Farmaci scaduti - Consiglio Federale

Transcript

Farmaci scaduti - Consiglio Federale
Durata di conservazione dei medicamenti
Rapporto del Consiglio federale
in adempimento del postulato Maury Pasquier 09.3894 «Medicamenti a
buon mercato da utilizzare finché possibile»
del 18 giugno 2010
Indice
1. Introduzione ........................................................................................................................3
2. Contenuto del postulato......................................................................................................3
3. Definizioni e abbreviazioni ..................................................................................................4
4. Scopo e obiettivo degli studi di stabilità ..............................................................................5
5. Determinazione della durata di conservazione...................................................................5
5.1 Alla prima omologazione di un medicamento in Svizzera ..........................................5
5.2 Adeguamenti della durata di conservazione dopo la prima omologazione ................6
6. Stoccaggio dei medicamenti oltre la durata di conservazione stabilita...............................7
6.1 A livello di paziente / utilizzatore.................................................................................7
6.2 livello di commercio al dettaglio e all’ingrosso............................................................7
6.3 In ospedale.................................................................................................................7
6.4 Nelle scorte dell’esercito ............................................................................................8
7. Prolungamento della durata di conservazione dei medicamenti: vantaggi e rischi ............8
7.1 Vantaggi di un prolungamento generalizzato della durata di conservazione dei
medicamenti ...............................................................................................................8
7.2 Rischi di un prolungamento generalizzato della durata di conservazione dei
medicamenti ...............................................................................................................8
8. Riassunto e conclusioni ......................................................................................................9
2 di 9
1. Introduzione
Il presente rapporto illustra come è determinata la durata di conservazione dei medicamenti
in Svizzera e all’estero ed esamina la possibilità di adottare misure per evitare che vengano
fissate abusivamente date di scadenza troppo brevi.
2. Contenuto del postulato
Medicamenti a buon mercato da utilizzare finché possibile
Testo del postulato del 24 settembre 2009
Al fine di garantire un approvvigionamento di agenti terapeutici efficace, economico e di
qualità, il Consiglio federale è incaricato di stilare un rapporto:
- sull’attuale procedura per determinare la data di scadenza dei medicamenti e
- sulle possibili misure volte a ridurre al minimo lo scarto tra la data di scadenza e la
durata reale dell'efficacia dei medicamenti e a evitare la riduzione abusiva della
prima.
A tal fine possono essere emanate prescrizioni, destinate sia ai fabbricanti sia a Swissmedic,
relative al periodo durante il quale vanno effettuati controlli sull’efficacia e sulla qualità dei
medicamenti.
Cofirmatari
Berberat, Cramer, David, Egerszegi-Obrist, Hêche, Recordon, Schwaller, Sommaruga
Simonetta (8)
Motivazione
L’aumento dei premi dell’assicurazione malattie ci ricorda che viviamo in un periodo in cui
occorre assolutamente adottare tutte le misure possibili per combattere gli sprechi
inaccettabili dal punto di vista economico, ecologico e umanitario. Il recente prolungamento
della durata di conservazione del Tamiflu ha messo in evidenza il meccanismo di fissazione
della data di scadenza stampata sull’imballaggio dei medicamenti: è il fabbricante che
propone una durata di conservazione sulla base di controlli certificanti che, alla data indicata,
il farmaco contiene ancora una quantità sufficiente del principio attivo per garantire l’effetto
terapeutico voluto. In seguito, le autorità sanitarie verificano l’adeguatezza dei controlli
effettuati, approvando nella maggior parte dei casi la data di scadenza proposta.
Tuttavia, la data di scadenza stampata sull’imballaggio dei medicamenti, pur garantendo la
qualità del prodotto fino al giorno in questione, non corrisponde necessariamente alla data
oltre la quale il farmaco perde la sua efficacia, ma soltanto al periodo durante il quale sono
stati effettuati controlli positivi.
L’8 dicembre 2009 il Consiglio degli Stati ha accolto il postulato; il 18 novembre 2009 il
Consiglio federale aveva proposto di respingerlo.
3 di 9
3. Definizioni e abbreviazioni
EMA: European Medicines Agency / Agenzia europea per i medicinali
(http://www.ema.europa.eu)
FDA: Food and Drug Administration / USA
Durata di conservazione:
è il periodo durante il quale le proprietà di un medicamento conservato in modo conforme
alle prescrizioni in materia (p.es. in relazione alla temperatura) rimangono nei limiti qualitativi
previsti.
Data di conservazione o data di scadenza:
si intende la data che è riportata su ogni confezione di medicamento e che indica entro
quando il prodotto deve essere utilizzato.
Serie di fabbricazione (lotto o partita):
è la designazione della partita di produzione di un medicamento, fabbricata nell’ambito di un
mandato di produzione e nel rispetto delle direttive di produzione e dei requisiti di qualità.
Permette di determinare l’intero processo di fabbricazione, trasformazione, imballaggio,
deposito e smercio di una partita di un dato medicamento.
ICH: International Conference on Harmonisation of Technical Requirements for Registration
of Pharmaceuticals for Human Use / Conferenza internazionale per l'armonizzazione dei
requisiti tecnici per la registrazione dei farmaci ad uso umano (http://www.ich.org).
Studi di stabilità:
si intendono le analisi di laboratorio effettuate su campioni di medicamenti e finalizzate a
dimostrare che la qualità di un farmaco non viene compromessa se questo è conservato a
precise condizioni ambientali. Tali analisi si basano sulle direttive vigenti a livello
internazionale (ICH).
4 di 9
4. Scopo e obiettivo degli studi di stabilità
Lo scopo degli studi di stabilità è quello di dimostrare come la qualità di un medicamento si
trasformi con il passare del tempo e sotto l’influsso di una serie di fattori esterni (quali
l’umidità, la luce e la temperatura) rispetto ai limiti di tolleranza stabiliti (specificazioni; limiti
superiori o inferiori per diversi parametri di prova, p.es. il tenore in principio attivo). Dai dati
ottenuti da tali studi si evince quindi la durata di conservazione, un parametro importante per
la sicurezza dell’utilizzazione di un medicamento.
Lo svolgimento preciso di uno studio di stabilità dipende da diversi fattori: il comportamento e
le proprietà del principio attivo, le esperienze acquisite negli studi con il principio attivo puro e
le proprietà della forma farmaceutica (p.es. compressa, pomata, soluzione). In base a tutti i
dati disponibili, il fabbricante stabilisce il piano degli studi di stabilità ed esegue le analisi
necessarie.
A tal fine si basa sulle direttive standardizzate, le cosiddette direttive ICH, che le autorità
internazionali quali l’Agenzia europea per i medicinali EMA o la statunitense Food and Drug
Administration FDA riconoscono come «stato della scienza e della tecnica». La Svizzera
partecipa direttamente al processo ICH e, in qualità di osservatrice, rappresenta gli Stati
AELS (Associazione europea di libero scambio). Le direttive elaborate nei singoli gruppi di
lavoro ICH sulla qualità, la sicurezza e l’efficacia di un medicamento si applicano anche in
Svizzera.
5. Determinazione della durata di conservazione
5.1 Alla prima omologazione di un medicamento in Svizzera
Nell’ambito della procedura di omologazione di un medicamento, il richiedente presenta i
documenti che ne comprovano la qualità, la sicurezza e l’efficacia. I risultati degli studi di
stabilità condotti sul principio attivo e sul prodotto finito sono parte integrante della
documentazione relativa alla qualità e forniscono le basi per determinare la data di
scadenza, ossia la durata di conservazione, di un medicamento.
È in occasione della domanda di omologazione che il richiedente propone una durata di
conservazione. Compete in seguito a Swissmedic esaminarla sulla base dei risultati degli
studi di stabilità che gli sono stati forniti e, se del caso, approvarla.
A questo proposito, Swissmedic verifica se alla fine di questi studi i risultati dei test si situano
entro i limiti di tolleranza stabiliti.
Questi limiti sono definiti da direttive internazionali (cfr. punto 4) e devono garantire la
qualità, la sicurezza e l’efficacia di un medicamento, conformemente a quanto prescritto
dall’articolo 10 della legge sugli agenti terapeutici.
Gli studi di stabilità condotti dal fabbricante durano in generale da due a cinque anni.
Se ad esempio la durata di conservazione proposta è di tre anni, insieme alla domanda di
omologazione il fabbricante deve presentare i risultati di studi condotti su almeno tre partite
di produzione (serie di fabbricazione) per tre anni.
Affinché un nuovo medicamento possa essere messo a disposizione dei pazienti il più
rapidamente possibile, all’inizio viene spesso proposta una durata di conservazione più
breve, comprovata da dati sulla stabilità. Non appena sono disponibili ulteriori dati in merito,
viene chiesto un prolungamento della durata di conservazione iniziale (cfr. punto 5.2).
5 di 9
Negli ultimi tre anni questa situazione si è verificata per circa 400 medicamenti (su un totale
di circa 7500 farmaci omologati) e la tendenza è in crescita: nel 2007, le domande erano
124, mentre nel 2009 sono già salite a 218.
5.2 Adeguamenti della durata di conservazione dopo la prima omologazione
Dopo la prima omologazione, la durata di conservazione può essere prolungata o anche
ridotta, a seconda dei risultati di ulteriori studi di stabilità.
Due sono i modi di procedere possibili:
Richiesta di modifica da parte del titolare dell’omologazione
Nel quadro di modifiche all’omologazione già rilasciata (p.es. modifica del processo di
fabbricazione), il titolare può chiedere un prolungamento o una riduzione della durata di
conservazione di un medicamento. Swissmedic esamina questa richiesta sulla base dei dati
presentati e l’approva oppure la respinge.
Ordine da parte di Swissmedic
Se nel corso di un riesame periodico (re-evaluation) 1 o degli studi di stabilità i risultati dei test
non si situano entro i limiti di tolleranza stabiliti (specificazioni), Swissmedic può ordinare una
riduzione della durata di conservazione di un medicamento. Gran parte dei richiami di
medicamenti dal mercato è dovuta a superamenti delle specificazioni sulla durata di
conservazione, constatati durante gli studi di stabilità di routine.
Senza una corrispondente modifica di legge, Swissmedic non ha la facoltà di obbligare
d’ufficio il titolare di un’omologazione a prolungare la durata di conservazione di un
medicamento ordinando ulteriori studi.
Un simile procedimento sarebbe inoltre in contrasto con la prassi internazionale in materia di
determinazione della durata di conservazione di un medicamento. Come menzionato al
punto 4, la procedura internazionale per l’esecuzione di studi di stabilità e la conseguente
determinazione della durata di conservazione sono standardizzate secondo le direttive ICH.
Derogando a queste direttive nel modo descritto, la Svizzera dimostrerebbe di richiedere
ulteriori requisiti e una quantità maggiore di dati per determinare la durata di conservazione
di un medicamento rispetto alla prassi internazionale. Le multinazionali farmaceutiche
dovrebbero così procedere a ulteriori studi o dovrebbero ampliarli solo per il mercato
svizzero. La Svizzera sarebbe così considerata un caso particolare in materia di studi di
stabilità e potrebbe ritrovarsi isolata. Per la piazza farmaceutica svizzera sarebbe
sicuramente uno svantaggio.
Va inoltre precisato che la durata di conservazione indicata nelle direttive ICH non è definita
per ciascun Paese, ma per le cosiddette «zone climatiche». Una durata di conservazione più
breve potrebbe influire negativamente soprattutto sulle esportazioni del medicamento in
questione.
Fissare in maniera abusiva una data di scadenza deliberatamente troppo breve (inferiore a
5 anni), così come menzionato nel postulato, non sarebbe nell’interesse dell’industria
farmaceutica, poiché i prodotti che non si conservano a lungo possono causare ingenti
difficoltà o problemi di tipo logistico durante lo smercio. Le ditte, infatti, sono tenute in parte a
sostituire ai grossisti la merce che sta per scadere con merce «più fresca».
Dal punto di vista economico, per le ditte farmaceutiche è quindi vantaggioso che i
medicamenti si conservino il più a lungo possibile.
1
Conformemente all’art. 58 cpv. 2 della legge sugli agenti terapeutici e all’art. 13 dell’ordinanza sui
medicamenti.
6 di 9
In un suo articolo 2 , l’Associazione delle imprese farmaceutiche in Svizzera VIPS ha spiegato
che date di scadenza più lunghe accrescono la flessibilità sul piano logistico nella produzione
e nello smercio. Possono così essere prodotte, a costi più contenuti, maggiori quantità di
farmaci destinati allo stoccaggio e si riduce il rischio economico di dover distruggere, alla
scadenza, medicamenti in stock.
Date di scadenza correttamente comprovate e determinate secondo le direttive vigenti a
livello internazionale garantiscono la qualità dei medicamenti e quindi anche la sicurezza dei
pazienti. In questo lasso di tempo (durata di conservazione) il fabbricante si fa inoltre garante
dei propri prodotti (a condizione che il medicamento sia conservato e utilizzato a regola
d’arte).
6. Stoccaggio dei medicamenti oltre la durata di conservazione
stabilita
Nella discussione sulla necessità di adottare eventuali misure per evitare che vengano
fissate abusivamente date di scadenza dei medicamenti troppo brevi occorre considerare
anche un altro problema: in determinate situazioni, i farmaci possono essere stoccati oltre la
data di scadenza, con il rischio di comprometterne la qualità, l’efficacia e la sicurezza.
Quindi, nel perseguire misure finalizzate a prolungare in modo generalizzato la durata di
conservazione dei medicamenti, occorre tenere conto del fatto che questo problema si
acuirebbe.
Lo stoccaggio di medicamenti oltre la data di scadenza può verificarsi:
6.1 A livello di paziente / utilizzatore
All’origine dei medicamenti prescritti, utilizzati e conservati anche oltre la data di scadenza vi
è principalmente la mancanza di compliance, ossia di aderenza terapeutica, da parte del
paziente / dell’utilizzatore. Se i consigli del medico (prescrizione) in merito all’assunzione di
un farmaco sono seguiti opportunamente, non dovrebbero verificarsi rimanenze.
Le rimanenze di medicamenti acquistati senza ricetta medica o di medicamenti di pronto
soccorso possono spiegarsi invece in due modi: o si tratta di prodotti acquistati «come
scorta» o «per ogni evenienza» (p.es. i medicamenti per la farmacia di viaggio o per il
trattamento di un’allergia che può manifestarsi improvvisamente), oppure si tratta di prodotti
rivelatisi inefficaci o mal tollerati. La percentuale effettiva di farmaci che scadono soltanto
perché la durata di conservazione non è sufficientemente lunga (p.es. pomate per ferite,
spray disinfettanti ecc.) non è facile da determinare.
6.2 A livello di commercio al dettaglio o all’ingrosso
Nelle farmacie, drogherie o anche nel commercio all’ingrosso lo stoccaggio di medicamenti
oltre la loro data di scadenza può verificarsi, ad esempio, quando il comportamento in
materia di prescrizione dei medici cambia. È possibile prevenire e minimizzare questo
problema mediante un monitoraggio e una gestione accurata degli stock.
6.3 In ospedale
In ospedale, questo fenomeno concerne soprattutto i medicamenti che vengono utilizzati
raramente, ad esempio gli antidoti (sieri antiveleno) o alcuni emoderivati. Per evitare che una
parte di tali farmaci arrivi alla scadenza inutilizzata si potrebbe prolungarne la durata di
conservazione. Tuttavia, per evitare sprechi di grosse quantità di medicamenti, è possibile
2
vipsdossier 5/10, gennaio 2010.
7 di 9
adeguare sistematicamente la strategia di ordinazione al fabbisogno del momento (p.es.
ordinando più spesso piccole quantità di prodotto).
6.4 Nelle scorte dell’esercito
Le grandi scorte di medicamenti dell’esercito per i casi d’urgenza possono rimanere in
giacenza ben oltre la data di scadenza. Per rimediare a questo problema è ipotizzabile
sottoporre la merce in stock a controlli supplementari da parte di un laboratorio qualificato e
prolungarne la durata di conservazione dopo una valutazione scientifica dei risultati di detti
test.
7. Prolungamento della durata di conservazione dei medicamenti:
vantaggi e rischi
Per poter stimare i potenziali vantaggi di una durata di conservazione dei medicamenti più
lunga, ad esempio per quanto riguarda i risparmi sui costi, è necessario contrapporre tali
vantaggi ai possibili rischi.
7.1 Vantaggi di un prolungamento generalizzato della durata di conservazione
dei medicamenti
Da un punto di vista economico (risparmi sui costi), un prolungamento generalizzato della
durata di conservazione dei medicamenti potrebbe essere vantaggioso nei seguenti casi:
x per i privati, date di scadenza più lunghe sarebbero interessanti soprattutto per i
medicamenti di pronto soccorso e per le farmacie di viaggio;
x ai malati cronici, che devono seguire un trattamento di lunga durata, potrebbero
essere prescritte confezioni più grandi e quindi più economiche;
x i commercianti potrebbero ordinare partite di medicamenti più grosse, poiché si
ridurrebbe il rischio di dover distruggere le rimanenze che hanno superato la data di
scadenza; inoltre l’ordinazione di quantità maggiori farebbe loro beneficiare di sconti
più importanti e, quindi, di prezzi più convenienti;
x anche gli ospedali, per gli stessi motivi dei commercianti, potrebbero trarre profitto da
date di scadenza più lunghe.
7.2 Rischi di un prolungamento generalizzato della durata di conservazione
dei medicamenti
Come menzionato al punto 6, un prolungamento generalizzato della durata di conservazione
dei medicamenti potrebbe aumentare il rischio di uno stoccaggio dei farmaci oltre la loro data
di scadenza.
Per un paziente / utilizzatore, i rischi seguenti potrebbero farsi più acuti o più frequenti:
x utilizzazione di un medicamento la cui efficacia non è più garantita: nel peggiore dei
casi ciò significa assumere un farmaco inefficace e sottoporsi a una terapia inutile;
x utilizzazione di un medicamento la cui sicurezza non è più garantita: nel peggiore dei
casi possono insorgere effetti indesiderati gravi, dovuti a un prodotto di degradazione
potenzialmente tossico;
x utilizzazione di un medicamento la cui qualità non soddisfa più i requisiti stabiliti,
poiché ad esempio è stato immagazzinato oltre la durata di scadenza e in condizioni
non controllate (temperatura elevata, umidità eccessiva ecc.): in questo caso sono
ipotizzabili reazioni di intolleranza dovute a prodotti di degradazione o a un elevato
carico microbico.
8 di 9
8. Riassunto e conclusioni
La durata di conservazione di un medicamento viene proposta dal richiedente, nell’ambito di
una domanda di omologazione o di modifica della medesima, e approvata da Swissmedic
dopo un esame dei relativi dati. Affinché i nuovi medicamenti siano messi a disposizione dei
pazienti il più rapidamente possibile, spesso viene proposta una durata di conservazione più
breve, prolungata soltanto in seguito su richiesta del titolare dell’omologazione sulla base dei
dati corrispondenti. Swissmedic può fissare una data di scadenza più breve se, nel quadro
della sorveglianza del mercato, constata che i parametri qualitativi non possono essere
rispettati durante l’intera durata di conservazione del farmaco.
Ciò nonostante, non sono date le basi legali che conferiscono a Swissmedic la facoltà di
obbligare d’ufficio il titolare di un’omologazione a prolungare la durata di conservazione di un
medicamento ordinando lo svolgimento di ulteriori studi.
Un simile procedimento sarebbe inoltre in contrasto con la prassi internazionale in materia di
determinazione della durata di conservazione di un medicamento. Derogando alle esigenze
stabilite nelle direttive ICH sugli studi di stabilità (cfr. punto 5.2), riconosciute a livello
internazionale, la Svizzera potrebbe ritrovarsi isolata, ciò che danneggerebbe la piazza
farmaceutica svizzera.
Nel postulato si parte dal presupposto che il fabbricante di un medicamento abbia interesse
a fissare abusivamente date di scadenza dei medicamenti troppo brevi al fine di aumentare
la cifra d’affari e il volume delle vendite. Ciò si contrappone tuttavia al fatto che una durata di
conservazione più lunga possibile permette una maggiore flessibilità sul piano logistico nella
produzione e nello smercio ed è quindi interessante, sul piano economico, anche per il
fabbricante. In tal modo si possono produrre e stoccare maggiori quantità di farmaci, a costi
più contenuti. Una durata di conservazione più lunga riduce inoltre il rischio economico di
dover distruggere partite di medicamenti in stock che hanno superato la data di scadenza.
Al Consiglio federale preme trovare soluzioni per ridurre i costi della sanità. A suo parere,
tuttavia, prolungare in modo generalizzato la durata di conservazione dei medicamenti
contribuirebbe soltanto marginalmente a ridurre i costi. Vi sono infatti soluzioni più efficaci
per realizzare economie e sgravare il sistema sanitario. Inoltre, va considerato che per
prolungare in modo generalizzato la durata di conservazione dei medicamenti sarebbero
necessari studi supplementari o più approfonditi da parte del fabbricante. Ciò potrebbe a sua
volta provocare un rialzo del prezzo dei farmaci e azzerare i possibili risparmi.
Un prolungamento generalizzato della durata di conservazione dei medicamenti accresce il
rischio che tali prodotti vengano stoccati oltre la loro data di scadenza (cfr. punto 6).
Secondo il Consiglio federale, i pericoli per la salute dei pazienti che ne deriverebbero
sarebbero di gran lunga superiori ai vantaggi in termini di possibili risparmi.
Per i suddetti motivi, il Consiglio federale non ritiene opportuno definire misure per
prolungare in modo generalizzato la durata di conservazione dei medicamenti in Svizzera.
9 di 9