i vantaggi riconosciuti, la ri- nerazioni future. Le aspettative di vantaggi economici riduzione degli sprechi e dei costi in bolletta, con il 43% sultano addirittura in aumento rispetto al 2012: il 43% didelle famiglie che si aspetta un risparmio sui consumi di chiara di aspettarsi un risparmio tra il 20% e il 40%. Una gas ed elettricità compreso tra il 20% e il 40%, un dato percentuale non trascurabile (12%) dichiara di avere in in crescita rispetto al 2012 (36%). Questo emerge dal previsione di effettuare interventi per migliorare le presecondo Osservatorio sull’Efficienza Energetica com- stazione energetiche delle proprie abitazioni, che darebmissionato da Domotecnica in partnership con Accentu- bero luogo a un giro d'affari di circa 10,2 miliardi di euro re, Axpo, Bnl ed Eni, con la finalità di comprendere gli (in grande maggioranza per singole spese sino a 5.000 orientamenti delle famiglie italiane nei confronti di que- euro). La crisi economica complessiva, però, si fa sentisto tema e delineare i trend di sviluppo del settore. re: secondo l'84% degli intervistati non sono questi i Per la maggioranza degli italiani, tuttavia, la conoscenza tempi per effettuare degli investimenti e il 75% esclude dell'estensione delle detrazioni al 65% per tutto il 2013 di voler cambiare le proprie abitudini o mettere mano è scarsa (36% tra le famiglie); più informati sono i piccoli alla propria casa, anche se a consigliarglielo fosse un imprenditori (58%), anche se un buon 35% ammette di tecnico. Entrambe le percentuali sono in aumento rispetto all'indagine effettuata nel 2012, a conferma di come la non saperne nulla. Eppure gli italiani sono ben disposti nei confronti dell'ef- recessione freni la propensione all'efficienza. Prezzi al consumo Nel mese di agosto 2013, l'indice nazionale dei prezzi al consumo per l'intera collettività (NIC), al lordo dei tabacchi, aumenta dello 0,4% su base mensile e resta stabile all'1,2% su base annua (la stima provvisoria era +1,1%). Il maggiore incremento su base mensile interessa i prezzi dei Trasporti (+2,7%). Aumenti si rilevano anche per i prezzi delle divisioni Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,7%), Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+0,3%), Bevande alcoliche e tabacchi e Servizi sanitari e spese per la salute (+0,1%). In calo sul mese precedente i prezzi delle Comunicazioni (-0,6%), dei Prodotti alimentari e bevande analcoliche (-0,4%), dei Servizi ricettivi e di ristorazione (-0,2%), dell’Abbigliamento e calzature e degli Altri beni e servizi (-0,1%). I prezzi delle altre divisioni restano invariati rispetto a luglio 2013 Rispetto ad agosto 2012, i maggiori tassi di crescita si registrano per Istruzione (+3,0%), Prodotti alimentari e bevande analcoliche (+2,7%), Trasporti (+1,8%) e Abitazione, acqua, elettricità e combustibili (+1,5%); quelli più contenuti per Servizi sanitari e spese per la salute (+0,4%), Ricreazione, spettacoli e cultura (+0,5) e Abbigliamento e calzature (+0,6%). I prezzi delle Comunicazioni risultano in sensibile flessione (-4,5%). Costo di costruzione di un fabbricato residenziale Nel mese di luglio 2013 l'indice del costo di costruzione di un fabbricato residenziale diminuisce dello 0,1% rispetto al mese precedente, mentre aumenta dello 0,6% nei confronti di luglio 2012. I contributi maggiori alla crescita tendenziale dell’indice derivano dal gruppo di costo della mano d’opera (+0,4 punti percentuali) e dai materiali (+0,2 punti percentuali). Rispetto al mese precedente, gli indici per gruppo di costo aumentano dello 0,4% per i noli, diminuiscono dello 0,2% per i materiali, mentre rimangono invariati per la mano d’opera e i trasporti. Rispetto al corrispondente mese del 2012, il costo dei noli aumenta dell’1,3%, quello dei trasporti e della mano d’opera dello 0,9% e quello dei materiali dello 0,4%. All’interno dei Materiali, le variazioni congiunturali più rilevanti riguardano la categorie dei laterizi e prodotti in calcestruzzo (-1,2%) e dei metalli (-0,8%). In termini tendenziali, gli incrementi maggiori si registrano per i laterizi e prodotti in calcestruzzo (+2,5%) e materiale ed apparecchiature elettriche (+1,8%). La diminuzione più marcata si rileva per i metalli (-3,7%). Abitare sostenibile Sezione Buone pratiche di Innovazione Sostenibile: schede tecniche con esempi di realizzazioni sostenibili. Regione Campania Ecoriqualificazione urbana a Mirabella Eclano In questo programma pilota della Regione Campania gli aspetti tecnologici finalizzati al risparmio energetico degli edifici si integrano in un piano di riqualificazione a più ampia valenza urbana. Proprietà: IACP Avellino Tipologia di intervento: progetto sperimentale di edilizia residenziale pubblica nel Rione Sant’Angelo, che riqualifica e ridisegna in chiave ecologica una vasta porzione urbana con interventi di nuova costruzione, manutenzione straordinaria di edifici esistenti (da classe G a classe B) e riqualificazione urbana Caratteristiche di sostenibilità: Comfort termico, Comfort acustico, Risparmio energetico, Risparmio risorsa idrica, Utilizzo materiali bioedili Descrizione: il progetto pilota ha preso spunto da un’attenta analisi del contesto urbano, valutandone le preesistenze, le condizioni ambientali e sociali e rispondendo, soprattutto, alle istanze dell’amministrazione comunale che ha espresso la volontà di una forte integrazione di spazi e funzioni collettive con gli interventi edilizi, per arricchire il quartiere di attrezzature finalizzate a migliorare la vita degli stessi abitanti e dell’intera collettività. Data l’estensione dell’ambito di intervento, soprattutto per consentire il normale svolgere della vita di quartiere, i la vori sono stati suddivisi in sei lotti funzionali: 1 - nuova costruzione con 6 alloggi, un centro sociale e una ludoteca; 2 - nuova costruzione con 4 alloggi per anziani, spazi sociali con caratteristiche di cohousing e spazio per eventuale poliambulatorio; 3. recupero edilizio in chiave energetica di 24 alloggi, 20 di proprietà dello Iacp e 4 di privati, distri buiti su due fabbricati realizzati con finanziamenti della legge 166/1975; 4 - manutenzione straordinaria di 4 alloggi di proprietà dello Iacp in un fabbricato realizzato con finanziamenti della legge 422/1968; 5 - manutenzione straordi naria di 11 alloggi di proprietà dello Iacp, su un blocco totale di 36, con coinvolgimento di 4 privati e di sistemazione parziale in via autonoma da parte di ulteriori 15 alloggi; 6 - recupero urbano esteso all’intero ambito di intervento con la creazione di tre piazze, percorsi normati, aree a verde attrezzato e altri servizi. La riqualificazione urbana ha interessato il ridisegno della viabilità carrabile assegnando ad ognuno dei tre assi viari (via dell’Obelisco, via San Pio e via Sant’Angelo) funzioni diversificate: dall’asse di rappresentanza del quartiere a quello semiprivato a servizio diretto dei fabbricati. Sono state create due piazze pedonali e ricavata una nuova por zione di piazza San Pio, grazie alla demolizione del vecchio edificio prefabbricato Caritas, in cui sono stati posizionati degli stalli in acciaio che serviranno sia come un percorso pedonale coperto che come area di mercato. Sono state migliorate ed aumentate le aree a verde introducendo nuove piantumazioni, che garantiscono nel tempo un maggior decoro urbano e una protezione all’azione dei venti. È stato inoltre realizzato un nuovo giardino attrezzato a servizio della ludoteca e del nuovo edificio su via Sant’Angelo e sono stati curati gli arredi urbani di tutti gli spazi collettivi. Completano la riqualificazione del quartiere un centro sociale polivalente che accoglie varie attività e oltre alle funzioni in precedenza ospitare dal centro Caritas demolito, e una ludoteca che ospiterà il vecchio centro anziani. Massima attenzione è stata riservata all’abbattimento delle barriere architettoniche, viabilità ed aree a verde. Innovazione di progetto e di processo: la Regione Campania ha avviato da tempo un programma pilota per ogni provincia, finalizzato al perseguimento della qualità progettuale, energetica ed ambientale negli interventi di edilizia residenziale pubblica. All’interno di tale più ampio programma, con una delibera della Giunta Regionale nel novem bre 2006, è stato finanziato il Programma sperimentale ERP del rione Sant’Angelo nel comune di Mirabella Eclano, centro di circa 8 mila abitanti adagiato sul crinale di una collina a circa 5 km dall’uscita Grottaminarda dell’autostrada Napoli-Bari. La Regione Campania ha chiesto fondamentalmente innovazione tecnologica e nuova edilizia. Lo Iacp di Avellino insieme all’amministrazione comunale hanno voluto allargarne le maglie di intervento inserendo il recupero di alloggi preesistenti, la loro riqualificazione in termini energetici e l’inserimento di spazi sociali. Fonti utilizzate per questo numero: Governo italiano, Ministero Infrastrutture e Trasporti, ISTAT, ANSA, Consiglio nazionale degli Ingegneri, Federcasa, ANCE, Domotecnica, Siti internet: infobuild energia, edilizia e urbanistica, edilportale, edilio, casa e clima, lavori pubblici, Fonti foto: www.federcasa.info