Costo di acquisto - "PARTHENOPE"
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Costo di acquisto - "PARTHENOPE"
Corso di bilancio e principi contabili Nona lezione: n Le rimanenze di magazzino Prof. Alessandro Zattoni - Università Parthenope di Napoli 1 Le rimanenze nello SP C) ATTIVO CIRCOLANTE I - Rimanenze: 1) materie prime, sussidiarie e di consumo; 2) prodotti in corso di lavorazione e semilavorati; 3) lavori in corso su ordinazione; 4) prodotti finiti e merci; 5) acconti. I valori collegati alle rimanenze nel CE Nel CE appaiono le voci riferite alle variazioni delle rimanenze dei vari elementi del magazzino: n n n variazioni delle rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (A.2); variazioni dei lavori in corso su ordinazione (A.3); variazioni delle rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (B.11). Il “segno” delle variazioni delle rimanenze nel CE Voce Variazioni rimanenze dei prodotti in corso di lavorazione, semilavorati e finiti (A.2) Variazioni lavori in corso su ordinazione (A.3) Variazioni rimanenze di materie prime, sussidiarie, di consumo e merci (B.11) Incremento Decremento + - (increm. (decrem. Valore prod.) Valore prod.) + - (increm. (decrem. Valore prod.) Valore prod.) - + (decrem. Costi prod.) (increm. Costi prod.) Il criterio generale di valutazione delle rimanenze (1): “COST OR MARKET” u Codice Civile: u «le rimanenze … sono iscritte al costo di acquisto o di produzione, calcolato secondo il n. 1 (cfr. immobilizzazioni), ovvero al valore di realizzazione desumibile dall’andamento del mercato se minore» (art. 2426, c.1, n.9). u PC n.13: u costi da rinviare al futuro prudenzialmente svalutati quando il valore di mercato dei beni in magazzino raggiunga livelli inferiori (non è possibile includere nel valore dei beni parte del margine reddituale in formazione). Il criterio generale di valutazione delle rimanenze (2) uPC n.13: u u valutazione separata per ogni tipologia di bene presente in magazzino (codice magazzino); costo comprensivo del complesso delle spese sostenute per avere la disponibilità delle giacenze nel luogo e nella condizione in cui si trovano al momento della valutazione. Le rimanenze di materie e prodotti: il costo storico Costo unitario MATERIE PRIME, SUSSID. E DI CONSUMO, MERCI Costo di acquisto – resi, abbuoni, sconti commerciali + oneri accessori d’acquisto + costi ricevimento, controllo, immagazzinaggio PRODOTTI IN CORSO DI LAV., SEMILAV. E FINITI Costi diretti di produzione + quota ragionevolmente imputabile di costi indiretti Le rimanenze di materie e prodotti: il valore di realizzazione Valore di mercato MATERIE PRIME, SUSSID. E DI CONSUMO, MERCI PRODOTTI IN CORSO DI LAV., SEMILAV. E FINITI Costo di sostituzione Valore netto di realizzo Costo con il quale in normali condizioni di gestione un bene può essere riacquistato Prezzo di vendita - Costi completamento - Costi di distribuzione Altre condizioni per la determinazione del valore di mercato La determinazione del valore di realizzazione desumibile dal mercato avviene considerando: per le materie prime il valore di mercato coincide con il costo di sostituzione, ossia il costo “con il quale in normali condizioni di gestione una determinata voce in magazzino può essere riacquistata”; un dato tendenziale (trend di mercato) più che puntuale (valore al 31/12); le singole voci, ed evitando compensazioni tra le svalutazioni sui beni con valore di mercato inferiore al costo con gli utili sperati sui beni con valore di mercato superiore al costo. Esempio di applicazione del principio del minor valore tra costo e mercato A B C D Prodotto finito Z: Costo storico 1.000 1.000 1.000 1.000 Prezzo di vendita 1.200 1.030 1.000 900 1.100 930 900 800 1.000 930 900 800 Valore netto di realizzo (Pv – 100 di costi di completamento e costi diretti di vendita) Valutazione del prodotto finito Z in magazzino I metodi di determinazione del costo dei beni fungibili L’art. 2426 (c. 1, punto 10), dispone che il costo dei beni fungibili può essere calcolato secondo i seguenti metodi (ritenuti tutti ugualmente ammissibili dal PC n. 13): n “media ponderata”; n “primo entrato, primo uscito” (FIFO); n “ultimo entrato, primo uscito” (LIFO); … sempre che la valutazione non possa convenientemente essere fatta “a costi specifici”, cioè al loro effettivo costo di acquisto. I metodi di determinazione del costo dei beni fungibili Il metodo del costo medio ponderato prevede due alternative: n n per periodo: comporta il calcolo di una media dei prezzi di acquisto dei beni ponderata per le quantità acquistate; per movimento: comporta la determinazione di un nuovo costo ponderato ogni qual volta si verifica un nuovo acquisto; il costo medio ponderato così calcolato è utilizzato per valorizzare gli scarichi immediatamente seguenti. I metodi di determinazione del costo dei beni fungibili Il metodo FIFO ipotizza una movimentazione delle rimanenze razionale: n n si utilizzano o si vendono quelle da più tempo disponibili; restano in magazzino le quantità relative agli acquisti o produzioni più recenti. I metodi di determinazione del costo dei beni fungibili Il metodo LIFO ha due varianti: n n quello continuo ipotizza che i beni in uscita dal magazzino siano quelli acquistati più di recente e che le rimanenze siano costituite da beni entrati nei primi periodi; quello a scatti: w nel primo periodo valuta le rimanenze al costo medio ponderato di acquisto o di fabbricazione; w negli altri esercizi valuta la quantità all’inizio e alla fine del periodo: a) gli incrementi vengono valutati al costo medio ponderato dell’esercizio e si aggiungono ai valori preesistenti; b) i decrementi riguardano gli scatti formatisi per ultimi. LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI BENI FUNGIBILI Esempio 1 (materie e merci) (a) t1: lotto A: 100 u * 1.000 t2: lotto B: 240 u * 1.200 t3: lotto C: 110 u * 900 450 80 A 150 B 30 C 20 A 90 B 80 C Possibilità: n n n n Costo effettivo Costo medio ponderato Costo LIFO Costo FIFO RIMANENZE FINALI = 190 LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI BENI FUNGIBILI Esempio 1 (materie e merci) (b) 1. COSTO EFFETTIVO DI ACQUISTO 20 x 1.000 = 20.000 90 x 1.200 = 108.000 80 x 900 = 72.000 200.000 2. COSTO MEDIO PONDERATO 100 * 1.000 + 240 * 1.200 + 110 * 900 = 450 = 1.082,2 * 190 = 205.622 3. LIFO (LAST IN FIRST OUT) 100 * 1.000 = 100.000 a partire dai lotti “più lontani” 90 * 1.200 = 108.000 208.000 4. FIFO (FIRST IN FIRST OUT) 110 * 900 = 99.000 a partire dai lotti “più vicini” 80 * 1.200 = 96.000 195.000 LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI BENI FUNGIBILI – Esempio 2 (a) Data 10/4/x Q.acq. 800 p. acq 2.000 v.acq. q. usc. 1.600.000 5/5 q. rim. 800 700 100 2/7 600 2.200 1.320.000 700 2/9 400 2.250 900.000 1.100 20/10 500 31/12 TOT. 600 600 1.800 3.820.000 1.200 Costo medio ponderato = 3.820.000 : 1.800 = 2.122,22 * 600 = 1.273.333 Fifo = (400 * 2.250) +(200 * 2.200) = 1.340.000 : 600 = = costo unitario 2.233 Lifo = (100 * 2.000) + (500 * 2.200) = 1.300.000 : 600 = = Costo unitario 2.167 LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DEI BENI FUNGIBILI- Esempio 2 (c) IL METODO DEL LIFO A SCATTI Anno Rim. Finale 2001 25 2002 40 2003 52 2004 32 2005 45 Scatto + 25 + 15 + 12 - 20 + 13 C.M.P. Valore dell’anno 30 25 * 30 = 750 34 750 + (15* 34) =1.260 35 1.260 + (12 * 35) =1.680 42 750 + (7*34) =988 43 988 + (13*43) = 1.547 IL VALORE DI MERCATO E LE SVALUTAZIONI I costi unitari vanno confrontati con il valore di mercato alla chiusura dell’esercizio e si deve scegliere il minore. - 31/12/x: costo 100, valore mercato 80 Valutazione = 80 - 31/12/x+1: costo 100, valore mercato 110 Valutazione = 100 Il minor valore non può essere mantenuto negli esercizi successivi se vengono meno i motivi che lo hanno originato. La svalutazione può essere effettuata con metodo diretto o con metodo indiretto (utilizzando fondi svalutazione). Per maggiore chiarezza, prima occorre rilevare le RF al costo e poi svalutarle con l’impiego di un fondo distinto di rettifica. I PRODOTTI IN CORSO DI LAVORAZIONE Secondo il documento 13: • i semilavorati hanno identità fisica definita; ai fini della valutazione sono del tutto equiparabili alle materie prime; • i prodotti in corso di lavorazione sono materiali e componenti in fase di avanzamento non identificabili fisicamente in modo univoco; ai fini della valutazione si devono individuare gli elementi che sono allo stesso stadio di produzione e attribuire loro la parte di costi di produzione sostenuta. LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DEI PRODOTTI (1) LO SCHEMA DEL COSTO DI PRODOTTO Materiali indiretti Altri costi di produzione Manodopera indiretta Costi generali di produzione Base di allocazione PRODOTTO COSTI INDIRETTI COSTI DIRETTI Materiali diretti Manodopera diretta Altricosti diretti LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DEI PRODOTTI (2) art. 2426, n.1), “Il costo di produzione comprende tutti i costi direttamente imputabili al prodotto ... Un esempio Prodotto A: materie 5Kg * 3 €/KG manodopera diretta 2h * 28 €/H servizi esterni 8 €/pezzo totale costi diretti unitari = = = = 15,00 + 56,00 + 8,00 + 79,00 … Può comprendere anche altri costi, per la quota ragionevolmente imputabile al prodotto, relativi al periodo di fabbricazione. LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DEI PRODOTTI (3) DOCUMENTO N. 13 - PRINCIPI CONTABILI CNDC-CNR raccomanda che si attribuiscano solo i costi indiretti che hanno contribuito a portare le giacenze di magazzino nel luogo e nelle condizioni in cui si trovano. Ovvero: • sono inclusi i costi indiretti industriali (ammortamenti, manodopera indiretta, manutenzioni, etc.); • sono esclusi i costi indiretti amministrativi, commerciali, di ricerca e sviluppo, straordinari, oneri finanziari (con eccezioni). Per imputare i costi indiretti industriali si deve scegliere una base di ripartizione. Il coefficiente di imputazione: tot € di costi indiretti per una unità della base LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DEI PRODOTTI (4) Un esempio…. Ammortamenti Manutenzioni Manodopera indiretta = 10.000,00 = 2.000,00 = 4.000,00 = 16.000,00 € Base di riparto prescelta: ore di lavoro diretto (MOD) = 5.000 di cui: 2.000 ore dedicate a A (Q=1.000 u) 3.000 ore dedicate a B (Q = 3.000 u) totale costi indiretti = 16.000,00_______ totale base 5.000,00 = 3,20 €/h da moltiplicare per: • 2.000 / 1.000 = 2 ore lavoro dedicate ad 1 unità di A • 3.000 / 3.000 = 1 ore dedicate ad 1 unità di B LA DETERMINAZIONE DEL COSTO DI PRODUZIONE DEI PRODOTTI (5) Un esempio (segue) Prodotto A: Costi diretti materie 5Kg * 3 €/KG manodopera diretta 2h * 28 €/H servizi esterni 8 €/pezzo Totale costi diretti unitari = = = = 15,00 + 56,00 + 8,00 + 79,00 Costi indiretti Quota costi indiretti (2 * 3,20) Totale costo unitario = 6,40 = 85,40 I lavori in corso su ordinazione: elementi caratterizzanti I lavori in corso su ordinazione assumono le seguenti caratteristiche: carattere formale: deve esistere un contratto con il cliente; oggetto: realizzazione di opere (beni o servizi) risultanti da un unico progetto, secondo le specifiche tecniche fornite dal cliente; durata delle attività: normalmente ultrannuale. Le rimanenze di lavori in corso su ordinazione: il criterio base di valutazione I lavori in corso su ordinazione possono essere valutati: w al costo di produzione, entro i limiti in cui esso è recuperabile attraverso i futuri ricavi di vendita (valore di realizzo diretto); w sulla base della “percentuale di completamento”. I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE: I CRITERI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE Secondo l’art. 2426, n.11) i lavori in corso su ordinazione “possono essere valutati sulla base dei corrispettivi maturati con ragionevole certezza” (percentuale di completamento). I due criteri alternativi di valutazione: 1. Metodo del ”contratto completato” (al costo) valutazione in base a costi specifici (scheda di commessa); usato in condizioni di incertezza tali da rendere inattendibili le stime. 2. Metodo della “percentuale di completamento o di avanzamento” valutazione in base alla quota di ricavo maturata nell’esercizio; usato quando i dati sono sicuri (contratto irrevocabile, etc.). I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE: I CRITERI ALTERNATIVI DI VALUTAZIONE Il metodo della percentuale di completamento prevede: 1. la stima dei ricavi complessivamente derivanti dalla commessa; 2. la predisposizione di un preventivo di costo distinto nelle diverse fasi di articolazione dei lavori; 3. la stima del grado di avanzamento dei lavori (ad es. facendo un rapporto tra costi sostenuti e costi preventivati). I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (1) A) Il “metodo della percentuale di avanzamento” si fonda sui seguenti parametri: • corrispettivi pattuiti; • stato di avanzamento dei lavori. B) Il “metodo della commessa completata” prevede che: • le rimanenze vengano valutate al costo sostenuto; • l'imputazione dell'utile sulla commessa avvenga nell'esercizio in cui sono consegnate le opere o ultimati i servizi. I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (1) Esempio L'impresa ha accettato di produrre una commessa biennale del valore complessivo di Euro/mil. 250. L'impresa ritiene di sostenere costi complessivi pari a Euro/mil. 200, di cui 80 (40%) nel primo anno e 120 (60%) nel secondo anno. Si costruisca il conto economico dell'impresa produttrice nei due esercizi utilizzando il metodo della percentuale di completamento e quello della commessa completata I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (2) Metodo della percentuale di avanzamento Anno 1 Conto economico Costi……80 Utile…....20 Conto economico Opere in corso Opere in (40% x 250)..100 corso……100 Costi……120 Utile……...30 Stato patrimoniale Opere in corso .....100 Anno 2 Ricavi….250 Stato patrimoniale Clienti....250 I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE (3) Metodo della commessa completata Anno 1 Conto economico Costi……80 Opere in corso….80 Utile…......0 Stato patrimoniale Opere in corso .….80 Anno 2 Conto economico Opere in Ricavi…250 corso……80 Costi…..120 Utile….....50 Stato patrimoniale Clienti....250 I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE: ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE Esempio Si è concluso un contratto per la costruzione di una nave. Il prezzo pattuito è pari a 120.000 euro e si prevede di sostenere costi complessivi per 80.000. Nell'arco del periodo di produzione, pari a 3 anni, si prevede di sostenere i seguenti costi: - al 1° anno costi sostenuti 20.000: - al 2° anno costi sostenuti 30.000: - al 3° anno costi sostenuti 30.000. Si determini il valore dei beni in corso su ordinazione nei tre esercizi utilizzando il metodo della percentuale di completamento e quello della commessa completata. I LAVORI IN CORSO SU ORDINAZIONE: ESEMPIO DI APPLICAZIONE DEI CRITERI DI VALUTAZIONE A) al 1° anno costi sostenuti 20.000: - valutazione 1° metodo = 20.000 - valutazione 2° metodo = (20.000/80.000) * 120.000 = 30.000 B) al 2° anno costi sostenuti 50.000 (= 20.000 + 30.000): - valutazione 1° metodo = 50.000 - valutazione 2° metodo = (50.000/80.000) * 120.000 = 75.000 C) al 3° anno costi sostenuti 80.000 (= 20.000 + 30.000 + 30.000) e cessione del bene con un ricavo di 120.000: - valutazione 1° metodo = 0 - valutazione 2° metodo = 0. IL CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA Le disposizioni civilistiche prevedono che la NI fornisca le seguenti informazioni relative alle rimanenze: • criteri di valutazione utilizzati e metodo di costo adottato; • criteri impiegati per la svalutazione e l’eventuale rivalutazione; • eventuale cambiamento di metodo di valutazione e effetto sul CE; • gravami esistenti sui beni in magazzino (ad esempio pegni); • eventuali interessi passivi inclusi nel costo di produzione; • differenza tra il valore delle rimanenze a prezzi correnti e la valutazione di bilancio (se inferiore). IL CONTENUTO DELLA NOTA INTEGRATIVA Le disposizioni civilistiche prevedono che la NI fornisca le seguenti informazioni relative ai lavori in corso su ordinazione: • criteri di valutazione adottati, specificando e motivando la scelta del metodo di misurazione dello stato di avanzamento; • gli ammontari significativi degli impegni, specie per i lavori da eseguire; • le incertezze e le attività / passività potenziali relative al contratto; • l’impegno dei corrispettivi aggiuntivi compresi nelle rimanenze; • i rapporti con i consorzi ai quali l’azienda partecipa. LE REGOLE IASB Lo IAS 2 (Inventories) si applica alle rimanenze di magazzino ad esclusione delle attività biologiche prima del raccolto, delle commesse di lunga durata, e degli strumenti finanziari. Le rimanenze di magazzino devono essere valutate al minore tra il costo di acquisto e il valore di realizzo. Fanno eccezione: a) le rimanenze di prodotti agricoli e minerari, che dopo il raccolto sono valutati al valore netto di realizzo (valore firm specific); b) i generi di largo consumo detenuti da intermediari commerciali, che sono valutati al fair value (valore di mercato) diminuito del costo di vendita. LE REGOLE IASB A seconda del tipo di beni, si modifica il criterio per calcolare il costo: a) per i beni infungibili, il costo deve essere specifico, ossia calcolato per ogni unità del bene; b) per i beni fungibili, si deve utilizzare il metodo FIFO o il metodo della media ponderata; non è ammesso il LIFO. Secondo lo IAS 11 (Construction contracts) le commesse a lungo termine devono essere valutate con il metodo della percentuale di completamento. Il metodo della commessa completata è applicabile solo quando il risultato della commessa non può essere stimato con attendibilità.