Sono nati otto emù «Accoglienza e ricostruzione non sono in

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Sono nati otto emù «Accoglienza e ricostruzione non sono in
Periodico di informazione
del Comune di Mirandola
fondato nel 1877
Numero 4
Febbraio 2017
www.indicatoreweb.it
Tra le azioni proposte, sistema video di sorveglianza dei varchi di entrata e controllo di vicinato
Patto per la sicurezza col prefetto
MIRANDOLESE
QUARANTOLI
Sono nati
otto emù
I sindaci hanno chiesto un salto di qualità con nuovi strumenti di prevenzione
Il vertice sulla sicurezza
nell'Area Nord con il
prefetto Maria Patrizia
Paba (al centro)
SALUTE
Otto incontri a Mirandola
per i dubbi di mamma e papà
Stefano Toscani
Un gruppo di
ostetriche di
Mirandola
Grande festa al percorso pedagogico “Albertino Reggiani” di Quarantoli,
per la nascita di otto cuccioli di emù,
nella notte tra il 18 e 19 febbraio.
A pag. 2
MIRANDOLA
Un salto di qualità sul tema della
sicurezza con l’introduzione di nuovi
strumenti di prevenzione e maggiori
sinergie nelle relazioni istituzionali. Lo
hanno chiesto con un documento i nove
sindaci dell’Unione Comuni Modenesi
MIRANDOLA
Gran ritorno
per l'Aquaragia
Area Nord al prefetto di Modena Maria
Patrizia Paba, nel corso della riunione
del Comitato provinciale per l’ordine e
la sicurezza pubblica che si è svolta a
Mirandola lo scorso 8 febbraio.
Continua a pag. 3
MIRANDOLA
di Maino Benatti
Nuova sede per «Accoglienza e ricostruzione
Confagricoltura non sono in contrasto»
Dopo l’inaugurazione della sede
di Finale Emilia, anche a Mirandola è
stato tagliato il nastro del nuovo ufficio
di Confagricoltura, con una cerimonia
molto partecipata e dal forte significato
simbolico. Un segnale di speranza per il
territorio, per la presidente di Confagricoltura Modena Eugenia Bergamaschi.
A pag. 3
Come sindaco di un Comune del
“cratere”, alla richiesta della Prefettura
di una disponibilità ad accogliere sul
nostro territorio persone richiedenti
asilo, ho risposto in modo positivo per
vari motivi. Primo, perché rappresento
un’istituzione della Repubblica e in
uno Stato, quando si presenta un’emer-
genza, le istituzioni lavorano assieme.
Questo, tra l’altro, ci ha insegnato anche
il terremoto.
Secondo, perché ho sempre pensato, prima come cittadino poi come sindaco, che il mio riferimento principale
è la Costituzione».
Continua a pag. 6
Otto incontri a Mirandola per conoscere meglio la figura del pediatra
di famiglia e affrontare insieme dubbi, preoccupazioni e curiosità che si
possono incontrare nei primi mesi di
vita di un bambino.
L’iniziativa, organizzata insieme
ai pediatri di libera scelta col contributo della Fondazione Casa di Risparmio di Mirandola, fa parte del progetto “Nascere a Mirandola. Una scelta
naturale” promosso dall’Azienda Usl
e dal Comune a partire dal 2016. Un
modo per conoscere più da vicino le
attività dell'ostetricia, dei consultori e
di tutti i servizi del territorio.
A pag. 9
Il prossimo sabato 18 marzo sarà
ufficialmente inaugurata, a Mirandola,
la sede del Circolo culturale Aquaragia,
che torna nei locali, completamente
rinnovati, dell’ex bocciofila di via Pietri,
lasciati dopo il sisma.
A pag. 10
2 · n. 4 - febbraio 2017
GUERZONI-LEGA NORD
«No ai profughi
nella Bassa»
Dopo cinque anni dal terremoto a
Mirandola sono oltre 900 le persone
che non hanno ancora fatto rientro
nelle proprie case, sono centinaia le
aziende che hanno dei problemi finanziari e di ricostruzione dovuti alla
burocrazia post terremoto, non passa
giorno in cui non avvengano furti e
rapine, il centro è ancora devastato,
sono tanti i cittadini che tra terremoto
e crisi vivono in condizioni di vulnerabilità e il Pd a cosa pensa? Ad accasare
200 immigrati, di cui 10 (dieci) - nella
migliore delle ipotesi - si dimostreranno profughi, cioè in fuga dalla guerra.
I nostri sindaci, all'oscuro della
cittadinanza e non rispondendo alle
nostre interrogazioni, sono diversi
mesi che trafficano con la
Prefettura per
alloggiare dei
clandestini e
per ingrassare il business
dell'accoglienza, nonostante
la Bassa non
abbia alcun obbligo in materia.
Negli ultimi tre anni sono sbarcati
oltre 500 mila immigrati, nei primi
mesi del 2017 sono aumentati del 55
per cento rispetto allo stesso periodo
del 2016, anno in cui lo Stato ha speso
4.2 miliardi di euro per l'accoglienza;
la cooperativa che gestirà il business
nella Bassa e che già lo fa nel resto
della provincia, l'anno scorso ha avuto entrate per oltre quattro milioni di
euro, grazie ai richiedenti asilo.
DOTTI-PD
Tribuna
I lavori del Consiglio comunale di
Mirandola nell'opinione dei capigruppo
Con tutti i problemi che affliggono
la nostra zona, non vogliamo ritrovarci
con degli immigrati dei quali non sappiamo nulla, che statistiche alla mano
non scappano da nessuna guerra, a
spasso dalla mattina alla sera con il
cellulare in mano, che si lamentano
per gli alloggi e per la qualità del cibo.
La Lega Nord si opporrà a questa
scelta, i nostri sindaci pensino alla
ricostruzione e al quieto vivere dei
loro cittadini e le inutili Prefetture a
garantirci la sicurezza anziché finanziare un sistema che porta tanti rischi
e pochi benefici.
Francesca Guerzoni
Capogruppo Lega Nord Padania
CAVAZZA E TINCHELLI-M5S
«L'ago della bilancia
è rotto...»
Immaginate una bilancia, nel piatto
di destra mettiamo quello che l’Area
Nord dà allo Stato (2 per cento del Pil,
circa 42 miliardi, tasse circa il 60 per
cento), nel piatto di sinistra quello che
lo Stato restituisce in servizi e strutture
(tornanti di pianura, Ex ospedale, Ex
teatro, Pm10 inquinamento eccetera).
In teoria i due piatti dovrebbero essere
in equilibrio o quasi, invece se osserviamo il dare e l’avere hanno pesi
molto diversi e non stiamo parlando
di una percezione. L’ultimo peso che
verrà aggiunto sul piatto di sinistra è
la questione accoglienza, che tanto sta
facendo discutere in questi giorni. Sarebbe bastata da parte del sindaco un po’
più di informazione ai cittadini per evitare un accavallarsi di illazioni, notizie
false, tendenziose e catastrofiche, che
hanno dato il fianco a manipolazioni
di persone in malafede. Troppe se ne
sono sentite in merito all’arrivo di 60
immigrati nel Comune di Mirandola.
Cerchiamo di fare un po’ di chiarezza.
E’ il Prefetto che decide quanti e dove
sistemare gli immigrati. Il Prefetto
dipende direttamente dal Ministero
dell’Interno e ha giurisdizione su tutto
il territorio provinciale. Il Prefetto ha
il potere di imporre ai sindaci la sua
volontà, compreso al ritroso sindaco
di Finale Emilia. La quota determinata
dal Ministero è di 2.5 immigrati per
mille abitanti, quindi una sessantina
per Mirandola. L’area del terremoto era
esente dalla accoglienza fino al 2016
ora non più (non abbiamo capito bene
se per rinuncia all’esenzione da parte
dei sindaci o per decorrenza naturale
non prorogata dal Prefetto). Alla gestione degli immigrati provvederà una
cooperativa scelta dal Prefetto a mezzo
bando, sembra che nel nostro caso si
tratti della coop Caleidos di Modena,
alla quale saranno riconosciuti gli ormai
famosi 35 euro al giorno per immigrato. Dopo aver chiesto chiarimenti
al sindaco, risulterebbe, quindi, che
l’accoglienza sia senza costi diretti per
il Comune e la collettività e che l’assistenza sociale per i rifugiati verrà svolta
da associazioni di volontariato. L’idea,
sempre del sindaco, sarebbe quella di
“spalmare” questi migranti sul territorio
comunale, in piccoli gruppi, in appartamenti messi a disposizione, dietro adeguato affitto, dai cittadini (una ipotesi
per noi poco credibile). Verificheremo
con puntiglio questa asserzione. Detto
questo ci sembra che, fermo restando
che gli sbarchi di migranti nel nostro
LUGLI-FORZA ITALIA
«Meglio 229 agenti in più
e 229 posti letto nell'ospedale»
Lo scorso 16 febbraio
il Prefetto di Modena ha
convocato i nove sindaci
dell’Unione dei Comuni
per concordare l’arrivo
di un certo numero di
migranti nel nostro territorio. Il capogruppo di
Forza Italia a Mirandola
Marian Lugli, la consigliera Antonella Mari e il
capogruppo di Forza Italia a San Possidonio Fabrizio Locatelli impegnano i
sindaci a essere attenti alle esigenze dei
loro concittadini che con il voto hanno
dato loro fiducia; sono inoltre convinti
che faranno quanto è in loro potere per
evitare l’arrivo di un numero elevato di
profughi. I consiglieri credono che in
questo momento economicamente difficile per molti cittadini, in particolare
nella nostra zona, in cui ancora molte
famiglie sono fuori dalle loro abitazioni
per una ricostruzione post –sisma che
va a rilento, sia opportuno indirizzare
ogni risorsa possibile verso i problemi
delle nostre comunità. Qualora sia
obbligatorio accogliere un
numero “limitato” e quindi
controllabile di richiedenti
asilo, è necessario che tutti
i nove Comuni facciano la
loro parte. Invitiamo pertanto i sindaci a considerare
attentamente la tipologia
di migranti eventualmente
da accogliere (minori non
accompagnati, nuclei familiari) e le modalità di accoglienza
che per noi devono essere affidate
esclusivamente ai singoli Comuni:
nessun raggruppamento in alberghi o
strutture difficili da controllare. Infine
voglio ringraziare Nicoletta Vecchi Arbizzi, presidente dell’associazione “La
Nostra Mirandola” per lo straordinario
impegno per potenziare l’ospedale di
Mirandola e Maria Grazia Zagnoli e
Fondazione Ant per aver dato la possibilità a tanti giovani di divertirsi a
Mirandola nel periodo invernale con
la pista di pattinaggio.
Marian Lugli
Capogruppo Forza Italia
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Chiuso in redazione il 18 febbraio 2017. Prossimo numero il 9 marzo 2017
Stato continuano, ben poco possiamo
fare per opporci. Rimangono alcune
considerazioni importanti. Prima cosa
non sappiamo nulla delle persone che
andremo ad accogliere: sono tutti in
attesa del riconoscimento dello status
di rifugiati o sono in attesa di ordine
di rimpatrio, perché la questione è
differente a seconda dello status che
hanno; non c’è al momento garanzia
della moralità e onestà delle persone
che arriveranno; non vi è chiarezza
sulla gestione e sui programmi di
inserimento. Ecco che allora sarebbe
stato indispensabile vincolare questi
arrivi con un più generale discorso
sulla sicurezza del territorio. Sarebbe
stato semplice richiedere al Prefetto
(che ne ha facoltà) di rimpinguare gli
organici di Polizia e Carabinieri per
assicurare un controllo del territorio
continuativo ed efficiente. Allo stesso
modo sarebbe stato altrettanto gradito
alla collettività un interessamento dei
nostri amministratori per garantire un
pronto soccorso e un ospedale in grado
di rispondere all’esigenza di assistenza
e posti letto. Certo non chiediamo i
famosi 3,7 posti letto per mille abitanti
ma almeno la possibilità di essere accolti e curati senza dover sostare intere
giornate davanti ad un pronto soccorso
intasato. Noi crediamo che la nostra
collettività non possa esimersi dal fare
un ulteriore sacrificio per accogliere
persone ancor più sfortunate di noi,
ma almeno abbiamo diritto a sicurezza
e assistenza sanitaria degne di un Paese
civile. L’ago della bilancia si è rotto,
come si è rotta la nostra pazienza. Se
lo Stato, la Regione, la Provincia e
isindaci non mettono risorse sul piatto
di sinistra, quello che attende l’Area
Nord saranno tempi duri per tutti, anche
per gli amministratori.
Ricordiamo che tutti i giovedì mattina dalle ore 10.30 alle ore 12.30 potete trovarci in municipio nella saletta
capigruppo di fianco alla portineria. E
-mail: movimento5stelle.mirandola@
gmail.com, blog: www.mirandola5stelle.it,telefono: 345/4173130.
Giorgio Cavazza
Nunzio Tinchelli
Movimento 5 Stelle
«Lugli e Platis, avete scordato
le vostre origini e i valori scout?»
Qual è il motivo vero, quello
reale, che porta con sé il rifiuto,
la discriminazione, il pregiudizio
e, talora, stando a certi commenti... l'odio razziale nei confronti
di esseri umani di cui non conosciamo nulla se non la povertà,
la miseria, che li ha accolti alla
nascita. Non trovo alcun nesso causale
tra l'arrivo dei profughi e la tenuta del
nostro, molto spesso, superfluo tenore
di vita. E mentre leggo tante considerazioni, tante “verità”, la mia testa si riempie di domande. La globalizzazione
che ci piace tanto quando ci consente di
soddisfare i nostri bisogni più effimeri,
non porta forse con sé una buona dose
di solidarietà nello sfruttamento delle
risorse materiali e umane di questo pianeta? Pensiamo davvero di poter alzare
muri, separare i “giusti” da una parte e
i “malvagi” dall’altra? Non eravamo
umanisti per tradizione pichiana? Avete scordato le vostre origini, Antonio
Platis e Marian Lugli? Dimenticato gli
insegnamenti della Chiesa (per chi fa
professione di fede, s’intende), i valori
dell'associazionismo scoutistico («Il
dovere di uno scout è di essere utile e
aiutare gli altri... Lo scout è amico di
tutti e fratello di ogni altro scout, a pre-
MIRANDOLA
Tutto ciò che si deve sapere
sulle lampade votive
Si ricorda che a Mirandola è possibile richiedere per tutte le sepolture,
anche quelle in fossa, qualora fossero
raggiungibili dagli impianti elettrici
esistenti, l’allacciamento della tomba
all’illuminazione votiva. La richiesta
di allacciamento all’Ufficio cimiteriale
comunale, presso il municipio in via
Giolitti, 22, deve essere presentata in
forma scritta con marca da bollo di
16 euro, l’allacciamento dovrà essere
effettuato entro un periodo massimo di
60 giorni, dal montaggio della lapide o
di altri manufatti funebri.
In alternativa i famigliari sono
autorizzati a posizionare sulle sepolture sistemi di illuminazione a batteria
o energia solare, che non creino un
ingombro superiore a quello previsto
per le lapidi o coperture, curandone
autonomamente il funzionamento; in
questo caso nulla è dovuto al Comune.
Le tariffe per la gestione del servizio
sono uguali per tutti i cimiteri, sia per
i loculi che per le fosse, sono stabilite
dalla Giunta comunale e sono così
previste: una tariffa annuale; una tariffa
unica per il tempo della durata della
concessione, o per il periodo restante
della concessione, da pagarsi per intero
(tale canone non potrà comunque avere
una durata inferiore a 15 anni e superiore a 30 anni); un contributo fisso per
l'allacciamento, accessori compresi, da
pagarsi una sola volta.
I costi delle tariffe e ogni altra
informazione sono reperibili sul sito
istituzionale del Comune di Mirandola
(www.comune.mirandola.mo.it). Il
servizio delle lampade votive è gestito
dal concessionario dei servizi cimiteriali, “Cooperativa sociale Barbara
B”. Eventuali allacciamenti abusivi
alla rete cimiteriale dell'illuminazione
votiva, sono sanzionati a carico del
concessionario della sepoltura, con
una sanzione amministrativa pari a
200 euro.
MIRANDOLA
La Croce Blu invita
a donare il cinque per mille
La Croce Blu di Mirandola invita
i cittadini a devolvere il cinque per
mille all’associazione che svolge un
importante ruolo all’interno della comunità. La Croce Blu è una Onlus che
MIRANDOLA
Grande festa a Quarantoli
per la nascita di otto emù
A Quarantoli, nel percorso
pedagogico intitolato all’imprenditore Albertino Reggiani,
dopo 48 giorni di cova si sono
schiuse le uova di colore verde
scuro che hanno dato alla luce
otto esemplari di emù. Particolarità di questa specie, originaria della Nuova Zelanda, è che
il compito di covare le uova è
affidato al maschio. A Quarantoli il lavoro di “maternage”
è stato svolto egregiamente
da Ugo (questo il nome del
scindere dalla classe sociale
di appartenenza» citazione
da Robert Baden Powell),
l’accoglienza, l’ospitalità che
la comunità di Mirandola ha
saputo dimostrare a voi per
primi in tanti anni e alle vostre famiglie? Quanto è facile
la politica del disimpegno, del rifiuto,
del ghettizzare, del non far niente, del
dire “no”, del girare la testa dall’altra
parte, del scansare il problema. Eppure
quante cose siamo stati in grado di fare
insieme, durante l’emergenza. Quanta
dignità ho visto nei nostri cittadini in
fila per rivolgersi a noi, alle istituzioni
per chiedere un aiuto. Quante mani
ho stretto, quante parole ho ascoltato,
quante volte ho condiviso le lacrime di
persone che chiedevano aiuto. Ecco,
io la penso così. Sono convinto che
potremo fare tanto, anche questa volta
per accogliere chi, siamo onesti, è più
sfortunato di noi e ci chiederà un aiuto.
Non è facile ma è una sfida che mi
piace perché ci dà l'occasione di essere
protagonisti della nostra vita. Tutto il
resto è becera strumentalizzazione che
si commenta da sé.
Enrico Dotti
Capogruppo Pd
non riceve finanziamenti statali o da
altri enti pubblici e si sostenta solo con
le donazioni e i contributi dei cittadini.
91002330362 è il codice fiscale da utilizzare per destinare il cinque per mille.
maschio, nella foto), sotto l’occhio
vigile della femmina, Cesira, pronta a
“bacchettare” il marito qualora si fosse
dimostrato inadempiente. Tutto invece
è filato liscio, nonostante il freddo
intenso dei giorni scorsi, anche grazie
alle cure di Marco Prandini, “zio” di
tutti gli animali ospitati dai Reggiani,
tra i quali Dario il dromedario. Secondo
solo allo struzzo in dimensioni, arrivando a 1,9 metri di altezza (1,3 al dorso)
e con un peso che si aggira fra i 50 e
i 55 kg, l’emù è un uccello potente e
un forte corridore: se minacciato può
raggiungere i 50 chilometri orari. Che
l’evento della nascita sia raro, qui agli
antipodi della Nuova Zelanda (dove
ora splende l’estate), lo dimostrano le
tante telefonate di persone interessate
ad adottare i cuccioli, da tutta Italia e
anche dall’estero.
n. 4 - febbraio 2017 ·
MIRANDOLA
Il segretario Carione: «Più vicini ai cittadini e agli agricoltori»
Nuovo ufficio per Confagricoltura
È stata inaugurata lo scorso 15 febbraio la sede di zona sulla Circonvallazione
Insieme al segretario di zona
Francesco Carione
(seduto), lo staff di
Confagricoltura,
formato da Alessia
Baraldi, settore
tecnico, Giorgia
Garuti, settore
amministrativo/
fiscale e Giorgio
Martini, settore
tecnico.
Nell'altra foto, Eugenia Bergamaschi
tra il vescovo di
Carpi e il sindaco
di Mirandola al
taglio del nastro
per la nuova sede
Un altro passo nel lungo percorso
della ricostruzione. È stato inaugurato lo
scorso 15 febbraio l’ufficio di Confagricoltura della zona di Mirandola, con una
cerimonia molto partecipata e dal forte
significato simbolico. Dopo l’inaugurazione della sede di Finale Emilia di un
mese fa, si aggiunge un ulteriore tassello
verso il ritorno alla normalità, un segnale
di speranza per il territorio, come spiega
la presidente di Confagricoltura Modena
Eugenia Bergamaschi: «Siamo molto
soddisfatti di questa inaugurazione a un
mese da quella di Finale Emilia. Dopo
cinque anni di incertezze e difficoltà,
siamo riusciti finalmente ad avere una
sede definitiva. Riprendendo il motto
che ha caratterizzato i giorni del sisma,
abbiamo “tenuto botta” e piano piano
ci siamo rialzati. È un bel segnale per
il futuro. Non bisogna mollare mai e
noi anche nei momenti più difficili non
abbiamo mollato. È una nuova rinascita
sia per l’associazione sia per il territorio».
Francesco
Carione, segretario di zona di
Mirandola, parla
così della nuova sede: «L’ufficio, che serve
i Comuni di
Mirandola, Medolla, Cavezzo,
San Possidonio e
Concordia, è più
vicino al centro
storico e questo
ci avvicina ai cittadini. Eravamo
in un ufficio di
pochi metri quadri e decentrato,
ora ci siamo ampliati, abbiamo
migliorato i locali e questo è
di buon auspicio
per le attività del
centro storico e
degli agricoltori, che a quasi
cinque anni dal
sisma sono ancora impegnati
nella ricostruzione. Quello
che chiedono
gli agricoltori di
Mirandola è di
riprendere le attività in un contesto normale e
archiviare la dolorosa parentesi
del terremoto».
Presente
all’inaugurazione anche monsignor Francesco
Cavina, vescovo di Carpi, che
ha benedetto il nuovo ufficio: «Laddove
operano le associazioni, la vita torna alla
normalità e questo è molto importante
per i cittadini – ha detto il vescovo di
Carpi – L’inaugurazione di questa sede
è un invito a continuare nel cammino di
ricostruzione, che ha fatto passi enormi e
ha bisogno di essere portato alla conclusione, perché tanto è stato fatto, ma tanto
è ancora da fare».
Così il sindaco di Mirandola Maino
Benatti: «Questa inaugurazione ha un
duplice valore, simbolico e concreto.
Simbolico perché dà fiducia nel futuro,
concreto perché è il frutto del lavoro di
questi cinque anni. Le associazioni sono
fondamentali per la ricostruzione della
comunità e per il dialogo tra istituzioni e
cittadini. Nel centro storico di Mirandola
sono stati avviati più di 200 cantieri, in
questi mesi dovremmo aprire i cantieri
del teatro, della biblioteca e del castello,
che dovrebbero dare slancio al centro
storico».
3
DALLA PRIMA
Un patto per
la sicurezza
Partendo dal principio che la sicurezza è un problema culturale e di comunità
e che quindi coinvolge tutti, i sindaci
hanno proposto di formalizzare con la
Prefettura un patto per la sicurezza attraverso la firma di un protocollo d’intesa
tra Unione e Prefettura. Il documento
prevede la realizzazione di campagne
informative per sensibilizzare i cittadini
fornendo loro consigli e modelli di comportamento per prevenire, per quanto
possibile, le truffe; di predisporre un
sistema video di sorveglianza dei varchi
di entrata più importanti nei Comuni
dell’Unione; di avviare un progetto di
“controllo di vicinato”, previa formazione dei cittadini da parte del personale
delle forze dell’ordine; di intensificare i
controlli nei cantieri effettuati di concerto
con polizia locale, guardia di finanza,
Ispettorato del lavoro, Inps e Inail; di
utilizzare e coinvolgere maggiormente
la vigilanza privata, come già avvenuto
in altre realtà. L’Unione sottoscriverà
poi un accordo con la Regione EmiliaRomagna per trovare le risorse e le
competenze per avviare i progetti previsti
nel protocollo con la Prefettura. Ma
non solo. I nove sindaci dell’Unione
inizieranno a breve una serie di incontri
con parlamentari modenesi e sindacati
di polizia con l’obiettivo di ottenere più
uomini delle forze dell’ordine nell’Area
Nord. L’Unione, inoltre ha aggiunto 100
ore alla convenzione con la cooperativa
che affianca la polizia di Stato nella
gestione amministrativa delle pratiche
di immigrazione, riducendo in questo
modo il lavoro burocratico degli agenti,
più liberi di presidiare il territorio. Infine
i singoli Comuni si impegneranno, sulla
scorta di quanto fatto recentemente
da Mirandola, a erogare contributi ai
cittadini per l’installazione di sistemi di
sicurezza o impianti di allarme presso le
abitazioni private.
4 · n. 4 - febbraio 2017
MEDOLLA
Nel 2016 si sono svolte 45 attività di formazione per 350 persone
Baxter riparte dal Campus Training
BREVI
ANDREOLI DIRIGE
DEMOCENTER
Bilancio positivo di un anno di attività per la clinica del nuovo stabilimento
45 attività di formazione in aula
e più di 350 persone coinvolte tra nefrologi, infermieri, aziende e scuole. È
questo il bilancio positivo di un anno
di attività (2016) del Campus Training
dello stabilimento Baxter di Medolla.
Un’eccellenza che riunisce all’interno
di un’azienda e di uno stabilimento
produttivo, una clinica e un centro di
formazione. Obiettivi principali sono
quelli di accrescere le competenze
interne sull’utilizzo delle macchine
per l’emodialisi, migliorare la conoscenza da un punto di vista di qualità
e innovazione, facilitare lo scambio di
informazioni e diffondere all’esterno il
proprio know-how. Il polo è un centro di
eccellenza in Italia nel quale è possibile
simulare ciò che avviene all’interno
di una clinica nefrologica per pazienti
affetti da insufficienza renale cronica
e sottoposti a dialisi. L’attenzione alle
esigenze del paziente e alle necessità
del medico rappresentano il trait d’union e lo spirito che ha portato alla
realizzazione di quest’area innovativa.
Tre letti e sei macchine per la dialisi
riproducono perfettamente l’ambiente
di una clinica all’interno della quale
è possibile testare l’usabilità delle
macchine prodotte e identificare come
poter andare incontro alle esigenze dei
pazienti e degli operatori, con l’obiettivo
di migliorare sempre più l’affidabilità
e la sicurezza dei prodotti e dei servizi
offerti. All’interno del Campus infatti
è possibile testare sia le macchine per
la dialisi che i prodotti di Information
Technology realizzati a Medolla. Inoltre, è possibile sperimentare innovazioni
in un ambiente clinico simulato, combinando metodi scientifici per la raccolta
dei dati sull’usabilità alla simulazione di
condizioni reali di utilizzo dei prodotti.
La clinica è anche un ambiente dedicato
al training, un vero e proprio centro di
formazione nel quale si svolgono corsi
teorico-pratici con i dispositivi. La
formazione va al di là del rapporto esistente e forte tra l’azienda e gli operatori
sanitari del settore, aprendosi anche alla
vera e propria formazione sul campo di
studenti e di giovani che, all’interno del
distretto biomedicale, vogliano acquisire esperienza sul campo. All’attività di
servizio, nel 2016 si è affiancato anche
un importante percorso di formazione
dei giovani, nell’ambito del progetto
alternanza scuola-lavoro. Grazie infatti
a una partnership con l’istituto di istruzione superiore Luosi di Mirandola, il
Campus ha rappresentato una possibilità concreta per gli studenti che hanno
potuto conoscere e apprezzare la realtà
industriale, produttiva e di ricerca presente sul territorio.
Il percorso di formazione e di collaborazione, che ha preso il via all’inizio
dell’anno, ha coinvolto più di 60 studenti in quattro incontri. «Nello spirito
di Baxter c’è sempre l’attenzione al
territorio e alla promozione di politiche
e programmi formativi. Unitamente
a questo, il nostro impegno è quello
di mantenere lo stretto legame che da
sempre esiste tra lo stabilimento e le
persone, in particolar modo quando si
parla di giovani. Siamo entusiasti di
questa partnership con il Luosi perché
ci darà modo di contribuire in maniera
concreta alla crescita e allo sviluppo
di nuove professionalità» commenta
Cristiano Salvadeo, plant manager
dello stabilimento Baxter di Medolla.
AREA NORD
Ruba a corriere e impresa edile:
arrestato dalla municipale
Il nuovo direttore di Fondazione
Democenter è Piergabriele Andreoli,
45 anni, ingegnere bolognese, che da
quasi 20 anni lavora a Modena presso
l’Agenzia per l’Energia e lo Sviluppo
Sostenibile (Aess), prima come responsabile tecnico e progettista, dal
2010 come vicedirettore e dal 2013
come direttore. Andreoli continuerà a
mantenere il doppio ruolo al vertice
delle due strutture, un primo chiaro
segnale dell’indirizzo che i rispettivi
Consigli di amministrazione hanno
voluto imprimere al percorso di crescita
di Democenter e Aess.
LIQUIDATI CCL E CDA
DI OTTOBRE-DICEMBRE
Il trasferimento dell'arrestato
Lo scorso 9 febbraio gli agenti
del Corpo intercomunale di polizia
municipale dell'Unione Comuni
Modenesi Area Nord hanno arrestato
M.A., marocchino da tempo noto
alle forze dell'ordine per i numerosi
furti perpetrati ai danni di cittadini
e imprese.
L’uomo è stato bloccato, poco
dopo aver commesso due ennesi-
mi furti nei pressi dell'Ipercoop di
Mirandola. A farne le spese erano stati
un corriere e un’impresa edile. M.A,
pluripregiudicato, era conosciuto
soprattutto per “colpi” ai danni di
trasportatori di merci.
Al momento, dopo l'udienza di
convalida, è agli arresti domiciliari
e il suo processo è stato fissato per il
mese di aprile 2017.
Il Comune di Mirandola comunica che il Contributo per il canone di
locazione (Ccl) e il Contributo per il
disagio abitativo (Cda) relativi al trimestre ottobre, novembre e dicembre
2016 sono stati liquidati. Qualora le
ricevute dei pagamenti dell'affitto (riguardanti i mesi di gennaio, febbraio
e marzo 2017) arrivassero oltre il 31
marzo 2017 verranno riconosciute nel
successivo trimestre.
n. 4 - febbraio 2017 ·
SAN FELICE
Con 250 soci e un centinaio di addetti, è guidata da Diana Bortoli
Ital-frutta, 12 milioni per ripartire
La cooperativa, nata mezzo secolo fa, supera il sisma con un forte investimento
MIRANDOLA
Alle Poste si prenota con un'App
per ridurre i tempi d'attesa
Cinquant’anni fa, il 6 febbraio 1967,
nasceva a San Felice la cooperativa
Ital-frutta, oggi una delle più importanti
realtà del settore ortofrutticolo non solo
modenese. Specializzata nella raccolta e
commercializzazione di pomodoro, pere,
cocomeri e meloni, Ital-frutta aderisce a
Confcooperative Modena. Furono 37 imprenditori agricoli di San Felice, Medolla e
Mirandola a costituire la cooperativa, che
a inizio anni Settanta acquistò i terreni sui
quali sorgono ancora oggi i capannoni per
il ritiro e lo stoccaggio, via via ampliati.
Negli anni Ital-frutta si è ingrandita anche attraverso l’incorporazione di altre
cooperative, come la Finalfrigo di Finale
Emilia (pere) e la Valle di Gavello (meloni
e cocomeri). Pesantemente colpita dal
terremoto del 2012, la cooperativa ha
speso complessivamente 12,3 milioni di
euro per la ricostruzione degli immobili
e l'acquisto di nuove attrezzature, impianti e macchinari. Oggi la cooperativa
sanfeliciana ha 250 soci, un centinaio di
addetti (stagionali compresi) e ritira 120
mila quintali di pere, 80 mila di cocomeri
e meloni, 400 mila quintali di pomodoro;
dallo scorso anno si è lanciata anche nella
raccolta di ceci e fagioli borlotti per il consumo fresco. Dal 2015 Ital-frutta è guidata
da Diana Bortoli, prima donna eletta presidente di una cooperativa ortofrutticola
modenese. È il sesto presidente nella storia
di Ital-frutta. Il primo fu Attilio Gobbi,
seguito da Camillo Bergamini, Ferrante
Pezzini, Ermete Modena e Francesco
Budri, che ha gestito la delicata fase
della ricostruzione post sisma. Ital-frutta,
che fa parte dei consorzi Conserve Italia,
Apo Conerpo e Alegra, è socia anche di
Opera, la cooperativa nata il 29 maggio
2015 e che rappresenta la più importante
realtà italiana specializzata nella pera. Italfrutta festeggerà il 50esimo anniversario
di nascita il 6 maggio quando, con la
bella stagione, sarà più agevole aprire lo
stabilimento a soci, dipendenti e autorità.
Uffici postali sempre più digitalizzati: grazie al nuovo gestore delle
attese e alla App “Ufficio Postale”
che distribuisce numeri elettronici
personalizzati, da oggi è possibile
richiedere il ticket per la fila anche
nell’ufficio postale di Mirandola. Ciò
consente ai clienti di programmare
per tempo l’ingresso e presentarsi
allo sportello a ridosso del proprio
appuntamento,
con conseguente
riduzione dei tempi di attesa.
Le nuove App
“Ufficio Postale”
e “BancoPosta”
rappresentano un
nuovo contributo
di Poste Italiane
allo sviluppo inclusivo della digitalizzazione del
Paese. Consentono
ai cittadini di eseguire alcune delle
principali operazioni disponibili
nell’ufficio postale
utilizzando un’unica applicazione digitale semplice,
sicura e alla portata di tutti e di gestire
le proprie operazioni finanziarie e di
pagamento con la massima libertà di
movimento.
Nell’ufficio postale di via Circonvallazione Ovest è attivo inoltre
per la clientela il servizio WiFi
gratuito.
5
POST SISMA
Mutui sospesi
nel "cratere"
Ben cinque emendamenti al decreto
Milleproroghe riguardanti il sisma del
2012, presentati dai senatori emiliani del
Pd Stefano Vaccari, Claudio Broglia e
Maria Cecilia Guerra, hanno passato il
vaglio della Commissione Bilancio del
Senato, lo scoglio più insidioso visto
che misura la compatibilità economica
dei provvedimenti. Sono entrati, quindi,
nel decreto la proroga fino alla fine del
2017 della sospensione dei mutui accesi
dai privati sulle case ancora inagibili; la
proroga fino al 2018 della sospensione
del pagamento delle rate dei mutui
concessi dalla Cassa depositi e prestiti
agli Enti locali; la proroga al 2019 delle
cosiddette Zone franche urbane e la
proroga dell’esenzione dal pagamento
dell’Imu sugli edifici ancora inagibili
fino al 31 dicembre 2018. A queste
proroghe si aggiunge la riduzione del
taglio per i Comuni del 50 per cento
del Fondo di solidarietà, provvedimento
che riguarda tutti i Comuni terremotati,
anche quelli del Centro Italia. Per quelli
emiliani si tratta di 4,5 milioni circa che
vengono restituiti ai Comuni. «Siamo
particolarmente soddisfatti del risultato raggiunto. – confermano i senatori
Vaccari, Broglia e Guerra – Ancora
una volta, a distanza di quasi cinque
anni dal sisma che colpì le nostre terre,
siamo stati in grado di affermare le
ragioni e le richieste provenienti dal
livello locale verso il livello nazionale.
Ci siamo fatti portavoce a Roma, presso
il Governo, delle esigenze espresse dai
nostri territori, in continuo contatto con
cittadini, imprese, Comuni e Regione.
Una modalità virtuosa che si è rivelata
efficace e produttiva». I provvedimenti
hanno passato il vaglio anche della prima Commissione Affari costituzionali.
MIRANDOLA
Da imprenditore della maglieria
ad autista per le notti dei giovani
Figli in discoteca fino all’alba e genitori tranquilli. Un connubio reso possibile
solo dal servizio di trasporto, che preleva
i ragazzi davanti a casa e li riporta, sani
e salvi, di nuovo a casa. Il mirandolese
Eddy Mazzola, 59 anni, dopo quaranta
trascorsi da imprenditore nel settore
maglieria, da alcuni mesi ha fondato la
sua società di noleggio con conducenti
ed è diventato l’uomo di fiducia di tante
mamme e papà della Bassa modenese. In
grado di assicurare loro sonni tranquilli e
niente angoscia se le lancette dell’orologio
avanzano inesorabili fino a contare le
ore piccole. «È per me una nuovissima
avventura, che affronto con passione e
che mi permette – dichiara Mazzola – di
stare a contatto con i giovani. Dopo anni
trascorsi nella maglieria, mesi fa ho preso
la patente speciale per il trasporto, con
tanto di autorizzazione rilasciata dalla
Motorizzazione civile e dalla Camera di
Commercio. Con il mio Mercedes Vito,
a nove posti, accompagno nel fine settimana tanti giovani nelle discoteche più
gettonate: in Riviera, al Lago di Garda,
a Mantova, a Bologna, Modena… A onor
del vero – continua – non avevo pensato
a un trasporto di questo tipo, anche perché lavoro per le aziende, in particolare
quelle biomedicali, ma poi tanti genitori
di ragazzi, di età compresa tra i 17 e i 29
anni, mi hanno chiesto questa particolare
tipologia di trasporto». Il servizio preleva
Eddy Mazzola si è
reinventato un lavoro
i giovani intorno alle 23, tra Mirandola,
Cavezzo, Medolla, Finale… e li riporta
davanti a casa intorno alle 5.30. I genitori
sanno che i loro figli sono in ottime mani
e non rischiano incidenti dovuti al sonno,
all’alta velocità o alle troppe birre consumate. Durante le lunghe ore d’attesa,
Mazzola legge, ascolta musica, ripassa
l’inglese e lo spagnolo. Se i giovani nel
viaggio di andata sono ciarlieri in quello
di rientro «tutti o quasi dormono. Ci penso
io a svegliargli – precisa – a pochi metri
da casa».
Viviana Bruschi
6 · n. 4 - febbraio 2017
«È il momento di restituire la tanta solidarietà che abbiamo ricevuto»
MIRANDOLA
I nostri genitori sono coloro che,
poverissimi, hanno accolto nelle loro
case i bambini provenienti da Roma e
dal Sud, pur non sapendo a mezzogiorno
e alla sera cosa avrebbero potuto dare da
mangiare ai loro figli. E più tardi hanno
accolto i profughi della grande alluvione
del Polesine. E pure noi siamo sempre
accorsi fra i primi nei casi di calamità
naturali per portare aiuto e soccorsi.
Non possiamo avere smarrito ora quel
grande patrimonio di solidarietà e di
amore che ci ha sempre caratterizzato.
Non abbiamo mai detto: prima i mirandolesi, o quelli degli altri otto Comuni
della Bassa, ma abbiamo diviso con
chi ne aveva bisogno quello che c'era.
Il senso di impoverimento (però mai
come a quei tempi!) di precarietà e la
paura non possono portarci all'egoismo
esasperato: noi non siamo mai stati, noi
non siamo così!
Lucia Antonioli
(post su Facebook)
naturalmente bisogna misurarsi con la
realtà e non con gli slogan.
Intanto, nessuna risorsa del dopo
terremoto sarà utilizzata per l’accoglienza;
poi, il lavoro dell’Amministrazione continuerà ad avere come principale priorità la
ricostruzione, la realizzazione di un futuro
migliore e più sicuro per la nostra città,
con l’avvio delle opere pubbliche in centro
storico (dove peraltro sono già stati attivati
oltre 200 cantieri) e l’ideazione di nuovi
progetti di sviluppo per questo territorio,
come la Cispadana, l’allargamento del
Tecnopolo e il sostegno alla ricerca e alla
conoscenza. Proprio perché vogliamo
affrontare con realismo e disponibilità
questa accoglienza abbiamo posto alla
Prefettura delle condizioni che riteniamo
di buon senso, assumendoci, allo stesso
tempo, le nostre responsabilità: inizialmente numeri limitati; stretto confronto
tra Comuni, Prefettura e soggetto gestore
nella ricerca delle soluzioni degli alloggi;
l’impegno di queste persone accolte in
attività di volontariato utili alla collettività.
Naturalmente sono consapevole che
per risolvere alle radici i problemi delle
grandi migrazioni servono politiche e
scelte di sviluppo a livello internazionale,
attraverso accordi politici ed economici,
nell’idea che non i muri, ma la diplomazia
e il confronto, siano i principali strumenti
per risolvere il problema.
Tuttavia, il fatto che su queste questioni si decida in altri tavoli, non può
essere la scusa per sottrarci alla nostra
responsabilità in questo momento.
Maino Benatti
Sindaco di Mirandola
più seria: rispetto delle
regole, integrazione fra
i servizi, diritti di cittadinanza conquistati con
il dovere e con la fatica.
Naturalmente nella realtà
c’è anche il negativo, non
meno che fra gli studenti
italiani di nascita.
Ma voi vorreste cancellare la speranza di un
adolescente perché non
è figlio vostro o vostro
parente, o amico dei vostri
amici, perché avete deciso
di predestinarlo alla delinquenza e
all’illegalità. Pensate dei rifugiati che
non abbiano diritto a un po’ di solidarietà pubblica, tollerate solo (forse) se
entrano in casa mia o del sindaco, o
di chiunque non la pensa come voi,
con il vostro linguaggio da branco.
Leggo frasi violente scritte da persone
che, regolarmente e devotamente,
santificano le domeniche
ascoltando di buoni samaritani, di amore. Leggo di
persone che partecipano,
a parole, dell’altrui sofferenza stabilendo barriere
di appartenenza: prima i
nostri. Per non dire delle
bacheche di cure parentali a cagnolini, gattini,
uccellini coccolati, lavati,
profumati e infiocchettati
che riempiono la vita
delle persone. Leggo di
quelli che se a Mirandola
e nella Bassa non ci fosse stato il terremoto, la tromba d’aria… porte aperte
ai rifugiati, mah! Con questo non
penso affatto che si debba ignorare
la sicurezza, il diritto di ciascun cittadino, che non servano investimento
pubblico, forze dell’ordine (magari
un po’ meno in ufficio), severità e
pena, rigore: lo Stato deve difendere
e si deve difendere. Penso che sia la
politica ad affrontare il problema del
controllo e della tutela dei confini e
se un giorno dovremo chiudere le
porte, erigere muri (spero non sia
mai) non potremo comunque farlo
con disprezzo, con odio, desiderio di
vendetta, additando il colpevole in
una razza, in una categoria.
Chiudere la porta in faccia è uno
strappo al dovere di umanità. Non si
fa con violenza, richiede equilibrio.
Non è civiltà fare una campagna
contro, abbiamo costruito l’Europa
per superare le tragedie derivate dalle
campagne contro, è una scelta che si
fa con dolore, deve lasciare un senso
di colpa, altrimenti la storia ripresenterà, prima o poi, tragedie simili
a quelle che ogni anno celebriamo
con le giornate della memoria, del
ricordo e altre che potremo aggiungere, convinti che in fondo non ci
appartengono.
ma il dibattito, ma don Erio, sulla Gazzetta di Modena, ha indicato la strada:
umanità e inclusione sono gli obiettivi
da perseguire. «Apprezzo i sindaci
coraggiosi – ma capisco anche che vi
siano molti motivi di paura, alcuni più
fondati, altri forse percepiti ma non
così reali. La presenza consistente di
profughi mette in discussione la nostra
identità, ci porta a chiederci chi siamo,
forse anche a vedere in faccia e non più
solo in tv delle situazioni di bisogno
reale, di degrado, addirittura di peri-
colo di vita. Poi però c’è un pericolo
percepito che fatica a trovare sostegno
perché quando si parla di invasione
bisognerebbe avere presenti i numeri,
che al momento ci raccontano come
nelle prime settimane del 2017 sia
arrivato un quarto dei migranti rispetto allo stesso periodo del 2016. Non
è facile integrare e passare sopra la
sensibilità delle persone. Come Chiesa
pensiamo che la strada, anche se la più
difficile, sia l’integrazione diffusa:
trovare famiglie, parrocchie o piccole
comunità che accolgano in numero
ridotto i profughi. È per questo che
stiamo battendo questa pista in modo
che i nuovi ospiti possano integrarsi,
guardandosi in viso con chi li ospita,
affinché non facciano più impressione.
Solo così si potranno evitare i ghetti
e quelle decine e decine di persone
che non sanno cosa fare durante il
giorno. Coinvolgere i profughi nella
vita della comunità e nelle dinamiche
familiari è l’unico modo per superare
la diffidenza».
«Prima i diritti inviolabili dell'uomo»
Il sindaco Benatti: «La Costituzione della Repubblica guidi le nostre scelte»
Continua dalla prima
LUCIA ANTONIOLI
La Costituzione, all’articolo 2, dice:
«La Repubblica riconosce e garantisce
i diritti inviolabili dell’uomo, sia come
singolo, sia nelle formazioni sociali ove
si svolge la sua personalità, e richiede
l’adempimento dei doveri inderogabili di
solidarietà politica, economica e sociale».
Quindi la Costituzione ci dice che
vengono prima i diritti inviolabili dell’uomo rispetto agli “interessi” dei cittadini.
Non «prima gli Italiani», ma prima i diritti
inviolabili dell’uomo, dell’umanità.
Terzo, la mia coscienza di appartenere
al genere umano mi impegna a porre al
primo posto la dignità dell’uomo.
Quarto, l’idea che dopo il terremoto
abbiamo ricevuto tanta solidarietà umana
dall’Italia e dal mondo e quindi è già ora di
restituire quella solidarietà ai terremotati
del Nepal e a quelli dell’Italia Centrale
(come abbiamo fatto) e alle persone che
arrivano nel nostro Paese in fuga da luoghi
di guerra, miseria e disperazione.
Quinto, che si è ormai conclusa la
parte del dopo terremoto più precaria e
«Abbiamo sempre ospitato
chi stava peggio di noi»
di disagio, che dava il senso vero dell’emergenza delle famiglie, ovvero quella
dei Moduli Abitativi Provvisori (Map).
Infine, buona parte della ricostruzione
produttiva e abitativa privata è in via di
attuazione (siamo all’80 per cento), le
famiglie assistite sono sempre meno e
quindi questo territorio può iniziare ad
offrire aiuto a chi soffre di più, come ha
sempre fatto la nostra gente.
Queste sono le mie motivazioni, poi
GIORGIO SIENA
«L'inclusione è una cosa seria
A scuola la facciamo ogni giorno»
Vorrei poter organizzare, per i
tanti che su Fb hanno scritto con
parole talvolta indegne, con insulti,
affermazioni non vere, una visita nella mia scuola per vedere gli studenti
nelle classi, quando lavorano fra loro,
nei dialoghi, nei momenti di allegria.
Per far vedere gli studenti della nostra
comunità scolastica (oltre mille) che
include giovani dall’Africa, dall’Est
Europa, dal Bangladesh, dalla Cina,
dall'India... studenti che non rubano,
non portano la scabbia, si lavano,
non violentano, stanno spesso (su
loro richiesta) in classe per ascoltare
l’insegnante di religione anche se non
la fanno, hanno voglia di conoscere,
sono talvolta di buon esempio per
i figli di mirandolesi e di altri comuni della Bassa e del Mantovano.
Dovreste vedere i loro visi, i sorrisi,
dovreste conoscere quante storie di
dolore, divisioni e sofferenze, portano
in così pochi anni, ma capireste anche
quanto potranno fare per noi in futuro
in termini d’idee, progetti, cultura,
per restituirci quanto abbiamo loro
dato, ne sono sicuro.
Buonismo? Per niente: l’inclusione è un parto doloroso, porta ansie,
fatiche e tanto impegno per tutti, ma
alla fine, se compiuta, è una nascita
per la società. L’inclusione non è
solo accoglienza, è una cosa molto
LA CHIESA
Il vescovo Erio Castellucci:
«Apprezzo i sindaci coraggiosi»
È stato tra i primi a superare i
timori dei fedeli e da guida autorevole
della comunità ha iniziato a guardare
al futuro e all’accoglienza dei profughi
parlando di “amore” e “misericordia”.
Termini che richiamano la fede cristiana e che stavolta il vescovo di Modena
Erio Castellucci volontariamente
omette. L’arrivo dei richiedenti asilo
nella Bassa scuote le coscienze e ani-
n. 4 - febbraio 2017 ·
7
Accordo sulla necessità di immediati programmi di impegno
IL COMUNICATO
«Lavori utili per i profughi in arrivo»
Otto dei nove sindaci della Bassa hanno chiesto garanzie al prefetto Paba
«Il prefetto di Modena Maria Patrizia
Paba ha presieduto nei giorni scorsi una
riunione dedicata al tema dell’accoglienza
dei profughi richiedenti asilo alla quale
hanno partecipato i sindaci di Camposanto, Cavezzo, Concordia sulla Secchia,
Medolla, Mirandola, San Felice, anche
nella qualità di presidente dell’Unione,
San Possidonio e San Prospero, appartenenti all’Unione dei Comuni dell’Area
Nord – si legge in una nota stampa della
Prefettura – Nel corso dell’incontro, in un
clima di cordiale collaborazione, è stato
fatto il punto relativamente alle prospettive
di accoglienza, in tutti i territori dell’Area
Nord, di cittadini stranieri richiedenti asilo,
nel quadro delle note operazioni umanitarie che stanno impegnando il Paese.
Dall’incontro è emersa una complessiva
disponibilità degli otto amministratori
presenti, che verrà meglio puntualizzata in
una successiva riunione da tenersi a breve,
a prevedere una progressiva e graduale
accoglienza in un regime di condivisione e
di interlocuzione costante con la Prefettura,
così come preannunciato dal prefetto sin
dalla scorsa riunione, che tenga conto delle
particolarità e delle difficoltà di ciascuna
comunità, al fine di individuare, in armonia
con le caratteristiche del territorio e delle
aree urbane, le migliori soluzioni per la
serena e fruttuosa inclusione dei richiedenti asilo. In particolare si è concordato
sulla necessità di immediati programmi di
impegno in attività utili per la collettività,
contestuali all’arrivo nei singoli centri, in
stretto raccordo con la Prefettura, anche
sulla base del protocollo esistente ed in
fase di rinnovo, al quale i sindaci hanno
manifestato la volontà di aderire, in una
prospettiva di “restituzione” secondo le
esigenze di ciascuna realtà. Il prefetto ha
espresso il suo sincero apprezzamento e
la stima nei confronti dei sindaci presenti
che, con la disponibilità dimostrata, hanno confermato la tradizionale attitudine
all’accoglienza delle popolazioni modenesi e rimarcato come tale disponibilità si
inserisca nel percorso virtuoso e avanzato
di rinascita dopo i danni del terremoto. Il
Prefetto ha altresì assicurato che seguiterà a
svolgere una costante opera di interlocuzione nei confronti di tutte le Amministrazioni
della provincia, in particolare quelle che
non hanno ancora accolto, sottolineando la
necessità di una equa distribuzione – conclude la nota – nel quadro di un impegno
che la Nazione intera sta affrontando».
IL SINDACATO/1
Cgil favorevole all'accoglienza
«Sono numeri sopportabili»
La Cgil Area Nord è favorevole all’accoglienza dei
circa 200 profughi destinati
al territorio. Pur riconoscendo
che la ricostruzione post-sisma
è ancora in pieno svolgimento
e molti cittadini sono ancora
attualmente fuori dalla loro abitazione, «non ci si può sottrarre
alla responsabilità di accogliere
persone in fuga da guerre e altre calamità
– spiega Erminio Veronesi (foto), coordi-
natore Cgil Area Nord – la Cgil
Area Nord crede fermamente
nel valore dell’accoglienza
e della solidarietà verso chi
è in difficoltà, e ritiene che
nel distretto ci siano capacità
economiche e risorse umane
per accogliere I profughi. Si
tratta pur sempre di un numero esiguo, 200 persone, da
collocare su nove Comuni che contano
una popolazione di oltre 83 mila abitanti».
REGIONE
In Emilia Romagna accolti
dodicimila richiedenti asilo
In Emilia-Romagna sono 12.000 i
richiedenti asilo accolti, con il coinvolgimento del 67,1 per cento dei Comuni. La
media degli ospiti presenti per struttura è
di circa 11 unità, 17 in Veneto e Lombardia, 22 in Liguria. Sono i dati forniti lo
scorso 14 febbraio in Commissione dalla
vicepresidente della Regione Elisabetta
Gualmini, titolare del Welfare nella
Giunta Bonaccini, che ha risposto in particolare a una interrogazione della Lega
Nord. Parma, ha sottolineato l'assessore,
«non è l'unico territorio a superare la quota di richiedenti asilo accolti. La stessa
PREFETTURA
«Non ci sono più le condizioni
per escludere il "cratere"»
La direttiva dell’11 ottobre 2016 del Ministero
dell’Interno prevede un
coefficiente di riparto di
2,5 richiedenti asilo ogni
mille abitanti. Nella Bassa,
distribuiti tra i nove Comuni, dovrebbero arrivare,
scaglionati, circa 200 profughi. La
Prefettura di Modena, poi, si è detta
disponibile a effettuare le ripartizioni
non necessariamente riferite ad una
prospettiva comunale ma all'Unione
nel suo insieme. Sempre la Prefettura,
in una nota stampa dei giorni scorsi,
ha spiegato che: «dal 2017 le determinazioni ministeriali, anche nella
cornice delle intese generali raggiunte
con l'Anci e con la “Conferenza Stato
Regioni”, tengono conto di un quadro
di esigenze nazionali che non prevede
più l'esclusione delle popolazioni dell'Emilia Romagna
colpite da calamità nella determinazione del coefficiente
di riparto dei profughi».
La loro presenza nell’Area Nord non comporterà
costi per i Comuni, ma sarà
a cura di una cooperativa scelta dal
Prefetto con un apposito bando. In
base agli accordi tra sindaci e prefettura, i profughi saranno coinvolti in
progetti per lavori di pubblica utilità
per la collettività. In media i profughi
rimangono nei Comuni ospitanti tra i
12 e i 18 mesi, il tempo che occorre
per esaminare il loro status e accettare
o respingere la domanda di asilo. Attualmente i richiedenti asilo distribuiti
sul territorio modenese in vari Comuni
sono circa 1.300.
IL SINDACATO/2
«La chiusura non ci appartiene»
Anche la Cisl scende in campo
«Le posizioni di chiusura
non appartengono ai valori e
alla cultura delle nostre comunità, come dimostra l’integrazione dei molti immigrati
che vivono da anni nel nostro
territorio e lavorano nelle nostre
aziende». Lo afferma la Cisl
Emilia Centrale a proposito
delle polemiche sull’annunciato
arrivo di profughi nei Comuni del cratere.
«Non si può negare che l’Area Nord stia
situazione riguarda Ravenna, Modena,
Reggio Emilia e Ferrara. L'intento della
Giunta è quello di bilanciare le cifre».
Gualmini ha poi ricordato che «il richiedente asilo non è un migrante irregolare».
Infine, relativamente al recente Decreto
Minniti, ha parlato di «regole più rigorose: un centro per il rimpatrio in ogni
regione, semplificazione delle procedure,
piano di assunzioni straordinario per
accelerare l’assegnazione dei documenti e quote obbligatorie ai Comuni per
l’accoglienza». A interpellare Gualmini
è stato Fabio Rainieri della Lega Nord.
ancora affrontando le problematiche della ricostruzione post
sisma. – dichiara Domenico
Chiatto (foto), responsabile
delle politiche dell’immigrazione per la segreteria Cisl Emilia
Centrale – Tuttavia la Bassa
modenese è sempre stata aperta
e solidale e non c’è motivo che
non debba continuare a esserlo.
Gli stessi numeri illustrati dal prefetto
non possono, a nostro avviso, costituire
elementi di preoccupazione. È vero che
nell’Area Nord sta aumentando la percezione di insicurezza, ma sarebbe sbagliato
collegare gli episodi di cronaca nera solo
ed esclusivamente all’immigrazione». Per
Chiatto i profughi hanno diritto all’accoglienza e a un percorso d’integrazione,
così come deciso dal nostro Paese, per cui
vanno individuate le condizioni più adatte
che consentano ai profughi di essere redistribuiti, anche temporaneamente, su tutto
il territorio provinciale. Secondo il sindacalista Cisl una delle soluzioni possibili è
la predisposizione di bandi rivolti ai privati
per mettere a disposizione appartamenti
con il meccanismo dell’incentivo.
PROFUGHI
Finale Emilia
ribadisce il no
«Rispettiamo le istituzioni e le
leggi, ma quando è troppo è troppo.
Il Comune di Finale Emilia, epicentro
del terremoto 2012 di 5.9 Richter che
ha causato vittime, miliardi di danni
e la distruzione del patrimonio storico, municipio, teatro, castello, Torre
dei Modenesi (simbolo del sisma),
chiese (sei su sette), ospedale e strutture sanitarie, attività commerciali
e industriali, centinaia di abitazioni
inagibili e centinaia di finalesi ancora
fuori casa, non può accettare in questo momento l'arrivo di richiedenti
asilo imposti dal Governo.
Siamo una comunità in grande
difficoltà e, nonostante la generosità
dimostrata dai finalesi, non possiamo
pensare di accollarci questa enorme
responsabilità e questo ulteriore
carico.
Stiamo cercando di ricostruire
la città tra enormi problematiche
sociali e finanziarie; il Governo,
invece di tenerne conto e tenere viva
l'attenzione su un territorio colpito
pesantemente dal terremoto in tutti i
settori, “scarica” un problema su di
noi, e questo è inaccettabile.
Nei confronti dei finalesi abbiamo il dovere di rispettare il
programma elettorale, ed è ciò che
intendiamo fare senza arrenderci.
Finale è territorio di aggregazione e
solidarietà, lo testimoniano gli oltre
1.500 extracomunitari che vivono
e lavorano nella nostra comunità,
ma accogliere richiedenti asilo in
questa situazione non è fisicamente
possibile e nemmeno socialmente
accettabile.
Non siamo disposti a partecipare
ad altre riunioni o incontri sull'argomento, dobbiamo pensare prima alla
nostra comunità».
Il sindaco Sandro Palazzi
e la Giunta comunale
di Finale Emilia
8 · n. 4 - febbraio 2017
Automedica, biometro ottico, cabina audiometrica e due letti
MIRANDOLA
Nuove donazioni per l'ospedale
L'associazione La Nostra Mirandola ha concretizzato una nuova impresa solidale
Sopra, e a sinistra, la nuova automedica con operatori e autorità. In alto e qui sotto, a sinistra, la cabina audiometrica silente.
Sotto, a destra, il biometro ottico.
Azienda Usl di Modena e comunità,
insieme per il miglioramento della qualità
nell'assistenza. Sono state presentate lo
scorso 11 febbraio, le nuove tecnologie
per l'ospedale Santa Maria Bianca (una
nuova automedica destinata all’emergenza territoriale, un biometro ottico per
l’Oculistica, una cabina audiometrica per
l’Otorinolaringoiatria e due letti elettrici
per la Lungodegenza) donate dall’associazione “La Nostra Mirandola” grazie
alla generosità di aziende, privati cittadini
e numerose scuole del territorio. Un gesto
che lo scorso 11 febbraio, XXV Giornata
mondiale del malato, ha assunto un valore ancora più significativo e di grande
importanza per i pazienti dell’Area Nord.
La nuova automedica, al servizio dell’emergenza territoriale, è stata presentata
con la simulazione di un intervento di
soccorso realizzato dai volontari Avap
e dall’equipaggio del 118. Il biometro
ottico computerizzato, di ultimissima
generazione, ha potenziato la strumentazione dell’Oculistica. Semplifica e
velocizza la visita, rendendola allo stesso
tempo più affidabile e meno gravosa
per il paziente. La cabina audiometrica
“silente” dell’Otorinloringoiatria serve
per le visite di valutazione della capacità
uditiva. E’ stata attrezzata con audiometro
e impedenzometro, strumenti molto preziosi per valutare la capacità uditiva e la
pressione dell’aria attorno alla membrana
del timpano. Completano le donazioni due
letti elettrici destinati alla Lungodegenza,
progettati appositamente per agevolare gli
operatori sanitari nelle loro funzioni di
assistenza e cura del paziente, garantendo
la massima sicurezza negli spostamenti
ed evitando al paziente problemi legati
all'immobilità. Alla presentazione delle
nuove attrezzature hanno partecipato il
sindaco di Mirandola Maino Benatti,
il direttore generale dell’Azienda Usl di
Modena Massimo Annicchiarico, la
presidente dell’associazione “La Nostra
Mirandola” Nicoletta Vecchi Arbizzi e il
vescovo monsignor Francesco Cavina.
«Nel ringraziare di cuore tutti i generosi
donatori – ha dichiarato Nicoletta Vecchi
Arbizzi – vorrei sottolineare che le donazioni fatte all’ospedale di Mirandola non
sono frutto di un unico donatore ma vi
partecipano tanti privati cittadini oltre a
numerose aziende e sono quindi un gesto
condiviso dalla comunità a cui prendono
parte in tanti. Per questo motivo sono stati
affissi diversi tabelloni indicanti i nomi
dei donatori».
OSPEDALE
«All'ambulatorio di flebologia
345 pazienti in un anno»
Ringrazio Roberto Miselli responsabile dell'attività di flebologia e
angiologia comprendente ambulatorio,
diagnostica Eco-Color-Doppler e chirurgia che è presente presso l'Unità di
Chirurgia dell'ospedale Santa Maria
Bianca di Mirandola. Miselli ha di
recente condiviso la sua attività nel
corso di un meeting di aggiornamento.
Questo servizio si occupa di tutte le
patologie vascolari riguardanti gli arti
inferiori, in particolare varici e flebiti.
Oltre alle tecniche chirurgiche consolidate, come l'intervento di stripping delle vene ammalate, vengono applicate
le più recenti metodologie, ad esempio
la scleroterapia a guida ecografica che
permette la chiusura delle varici senza
MEDOLLA
intervento. Viene
effettuato anche
l'intervento di
safenectomia
(eliminazione
della vena grande safena ammalata) endovascolare: si occlude
la vena grazie a
una sonda laser o
a radiofrequenza
introdotta sotto
guida ecografica
senza tagli chirurgici. L'obiettivo è ottenere una minor invasività possibile eseguendo una
terapia mirata per il singolo paziente.
Il paziente viene poi costantemente
seguito nel tempo in questa patologia, che se pur non particolarmente
grave, è cronica e può portare a serie
complicanze e invalidità. I dati sono
eloquenti. Nel 2016 i pazienti visitati
e/o trattati presso l'ambulatorio di
flebologia sono stati 345; 45 in più
rispetto al 2015; di questi 345 pazienti
80 sono stati sottoposti a scleroterapia
ecoguidata, 15 in più rispetto all'anno
precedente.
Grazie al dottor Miselli e alle sue
collaboratrici.
Nunzio Borelli
Un momento della serata
sull'inositolo
Le proprietà dell'inositolo
in un convegno dei medici
Da
sinistra,
Zendri,
Calzolari,
Ferrari e
Borelli
Lo scorso 9 febbraio si è tenuto
un meeting scientifico, presso la sala
conferenze dell’hotel “La Cantina”di
Medolla, dal titolo “Inositolo: proprietà scientifiche e utilizzo nella
clinica quotidiana: resistenza all’insulina aspetti metabolici, ginecologici, cutanei e ruolo del mio-inositolo”.
L’iniziativa, organizzata dal Circolo
medico “Merighi”, ha visto come relatori i medici Giovanna Calzolari,
diabetologa, Alessandro Ferrari,
ginecologo, Enrico Zendri, derma-
tologo. Di seguito alcune note della
conferenza.
L’inositolo si trova in alimenti,
cereali, noci, meloni, arance ed è un
carboidrato senza potere dolcificante,
viene usato in clinica a dosaggi dai
due ai quattro grammi al giorno per
alcuni mesi. Il diabete di tipo II,
quello degli adulti, l’ovaio policistico
e l’acne sono le entità cliniche che
possono avere beneficio dall’uso
dell’inositolo. L’insulino resistenza,
presente in un’alta percentuale nei
pazienti diabetici, è l’incapacità
dell’insulina di promuovere un equilibrio del glucosio, come a dire vi è
insulina, che è deputata a far abbassare la glicemia, ma non funziona.
L’inositolo aumenta la sensibilità
all’insulina, diminuisce la glicemia, il
colesterolo totale, quello Ldl (cattivo)
e i trigliceridi quindi una sua carenza
potrebbe essere connessa alla insulino resistenza. Nei pazienti diabetici
speso coesiste obesità addominale
che viene definita tale nell’uomo se
la circonferenza addominale, passando per l’ombelico, supera i 102
centimetri e nella donna gli 88 centimetri; è importante perché il grasso
viscerale è metabolicamente attivo;
occorre quindi ridurre il peso sia modificando le abitudini alimentari che
stimolando l’attività fisica. Donne in
sovrappeso con cute seborroica acne
e difficoltà a restare incinte con ovaio
policistico, possono, sotto controllo
medico adeguato, avere beneficio
all’utilizzo dell’inositolo.
Nel corso del meeting, che ha
visto la partecipazione di un elevato
numero di professionisti e che ha
accolto con un sentito applauso
Claudia Pollastri, neo convenzionata come medico di famiglia a San
Felice, è stato sottolineato che oltre
all’acne severo, al diabete, all’ovaio
policistico, l’utilizzo di inositolo
trova una sua adeguata collocazione
anche nella procreazione medicalmente assistita.
Nunzio Borelli
n. 4 - febbraio 2017 ·
9
Saranno affrontati dubbi, preoccupazioni e curiosità dei genitori
SANITÀ
Otto incontri sui primi mesi dei figli
Appuntamenti per conoscere meglio la figura del pediatra di famiglia
L'INTERVENTO
Otto incontri a Mirandola per conoscere meglio la figura del pediatra
di famiglia e affrontare insieme dubbi,
preoccupazioni e curiosità che si possono incontrare nei primi mesi di vita di un
bambino. Il primo incontro si è svolto
lo scorso 15 febbraio, al secondo piano
del Centro servizi di via Smerieri a
Mirandola. Gli altri appuntamenti sono
previsti il 22 marzo, il 19 aprile, il 7
giugno, il 19 luglio, il 6 settembre, il 18
ottobre e il 29 novembre. L’iniziativa,
organizzata insieme ai pediatri di libera
scelta col contributo della Fondazione
Casa di Risparmio di Mirandola, fa parte del progetto “Nascere a Mirandola.
Una scelta naturale” promosso dall’Azienda Usl e dal Comune a partire dal
2016. Un modo per conoscere più da
vicino le attività dell'ostetricia, dei
consultori e di tutti i servizi del territorio che assistono genitori e famiglie
prima, durante e dopo la gravidanza.
Info sul sito internet www.ausl.mo.it e
sul profilo Facebook dell’Ausl Modena.
«Un grazie ai genitori
che ci hanno dato fiducia»
DAL 2 MARZO
Corso di massaggio infantile
allo Spazio Esprit di Mirandola
Quanto è importante per il bambino
il tocco dei genitori? Quanto il contatto
può influire sul suo benessere? Il massaggio infantile è uno strumento molto
utile per imparare a comunicare in
modo profondo con il proprio piccolo.
L’ostetrica Margherita Bergamini, insegnante certificata, tiene a Mirandola
un corso di massaggio infantile Aimi
(Associazione Italiana Massaggio
Infantile), a partire da giovedì 2 marzo
alle ore 10, nello Spazio Esprit di viale
Italia 64. Nei cinque giovedì seguenti
sarà possibile imparare una sequenza
di massaggio che può diventare un
momento importante della quotidianità, un rituale affettuoso portatore di
benessere. Il massaggio è infatti uno
strumento molto utile che i genitori
possono utilizzare per comunicare in
modo profondo con il proprio bambino.
Presso lo Spazio Esprit le neo mamme possono poi mantenersi in forma
cercando di ritagliare un po’ di tempo
per sé stesse praticando anche yoga
post parto (quattro incontri al mese
il martedì mattina alle ore 10, dove è
possibile portare il proprio piccolo) con
l’insegnante Caterina Bondi. Mentre
questa disciplina millenaria può essere
praticata a tutte le età nel corso di yoga
per tutte le stagioni che si tiene il lunedì
sera alle 20.30 con Barbara Venchi.
Per iscrizioni e informazioni: Esprit3
viale Italia 64, Mirandola, telefono
0535/611295, [email protected]
www.esprit3.it
«Carissime mamme e papà, il
2016, per l’Ostetricia di Mirandola, è
stato un anno d’oro. Abbiamo avuto
l’onore di veder nascere 430 bambini,
un numero importante che arriva anche grazie all’impegno dell’Azienda
Usl di Modena nel promuovere tante
iniziative per far conoscere il percorso
nascita su tutto il nostro territorio distrettuale. Dalla realtà dei consultori
familiari fino al punto nascita vero e
proprio. Siete sempre di più a scegliere
Mirandola per far nascere i vostri figli.
Rispetto al 2015, infatti, il 6 per cento
in più delle mamme sono venute a
Mirandola per partorire e, tra queste,
ci sono stati cinque parti gemellari. Si
è appena concluso un anno, ed è per
questo motivo che desidero fare un
piccolo bilancio. In modo da guardare
a quanto fatto finora e capire, assieme
a voi, cosa fare per migliorare ancora
il nostro servizio. Le scelte portate
avanti fin qui, lo dicono e i numeri,
ci premiano. Il fatto che Mirandola si
distingua in provincia per la grande
attenzione al parto naturale, come
fisiologica conclusione di una gravidanza, trova infatti conferma nel basso
numero di tagli cesarei (11 per cento)
e in quello ancor meno numeroso dei
parti cesarei urgenti (6 per cento).
Voglio quindi ringraziare tutti i nostri
operatori ma soprattutto le neomamme
e i papà mirandolesi, ricordando loro
Alessandro
Ferrari
che nei prossimi mesi potremo incontrarci e confrontarsi ancora grazie agli
incontri di “Nascere a Mirandola”. E
che, molto presto, sarà creato in rete
anche un blog dove poter discutere dei
problemi più attuali e interessanti che
riguardano la gravidanza, il parto e il
puerperio. Ah, un’ultima cosa… anche
per il mese di gennaio (2017) i numeri
sono molto positivi. In reparto sono già
nati 43 bambini, tra cui 2 gemellini. E
se il proverbio popolare ha ragione,
il buon giorno si vede dal mattino!».
Alessandro Ferrari
responsabile
dell’Unità Operativa
di Ostetricia e Ginecologia
dell’ospedale di Mirandola
10 · n. 4 - febbraio 2017
MIRANDOLA
I responsabili: «Ripartiti da zero con tante ore di passione e impegno»
La nuova Aquaragia si presenta
AMBIENTE
È lotta
alla cimice
Inaugura il 18 marzo la sede del Circolo ristrutturata dopo il terremoto
AQUARAGIA
Intervento da
400 mila euro
La sede del Circolo culturale
Aquaragia si trova all’interno del
Centro sportivo sociale polivalente
ex bocciodromo di via Pietri, 15.
Oltre alla sede del Circolo, l’edificio,
che era stato pesantemente lesionato dai sismi del 2012, ospita una
palestra e la nuova sede del Centro
anziani. I locali destinati al Circolo
Aquaragia hanno una dimensione di
433,51 metri quadrati. Il loro assetto
planimetrico è rimasto pressoché
invariato, tranne che per l’ufficio
che è stato eliminato e al suo posto
è stata creata una biglietteria a completa disposizione dell’attività del
Circolo, assieme a un nuovo blocco
servizi e a una dispensa a servizio
della nuova cucina utilizzata sia del
Circolo Aquaragia sia del Centro
anziani. Il costo complessivo dell’intervento di recupero della struttura è
stato di 1.638.161,78 euro, dei quali
950 mila finanziati dal commissario
straordinario per la Ricostruzione e
688 mila dal Comune di Mirandola,
in gran parte (578 mila) provenienti
dalle donazioni dei privati. In particolare per i locali che ospitano il
Circolo Aquaragia sono stati spesi
405.520,4 euro.
Il prossimo sabato 18 marzo sarà
ufficialmente inaugurata a Mirandola
la sede del Circolo culturale Aquaragia,
che torna nei locali, completamente rinnovati, dell’ex bocciofila di via Pietri, lasciati dopo il sisma. Ne abbiamo parlato
con alcuni esponenti dell’associazione:
Andrea Trentini, Alessandro Tralli,
Elia Zanetti e Valerio Borghi.
Quanto lavoro c'è dietro questa
riapertura?
«Tante ore di impegno e passione,
siamo ripartiti da zero per la seconda
volta ed è stato molto difficile riallestire
uno spazio completamente vuoto. Abbiamo incominciato dalle pitture per poi
passare all'aspetto grafico coinvolgendo
artisti locali per dare maggiore carattere
e personalità a un luogo che deve rappresentare il mondo dell'associazionismo
locale e dell'aggregazione. Siamo poi
passati alla cura degli aspetti logistici
(bancone bar, palco, postazione dj…)
per definire la struttura dei servizi. Non
ultimi e per niente trascurabili gli aspetti
burocratici che ci hanno coinvolto
insieme con l'Amministrazione comunale nei passaggi relativi a sicurezza e
certificazioni»
Com'è la nuova Aquaragia?
«Con lo spirito di sempre, forse
più bella di prima, con alcune migliorie (sarà disponibile una cucina) per
organizzare nuovi eventi e momenti di
socialità. L'obiettivo è quello di fornire
a giovani e non della nostra collettività
un luogo in cui ritrovarsi per svolgere
attività culturali sia pomeridiane che
serali».
Cosa la distingue dalla precedente?
«I volontari sono rimasti coesi e il
consiglio è quanto mai aperto a nuove
idee portate (ci auspichiamo) da nuove
leve volenterose e motivate a organizzare iniziative per la nostra comunità».
Quali iniziative vi proponete di
fare?
«Taglieremo il nastro il 18 marzo
per ufficializzare l'inizio delle attività
e soprattutto per ringraziare di cuore le
associazioni che da tutta Italia ci hanno
aiutato a ripartire e ci sono state vicine.
Le iniziative proseguiranno il 25 marzo
con una festa serale per inaugurare ufficialmente il locale e dare il via ai tanti
appuntamenti in programma. Oltre alle
serate con musica live e gruppi sia locali
che nazionali saranno organizzate rassegne cinematografiche, teatrali, fotografiche, corsi di vario genere, collaborazioni
con scuole pubbliche e con la scuola di
musica. Continueremo a essere un punto
di riferimento anche per altre iniziative
provenienti dalle tante associazioni
che gravitano intorno al volontariato
mirandolese. In conclusione vorremmo
precisare che questa riapertura è stata
anche frutto di un continuo supporto da
parte delle istituzioni locali e dell'Arci
provinciale nei cui valori continueremo
a riconoscerci».
Un bando da dieci milioni per finanziare l'acquisto e l'installazione da parte
degli agricoltori di reti anti-insetto per
la protezione degli impianti frutticoli
a rischio; una cabina di regia unica regionale per coordinare gli interventi sul
territorio con la partecipazione di tutti i
soggetti interessati (servizi fitosanitari,
università, enti di ricerca, organizzazioni dei produttori, centrali cooperative
eccetera) e l'avvio nella prossima primavera dei primi test sperimentali di
lotta biologica con il lancio massivo di
insetti predatori del pericoloso fitofago.
Sono i nuovi interventi messi in campo
dalla Regione Emilia-Romagna per contrastare l'avanzata della cimice asiatica.
L'“Halyomorpha halys”, la specie
“aliena”, provoca gravissimi danni alle
colture frutticole, in primis le pere, ma
anche mele, kiwi e pesche e dopo le
prime apparizioni qualche anno fa nel
Modenese si sta diffondendo a forte
velocità nel resto del territorio regionale, a partire dalle province limitrofe
di Bologna, Ferrara, Reggio Emilia e
dall'anno scorso ha fatto la sua comparsa anche nel Ravennate e in provincia
di Forli-Cesena.
Il punto sui primi risultati e sulle
prospettive di lotta all'insetto-killer è
stato fatto martedì 14 febbraio nell'ambito di un affollatissimo convegno
organizzato a Bologna dalla Regione,
che ha chiamato a raccolta decine di
esperti, ricercatori universitari e tecnici
dei Consorzi fitosanitari provinciali da
tempo impegnati nello studio di efficaci
metodi di difesa contro la cimice, le
cui punture provocano deformazioni e
altri inconvenienti ai frutti, rendendoli
del tutto inidonei alla commercializzazione. Una minaccia che colpisce in
misura diversa anche le altre regioni
del Nord Italia.
«Siamo la Regione in prima linea
nel combattere la cimice – ha sottolineato nell'intervento conclusivo l'assessore regionale all'Agricoltura, Simona
Caselli – Stiamo facendo ogni sforzo
sia dal punto di vista organizzativo
che delle risorse finanziarie per fornire
agli agricoltori la necessaria assistenza
tecnica, individuare efficaci metodi
di contrasto e intervenire a difesa del
reddito. Per questo auspichiamo che
anche il Governo e l'Unione Europea
facciano la loro parte e mettano a disposizione risorse adeguate per affrontare
un'emergenza che rischia di coinvolgere
l'intero settore ortofrutticolo dell'Europa
meridionale».
n. 4 - febbraio 2017 ·
Il vicesindaco: «La situazione è cambiata, serve più sicurezza»
MIRANDOLA
11
Il vicesindaco
Alessandro Ragazzoni.
Sotto, il
progetto
di sistemazione
dell'incrocio sulla
Statale 12
Statale 12, si ripristina il semaforo
Via libera della Giunta comunale all'impianto all'incrocio con via dell'Industria
PER L'INGRESSO A MODENA
La Provincia studia una rotatoria
all'incrocio Canaletto-Nazioni
Via libera della Giunta comunale
al ripristino del semaforo all’incrocio
tra la Statale 12, via dell’Industria e
via Bosco. Nella seduta del 17 febbraio è stato approvato il progetto
definitivo-esecutivo della riorganizzazione dell’intersezione, che ha
l’obiettivo di migliorare i flussi di
traffico e la sicurezza. «Il semaforo
era stato rimosso negli anni scorsi, su
richiesta di gruppi di lavoratori e cittadini, perché non più funzionale alle
esigenze della mobilità di quella zona.
– spiega il vicesindaco Alessandro
Ragazzoni – Tuttavia, dal terremoto
del 2012, la situazione è notevolmente cambiata. Nell’area di via
dell’Industria si sono insediati nuovi
stabilimenti ed altri sono in arrivo.
Aggiornando il Piano generale del
traffico urbano (Pgtu) abbiamo quindi
ritenuto necessario intervenire su un
incrocio che è diventato pericoloso».
Il progetto del Comune prevede il
ripristino di un impianto semaforico
di ultima generazione e della siste-
EDUCAZIONE
Tutti a scuola da Confcommercio
contro i colossi dell'e-commerce
Lo scorso 9 febbraio si è svolto a
Mirandola presso la Palazzina 2003
l’incontro organizzato da Confcommercio e dal locale istituto Luosi per
capire come conquistare clienti sempre più connessi e non soccombere ai
colossi dell’e-commerce. Competere
con i grandi dell’e-commerce online
è possibile? I negozi fisici sono destinati a scomparire o hanno potenzialità
e caratteristiche uniche sulle quali
poter puntare per avere successo? Le
risposte sono arrivate da Giovanni
Catalano, responsabile delle politi-
che per lo sviluppo Confcommercio
nazionale, nel corso dell’iniziativa.
Secondo Catalano: «il negozio non
compete solo a livello geografico con
altri negozi, ma anche e sempre più,
con nuovi competitor come i giganti
dell’on line».
Per questo, continua Catalano: «è
indispensabile imparare a utilizzare il
digitale e gli strumenti web e social.
Solo così il negozio potrà mantenere
la propria clientela nel punto vendita
fisico oltre ad avviare una strategia
multicanale». Il dirigente scolastico
mazione della segnaletica orizzontale
e verticale, al fine di stabilire chiare
gerarchie nelle precedenze, riducendo
in questo modo anche gli incidenti
dovuti a distrazione. Saranno tra l’altro inserite “spire magnetiche” sulla
pavimentazione stradale, in modo da
governare in modo automatico i flussi
di traffico ed evitare rallentamenti del
traffico non giustificati. Il costo previsto dell’intervento, a totale carico
del Comune, è di circa 32 mila euro.
Giorgio Siena, ritiene particolarmente significativa la collaborazione tra
Confcommercio e Luosi: «in quanto
l’istituto è l’unico in provincia a
indirizzo professionale Servizi commerciali con la qualifica specifica
di operatore del punto vendita». In
un’aula magna gremita, i ragazzi
hanno ascoltato in modo interessato
perché già in classe con i docenti
avevano affrontato le medesime
tematiche. Alla fine hanno tributato
un lungo e caloroso applauso a Giovanni Catalano. L’appuntamento,
oltre al patrocinio del Comune di
Mirandola, ha visto la collaborazione
della Sanfelice 1893 Banca Popolare
in quanto banca espressione del territorio, particolarmente attenta sia al
mondo della scuola che allo sviluppo
delle imprese.
Snellire i collegamenti tra il territorio provinciale e la città di Modena,
in particolare da Mirandola, Vignola,
Castelfranco Emilia, Carpi, Nonantola
e dall'Appennino, eliminando i punti
critici, strozzature e incroci dove quotidianamente si formano lunghe code,
soprattutto nelle ore di punta. Per
centrare questo obiettivo la Provincia
ha in programma una serie di interventi alcuni dei quali partiranno già
da quest'anno. I progetti fanno parte
del programma dei lavori su viabilità
e scuole che sono stati illustrati nel
corso del Consiglio provinciale, lunedì
6 febbraio, in una comunicazione di
Alessandro Manni, direttore dell'Area lavori pubblici della Provincia,
dedicata agli interventi allo studio o
già previsti dall'ente. «I rallentamenti
negli accesi e in uscita dalla città di
Modena – ha sottolineato Gian Carlo
Muzzarelli, presidente della Provincia
– rappresentano un problema quotidiano per migliaia di automobilisti,
provocano smog contribuendo a peggiorare l'ambiente e sono un oggettivo
ostacolo per la competitività dell'intero
territorio provinciale. Per migliorare o
risolvere questi problemi, partiranno
già da quest'anno alcuni interventi,
altri sono invece allo studio come il
tema dei collegamenti con Castelfranco Emilia».
Tra gli interventi sugli accessi
alla città di Modena che partiranno
quest'anno spicca l'ampliamento della
strada provinciale 413 tra Modena
e Carpi nel tratto tra la rotatoria di
San Pancrazio e il ponte sul Secchia
allo scopo di risolvere, tra l'altro, le
code che si formano in uscita lungo
la tangenziale di Modena; il costo
complessivo dei lavori è di due milioni
e 600 mila euro finanziati da Autobrennero; un altro intervento, anche questo
potrebbe partire quest'anno, riguarda
l'ampliamento della strada provinciale
623 Vignolese, nel tratto tra il casello
di Modena sud e Spilamberto, per
garantire una maggiore scorrevolezza e sicurezza, con un investimento
di oltre due milioni; la Provincia,
inoltre, ha allo studio un intervento
sulla rotatoria della tangenziale Rabin
lungo la provinciale 255, parte di un
progetto complessivo, da finanziare,
per il potenziamento della provinciale
tra Navicello e la rotatoria per snellire
il traffico tra Modena e Nonantola e
verso Bomporto, lungo la sp 2 Panaria;
sulla statale 12 Canaletto, inoltre, mentre sono in corso i lavori della rotatoria
al ponte dell'Uccellino ed è previsto
il raddoppio del ponte dell'Uccellino
stesso, si sta studiando un intervento
per una nuova rotatoria all'incrocio con
via delle Nazioni a Modena.
12 · n. 4 - febbraio 2017
Sono socie del circolo "La fonte di Ippocrene", fucina di talenti
SULLO SCAFFALE
Brillano le poetesse della Bassa
Tiziana Malagoli e Gabriella Bortoli in un'antologia di voci modenesi
Qualche
tempo fa è stato pubblicato il
libro di poesia
“Voci Accanto.
Antologia di
poeti modenesi”
(Edizioni Rossopietra, 208 pagine, 13 euro). Una
trentina di autori,
uomini e donne, che hanno saputo rivestire di fascino poetico riflessioni, sensazioni
o emozioni del loro vivere quotidiano.
Sfogliano il libro è una piacevole sorpresa
trovare le poesie di due donne della nostra
Bassa: Tiziana Malagoli (a destra) e
Gabriella Bortoli (sopra) delle quali già
conosciamo da tempo diverse raccolte
di composizioni poetiche di alto livello.
L’una, la medollese Tiziana Malagoli,
ha collaborato con il gruppo “Futura” di
Milano e con l’Antologia “Non riesco a
riempirlo”, si è fatta apprezzare in diversi
concorsi di poesia e con la raccolta “Ali
di cera” si è guadagnata la notorietà. La
sua è una poesia intensa e sofferta, ricca
Si cercano
volontari
Sarò
di Gabriella Bortoli
Navigherò le tue vene
percorrendoti
e ti lascerò salpare.
Non sarò ancora
ma gomena docile
che attende il porto
in cui sognare.
Non gonfierò le tue vele
né ti sarò catena,
solo il rumore dell’acqua
che, desiderosa,
lambisce la chiglia
sarò
MIRANDOLA
Mercoledì 1° marzo alle ore 20.30,
presso la sala consiliare del municipio di Mirandola (via Giolitti 22), si
terrà il seminario formativo gratuito
“Volontari cercansi” rivolto alle associazioni dell'Unione dei nove Comuni
dell'Area Nord a cura del Centro Servizi Volontariato (Csv). Il seminario
formativo è rivolto alle associazioni
che vogliono aprirsi all'inserimento di
nuovi volontari. Ma per ottenere questo
obiettivo, importantissimo per dare
di metafore, mai
banale.
L’altra, la
mirandolese
Gabriella Bortoli, insegnante
di lettere nella
scuola media di
Mirandola e attrice della Compagnia teatrale “La
Zattera”, ha dato
alle stampe “Achei”, una straordinaria e
moderna rivisitazione di alcuni miti greci.
Le due poetesse, amiche tra loro
fanno parte del circolo di poesia “La
fonte di Ippocrene” di Modena, un’appassionata e stimolante fucina di poesia
in cui confluiscono tanti giovani e non
che amano la difficile arte del poetare.
E dunque due donne unite dallo stesso
desiderio di figurare e trasfigurare la realtà
con la magia della parola, ma anche due
poetesse diverse per stile e scelte di temi,
ugualmente efficaci nello svelare se stesse.
Mirta Braghiroli
LE POESIE
continuità al servizio nel tempo, servono alcuni ingredienti fondamentali, che
in questo percorso verranno descritti:
uno stile accogliente e di ascolto verso
il territorio, la disponibilità a imparare
facendo, un progetto di ricerca che
eviti l'improvvisazione. Il Csv propone
un seminario che aiuti a impostare la
propria ricerca di volontari per associazioni interessate a mettersi in gioco.
Per partecipare al percorso formativo è
necessario inviare un'e-mail a [email protected] oppure telefonare
al 338/50 65 165 entro il 24 febbraio
per segnalare la propria partecipazione. Sarà cura del Csv richiamare gli
interessati per confermare l’iscrizione
prima dell’avvio del percorso.
Bambini
di Tiziana Malagoli
Stanno lì, in braccio all’asfalto
col vestito trasparente di paura
ma non temono il freddo
temono l’uomo;
questa razza obliqua
dal dominio infame
che ha trovato
fortuna
dentro l’innocenza.
Mani tese di terrore
occhi rassegnati alla violenza
di chi conosce
carezze di pietra.
Quando vedo
quella fame d’amore
il crimine della
mia debolezza
mi scuote l’anima
e dentro piove,
per abbandono d’amore.
Lotta alle
ludopatie
MIRANDOLA
“Ludopatie e scommesse on line:
come contrastarle favorendo un corretto
approccio al risparmio” è il titolo della
serata che si svolgerà a Mirandola venerdì 24 febbraio, nella sala consiliare
del municipio, alle 20.30. L’iniziativa
si propone lo scopo di offrire una panoramica sul dilagante fenomeno delle
scommesse on line, spesso camuffate
dietro a prodotti finanziari con illusorie
promesse di veloce e facile arricchimento. Saranno illustrate anche le truffe
più ricorrenti ai danni dei risparmiatori
e verrà indicato come evitarle.
Interverranno Debora Rosciani,
giornalista di Radio 24, Luca Barillaro, docente Academy Lseg, Pierangelo
Bertoletti, Ausl, distretto di Mirandola,
dipartimento Salute Mentale- Dipendenze Patologiche, Enrico Malverti,
analista finanziario, Giovanna Zacchi,
Bper Banca. Modera Nicola Pozzati,
speaker Web Radio 5.9. Introduce la
serata Nazzarena Bernardi, presidente
dell’associazione “Donne in Centro”
che organizza l’appuntamento, patrocinato da Comune di Mirandola, Regione
Emilia Romagna, Unione Comuni
Modenesi Area Nord, con il supporto
di Borsa Italiana.
BREVI
NUOVO LIBRO SULLE
TARGHE DEVOZIONALI
“Le Targhe devozionali della
Bassa modenese” è il titolo del nuovo
volume, edito
da Simonetta Calzolari, studiosa
impegnata
nell'approfondimento della
conoscenza dell'arte del territorio. Il
libro è dedicato a quanto rimane di
queste testimonianze di devozione
popolare ancora presenti sui muri delle
case della Bassa.
Il volume raccoglie 25 schede in cui
vengono illustrate altrettante immagini
della Madonna col Bambino o Santi,
con la spiegazione della relativa iconografia e un repertorio iconografico di
riferimento. Il libro è in vendita presso
l'ufficio parrocchiale di San Felice sul
Panaro al prezzo di 22 euro di cui cinque euro sono devoluti a favore della
parrocchia stessa. Per informazioni
349/4642372.
CENA SOLIDALE
A SAN PROSPERO
Sabato 4 marzo si svolgerà a San
Prospero una serata con cena a favore dei terremotati del Centro Italia.
L’iniziativa è stata organizzata dalla
Protezione civile di San Prospero,
in collaborazione con la Croce Blu e
con l’ente filantropico “Sos – Settore
opere sociali dalla parte della società
onesta”, fondato dal medico Luigi
Castrignanò da sempre impegnato
nel sociale. Il ricavato è destinato al
Comune di Montegallo (Ap) colpito
dal sisma del 24 agosto 2016. La serata
ha il patrocinio del Comune e si avvale
della collaborazione anche di locale
Comitato fiera, San Prospero Siamo
Noi – Shopping e comitati genitori
scuole di San Prospero. Per informazioni: 347/0923816 (Anna); e –mail
[email protected]
n. 4 - febbraio 2017 ·
MIRANDOLA
«Sempre disponibile, puntuale e precisa, ci mancherà molto»
Addio alla dipendente col sorriso
Il ricordo commosso dei colleghi di Patrizia Paltrinieri, scomparsa a 58 anni
IL RICORDO/1
«Anche le critiche diventavano
occasioni di crescita per tutte»
Patrizia Paltrinieri, dopo il sisma, impegnata nei lavori di recupero dei documenti
dell'Ufficio di stato civile. Sotto e a destra, con alcune colleghe del nido
Ha destato grande commozione
la scomparsa di Patrizia Paltrinieri,
58 anni, dipendente del Comune di
Mirandola presso i Servizi demografici
e di stato civile. In questa pagina pubblichiamo il ricordo di due colleghe, a
nome di tutti coloro che l'hanno cono-
sciuta e che ne hanno apprezzato le notevoli doti umane e professionali. Dopo
diversi anni trascorsi come educatrice
nei nidi, Patrizia era passata allo Stato
civile. In lei non è mai mancata la voglia
di continuare a imparare e la forza di
sorridere, anche nelle avversità.
Abbiamo cominciato a lavorare
insieme io e Patrizia. Ricordo, era il
1977 e com’eravamo giovani e piene
di entusiasmo in quegli anni al nido!
Era un servizio ancora tutto da costruire e noi avevamo tanta voglia di fare,
di lasciare qualcosa di noi nel mondo.
Patrizia sorrideva sempre, aveva
tanta energia che sapeva trasferire
nel lavoro, ai bambini e nei rapporti
con le famiglie. Con le colleghe era
sempre disponibile, puntuale e precisa, aperta alle critiche che riusciva a
trasformare in occasioni di crescita
per tutte. E poi i collettivi, i progetti,
le feste, le serate con i genitori, il
lavoro quotidiano fianco a fianco,
costruito con impegno e dedizione
perché ci credevamo e tutte insieme lo abbiamo realizzato. Ecco,
Patrizia era una di noi e non si
possono raccontare tutti i giorni
passati insieme, gli aneddoti, le
risate, ma anche la stanchezza, i
momenti di sconforto, l’aiutarsi
a vicenda, sicure di poter contare
sempre sulla forza del collettivo.
Patrizia era una di noi perché
eravamo tutte parte di un gruppo,
una traccia che non si cancellerà
con la sua assenza. Di lei rimarrà
tutto quello che ha fatto o detto,
nel cuore dei bambini che ha aiutato a camminare e poi a correre,
che ha accompagnato nelle prime
scoperte, che ha fatto ridere e ai quali
ha insegnato le prime regole, sempre
con dolcezza ma con fermezza, perché lei era cosi.. semplice e capace.
Rimarrà nel cuore dei genitori che si
sono rivolti a lei per le prime difficoltà quotidiane e hanno trovato una
persona sensibile e attenta. Rimarrà
nel cuore di ognuna di noi e anche se
ci ritroviamo smarrite e impreparate
di fronte a questo evento, abbiamo
la certezza che ci ha lasciate con un
grande esempio di forza e di coraggio.
Perché Patrizia era proprio così.
Patrizia Baraldi
13
IL RICORDO/2
«Donna tenace
e appassionata»
Appassionata e tenace. Se penso
alle parole che possano descrivere
Patrizia, queste sono decisamente
le prime che mi vengono in mente.
Appassionata e tenace. Ho incontrato
Patrizia nel 2008, quando siamo
diventate colleghe presso l’Ufficio di
stato civile del Comune di Mirandola,
in cui lavorava già da alcuni anni e
quello che da subito mi è piaciuto e
colpito di lei è stata la voglia continua
di imparare, di rinnovarsi, il sincero
interesse e l’impegno che ha sempre
mostrato verso il suo lavoro e nell’aiutare al meglio che poteva le persone
che a noi si rivolgevano. Patrizia era
appassionata perché tutto quello che
faceva, lo faceva con vivo interesse e
dedizione, sia che si trattasse dei suoi
tanti interessi (la musica prima di tutto,
ha suonato per anni nella Filarmonica
cittadina, passione che ha coltivato
per tutta la sua intensa vita, ma anche
il tombolo, il ricamo eccetera), sia che
si trattasse del suo lavoro. Patrizia era
tenace, perché ha sempre affrontato le
difficoltà e i problemi che si presentavano come sfide da superare e occasioni di accrescimento. Difficilmente
si lasciava scoraggiare e quando si
prefissava un obiettivo, metteva tutta
se stessa per perseguirlo.
La sua forza d’animo era davvero
contagiosa ed è stata una delle caratteristiche che le hanno permesso di affrontare quest’ultimo difficile periodo
senza perdere il sorriso e l’ironia che
la contraddistinguevano. Ha sempre
cercato di sdrammatizzare i momenti
difficili per far coraggio a se stessa
ma anche, e forse soprattutto, a chi le
è stato accanto. E’ stata una collega
speciale e un’amica di cui sentiremo
molto la mancanza, io, i colleghi e le
tante persone che in questi anni hanno
avuto la fortuna di conoscerla.
Teresa Pastore
n. 4 - febbraio 2017 ·
AMBIENTE
Prosegue l'impegno della Som a favore dell'ambiente vallivo
15
Due splendidi
scatti di Valentina
Bergamini
Ripartono le attività ornitologiche
La Stazione "Il Pettazzurro" ha approntato un ricco calendario di appuntamenti
Sono ripartite le attività della Stazione
ornitologica modenese “Il Pettazzurro”,
meglio nota come Som (vedi pagina a
finaco).
Si tratta di un’associazione di volontari che da oltre vent’anni effettua
ricerche ornitologiche nelle Valli della
parte settentrionale della provincia di
Modena per conto del Cisniar (Centro
italiano studi nidi artificiali). Tra i fiori
all’occhiello, frutto di tutte queste attività
svolte, c’è l’istituzione delle due Zps
(Zone di protezione speciale) realizzate
nell’ambito della Rete Natura 2000:
Valli mirandolesi e Le Meleghine (Finale
Emilia). In questi anni la Som ha portato
avanti ricerche sull’avifauna presente
grazie alla tecnica dell’inanellamento a
scopo scientifico sotto la supervisione
di Ispra (Istituto protezione e ricerca
ambientale) e censimenti e monitoraggi
sotto quella di Asoer (Associazione ornitologi dell’Emilia-Romagna), nonché la
realizzazione degli atlanti degli uccelli nidificanti (periodo riproduttivo) e svernanti
(presenti dal 1° dicembre al 31 gennaio)
per la piattaforma Ornitho.it e di valenza
non solo nazionale ma anche paneuropea,
di prossima pubblicazione. Per dare alcuni
numeri: sono state segnalate 325 specie di
uccelli (circa il 60 per cento delle specie
presenti in Italia) e le Valli mirandolesi
sono considerate tra le top dieci delle zone
umide di importanza regionale. Infine da
oltre una decina di anni la Stazione ornitologica ospita scolaresche dei Comuni
dell’Area Nord in collaborazione con il
Ceas La Raganella. La collaborazione
tra Ceas La Raganella e Som continua
per l’anno scolastico 2016/2017, un
progetto pilota interessa, infatti, cinque
classi delle scuole medie di Mirandola e
tre di Concordia coinvolgendo gli studenti
nella ricerca grazie ad una collaborazione
tra Som e Università di Palermo: il lavoro
in classe si concluderà a metà aprile per
poi passare sul campo.
A seguito del drastico ridimensionamento dell’attività di inanellamento
da parte di Ispra, dal 2015 la Stazione
ornitologica ha deciso di continuare con
il monitoraggio dell’avifauna e di ripetere
le attività di censimento mensili per confrontare i risultati ottenuti da un’analoga
esperienza realizzata a inizio degli anni
2000 e di implementare
quei cicli di conferenze,
a cadenza quindicinale,
con lo scopo di conoscenza e valorizzazione
del territorio, attività
che ha ottenuto il patrocinio del Comune di
Mirandola. Lo scopo di
questi incontri è quello
di rendere partecipe la
cittadinanza della mole
dei dati raccolti, evitando così che tante informazioni rimanessero per
sempre nei taccuini dei
ricercatori o al massimo
limitate a uno stretto
circolo di persone. Queste giornate di approfondimento prevedono
conferenze a tema con
relatori a invito, corsi
di aggiornamento, di
riconoscimento, visite
guidate e così via. Visto il consenso ricevuto
dall’esperienza pilota
del 2016, per il 2017
si è deciso di continuare sulla stessa strada e
così siamo lieti di fare partecipe i lettori
dell’Indicatore del programma del primo
semestre (vedi qui a lato), più avanti nel
corso dell’anno provvederemo a comunicare il calendario del secondo. Per chi
fosse interessato a partecipare forniamo
i recapiti ai quali rivolgersi per ottenere
ulteriori informazioni oltre che al Ceas La
Raganella, si può inviare una mail all’indirizzo [email protected]. Vi aspettiamo
I volontari della Som
“Il Pettazzurro”
LUTTO
Addio a Renato Bergamini
generoso volontario
L’Amministrazione comunale di
San Felice si unisce al cordoglio per la
scomparsa di Renato Bergamini (al
centro nella foto), avvenuta nei giorni
scorsi. Conosciuto e stimato protagonista della vita cittadina, grazie al suo
infaticabile impegno nel mondo del
volontariato e dell’associazionismo,
è stato per decenni un punto di riferimento in particolare per la Polisportiva
Unione 90, dove ha saputo coinvolgere
e trasmettere il suo entusiasmo anche
alle nuove generazioni. In stretta collaborazione con il Comune, Bergamini, ex
trattorista di cooperativa, ha dato il via e
coordinato a lungo l’associazione “Amici del Verde”, esperienza di volontariato
cittadino, ancora oggi attiva nella manutenzione di parchi e verde pubblico.
«Un cittadino davvero esemplare
– così lo ricorda il sindaco Alberto
Silvestri – che si è prodigato con tutte
le sue forze al servizio della comunità,
aiutando e coinvolgendo anche chi si
trovava in situazioni problematiche e di
fragilità. Il primo pensiero va alla moglie
Carmen, alle figlie Ivana e Maria Cristina, alla famiglia, ma tutta San Felice
oggi lo saluta commossa, e lo ricorderà
con grande affetto e gratitudine».
16 · n. 4 - febbraio 2017
Spettacoli teatrali, incontri e un pranzo al circolo di Confine
AREA NORD
BREVI
Spi, un marzo tra donne e lavoro
UN ORIGINALE GUFO
DISCO ORARIO
Sono numerose le iniziative che
lo Spi Cgil ha programmato in marzo
nell’Area Nord.
Primo appuntamento domenica
5 marzo con un pranzo al circolo
Arci di Confine, alle 12, in occasione
della Festa della Donna (per informazioni e iscrizioni telefonare allo Spi
0535/22014). Mercoledì 8 marzo a
Mirandola, presso il Circolo Brunatti, si
svolgerà alle 15.30 lo spettacolo teatrale
UN RICORDO DELLA GEL
FRANCO CALEFFI
Il sindacato pensionati della Cgil propone un mese ricco di appuntamenti
“Figlia di tre madri” che racconta le
vite di tre delle ventuno donne elette
all’Assemblea Costituente nel 1946:
le torinesi Teresa Noce, Rita Montagnana, Angiola Minella. Giovedì 9
marzo a Finale Emilia, presso il Maf,
ore 14.30, lo Spi Cgil ha organizzato
un incontro sul tema: “Lavoro legale:
dal patto per il lavoro al Testo unico
regionale su appalti e legalità”.
Sempre giovedì 9 marzo, a Medol-
SOLIDARIETÀ
Gli amici del Balsamico
si mobilitano per il Centro Italia
Gli amici del Balsamico in collaborazione con la Consorteria dell'Aceto
Balsamico Tradizionale di Spilamberto
appoggiano il progetto del Comitato
“Cavezzo Solidale” in collaborazione
con il Comune di Cavezzo nella raccolta fondi per il Comune di Arquata
del Tronto (Ascoli Piceno). Aderendo
al progetto con un contributo di cinque
euro si riceverà un magnete raffigurante
il logo della Consorteria. Il Comitato
“Cavezzo solidale”, il 16 ottobre 2016
ha consegnato 19.551 euro raccolti in
occasione di altre iniziative benefiche
gestite sul territorio. A oggi il centro di
Arquata è inaccessibile in quanto zona
rossa, frazioni come Pescara del Tronto
sono completamente devastate, rase
al suolo. Gli obiettivi che sono stati
individuati dopo gli ultimi eventi sono
relativi all'assistenza della popolazione,
con particolare attenzione per soggetti
la, ci sarà in biblioteca uno spettacolo
di lettura con inizio alle 20.30. Infine
mercoledì 22 marzo, a San Felice,
presso il Pala Round Table, ore 21,
conclude le iniziative di marzo dello
Spi Cgil uno spettacolo contro la violenza alle donne.
Spi-Cgil continua dunque a proporre, in tutta la Bassa, attività che fanno
trascorrere momenti lieti ma anche a far
riflettere su temi di attualità.
più bisognosi come
anziani e minori.
Il magnete sarà a
disposizione presso:
Museo dell'Aceto
Balsamico Tradizionale di Modena via Roncati, 28
Spilamberto (telefono 059/781614);
rosticceria Tiziana, viale Amendola, 25
Modena (telefono 059/355184); Franco
Ghelfi srl mercati settimanali San Felice
sul Panaro, Bondeno di Ferrara, Cavezzo, Sant'Agata Bolognese, Soliera,
telefono 347/2482600. Si ringraziano
tutti coloro che hanno contribuito alla
realizzazione del progetto e chi con
generosità vorrà sostenere l'iniziativa.
MIRANDOLA
Pc, un corso
per recuperarli
Social Point, servizio di inclusione
sociale del Dipartimento di Salute Mentale-Dp, in collaborazione con Circolo
Aquaragia di Mirandola e Ingegneri
Senza Frontiere-Ferrara, propone il corso tRiciclo Pc. La finalità del corso è il
recupero, ricondizionamento e riutilizzo
del materiale informatico dismesso da
società, enti o privati perché considerato
“obsoleto”, ma in realtà utilissimo ad
associazioni, scuole, famiglie. Il corso
vuole formare all'utilizzo di base del
computer, attraverso sistemi operativi
alternativi, come ad esempio Linux di
cui si prevede l'insegnamento. Il laboratorio, che si svolgerà a Mirandola, inizierà giovedì 2 marzo per otto giovedì
a cadenza quindicinale dalle ore 18 alle
ore 20, presso la casetta di legno adiacente al Circolo Aquaragia (via Pietri,
15). Per info e iscrizioni: e-mail [email protected], tel. 059/212003,
Facebook: SocialPointModena
N o n no Silvano
Vergnani, il
poliedrico
artista del
cartone riciclato, colpisce ancora.
Stavolta ha
realizzato per
i venti alunni della terza
elementare di San Martino Spino un
simpatico disco orario a forma di gufo.
L’originalissimo oggetto ha avuto tanto
successo che oltre ai bambini, lo hanno
voluto anche i genitori, prontamente
accontentati da Nonno Silvano che ha
creato altri 30 “gufi- orari”per i più
grandi, giusto per evitare liti familiari
per il possesso dell’insolito disco orario.
A
un
anno di distanza dalla
sua scomparsa, avvenuta
il 15 febbraio
2016, i famigliari di
Franco Caleffi (foto)
e le guardie
ecologiche di
Legambiente
(gel), associazione di cui era volontario, lo ricordano
con immutato affetto.
Caleffi, che era nato il 20 settembre
1936, era una gel da sette anni e aveva
operato, in stretta collaborazione con il
Comune di Mirandola, per salvaguardare l’ambiente del nostro territorio, in
particolare nei settori caccia e pesca.
«Era una persona molto seria e preparata, che ci manca molto», dicono i
colleghi volontari. L’Amministrazione
comunale si associa al ricordo dei familiari e delle gel.
n. 4 - febbraio 2017 ·
MIRANDOLA
L'insegnante: «Ricordo il suo primo giorno di scuola»
VISTI PER VOI
Fabio, nuova stella della danza
di Sergio Piccinini
Polvere
e pallottole
Il 19enne Rinieri, scoperto da Maria Armanini, oggi balla ad Amsterdam
A volte i sogni diventato realtà, anche quelli
all’apparenza più
irrealizzabili. Ne
sa qualcosa il mirandolese Fabio
Rinieri, 19 anni.
Fabio oggi è riuscito a coronare
il suo desiderio di
vivere di danza,
Un giovanissimo Fabio Rinieri con Maria Armanini
diventando ballerino dell’Het Nationale Ballet di Amsapevamo che avevamo iniziato un nuovo
sterdam, passando prima per la scuola
cammino insieme, almeno per un tratto
di ballo della Scala di Milano. Fabio
di strada. Le bambine lo accolgono un
è stato “scoperto” dall’insegnante di
po’ stupite ma ben disposte verso di lui.
danza Maria Armanini che ne ha asseFinite le dovute presentazioni si riprende
condato il grande talento. Ecco come
il lavoro alla sbarra. Dopo il primo “tenMaria Armanini, per l’Indicatore, ha
du”, ci sarebbe voluto un cieco per non
raccontato quell’incontro.
accorgersi che Fabio era eccezionalmente
dotato per la danza. I suoi movimenti
I figli a scuola… ecco il meritato
fluivano come se li avesse sempre esemomento del caffè in pace, da sola.
guiti, nessuno sforzo, nessuna tensione.
Un’altra giornata stava cominciando ma
Quando, in un momento di pausa della
non sapevo che sarebbe stata speciale
lezione, esegue per gioco “dei manege”
e avrebbe cambiato due vite. Dopo una
(giri su se stessi seguendo una traiettoria
mattina come le altre, arriva il momento
circolare) e per di più a sinistra, non
di andare a scuola di danza. Controllo
ebbi più dubbi. Provai una grande gioia
cd, appunti, inforco la bici e con il mio
e nel contempo ero consapevole della
inseparabile borsone, dopo cinque minuti
responsabilità che mi prendevo. Quando,
sono arrivata. Apro la scuola, controllo che
finita la lezione, sua madre lo venne a
tutto sia a posto, la temperatura, le sbarre,
prendere le dissi subito che Fabio aveva
il tavolino, il cd e il registratore. Sembra
un talento naturale straordinario. Quei tre
strano, ma pur non essendo ancora decreanni trascorsi con me lo entusiasmarono
pita, all’epoca si usava il lettore cd. Fuori,
ancora di più: aveva scoperto che oltre alla
nel chiosco, sul prato le bambine si ringrande fatica, le soddisfazioni sono tante
corrono. Scoccata l’ora, inizia la lezione
e che ci si diverte davvero. Nel frattempo
delle allieve più piccole. Con il frastuono
con i suoi genitori accennai a un eventuale
della musica non sento bussare alla porta:
cambio in una scuola professionale. Fu
si affaccia con aria timida una nonna e mi
scelta, per motivi di professionalità e
avverte che c’è una signora che vorrebbe
vicinanza, la scuola di balletto classico
parlare con me. Normalmente la lezione
Liliana Cosi e Marinel Stefanescu di
non dovrebbe essere interrotta, ma questa
Reggio Emilia. Portai Fabio a conoscere
volta una vocina mi diceva dentro: «AcLiliana e anche lei fu dello stesso parere:
cetta di sentire che cosa ha da dire questa
avevamo in mano un diamante. Fabio ed
mamma». Entra una bella signora, dal
io ci “separammo” con la stessa tristezza
piglio sicuro. Si scusa per avere interrotto
nel cuore. Nei primi tre anni di studio,
la lezione, ma anche per lei il tempo è poco
un’estate, Fabio fece uno stage, dove lo
e ha riservato dieci minuti per parlare con
notò il direttore della scuola di ballo della
me. Mi racconta che ha un figlio di sette
Scala di Milano. Tempestò sua madre
anni che vuole provare la disciplina della
di e- mail e telefonate per convincerla a
danza e che ha scelto la mia scuola perché
iscrivere il figlio nella sua scuola. Dopo un
è una delle più conosciute. Intanto che
anno e varie valutazioni, la mamma cedetchiacchieriamo, si vede spuntare dietro
te e Fabio partì per l’avventura di Milano.
una colonna una testolina per poi subito
Subito gli affidarono le parti principali.
ritirarsi. Poi riuscire una gamba e poi,
«Ora, conclusi gli studi – ha raccontato
quando la mamma lo chiama, corre da
Fabio – lavoro all’Het Nationale Ballet
lei. «Fabio questa è Maria, la tua nuova
di Amsterdam. Le giornate sono piene
maestra di danza». «Ciao Fabio – gli dico
come al solito, mi trovo bene con i ragazzi
– avevo giusto bisogno di una persona che
della compagnia e il maitre de ballet».
mi aiutasse alle musiche sai, accendere,
La tua vita sembra una bella fiaba e io
spegnere quando le bambine sbagliano».
non ti auguro fama, successo o denaro, ti
Convinto da questo suo nuovo ruolo, si
auguro solo di essere felice qualsiasi cosa
volta verso la mamma, la saluta con la
tu faccia. Con tutto il mio cuore.
mano e l’altra la dà a me. Entrambi non
Maria
17
FABIO RINIERI
«L'imprevisto è in agguato
ma sul palco... nervi d'acciaio»
«Quando si prepara uno spettacolo
ci sono giorni interi a volte settimane di
prove e preparazione. Tutto viene verificato nei minimi dettagli, ma si sa… lo
spettacolo è in diretta e gli inconvenienti
sono sempre dietro l’angolo. Ero ancora
un allievo dell’Accademia del Teatro
alla Scala. Si portava in scena lo spettacolo dell’Accademia al Teatro Regio di
Parma e per la prima volta mi avevano
assegnato un ruolo importante. Ero molto contento ma sentivo anche una grande
responsabilità. Tutti si aspettavano molto
da me, soprattutto il direttore dell’Accademia. In quelle occasioni ti giochi la
sua fiducia e in qualche modo anche il
percorso di ballerino, se sbagli qualcosa
potresti non avere altre occasioni simili.
Durante lo spettacolo avevo un cambio
di costume che dovevo fare in tempi
rapidissimi… non potevo permettermi
di perdere tempo. Lo spettacolo iniziò.
Dentro di me paura e adrenalina erano a
mille! Entrare in palcoscenico fu una delle sensazioni più eccitanti che mai avessi
provato. Eseguo la mia variazione…
tutto bene. Sono soddisfatto. Esco dietro
le quinte e mi precipito nel camerino.
Avevo pochissimo tempo. Finalmente
indosso il nuovo costume, mancano
solo le scarpette. Ero sicuro fossero nel
mio zaino, sopra a tutte le altre cose, ben
visibili. E invece non ci sono! Panico
totale. È molto difficile in quei momenti
mantenere la lucidità. Quelle scarpette
erano state colorate in abbinamento
al mio costume di scena, non potevo
sostituirle con altre scarpette bianche, il
contrasto sarebbe stato troppo evidente
e il pubblico se ne sarebbe accorto. Mi
occorrevano quelle scarpette e solo quelle. Il panico cominciò a trasformarsi in
disperazione, ero paralizzato. Cominciai
a invocare aiuto e tutti si precipitarono in
camerino. Già sentivo che dal palco mi
chiamavano. La costumista, ormai nel
panico pure lei, prese il mio zaino e con
uno strattone ruppe parte delle cuciture e
lo capovolse per fare uscire tutto. Finalmente da una piega della fodera uscirono
le mie scarpette. Me le infilai di corsa
mentre raggiungevo la scena. Il cuore
andava a mille per l’agitazione. In una
frazione di secondo riuscii a riprendere
tutta la concentrazione e la calma necessarie per proseguire il mio balletto. Andò
tutto bene. La costumista ancora oggi
quando mi vede sospira, sorride e dice:
Fabio
Rinieri
oggi
«Fabio, io ho una certa età e quel giorno
ho rischiato l’infarto!». Anche per me è
stata una brutta esperienza. Ora quando
preparo i miei costumi di scena controllo
molte volte che sia tutto in ordine.
In un’altra occasione al Teatro
Strehler di Milano mi avevano assegnato
un ruolo importante e piuttosto complicato tecnicamente. Quel giorno dovevo
indossare un costume molto attillato che
si chiudeva solo con una lampo sulla
schiena. Un’ora prima dello spettacolo
inizia come sempre il mio riscaldamento. In quell’occasione in Teatro c’erano
dei cameraman intenti a fare alcune
riprese per il film documentario: “Il tempio delle meraviglie: Teatro alla Scala”.
Mancavano appena cinque minuti alla
mia entrata in scena, ma proprio in quel
momento erano iniziate le riprese su di
me. Che fare? Non potevo andarmene
proprio in quel momento! Cominciavo
già ad agitarmi perché da lì a poco
sarebbe iniziato lo spettacolo. Decisi
comunque di aspettare finché le riprese
non si fossero spostate su altri ballerini.
Quindi corsi via. Ero in ritardo, mi infilai
velocemente il mio costume ma quando
tentati di chiudere la lampo questa si ruppe. Non c’era più tempo per cambiare il
costume o chiedere aiuto alle sarte! Non
avevo scelta. Entrai in scena con un costume completamente aperto dalle spalle
fino al fondo schiena. Vidi negli occhi
del direttore e degli insegnanti seduti in
platea lo sgomento. Cercai di ballare
con la maggior disinvoltura possibile
e con un sorriso stampato in viso, ma
ero veramente molto imbarazzato. Mi
ricorderò di questo episodio per tutta
la vita. Ora a distanza di tempo, se ci
penso, sorrido».
Per chiudere un'ipoteca sulla proprietà della defunta madre, i fratelli
Toby e Tanner Howard (Chris Pine
e Ben Foster) compiono una serie
di rapine in alcune piccole banche.
Due i Texas Ranger che si mettono
sulle loro tracce: Marcus Hamilton
(Jeff Bridges), un anziano prossimo
alla pensione, e Alberto Parker (Gil
Birmingham), un mezzosangue. Il
west(ern) non è morto, in Texas legge
e ordine devono ancora radicarsi e gli
“indiani” esistono ancora. Solo non si
tratta dei nativi. In questo caso gli emarginati dediti alle scorrerie sono proprio
i protagonisti, due bianchi messi in
ginocchio dalle banche, le stesse che
il Ranger Parker paragona agli yankee
vissuti 150 anni fa. Come gli americani
nell’800 infatti, oggigiorno gli istituti
bancari sono i nuovi colonizzatori
dell'occidente. La trama del film è
semplice e vecchia quanto il genere, a
fare la differenza è proprio l'analogia tra
i due rapinatori e i pellerossa. Come a
dire che in duecento anni poco sembra
essere cambiato. Hell or high water è
anche, soprattutto nella seconda parte,
un ottimo meccanismo di tensione, un
dramma su ruote in cui si respira aria di
cinema dall'inizio alla fine, con echi di
Sam Peckinpah, Arthur Penn e il Polonski di Ucciderò Willie Kid. Opportune le attenzioni che il film ha ottenuto
dalla critica, specialmente oltreoceano.
Si tratta del primo lungometraggio
nominato all'Oscar che in Italia è stato
distribuito su Netflix anziché nel circuito delle sale. Menzione speciale per
Ben Foster, scapestrato come al solito,
mentre Chris Pine, che in questo ruolo
condivide una certa somiglianza con il
Brad Pitt dei tempi che furono, se la
cava egregiamente. Non si tratta di un
capolavoro, non gridiamo al miracolo,
ma chi ama il genere non può perderselo. Mentre chi non lo ama farebbe bene
a dargli comunque un'occhiata.
Hell or high water
Regia: David Mackenzie.
Con: Chris Pine, Ben Foster,
Jeff Bridges, Gil Birmingham, Katy
Mixon.
Usa, 2016, drammatico,
colore, 102 min.
n. 4 - febbraio 2017 ·
Il suo cortometraggio horror parla dell'influenza dei social
CINEMA
Manicardi, tanti like al debutto
19
Giulio
Manicardi.
A sinistra la
locandina
della sua
opera prima
Il giovane regista concordiese ha fatto incetta di premi in vari festival
Si intitola “Like” il cortometraggio
horror, che ha fatto incetta di premi in
vari festival, scritto e diretto dal giovane
regista concordiese Giulio Manicardi che
abbiamo incontrato.
Chi è Giulio Manicardi? Ci Racconti brevemente come e quando è
nata la sua passione per il cinema
e come è arrivato all'ideazione di
“Like”.
«Credo che tutto sia iniziato divorando i film del video noleggio sotto
casa. Negli anni ho poi coltivato la forte
passione nell’ottica (e nella speranza) di
poterla trasformare in un lavoro vero e
proprio. Ho frequentato la sezione Cinema
del Dams di Bologna e dopo lo studio e la
laurea ho iniziato a muovermi sui primi set.
Il miglior modo per imparare a fare un film
è farne uno. Da tempo volevo dedicarmi
a un progetto completamente mio. Così,
messomi a tavolino, ho cercato quella che
poteva essere la storia più interessante da
poter raccontare, quella che maggiormente
sentivo “mia”, ma che al contempo fosse
a portata di budget, risorse e mezzi. L’idea
fondamentalmente nasce da due esigenze:
una personale di voler raccontare qualcosa
sul lato oscuro delle rete e dei social; e un’
esigenza di spettatore nel sentire la mancanza sugli schermi di una determinata
visione, di un determinato film, e decidere
così di realizzarlo in prima persona».
“Like” è un cortometraggio di
genere horror, di che cosa parla?
«Affronta il tema dell’influenza che
la rete e i social hanno sulle nostre vite e
sulla morte. Questo attraverso la storia di
un misterioso serial killer che conduce un
macabro show in cui processa le proprie
vittime in diretta streaming, lasciando il
giudizio finale nelle mani del pubblico della rete che lo esprime con i propri “Like”.
Ho sempre avuto una predilezione per il
CONCORDIA
Donato diploma
di un farmacista
Il docente concordiese Disma
Mantovani ci ha segnalato questa
storica litografia di un diploma di
socio fondatore del Collegio farmaceutico italiano conferito, il 9 ottobre
del 1872, al farmacista di Concordia
Augusto Mari. Il diploma era conservato dall’antica famiglia Mari ed
è stato donato dalle sorelle Emma e
Anna Mari al Comune di Concordia.
Il Collegio farmaceutico italiano si
era costituito nel Palazzo “Della Gran
Guardia in Verona” il 27 marzo 1871.
genere horror».
Giulio Manicardi ha una risposta
alle domande provocatorie che il
corto fa scaturire? È corretto diventare giudici se si assiste a un'ingiustizia? E quanto permettiamo ai
social di influire sulle nostre vite e
sulle nostre decisioni?
«Credo che il cinema debba portare a
riflettere, sollevare domande, scandalizzare se occorre.
Soprattutto l’horror, che da sempre
funge da specchio impietoso della società
e delle sue paure. Paure contemporanee
che ci vedono cercare consenso nella
rete, sui social: dall’approvazione di un
nuovo taglio di capelli alla giustificazione
di un gesto efferato. Un Like uguale a un
consenso. Semplice, distaccato, apparentemente innocente».
“Like” è davvero interessante, sia
per quello che vuole esprimere ma
anche per le scenografie, le musiche,
la sceneggiatura. Anche la voce del
killer, doppiata da Aldo Stella, è
uno di quei dettagli che contribuiscono alla sua riuscita. Ci presenti
il suo team, come ha influito sul
suo lavoro?
«Conobbi Aldo Stella un paio di anni
fa. Ci presentò un amico comune e restammo in contatto. Già dalla prima stesura di
“Like” immaginavo che il personaggio
del killer avesse la sua voce: una voce
“cartoonesca”, ambigua, riconducibile a
un cartone animato. Non conoscevo personalmente il resto della troupe se non per
i loro lavori e proprio per questi li scelsi.
Intuivo che ognuno poteva portare il proprio contributo alla riuscita del corto e così
è stato. I film non si fanno da soli. Senza
l’interpretazione di Antonio Pauletta, la
fotografia di Daniele Quadrelli, gli effetti
di Francesco Di Santo, le musiche di
Hank Zamar, il montaggio di Domenico
Guidetti non credo che “Like” avrebbe
avuto questo risultato».
Il corto è davvero un'ottima opera
prima e ha vinto meritatamente
diversi premi, tra cui il Drago d’Oro al Ferrara Film Festival e come
miglior cortometraggio italiano al
Torino Comics Horror Fest 2016 e
ha avuto varie selezioni in festival
internazionali. Continuerà a presentarlo ad altri concorsi o si sta
già concentrando su altri progetti?
«Si, ho ancora davanti un anno di
festival. Sto inoltre cercando un canale
distributivo per il corto. Nel frattempo sto
lavorando a un paio di nuovi progetti, uno
dei quali sulla scia di “Like”».
Dove, o quando, chi è interessato
ai suoi lavori può trovarli o tenersi
aggiornato sulla sua attività?
«Cercherò di organizzare un paio di
proiezioni, in modo da poterlo mostrare
a tutti quelli che volessero vederlo. Nel
frattempo il corto ha una pagina Facebook:
Likeshortmovie, contenente news e novità
sul percorso nei festival. Chi volesse restare aggiornato può dare il proprio Like».
MIRANDOLA
Corsi di
informatica
Ripartono a Mirandola i corsi base
e avanzato di informatica, in collaborazione tra Auser, Circolo culturale
Aquaragia e istituto Luosi. Dall’accensione del computer alla navigazione in
internet, verranno insegnati i concetti
base utili a potersi destreggiare con
la tecnologia informatica attuale. Un
importante sguardo sarà rivolto anche
ai più diffusi social forum come Facebook e Twitter e agli utili strumenti di
comunicazione come posta elettronica
e Skype. Nel corso avanzato invece sarà
spiegato il funzionamento dei principali
programmi del pacchetto Office (Word,
Excell, Power Point). I due corsi saranno sviluppati su sei lezioni di due ore
ciascuna, con frequenza bi-settimanale
(lunedì e giovedì) nei mesi di marzo e
aprile, presso il laboratorio informatico
dell’istituto Luosi di Mirandola. Inoltre,
grazie alla collaborazione con l’Ausl,
sarà introdotto il Fascicolo Sanitario
Elettronico e i partecipanti potranno
eseguire l’iscrizione al servizio grazie
all’aiuto di un incaricato dell’azienda
che ne illustrerà anche il funzionamento. Per informazioni, costi e iscrizioni,
telefonare allo 0535/23274.
n. 4 - febbraio 2017 ·
EDUCAZIONE
Completamente gratuiti e aperti a tutte le famiglie di Mirandola
Al via nuovi laboratori per i bimbi
A marzo ripartono gli appuntamenti pomeridiani per piccoli dai 12 ai 36 mesi
21
BREVI
ASPIRANTI VOLONTARI
DEL SOCCORSO
La Croce Blu di Camposanto organizza un corso per aspiranti volontari del
soccorso e volontari dei servizi sociali.
Il corso inizierà lunedì 27 febbraio, alle
20.30, in sala Ariston. Per iscriversi o
avere informazioni e iscrizioni: Croce
Blu Camposanto, telefono 0535/87777
oppure e - mail croceblucamposanto@
gmail.com
CONCORDIA CERCA
EDUCATORI
A marzo ripartiranno i “Laboratori
pomeridiani bambini e genitori” rivolti
alle famiglie di Mirandola con bambini
di età dai 12 ai 36 mesi. Ampliare la
proposta educativa peculiare del nido,
renderla praticabile anche a quei bambini e
genitori che ora non utilizzano il servizio,
è l’obiettivo che si persegue. I laboratori,
in collaborazione tra assessorato alla
Promozione della Persona e Cooperativa
Gulliver, sono ormai rodati; riscontrano
sempre grande interesse e apprezzamento
da parte dei genitori e curiosità e gioia
dei bambini. Intercettano certamente
bisogni di socializzazione, di dialogo tra
le famiglie sulle loro prime esperienze
come genitori, ma soprattutto d’incontro
con un contesto competente nella crescita
di bimbi piccoli. Qual è la situazione generale? Tra il 2011 e il 2015 il volto dei
servizi educativi in Emilia Romagna è
profondamente cambiato: in quattro anni
i servizi sono passati da 1.233 a 1.199
(-2,8 per cento); i posti sono diminuiti da
40.820 a 40.165 (-1,6 per cento). Soprattutto, però, i bambini iscritti sono passati
da 36.638 a 32.532 (-11,2 per cento). La
frenata delle iscrizioni ai nidi ha a che
fare sia con il calo della natalità, sia con
l’impoverimento delle famiglie negli anni
della crisi: sono sempre meno i bimbi da
iscrivere al nido e le famiglie che fanno
figli hanno meno capacità reddituale per
permettersi il nido. Il calo di domande è
stato significativo anche a Mirandola. Il
dato ricalca quanto si sta verificando in
ambito nazionale e in particolare nella
nostra regione. Il proposito del Comune
è di esaminare la realtà locale per poter
attuare politiche e interventi che facilitino le famiglie, in una società fluida,
nell’incertezza del lavoro, ad accedere ai
servizi alla prima infanzia. Per ora l’informazione che deve giungere a tutti è la
GLI INCONTRI
Si inizia il 15 marzo
con un regalino per papà
Quando: mercoledì 15 marzo “Un
regalino per papà” dalle 16.30 alle 18;
lunedì 27 marzo “Pastella colorata”
dalle 16.30 alle 18; lunedì 10 aprile
“Tempere, spugne, rulli” dalle 16.30 alle
18; mercoledì 26 aprile “Suggestioni”
dalle 16.30 alle 18.
Il numero massimo previsto per
disponibilità di posti nei nidi di Mirandola,
in questo periodo dell’anno, a differenza
di tutti gli anni precedenti. I laboratori
sono completamente gratuiti e aperti a
tutte le famiglie di Mirandola, si svolgo-
ogni laboratorio è di 16 bambini. Per
ragioni organizzative non sarà possibile
accogliere altri bambini oltre il numero
stabilito. E’ necessaria l’iscrizione presso l'Ufficio nidi, municipio di via Giolitti, 22 telefono 0535/29773 o tramite
e -mail a lisa.camponogara@comune.
mirandola.mo.it.
no presso il “Nido della Civetta” di via
Gobetti 2. E’ necessaria l’iscrizione presso
l’Ufficio nidi del Comune di Mirandola
0535/29773 www.comune.mirandola.
mo.it.
Worldchild, l'associazione che
gestisce i centri estivi a Concordia,
ricerca educatori e coordinatori per i
centri estivi dedicati ai bambini che
frequentano la scuola dell'infanzia e la
scuola primaria e che si terranno anche
a Concordia durante le vacanze estive.
Oltre a un'opportunità di occupazione
estiva, Worldchild offre agli studenti
la possibilità di trasformare le ore di
lavoro in crediti formativi o tirocinio
universitario.
I ragazzi e gli studenti interessati
a svolgere questa attività possono
chiedere ulteriori informazioni contattando Worldchild (www.worldchild.
it) al numero 059/4558921 e inviare il
proprio curriculum scrivendo a info@
worldchild.it.
VINCE 100 MILA EURO
AD "AFFARI TUOI"
Lucio Morselli, 44 enne originario
di Camposanto ma residente a Vallalta
di Concordia con la moglie e i due figli,
lo scorso 14 febbraio ha vinto 100 mila
euro in gettoni d’oro nel corso del programma “Affari Tuoi” che va in onda
su Rai Uno alle 20.40.
L’uomo, tecnico del gas di Cpl in
contratto di solidarietà, ha detto che
utilizzerà la somma per estinguere il
mutuo e pagare gli studi ai figli.
n. 4 - febbraio 2017 ·
23
Venerdì 3 marzo sarà proiettato il film "Orgoglio e pregiudizio"
MIRANDOLA
Prosegue la rassegna su Jane Austen
Tre nuovi incontri sulla celebre scrittrice nel bicentenario della scomparsa
“Jane Austen (1775-1817). Ritratto
della scrittrice nel bicentenario della
morte” è il titolo della rassegna di quattro
appuntamenti in corso di svolgimento a
Mirandola, presso l’Aula Magna “Rita
Levi Montalcini”. Dopo il primo incontro
dello scorso 16 febbraio, la rassegna prosegue venerdì 3 marzo, alle 21, con la pro-
iezione del film “Orgoglio e pregiudizio”
(2005) del regista Joe Wright. Venerdì 17
marzo, sempre alle 21, si potrà assistere alla
proiezione del film di Patricia Rozema
“Mansfield Park” (1999). Venerdì 24 marzo, ultimo incontro della rassegna, alle 18,
con Serena Baiesi, docente di Letteratura
Inglese presso l’Università di Bologna,
SULLO SCAFFALE
che parlerà di: “Jane Austen e la narrativa
inglese romantica tra guerre, rivoluzioni
e schiavitù”. Verranno rilasciati attestati
di partecipazione agli insegnanti che ne
faranno richiesta. Organizzano Comune
di Mirandola e biblioteca “Garin”. Per informazioni: Ufficio cultura del Comune di
Mirandola, telefono 0535/29624 – 29782.
SAN FELICE
A volo d'airone su Finale
Primavera
con il libro di Maria Pia Balboni a teatro
Il nuovo libro di Maria Pia Balboni,
“A volo d'airone. La terra del Finale nella
grande mappa seicentesca di Giovanni
Battista Mirandelli” sarà presentato
dall'autrice e dall'architetto Gherardo
Braida, sabato 25 febbraio a Finale, alle
ore 16 presso la sala conferenze del Carc di
via Comunale Rovere 31/E. Il lusinghiero
successo riscosso da “Sotto i ponti e per canali”, ha invogliato l'autrice a far conoscere
in modo più dettagliato la grande mappa
del territorio finalese disegnata nel 1606
da Giovanni Battista Mirandelli, della
quale erano stati riprodotti nel precedente
album alcuni particolari, fotografati mentre
il suo restauro era ancora in corso presso
l'Archivio di Stato di Modena. Si tratta di
una mappa unica nel suo genere, sia per
le dimensioni (cm. 238,5 di larghezza e
cm. 181,5 di altezza), sia per la precisa
rappresentazione topografica del territorio
finalese che comprende, oltre alle strade, ai
corsi d'acqua e a molti toponimi ancor oggi
esistenti, tutti i suoi antichi edifici storici e
civili; una rappresentazione singolarmente
arricchita da dettagli pittorici e antropologici di grande interesse, quali il lavoro dei
contadini nei campi, i vari tipi di caccia
praticati quattro secoli fa, il bestiame e gli
uccelli che popolavano il territorio. Oggi,
a restauro ultimato grazie alla sponsorizzazione dell'Istituto di studi storici italiani
di Kansai (Giappone) e del Rotary Club
di Mirandola, la mappa ha recuperato
gran parte dei suoi colori originari e risulta
assai più leggibile e godibile, nonostante i
guasti operati dal tempo. Il volume, edito
da Tipografia Baraldini, è stato promosso
dall'Associazione Alma Finalis e realizzato
con il contributo della Fondazione Cassa
di Risparmio di Mirandola e il patrocinio
dell'Amministrazione comunale di Finale
Emilia. L'incontro è aperto a tutta la
cittadinanza.
“Primavera a teatro” è il
titolo della rassegna di quattro spettacoli
che si svolgerà
a San Felice,
tra marzo e
maggio, presso
l’auditorium
comunale. Si
comincia domenica 5 marzo, alle 18, con
“Svergognata” di e con Antonella Questa (foto), regia di Francesco Brandi.
Sabato 1° aprile, alle 21, sarà la volta
di “Interni di famiglia” regia e drammaturgia di Matteo Pederzoli e Chiara
Cantiello. Domenica 23 aprile andrà
in scena, ore 18, “Diario di provincia”
di e con Oscar De Summa. Chiude
la rassegna, sabato 13 maggio alle 21,
“Anna Cappelli” di Annibale Ruccello,
regia di Matteo Pederzoli. Organizza
l’associazione “La dodicesima luna”
con la collaborazione del Comune di
San Felice. Ingresso gratuito agli spettacoli con offerta libera per sostenere
l’associazione. Per maggiori informazioni: [email protected]
L'immagine della rassegna mirandolese
MIRANDOLA
Libro su Chiesa e Convento
di San Francesco
Giovedì 2 marzo a
Mirandola, presso il Foyer del Teatro Nuovo, alle
18, sarà presentato il libro
di Mauro Calzolari “La
Chiesa e il Convento di San
Francesco di Mirandola”
(edito dal Gruppo Studi
Bassa Modenese). Gian
Luca Tusini dell’Università di Bologna dialogherà
con l’autore. L’iniziativa
è organizzata da Gruppo
Studi Bassa Modenese,
Comune di Mirandola, associazione “La
Nostra Mirandola”, con la collaborazione
della Fondazione Cassa di Risparmio di
Mirandola. Per informazioni rivolgersi
all’Ufficio cultura del Comune in via
Giolitti, 22, telefono: 0535/29782-29624;
e- mail: [email protected].
mo.it. Il volume raccoglie i risultati
della seconda fase di un progetto di
studio storico, articolato
in tre libri, sulle fabbriche
ecclesiali di Mirandola
e del suo territorio dal
tardo Medioevo al 2012,
anno in cui il sisma ha
compromesso la normale
fruibilità degli edifici
aperti al culto, che ora
stanno attendendo l'attuazione di interventi di
recupero e di restauro.
Nello specifico, il libro è
dedicato alla Chiesa e al
Convento di San Francesco. Si tratta di un
polo religioso che da almeno sette secoli
caratterizza un intero quartiere urbano
e che oggi, nonostante i cambiamenti
avvenuti, si impone come un complesso
monumentale di rilievo e un luogo delle
memorie cittadine. Un'ampia parte del
volume è riservata alla trascrizione di
diversi documenti inediti.
MIRANDOLA
Computer e Romanticismo:
nuovi corsi all'Università
Partiranno venerdì 3 marzo due nuovi
corsi dell’Università dell’Età Libera di
Mirandola, che si svolgeranno presso la
scuola media “Montanari” (via Nuvolari,
4). Il primo (dalle ore 15 alle 16.30) è un
corso base per imparare a usare in modo
autonomo un computer e le sue principali
applicazioni. Docente sarà Marco Maini.
Le lezioni si svolgeranno tutti e cinque i
venerdì di marzo. Il secondo corso (ore
16.30) tratterà del Romanticismo. Quattro
le lezioni previste (dopo il 3, il 10, 17 e
24 marzo), a cura del docente Lorenzo
Tinti: “Le radici del Romanticismo”, “La
spiritualità e lo stato d’animo romantico”,
“Estetiche e poetiche del Romanticismo”
e “La cultura romantica”. Info e iscrizioni:
347/6861847.
n. 4 - febbraio 2017 ·
In programma sfilata dei carri, trenino, truccabimbi e gastronomia
FINALE EMILIA
Ultima data per il Carnevale finalese
Si conclude domenica 26 febbraio la 41esima edizione della kermesse
Si svolgerà domenica 26 febbraio
l'ultimo appuntamento con la 41esima
edizione del Carnevale dei Bambini di
Finale Emilia.
In programma, oltre alla sfilata dei
carri, anche gruppi folcloristici, trenino per
i più piccoli, truccabimbi e palloncini, bancarelle e stand gastronomici con specialità
MIRANDOLA
Bibliografia e mostra
sui conflitti del Novecento
Grazie a una nuova legge
(Legge regionale numero 3,
del 3 marzo 2016, “Memoria
del Novecento. Promozione
e sostegno alle attività di
valorizzazione della storia
del Novecento in Emilia
- Romagna”), la Regione
ha reso ancor più evidente
l’impegno nella promozione
e nel sostegno delle attività
di conservazione, ricerca e
divulgazione, didattica e formazione, mirate a mantenere
viva, rinnovare, approfondire
e divulgare la memoria degli
avvenimenti e della storia
del secolo scorso, elemento
di rilevante valore sociale,
educativo e formativo della
comunità regionale, per la
sua coesione sociale e la creazione di
una memoria collettiva e di un’identità
comune nazionale ed europea. Con i relativi contributi ottenuti, l’associazione
culturale Hamelin di Bologna ha strutturato e pubblicizzato una bibliografia
tematica accompagnata da una mostra
di oltre 200 titoli per ragazzi, recuperati
dalle bibliotecarie di Mirandola tra il
patrimonio della biblioteca locale e
quello delle altre del sistema dell’Unione Comuni Modenesi Area Nord. Scopo
dell’iniziativa era suggerire e
mettere a disposizione degli
studenti, del corpo docente,
di appassionati e ricercatori,
una ricca e valida produzione editoriale specifica sui
conflitti del Novecento, da
avvicinare ai grandi classici
su cui si fonda e si rinnova
il nostro immaginario, da
Lussu (sopra) a Remarque
(sotto), da Levi a Rigoni
Stern, risalendo dall’inizio
del secolo ai conflitti più recenti. Per questo è stato scelto
come titolo “Fuori fuoco”,
prendendolo in prestito dallo
splendido romanzo, recente
Premio Strega Ragazzi, di
Chiara Carminati, in dicembre ospite a Mirandola,
sulla Grande Guerra. Questi strumenti
ed esperienze, assieme ai tanti laboratori per le classi, sono una sezione
speciale del progetto nazionale di
promozione culturale per adolescenti
Xanadu (si veda l’articolo sullo scorso
numero dell’Indicatore) e hanno un
prolungamento sul sito www.progettoxanadu.it. La mostra è stata anche
pubblicizzata sul sito del Miur www.
libriamociascuola.it e sulla relativa
pagina Facebook.
finalesi. In caso di maltempo l'iniziativa
sarà rinviata alla domenica successiva.
Grande il successo del Carnevale finalese,
articolato in tre domeniche, a cui hanno
partecipato fino ad ora tanti bambini.
Ingresso a offerta libera. Per informazioni: segreteria del Carnevale
348/5435794.
MODENA E REGGIO
I burattini entrano all'Università
per progetti educativi e sociali
I classici e amati “burattini” diventano materia di approfondimento e di
studio universitario per dare vita a progetti di interventi in ambito educativo,
sociale e medico-sanitario. Questo l’intento di un corso di perfezionamento in
“Il teatro di animazione come strumento
di intervento in ambito educativo, sociale e medico-sanitario” promosso dal
Dipartimento di Educazione e Scienze
Umane (Desu) di Unimore-Università
degli Studi di Modena e Reggio Emilia,
in collaborazione con la Fondazione
Reggio Children, La Fondazione Famiglia Sarzi e i Comuni di Reggio Emilia e
Modena, che punta a valorizzare e riscoprire questa forma espressiva. Obiettivi
di questa iniziativa didattica, di cui è
direttore il professor Sandro Rubichi,
è offrire gli strumenti cognitivi e metodologici del teatro d’animazione a
persone che desiderano operare come
educatori, operatori sociali e/o professionisti medico-sanitari. In particolare il
corso si propone di fornire conoscenze
e competenze teorico-pratiche in cui il
teatro di animazione diventi possibilità
di intervento in questi ambiti per favorire la crescita della persona, soprattutto
dei bambini e degli adolescenti e del
loro benessere psicologico in ogni fase
della vita. Il corso, che avrà inizio a
metà marzo 2017 con lezioni che pro-
seguiranno fino a giugno, è composto da
quattro moduli articolati in una serie di
insegnamenti e attività che riguardano
conoscenze generali e propedeutiche
(modulo 1), la storia del burattino, le
tecniche di scrittura e di narrazione
(modulo 2), le applicazioni in ambito
educativo, sociale e medico-sanitario
(modulo 3), le altre tecniche del teatro
di animazione (modulo 4). L’impegno
sarà di 260 ore complessive, spese per
236 ore di didattica frontale e laboratori
pratici e 24 ore di stage e realizzazione
del progetto finale. Accoglierà un massimo di 50 iscritti, selezionati, nel caso
le domande superino i posti disponibili,
attraverso un colloquio motivazionale.
Tutti i candidati devono possedere
quale indispensabile requisito di studio
il diploma di maturità. La domande
dovranno essere presentate a Unimore
entro le ore 13.30 di lunedì 6 marzo
2017 esclusivamente via internet, collegandosi al sito Internet dell’Ateneo
alla pagina http://www.esse3.unimore.
it/Home.do. Per le domande è previsto
il versamento di un contributo di 41
euro non rimborsabile. Mentre l’iscrizione al corso comporta l’impegno al
versamento di una quota di 600 euro.
Info organizzative e didattiche: Anna
Piscinelli, e-mail: teatrodianimazione@
unimore.it; telefono 0522/523507.
25
MIRANDOLA
Espone Daniela
Cantergiani
Daniela Cantergiani di Bologna
è la protagonista della mostra di pittura che si terrà fino al 4 marzo presso
la caffetteria Busuoli di Mirandola.
Daniela Cantergiani è un’artista
fedele all’espressività nella quale da
sempre crede, in continua evoluzione,
che comunica attraverso una poetica
in grado di tradurre la pennellata in
parola che giunge al cuore. Il suo linguaggio pittorico, a tema umanistico,
è contrassegnato da un’intrigante fusione tra astrattismo e figurativo e da
una compostezza classica proiettata
nella modernità. Contemporaneamente si occupa anche di fotografia,
di design e di scrittura realizzando
illustrazioni a supporto di libri e
pubblicazioni varie.
Le sue prime ricerche pittoriche si
sono indirizzate principalmente sulla
tecnica dell’acrilico che l’artista ha
sentito congeniale alla propria necessità espressiva e canale prediletto di
comunicazione grazie alla velocità,
alla versatilità e alla resa d’impatto
tipiche di questa tecnica. I suoi approfondimenti artistici si sono diretti
essenzialmente sullo studio dei grandi
maestri del passato come Mondrian,
Kandjnskj, Klee presi a modello ma
che l’artista esamina e poi fa suoi in
composizioni personali e originali.
Si dedica prevalentemente al tema
dell’amore attraverso armoniche
anatomie, delicatezza dei volti e gesti
che sono un tripudio all’estetica e alla
sensibilità umana. Daniela Cantergiani si esprime attraverso una pittura
velata, patinata dove la luce esprime
la sostanza immateriale della natura
e delle storie narrate. Inoltre ci fa
assaporare il passaggio del tempo che
non si è fermato ma è in costante evoluzione che per Daniela Cantergiani è
una continua sfida alla ricerca di una
comunicazione viva, resa dinamica da
pennellate a volte morbide, lunghe e
strascicate o spezzate e scomposte.
Antonio Castellana
26 · n. 4 - febbraio 2017
AMARCORD
«Sotto il negozio di Franco Pinotti partivano strade nascoste»
Quei cunicoli sotto il Castello
«Nei primi anni Cinquanta entrammo diverse volte nelle gallerie sotterranee»
Continua dal numero scorso
Quando il 4 giugno 2006 ha inaugurato a Mirandola il recuperato Castello Pico, a noi volontari che avremmo
dovuto fare da ciceroni e custodi, una
settimana prima dell’evento, hanno
fatto un po’ di lezione, mostrandoci
le varie sale. Ascoltavo con molta
attenzione le spiegazioni del dirigente
del Comune di Mirandola Giampaolo
Ziroldi, anche se io vedevo le stanze
che ci venivano mostrate, non come
erano state restaurate, ma come le avevo
conosciute da piccolo, con gli occhi
della memoria.
Mi pareva ancora di scorgere l’ingresso del cinema Pico o la lavanderia
dove le nostre madri lavavano panni e
noi bambini.
L'inaugurazione del Castello
dopo i lavori
di restauro, il 4
giugno 2006
A sinistra c’erano le prigioni, mentre sotto il Museo Civico, in fondo, si
trovava l’uscita del canale che scorreva
fino a Concordia.
Appena scesi gli scalini, poi, sulla
sinistra c’era una porticina, chiusa da
anni, che conduceva al Bastione di
Sant’Agostino. Ma, sparsi qua e là, erano dislocati altri cunicoli che portavano
chissà dove. Nei primi anni Cinquanta,
io, Pericle Ferri e Remo Pedretti, in
diverse occasioni, avevamo provato a
inoltrarci in alcuni cunicoli, ma siamo
sempre tornati indietro poco dopo,
temendo di non riuscire più a uscire.
La prova lampante dell’esistenza
di queste gallerie sotterranea l’abbiamo
avuta quando nel negozio di cioccolatini di Franco Pinotti, una volta è
ceduto all’improvviso il pavimento e
sotto abbiamo scoperto delle stanze
dalle quali partivano alcune gallerie in
direzione San Martino Carano.
Di fronte alle prigioni, sul lato sud,
c’era una scala senza protezioni, noi la
utilizzavamo per giocare a nascondino.
Non c’era la luce in quel punto, ma
quando abbiamo acquistato alcune
torce, abbiamo iniziato a leggere delle
scritte sui muri, con tutta probabilità
effettuate dai guardiani delle prigioni.
Quirino Mantovani
BREVI
CARNEVALE
CON DISNEY
“Carnevale con Disney. Giochiamo
con i nostri eroi” è il titolo dell’iniziativa
che si svolgerà a Mirandola giovedì 23
febbraio, presso il “pallone” del tennis
del centro sportivo parrocchiale di via
Posta, dalle 15.30 alle 17.30. Si tratta del
tradizionale appuntamento per ragazzi
del giovedì grasso, organizzato dalla
parrocchia di Mirandola insieme alle
associazioni parrocchiali. Tante le sorprese in programma con dolci e premi.
CAMPOSANTO CREA
UN ARCHIVIO DI FOTO
L'associazione “Sei di Camposanto
se” organizza una raccolta di fotografie
per la creazione di un archivio fotografico permanente, che sarà l'espressione
dell'identità del paese, per ricordarne il
passato, i luoghi (nella foto, via Roma),
i personaggi, i fatti. L’associazione
invita tutti i cittadini a portare le foto
il sabato mattina presso la biblioteca
di Camposanto, dalle 10 alle 12. Sarà
trattenuta solo una copia della foto,
mentre l’originale verrà reso ai proprietari. L’iniziativa ha il patrocinio
dell’Amministrazione comunale. Per
informazioni: biblioteca comunale,
telefono 0535/80936.
LA NOTTE DEI RACCONTI
A SAN POSSIDONIO
Giovedì 23 febbraio a San Possidonio la notte si illumina di racconti.
Bambini e adulti sono invitati alle letture che si terranno dalle ore 18 presso
micronido e scuole d'infanzia, rivolte a
bambini da 2 a 5 anni e alle 21 presso
la biblioteca comunale, con letture per
piccoli da 6 a 9 anni.
IL TANGO TRA
STORIA E POESIA
“Tango tra storia e poesia” è il
titolo dello spettacolo che si svolgerà
sabato 18 marzo a Nonantola presso
il Teatro Troisi alle 21. Lo spettatore
verrà trasportato in un viaggio attraverso
l’Oceano, i secoli e le mode e scoprirà
come è nato il Tango nelle sue evoluzioni. Testo e regia di Cinzia Flautini. Lo
spettacolo, realizzato dall’associazione
medollese “Art &Tango Nonsolopassi”,
ha finalità benefiche.
n. 4 - febbraio 2017 ·
27
Alla fine del 1928 venne scoperta una cellula comunista a Massa
STORIA
Finale, un ventennio controcorrente
Nel 1921 la culla del socialismo si tinse di nero, ma rimasero sacche di antifascismo
Finale Emilia è la culla del socialismo modenese, grazie all’infaticabile
opera di un pioniere come Gregorio
Agnini. L’industriale e uomo politico
finalese, aveva dato vita, nel 1886, alla
prima cooperativa di braccianti in provincia di Modena, come risposta alla
grave crisi agraria che aveva colpito
tutte le campagne padane alla fine del
diciannovesimo secolo. Ma oltre ad
essere tra i primi Comuni “rossi” del
modenese, Finale è anche una delle
prima zone dove nasce il movimento
fascista.
Già nel marzo 1919 si segnala
l’adesione di un finalese all’adunata
costitutiva dei Fasci di combattimento
di Milano, ma è soprattutto come opposizione alle lotte del “biennio rosso”
che si sviluppa la reazione squadrista,
appoggiata dagli agrari. Alle elezioni
politiche del 1919 i socialisti ufficiali
ottengono, con l’80 per cento, uno dei
maggiori successi in provincia. Due
anni dopo i socialisti dimezzano le preferenze (44 per cento), mentre i Partiti
del blocco conservatore avanzano dal
10 al 53 per cento e i Popolari arretrano
dal 10 al 3 per cento. Nel 1920 viene
rieletto sindaco il radical-socialista
Mario Meschieri, che insieme ad
Agnini, al maestro Nino Bellodi e al
segretario comunale Vittorio Baldoni,
appare il leader locale più influente
delle sinistre.
Nel gennaio 1921 i continui scontri
politici e il deteriorarsi della situazione dell’ordine pubblico inducono
il Comune a costituire, tra i primi in
provincia, le “guardie rosse”. In quel
periodo Finale sembra stretta tra la
morsa dello squadrismo ferrarese, che
in marzo dilaga nella zona di Bondeno
e Reno Centese, e quello di origine
carpigiana, che anche qui compie
spedizioni. Il 13 aprile (giorno in cui
si costituisce il Fascio locale) è presa
d’assalto dai «fascisti di Bondeno e
Casumaro, col concorso di elementi
locali» la Camera del Lavoro di Finale
Emilia. La notte successiva è data alle
fiamme un’ala dello stabile e il 14 la
cittadina è ormai nelle mani di «circa
400 persone militarmente inquadrate»,
con Baldoni e Bellodi che sono costretti
a fuggire.
Il 16 aprile si insedia un commissario prefettizio. Nei giorni seguenti i
birocciai di Finale, seguiti dalla lega
dei braccianti di Massa e Canaletto e
dai birocciai di Massa, si iscrivono ai
sindacati nazionali (ma un anno dopo,
per far cessare la pratica di escludere
gli operai non iscritti al sindacato dai
lavori comunali, dovrà intervenire
direttamente il prefetto). Tra fascisti,
autorità locali e forze dell’ordine si crea
un pericoloso intreccio, che alla vigi-
lia del voto del
1921 porta
all’arresto di
quattro sovversivi, sospettati
di avere ordito
un complotto
comunista (di
cui in realtà
non si trova
traccia) e ad
accuse varie contro i socialisti. Le
violenze proseguono anche dopo il
voto. Il 5 agosto a Finale si affrontano
a colpi d’arma da fuoco un centinaio
tra fascisti e socialisti, messi in fuga
dall’arrivo dei carabinieri. Un nuovo
conflitto avviene il 12 settembre: tra
i socialisti ci sono Giuseppe Moretti,
Carlo Malaguti e Antonio Mari, tra i
fascisti Gino Falzoni, una delle figure
più influenti del Ventennio finalese.
Il 26 settembre 1921 sotto i colpi
delle guardie regie muore a Modena
anche il finalese Gioacchino Gallini, segretario politico del Fascio di
Mirandola, tra i martiri fascisti insieme
all’ex legionario fiumano Giancarlo
Nannini, ucciso dai carabinieri a Bologna nei giorni della Marcia su Roma.
Gravi episodi di violenza contro i
socialisti si verificano il 16 ottobre a
Massa Finalese, con la complicità della
forza pubblica, e il 26 ottobre a Finale,
quando un gruppo di 200 fascisti assale
Rodolfo Baraldini, fratello di Agostino, l’esponente popolare assassinato
due mesi prima. Fascisti finalesi sono
anche sospettati dell’assassinio di un
comunista a Pilastrello, l’8 gennaio
1922. A Massa Finalese, l’8 febbraio,
un incontro dei rappresentanti di 1.500
lavoratori, riuniti per decidere l’uscita
dai sindacati economici e l’adesione
alla Camera del Lavoro, viene sciolto
a forza da 700 fascisti che invadono il
paese. Il 14 maggio anche un migliaio
di cattolici, a Finale per il congresso eucaristico, sono aggrediti. Il 1° settembre la presenza di un corteo che canta
“Bandiera Rossa” scatena un conflitto
a fuoco che provoca un ferito e l’arresto di tre comunisti. La violenza non
risparmia alcuni giovani esploratori
cattolici, bastonati nel luglio 1923. Nel
frattempo, alle elezioni amministrative
del 1922, segnate dalle violenze ai
seggi (una delle vittime, il liberale
Renzo Banzi, viene in seguito nominato primo podestà nel 1927), i fascisti
vincono ampiamente, mandando in
Consiglio agrari, industriali ma anche
rappresentanti della borghesia cittadina
e degli operai. Sindaco è nominato il
cavalier Angelo Ferrari, ricco possidente. Quest’ultimo verrà arrestato nel
novembre 1923, a seguito della morte,
nella sede della Milizia di Mirandola,
FINALE EMILIA
Leonello Grossi pagò col confino
l'opposizione al regime
Tra gli antifascisti finalesi che più
hanno pagato la loro opposizione al
regime c'è Leonello Grossi (foto).
Conosciuto dai finalesi principalmente per il nome attribuito (nel 1959)
alla strada che unisce via Rotta, all'altezza del distributore Agip, a via Monte
Grappa, di fronte all'ex istituto Corni,
oggi sede provvisoria del Comune, fu
consigliere comunale a Bologna, dove
diresse la Farmacia Cooperativa della
Società Operaia, dal momento della sua
istituzione fino alla morte, sopraggiunta
nell'agosto 1934, quando aveva appena
54 anni. A Bologna fu anche assessore
al Bilancio nella giunta del sindaco
Francesco Zanardi ed eletto deputato
per ben due volte: nella 25esima e
27esima legislatura.
Leonello Grossi nacque a Finale il
4 gennaio del 1880, discendente di una
famiglia il cui nome figura tra quelli
iscritti nell'antico Libro d'Oro della
nobiltà del Finale e che dalla metà del
Cinquecento ha assicurato alla comunità diverse personalità civili e religiose,
documentando negli anni l'evolversi
della vita cittadina.
È nel solco degli ideali di riscatto
sociale promossi da Gregorio Agnini
che si muove, in gioventù, Leonello
Grossi. Dopo i primi studi nella scuola
tecnica Ignazio Calvi di Finale, dalla
quale esce nel 1892, si iscrive all'Istituto tecnico Barozzi di Modena, dove
si diploma ragioniere nel 1896, ad
appena 16 anni di età. Si iscrive quindi
alla facoltà di Chimica Farmaceutica
dell'Università di Modena, ma ne viene
allontanato per ragioni politiche. "...
il suo animo generoso – si legge nel
ritratto che di lui viene fatto nel volume
"Una scuola nel tempo", dedicato alla
scuola Ignazio Calvi di Finale Emilia
– attratto da quegli ideali di redenzione
sociale che sul finire del secolo passato s'erano venuti diffondendo nelle
nostre regioni seguendo le tracce di
del birocciaio Faustino Baraldi. L’arresto di Ferrari (assolto, un anno dopo,
al processo) provoca profonde ripercussioni nell’Amministrazione e nel
Partito nazionale fascista, che per anni
risulteranno spaccati in litigiose fazioni. Tra la fine del 1923 e il marzo 1925,
il numero degli iscritti al partito crollerà a meno di un terzo. Nelle elezioni
politiche del 1924 i fascisti ottengono
comunque l’85 per cento dei suffragi
pari a 2.973 voti (i socialisti unitari ne
ottengono 421), ma nel marzo 1925 il
sottoprefetto di Mirandola avverte che
solo una minoranza dei 700 iscritti ai
sindacati è di sentimenti fascisti, mentre la «maggioranza è politicamente
socialista». Se anche il fascismo è
diviso e alcuni suoi leader godono di
scarso credito, gli oppositori non sono
in grado di approfittarne. Un risveglio
dell’opposizione si ha il 1° maggio
1925, quando nella vicina Casumaro
sono diffuse bandierine rosse e viene
disegnato il simbolo dei Soviet sulla
casa del segretario politico del Fascio.
Una spedizione punitiva organizzata il
17 maggio seguente finisce nel sangue,
con l’assassinio di due fascisti.
Alla fine del 1928 si registra la
nascita di una cellula comunista a
Massa Finalese, che viene scoperta in
occasione delle elezioni plebiscitarie
dell’anno seguente. Il 22 marzo 1929
i carabinieri sequestrano infatti un manifestino di tono astensionista affisso
ad un palo del telegrafo a Massa. Sulla
base di informazioni fiduciarie, l’Arma
effettua varie perquisizioni domiciliari,
procedendo al fermo di 12 comunisti di
Finale, Massa, Castel d’Argile e Massumatico. Nell’abitazione di Angelo
Sala, responsabile della cellula, sono
rinvenuti documenti, giornali e la richiesta di iscrizione al Partito comunista d’Italia di cinque braccianti di Massa: Giovanni Bergamini, Giuseppe
Costa, Ciro Golinelli, Mario Luppi e
Cesare Pignatti. Il gruppo bolognese,
ispiratore, ha fornito il materiale a Sala
attraverso Filiberto Ferrari, che lo ha
affidato al cugino Rinaldo e al padre
Antonio (responsabile della raccolta
fondi per il “Soccorso Rosso”). In 13
sono denunciati per «ricostituzione»
del Partito comunista e «propaganda
sovversiva» al Tribunale Speciale, che
il 9 agosto 1929 commina tre condanne
tra i tre (Filiberto Ferrari) e i quattro
anni di carcere (Paolino Arstani ed
Enrico Marzocchi, bolognesi). Sala
è trasferito al manicomio giudiziario
durante il processo.
Alla fine degli anni Venti il Comune ha circa 16 mila abitanti. La densità
della popolazione (156 abitanti per km
quadrato nel 1929) è infatti tra le più
basse della pianura modenese. Il 57 per
cento della superficie totale è destinata
a seminativo arborato e vitato. La
popolazione lavora prevalentemente
nei campi e dispone, nel 1929, di circa
11.300 capi di bestiame. Nel 1927 si
contano anche 327 esercizi commerciali con 584 addetti complessivi, mentre
l’industria (355 attività con 1.513
addetti) appare più sviluppata che nel
resto della Bassa modenese. La media
di addetti per esercizio è particolarmente elevata nel settore delle costruzioni
(31,6), che da solo occupa metà dei
lavoratori (758). Alti tassi di disoccupazione caratterizzano per lunghi anni
la situazione economica locale.
Delle 7.000 mondariso che partono nel 1925 da Modena, 3.000 sono
finalesi, e ancora nel 1929 Finale è il
Comune con il più elevato numero di
partenze stagionali della provincia per
la monda e raccolta del riso (1.117,
pari al 7,4 per cento della popolazione
totale).
Negli anni Trenta e fino all’8 settembre 1943 gli episodi di opposizione,
o quantomeno di sfida, al potere fascista appaiono piuttosto rari. Nell’aprile
1930 a Dogaro 150 operai impegnati in
opere di bonifica chiedono un aumento
della paga. I responsabili della manifestazione vengono denunciati. Nella
notte tra il 24 e il 25 novembre 1931
a Massa Finalese, dove è mal tollerata
la dipendenza politica e amministrativa da Finale Emilia, appaiono scritte
oltraggiose contro il podestà Banzi,
che alcuni giorni dopo viene anche
aggredito e ferito a bastonate. Per la
Questura, alla testa dei ribelli non
ci sono antifascisti ma l’ex sindaco
Ferrari. Nel 1934, le difficoltà nel rifornimento di alimenti spingono gruppi
di donne a manifestare per avere farina
e nell’aprile 1935 esplode una protesta
bracciantile originata, per la Questura,
Andrea Costa, di Camillo
Prampolini, di Gregorio
Agnini, se n'era fatto fervido
ed appassionato propagatore".
Leonello, passa così all'analoga facoltà dell'Università
di Bologna, dove nel 1900
ottiene la laurea e viene quasi
immediatamente incaricato di
organizzare l'apertura della
Farmacia Cooperativa che sta
per sorgere per volontà della
Società Operaia.
Il 4 gennaio 1901, giorno del suo
ventunesimo compleanno, è la data in
cui si tiene la prima seduta del consiglio d'amministrazione della neonata
Farmacia Cooperativa. Come direttore
viene scelto proprio il giovanissimo
Leonello Grossi e vengono stanziati i
denari necessari per allestire i locali di
via Cavallera 22 (oggi via Oberdan),
ceduti in affitto dalla Società Operaia.
Nominato, ancora giovanissimo,
segretario della federazione provinciale
bolognese del Partito Socialista Italiano, dal 1902 fu per più volte consigliere
comunale e nel 1904 ottenne il seggio
in Consiglio provinciale, dove restò
(a parte una parentesi tra il 1906 e il
1908) fino al 1920, ricoprendo anche
dal 1914, l'incarico di vicepresidente. Per alcuni anni
fu assessore alle Finanze
del Comune di Bologna e
occupò la carica di presidente della Congregazione
di Carità. Richiamato sotto
le armi alla fine della guerra,
fu congedato con il grado di
tenente farmacista. Tra le
sue molteplici attività anche
quella di redattore del settimanale socialista "La Squilla", per il
quale ricoprì anche incarichi direttivi.
Proposto per la deputazione politica per il terzo Collegio di Bologna
nelle elezioni del 1914, la sua candidatura venne preferita dai sostenitori
del Partito Socialista a quella di Benito
Mussolini, ma non ottenne il seggio al
Parlamento. Le cose andarono meglio
nel 1919, quando Bologna gli affidò il
mandato parlamentare per la 25esima
Legislatura.
Con l'avvento del fascismo subì
varie persecuzioni: venne sospeso
dall'Ordine dei farmacisti e, il 18
febbraio 1921, fisicamente aggredito
all'interno della Farmacia Cooperativa.
Nel 1924 viene eletto deputato per
la seconda volta e prende parte attiva-
Antifascisti finalesi nelle foto segnaletiche della polizia. Sopra, Mario Luppi, a
sinistra e Cesare Pignatti. Sotto, Vittorio
Baldoni, a sinistra e Luigi Bregoli
dalla miseria e dalla disoccupazione
che non hanno ancora ricevuto sollievo
da «lavori pubblici, invio di maestranze
in Eritrea e lavori stagionali». Il bracciante finalese Luigi Bregoli viene invece ammonito nel 1937 per avere fatto
«propaganda sovversiva tra i compagni
di lavoro esaltando i combattenti rossi
spagnoli». Nino Peverari, 17 anni, terrazziere di Massa che ha commentato
con toni irriguardosi la notizia della
morte di Bruno Mussolini, subisce
una condanna a un anno e sei mesi dal
Tribunale Speciale il 16 gennaio 1942.
Due sono le interpretazioni della scarsa
presenza organizzata dell’antifascismo,
che fa sentire i suoi effetti anche nel
corso della lotta di Liberazione. Per
alcuni, ciò è il frutto del gradualismo
di Agnini, dominante nella zona prima
dell’avvento del fascismo, impotente
«a penetrare a fondo nella società
civile [e] a porsi come forza egemone
anche negli strati sociali non proletarizzati» e incapace «di creare tutta una
serie di collegamenti necessari per fare
una politica di autentica guida della
classe operaia e di quelle forze che
stanno tra borghesia e proletariato»;
secondo lo studioso Nello Bozzini, le
cause principali vanno invece ricercate
nell’inconsistenza di un proletariato
industriale e nella particolare opera
di diseducazione e spoliticizzazione
delle masse attuata in questa zona dalla
dittatura. Rispetto ad altri Comuni della
Bassa la consistenza dell’antifascismo
appare, in effetti, minore anche agli
occhi della polizia. Dei 64 schedati al
Casellario Politico Centrale tra il 1919
e il 1943, la metà era già sottoposta a
controllo prima della fine della Grande
guerra. Dei rimanenti, nessuno (ad
eccezione dei componenti della cellula comunista di Massa) è denunciato
al Tribunale Speciale o confinato, e
soltanto tre (oltre a Bregoli e Luppi,
Antonio Ragazzi) sono ammoniti.
Per saperne di più: Nerino
Barbieri, La Bassa modenese
tra il primo e il secondo conflitto
mondiale: lotta, politica e società,
Finale Emilia, Baraldini, 2009;
Gianluca Borgatti, Finale Emilia: fotocronaca del Ventennio,
Finale Emilia, Circolo culturale
La Contea, 1996; Istituto per la
storia della Resistenza e della società contemporanea in provincia
di Modena, Dizionario storico
dell’antifascismo modenese, 2 volumi (Temi e Biografie), Milano,
Unicopli, 2012; Fabio Montella,
Tra la falce e il moschetto, San
Felice sul Panaro, Gruppo Studi
Bassa Modenese, 2008.
mente alla secessione dell'Aventino (la
secessione parlamentare che i deputati
antifascisti misero in atto dopo il rapimento di Giacomo Matteotti).
Dichiarato decaduto da deputato, il
27 novembre 1926 è arrestato e inviato
al confino per un anno nell'isola di
Lipari, in provincia di Messina.
"Restò più di un anno al domicilio
coatto con animo che né persecuzioni,
né blandizie avevano potuto piegare – si
legge ancora nel volume "Una scuola
nel tempo" – prosciolto, tornò a Bologna e, ripresa la direzione della Farmacia Cooperativa, visse in libertà vigilata
fino al 24 agosto 1934. Valoroso e
diligente professionista, amministratore
sagace, acuto polemista, oratore efficace e suadente, partecipò con fervore
alla vita parlamentare con numerosi
ed appassionati interventi. Fu anche
per qualche tempo consigliere comunale nel suo paese d'origine (1907) dal
quale le vicende della vita lo avevano
allontanato, ma che non dimenticò mai,
e particolare affezione conservava per
quella villa di Massa dove egli per
primo aveva diffusa la buona semente
del socialismo ed accolto intorno a sè
i primi fedeli".
Alessandro Braida
n. 4 - febbraio 2017 ·
29
Tra gli ospiti il vice campione del mondo 2016 Alessandro Amadesi
MIRANDOLA
Che successo il Gala di Natale
Cento atlete locali e grandi campioni alla festa del pattinaggio artistico
Negli scatti di Enrico Forapani (Foto Attualità Marchi), alcune
immagini della festa di Natale 2016 del pattinaggio
Lo scorso 18 dicembre si è svolta
a Mirandola la consueta festa di Natale della Polisportiva Pico settore
pattinaggio, denominata “Pico Winter
Gala”, alla quale hanno partecipato
tutte le 100 atlete del pattinaggio e
numerosi ospiti fra i quali Alessandro
Amadesi (vice campione del mondo
2016) e il Sincro Roller di Calderara
(Campione del Mondo 2016), nel
quale pattina l’allenatrice della Pico
Ilaria Spisni. La festa aveva come
tema il bianco e il nero e coreografie
e costumi hanno rispettato appieno
il tema, creando momenti di grande
suggestione. Ogni gruppo infatti, si è
esibito in un numero proprio e poi in
due momenti di insieme, all’inizio e
alla fine dello spettacolo. Per la prima
volta sono stati presentati anche gli
altri settori della Polisportiva quali
basket, hockey e ginnastica artistica.
Anche se in ritardo….il settore pattinaggio della Pico vuole ringraziare,
attraverso l’Indicatore, coloro che
hanno contribuito alla realizzazione
della festa: Foto Attualità Marchi di
Enrico Forapani per le bellissime
fotografie che fa alle iniziativa della
Pico, Mokà di Monica Cavazza per
avere realizzato le nuove maglie Pico,
Sartoria Pat per i costumi delle atlete,
Radio Pico ormai partner consolidato
e tutti i genitori che hanno dato un aiu-
to ad allestire la festa. Le vacanze di
Natale, hanno concesso un brevissimo
periodo di riposo alle atlete dell’agonistica e al Quartetto Harmonia,
in vista dell’imminente inizio delle
gare. Apripista della stagione 2017 è
stato proprio il Quartetto. A Riccione
lo scorso 4 febbraio si sono svolti i
Campionari regionali Fihp; Agata
Golinelli, Chiara Barbieri, Emma
Deserti e Nicole Borghi sono state
bravissime arrivando a ridosso delle
prime posizioni, in una gara che vedeva impegnati numerosi e agguerriti
gruppi. Sabato 11 febbraio hanno fatto
il loro debutto in gara alcune delle
agoniste più piccole: Alessia Govoni,
Emily Bellini, Nicole Bertini, Chiara
Bosco e Amelia Janko che hanno
partecipato per la prima volta a un
Campionato provinciale Fihp. Nella
stessa giornata ha gareggiato anche
la “veterana” Gloria Gasperi, che ha
conquistato il titolo di campionessa
provinciale negli esercizi obbligatori e
si è classificata terza nel libero. Amelia
Janko ed Emily Bellini hanno conquistato rispettivamente il secondo e terzo
posto negli esercizi obbligatori nella
loro categoria; mentre Alessia Govoni
si è guadagnata il gradino più alto del
podio (nella sua categoria) nella combinata, avendo ottenuto il primo posto
negli obbligatori e il terzo nel libero.
Ottimo risultato anche per Chiara Bosco e Nicole Bertini, posizionatesi ai
piedi del podio. Le gare non finiscono
e il 25 e 26 febbraio saranno ben 26
le atlete impegnate nei Campionati
provinciali Uisp. Quest’anno saranno
oltre 30 le atlete che parteciperanno
alle gare, un grande risultato per il
settore pattinaggio, bimbe e ragazze
che ogni giorno si allenano con grande
impegno e passione con gli allenatori
e allenatrici Alberto Annovi, Alessandro Diazzi, Carlotta Tinchelli e
Ilaria Spisni. Ricordiamo che è possibile iscriversi ai corsi di pattinaggio, le
lezioni si svolgono il mercoledì dalle
17 alle 18 e il venerdì dalle 18 alle 19
al palazzetto dello sport di Mirandola,
in via D. Pietri, con due lezioni di
prova gratuite.
CAVEZZO
Le promesse degli scacchi
si sono sfidate a Villa Giardino
Si è svolto lo scorso 22 gennaio
a Cavezzo, presso i locali della Coop
Giardino, il campionato provinciale di
scacchi, torneo giovanile a cui hanno
preso parte alunni e alunne delle scuole
primarie e secondarie della provincia di
Modena. Al torneo hanno partecipato 50
promesse della scacchiera, 26 Giovani
Emergenti (under 8 e under 10) e 24
Giovani Talenti under 12 e under 14.
Alla manifestazione si è affiancato il
torneo degli accompagnatori dei bimbi:
mamme, papà, nonni eccetera, formando una sezione a parte con 24 iscritti
(Torneo Open).
Tutte le sezioni hanno gareggiato in
sei turni di gioco, in modo impegnativo
ma allegro. Eccellente la direzione del
maestro Marcos Vergara, arbitro im-
peccabile e del direttore tecnico Paolo
De Biaggi. Tutti i partecipanti sono stati
premiati con una medaglia tematica,
mentre i primi tre classificati di ogni
categoria si sono portati a casa le coppe.
I “grandi” della categoria Open hanno
invece ricevuto premi in natura. Alla
fine, partecipanti e accompagnatori si
sono deliziati gustando i 96 scacchi di
cioccolato, creati da Pina. L’iniziativa
è stata promossa dall’associazione scacchistica dell’Area Nord “Giambattista
Lolli” e dal Club 64 Asd di Modena
per il coordinamento provinciale. La
manifestazione è stata patrocinata dal
Comune di Cavezzo e sostenuta da
Carla Silingardi, presidente della Coop
Giardino, che ha concesso l’uso della
sala polivalente.
Categoria Giovani Talenti:
1° Alessandro Angeli;
2° Anastasia Sfera;
3° Samuele Mammi.
Categoria Giovani Emergenti:
1° Mario Andrei Giorgescu;
2° Ottavio Mammi;
3° Matteo Alberici.
Torneo Open:
1° Gian Marco Marinelli;
2° Isacco Faglioni;
3° Luca Ballotti.
30 · n. 4 - febbraio 2017
SPORT
Due mattinate di sci di fondo in luoghi alpini incantevoli
Alla ricerca delle origini del Nordic
Walkers dell'Area Nord in Val di Fiemme per scoprire le fonti della disciplina
Nella serata dello scorso 10 febbraio, una fitta nevicata ha voluto dare il
benvenuto in Val di Fiemme ai numerosi
partecipanti alla due giorni di febbraio di
“Ways to the White”.
Sessanta amici, 24 appartenenti alla
Asd Nordic Walking Live di Mirandola,
tutti appassionati della camminata con i
bastoncini, hanno voluto provare l’emozione di andare alla ricerca delle origini
di questa disciplina, muovendosi sugli
sci di fondo. A ospitare le lezioni è stato il
Centro del fondo di Lago di Tesero e, ad
affiancare Pino Dellasega per le lezioni
di sci, sono stati alcuni dei bravissimi
maestri della scuola che proprio lì ha
la sua sede: Enrico, Matteo, Angelica
e Mattia.
Gli amici di Ways si sono quindi
cimentati con lo sci di fondo durante
le due mattinate di sabato e domenica,
mentre i pomeriggi li abbiamo dedicati
a far loro scoprire, attraverso il Winter
Nordic Walking, l’incanto delle foreste
di abeti e di pini cembri ricoperti di neve
di Passo Lavazè, Malga Ora e della Val
Venegia. Se il benvenuto in Val di Fiemme l’ha dato una nevicata incantevole,
il saluto l’ha sapientemente allestito un
inaspettato tramonto che ha colorato di
magia il gruppo delle Pale di San Martino; a dimostrazione che la natura sa
sempre riservarci sorprese meravigliose!
Il nostro ringraziamento va a tutti
gli amici che ci hanno accompagnato
in questa due giorni da Marche, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia,
Repubblica di San Marino e Trentino
Alto Adige. Grazie anche alla scuola
di sci di fondo di Lago di Tesero per la
professionalità dei suoi maestri.
Ma il ringraziamento più grande va
all’incantevole e ospitale Val di Fiemme.
Raffaele Forapani
Immagini
del Nordic
Wolking
"in trasferta"
invernale
n. 4 - febbraio 2017 ·
31
Aperta ad agonisti, scalatori, velocisti, brocchi e... rusc e brusc
SPORT
I cicloamatori escono dal letargo
Il 25 febbraio tradizionale cena sociale del Gs Mirandola dopo la pausa invernale
MIRANDOLA
Alla nuova Sgambada
il primo ruggito è di Leoncini
Nelle immagini di Teida Seghedoni, tratte dal sito Internet www.modenacorre.it,
tre momenti della Sgambada 2017
Da sinistra, Chiara, Laura,
Lorella, Elena, Maria. Al
centro l’inossidabile Pippo
Sabato 25 febbraio si svolgerà a
Mortizzuolo, nei nuovi locali della parrocchia di San Leonardo Limosino, con
inizio alle 20, la 14esima cena dei Gs
Cicloamatori Mirandola. All’iniziativa
sono invitati proprio tutti: “agonisti,
scalatori, velocisti, cronomen, brocchi,
masticoni, rusc e brusc”. La cena arriva
come da tradizione al termine del letargo ciclistico invernale, a conclusione
del 49esimo anno di attività e all’inizio
del 50esimo del sodalizio. Durante la
serata sarà consegnato il calendario
della stagione 2017 e ci saranno lotteria
e pacchi a sorpresa. Sono ammessi soci
e simpatizzanti, assieme a familiari e
amici. All’iniziativa saranno presenti
anche diversi nuovi soci e socie che
hanno aderito all’associazione nei mesi
scorsi. Chi volesse può presentarsi
MIRANDOLA
Nadia Possidoni, la pittrice
amica dei Podisti
Paolo
Pollastri
con Nadia
Possidoni
vestito in maschera.
I partecipanti sono invitati a iniziare a pedalare per presentarsi “in
forma” all’appuntamento gastronomico. Iscrizioni presso Idalgo Marzolo,
telefonando allo 0535/21970, oppure
chiamando Pippo al 334/1492100,
entro lunedì 2 febbraio. Essendo Carnevale, ovviamente ogni scherzo vale.
Pippo della Mirandola
BREVI
STAGE DI KARATE
A FINALE EMILIA
Domenica 26 febbraio Finale
Emilia ospita uno stage regionale di
karate organizzato dal locale Chikara
Karate in collaborazione con il comitato
regionale Emilia-Romagna della Fikta
(Federazione Italiana Karate tradizionale e discipline affini). La manifestazione si svolgerà dalle ore 10 alle 12,
nel palazzetto dello sport di viale della
Rinascita e nella palestra ex bocciofila
di via Monte Grappa. Nella prima
location saranno di scena solamente le
cinture nere, mentre nella seconda le
cinture colorate. L'ingresso è gratuito.
RIAPERTA LA PISCINA
DI FINALE EMILIA
Come è ormai tradizione, nel corso
della festa sociale dei Podisti Mirandolesi, che si è svolta lo scorso 11 dicembre a Quarantoli, la pittrice mirandolese
Nadia Possidoni ha donato un quadro,
realizzato per l’occasione e intitolato “I
sogni sul volto”.
L’opera costituirà uno dei premi più
ambiti alla prossima edizione del Trofeo
“Umbertina Smerieri”, la camminata
che si svolgerà a Mirandola domenica
25 giugno. Nadia Possidoni ha iniziato
la sua carriera artistica come autodidatta. Nel corso del tempo la sua pittura
è andata affinandosi diventando “una
carezza di colori dal tocco delicato, vagamente surreale, ma sempre velata da
una malinconica dolcezza”. La pittrice
ha preso parte a innumerevoli collettive,
ottenendo premi e riconoscimenti in
concorsi e biennali di pittura in giro
per l’Italia.
«A noi il quadro è particolarmente
piaciuto – ha detto Paolo Pollastri,
presidente dei Podisti Mirandolesi
– e piacerà ancora di più alla società
sportiva che potrà aggiudicarselo alla
39esima edizione del Trofeo “Umbertina Smerieri”. Grazie Nadia di essere
al nostro fianco ogni anno».
SAN FELICE
Dal Comune solidarietà al Rivara
per la rissa con la Cortilese
In seguito alla rissa avvenuta lo
scorso 19 febbraio, durante la partita di
calcio Rivara-Cortilese, valevole per il
campionato Figc di Seconda Categoria,
l’assessore allo Sport del Comune di
San Felice Alessandro Fortini ha chiesto un incontro con i dirigenti dell’Asd
Rivara Football Club 1975, incontro che
avverrà nei prossimi giorni.
«Episodi come questo – spiega
l’assessore – non vanno in alcun modo
sottovalutati. In attesa delle decisioni
del giudice sportivo e dei conseguenti
provvedimenti della Federcalcio e delle
due società coinvolte, come amministrazione vogliamo dimostrare la nostra
vicinanza ai dirigenti del Rivara, con i
quali c’è sempre stata grande collaborazione.
Si tratta di una realtà che con la sua
scuola calcio offre una didattica sportiva
di qualità, in un ambiente sereno, a tanti
bambini.
È soprattutto pensando a loro che
va ribadito con forza il messaggio che
la violenza non può e non deve trovare
posto nello sport, qualunque sport e a
qualunque livello».
Ha riaperto la piscina comunale di
Finale Emilia: lo scorso 20 febbraio ha
ripreso il nuoto libero, mentre dal 27
febbraio, invece, via libera alle attività
di fitness e ai corsi di nuoto per tutte le
età. Nella mattinata di giovedì 16 febbraio, infatti, è stata
siglata la convenzione tra l'Amministrazione comunale
e i responsabili della
Wesport Modena, la
società a cui è stata
affidata la gestione
della struttura natatoria fino all'estate
2020.
Il percorso per
la riapertura è stato
tortuoso e difficile,
dopo tre bandi pubblici andati deserti.
«La nostra
fortuna – afferma
Lorenzo Biagi, assessore allo Sport
e vice sindaco – è
stata quella di trovare interlocutori
seri e professionali
che si sono mostrati
davvero interessati
alla gestione. Siamo
consapevoli di aver
fatto una scelta coraggiosa, ma il ruolo
sociale e sanitario
che svolge la piscina non poteva certo
passare in secondo
piano».
Sono stati 901 i partecipanti alla
45esima edizione della Sgambada che
si è svolta a Mirandola lo scorso 5
febbraio sotto una pioggia battente. La
significativa novità del 2017 è stata il
cambio in cabina di regia della manifestazione, organizzata dall’associazione
sportiva dilettantistica Pico Runners e
non più dai Maratoneti Mirandolesi. La
storica corsa cittadina è partita come
sempre da piazza Costituente. Nel percorso di 13,2 chilometri uomini primo
classificato è stato Gabriele Minelli
(Pico Runners), secondo Omar Diozzi
(Finale Emilia), terzo Fabio Neri (Joy
Runners). I 13,2 chilometri donne sono
stati vinti da Claudia Leoncini (Atl.
Lamone), seconda è stata Elisabetta
Comero (Atl. Reggio), terza Eva Pataki (Finale Emilia). Nei 7,2 chilometri
donne ha prevalso Milena Marcuzzi
(Cittanova), seconda Cristina Massimi (Lippo Calderara), terza Cristina
Cattabriga (Finale Emilia). Mattia
Mantovani (Corradini Rubiera) e Massimo Reggiani (Podisti Mirandolesi) si
sono classificati rispettivamente primo
e secondo nei 7,2 chilometri uomini.