PDP - Giunti OS

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PDP - Giunti OS
... e in più le ESPANSIONI ONLINE con:
• la normativa di riferimento e i modelli di PDP del MIUR per la scuola
primaria e secondaria;
• tutti i modelli esemplificativi proposti nella Guida in formato PDF editabile.
www.giuntiscuola.it/guida-pdp
Accedi e usa il codice che trovi all’interno
ISBN 978-88-09-99112-5
9 788809 991125
Fotografia in copertina: elaborazione digitale da © Rawpixel.com / Shutterstock
67878E
€ 16,00
IL PDP Come e cosa fare
La Guida si rivolge a insegnanti e dirigenti della scuola primaria e
secondaria e fornisce indicazioni di natura metodologica e operativa su
quando e come elaborare un PDP in relazione alle diverse casistiche dei
Bisogni Educativi Speciali.
In particolare, contiene una raccolta ragionata di PDP specifici per DSA,
ADHD e altri BES, curati dai massimi esperti fra cui Giacomo Stella,
Cesare Cornoldi, Daniela Lucangeli e Daniele Fedeli.
Inoltre, a partire dal modello proposto dal MIUR, si forniscono
orientamenti metodologici per consentire ai docenti di personalizzare
l’elaborazione del PDP in base al proprio contesto di riferimento.
Completa il tutto un glossario di termini specialistici, tra cui quelli
clinici legati ai disturbi e alle difficoltà, utile per comprendere diagnosi
e certificazioni e funzionale alla stesura del PDP.
IL
PDP
Come e cosa fare
• Indicazioni metodologiche e operative per la
compilazione del Piano Didattico Personalizzato
• Modelli di riferimento ed esempi concreti
Normativa e materiali
pronti all'uso
CON UNA
RACCOLTA RAGIONATA
DEI MODELLI DI PDP DEI
MAGGIORI ESPERTI
Direzione editoriale
Progetto editoriale
Paola Pasotto
Team Giunti Edu: Paola Pasotto, Elisa Cirri, Francesca Musso
Testi La Sezione 1 e gli esempi di PDP 1-3 della Sezione 2 sono di Daniele Fedeli.
Gli esempi di PDP 4-9 della Sezione 2 sono tratti da alcuni volumi della
collana “Guide psicoeducative” Giunti EDU, come di seguito specificato:
• il PDP 4 per Dislessia e DSA è tratto dalla nuova edizione di “Come leggere la Dislessia e i DSA” (a cura di G. Stella e L. Grandi)
© 2016 Giunti Edu S.r.l.
• i PDP 5-6-7 per Disgrafia, Disortografia e Difficoltà nella produzione scritta sono tratti da “Disturbi e Difficoltà della scrittura”
(a cura di C. Cornoldi) © 2015 Giunti Scuola S.r.l. – 2016 Giunti Edu S.r.l.
• il PDP 8 per la Discalculia (il caso di Giada) è tratto da “La Discalculia e le difficoltà in aritmetica” (a cura di D. Lucangeli)
© 2012 Giunti Scuola S.r.l. – 2016 Giunti Edu S.r.l.
• il PDP 9 per l’ADHD è tratto da “ADHD, iperattività e disattenzione a scuola” (a cura di D. Fedeli e C. Vio) © 2015 Giunti Scuola S.r.l.
– 2016 Giunti Edu S.r.l.
Si ringraziano i Curatori e gli Autori delle Guide sopra elencate per l’autorizzazione alla riproduzione degli esempi di PDP contenuti nelle
rispettive pubblicazioni.
REALIZZAZIONE EDITORIALE
Coordinamento di produzione
Elisa Cirri
Editing e redazione
Francesca Musso
Impaginazione
Barbara Cherici
Progetto grafico, copertina
e disegniYoshihito Furuya
Sviluppo multimediale
Team Giunti Scuola - Dipartimento digitale
Tutti i diritti sono riservati. È vietata la riproduzione dell’opera o di parti di essa, con qualsiasi mezzo, compresa stampa, copia fotostatica, microfilm e
memorizzazione elettronica, se non espressamente autorizzata dall’editore, salvo per specifiche attività didattiche da svolgere in classe.
L’editore è a disposizione degli aventi diritto con i quali non è stato possibile comunicare, nonché per eventuali omissioni o inesattezze nella citazione delle fonti.
Dove altrimenti non indicato le immagini appartengono all’Archivio Giunti. L’editore si dichiara disponibile a regolare eventuali spettanze per quelle immagini di
cui non sia stato possibile reperire la fonte.
www.giuntiedu.it
© 2016 Giunti Edu S.r.l.
Sede legale: via Bolognese 165 – 50139 Firenze
Prima edizione: ottobre 2016
Stampato presso Lito Terrazzi S.r.l. – Stabilimento di Iolo
INDICE
INDICE
Prefazione ................................................................................................................................................................................................. p. 5
Sezione 1: CONOSCERE PER INTERVENIRE
1. Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Introduzione........................................................................................................................................................................ p.
Che cos’è .......................................................................................................................................................................... p.
• Uno strumento di flessibilità didattica ................................................................................................................... p.
Quando si compila .......................................................................................................................................................... p.
• Quando è opportuno oppure obbligatorio redigere un PDP? ....................................................................... p.
 Individuazione dei Bisogni Educativi Speciali di un alunno ........................................................................ p.
 Formalizzazione di un PDP ...................................................................................................................................... p.
• Quali sono le scadenze temporali del PDP? ....................................................................................................... p.
Chi lo compila ................................................................................................................................................................... p.
Conclusioni ........................................................................................................................................................................ p.
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2. Indicazioni metodologiche per un “buon PDP”
Introduzione ....................................................................................................................................................................... p.
Che cosa deve contenere ............................................................................................................................................ p.
• Dati relativi all’allievo ..................................................................................................................................................... p.
• Strategie metodologiche e didattiche .................................................................................................................... p.
• Elementi di contesto ..................................................................................................................................................... p.
• Check list di verifica ....................................................................................................................................................... p.
Raccomandazioni per la sua elaborazione ........................................................................................................ p.
• Il ruolo dell’osservazione ............................................................................................................................................. p.
• L’utilizzo di un linguaggio comprensibile ............................................................................................................... p.
• La durata temporanea del PDP ................................................................................................................................ p.
• I diversi piani relazionali ............................................................................................................................................... p.
• La traccia documentale ............................................................................................................................................... p.
Conclusioni ......................................................................................................................................................................... p.
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3. Glossario tematico.................................................................................................................................................................... p. 42
Bibliografia e sitografia ..................................................................................................................................................................... p. 56
Sezione 2: ESEMPI DI PDP
1 PDP esemplificativo generico ................................................................................................................................... p. 60
2 PDP per i BES: l’allievo disattento, il caso di Anna ....................................................................................... p. 70
3 PDP per i BES: l’allievo “sregolato”, il caso di Luigi....................................................................................... p. 76
4 PDP per la Dislessia e i DSA ...................................................................................................................................... p. 82
5 PDP per la Disgrafia ....................................................................................................................................................... p. 88
6 PDP per la Disortografia .............................................................................................................................................. p. 94
7 PDP per le Difficoltà nella produzione scritta ................................................................................................... p. 100
8 PDP per la Discalculia: il caso di Giada ............................................................................................................... p. 106
9
PDP per l’ADHD ................................................................................................................................................................. p. 112
Appendice
MIUR – Modello di Piano Didattico Personalizzato per la Scuola primaria .................................................... p. 122
Indice delle espansioni online ....................................................................................................................................................... p.128
Trovi il CODICE DI ACCESSO per le espansioni online nell’ultima pagina del volume.
La Guida contiene:
SEZIONE 1: CONOSCERE PER INTERVENIRE
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Il primo capitolo contestualizza l’argomento fornendo il quadro di riferimento normativo su
BES e DSA; in particolare indica quando è opportuno compilare il PDP e quando è obbligatorio, con quali scadenze, quali sono le figure coinvolte nella sua elaborazione e come gestire
al meglio il rapporto con la famiglia.
Indicazioni metodologiche per un “buon PDP”
A partire da quello del MIUR, viene proposto un modello esemplificativo generico, corredato
da spiegazioni e suggerimenti operativi, adattabile ai singoli casi di allievi con BES. Vengono
fornite indicazioni su come gestire il processo di stesura del PDP, ponendo l’attenzione anche
sugli elementi di contesto che incidono sull’attuabilità di quanto descritto.
Glossario tematico
Costituito da una selezione ragionata di oltre 40 voci, è uno strumento utile per avvicinarsi
alla terminologia specifica – tra cui quella clinica relativa ai disturbi e alle difficoltà – che
è funzionale per l’elaborazione del PDP.
SEZIONE 2: ESEMPI DI PDP
Contiene una raccolta ragionata di modelli esemplificativi di PDP declinati per differenti
casistiche: DSA (Dislessia, Disgrafia, Disortografia, Difficoltà della produzione scritta,
Discalculia), ADHD e altri BES. Tutti i modelli sono corredati da suggerimenti e/o esempi
concreti per la compilazione.
+ Espansioni online
Indice a p. 128
Il sito ad accesso riservato www.giuntiscuola.it/guida-pdp consente di scaricare in formato pdf editabile tutti i modelli esemplificativi di PDP contenuti nella Guida; inoltre propone i testi integrali della normativa citata.
SUGGERIMENTI D’USO
Puoi usare la Guida per:
•a
utoformarti grazie anche all’uso di esempi e applicazioni pratiche;
•a
pprofondire argomenti specifici in base alla
conoscenza posseduta, alla curiosità o al bisogno;
• c onsultare la normativa vigente che regola la
materia del PDP e tutela gli alunni con DSA e altri BES;
• progettare ed elaborare il Piano Didattico
Personalizzato attingendo ai numerosi esempi preorganizzati, completi di indicazioni per la compilazione.
I simboli usati nella Guida
ATTENZIONE!
Contiene un warning, cioè un “segnale di avvertimento” che esorta il lettore a
concentrarsi su un determinato aspetto o a percepire un rischi, permettendogli così
di mettere in atto azioni volte a evitarlo.
DEFINIZIONE
Contiene la spiegazione del significato di un termine o di un’espressione specialistica
utilizzata nel testo.
NORMATIVA
Riporta i riferimenti alla normativa collegata agli argomenti proposti e citazioni di stralci
della stessa per permettere un accesso immediato ai documenti e per supportare e
approfondire quanto presentanto.
PER SAPERNE DI PIÙ
Fornisce informazioni più approfondite rispetto a tematiche già trattate diffusamente
nel testo, ma delle quali il lettore potrebbe voler conoscere ulteriori dettagli, andando
più “in profondità”.
SUGGERIMENTI
Propone “buone pratiche” e consigli su come comportarsi in determinate situazioni,
suggerendo riflessioni e azioni opportune e funzionali rispetto agli obiettivi che si
intende raggiungere.
E S E M P I O
Illustra casi o situazioni di “vita a scuola” che confermano affermazioni fatte nel testo
o fornisce una possibile traduzione operativa di concetti astratti, in modo da chiarirne
il significato.
Il simbolo dello schermo del computer raffigurato qui accanto rimanda alla presenza di
espansioni online all’interno del sito, al quale si accede andando all’indirizzo www.giunti
scuola.it/guida-pdp e seguendo le istruzioni riportate nell’ultima pagina del libro,
dove si trova anche il codice per l’accesso.
Nella lettura incontrerai anche dei link ipertestuali che ti consentiranno di fare
collegamenti con parti diverse della Guida.
sezione 1
CONOSCERE
PER INTERVENIRE
CAPITOLO 1
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
CAPITOLO 2
Indicazioni metodologiche per un “buon PDP”
CAPITOLO 3
Glossario tematico
1
CAPITOLO
Il Piano Didattico
Personalizzato (PDP)
Introduzione
Che cos’è
• Uno strumento di flessibilità didattica
Quando si compila
• Quando è opportuno oppure obbligatorio redigere un PDP?
Individuazione dei Bisogni Educativi Speciali di un alunno
Formalizzazione di un PDP
• Quali sono le scadenze temporali del PDP?
Chi lo compila
Conclusioni
FOCUS
In questo capitolo presentiamo le indicazioni fondamentali per la redazione del Piano Didattico Personalizzato, con riferimento sia alla normativa sui
Disturbi Specifici d’Apprendimento, sia a quella sui Bisogni Educativi Speciali.
Una particolare attenzione viene posta alla valutazione di quegli elementi,
relativi all’alunno e al contesto classe, che rendono opportuna e necessaria
la redazione di un Piano Didattico Personalizzato, al di là dei casi in cui non
sia obbligatorio redigerlo.
Infine, vengono individuati gli attori coinvolti e le tempistiche della sua
elaborazione e revisione.
Il Piano Didattico Personalizzato (PDP)
Capitolo
1
Introduzione
Il tema della personalizzazione e dell’individualizzazione dell’intervento didattico trova le sue prime importanti esplicitazioni con la Legge 59/1997 e in
particolare con il D.P.R. n. 275 del 8/03/1999 “Regolamento recante norme in
materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche”, che all’art. 4 prevede:
“l’attivazione di percorsi didattici individualizzati, nel rispetto del principio generale dell’integrazione degli alunni nella classe e nel gruppo, anche
in relazione agli alunni in situazione di handicap secondo quanto previsto
dalla legge 5 febbraio 1992, n. 104”.
Glossario, p. 42
ATTENZIONE!
La possibilità di personalizzare e/o individualizzare l’azione educativa e didattica
non nasce solamente in rapporto a specifiche condizioni di difficoltà (come per
esempio i Bisogni Educativi Speciali e i Disturbi Specifici di Apprendimento,
si veda il box), ma rappresenta uno strumento per rendere efficace il processo di
insegnamento, soprattutto in presenza di classi eterogenee per livelli di abilità,
per stili cognitivi, per modalità comunicative ecc. Tuttavia, non sempre questa
possibilità è stata sfruttata in ambito scolastico, soprattutto sul piano della flessibilità nelle metodologie didattiche, negli aspetti organizzativi ecc.
Il termine BES è una definizione pedagogica e
non clinica: non si tratta
di un’etichetta dignostica, di conseguenza non
esiste una diagnosi di
BES (CNOP, 2016).
Glossario, p. 42
ATTENZIONE!
L’area dei BES e il doppio binario
La Direttiva Ministeriale del 27/12/2012 afferma chiaramente che nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali rientrano tutte le condizioni di problematicità mostrate dagli alunni, comprese quelle certificate in base alla L. 104/1992 (quindi la disabilità) e quelle in base
alla L. 170/2010 (quindi i Disturbi Specifici di Apprendimento). A queste due prime ampie categorie, poi, si affiancano tutte quelle
condizioni anche diagnosticate, ma non coperte dalle due norme precedenti (per esempio, l’ADHD o il Funzionamento Intellettivo
Limite, vedi Glossario p. 42) e, infine, tutte le situazioni di disagio socio-economico, linguistico e culturale.
AREA DEI BES
Area della disabilità
(L. 104/92)
Disturbi evolutivi specifici
•DSA (L. 170/2010)
•ADHD
•Disturbi specifici del linguaggio
•Disturbi della coordinazione motoria e disprassie
•Disturbi delle abilità non verbali
•Disturbo dello spettro autistico lieve
•Funzionamento intellettivo limite
Svantaggio
•Socio-economico
•Linguistico
•Culturale
Al contempo, la D.M. del 27/12/2012 chiarisce come, pur trattandosi sempre di bisogni educativi speciali, le procedure di inclusione
per l’area della disabilità sono esplicitate nella L. 104/92 (che prevede la redazione del Piano Educativo Individualizzato) e quelle
rivolte ai DSA nella L. 170/2010.
A livello pratico, allora, quando parliamo di PDP dobbiamo mantenere attivo un doppio binario:
1.da un lato, quello previsto per gli alunni con DSA, regolato dalla L. 170/2010 (che prevede per esempio l’obbligatorietà del PDP,
la certificazione di strutture socio-sanitarie pubbliche o accreditate ecc.);
2.dall’altro lato, quello previsto per tutti gli altri BES, regolato invece dalla C.M. n. 8 del 6/03/2013 (che prevede per esempio l’opportunità e non l’obbligatorietà del PDP, l’individuazione dell’alunno con BES da parte del team docente ecc.).
Pertanto, anche nelle pagine seguenti, laddove necessario manterremo questo doppio binario per discutere e analizzare
le modalità di redazione del PDP nel caso di alunni con DSA o con altri Bisogni Educativi Speciali.
11
Capitolo
2
CONOSCERE PER INTERVENIRE
2
CAPITOLO
Indicazioni metodologiche
per un “buon PDP”
Introduzione
Che cosa deve contenere
• Dati relativi all’allievo
• Strategie metodologiche e didattiche
• Elementi di contesto
• Check list di verifica
Raccomandazioni per la sua elaborazione
• Il ruolo dell’osservazione
• L’utilizzo di un linguaggio comprensibile
• La durata temporanea del PDP
• I diversi piani relazionali
• La traccia documentale
Conclusioni
FOCUS
24
In questo capitolo presentiamo gli step operativi e gli accorgimenti tecnici
per la redazione del Piano Didattico Personalizzato.
Considerata la pluralità di condizioni che possono essere manifestate dagli
alunni con Bisogni Educativi Speciali, proponiamo un modello di riferimento per l’elaborazione del PDP, con una serie di aree da considerare: ovviamente, tale schema va di volta in volta adattato alle singole situazioni individuali e di contesto.
Indicazioni metodologiche per un “buon PDP”
Capitolo
2
Introduzione
Chiariti, nel capitolo precedente, gli aspetti relativi all’opportunità, alle tempistiche e ai soggetti coinvolti nel processo di redazione del PDP, il passo successivo consiste nella definizione di “cosa” inserire al suo interno: cioè gli elementi
essenziali di un “buon piano”.
Considerata l’estrema eterogeneità dei bisogni educativi speciali, è importante
avvalersi di modelli di PDP rispondenti e adattati alle specifiche esigenze del
singolo allievo: difficilmente, infatti, un modello ideato per un disturbo d’apprendimento può trovare un’estensione automatica a un disturbo comportamentale (e viceversa).
È bene puntualizzare che il Ministero dell’Istruzione non propone ad oggi un PDP codificato e imposto a tutte le scuole, ma presenta nel suo sito due
modelli, pensati soprattutto per gli alunni con DSA
(hubmiur.pubblica.istruzione.it/web/istruzione/dsa).
Nella logica dell’autonomia quindi ogni scuola può, e
anzi dovrebbe, elaborare il proprio modello di PDP,
eventualmente ispirandosi a esperienze consolidate
e partendo da quello del MIUR che offre dei pilastri
di riferimento.
Capitolo 1, p. 11
ATTENZIONE!
Se da un lato è importante optare per un modello di
PDP che risponda alle specifiche esigenze del singolo
allievo, introducendo tutti gli eventuali adattamenti
ritenuti opportuni, dall’altro lato è anche opportuno
evitare una proliferazione di modelli all’interno del medesimo Istituto, opzione che creerebbe confusione sia
per gli insegnanti sia, soprattutto, per i genitori.
È infatti evidente che il PDP, qualunque sia la struttura di partenza, deve essere calato nella specifica situazione a cui è destinato a seconda di una serie di
elementi di riflessione:
• il tipo di difficoltà o di disturbo mostrato dall’alunno;
• il profilo specifico di funzionamento e l’età anagrafica;
• il contesto di inserimento, il livello di flessibilità presente a scuola ecc.
In questo capitolo, a partire dal modello del MIUR, viene fornito un esempio
generale, con indicazioni operative, adattabile ai singoli casi: le aree in cui è
articolato possono essere di volta in volta ampliate, sintetizzate o eliminate a
seconda delle esigenze particolari dell’allievo a cui è destinato, cercando di considerare la multidimensionalità delle casistiche.
La Guida, inoltre, presenta un ventaglio di PDP creati e validati per specifiche
condizioni (Dislessia, Disgrafia, Disortografia, Difficoltà nella produzione scritta, Discalculia e ADHD) tratti dalle altre Guide della collana: possiamo così far
riferimento a modelli sperimentati, basati su approcci metodologicamente corretti, ma anche praticabili nella realtà quotidiana dell’insegnamento. In particolare, nel modello generico proposto sono presenti delle trasversalità comuni
a tutti gli altri modelli di PDP pubblicati per proporre un percorso multidimensionale che amplia i pilastri proposti dal modello del MIUR.
In sintesi, il presente capitolo ha l’obiettivo di fornire spunti di natura metodologica, che aumentino la consapevolezza con cui utilizzare opportunamente anche i modelli già strutturati.
MIUR modello PDP
primaria pp. 122-125
PDP esemplificativo
generico, pp. 60-66
Esempi di PDP,
pp. 82-120
25
3
CAPITOLO
Glossario tematico
• ADHD
• Gruppo di lavoro per l’inclusione (GLI)
• Analisi funzionale
• ICD
• Autismo ad alto funzionamento
• Individualizzazione • Bisogni Educativi Speciali (BES)
• Misure dispensative • Centro territoriale di supporto (CTS)
• Osservazione sistematica • Centro territoriale per l’inclusione
(CTI)
• Peer tutoring
• Certificazione
• Piano annuale per l’inclusività (PAI)
• Codice nosografico
• Comorbilità
• Cooperative learning
• Personalizzazione • Piano didattico personalizzato (PDP)
• Piano educativo individualizzato (PEI)
• Diagnosi
• Piano triennale dell’offerta formativa
(PTOF)
• Difficoltà
• Potenziamento • DSM
• Profilo di funzionamento • Disprassia
• Rapporto Warnock
• Disturbi evolutivi specifici
• Rating scale • Disturbi Specifici dell’Apprendimento
(DSA)
• Referente per i DSA e i BES
• Disturbo
• Stili cognitivi
• Disturbo del linguaggio
• Disturbo della coordinazione motoria
• Disturbo delle abilità non verbali
• Funzionamento Intellettivo Limite (FIL)
• Funzioni esecutive
• Scaffolding
• Stili di apprendimento
• Strumenti compensativi
• Valutazione e identificazione
delle difficoltà
GLOSSARIO TEMATICO
Capitolo
3
Glossario tematico
Presenta una selezione di termini specialistici relativi alla predisposizione di
un PDP, compresi quelli clinici sui principali disturbi e difficoltà che rientrano
nell’ambito dei Bisogni Educativi Speciali, con rinvii alla normativa di
riferimento (L. 170/2010, D.M. 27/12/2012, C.M. 8 del 6/3/2013).
• ADHD
È l’acronimo inglese (Attention Deficit Hyperactivity Disorder) che indica il
Disturbo da Deficit d’Attenzione/Iperattività, un disturbo dell’autoregolazione
cognitiva e comportamentale caratterizzato da un insieme di problemi – che si
possono manifestare in forme differenti in base all’età – nel controllare l’attenzione, l’impulsività e il livello di attività motoria (Fedeli e Vio, 2015).
Si tratta di un disturbo neuro-evolutivo, in quanto presenta una base neurobiologica e si manifesta nel corso dello sviluppo, in base anche ad alcuni
fattori educativi e contestuali: per esempio numerosi studi mostrano come
l’incoerenza genitoriale, approcci educativi eccessivamente rigidi e intrusivi,
un ambiente poco strutturato ecc. possono aggravare la manifestazione delle
condotte problematiche.
Tradizionalmente, il disturbo viene definito da tre sintomi:
• rilevanti problemi di attenzione,
• iperattività,
• comportamenti impulsivi.
Il funzionamento scolastico e sociale di questi bambini può essere compromesso
in due dimensioni:
1. quella relativa alla capacità del soggetto di attivarsi di fronte a un compito e
di sostenere lo sforzo (dimensione energetica);
2. quella relativa alla capacità di pianificare un compito, inibendo stimoli e atti
irrilevanti (dimensione organizzativa).
• Analisi funzionale
È una procedura osservativa molto utile, soprattutto nell’analisi di comportamenti problematici, conosciuta anche come analisi “A-B-C”, dalle iniziali delle
tre componenti che suggerisce di osservare:
• gli antecedenti, cioè gli elementi del contesto che precedono un determinato
comportamento problematico e che possono agire come eventi scatenanti (per
esempio un compito avvertito dall’alunno come troppo difficile, una provocazione di un compagno ecc.);
• il comportamento problematico (Behavior) descritto in termini operazionali,
ossia specificando con precisione gli atti motori e verbali osservati. Per esempio, piuttosto che usare un’espressione come “è iperattivo” oppure “è aggressivo”, dovremo descrivere le specifiche condotte registrate: “si alza senza permesso dalla sedia”, “spinge i compagni in fila” ecc.;
• le conseguenze, cioè gli elementi che seguono il comportamento e che possono
agire come fattori rinforzanti facendo sì che l’alunno perseveri in un determinato atteggiamento/azione (per esempio l’attenzione dei compagni ecc.).
43
sezione 2
ESEMPI DI PDP
1–
2–
3–
PDP esemplificativo generico
PDP per i BES: l’allievo disattento, il caso di Anna
PDP per i BES: l’allievo “sregolato”, il caso di Luigi
4–
PDP per la Dislessia e i DSA
5–
6–
7–
PDP per la Disgrafia
PDP per la Disortografia
PDP per le Difficoltà nella produzione scritta
8–
PDP per la Discalculia: il caso di Giada
9–
PDP per l’ADHD
Tutti gli esempi di PDP sono disponibili anche in formato pdf
editabile nelle espansioni online (indice a p. 128)
1
ESEMPI DI PDP
L O G O
SCUOLA
INTESTAZIONE ISTITUTO SCOLASTICO
PIANO DIDATTICO PERSONALIZZATO
CLASSE
SCUOLA
A.S.
DATI RELATIVI ALL’ALLIEVO
INFORMAZIONI GENERALI
Nome:
Data di nascita:
Cognome:
/
/
Comune di nascita:
Prov. (
)
Certificazione DSA (L. 170/2010)
redatta in data:
/
/
da (specificare soggetto ed ente):
Compilare questa parte in
presenza di un allievo con
Certificazione DSA.
Recuperare dalla diagnosi
dei Servizi Sanitari
le informazioni della
documentazione consegnata
e/o i colloqui con lo
specialista.
Interventi riabilitativi:
effettuati da:
con frequenza
Note
Individuazione BES (DM 27/12/2012) – Decisione del team docenti o del Consiglio di classe
verbalizzata in data:
In alternativa compilare
questa parte in presenza
di un allievo con Bisogni
Educativi Speciali individuati
dalla scuola, riportando le
motivazioni della scelta e
la presenza o meno di una
diagnosi clinica o di una
relazione specialistica.
/
motivazione:
Diagnosi o relazione specialistica
redatta in data:
/
da:
diagnosi e difficoltà riportate:
60
/
/
no
sì
CHECK LIST DI VERIFICA
1
CHECK LIST DI VERIFICA
Utilizzare questo questionario in fase di progettazione del PDP e/o in fase di verifica del lavoro
fatto per valutare se è stato realizzato un vero strumento di flessibilità didattica.
Piano
Sono definiti chiaramente gli obiettivi sul piano degli apprendimenti e delle relazioni?
Sono articolati i passi del percorso?
Sono definiti i tempi di raggiungimento dei traguardi intermedi e di quelli finali?
Sono descritte le strategie utilizzate (compresi gli adattamenti, gli strumenti compensativi,
le misure dispensative ecc.)?
Sono esplicitati i criteri di verifica degli obiettivi?
Didattico
Vengono esplicitati obiettivi e interventi a livello di singole discipline?
Vengono esplicitati obiettivi e interventi a livello di abilità strumentali (lettura, scrittura e calcolo)?
Vengono esplicitati obiettivi e interventi a livello di abilità trasversali e sociali (metodo di studio,
motivazione, ecc.)?
Vengono individuate le metodologie utilizzate (cooperative learning, TIC ecc.)?
Vengono descritti gli adattamenti negli spazi, nei tempi, nei materiali e nelle procedure didattiche?
Personalizzato
Vengono analizzate con attenzione le criticità e le debolezze mostrate dall’allievo?
Vengono evidenziati i punti di forza e le abilità residue dell’allievo?
Viene considerato lo stile di apprendimento del singolo allievo?
Vengono considerate le opportunità già presenti nel contesto classe?
Vengono considerati i possibili ostacoli già presenti nel contesto classe?
67
PDP COMPILATI PER UN CASO SPECIFICO
A seguire, sono forniti tre esempi di PDP predisposti per casistiche diverse: nei documenti le parti
scritte in blu rappresentano una possibile e verosimile compilazione delle aree del PDP per le necessità educative di tre alunni di scuola primaria (i nomi e le situazioni sono di fantasia).
PDP PER I BES: L’ALLIEVO DISATTENTO, IL CASO DI ANNA
a cura di Daniele Fedeli
Anna è una bambina di IV primaria con difficoltà di attenzione che hanno
importanti ripercussioni sul suo apprendimento in classe. In considerazione di ciò, il team docenti ha rilevato che ha dei Bisogni Educativi Speciali
e ha deciso di predisporre il PDP (alle pp. 70-75).
PDP PER I BES: L’ALLIEVO “SREGOLATO”, IL CASO DI LUIGI
a cura di Daniele Fedeli
Luigi è un bambino di V primaria che ha un comportamento “sregolato”:
considerate le sue difficoltà e le ripercussioni sulle relazioni a scuola e
sull’autocontrollo, il team docenti ha rilevato che ha dei Bisogni Educativi
Speciali e ha deciso di predisporre il PDP (alle pp. 76-81).
PDP PER LA DISCALCULIA: IL CASO DI GIADA
a cura di Daniela Lucangeli
Giada è una bambina di V primaria con importanti difficoltà
nell’ambito matematico, tali da indurre gli insegnanti a suggerire ai genitori un percorso di valutazione. A seguito della diagnosi di Discalculia, il team docenti ha predisposto il PDP (alle
pp. 106-111).
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PDP ESEMPLIFICATIVI PER UN DISTURBO
Sono forniti anche modelli esemplificativi di PDP declinati per specifici disturbi e/o difficoltà;
contengono suggerimenti (nei post-it gialli) ed esempi per la compilazione.
PDP PER LA DISLESSIA E I DSA
a cura di Giacomo Stella e Luca Grandi
Un modello esemplificativo di PDP predisposto specificamente per la Dislessia e i DSA, con esempi e indicazioni procedurali per la sua compilazione (alle pp. 82-87).
PDP PER I DISTURBI E LE DIFFICOLTÀ NELLA PRODUZIONE SCRITTA
a cura di Cesare Cornoldi
Tre modelli di PDP predisposti per Disgrafia,
Disortografia e Difficoltà nella produzione
scritta, anch’essi corredati con esempi e indicazioni per la compilazione (alle pp. 88-105).
PDP PER L’ADHD
a cura di Daniele Fedeli e Claudio Vio
Un modello esemplificativo di PDP predisposto appositamente per alunni
con Disturbo ADHD diagnosticato o con difficoltà di attenzione e/o iperattività (alle pp. 112-120).
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... e in più le ESPANSIONI ONLINE con:
• la normativa di riferimento e i modelli di PDP del MIUR per la scuola
primaria e secondaria;
• tutti i modelli esemplificativi proposti nella Guida in formato PDF editabile.
www.giuntiscuola.it/guida-pdp
Accedi e usa il codice che trovi all’interno
ISBN 978-88-09-99112-5
9 788809 991125
Fotografia in copertina: elaborazione digitale da © Rawpixel.com / Shutterstock
67878E
€ 16,00
IL PDP Come e cosa fare
La Guida si rivolge a insegnanti e dirigenti della scuola primaria e
secondaria e fornisce indicazioni di natura metodologica e operativa su
quando e come elaborare un PDP in relazione alle diverse casistiche dei
Bisogni Educativi Speciali.
In particolare, contiene una raccolta ragionata di PDP specifici per DSA,
ADHD e altri BES, curati dai massimi esperti fra cui Giacomo Stella,
Cesare Cornoldi, Daniela Lucangeli e Daniele Fedeli.
Inoltre, a partire dal modello proposto dal MIUR, si forniscono
orientamenti metodologici per consentire ai docenti di personalizzare
l’elaborazione del PDP in base al proprio contesto di riferimento.
Completa il tutto un glossario di termini specialistici, tra cui quelli
clinici legati ai disturbi e alle difficoltà, utile per comprendere diagnosi
e certificazioni e funzionale alla stesura del PDP.
IL
PDP
Come e cosa fare
• Indicazioni metodologiche e operative per la
compilazione del Piano Didattico Personalizzato
• Modelli di riferimento ed esempi concreti
Normativa e materiali
pronti all'uso
CON UNA
RACCOLTA RAGIONATA
DEI MODELLI DI PDP DEI
MAGGIORI ESPERTI