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GIOVANI ALL’ARREMBAGGIO MODENA progettazione sociale Descrizione dell’idea progettuale, obiettivi generali e collegamenti con il territorio, trasformazioni che si intendono attivare, innovazioni eventuali che si intendono promuovere Il progetto Giovani all’arrembaggio continua a sostenere e ad accompagnare le OdV nella sperimentazione di modalità di comunicazione sempre più efficaci con gli adolescenti che frequentano classi del triennio delle scuole superiori di Modena. Anche gli elementi di valutazione forniti dai diversi soggetti che stanno contribuendo alla crescita del progetto, a vari livelli, hanno confermato l’importanza del progetto; le OdV/Enti (impegnate nel gruppo di coordinamento a gestire e a ripensare il progetto, coinvolte nella scelta dei volontari che incontrano le classi e disposte ad accogliere gli studenti in stage), gli adolescenti (incontrati attraverso l’attività e, tra questi, quelli che scelgono di fare lo stage presso i centri operativi delle associazioni/enti), i docenti (disponibili a collaborare non solo durante le attività, ma anche fuori dalla scuola a riflettere con i volontari sul procedere del progetto), gli operatori del CSV (che svolgono attività analoghe nei distretti di Carpi, Mirandola, Frignano, Vignola e Sassuolo e che in questi anni hanno accettato e vissuto con entusiasmo l’esperienza di un gruppo di confronto che si incontrasse a scadenze regolari) hanno continuato a mettere in evidenza la positività dei principi di fondo su cui si basa il progetto e l’idoneità delle attività realizzate finora. Il progetto Giovani all’arrembaggio (iniziato nel 2000) pone un’attenzione primaria alla comunicazione tra mondo della scuola e mondo del volontariato; trattandosi di un progetto di sensibilizzazione, di promozione e non di reclutamento, le azioni messe in campo cercano di tutelare il diritto di tutti gli adolescenti di ricevere un’informazione corretta sul mondo del volontariato. La scuola è intesa come importante luogo di formazione dei più giovani, come un ambiente educativo strutturato, in cui si può incontrare la stragrande maggioranza degli adolescenti grazie alla collaborazione e alla mediazione dei docenti. I destinatari sono studenti di scuola media superiore. Una trasformazione significativa è la sempre maggiore attenzione posta dai volontari nell’acquisire nuove competenze nel comunicare coi i giovani; l’attenzione si è tradotta nella richiesta di partecipare ad un corso ogni anno nel mese di settembre come momento di formazione, ma anche di confronto sul proprio stile comunicativo e sulla possibilità di apportare cambiamenti nelle tecniche relazionali. Un aspetto innovativo riguarda la continua ricerca di nuove strategie di intervento a supporto o in alternativa alla metodologia standard (2 ore di intervento in classe) attraverso le seguenti offerte: Eventi Teatrali: attraverso la rappresentazione teatrale di tematiche specifiche i giovani possono conoscere altri aspetti di una patologia o le abilità di protagonisti fuori dagli schemi. La performance teatrale come strumento di apprendimento attivo e come veicolo di sensibilizzazione verso mondi sconosciuti. Testimonianze d’eccezione: tra i volontari vi sono persone che hanno storie incredibili da raccontare e che meritano un incontro dedicato con i giovani studenti per trasmettere i loro vissuti e stimolare diverse riflessioni. Approfondimenti tematici: ogni anno il progetto G.A. veicola alcune proposte tematiche che le odv propongono, anche attraverso una progettazione dedicata, esprimendo la volontà di incontrare gli studenti e di affrontare le tematiche durante un percorso insieme: 2005/2006 diritti umani [Amnesty International], 2006/2007 intercultura [Emergency‐Casa della Pace], 2007/2008 tratta e prostituzione [Marta e Maria, Centro per stranieri Comune di Modena, Centro contro la violenza alle donne], 2008/2009 e 2009/2010 migranti [Porta Aperta, Modena per gli altri, Arci Milinda], 2009/2010 Modena per le malattie rare [AMA‐fuori dal buio]. Visite guidate: le scuole, in collaborazione con il csv e le associazioni di volontariato, hanno la possibilità di organizzare visite guidate o visite di studio presso comunità, residenze, sedi, ecc., in Italia o all’estero, di particolare interesse sociale in modo da fare un’esperienza diretta sul campo e/o per una maggiore conoscenza delle realtà presenti sul territorio. Visite di istruzione: alcune scuole si stanno orientando verso esperienze di cittadinanza attiva da far conoscere ai propri studenti al posto di visite a città europee. Una classe quarta dell’istituto Fermi ha scelto, su sollecitazione degli stessi studenti, di sostituire la “gita” a Praga con una settimana di viaggio istruzione a Palermo organizzando un’esperienza di cittadinanza attiva con il supporto di diverse associazioni di volontariato di Palermo che hanno supportato i docenti nel programmare degli incontri con alcune realtà del territorio che si occupano di legalità. Formulario‐Fondo2010
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Convenzioni tra scuole e ASVM: in questi anni sta emergendo l’esigenza di sperimentare una formula di cittadinanza attiva da proporre agli studenti che presentano un lieve disturbo socio comportamentale e ai quali, essendo stata riconosciuta una sospensione, viene data la possibilità di assumere un ruolo attivo e responsabile nella comunità in cui vivono. Le associazioni di volontariato sono luoghi privilegiati dove sperimentare attività socialmente utili e in cui i giovani possono maturare idee nuove e/o prospettive sul loro ruolo nella società. In questa direzione si sta muovendo anche la Provincia di Modena che per l’anno scolastico 2010/2011 vorrebbe attivare una convenzione tra scuole del territorio, OdV, cooperative sociali, Comuni, enti locali per incentivare iniziative di cittadinanza attiva nell’idea che “tutti i provvedimenti disciplinari devono avere finalità educative”. Premiazione degli studenti che hanno svolto un percorso di cittadinanza attiva grazie al progetto e all’impegno delle scuole nel supportare attività di solidarietà. Si auspica di istituire un momento pubblico di riconoscimento ai giovani volontari da rinnovare ogni anno a conclusione del progetto. Si prevede la consegna di un premio alle scuole dedicato ai giovani da realizzare con il contributo dell’istituto Venturi da coinvolgere ad inizio anno scolastico per la creazione di un premio ad hoc. Descrizione dei collegamenti esistenti con progetti già finanziati precedentemente, dei risultati già conseguiti ed eventuale motivazione della continuità ‐ compilare solo se si tratta di progetto in prosecuzione ‐ A distanza ormai di 10 anni dalla sua prima edizione, le scuole hanno riposto piena fiducia nei servizi offerti dal progetto, e le associazioni di volontariato sono diventate un autorevole punto di riferimento per trattare tematiche sociali e per intervenire, in qualità di esperti, su ambiti molto sentiti dai giovani (es: alcool, tratta e prostituzione, razzismo, malattie, ecc.). 1. Alcuni dati significativi dal 2005 al 2010: 2. Cambiamenti significativi di metodi e di contenuti dal 2005 ad oggi: la metodologia degli interventi ha previsto, fin dall’inizio, una formula di 2 ore di cui 1 di attivazione della classe sulle tematiche sociali e 1 di testimonianza da parte dei volontari. Ad oggi questa strategia risulta ancora vincente, soprattutto l’incontro con i volontari che hanno imparato a gestire un gruppo classe in una relazione di scambio e non solo di ospiti passivi. A questa formula, nel tempo, si sono aggiunte altre strategie di intervento che si sono plasmate dalle esigenze dei giovani, dei docenti e dei cambiamenti fisiologici della società. Su questa onda sono nati gli approfondimenti tematici richiesti dalla classe, approvati e voluti dal docente, gestiti da singole associazioni o gruppi di associazioni attive sullo stesso tema supportate da attori, improvvisatori o animatori. Un altro cambiamento significativo è stato l’introduzione dei peer come animatori e/o testimoni nelle classi dei loro colleghi più giovani. Inoltre l’azione Studenti in prima linea è un fiore all’occhiello nel panorama scolastico modenese ed è un modello da esportare per l’impatto che produce sui giovani e sulle associazioni/enti coinvolte. Negli anni il progetto, da semplice proposta, è diventato parte del programma didattico e la maggioranze delle scuole lo ha inserito nel P.O.F. (Piano dell’Offerta Formativa), sperando nella sua riproducibilità. 3. Strategie innovative: ‐ corso di formazione per i volontari prima degli interventi in classe per aumentare le competenze tecniche e relazionali; ‐ corso di formazione per i volontari sul tutoraggio e accoglienza di giovani in stage; ‐ introduzione di attività teatralizzate come strumento di apprendimento e veicolo di informazione sulle Formulario‐Fondo2010
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problematiche sociali; ‐ corso sulla peer education per attivare una generazione di giovani capaci di coinvolgere altri giovani in una visione solidale della collettività ponendosi come modello alternativo a quello proposto dalla società di oggi che mira alla gratificazione personale; ‐ testimonianza in classe del gruppo di giovani che hanno aderito al progetto interprovinciale (genn. ‐ dic. 2009) dal titolo “Giovani & Legalità” sul tema delle mafie e della legalità che li ha impegnati per circa 50 ore di formazione in aula e in un campo di lavoro a Palermo; ‐ consolidamento di rapporti con altri soggetti importanti con i quali si sono stipulati protocolli d’intesa: Co.pr.e.s.c., Coordinamento Provinciale Enti in Servizio Civile, Going to Europe Sportello Europa del Comune di Modena; ‐ realizzazione di uno strumento di monitoraggio dei giovani per valutare il loro percorso dal momento in cui partecipano al progetto in classe, alla scelta dello stage fino a 3 anni di distanza per valutare un eventuale cambiamento di scelte scolastiche, professionali o personali dall’incontro con il mondo del volontariato in poi. Questo strumento si prefigge di diventare una banca dati per elaborazioni statistiche a disposizione delle associazioni, ma anche delle istituzioni delle PA e per eventuali ricerche sociologiche e indagini future. 4. Cenni sulla peer: in questi anni sono stati formati circa un centinaio di peer provenienti da tutta la provincia; molti di loro, oltre alle ore impiegate in classe ad animare e testimoniare la loro esperienza, hanno continuato il loro impegno sociale in diversi modi: attraverso il volontariato, con scelte mirate rispetto al loro percorso di studio, intraprendendo un percorso artistico‐teatrale o proseguendo con una formazione sempre più qualificante e coerente con il loro sentire. Le scuole sono sempre più attente alla valorizzazione di progetti orientati alla trasmissione di una cultura della solidarietà e della cittadinanza attiva e trovano nel progetto Giovani all’arrembaggio un valido alleato per comunicare con i giovani rispetto a queste tematiche. 5. Collaborazione con altri progetti: grazie ad un approccio multidisciplinare i progetti presentati dalle associazioni con la finalità di andare a scuola a promuovere la propria tematica trovano un valido supporto in Giovani all’arrembaggio che offre ai volontari la possibilità di essere inseriti, fin da subito, nei calendari degli interventi sia in qualità di testimoni sia in qualità di esperti per trattare un approfondimento tematico; in entrambi i casi anche le associazioni che non si sono mai avvicinate al mondo della scuola hanno la possibilità di venire inserite in tempi brevi nelle offerte che il progetto sociale veicola grazie ai contatti consolidati in essere. Il progetto di sviluppo Modena per le Malattie rare promosso da AMA – fuori dal buio ha coinvolto, attraverso gli incontri in classe con GA, un gruppo di 13 studenti del Sigonio e del Selmi per la realizzazione di un convegno sulle malattie rare che si è tenuto in data 27 febbraio 2010 e in cui gli studenti hanno contribuito all’organizzazione e alla programmazione dello stesso con esiti molto significativi. Nell’ambito di GA si sono potuti realizzare gli incontri sulla legalità tenuti dai giovani del progetto interprovinciale Giovani & Legalità. Nell’ambito del progetto di rete Ethicae 2010 alcune scuole, tra cui il Venturi e il Deledda, hanno proposto delle attività, inerenti al loro percorso di studi, da mostrare durante l’evento in data 7, 8 e 9 maggio 2010. 6. Le attuali esperienze di consigli comunali dei ragazzi danno la possibilità di avvicinarsi al mondo della politica a molti adolescenti; si potrebbe pensare che forme simili di partecipazione possono avvicinare giovani alle realtà del volontariato. Dalla ricerca sulla partecipazione degli adolescenti (Rosa di Gioia, Laura Giacomello, Pierpaolo Inserra, Simona Rotondi (a cura di), Quando i giovani partecipano – prima indagine nazionale sulla presenza giovanile nell’associazionismo, nel volontariato e nelle aggregazioni informali, Roma, Sviluppo locale edizioni, dicembre 2009), esce una descrizione molto interessante del rapporto tra oodv e mondo giovanile; da un lato le oodv cercano nuove risorse umane (soltanto per coprire posizioni scoperte oppure anche per garantire sviluppi di medio/lungo termine alla propria associazione? Soltanto per continuare quanto già impostato o anche per valutare criticamente modalità, risultati, organizzazione,…?), dall’altro sembra che, in molti casi, manchino spazi, intenzioni, strategie in grado di inserire davvero nuove risorse nel governo e nelle attività dell’associazione: “I gruppi informali, non essendo rigidamente strutturati rispetto a gerarchie, ruoli e funzioni, garantiscono una maggiore partecipazione in termini di coinvolgimento, condivisione di decisioni e spirito del gruppo, mentre nelle realtà più strutturate la mancanza di un coinvolgimento pieno nelle decisioni e il confronto con istituzioni e burocrazia mettono in difficoltà i ragazzi” (Giacomello, Il sole 24 ore, 15/2/’10, p. 38). “Le organizzazioni dovrebbero rendere più duttile l’offerta associativa e accogliere queste nuove energie” (Paola Beni, presidente nazionale Arci, Il sole 24 ore, 15/2/’10, p. 38). 7. Evento 8 maggio (vedi programma Ethicae 2010) Nell’anno 2010 nell’ambito di Ethicae si è organizzato un evento in Piazza Grande in cui il Sindaco ha invitato, con una lettera indirizzata a tutti i presidi delle scuole superiori di Modena, le scuole che hanno partecipato al progetto per un Formulario‐Fondo2010
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riconoscimento ufficiale, davanti alle istituzioni presenti, a tutti gli studenti che hanno svolto un percorso di cittadinanza attiva in ambito scolastico. All’evento hanno partecipato quasi la totalità delle scuole invitate oltre ai volontari e operatori coinvolti. Gli studenti presenti erano oltre 200; una rappresentanza di ogni istituto ha potuto testimoniare l’esperienza vissuta. Il premio, realizzato grazie al contributo dell’istituto Venturi, è stato consegnato alle scuole presenti in ringraziamento dell’impegno nel supportare questi progetti di solidarietà e dedicato a tutti gli studenti. Vi è l’intenzione di far diventare questo appuntamento una tradizione da rinnovare ogni anno in occasione di Ethicae. La rete degli attori coinvolti NOME ORGANIZZAZ. TIPO ORGANIZZAZ. (1)
RUOLO NEL PROGETTO (2) ACAT a. club alcolisti in trattamento ODV
PROMOTORE AGAPE DI MAMMA NINA ODV
PROMOTORE AISM a. italiana sclerosi multipla ODV
PROMOTORE ANFFAS a. nazionale famiglie con disabili intellettivi e relazionali AMA a. malati autoimmuni ODV
PROMOTORE ODV
PROMOTORE AMAZZONIA SVILUPPO ODV
PROMOTORE APA a. porta aperta ODV
PROMOTORE Centro multiculturale MILINDA
ODV
PROMOTORE COOPERATIVA PICCOLA CITTA’
COOP
PARTNER ARGO canile intercomunale ODV
PUNTO & VIRGOLA canile e gattile di Magreta ODV
PROMOTORE AUSER autogestione servizi ODV
PROMOTORE ANIMATAMENTE ODV
PROMOTORE AVIS a. volontari italiana sangue ODV
PROMOTORE AVO a. volontari ospedalieri ODV
PROMOTORE CENTRI TERRITORIALI DI SOCIALIZZAZIONE ENTE
PARTNER LEGATORIA IL QUINTERNO ENTE
PARTNER CROCE BLU ODV
PROMOTORE GVC gruppo volontari crocetta
ODV
PROMOTORE INSIEME A NOI ODV
PROMOTORE LAV lega antivivisezione ONLUS
PARTNER SAP servizi di aiuto alla persona ENTE
PARTNER UILDM unione italiana lotta alla distrofia muscolare COPRESC coordinamento provinciale enti servizio civile CARITAS ODV
PROMOTORE ENTE
PARTNER ENTE
PARTNER GOING TO EUROPE APS
PARTNER ALBERO DELLA VITA ODV
PROMOTORE CROCE ROSSA SASSUOLO ENTE MORALE
PARTNER TRAUMI CRANICI ODV PROMOTORE AVF a. vigili del fuoco ODV
PROMOTORE Formulario‐Fondo2010
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CITTA’ & SCUOLA ODV
PROMOTORE LICEO TASSONI PARTNER LICEO WILIGELMO PARTNER LICEO PSICO PEDAGOGICO SIGONIO PARTNER LICEO SAN CARLO PARTNER LICEO MURATORI PARTNER ISTITUTO SACRO CUORE PARTNER ISTITUTO SELMI PARTNER ISTITUTO FERMI PARTNER ITIS CORNI PARTNER IPSIA CORNI PARTNER ISTITUTO CATTANEO‐DELEDDA
PARTNER ISTITUTO GUARINI PARTNER ISTITUTO VENTURI PARTNER Piano delle azioni: elenco e tempi N. PROGRESS. TITOLO DELL’AZIONE
INIZIO AZIONE TERMINE AZIONE Azione 1 Interventi in classe Settembre 2010 Aprile 2011
Azione 2 Stage presso le associazioni Novembre 2010 Maggio 2011
Azione 3 Peer education Ottobre 2010 Maggio 2011
Azione 4 Approfondimenti tematici Settembre 2010 Giugno 2011
Azione 5 Partecipazione giovanile Luglio 2010 Giugno 2011
Azione 6 Attività di monitoraggio Luglio 2010 Giugno 2011
Azione 7 Studenti in prima linea Dicembre 2010 Marzo 2011
Azione 8 Percorsi formativi alternativi alla sospensione
Settembre 2010 Giugno 2011
Azione 1) INTERVENTI IN CLASSE Obiettivo: ‐ Sensibilizzare e promuovere una cultura della solidarietà nelle nuove generazioni attraverso la testimonianza diretta di volontari al fine di orientare, informare e stimolare i giovani rispetto alle possibilità di cittadinanza attiva offerte dalle associazioni/enti di volontariato. ‐ Offrire alle scuole la possibilità di approfondire diverse tematiche sociali grazie all’esperienza e alla collaborazione con i volontari. ‐ Proporre, attraverso la metodologia della pedagogia attiva, forme innovative di coinvolgimento degli studenti direttamente in aula. ‐ Attivare percorsi di riflessione sui temi trattati con il supporto e la collaborazione dei docenti anche dopo le testimonianze dei volontari. Destinatari: Studenti di scuola media superiore, docenti, volontari, peer educator, volontari in servizio civile e volontari in servizio europeo Modalità di fruizione: Fin dall’inizio l’azione formativa è stata pensata preferibilmente per le classi di terza superiore prevedendo 2 ore di interventi da svolgersi a seconda del calendario dei docenti con la seguente struttura: ‐ la I^ ora: attività di animazione/sensibilizzazione sul tema della cittadinanza attiva a cura di esperti e/o dei peer educator, giovani che negli anni passati hanno fatto attività di volontariato e che sono stati formati per Formulario‐Fondo2010
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testimoniare la loro esperienza ad altri giovani;
‐ la II^ ora: incontro tra gli studenti e i volontari che testimoniano la loro esperienza di cittadinanza attiva. ‐ percorso stage di 20 ore: alla fine delle 2 ore di intervento in classe viene offerta agli studenti la possibilità di svolgere un periodo di stage presso le associazioni/enti di volontariato coinvolte nei progetti per sperimentare sul campo la dimensione della solidarietà e della cittadinanza attiva. Molte scuole riconoscono un credito formativo per le attività di volontariato. Da alcuni anni è in essere un protocollo di intesa tra il Centro di servizi per il volontariato e il Copresc, Coordinamento Provinciale Enti Servizio Civile, e l’associazione Going to Europe, per offrire alle scuole interventi informativi/orientativi rispettivamente sul Servizio Civile Volontario e sul Servizio Volontario Europeo nelle classi di quarte e quinta. I volontari ricevono dal coordinatore i calendari, concordati con i docenti, in modo da segnalare la disponibilità ad intervenire sia durante la I ora che durante la II ora. All’incontro durante la II ora sono presenti non più di 3 volontari di 3 diverse associazioni per avere il tempo di portare ciascuno la propria testimonianza. L’obiettivo finale è: ‐ dare una testimonianza significativa del proprio essere volontari a prescindere dall’odv che si rappresenta; ‐ far conoscere le diverse realtà presenti sul territorio; ‐ proporre un periodo di stage presso le associazioni di volontariato che aderiscono al progetto per sperimentare sul campo la dimensione della solidarietà e dello scambio socio‐relazionale. Agli studenti viene consegnato del materiale orientativo/informativo sulle varie offerte di stage e un questionario di gradimento dell’azione formativa. Nell’ambito di questa ora vengono coinvolti, nelle scuole dove esiste una generazione di peer, gli studenti che negli anni passati hanno fatto esperienze di volontariato e che abbiano preferibilmente frequentato il corso di formazione per peer educator tenuto da un esperto prima dell’inizio degli interventi nelle classi. I peer possono avere, oltre al ruolo di testimoni, anche quello di attivatori di stimoli nuovi o di elementi di stupore. A supporto della metodologia sopradescritta il progetto propone anche le seguenti iniziative: Assemblee di istituto; Realizzazione eventi; Approfondimenti tematici; Interventi di Servizio Civile Volontario (Copresc); Interventi di Servizio Volontario Europeo (Going to Europe). Per l’anno scolastico 2010/2011 si prevede di ri‐proporre un corso di formazione (12 ore) rivolto ai volontari del progetto che vanno in classe per rendere più efficace la loro comunicazione con i giovani, aumentare le loro competenze socio relazionali e favorire la creazione di un gruppo coeso e affiatato. Il corso è propedeutico agli interventi in classe per cui da realizzare nel mese di settembre‐ottobre prevedendo sia una parte teorica sulle caratteristiche degli adolescenti di oggi sia una parte pratica su alcune strategie attive per entrare in relazione con un gruppo classe attraverso l’attivazione di alcune buone prassi sia una parte simulata. I volontari possono partecipare agli incontri preliminari con i docenti referenti (settembre) per pianificare gli interventi e concordare eventuali modifiche al percorso standard. Prodotti (eventuali): ‐ protocollo CSV/COPRESC ‐ promemoria dello studente (n. 1000 copie)/contributo di € 500 dal Copresc ‐ griglia dati scuola ‐ presentazione di GA per le scuole e per Piano Offerta Formativa ‐ dispense e bibliografia ‐ elenco degli approfondimenti tematici ‐ attestato di partecipazione Risultati attesi: ‐ partecipazione attiva degli studenti alle attività svolte in aula ‐ aumento del numero delle adesioni agli stage ‐ miglioramento delle capacità dei volontari rispetto al modo di relazionarsi con il mondo della scuola in generale, con le singole classi e con i docenti in particolare ‐ formazione di una nuova generazione di peer educator ‐ formazione dei volontari per incontrare i giovani con strategie più efficaci ‐ aumento, nei giovani coinvolti, di competenze e conoscenze rispetto ad una particolare tematica attraverso l’offerta di approfondimenti tematici Azione 2) STAGE PRESSO LE ASSOCIAZIONI Formulario‐Fondo2010
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Obiettivo: ‐ Offrire a tutti gli studenti la possibilità di vivere esperienze di volontariato costruttive per la loro crescita e seguite da un tutoraggio interno. ‐ Sostenere lo sviluppo organizzativo interno delle associazioni di volontariato che si sono rese disponibili ad organizzare stage per giovani studenti. ‐ Accrescere le capacità relazionali dei giovani in stage. ‐ Aumentare una cultura di impegno sociale e civile tra le nuove generazioni. Destinatari: Studenti, volontari, docenti e familiari
Modalità di fruizione: Il coordinatore o tutor è il tramite tra le domande stage degli studenti e le OdV mentre per gli enti e altri partner è il referente del Copresc a svolgere questa attività. Il referente dell’associazione/ente organizza un primo incontro conoscitivo‐motivazionale con lo studente con cui programma il percorso in base alla disponibilità delle parti. L’associazione garantisce un tutor interno che relazionerà al tutor del CSV e/o del COPRESC per monitorare il percorso. Prodotti (eventuali): ‐ attestato di frequenza finalizzato al riconoscimento dei crediti formativi ‐ video Risultati attesi: ‐ incremento del numero degli studenti soddisfatti dello stage ‐ incremento del numero e della qualità delle possibilità di stage presso le OdV/enti ‐ raccolta di disponibilità degli studenti a ricevere una formazione di base per intervenire nelle classi inferiori in modo da facilitare il dialogo sul volontariato e per portare la propria testimonianza Azione 3) PEER EDUCATION Obiettivo: Dopo alcuni anni di collaborazione con diverse scuole di Modena e provincia, le associazioni di volontariato hanno scelto di approfondire e dare seguito all’esperimento di peer education realizzato a Modena. E’ una forma di coinvolgimento del mondo giovanile già usata con successo anche in altri luoghi e punta alla formazione di adolescenti in grado di incontrare una classe sui temi della solidarietà e del volontariato. Tale presenza si affianca a quella dei volontari adulti che già vanno nelle scuole; le due presenze, proprio perché diverse, si possono integrare bene. In particolare: la curiosità che può suscitare un primo incontro tra giovani, è un buon punto di partenza, per modalità, linguaggi e clima emotivo e può fare da ponte anche verso gli altri adulti volontari; se il volontario adulto è in grado di portare una riflessione sul suo impegno come cittadino attivo, il giovane può comunicare meglio sensazioni ed emozioni tipiche della propria età; se l’impegno dedicato da una persona adulta può anche essere molto consistente, in termini di tempo, il modo di farsi coinvolgere da parte di un adolescente trova forme “più leggere” che, spaventando meno, possono essere alla portata di una più ampia cerchia di destinatari. Il Centro di Servizio per il Volontariato di Modena ha partecipato ad un progetto sperimentale di prevenzione delle tossicodipendenze insieme ad altre 11 città italiane (Giovane cittadinanza: dalla prevenzione verticale alla peer education ‐ 2006) in cui il volontariato era inteso come esperienza preventiva rispetto al disagio minorile; il progetto, promosso dall’Associazione Volontariato Marche e finanziato dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali mediante il fondo nazionale d’intervento per la lotta alla droga (art. 127 del D. P. R. n. 309 del 1990), ha permesso la formazione specifica di un operatore del Centro di Servizio. Nell’anno 2009, nell’ambito del progetto interprovinciale Giovani & Legalità si è formato un gruppo di 10 giovani maggiorenni che potrebbe svolgere attività di peeraggio sul tema della legalità. Per questo gruppo di giovani si prevede una formazione residenziale (fine settimana) con il Gruppo Abele a Torino. Destinatari: Studenti di scuola media superiore di Modena e provincia, volontari, docenti, peer senior, giovani formati nell’ambito del progetto Giovani & Legalità nell’anno 2009 Modalità di fruizione: Giugno ‐ settembre 2010: presentazione dell’azione alle scuole, individuazione dei docenti referenti, raccolta candidati, selezione partecipanti. Gli operatori del CSV insieme ai peer senior costruiscono il programma formativo stabilendo i contenuti da trattare, le modalità di intervento e la suddivisione dei ruoli. I peer senior danno un contributo fondamentale anche perché hanno partecipato alla formazione dell’anno precedente, sia Formulario‐Fondo2010
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perché portano il loro punto di vista di esperti del mondo giovanile. Primo fine settimana di ottobre 2010: formazione peer education. I giovani, provenienti da diversi territori della provincia e da diverse scuole, trascorrono 2 giorni immersi nella teoria e nella pratica della tematica trattata per un totale di 16 ore. Negli anni l’offerta formativa è cresciuta unitamente alle esigenze dei giovani peer. Il csv organizza e gestisce la formazione residenziale mettendo a disposizione un formatore e 2 tutor che sono parte attiva del percorso e supportano il formatore. Nell’arco dell’anno scolastico i peer saranno coinvolti negli interventi in classe, secondo calendari concordati tra associazioni e singole scuole. Si prevede una valutazione finale dell’esperienza. Prodotti (eventuali): ‐ dispense ‐ attestati di partecipazione (riconoscere 20 ore di formazione parificate ad uno stage normale) ‐ bibliografia ‐ foto Risultati attesi: ‐ miglioramento della capacità nei peer di realizzare attività di animazione in una classe di pari e/o testimoniare in modo coinvolgente il loro vissuto da volontari; ‐ sviluppo nei giovani partecipanti alla formazione di un atteggiamento partecipativo, paritario e democratico, promuovendo una cultura dell’accoglienza, della cooperazione e del confronto rispettoso; ‐ partecipazione dei peer ad altre attività; ‐ valorizzazione dei giovani partecipanti al progetto interprovinciale Giovani & Legalità attraverso una formazione qualificata e il loro coinvolgimento come testimoni privilegiati sul tema della legalità. Azione 4) APPROFONDIMENTI TEMATICI Obiettivo: ‐ Dare la possibilità alle associazioni interessate di coinvolgere gli studenti in percorsi, giornate, eventi di approfondimento specifico riguardante la tematica trattata dall’odv stessa. ‐ Favorire l’inserimento di tematiche specifiche trattate da singole associazione che sono interessate ad entrare in contatto con la scuola superiore. ‐ Dare visibilità ad alcune associazioni che in occasione di anniversari o date significative, si fanno promotrici di iniziative rivolte ai giovani. ‐ Essere un punto di riferimento per il volontariato che vuole muovere i suoi primi passi tra i banchi di scuola. ‐ Condividere con i volontari i contatti e le buone prassi che si sono istaurate dopo anni di collaborazione con le scuole. ‐ Valorizzare il percorso svolto dal gruppo di Giovani & Legalità investendo sulle loro capacità e garantendo un seguito alla loro esperienza di cittadinanza attiva. Destinatari: Studenti, docenti, volontari, cittadinanza
Modalità di fruizione: Nell’ambito dell’anno scolastico 2010/2011 si prevedono i seguenti approfondimenti tematici con la possibilità di inserirne di nuovi in corso d’opera: 1. Legalità 2. Cooperazione internazionale 3. Malattie rare 4. Migranti 1. Nell’anno 2009, nell’ambito del progetto interprovinciale Giovani & Legalità si è formato un gruppo di 10 giovani maggiorenni disponibile a testimoniare nelle classi sul tema della legalità. Inoltre per 6 di loro è prevista una formazione di 3 giorni con il gruppo Abele di Torino per aumentare le loro competenze e per acquisire nuovi strumenti di trasmissione della cultura della legalità. 2. L’associazione di cooperazione internazionale Amazzonia Sviluppo propone un intervento di 2 ore con proiezione di un filmato e testimonianza di Giovanni Pradelli presidente dell’OdV. Il filmato GREATER della durata di 35’’ è la storia di un’infermeria ugandese nel documentario di Emmanuel Exitu premiato a Cannes nella scorsa edizione. Il film è un viaggio nella quotidianità dell'International Meeting Point di Kampala, centro nel quale l'infermiera specializzata Rose Busingye ospita e si prende cura di persone affette dall'Aids. Per maggiori informazioni sul filmato http://greaterfilm.blogspot.com/ Amazzonia sviluppo vuole evidenziare, durante l’incontro con la classe, l’aspetto educativo legato alle persone Formulario‐Fondo2010
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che si stanno adoperando attivamente per cambiare una situazione di sofferenza favorita anche e soprattutto da situazioni di ingiustizia tra nord e sud. 3. Nell’anno scolastico 2010/2011 l’associazione AMA‐fuori dal buio propone agli studenti che incontra in classe grazie ai volontari che aderiscono al progetto, un percorso di stage e di crescita personale sulle tematiche delle malattie rare in cui i giovani potranno collaborare a stretto contatto con medici e ricercatori per contribuire alla realizzazione di una “Una guida per i malati rari”, una sorta di carta dei servizi offerti sia in ambito sanitario che socio‐assistenziale, che offre risposte agli interrogativi più urgenti, i riferimenti dei centri d'eccellenza per la diagnosi e la cura e indicazioni sulle diverse realtà associative che offrono assistenza. Inoltre il gruppo di studenti sarà coinvolto nell’organizzazione e partecipazione attiva al convegno internazionale che si tiene ogni anno nel mese di febbraio 2011. Per le testimonianze in classe verranno coinvolti in qualità di peer educator i giovani che hanno partecipato all’esperienza con AMA nell’anno scolastico 2009/2010. Per maggiori informazioni sull’evento del 27 febbraio 2009 http://www.stoprare.org/ 4. Porta Aperta, il Centro missionario diocesano, la Casa delle Culture, Modena per gli Altri e il Milinda, propongono alle scuole, nel mese di gennaio, una mattinata sul tema dei migranti organizzata in occasione della Giornata Mondiale dei Migranti e dei Rifugiati. Prodotti (eventuali): ‐ catalogo approfondimenti ‐ filmati ‐ reportage dell’evento Risultati attesi: ‐ Attivazione di tavoli tematici tra giovani che hanno acquisito informazioni su tematiche riguardanti la solidarietà e il volontariato e le odv interessate ad entrare in contatto con le scuole in maniera strutturata e continuativa attraverso il progetto. ‐ Coinvolgimento di docenti interessati ad approfondire determinati argomenti durante le ore curricolari. ‐ Formazione di un gruppo interessato ad approfondire un tema e a realizzare del materiale promozionale per sensibilizzare altri giovani. Azione 5) PARTECIPAZIONE GIOVANILE Obiettivo: 1. favorire il coinvolgimento di un maggior numero di giovani nello studio di problemi sociali legati al mondo del volontariato per offrire loro esperienze di confronto, di partecipazione e di protagonismo adeguati alle loro capacità e ai loro interessi; 2. accrescere nei giovani la disponibilità ad impegnarsi negli organi direttivi delle oodv; 3. migliorare la progettualità ASVM e CSV a favore del mondo giovanile a partire da un confronto tra consiglio direttivo dell’ASVM e un gruppo di giovani; 4. valorizzare il percorso svolto dal gruppo di Giovani & Legalità e dei peer senior investendo sulle loro capacità e garantendo un seguito alla loro esperienza di cittadinanza attiva. Destinatari: Il gruppo si potrebbe formare partendo dai giovani che hanno partecipato al progetto interprovinciale Giovani & Legalità nell’anno scolastico 2009/2010, dai peer educator formati in questi anni, dagli studenti che stanno facendo stage attraverso i progetti scuola, oppure su indicazione di oodv, parrocchie o di docenti interessati a collaborare. Formulario‐Fondo2010
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Modalità di fruizione: 1. Costituzione di un gruppo di giovani e/o studenti a livello provinciale disponibile ad approfondire temi e problemi proposti dal consiglio direttivo dell’ASVM, quattro o cinque volte all’anno; tale gruppo potrebbe anche farsi garante di eventuali difficoltà o problemi sollevati da volontari giovani che, all’interno della propria associazione, non trovano risposte ad alcuni interrogativi. Il gruppo si potrebbe formare partendo dagli studenti che stanno facendo stage attraverso Giovani all’arrembaggio, i giovani peer educator, i ragazzi che hanno partecipato al progetto interprovinciale Giovani &Legalità, oppure su indicazione di oodv, parrocchie o di docenti interessati a collaborare. Anche queste figure potrebbero giocare ruoli attivi all’interno di tale gruppo. E’ previsto un credito formativo scolastico per gli studenti che intendono partecipare o avvalersene. 2. Sul distretto di Modena ed eventualmente su un altro si potrebbero formare gruppi di adolescenti interessati a conoscere e ad approfondire problemi sociali locali; dai territori potrebbero venire indicazioni di persone disponibili a partecipare al gruppo. Oppure ogni gruppo potrebbe approfondire temi specifici, anche proposti dai ragazzi stessi, da comunicare poi all’esterno e nel momento del confronto con il Consiglio. 3. Momento di sintesi annuale che rende pubblico il lavoro fatto, anche su temi di interesse proposti dai giovani e non calati dall’alto. Tempi: A settembre 2010 costituzione del primo nucleo; nell’anno scolastico 2010‐’11 si lavorerà all’ampliamento del gruppo e si intende proseguire per almeno tre anni su questa sperimentazione. Prodotti (eventuali): E’ previsto un credito formativo scolastico per gli studenti che intendono avvalersene. Risultati attesi: ‐ cambiamento generazionale nei ruoli di governo delle odv; ‐ partecipazione di gruppi informali che, non essendo rigidamente strutturati rispetto a gerarchie, ruoli e funzioni, garantiscono un maggiore coinvolgimento e condivisione di decisioni e spirito del gruppo; ‐ supporto di giovani alle odv per rendere più duttile l’offerta associativa e accogliere nuove energie; ‐ supporto dei giovani alla progettualità dell’ASVM. Azione 6) ATTIVITA’ DI MONITORAGGIO Obiettivo: ‐ Aggiornare la banca dati dei giovani che hanno svolto uno stage di volontariato grazie ai progetti nelle scuole sui vari distretti. ‐ Documentare le esperienze di cittadinanza attiva realizzate dagli studenti durante il loro percorso scolastico; ‐ Elaborare dei dati statisticamente significativi; ‐ Creare una documentazione storica e strutturata dei giovani impegnati nel volontariato; ‐ Valutare nel breve, medio e lungo periodo in che modo e in che forma l’esperienza di volontariato ha inciso nella vita personale, scolastica e professionale dei soggetti intervistati a distanza di 6 mesi, 1 anno e 3 anni dalla fine dello stage. Destinatari: Studenti, peer educator, giovani, volontari, docenti
Modalità di fruizione: Nell’anno scolastico 2009/2010 è stata completata, dai coordinatori dei progetti scuola, l’anagrafica degli studenti che hanno richiesto lo stage durante gli anni scolastici 2006/2007 – 2007/2008 – 2008/2009 – 2009/2010. Inoltre i gruppo di coordinatori insieme ad un esperto di ricerca sociologica è tutt’ora impegnato in un percorso di studio del monitoraggio per elaborare gli strumenti applicativi e di ricerca per la realizzazione del software dedicato alla raccolta dei dati. Nell’anno scolastico 2010/2011 il coordinatore di progetto o una figura destinata a questa attività dovrà aggiornare il software durante tutta la fase di realizzazione del progetto, come strumento a supporto della propria attività. Per questa azione il progetto riconosce un monte ore pari a 100 da settembre a giugno. L’attività di monitoraggio si svolgerà attraverso incontri, interviste telefoniche, creazione di strumenti adeguati al software, ecc. A giugno 2010 si sarà in grado di definire la struttura portante, che potrà sicuramente essere soggetta ad ulteriori adeguamenti in corso d’opera, del monitoraggio per passare alla fase di realizzazione del software Formulario‐Fondo2010
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contenente tutti i dati utili e significativi a questa attività di valutazione dell’impatto e non solo del processo di questi anni di lavoro e di creazione di rapporti stabili con le istituzioni scolastiche. Prodotti (eventuali): ‐ intervista telefonica ‐ software Risultati attesi: ‐ costruzione di un sistema di raccolta dati dei giovani e delle odv/enti (anagrafica, scelte universitarie, scelte professionali, valutazione della sede stage, cambiamenti di vita dopo l’esperienza di cittadinanza attiva, ecc.); ‐ elaborazione statistica dei dati finalizzata a ricerche, bilancio sociale, documentazione, indagini sociologiche, ecc.; ‐ realizzazione di uno strumento utile alle associazioni come banca dati del settore giovani. Azione 7) STUDENTI IN PRIMA LINEA Obiettivo: L’azione formativa Studenti in prima linea nasce nel 2006 dalla richiesta dell’Istituto di Scuola Media Superiore Sacro Cuore in collaborazione con il Centro Servizi per il Volontariato di Modena nell’ambito del progetto Giovani all’arrembaggio. L’esperienza persegue i seguenti obiettivi: ‐ coinvolgere gli studenti di terza in attività di volontariato attraverso un’esperienza di stage organizzata all’interno delle ore curricolari con la collaborazione dell’intero corpo docente; ‐ sviluppare riflessioni culturali sul tema della cittadinanza attiva, la solidarietà e il volontariato; ‐ attivare dinamiche di apprendimento attivo attraverso un coinvolgimento emotivo; ‐ coinvolgere i genitori nelle attività dei figli attivando un percorso di collaborazione e sensibilizzazione alle tematiche del volontariato; ‐ dare continuità all’esperienza a livello individuale e gruppale; ‐ coinvolgere e responsabilizzare gli studenti di quarta che hanno partecipato alla 1^ edizione del progetto in azioni di peer education per portare nelle classi di terza la loro esperienza di stage. Destinatari: Studenti di terza liceo scientifico, classico e ITC, genitori, studenti di quarta e quinta che hanno già fatto lo stage negli anni precedenti, corpo docenti dell’Istituto Sacro Cuore, OdV ed enti COPRESC di Modena e provincia Modalità di fruizione: L’azione formativa si articola nel seguente modo: ‐ attività di sensibilizzazione tenuta da un operatore del CSV e presentazione del progetto da parte del preside dell’Istituto ‐ presentazione e testimonianza dei volontari; confronto tra studenti e volontari; per gruppi di stage i volontari incontrano gli studenti per un momento di pre‐accoglienza conoscitiva ed informativa in previsione dell’inizio dello stage ‐ 1^ settimana di stage ‐ 2^ settimana di stage Gli studenti coinvolti nello stage sono circa 80 all’anno abbinati a circa 23/25 associazioni/enti che aderiscono a questa azione. Visti gli elevati numeri si è deciso di suddividere le classi su 2 settimane: le classi del liceo non hanno un vincolo orario mentre la classe dell’ITC deve fare almeno 30 ore alla settimana e in questo caso i giovani vengono abbinati anche a più associazioni/enti per raggiungere il monte ore. Prodotti (eventuali): ‐ scheda stage personale per ogni studente da compilare ogni giorno evidenziando le tematiche trattate ‐ biglietti di ringraziamento agli studenti e alle loro famiglie scritti dalle odv da far avere a fine stage ‐ attestato di partecipazione Risultati attesi: ‐ organizzazione di un periodo di stage di almeno 30 ore settimanali che impegni lo studente sia al mattino che al pomeriggio e che responsabilizzi le odv/enti a realizzare percorsi di stage significativi da un punto di vista di impegno richiesto e di attività proposta; ‐ coinvolgimento di tutto il corpo docenti dell’istituto nel preparare gli studenti allo stage sia da un punto di visto Formulario‐Fondo2010
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teorico/didattico che pratico/esperienziale;
‐ coinvolgimento di studenti di quarta in attività di testimonianza dell’esperienza fatta l’anno precedente agli studenti di terza che devono ancora partire per lo stage; ‐ partecipazione dei tutor stage a momenti di incontro a scuola. Azione 8) PERCORSI FORMATIVI ALTERNATIVI ALLA SOSPENSIONE Obiettivo: ‐ Sperimentare una formula di cittadinanza attiva da proporre agli studenti che presentano un lieve disturbo socio comportamentale e ai quali, essendo stata riconosciuta una sanzione disciplinare, viene data la possibilità di assumere un ruolo attivo e responsabile nella comunità in cui vivono. ‐ Favorire la nascita di una rete attiva che possa accogliere studenti soggetti a sospensione; ‐ Collaborare con la Provincia di Modena per la realizzazione di una convenzione tra scuole del territorio, OdV, cooperative sociali, Comuni, enti locali per incentivare iniziative di cittadinanza attiva nell’idea che “tutti i provvedimenti disciplinari devono avere finalità educative”. ‐ Valorizzare il mondo del volontariato presentandolo alla società giovanile come modello alternativo a quello che porta i giovani ad essere sempre meno attenti ai bisogni dell’altro. Destinatari: Studenti soggetti a sospensioni lievi, docenti, istituzioni, volontari, terzo settore Modalità di fruizione: Da marzo a giugno 2010 si è stipulata una convenzione tra l’Istituto professionale IPSIA CORNI di Modena, l’ASVM e il COPRESC per avviare, in forma sperimentale, una formula di cittadinanza attiva da proporre agli studenti che presentano un lieve disturbo socio comportamentale e ai quali viene data la possibilità di assumere un ruolo attivo e responsabile nella comunità in cui vivono. Questa sperimentazione di pochi mesi è propedeutica all’avvio di una metodologia operativa, promossa anche dalla Provincia di Modena, che prevede la realizzazione di una convenzione, per l’anno scolastico 2010/2011, a livello provinciale. La collaborazione tra IPSIA CORNI, ASVM e COPRESC ha favorito la creazione di una struttura che per quanto flessibile e modificabile, è già una base su cui ipotizzare il seguente impianto: ‐ La scuola segnala lo studente che, dopo un colloquio conoscitivo e motivazionale con una figura referente, verrà accompagnato nella scelta della sede più adatta alle sue caratteristiche dove svolgere lo stage. ‐ Alla convenzione possono aderire le associazioni/enti del territorio che per struttura interna e metodologia organizzativa, hanno i requisiti per soddisfare le esigenze richieste dalle scuole. ‐ L’attivazione dello stage andrà comunicata almeno 7 gg prima dell’effettivo avvio, per permettere all’ente/associazione ospitante di elaborare un progetto personalizzato per lo studente. ‐ L’associazione/ente garantirà la presenza di un tutor referente che seguirà lo studente durante il periodo di stage formativo e che si relazionerà con il coordinatore scolastico e con i referenti dei progetti. ‐ Il tutor stage si occuperà del monitoraggio e della valutazione dell’esperienza con l’ausilio di strumenti valutativi. ‐ La durata dello stage potrà variare da un minimo di 12 ore ad un massimo di 20 ore a discrezione dell’associazione/ente e della scuola. ‐ La copertura assicurativa è a carico delle scuole. ‐ A supporto dell’esperienza di cittadinanza attiva si garantisce il seguente materiale: attestato di frequenza, foglio presenza, strumenti di valutazione. Durante lo svolgimento dello stage lo studente è tenuto a: ‐ svolgere le attività assegnate; ‐ rispettare le norme di sicurezza e salute sui luoghi dove opera; ‐ mantenere la necessaria riservatezza su tutte le informazioni e le notizie di cui verrà a conoscenza durante lo svolgimento dello stage; ‐ svolgere le ore di attività in orari concordati direttamente con l’associazione/ente e con quanto indicato dalla scuola. Si auspica che la Provincia di Modena possa co‐finanziare questa azione attraverso 2 ipotesi di lavoro: 1. riconoscimento economico per un operatore csv che faccia l’attività di orientamento e monitoraggio degli studenti inviati dalle scuole; 2. convenzione con l’USL per dedicare un loro operatore a quest’azione. Prodotti (eventuali): ‐ attestato di frequenza Formulario‐Fondo2010
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Risultati attesi: ‐ realizzazione di una convenzione a livello provinciale; ‐ creazione di una rete provinciale di soggetti istituzionali e del terzo settore coinvolta in proposte di cittadinanza attiva; ‐ recupero di aspetti socio relazionali di studenti con disagio socio comportamentale attraverso l’esperienza di stage. ‐ offerta di una dimensione di impegno sociale come strumento di inserimento educativo anche in un’ottica di prevenzione al disagio Formulario‐Fondo2010
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