Ai gentili clienti Loro sedi VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI

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Ai gentili clienti Loro sedi VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI
Capitale sociale: Euro 50.000,00 i.v.
Sede Legale: Milano 20121, Piazza S. Angelo 1
Tel.:+39.02.54123457 - +39.02.65560922
Ai gentili clienti
Loro sedi
VALUTAZIONE DELLE RIMANENZE DI MAGAZZINO
Con l’approssimarsi della fine del periodo di imposta 2014 tutte le aziende con periodo di
imposta coincidente con l’anno solare, devono redigere con la massima diligenza l'inventario
fisico delle rimanenze di magazzino con riferimento al 31.12.2014, a prescindere dall’obbligo o
meno della tenuta della contabilità di magazzino (vedi punto 6). In particolare, si rende
necessario provvedere alla valutazione delle giacenze di magazzino esistenti presso l'impresa, i
suoi magazzini e depositi, le sue eventuali unità locali, ovvero anche presso terzi (per esempio in
conto deposito o in conto lavorazione).
La valutazione delle rimanenze a fine esercizio dà l'occasione per verificare che la giacenza
effettiva corrisponda a quella contabile.
I beni che costituiscono giacenze di magazzino sono suddivisi nel codice civile, ed in particolare
negli schemi di stato patrimoniale e conto economico, in:
 materie prime: materiali acquisiti da terze economie e destinati ad essere direttamente
inglobati nei prodotti finiti;
 materie sussidiarie: materiali destinati ad essere utilizzati per il completamento dei
prodotti;
 materiali di consumo: materiali usati indirettamente nella produzione;
 merci: beni destinati alla rivendita, senza ulteriori lavorazioni;
 prodotti in corso di lavorazione: beni che non hanno ancora terminato il ciclo di
produzione e che non hanno ancora raggiunto un’identità fisica ben definita;
 semilavorati: beni che, pur non avendo ancora terminato il ciclo di produzione, hanno
raggiunto una loro identità fisica e contabile;
 prodotti finiti: beni che sono pronti per la commercializzazione;
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[email protected] - [email protected] - www.csaconsulting.eu
P.Iva : 07999590966 - Registro Imprese di Milano REA MI 1996312
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 lavori in corso su ordinazione: si tratta di opere, complessi di opere, forniture di beni e
servizi, eseguite su ordinazione del committente in base a contratti di durata
generalmente ultrannuale, non ancora concluse alla fine dell’esercizio.
Procedura inventario e valutazione delle rimanenze di fine periodo
La presente procedura ha quale finalità la definizione delle modalità operative di valutazione
delle rimanenze di magazzino relative a merci, materie prime, prodotti in corso di lavorazione e
prodotti finiti esistenti al termine del periodo considerato, sia presso i magazzini dell'impresa,
che presso terzi (in conto deposito, conto lavorazione, ecc.).
1) Separazione delle merci per natura
Devono essere indicate le giacenze secondo i seguenti criteri:
- Materie prime;
- Prodotti in corso di lavorazione;
- Lavori e servizi in corso su ordinazione;
- Prodotti finiti.
Inoltre le merci entro le categorie sopra definite devono essere raggruppate secondo una distinta
analitica per categorie omogenee (per natura e valore) con l'indicazione del criterio valutativo
adottato.
Per le materie in corso di lavorazione, ad esempio si deve procedere alla redazione di distinta
analitica di tutti i lavori e servizi su ordinazione in corso di esecuzione con l'indicazione del
criterio valutativo adottato (costo di produzione o corrispettivo pattuito), nonché del costo
industriale sostenuto o corrispettivo ragionevolmente maturato fino alla data medesima.
N.B.: Si ricorda che, nel caso di commesse di durata ultrannuale, sarà anche necessario
predisporre un prospetto illustrativo dei criteri di calcolo adottati, da allegare alla successiva
dichiarazione dei redditi.
2) Inventario
Si suggerisce la adozione della seguente metodologia di inventariazione:
Individuazione delle merce
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Le merci possono essere:
a) di proprietà della azienda presso la sua sede;
b) di proprietà di terzi presso la azienda;
c) di proprietà della azienda presso terzi.
Le merci al punto a) devono essere separate dalle b) e devono essere inventariate come di seguito
descritto; le merci c) devono essere valorizzate sulla base delle risultanze fisiche dell'apposito
registro delle merci di proprietà presso terzi.
Se l'inventario viene effettuato nei primi giorni del periodo successivo a quello di riferimento, le
merci consegnate con d.d.t. successivamente al termine non devono essere incluse nell'inventario
e valorizzate come rimanenze.
3) Conta fisica
Si procede alla conta fisica con appositi blocchi a tagliandi in tre copie matrice, madre e figlia
(sono disponibili moduli appositi presso Buffetti).
Si procede ad una stampa delle giacenze di magazzino e di tutti i codici articoli attivi.
L'addetto, compiuta la identificazione del bene e del relativo codice, definisce la quantità, la
riporta i dati sul tagliando nel blocco numerato ed appone sulle merci due tagliandi, madre e
figlia, di diverso colore.
La matrice rimane sul blocco. Con l’apposizione sulla merce inventariata dei tagliandi madrefiglia, si identifica la merce inventariata da quella da inventariare.
Ogni squadra di addetti deve disporre di tagliandi con numerazione differente ( da 001 a 400 i
primi, da 401 a 800 i secondi e così via) Completata la inventariazione di tutti i prodotti, un
addetto provvede ad imputare le quantità inventariate con le matrici presenti sui diversi blocchi,
con le quantità contate, partendo da un elenco merci a quantità = 0.
Si evita così di contare due volte la stessa merce, di non contarla, e si ovvia alla circostanza che
la stessa merce possa essere presente in più parti della azienda.
4) Controlli Campione
I tagliandi madre-figlia, apposti sulle merci inventariate sono di diverso colore: essi riportano il
codice dell’articolo, la quantità inventariata.
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Devono essere predisposti dei controlli a campione sulle conte effettuate: un addetto provvederà
a ricontare alcuni articoli significativi, trattenendo il tagliando madre. La presenza del solo
tagliando figlia, consente di individuare gli articoli soggetti a controllo campione.
5) Valorizzazione
I criteri di valorizzazione addottati (raccomandato il costo medio) vengono applicate alle
risultanze fisiche cosi ottenute.
Si precisa, infine, che l'art.2426, comma 10 C.C., prevede che qualora la valorizzazione del
magazzino effettuata con uno dei metodi consentiti: costo medio ponderato annuale, Fifo, Lifo
(non consentito per le società che predispongono il bilancio di esercizio con l’applicazione degli
Ias) differisca in misura apprezzabile dai costi correnti, la differenza dovrà essere indicata, per
categoria di beni, nella nota integrativa. Qualora ci si trovasse in tale situazione si dovrà redigere
quindi un prospetto con l'indicazione di entrambi i valori, solo in sede di inventario di fine anno.
6) Decorrenza e cessazione dell’obbligo di tenuta della contabilità di magazzino
L’obbligo di tenuta della contabilità di magazzino decorre dal secondo periodo d’imposta
successivo a quello in cui l’impresa, per la seconda volta consecutivamente, ha superato
congiuntamente i seguenti limiti:
 ricavi di esercizio di cui all’art. 85 del TUIR
euro 5.164.568,99
 rimanenze di magazzino di cui agli artt. 92 e 93 del TUIR
euro 1.032.913,80
Restiamo a disposizione per eventuali chiarimenti.
Cordiali saluti.
Csa International Consulting Srl
(Antonella Tarsia Morisco)
Milano, 17 dicembre 2014
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