Sono nati otto emù «Accoglienza e ricostruzione non sono in
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Sono nati otto emù «Accoglienza e ricostruzione non sono in
Periodico di informazione del Comune di Mirandola fondato nel 1877 Numero 4 Febbraio 2017 www.indicatoreweb.it Tra le azioni proposte, sistema video di sorveglianza dei varchi di entrata e controllo di vicinato Patto per la sicurezza col prefetto MIRANDOLESE QUARANTOLI Sono nati otto emù I sindaci hanno chiesto un salto di qualità con nuovi strumenti di prevenzione Il vertice sulla sicurezza nell'Area Nord con il prefetto Maria Patrizia Paba (al centro) SALUTE Otto incontri a Mirandola per i dubbi di mamma e papà Stefano Toscani Un gruppo di ostetriche di Mirandola Grande festa al percorso pedagogico “Albertino Reggiani” di Quarantoli, per la nascita di otto cuccioli di emù, nella notte tra il 18 e 19 febbraio. A pag. 2 MIRANDOLA Un salto di qualità sul tema della sicurezza con l’introduzione di nuovi strumenti di prevenzione e maggiori sinergie nelle relazioni istituzionali. Lo hanno chiesto con un documento i nove sindaci dell’Unione Comuni Modenesi MIRANDOLA Gran ritorno per l'Aquaragia Area Nord al prefetto di Modena Maria Patrizia Paba, nel corso della riunione del Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza pubblica che si è svolta a Mirandola lo scorso 8 febbraio. Continua a pag. 3 MIRANDOLA di Maino Benatti Nuova sede per «Accoglienza e ricostruzione Confagricoltura non sono in contrasto» Dopo l’inaugurazione della sede di Finale Emilia, anche a Mirandola è stato tagliato il nastro del nuovo ufficio di Confagricoltura, con una cerimonia molto partecipata e dal forte significato simbolico. Un segnale di speranza per il territorio, per la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi. A pag. 3 Come sindaco di un Comune del “cratere”, alla richiesta della Prefettura di una disponibilità ad accogliere sul nostro territorio persone richiedenti asilo, ho risposto in modo positivo per vari motivi. Primo, perché rappresento un’istituzione della Repubblica e in uno Stato, quando si presenta un’emer- genza, le istituzioni lavorano assieme. Questo, tra l’altro, ci ha insegnato anche il terremoto. Secondo, perché ho sempre pensato, prima come cittadino poi come sindaco, che il mio riferimento principale è la Costituzione». Continua a pag. 6 Otto incontri a Mirandola per conoscere meglio la figura del pediatra di famiglia e affrontare insieme dubbi, preoccupazioni e curiosità che si possono incontrare nei primi mesi di vita di un bambino. L’iniziativa, organizzata insieme ai pediatri di libera scelta col contributo della Fondazione Casa di Risparmio di Mirandola, fa parte del progetto “Nascere a Mirandola. Una scelta naturale” promosso dall’Azienda Usl e dal Comune a partire dal 2016. Un modo per conoscere più da vicino le attività dell'ostetricia, dei consultori e di tutti i servizi del territorio. A pag. 9 Il prossimo sabato 18 marzo sarà ufficialmente inaugurata, a Mirandola, la sede del Circolo culturale Aquaragia, che torna nei locali, completamente rinnovati, dell’ex bocciofila di via Pietri, lasciati dopo il sisma. A pag. 10 2 · n. 4 - febbraio 2017 GUERZONI-LEGA NORD «No ai profughi nella Bassa» Dopo cinque anni dal terremoto a Mirandola sono oltre 900 le persone che non hanno ancora fatto rientro nelle proprie case, sono centinaia le aziende che hanno dei problemi finanziari e di ricostruzione dovuti alla burocrazia post terremoto, non passa giorno in cui non avvengano furti e rapine, il centro è ancora devastato, sono tanti i cittadini che tra terremoto e crisi vivono in condizioni di vulnerabilità e il Pd a cosa pensa? Ad accasare 200 immigrati, di cui 10 (dieci) - nella migliore delle ipotesi - si dimostreranno profughi, cioè in fuga dalla guerra. I nostri sindaci, all'oscuro della cittadinanza e non rispondendo alle nostre interrogazioni, sono diversi mesi che trafficano con la Prefettura per alloggiare dei clandestini e per ingrassare il business dell'accoglienza, nonostante la Bassa non abbia alcun obbligo in materia. Negli ultimi tre anni sono sbarcati oltre 500 mila immigrati, nei primi mesi del 2017 sono aumentati del 55 per cento rispetto allo stesso periodo del 2016, anno in cui lo Stato ha speso 4.2 miliardi di euro per l'accoglienza; la cooperativa che gestirà il business nella Bassa e che già lo fa nel resto della provincia, l'anno scorso ha avuto entrate per oltre quattro milioni di euro, grazie ai richiedenti asilo. DOTTI-PD Tribuna I lavori del Consiglio comunale di Mirandola nell'opinione dei capigruppo Con tutti i problemi che affliggono la nostra zona, non vogliamo ritrovarci con degli immigrati dei quali non sappiamo nulla, che statistiche alla mano non scappano da nessuna guerra, a spasso dalla mattina alla sera con il cellulare in mano, che si lamentano per gli alloggi e per la qualità del cibo. La Lega Nord si opporrà a questa scelta, i nostri sindaci pensino alla ricostruzione e al quieto vivere dei loro cittadini e le inutili Prefetture a garantirci la sicurezza anziché finanziare un sistema che porta tanti rischi e pochi benefici. Francesca Guerzoni Capogruppo Lega Nord Padania CAVAZZA E TINCHELLI-M5S «L'ago della bilancia è rotto...» Immaginate una bilancia, nel piatto di destra mettiamo quello che l’Area Nord dà allo Stato (2 per cento del Pil, circa 42 miliardi, tasse circa il 60 per cento), nel piatto di sinistra quello che lo Stato restituisce in servizi e strutture (tornanti di pianura, Ex ospedale, Ex teatro, Pm10 inquinamento eccetera). In teoria i due piatti dovrebbero essere in equilibrio o quasi, invece se osserviamo il dare e l’avere hanno pesi molto diversi e non stiamo parlando di una percezione. L’ultimo peso che verrà aggiunto sul piatto di sinistra è la questione accoglienza, che tanto sta facendo discutere in questi giorni. Sarebbe bastata da parte del sindaco un po’ più di informazione ai cittadini per evitare un accavallarsi di illazioni, notizie false, tendenziose e catastrofiche, che hanno dato il fianco a manipolazioni di persone in malafede. Troppe se ne sono sentite in merito all’arrivo di 60 immigrati nel Comune di Mirandola. Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza. E’ il Prefetto che decide quanti e dove sistemare gli immigrati. Il Prefetto dipende direttamente dal Ministero dell’Interno e ha giurisdizione su tutto il territorio provinciale. Il Prefetto ha il potere di imporre ai sindaci la sua volontà, compreso al ritroso sindaco di Finale Emilia. La quota determinata dal Ministero è di 2.5 immigrati per mille abitanti, quindi una sessantina per Mirandola. L’area del terremoto era esente dalla accoglienza fino al 2016 ora non più (non abbiamo capito bene se per rinuncia all’esenzione da parte dei sindaci o per decorrenza naturale non prorogata dal Prefetto). Alla gestione degli immigrati provvederà una cooperativa scelta dal Prefetto a mezzo bando, sembra che nel nostro caso si tratti della coop Caleidos di Modena, alla quale saranno riconosciuti gli ormai famosi 35 euro al giorno per immigrato. Dopo aver chiesto chiarimenti al sindaco, risulterebbe, quindi, che l’accoglienza sia senza costi diretti per il Comune e la collettività e che l’assistenza sociale per i rifugiati verrà svolta da associazioni di volontariato. L’idea, sempre del sindaco, sarebbe quella di “spalmare” questi migranti sul territorio comunale, in piccoli gruppi, in appartamenti messi a disposizione, dietro adeguato affitto, dai cittadini (una ipotesi per noi poco credibile). Verificheremo con puntiglio questa asserzione. Detto questo ci sembra che, fermo restando che gli sbarchi di migranti nel nostro LUGLI-FORZA ITALIA «Meglio 229 agenti in più e 229 posti letto nell'ospedale» Lo scorso 16 febbraio il Prefetto di Modena ha convocato i nove sindaci dell’Unione dei Comuni per concordare l’arrivo di un certo numero di migranti nel nostro territorio. Il capogruppo di Forza Italia a Mirandola Marian Lugli, la consigliera Antonella Mari e il capogruppo di Forza Italia a San Possidonio Fabrizio Locatelli impegnano i sindaci a essere attenti alle esigenze dei loro concittadini che con il voto hanno dato loro fiducia; sono inoltre convinti che faranno quanto è in loro potere per evitare l’arrivo di un numero elevato di profughi. I consiglieri credono che in questo momento economicamente difficile per molti cittadini, in particolare nella nostra zona, in cui ancora molte famiglie sono fuori dalle loro abitazioni per una ricostruzione post –sisma che va a rilento, sia opportuno indirizzare ogni risorsa possibile verso i problemi delle nostre comunità. Qualora sia obbligatorio accogliere un numero “limitato” e quindi controllabile di richiedenti asilo, è necessario che tutti i nove Comuni facciano la loro parte. Invitiamo pertanto i sindaci a considerare attentamente la tipologia di migranti eventualmente da accogliere (minori non accompagnati, nuclei familiari) e le modalità di accoglienza che per noi devono essere affidate esclusivamente ai singoli Comuni: nessun raggruppamento in alberghi o strutture difficili da controllare. Infine voglio ringraziare Nicoletta Vecchi Arbizzi, presidente dell’associazione “La Nostra Mirandola” per lo straordinario impegno per potenziare l’ospedale di Mirandola e Maria Grazia Zagnoli e Fondazione Ant per aver dato la possibilità a tanti giovani di divertirsi a Mirandola nel periodo invernale con la pista di pattinaggio. Marian Lugli Capogruppo Forza Italia Periodico del Comune di Mirandola fondato nel 1877 - Autoriz. del Tribunale di Modena n. 1247 del 30-08-95 Tiratura: 20.500 copie - Distribuzione gratuita Dir. responsabile: Fabio Montella. - Capo redattore: Luca Marchesi Grafica: Ufficio Stampa Comune di Mirandola. Stampa: F.D.A. Eurostampa S.r.l. - Borgosatollo (Bs) - tel. 030/2701606 Pubblicità: Gruppo RPM Media S.r.l. - v. Agnini 47 - Mirandola (Mo) pubblicità tel. 800 047999, fax: 0535/609721, e-mail: [email protected] Le lettere al giornale (con firma verificabile) vanno indirizzate a L’Indicatore Mirandolese, via Giolitti, 22 Mirandola 41037 tel. 0535/29525, fax 0535/29541 e-mail: [email protected] Chiuso in redazione il 18 febbraio 2017. Prossimo numero il 9 marzo 2017 Stato continuano, ben poco possiamo fare per opporci. Rimangono alcune considerazioni importanti. Prima cosa non sappiamo nulla delle persone che andremo ad accogliere: sono tutti in attesa del riconoscimento dello status di rifugiati o sono in attesa di ordine di rimpatrio, perché la questione è differente a seconda dello status che hanno; non c’è al momento garanzia della moralità e onestà delle persone che arriveranno; non vi è chiarezza sulla gestione e sui programmi di inserimento. Ecco che allora sarebbe stato indispensabile vincolare questi arrivi con un più generale discorso sulla sicurezza del territorio. Sarebbe stato semplice richiedere al Prefetto (che ne ha facoltà) di rimpinguare gli organici di Polizia e Carabinieri per assicurare un controllo del territorio continuativo ed efficiente. Allo stesso modo sarebbe stato altrettanto gradito alla collettività un interessamento dei nostri amministratori per garantire un pronto soccorso e un ospedale in grado di rispondere all’esigenza di assistenza e posti letto. Certo non chiediamo i famosi 3,7 posti letto per mille abitanti ma almeno la possibilità di essere accolti e curati senza dover sostare intere giornate davanti ad un pronto soccorso intasato. Noi crediamo che la nostra collettività non possa esimersi dal fare un ulteriore sacrificio per accogliere persone ancor più sfortunate di noi, ma almeno abbiamo diritto a sicurezza e assistenza sanitaria degne di un Paese civile. L’ago della bilancia si è rotto, come si è rotta la nostra pazienza. Se lo Stato, la Regione, la Provincia e isindaci non mettono risorse sul piatto di sinistra, quello che attende l’Area Nord saranno tempi duri per tutti, anche per gli amministratori. Ricordiamo che tutti i giovedì mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.30 potete trovarci in municipio nella saletta capigruppo di fianco alla portineria. E -mail: movimento5stelle.mirandola@ gmail.com, blog: www.mirandola5stelle.it,telefono: 345/4173130. Giorgio Cavazza Nunzio Tinchelli Movimento 5 Stelle «Lugli e Platis, avete scordato le vostre origini e i valori scout?» Qual è il motivo vero, quello reale, che porta con sé il rifiuto, la discriminazione, il pregiudizio e, talora, stando a certi commenti... l'odio razziale nei confronti di esseri umani di cui non conosciamo nulla se non la povertà, la miseria, che li ha accolti alla nascita. Non trovo alcun nesso causale tra l'arrivo dei profughi e la tenuta del nostro, molto spesso, superfluo tenore di vita. E mentre leggo tante considerazioni, tante “verità”, la mia testa si riempie di domande. La globalizzazione che ci piace tanto quando ci consente di soddisfare i nostri bisogni più effimeri, non porta forse con sé una buona dose di solidarietà nello sfruttamento delle risorse materiali e umane di questo pianeta? Pensiamo davvero di poter alzare muri, separare i “giusti” da una parte e i “malvagi” dall’altra? Non eravamo umanisti per tradizione pichiana? Avete scordato le vostre origini, Antonio Platis e Marian Lugli? Dimenticato gli insegnamenti della Chiesa (per chi fa professione di fede, s’intende), i valori dell'associazionismo scoutistico («Il dovere di uno scout è di essere utile e aiutare gli altri... Lo scout è amico di tutti e fratello di ogni altro scout, a pre- MIRANDOLA Tutto ciò che si deve sapere sulle lampade votive Si ricorda che a Mirandola è possibile richiedere per tutte le sepolture, anche quelle in fossa, qualora fossero raggiungibili dagli impianti elettrici esistenti, l’allacciamento della tomba all’illuminazione votiva. La richiesta di allacciamento all’Ufficio cimiteriale comunale, presso il municipio in via Giolitti, 22, deve essere presentata in forma scritta con marca da bollo di 16 euro, l’allacciamento dovrà essere effettuato entro un periodo massimo di 60 giorni, dal montaggio della lapide o di altri manufatti funebri. In alternativa i famigliari sono autorizzati a posizionare sulle sepolture sistemi di illuminazione a batteria o energia solare, che non creino un ingombro superiore a quello previsto per le lapidi o coperture, curandone autonomamente il funzionamento; in questo caso nulla è dovuto al Comune. Le tariffe per la gestione del servizio sono uguali per tutti i cimiteri, sia per i loculi che per le fosse, sono stabilite dalla Giunta comunale e sono così previste: una tariffa annuale; una tariffa unica per il tempo della durata della concessione, o per il periodo restante della concessione, da pagarsi per intero (tale canone non potrà comunque avere una durata inferiore a 15 anni e superiore a 30 anni); un contributo fisso per l'allacciamento, accessori compresi, da pagarsi una sola volta. I costi delle tariffe e ogni altra informazione sono reperibili sul sito istituzionale del Comune di Mirandola (www.comune.mirandola.mo.it). Il servizio delle lampade votive è gestito dal concessionario dei servizi cimiteriali, “Cooperativa sociale Barbara B”. Eventuali allacciamenti abusivi alla rete cimiteriale dell'illuminazione votiva, sono sanzionati a carico del concessionario della sepoltura, con una sanzione amministrativa pari a 200 euro. MIRANDOLA La Croce Blu invita a donare il cinque per mille La Croce Blu di Mirandola invita i cittadini a devolvere il cinque per mille all’associazione che svolge un importante ruolo all’interno della comunità. La Croce Blu è una Onlus che MIRANDOLA Grande festa a Quarantoli per la nascita di otto emù A Quarantoli, nel percorso pedagogico intitolato all’imprenditore Albertino Reggiani, dopo 48 giorni di cova si sono schiuse le uova di colore verde scuro che hanno dato alla luce otto esemplari di emù. Particolarità di questa specie, originaria della Nuova Zelanda, è che il compito di covare le uova è affidato al maschio. A Quarantoli il lavoro di “maternage” è stato svolto egregiamente da Ugo (questo il nome del scindere dalla classe sociale di appartenenza» citazione da Robert Baden Powell), l’accoglienza, l’ospitalità che la comunità di Mirandola ha saputo dimostrare a voi per primi in tanti anni e alle vostre famiglie? Quanto è facile la politica del disimpegno, del rifiuto, del ghettizzare, del non far niente, del dire “no”, del girare la testa dall’altra parte, del scansare il problema. Eppure quante cose siamo stati in grado di fare insieme, durante l’emergenza. Quanta dignità ho visto nei nostri cittadini in fila per rivolgersi a noi, alle istituzioni per chiedere un aiuto. Quante mani ho stretto, quante parole ho ascoltato, quante volte ho condiviso le lacrime di persone che chiedevano aiuto. Ecco, io la penso così. Sono convinto che potremo fare tanto, anche questa volta per accogliere chi, siamo onesti, è più sfortunato di noi e ci chiederà un aiuto. Non è facile ma è una sfida che mi piace perché ci dà l'occasione di essere protagonisti della nostra vita. Tutto il resto è becera strumentalizzazione che si commenta da sé. Enrico Dotti Capogruppo Pd non riceve finanziamenti statali o da altri enti pubblici e si sostenta solo con le donazioni e i contributi dei cittadini. 91002330362 è il codice fiscale da utilizzare per destinare il cinque per mille. maschio, nella foto), sotto l’occhio vigile della femmina, Cesira, pronta a “bacchettare” il marito qualora si fosse dimostrato inadempiente. Tutto invece è filato liscio, nonostante il freddo intenso dei giorni scorsi, anche grazie alle cure di Marco Prandini, “zio” di tutti gli animali ospitati dai Reggiani, tra i quali Dario il dromedario. Secondo solo allo struzzo in dimensioni, arrivando a 1,9 metri di altezza (1,3 al dorso) e con un peso che si aggira fra i 50 e i 55 kg, l’emù è un uccello potente e un forte corridore: se minacciato può raggiungere i 50 chilometri orari. Che l’evento della nascita sia raro, qui agli antipodi della Nuova Zelanda (dove ora splende l’estate), lo dimostrano le tante telefonate di persone interessate ad adottare i cuccioli, da tutta Italia e anche dall’estero. n. 4 - febbraio 2017 · MIRANDOLA Il segretario Carione: «Più vicini ai cittadini e agli agricoltori» Nuovo ufficio per Confagricoltura È stata inaugurata lo scorso 15 febbraio la sede di zona sulla Circonvallazione Insieme al segretario di zona Francesco Carione (seduto), lo staff di Confagricoltura, formato da Alessia Baraldi, settore tecnico, Giorgia Garuti, settore amministrativo/ fiscale e Giorgio Martini, settore tecnico. Nell'altra foto, Eugenia Bergamaschi tra il vescovo di Carpi e il sindaco di Mirandola al taglio del nastro per la nuova sede Un altro passo nel lungo percorso della ricostruzione. È stato inaugurato lo scorso 15 febbraio l’ufficio di Confagricoltura della zona di Mirandola, con una cerimonia molto partecipata e dal forte significato simbolico. Dopo l’inaugurazione della sede di Finale Emilia di un mese fa, si aggiunge un ulteriore tassello verso il ritorno alla normalità, un segnale di speranza per il territorio, come spiega la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi: «Siamo molto soddisfatti di questa inaugurazione a un mese da quella di Finale Emilia. Dopo cinque anni di incertezze e difficoltà, siamo riusciti finalmente ad avere una sede definitiva. Riprendendo il motto che ha caratterizzato i giorni del sisma, abbiamo “tenuto botta” e piano piano ci siamo rialzati. È un bel segnale per il futuro. Non bisogna mollare mai e noi anche nei momenti più difficili non abbiamo mollato. È una nuova rinascita sia per l’associazione sia per il territorio». Francesco Carione, segretario di zona di Mirandola, parla così della nuova sede: «L’ufficio, che serve i Comuni di Mirandola, Medolla, Cavezzo, San Possidonio e Concordia, è più vicino al centro storico e questo ci avvicina ai cittadini. Eravamo in un ufficio di pochi metri quadri e decentrato, ora ci siamo ampliati, abbiamo migliorato i locali e questo è di buon auspicio per le attività del centro storico e degli agricoltori, che a quasi cinque anni dal sisma sono ancora impegnati nella ricostruzione. Quello che chiedono gli agricoltori di Mirandola è di riprendere le attività in un contesto normale e archiviare la dolorosa parentesi del terremoto». Presente all’inaugurazione anche monsignor Francesco Cavina, vescovo di Carpi, che ha benedetto il nuovo ufficio: «Laddove operano le associazioni, la vita torna alla normalità e questo è molto importante per i cittadini – ha detto il vescovo di Carpi – L’inaugurazione di questa sede è un invito a continuare nel cammino di ricostruzione, che ha fatto passi enormi e ha bisogno di essere portato alla conclusione, perché tanto è stato fatto, ma tanto è ancora da fare». Così il sindaco di Mirandola Maino Benatti: «Questa inaugurazione ha un duplice valore, simbolico e concreto. Simbolico perché dà fiducia nel futuro, concreto perché è il frutto del lavoro di questi cinque anni. Le associazioni sono fondamentali per la ricostruzione della comunità e per il dialogo tra istituzioni e cittadini. Nel centro storico di Mirandola sono stati avviati più di 200 cantieri, in questi mesi dovremmo aprire i cantieri del teatro, della biblioteca e del castello, che dovrebbero dare slancio al centro storico». 3 DALLA PRIMA Un patto per la sicurezza Partendo dal principio che la sicurezza è un problema culturale e di comunità e che quindi coinvolge tutti, i sindaci hanno proposto di formalizzare con la Prefettura un patto per la sicurezza attraverso la firma di un protocollo d’intesa tra Unione e Prefettura. Il documento prevede la realizzazione di campagne informative per sensibilizzare i cittadini fornendo loro consigli e modelli di comportamento per prevenire, per quanto possibile, le truffe; di predisporre un sistema video di sorveglianza dei varchi di entrata più importanti nei Comuni dell’Unione; di avviare un progetto di “controllo di vicinato”, previa formazione dei cittadini da parte del personale delle forze dell’ordine; di intensificare i controlli nei cantieri effettuati di concerto con polizia locale, guardia di finanza, Ispettorato del lavoro, Inps e Inail; di utilizzare e coinvolgere maggiormente la vigilanza privata, come già avvenuto in altre realtà. L’Unione sottoscriverà poi un accordo con la Regione EmiliaRomagna per trovare le risorse e le competenze per avviare i progetti previsti nel protocollo con la Prefettura. Ma non solo. I nove sindaci dell’Unione inizieranno a breve una serie di incontri con parlamentari modenesi e sindacati di polizia con l’obiettivo di ottenere più uomini delle forze dell’ordine nell’Area Nord. L’Unione, inoltre ha aggiunto 100 ore alla convenzione con la cooperativa che affianca la polizia di Stato nella gestione amministrativa delle pratiche di immigrazione, riducendo in questo modo il lavoro burocratico degli agenti, più liberi di presidiare il territorio. Infine i singoli Comuni si impegneranno, sulla scorta di quanto fatto recentemente da Mirandola, a erogare contributi ai cittadini per l’installazione di sistemi di sicurezza o impianti di allarme presso le abitazioni private. 4 · n. 4 - febbraio 2017 MEDOLLA Nel 2016 si sono svolte 45 attività di formazione per 350 persone Baxter riparte dal Campus Training BREVI ANDREOLI DIRIGE DEMOCENTER Bilancio positivo di un anno di attività per la clinica del nuovo stabilimento 45 attività di formazione in aula e più di 350 persone coinvolte tra nefrologi, infermieri, aziende e scuole. È questo il bilancio positivo di un anno di attività (2016) del Campus Training dello stabilimento Baxter di Medolla. Un’eccellenza che riunisce all’interno di un’azienda e di uno stabilimento produttivo, una clinica e un centro di formazione. Obiettivi principali sono quelli di accrescere le competenze interne sull’utilizzo delle macchine per l’emodialisi, migliorare la conoscenza da un punto di vista di qualità e innovazione, facilitare lo scambio di informazioni e diffondere all’esterno il proprio know-how. Il polo è un centro di eccellenza in Italia nel quale è possibile simulare ciò che avviene all’interno di una clinica nefrologica per pazienti affetti da insufficienza renale cronica e sottoposti a dialisi. L’attenzione alle esigenze del paziente e alle necessità del medico rappresentano il trait d’union e lo spirito che ha portato alla realizzazione di quest’area innovativa. Tre letti e sei macchine per la dialisi riproducono perfettamente l’ambiente di una clinica all’interno della quale è possibile testare l’usabilità delle macchine prodotte e identificare come poter andare incontro alle esigenze dei pazienti e degli operatori, con l’obiettivo di migliorare sempre più l’affidabilità e la sicurezza dei prodotti e dei servizi offerti. All’interno del Campus infatti è possibile testare sia le macchine per la dialisi che i prodotti di Information Technology realizzati a Medolla. Inoltre, è possibile sperimentare innovazioni in un ambiente clinico simulato, combinando metodi scientifici per la raccolta dei dati sull’usabilità alla simulazione di condizioni reali di utilizzo dei prodotti. La clinica è anche un ambiente dedicato al training, un vero e proprio centro di formazione nel quale si svolgono corsi teorico-pratici con i dispositivi. La formazione va al di là del rapporto esistente e forte tra l’azienda e gli operatori sanitari del settore, aprendosi anche alla vera e propria formazione sul campo di studenti e di giovani che, all’interno del distretto biomedicale, vogliano acquisire esperienza sul campo. All’attività di servizio, nel 2016 si è affiancato anche un importante percorso di formazione dei giovani, nell’ambito del progetto alternanza scuola-lavoro. Grazie infatti a una partnership con l’istituto di istruzione superiore Luosi di Mirandola, il Campus ha rappresentato una possibilità concreta per gli studenti che hanno potuto conoscere e apprezzare la realtà industriale, produttiva e di ricerca presente sul territorio. Il percorso di formazione e di collaborazione, che ha preso il via all’inizio dell’anno, ha coinvolto più di 60 studenti in quattro incontri. «Nello spirito di Baxter c’è sempre l’attenzione al territorio e alla promozione di politiche e programmi formativi. Unitamente a questo, il nostro impegno è quello di mantenere lo stretto legame che da sempre esiste tra lo stabilimento e le persone, in particolar modo quando si parla di giovani. Siamo entusiasti di questa partnership con il Luosi perché ci darà modo di contribuire in maniera concreta alla crescita e allo sviluppo di nuove professionalità» commenta Cristiano Salvadeo, plant manager dello stabilimento Baxter di Medolla. AREA NORD Ruba a corriere e impresa edile: arrestato dalla municipale Il nuovo direttore di Fondazione Democenter è Piergabriele Andreoli, 45 anni, ingegnere bolognese, che da quasi 20 anni lavora a Modena presso l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo Sostenibile (Aess), prima come responsabile tecnico e progettista, dal 2010 come vicedirettore e dal 2013 come direttore. Andreoli continuerà a mantenere il doppio ruolo al vertice delle due strutture, un primo chiaro segnale dell’indirizzo che i rispettivi Consigli di amministrazione hanno voluto imprimere al percorso di crescita di Democenter e Aess. LIQUIDATI CCL E CDA DI OTTOBRE-DICEMBRE Il trasferimento dell'arrestato Lo scorso 9 febbraio gli agenti del Corpo intercomunale di polizia municipale dell'Unione Comuni Modenesi Area Nord hanno arrestato M.A., marocchino da tempo noto alle forze dell'ordine per i numerosi furti perpetrati ai danni di cittadini e imprese. L’uomo è stato bloccato, poco dopo aver commesso due ennesi- mi furti nei pressi dell'Ipercoop di Mirandola. A farne le spese erano stati un corriere e un’impresa edile. M.A, pluripregiudicato, era conosciuto soprattutto per “colpi” ai danni di trasportatori di merci. Al momento, dopo l'udienza di convalida, è agli arresti domiciliari e il suo processo è stato fissato per il mese di aprile 2017. Il Comune di Mirandola comunica che il Contributo per il canone di locazione (Ccl) e il Contributo per il disagio abitativo (Cda) relativi al trimestre ottobre, novembre e dicembre 2016 sono stati liquidati. Qualora le ricevute dei pagamenti dell'affitto (riguardanti i mesi di gennaio, febbraio e marzo 2017) arrivassero oltre il 31 marzo 2017 verranno riconosciute nel successivo trimestre. n. 4 - febbraio 2017 · SAN FELICE Con 250 soci e un centinaio di addetti, è guidata da Diana Bortoli Ital-frutta, 12 milioni per ripartire La cooperativa, nata mezzo secolo fa, supera il sisma con un forte investimento MIRANDOLA Alle Poste si prenota con un'App per ridurre i tempi d'attesa Cinquant’anni fa, il 6 febbraio 1967, nasceva a San Felice la cooperativa Ital-frutta, oggi una delle più importanti realtà del settore ortofrutticolo non solo modenese. Specializzata nella raccolta e commercializzazione di pomodoro, pere, cocomeri e meloni, Ital-frutta aderisce a Confcooperative Modena. Furono 37 imprenditori agricoli di San Felice, Medolla e Mirandola a costituire la cooperativa, che a inizio anni Settanta acquistò i terreni sui quali sorgono ancora oggi i capannoni per il ritiro e lo stoccaggio, via via ampliati. Negli anni Ital-frutta si è ingrandita anche attraverso l’incorporazione di altre cooperative, come la Finalfrigo di Finale Emilia (pere) e la Valle di Gavello (meloni e cocomeri). Pesantemente colpita dal terremoto del 2012, la cooperativa ha speso complessivamente 12,3 milioni di euro per la ricostruzione degli immobili e l'acquisto di nuove attrezzature, impianti e macchinari. Oggi la cooperativa sanfeliciana ha 250 soci, un centinaio di addetti (stagionali compresi) e ritira 120 mila quintali di pere, 80 mila di cocomeri e meloni, 400 mila quintali di pomodoro; dallo scorso anno si è lanciata anche nella raccolta di ceci e fagioli borlotti per il consumo fresco. Dal 2015 Ital-frutta è guidata da Diana Bortoli, prima donna eletta presidente di una cooperativa ortofrutticola modenese. È il sesto presidente nella storia di Ital-frutta. Il primo fu Attilio Gobbi, seguito da Camillo Bergamini, Ferrante Pezzini, Ermete Modena e Francesco Budri, che ha gestito la delicata fase della ricostruzione post sisma. Ital-frutta, che fa parte dei consorzi Conserve Italia, Apo Conerpo e Alegra, è socia anche di Opera, la cooperativa nata il 29 maggio 2015 e che rappresenta la più importante realtà italiana specializzata nella pera. Italfrutta festeggerà il 50esimo anniversario di nascita il 6 maggio quando, con la bella stagione, sarà più agevole aprire lo stabilimento a soci, dipendenti e autorità. Uffici postali sempre più digitalizzati: grazie al nuovo gestore delle attese e alla App “Ufficio Postale” che distribuisce numeri elettronici personalizzati, da oggi è possibile richiedere il ticket per la fila anche nell’ufficio postale di Mirandola. Ciò consente ai clienti di programmare per tempo l’ingresso e presentarsi allo sportello a ridosso del proprio appuntamento, con conseguente riduzione dei tempi di attesa. Le nuove App “Ufficio Postale” e “BancoPosta” rappresentano un nuovo contributo di Poste Italiane allo sviluppo inclusivo della digitalizzazione del Paese. Consentono ai cittadini di eseguire alcune delle principali operazioni disponibili nell’ufficio postale utilizzando un’unica applicazione digitale semplice, sicura e alla portata di tutti e di gestire le proprie operazioni finanziarie e di pagamento con la massima libertà di movimento. Nell’ufficio postale di via Circonvallazione Ovest è attivo inoltre per la clientela il servizio WiFi gratuito. 5 POST SISMA Mutui sospesi nel "cratere" Ben cinque emendamenti al decreto Milleproroghe riguardanti il sisma del 2012, presentati dai senatori emiliani del Pd Stefano Vaccari, Claudio Broglia e Maria Cecilia Guerra, hanno passato il vaglio della Commissione Bilancio del Senato, lo scoglio più insidioso visto che misura la compatibilità economica dei provvedimenti. Sono entrati, quindi, nel decreto la proroga fino alla fine del 2017 della sospensione dei mutui accesi dai privati sulle case ancora inagibili; la proroga fino al 2018 della sospensione del pagamento delle rate dei mutui concessi dalla Cassa depositi e prestiti agli Enti locali; la proroga al 2019 delle cosiddette Zone franche urbane e la proroga dell’esenzione dal pagamento dell’Imu sugli edifici ancora inagibili fino al 31 dicembre 2018. A queste proroghe si aggiunge la riduzione del taglio per i Comuni del 50 per cento del Fondo di solidarietà, provvedimento che riguarda tutti i Comuni terremotati, anche quelli del Centro Italia. Per quelli emiliani si tratta di 4,5 milioni circa che vengono restituiti ai Comuni. «Siamo particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto. – confermano i senatori Vaccari, Broglia e Guerra – Ancora una volta, a distanza di quasi cinque anni dal sisma che colpì le nostre terre, siamo stati in grado di affermare le ragioni e le richieste provenienti dal livello locale verso il livello nazionale. Ci siamo fatti portavoce a Roma, presso il Governo, delle esigenze espresse dai nostri territori, in continuo contatto con cittadini, imprese, Comuni e Regione. Una modalità virtuosa che si è rivelata efficace e produttiva». I provvedimenti hanno passato il vaglio anche della prima Commissione Affari costituzionali. MIRANDOLA Da imprenditore della maglieria ad autista per le notti dei giovani Figli in discoteca fino all’alba e genitori tranquilli. Un connubio reso possibile solo dal servizio di trasporto, che preleva i ragazzi davanti a casa e li riporta, sani e salvi, di nuovo a casa. Il mirandolese Eddy Mazzola, 59 anni, dopo quaranta trascorsi da imprenditore nel settore maglieria, da alcuni mesi ha fondato la sua società di noleggio con conducenti ed è diventato l’uomo di fiducia di tante mamme e papà della Bassa modenese. In grado di assicurare loro sonni tranquilli e niente angoscia se le lancette dell’orologio avanzano inesorabili fino a contare le ore piccole. «È per me una nuovissima avventura, che affronto con passione e che mi permette – dichiara Mazzola – di stare a contatto con i giovani. Dopo anni trascorsi nella maglieria, mesi fa ho preso la patente speciale per il trasporto, con tanto di autorizzazione rilasciata dalla Motorizzazione civile e dalla Camera di Commercio. Con il mio Mercedes Vito, a nove posti, accompagno nel fine settimana tanti giovani nelle discoteche più gettonate: in Riviera, al Lago di Garda, a Mantova, a Bologna, Modena… A onor del vero – continua – non avevo pensato a un trasporto di questo tipo, anche perché lavoro per le aziende, in particolare quelle biomedicali, ma poi tanti genitori di ragazzi, di età compresa tra i 17 e i 29 anni, mi hanno chiesto questa particolare tipologia di trasporto». Il servizio preleva Eddy Mazzola si è reinventato un lavoro i giovani intorno alle 23, tra Mirandola, Cavezzo, Medolla, Finale… e li riporta davanti a casa intorno alle 5.30. I genitori sanno che i loro figli sono in ottime mani e non rischiano incidenti dovuti al sonno, all’alta velocità o alle troppe birre consumate. Durante le lunghe ore d’attesa, Mazzola legge, ascolta musica, ripassa l’inglese e lo spagnolo. Se i giovani nel viaggio di andata sono ciarlieri in quello di rientro «tutti o quasi dormono. Ci penso io a svegliargli – precisa – a pochi metri da casa». Viviana Bruschi 6 · n. 4 - febbraio 2017 «È il momento di restituire la tanta solidarietà che abbiamo ricevuto» MIRANDOLA I nostri genitori sono coloro che, poverissimi, hanno accolto nelle loro case i bambini provenienti da Roma e dal Sud, pur non sapendo a mezzogiorno e alla sera cosa avrebbero potuto dare da mangiare ai loro figli. E più tardi hanno accolto i profughi della grande alluvione del Polesine. E pure noi siamo sempre accorsi fra i primi nei casi di calamità naturali per portare aiuto e soccorsi. Non possiamo avere smarrito ora quel grande patrimonio di solidarietà e di amore che ci ha sempre caratterizzato. Non abbiamo mai detto: prima i mirandolesi, o quelli degli altri otto Comuni della Bassa, ma abbiamo diviso con chi ne aveva bisogno quello che c'era. Il senso di impoverimento (però mai come a quei tempi!) di precarietà e la paura non possono portarci all'egoismo esasperato: noi non siamo mai stati, noi non siamo così! Lucia Antonioli (post su Facebook) naturalmente bisogna misurarsi con la realtà e non con gli slogan. Intanto, nessuna risorsa del dopo terremoto sarà utilizzata per l’accoglienza; poi, il lavoro dell’Amministrazione continuerà ad avere come principale priorità la ricostruzione, la realizzazione di un futuro migliore e più sicuro per la nostra città, con l’avvio delle opere pubbliche in centro storico (dove peraltro sono già stati attivati oltre 200 cantieri) e l’ideazione di nuovi progetti di sviluppo per questo territorio, come la Cispadana, l’allargamento del Tecnopolo e il sostegno alla ricerca e alla conoscenza. Proprio perché vogliamo affrontare con realismo e disponibilità questa accoglienza abbiamo posto alla Prefettura delle condizioni che riteniamo di buon senso, assumendoci, allo stesso tempo, le nostre responsabilità: inizialmente numeri limitati; stretto confronto tra Comuni, Prefettura e soggetto gestore nella ricerca delle soluzioni degli alloggi; l’impegno di queste persone accolte in attività di volontariato utili alla collettività. Naturalmente sono consapevole che per risolvere alle radici i problemi delle grandi migrazioni servono politiche e scelte di sviluppo a livello internazionale, attraverso accordi politici ed economici, nell’idea che non i muri, ma la diplomazia e il confronto, siano i principali strumenti per risolvere il problema. Tuttavia, il fatto che su queste questioni si decida in altri tavoli, non può essere la scusa per sottrarci alla nostra responsabilità in questo momento. Maino Benatti Sindaco di Mirandola più seria: rispetto delle regole, integrazione fra i servizi, diritti di cittadinanza conquistati con il dovere e con la fatica. Naturalmente nella realtà c’è anche il negativo, non meno che fra gli studenti italiani di nascita. Ma voi vorreste cancellare la speranza di un adolescente perché non è figlio vostro o vostro parente, o amico dei vostri amici, perché avete deciso di predestinarlo alla delinquenza e all’illegalità. Pensate dei rifugiati che non abbiano diritto a un po’ di solidarietà pubblica, tollerate solo (forse) se entrano in casa mia o del sindaco, o di chiunque non la pensa come voi, con il vostro linguaggio da branco. Leggo frasi violente scritte da persone che, regolarmente e devotamente, santificano le domeniche ascoltando di buoni samaritani, di amore. Leggo di persone che partecipano, a parole, dell’altrui sofferenza stabilendo barriere di appartenenza: prima i nostri. Per non dire delle bacheche di cure parentali a cagnolini, gattini, uccellini coccolati, lavati, profumati e infiocchettati che riempiono la vita delle persone. Leggo di quelli che se a Mirandola e nella Bassa non ci fosse stato il terremoto, la tromba d’aria… porte aperte ai rifugiati, mah! Con questo non penso affatto che si debba ignorare la sicurezza, il diritto di ciascun cittadino, che non servano investimento pubblico, forze dell’ordine (magari un po’ meno in ufficio), severità e pena, rigore: lo Stato deve difendere e si deve difendere. Penso che sia la politica ad affrontare il problema del controllo e della tutela dei confini e se un giorno dovremo chiudere le porte, erigere muri (spero non sia mai) non potremo comunque farlo con disprezzo, con odio, desiderio di vendetta, additando il colpevole in una razza, in una categoria. Chiudere la porta in faccia è uno strappo al dovere di umanità. Non si fa con violenza, richiede equilibrio. Non è civiltà fare una campagna contro, abbiamo costruito l’Europa per superare le tragedie derivate dalle campagne contro, è una scelta che si fa con dolore, deve lasciare un senso di colpa, altrimenti la storia ripresenterà, prima o poi, tragedie simili a quelle che ogni anno celebriamo con le giornate della memoria, del ricordo e altre che potremo aggiungere, convinti che in fondo non ci appartengono. ma il dibattito, ma don Erio, sulla Gazzetta di Modena, ha indicato la strada: umanità e inclusione sono gli obiettivi da perseguire. «Apprezzo i sindaci coraggiosi – ma capisco anche che vi siano molti motivi di paura, alcuni più fondati, altri forse percepiti ma non così reali. La presenza consistente di profughi mette in discussione la nostra identità, ci porta a chiederci chi siamo, forse anche a vedere in faccia e non più solo in tv delle situazioni di bisogno reale, di degrado, addirittura di peri- colo di vita. Poi però c’è un pericolo percepito che fatica a trovare sostegno perché quando si parla di invasione bisognerebbe avere presenti i numeri, che al momento ci raccontano come nelle prime settimane del 2017 sia arrivato un quarto dei migranti rispetto allo stesso periodo del 2016. Non è facile integrare e passare sopra la sensibilità delle persone. Come Chiesa pensiamo che la strada, anche se la più difficile, sia l’integrazione diffusa: trovare famiglie, parrocchie o piccole comunità che accolgano in numero ridotto i profughi. È per questo che stiamo battendo questa pista in modo che i nuovi ospiti possano integrarsi, guardandosi in viso con chi li ospita, affinché non facciano più impressione. Solo così si potranno evitare i ghetti e quelle decine e decine di persone che non sanno cosa fare durante il giorno. Coinvolgere i profughi nella vita della comunità e nelle dinamiche familiari è l’unico modo per superare la diffidenza». «Prima i diritti inviolabili dell'uomo» Il sindaco Benatti: «La Costituzione della Repubblica guidi le nostre scelte» Continua dalla prima LUCIA ANTONIOLI La Costituzione, all’articolo 2, dice: «La Repubblica riconosce e garantisce i diritti inviolabili dell’uomo, sia come singolo, sia nelle formazioni sociali ove si svolge la sua personalità, e richiede l’adempimento dei doveri inderogabili di solidarietà politica, economica e sociale». Quindi la Costituzione ci dice che vengono prima i diritti inviolabili dell’uomo rispetto agli “interessi” dei cittadini. Non «prima gli Italiani», ma prima i diritti inviolabili dell’uomo, dell’umanità. Terzo, la mia coscienza di appartenere al genere umano mi impegna a porre al primo posto la dignità dell’uomo. Quarto, l’idea che dopo il terremoto abbiamo ricevuto tanta solidarietà umana dall’Italia e dal mondo e quindi è già ora di restituire quella solidarietà ai terremotati del Nepal e a quelli dell’Italia Centrale (come abbiamo fatto) e alle persone che arrivano nel nostro Paese in fuga da luoghi di guerra, miseria e disperazione. Quinto, che si è ormai conclusa la parte del dopo terremoto più precaria e «Abbiamo sempre ospitato chi stava peggio di noi» di disagio, che dava il senso vero dell’emergenza delle famiglie, ovvero quella dei Moduli Abitativi Provvisori (Map). Infine, buona parte della ricostruzione produttiva e abitativa privata è in via di attuazione (siamo all’80 per cento), le famiglie assistite sono sempre meno e quindi questo territorio può iniziare ad offrire aiuto a chi soffre di più, come ha sempre fatto la nostra gente. Queste sono le mie motivazioni, poi GIORGIO SIENA «L'inclusione è una cosa seria A scuola la facciamo ogni giorno» Vorrei poter organizzare, per i tanti che su Fb hanno scritto con parole talvolta indegne, con insulti, affermazioni non vere, una visita nella mia scuola per vedere gli studenti nelle classi, quando lavorano fra loro, nei dialoghi, nei momenti di allegria. Per far vedere gli studenti della nostra comunità scolastica (oltre mille) che include giovani dall’Africa, dall’Est Europa, dal Bangladesh, dalla Cina, dall'India... studenti che non rubano, non portano la scabbia, si lavano, non violentano, stanno spesso (su loro richiesta) in classe per ascoltare l’insegnante di religione anche se non la fanno, hanno voglia di conoscere, sono talvolta di buon esempio per i figli di mirandolesi e di altri comuni della Bassa e del Mantovano. Dovreste vedere i loro visi, i sorrisi, dovreste conoscere quante storie di dolore, divisioni e sofferenze, portano in così pochi anni, ma capireste anche quanto potranno fare per noi in futuro in termini d’idee, progetti, cultura, per restituirci quanto abbiamo loro dato, ne sono sicuro. Buonismo? Per niente: l’inclusione è un parto doloroso, porta ansie, fatiche e tanto impegno per tutti, ma alla fine, se compiuta, è una nascita per la società. L’inclusione non è solo accoglienza, è una cosa molto LA CHIESA Il vescovo Erio Castellucci: «Apprezzo i sindaci coraggiosi» È stato tra i primi a superare i timori dei fedeli e da guida autorevole della comunità ha iniziato a guardare al futuro e all’accoglienza dei profughi parlando di “amore” e “misericordia”. Termini che richiamano la fede cristiana e che stavolta il vescovo di Modena Erio Castellucci volontariamente omette. L’arrivo dei richiedenti asilo nella Bassa scuote le coscienze e ani- n. 4 - febbraio 2017 · 7 Accordo sulla necessità di immediati programmi di impegno IL COMUNICATO «Lavori utili per i profughi in arrivo» Otto dei nove sindaci della Bassa hanno chiesto garanzie al prefetto Paba «Il prefetto di Modena Maria Patrizia Paba ha presieduto nei giorni scorsi una riunione dedicata al tema dell’accoglienza dei profughi richiedenti asilo alla quale hanno partecipato i sindaci di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia, Medolla, Mirandola, San Felice, anche nella qualità di presidente dell’Unione, San Possidonio e San Prospero, appartenenti all’Unione dei Comuni dell’Area Nord – si legge in una nota stampa della Prefettura – Nel corso dell’incontro, in un clima di cordiale collaborazione, è stato fatto il punto relativamente alle prospettive di accoglienza, in tutti i territori dell’Area Nord, di cittadini stranieri richiedenti asilo, nel quadro delle note operazioni umanitarie che stanno impegnando il Paese. Dall’incontro è emersa una complessiva disponibilità degli otto amministratori presenti, che verrà meglio puntualizzata in una successiva riunione da tenersi a breve, a prevedere una progressiva e graduale accoglienza in un regime di condivisione e di interlocuzione costante con la Prefettura, così come preannunciato dal prefetto sin dalla scorsa riunione, che tenga conto delle particolarità e delle difficoltà di ciascuna comunità, al fine di individuare, in armonia con le caratteristiche del territorio e delle aree urbane, le migliori soluzioni per la serena e fruttuosa inclusione dei richiedenti asilo. In particolare si è concordato sulla necessità di immediati programmi di impegno in attività utili per la collettività, contestuali all’arrivo nei singoli centri, in stretto raccordo con la Prefettura, anche sulla base del protocollo esistente ed in fase di rinnovo, al quale i sindaci hanno manifestato la volontà di aderire, in una prospettiva di “restituzione” secondo le esigenze di ciascuna realtà. Il prefetto ha espresso il suo sincero apprezzamento e la stima nei confronti dei sindaci presenti che, con la disponibilità dimostrata, hanno confermato la tradizionale attitudine all’accoglienza delle popolazioni modenesi e rimarcato come tale disponibilità si inserisca nel percorso virtuoso e avanzato di rinascita dopo i danni del terremoto. Il Prefetto ha altresì assicurato che seguiterà a svolgere una costante opera di interlocuzione nei confronti di tutte le Amministrazioni della provincia, in particolare quelle che non hanno ancora accolto, sottolineando la necessità di una equa distribuzione – conclude la nota – nel quadro di un impegno che la Nazione intera sta affrontando». IL SINDACATO/1 Cgil favorevole all'accoglienza «Sono numeri sopportabili» La Cgil Area Nord è favorevole all’accoglienza dei circa 200 profughi destinati al territorio. Pur riconoscendo che la ricostruzione post-sisma è ancora in pieno svolgimento e molti cittadini sono ancora attualmente fuori dalla loro abitazione, «non ci si può sottrarre alla responsabilità di accogliere persone in fuga da guerre e altre calamità – spiega Erminio Veronesi (foto), coordi- natore Cgil Area Nord – la Cgil Area Nord crede fermamente nel valore dell’accoglienza e della solidarietà verso chi è in difficoltà, e ritiene che nel distretto ci siano capacità economiche e risorse umane per accogliere I profughi. Si tratta pur sempre di un numero esiguo, 200 persone, da collocare su nove Comuni che contano una popolazione di oltre 83 mila abitanti». REGIONE In Emilia Romagna accolti dodicimila richiedenti asilo In Emilia-Romagna sono 12.000 i richiedenti asilo accolti, con il coinvolgimento del 67,1 per cento dei Comuni. La media degli ospiti presenti per struttura è di circa 11 unità, 17 in Veneto e Lombardia, 22 in Liguria. Sono i dati forniti lo scorso 14 febbraio in Commissione dalla vicepresidente della Regione Elisabetta Gualmini, titolare del Welfare nella Giunta Bonaccini, che ha risposto in particolare a una interrogazione della Lega Nord. Parma, ha sottolineato l'assessore, «non è l'unico territorio a superare la quota di richiedenti asilo accolti. La stessa PREFETTURA «Non ci sono più le condizioni per escludere il "cratere"» La direttiva dell’11 ottobre 2016 del Ministero dell’Interno prevede un coefficiente di riparto di 2,5 richiedenti asilo ogni mille abitanti. Nella Bassa, distribuiti tra i nove Comuni, dovrebbero arrivare, scaglionati, circa 200 profughi. La Prefettura di Modena, poi, si è detta disponibile a effettuare le ripartizioni non necessariamente riferite ad una prospettiva comunale ma all'Unione nel suo insieme. Sempre la Prefettura, in una nota stampa dei giorni scorsi, ha spiegato che: «dal 2017 le determinazioni ministeriali, anche nella cornice delle intese generali raggiunte con l'Anci e con la “Conferenza Stato Regioni”, tengono conto di un quadro di esigenze nazionali che non prevede più l'esclusione delle popolazioni dell'Emilia Romagna colpite da calamità nella determinazione del coefficiente di riparto dei profughi». La loro presenza nell’Area Nord non comporterà costi per i Comuni, ma sarà a cura di una cooperativa scelta dal Prefetto con un apposito bando. In base agli accordi tra sindaci e prefettura, i profughi saranno coinvolti in progetti per lavori di pubblica utilità per la collettività. In media i profughi rimangono nei Comuni ospitanti tra i 12 e i 18 mesi, il tempo che occorre per esaminare il loro status e accettare o respingere la domanda di asilo. Attualmente i richiedenti asilo distribuiti sul territorio modenese in vari Comuni sono circa 1.300. IL SINDACATO/2 «La chiusura non ci appartiene» Anche la Cisl scende in campo «Le posizioni di chiusura non appartengono ai valori e alla cultura delle nostre comunità, come dimostra l’integrazione dei molti immigrati che vivono da anni nel nostro territorio e lavorano nelle nostre aziende». Lo afferma la Cisl Emilia Centrale a proposito delle polemiche sull’annunciato arrivo di profughi nei Comuni del cratere. «Non si può negare che l’Area Nord stia situazione riguarda Ravenna, Modena, Reggio Emilia e Ferrara. L'intento della Giunta è quello di bilanciare le cifre». Gualmini ha poi ricordato che «il richiedente asilo non è un migrante irregolare». Infine, relativamente al recente Decreto Minniti, ha parlato di «regole più rigorose: un centro per il rimpatrio in ogni regione, semplificazione delle procedure, piano di assunzioni straordinario per accelerare l’assegnazione dei documenti e quote obbligatorie ai Comuni per l’accoglienza». A interpellare Gualmini è stato Fabio Rainieri della Lega Nord. ancora affrontando le problematiche della ricostruzione post sisma. – dichiara Domenico Chiatto (foto), responsabile delle politiche dell’immigrazione per la segreteria Cisl Emilia Centrale – Tuttavia la Bassa modenese è sempre stata aperta e solidale e non c’è motivo che non debba continuare a esserlo. Gli stessi numeri illustrati dal prefetto non possono, a nostro avviso, costituire elementi di preoccupazione. È vero che nell’Area Nord sta aumentando la percezione di insicurezza, ma sarebbe sbagliato collegare gli episodi di cronaca nera solo ed esclusivamente all’immigrazione». Per Chiatto i profughi hanno diritto all’accoglienza e a un percorso d’integrazione, così come deciso dal nostro Paese, per cui vanno individuate le condizioni più adatte che consentano ai profughi di essere redistribuiti, anche temporaneamente, su tutto il territorio provinciale. Secondo il sindacalista Cisl una delle soluzioni possibili è la predisposizione di bandi rivolti ai privati per mettere a disposizione appartamenti con il meccanismo dell’incentivo. PROFUGHI Finale Emilia ribadisce il no «Rispettiamo le istituzioni e le leggi, ma quando è troppo è troppo. Il Comune di Finale Emilia, epicentro del terremoto 2012 di 5.9 Richter che ha causato vittime, miliardi di danni e la distruzione del patrimonio storico, municipio, teatro, castello, Torre dei Modenesi (simbolo del sisma), chiese (sei su sette), ospedale e strutture sanitarie, attività commerciali e industriali, centinaia di abitazioni inagibili e centinaia di finalesi ancora fuori casa, non può accettare in questo momento l'arrivo di richiedenti asilo imposti dal Governo. Siamo una comunità in grande difficoltà e, nonostante la generosità dimostrata dai finalesi, non possiamo pensare di accollarci questa enorme responsabilità e questo ulteriore carico. Stiamo cercando di ricostruire la città tra enormi problematiche sociali e finanziarie; il Governo, invece di tenerne conto e tenere viva l'attenzione su un territorio colpito pesantemente dal terremoto in tutti i settori, “scarica” un problema su di noi, e questo è inaccettabile. Nei confronti dei finalesi abbiamo il dovere di rispettare il programma elettorale, ed è ciò che intendiamo fare senza arrenderci. Finale è territorio di aggregazione e solidarietà, lo testimoniano gli oltre 1.500 extracomunitari che vivono e lavorano nella nostra comunità, ma accogliere richiedenti asilo in questa situazione non è fisicamente possibile e nemmeno socialmente accettabile. Non siamo disposti a partecipare ad altre riunioni o incontri sull'argomento, dobbiamo pensare prima alla nostra comunità». Il sindaco Sandro Palazzi e la Giunta comunale di Finale Emilia 8 · n. 4 - febbraio 2017 Automedica, biometro ottico, cabina audiometrica e due letti MIRANDOLA Nuove donazioni per l'ospedale L'associazione La Nostra Mirandola ha concretizzato una nuova impresa solidale Sopra, e a sinistra, la nuova automedica con operatori e autorità. In alto e qui sotto, a sinistra, la cabina audiometrica silente. Sotto, a destra, il biometro ottico. Azienda Usl di Modena e comunità, insieme per il miglioramento della qualità nell'assistenza. Sono state presentate lo scorso 11 febbraio, le nuove tecnologie per l'ospedale Santa Maria Bianca (una nuova automedica destinata all’emergenza territoriale, un biometro ottico per l’Oculistica, una cabina audiometrica per l’Otorinolaringoiatria e due letti elettrici per la Lungodegenza) donate dall’associazione “La Nostra Mirandola” grazie alla generosità di aziende, privati cittadini e numerose scuole del territorio. Un gesto che lo scorso 11 febbraio, XXV Giornata mondiale del malato, ha assunto un valore ancora più significativo e di grande importanza per i pazienti dell’Area Nord. La nuova automedica, al servizio dell’emergenza territoriale, è stata presentata con la simulazione di un intervento di soccorso realizzato dai volontari Avap e dall’equipaggio del 118. Il biometro ottico computerizzato, di ultimissima generazione, ha potenziato la strumentazione dell’Oculistica. Semplifica e velocizza la visita, rendendola allo stesso tempo più affidabile e meno gravosa per il paziente. La cabina audiometrica “silente” dell’Otorinloringoiatria serve per le visite di valutazione della capacità uditiva. E’ stata attrezzata con audiometro e impedenzometro, strumenti molto preziosi per valutare la capacità uditiva e la pressione dell’aria attorno alla membrana del timpano. Completano le donazioni due letti elettrici destinati alla Lungodegenza, progettati appositamente per agevolare gli operatori sanitari nelle loro funzioni di assistenza e cura del paziente, garantendo la massima sicurezza negli spostamenti ed evitando al paziente problemi legati all'immobilità. Alla presentazione delle nuove attrezzature hanno partecipato il sindaco di Mirandola Maino Benatti, il direttore generale dell’Azienda Usl di Modena Massimo Annicchiarico, la presidente dell’associazione “La Nostra Mirandola” Nicoletta Vecchi Arbizzi e il vescovo monsignor Francesco Cavina. «Nel ringraziare di cuore tutti i generosi donatori – ha dichiarato Nicoletta Vecchi Arbizzi – vorrei sottolineare che le donazioni fatte all’ospedale di Mirandola non sono frutto di un unico donatore ma vi partecipano tanti privati cittadini oltre a numerose aziende e sono quindi un gesto condiviso dalla comunità a cui prendono parte in tanti. Per questo motivo sono stati affissi diversi tabelloni indicanti i nomi dei donatori». OSPEDALE «All'ambulatorio di flebologia 345 pazienti in un anno» Ringrazio Roberto Miselli responsabile dell'attività di flebologia e angiologia comprendente ambulatorio, diagnostica Eco-Color-Doppler e chirurgia che è presente presso l'Unità di Chirurgia dell'ospedale Santa Maria Bianca di Mirandola. Miselli ha di recente condiviso la sua attività nel corso di un meeting di aggiornamento. Questo servizio si occupa di tutte le patologie vascolari riguardanti gli arti inferiori, in particolare varici e flebiti. Oltre alle tecniche chirurgiche consolidate, come l'intervento di stripping delle vene ammalate, vengono applicate le più recenti metodologie, ad esempio la scleroterapia a guida ecografica che permette la chiusura delle varici senza MEDOLLA intervento. Viene effettuato anche l'intervento di safenectomia (eliminazione della vena grande safena ammalata) endovascolare: si occlude la vena grazie a una sonda laser o a radiofrequenza introdotta sotto guida ecografica senza tagli chirurgici. L'obiettivo è ottenere una minor invasività possibile eseguendo una terapia mirata per il singolo paziente. Il paziente viene poi costantemente seguito nel tempo in questa patologia, che se pur non particolarmente grave, è cronica e può portare a serie complicanze e invalidità. I dati sono eloquenti. Nel 2016 i pazienti visitati e/o trattati presso l'ambulatorio di flebologia sono stati 345; 45 in più rispetto al 2015; di questi 345 pazienti 80 sono stati sottoposti a scleroterapia ecoguidata, 15 in più rispetto all'anno precedente. Grazie al dottor Miselli e alle sue collaboratrici. Nunzio Borelli Un momento della serata sull'inositolo Le proprietà dell'inositolo in un convegno dei medici Da sinistra, Zendri, Calzolari, Ferrari e Borelli Lo scorso 9 febbraio si è tenuto un meeting scientifico, presso la sala conferenze dell’hotel “La Cantina”di Medolla, dal titolo “Inositolo: proprietà scientifiche e utilizzo nella clinica quotidiana: resistenza all’insulina aspetti metabolici, ginecologici, cutanei e ruolo del mio-inositolo”. L’iniziativa, organizzata dal Circolo medico “Merighi”, ha visto come relatori i medici Giovanna Calzolari, diabetologa, Alessandro Ferrari, ginecologo, Enrico Zendri, derma- tologo. Di seguito alcune note della conferenza. L’inositolo si trova in alimenti, cereali, noci, meloni, arance ed è un carboidrato senza potere dolcificante, viene usato in clinica a dosaggi dai due ai quattro grammi al giorno per alcuni mesi. Il diabete di tipo II, quello degli adulti, l’ovaio policistico e l’acne sono le entità cliniche che possono avere beneficio dall’uso dell’inositolo. L’insulino resistenza, presente in un’alta percentuale nei pazienti diabetici, è l’incapacità dell’insulina di promuovere un equilibrio del glucosio, come a dire vi è insulina, che è deputata a far abbassare la glicemia, ma non funziona. L’inositolo aumenta la sensibilità all’insulina, diminuisce la glicemia, il colesterolo totale, quello Ldl (cattivo) e i trigliceridi quindi una sua carenza potrebbe essere connessa alla insulino resistenza. Nei pazienti diabetici speso coesiste obesità addominale che viene definita tale nell’uomo se la circonferenza addominale, passando per l’ombelico, supera i 102 centimetri e nella donna gli 88 centimetri; è importante perché il grasso viscerale è metabolicamente attivo; occorre quindi ridurre il peso sia modificando le abitudini alimentari che stimolando l’attività fisica. Donne in sovrappeso con cute seborroica acne e difficoltà a restare incinte con ovaio policistico, possono, sotto controllo medico adeguato, avere beneficio all’utilizzo dell’inositolo. Nel corso del meeting, che ha visto la partecipazione di un elevato numero di professionisti e che ha accolto con un sentito applauso Claudia Pollastri, neo convenzionata come medico di famiglia a San Felice, è stato sottolineato che oltre all’acne severo, al diabete, all’ovaio policistico, l’utilizzo di inositolo trova una sua adeguata collocazione anche nella procreazione medicalmente assistita. Nunzio Borelli n. 4 - febbraio 2017 · 9 Saranno affrontati dubbi, preoccupazioni e curiosità dei genitori SANITÀ Otto incontri sui primi mesi dei figli Appuntamenti per conoscere meglio la figura del pediatra di famiglia L'INTERVENTO Otto incontri a Mirandola per conoscere meglio la figura del pediatra di famiglia e affrontare insieme dubbi, preoccupazioni e curiosità che si possono incontrare nei primi mesi di vita di un bambino. Il primo incontro si è svolto lo scorso 15 febbraio, al secondo piano del Centro servizi di via Smerieri a Mirandola. Gli altri appuntamenti sono previsti il 22 marzo, il 19 aprile, il 7 giugno, il 19 luglio, il 6 settembre, il 18 ottobre e il 29 novembre. L’iniziativa, organizzata insieme ai pediatri di libera scelta col contributo della Fondazione Casa di Risparmio di Mirandola, fa parte del progetto “Nascere a Mirandola. Una scelta naturale” promosso dall’Azienda Usl e dal Comune a partire dal 2016. Un modo per conoscere più da vicino le attività dell'ostetricia, dei consultori e di tutti i servizi del territorio che assistono genitori e famiglie prima, durante e dopo la gravidanza. Info sul sito internet www.ausl.mo.it e sul profilo Facebook dell’Ausl Modena. «Un grazie ai genitori che ci hanno dato fiducia» DAL 2 MARZO Corso di massaggio infantile allo Spazio Esprit di Mirandola Quanto è importante per il bambino il tocco dei genitori? Quanto il contatto può influire sul suo benessere? Il massaggio infantile è uno strumento molto utile per imparare a comunicare in modo profondo con il proprio piccolo. L’ostetrica Margherita Bergamini, insegnante certificata, tiene a Mirandola un corso di massaggio infantile Aimi (Associazione Italiana Massaggio Infantile), a partire da giovedì 2 marzo alle ore 10, nello Spazio Esprit di viale Italia 64. Nei cinque giovedì seguenti sarà possibile imparare una sequenza di massaggio che può diventare un momento importante della quotidianità, un rituale affettuoso portatore di benessere. Il massaggio è infatti uno strumento molto utile che i genitori possono utilizzare per comunicare in modo profondo con il proprio bambino. Presso lo Spazio Esprit le neo mamme possono poi mantenersi in forma cercando di ritagliare un po’ di tempo per sé stesse praticando anche yoga post parto (quattro incontri al mese il martedì mattina alle ore 10, dove è possibile portare il proprio piccolo) con l’insegnante Caterina Bondi. Mentre questa disciplina millenaria può essere praticata a tutte le età nel corso di yoga per tutte le stagioni che si tiene il lunedì sera alle 20.30 con Barbara Venchi. Per iscrizioni e informazioni: Esprit3 viale Italia 64, Mirandola, telefono 0535/611295, [email protected] www.esprit3.it «Carissime mamme e papà, il 2016, per l’Ostetricia di Mirandola, è stato un anno d’oro. Abbiamo avuto l’onore di veder nascere 430 bambini, un numero importante che arriva anche grazie all’impegno dell’Azienda Usl di Modena nel promuovere tante iniziative per far conoscere il percorso nascita su tutto il nostro territorio distrettuale. Dalla realtà dei consultori familiari fino al punto nascita vero e proprio. Siete sempre di più a scegliere Mirandola per far nascere i vostri figli. Rispetto al 2015, infatti, il 6 per cento in più delle mamme sono venute a Mirandola per partorire e, tra queste, ci sono stati cinque parti gemellari. Si è appena concluso un anno, ed è per questo motivo che desidero fare un piccolo bilancio. In modo da guardare a quanto fatto finora e capire, assieme a voi, cosa fare per migliorare ancora il nostro servizio. Le scelte portate avanti fin qui, lo dicono e i numeri, ci premiano. Il fatto che Mirandola si distingua in provincia per la grande attenzione al parto naturale, come fisiologica conclusione di una gravidanza, trova infatti conferma nel basso numero di tagli cesarei (11 per cento) e in quello ancor meno numeroso dei parti cesarei urgenti (6 per cento). Voglio quindi ringraziare tutti i nostri operatori ma soprattutto le neomamme e i papà mirandolesi, ricordando loro Alessandro Ferrari che nei prossimi mesi potremo incontrarci e confrontarsi ancora grazie agli incontri di “Nascere a Mirandola”. E che, molto presto, sarà creato in rete anche un blog dove poter discutere dei problemi più attuali e interessanti che riguardano la gravidanza, il parto e il puerperio. Ah, un’ultima cosa… anche per il mese di gennaio (2017) i numeri sono molto positivi. In reparto sono già nati 43 bambini, tra cui 2 gemellini. E se il proverbio popolare ha ragione, il buon giorno si vede dal mattino!». Alessandro Ferrari responsabile dell’Unità Operativa di Ostetricia e Ginecologia dell’ospedale di Mirandola 10 · n. 4 - febbraio 2017 MIRANDOLA I responsabili: «Ripartiti da zero con tante ore di passione e impegno» La nuova Aquaragia si presenta AMBIENTE È lotta alla cimice Inaugura il 18 marzo la sede del Circolo ristrutturata dopo il terremoto AQUARAGIA Intervento da 400 mila euro La sede del Circolo culturale Aquaragia si trova all’interno del Centro sportivo sociale polivalente ex bocciodromo di via Pietri, 15. Oltre alla sede del Circolo, l’edificio, che era stato pesantemente lesionato dai sismi del 2012, ospita una palestra e la nuova sede del Centro anziani. I locali destinati al Circolo Aquaragia hanno una dimensione di 433,51 metri quadrati. Il loro assetto planimetrico è rimasto pressoché invariato, tranne che per l’ufficio che è stato eliminato e al suo posto è stata creata una biglietteria a completa disposizione dell’attività del Circolo, assieme a un nuovo blocco servizi e a una dispensa a servizio della nuova cucina utilizzata sia del Circolo Aquaragia sia del Centro anziani. Il costo complessivo dell’intervento di recupero della struttura è stato di 1.638.161,78 euro, dei quali 950 mila finanziati dal commissario straordinario per la Ricostruzione e 688 mila dal Comune di Mirandola, in gran parte (578 mila) provenienti dalle donazioni dei privati. In particolare per i locali che ospitano il Circolo Aquaragia sono stati spesi 405.520,4 euro. Il prossimo sabato 18 marzo sarà ufficialmente inaugurata a Mirandola la sede del Circolo culturale Aquaragia, che torna nei locali, completamente rinnovati, dell’ex bocciofila di via Pietri, lasciati dopo il sisma. Ne abbiamo parlato con alcuni esponenti dell’associazione: Andrea Trentini, Alessandro Tralli, Elia Zanetti e Valerio Borghi. Quanto lavoro c'è dietro questa riapertura? «Tante ore di impegno e passione, siamo ripartiti da zero per la seconda volta ed è stato molto difficile riallestire uno spazio completamente vuoto. Abbiamo incominciato dalle pitture per poi passare all'aspetto grafico coinvolgendo artisti locali per dare maggiore carattere e personalità a un luogo che deve rappresentare il mondo dell'associazionismo locale e dell'aggregazione. Siamo poi passati alla cura degli aspetti logistici (bancone bar, palco, postazione dj…) per definire la struttura dei servizi. Non ultimi e per niente trascurabili gli aspetti burocratici che ci hanno coinvolto insieme con l'Amministrazione comunale nei passaggi relativi a sicurezza e certificazioni» Com'è la nuova Aquaragia? «Con lo spirito di sempre, forse più bella di prima, con alcune migliorie (sarà disponibile una cucina) per organizzare nuovi eventi e momenti di socialità. L'obiettivo è quello di fornire a giovani e non della nostra collettività un luogo in cui ritrovarsi per svolgere attività culturali sia pomeridiane che serali». Cosa la distingue dalla precedente? «I volontari sono rimasti coesi e il consiglio è quanto mai aperto a nuove idee portate (ci auspichiamo) da nuove leve volenterose e motivate a organizzare iniziative per la nostra comunità». Quali iniziative vi proponete di fare? «Taglieremo il nastro il 18 marzo per ufficializzare l'inizio delle attività e soprattutto per ringraziare di cuore le associazioni che da tutta Italia ci hanno aiutato a ripartire e ci sono state vicine. Le iniziative proseguiranno il 25 marzo con una festa serale per inaugurare ufficialmente il locale e dare il via ai tanti appuntamenti in programma. Oltre alle serate con musica live e gruppi sia locali che nazionali saranno organizzate rassegne cinematografiche, teatrali, fotografiche, corsi di vario genere, collaborazioni con scuole pubbliche e con la scuola di musica. Continueremo a essere un punto di riferimento anche per altre iniziative provenienti dalle tante associazioni che gravitano intorno al volontariato mirandolese. In conclusione vorremmo precisare che questa riapertura è stata anche frutto di un continuo supporto da parte delle istituzioni locali e dell'Arci provinciale nei cui valori continueremo a riconoscerci». Un bando da dieci milioni per finanziare l'acquisto e l'installazione da parte degli agricoltori di reti anti-insetto per la protezione degli impianti frutticoli a rischio; una cabina di regia unica regionale per coordinare gli interventi sul territorio con la partecipazione di tutti i soggetti interessati (servizi fitosanitari, università, enti di ricerca, organizzazioni dei produttori, centrali cooperative eccetera) e l'avvio nella prossima primavera dei primi test sperimentali di lotta biologica con il lancio massivo di insetti predatori del pericoloso fitofago. Sono i nuovi interventi messi in campo dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare l'avanzata della cimice asiatica. L'“Halyomorpha halys”, la specie “aliena”, provoca gravissimi danni alle colture frutticole, in primis le pere, ma anche mele, kiwi e pesche e dopo le prime apparizioni qualche anno fa nel Modenese si sta diffondendo a forte velocità nel resto del territorio regionale, a partire dalle province limitrofe di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e dall'anno scorso ha fatto la sua comparsa anche nel Ravennate e in provincia di Forli-Cesena. Il punto sui primi risultati e sulle prospettive di lotta all'insetto-killer è stato fatto martedì 14 febbraio nell'ambito di un affollatissimo convegno organizzato a Bologna dalla Regione, che ha chiamato a raccolta decine di esperti, ricercatori universitari e tecnici dei Consorzi fitosanitari provinciali da tempo impegnati nello studio di efficaci metodi di difesa contro la cimice, le cui punture provocano deformazioni e altri inconvenienti ai frutti, rendendoli del tutto inidonei alla commercializzazione. Una minaccia che colpisce in misura diversa anche le altre regioni del Nord Italia. «Siamo la Regione in prima linea nel combattere la cimice – ha sottolineato nell'intervento conclusivo l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona Caselli – Stiamo facendo ogni sforzo sia dal punto di vista organizzativo che delle risorse finanziarie per fornire agli agricoltori la necessaria assistenza tecnica, individuare efficaci metodi di contrasto e intervenire a difesa del reddito. Per questo auspichiamo che anche il Governo e l'Unione Europea facciano la loro parte e mettano a disposizione risorse adeguate per affrontare un'emergenza che rischia di coinvolgere l'intero settore ortofrutticolo dell'Europa meridionale». n. 4 - febbraio 2017 · Il vicesindaco: «La situazione è cambiata, serve più sicurezza» MIRANDOLA 11 Il vicesindaco Alessandro Ragazzoni. Sotto, il progetto di sistemazione dell'incrocio sulla Statale 12 Statale 12, si ripristina il semaforo Via libera della Giunta comunale all'impianto all'incrocio con via dell'Industria PER L'INGRESSO A MODENA La Provincia studia una rotatoria all'incrocio Canaletto-Nazioni Via libera della Giunta comunale al ripristino del semaforo all’incrocio tra la Statale 12, via dell’Industria e via Bosco. Nella seduta del 17 febbraio è stato approvato il progetto definitivo-esecutivo della riorganizzazione dell’intersezione, che ha l’obiettivo di migliorare i flussi di traffico e la sicurezza. «Il semaforo era stato rimosso negli anni scorsi, su richiesta di gruppi di lavoratori e cittadini, perché non più funzionale alle esigenze della mobilità di quella zona. – spiega il vicesindaco Alessandro Ragazzoni – Tuttavia, dal terremoto del 2012, la situazione è notevolmente cambiata. Nell’area di via dell’Industria si sono insediati nuovi stabilimenti ed altri sono in arrivo. Aggiornando il Piano generale del traffico urbano (Pgtu) abbiamo quindi ritenuto necessario intervenire su un incrocio che è diventato pericoloso». Il progetto del Comune prevede il ripristino di un impianto semaforico di ultima generazione e della siste- EDUCAZIONE Tutti a scuola da Confcommercio contro i colossi dell'e-commerce Lo scorso 9 febbraio si è svolto a Mirandola presso la Palazzina 2003 l’incontro organizzato da Confcommercio e dal locale istituto Luosi per capire come conquistare clienti sempre più connessi e non soccombere ai colossi dell’e-commerce. Competere con i grandi dell’e-commerce online è possibile? I negozi fisici sono destinati a scomparire o hanno potenzialità e caratteristiche uniche sulle quali poter puntare per avere successo? Le risposte sono arrivate da Giovanni Catalano, responsabile delle politi- che per lo sviluppo Confcommercio nazionale, nel corso dell’iniziativa. Secondo Catalano: «il negozio non compete solo a livello geografico con altri negozi, ma anche e sempre più, con nuovi competitor come i giganti dell’on line». Per questo, continua Catalano: «è indispensabile imparare a utilizzare il digitale e gli strumenti web e social. Solo così il negozio potrà mantenere la propria clientela nel punto vendita fisico oltre ad avviare una strategia multicanale». Il dirigente scolastico mazione della segnaletica orizzontale e verticale, al fine di stabilire chiare gerarchie nelle precedenze, riducendo in questo modo anche gli incidenti dovuti a distrazione. Saranno tra l’altro inserite “spire magnetiche” sulla pavimentazione stradale, in modo da governare in modo automatico i flussi di traffico ed evitare rallentamenti del traffico non giustificati. Il costo previsto dell’intervento, a totale carico del Comune, è di circa 32 mila euro. Giorgio Siena, ritiene particolarmente significativa la collaborazione tra Confcommercio e Luosi: «in quanto l’istituto è l’unico in provincia a indirizzo professionale Servizi commerciali con la qualifica specifica di operatore del punto vendita». In un’aula magna gremita, i ragazzi hanno ascoltato in modo interessato perché già in classe con i docenti avevano affrontato le medesime tematiche. Alla fine hanno tributato un lungo e caloroso applauso a Giovanni Catalano. L’appuntamento, oltre al patrocinio del Comune di Mirandola, ha visto la collaborazione della Sanfelice 1893 Banca Popolare in quanto banca espressione del territorio, particolarmente attenta sia al mondo della scuola che allo sviluppo delle imprese. Snellire i collegamenti tra il territorio provinciale e la città di Modena, in particolare da Mirandola, Vignola, Castelfranco Emilia, Carpi, Nonantola e dall'Appennino, eliminando i punti critici, strozzature e incroci dove quotidianamente si formano lunghe code, soprattutto nelle ore di punta. Per centrare questo obiettivo la Provincia ha in programma una serie di interventi alcuni dei quali partiranno già da quest'anno. I progetti fanno parte del programma dei lavori su viabilità e scuole che sono stati illustrati nel corso del Consiglio provinciale, lunedì 6 febbraio, in una comunicazione di Alessandro Manni, direttore dell'Area lavori pubblici della Provincia, dedicata agli interventi allo studio o già previsti dall'ente. «I rallentamenti negli accesi e in uscita dalla città di Modena – ha sottolineato Gian Carlo Muzzarelli, presidente della Provincia – rappresentano un problema quotidiano per migliaia di automobilisti, provocano smog contribuendo a peggiorare l'ambiente e sono un oggettivo ostacolo per la competitività dell'intero territorio provinciale. Per migliorare o risolvere questi problemi, partiranno già da quest'anno alcuni interventi, altri sono invece allo studio come il tema dei collegamenti con Castelfranco Emilia». Tra gli interventi sugli accessi alla città di Modena che partiranno quest'anno spicca l'ampliamento della strada provinciale 413 tra Modena e Carpi nel tratto tra la rotatoria di San Pancrazio e il ponte sul Secchia allo scopo di risolvere, tra l'altro, le code che si formano in uscita lungo la tangenziale di Modena; il costo complessivo dei lavori è di due milioni e 600 mila euro finanziati da Autobrennero; un altro intervento, anche questo potrebbe partire quest'anno, riguarda l'ampliamento della strada provinciale 623 Vignolese, nel tratto tra il casello di Modena sud e Spilamberto, per garantire una maggiore scorrevolezza e sicurezza, con un investimento di oltre due milioni; la Provincia, inoltre, ha allo studio un intervento sulla rotatoria della tangenziale Rabin lungo la provinciale 255, parte di un progetto complessivo, da finanziare, per il potenziamento della provinciale tra Navicello e la rotatoria per snellire il traffico tra Modena e Nonantola e verso Bomporto, lungo la sp 2 Panaria; sulla statale 12 Canaletto, inoltre, mentre sono in corso i lavori della rotatoria al ponte dell'Uccellino ed è previsto il raddoppio del ponte dell'Uccellino stesso, si sta studiando un intervento per una nuova rotatoria all'incrocio con via delle Nazioni a Modena. 12 · n. 4 - febbraio 2017 Sono socie del circolo "La fonte di Ippocrene", fucina di talenti SULLO SCAFFALE Brillano le poetesse della Bassa Tiziana Malagoli e Gabriella Bortoli in un'antologia di voci modenesi Qualche tempo fa è stato pubblicato il libro di poesia “Voci Accanto. Antologia di poeti modenesi” (Edizioni Rossopietra, 208 pagine, 13 euro). Una trentina di autori, uomini e donne, che hanno saputo rivestire di fascino poetico riflessioni, sensazioni o emozioni del loro vivere quotidiano. Sfogliano il libro è una piacevole sorpresa trovare le poesie di due donne della nostra Bassa: Tiziana Malagoli (a destra) e Gabriella Bortoli (sopra) delle quali già conosciamo da tempo diverse raccolte di composizioni poetiche di alto livello. L’una, la medollese Tiziana Malagoli, ha collaborato con il gruppo “Futura” di Milano e con l’Antologia “Non riesco a riempirlo”, si è fatta apprezzare in diversi concorsi di poesia e con la raccolta “Ali di cera” si è guadagnata la notorietà. La sua è una poesia intensa e sofferta, ricca Si cercano volontari Sarò di Gabriella Bortoli Navigherò le tue vene percorrendoti e ti lascerò salpare. Non sarò ancora ma gomena docile che attende il porto in cui sognare. Non gonfierò le tue vele né ti sarò catena, solo il rumore dell’acqua che, desiderosa, lambisce la chiglia sarò MIRANDOLA Mercoledì 1° marzo alle ore 20.30, presso la sala consiliare del municipio di Mirandola (via Giolitti 22), si terrà il seminario formativo gratuito “Volontari cercansi” rivolto alle associazioni dell'Unione dei nove Comuni dell'Area Nord a cura del Centro Servizi Volontariato (Csv). Il seminario formativo è rivolto alle associazioni che vogliono aprirsi all'inserimento di nuovi volontari. Ma per ottenere questo obiettivo, importantissimo per dare di metafore, mai banale. L’altra, la mirandolese Gabriella Bortoli, insegnante di lettere nella scuola media di Mirandola e attrice della Compagnia teatrale “La Zattera”, ha dato alle stampe “Achei”, una straordinaria e moderna rivisitazione di alcuni miti greci. Le due poetesse, amiche tra loro fanno parte del circolo di poesia “La fonte di Ippocrene” di Modena, un’appassionata e stimolante fucina di poesia in cui confluiscono tanti giovani e non che amano la difficile arte del poetare. E dunque due donne unite dallo stesso desiderio di figurare e trasfigurare la realtà con la magia della parola, ma anche due poetesse diverse per stile e scelte di temi, ugualmente efficaci nello svelare se stesse. Mirta Braghiroli LE POESIE continuità al servizio nel tempo, servono alcuni ingredienti fondamentali, che in questo percorso verranno descritti: uno stile accogliente e di ascolto verso il territorio, la disponibilità a imparare facendo, un progetto di ricerca che eviti l'improvvisazione. Il Csv propone un seminario che aiuti a impostare la propria ricerca di volontari per associazioni interessate a mettersi in gioco. Per partecipare al percorso formativo è necessario inviare un'e-mail a [email protected] oppure telefonare al 338/50 65 165 entro il 24 febbraio per segnalare la propria partecipazione. Sarà cura del Csv richiamare gli interessati per confermare l’iscrizione prima dell’avvio del percorso. Bambini di Tiziana Malagoli Stanno lì, in braccio all’asfalto col vestito trasparente di paura ma non temono il freddo temono l’uomo; questa razza obliqua dal dominio infame che ha trovato fortuna dentro l’innocenza. Mani tese di terrore occhi rassegnati alla violenza di chi conosce carezze di pietra. Quando vedo quella fame d’amore il crimine della mia debolezza mi scuote l’anima e dentro piove, per abbandono d’amore. Lotta alle ludopatie MIRANDOLA “Ludopatie e scommesse on line: come contrastarle favorendo un corretto approccio al risparmio” è il titolo della serata che si svolgerà a Mirandola venerdì 24 febbraio, nella sala consiliare del municipio, alle 20.30. L’iniziativa si propone lo scopo di offrire una panoramica sul dilagante fenomeno delle scommesse on line, spesso camuffate dietro a prodotti finanziari con illusorie promesse di veloce e facile arricchimento. Saranno illustrate anche le truffe più ricorrenti ai danni dei risparmiatori e verrà indicato come evitarle. Interverranno Debora Rosciani, giornalista di Radio 24, Luca Barillaro, docente Academy Lseg, Pierangelo Bertoletti, Ausl, distretto di Mirandola, dipartimento Salute Mentale- Dipendenze Patologiche, Enrico Malverti, analista finanziario, Giovanna Zacchi, Bper Banca. Modera Nicola Pozzati, speaker Web Radio 5.9. Introduce la serata Nazzarena Bernardi, presidente dell’associazione “Donne in Centro” che organizza l’appuntamento, patrocinato da Comune di Mirandola, Regione Emilia Romagna, Unione Comuni Modenesi Area Nord, con il supporto di Borsa Italiana. BREVI NUOVO LIBRO SULLE TARGHE DEVOZIONALI “Le Targhe devozionali della Bassa modenese” è il titolo del nuovo volume, edito da Simonetta Calzolari, studiosa impegnata nell'approfondimento della conoscenza dell'arte del territorio. Il libro è dedicato a quanto rimane di queste testimonianze di devozione popolare ancora presenti sui muri delle case della Bassa. Il volume raccoglie 25 schede in cui vengono illustrate altrettante immagini della Madonna col Bambino o Santi, con la spiegazione della relativa iconografia e un repertorio iconografico di riferimento. Il libro è in vendita presso l'ufficio parrocchiale di San Felice sul Panaro al prezzo di 22 euro di cui cinque euro sono devoluti a favore della parrocchia stessa. Per informazioni 349/4642372. CENA SOLIDALE A SAN PROSPERO Sabato 4 marzo si svolgerà a San Prospero una serata con cena a favore dei terremotati del Centro Italia. L’iniziativa è stata organizzata dalla Protezione civile di San Prospero, in collaborazione con la Croce Blu e con l’ente filantropico “Sos – Settore opere sociali dalla parte della società onesta”, fondato dal medico Luigi Castrignanò da sempre impegnato nel sociale. Il ricavato è destinato al Comune di Montegallo (Ap) colpito dal sisma del 24 agosto 2016. La serata ha il patrocinio del Comune e si avvale della collaborazione anche di locale Comitato fiera, San Prospero Siamo Noi – Shopping e comitati genitori scuole di San Prospero. Per informazioni: 347/0923816 (Anna); e –mail [email protected] n. 4 - febbraio 2017 · MIRANDOLA «Sempre disponibile, puntuale e precisa, ci mancherà molto» Addio alla dipendente col sorriso Il ricordo commosso dei colleghi di Patrizia Paltrinieri, scomparsa a 58 anni IL RICORDO/1 «Anche le critiche diventavano occasioni di crescita per tutte» Patrizia Paltrinieri, dopo il sisma, impegnata nei lavori di recupero dei documenti dell'Ufficio di stato civile. Sotto e a destra, con alcune colleghe del nido Ha destato grande commozione la scomparsa di Patrizia Paltrinieri, 58 anni, dipendente del Comune di Mirandola presso i Servizi demografici e di stato civile. In questa pagina pubblichiamo il ricordo di due colleghe, a nome di tutti coloro che l'hanno cono- sciuta e che ne hanno apprezzato le notevoli doti umane e professionali. Dopo diversi anni trascorsi come educatrice nei nidi, Patrizia era passata allo Stato civile. In lei non è mai mancata la voglia di continuare a imparare e la forza di sorridere, anche nelle avversità. Abbiamo cominciato a lavorare insieme io e Patrizia. Ricordo, era il 1977 e com’eravamo giovani e piene di entusiasmo in quegli anni al nido! Era un servizio ancora tutto da costruire e noi avevamo tanta voglia di fare, di lasciare qualcosa di noi nel mondo. Patrizia sorrideva sempre, aveva tanta energia che sapeva trasferire nel lavoro, ai bambini e nei rapporti con le famiglie. Con le colleghe era sempre disponibile, puntuale e precisa, aperta alle critiche che riusciva a trasformare in occasioni di crescita per tutte. E poi i collettivi, i progetti, le feste, le serate con i genitori, il lavoro quotidiano fianco a fianco, costruito con impegno e dedizione perché ci credevamo e tutte insieme lo abbiamo realizzato. Ecco, Patrizia era una di noi e non si possono raccontare tutti i giorni passati insieme, gli aneddoti, le risate, ma anche la stanchezza, i momenti di sconforto, l’aiutarsi a vicenda, sicure di poter contare sempre sulla forza del collettivo. Patrizia era una di noi perché eravamo tutte parte di un gruppo, una traccia che non si cancellerà con la sua assenza. Di lei rimarrà tutto quello che ha fatto o detto, nel cuore dei bambini che ha aiutato a camminare e poi a correre, che ha accompagnato nelle prime scoperte, che ha fatto ridere e ai quali ha insegnato le prime regole, sempre con dolcezza ma con fermezza, perché lei era cosi.. semplice e capace. Rimarrà nel cuore dei genitori che si sono rivolti a lei per le prime difficoltà quotidiane e hanno trovato una persona sensibile e attenta. Rimarrà nel cuore di ognuna di noi e anche se ci ritroviamo smarrite e impreparate di fronte a questo evento, abbiamo la certezza che ci ha lasciate con un grande esempio di forza e di coraggio. Perché Patrizia era proprio così. Patrizia Baraldi 13 IL RICORDO/2 «Donna tenace e appassionata» Appassionata e tenace. Se penso alle parole che possano descrivere Patrizia, queste sono decisamente le prime che mi vengono in mente. Appassionata e tenace. Ho incontrato Patrizia nel 2008, quando siamo diventate colleghe presso l’Ufficio di stato civile del Comune di Mirandola, in cui lavorava già da alcuni anni e quello che da subito mi è piaciuto e colpito di lei è stata la voglia continua di imparare, di rinnovarsi, il sincero interesse e l’impegno che ha sempre mostrato verso il suo lavoro e nell’aiutare al meglio che poteva le persone che a noi si rivolgevano. Patrizia era appassionata perché tutto quello che faceva, lo faceva con vivo interesse e dedizione, sia che si trattasse dei suoi tanti interessi (la musica prima di tutto, ha suonato per anni nella Filarmonica cittadina, passione che ha coltivato per tutta la sua intensa vita, ma anche il tombolo, il ricamo eccetera), sia che si trattasse del suo lavoro. Patrizia era tenace, perché ha sempre affrontato le difficoltà e i problemi che si presentavano come sfide da superare e occasioni di accrescimento. Difficilmente si lasciava scoraggiare e quando si prefissava un obiettivo, metteva tutta se stessa per perseguirlo. La sua forza d’animo era davvero contagiosa ed è stata una delle caratteristiche che le hanno permesso di affrontare quest’ultimo difficile periodo senza perdere il sorriso e l’ironia che la contraddistinguevano. Ha sempre cercato di sdrammatizzare i momenti difficili per far coraggio a se stessa ma anche, e forse soprattutto, a chi le è stato accanto. E’ stata una collega speciale e un’amica di cui sentiremo molto la mancanza, io, i colleghi e le tante persone che in questi anni hanno avuto la fortuna di conoscerla. Teresa Pastore n. 4 - febbraio 2017 · AMBIENTE Prosegue l'impegno della Som a favore dell'ambiente vallivo 15 Due splendidi scatti di Valentina Bergamini Ripartono le attività ornitologiche La Stazione "Il Pettazzurro" ha approntato un ricco calendario di appuntamenti Sono ripartite le attività della Stazione ornitologica modenese “Il Pettazzurro”, meglio nota come Som (vedi pagina a finaco). Si tratta di un’associazione di volontari che da oltre vent’anni effettua ricerche ornitologiche nelle Valli della parte settentrionale della provincia di Modena per conto del Cisniar (Centro italiano studi nidi artificiali). Tra i fiori all’occhiello, frutto di tutte queste attività svolte, c’è l’istituzione delle due Zps (Zone di protezione speciale) realizzate nell’ambito della Rete Natura 2000: Valli mirandolesi e Le Meleghine (Finale Emilia). In questi anni la Som ha portato avanti ricerche sull’avifauna presente grazie alla tecnica dell’inanellamento a scopo scientifico sotto la supervisione di Ispra (Istituto protezione e ricerca ambientale) e censimenti e monitoraggi sotto quella di Asoer (Associazione ornitologi dell’Emilia-Romagna), nonché la realizzazione degli atlanti degli uccelli nidificanti (periodo riproduttivo) e svernanti (presenti dal 1° dicembre al 31 gennaio) per la piattaforma Ornitho.it e di valenza non solo nazionale ma anche paneuropea, di prossima pubblicazione. Per dare alcuni numeri: sono state segnalate 325 specie di uccelli (circa il 60 per cento delle specie presenti in Italia) e le Valli mirandolesi sono considerate tra le top dieci delle zone umide di importanza regionale. Infine da oltre una decina di anni la Stazione ornitologica ospita scolaresche dei Comuni dell’Area Nord in collaborazione con il Ceas La Raganella. La collaborazione tra Ceas La Raganella e Som continua per l’anno scolastico 2016/2017, un progetto pilota interessa, infatti, cinque classi delle scuole medie di Mirandola e tre di Concordia coinvolgendo gli studenti nella ricerca grazie ad una collaborazione tra Som e Università di Palermo: il lavoro in classe si concluderà a metà aprile per poi passare sul campo. A seguito del drastico ridimensionamento dell’attività di inanellamento da parte di Ispra, dal 2015 la Stazione ornitologica ha deciso di continuare con il monitoraggio dell’avifauna e di ripetere le attività di censimento mensili per confrontare i risultati ottenuti da un’analoga esperienza realizzata a inizio degli anni 2000 e di implementare quei cicli di conferenze, a cadenza quindicinale, con lo scopo di conoscenza e valorizzazione del territorio, attività che ha ottenuto il patrocinio del Comune di Mirandola. Lo scopo di questi incontri è quello di rendere partecipe la cittadinanza della mole dei dati raccolti, evitando così che tante informazioni rimanessero per sempre nei taccuini dei ricercatori o al massimo limitate a uno stretto circolo di persone. Queste giornate di approfondimento prevedono conferenze a tema con relatori a invito, corsi di aggiornamento, di riconoscimento, visite guidate e così via. Visto il consenso ricevuto dall’esperienza pilota del 2016, per il 2017 si è deciso di continuare sulla stessa strada e così siamo lieti di fare partecipe i lettori dell’Indicatore del programma del primo semestre (vedi qui a lato), più avanti nel corso dell’anno provvederemo a comunicare il calendario del secondo. Per chi fosse interessato a partecipare forniamo i recapiti ai quali rivolgersi per ottenere ulteriori informazioni oltre che al Ceas La Raganella, si può inviare una mail all’indirizzo [email protected]. Vi aspettiamo I volontari della Som “Il Pettazzurro” LUTTO Addio a Renato Bergamini generoso volontario L’Amministrazione comunale di San Felice si unisce al cordoglio per la scomparsa di Renato Bergamini (al centro nella foto), avvenuta nei giorni scorsi. Conosciuto e stimato protagonista della vita cittadina, grazie al suo infaticabile impegno nel mondo del volontariato e dell’associazionismo, è stato per decenni un punto di riferimento in particolare per la Polisportiva Unione 90, dove ha saputo coinvolgere e trasmettere il suo entusiasmo anche alle nuove generazioni. In stretta collaborazione con il Comune, Bergamini, ex trattorista di cooperativa, ha dato il via e coordinato a lungo l’associazione “Amici del Verde”, esperienza di volontariato cittadino, ancora oggi attiva nella manutenzione di parchi e verde pubblico. «Un cittadino davvero esemplare – così lo ricorda il sindaco Alberto Silvestri – che si è prodigato con tutte le sue forze al servizio della comunità, aiutando e coinvolgendo anche chi si trovava in situazioni problematiche e di fragilità. Il primo pensiero va alla moglie Carmen, alle figlie Ivana e Maria Cristina, alla famiglia, ma tutta San Felice oggi lo saluta commossa, e lo ricorderà con grande affetto e gratitudine». 16 · n. 4 - febbraio 2017 Spettacoli teatrali, incontri e un pranzo al circolo di Confine AREA NORD BREVI Spi, un marzo tra donne e lavoro UN ORIGINALE GUFO DISCO ORARIO Sono numerose le iniziative che lo Spi Cgil ha programmato in marzo nell’Area Nord. Primo appuntamento domenica 5 marzo con un pranzo al circolo Arci di Confine, alle 12, in occasione della Festa della Donna (per informazioni e iscrizioni telefonare allo Spi 0535/22014). Mercoledì 8 marzo a Mirandola, presso il Circolo Brunatti, si svolgerà alle 15.30 lo spettacolo teatrale UN RICORDO DELLA GEL FRANCO CALEFFI Il sindacato pensionati della Cgil propone un mese ricco di appuntamenti “Figlia di tre madri” che racconta le vite di tre delle ventuno donne elette all’Assemblea Costituente nel 1946: le torinesi Teresa Noce, Rita Montagnana, Angiola Minella. Giovedì 9 marzo a Finale Emilia, presso il Maf, ore 14.30, lo Spi Cgil ha organizzato un incontro sul tema: “Lavoro legale: dal patto per il lavoro al Testo unico regionale su appalti e legalità”. Sempre giovedì 9 marzo, a Medol- SOLIDARIETÀ Gli amici del Balsamico si mobilitano per il Centro Italia Gli amici del Balsamico in collaborazione con la Consorteria dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Spilamberto appoggiano il progetto del Comitato “Cavezzo Solidale” in collaborazione con il Comune di Cavezzo nella raccolta fondi per il Comune di Arquata del Tronto (Ascoli Piceno). Aderendo al progetto con un contributo di cinque euro si riceverà un magnete raffigurante il logo della Consorteria. Il Comitato “Cavezzo solidale”, il 16 ottobre 2016 ha consegnato 19.551 euro raccolti in occasione di altre iniziative benefiche gestite sul territorio. A oggi il centro di Arquata è inaccessibile in quanto zona rossa, frazioni come Pescara del Tronto sono completamente devastate, rase al suolo. Gli obiettivi che sono stati individuati dopo gli ultimi eventi sono relativi all'assistenza della popolazione, con particolare attenzione per soggetti la, ci sarà in biblioteca uno spettacolo di lettura con inizio alle 20.30. Infine mercoledì 22 marzo, a San Felice, presso il Pala Round Table, ore 21, conclude le iniziative di marzo dello Spi Cgil uno spettacolo contro la violenza alle donne. Spi-Cgil continua dunque a proporre, in tutta la Bassa, attività che fanno trascorrere momenti lieti ma anche a far riflettere su temi di attualità. più bisognosi come anziani e minori. Il magnete sarà a disposizione presso: Museo dell'Aceto Balsamico Tradizionale di Modena via Roncati, 28 Spilamberto (telefono 059/781614); rosticceria Tiziana, viale Amendola, 25 Modena (telefono 059/355184); Franco Ghelfi srl mercati settimanali San Felice sul Panaro, Bondeno di Ferrara, Cavezzo, Sant'Agata Bolognese, Soliera, telefono 347/2482600. Si ringraziano tutti coloro che hanno contribuito alla realizzazione del progetto e chi con generosità vorrà sostenere l'iniziativa. MIRANDOLA Pc, un corso per recuperarli Social Point, servizio di inclusione sociale del Dipartimento di Salute Mentale-Dp, in collaborazione con Circolo Aquaragia di Mirandola e Ingegneri Senza Frontiere-Ferrara, propone il corso tRiciclo Pc. La finalità del corso è il recupero, ricondizionamento e riutilizzo del materiale informatico dismesso da società, enti o privati perché considerato “obsoleto”, ma in realtà utilissimo ad associazioni, scuole, famiglie. Il corso vuole formare all'utilizzo di base del computer, attraverso sistemi operativi alternativi, come ad esempio Linux di cui si prevede l'insegnamento. Il laboratorio, che si svolgerà a Mirandola, inizierà giovedì 2 marzo per otto giovedì a cadenza quindicinale dalle ore 18 alle ore 20, presso la casetta di legno adiacente al Circolo Aquaragia (via Pietri, 15). Per info e iscrizioni: e-mail [email protected], tel. 059/212003, Facebook: SocialPointModena N o n no Silvano Vergnani, il poliedrico artista del cartone riciclato, colpisce ancora. Stavolta ha realizzato per i venti alunni della terza elementare di San Martino Spino un simpatico disco orario a forma di gufo. L’originalissimo oggetto ha avuto tanto successo che oltre ai bambini, lo hanno voluto anche i genitori, prontamente accontentati da Nonno Silvano che ha creato altri 30 “gufi- orari”per i più grandi, giusto per evitare liti familiari per il possesso dell’insolito disco orario. A un anno di distanza dalla sua scomparsa, avvenuta il 15 febbraio 2016, i famigliari di Franco Caleffi (foto) e le guardie ecologiche di Legambiente (gel), associazione di cui era volontario, lo ricordano con immutato affetto. Caleffi, che era nato il 20 settembre 1936, era una gel da sette anni e aveva operato, in stretta collaborazione con il Comune di Mirandola, per salvaguardare l’ambiente del nostro territorio, in particolare nei settori caccia e pesca. «Era una persona molto seria e preparata, che ci manca molto», dicono i colleghi volontari. L’Amministrazione comunale si associa al ricordo dei familiari e delle gel. n. 4 - febbraio 2017 · MIRANDOLA L'insegnante: «Ricordo il suo primo giorno di scuola» VISTI PER VOI Fabio, nuova stella della danza di Sergio Piccinini Polvere e pallottole Il 19enne Rinieri, scoperto da Maria Armanini, oggi balla ad Amsterdam A volte i sogni diventato realtà, anche quelli all’apparenza più irrealizzabili. Ne sa qualcosa il mirandolese Fabio Rinieri, 19 anni. Fabio oggi è riuscito a coronare il suo desiderio di vivere di danza, Un giovanissimo Fabio Rinieri con Maria Armanini diventando ballerino dell’Het Nationale Ballet di Amsapevamo che avevamo iniziato un nuovo sterdam, passando prima per la scuola cammino insieme, almeno per un tratto di ballo della Scala di Milano. Fabio di strada. Le bambine lo accolgono un è stato “scoperto” dall’insegnante di po’ stupite ma ben disposte verso di lui. danza Maria Armanini che ne ha asseFinite le dovute presentazioni si riprende condato il grande talento. Ecco come il lavoro alla sbarra. Dopo il primo “tenMaria Armanini, per l’Indicatore, ha du”, ci sarebbe voluto un cieco per non raccontato quell’incontro. accorgersi che Fabio era eccezionalmente dotato per la danza. I suoi movimenti I figli a scuola… ecco il meritato fluivano come se li avesse sempre esemomento del caffè in pace, da sola. guiti, nessuno sforzo, nessuna tensione. Un’altra giornata stava cominciando ma Quando, in un momento di pausa della non sapevo che sarebbe stata speciale lezione, esegue per gioco “dei manege” e avrebbe cambiato due vite. Dopo una (giri su se stessi seguendo una traiettoria mattina come le altre, arriva il momento circolare) e per di più a sinistra, non di andare a scuola di danza. Controllo ebbi più dubbi. Provai una grande gioia cd, appunti, inforco la bici e con il mio e nel contempo ero consapevole della inseparabile borsone, dopo cinque minuti responsabilità che mi prendevo. Quando, sono arrivata. Apro la scuola, controllo che finita la lezione, sua madre lo venne a tutto sia a posto, la temperatura, le sbarre, prendere le dissi subito che Fabio aveva il tavolino, il cd e il registratore. Sembra un talento naturale straordinario. Quei tre strano, ma pur non essendo ancora decreanni trascorsi con me lo entusiasmarono pita, all’epoca si usava il lettore cd. Fuori, ancora di più: aveva scoperto che oltre alla nel chiosco, sul prato le bambine si ringrande fatica, le soddisfazioni sono tante corrono. Scoccata l’ora, inizia la lezione e che ci si diverte davvero. Nel frattempo delle allieve più piccole. Con il frastuono con i suoi genitori accennai a un eventuale della musica non sento bussare alla porta: cambio in una scuola professionale. Fu si affaccia con aria timida una nonna e mi scelta, per motivi di professionalità e avverte che c’è una signora che vorrebbe vicinanza, la scuola di balletto classico parlare con me. Normalmente la lezione Liliana Cosi e Marinel Stefanescu di non dovrebbe essere interrotta, ma questa Reggio Emilia. Portai Fabio a conoscere volta una vocina mi diceva dentro: «AcLiliana e anche lei fu dello stesso parere: cetta di sentire che cosa ha da dire questa avevamo in mano un diamante. Fabio ed mamma». Entra una bella signora, dal io ci “separammo” con la stessa tristezza piglio sicuro. Si scusa per avere interrotto nel cuore. Nei primi tre anni di studio, la lezione, ma anche per lei il tempo è poco un’estate, Fabio fece uno stage, dove lo e ha riservato dieci minuti per parlare con notò il direttore della scuola di ballo della me. Mi racconta che ha un figlio di sette Scala di Milano. Tempestò sua madre anni che vuole provare la disciplina della di e- mail e telefonate per convincerla a danza e che ha scelto la mia scuola perché iscrivere il figlio nella sua scuola. Dopo un è una delle più conosciute. Intanto che anno e varie valutazioni, la mamma cedetchiacchieriamo, si vede spuntare dietro te e Fabio partì per l’avventura di Milano. una colonna una testolina per poi subito Subito gli affidarono le parti principali. ritirarsi. Poi riuscire una gamba e poi, «Ora, conclusi gli studi – ha raccontato quando la mamma lo chiama, corre da Fabio – lavoro all’Het Nationale Ballet lei. «Fabio questa è Maria, la tua nuova di Amsterdam. Le giornate sono piene maestra di danza». «Ciao Fabio – gli dico come al solito, mi trovo bene con i ragazzi – avevo giusto bisogno di una persona che della compagnia e il maitre de ballet». mi aiutasse alle musiche sai, accendere, La tua vita sembra una bella fiaba e io spegnere quando le bambine sbagliano». non ti auguro fama, successo o denaro, ti Convinto da questo suo nuovo ruolo, si auguro solo di essere felice qualsiasi cosa volta verso la mamma, la saluta con la tu faccia. Con tutto il mio cuore. mano e l’altra la dà a me. Entrambi non Maria 17 FABIO RINIERI «L'imprevisto è in agguato ma sul palco... nervi d'acciaio» «Quando si prepara uno spettacolo ci sono giorni interi a volte settimane di prove e preparazione. Tutto viene verificato nei minimi dettagli, ma si sa… lo spettacolo è in diretta e gli inconvenienti sono sempre dietro l’angolo. Ero ancora un allievo dell’Accademia del Teatro alla Scala. Si portava in scena lo spettacolo dell’Accademia al Teatro Regio di Parma e per la prima volta mi avevano assegnato un ruolo importante. Ero molto contento ma sentivo anche una grande responsabilità. Tutti si aspettavano molto da me, soprattutto il direttore dell’Accademia. In quelle occasioni ti giochi la sua fiducia e in qualche modo anche il percorso di ballerino, se sbagli qualcosa potresti non avere altre occasioni simili. Durante lo spettacolo avevo un cambio di costume che dovevo fare in tempi rapidissimi… non potevo permettermi di perdere tempo. Lo spettacolo iniziò. Dentro di me paura e adrenalina erano a mille! Entrare in palcoscenico fu una delle sensazioni più eccitanti che mai avessi provato. Eseguo la mia variazione… tutto bene. Sono soddisfatto. Esco dietro le quinte e mi precipito nel camerino. Avevo pochissimo tempo. Finalmente indosso il nuovo costume, mancano solo le scarpette. Ero sicuro fossero nel mio zaino, sopra a tutte le altre cose, ben visibili. E invece non ci sono! Panico totale. È molto difficile in quei momenti mantenere la lucidità. Quelle scarpette erano state colorate in abbinamento al mio costume di scena, non potevo sostituirle con altre scarpette bianche, il contrasto sarebbe stato troppo evidente e il pubblico se ne sarebbe accorto. Mi occorrevano quelle scarpette e solo quelle. Il panico cominciò a trasformarsi in disperazione, ero paralizzato. Cominciai a invocare aiuto e tutti si precipitarono in camerino. Già sentivo che dal palco mi chiamavano. La costumista, ormai nel panico pure lei, prese il mio zaino e con uno strattone ruppe parte delle cuciture e lo capovolse per fare uscire tutto. Finalmente da una piega della fodera uscirono le mie scarpette. Me le infilai di corsa mentre raggiungevo la scena. Il cuore andava a mille per l’agitazione. In una frazione di secondo riuscii a riprendere tutta la concentrazione e la calma necessarie per proseguire il mio balletto. Andò tutto bene. La costumista ancora oggi quando mi vede sospira, sorride e dice: Fabio Rinieri oggi «Fabio, io ho una certa età e quel giorno ho rischiato l’infarto!». Anche per me è stata una brutta esperienza. Ora quando preparo i miei costumi di scena controllo molte volte che sia tutto in ordine. In un’altra occasione al Teatro Strehler di Milano mi avevano assegnato un ruolo importante e piuttosto complicato tecnicamente. Quel giorno dovevo indossare un costume molto attillato che si chiudeva solo con una lampo sulla schiena. Un’ora prima dello spettacolo inizia come sempre il mio riscaldamento. In quell’occasione in Teatro c’erano dei cameraman intenti a fare alcune riprese per il film documentario: “Il tempio delle meraviglie: Teatro alla Scala”. Mancavano appena cinque minuti alla mia entrata in scena, ma proprio in quel momento erano iniziate le riprese su di me. Che fare? Non potevo andarmene proprio in quel momento! Cominciavo già ad agitarmi perché da lì a poco sarebbe iniziato lo spettacolo. Decisi comunque di aspettare finché le riprese non si fossero spostate su altri ballerini. Quindi corsi via. Ero in ritardo, mi infilai velocemente il mio costume ma quando tentati di chiudere la lampo questa si ruppe. Non c’era più tempo per cambiare il costume o chiedere aiuto alle sarte! Non avevo scelta. Entrai in scena con un costume completamente aperto dalle spalle fino al fondo schiena. Vidi negli occhi del direttore e degli insegnanti seduti in platea lo sgomento. Cercai di ballare con la maggior disinvoltura possibile e con un sorriso stampato in viso, ma ero veramente molto imbarazzato. Mi ricorderò di questo episodio per tutta la vita. Ora a distanza di tempo, se ci penso, sorrido». Per chiudere un'ipoteca sulla proprietà della defunta madre, i fratelli Toby e Tanner Howard (Chris Pine e Ben Foster) compiono una serie di rapine in alcune piccole banche. Due i Texas Ranger che si mettono sulle loro tracce: Marcus Hamilton (Jeff Bridges), un anziano prossimo alla pensione, e Alberto Parker (Gil Birmingham), un mezzosangue. Il west(ern) non è morto, in Texas legge e ordine devono ancora radicarsi e gli “indiani” esistono ancora. Solo non si tratta dei nativi. In questo caso gli emarginati dediti alle scorrerie sono proprio i protagonisti, due bianchi messi in ginocchio dalle banche, le stesse che il Ranger Parker paragona agli yankee vissuti 150 anni fa. Come gli americani nell’800 infatti, oggigiorno gli istituti bancari sono i nuovi colonizzatori dell'occidente. La trama del film è semplice e vecchia quanto il genere, a fare la differenza è proprio l'analogia tra i due rapinatori e i pellerossa. Come a dire che in duecento anni poco sembra essere cambiato. Hell or high water è anche, soprattutto nella seconda parte, un ottimo meccanismo di tensione, un dramma su ruote in cui si respira aria di cinema dall'inizio alla fine, con echi di Sam Peckinpah, Arthur Penn e il Polonski di Ucciderò Willie Kid. Opportune le attenzioni che il film ha ottenuto dalla critica, specialmente oltreoceano. Si tratta del primo lungometraggio nominato all'Oscar che in Italia è stato distribuito su Netflix anziché nel circuito delle sale. Menzione speciale per Ben Foster, scapestrato come al solito, mentre Chris Pine, che in questo ruolo condivide una certa somiglianza con il Brad Pitt dei tempi che furono, se la cava egregiamente. Non si tratta di un capolavoro, non gridiamo al miracolo, ma chi ama il genere non può perderselo. Mentre chi non lo ama farebbe bene a dargli comunque un'occhiata. Hell or high water Regia: David Mackenzie. Con: Chris Pine, Ben Foster, Jeff Bridges, Gil Birmingham, Katy Mixon. Usa, 2016, drammatico, colore, 102 min. n. 4 - febbraio 2017 · Il suo cortometraggio horror parla dell'influenza dei social CINEMA Manicardi, tanti like al debutto 19 Giulio Manicardi. A sinistra la locandina della sua opera prima Il giovane regista concordiese ha fatto incetta di premi in vari festival Si intitola “Like” il cortometraggio horror, che ha fatto incetta di premi in vari festival, scritto e diretto dal giovane regista concordiese Giulio Manicardi che abbiamo incontrato. Chi è Giulio Manicardi? Ci Racconti brevemente come e quando è nata la sua passione per il cinema e come è arrivato all'ideazione di “Like”. «Credo che tutto sia iniziato divorando i film del video noleggio sotto casa. Negli anni ho poi coltivato la forte passione nell’ottica (e nella speranza) di poterla trasformare in un lavoro vero e proprio. Ho frequentato la sezione Cinema del Dams di Bologna e dopo lo studio e la laurea ho iniziato a muovermi sui primi set. Il miglior modo per imparare a fare un film è farne uno. Da tempo volevo dedicarmi a un progetto completamente mio. Così, messomi a tavolino, ho cercato quella che poteva essere la storia più interessante da poter raccontare, quella che maggiormente sentivo “mia”, ma che al contempo fosse a portata di budget, risorse e mezzi. L’idea fondamentalmente nasce da due esigenze: una personale di voler raccontare qualcosa sul lato oscuro delle rete e dei social; e un’ esigenza di spettatore nel sentire la mancanza sugli schermi di una determinata visione, di un determinato film, e decidere così di realizzarlo in prima persona». “Like” è un cortometraggio di genere horror, di che cosa parla? «Affronta il tema dell’influenza che la rete e i social hanno sulle nostre vite e sulla morte. Questo attraverso la storia di un misterioso serial killer che conduce un macabro show in cui processa le proprie vittime in diretta streaming, lasciando il giudizio finale nelle mani del pubblico della rete che lo esprime con i propri “Like”. Ho sempre avuto una predilezione per il CONCORDIA Donato diploma di un farmacista Il docente concordiese Disma Mantovani ci ha segnalato questa storica litografia di un diploma di socio fondatore del Collegio farmaceutico italiano conferito, il 9 ottobre del 1872, al farmacista di Concordia Augusto Mari. Il diploma era conservato dall’antica famiglia Mari ed è stato donato dalle sorelle Emma e Anna Mari al Comune di Concordia. Il Collegio farmaceutico italiano si era costituito nel Palazzo “Della Gran Guardia in Verona” il 27 marzo 1871. genere horror». Giulio Manicardi ha una risposta alle domande provocatorie che il corto fa scaturire? È corretto diventare giudici se si assiste a un'ingiustizia? E quanto permettiamo ai social di influire sulle nostre vite e sulle nostre decisioni? «Credo che il cinema debba portare a riflettere, sollevare domande, scandalizzare se occorre. Soprattutto l’horror, che da sempre funge da specchio impietoso della società e delle sue paure. Paure contemporanee che ci vedono cercare consenso nella rete, sui social: dall’approvazione di un nuovo taglio di capelli alla giustificazione di un gesto efferato. Un Like uguale a un consenso. Semplice, distaccato, apparentemente innocente». “Like” è davvero interessante, sia per quello che vuole esprimere ma anche per le scenografie, le musiche, la sceneggiatura. Anche la voce del killer, doppiata da Aldo Stella, è uno di quei dettagli che contribuiscono alla sua riuscita. Ci presenti il suo team, come ha influito sul suo lavoro? «Conobbi Aldo Stella un paio di anni fa. Ci presentò un amico comune e restammo in contatto. Già dalla prima stesura di “Like” immaginavo che il personaggio del killer avesse la sua voce: una voce “cartoonesca”, ambigua, riconducibile a un cartone animato. Non conoscevo personalmente il resto della troupe se non per i loro lavori e proprio per questi li scelsi. Intuivo che ognuno poteva portare il proprio contributo alla riuscita del corto e così è stato. I film non si fanno da soli. Senza l’interpretazione di Antonio Pauletta, la fotografia di Daniele Quadrelli, gli effetti di Francesco Di Santo, le musiche di Hank Zamar, il montaggio di Domenico Guidetti non credo che “Like” avrebbe avuto questo risultato». Il corto è davvero un'ottima opera prima e ha vinto meritatamente diversi premi, tra cui il Drago d’Oro al Ferrara Film Festival e come miglior cortometraggio italiano al Torino Comics Horror Fest 2016 e ha avuto varie selezioni in festival internazionali. Continuerà a presentarlo ad altri concorsi o si sta già concentrando su altri progetti? «Si, ho ancora davanti un anno di festival. Sto inoltre cercando un canale distributivo per il corto. Nel frattempo sto lavorando a un paio di nuovi progetti, uno dei quali sulla scia di “Like”». Dove, o quando, chi è interessato ai suoi lavori può trovarli o tenersi aggiornato sulla sua attività? «Cercherò di organizzare un paio di proiezioni, in modo da poterlo mostrare a tutti quelli che volessero vederlo. Nel frattempo il corto ha una pagina Facebook: Likeshortmovie, contenente news e novità sul percorso nei festival. Chi volesse restare aggiornato può dare il proprio Like». MIRANDOLA Corsi di informatica Ripartono a Mirandola i corsi base e avanzato di informatica, in collaborazione tra Auser, Circolo culturale Aquaragia e istituto Luosi. Dall’accensione del computer alla navigazione in internet, verranno insegnati i concetti base utili a potersi destreggiare con la tecnologia informatica attuale. Un importante sguardo sarà rivolto anche ai più diffusi social forum come Facebook e Twitter e agli utili strumenti di comunicazione come posta elettronica e Skype. Nel corso avanzato invece sarà spiegato il funzionamento dei principali programmi del pacchetto Office (Word, Excell, Power Point). I due corsi saranno sviluppati su sei lezioni di due ore ciascuna, con frequenza bi-settimanale (lunedì e giovedì) nei mesi di marzo e aprile, presso il laboratorio informatico dell’istituto Luosi di Mirandola. Inoltre, grazie alla collaborazione con l’Ausl, sarà introdotto il Fascicolo Sanitario Elettronico e i partecipanti potranno eseguire l’iscrizione al servizio grazie all’aiuto di un incaricato dell’azienda che ne illustrerà anche il funzionamento. Per informazioni, costi e iscrizioni, telefonare allo 0535/23274. n. 4 - febbraio 2017 · EDUCAZIONE Completamente gratuiti e aperti a tutte le famiglie di Mirandola Al via nuovi laboratori per i bimbi A marzo ripartono gli appuntamenti pomeridiani per piccoli dai 12 ai 36 mesi 21 BREVI ASPIRANTI VOLONTARI DEL SOCCORSO La Croce Blu di Camposanto organizza un corso per aspiranti volontari del soccorso e volontari dei servizi sociali. Il corso inizierà lunedì 27 febbraio, alle 20.30, in sala Ariston. Per iscriversi o avere informazioni e iscrizioni: Croce Blu Camposanto, telefono 0535/87777 oppure e - mail croceblucamposanto@ gmail.com CONCORDIA CERCA EDUCATORI A marzo ripartiranno i “Laboratori pomeridiani bambini e genitori” rivolti alle famiglie di Mirandola con bambini di età dai 12 ai 36 mesi. Ampliare la proposta educativa peculiare del nido, renderla praticabile anche a quei bambini e genitori che ora non utilizzano il servizio, è l’obiettivo che si persegue. I laboratori, in collaborazione tra assessorato alla Promozione della Persona e Cooperativa Gulliver, sono ormai rodati; riscontrano sempre grande interesse e apprezzamento da parte dei genitori e curiosità e gioia dei bambini. Intercettano certamente bisogni di socializzazione, di dialogo tra le famiglie sulle loro prime esperienze come genitori, ma soprattutto d’incontro con un contesto competente nella crescita di bimbi piccoli. Qual è la situazione generale? Tra il 2011 e il 2015 il volto dei servizi educativi in Emilia Romagna è profondamente cambiato: in quattro anni i servizi sono passati da 1.233 a 1.199 (-2,8 per cento); i posti sono diminuiti da 40.820 a 40.165 (-1,6 per cento). Soprattutto, però, i bambini iscritti sono passati da 36.638 a 32.532 (-11,2 per cento). La frenata delle iscrizioni ai nidi ha a che fare sia con il calo della natalità, sia con l’impoverimento delle famiglie negli anni della crisi: sono sempre meno i bimbi da iscrivere al nido e le famiglie che fanno figli hanno meno capacità reddituale per permettersi il nido. Il calo di domande è stato significativo anche a Mirandola. Il dato ricalca quanto si sta verificando in ambito nazionale e in particolare nella nostra regione. Il proposito del Comune è di esaminare la realtà locale per poter attuare politiche e interventi che facilitino le famiglie, in una società fluida, nell’incertezza del lavoro, ad accedere ai servizi alla prima infanzia. Per ora l’informazione che deve giungere a tutti è la GLI INCONTRI Si inizia il 15 marzo con un regalino per papà Quando: mercoledì 15 marzo “Un regalino per papà” dalle 16.30 alle 18; lunedì 27 marzo “Pastella colorata” dalle 16.30 alle 18; lunedì 10 aprile “Tempere, spugne, rulli” dalle 16.30 alle 18; mercoledì 26 aprile “Suggestioni” dalle 16.30 alle 18. Il numero massimo previsto per disponibilità di posti nei nidi di Mirandola, in questo periodo dell’anno, a differenza di tutti gli anni precedenti. I laboratori sono completamente gratuiti e aperti a tutte le famiglie di Mirandola, si svolgo- ogni laboratorio è di 16 bambini. Per ragioni organizzative non sarà possibile accogliere altri bambini oltre il numero stabilito. E’ necessaria l’iscrizione presso l'Ufficio nidi, municipio di via Giolitti, 22 telefono 0535/29773 o tramite e -mail a lisa.camponogara@comune. mirandola.mo.it. no presso il “Nido della Civetta” di via Gobetti 2. E’ necessaria l’iscrizione presso l’Ufficio nidi del Comune di Mirandola 0535/29773 www.comune.mirandola. mo.it. Worldchild, l'associazione che gestisce i centri estivi a Concordia, ricerca educatori e coordinatori per i centri estivi dedicati ai bambini che frequentano la scuola dell'infanzia e la scuola primaria e che si terranno anche a Concordia durante le vacanze estive. Oltre a un'opportunità di occupazione estiva, Worldchild offre agli studenti la possibilità di trasformare le ore di lavoro in crediti formativi o tirocinio universitario. I ragazzi e gli studenti interessati a svolgere questa attività possono chiedere ulteriori informazioni contattando Worldchild (www.worldchild. it) al numero 059/4558921 e inviare il proprio curriculum scrivendo a info@ worldchild.it. VINCE 100 MILA EURO AD "AFFARI TUOI" Lucio Morselli, 44 enne originario di Camposanto ma residente a Vallalta di Concordia con la moglie e i due figli, lo scorso 14 febbraio ha vinto 100 mila euro in gettoni d’oro nel corso del programma “Affari Tuoi” che va in onda su Rai Uno alle 20.40. L’uomo, tecnico del gas di Cpl in contratto di solidarietà, ha detto che utilizzerà la somma per estinguere il mutuo e pagare gli studi ai figli. n. 4 - febbraio 2017 · 23 Venerdì 3 marzo sarà proiettato il film "Orgoglio e pregiudizio" MIRANDOLA Prosegue la rassegna su Jane Austen Tre nuovi incontri sulla celebre scrittrice nel bicentenario della scomparsa “Jane Austen (1775-1817). Ritratto della scrittrice nel bicentenario della morte” è il titolo della rassegna di quattro appuntamenti in corso di svolgimento a Mirandola, presso l’Aula Magna “Rita Levi Montalcini”. Dopo il primo incontro dello scorso 16 febbraio, la rassegna prosegue venerdì 3 marzo, alle 21, con la pro- iezione del film “Orgoglio e pregiudizio” (2005) del regista Joe Wright. Venerdì 17 marzo, sempre alle 21, si potrà assistere alla proiezione del film di Patricia Rozema “Mansfield Park” (1999). Venerdì 24 marzo, ultimo incontro della rassegna, alle 18, con Serena Baiesi, docente di Letteratura Inglese presso l’Università di Bologna, SULLO SCAFFALE che parlerà di: “Jane Austen e la narrativa inglese romantica tra guerre, rivoluzioni e schiavitù”. Verranno rilasciati attestati di partecipazione agli insegnanti che ne faranno richiesta. Organizzano Comune di Mirandola e biblioteca “Garin”. Per informazioni: Ufficio cultura del Comune di Mirandola, telefono 0535/29624 – 29782. SAN FELICE A volo d'airone su Finale Primavera con il libro di Maria Pia Balboni a teatro Il nuovo libro di Maria Pia Balboni, “A volo d'airone. La terra del Finale nella grande mappa seicentesca di Giovanni Battista Mirandelli” sarà presentato dall'autrice e dall'architetto Gherardo Braida, sabato 25 febbraio a Finale, alle ore 16 presso la sala conferenze del Carc di via Comunale Rovere 31/E. Il lusinghiero successo riscosso da “Sotto i ponti e per canali”, ha invogliato l'autrice a far conoscere in modo più dettagliato la grande mappa del territorio finalese disegnata nel 1606 da Giovanni Battista Mirandelli, della quale erano stati riprodotti nel precedente album alcuni particolari, fotografati mentre il suo restauro era ancora in corso presso l'Archivio di Stato di Modena. Si tratta di una mappa unica nel suo genere, sia per le dimensioni (cm. 238,5 di larghezza e cm. 181,5 di altezza), sia per la precisa rappresentazione topografica del territorio finalese che comprende, oltre alle strade, ai corsi d'acqua e a molti toponimi ancor oggi esistenti, tutti i suoi antichi edifici storici e civili; una rappresentazione singolarmente arricchita da dettagli pittorici e antropologici di grande interesse, quali il lavoro dei contadini nei campi, i vari tipi di caccia praticati quattro secoli fa, il bestiame e gli uccelli che popolavano il territorio. Oggi, a restauro ultimato grazie alla sponsorizzazione dell'Istituto di studi storici italiani di Kansai (Giappone) e del Rotary Club di Mirandola, la mappa ha recuperato gran parte dei suoi colori originari e risulta assai più leggibile e godibile, nonostante i guasti operati dal tempo. Il volume, edito da Tipografia Baraldini, è stato promosso dall'Associazione Alma Finalis e realizzato con il contributo della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola e il patrocinio dell'Amministrazione comunale di Finale Emilia. L'incontro è aperto a tutta la cittadinanza. “Primavera a teatro” è il titolo della rassegna di quattro spettacoli che si svolgerà a San Felice, tra marzo e maggio, presso l’auditorium comunale. Si comincia domenica 5 marzo, alle 18, con “Svergognata” di e con Antonella Questa (foto), regia di Francesco Brandi. Sabato 1° aprile, alle 21, sarà la volta di “Interni di famiglia” regia e drammaturgia di Matteo Pederzoli e Chiara Cantiello. Domenica 23 aprile andrà in scena, ore 18, “Diario di provincia” di e con Oscar De Summa. Chiude la rassegna, sabato 13 maggio alle 21, “Anna Cappelli” di Annibale Ruccello, regia di Matteo Pederzoli. Organizza l’associazione “La dodicesima luna” con la collaborazione del Comune di San Felice. Ingresso gratuito agli spettacoli con offerta libera per sostenere l’associazione. Per maggiori informazioni: [email protected] L'immagine della rassegna mirandolese MIRANDOLA Libro su Chiesa e Convento di San Francesco Giovedì 2 marzo a Mirandola, presso il Foyer del Teatro Nuovo, alle 18, sarà presentato il libro di Mauro Calzolari “La Chiesa e il Convento di San Francesco di Mirandola” (edito dal Gruppo Studi Bassa Modenese). Gian Luca Tusini dell’Università di Bologna dialogherà con l’autore. L’iniziativa è organizzata da Gruppo Studi Bassa Modenese, Comune di Mirandola, associazione “La Nostra Mirandola”, con la collaborazione della Fondazione Cassa di Risparmio di Mirandola. Per informazioni rivolgersi all’Ufficio cultura del Comune in via Giolitti, 22, telefono: 0535/29782-29624; e- mail: [email protected]. mo.it. Il volume raccoglie i risultati della seconda fase di un progetto di studio storico, articolato in tre libri, sulle fabbriche ecclesiali di Mirandola e del suo territorio dal tardo Medioevo al 2012, anno in cui il sisma ha compromesso la normale fruibilità degli edifici aperti al culto, che ora stanno attendendo l'attuazione di interventi di recupero e di restauro. Nello specifico, il libro è dedicato alla Chiesa e al Convento di San Francesco. Si tratta di un polo religioso che da almeno sette secoli caratterizza un intero quartiere urbano e che oggi, nonostante i cambiamenti avvenuti, si impone come un complesso monumentale di rilievo e un luogo delle memorie cittadine. Un'ampia parte del volume è riservata alla trascrizione di diversi documenti inediti. MIRANDOLA Computer e Romanticismo: nuovi corsi all'Università Partiranno venerdì 3 marzo due nuovi corsi dell’Università dell’Età Libera di Mirandola, che si svolgeranno presso la scuola media “Montanari” (via Nuvolari, 4). Il primo (dalle ore 15 alle 16.30) è un corso base per imparare a usare in modo autonomo un computer e le sue principali applicazioni. Docente sarà Marco Maini. Le lezioni si svolgeranno tutti e cinque i venerdì di marzo. Il secondo corso (ore 16.30) tratterà del Romanticismo. Quattro le lezioni previste (dopo il 3, il 10, 17 e 24 marzo), a cura del docente Lorenzo Tinti: “Le radici del Romanticismo”, “La spiritualità e lo stato d’animo romantico”, “Estetiche e poetiche del Romanticismo” e “La cultura romantica”. Info e iscrizioni: 347/6861847. n. 4 - febbraio 2017 · In programma sfilata dei carri, trenino, truccabimbi e gastronomia FINALE EMILIA Ultima data per il Carnevale finalese Si conclude domenica 26 febbraio la 41esima edizione della kermesse Si svolgerà domenica 26 febbraio l'ultimo appuntamento con la 41esima edizione del Carnevale dei Bambini di Finale Emilia. In programma, oltre alla sfilata dei carri, anche gruppi folcloristici, trenino per i più piccoli, truccabimbi e palloncini, bancarelle e stand gastronomici con specialità MIRANDOLA Bibliografia e mostra sui conflitti del Novecento Grazie a una nuova legge (Legge regionale numero 3, del 3 marzo 2016, “Memoria del Novecento. Promozione e sostegno alle attività di valorizzazione della storia del Novecento in Emilia - Romagna”), la Regione ha reso ancor più evidente l’impegno nella promozione e nel sostegno delle attività di conservazione, ricerca e divulgazione, didattica e formazione, mirate a mantenere viva, rinnovare, approfondire e divulgare la memoria degli avvenimenti e della storia del secolo scorso, elemento di rilevante valore sociale, educativo e formativo della comunità regionale, per la sua coesione sociale e la creazione di una memoria collettiva e di un’identità comune nazionale ed europea. Con i relativi contributi ottenuti, l’associazione culturale Hamelin di Bologna ha strutturato e pubblicizzato una bibliografia tematica accompagnata da una mostra di oltre 200 titoli per ragazzi, recuperati dalle bibliotecarie di Mirandola tra il patrimonio della biblioteca locale e quello delle altre del sistema dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Scopo dell’iniziativa era suggerire e mettere a disposizione degli studenti, del corpo docente, di appassionati e ricercatori, una ricca e valida produzione editoriale specifica sui conflitti del Novecento, da avvicinare ai grandi classici su cui si fonda e si rinnova il nostro immaginario, da Lussu (sopra) a Remarque (sotto), da Levi a Rigoni Stern, risalendo dall’inizio del secolo ai conflitti più recenti. Per questo è stato scelto come titolo “Fuori fuoco”, prendendolo in prestito dallo splendido romanzo, recente Premio Strega Ragazzi, di Chiara Carminati, in dicembre ospite a Mirandola, sulla Grande Guerra. Questi strumenti ed esperienze, assieme ai tanti laboratori per le classi, sono una sezione speciale del progetto nazionale di promozione culturale per adolescenti Xanadu (si veda l’articolo sullo scorso numero dell’Indicatore) e hanno un prolungamento sul sito www.progettoxanadu.it. La mostra è stata anche pubblicizzata sul sito del Miur www. libriamociascuola.it e sulla relativa pagina Facebook. finalesi. In caso di maltempo l'iniziativa sarà rinviata alla domenica successiva. Grande il successo del Carnevale finalese, articolato in tre domeniche, a cui hanno partecipato fino ad ora tanti bambini. Ingresso a offerta libera. Per informazioni: segreteria del Carnevale 348/5435794. MODENA E REGGIO I burattini entrano all'Università per progetti educativi e sociali I classici e amati “burattini” diventano materia di approfondimento e di studio universitario per dare vita a progetti di interventi in ambito educativo, sociale e medico-sanitario. Questo l’intento di un corso di perfezionamento in “Il teatro di animazione come strumento di intervento in ambito educativo, sociale e medico-sanitario” promosso dal Dipartimento di Educazione e Scienze Umane (Desu) di Unimore-Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia, in collaborazione con la Fondazione Reggio Children, La Fondazione Famiglia Sarzi e i Comuni di Reggio Emilia e Modena, che punta a valorizzare e riscoprire questa forma espressiva. Obiettivi di questa iniziativa didattica, di cui è direttore il professor Sandro Rubichi, è offrire gli strumenti cognitivi e metodologici del teatro d’animazione a persone che desiderano operare come educatori, operatori sociali e/o professionisti medico-sanitari. In particolare il corso si propone di fornire conoscenze e competenze teorico-pratiche in cui il teatro di animazione diventi possibilità di intervento in questi ambiti per favorire la crescita della persona, soprattutto dei bambini e degli adolescenti e del loro benessere psicologico in ogni fase della vita. Il corso, che avrà inizio a metà marzo 2017 con lezioni che pro- seguiranno fino a giugno, è composto da quattro moduli articolati in una serie di insegnamenti e attività che riguardano conoscenze generali e propedeutiche (modulo 1), la storia del burattino, le tecniche di scrittura e di narrazione (modulo 2), le applicazioni in ambito educativo, sociale e medico-sanitario (modulo 3), le altre tecniche del teatro di animazione (modulo 4). L’impegno sarà di 260 ore complessive, spese per 236 ore di didattica frontale e laboratori pratici e 24 ore di stage e realizzazione del progetto finale. Accoglierà un massimo di 50 iscritti, selezionati, nel caso le domande superino i posti disponibili, attraverso un colloquio motivazionale. Tutti i candidati devono possedere quale indispensabile requisito di studio il diploma di maturità. La domande dovranno essere presentate a Unimore entro le ore 13.30 di lunedì 6 marzo 2017 esclusivamente via internet, collegandosi al sito Internet dell’Ateneo alla pagina http://www.esse3.unimore. it/Home.do. Per le domande è previsto il versamento di un contributo di 41 euro non rimborsabile. Mentre l’iscrizione al corso comporta l’impegno al versamento di una quota di 600 euro. Info organizzative e didattiche: Anna Piscinelli, e-mail: teatrodianimazione@ unimore.it; telefono 0522/523507. 25 MIRANDOLA Espone Daniela Cantergiani Daniela Cantergiani di Bologna è la protagonista della mostra di pittura che si terrà fino al 4 marzo presso la caffetteria Busuoli di Mirandola. Daniela Cantergiani è un’artista fedele all’espressività nella quale da sempre crede, in continua evoluzione, che comunica attraverso una poetica in grado di tradurre la pennellata in parola che giunge al cuore. Il suo linguaggio pittorico, a tema umanistico, è contrassegnato da un’intrigante fusione tra astrattismo e figurativo e da una compostezza classica proiettata nella modernità. Contemporaneamente si occupa anche di fotografia, di design e di scrittura realizzando illustrazioni a supporto di libri e pubblicazioni varie. Le sue prime ricerche pittoriche si sono indirizzate principalmente sulla tecnica dell’acrilico che l’artista ha sentito congeniale alla propria necessità espressiva e canale prediletto di comunicazione grazie alla velocità, alla versatilità e alla resa d’impatto tipiche di questa tecnica. I suoi approfondimenti artistici si sono diretti essenzialmente sullo studio dei grandi maestri del passato come Mondrian, Kandjnskj, Klee presi a modello ma che l’artista esamina e poi fa suoi in composizioni personali e originali. Si dedica prevalentemente al tema dell’amore attraverso armoniche anatomie, delicatezza dei volti e gesti che sono un tripudio all’estetica e alla sensibilità umana. Daniela Cantergiani si esprime attraverso una pittura velata, patinata dove la luce esprime la sostanza immateriale della natura e delle storie narrate. Inoltre ci fa assaporare il passaggio del tempo che non si è fermato ma è in costante evoluzione che per Daniela Cantergiani è una continua sfida alla ricerca di una comunicazione viva, resa dinamica da pennellate a volte morbide, lunghe e strascicate o spezzate e scomposte. Antonio Castellana 26 · n. 4 - febbraio 2017 AMARCORD «Sotto il negozio di Franco Pinotti partivano strade nascoste» Quei cunicoli sotto il Castello «Nei primi anni Cinquanta entrammo diverse volte nelle gallerie sotterranee» Continua dal numero scorso Quando il 4 giugno 2006 ha inaugurato a Mirandola il recuperato Castello Pico, a noi volontari che avremmo dovuto fare da ciceroni e custodi, una settimana prima dell’evento, hanno fatto un po’ di lezione, mostrandoci le varie sale. Ascoltavo con molta attenzione le spiegazioni del dirigente del Comune di Mirandola Giampaolo Ziroldi, anche se io vedevo le stanze che ci venivano mostrate, non come erano state restaurate, ma come le avevo conosciute da piccolo, con gli occhi della memoria. Mi pareva ancora di scorgere l’ingresso del cinema Pico o la lavanderia dove le nostre madri lavavano panni e noi bambini. L'inaugurazione del Castello dopo i lavori di restauro, il 4 giugno 2006 A sinistra c’erano le prigioni, mentre sotto il Museo Civico, in fondo, si trovava l’uscita del canale che scorreva fino a Concordia. Appena scesi gli scalini, poi, sulla sinistra c’era una porticina, chiusa da anni, che conduceva al Bastione di Sant’Agostino. Ma, sparsi qua e là, erano dislocati altri cunicoli che portavano chissà dove. Nei primi anni Cinquanta, io, Pericle Ferri e Remo Pedretti, in diverse occasioni, avevamo provato a inoltrarci in alcuni cunicoli, ma siamo sempre tornati indietro poco dopo, temendo di non riuscire più a uscire. La prova lampante dell’esistenza di queste gallerie sotterranea l’abbiamo avuta quando nel negozio di cioccolatini di Franco Pinotti, una volta è ceduto all’improvviso il pavimento e sotto abbiamo scoperto delle stanze dalle quali partivano alcune gallerie in direzione San Martino Carano. Di fronte alle prigioni, sul lato sud, c’era una scala senza protezioni, noi la utilizzavamo per giocare a nascondino. Non c’era la luce in quel punto, ma quando abbiamo acquistato alcune torce, abbiamo iniziato a leggere delle scritte sui muri, con tutta probabilità effettuate dai guardiani delle prigioni. Quirino Mantovani BREVI CARNEVALE CON DISNEY “Carnevale con Disney. Giochiamo con i nostri eroi” è il titolo dell’iniziativa che si svolgerà a Mirandola giovedì 23 febbraio, presso il “pallone” del tennis del centro sportivo parrocchiale di via Posta, dalle 15.30 alle 17.30. Si tratta del tradizionale appuntamento per ragazzi del giovedì grasso, organizzato dalla parrocchia di Mirandola insieme alle associazioni parrocchiali. Tante le sorprese in programma con dolci e premi. CAMPOSANTO CREA UN ARCHIVIO DI FOTO L'associazione “Sei di Camposanto se” organizza una raccolta di fotografie per la creazione di un archivio fotografico permanente, che sarà l'espressione dell'identità del paese, per ricordarne il passato, i luoghi (nella foto, via Roma), i personaggi, i fatti. L’associazione invita tutti i cittadini a portare le foto il sabato mattina presso la biblioteca di Camposanto, dalle 10 alle 12. Sarà trattenuta solo una copia della foto, mentre l’originale verrà reso ai proprietari. L’iniziativa ha il patrocinio dell’Amministrazione comunale. Per informazioni: biblioteca comunale, telefono 0535/80936. LA NOTTE DEI RACCONTI A SAN POSSIDONIO Giovedì 23 febbraio a San Possidonio la notte si illumina di racconti. Bambini e adulti sono invitati alle letture che si terranno dalle ore 18 presso micronido e scuole d'infanzia, rivolte a bambini da 2 a 5 anni e alle 21 presso la biblioteca comunale, con letture per piccoli da 6 a 9 anni. IL TANGO TRA STORIA E POESIA “Tango tra storia e poesia” è il titolo dello spettacolo che si svolgerà sabato 18 marzo a Nonantola presso il Teatro Troisi alle 21. Lo spettatore verrà trasportato in un viaggio attraverso l’Oceano, i secoli e le mode e scoprirà come è nato il Tango nelle sue evoluzioni. Testo e regia di Cinzia Flautini. Lo spettacolo, realizzato dall’associazione medollese “Art &Tango Nonsolopassi”, ha finalità benefiche. n. 4 - febbraio 2017 · 27 Alla fine del 1928 venne scoperta una cellula comunista a Massa STORIA Finale, un ventennio controcorrente Nel 1921 la culla del socialismo si tinse di nero, ma rimasero sacche di antifascismo Finale Emilia è la culla del socialismo modenese, grazie all’infaticabile opera di un pioniere come Gregorio Agnini. L’industriale e uomo politico finalese, aveva dato vita, nel 1886, alla prima cooperativa di braccianti in provincia di Modena, come risposta alla grave crisi agraria che aveva colpito tutte le campagne padane alla fine del diciannovesimo secolo. Ma oltre ad essere tra i primi Comuni “rossi” del modenese, Finale è anche una delle prima zone dove nasce il movimento fascista. Già nel marzo 1919 si segnala l’adesione di un finalese all’adunata costitutiva dei Fasci di combattimento di Milano, ma è soprattutto come opposizione alle lotte del “biennio rosso” che si sviluppa la reazione squadrista, appoggiata dagli agrari. Alle elezioni politiche del 1919 i socialisti ufficiali ottengono, con l’80 per cento, uno dei maggiori successi in provincia. Due anni dopo i socialisti dimezzano le preferenze (44 per cento), mentre i Partiti del blocco conservatore avanzano dal 10 al 53 per cento e i Popolari arretrano dal 10 al 3 per cento. Nel 1920 viene rieletto sindaco il radical-socialista Mario Meschieri, che insieme ad Agnini, al maestro Nino Bellodi e al segretario comunale Vittorio Baldoni, appare il leader locale più influente delle sinistre. Nel gennaio 1921 i continui scontri politici e il deteriorarsi della situazione dell’ordine pubblico inducono il Comune a costituire, tra i primi in provincia, le “guardie rosse”. In quel periodo Finale sembra stretta tra la morsa dello squadrismo ferrarese, che in marzo dilaga nella zona di Bondeno e Reno Centese, e quello di origine carpigiana, che anche qui compie spedizioni. Il 13 aprile (giorno in cui si costituisce il Fascio locale) è presa d’assalto dai «fascisti di Bondeno e Casumaro, col concorso di elementi locali» la Camera del Lavoro di Finale Emilia. La notte successiva è data alle fiamme un’ala dello stabile e il 14 la cittadina è ormai nelle mani di «circa 400 persone militarmente inquadrate», con Baldoni e Bellodi che sono costretti a fuggire. Il 16 aprile si insedia un commissario prefettizio. Nei giorni seguenti i birocciai di Finale, seguiti dalla lega dei braccianti di Massa e Canaletto e dai birocciai di Massa, si iscrivono ai sindacati nazionali (ma un anno dopo, per far cessare la pratica di escludere gli operai non iscritti al sindacato dai lavori comunali, dovrà intervenire direttamente il prefetto). Tra fascisti, autorità locali e forze dell’ordine si crea un pericoloso intreccio, che alla vigi- lia del voto del 1921 porta all’arresto di quattro sovversivi, sospettati di avere ordito un complotto comunista (di cui in realtà non si trova traccia) e ad accuse varie contro i socialisti. Le violenze proseguono anche dopo il voto. Il 5 agosto a Finale si affrontano a colpi d’arma da fuoco un centinaio tra fascisti e socialisti, messi in fuga dall’arrivo dei carabinieri. Un nuovo conflitto avviene il 12 settembre: tra i socialisti ci sono Giuseppe Moretti, Carlo Malaguti e Antonio Mari, tra i fascisti Gino Falzoni, una delle figure più influenti del Ventennio finalese. Il 26 settembre 1921 sotto i colpi delle guardie regie muore a Modena anche il finalese Gioacchino Gallini, segretario politico del Fascio di Mirandola, tra i martiri fascisti insieme all’ex legionario fiumano Giancarlo Nannini, ucciso dai carabinieri a Bologna nei giorni della Marcia su Roma. Gravi episodi di violenza contro i socialisti si verificano il 16 ottobre a Massa Finalese, con la complicità della forza pubblica, e il 26 ottobre a Finale, quando un gruppo di 200 fascisti assale Rodolfo Baraldini, fratello di Agostino, l’esponente popolare assassinato due mesi prima. Fascisti finalesi sono anche sospettati dell’assassinio di un comunista a Pilastrello, l’8 gennaio 1922. A Massa Finalese, l’8 febbraio, un incontro dei rappresentanti di 1.500 lavoratori, riuniti per decidere l’uscita dai sindacati economici e l’adesione alla Camera del Lavoro, viene sciolto a forza da 700 fascisti che invadono il paese. Il 14 maggio anche un migliaio di cattolici, a Finale per il congresso eucaristico, sono aggrediti. Il 1° settembre la presenza di un corteo che canta “Bandiera Rossa” scatena un conflitto a fuoco che provoca un ferito e l’arresto di tre comunisti. La violenza non risparmia alcuni giovani esploratori cattolici, bastonati nel luglio 1923. Nel frattempo, alle elezioni amministrative del 1922, segnate dalle violenze ai seggi (una delle vittime, il liberale Renzo Banzi, viene in seguito nominato primo podestà nel 1927), i fascisti vincono ampiamente, mandando in Consiglio agrari, industriali ma anche rappresentanti della borghesia cittadina e degli operai. Sindaco è nominato il cavalier Angelo Ferrari, ricco possidente. Quest’ultimo verrà arrestato nel novembre 1923, a seguito della morte, nella sede della Milizia di Mirandola, FINALE EMILIA Leonello Grossi pagò col confino l'opposizione al regime Tra gli antifascisti finalesi che più hanno pagato la loro opposizione al regime c'è Leonello Grossi (foto). Conosciuto dai finalesi principalmente per il nome attribuito (nel 1959) alla strada che unisce via Rotta, all'altezza del distributore Agip, a via Monte Grappa, di fronte all'ex istituto Corni, oggi sede provvisoria del Comune, fu consigliere comunale a Bologna, dove diresse la Farmacia Cooperativa della Società Operaia, dal momento della sua istituzione fino alla morte, sopraggiunta nell'agosto 1934, quando aveva appena 54 anni. A Bologna fu anche assessore al Bilancio nella giunta del sindaco Francesco Zanardi ed eletto deputato per ben due volte: nella 25esima e 27esima legislatura. Leonello Grossi nacque a Finale il 4 gennaio del 1880, discendente di una famiglia il cui nome figura tra quelli iscritti nell'antico Libro d'Oro della nobiltà del Finale e che dalla metà del Cinquecento ha assicurato alla comunità diverse personalità civili e religiose, documentando negli anni l'evolversi della vita cittadina. È nel solco degli ideali di riscatto sociale promossi da Gregorio Agnini che si muove, in gioventù, Leonello Grossi. Dopo i primi studi nella scuola tecnica Ignazio Calvi di Finale, dalla quale esce nel 1892, si iscrive all'Istituto tecnico Barozzi di Modena, dove si diploma ragioniere nel 1896, ad appena 16 anni di età. Si iscrive quindi alla facoltà di Chimica Farmaceutica dell'Università di Modena, ma ne viene allontanato per ragioni politiche. "... il suo animo generoso – si legge nel ritratto che di lui viene fatto nel volume "Una scuola nel tempo", dedicato alla scuola Ignazio Calvi di Finale Emilia – attratto da quegli ideali di redenzione sociale che sul finire del secolo passato s'erano venuti diffondendo nelle nostre regioni seguendo le tracce di del birocciaio Faustino Baraldi. L’arresto di Ferrari (assolto, un anno dopo, al processo) provoca profonde ripercussioni nell’Amministrazione e nel Partito nazionale fascista, che per anni risulteranno spaccati in litigiose fazioni. Tra la fine del 1923 e il marzo 1925, il numero degli iscritti al partito crollerà a meno di un terzo. Nelle elezioni politiche del 1924 i fascisti ottengono comunque l’85 per cento dei suffragi pari a 2.973 voti (i socialisti unitari ne ottengono 421), ma nel marzo 1925 il sottoprefetto di Mirandola avverte che solo una minoranza dei 700 iscritti ai sindacati è di sentimenti fascisti, mentre la «maggioranza è politicamente socialista». Se anche il fascismo è diviso e alcuni suoi leader godono di scarso credito, gli oppositori non sono in grado di approfittarne. Un risveglio dell’opposizione si ha il 1° maggio 1925, quando nella vicina Casumaro sono diffuse bandierine rosse e viene disegnato il simbolo dei Soviet sulla casa del segretario politico del Fascio. Una spedizione punitiva organizzata il 17 maggio seguente finisce nel sangue, con l’assassinio di due fascisti. Alla fine del 1928 si registra la nascita di una cellula comunista a Massa Finalese, che viene scoperta in occasione delle elezioni plebiscitarie dell’anno seguente. Il 22 marzo 1929 i carabinieri sequestrano infatti un manifestino di tono astensionista affisso ad un palo del telegrafo a Massa. Sulla base di informazioni fiduciarie, l’Arma effettua varie perquisizioni domiciliari, procedendo al fermo di 12 comunisti di Finale, Massa, Castel d’Argile e Massumatico. Nell’abitazione di Angelo Sala, responsabile della cellula, sono rinvenuti documenti, giornali e la richiesta di iscrizione al Partito comunista d’Italia di cinque braccianti di Massa: Giovanni Bergamini, Giuseppe Costa, Ciro Golinelli, Mario Luppi e Cesare Pignatti. Il gruppo bolognese, ispiratore, ha fornito il materiale a Sala attraverso Filiberto Ferrari, che lo ha affidato al cugino Rinaldo e al padre Antonio (responsabile della raccolta fondi per il “Soccorso Rosso”). In 13 sono denunciati per «ricostituzione» del Partito comunista e «propaganda sovversiva» al Tribunale Speciale, che il 9 agosto 1929 commina tre condanne tra i tre (Filiberto Ferrari) e i quattro anni di carcere (Paolino Arstani ed Enrico Marzocchi, bolognesi). Sala è trasferito al manicomio giudiziario durante il processo. Alla fine degli anni Venti il Comune ha circa 16 mila abitanti. La densità della popolazione (156 abitanti per km quadrato nel 1929) è infatti tra le più basse della pianura modenese. Il 57 per cento della superficie totale è destinata a seminativo arborato e vitato. La popolazione lavora prevalentemente nei campi e dispone, nel 1929, di circa 11.300 capi di bestiame. Nel 1927 si contano anche 327 esercizi commerciali con 584 addetti complessivi, mentre l’industria (355 attività con 1.513 addetti) appare più sviluppata che nel resto della Bassa modenese. La media di addetti per esercizio è particolarmente elevata nel settore delle costruzioni (31,6), che da solo occupa metà dei lavoratori (758). Alti tassi di disoccupazione caratterizzano per lunghi anni la situazione economica locale. Delle 7.000 mondariso che partono nel 1925 da Modena, 3.000 sono finalesi, e ancora nel 1929 Finale è il Comune con il più elevato numero di partenze stagionali della provincia per la monda e raccolta del riso (1.117, pari al 7,4 per cento della popolazione totale). Negli anni Trenta e fino all’8 settembre 1943 gli episodi di opposizione, o quantomeno di sfida, al potere fascista appaiono piuttosto rari. Nell’aprile 1930 a Dogaro 150 operai impegnati in opere di bonifica chiedono un aumento della paga. I responsabili della manifestazione vengono denunciati. Nella notte tra il 24 e il 25 novembre 1931 a Massa Finalese, dove è mal tollerata la dipendenza politica e amministrativa da Finale Emilia, appaiono scritte oltraggiose contro il podestà Banzi, che alcuni giorni dopo viene anche aggredito e ferito a bastonate. Per la Questura, alla testa dei ribelli non ci sono antifascisti ma l’ex sindaco Ferrari. Nel 1934, le difficoltà nel rifornimento di alimenti spingono gruppi di donne a manifestare per avere farina e nell’aprile 1935 esplode una protesta bracciantile originata, per la Questura, Andrea Costa, di Camillo Prampolini, di Gregorio Agnini, se n'era fatto fervido ed appassionato propagatore". Leonello, passa così all'analoga facoltà dell'Università di Bologna, dove nel 1900 ottiene la laurea e viene quasi immediatamente incaricato di organizzare l'apertura della Farmacia Cooperativa che sta per sorgere per volontà della Società Operaia. Il 4 gennaio 1901, giorno del suo ventunesimo compleanno, è la data in cui si tiene la prima seduta del consiglio d'amministrazione della neonata Farmacia Cooperativa. Come direttore viene scelto proprio il giovanissimo Leonello Grossi e vengono stanziati i denari necessari per allestire i locali di via Cavallera 22 (oggi via Oberdan), ceduti in affitto dalla Società Operaia. Nominato, ancora giovanissimo, segretario della federazione provinciale bolognese del Partito Socialista Italiano, dal 1902 fu per più volte consigliere comunale e nel 1904 ottenne il seggio in Consiglio provinciale, dove restò (a parte una parentesi tra il 1906 e il 1908) fino al 1920, ricoprendo anche dal 1914, l'incarico di vicepresidente. Per alcuni anni fu assessore alle Finanze del Comune di Bologna e occupò la carica di presidente della Congregazione di Carità. Richiamato sotto le armi alla fine della guerra, fu congedato con il grado di tenente farmacista. Tra le sue molteplici attività anche quella di redattore del settimanale socialista "La Squilla", per il quale ricoprì anche incarichi direttivi. Proposto per la deputazione politica per il terzo Collegio di Bologna nelle elezioni del 1914, la sua candidatura venne preferita dai sostenitori del Partito Socialista a quella di Benito Mussolini, ma non ottenne il seggio al Parlamento. Le cose andarono meglio nel 1919, quando Bologna gli affidò il mandato parlamentare per la 25esima Legislatura. Con l'avvento del fascismo subì varie persecuzioni: venne sospeso dall'Ordine dei farmacisti e, il 18 febbraio 1921, fisicamente aggredito all'interno della Farmacia Cooperativa. Nel 1924 viene eletto deputato per la seconda volta e prende parte attiva- Antifascisti finalesi nelle foto segnaletiche della polizia. Sopra, Mario Luppi, a sinistra e Cesare Pignatti. Sotto, Vittorio Baldoni, a sinistra e Luigi Bregoli dalla miseria e dalla disoccupazione che non hanno ancora ricevuto sollievo da «lavori pubblici, invio di maestranze in Eritrea e lavori stagionali». Il bracciante finalese Luigi Bregoli viene invece ammonito nel 1937 per avere fatto «propaganda sovversiva tra i compagni di lavoro esaltando i combattenti rossi spagnoli». Nino Peverari, 17 anni, terrazziere di Massa che ha commentato con toni irriguardosi la notizia della morte di Bruno Mussolini, subisce una condanna a un anno e sei mesi dal Tribunale Speciale il 16 gennaio 1942. Due sono le interpretazioni della scarsa presenza organizzata dell’antifascismo, che fa sentire i suoi effetti anche nel corso della lotta di Liberazione. Per alcuni, ciò è il frutto del gradualismo di Agnini, dominante nella zona prima dell’avvento del fascismo, impotente «a penetrare a fondo nella società civile [e] a porsi come forza egemone anche negli strati sociali non proletarizzati» e incapace «di creare tutta una serie di collegamenti necessari per fare una politica di autentica guida della classe operaia e di quelle forze che stanno tra borghesia e proletariato»; secondo lo studioso Nello Bozzini, le cause principali vanno invece ricercate nell’inconsistenza di un proletariato industriale e nella particolare opera di diseducazione e spoliticizzazione delle masse attuata in questa zona dalla dittatura. Rispetto ad altri Comuni della Bassa la consistenza dell’antifascismo appare, in effetti, minore anche agli occhi della polizia. Dei 64 schedati al Casellario Politico Centrale tra il 1919 e il 1943, la metà era già sottoposta a controllo prima della fine della Grande guerra. Dei rimanenti, nessuno (ad eccezione dei componenti della cellula comunista di Massa) è denunciato al Tribunale Speciale o confinato, e soltanto tre (oltre a Bregoli e Luppi, Antonio Ragazzi) sono ammoniti. Per saperne di più: Nerino Barbieri, La Bassa modenese tra il primo e il secondo conflitto mondiale: lotta, politica e società, Finale Emilia, Baraldini, 2009; Gianluca Borgatti, Finale Emilia: fotocronaca del Ventennio, Finale Emilia, Circolo culturale La Contea, 1996; Istituto per la storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia di Modena, Dizionario storico dell’antifascismo modenese, 2 volumi (Temi e Biografie), Milano, Unicopli, 2012; Fabio Montella, Tra la falce e il moschetto, San Felice sul Panaro, Gruppo Studi Bassa Modenese, 2008. mente alla secessione dell'Aventino (la secessione parlamentare che i deputati antifascisti misero in atto dopo il rapimento di Giacomo Matteotti). Dichiarato decaduto da deputato, il 27 novembre 1926 è arrestato e inviato al confino per un anno nell'isola di Lipari, in provincia di Messina. "Restò più di un anno al domicilio coatto con animo che né persecuzioni, né blandizie avevano potuto piegare – si legge ancora nel volume "Una scuola nel tempo" – prosciolto, tornò a Bologna e, ripresa la direzione della Farmacia Cooperativa, visse in libertà vigilata fino al 24 agosto 1934. Valoroso e diligente professionista, amministratore sagace, acuto polemista, oratore efficace e suadente, partecipò con fervore alla vita parlamentare con numerosi ed appassionati interventi. Fu anche per qualche tempo consigliere comunale nel suo paese d'origine (1907) dal quale le vicende della vita lo avevano allontanato, ma che non dimenticò mai, e particolare affezione conservava per quella villa di Massa dove egli per primo aveva diffusa la buona semente del socialismo ed accolto intorno a sè i primi fedeli". Alessandro Braida n. 4 - febbraio 2017 · 29 Tra gli ospiti il vice campione del mondo 2016 Alessandro Amadesi MIRANDOLA Che successo il Gala di Natale Cento atlete locali e grandi campioni alla festa del pattinaggio artistico Negli scatti di Enrico Forapani (Foto Attualità Marchi), alcune immagini della festa di Natale 2016 del pattinaggio Lo scorso 18 dicembre si è svolta a Mirandola la consueta festa di Natale della Polisportiva Pico settore pattinaggio, denominata “Pico Winter Gala”, alla quale hanno partecipato tutte le 100 atlete del pattinaggio e numerosi ospiti fra i quali Alessandro Amadesi (vice campione del mondo 2016) e il Sincro Roller di Calderara (Campione del Mondo 2016), nel quale pattina l’allenatrice della Pico Ilaria Spisni. La festa aveva come tema il bianco e il nero e coreografie e costumi hanno rispettato appieno il tema, creando momenti di grande suggestione. Ogni gruppo infatti, si è esibito in un numero proprio e poi in due momenti di insieme, all’inizio e alla fine dello spettacolo. Per la prima volta sono stati presentati anche gli altri settori della Polisportiva quali basket, hockey e ginnastica artistica. Anche se in ritardo….il settore pattinaggio della Pico vuole ringraziare, attraverso l’Indicatore, coloro che hanno contribuito alla realizzazione della festa: Foto Attualità Marchi di Enrico Forapani per le bellissime fotografie che fa alle iniziativa della Pico, Mokà di Monica Cavazza per avere realizzato le nuove maglie Pico, Sartoria Pat per i costumi delle atlete, Radio Pico ormai partner consolidato e tutti i genitori che hanno dato un aiu- to ad allestire la festa. Le vacanze di Natale, hanno concesso un brevissimo periodo di riposo alle atlete dell’agonistica e al Quartetto Harmonia, in vista dell’imminente inizio delle gare. Apripista della stagione 2017 è stato proprio il Quartetto. A Riccione lo scorso 4 febbraio si sono svolti i Campionari regionali Fihp; Agata Golinelli, Chiara Barbieri, Emma Deserti e Nicole Borghi sono state bravissime arrivando a ridosso delle prime posizioni, in una gara che vedeva impegnati numerosi e agguerriti gruppi. Sabato 11 febbraio hanno fatto il loro debutto in gara alcune delle agoniste più piccole: Alessia Govoni, Emily Bellini, Nicole Bertini, Chiara Bosco e Amelia Janko che hanno partecipato per la prima volta a un Campionato provinciale Fihp. Nella stessa giornata ha gareggiato anche la “veterana” Gloria Gasperi, che ha conquistato il titolo di campionessa provinciale negli esercizi obbligatori e si è classificata terza nel libero. Amelia Janko ed Emily Bellini hanno conquistato rispettivamente il secondo e terzo posto negli esercizi obbligatori nella loro categoria; mentre Alessia Govoni si è guadagnata il gradino più alto del podio (nella sua categoria) nella combinata, avendo ottenuto il primo posto negli obbligatori e il terzo nel libero. Ottimo risultato anche per Chiara Bosco e Nicole Bertini, posizionatesi ai piedi del podio. Le gare non finiscono e il 25 e 26 febbraio saranno ben 26 le atlete impegnate nei Campionati provinciali Uisp. Quest’anno saranno oltre 30 le atlete che parteciperanno alle gare, un grande risultato per il settore pattinaggio, bimbe e ragazze che ogni giorno si allenano con grande impegno e passione con gli allenatori e allenatrici Alberto Annovi, Alessandro Diazzi, Carlotta Tinchelli e Ilaria Spisni. Ricordiamo che è possibile iscriversi ai corsi di pattinaggio, le lezioni si svolgono il mercoledì dalle 17 alle 18 e il venerdì dalle 18 alle 19 al palazzetto dello sport di Mirandola, in via D. Pietri, con due lezioni di prova gratuite. CAVEZZO Le promesse degli scacchi si sono sfidate a Villa Giardino Si è svolto lo scorso 22 gennaio a Cavezzo, presso i locali della Coop Giardino, il campionato provinciale di scacchi, torneo giovanile a cui hanno preso parte alunni e alunne delle scuole primarie e secondarie della provincia di Modena. Al torneo hanno partecipato 50 promesse della scacchiera, 26 Giovani Emergenti (under 8 e under 10) e 24 Giovani Talenti under 12 e under 14. Alla manifestazione si è affiancato il torneo degli accompagnatori dei bimbi: mamme, papà, nonni eccetera, formando una sezione a parte con 24 iscritti (Torneo Open). Tutte le sezioni hanno gareggiato in sei turni di gioco, in modo impegnativo ma allegro. Eccellente la direzione del maestro Marcos Vergara, arbitro im- peccabile e del direttore tecnico Paolo De Biaggi. Tutti i partecipanti sono stati premiati con una medaglia tematica, mentre i primi tre classificati di ogni categoria si sono portati a casa le coppe. I “grandi” della categoria Open hanno invece ricevuto premi in natura. Alla fine, partecipanti e accompagnatori si sono deliziati gustando i 96 scacchi di cioccolato, creati da Pina. L’iniziativa è stata promossa dall’associazione scacchistica dell’Area Nord “Giambattista Lolli” e dal Club 64 Asd di Modena per il coordinamento provinciale. La manifestazione è stata patrocinata dal Comune di Cavezzo e sostenuta da Carla Silingardi, presidente della Coop Giardino, che ha concesso l’uso della sala polivalente. Categoria Giovani Talenti: 1° Alessandro Angeli; 2° Anastasia Sfera; 3° Samuele Mammi. Categoria Giovani Emergenti: 1° Mario Andrei Giorgescu; 2° Ottavio Mammi; 3° Matteo Alberici. Torneo Open: 1° Gian Marco Marinelli; 2° Isacco Faglioni; 3° Luca Ballotti. 30 · n. 4 - febbraio 2017 SPORT Due mattinate di sci di fondo in luoghi alpini incantevoli Alla ricerca delle origini del Nordic Walkers dell'Area Nord in Val di Fiemme per scoprire le fonti della disciplina Nella serata dello scorso 10 febbraio, una fitta nevicata ha voluto dare il benvenuto in Val di Fiemme ai numerosi partecipanti alla due giorni di febbraio di “Ways to the White”. Sessanta amici, 24 appartenenti alla Asd Nordic Walking Live di Mirandola, tutti appassionati della camminata con i bastoncini, hanno voluto provare l’emozione di andare alla ricerca delle origini di questa disciplina, muovendosi sugli sci di fondo. A ospitare le lezioni è stato il Centro del fondo di Lago di Tesero e, ad affiancare Pino Dellasega per le lezioni di sci, sono stati alcuni dei bravissimi maestri della scuola che proprio lì ha la sua sede: Enrico, Matteo, Angelica e Mattia. Gli amici di Ways si sono quindi cimentati con lo sci di fondo durante le due mattinate di sabato e domenica, mentre i pomeriggi li abbiamo dedicati a far loro scoprire, attraverso il Winter Nordic Walking, l’incanto delle foreste di abeti e di pini cembri ricoperti di neve di Passo Lavazè, Malga Ora e della Val Venegia. Se il benvenuto in Val di Fiemme l’ha dato una nevicata incantevole, il saluto l’ha sapientemente allestito un inaspettato tramonto che ha colorato di magia il gruppo delle Pale di San Martino; a dimostrazione che la natura sa sempre riservarci sorprese meravigliose! Il nostro ringraziamento va a tutti gli amici che ci hanno accompagnato in questa due giorni da Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Repubblica di San Marino e Trentino Alto Adige. Grazie anche alla scuola di sci di fondo di Lago di Tesero per la professionalità dei suoi maestri. Ma il ringraziamento più grande va all’incantevole e ospitale Val di Fiemme. Raffaele Forapani Immagini del Nordic Wolking "in trasferta" invernale n. 4 - febbraio 2017 · 31 Aperta ad agonisti, scalatori, velocisti, brocchi e... rusc e brusc SPORT I cicloamatori escono dal letargo Il 25 febbraio tradizionale cena sociale del Gs Mirandola dopo la pausa invernale MIRANDOLA Alla nuova Sgambada il primo ruggito è di Leoncini Nelle immagini di Teida Seghedoni, tratte dal sito Internet www.modenacorre.it, tre momenti della Sgambada 2017 Da sinistra, Chiara, Laura, Lorella, Elena, Maria. Al centro l’inossidabile Pippo Sabato 25 febbraio si svolgerà a Mortizzuolo, nei nuovi locali della parrocchia di San Leonardo Limosino, con inizio alle 20, la 14esima cena dei Gs Cicloamatori Mirandola. All’iniziativa sono invitati proprio tutti: “agonisti, scalatori, velocisti, cronomen, brocchi, masticoni, rusc e brusc”. La cena arriva come da tradizione al termine del letargo ciclistico invernale, a conclusione del 49esimo anno di attività e all’inizio del 50esimo del sodalizio. Durante la serata sarà consegnato il calendario della stagione 2017 e ci saranno lotteria e pacchi a sorpresa. Sono ammessi soci e simpatizzanti, assieme a familiari e amici. All’iniziativa saranno presenti anche diversi nuovi soci e socie che hanno aderito all’associazione nei mesi scorsi. Chi volesse può presentarsi MIRANDOLA Nadia Possidoni, la pittrice amica dei Podisti Paolo Pollastri con Nadia Possidoni vestito in maschera. I partecipanti sono invitati a iniziare a pedalare per presentarsi “in forma” all’appuntamento gastronomico. Iscrizioni presso Idalgo Marzolo, telefonando allo 0535/21970, oppure chiamando Pippo al 334/1492100, entro lunedì 2 febbraio. Essendo Carnevale, ovviamente ogni scherzo vale. Pippo della Mirandola BREVI STAGE DI KARATE A FINALE EMILIA Domenica 26 febbraio Finale Emilia ospita uno stage regionale di karate organizzato dal locale Chikara Karate in collaborazione con il comitato regionale Emilia-Romagna della Fikta (Federazione Italiana Karate tradizionale e discipline affini). La manifestazione si svolgerà dalle ore 10 alle 12, nel palazzetto dello sport di viale della Rinascita e nella palestra ex bocciofila di via Monte Grappa. Nella prima location saranno di scena solamente le cinture nere, mentre nella seconda le cinture colorate. L'ingresso è gratuito. RIAPERTA LA PISCINA DI FINALE EMILIA Come è ormai tradizione, nel corso della festa sociale dei Podisti Mirandolesi, che si è svolta lo scorso 11 dicembre a Quarantoli, la pittrice mirandolese Nadia Possidoni ha donato un quadro, realizzato per l’occasione e intitolato “I sogni sul volto”. L’opera costituirà uno dei premi più ambiti alla prossima edizione del Trofeo “Umbertina Smerieri”, la camminata che si svolgerà a Mirandola domenica 25 giugno. Nadia Possidoni ha iniziato la sua carriera artistica come autodidatta. Nel corso del tempo la sua pittura è andata affinandosi diventando “una carezza di colori dal tocco delicato, vagamente surreale, ma sempre velata da una malinconica dolcezza”. La pittrice ha preso parte a innumerevoli collettive, ottenendo premi e riconoscimenti in concorsi e biennali di pittura in giro per l’Italia. «A noi il quadro è particolarmente piaciuto – ha detto Paolo Pollastri, presidente dei Podisti Mirandolesi – e piacerà ancora di più alla società sportiva che potrà aggiudicarselo alla 39esima edizione del Trofeo “Umbertina Smerieri”. Grazie Nadia di essere al nostro fianco ogni anno». SAN FELICE Dal Comune solidarietà al Rivara per la rissa con la Cortilese In seguito alla rissa avvenuta lo scorso 19 febbraio, durante la partita di calcio Rivara-Cortilese, valevole per il campionato Figc di Seconda Categoria, l’assessore allo Sport del Comune di San Felice Alessandro Fortini ha chiesto un incontro con i dirigenti dell’Asd Rivara Football Club 1975, incontro che avverrà nei prossimi giorni. «Episodi come questo – spiega l’assessore – non vanno in alcun modo sottovalutati. In attesa delle decisioni del giudice sportivo e dei conseguenti provvedimenti della Federcalcio e delle due società coinvolte, come amministrazione vogliamo dimostrare la nostra vicinanza ai dirigenti del Rivara, con i quali c’è sempre stata grande collaborazione. Si tratta di una realtà che con la sua scuola calcio offre una didattica sportiva di qualità, in un ambiente sereno, a tanti bambini. È soprattutto pensando a loro che va ribadito con forza il messaggio che la violenza non può e non deve trovare posto nello sport, qualunque sport e a qualunque livello». Ha riaperto la piscina comunale di Finale Emilia: lo scorso 20 febbraio ha ripreso il nuoto libero, mentre dal 27 febbraio, invece, via libera alle attività di fitness e ai corsi di nuoto per tutte le età. Nella mattinata di giovedì 16 febbraio, infatti, è stata siglata la convenzione tra l'Amministrazione comunale e i responsabili della Wesport Modena, la società a cui è stata affidata la gestione della struttura natatoria fino all'estate 2020. Il percorso per la riapertura è stato tortuoso e difficile, dopo tre bandi pubblici andati deserti. «La nostra fortuna – afferma Lorenzo Biagi, assessore allo Sport e vice sindaco – è stata quella di trovare interlocutori seri e professionali che si sono mostrati davvero interessati alla gestione. Siamo consapevoli di aver fatto una scelta coraggiosa, ma il ruolo sociale e sanitario che svolge la piscina non poteva certo passare in secondo piano». Sono stati 901 i partecipanti alla 45esima edizione della Sgambada che si è svolta a Mirandola lo scorso 5 febbraio sotto una pioggia battente. La significativa novità del 2017 è stata il cambio in cabina di regia della manifestazione, organizzata dall’associazione sportiva dilettantistica Pico Runners e non più dai Maratoneti Mirandolesi. La storica corsa cittadina è partita come sempre da piazza Costituente. Nel percorso di 13,2 chilometri uomini primo classificato è stato Gabriele Minelli (Pico Runners), secondo Omar Diozzi (Finale Emilia), terzo Fabio Neri (Joy Runners). I 13,2 chilometri donne sono stati vinti da Claudia Leoncini (Atl. Lamone), seconda è stata Elisabetta Comero (Atl. Reggio), terza Eva Pataki (Finale Emilia). Nei 7,2 chilometri donne ha prevalso Milena Marcuzzi (Cittanova), seconda Cristina Massimi (Lippo Calderara), terza Cristina Cattabriga (Finale Emilia). Mattia Mantovani (Corradini Rubiera) e Massimo Reggiani (Podisti Mirandolesi) si sono classificati rispettivamente primo e secondo nei 7,2 chilometri uomini.