la sentinella del canavese

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LA SENTINELLA DEL CANAVESE
Schianto e tre morti, Feletto piange Mattia
Vittime una coppia di fidanzati di Rivarossa e il ventinovenne agente penitenziario: era papà da
nove mesi di Mauro Giubellini
05 ottobre 2015
FELETTO. Altre tre croci, altri tre epitaffi in questa interminabile ed
assurda spoon river sulla statale 460. Ennesimo incidente stradale all’alba
di domenica mattina. Altri tre morti. Famiglie distrutte, paesi in lutto.
Dall’inizio anno sono undici le persone che hanno perso la vita sulla
provinciale che collega il Canavese a Torino Una mattanza. Ieri,
nonostante quasi un’ora di disperati tentativi per rianimarlo, è spirato
Mattia Battilomo, 29 anni, nato a Sessa Aurunca (Caserta), agente della
polizia penitenziaria, papà da appena nove mesi di uno splendido bambino.
La sua compagna, che avrebbe dovuto sposare tra pochi mesi e gli suoceri
gestiscono il bar sulla piazza di Feletto. Morti carbonizzati sulla seconda
auto coinvolta, una Fiat Punto, due giovani di origini peruviane residenti a
Rivarossa, il 25enne Antoni C. e la fidanzata Marilin. La polizia stradale di
Chivasso (che si occupa delle indagini) a ieri sera non aveva ancora
confermato le loro identità perché i cadaveri sono stati devastati dalle
fiamme. Serviranno ancora degli accertamenti per avere la certezza dei
nomi.
Accanto a Mattia Battilomo che guidava la sua Fiat Grande Punto diretta a
Torino dove doveva prender servizio alle Vallette sedeva un suo collega
che aveva appena fatto salire a Leinì, Arcangelo Romanino, 38 anni,
originario di Caltanissetta. È rimasto ferito. Ricoverato all'ospedale di
Cirié, le sue condizioni non preoccupano i medici. Un testimone ha aiutato
la polizia a ricostruire la dinamica. In un tratto rettilineo la Punto dei
fidanzati rivarossesi avrebbe iniziato a sbandare centrando poi la Grande
Punto degli agenti. «Mattia era stato da poco trasferito in Canavese, aveva
lavorato a Milano, poi la paternità e la scelta di avvicinarsi a casa. A lui e a
tutta la sua famiglia la vicinanza e il cordoglio del corpo della polizia
penitenziaria e del suo sindacato», dice Gerardo Romano dell’Osapp. Per
il giovane era l’avverarsi di un sogno. Neo papà di uno splendido bambino,
presto sposo con la sua amata Jessica Leonetti, il lavoro a un’ora da casa.
«Una tragedia, una tragedia. Non ci possiamo credere. Non può essere
vero», dicono i tantissimi amici della coppia che hanno iniziato ad arrivare
a gruppi nella piazza di Feletto, davanti al bar Cadillac dove erano soliti
incontrarsi.
«Mattia e Jessica erano una coppia perfetta. Lui era un ragazzo d’altri
tempi. Educato, simpatico. Erano semplicemente felici. E l’arrivo del
piccolo Domenico era stato salutato con una gioia immensa».
Un cucciolo che ha perso il suo papà. In una domenica maledetta. Su una
strada maledetta.