L`invasione del tritatutto

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L`invasione del tritatutto
L'INVASIONE
DEI TRITATUTTO
Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura - Ente Formatore per Docenti
Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero
Partendo dall’incipit di Laura Walter e con il coordinamento dei propri
docenti, hanno scritto il racconto gli studenti delle scuole e delle classi
appresso indicate:
Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di
Aversa – Classe IV D
Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di
Aversa – Classe IV E
Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano – Plesso Sperone – Classe V A
III Circolo Didattico di Nocera Inferiore - Classe III A
Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe III B
II Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III D
I.C. Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa – Classi III C/D
I.C. III “Rodari - Annecchino” di Pozzuoli – Classe III A
Scuola Primaria “Abbé J.M. Trèves” di Saint Vincent - Classe III
Istituto Comprensivo di Forino - Scuola Primaria “G. Vespucci” - Classe IV B
Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese – Classe V A
Editing a cura di: Cristina Rolle
Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo Associazione di Enti Locali
Ente Formatore per docenti accreditato MIUR
Il racconto è pubblicato in seno alla Collana dei Raccontiadiecimilamani
Staffetta Bimed/Exposcuola 2014
Istituzione Promotrice della Staffetta di Scrittura Bimed/Exposcuola in Italia e all’Estero
Direzione e progetto scientifico
Andrea Iovino
Monitoraggio dell’azione
e ottimizzazione delle procedure
Ermelinda Garofano
Segreteria di Redazione
e responsabili delle procedure
Valentina Landolfi
Margherita Pasquale
Francesco Rossi
Staff di Direzione
e gestione delle procedure
Angelo Di Maso
Adele Spagnuolo
Responsabile per l’impianto editoriale
Marisa Coraggio
Grafica di copertina:
l’Istituto Europeo di Design, Torino
Docente: Sandra Raffini
Impaginazione
Tullio Rinaldi
Ermanno Villari
Relazioni Istituzionali
Nicoletta Antoniello
Piattaforma BIMEDESCRIBA
Gennaro Coppola
Angelo De Martino
Amministrazione
Rosanna Crupi
Annarita Cuozzo
Franco Giugliano
I libretti della Staffetta non possono essere in alcun modo posti in distribuzione Commerciale
RINGRAZIAMENTI
I racconti pubblicati nella Collana della Staffetta di Scrittura Bimed/ExpoScuola 2014 si
realizzano anche grazie al contributo erogato in favore dell’azione dalle istituzioni e dai
Comuni che la finanziano perché ritenuta esercizio di rilevante qualità per la formazione
delle nuove generazioni. Tra gli Enti che contribuiscono alla pubblicazione della Collana
Staffetta 2014 citiamo: Siano, Bellosguardo, Pisciotta, Pinerolo, Moncalieri, Castellamonte,
Torre Pellice, Forno Canavese, Ivrea, Chivasso, Cuorgnè, Santena, Agliè, Favignana, Lanzo
Torinese, Sicignano degli Alburni, Petina, Piaggine, San Giorgio a Cremano, l’Associazione
in Saint Vincent e l’Associazione Turistica Pro Loco di Castelletto Monferrato.
La Staffetta di Scrittura riceve un rilevante contributo per l’organizzazione degli Eventi di
presentazione dei Racconti 2014 dai Comuni di Moncalieri, Salerno, Pinerolo e dal Parco
Nazionale del Gargano/Riserva Naturale Marina Isole Tremiti.
Si coglie l’occasione per ringraziare i tantissimi uomini e donne che hanno operato per il
buon esito della Staffetta 2014 e che nella Scuola, nelle istituzioni e nel mondo delle associazioni promuovono l’interazione con i format che Bimed annualmente pone in essere in
favore delle nuove generazioni. Ringraziamenti e tanta gratitudine per gli scrittori che annualmente redigono il proprio incipit per la Staffetta e lo donano a questa straordinaria
azione qualificando lo start up dell’iniziativa. Un ringraziamento particolare alle Direzioni
Regionali Scolastiche e agli Uffici Scolastici Provinciali che si sono prodigati in favore dell’iniziativa. Infine, ringraziamenti ossequiosi vanno a S. E. l’On. Giorgio Napolitano che ha insignito la Staffetta 2014 con uno dei premi più ambiti per le istituzioni che operano in ambito
alla cultura e al fare cultura, la Medaglia di Rappresentanza della Repubblica Italiana giusto dispositivo SGPR 01/10/2013 0102715P del PROT SCA/GN/1047-1
Partner Tecnico Staffetta 2014
Si ringraziano per l’impagabile apporto
fornito alla Staffetta 2014:
i Partner tecnici
UNISA – Salerno, Dip. di Informatica;
Istituto Europeo di Design - Torino;
Cartesar Spa e Sabox Eco Friendly
Company;
il partner Must
Certipass, Ente Internazionale Erogatore
delle Certificazioni Informatiche EIPASS
By Bimed Edizioni
Dipartimento tematico della Biennale delle Arti e delle Scienze del Mediterraneo
(Associazione di Enti Locali per l’Educational e la Cultura)
Via della Quercia, 64 – 84080 Capezzano (SA), ITALY
Tel. 089/2964302-3 fax 089/2751719 e-mail: [email protected]
La Collana dei Raccontiadiecimilamani 2014 viene stampata in parte su carta
riciclata. È questa una scelta importante cui giungiamo grazie al contributo di
autorevoli partner (Sabox e Cartesar) che con noi condividono il rispetto della
tutela ambientale come vision culturale imprescindibile per chi intende contribuire alla qualificazione e allo sviluppo della società contemporanea anche attraverso la preservazione delle risorse naturali. E gli alberi sono risorse ineludibili per
il futuro di ognuno di noi…
Parte della carta utilizzata per stampare i racconti proviene da station di
recupero e riciclo di materiali di scarto.
La Pubblicazione è inserita nella collana della Staffetta di Scrittura
Bimed/Exposcuola 2013/2014
Riservati tutti i diritti, anche di traduzione, in Italia e all’estero.
Nessuna parte può essere riprodotta (fotocopia, microfilm o altro mezzo)
senza l’autorizzazione scritta dell’Editore.
La pubblicazione non è immessa nei circuiti di distribuzione e commercializzazione e rientra tra i prodotti formativi di Bimed destinati
unicamente alle scuole partecipanti l’annuale Staffetta di Scrittura
Bimed/ExpoScuola.
La Staffetta 2013/14 riceve:
Medaglia di Rappresentanza della Presidenza della Repubblica Italiana
Patrocini:
Senato della Repubblica, Camera dei Deputati, Ministero della Giustizia,
Ministero per le Politiche Agricole, Alimentari e Forestali, Ministero dell’Ambiente
PRESENTAZIONE
Quante attenzioni, quanta positiva tensione e quanto straordinario e felice impegno
nella Staffetta di quest’anno. L’emozione che abbiamo provato quando il Presidente
della Repubblica ha conferito alla Staffetta la Medaglia di Rappresentanza è
stata grande ma ancora e di gran lunga maggiore è stata, l’emozione, nel vedere
gli occhi dei nostri ragazzi in visita al Quirinale. Ho avvertito in quegli occhi
l’orgoglio di chi sentiva di essersi impegnato in un’attività che le istituzioni gli stavano
riconoscendo … È quello che vorrei vedere negli occhi di quei tanti giovani che
dopo la scuola, a conclusione del proprio ciclo d’istruzione, invece, in questo tempo
sentono l’apprensione di un contesto che, probabilmente, dovrebbe sancire la
Staffetta come buona prassi da adottare in funzione del divenire comune. Cos’è, in
fondo la Staffetta? E’ un format educativo, un esercizio imperdibile per l’acquisizione
gli strumenti necessari a affrontare LA VITA sentendo lo straordinario dono della vita.
La Staffetta è una sfida in cui tutti si mettono insieme stando dalla stessa parte,
sentendo anche le entità lontane come i compagni di un cammino comune …
L’altro che diventa te stesso … Questo è la Staffetta un momento che dura un intero
anno e che alla fine ti mette nella condizione di sentirti più forte e orgoglioso per
quello che è stato fatto, insieme a tanti altri che hanno concorso a realizzare un
prodotto che alla fine è la testimonianza di un impegno che ci ha visti UNITI (!)
in funzione di un obiettivo … Si tratta di quello di cui ha bisogno il Paese e di
quello che appare indispensabile per qualificare il tempo e lo spazio che stiamo attraversando.
Andrea Iovino
L’innovazione e la Staffetta: una opportunità per la Scuola italiana.
Questo è il secondo anno che operiamo in partnership con Bimed per la realizzazione
della “Staffetta di scrittura Creativa e di Legalità”. Siamo orgogliosi di essere
protagonisti di questa importante avventura che, peraltro, ci consente di raggiungere
e sensibilizzare un così grande numero di persone sull’attualissimo, quanto per
molti ancora poco conosciuto, tema che attiene la cultura digitale.
Sentiamo spesso parlare di innovazione, di tecnologia e di internet: tutti elementi
che hanno rivoluzionato il mondo, dalle amicizie, al tempo libero,lo studio, il lavoro
e soprattutto il modo di reperire informazioni. L’innovazione ha travolto il mondo
della produzione, dei servizi e dell’educazione, ma non dobbiamo dimenticare
che “innovare” significa, prima di tutto, porre la dovuta attenzione alla cultura.
Da un punto di vista tecnico, siamo tutti più o meno esperti, ma quanti di noi
comprendono realmente l’essenza, le motivazioni, le opportunità e i rischi che
ne derivano?
La Società è cambiata e la Scuola, che è preposta alla formazione di nuovi
individui e nuove coscienze, non può restare ferma di fronte al cambiamento che
l’introduzione delle nuove tecnologie e internet hanno portato anche nella
didattica: oggi gli studenti apprendono in modo diverso e questo implica
necessariamente un metodo di insegnamento diverso.
Con il concetto di “diffusione della cultura digitale” intendiamo lo sviluppo del
pensiero critico e delle competenze digitali che, insieme all’alfabetizzazione,
aiutano i docenti e i nostri ragazzi a districarsi nella giungla tecnologica che
viviamo quotidianamente.
L’informatica entra a Scuola in modo interdisciplinare e trasversale: entra perché
i ragazzi di oggi sono i “nativi digitali”, sono nati e cresciuti con tecnologie di cui
non è più possibile ignorarne i vantaggi e le opportunità e che porta inevitabilmente
la Scuola a ridisegnare il proprio ruolo nel nostro tempo.
Certipass promuove la diffusione della cultura digitale e opera in linea con le
Raccomandazioni Comunitarie in materia, che indicano nell’innovazione e
nell’acquisizione delle competenze digitali la vera possibilità evolutiva del
contesto sociale contemporaneo. Poter anche soltanto raccontare a una comunità
così vasta com’è quella di Bimed delle grandi opportunità che derivano dalla
cultura digitale e dalla capacità di gestire in sicurezza la relazione con i contesti
informatici, è di per sé una occasione imperdibile. Premesso che vi sono indagini
internazionali da cui si evince l’esigenza di organizzare una forte strategia di
ripresa culturale per il nostro Paese e considerato anche che è acclarato il dato
che vuole l’Italia in una condizione di regressione economica proprio a causa del
basso livello di alfabetizzazione (n.d.r. Attilio Stajano, Research, Quality,
Competitiveness. European Union Technology Policy for Information Society IISpringer 2012) non soltanto di carattere digitale, ci è apparso doveroso
partecipare con slancio a questo format che opera proprio verso la finalità di
determinare una cultura in grado di collegare la creatività e i saperi tradizionali
alle moderne tecnologie e a un’idea di digitale in grado
di determinare confronto, contaminazione, incontro, partecipazione e condivisione.
Promuoviamo, insieme, la cultura digitale e la certificazione delle I-Competence
per garantire competenze indispensabili per acquisire a pieno il ruolo di cittadino
attivo nella società della comunicazione e dell’ informazione.
Partecipiamo attivamente alla diffusione della cultura digitale, perché essa diventi patrimonio di tutti e di ciascuno, accettando la sfida imposta dalle nuove
professioni che nascono e dai vecchi mestieri che si trasformano, in modo profondo
e radicale.
Tutti noi abbiamo bisogno di rigenerare il pensiero accettando nuove sfide e
mettendo in gioco tutto quanto imparato fino adesso, predisponendoci al
cambiamento per poter andare sempre più avanti e un po’ oltre.
Il libro che hai tra le mani è la prova tangibile di un lavoro unico nel suo genere,
dai tantissimi valori aggiunti che racchiude in sé lo slancio nel liberare futuro
collegando la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra civiltà all’innovazione
tecnologica e alla cultura digitale. Certipass è ben lieta di essere parte integrante
di questo percorso, perché l’innovazione è cultura, prima che evoluzione tecnologica!
Il Presidente
Domenico PONTRANDOLFO
INCIPIT
LAURA WALTER
L’invasione dei Tritatutto
Mattia stava facendo colazione, come il suo solito,
due cosucce da niente, tanto per iniziare.
C’erano biscotti al cioccolato, sette merendine al
latte, tre crostatine alla nocciola, le ciambelle della
nonna Maria in quantità industriale e solo due fette di
torta alle mandorle della nonna Stuarda.
La parte mancante se l’era ingoiata la sera prima, da solo.
Le nonne facevano sempre a gara per fargli da mangiare e Mattia dava soddisfazione a entrambe, gonfiandosi come un pallone.
La mamma lo guardava lievitare come un panino imbottito, scuoteva la testa, si riprometteva di metterlo a
dieta e scappava al lavoro.
Il papà spazzolava gli avanzi, ma non quella mattina.
Quella mattina, dietro la tazza del latte, rigorosamente
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candido e con quattro cucchiai di zucchero dentro,
Mattia vide spuntare un piede.
«Pa-pfpà?» bofonchiò, sputacchiando gocce di latte e
frammenti di biscotto sulla tavola di frassino.
Papà era già sceso in garage e non aveva avuto modo
di sentirlo.
I piedi, adesso, erano due.
Piccoli e lunghissimi, con delle scarpe verdi. C’erano attaccate due gambe minuscole e ossute, dentro a una
calzamaglia rosso acceso.
Mattia era sbigottito, ma riuscì a deglutire ugualmente
mezza fetta di torta della nonna.
L’omino che gli stava davanti, poco più alto del cucchiaio, scuoteva la testa con aria di rimprovero, indicando tutto il ben di Dio che c’era sulla tavola.
E trillava. Oh, come trillava! Pareva una sveglia.
«Mattia, la sveglia, spegnila!» urlò la mamma.
“È stato solo un brutto sogno” si rassicurò Mattia e scese
dal letto, pronto a fiondarsi sulla colazione.
Appena varcata la soglia della cucina, però, rimase
pietrificato.
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Il tavolo brulicava degli omini del sogno, che stavano
rapidamente portando via tutto.
Uno con il cappello giallo, poco più alto degli altri, lo
vide e cominciò a scuotere la testa, con aria di rimprovero.
«Sono Genuino» squittì con una voce limpida e acuta «ti
insegneremo le buone maniere a tavola, come è vero
che sono il Capo della Tribù dei Tritatutto».
Mattia era a bocca aperta e il suo stupore sarebbe
stato ancora più grande se avesse saputo cosa stava
accadendo, in quello stesso istante, nelle case dei suoi
compagni di classe.
Prima fra tutti la bambina più smilza della scuola, Matilde.
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CAPITOLO PRIMO
Un insolito arcobaleno
Era notte e Matilde si girava e rigirava nel suo lettino,
scalciava, si scopriva, si ricopriva, dormiva, si svegliava,
insomma, era una notte davvero molto agitata per lei!
In effetti, nel buio della sua cameretta e nel silenzio della
notte, c’era qualcosa di strano: si sentivano versi, sussurri
e rumori, come di piccoli passettini.
Matilde si svegliò del tutto e trattenne per un po’ il respiro, ancora a occhi chiusi, per ascoltare meglio, incuriosita e spaventata allo stesso tempo, ma niente! Non
riusciva proprio a capire!
A un certo punto si fece coraggio, aprì gli occhi, allungò
la mano, accese la luce del suo comodino, cacciò le
sue esili gambettine fuori dal letto e cercò le sue ciabattine, con l’espressione del viso ancora assonnata.
Subito si accorse che qualcosa non andava: erano
bloccate, ma non capiva da cosa!
Sporse piano la testa e tra i suoi piedi vide qualcosa
che la lasciò stupefatta: due strani, piccoli, buffi esserini.
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Un insolito arcobaleno
Saltellavano come molle tra i suoi piedini nudi e, guardandola, iniziarono a cantare:
«Ci manda Genuino,
il nostro beniamino,
siamo i suoi Tritatutto
e ti portiamo ogni tipo di frutto!»
Matilde non credeva ai suoi occhi, non sapeva se essere più meravigliata o impaurita, ma di una cosa era sicura: quelle creaturine la incuriosivano da matti.
Avrebbe voluto dire qualcosa, ma la sua bocca non riusciva ad articolare nessuna parola. Poi, all’improvviso,
ecco che i due buffi gnomi iniziarono a tirarla per i piedini, canticchiando:
«Su! Presto! Alzati!
Noi ti faremo gustar,
le più buone meraviglie
che tu potrai immaginar!»
Capitolo primo
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Matilde scese subito dal letto. Era così magra che il suo
pigiamino sembrava più grande di almeno due taglie,
le ballava intorno in maniera buffa come fosse uno spiritello dispettoso e spesso la faceva inciampare. Aveva
nove anni, ma ne dimostrava un paio di meno ed era la
bimba più smilza della scuola. Spesso sembrava lei
stessa un folletto, con i suoi leggings, il naso a patata,
gli occhioni scuri, i capelli neri legati in due codini e
quell’andatura veloce, come se fosse sempre in ritardo.
“Che fare?” adesso si chiedeva “Chiamo la mamma o li
seguo?”
Ma non ebbe il tempo di decidere perché i due folletti
la tirarono con forza e la spinsero fino a quando non si
ritrovò in cucina.
Quando si guardò intorno rimase stupefatta, spalancò
la bocca in segno di meraviglia e strabuzzò gli occhi: il
grande tavolo rotondo della sua cucina era diventato
di mille colori, non lo aveva mai visto così!
Di solito sempre molto spoglio e ordinato, ora era ricolmo di pane tostato, marmellate, spremute e frutta di
ogni genere! C’erano mele rosse come il fuoco e gialle
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Un insolito arcobaleno
come il sole sistemate a forma di piramide, uva bianca
e nera a cascate, un casco di banane al centro e tutt’intorno arance e mandarini decorati con fragole, ciliegie e frutti di bosco. Alcune carote e chicchi d’uva
formavano faccine sorridenti e c’erano innumerevoli scodelline di macedonia.
«Mamma, corri a vedere!» urlò la bambina.
Ma la mamma non poteva sentirla: era chiusa in bagno
a prepararsi per andare al lavoro. Poverina! Si alzava
davvero molto presto e spesso non aveva proprio
tempo per pensare alla colazione. Peccato! Forse vedendo quella meraviglia avrebbe cambiato idea, si sarebbe concessa cinque minuti per…
Ma a proposito! Matilde guardò l’orologio e impallidì:
mancava solo un quarto d’ora all’inizio delle lezioni e
lei doveva ancora lavarsi, vestirsi, pettinarsi, sistemare lo
zaino… e scegliere cosa mettersi!
I folletti ripresero a canticchiare e interruppero i suoi
pensieri:
«Su, avanti,
riempi il pancino,
Capitolo primo
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hai proprio bisogno di un mega-spuntino!
Con Punto e Virgola
potrai assaggiare
tante cose buone e sane
e finalmente potrai imparare
quanto è bello mangiare!»
«No, No!» protestò Matilde che ormai era decisamente
in preda al panico «L'ultima cosa per cui ho tempo
adesso è mangiare! Devo fare ancora un mucchio di
cose e la scuola inizia tra poco!»
Detto questo, girò le spalle alla tavola imbandita, ma
Punto e Virgola le sbarrarono la strada. Ognuno di loro
aveva in mano un frutto, una fetta di pane e marmellata,
un bicchiere di spremuta o qualcun’altra di quelle coloratissime meraviglie.
Non avevano la minima intenzione di arrendersi. E infatti
ripresero a cantare:
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«Mangia, mangia, mangia,
rinforza la tua pancia!
Un insolito arcobaleno
Ma non esagerare,
altrimenti puoi ingrassare fino a scoppiare!
Matilde, Matildetta,
sei magra come una sottiletta!
Sei troppo uno stecchino,
mangia almeno un pochettino!
Noi ti vogliamo regalare,
tanta buona frutta da mangiare!»
A ogni parola avvicinavano sempre di più il cibo a Matilde. Uno di loro le si era persino arrampicato addosso
e sembrava puntare diritto alla sua faccia!
Matilde era sempre più nervosa, ma si rese conto che, se
non avesse accettato il cibo, quei folletti impiccioni
l’avrebbero fatta arrivare in ritardo.
«E va bene» disse «allora mangio qualcosa! Basta che
dopo mi lasciate andare!»
Subito strappò di mano il cibo al folletto più vicino: una
fetta di pancarré tostato con non so che marmellata e
una scodella piena di chissà quali pezzi di frutta. Diede
il primo morso alla fetta di pancarré e spalancò gli occhi
Capitolo primo
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stupefatta: un sapore allo stesso tempo agro e dolcissimo le riempì la bocca e le guance e sembrò arrivarle
fino in testa come una scarica di fuochi d’artificio.
Quando era stata l’ultima volta che aveva assaggiato
qualcosa di così buono?
Subito divorò il resto e fece lo stesso con la scodella di
frutta.
Finì tutto in pochissimo tempo e guardò Punto e Virgola
con un enorme sorriso sulla faccia.
«Sì, lo ammetto» disse «avevate ragione, la frutta è buonissima! Ma ora devo proprio andare, potete anche
portarvi via il resto».
Ma, mentre stava per muoversi verso la porta, il suo naso
fu invaso a tradimento dall’odore di altri mille tipi di marmellate, dalle fragole, dall’aranciata, dalle altre macedonie, dalle spremute e di chissà cos’altro di cui non
riusciva a identificare l’origine.
“Quasi quasi darei prima un morsetto a quella fetta di
pane lì… chissà com’è la marmellata di prugne! Oppure
potrei provare quell’arancia, i suoi spicchi sembrano
così succosi...”
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Un insolito arcobaleno
CAPITOLO SECONDO
Benvenuti a Nuvolandia!
Matilde aveva ancora in bocca il sapore dolce della
frutta quando la mamma entrò in cucina tutta trafelata.
Presa dall’entusiasmo la chiamò: «Mamma, mamma! Vieni
a vedere cos’è successo!»
Ma lei la superò senza neanche vederla. Con movimenti
veloci, nervosi e indifferenti iniziò a mettere a posto,
senza neanche curarsi di dove sistemava le cose. Come
un disco rotto continuava a ripetere: «Muoviti, è tardi!»
oppure: «Vestiti, fai presto!» e non vedeva i tentativi di
Matilde di parlarle.
A un certo punto la bambina capì che solo lei poteva
vedere tutta quella meraviglia e i due piccoli simpaticissimi esserini. La mamma non avrebbe mai potuto,
presa com’era dalla fretta e dall’ansia di arrivare in ritardo al lavoro.
«Lei non può vedervi, è così?» chiese sussurrando ai due
folletti.
Loro le risposero, ovviamente, cantando:
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Benvenuti a Nuvolandia!
«È inutile chiamar,
la mamma e i matusa non possono guardar
quello che andiamo a preparar!
Solo chi ha fantasia può vedere
e di tutte queste cose buone può godere!»
Matilde era eccitatissima, ciò che stava accadendo
era un vero scoop! Doveva assolutamente parlarne con
qualcuno!
Si vestì più in fretta che poté, indossò velocemente cappotto e cappello, si avvolse disordinatamente una
sciarpa al collo, infilò alla rinfusa i libri nello zaino e lo
prese, ancora mezzo aperto. Scese di corsa le scale
sperando di incrociare...
Eccolo! Era proprio lui!
«Mattia! Fermo! Aspettami!» lo chiamò gridando e correndo goffamente, con quelle sue gambettine che sembravano essere sul punto di spezzarsi a ogni falcata.
Durante la corsa la sciarpa si era srotolata e ora le pendeva tutta da un lato, dandole un’aria un po’ buffa. Ma
Capitolo secondo
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aveva cose più urgenti di cui preoccuparsi. Doveva assolutamente bloccare Mattia prima che fosse troppo
tardi!
Appena gli fu abbastanza vicino lo fermò afferrandogli
una manica e, senza neanche dargli il tempo di obiettare, gli raccontò tutto. Cacciò parole a raffica, come
una mitraglietta, mentre Mattia l’ascoltava con
un’espressione stupefatta sul volto. Ogni tanto provava
a dire qualcosa, ma Matilde non gli permetteva di dire
molto.
«Ma…» provava a dire «però…» tentava ancora, ma
Matilde aveva troppa ansia di finire il suo racconto.
Poi a un certo punto si bloccò, aveva il fiatone come se
avesse appena finito una corsa a ostacoli! Guardò speranzosa Mattia; si aspettava di tutto dal suo compagno
di classe e vicino di casa: incredulità, stupore, meraviglia.
Ma incredibilmente lui disse: «Mi è successa la stessa
cosa!» e, prima che Matilde potesse rispondere, aprì lo
zaino e le mostrò il contenuto con un’espressione eccitata.
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Benvenuti a Nuvolandia!
Dentro, accucciato tra libri e quaderni, c’era proprio lui:
Genuino.
Appena vide le loro facce, saltò fuori come un grillo e
cominciò a trillare:
«Punto e Virgola i folletti,
sono i miei due figlioletti!
Se lo zaino vuoi aprire
subito li vedrai comparire!»
Matilde non se lo fece ripetere due volte, aprì subito lo
zaino e, con dei fragorosi PLUFF, i due folletti saltarono
fuori più allegri che mai.
Poi Genuino ricominciò a parlare, sempre con quella sua
voce simile al suono di tanti campanelli:
«Oggi con noi voi verrete
e un posto nuovo visiterete!
Nel mio mondo vi porterò
e mangerete di tutto un po’!»
Capitolo secondo
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Non aveva neanche finito di parlare che in mano gli era
comparso un sacchettino. Lo aprì e vi infilò dentro le sue
dita paffute che si riempirono di una polverina luccicante. La soffiò addosso ai bambini che tossirono e poi
si guardarono intorno sorpresi: il mondo intorno a loro
cominciò a dissolversi fino a esplodere in un lampo di
luce, poi si sentirono strattonare da ogni parte, come se
qualcuno tentasse di allungarli. Improvvisamente, tutto
si fermò.
Quando si guardarono intorno si resero conto di essere
sospesi nel vuoto! Videro arrivare di corsa una grossa
mela rossa e, quando si fermò davanti a loro, scoprirono
che in realtà era una vera e propria navicella spaziale.
La Melonave si aprì e alcuni spicchi formarono una scaletta. I due bambini entrarono senza chiedersi cosa sarebbe successo: erano troppo eccitati per farsi simili
domande.
Subito la mela spiccò il volo sfrecciando nel cielo come
un vero e proprio missile. Dentro era ancora più fenomenale perché era una vera e propria mela, anche se,
assieme alla sua polpa succosa, trovavano posto cin-
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Benvenuti a Nuvolandia!
que comode poltrone e un piccolo computer di bordo.
Dopo pochi secondi si fermarono e uscirono dalla Melonave, un po’ storditi dalla corsa. Quando posarono il
primo piede a terra scappò a entrambi un urlo di stupore: erano su un’immensa nuvola rosa con la consistenza di una mousse alla fragola!
Fecero qualche passo e alzarono gli occhi, trovandosi
di fronte alla città più strabiliante che avessero mai
visto. Vi entrarono senza esitare e rimasero ancora più
stupiti: ogni cosa era colorata con vivide sfumature brillanti!
Tutto era soffice e vellutato: i muri sembravano materassi
fruttati, le panchine erano come buccia di pesca, le
strade erano lunghe distese pannose e le finestre erano
marmellata multicolore. Da innumerevoli fontane zampillavano invitanti spremute.
«Ma stiamo sognando?!» si chiesero i bambini, dandosi
a vicenda un paio di pizzicotti.
Ci pensò la voce di Genuino a far capire loro che era
tutto vero:
Capitolo secondo
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«Nuvolandia è la mia città,
piena di cibo sano a volontà!
Se vivi qui non è un mistero
che mangiare è un piacere giornaliero!
Io sono Genuino e, da bravo maestro,
vi insegnerò che gustare frutta e verdura
non è mai tempo perso!»
Matilde e Mattia seguirono i tre folletti per la strada principale, fermandosi spesso per guardare, toccare e gustare ciò che incontravano.
All’improvviso si trovarono davanti un portone che non
era altro che una mastodontica scultura di frutta.
«Ma... ma... è un castello fruttato!» disse meravigliata
Matilde.
«Guarda! C’è un torrente fatto di succo d’arancia che
gli gira attorno!» aggiunse Mattia.
Genuino, con un gesto gentile, li invitò a entrare dicendo:
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Benvenuti a Nuvolandia!
«Entrate pure nel mio palazzo, Matilde e Mattia!
Vi mostrerò la meraviglia più gustosa che ci sia!»
I due bambini non se lo fecero dire due volte e subito si
precipitarono nel Castello Fruttato.
Capitolo secondo
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CAPITOLO TERZO
Importanti scoperte
Varcata la soglia del castello, si trovarono immersi in un
giardino pieno di colori e profumi. C’erano ovunque alberi animati che con movimenti leggiadri, simili a danzatori, porgevano i loro rami colmi di frutti maturi a folletti
giardinieri che li raccoglievano con grande zelo.
Non era un lavoro ma una grande festa e nell’aria risuonava un dolce ritornello:
«Siam folletti giardinieri
e di ciò che facciamo siamo fieri,
raccogliamo tanti frutti
che fanno bene proprio a tutti!»
Matilde e Mattia si guardavano intorno con stupore mentre Genuino li guidava in queste meraviglie. Arrivarono dinanzi a due porte molto particolari. Erano entrambe ad
altezza di bambino: una luminosa e variopinta, l’altra di un
color grigio cupo.
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Importanti scoperte
«Che cosa c’è dietro a questa porta?» domandò incuriosito Mattia.
«Spero che ci siano cose buone da mangiare perché
ho già un certo languorino…» continuò insistente il golosone.
Genuino sorridendo rispose:
«Se questa porta vuoi varcare,
le merendine devi dimenticare,
cibi sani troverai
e così non ingrasserai!»
Detto questo, aprì la porta color arcobaleno e un profumo dolce e invitante pizzicò le narici di Matilde. Per la
prima volta la smilza Matilde aveva fame!
Su ripiani colorati c’erano confetture d’ogni tipo: marmellate di fragole, di arance, di mirtilli, di pesche, di albicocche… e ogni folletto rimestava la sua marmellata
in un pentolone. I due bambini si precipitarono ad assaggiare quelle delizie, immergendo i cucchiai e portando alla bocca quel composto fruttato ancora caldo.
Capitolo terzo
37
«Che bontà!» esclamò Matilde scoprendo finalmente il
gusto del mangiare.
Intanto Mattia si era incantato a osservare due folletti
che allegramente stavano preparando una coloratissima macedonia:
«Frutto verde, giallo e rosso
tagliamo a più non posso,
siam folletti taglierini
e prepariam buoni spuntini;
i bambini vogliamo saziare
con tanta frutta da assaporare».
Mattia stava per terminare l’ultimo cucchiaio di macedonia, quando sentì un rumore assordante provenire da
un angolo della stanza. Si avvicinò e vide uno strano
macchinario simile a un’enorme centrifuga dalla quale
fuoriusciva un liquido arancione.
«Ma quella è una spremuta d’arancia?» chiese Mattia a
Genuino.
38
Importanti scoperte
«Assomiglia proprio alla centrifuga che mamma ha sul ripiano della cucina ma che non usa mai!» irruppe Matilde.
Genuino, canticchiando e offrendo loro quella dissetante bevanda, rispose:
«La macchina schiacciatrice vi presento
e di questa sono davvero contento,
tanti agrumi può trasformare
in ottimi succhi da gustare.
Quante vitamine può contenere
un semplice bicchiere!»
I bambini la bevvero d’un fiato, assaporandola fino all’ultima goccia.
«Che delizia, che prelibatezza! Ancora, ancora, ancora!» esclamò Mattia.
«Non essere ingordo, non fare il solito esagerato! Perché
invece non continuiamo a esplorare questo fantastico
mondo?» lo bloccò Matilde.
Mattia stava lì per lì per protestare quando Genuino
esordì:
Capitolo terzo
39
«Basta litigare,
il nostro viaggio deve continuare.
Fuori di qui vi porterò
e oltre la porta grigia vi condurrò».
Ammutoliti e anche un po’ spaventati, i bambini seguirono Genuino e varcarono la misteriosa porta. Si ritrovarono in un locale di forma circolare. Al centro
torreggiava un gigantesco robot circondato da folletti
carichi di dolciumi e leccornie di ogni tipo e varietà: merendine, caramelle, patatine, biscotti farciti, torte e budini stracolmi di cioccolato.
«Ma è la mia colazione!» esclamò sbigottito Mattia.
E Genuino:
«Forza Mattia, non piagnucolare
se alla tua colazione devi rinunciare,
tu e gli altri bambini non vi potete più rimpinzare
solo di cibo che non è salutare».
Nel frattempo i folletti operosi canticchiavano:
40
Importanti scoperte
«Siamo qui per far tritare
ciò che alla salute può far male,
abbasso il cibo spazzatura
viva quello che ci regala la natura!»
«Adesso tutto mi è più chiaro! Se ho capito bene, quel
robot distrugge solo gli alimenti che piacciono ai bambini!» esclamò disperato Mattia, pensando di dover dire
addio al suo dolcino mattutino e alle brioches stracolme
di crema.
«Non è proprio così!» intervenne Matilde.
«In verità, io penso che i folletti vogliano farci capire
che non bisogna esagerare con certi alimenti e dare più
spazio a frutta e verdura» continuò la bambina.
Genuino soddisfatto precisò:
«Vedo che è servita la lezione,
così da domani cambierete il modo di fare colazione.
Adesso però ci dobbiamo affrettare,
altri bambini dobbiamo aiutare».
Capitolo terzo
41
Così dicendo, li guidò verso un lungo corridoio che conduceva alla sala di controllo. Un grande schermo era
posizionato su di una parete mentre altri più piccoli occupavano le restanti.
I bambini si guardarono intorno con la bocca spalancata, cercando di capire che cosa potesse avvenire in
quel posto sconosciuto, ma con un non so che di familiare.
All’improvviso Matilde ruppe il silenzio: «Mattia, quelle
sono le case dei nostri compagni di classe!» sgranando
gli occhi per osservare meglio attraverso i monitor.
«Hai ragione! Guarda lì, quello mi sembra… no, è proprio lui… Alessandro!» proseguì Mattia.
Subito Genuino chiarì la situazione:
42
«I vostri occhi non vi ingannano,
i miei folletti in quelle case si recheranno,
ai vostri compagni faranno capire
quello che qui siete riusciti a scoprire.
Mangiare corretto
Importanti scoperte
non è un difetto
ma un’abitudine alimentare
che nostra dobbiamo fare».
Intanto, sulla Terra, i folletti Tritatutto facevano visita
proprio alla casa di Alessandro, il migliore amico di Matilde e Mattia.
Alessandro era un bambino che trascorreva la maggior
parte della sua giornata dinanzi alla televisione, mangiando un po’ di tutto e mischiando sapori diversi e inconciliabili, senza gustare alcunché. Il cibo per lui era un
passatempo come la TV, anche perché i suoi genitori
erano spesso fuori casa per lavoro e lui era affidato a
una baby-sitter poco attenta.
Anche quel pomeriggio Alessandro stava disteso sul divano, intento a guardare il suo programma televisivo
preferito con le mani immerse in una grande ciotola di
popcorn, quando, d’un tratto, si alzò di scatto.
“Sto forse sognando? Chi sono mai quelli?” si chiese il
bambino stropicciandosi gli occhi.
Due folletti stavano piantonati davanti allo schermo con
aria di disapprovazione e di rimprovero.
Capitolo terzo
43
CAPITOLO QUARTO
L’arrivo dei Tritalimentisani
I folletti continuavano a guardare con i loro occhietti
pieni di disapprovazione il povero Alessandro che, in
preda allo stupore, rovesciò tutti i suoi popcorn a terra
e si mise a tremare mentre il suo viso diventava di tutti i
colori dell’arcobaleno.
Alessandro era un ragazzo abbastanza alto per la sua
età, ma grassottello; il suo viso era paffuto e tanto carino, con quegli stupendi occhi azzurri e il naso a patatina ricamato da poche lentiggini, sotto al quale
spiccava la bocca carnosa.
Quel giorno indossava una maglietta rossa e un paio di
jeans sdruciti che, con quei cortissimi capelli a spazzola,
gli donavano un’aria vispa che non corrispondeva per
niente al suo carattere calmo e tranquillo. Era talmente
pigro che durante le attività motorie inventava ogni
volta qualche scusa per non andare in palestra. Ecco
perché riusciva a stare tanto tempo sul divano!
44
L’arrivo dei Tritalimentisani
Figuratevi che per questo motivo, i suoi parenti più stretti
lo chiamavano “Alessandrivano”.
Quando si riprese dallo stupore, Alessandro cominciò a
chiamare con un filo di voce la sua baby-sitter che,
come al solito, era alle prese con il cellulare: stava scrivendo un messaggio al fidanzato e perciò non sentì il
suo piagnucolio.
«Da dove sbucate?! Chi vi ha mandato?! Chi siete! Che
cosa volete da me! Lasciatemi in pace!» riuscì a farfugliare il ragazzo in preda al panico.
Gli omini, allora, cominciarono a trillare questo allegro
motivetto:
«Noi siamo i folletti,
colorati e piccoletti!
Siam venuti qui in gran fretta
per spiegarti la dieta corretta.
Ciò che mangi ti fa male,
perciò comincia a cambiare
il tuo modo di mangiare!
Mangia tante cose sane:
Capitolo quarto
45
un po’ di pasta e un po’ di pane,
tanta frutta e verdura
che son doni di natura!
Frittura e pasticcini
fanno male a grandi e a piccini
perciò non riempirti il pancino
ma butta tutto nel cestino!»
Alessandro li guardò con lo sguardo un po’ rasserenato
mentre uno di quegli esserini si presentò dicendo: «Io
sono Punto Interrogativo e son qui con i miei amici perché vogliamo fare con te un bel giochino. Vuoi mettere
in moto il tuo cervello per risolvere degli indovinelli?»
«Oh sì, io adoro gli indovinelli!» rispose il ragazzo ritornato finalmente sereno.
«E allora possiamo iniziare!» disse il folletto.
46
«Alessandro, Alessandrone
qual è la migliore colazione?
Latte, fette-bisco e marmellata
o un bombolone con crema e cioccolata?»
L’arrivo dei Tritalimentisani
«A me non piace la marmellata perciò preferisco bombolone, crema e cioccolata» rispose con sicurezza
Alessandro.
Gli omini continuarono:
«Alessandro, Alessandrino,
cosa va bene per uno spuntino?
Frutta e carotine
o un bel pacco di merendine?»
«Oh, son certamente più squisite le merendine!» rispose
convinto il ragazzino.
I folletti, allora, ripresero a guardarlo con aria di disapprovazione e di rimprovero ed erano sul punto di pronunciare qualcosa quando furono interrotti da uno
strano rumore, che proveniva dal balcone. Alessandro
corse a vedere cosa stesse accadendo e, con grande
meraviglia, vide un altro Tritatutto che era appena atterrato su un vaso di gerani, rovesciandolo.
«Ehi, Quizzetto, ogni volta combini qualcosa!» esclamò
Punto Interrogativo.
Capitolo quarto
47
«Hai portato le pozioni magiche?»
«Sì, papà, le ho qua!» esclamò Quizzetto, che poi si rivolse ad Alessandro e gli mostrò due vasetti di ceramica profumatissima: uno emanava odore di frutta e
verdura, l’altro un delizioso profumo di torta al cioccolato.
E Punto Interrogativo:
«Qual è la pozione
che dell’alimentazione
è la regina
perché i cibi in modo sano combina?»
Alessandro non sapeva quale scegliere. Alla fine
scelse la pozione dall’odore di torta al cioccolato
perché gli stava facendo venire un’incredibile acquolina in bocca. Poi, deliziato dal profumo, tese la mano
per prendere quella pozione, ma appena la sfiorò,
quella cadde per terra e, meraviglia delle meraviglie,
si trasformò in omini che sembravano l’opposto dei Tritatutto.
48
L’arrivo dei Tritalimentisani
Quegli strani esseri, infatti, avevano il corpo a forma di
palla dal quale partivano due braccia e due gambe,
gonfie come dei salsicciotti; indossavano tutti una calzamaglia gialla con una maglietta che lasciava scoperta la pancia.
In un battibaleno questi omini-palla circondarono Alessandro mentre i Tritatutto in coro canticchiavano:
«Vi abbiamo riconosciuto!
Voi siete i Tritalimentisani
e volete catturare sia bambini sia bambine,
per rimpinzarli di fritture e frittelline
più contorno di popcorn e patatine
con aggiunta di pandori e panettoni
che fan venire cattiva digestione».
I Tritalimentisani li guardarono con aria di sfida e dissero: «Sì, avete capito proprio bene! Ora Alessandro
è nostro prigioniero. Noi lo costringeremo a portarci
dai suoi compagni di classe così li porteremo tutti a
Bombolandia, il nostro pianeta».
Capitolo quarto
49
Intanto a Nuvolandia, Mattia e Matilde stavano assistendo dal monitor a tutto ciò che accadeva a casa
di Alessandro.
Quando videro il compagno prigioniero dei Tritalimentisani cominciarono a sudare: erano molto preoccupati
per quello che sarebbe potuto succedere. Chiesero
quindi a Genuino di aiutarli.
50
L’arrivo dei Tritalimentisani
CAPITOLO QUINTO
Un Natale dolcissimo
Mentre Genuino cercava di capire come liberare Alessandro dai Tritalimentisani, Mattia fece un cenno a Matilde: «Mati! Ma che cosa sta succedendo nella stanza
di Ale?!»
«Guarda bene» gli rispose Matilde «non vedi anche tu?
Uno strano luccichio dentro al caminetto».
«Beh, ecco» balbettò il ragazzino «devo ammettere
che…»
Allora si udì un grande tonfo provenire proprio dal caminetto e, giù dalla canna fumaria, cominciarono a precipitare degli oggetti non ben identificati, il tutto
accompagnato da una strana eco…
Alessandro intanto, in presa diretta, aveva allargato a
dismisura le palpebre e la bocca… e i suoi amici con lui.
«Ma… è un… un torrone alla mandorla e miele!» balbettò improvvisamente Matilde dopo aver correttamente identificato la prima di una lunga serie di stecche
52
Un Natale dolcissimo
di miele, cioccolato e frutta secca assortita, che cadeva come pioggia sul tappeto della stanzetta.
«Sì, hai ragione» Mattia era del tutto incredulo «ma
quello stivaletto di pelliccia che cosa…»
Non riuscì a terminare la sua frase.
«Oh! Oh! Oh!» si udì allora distintamente.
Perfino Genuino comprese che - a proposito di folletti e
buone azioni di bimbi buoni - era già quasi Natale e
quello stivaletto altro non era che l’inconfondibile stivaletto nero, con tanto di immancabile bordo di pelo
bianco, di Babbo Natale, che cercava di uscire faticosamente dal camino!
«Bambino! Bambino mio caro, non vorresti aiutarmi a disincastrarmi da questo condotto?» fece rivolgendosi ad
Alessandro.
«Eh, devo proprio ammettere che non ho mai avuto una
vera e propria silhouette ma ormai si esagera!» e concluse «Acciderba! Avrò mica abusato con i torroncini?»
Per qualche secondo i tre amici restarono ammutoliti. Fu
Mattia a parlare per primo, mentre torroni e panettoni
farciti alle creme continuavano a stendersi, in lunghe file,
Capitolo quinto
53
sul pavimento, dopo aver occupato per intero la superficie del tappeto.
«Non ho mai visto tanti dolci! Nemmeno al centro commerciale dietro la scuola… e voi!?» disse rivolto a Matilde,
che iniziò a scuotere la testa da sinistra a destra senza
riuscire ancora a trovare le parole per rispondergli.
«Alessandro!» trillò Genuino a un tratto, con la sua solita
vocetta squillante «Adesso non ti precipitare su tutti i
dolci di Babbo Natale!»
Al suono argentino del folletto, sia Babbo Natale sia
Alessandro scattarono sull’attenti: «E perché mai?» gridarono all’unisono.
«E che cosa ci sarebbe poi di male? In fondo è Natale!»
«Ma Mati» disse Mattia «hai capito? Ale e Babbo Natale ci sentono e ci vedono!»
«Sì, è vero!» rispose Matilde «Stanno parlando con noi
come da uno di quei monitor che guarda sempre il papà di
Enrichetta, quando fa la guardia al centro commerciale».
«Dai, allora insistiamo» propose il folletto.
«No Ale, non toccare i dolci!» strillarono tutti e tre all’unisono.
54
Un Natale dolcissimo
«Prendi dalla cucina la frutta che tenete sul davanzale»
aggiunse Mattia che conosceva bene le sue abitudini.
«La frutta fa davvero bene ed è dolcissima. L’ho scoperto appena adesso!» aggiunse Matilde.
«Ma io adoro la frutta!» si intromise Babbo Natale.
«Il cedro candito è uno dei miei preferiti… insieme all’uva sultanina nel panettone, naturalmente».
E continuava con aria di saperla lunga: «E che dire
della mela di Biancaneve…»
«Ma non c’è praticamente frutta lì dentro» sostenevano
convinti Mattia e Matilde, supportati dai folletti e da
Genuino «c’è solo il destrosio e…»
«Poche storie ragazzini pulitini,
ormai vi abbiamo stracciato!
Solo scorie mangeremo!
E addio al cibo risanato!»
tagliò corto brutalmente il capo dei Tritalimentisani.
«No, Ale, dai, vieni via! Non mangiare altri dolciumi» strillava ancora più forte Matilde.
Capitolo quinto
55
Intanto gli instancabili Tritalimentisani scartavano, frenetici e spietati, i torroni e i torroncini, i panettoni e i panettoncini e li passavano sotto i nasi di Babbo Natale
e del loro malcapitato amichetto.
«Sono decisamente i migliori questi, provateli!» spiegavano loro, assai solerti, quei panciuti «Sono stati inzuppati con le creme dei Pan di Comete…»
«MMMMMH» facevano i due con l’acquolina in bocca.
«E dovete assolutamente provare la torta con la farcitura ai Planet-Mars» continuavano implacabili.
Intanto Alessandro, davanti agli sguardi sbalorditi dei
suoi amici, aveva cominciato con disinvoltura assoluta
i primi assaggi.
«Uh, mamma! Che schifezze!» disse Mattia «Ale stavolta
non ha saputo resistere».
«E nemmeno Babbo Natale!» aggiunse Genuino.
«Sì, anche lui è completamente preso da quel cibo
spazzatura» concluse Mati.
Matilde e Mattia erano sul punto di piangere e dicevano: «No, Ale, non puoi farci questo!»
Ma dallo schermo ormai scuro arrivava solo il CIOMP
56
Un Natale dolcissimo
CIOMP frenetico di un vecchietto e di un bambino che
si abbuffavano di dolci.
Capitolo quinto
57
CAPITOLO SESTO
We love fruit
Genuino, dopo aver visto Babbo Natale e Alessandro ingozzarsi a più non posso con tutti quei dolciumi, disse a
Matilde e Mattia:
«A Nuvolandia avete visto già abbastanza
bisogna intervenire con fermezza e costanza,
nuove missioni dobbiamo insieme affrontare
e quindi è meglio che nel vostro mondo
vi faccia ritornare».
Così dicendo Genuino li fece risalire sulla Melonave e li
accompagnò sotto casa.
I giorni passavano e le vacanze natalizie volgevano quasi
alla fine.
La sera della vigilia dell’Epifania, i bambini attendevano
con impazienza l’arrivo della befana. Allineate sopra i camini stavano le calze appese, nella speranza che fossero
riempite di dolciumi.
58
We love fruit
Quella notte faceva proprio freddo, il vento ululava facendo sbattere le imposte aperte delle finestre, i rami degli
alberi dondolavano in balia delle sferzate gelide, goccioloni di pioggia cadevano a intermittenza.
Una vecchina, dal naso adunco e dal mento prominente,
si aggirava per le vie del paese. Aveva finito il suo primo
giro e tornava a casa a fare nuovamente rifornimento di
caramelle e di cioccolatini, quando all’improvviso fu fermata da due folletti della tribù dei Tritatutto.
Alla loro apparizione, la vecchietta trasalì, non capiva chi
fossero quegli esserini sfrontati e insolenti che con spavalderia e sfacciataggine le impedivano il cammino e non le
permettevano di andare oltre.
«Chi siete? Cosa volete da me? Come vi permettete di intralciare il mio lavoro? Sapete chi sono io?» disse con
voce tremante.
I due folletti finalmente decisero di parlarle e con la loro
vocina squillante e cantilenante le risposero:
«Non se ne può più,
dopo Babbo Natale ti ci metti anche tu!
Capitolo sesto
59
Non si possono continuamente i bambini rifocillare
di caramelle da sgranocchiare
di merendine preconfezionate da ingerire
di dolci e di dolcetti vari da inghiottire
quasi quasi meglio il carbone da donare
invece di dolciumi da ingurgitare,
una Befana con esperienza
dovrebbe saper dare una lezione
ai genitori disattenti e impreparati sull’alimentazione!»
La Befana poverina, costernata e preoccupata, rispose:
«Sì, forse avete ragione, ma io ho sempre portato le caramelle ai bambini e quindi non posso deluderli, loro mi
aspettano con trepidazione e non vedono l’ora di assaggiare le mie squisitezze».
Nel frattempo un altro Tritatutto si avvicinò e aggiunse: «È
necessario promuovere cibi sani e non tristi miscugli industriali, meglio un dolce casalingo preparato con farina,
latte e uova senza additivi e conservanti aggiunti, minestroni di verdure e buona frutta fresca, integratori naturali
di vitamine e sali minerali».
60
We love fruit
«Quasi quasi mi sto convincendo, vuol dire che l’anno
prossimo non distribuirò caramelle e cioccolatini! Che ne
dite di una bella calza piena di buonissimi frutti? Grazie
del consiglio!» rispose la Befana rientrando in casa in tutta
fretta.
Intanto a casa di Lucy una calza era già stata riempita di
dolcetti di ogni sorta.
Lucy era una bambina di nove anni, che si era trasferita da
poco in Italia in seguito alla separazione dei genitori:
aveva lasciato l’Inghilterra per seguire la mamma nel suo
paese natio. Da circa un mese si era inserita nella classe
di Mattia, Alessandro e Matilde. E, anche se ben accolta
dai nuovi compagni, soffriva di questo cambiamento e
della lontananza dal padre.
Spesso si consolava mangiando caramelle e cioccolatini
e quella sera si lasciò andare sgranocchiando tutte le leccornie trovate dentro la calza.
Il giorno dopo, i bambini rientrarono a scuola, le vacanze
erano finite.
Durante l’intervallo, all’improvviso si sentì un urlo: «OUCH!»
gridò Lucy.
Capitolo sesto
61
«Che cosa hai?» chiese Matilde.
«My tooth, OUCH!» rispose piagnucolando Lucy.
«Hai mal di denti?» chiese Mattia.
«Yes, I’ve got toothache» disse Lucy, indicando il dente e
facendo una smorfia sofferente.
A questo punto, Alessandro capì non tanto le parole,
quanto piuttosto l’espressione del viso della bambina: «Ho
capito, hai bisogno di un dentista!»
«Yes! Yes! Help!» gridò Lucy.
«Il mio papà è un dentista, ti aiuterà!» la consolò Matilde.
Lucy con le lacrime agli occhi, sia per il dolore sia per la
tristezza, disse: «I want my dad, but he lives in England…
he’s a dentist, too».
«Ho capito, speravi di vedere il tuo papà per curare il
dente cariato, ma ci sono dentisti bravi anche qui!»
esclamò Alessandro.
Mentre decidevano sul da farsi, ecco spuntare Genuino,
che con il dito inquisitorio ammonì la bambina, dicendole:
62
«Tu, bambina, hai mal di denti
e adesso è troppo tardi per i tuoi lamenti,
We love fruit
un antidolorifico ti ci vuole
per calmare l’infezione al dente che ti duole.
Sempre affamata di caramelle e di cioccolata
dal dentista sarai portata.
Quel dentino sicuramente è tutto bucato
a causa dei dolciumi che hai mangiato».
Intanto un gruppo numeroso di Tritatutto entrò in classe e,
rivolgendosi a Lucy, iniziò a cantare:
«Apples and oranges
Apples and oranges
Yum, yum, yum, yum
We love fruit
Bananas and peaches
Bananas and peaches
Yum, yum, yum, yum
We love fruit
Melon and strawberry
Melon and strawberry
Yum, yum, yum, yum
We love fruit».
Capitolo sesto
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CAPITOLO SETTIMO
Un nuovo amico: Gengivasana
Lucy, ascoltò il canto dei Tritatutto e non credeva ai
suoi occhi: «Omini che parlano! Folletti che cantano!»
Mattia, Matilde e Alessandro la tranquillizzarono, spiegandole che quegli omini erano loro amici e sapevano
dare buoni consigli su cosa e come mangiare per non
ammalarsi. Lucy, incuriosita, si sedette con i suoi amici e
ascoltò per ore e ore i consigli di Genuino.
Anche Alessandro aveva ormai capito che bisognava
dar retta ai Tritatutto e cercare di dimenticare gli errori
passati. Solo così avrebbe tenuto lontano da lui quegli
orribili Tritalimentisani. Il tempo passava, finché all’improvviso, il dolore del dentino divenne insopportabile.
Lucy decise così di farsi curare dal papà di Matilde.
Accompagnata dall’amica, giunse allo studio del dottor
Dentisani, che l’accolse con un caldo sorriso e, dopo
averla visitata accuratamente, diede il suo responso:
«Lucy, non preoccuparti e tranquillizzati. Ti curerò subito
64
Un nuovo amico: Gengivasana
il dente, ma dovrai cambiare abitudini alimentari. Segui
i miei consigli e non potrai sbagliare:
«Usa sempre lo spazzolino,
alla sera e al mattino!
Lava bene i denti
per renderli puliti e splendenti!
Il collutorio dovrai usare
se i denti non vorrai cariare!
Il filo interdentale
impara ad utilizzare
così anche qualche dolcetto
potrai mangiare.
Ti devi ricordare
che in modo sano devi mangiare.
Dal dentista più non andrai
se questa prescrizione osserverai!»
Lucy tornò a casa con Matilde. Ad attenderla c’erano
Alessandro, Mattia, Genuino e suo cugino Gengivasana,
che era stato invitato alla festa a sorpresa organizzata
Capitolo settimo
65
per Lucy, affinché dimenticasse il dolore al dente e la
nostalgia per il suo papà.
La festa iniziò con canti, balli e con un ricco buffet di
buona frutta colorata, fresca, profumata e gustosa da
mangiare. Lucy però non assaggiò nulla. Anzi, incurvò le
spalle, rattristò i suoi occhi e delusa commentò: «Non mi
aspettavo di trovare questi alimenti per una festa di
bambini…»
Gengivasana fermò allora la musica e prese la parola:
«Lucy, il tuo dentino è guarito
ma, ti devi ricordare
che in modo sano devi mangiare!»
66
Lucy allora gli chiese come mai avesse quel nome così
strano, e Gengivasana cominciò a raccontare la sua
storia: «Tanto, tanto, tempo fa, io, ero un Tritalimentisano,
mangiavo di tutto: cioccolato, caramelle, ciambelle,
torte, panettoncini, torroncini e tanto altro ancora, allontanando da me cibi sani e nutrienti. Un giorno, però,
ahimè!, i miei denti hanno iniziato a rivoltarsi nella mia
Un nuovo amico: Gengivasana
bocca. Erano bucati, doloranti e dondolanti, insomma
un vero e proprio disastro!
«Fu così che chiamai mio cugino Genuino, capo della
tribù dei Tritatutto che mi convinse a rivolgermi alla clinica Alimentisani, del dottor Curadenti. Il dottore prese
a cuore la mia situazione e mi curò, bonificandomi il
cavo orale e prescrivendomi una dieta sana ed equilibrata a base di cibi sani, frutta e verdura di stagione.
Dopo tanto dolore e tanta paura ecco che finalmente
arrivò un po’ di sollievo. Da quel giorno capii che il mio
posto era nella tribù dei Tritatutto e non in quella dei
Tritalimentisani». Gengivasana aggiunse: «Ecco! Vi ho
raccontato la mia storia, spero che vi possa servire da
esempio. Soprattutto a te, Lucy!»
Detto ciò Gengivasana ritenne opportuno portare
anche Lucy a Nuvolandia. La fece salire sulla Melanave
insieme agli altri, in modo che anche Lucy potesse conoscere quel mondo fantastico, colorato ma soprattutto
sano.
Arrivati a Nuvolandia, Lucy osservava e scrutava quel
nuovo mondo. Abbagliata da tanti colori e inebriata
Capitolo settimo
67
dai profumi, appena varcata la porta arcobaleno, rimase senza parole e cominciò, incuriosita, a correre
felice, tra le stanze del castello. Nel girovagare, Lucy,
beveva spremute d’arancia, assaggiava tagliate di
buona frutta, si tuffava in cesti di mele rosse, si divertiva a tagliare carote alla julienne, centrifugava verdure fresche e tagliuzzava pomodorini che metteva su
croccanti bruschette, insomma una vera giostra di
frutta e verdura. Mentre scrutava le stanze variopinte
del castello, le sue orecchie vennero allietate dal
canto soave dei folletti Tritatutto che lavoravano
senza sosta:
«Se cibi sani vuoi gustar
Nuvolandia devi visitar!
Cibi sani troverai
e molta frutta assaggerai!»
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E, meraviglia delle meraviglie, Lucy, canticchiando
quel canto soave, in un batter baleno imparò la lingua
italiana!
Un nuovo amico: Gengivasana
Così fu facile stringere vera ed eterna amicizia con molti
folletti, promettendo loro che da quel momento i suoi
dentini avrebbero sgranocchiato solo alimenti sani.
Alessandro era stupefatto come lei da quell’ambiente e
decise che avrebbe cambiato abitudini anche lui.
Tornati da Nuvolandia, si ritrovarono tutti a casa di Lucy,
per continuare la festa.
Alla fine della giornata, i suoi amici le regalarono una
bellissima scatola. Lucy, emozionata e piena di gioia per
quell’inaspettata sorpresa, scartocciò velocemente il
regalo e... Wow!!!!
Dentro c’era un biglietto aereo andata e ritorno per l’Inghilterra: finalmente avrebbe potuto riabbracciare il suo
amato papà.
Capitolo settimo
69
CAPITOLO OTTAVO
Il viaggio in Inghilterra
Il giorno seguente Lucy, dopo aver salutato i suoi amici,
preparò le valigie.
Era felice e pensava sempre al momento in cui avrebbe
rivisto il suo papà. La mamma di Lucy aveva informato
l’ex marito dell’arrivo della figlia.
Il papà di Lucy si chiamava Robert, era un uomo alto e
robusto, amava vestire bene ed era sempre molto gentile e disponibile con tutti. Dopo la separazione viveva
da solo e il suo tempo lo trascorreva al lavoro nel suo
studio a curare i denti.
Lucy era pronta per partire e all’aeroporto salutò la
mamma e le disse: «Non preoccuparti per me, ti penserò
sempre». L’aereo partì e il cuore di Lucy batteva forte, un
po’ per l’emozione e un po’ per il timore che le procurava il fatto di non aver mai viaggiato da sola.
Quando l’aereo arrivò a destinazione la bambina tirò
un sospiro di sollievo. Il papà era all’aeroporto e ap-
70
Il viaggio in Inghilterra
pena la vide le corse incontro: si abbracciarono e si
guardarono negli occhi con gioia.
La sua nuova casa era una bellissima villa circondata
da un grande giardino, con aiuole piene di fiori colorati
e profumati. Sul lato destro della casa c’era un albero
altissimo i cui rami scendevano a pioggia sul prato. Sul
lato opposto c’era un’altalena di plastica rosa con una
sediolina ricoperta di velluto rosso e vicino ad essa si intravedeva uno scivolo, che faceva paura per la sua altezza.
Il papà bussò alla porta e venne ad aprire Holly, la governante. Il papà gliela presentò e Lucy capì che quella
donna un po’ robusta e sorridente si sarebbe presa cura
di lei. Lucy fu accompagnata da Holly nella sua stanza,
si guardò intorno e rimase stupita nel vedere le stanze
della casa arredate in maniera semplice ed elegante,
ma la cosa che la emozionò maggiormente fu quella di
rivedere nella sua cameretta la bambola con la quale
giocava quando era piccola e il suo vecchio tamburo.
I primi giorni trascorsi con il papà in Inghilterra furono entusiasmanti. Insieme, padre e figlia andavano a fare lunCapitolo ottavo
71
ghe passeggiate nei parchi, giocavano sulle piste o
sulle giostre e soprattutto il papà la portò sul quel mostro di scivolo che lei trovò molto divertente. Quei giorni
furono indimenticabili e riviveva tutte le notti nei suoi
sogni il ricordo delle risate che accompagnavano i loro
giochi.
Purtroppo tutta questa gioia finì quando il papà ritornò
al suo lavoro. Lucy trascorreva le sue giornate da sola
con Holly, che non aveva tempo da perdere perché era
occupata a svolgere le faccende domestiche. La noia
iniziò a riempire le giornate di Lucy: senza il suo papà si
sentiva abbandonata, non c’era nessuno con cui poter
condividere un gioco o fare una chiacchierata. Un
giorno, uno di quelli in cui era particolarmente triste, decise di fare una capatina in cucina.
Holly era uscita per fare degli acquisti e Lucy si mise a
frugare nei mobili in cerca di qualcosa che la rendesse
felice. Aprì una grossa porta e sugli scaffali, meraviglia
delle meraviglie, c’erano tante cose prelibate: torroncini, panettoni, ciambelle, dolci di vari gusti, torte con
panna e cioccolato, biscotti di varie forme, caramelle e
72
Il viaggio in Inghilterra
bomboloni. La bambina si fece catturare dalla golosità
e iniziò a mangiare tutto quel cibo con avidità dimenticandosi di tutti i saggi consigli dei suoi amici e soprattutto di quello che aveva visto a Nuvolandia.
Mentre mangiava tutta quella bontà si guardò intorno e
all’improvviso dai pacchi di biscotti spuntarono, velocissimi, tanti folletti gialli e tondi. Erano i Tritalimentisani
che ballando e saltando tra i dolciumi cantavano così:
«Mangia mangia
e riempiti la pancia
lecca, lecca i bomboloni
mordi, mordi i panettoni,
ingoia, ingoia i ciambelloni,
se in fretta tu farai
un pallone diventerai,
in cielo volerai
e subito scoppierai».
Lucy a quelle parole gridò spaventata: «Genuino, Genuino».
Capitolo ottavo
73
Il folletto corse subito in suo aiuto.
Con un fischio chiamò i Tritatutto che velocemente ripulirono la stanza dal cibo spazzatura. Lucy per la gioia
lo abbracciò, non le sembrava vero rivedere quel vecchio amico che l’aveva sempre aiutata quando si trovava in difficoltà.
Genuino con uno sguardo severo la rimproverò dicendo:
«Lucy come hai potuto dimenticare i miei insegnamenti?
Sei stata una bambina poco giudiziosa e hai dimenticato anche i tuoi cari amici che ti pensano sempre e
sono preoccupati non solo per te ma anche per Camilla, la tua compagna di banco».
Lucy chiese scusa per il suo sciocco comportamento e
gli promise di essere più attenta al cibo che mangiava.
Genuino con voce triste le raccontò che Camilla, da
quando lei era partita, non mangiava più e preferiva
stare da sola.
Lucy ci pensò su: l’unica cosa da fare era coinvolgere
in questa storia il suo papà. Così il mattino seguente gli
raccontò tutto.
74
Il viaggio in Inghilterra
CAPITOLO NONO
I love you Italia
Robert ascoltava perplesso la figlia che raccontava di
folletti Tritatutto, di Tritalimentisani, del Castello Fruttato
dove si impara l’italiano in un battibaleno...
Per darsi un contegno beveva il suo tè, tenendo la
tazza con il mignolo alzato. Lucy si accorse dell’incredulità del padre e si guardò intorno smarrita. All’improvviso comparve Genuino che le suggerì uno stratagemma
per convincerlo: «Canta in italiano!»
Lei non se lo fece ripetere e intonò:
76
«Mio caro papà
se vuoi la mia felicità
in Italia mi porterai
perché così tu capirai
quanto là io son felice
quanto qua son infelice!
Conoscerai gli amici miei
gireremo per musei,
I love you Italia
il dottor Dentisani conoscerai
con lui collaborar potrai!
Ora l’italiano io lo so
così ti aiuterò...»
Il papà, stupito per il fluente italiano di Lucy, la interruppe ed esclamò: «Allora Nuvolandia esiste davvero!»
Lucy continuò imperterrita:
«Caro il mio papà
la soluzione eccola qua:
vieni in Italia ad abitare
insieme a te io potrò stare
la mia mamma accanto avrò
con i miei amici giocherò
niente viaggi di qua e di là
la felicità eccola qua!»
Robert si rese conto di quanto Lucy stesse soffrendo:
abitando in Italia le mancava il papà, in Inghilterra invece le mancavano gli amici e la mamma.
Capitolo nono
77
Posò la tazza, si grattò il mento pensieroso per qualche minuto, mentre Lucy lo osservava ansiosa.
Genuino fece capolino da dietro la tazza e, con una
strizzatina d’occhio, le comunicò: «Sei stata bravissima!
Vedrai che andrà tutto bene!»
Il papà finalmente si riscosse ed esclamò: «Lucy, mi hai
convinto!»
Intanto in Italia, Camilla, sempre più triste, sempre più
magra e debole, quella mattina svenne a scuola. Tutti
i compagni le furono intorno agitatissimi e spaventati.
Solo la maestra mantenne il sangue freddo e chiamò il
118. Con fatica riuscì a tranquillizzare i bambini, mentre gli operatori del Soccorso, prontamente accorsi,
trasportavano Camilla in ospedale.
Il giorno dopo, Lucy telefonò a Camilla, ma non trovandola, chiamò Matilde per comunicarle che, presto,
si sarebbe trasferita in Italia con il suo papà.
Matilde si fece accompagnare in ospedale per dare la
buona notizia a Camilla.
78
I love you Italia
Dopo una settimana Camilla, Matilde, Mattia e Alessandro andarono, con la mamma di Lucy, all’aeroporto
ad accogliere gli Inglesi.
Lucy era proprio felice, dopo aver abbracciato la
mamma, strinse forte Camilla che le promise di non fare
più lo sciopero della fame e di non rinchiudersi più in se
stessa.
I bambini decisero di festeggiare il ritorno di Lucy con
una grande festa.
Mattia si offrì di organizzarla nel suo enorme e fiorito
giardino: furono invitati tutti i compagni di scuola, i genitori e, naturalmente, tutti i Tritatutto.
Furono diramati gli inviti:
“Presto martedì arriverà
e una grande festa si farà:
musica, cibo a volontà,
per mostrar felicità
coriandoli e palloncini
per i grandi ed i piccini!
Mattia ci ospiterà
e ognun si divertirà!”
Capitolo nono
79
I bambini fecero la lista della spesa: frutta, cereali, marmellate di ogni tipo, carote, pomodorini, bruschette e la
macchina schiacciatrice per succhi squisiti...
Martedì mattina, tutto fu disposto nel giardino: sotto il
tiglio frondoso, un’enorme ciotola di macedonia nella
quale spiccavano il rosso delle fragole e del melograno,
il verde del kiwi e l’arancione di albicocche e pesche;
la macchina schiacciatrice nell‘angolo opposto; al centro una grande, bellissima, profumatissima torta di mele a
cui Genuino aveva dato il benestare perché senza
burro; non mancava il tavolo con yogurt di tutti i gusti e
cereali di ogni tipo; sparsi un po’ ovunque, sedie e tavolini su cui troneggiavano cesti multicolori di frutta e
verdura.
Il DJ Dermian-Jai sistemò la sua postazione sotto il ciliegio e, finalmente, nel pomeriggio, giunsero gli invitati.
Subito i bambini, insieme a Genuino, Gengivasana, Quizzetto, Punto e Virgola, ripeterono più volte, a squarciagola, il rap dei Tritatutto:
80
I love you Italia
«Magri, magri voi sarete
se cibi sani mangerete
trito tutto ciò che è buono
e sarò forte come un tuono!
Cibo spazzatura? Ma chi se ne cura...
noi siamo fans di frutta e verdura!»
mentre ballavano una sfrenata danza simile a quella dei
Pellerossa.
I genitori ascoltavano e si stupivano della saggezza dei
loro figli, visto che naturalmente non potevano vedere
i folletti.
Le ore trascorsero liete: i bambini giocarono a nascondino con Punto e Virgola; Lucy, Matilde e Camilla finsero di combattere i Tritalimentisani; Genuino, Quizzetto
e Punto Interrogativo spiluccarono qua e là, approvando la scelta dei cibi; i genitori chiacchierarono, gustarono i vari cibi; nessuno rimpianse cibo fritto e dolci
burrosi.
Ad un tratto la melodia di un ballo lento uscì dalle casse.
La mamma di Lucy chiuse gli occhi, quella canzone le
Capitolo nono
81
aveva fatto ricordare la prima volta che aveva incontrato Robert, in un piano bar di Londra: luci soffuse e colori tenui, lo aveva visto entrare, alto, bello ed elegante
e era stato un colpo di fulmine!
Riaprì gli occhi e vide Robert che la fissava.
82
I love you Italia
CAPITOLO DECIMO
La classe prescelta
La festa nel giardino di Mattia si protrasse fino a tardi
perché, dopo che Robert aveva invitato la mamma di
Lucy, molti altri papà invitarono le loro mogli a ballare
qualche lento tra lo stupore e la gioia dei bambini.
La festa fu proprio galeotta perché da quel giorno la
mamma e il papà di Lucy iniziarono a uscire insieme tutte
le sere, proprio come due fidanzatini.
Dopo un po’ di tempo, Lucy disse a scuola che il suo
papà non invitava più la mamma a uscire, perché tutte
le sere saliva a casa e si fermava a cenare con loro due.
Intanto Matilde, Camilla e qualche altro bambino della
classe si ritrovavano spesso a parlare delle prelibatezze, che avevano gustato durante la festa nel giardino di Mattia.
Un giorno, in cui il cielo era limpido, il sole splendeva e
l’aria era molto tiepida, i bambini uscirono nel giardino
della scuola durante la ricreazione.
84
La classe prescelta
La loro scuola aveva un giardino molto grande e ben
curato: i fiori e le piante erano posizionate in aiuole intorno alle quali si snodavano dei vialetti dove i bambini potevano giocare, senza danneggiare l’erba e i
bellissimi cespugli fioriti.
Mattia e Matilde, parlando con altri alunni della scuola,
si accorsero che nessuno degli altri ragazzi conosceva
Genuino, i Tritatutto e i Tritalimentisani.
Mattia, sbalordito di ciò, chiamò Genuino e gli chiese
come mai solo la sua classe era a conoscenza di Nuvolandia e delle sue meraviglie.
Il papà dei folletti Punto e Virgola rispose che erano
stati scelti per un motivo molto importante: «Cari bambini» disse Genuino «la vostra classe è molto unita, vi
aiutate e vi volete bene. Il Consiglio dei Sapienti di Nuvolandia ha ritenuto che il vostro legame e la vostra
amicizia fossero una garanzia per la riuscita e la divulgazione del nostro progetto Mangiar Sano in Allegria».
Mattia spiegò a Genuino: «È merito delle nostre insegnanti, che ci hanno spesso ripetuto che, prima in classe
e poi fuori, dobbiamo rispettare delle regole. Sin dalla
Capitolo decimo
85
86
prima elementare ci hanno detto che non dobbiamo
offenderci tra di noi, non dobbiamo deridere un compagno, soprattutto riguardo al suo rendimento scolastico o quando sbaglia, non dobbiamo accusarci
inutilmente, non dobbiamo escludere nessuno. Siamo
bambini e a scuola andiamo anche e soprattutto per
imparare a stare bene con gli altri e con tutti, senza
discriminazioni».
«È vero» intervenne Alessandro «quando facciamo le
nostre feste di compleanno invitiamo tutta la classe
oppure nessuno. Le insegnanti si complimentano con
noi ogni volta che ci aiutiamo e collaboriamo».
«Ci dicono anche che è da piccoli che si impara l’accettazione dell’altro e che il rispetto tra piccoli ci terrà
in guardia e lontani dai brutti episodi di bullismo» aggiunse Matilde.
«Benissimo! Eccellente!» esclamò Genuino «È questo il
motivo per cui la vostra classe è stata selezionata:
perché sapete volervi bene e sapete aiutarvi. La vostra collaborazione sarà il punto di partenza per Nuvolandia e per il suo progetto».
La classe prescelta
Alessandro chiese allora cosa avrebbero dovuto fare
per far conoscere a tutti i benefici e i magnifici sapori
della frutta, delle verdure e dei cibi gustati a Nuvolandia.
Genuino, sorridendo, rispose: «Visto che vi volete tanto
bene e che spesso vi vedete fuori dalla scuola e
anche i vostri genitori hanno tra di loro un bel rapporto, inviteremo le vostre mamme a scambiarsi ricette
che poi voi divulgherete, prima nella vostra stessa
scuola e poi online, creando una rete di scuole tutte
legate al progetto Mangiar Sano in Allegria».
I bambini entusiasti si misero subito al lavoro e a casa
chiesero alle mamme di scrivere le loro Ricette della
Salute.
Al fine di aiutare i bambini, il Consiglio dei Sapienti
inviò da Nuvolandia lo chef Salutino che si sarebbe
interessato di esaminare le Ricette della Salute scritte
dalle mamme. Con esse si sarebbe, poi, creato il Ricettario del Mangiar Sano.
La mamma di Matilde mandò la ricetta della marmellata senza zucchero:
Capitolo decimo
87
“Marmellata puoi tu mangiare
e senza zucchero la puoi cucinare.
Taglia la frutta, mettila a cuocere
gira e rigira per poi attendere
che sia più densa e allora potrai
invasarla come vorrai.
Lascia che freddi una nottata,
poi tappa i vasetti di marmellata,
tutto poi poni in un pentolone
mettici l’acqua e un coperchione.
Fai andare, quindi, tutto in cottura
per almeno un’ora di bollitura.
La marmellata così preparata
sarà del tutto sterilizzata.
Per oltre un anno si può conservare
e molto a lungo la potrai gustare”.
La mamma di Alessandro, invece, scelse la ricetta del
cheese cake light:
88
La classe prescelta
“Cheese Cake fruttato,
gustoso, leggero e vellutato
puoi tu realizzare.
Senza il gusto voler maltrattare,
il mascarpone puoi tu scambiare
con fresca ricotta che vai a mescolare
con ogni frutta di tuo piacimento
e per ogni palato sarà un gradimento”.
L’insalata di arance fu la ricetta della mamma di Camilla:
“Se arance in insalata vuoi gustare,
i frutti devi tu prima lavare
con gran cautela lì devi sbucciare.
Son siciliane le più gustose
e nell’insalata diventan appetitose.
Per i grandi e per i piccini
sono meglio dei frollini.
Sale e pepe devi poi mischiare
e con olio devi amalgamare,
quindi aggiungi i frutti d’oro
e l’insalata sarà un capolavoro”.
Capitolo decimo
89
Anche le mamme dei loro compagni scrissero alcune bellissime ricette, tutte sane e da far venire l’acquolina in
bocca.
Lo chef Salutino era grassottello e paffuto ed era lo chef
più famoso di Nuvolandia.
Il suo naso a patatina era spesso rosso, perché era un
gran freddolone. Indossava un grembiule a quadretti di
tutti i colori e il suo cappello era gigantesco e abbinato al grembiule.
Quando Salutino lesse le ricette si entusiasmò moltissimo
e volle immediatamente provare a prepararle: fu un vero
successo.
Dopo una settimana Salutino consegnò ai bambini il Ricettario della Salute che fu distribuito in tutte le classi
della scuola.
Grazie all’intervento del Preside, il ricettario venne inviato in altri istituti scolastici e la scuola di Matilde e dei
suoi compagni divenne la scuola polo del progetto di
Nuvolandia.
90
La classe prescelta
CAPITOLO UNDICESIMO
Le Olimpiadi a lieto fine
Il Preside informò i bambini del successo che aveva avuto
il Ricettario della salute: ci fu un’ondata di entusiasmo e
tutti furono orgogliosi di essere la classe prescelta.
Qualcuno pensò che le lodi ricevute non riguardavano
solo il loro lavoro, ma anche quello dei loro genitori e di
tutti gli abitanti di Nuvolandia, purtroppo invisibili agli altri.
Non era corretto: avrebbero voluto condividere la vittoria senza segreti.
La maestra, intanto, stava leggendo il libro che aveva interrotto all’arrivo del Preside. Terminò la lettura de Il piccolo principe, dicendo: «L’essenziale è invisibile agli
occhi».
Mattia e Matilde si guardarono. Quelle parole sembravano scritte proprio per loro due, che riuscivano a capirsi con lo sguardo… e anche un po’ con il cuore.
Stavano pensando a quanto erano stati fortunati a essere amici di Genuino, dei Tritatutto, che erano personaggi invisibili, utili e molto saggi…
92
Le Olimpiadi a lieto fine
Matilde comprese che la maestra, attraverso quella lettura, aveva voluto dar loro un messaggio importante.
All’ora dell’intervallo Matilde e Mattia finalmente poterono spiegarsi e far capire agli altri compagni che dovevano far qualcosa per rendere visibile il loro segreto.
Volevano anche far riappacificare i Tritalimentisani e gli
abitanti di Nuvolandia.
Dopo pranzo, in cortile, Matilde e Mattia dissero che
avevano avuto un’idea: organizzare delle Olimpiadi!
Lo scopo era quello di unire e far conoscere le persone,
anziché fare la guerra: come gli antichi Greci! Lo diceva
anche il libro di storia!
Ci sarebbero stati molti giochi: la corsa dei sacchi con la
mela in bocca; il bowling dell’anguria con i birilli di ananas; la staffetta con le arance; banana boomerang e infine il salto in alto per raggiungere l’uva.
Era un pentathlon impegnativo: il vincitore avrebbe avuto
in premio una fornitura di frutta e verdura per un anno.
Pensarono anche a giochi più semplici per i piccoli: staffetta con le zucchine, bocce con le mele e tiro a segno
alle piramidi di frutta e verdura.
Capitolo undicesimo
93
Genuino consigliò di creare la frutta di cartapesta, per
non sciupare quella vera.
I bambini dissero alla maestra cosa volevano fare e lei
divise i bambini in gruppi. Uno, capeggiato da Matilde, preparava la frutta finta; l’altro, con Mattia come
guida, cercava di creare l’inno delle Olimpiadi. Alessandro e Camilla condussero altri due gruppi: il primo
doveva disegnare le magliette dei partecipanti e l’altro pensare alle regole. Insieme scherzavano, ridevano, discutevano e si divertivano.
Immersi in quel clima gioioso, Matilde e Mattia decisero di fidanzarsi. E così anche Camilla e Alessandro,
che si raccontarono i segreti più intimi e decisero di
superare i loro problemi alimentari.
Un giorno, il Preside decise di tornare nella loro classe
ma non trovò nessuno: erano tutti nell’aula d’informatica per spedire gli inviti alle scuole in rete e a tutti i
genitori della classe.
I Tritalimentisani, nel frattempo, avevano saputo le novità e si erano organizzati per far la guerra contro tutto
e tutti. Avevano deciso di sabotare il progetto di Nu-
94
Le Olimpiadi a lieto fine
volandia e volevano cambiare le ricette del libretto.
Genuino capì che era il momento di richiamare tutto il popolo dei suoi folletti. I bambini, per convincere Genuino a
rinunciare alla lotta, iniziarono a cantare:
«Abbiamo scoperto i tuoi piani
e ciò che hai tra le mani
un Ricettario Sano fai girare
per far cambiare l’abitudine alimentare.
Tu non vuoi la guerra
ma gare di sport e di cucina sulla Terra,
guidate dai bambini
per far sentire tutti più vicini».
Sarebbero riusciti a convincerli?
La voce delle Olimpiadi si sparse e genitori e alunni della
scuola si iscrissero numerosissimi.
Finalmente arrivò il grande giorno: le Olimpiadi iniziarono
e ognuno poteva partecipare alla gara che voleva.
Come alle vere Olimpiadi, c’era una cerimonia d’apertura
in cui si cantavano gli inni e si dettavano le regole.
Capitolo undicesimo
95
Genuino prese il microfono e iniziò a cantare:
«Fratelli di Nuvolandia,
Nuvolandia s’è desta,
del casco di banane
s’è cinta la testa.
Dov’è la frutta pelata
che forma la chioma
che buona e succosa
Iddio la creò!»
Matilde chiamò i compagni accanto a sé. «Ho un compito
per voi».
«No, i compiti no!» gridarono insieme…
«Dovete prendere il microfono e nominare partecipanti
onorari alle Olimpiadi gli abitanti di Nuvolandia e i Tritalimentisani».
Fu un attimo e subito tutti i personaggi invisibili, un volta
nominati al microfono, poterono essere visti da tutti, come
per incanto. Fu un grande giorno: bambini, genitori e tutti
i personaggi giocarono insieme agli sport-fruttati, divertendosi tantissimo.
96
Le Olimpiadi a lieto fine
In quella occasione, i Tritalimentisani decisero di seguire
una dieta perché, osservando gli altri, si resero conto
delle loro difficoltà fisiche e di salute.
Il papà e la mamma di Lucy, dopo aver gareggiato insieme, decisero di sposarsi di nuovo. Scelsero un giorno
soleggiato e profumato di primavera. Furono tutti invitati.
Per l’occasione, lo chef Salutino creò una torta alla macedonia con mele, fragole e angurie. Sopra a tutto, intagliò due visi con la frutta: che grande cuoco!
In luna di miele, decisero di girare l’Italia, per assistere alle
sfilate dei carri di Carnevale; per guardare le bellezze
dei paesaggi, ma anche per scoprire nuove ricette da
inserire nel ricettario.
Avrebbero sentito Lucy tutti i giorni e le avrebbero raccontato il loro tour minuto per minuto.
In realtà, lei non sentiva molto la loro mancanza. Aveva
conosciuto Tommy, il ragazzo più alto della scuola, che
era anche simpatico, gentile e forte. Giocava spesso a
calcio con Mattia e Alessandro. Anche lui aveva il papà
inglese e la mamma italiana, perciò tra loro parlavano sia
in inglese sia in italiano. Andarono insieme all’aeroporto
Capitolo undicesimo
97
ad attendere i genitori di Lucy. Tra i passeggeri, vi era
anche un famoso calciatore, che entrambi conoscevano.
Scoprirono, così, di tifare per la stessa squadra. Quante
cose in comune…!
E i Tritatutto? E i Tritalimentisani?
Se ne andarono. Ma, prima di partire per la loro destinazione, scrissero un pensiero sulla lavagna di quella classe
speciale:
“I giochi son finiti
e ci siamo divertiti
abbiam finito il lavoro
e vi lasciamo un messaggio d’oro.
Avete capito che mangiar sano
mantiene il corpo bello e l’allegria in mano.
Crescete e diventate grandi
noi andremo a migliorare altri mondi”.
98
Le Olimpiadi a lieto fine
APPENDICE
1. Un insolito arcobaleno
Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di
Aversa – Classe IV D
Dirigente Scolastico
Cecilia Amodio
Docente referente della Staffetta
Angelina Marrone
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Concetta Dello Iacono
Gli studenti/scrittori della classe IV D
Brusciano Nicola, Cicala Stefano Pasquale, Cipullo Raffaele, Corvino Gianmaria,
D'aniello Alessandra, Del Franco Roberto Pio, Diana Alessandro, Diana Fabrizio,
Diomaiuti Diletta, Durante Francesco, Durante Giorgia, Fagnoni Serena Paola
Gargiulo Mariacarla, Giglio Angela, Iadevaia Alessandra, Iuliano Renato, Lamberti
Ludovica, Marrandino Vincenzo, Martino Massimo, Massimo Francesco, Matteucci
Claudia, Santoro Raffaele, Scarano Vincenzo, Sparaco Michele, Tamburrino Maria
Chiara, Zambardino Pasquale
Hanno scritto dell’esperienza:
“… I miei alunni hanno partecipato per la prima volta a questa iniziativa ed hanno
accolto la nuova esperienza con grande entusiasmo, grazie al quale non hanno
avuto difficoltà ad utilizzare ed alimentare la propria fantasia.
Insieme ci siamo scambiati le idee e le abbiamo espresse anche attraverso simpatiche filastrocche.
Trovo inoltre che il lavoro sia utile anche perché consente un forte riscontro didattico riguardante gli argomenti programmati.
I bambini non possono che ringraziare per aver avuto questa opportunità”.
APPENDICE
2. Benvenuti a Nuvolandia!
Istituto Comprensivo Statale ad Indirizzo Musicale “D. Cimarosa” - IV Circolo di
Aversa – Classe IV E
Dirigente Scolastico
Cecilia Amodio
Docente referente della Staffetta
Angelina Marrone
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Concetta Dello Iacono
Gli studenti/scrittori della classe IV E
Salvatore Andreozzi, Sara Andreozzi, Mattia Augenti, Paola Boccagna, Francesco Carleo, Nicolò Caruso, Gabriele Chirico, Vincenzo Coronella, Antonio De
Rosa, Emilio Di Martino, Matteo Di Napoli, Morena Errichiello, Serena Estinto,
Elena Fattore, Gaia Filo, Marco Golia, Giusy Luchini, Rachele Marino, Davide
Masella, Denise Mattiello, Lidia Molitierno, Guglielmo Monaco, Rosa Puca, Giorgia Ricciardiello, Francesco Jacopo Saggiorno, Paolo Virgilio
Hanno scritto dell’esperienza:
“… I miei alunni hanno partecipato per la prima volta a questa iniziativa ed
hanno accolto la nuova esperienza con grande entusiasmo, grazie al quale non
hanno avuto difficoltà ad utilizzare ed alimentare la propria fantasia.
Insieme, ci siamo scambiati le idee e le abbiamo espresse anche attraverso
simpatiche filastrocche.Trovo inoltre che il lavoro sia utile, anche perché consente un forte riscontro didattico riguardante gli argomenti programmati.
I bambini non possono che ringraziare per aver avuto questa opportunità”.
APPENDICE
3. Importanti scoperte
Istituto Comprensivo “Giovanni XXIII” di Baiano – Plesso Sperone – Classe V A
Dirigente Scolastico
Felice Colucci
Docente referente della staffetta
Raffaella Guerriero
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Raffaella Guerriero, Mariarosaria Canale
Il disegno è di Grazia Bernardo, Meri Eli La Montagna, Stefania Miro, Alessia Peluso, Francesco Venezia.
Gli studenti/scrittori della classe V A
Caterina Barba, Grazia Bernardo, Andrea Borrelli, Romualdo Calabrese, Mattia
Ciampa, Carmine D’avanzo, Saverio D’avanzo, Valentina De Luca, Giusy De
Rosa, Fernanda Antonia Falco, Meri Eli La Montagna, Alexandr Liparuli, Asia Lo
Monaco, Stefano Longobardi, Stefania Miro, Armando Niespolo, Felice Palmese,
Luigi Pellegrino, Alessia Peluso, Matteo Rosiello, Francesco Venezia, Denys Zhurac
APPENDICE
4. L’arrivo dei Tritalimentisani
III Circolo Didattico di Nocera Inferiore - Classe III A
Dirigente Scolastico
Lucia Silvestri
Docente referente della Staffetta
Floriana Del Giudice
Docente responsabile dell’Azione formativa
Domenica Robustelli
Gli studenti/scrittori della classe III A
Alessandra Adinolfi, Guido Avallone, Francesco Buonfiglio, Marco Capaldo, Marika Cavallaro, Vittorio Cavuoto, Ilaria Rita Caso, Enza Cicalese, Liliana D’urso,
Francesca Dell’aglio, Alessio De Maio, Gaetano Franco, Luigi Iannotti, Angela
Iervasi, Raffaele Iovino, Alex Pepe, Francesco Pio Petrosino, Giovanni Pignataro,
Serena Rossi, Sara Zito
Il disegno è di Giovanni Pignataro, Francesca Dell’Aglio
Hanno scritto dell’esperienza:
“… Avendo già partecipato lo scorso anno, gli alunni hanno aspettato con impazienza l’inizio della staffetta, perché curiosi di conoscere l’incipit e i capitoli
precedenti il nostro. Quando hanno capito che si trattava di alimentazione, poi,
si sono appassionati ancor di più, perché quest’anno partecipiamo al progetto
“Crescere felix”, proposto dall’ ASL Salerno 3, che tratta proprio di corretta alimentazione. Durante la stesura del capitolo, gli alunni si sono divertiti tantissimo
nel pensare situazioni divertenti in cui far agire il protagonista, e nel trovare rime
adatte alle filastrocche ed agli indovinelli che abbiamo inserito nella vicenda.
Da questa esperienza, tutti hanno avuto modo di poter arricchire il loro bagaglio di conoscenza lessicale imparando, soprattutto, a saper aspettare per
esporre le loro idee, senza predominare sugli altri”.
APPENDICE
5. Un Natale dolcissimo
Scuola Statale Italiana di Madrid - Classe III B
Dirigente Scolastico
Cosimo Guarino
Docente referente della Staffetta
Marco Madaro
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Maria Grazia Carnelutti
Gli studenti/scrittori della classe III B
Federica Artero Morana, Nicola Vittorio Borges Manfrin, Monica Chamorro De
Celis, Andrea Chiriatti Sánchez-Prieto, Mattia Cipollone, Enzo Díaz Lupone, Emilio Ignacio Gamo Portocarrero, Marta García Martín, Mateo Giralda Martín, Alejandra Jorro Linares, Sofia Nocetti, Diego Oppizzio Suárez, Anita Talia Prennushi
Giscombe, Carla Rodríguez Soccio, César Sabugal Enríquez, Maia Alessandra
San Román, Ana Sánchez Nicolás, Sol Schamun Signorini, Pietro Valastro Montero
Hanno scritto dell’esperienza:
“… La staffetta letteraria era per gli alunni della mia classe una nuova esperienza: si sono divertiti molto nel pensare a come movimentare la storia e nella ricerca di qualcosa di originale. Piacevole ed inaspettata sorpresa è stata la
fantasia di qualche alunno che di solito è meno creativo.
Nel complesso si sono divertiti e questa esperienza ha dato uno sprint a tutti”.
APPENDICE
6. We love fruit
II Circolo Didattico di Biancavilla - Classe III D
La partecipazione all’iniziativa è avvenuta grazie ai fondi strutturali europei
PON FSE C1 2013 2068.
Dirigente Scolastico
Simona Maria Perni
Docente referente della Staffetta
Teresa Fallica
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Rosaria Saccone, Vincenza Ingiulla, Jones Karen Anne
Gli studenti/scrittori della classe III D
Matteo Anfuso, Alexandra Barzoiu, Donata Biondi, Salvatore Cantarella, Matteo Catanzaro, Cristian Chisari, Lorenzo D’urso, Daniele Greco, Anna Leocata,
Giorgia Litrico, Martina Nicasio, Mariachiara Pappalardo, Annachiara Panebianco, Valerio Papotto, Simon Scalia, Stefano Schillaci, Asia Scirocco, Damiano
Stissi, Gloria Ventura, Pasqualino Vercoco
Hanno scritto dell’esperienza:
“… Per la prima volta, siamo stati coinvolti in un percorso di scrittura creativa:
quando la maestra lo ha proposto, noi abbiamo accettato con entusiasmo. La
tematica del racconto ci ha appassionato perché già da anni le nostre insegnanti ci educano ad una corretta alimentazione tanto da istituire un menù settimanale che ci stimola a consumare frutta fresca durante l’intervallo (vietato il
consumo di merendine preconfezionate e paninoni con salumi).
Divetente il lavoro di gruppo nella realizzazione di filastrocche in rima”.
APPENDICE
7. Un nuovo amico: Gengivasana
I.C. Scuola Primaria “G. Rodari” di Cesa – Classi III C/D
Dirigente Scolastico
Pietro Corvino
Docente referente della Staffetta
Carmela De Rosa
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Giovanna Sicuro, Carmela De Rosa
Gli studenti/scrittori delle classi
III C - Lorenzo Barone, Letizia Bencivenga, Cesario Bortone, Salvatore Bortone,
Raffaele D’Ambrosio, Michele D’Errico, Giuseppe Maria Di Grazia, Cesario Esposito, Nicola Guarino, Giada Iamicella, Luisa Macallè, Salvatore Mangiacapre,
Lorenzo Oliva, Iolanda Pera, Fatima Raia, Antonio Rea, Fabio Riflettivo, Asia
Scarano, Lisa Verde, Elvira Vitale
III D - Sonia Ben Abdallah, Raffaele Bencivenga, Antonio Borzacchiello, Angelica Cerrato, Simona D’Orazio, Antonietta Di Luise, Emilia Falcone, Cesario Ferriero, Rosa Ferriero, Antonio Fioretto, Agnese Gentile, Daniele Mangiacapre,
Costanza Oliva, Luigi Oliva, Luigi Omero, Sara Tammaro, Doha Tazi, Beatrice
Vassallo
Il disegno è di Luisa Macallè, Giuseppe Maria Di Grazia, Asia Scarano
Hanno scritto dell’esperienza:
“… Questa esperienza ha dato la possibilità al gruppo di approfondire l’importanza di una equilibrata alimentazione e di una corretta cura dell’igiene orale e,
in ambito scientifico, la possibilità di conoscere l’apporto nutrizionale degli alimenti. Siamo contenti di aver partecipato, per il secondo anno consecutivo, alla
Staffetta Creativa perché ha migliorato l’autostima di ogni singolo alunno”.
APPENDICE
8. Il viaggio in Inghilterra
I.C. III “Rodari-Annecchino” di Pozzuoli – Classe III A
Dirigente Scolastico
Stefania Manuela Putzu
Docente referente della Staffetta
Teresa Cautiero
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Emilia Gabola, Emilia Improta
Gli studenti/scrittori della classe III A
Francesco Buono, Martina Cassinese, Raffaella Cecere, Luisa Covone, Antonio
D’isanto, Roberto Del Vecchio Mirabella, Angelica Di Bonito, Luigi Di Bonito, Vincenzo Di Francia, Ilaria Galluccio, Ciro Gargiulo, Sara Innocente, Alessia Lippa,
Emma Lippa, Domenico Panaro, Fabio Rimoli, Maria Russo, Martina Rosa Russo,
Noemi Russo, Ilaria Sommella, Serena Tello, Domenico Troise, Aurora Volpe
Il disegno è di Raffaella Cecere, Ciro Gargiulo
Hanno scritto dell’esperienza:
“… L’esperienza di scrivere un capitolo di un libro insieme ai bambini di altre
scuole è stata, per noi alunni, molto importante ed emozionante. Ci siamo divertiti moltissimo ad inventare e raccontare le avventure dei personaggi della storia. Inoltre, l’argomento che abbiamo trattato è stato interessante, perché
abbiamo capito che una sana e corretta alimentazione è essenziale per farci
crescere sani e robusti”.
APPENDICE
9. I love you Italia
Scuola Primaria “Abbé J.M. Trèves” di Saint Vincent - Classe III
Dirigente Scolastico
Paola Cortese
Docenti referenti della Staffetta
Rosalba Multari , Carmen Jacquemet
Gli Studenti/Scrittori della classe III
Daniel Bitcos, Beatrice Bortolotti, Mathieu Camos, Alexandra Capatina, Cécile
Ciurca, Nathan Corsi, Asia De Martino, Mattia Doldo, Mei Jia Dong, Tea Fosson,
Aurora Gazzani, Giulia Iacob, Roberto Iacob, Joël Juglair , Daniele Loiodice,
Étienne Michelon, Alice Moschella , Daniel Sarubbi, Juha Verrone, Mattia Zocco
Hanno scritto dell’esperienza:
“… Lo scrivere insieme a bambini di scuole lontane ci ha appassionato moltissimo.
Le vicende di bambini e folletti hanno subito coinvolto la classe che, ogni settimana, ha ascoltato con interesse il nuovo capitolo, non mancando di commentare lo sviluppo della storia.
Capitolo dopo capitolo è arrivato il nostro turno: tutti insieme abbiamo delineato
l'intreccio, poi sono stati organizzati piccoli gruppi, ognuno dei quali si è occupato di un aspetto del racconto: staffetta nella staffetta!
Questo tipo di lavoro conferma che i bambini, se mossi da una buona motivazione, diventano più curiosi, creativi e partecipi”.
APPENDICE
10. La classe prescelta
Istituto Comprensivo di Forino - Classe IV B Scuola Primaria “G. Vespucci”
Dirigente Scolastico
Gregorio Iannaccone
Docente referente della Staffetta
Vincenza Trerotola
Docente responsabile dell’Azione Formativa
Anna De Rosa
Gli studenti/scrittori della classe IV B Scuola Primaria “G. Vespucci”
Domenico Apuzza, Nicola Bruno, Noemi Bruno, Mario D’Amato, Angiola De Filippis, Maria Grazia De Filippis, Denise De Lauro, Maria De Stefano, Alessandra Donato, Mariapia Esposito, Francesco Grimaldi, Lorenzo Iannaccone, Miriam
Iannaccone, Desiree Olimpia Lombardo, Antonio Luongo, Rinaldo Perna, Giovanni Russo, Marianna Troise, Maria Gaetana Violante, Nicola Violante, Pasquale
Vottariello
Il disegno è di Denise De Lauro, Alessandra Donato, Desiree Lombardo, Angiola
De Filippis
Hanno scritto dell’esperienza:
“… Gli alunni hanno accolto con entusiasmo l’esperienza. Per ciascun capitolo
precedente abbiamo fatto una lettura commentata e successivamente ne abbiamo riassunto per iscritto i tratti salienti.
La stesura del capitolo a noi affidato è stata eseguita alla lavagna con la partecipazione di tutta la classe”.
APPENDICE
11. Le Olimpiadi a lieto fine
Istituto Comprensivo di Lanzo Torinese – Classe V A
Dirigente Scolastico
Antonietta Guadagno
Docente referente della Staffetta
Maria Grazia Monego
Docenti responsabili dell’Azione Formativa
Maria Grazia Monego, Adriano Popolani
Gli studenti/scrittori della classe V A
Andrea Pietro Airola, Vittorio Bernacci, Alessandra Bisogno, Castaldi Alessia,
Sara Chiarle, Sabrina Costa Pieri, Domenico D’amico, Delle Cave Chiara, Filippo
Finali, Simone Giacomino, Gabriele Martinetto,Diana Jonela Miclaus,Cristian Miniera, Licia Mion, Francesca Piana, Krjstian Pjetri, Edoardo Popolani, Fabio Ricchiardi, Alberto Sabiu, Andrea Signorini, Testasecca Giada, Davide Togliatto,
Giacomo Varaia, Franco Xu
Il disegno è di Andrea Signorini
Hanno scritto dell’esperienza:
“… L’esperienza ha avuto esito positivo. Abbiamo lavorato in coppia, a gruppi
ed a classe intera per leggere i capitoli e riassumerli; scrivere il nostro testo e
poi farlo diventare unico in cui tutti si ritrovassero e rileggerlo in modo critico.
Per far questo, abbiamo conversato, discusso, pensato e mediato le nostre idee.
Abbiamo anche cercato di scrivere in modo chiaro e comunicativo… e questo
è stato un grande impegno! Alla fine ci siamo ritrovati più uniti ed anche più capaci di accettare il giudizio degli altri. Insomma, siamo cresciuti. Speriamo che il
testo piaccia a voi,come a noi. Grazie dell’opportunità.
INDICE
Incipit di LAURA WALTER..................................................................................pag
16
Cap. 1 Un insolito arcobaleno ............................................................................»
20
Cap. 2 Benvenuti a Nuvolandia!..........................................................................»
28
Cap. 3 Importanti scoperte ....................................................................................»
36
Cap. 4 L’arrivo dei Tritalimentisani........................................................................»
44
Cap. 5 Un Natale dolcissimo ................................................................................»
52
Cap. 6 We love fruit ................................................................................................»
58
Cap. 7 Un nuovo amico: Gengivasana..............................................................»
64
Cap. 8 Il viaggio in Inghilterra ..............................................................................»
70
Cap. 9 I love you Italia............................................................................................»
76
Cap. 10 La classe prescelta ................................................................................»
84
Cap. 11 Le Olimpiadi a lieto fine ........................................................................»
92
Appendici ..................................................................................................................»
100
Finito di stampare nel mese di aprile 2014
da Industria Grafica Campana, Agropoli (SA)
Un insolito arcobaleno
Benvenuti a Nuvolandia!
ìImportanti scoperte
L’arrivo dei Tritalimentisani
Un Natale dolcissimo
We love fruit
Un nuovo amico: Gengivasana
Il viaggio in Inghilterra
I love you Italia
La classe prescelta
Le Olimpiadi a lieto fine