Speciale Neve 06-02-12
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Speciale Neve 06-02-12
Tutti i gialli della Villa [email protected] Redazione di Torino: c/o Villa San Giuseppe, corso G. Lanza, 3 Lunedì 6 Febbraio 2012 anno VI, Speciale 2 Commissione Igloo La neve non ci ferma! I V i l l i c i c o s t r u i s c o n o i l m i g l i o r i g l o o d i To r i n o La Gazza Consiglia Rompi... Villico Piccola postilla al regolamento villico. Dopo la copiosa nevicata che ha imbiancato Torino, Fr. Igino ha aggiunto al regolamento per il prossimo anno che non ci si può recare non solo nelle camere ma nemmeno negli igloo altrui! F. Montesu Sommario Cine... forum pag. 3 Supposte di Storia pag.3 a cura di E. Peretti Nevica con... a cura di P. Giacosa pag. 2 Lunedì 6 Febbraio 2012 <<La Gazzetta della Villa>> VSG: cantiere in allestimento La neve libera le menti ingegneristiche Anche quando il traffico rallenta, i bus lasciano studenti con i loro trolley a ridosso di pensiline stracolme di neve, i treni ritardano perché le porte ghiacciano…beh, la vostra beneamata Gazzetta vi stupisce ancora. La macchina del Vostro giornale è ripartita alla grande…sicuramente meglio di quelle ormai coperte di neve da giorni. Il motivo? Registrare una delle nevicate più copiose degli ultimi tempi. I miei ricordi (fotografici) torinesi sono abbastanza recenti, ma sul terrazzino del primo piano più che una spruzzata non ho quasi mai visto. Forse sarebbe meglio chiedere una mano a Fratel Alessandro, il quale, il mio primo anno, intrattenne un gruppo di novelli villici, me compreso, intenti ad ammirare uno straordinario paesaggio imbiancato con una serie di foto degli anni passati. Immagini di una bella nevicata con i fiocchi (scusate il gioco di parole), che aveva dato l’avvio ad una battaglia all’ultima palla tra due squadre: Pompeiana e Terrazzino. Insomma, così tanti centimetri di neve, così tutti insieme, in modo continuato non si vedevano da un po’. Tant’è che alcuni lettori di un noto giornale torinese hanno perfino espresso stupore per la decisione del Sindaco di chiudere le scuole: misura precauzionale, si comprende. Ma questi signori, per chi è riuscito a leggerne l’articolo, hanno regalato uno scorcio d’altri tempi: da bambini erano soliti rovesciare secchiate d’acqua fredda alla sera per aver piste per i bob al mattino (pedoni a terra permettendo). Torno, però, al ruolo di raccoglitore di notizie. Infatti, mentre la neve si accumulava dolcemente, ininterrottamente, copiosamente sulle strade, non siamo rimasti con le mani in mano. Squadre di provetti spalatori, al richiamo affettuoso del mio Presidente “tutti i villici del primo anno maschi scendano giù. Copritevi!” sono scese ad affrontare rampa e gradini con pale e scope per agevolare i nostri contatti con il resto del mondo. Già, perché in piena sessione abbiamo bisogno di velocità negli spostamenti. Ma non solo. Come dice spesso il Direttore: “mangiare ma non troppo, studiare ma non troppo”: qual migliore pausa se non una bella battaglia di neve? O meglio, per dirla alla piemontese, qualche bel ciciu: un pupazzo vivente! Non è finita. Bisogna imparare a creare? Eccovi servita una bella dependance con vista Torino. Dopo un primo tentativo davanti alla Saletta 70, i nostri prodi ingegneri hanno dato sfida all’igloo sorto in Piazza Vittorio: non era nulla di che, ad esser sinceri, eccetto la popolarità data da una foto sui giornali. Eccoli, perciò, armati di cassette della frutta iniziare a creare mattoncini gelati e a disporli in modo ordinato, con attenzione, fin a creare un capolavoro con tanto di finestra e tappetino “Welcome” di benvenuto. Concedetemi, ora, una piccola riflessione. A cosa è servita questa nevicata? Non tanto a mandare in tilt la città, quanto piuttosto a dare l’occasione ad un bel gruppo di stare insieme, progettare ed ottenere un risultato concreto. Ancor di più, hanno attirato l’attenzione di noi tutti, che siamo andati chi a sbirciare, chi a far una foto, chi a salutarli. Davvero una nevicata spettacolare. Ed una Villa altrettanto sorprendente! P. Giacosa Pagina 2 Lunedì 6 Febbraio 2012 <<La Gazzetta della Villa>> CineForum! Nevica al Cinema Ben prima che i telegiornali nostrani parlassero delle nevicate degli ultimi giorni alla stregua di una pericolosa invasione aliena, e i treni si bloccassero come dopo un attacco nucleare, della neve se ne era già accorto il cinema. Di film ambientati durante nevicate ne è piena la storia della settima arte, e il grande schermo è stato spesso imbiancato dai fiocchi caduti dal cielo. Innanzitutto nei film di Natale, nei quali la neve e il ghiaccio sono protagonisti immancabili: per esempio, nel film natalizio per eccellenza, La vita è meravigliosa (Frank Capra, 1944), il protagonista medita il suicido, vede, grazie all’intervento di un angelo, come sarebbe stata la sua vita se non fosse mai nato e torna nella realtà sempre durante una nevicata. Oppure, ricordiamo Jack Skeleton che si chiede appena arrivato nella città del Natale<<cos’è, questo bianco intorno a me?>> in Nightmarebefore Christmas. Nevica in molti cartoni animati: come il cortometraggio in cui Paperino e Qui, Quo, Qua combattono a palle di neve, costruendo pure un fortino sul ghiaccio. Tra i cartoni innevati imbiancati merita una citazione il commovente The snowman, mediometraggio del 1983 di Dianne Jackson, completamente basato sulle musiche e sulla bellezza dei disegni, che giocano sulle varie sfumature del bianco: un bambino costruisce un pupazzo di neve, che la notte, chissà se in sogno o nella realtà, prende vita. Il bimbo e la sua creazione trascorrono la nottata insieme, facendosi da guida reciproca nei propri mondi: molto bello quando volano sorvolando terra e mare completamente bianchi, fino ad arrivare al Polo Nord. Anche in numerose commedie romantiche il coronamento di un amore è suggellato da una nevicata: in Serendipity nevica all’inizio, nel momento in cui lei scrive il suo indirizzo e il suo numero su un libro affidando al destino la speranza di rincontrarsi, e nevica alla fine, sulla pista di pattinaggio quando i due si ritrovano dopo anni. Se però nel film di Natale e in commedie romantiche la nevicata è quasi un topos, i fiocchi bianchi compaiono anche in altri tipi di film. Elencarli tutti non è il caso, è meglio dare qualche flash sparso, qualche suggestione isolata e anche un po’ casuale: lo struggente Se mi lasci ti cancello racconta della lotta condotta da Jim Carrey e Kate Winslet per salvare il proprio amore dopo che entrambi si erano affidati ad una ditta che cancella dalla memoria le persone non più amate, accorgendosi dell’errore e cercando di salvare il ricordo dell’altro. Nel film realtà, sogni, fantasia e ricordi, passato e presente si mescolano, molto spesso sullo sfondo di un inverno freddo e innevato che caratterizza il cortocircuito tra i vari livelli di realtà immaginata, vissuta e sognata: per esempio possiamo vedere i due sdraiati su un letto in riva al mare su una spiaggia innevata. Anche i fratelli Coen hanno affidato alla neve la scenografia di uno dei loro film più importanti: Fargo, un poliziesco ambientato nell’inverno del Minnesota, con i paesaggi completamente bianchi che fanno da sfondo all’umorismo nero tipico dei due fratelli, che raccontano, come spesso hanno fatto, gli effetti della stupidità umana mischiata con la cattiveria e l’egoismo. Facendo qualche salto, arriviamo ad un film ora in sala, l’ultimo di Scorsese Hugo Cabret: nel film nevica solo in due scene, e probabilmente in una ricognizione sulla neve al cinema avrebbero più meritato di essere citati altri film, ma ne approfitto per consigliare un film visivamente imponente, uno dei migliori usi del 3d, emozionante nonché monumento al cinema, alla sua storia e alla sua magia. E. Peretti Supposte di Storia: 6 Febbraio a cura di E. Peretti 6 Febbraio 1778 La Francia fa un bel regalino al rivale di sempre, l’Inghilterra, firmando a Parigi “il trattato di amicizia e commercio” e “il trattato di alleanza” con la giovane repubblica degli Stati Uniti, dichiaratosi indipendente da due anni proprio a danni dell’isola britannica, contro cui stava ancora combattendo. Questo è stato uno dei primi riconoscimenti ufficiali del nuovo stato da parte di una potenza europea, e uno dei primi appoggi ottenuti nel vecchio continente. Non secondariamente, i francesi si impegnarono ad entrare in guerra a fianco degli ex coloni, ufficializzando l’arrivo di volontari europei che fin dall’inizio del conflitto attraversavano l’Oceano per combattere con i ribelli. 6 Febbraio 1932 A Parigi nasce Francois Truffaut. Ha un’infanzia e un’adolescenza parecchio travagliate, segnate da un difficile rapporto con i genitori e da un randagismo che verranno raccontate nel famoso e bellissimo film d’esordio I 400 colpi, uno dei più importanti film sull’infanzia. Da sempre grande appassionato di cinema, diventa critico cinematografico, entrando nella redazione dei Cahiers de cinema. Dopo un periodo di scritti teorici e appassionate battaglie per un cinema nuovo, condotte insieme ai suoi colleghi, nel 1959 passa dietro la macchina da presa. Non abbandonerà mai l’attività di giornalista, ma ovviamente è conosciuto soprattutto come regista, uno dei fondatori ed esponente di punta della Nouvelle Vogue (formata dai giornalisti dei Cahiers tutti presto passati alla parte “pratica” del cinema), di cui costituisce la parte più narrativa e “tradizionale” rispetto ad altri registi come Godard e Resnais più teorici e “intellettuali”. Quasi tutti i suoi film sono in un modo o nell’altro storie d’amore, declinato anche negli aspetti più tragici e morbosi (Jules e Jim, Adele H., La sposa in nero, La signora della porta accanto). È famoso anche per l’attenzione all’infanzia (Gli anni in tasca) e per la sagra di Antoine Doinel, il bimbo de I 400 colpi, protagonista di cinque film che lo seguono in fasi diverse della sua vita, sempre interpretato dallo stesso attore (J.P.Leaud) che cresce con il personaggio. Morirà nel 1984 nella capitale francese. 6 Febbraio 1958 Anche in Inghilterra è accaduta una tragedia simile a quella del Grande Torino; all’aeroporto di Monaco di Baviera il 6 febbraio 1958 l’aereo su cui viaggia la squadra del Manchester United si schianta sulla pista, ricoperta di ghiaccio, al terzo tentativo di decollo: morirono 23 dei 44 passeggeri, molti dei quali giocatori. La squadra era chiamata “BusbyBabes”, in riferimento al nome dell’allenatore (Matt Busby) e all’età media molto giovane della squadra. Ancora oggi, annualmente, i tifosi e la società dei RedDevils ricordano e celebrano l’avvenimento nelle partite di Premier League che capitano in questo periodo dell’anno. La Gazzetta della Villa Testata di proprietà de “La Gazzetta della Villa s.r.l.” - Corso G. Lanza,3 - 10131 Torino Presidente: A. Toso Supposte di Storia: E. Peretti Redazione: J. Morzenti, K. Convertini, J. Convertini, Direttore: P. Fantasia Cineforum: E. Peretti F. Basso, A. Recchia Capo Redazione: P. Giacosa In Viaggio con... : B. Silano Collaboratori straordinari: G. Boffa, T. Gilibert Impaginazione: F.d. Corbo, R. Sanna Non Tutti sanno che... : J. & K. Convertini Grafica: F. Montemarano, M.D. Vittozzi, F. Basso FantaGazza: F. Conta Fotografia: L. De Vingo, L. Restaino Voci dal Campo: F.d. Corbo, J. Morzenti, F. Basso, RompiVillico: F. Montesu F. Montemarano Pagelle: A. Toso, E. Vigo, F. Papaleo Tipografia “da Olimpia” Pagina 3