L`invasione del tritatutto
Transcript
L`invasione del tritatutto
L'INVASIONE DEI TRITATUTTO Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Partendo dall’incipit di Laura Walter e con il coordinamento dei propri docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi appresso indicate: Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di Aversa – Classe IV D Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di Aversa – Classe IV E Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano – Plesso Sperone – Classe V A III Circolo Didattico di Nocera Inferiore - Classe III A Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe III B II Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III D I.C. Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa – Classi III C/D I.C. III “Rodari - Annecchino” di Pozzuoli – Classe III A Scuola Primaria “Abbé J.M. Trèves” di Saint Vincent - Classe III Istituto Comprensivo di Forino - Scuola Primaria “G. Vespucci” - Classe IV B Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese – Classe V A Editing a cura di: Cristina Rolle Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali Ente Formatore per docenti accreditato MIUR Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani Staffetta Bimed/Exposcuola 2014 Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero Direzione e progetto scientifico Andrea Iovino Monitoraggio dell’azione e ottimizzazione delle procedure Ermelinda Garofano Segreteria di Redazione e responsabili delle procedure Valentina Landolfi Margherita Pasquale Francesco Rossi Staff di Direzione e gestione delle procedure Angelo Di Maso Adele Spagnuolo Responsabile per l’impianto editoriale Marisa Coraggio Grafica di copertina: l’Istituto Europeo di Design, Torino Docente: Sandra Raffini Impaginazione Tullio Rinaldi Ermanno Villari Relazioni Istituzionali Nicoletta Antoniello Piattaforma BIMEDESCRIBA Gennaro Coppola Angelo De Martino Amministrazione Rosanna Crupi Annarita Cuozzo Franco Giugliano I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale RINGRAZIAMENTI I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2014 si realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dalle istituzioni e dai Comuni che la finanziano perché ritenuta esercizio di rilevante qualità per la formazione delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana Staffetta 2014 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Pinerolo, Moncalieri, Castellamonte, Torre Pellice, Forno Canavese, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo Torinese, Sicignano degli Alburni, Petina, Piaggine, San Giorgio a Cremano, l’Associazione in Saint Vincent e l’Associazione Turistica Pro Loco di Castelletto Monferrato. La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di presentazione dei Racconti 2014 dai Comuni di Moncalieri, Salerno, Pinerolo e dal Parco Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti. Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il buon esito della Staffetta 2014 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR 01/10/2013 0102715P del PROT SCA/GN/1047-1 Partner Tecnico Staffetta 2014 Si ringraziano per l’impagabile apporto fornito alla Staffetta 2014: i Partner tecnici UNISA – Salerno, Dip. di Informatica; Istituto Europeo di Design - Torino; Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly Company; il partner Must Certipass, Ente Internazionale Erogatore delle Certificazioni Informatiche EIPASS By Bimed Edizioni Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo (Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura) Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected] La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2014 viene stampata in parte su carta riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per il futuro di ognuno di noi… Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di recupero e riciclo di materiali di scarto. La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola 2013/2014 Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero. Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo) senza l’autorizzazione scritta dell’Editore. La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola. La Staffetta 2013/14 riceve: Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana Patrocini: Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia, Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ministero dell’Ambiente PRESENTAZIONE Quante attenzioni, quanta positiva tensione e quanto straordinario e felice impegno nella Staffetta di quest’anno. L’emozione che abbiamo provato quando il Presidente della Repubblica ha conferito alla Staffetta la Medaglia di Rappresentanza è stata grande ma ancora e di gran lunga maggiore è stata, l’emozione, nel vedere gli occhi dei nostri ragazzi in visita al Quirinale. Ho avvertito in quegli occhi l’orgoglio di chi sentiva di essersi impegnato in un’attività che le istituzioni gli stavano riconoscendo … È quello che vorrei vedere negli occhi di quei tanti giovani che dopo la scuola, a conclusione del proprio ciclo d’istruzione, invece, in questo tempo sentono l’apprensione di un contesto che, probabilmente, dovrebbe sancire la Staffetta come buona prassi da adottare in funzione del divenire comune. Cos’è, in fondo la Staffetta? E’ un format educativo, un esercizio imperdibile per l’acquisizione gli strumenti necessari a affrontare LA VITA sentendo lo straordinario dono della vita. La Staffetta è una sfida in cui tutti si mettono insieme stando dalla stessa parte, sentendo anche le entità lontane come i compagni di un cammino comune … L’altro che diventa te stesso … Questo è la Staffetta un momento che dura un intero anno e che alla fine ti mette nella condizione di sentirti più forte e orgoglioso per quello che è stato fatto, insieme a tanti altri che hanno concorso a realizzare un prodotto che alla fine è la testimonianza di un impegno che ci ha visti UNITI (!) in funzione di un obiettivo … Si tratta di quello di cui ha bisogno il Paese e di quello che appare indispensabile per qualificare il tempo e lo spazio che stiamo attraversando. Andrea Iovino L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola italiana. Questo è il secondo anno che operiamo in partnership con Bimed per la realizzazione della “Staffetta di scrittura Creativa e di Legalità”. Siamo orgogliosi di essere protagonisti di questa importante avventura che, peraltro, ci consente di raggiungere e sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per molti ancora poco conosciuto, tema che attiene la cultura digitale. Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia e di internet: tutti elementi che hanno rivoluzionato il mondo, dalle amicizie, al tempo libero,lo studio, il lavoro e soprattutto il modo di reperire informazioni. L’innovazione ha travolto il mondo della produzione, dei servizi e dell’educazione, ma non dobbiamo dimenticare che “innovare” significa, prima di tutto, porre la dovuta attenzione alla cultura. Da un punto di vista tecnico, siamo tutti più o meno esperti, ma quanti di noi comprendono realmente l’essenza, le motivazioni, le opportunità e i rischi che ne derivano? La Società è cambiata e la Scuola, che è preposta alla formazione di nuovi individui e nuove coscienze, non può restare ferma di fronte al cambiamento che l’introduzione delle nuove tecnologie e internet hanno portato anche nella didattica: oggi gli studenti apprendono in modo diverso e questo implica necessariamente un metodo di insegnamento diverso. Con il concetto di “diffusione della cultura digitale” intendiamo lo sviluppo del pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione, aiutano i docenti e i nostri ragazzi a districarsi nella giungla tecnologica che viviamo quotidianamente. L’informatica entra a Scuola in modo interdisciplinare e trasversale: entra perché i ragazzi di oggi sono i “nativi digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e che porta inevitabilmente la Scuola a ridisegnare il proprio ruolo nel nostro tempo. Certipass promuove la diffusione della cultura digitale e opera in linea con le Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del contesto sociale contemporaneo. Poter anche soltanto raccontare a una comunità così vasta com’è quella di Bimed delle grandi opportunità che derivano dalla cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini internazionali da cui si evince l’esigenza di organizzare una forte strategia di ripresa culturale per il nostro Paese e considerato anche che è acclarato il dato che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del basso livello di alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano, Research, Quality, Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society IISpringer 2012) non soltanto di carattere digitale, ci è apparso doveroso partecipare con slancio a questo format che opera proprio verso la finalità di determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado di determinare confronto, contaminazione, incontro, partecipazione e condivisione. Promuoviamo, insieme, la cultura digitale e la certificazione delle I-Competence per garantire competenze indispensabili per acquisire a pieno il ruolo di cittadino attivo nella società della comunicazione e dell’ informazione. Partecipiamo attivamente alla diffusione della cultura digitale, perché essa diventi patrimonio di tutti e di ciascuno, accettando la sfida imposta dalle nuove professioni che nascono e dai vecchi mestieri che si trasformano, in modo profondo e radicale. Tutti noi abbiamo bisogno di rigenerare il pensiero accettando nuove sfide e mettendo in gioco tutto quanto imparato fino adesso, predisponendoci al cambiamento per poter andare sempre più avanti e un po’ oltre. Il libro che hai tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere, dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che evoluzione tecnologica! Il Presidente Domenico PONTRANDOLFO INCIPIT LAURA WALTER L’invasione dei Tritatutto Mattia stava facendo colazione, come il suo solito, due cosucce da niente, tanto per iniziare. C’erano biscotti al cioccolato, sette merendine al latte, tre crostatine alla nocciola, le ciambelle della nonna Maria in quantità industriale e solo due fette di torta alle mandorle della nonna Stuarda. La parte mancante se l’era ingoiata la sera prima, da solo. Le nonne facevano sempre a gara per fargli da mangiare e Mattia dava soddisfazione a entrambe, gonfiandosi come un pallone. La mamma lo guardava lievitare come un panino imbottito, scuoteva la testa, si riprometteva di metterlo a dieta e scappava al lavoro. Il papà spazzolava gli avanzi, ma non quella mattina. Quella mattina, dietro la tazza del latte, rigorosamente 16 candido e con quattro cucchiai di zucchero dentro, Mattia vide spuntare un piede. «Pa-pfpà?» bofonchiò, sputacchiando gocce di latte e frammenti di biscotto sulla tavola di frassino. Papà era già sceso in garage e non aveva avuto modo di sentirlo. I piedi, adesso, erano due. Piccoli e lunghissimi, con delle scarpe verdi. C’erano attaccate due gambe minuscole e ossute, dentro a una calzamaglia rosso acceso. Mattia era sbigottito, ma riuscì a deglutire ugualmente mezza fetta di torta della nonna. L’omino che gli stava davanti, poco più alto del cucchiaio, scuoteva la testa con aria di rimprovero, indicando tutto il ben di Dio che c’era sulla tavola. E trillava. Oh, come trillava! Pareva una sveglia. «Mattia, la sveglia, spegnila!» urlò la mamma. “È stato solo un brutto sogno” si rassicurò Mattia e scese dal letto, pronto a fiondarsi sulla colazione. Appena varcata la soglia della cucina, però, rimase pietrificato. 17 Il tavolo brulicava degli omini del sogno, che stavano rapidamente portando via tutto. Uno con il cappello giallo, poco più alto degli altri, lo vide e cominciò a scuotere la testa, con aria di rimprovero. «Sono Genuino» squittì con una voce limpida e acuta «ti insegneremo le buone maniere a tavola, come è vero che sono il Capo della Tribù dei Tritatutto». Mattia era a bocca aperta e il suo stupore sarebbe stato ancora più grande se avesse saputo cosa stava accadendo, in quello stesso istante, nelle case dei suoi compagni di classe. Prima fra tutti la bambina più smilza della scuola, Matilde. 18 CAPITOLO PRIMO Un insolito arcobaleno Era notte e Matilde si girava e rigirava nel suo lettino, scalciava, si scopriva, si ricopriva, dormiva, si svegliava, insomma, era una notte davvero molto agitata per lei! In effetti, nel buio della sua cameretta e nel silenzio della notte, c’era qualcosa di strano: si sentivano versi, sussurri e rumori, come di piccoli passettini. Matilde si svegliò del tutto e trattenne per un po’ il respiro, ancora a occhi chiusi, per ascoltare meglio, incuriosita e spaventata allo stesso tempo, ma niente! Non riusciva proprio a capire! A un certo punto si fece coraggio, aprì gli occhi, allungò la mano, accese la luce del suo comodino, cacciò le sue esili gambettine fuori dal letto e cercò le sue ciabattine, con l’espressione del viso ancora assonnata. Subito si accorse che qualcosa non andava: erano bloccate, ma non capiva da cosa! Sporse piano la testa e tra i suoi piedi vide qualcosa che la lasciò stupefatta: due strani, piccoli, buffi esserini. 20 Un insolito arcobaleno Saltellavano come molle tra i suoi piedini nudi e, guardandola, iniziarono a cantare: «Ci manda Genuino, il nostro beniamino, siamo i suoi Tritatutto e ti portiamo ogni tipo di frutto!» Matilde non credeva ai suoi occhi, non sapeva se essere più meravigliata o impaurita, ma di una cosa era sicura: quelle creaturine la incuriosivano da matti. Avrebbe voluto dire qualcosa, ma la sua bocca non riusciva ad articolare nessuna parola. Poi, all’improvviso, ecco che i due buffi gnomi iniziarono a tirarla per i piedini, canticchiando: «Su! Presto! Alzati! Noi ti faremo gustar, le più buone meraviglie che tu potrai immaginar!» Capitolo primo 21 Matilde scese subito dal letto. Era così magra che il suo pigiamino sembrava più grande di almeno due taglie, le ballava intorno in maniera buffa come fosse uno spiritello dispettoso e spesso la faceva inciampare. Aveva nove anni, ma ne dimostrava un paio di meno ed era la bimba più smilza della scuola. Spesso sembrava lei stessa un folletto, con i suoi leggings, il naso a patata, gli occhioni scuri, i capelli neri legati in due codini e quell’andatura veloce, come se fosse sempre in ritardo. “Che fare?” adesso si chiedeva “Chiamo la mamma o li seguo?” Ma non ebbe il tempo di decidere perché i due folletti la tirarono con forza e la spinsero fino a quando non si ritrovò in cucina. Quando si guardò intorno rimase stupefatta, spalancò la bocca in segno di meraviglia e strabuzzò gli occhi: il grande tavolo rotondo della sua cucina era diventato di mille colori, non lo aveva mai visto così! Di solito sempre molto spoglio e ordinato, ora era ricolmo di pane tostato, marmellate, spremute e frutta di ogni genere! C’erano mele rosse come il fuoco e gialle 22 Un insolito arcobaleno come il sole sistemate a forma di piramide, uva bianca e nera a cascate, un casco di banane al centro e tutt’intorno arance e mandarini decorati con fragole, ciliegie e frutti di bosco. Alcune carote e chicchi d’uva formavano faccine sorridenti e c’erano innumerevoli scodelline di macedonia. «Mamma, corri a vedere!» urlò la bambina. Ma la mamma non poteva sentirla: era chiusa in bagno a prepararsi per andare al lavoro. Poverina! Si alzava davvero molto presto e spesso non aveva proprio tempo per pensare alla colazione. Peccato! Forse vedendo quella meraviglia avrebbe cambiato idea, si sarebbe concessa cinque minuti per… Ma a proposito! Matilde guardò l’orologio e impallidì: mancava solo un quarto d’ora all’inizio delle lezioni e lei doveva ancora lavarsi, vestirsi, pettinarsi, sistemare lo zaino… e scegliere cosa mettersi! I folletti ripresero a canticchiare e interruppero i suoi pensieri: «Su, avanti, riempi il pancino, Capitolo primo 23 hai proprio bisogno di un mega-spuntino! Con Punto e Virgola potrai assaggiare tante cose buone e sane e finalmente potrai imparare quanto è bello mangiare!» «No, No!» protestò Matilde che ormai era decisamente in preda al panico «L'ultima cosa per cui ho tempo adesso è mangiare! Devo fare ancora un mucchio di cose e la scuola inizia tra poco!» Detto questo, girò le spalle alla tavola imbandita, ma Punto e Virgola le sbarrarono la strada. Ognuno di loro aveva in mano un frutto, una fetta di pane e marmellata, un bicchiere di spremuta o qualcun’altra di quelle coloratissime meraviglie. Non avevano la minima intenzione di arrendersi. E infatti ripresero a cantare: 24 «Mangia, mangia, mangia, rinforza la tua pancia! Un insolito arcobaleno Ma non esagerare, altrimenti puoi ingrassare fino a scoppiare! Matilde, Matildetta, sei magra come una sottiletta! Sei troppo uno stecchino, mangia almeno un pochettino! Noi ti vogliamo regalare, tanta buona frutta da mangiare!» A ogni parola avvicinavano sempre di più il cibo a Matilde. Uno di loro le si era persino arrampicato addosso e sembrava puntare diritto alla sua faccia! Matilde era sempre più nervosa, ma si rese conto che, se non avesse accettato il cibo, quei folletti impiccioni l’avrebbero fatta arrivare in ritardo. «E va bene» disse «allora mangio qualcosa! Basta che dopo mi lasciate andare!» Subito strappò di mano il cibo al folletto più vicino: una fetta di pancarré tostato con non so che marmellata e una scodella piena di chissà quali pezzi di frutta. Diede il primo morso alla fetta di pancarré e spalancò gli occhi Capitolo primo 25 stupefatta: un sapore allo stesso tempo agro e dolcissimo le riempì la bocca e le guance e sembrò arrivarle fino in testa come una scarica di fuochi d’artificio. Quando era stata l’ultima volta che aveva assaggiato qualcosa di così buono? Subito divorò il resto e fece lo stesso con la scodella di frutta. Finì tutto in pochissimo tempo e guardò Punto e Virgola con un enorme sorriso sulla faccia. «Sì, lo ammetto» disse «avevate ragione, la frutta è buonissima! Ma ora devo proprio andare, potete anche portarvi via il resto». Ma, mentre stava per muoversi verso la porta, il suo naso fu invaso a tradimento dall’odore di altri mille tipi di marmellate, dalle fragole, dall’aranciata, dalle altre macedonie, dalle spremute e di chissà cos’altro di cui non riusciva a identificare l’origine. “Quasi quasi darei prima un morsetto a quella fetta di pane lì… chissà com’è la marmellata di prugne! Oppure potrei provare quell’arancia, i suoi spicchi sembrano così succosi...” 26 Un insolito arcobaleno CAPITOLO SECONDO Benvenuti a Nuvolandia! Matilde aveva ancora in bocca il sapore dolce della frutta quando la mamma entrò in cucina tutta trafelata. Presa dall’entusiasmo la chiamò: «Mamma, mamma! Vieni a vedere cos’è successo!» Ma lei la superò senza neanche vederla. Con movimenti veloci, nervosi e indifferenti iniziò a mettere a posto, senza neanche curarsi di dove sistemava le cose. Come un disco rotto continuava a ripetere: «Muoviti, è tardi!» oppure: «Vestiti, fai presto!» e non vedeva i tentativi di Matilde di parlarle. A un certo punto la bambina capì che solo lei poteva vedere tutta quella meraviglia e i due piccoli simpaticissimi esserini. La mamma non avrebbe mai potuto, presa com’era dalla fretta e dall’ansia di arrivare in ritardo al lavoro. «Lei non può vedervi, è così?» chiese sussurrando ai due folletti. Loro le risposero, ovviamente, cantando: 28 Benvenuti a Nuvolandia! «È inutile chiamar, la mamma e i matusa non possono guardar quello che andiamo a preparar! Solo chi ha fantasia può vedere e di tutte queste cose buone può godere!» Matilde era eccitatissima, ciò che stava accadendo era un vero scoop! Doveva assolutamente parlarne con qualcuno! Si vestì più in fretta che poté, indossò velocemente cappotto e cappello, si avvolse disordinatamente una sciarpa al collo, infilò alla rinfusa i libri nello zaino e lo prese, ancora mezzo aperto. Scese di corsa le scale sperando di incrociare... Eccolo! Era proprio lui! «Mattia! Fermo! Aspettami!» lo chiamò gridando e correndo goffamente, con quelle sue gambettine che sembravano essere sul punto di spezzarsi a ogni falcata. Durante la corsa la sciarpa si era srotolata e ora le pendeva tutta da un lato, dandole un’aria un po’ buffa. Ma Capitolo secondo 29 aveva cose più urgenti di cui preoccuparsi. Doveva assolutamente bloccare Mattia prima che fosse troppo tardi! Appena gli fu abbastanza vicino lo fermò afferrandogli una manica e, senza neanche dargli il tempo di obiettare, gli raccontò tutto. Cacciò parole a raffica, come una mitraglietta, mentre Mattia l’ascoltava con un’espressione stupefatta sul volto. Ogni tanto provava a dire qualcosa, ma Matilde non gli permetteva di dire molto. «Ma…» provava a dire «però…» tentava ancora, ma Matilde aveva troppa ansia di finire il suo racconto. Poi a un certo punto si bloccò, aveva il fiatone come se avesse appena finito una corsa a ostacoli! Guardò speranzosa Mattia; si aspettava di tutto dal suo compagno di classe e vicino di casa: incredulità, stupore, meraviglia. Ma incredibilmente lui disse: «Mi è successa la stessa cosa!» e, prima che Matilde potesse rispondere, aprì lo zaino e le mostrò il contenuto con un’espressione eccitata. 30 Benvenuti a Nuvolandia! Dentro, accucciato tra libri e quaderni, c’era proprio lui: Genuino. Appena vide le loro facce, saltò fuori come un grillo e cominciò a trillare: «Punto e Virgola i folletti, sono i miei due figlioletti! Se lo zaino vuoi aprire subito li vedrai comparire!» Matilde non se lo fece ripetere due volte, aprì subito lo zaino e, con dei fragorosi PLUFF, i due folletti saltarono fuori più allegri che mai. Poi Genuino ricominciò a parlare, sempre con quella sua voce simile al suono di tanti campanelli: «Oggi con noi voi verrete e un posto nuovo visiterete! Nel mio mondo vi porterò e mangerete di tutto un po’!» Capitolo secondo 31 Non aveva neanche finito di parlare che in mano gli era comparso un sacchettino. Lo aprì e vi infilò dentro le sue dita paffute che si riempirono di una polverina luccicante. La soffiò addosso ai bambini che tossirono e poi si guardarono intorno sorpresi: il mondo intorno a loro cominciò a dissolversi fino a esplodere in un lampo di luce, poi si sentirono strattonare da ogni parte, come se qualcuno tentasse di allungarli. Improvvisamente, tutto si fermò. Quando si guardarono intorno si resero conto di essere sospesi nel vuoto! Videro arrivare di corsa una grossa mela rossa e, quando si fermò davanti a loro, scoprirono che in realtà era una vera e propria navicella spaziale. La Melonave si aprì e alcuni spicchi formarono una scaletta. I due bambini entrarono senza chiedersi cosa sarebbe successo: erano troppo eccitati per farsi simili domande. Subito la mela spiccò il volo sfrecciando nel cielo come un vero e proprio missile. Dentro era ancora più fenomenale perché era una vera e propria mela, anche se, assieme alla sua polpa succosa, trovavano posto cin- 32 Benvenuti a Nuvolandia! que comode poltrone e un piccolo computer di bordo. Dopo pochi secondi si fermarono e uscirono dalla Melonave, un po’ storditi dalla corsa. Quando posarono il primo piede a terra scappò a entrambi un urlo di stupore: erano su un’immensa nuvola rosa con la consistenza di una mousse alla fragola! Fecero qualche passo e alzarono gli occhi, trovandosi di fronte alla città più strabiliante che avessero mai visto. Vi entrarono senza esitare e rimasero ancora più stupiti: ogni cosa era colorata con vivide sfumature brillanti! Tutto era soffice e vellutato: i muri sembravano materassi fruttati, le panchine erano come buccia di pesca, le strade erano lunghe distese pannose e le finestre erano marmellata multicolore. Da innumerevoli fontane zampillavano invitanti spremute. «Ma stiamo sognando?!» si chiesero i bambini, dandosi a vicenda un paio di pizzicotti. Ci pensò la voce di Genuino a far capire loro che era tutto vero: Capitolo secondo 33 «Nuvolandia è la mia città, piena di cibo sano a volontà! Se vivi qui non è un mistero che mangiare è un piacere giornaliero! Io sono Genuino e, da bravo maestro, vi insegnerò che gustare frutta e verdura non è mai tempo perso!» Matilde e Mattia seguirono i tre folletti per la strada principale, fermandosi spesso per guardare, toccare e gustare ciò che incontravano. All’improvviso si trovarono davanti un portone che non era altro che una mastodontica scultura di frutta. «Ma... ma... è un castello fruttato!» disse meravigliata Matilde. «Guarda! C’è un torrente fatto di succo d’arancia che gli gira attorno!» aggiunse Mattia. Genuino, con un gesto gentile, li invitò a entrare dicendo: 34 Benvenuti a Nuvolandia! «Entrate pure nel mio palazzo, Matilde e Mattia! Vi mostrerò la meraviglia più gustosa che ci sia!» I due bambini non se lo fecero dire due volte e subito si precipitarono nel Castello Fruttato. Capitolo secondo 35 CAPITOLO TERZO Importanti scoperte Varcata la soglia del castello, si trovarono immersi in un giardino pieno di colori e profumi. C’erano ovunque alberi animati che con movimenti leggiadri, simili a danzatori, porgevano i loro rami colmi di frutti maturi a folletti giardinieri che li raccoglievano con grande zelo. Non era un lavoro ma una grande festa e nell’aria risuonava un dolce ritornello: «Siam folletti giardinieri e di ciò che facciamo siamo fieri, raccogliamo tanti frutti che fanno bene proprio a tutti!» Matilde e Mattia si guardavano intorno con stupore mentre Genuino li guidava in queste meraviglie. Arrivarono dinanzi a due porte molto particolari. Erano entrambe ad altezza di bambino: una luminosa e variopinta, l’altra di un color grigio cupo. 36 Importanti scoperte «Che cosa c’è dietro a questa porta?» domandò incuriosito Mattia. «Spero che ci siano cose buone da mangiare perché ho già un certo languorino…» continuò insistente il golosone. Genuino sorridendo rispose: «Se questa porta vuoi varcare, le merendine devi dimenticare, cibi sani troverai e così non ingrasserai!» Detto questo, aprì la porta color arcobaleno e un profumo dolce e invitante pizzicò le narici di Matilde. Per la prima volta la smilza Matilde aveva fame! Su ripiani colorati c’erano confetture d’ogni tipo: marmellate di fragole, di arance, di mirtilli, di pesche, di albicocche… e ogni folletto rimestava la sua marmellata in un pentolone. I due bambini si precipitarono ad assaggiare quelle delizie, immergendo i cucchiai e portando alla bocca quel composto fruttato ancora caldo. Capitolo terzo 37 «Che bontà!» esclamò Matilde scoprendo finalmente il gusto del mangiare. Intanto Mattia si era incantato a osservare due folletti che allegramente stavano preparando una coloratissima macedonia: «Frutto verde, giallo e rosso tagliamo a più non posso, siam folletti taglierini e prepariam buoni spuntini; i bambini vogliamo saziare con tanta frutta da assaporare». Mattia stava per terminare l’ultimo cucchiaio di macedonia, quando sentì un rumore assordante provenire da un angolo della stanza. Si avvicinò e vide uno strano macchinario simile a un’enorme centrifuga dalla quale fuoriusciva un liquido arancione. «Ma quella è una spremuta d’arancia?» chiese Mattia a Genuino. 38 Importanti scoperte «Assomiglia proprio alla centrifuga che mamma ha sul ripiano della cucina ma che non usa mai!» irruppe Matilde. Genuino, canticchiando e offrendo loro quella dissetante bevanda, rispose: «La macchina schiacciatrice vi presento e di questa sono davvero contento, tanti agrumi può trasformare in ottimi succhi da gustare. Quante vitamine può contenere un semplice bicchiere!» I bambini la bevvero d’un fiato, assaporandola fino all’ultima goccia. «Che delizia, che prelibatezza! Ancora, ancora, ancora!» esclamò Mattia. «Non essere ingordo, non fare il solito esagerato! Perché invece non continuiamo a esplorare questo fantastico mondo?» lo bloccò Matilde. Mattia stava lì per lì per protestare quando Genuino esordì: Capitolo terzo 39 «Basta litigare, il nostro viaggio deve continuare. Fuori di qui vi porterò e oltre la porta grigia vi condurrò». Ammutoliti e anche un po’ spaventati, i bambini seguirono Genuino e varcarono la misteriosa porta. Si ritrovarono in un locale di forma circolare. Al centro torreggiava un gigantesco robot circondato da folletti carichi di dolciumi e leccornie di ogni tipo e varietà: merendine, caramelle, patatine, biscotti farciti, torte e budini stracolmi di cioccolato. «Ma è la mia colazione!» esclamò sbigottito Mattia. E Genuino: «Forza Mattia, non piagnucolare se alla tua colazione devi rinunciare, tu e gli altri bambini non vi potete più rimpinzare solo di cibo che non è salutare». Nel frattempo i folletti operosi canticchiavano: 40 Importanti scoperte «Siamo qui per far tritare ciò che alla salute può far male, abbasso il cibo spazzatura viva quello che ci regala la natura!» «Adesso tutto mi è più chiaro! Se ho capito bene, quel robot distrugge solo gli alimenti che piacciono ai bambini!» esclamò disperato Mattia, pensando di dover dire addio al suo dolcino mattutino e alle brioches stracolme di crema. «Non è proprio così!» intervenne Matilde. «In verità, io penso che i folletti vogliano farci capire che non bisogna esagerare con certi alimenti e dare più spazio a frutta e verdura» continuò la bambina. Genuino soddisfatto precisò: «Vedo che è servita la lezione, così da domani cambierete il modo di fare colazione. Adesso però ci dobbiamo affrettare, altri bambini dobbiamo aiutare». Capitolo terzo 41 Così dicendo, li guidò verso un lungo corridoio che conduceva alla sala di controllo. Un grande schermo era posizionato su di una parete mentre altri più piccoli occupavano le restanti. I bambini si guardarono intorno con la bocca spalancata, cercando di capire che cosa potesse avvenire in quel posto sconosciuto, ma con un non so che di familiare. All’improvviso Matilde ruppe il silenzio: «Mattia, quelle sono le case dei nostri compagni di classe!» sgranando gli occhi per osservare meglio attraverso i monitor. «Hai ragione! Guarda lì, quello mi sembra… no, è proprio lui… Alessandro!» proseguì Mattia. Subito Genuino chiarì la situazione: 42 «I vostri occhi non vi ingannano, i miei folletti in quelle case si recheranno, ai vostri compagni faranno capire quello che qui siete riusciti a scoprire. Mangiare corretto Importanti scoperte non è un difetto ma un’abitudine alimentare che nostra dobbiamo fare». Intanto, sulla Terra, i folletti Tritatutto facevano visita proprio alla casa di Alessandro, il migliore amico di Matilde e Mattia. Alessandro era un bambino che trascorreva la maggior parte della sua giornata dinanzi alla televisione, mangiando un po’ di tutto e mischiando sapori diversi e inconciliabili, senza gustare alcunché. Il cibo per lui era un passatempo come la TV, anche perché i suoi genitori erano spesso fuori casa per lavoro e lui era affidato a una baby-sitter poco attenta. Anche quel pomeriggio Alessandro stava disteso sul divano, intento a guardare il suo programma televisivo preferito con le mani immerse in una grande ciotola di popcorn, quando, d’un tratto, si alzò di scatto. “Sto forse sognando? Chi sono mai quelli?” si chiese il bambino stropicciandosi gli occhi. Due folletti stavano piantonati davanti allo schermo con aria di disapprovazione e di rimprovero. Capitolo terzo 43 CAPITOLO QUARTO L’arrivo dei Tritalimentisani I folletti continuavano a guardare con i loro occhietti pieni di disapprovazione il povero Alessandro che, in preda allo stupore, rovesciò tutti i suoi popcorn a terra e si mise a tremare mentre il suo viso diventava di tutti i colori dell’arcobaleno. Alessandro era un ragazzo abbastanza alto per la sua età, ma grassottello; il suo viso era paffuto e tanto carino, con quegli stupendi occhi azzurri e il naso a patatina ricamato da poche lentiggini, sotto al quale spiccava la bocca carnosa. Quel giorno indossava una maglietta rossa e un paio di jeans sdruciti che, con quei cortissimi capelli a spazzola, gli donavano un’aria vispa che non corrispondeva per niente al suo carattere calmo e tranquillo. Era talmente pigro che durante le attività motorie inventava ogni volta qualche scusa per non andare in palestra. Ecco perché riusciva a stare tanto tempo sul divano! 44 L’arrivo dei Tritalimentisani Figuratevi che per questo motivo, i suoi parenti più stretti lo chiamavano “Alessandrivano”. Quando si riprese dallo stupore, Alessandro cominciò a chiamare con un filo di voce la sua baby-sitter che, come al solito, era alle prese con il cellulare: stava scrivendo un messaggio al fidanzato e perciò non sentì il suo piagnucolio. «Da dove sbucate?! Chi vi ha mandato?! Chi siete! Che cosa volete da me! Lasciatemi in pace!» riuscì a farfugliare il ragazzo in preda al panico. Gli omini, allora, cominciarono a trillare questo allegro motivetto: «Noi siamo i folletti, colorati e piccoletti! Siam venuti qui in gran fretta per spiegarti la dieta corretta. Ciò che mangi ti fa male, perciò comincia a cambiare il tuo modo di mangiare! Mangia tante cose sane: Capitolo quarto 45 un po’ di pasta e un po’ di pane, tanta frutta e verdura che son doni di natura! Frittura e pasticcini fanno male a grandi e a piccini perciò non riempirti il pancino ma butta tutto nel cestino!» Alessandro li guardò con lo sguardo un po’ rasserenato mentre uno di quegli esserini si presentò dicendo: «Io sono Punto Interrogativo e son qui con i miei amici perché vogliamo fare con te un bel giochino. Vuoi mettere in moto il tuo cervello per risolvere degli indovinelli?» «Oh sì, io adoro gli indovinelli!» rispose il ragazzo ritornato finalmente sereno. «E allora possiamo iniziare!» disse il folletto. 46 «Alessandro, Alessandrone qual è la migliore colazione? Latte, fette-bisco e marmellata o un bombolone con crema e cioccolata?» L’arrivo dei Tritalimentisani «A me non piace la marmellata perciò preferisco bombolone, crema e cioccolata» rispose con sicurezza Alessandro. Gli omini continuarono: «Alessandro, Alessandrino, cosa va bene per uno spuntino? Frutta e carotine o un bel pacco di merendine?» «Oh, son certamente più squisite le merendine!» rispose convinto il ragazzino. I folletti, allora, ripresero a guardarlo con aria di disapprovazione e di rimprovero ed erano sul punto di pronunciare qualcosa quando furono interrotti da uno strano rumore, che proveniva dal balcone. Alessandro corse a vedere cosa stesse accadendo e, con grande meraviglia, vide un altro Tritatutto che era appena atterrato su un vaso di gerani, rovesciandolo. «Ehi, Quizzetto, ogni volta combini qualcosa!» esclamò Punto Interrogativo. Capitolo quarto 47 «Hai portato le pozioni magiche?» «Sì, papà, le ho qua!» esclamò Quizzetto, che poi si rivolse ad Alessandro e gli mostrò due vasetti di ceramica profumatissima: uno emanava odore di frutta e verdura, l’altro un delizioso profumo di torta al cioccolato. E Punto Interrogativo: «Qual è la pozione che dell’alimentazione è la regina perché i cibi in modo sano combina?» Alessandro non sapeva quale scegliere. Alla fine scelse la pozione dall’odore di torta al cioccolato perché gli stava facendo venire un’incredibile acquolina in bocca. Poi, deliziato dal profumo, tese la mano per prendere quella pozione, ma appena la sfiorò, quella cadde per terra e, meraviglia delle meraviglie, si trasformò in omini che sembravano l’opposto dei Tritatutto. 48 L’arrivo dei Tritalimentisani Quegli strani esseri, infatti, avevano il corpo a forma di palla dal quale partivano due braccia e due gambe, gonfie come dei salsicciotti; indossavano tutti una calzamaglia gialla con una maglietta che lasciava scoperta la pancia. In un battibaleno questi omini-palla circondarono Alessandro mentre i Tritatutto in coro canticchiavano: «Vi abbiamo riconosciuto! Voi siete i Tritalimentisani e volete catturare sia bambini sia bambine, per rimpinzarli di fritture e frittelline più contorno di popcorn e patatine con aggiunta di pandori e panettoni che fan venire cattiva digestione». I Tritalimentisani li guardarono con aria di sfida e dissero: «Sì, avete capito proprio bene! Ora Alessandro è nostro prigioniero. Noi lo costringeremo a portarci dai suoi compagni di classe così li porteremo tutti a Bombolandia, il nostro pianeta». Capitolo quarto 49 Intanto a Nuvolandia, Mattia e Matilde stavano assistendo dal monitor a tutto ciò che accadeva a casa di Alessandro. Quando videro il compagno prigioniero dei Tritalimentisani cominciarono a sudare: erano molto preoccupati per quello che sarebbe potuto succedere. Chiesero quindi a Genuino di aiutarli. 50 L’arrivo dei Tritalimentisani CAPITOLO QUINTO Un Natale dolcissimo Mentre Genuino cercava di capire come liberare Alessandro dai Tritalimentisani, Mattia fece un cenno a Matilde: «Mati! Ma che cosa sta succedendo nella stanza di Ale?!» «Guarda bene» gli rispose Matilde «non vedi anche tu? Uno strano luccichio dentro al caminetto». «Beh, ecco» balbettò il ragazzino «devo ammettere che…» Allora si udì un grande tonfo provenire proprio dal caminetto e, giù dalla canna fumaria, cominciarono a precipitare degli oggetti non ben identificati, il tutto accompagnato da una strana eco… Alessandro intanto, in presa diretta, aveva allargato a dismisura le palpebre e la bocca… e i suoi amici con lui. «Ma… è un… un torrone alla mandorla e miele!» balbettò improvvisamente Matilde dopo aver correttamente identificato la prima di una lunga serie di stecche 52 Un Natale dolcissimo di miele, cioccolato e frutta secca assortita, che cadeva come pioggia sul tappeto della stanzetta. «Sì, hai ragione» Mattia era del tutto incredulo «ma quello stivaletto di pelliccia che cosa…» Non riuscì a terminare la sua frase. «Oh! Oh! Oh!» si udì allora distintamente. Perfino Genuino comprese che - a proposito di folletti e buone azioni di bimbi buoni - era già quasi Natale e quello stivaletto altro non era che l’inconfondibile stivaletto nero, con tanto di immancabile bordo di pelo bianco, di Babbo Natale, che cercava di uscire faticosamente dal camino! «Bambino! Bambino mio caro, non vorresti aiutarmi a disincastrarmi da questo condotto?» fece rivolgendosi ad Alessandro. «Eh, devo proprio ammettere che non ho mai avuto una vera e propria silhouette ma ormai si esagera!» e concluse «Acciderba! Avrò mica abusato con i torroncini?» Per qualche secondo i tre amici restarono ammutoliti. Fu Mattia a parlare per primo, mentre torroni e panettoni farciti alle creme continuavano a stendersi, in lunghe file, Capitolo quinto 53 sul pavimento, dopo aver occupato per intero la superficie del tappeto. «Non ho mai visto tanti dolci! Nemmeno al centro commerciale dietro la scuola… e voi!?» disse rivolto a Matilde, che iniziò a scuotere la testa da sinistra a destra senza riuscire ancora a trovare le parole per rispondergli. «Alessandro!» trillò Genuino a un tratto, con la sua solita vocetta squillante «Adesso non ti precipitare su tutti i dolci di Babbo Natale!» Al suono argentino del folletto, sia Babbo Natale sia Alessandro scattarono sull’attenti: «E perché mai?» gridarono all’unisono. «E che cosa ci sarebbe poi di male? In fondo è Natale!» «Ma Mati» disse Mattia «hai capito? Ale e Babbo Natale ci sentono e ci vedono!» «Sì, è vero!» rispose Matilde «Stanno parlando con noi come da uno di quei monitor che guarda sempre il papà di Enrichetta, quando fa la guardia al centro commerciale». «Dai, allora insistiamo» propose il folletto. «No Ale, non toccare i dolci!» strillarono tutti e tre all’unisono. 54 Un Natale dolcissimo «Prendi dalla cucina la frutta che tenete sul davanzale» aggiunse Mattia che conosceva bene le sue abitudini. «La frutta fa davvero bene ed è dolcissima. L’ho scoperto appena adesso!» aggiunse Matilde. «Ma io adoro la frutta!» si intromise Babbo Natale. «Il cedro candito è uno dei miei preferiti… insieme all’uva sultanina nel panettone, naturalmente». E continuava con aria di saperla lunga: «E che dire della mela di Biancaneve…» «Ma non c’è praticamente frutta lì dentro» sostenevano convinti Mattia e Matilde, supportati dai folletti e da Genuino «c’è solo il destrosio e…» «Poche storie ragazzini pulitini, ormai vi abbiamo stracciato! Solo scorie mangeremo! E addio al cibo risanato!» tagliò corto brutalmente il capo dei Tritalimentisani. «No, Ale, dai, vieni via! Non mangiare altri dolciumi» strillava ancora più forte Matilde. Capitolo quinto 55 Intanto gli instancabili Tritalimentisani scartavano, frenetici e spietati, i torroni e i torroncini, i panettoni e i panettoncini e li passavano sotto i nasi di Babbo Natale e del loro malcapitato amichetto. «Sono decisamente i migliori questi, provateli!» spiegavano loro, assai solerti, quei panciuti «Sono stati inzuppati con le creme dei Pan di Comete…» «MMMMMH» facevano i due con l’acquolina in bocca. «E dovete assolutamente provare la torta con la farcitura ai Planet-Mars» continuavano implacabili. Intanto Alessandro, davanti agli sguardi sbalorditi dei suoi amici, aveva cominciato con disinvoltura assoluta i primi assaggi. «Uh, mamma! Che schifezze!» disse Mattia «Ale stavolta non ha saputo resistere». «E nemmeno Babbo Natale!» aggiunse Genuino. «Sì, anche lui è completamente preso da quel cibo spazzatura» concluse Mati. Matilde e Mattia erano sul punto di piangere e dicevano: «No, Ale, non puoi farci questo!» Ma dallo schermo ormai scuro arrivava solo il CIOMP 56 Un Natale dolcissimo CIOMP frenetico di un vecchietto e di un bambino che si abbuffavano di dolci. Capitolo quinto 57 CAPITOLO SESTO We love fruit Genuino, dopo aver visto Babbo Natale e Alessandro ingozzarsi a più non posso con tutti quei dolciumi, disse a Matilde e Mattia: «A Nuvolandia avete visto già abbastanza bisogna intervenire con fermezza e costanza, nuove missioni dobbiamo insieme affrontare e quindi è meglio che nel vostro mondo vi faccia ritornare». Così dicendo Genuino li fece risalire sulla Melonave e li accompagnò sotto casa. I giorni passavano e le vacanze natalizie volgevano quasi alla fine. La sera della vigilia dell’Epifania, i bambini attendevano con impazienza l’arrivo della befana. Allineate sopra i camini stavano le calze appese, nella speranza che fossero riempite di dolciumi. 58 We love fruit Quella notte faceva proprio freddo, il vento ululava facendo sbattere le imposte aperte delle finestre, i rami degli alberi dondolavano in balia delle sferzate gelide, goccioloni di pioggia cadevano a intermittenza. Una vecchina, dal naso adunco e dal mento prominente, si aggirava per le vie del paese. Aveva finito il suo primo giro e tornava a casa a fare nuovamente rifornimento di caramelle e di cioccolatini, quando all’improvviso fu fermata da due folletti della tribù dei Tritatutto. Alla loro apparizione, la vecchietta trasalì, non capiva chi fossero quegli esserini sfrontati e insolenti che con spavalderia e sfacciataggine le impedivano il cammino e non le permettevano di andare oltre. «Chi siete? Cosa volete da me? Come vi permettete di intralciare il mio lavoro? Sapete chi sono io?» disse con voce tremante. I due folletti finalmente decisero di parlarle e con la loro vocina squillante e cantilenante le risposero: «Non se ne può più, dopo Babbo Natale ti ci metti anche tu! Capitolo sesto 59 Non si possono continuamente i bambini rifocillare di caramelle da sgranocchiare di merendine preconfezionate da ingerire di dolci e di dolcetti vari da inghiottire quasi quasi meglio il carbone da donare invece di dolciumi da ingurgitare, una Befana con esperienza dovrebbe saper dare una lezione ai genitori disattenti e impreparati sull’alimentazione!» La Befana poverina, costernata e preoccupata, rispose: «Sì, forse avete ragione, ma io ho sempre portato le caramelle ai bambini e quindi non posso deluderli, loro mi aspettano con trepidazione e non vedono l’ora di assaggiare le mie squisitezze». Nel frattempo un altro Tritatutto si avvicinò e aggiunse: «È necessario promuovere cibi sani e non tristi miscugli industriali, meglio un dolce casalingo preparato con farina, latte e uova senza additivi e conservanti aggiunti, minestroni di verdure e buona frutta fresca, integratori naturali di vitamine e sali minerali». 60 We love fruit «Quasi quasi mi sto convincendo, vuol dire che l’anno prossimo non distribuirò caramelle e cioccolatini! Che ne dite di una bella calza piena di buonissimi frutti? Grazie del consiglio!» rispose la Befana rientrando in casa in tutta fretta. Intanto a casa di Lucy una calza era già stata riempita di dolcetti di ogni sorta. Lucy era una bambina di nove anni, che si era trasferita da poco in Italia in seguito alla separazione dei genitori: aveva lasciato l’Inghilterra per seguire la mamma nel suo paese natio. Da circa un mese si era inserita nella classe di Mattia, Alessandro e Matilde. E, anche se ben accolta dai nuovi compagni, soffriva di questo cambiamento e della lontananza dal padre. Spesso si consolava mangiando caramelle e cioccolatini e quella sera si lasciò andare sgranocchiando tutte le leccornie trovate dentro la calza. Il giorno dopo, i bambini rientrarono a scuola, le vacanze erano finite. Durante l’intervallo, all’improvviso si sentì un urlo: «OUCH!» gridò Lucy. Capitolo sesto 61 «Che cosa hai?» chiese Matilde. «My tooth, OUCH!» rispose piagnucolando Lucy. «Hai mal di denti?» chiese Mattia. «Yes, I’ve got toothache» disse Lucy, indicando il dente e facendo una smorfia sofferente. A questo punto, Alessandro capì non tanto le parole, quanto piuttosto l’espressione del viso della bambina: «Ho capito, hai bisogno di un dentista!» «Yes! Yes! Help!» gridò Lucy. «Il mio papà è un dentista, ti aiuterà!» la consolò Matilde. Lucy con le lacrime agli occhi, sia per il dolore sia per la tristezza, disse: «I want my dad, but he lives in England… he’s a dentist, too». «Ho capito, speravi di vedere il tuo papà per curare il dente cariato, ma ci sono dentisti bravi anche qui!» esclamò Alessandro. Mentre decidevano sul da farsi, ecco spuntare Genuino, che con il dito inquisitorio ammonì la bambina, dicendole: 62 «Tu, bambina, hai mal di denti e adesso è troppo tardi per i tuoi lamenti, We love fruit un antidolorifico ti ci vuole per calmare l’infezione al dente che ti duole. Sempre affamata di caramelle e di cioccolata dal dentista sarai portata. Quel dentino sicuramente è tutto bucato a causa dei dolciumi che hai mangiato». Intanto un gruppo numeroso di Tritatutto entrò in classe e, rivolgendosi a Lucy, iniziò a cantare: «Apples and oranges Apples and oranges Yum, yum, yum, yum We love fruit Bananas and peaches Bananas and peaches Yum, yum, yum, yum We love fruit Melon and strawberry Melon and strawberry Yum, yum, yum, yum We love fruit». Capitolo sesto 63 CAPITOLO SETTIMO Un nuovo amico: Gengivasana Lucy, ascoltò il canto dei Tritatutto e non credeva ai suoi occhi: «Omini che parlano! Folletti che cantano!» Mattia, Matilde e Alessandro la tranquillizzarono, spiegandole che quegli omini erano loro amici e sapevano dare buoni consigli su cosa e come mangiare per non ammalarsi. Lucy, incuriosita, si sedette con i suoi amici e ascoltò per ore e ore i consigli di Genuino. Anche Alessandro aveva ormai capito che bisognava dar retta ai Tritatutto e cercare di dimenticare gli errori passati. Solo così avrebbe tenuto lontano da lui quegli orribili Tritalimentisani. Il tempo passava, finché all’improvviso, il dolore del dentino divenne insopportabile. Lucy decise così di farsi curare dal papà di Matilde. Accompagnata dall’amica, giunse allo studio del dottor Dentisani, che l’accolse con un caldo sorriso e, dopo averla visitata accuratamente, diede il suo responso: «Lucy, non preoccuparti e tranquillizzati. Ti curerò subito 64 Un nuovo amico: Gengivasana il dente, ma dovrai cambiare abitudini alimentari. Segui i miei consigli e non potrai sbagliare: «Usa sempre lo spazzolino, alla sera e al mattino! Lava bene i denti per renderli puliti e splendenti! Il collutorio dovrai usare se i denti non vorrai cariare! Il filo interdentale impara ad utilizzare così anche qualche dolcetto potrai mangiare. Ti devi ricordare che in modo sano devi mangiare. Dal dentista più non andrai se questa prescrizione osserverai!» Lucy tornò a casa con Matilde. Ad attenderla c’erano Alessandro, Mattia, Genuino e suo cugino Gengivasana, che era stato invitato alla festa a sorpresa organizzata Capitolo settimo 65 per Lucy, affinché dimenticasse il dolore al dente e la nostalgia per il suo papà. La festa iniziò con canti, balli e con un ricco buffet di buona frutta colorata, fresca, profumata e gustosa da mangiare. Lucy però non assaggiò nulla. Anzi, incurvò le spalle, rattristò i suoi occhi e delusa commentò: «Non mi aspettavo di trovare questi alimenti per una festa di bambini…» Gengivasana fermò allora la musica e prese la parola: «Lucy, il tuo dentino è guarito ma, ti devi ricordare che in modo sano devi mangiare!» 66 Lucy allora gli chiese come mai avesse quel nome così strano, e Gengivasana cominciò a raccontare la sua storia: «Tanto, tanto, tempo fa, io, ero un Tritalimentisano, mangiavo di tutto: cioccolato, caramelle, ciambelle, torte, panettoncini, torroncini e tanto altro ancora, allontanando da me cibi sani e nutrienti. Un giorno, però, ahimè!, i miei denti hanno iniziato a rivoltarsi nella mia Un nuovo amico: Gengivasana bocca. Erano bucati, doloranti e dondolanti, insomma un vero e proprio disastro! «Fu così che chiamai mio cugino Genuino, capo della tribù dei Tritatutto che mi convinse a rivolgermi alla clinica Alimentisani, del dottor Curadenti. Il dottore prese a cuore la mia situazione e mi curò, bonificandomi il cavo orale e prescrivendomi una dieta sana ed equilibrata a base di cibi sani, frutta e verdura di stagione. Dopo tanto dolore e tanta paura ecco che finalmente arrivò un po’ di sollievo. Da quel giorno capii che il mio posto era nella tribù dei Tritatutto e non in quella dei Tritalimentisani». Gengivasana aggiunse: «Ecco! Vi ho raccontato la mia storia, spero che vi possa servire da esempio. Soprattutto a te, Lucy!» Detto ciò Gengivasana ritenne opportuno portare anche Lucy a Nuvolandia. La fece salire sulla Melanave insieme agli altri, in modo che anche Lucy potesse conoscere quel mondo fantastico, colorato ma soprattutto sano. Arrivati a Nuvolandia, Lucy osservava e scrutava quel nuovo mondo. Abbagliata da tanti colori e inebriata Capitolo settimo 67 dai profumi, appena varcata la porta arcobaleno, rimase senza parole e cominciò, incuriosita, a correre felice, tra le stanze del castello. Nel girovagare, Lucy, beveva spremute d’arancia, assaggiava tagliate di buona frutta, si tuffava in cesti di mele rosse, si divertiva a tagliare carote alla julienne, centrifugava verdure fresche e tagliuzzava pomodorini che metteva su croccanti bruschette, insomma una vera giostra di frutta e verdura. Mentre scrutava le stanze variopinte del castello, le sue orecchie vennero allietate dal canto soave dei folletti Tritatutto che lavoravano senza sosta: «Se cibi sani vuoi gustar Nuvolandia devi visitar! Cibi sani troverai e molta frutta assaggerai!» 68 E, meraviglia delle meraviglie, Lucy, canticchiando quel canto soave, in un batter baleno imparò la lingua italiana! Un nuovo amico: Gengivasana Così fu facile stringere vera ed eterna amicizia con molti folletti, promettendo loro che da quel momento i suoi dentini avrebbero sgranocchiato solo alimenti sani. Alessandro era stupefatto come lei da quell’ambiente e decise che avrebbe cambiato abitudini anche lui. Tornati da Nuvolandia, si ritrovarono tutti a casa di Lucy, per continuare la festa. Alla fine della giornata, i suoi amici le regalarono una bellissima scatola. Lucy, emozionata e piena di gioia per quell’inaspettata sorpresa, scartocciò velocemente il regalo e... Wow!!!! Dentro c’era un biglietto aereo andata e ritorno per l’Inghilterra: finalmente avrebbe potuto riabbracciare il suo amato papà. Capitolo settimo 69 CAPITOLO OTTAVO Il viaggio in Inghilterra Il giorno seguente Lucy, dopo aver salutato i suoi amici, preparò le valigie. Era felice e pensava sempre al momento in cui avrebbe rivisto il suo papà. La mamma di Lucy aveva informato l’ex marito dell’arrivo della figlia. Il papà di Lucy si chiamava Robert, era un uomo alto e robusto, amava vestire bene ed era sempre molto gentile e disponibile con tutti. Dopo la separazione viveva da solo e il suo tempo lo trascorreva al lavoro nel suo studio a curare i denti. Lucy era pronta per partire e all’aeroporto salutò la mamma e le disse: «Non preoccuparti per me, ti penserò sempre». L’aereo partì e il cuore di Lucy batteva forte, un po’ per l’emozione e un po’ per il timore che le procurava il fatto di non aver mai viaggiato da sola. Quando l’aereo arrivò a destinazione la bambina tirò un sospiro di sollievo. Il papà era all’aeroporto e ap- 70 Il viaggio in Inghilterra pena la vide le corse incontro: si abbracciarono e si guardarono negli occhi con gioia. La sua nuova casa era una bellissima villa circondata da un grande giardino, con aiuole piene di fiori colorati e profumati. Sul lato destro della casa c’era un albero altissimo i cui rami scendevano a pioggia sul prato. Sul lato opposto c’era un’altalena di plastica rosa con una sediolina ricoperta di velluto rosso e vicino ad essa si intravedeva uno scivolo, che faceva paura per la sua altezza. Il papà bussò alla porta e venne ad aprire Holly, la governante. Il papà gliela presentò e Lucy capì che quella donna un po’ robusta e sorridente si sarebbe presa cura di lei. Lucy fu accompagnata da Holly nella sua stanza, si guardò intorno e rimase stupita nel vedere le stanze della casa arredate in maniera semplice ed elegante, ma la cosa che la emozionò maggiormente fu quella di rivedere nella sua cameretta la bambola con la quale giocava quando era piccola e il suo vecchio tamburo. I primi giorni trascorsi con il papà in Inghilterra furono entusiasmanti. Insieme, padre e figlia andavano a fare lunCapitolo ottavo 71 ghe passeggiate nei parchi, giocavano sulle piste o sulle giostre e soprattutto il papà la portò sul quel mostro di scivolo che lei trovò molto divertente. Quei giorni furono indimenticabili e riviveva tutte le notti nei suoi sogni il ricordo delle risate che accompagnavano i loro giochi. Purtroppo tutta questa gioia finì quando il papà ritornò al suo lavoro. Lucy trascorreva le sue giornate da sola con Holly, che non aveva tempo da perdere perché era occupata a svolgere le faccende domestiche. La noia iniziò a riempire le giornate di Lucy: senza il suo papà si sentiva abbandonata, non c’era nessuno con cui poter condividere un gioco o fare una chiacchierata. Un giorno, uno di quelli in cui era particolarmente triste, decise di fare una capatina in cucina. Holly era uscita per fare degli acquisti e Lucy si mise a frugare nei mobili in cerca di qualcosa che la rendesse felice. Aprì una grossa porta e sugli scaffali, meraviglia delle meraviglie, c’erano tante cose prelibate: torroncini, panettoni, ciambelle, dolci di vari gusti, torte con panna e cioccolato, biscotti di varie forme, caramelle e 72 Il viaggio in Inghilterra bomboloni. La bambina si fece catturare dalla golosità e iniziò a mangiare tutto quel cibo con avidità dimenticandosi di tutti i saggi consigli dei suoi amici e soprattutto di quello che aveva visto a Nuvolandia. Mentre mangiava tutta quella bontà si guardò intorno e all’improvviso dai pacchi di biscotti spuntarono, velocissimi, tanti folletti gialli e tondi. Erano i Tritalimentisani che ballando e saltando tra i dolciumi cantavano così: «Mangia mangia e riempiti la pancia lecca, lecca i bomboloni mordi, mordi i panettoni, ingoia, ingoia i ciambelloni, se in fretta tu farai un pallone diventerai, in cielo volerai e subito scoppierai». Lucy a quelle parole gridò spaventata: «Genuino, Genuino». Capitolo ottavo 73 Il folletto corse subito in suo aiuto. Con un fischio chiamò i Tritatutto che velocemente ripulirono la stanza dal cibo spazzatura. Lucy per la gioia lo abbracciò, non le sembrava vero rivedere quel vecchio amico che l’aveva sempre aiutata quando si trovava in difficoltà. Genuino con uno sguardo severo la rimproverò dicendo: «Lucy come hai potuto dimenticare i miei insegnamenti? Sei stata una bambina poco giudiziosa e hai dimenticato anche i tuoi cari amici che ti pensano sempre e sono preoccupati non solo per te ma anche per Camilla, la tua compagna di banco». Lucy chiese scusa per il suo sciocco comportamento e gli promise di essere più attenta al cibo che mangiava. Genuino con voce triste le raccontò che Camilla, da quando lei era partita, non mangiava più e preferiva stare da sola. Lucy ci pensò su: l’unica cosa da fare era coinvolgere in questa storia il suo papà. Così il mattino seguente gli raccontò tutto. 74 Il viaggio in Inghilterra CAPITOLO NONO I love you Italia Robert ascoltava perplesso la figlia che raccontava di folletti Tritatutto, di Tritalimentisani, del Castello Fruttato dove si impara l’italiano in un battibaleno... Per darsi un contegno beveva il suo tè, tenendo la tazza con il mignolo alzato. Lucy si accorse dell’incredulità del padre e si guardò intorno smarrita. All’improvviso comparve Genuino che le suggerì uno stratagemma per convincerlo: «Canta in italiano!» Lei non se lo fece ripetere e intonò: 76 «Mio caro papà se vuoi la mia felicità in Italia mi porterai perché così tu capirai quanto là io son felice quanto qua son infelice! Conoscerai gli amici miei gireremo per musei, I love you Italia il dottor Dentisani conoscerai con lui collaborar potrai! Ora l’italiano io lo so così ti aiuterò...» Il papà, stupito per il fluente italiano di Lucy, la interruppe ed esclamò: «Allora Nuvolandia esiste davvero!» Lucy continuò imperterrita: «Caro il mio papà la soluzione eccola qua: vieni in Italia ad abitare insieme a te io potrò stare la mia mamma accanto avrò con i miei amici giocherò niente viaggi di qua e di là la felicità eccola qua!» Robert si rese conto di quanto Lucy stesse soffrendo: abitando in Italia le mancava il papà, in Inghilterra invece le mancavano gli amici e la mamma. Capitolo nono 77 Posò la tazza, si grattò il mento pensieroso per qualche minuto, mentre Lucy lo osservava ansiosa. Genuino fece capolino da dietro la tazza e, con una strizzatina d’occhio, le comunicò: «Sei stata bravissima! Vedrai che andrà tutto bene!» Il papà finalmente si riscosse ed esclamò: «Lucy, mi hai convinto!» Intanto in Italia, Camilla, sempre più triste, sempre più magra e debole, quella mattina svenne a scuola. Tutti i compagni le furono intorno agitatissimi e spaventati. Solo la maestra mantenne il sangue freddo e chiamò il 118. Con fatica riuscì a tranquillizzare i bambini, mentre gli operatori del Soccorso, prontamente accorsi, trasportavano Camilla in ospedale. Il giorno dopo, Lucy telefonò a Camilla, ma non trovandola, chiamò Matilde per comunicarle che, presto, si sarebbe trasferita in Italia con il suo papà. Matilde si fece accompagnare in ospedale per dare la buona notizia a Camilla. 78 I love you Italia Dopo una settimana Camilla, Matilde, Mattia e Alessandro andarono, con la mamma di Lucy, all’aeroporto ad accogliere gli Inglesi. Lucy era proprio felice, dopo aver abbracciato la mamma, strinse forte Camilla che le promise di non fare più lo sciopero della fame e di non rinchiudersi più in se stessa. I bambini decisero di festeggiare il ritorno di Lucy con una grande festa. Mattia si offrì di organizzarla nel suo enorme e fiorito giardino: furono invitati tutti i compagni di scuola, i genitori e, naturalmente, tutti i Tritatutto. Furono diramati gli inviti: “Presto martedì arriverà e una grande festa si farà: musica, cibo a volontà, per mostrar felicità coriandoli e palloncini per i grandi ed i piccini! Mattia ci ospiterà e ognun si divertirà!” Capitolo nono 79 I bambini fecero la lista della spesa: frutta, cereali, marmellate di ogni tipo, carote, pomodorini, bruschette e la macchina schiacciatrice per succhi squisiti... Martedì mattina, tutto fu disposto nel giardino: sotto il tiglio frondoso, un’enorme ciotola di macedonia nella quale spiccavano il rosso delle fragole e del melograno, il verde del kiwi e l’arancione di albicocche e pesche; la macchina schiacciatrice nell‘angolo opposto; al centro una grande, bellissima, profumatissima torta di mele a cui Genuino aveva dato il benestare perché senza burro; non mancava il tavolo con yogurt di tutti i gusti e cereali di ogni tipo; sparsi un po’ ovunque, sedie e tavolini su cui troneggiavano cesti multicolori di frutta e verdura. Il DJ Dermian-Jai sistemò la sua postazione sotto il ciliegio e, finalmente, nel pomeriggio, giunsero gli invitati. Subito i bambini, insieme a Genuino, Gengivasana, Quizzetto, Punto e Virgola, ripeterono più volte, a squarciagola, il rap dei Tritatutto: 80 I love you Italia «Magri, magri voi sarete se cibi sani mangerete trito tutto ciò che è buono e sarò forte come un tuono! Cibo spazzatura? Ma chi se ne cura... noi siamo fans di frutta e verdura!» mentre ballavano una sfrenata danza simile a quella dei Pellerossa. I genitori ascoltavano e si stupivano della saggezza dei loro figli, visto che naturalmente non potevano vedere i folletti. Le ore trascorsero liete: i bambini giocarono a nascondino con Punto e Virgola; Lucy, Matilde e Camilla finsero di combattere i Tritalimentisani; Genuino, Quizzetto e Punto Interrogativo spiluccarono qua e là, approvando la scelta dei cibi; i genitori chiacchierarono, gustarono i vari cibi; nessuno rimpianse cibo fritto e dolci burrosi. Ad un tratto la melodia di un ballo lento uscì dalle casse. La mamma di Lucy chiuse gli occhi, quella canzone le Capitolo nono 81 aveva fatto ricordare la prima volta che aveva incontrato Robert, in un piano bar di Londra: luci soffuse e colori tenui, lo aveva visto entrare, alto, bello ed elegante e era stato un colpo di fulmine! Riaprì gli occhi e vide Robert che la fissava. 82 I love you Italia CAPITOLO DECIMO La classe prescelta La festa nel giardino di Mattia si protrasse fino a tardi perché, dopo che Robert aveva invitato la mamma di Lucy, molti altri papà invitarono le loro mogli a ballare qualche lento tra lo stupore e la gioia dei bambini. La festa fu proprio galeotta perché da quel giorno la mamma e il papà di Lucy iniziarono a uscire insieme tutte le sere, proprio come due fidanzatini. Dopo un po’ di tempo, Lucy disse a scuola che il suo papà non invitava più la mamma a uscire, perché tutte le sere saliva a casa e si fermava a cenare con loro due. Intanto Matilde, Camilla e qualche altro bambino della classe si ritrovavano spesso a parlare delle prelibatezze, che avevano gustato durante la festa nel giardino di Mattia. Un giorno, in cui il cielo era limpido, il sole splendeva e l’aria era molto tiepida, i bambini uscirono nel giardino della scuola durante la ricreazione. 84 La classe prescelta La loro scuola aveva un giardino molto grande e ben curato: i fiori e le piante erano posizionate in aiuole intorno alle quali si snodavano dei vialetti dove i bambini potevano giocare, senza danneggiare l’erba e i bellissimi cespugli fioriti. Mattia e Matilde, parlando con altri alunni della scuola, si accorsero che nessuno degli altri ragazzi conosceva Genuino, i Tritatutto e i Tritalimentisani. Mattia, sbalordito di ciò, chiamò Genuino e gli chiese come mai solo la sua classe era a conoscenza di Nuvolandia e delle sue meraviglie. Il papà dei folletti Punto e Virgola rispose che erano stati scelti per un motivo molto importante: «Cari bambini» disse Genuino «la vostra classe è molto unita, vi aiutate e vi volete bene. Il Consiglio dei Sapienti di Nuvolandia ha ritenuto che il vostro legame e la vostra amicizia fossero una garanzia per la riuscita e la divulgazione del nostro progetto Mangiar Sano in Allegria». Mattia spiegò a Genuino: «È merito delle nostre insegnanti, che ci hanno spesso ripetuto che, prima in classe e poi fuori, dobbiamo rispettare delle regole. Sin dalla Capitolo decimo 85 86 prima elementare ci hanno detto che non dobbiamo offenderci tra di noi, non dobbiamo deridere un compagno, soprattutto riguardo al suo rendimento scolastico o quando sbaglia, non dobbiamo accusarci inutilmente, non dobbiamo escludere nessuno. Siamo bambini e a scuola andiamo anche e soprattutto per imparare a stare bene con gli altri e con tutti, senza discriminazioni». «È vero» intervenne Alessandro «quando facciamo le nostre feste di compleanno invitiamo tutta la classe oppure nessuno. Le insegnanti si complimentano con noi ogni volta che ci aiutiamo e collaboriamo». «Ci dicono anche che è da piccoli che si impara l’accettazione dell’altro e che il rispetto tra piccoli ci terrà in guardia e lontani dai brutti episodi di bullismo» aggiunse Matilde. «Benissimo! Eccellente!» esclamò Genuino «È questo il motivo per cui la vostra classe è stata selezionata: perché sapete volervi bene e sapete aiutarvi. La vostra collaborazione sarà il punto di partenza per Nuvolandia e per il suo progetto». La classe prescelta Alessandro chiese allora cosa avrebbero dovuto fare per far conoscere a tutti i benefici e i magnifici sapori della frutta, delle verdure e dei cibi gustati a Nuvolandia. Genuino, sorridendo, rispose: «Visto che vi volete tanto bene e che spesso vi vedete fuori dalla scuola e anche i vostri genitori hanno tra di loro un bel rapporto, inviteremo le vostre mamme a scambiarsi ricette che poi voi divulgherete, prima nella vostra stessa scuola e poi online, creando una rete di scuole tutte legate al progetto Mangiar Sano in Allegria». I bambini entusiasti si misero subito al lavoro e a casa chiesero alle mamme di scrivere le loro Ricette della Salute. Al fine di aiutare i bambini, il Consiglio dei Sapienti inviò da Nuvolandia lo chef Salutino che si sarebbe interessato di esaminare le Ricette della Salute scritte dalle mamme. Con esse si sarebbe, poi, creato il Ricettario del Mangiar Sano. La mamma di Matilde mandò la ricetta della marmellata senza zucchero: Capitolo decimo 87 “Marmellata puoi tu mangiare e senza zucchero la puoi cucinare. Taglia la frutta, mettila a cuocere gira e rigira per poi attendere che sia più densa e allora potrai invasarla come vorrai. Lascia che freddi una nottata, poi tappa i vasetti di marmellata, tutto poi poni in un pentolone mettici l’acqua e un coperchione. Fai andare, quindi, tutto in cottura per almeno un’ora di bollitura. La marmellata così preparata sarà del tutto sterilizzata. Per oltre un anno si può conservare e molto a lungo la potrai gustare”. La mamma di Alessandro, invece, scelse la ricetta del cheese cake light: 88 La classe prescelta “Cheese Cake fruttato, gustoso, leggero e vellutato puoi tu realizzare. Senza il gusto voler maltrattare, il mascarpone puoi tu scambiare con fresca ricotta che vai a mescolare con ogni frutta di tuo piacimento e per ogni palato sarà un gradimento”. L’insalata di arance fu la ricetta della mamma di Camilla: “Se arance in insalata vuoi gustare, i frutti devi tu prima lavare con gran cautela lì devi sbucciare. Son siciliane le più gustose e nell’insalata diventan appetitose. Per i grandi e per i piccini sono meglio dei frollini. Sale e pepe devi poi mischiare e con olio devi amalgamare, quindi aggiungi i frutti d’oro e l’insalata sarà un capolavoro”. Capitolo decimo 89 Anche le mamme dei loro compagni scrissero alcune bellissime ricette, tutte sane e da far venire l’acquolina in bocca. Lo chef Salutino era grassottello e paffuto ed era lo chef più famoso di Nuvolandia. Il suo naso a patatina era spesso rosso, perché era un gran freddolone. Indossava un grembiule a quadretti di tutti i colori e il suo cappello era gigantesco e abbinato al grembiule. Quando Salutino lesse le ricette si entusiasmò moltissimo e volle immediatamente provare a prepararle: fu un vero successo. Dopo una settimana Salutino consegnò ai bambini il Ricettario della Salute che fu distribuito in tutte le classi della scuola. Grazie all’intervento del Preside, il ricettario venne inviato in altri istituti scolastici e la scuola di Matilde e dei suoi compagni divenne la scuola polo del progetto di Nuvolandia. 90 La classe prescelta CAPITOLO UNDICESIMO Le Olimpiadi a lieto fine Il Preside informò i bambini del successo che aveva avuto il Ricettario della salute: ci fu un’ondata di entusiasmo e tutti furono orgogliosi di essere la classe prescelta. Qualcuno pensò che le lodi ricevute non riguardavano solo il loro lavoro, ma anche quello dei loro genitori e di tutti gli abitanti di Nuvolandia, purtroppo invisibili agli altri. Non era corretto: avrebbero voluto condividere la vittoria senza segreti. La maestra, intanto, stava leggendo il libro che aveva interrotto all’arrivo del Preside. Terminò la lettura de Il piccolo principe, dicendo: «L’essenziale è invisibile agli occhi». Mattia e Matilde si guardarono. Quelle parole sembravano scritte proprio per loro due, che riuscivano a capirsi con lo sguardo… e anche un po’ con il cuore. Stavano pensando a quanto erano stati fortunati a essere amici di Genuino, dei Tritatutto, che erano personaggi invisibili, utili e molto saggi… 92 Le Olimpiadi a lieto fine Matilde comprese che la maestra, attraverso quella lettura, aveva voluto dar loro un messaggio importante. All’ora dell’intervallo Matilde e Mattia finalmente poterono spiegarsi e far capire agli altri compagni che dovevano far qualcosa per rendere visibile il loro segreto. Volevano anche far riappacificare i Tritalimentisani e gli abitanti di Nuvolandia. Dopo pranzo, in cortile, Matilde e Mattia dissero che avevano avuto un’idea: organizzare delle Olimpiadi! Lo scopo era quello di unire e far conoscere le persone, anziché fare la guerra: come gli antichi Greci! Lo diceva anche il libro di storia! Ci sarebbero stati molti giochi: la corsa dei sacchi con la mela in bocca; il bowling dell’anguria con i birilli di ananas; la staffetta con le arance; banana boomerang e infine il salto in alto per raggiungere l’uva. Era un pentathlon impegnativo: il vincitore avrebbe avuto in premio una fornitura di frutta e verdura per un anno. Pensarono anche a giochi più semplici per i piccoli: staffetta con le zucchine, bocce con le mele e tiro a segno alle piramidi di frutta e verdura. Capitolo undicesimo 93 Genuino consigliò di creare la frutta di cartapesta, per non sciupare quella vera. I bambini dissero alla maestra cosa volevano fare e lei divise i bambini in gruppi. Uno, capeggiato da Matilde, preparava la frutta finta; l’altro, con Mattia come guida, cercava di creare l’inno delle Olimpiadi. Alessandro e Camilla condussero altri due gruppi: il primo doveva disegnare le magliette dei partecipanti e l’altro pensare alle regole. Insieme scherzavano, ridevano, discutevano e si divertivano. Immersi in quel clima gioioso, Matilde e Mattia decisero di fidanzarsi. E così anche Camilla e Alessandro, che si raccontarono i segreti più intimi e decisero di superare i loro problemi alimentari. Un giorno, il Preside decise di tornare nella loro classe ma non trovò nessuno: erano tutti nell’aula d’informatica per spedire gli inviti alle scuole in rete e a tutti i genitori della classe. I Tritalimentisani, nel frattempo, avevano saputo le novità e si erano organizzati per far la guerra contro tutto e tutti. Avevano deciso di sabotare il progetto di Nu- 94 Le Olimpiadi a lieto fine volandia e volevano cambiare le ricette del libretto. Genuino capì che era il momento di richiamare tutto il popolo dei suoi folletti. I bambini, per convincere Genuino a rinunciare alla lotta, iniziarono a cantare: «Abbiamo scoperto i tuoi piani e ciò che hai tra le mani un Ricettario Sano fai girare per far cambiare l’abitudine alimentare. Tu non vuoi la guerra ma gare di sport e di cucina sulla Terra, guidate dai bambini per far sentire tutti più vicini». Sarebbero riusciti a convincerli? La voce delle Olimpiadi si sparse e genitori e alunni della scuola si iscrissero numerosissimi. Finalmente arrivò il grande giorno: le Olimpiadi iniziarono e ognuno poteva partecipare alla gara che voleva. Come alle vere Olimpiadi, c’era una cerimonia d’apertura in cui si cantavano gli inni e si dettavano le regole. Capitolo undicesimo 95 Genuino prese il microfono e iniziò a cantare: «Fratelli di Nuvolandia, Nuvolandia s’è desta, del casco di banane s’è cinta la testa. Dov’è la frutta pelata che forma la chioma che buona e succosa Iddio la creò!» Matilde chiamò i compagni accanto a sé. «Ho un compito per voi». «No, i compiti no!» gridarono insieme… «Dovete prendere il microfono e nominare partecipanti onorari alle Olimpiadi gli abitanti di Nuvolandia e i Tritalimentisani». Fu un attimo e subito tutti i personaggi invisibili, un volta nominati al microfono, poterono essere visti da tutti, come per incanto. Fu un grande giorno: bambini, genitori e tutti i personaggi giocarono insieme agli sport-fruttati, divertendosi tantissimo. 96 Le Olimpiadi a lieto fine In quella occasione, i Tritalimentisani decisero di seguire una dieta perché, osservando gli altri, si resero conto delle loro difficoltà fisiche e di salute. Il papà e la mamma di Lucy, dopo aver gareggiato insieme, decisero di sposarsi di nuovo. Scelsero un giorno soleggiato e profumato di primavera. Furono tutti invitati. Per l’occasione, lo chef Salutino creò una torta alla macedonia con mele, fragole e angurie. Sopra a tutto, intagliò due visi con la frutta: che grande cuoco! In luna di miele, decisero di girare l’Italia, per assistere alle sfilate dei carri di Carnevale; per guardare le bellezze dei paesaggi, ma anche per scoprire nuove ricette da inserire nel ricettario. Avrebbero sentito Lucy tutti i giorni e le avrebbero raccontato il loro tour minuto per minuto. In realtà, lei non sentiva molto la loro mancanza. Aveva conosciuto Tommy, il ragazzo più alto della scuola, che era anche simpatico, gentile e forte. Giocava spesso a calcio con Mattia e Alessandro. Anche lui aveva il papà inglese e la mamma italiana, perciò tra loro parlavano sia in inglese sia in italiano. Andarono insieme all’aeroporto Capitolo undicesimo 97 ad attendere i genitori di Lucy. Tra i passeggeri, vi era anche un famoso calciatore, che entrambi conoscevano. Scoprirono, così, di tifare per la stessa squadra. Quante cose in comune…! E i Tritatutto? E i Tritalimentisani? Se ne andarono. Ma, prima di partire per la loro destinazione, scrissero un pensiero sulla lavagna di quella classe speciale: “I giochi son finiti e ci siamo divertiti abbiam finito il lavoro e vi lasciamo un messaggio d’oro. Avete capito che mangiar sano mantiene il corpo bello e l’allegria in mano. Crescete e diventate grandi noi andremo a migliorare altri mondi”. 98 Le Olimpiadi a lieto fine APPENDICE 1. Un insolito arcobaleno Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di Aversa – Classe IV D Dirigente Scolastico Cecilia Amodio Docente referente della Staffetta Angelina Marrone Docente responsabile dell’Azione Formativa Concetta Dello Iacono Gli studenti/scrittori della classe IV D Brusciano Nicola, Cicala Stefano Pasquale, Cipullo Raffaele, Corvino Gianmaria, D'aniello Alessandra, Del Franco Roberto Pio, Diana Alessandro, Diana Fabrizio, Diomaiuti Diletta, Durante Francesco, Durante Giorgia, Fagnoni Serena Paola Gargiulo Mariacarla, Giglio Angela, Iadevaia Alessandra, Iuliano Renato, Lamberti Ludovica, Marrandino Vincenzo, Martino Massimo, Massimo Francesco, Matteucci Claudia, Santoro Raffaele, Scarano Vincenzo, Sparaco Michele, Tamburrino Maria Chiara, Zambardino Pasquale Hanno scritto dell’esperienza: “… I miei alunni hanno partecipato per la prima volta a questa iniziativa ed hanno accolto la nuova esperienza con grande entusiasmo, grazie al quale non hanno avuto difficoltà ad utilizzare ed alimentare la propria fantasia. Insieme ci siamo scambiati le idee e le abbiamo espresse anche attraverso simpatiche filastrocche. Trovo inoltre che il lavoro sia utile anche perché consente un forte riscontro didattico riguardante gli argomenti programmati. I bambini non possono che ringraziare per aver avuto questa opportunità”. APPENDICE 2. Benvenuti a Nuvolandia! Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di Aversa – Classe IV E Dirigente Scolastico Cecilia Amodio Docente referente della Staffetta Angelina Marrone Docente responsabile dell’Azione Formativa Concetta Dello Iacono Gli studenti/scrittori della classe IV E Salvatore Andreozzi, Sara Andreozzi, Mattia Augenti, Paola Boccagna, Francesco Carleo, Nicolò Caruso, Gabriele Chirico, Vincenzo Coronella, Antonio De Rosa, Emilio Di Martino, Matteo Di Napoli, Morena Errichiello, Serena Estinto, Elena Fattore, Gaia Filo, Marco Golia, Giusy Luchini, Rachele Marino, Davide Masella, Denise Mattiello, Lidia Molitierno, Guglielmo Monaco, Rosa Puca, Giorgia Ricciardiello, Francesco Jacopo Saggiorno, Paolo Virgilio Hanno scritto dell’esperienza: “… I miei alunni hanno partecipato per la prima volta a questa iniziativa ed hanno accolto la nuova esperienza con grande entusiasmo, grazie al quale non hanno avuto difficoltà ad utilizzare ed alimentare la propria fantasia. Insieme, ci siamo scambiati le idee e le abbiamo espresse anche attraverso simpatiche filastrocche.Trovo inoltre che il lavoro sia utile, anche perché consente un forte riscontro didattico riguardante gli argomenti programmati. I bambini non possono che ringraziare per aver avuto questa opportunità”. APPENDICE 3. Importanti scoperte Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano – Plesso Sperone – Classe V A Dirigente Scolastico Felice Colucci Docente referente della staffetta Raffaella Guerriero Docenti responsabili dell’Azione Formativa Raffaella Guerriero, Mariarosaria Canale Il disegno è di Grazia Bernardo, Meri Eli La Montagna, Stefania Miro, Alessia Peluso, Francesco Venezia. Gli studenti/scrittori della classe V A Caterina Barba, Grazia Bernardo, Andrea Borrelli, Romualdo Calabrese, Mattia Ciampa, Carmine D’avanzo, Saverio D’avanzo, Valentina De Luca, Giusy De Rosa, Fernanda Antonia Falco, Meri Eli La Montagna, Alexandr Liparuli, Asia Lo Monaco, Stefano Longobardi, Stefania Miro, Armando Niespolo, Felice Palmese, Luigi Pellegrino, Alessia Peluso, Matteo Rosiello, Francesco Venezia, Denys Zhurac APPENDICE 4. L’arrivo dei Tritalimentisani III Circolo Didattico di Nocera Inferiore - Classe III A Dirigente Scolastico Lucia Silvestri Docente referente della Staffetta Floriana Del Giudice Docente responsabile dell’Azione formativa Domenica Robustelli Gli studenti/scrittori della classe III A Alessandra Adinolfi, Guido Avallone, Francesco Buonfiglio, Marco Capaldo, Marika Cavallaro, Vittorio Cavuoto, Ilaria Rita Caso, Enza Cicalese, Liliana D’urso, Francesca Dell’aglio, Alessio De Maio, Gaetano Franco, Luigi Iannotti, Angela Iervasi, Raffaele Iovino, Alex Pepe, Francesco Pio Petrosino, Giovanni Pignataro, Serena Rossi, Sara Zito Il disegno è di Giovanni Pignataro, Francesca Dell’Aglio Hanno scritto dell’esperienza: “… Avendo già partecipato lo scorso anno, gli alunni hanno aspettato con impazienza l’inizio della staffetta, perché curiosi di conoscere l’incipit e i capitoli precedenti il nostro. Quando hanno capito che si trattava di alimentazione, poi, si sono appassionati ancor di più, perché quest’anno partecipiamo al progetto “Crescere felix”, proposto dall’ ASL Salerno 3, che tratta proprio di corretta alimentazione. Durante la stesura del capitolo, gli alunni si sono divertiti tantissimo nel pensare situazioni divertenti in cui far agire il protagonista, e nel trovare rime adatte alle filastrocche ed agli indovinelli che abbiamo inserito nella vicenda. Da questa esperienza, tutti hanno avuto modo di poter arricchire il loro bagaglio di conoscenza lessicale imparando, soprattutto, a saper aspettare per esporre le loro idee, senza predominare sugli altri”. APPENDICE 5. Un Natale dolcissimo Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe III B Dirigente Scolastico Cosimo Guarino Docente referente della Staffetta Marco Madaro Docente responsabile dell’Azione Formativa Maria Grazia Carnelutti Gli studenti/scrittori della classe III B Federica Artero Morana, Nicola Vittorio Borges Manfrin, Monica Chamorro De Celis, Andrea Chiriatti Sánchez-Prieto, Mattia Cipollone, Enzo Díaz Lupone, Emilio Ignacio Gamo Portocarrero, Marta García Martín, Mateo Giralda Martín, Alejandra Jorro Linares, Sofia Nocetti, Diego Oppizzio Suárez, Anita Talia Prennushi Giscombe, Carla Rodríguez Soccio, César Sabugal Enríquez, Maia Alessandra San Román, Ana Sánchez Nicolás, Sol Schamun Signorini, Pietro Valastro Montero Hanno scritto dell’esperienza: “… La staffetta letteraria era per gli alunni della mia classe una nuova esperienza: si sono divertiti molto nel pensare a come movimentare la storia e nella ricerca di qualcosa di originale. Piacevole ed inaspettata sorpresa è stata la fantasia di qualche alunno che di solito è meno creativo. Nel complesso si sono divertiti e questa esperienza ha dato uno sprint a tutti”. APPENDICE 6. We love fruit II Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III D La partecipazione all’iniziativa è avvenuta grazie ai fondi strutturali europei PON FSE C1 2013 2068. Dirigente Scolastico Simona Maria Perni Docente referente della Staffetta Teresa Fallica Docenti responsabili dell’Azione Formativa Rosaria Saccone, Vincenza Ingiulla, Jones Karen Anne Gli studenti/scrittori della classe III D Matteo Anfuso, Alexandra Barzoiu, Donata Biondi, Salvatore Cantarella, Matteo Catanzaro, Cristian Chisari, Lorenzo D’urso, Daniele Greco, Anna Leocata, Giorgia Litrico, Martina Nicasio, Mariachiara Pappalardo, Annachiara Panebianco, Valerio Papotto, Simon Scalia, Stefano Schillaci, Asia Scirocco, Damiano Stissi, Gloria Ventura, Pasqualino Vercoco Hanno scritto dell’esperienza: “… Per la prima volta, siamo stati coinvolti in un percorso di scrittura creativa: quando la maestra lo ha proposto, noi abbiamo accettato con entusiasmo. La tematica del racconto ci ha appassionato perché già da anni le nostre insegnanti ci educano ad una corretta alimentazione tanto da istituire un menù settimanale che ci stimola a consumare frutta fresca durante l’intervallo (vietato il consumo di merendine preconfezionate e paninoni con salumi). Divetente il lavoro di gruppo nella realizzazione di filastrocche in rima”. APPENDICE 7. Un nuovo amico: Gengivasana I.C. Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa – Classi III C/D Dirigente Scolastico Pietro Corvino Docente referente della Staffetta Carmela De Rosa Docenti responsabili dell’Azione Formativa Giovanna Sicuro, Carmela De Rosa Gli studenti/scrittori delle classi III C - Lorenzo Barone, Letizia Bencivenga, Cesario Bortone, Salvatore Bortone, Raffaele D’Ambrosio, Michele D’Errico, Giuseppe Maria Di Grazia, Cesario Esposito, Nicola Guarino, Giada Iamicella, Luisa Macallè, Salvatore Mangiacapre, Lorenzo Oliva, Iolanda Pera, Fatima Raia, Antonio Rea, Fabio Riflettivo, Asia Scarano, Lisa Verde, Elvira Vitale III D - Sonia Ben Abdallah, Raffaele Bencivenga, Antonio Borzacchiello, Angelica Cerrato, Simona D’Orazio, Antonietta Di Luise, Emilia Falcone, Cesario Ferriero, Rosa Ferriero, Antonio Fioretto, Agnese Gentile, Daniele Mangiacapre, Costanza Oliva, Luigi Oliva, Luigi Omero, Sara Tammaro, Doha Tazi, Beatrice Vassallo Il disegno è di Luisa Macallè, Giuseppe Maria Di Grazia, Asia Scarano Hanno scritto dell’esperienza: “… Questa esperienza ha dato la possibilità al gruppo di approfondire l’importanza di una equilibrata alimentazione e di una corretta cura dell’igiene orale e, in ambito scientifico, la possibilità di conoscere l’apporto nutrizionale degli alimenti. Siamo contenti di aver partecipato, per il secondo anno consecutivo, alla Staffetta Creativa perché ha migliorato l’autostima di ogni singolo alunno”. APPENDICE 8. Il viaggio in Inghilterra I.C. III “Rodari-Annecchino” di Pozzuoli – Classe III A Dirigente Scolastico Stefania Manuela Putzu Docente referente della Staffetta Teresa Cautiero Docenti responsabili dell’Azione Formativa Emilia Gabola, Emilia Improta Gli studenti/scrittori della classe III A Francesco Buono, Martina Cassinese, Raffaella Cecere, Luisa Covone, Antonio D’isanto, Roberto Del Vecchio Mirabella, Angelica Di Bonito, Luigi Di Bonito, Vincenzo Di Francia, Ilaria Galluccio, Ciro Gargiulo, Sara Innocente, Alessia Lippa, Emma Lippa, Domenico Panaro, Fabio Rimoli, Maria Russo, Martina Rosa Russo, Noemi Russo, Ilaria Sommella, Serena Tello, Domenico Troise, Aurora Volpe Il disegno è di Raffaella Cecere, Ciro Gargiulo Hanno scritto dell’esperienza: “… L’esperienza di scrivere un capitolo di un libro insieme ai bambini di altre scuole è stata, per noi alunni, molto importante ed emozionante. Ci siamo divertiti moltissimo ad inventare e raccontare le avventure dei personaggi della storia. Inoltre, l’argomento che abbiamo trattato è stato interessante, perché abbiamo capito che una sana e corretta alimentazione è essenziale per farci crescere sani e robusti”. APPENDICE 9. I love you Italia Scuola Primaria “Abbé J.M. Trèves” di Saint Vincent - Classe III Dirigente Scolastico Paola Cortese Docenti referenti della Staffetta Rosalba Multari , Carmen Jacquemet Gli Studenti/Scrittori della classe III Daniel Bitcos, Beatrice Bortolotti, Mathieu Camos, Alexandra Capatina, Cécile Ciurca, Nathan Corsi, Asia De Martino, Mattia Doldo, Mei Jia Dong, Tea Fosson, Aurora Gazzani, Giulia Iacob, Roberto Iacob, Joël Juglair , Daniele Loiodice, Étienne Michelon, Alice Moschella , Daniel Sarubbi, Juha Verrone, Mattia Zocco Hanno scritto dell’esperienza: “… Lo scrivere insieme a bambini di scuole lontane ci ha appassionato moltissimo. Le vicende di bambini e folletti hanno subito coinvolto la classe che, ogni settimana, ha ascoltato con interesse il nuovo capitolo, non mancando di commentare lo sviluppo della storia. Capitolo dopo capitolo è arrivato il nostro turno: tutti insieme abbiamo delineato l'intreccio, poi sono stati organizzati piccoli gruppi, ognuno dei quali si è occupato di un aspetto del racconto: staffetta nella staffetta! Questo tipo di lavoro conferma che i bambini, se mossi da una buona motivazione, diventano più curiosi, creativi e partecipi”. APPENDICE 10. La classe prescelta Istituto Comprensivo di Forino - Classe IV B Scuola Primaria “G. Vespucci” Dirigente Scolastico Gregorio Iannaccone Docente referente della Staffetta Vincenza Trerotola Docente responsabile dell’Azione Formativa Anna De Rosa Gli studenti/scrittori della classe IV B Scuola Primaria “G. Vespucci” Domenico Apuzza, Nicola Bruno, Noemi Bruno, Mario D’Amato, Angiola De Filippis, Maria Grazia De Filippis, Denise De Lauro, Maria De Stefano, Alessandra Donato, Mariapia Esposito, Francesco Grimaldi, Lorenzo Iannaccone, Miriam Iannaccone, Desiree Olimpia Lombardo, Antonio Luongo, Rinaldo Perna, Giovanni Russo, Marianna Troise, Maria Gaetana Violante, Nicola Violante, Pasquale Vottariello Il disegno è di Denise De Lauro, Alessandra Donato, Desiree Lombardo, Angiola De Filippis Hanno scritto dell’esperienza: “… Gli alunni hanno accolto con entusiasmo l’esperienza. Per ciascun capitolo precedente abbiamo fatto una lettura commentata e successivamente ne abbiamo riassunto per iscritto i tratti salienti. La stesura del capitolo a noi affidato è stata eseguita alla lavagna con la partecipazione di tutta la classe”. APPENDICE 11. Le Olimpiadi a lieto fine Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese – Classe V A Dirigente Scolastico Antonietta Guadagno Docente referente della Staffetta Maria Grazia Monego Docenti responsabili dell’Azione Formativa Maria Grazia Monego, Adriano Popolani Gli studenti/scrittori della classe V A Andrea Pietro Airola, Vittorio Bernacci, Alessandra Bisogno, Castaldi Alessia, Sara Chiarle, Sabrina Costa Pieri, Domenico D’amico, Delle Cave Chiara, Filippo Finali, Simone Giacomino, Gabriele Martinetto,Diana Jonela Miclaus,Cristian Miniera, Licia Mion, Francesca Piana, Krjstian Pjetri, Edoardo Popolani, Fabio Ricchiardi, Alberto Sabiu, Andrea Signorini, Testasecca Giada, Davide Togliatto, Giacomo Varaia, Franco Xu Il disegno è di Andrea Signorini Hanno scritto dell’esperienza: “… L’esperienza ha avuto esito positivo. Abbiamo lavorato in coppia, a gruppi ed a classe intera per leggere i capitoli e riassumerli; scrivere il nostro testo e poi farlo diventare unico in cui tutti si ritrovassero e rileggerlo in modo critico. Per far questo, abbiamo conversato, discusso, pensato e mediato le nostre idee. Abbiamo anche cercato di scrivere in modo chiaro e comunicativo… e questo è stato un grande impegno! Alla fine ci siamo ritrovati più uniti ed anche più capaci di accettare il giudizio degli altri. Insomma, siamo cresciuti. Speriamo che il testo piaccia a voi,come a noi. Grazie dell’opportunità. INDICE Incipit di LAURA WALTER..................................................................................pag 16 Cap. 1 Un insolito arcobaleno ............................................................................» 20 Cap. 2 Benvenuti a Nuvolandia!..........................................................................» 28 Cap. 3 Importanti scoperte ....................................................................................» 36 Cap. 4 L’arrivo dei Tritalimentisani........................................................................» 44 Cap. 5 Un Natale dolcissimo ................................................................................» 52 Cap. 6 We love fruit ................................................................................................» 58 Cap. 7 Un nuovo amico: Gengivasana..............................................................» 64 Cap. 8 Il viaggio in Inghilterra ..............................................................................» 70 Cap. 9 I love you Italia............................................................................................» 76 Cap. 10 La classe prescelta ................................................................................» 84 Cap. 11 Le Olimpiadi a lieto fine ........................................................................» 92 Appendici ..................................................................................................................» 100 Finito di stampare nel mese di aprile 2014 da Industria Grafica Campana, Agropoli (SA) Un insolito arcobaleno Benvenuti a Nuvolandia! ìImportanti scoperte L’arrivo dei Tritalimentisani Un Natale dolcissimo We love fruit Un nuovo amico: Gengivasana Il viaggio in Inghilterra I love you Italia La classe prescelta Le Olimpiadi a lieto fine